Cavanis, Modulo didattico "quadratondo"

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RIFERIMENTI artistici / PITTURA astratta - TECNICA frottage - PERFORMANCE land art

CONTESTO scolastico - PROPOSTA didattica - OBIETTIVI formativi L’idea del laboratorio didattico nasce dalla particolare condizione fisica e spaziale della scuola presso la quale è stato svolto il tirocinio formativo. L’istituto comprensivo “Cavanis” situato lungo la via Casilina, in corrispondenza del mausoleo di Tor Pignattara “ad duas lauros”, ha sede in un edificio rosso di forma quadrangolare, munito di una torre, all’interno di un ampio spazio verde che prima di ospitare la funzione scolastica era sicuramente una villa storica con un importate giardino ricco di una varietà di specie arboree. Gli alberi presenti, alcuni dei quali di dimensione monumentale, sono disposti secondo un impianto di forma circolare attorno al quadrato dell’edificio principale, al quale sembrano imprimere una sorta di rotazione dinamica come per effetto di una “danza”. L’aggiunta di altri spazi ed edifici funzionali all’attività didattica, hanno modificato la percezione e le modalità di fruizione di uno spazio di grsnde armonia e suggestione, costituito da un cerchio verde di alberi che circonda il quadrato rosso dell’edificio.

in basso, V. Kandinskij, Composition XXX

a sinistra, ingresso alla scuola accanto, mausoleo di Tor Pignattara “ad duas lauros” sotto, planimetria del complesso scolastico con l’evidenziazione della corona di alberi attorno all’edificio principale

a destra, M. Ernst, Fantasia, 1926 in basso a destra, R. Long, Rock Drawings, 1996

K. Malevic, Quadrato Rosso, 1915 Cerchio Nero, 1913

“Giro QuadraTOndo”, è il titolo del progetto di laboratorio artistico multidisciplinare che integrando al suo interno argomenti legati alle scienze e alla botanica, ma anche alla sfera ludica legata al gioco di gruppo, punta a favorire una riscoperta del luogo e delle sue eccezionali qualità ambientali da parte degli studenti che sono i primi fruitori di questi spazi.

il laboratorio si articola attorno a tre nuclei tematici fondamentali:

- pittorico formali, con riferimento alla corrente dell’astrattismo (Malevic, Kandinskij) per quanto riguarda il rapporto armonico tra le forme - tecnico artistici, attraverso l’impiego del “frottage” come momento di contatto con la materia naturale e la sua restituzione automatica in termini astratti attraverso la texture - performativi, con il richiamo alla land art come modalità di intervento e azione consapevole nello spazio naturale

1) la geometria delle forme semplici (cerchio e quadrato) come struttura di comprensione sintetica e di organizzazione compositiva degli elementi fisici che caratterizzano un determinato spazio 2) la natura come oggetto di conoscenza da indagare e rielaborare in maniera creativa attraverso le tecniche di riproduzione artistica 3) lo spazio aperto (il giardino attorno all’edificio scolastico) come dimensione esplorativa ed esperienziale in cui orientarsi e riconoscere gli elementi presenti e la mappa, come strumento di controllo del movimento e individuazione.

Il laboratorio, rivolto alla prima classe della scuola media, propone quindi un percorso didattico semplificato e trasversale dall’astratto al concreto, che mira a trasmettere contenuti e competenze relativamente agli aspetti:

a sinistra, Christo & Jeanne Claude, Wrapped trees, Basilea 1998 a destra, R. Long, Turf circle, Inghilterra 1966 in basso a sinistra M. Lai, Legarsi alla montagna, Ulassai (Sardegna) 1981 in basso a destra A. Ikeuki Knotted thread, read 2012

I principlai obiettivi che il laboratorio intende raggiungere rispetto agli studenti della classe sono: - stimolare la capacità dello sguardo a percepire le “geometrie sottese” all’organizzazione degli elementi presenti in uno determinato contesto spaziale - sviluppare la capacità analitica per il riconoscimento delle singole specie vegetali attraverso lo studio comparativo delle loro componenti e caratteristiche fisiche - sviluppare la consapevolezza dello spazio e il senso dell’orientamento del soggetto rispetto al sistema di oggetti che lo circondano, mettendo in relazione lo strumento della planimetria con il percorso e il movimento in alto, A. Van Eyck, Orfanotrofio, a sinistra, B. Munari, Disegnare un albero accanto Harry Potter, La mappa del malandrino

MODALITA’ operative - FASI laboratorio

INSTALLAZIONE finale - OPERA di gruppo

La proposta di laboratorio ha avuto un seguito operativo essendo stata realizzata della prima media dell’istituto scolastico. L’articolazione dell’attività didattica si è svolta in tre fasi, tutte all’interno della stessa giornata. - una fase “statica” di lezione frontale in aula, nella quale gli allievi sono stati introdotti alla tecnica del “frottage”, con riferimento alle opere di Max Ernst. Contestualmente sono state presentate alcune opere di land art. La classe è stata successivamente divisa in tre gruppi, a ciascuno dei quali è stato assegnato un albero di quelli presenti nel giardino della scuola. Nello specifico, il pino marittimo (“pino grande”), il pino domestico (“pino piccolo”) e il leccio, che sono le specie maggiormente identificabili e che ricalcano l’andamento circolare. Sono stati prelevati dei campioni di corteccia dai tre alberi e mostrate le differenze.

- una fase “artistica” nella quale gli allievi sono stati portati in giardino e hanno eseguito il frottage riproducendo la texture delle corteccie su dei fogli di carta da pacchi con cui erano stati avvolti precedentemente i tronchi degli degli alberi assegnati. La scelta del tronco come elemento naturalistico su cui concentrare lìattenzione è funzionale al discorso sullo spazio e l’orientamento che è stato affrontato nella fase successiva.

- nella terza fase “dinamica” e performativa ai gruppi è stata fornita una mappa con la generica indicazione in pianta degli alberi attorno all’edificio, e un set di formine simboliche a rappresentare la chioma dell’albero assegnato. Dopo aver memorizzato la caratteristica della corteccia durante il lavoro della seconda fase, a partire dall’albero assegnato i gruppi si sono mossi in un’esplorazione dello spazio esterno, alla ricerca degli alberi della stessa specie, srotolando una spoletta di filo ancorata all’albero di partenza e avvolgendo il filo attorno al tronco degli alberi simili ricnosciuti lungo il percorso circolare attorno alla scuola. Man mano che venivano individuati gli alberi nello spazio, veniva segnata atraverso la collocazione della chioma anche la posizione dell’albero sulla mappa, che costituiva l’elaborato da presentare completo alla fine del giro. Il risultato finale è stata un’installazione di tre fili rossi che annodavano i tronchi degli alberi e che sono sono stati poi tesi e sospesi in corrispondenza della parte alta del tronco.

la realizzazione dell’installazione, fatta di fili rossi che attraversavano lo spazio stringendo in cerchio gli alberi attorno alla scuola è coincisa con la giornata di chiusura delle attività scolastiche


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