Articolo cina

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SOPRA. Artista sconosciuto Esercito di terracotta statue di terracotta, Xi’an dinastia Qin, 250 ca.AC

___CINA___

SOTTO. Ai Wei Wei Sanflower seeds installazione, Tate Modern, Londra 2010

impressioni di un mondo che cambia impressions of a changing world L’opera, patrimonio UNESCO, è costituita da 6000 guerrieri modellati a mano, ritrovati nel 1974 all’interno del mausoleo del primo imperatore cinese Qin Shi Huang posti a guardia dell’aldilà

di Davide Luca

L’opera, prodotta dall’artista “dissidente”, è costituita da 100 milioni di semi di girasole di porcellana, modellati a mano ciscuno da 1600 artigiani cinesi della città di Jingdezhen


Come si fa a raccontare il cielo?

E’ più facile farsi raccontare da lui, tanto è vasto e inafferrabile. Lo stesso vale per la Cina, 4 semplici caratteri, 2 ideogrammi 中国 - Zhong Guo, Paese del Centro che racchiudono un mondo rispetto al quale si prova un senso di smarrimento. Al di là degli stereotipi e delle tendenze omologanti tipiche di questa epoca di globalizzazione, le differenze geografiche e culturali in senso ampio persistono ancora (per fortuna) e rendono la Cina un paese da scoprire con l’atteggiamento di chi guarda verso “l’altro e l’altrove”. Le cose si complicano se l’oggetto di questo racconto, oltre ad essere talmente vasto da poterlo trattare, è anche un macrocosmo instabile, in perenne evoluzione, nel quale la velocità e la portata delle trasformazioni che lo hanno attraversato, soprattutto nell’ultimi 50-70 anni, ne rende difficile la messa a fuoco. Una condizione problematica in primo luogo per gli stessi Cinesi, che li induce a interrogarsi sulla propria identità e sulle prorprie radici, ma anche sulle prospettive future per il loro paese...sempre muovendosi su un filo di lana (o meglio, di seta!) la cui trama è sempre più intrecciata con il resto del mondo.

Abbiamo scelto Liu come fotografa per la copertina di questo articolo sulla Cina per il carattere simbolico e al tempo tesso enigmatico trasmesso dalle sue foto. E perchè sintetizza al meglio l’atteggiamento e lo sguardo con cui siamo interessati a guardare questo paese-mondo che è la Cina. L’intezione è quella di superare le barriere della moltitudine alienante delle masse di una nazione che conta ormai più di un miliardo di persone, andando oltre i luoghi comuni, per cercare di arrivare all’essenza dell’individuo, del suo modo particolare di guardare il mondo, in rapporto alla propria storia e al proprio futuro.

In questo percorso di ricerca della “vera” Cina, c’è chi sostiene che essa si sia definitivamente dissolta con la fine del “Celeste impero” e che tutta la storia successiva sia solamente il risultato dell’assimilazione culturale all’Occidente e ai suoi sottoprodotti (il totalitarismo maoista che ha ceduto il passo al rampante capitalismo, fino a recenti forme di neocolonialismo e sfruttamento economico da parte degli stessi Cinesi a scapito di altri paesi nella lotta per le risorse mondiali). Secondo questa tesi la Cina si configurerebbe come un enorme “accumulatore-acceleratore-moltiplicatore” di fenomeni ed effetti della storia occidentale, riproposti in una versione distopica. Ma c’è anche chi la vede come un paese in cui, grazie agli scambi con il resto del mondo, sta maturando un nuovo pensiero, consapevole e dialogante, che rivisita e riscopre i caratteri tradizionali e autentici della cultura locale, facendo della Cina un grande “laboratorio” per la messa a punto di processi e pratiche innovative, che grazie alla forza dei suoi numeri, può generare effetti positivi sul resto del pianeta.


How can we speak about the sky?

It is easier to be spoken by it, so large and so untouchable it is. The same matter is true for China, 4 simple types, 2 ideograms - Zhong Guo, Country of the Middle, that contain a world that makes us to feel a sense of loss. Beyond stereotypes and flattening opinions of this global era, geographical and cultural differences still exist (fortunately), making China a country to be discovered with the attitude of who looks towards “the other and the elsewhere”. To speak about China is much more difficult, not only because of the vastity of the country, but also because it is a changeable macrocosmus, which has undergone so big and fast transformations in the last 50-70 years, that is very hard to focus. This is a critical condition for Chinese people as well, that forces them to think about their own identity and roots, but also about the future of their country... always moving on a woolen thread (or better, silk thread!), which will be even more interwoven with the rest of the world.

Liu Xiaofang, dal ciclo Remember. Liu Xiaofang (1980) è una fotografa laureata al Dipartimento di Fotografia dell’Accademia Centrale di Pechino. Ha esposto nella mostra intitolata “Future Memories” a Roma presso Visionarea Art Space. La sua opera lavora su memoria, tempo, spazio, sogno e realtà. Il paesaggio, diventa deposito e stratificazione di segni, documentazione e informazione sulla realtà e una possibile metarealtà, lo spazio fisico in cui galleggia sognante una solitaria bambina. Riflessioni giocate sui margini del limite, sui territori di confine che attraversano il tempo passato, presente e futuro, sulle fragili presenze liminali, sulla soglia tra realtà e impossibilità, su enigmi, suggestivi e affascinanti, sempre in bilico tra realtà e altri mondi. - Visionarea Art Space -

Looking for the “true” China, someone has the opinion that the country definitely faded out with the end of the Celestial Empire: the following history is just a mere revival of western culture and ideology (from the maoist totalitarism, to the rampant capitalism, to the neocolonialism and economic exploitation of the other countries by the Chinese governament itself). According to this thesis, China is like a big “accumulator-accelerator-multiplier” of historic western phenomena, but in a distopic release. But there is also who have a different vision of China. A country that, thanks to the exchanges with the rest of the world, is recovering an aware and dialoguing way of thinking, rediscovering the traditional and true features of the local culture. An attitude that is making China a big laboratory to experiment innovative practises that, thanks to the big numbers, might have a positive impact on the whole planet.


1. L’articolo che segue cerca di costruire un racconto della Cina fatto attraverso un collage di immagini, testi, articoli, notizie, scatti fotografici, opere d’arte e di architettura, di diversa origine e provenienza, accostati secondo dei fili conduttori in grado di creare a volte parallelismi, a volte collisioni tra i vari aspetti delle realtà indagate. Il lavoro è il risultato di una selezione di frammenti e materiali raccolti dall’inizio del 2016, senza un criterio o un ordine preciso... Delle “pietre di inciampo” per così dire, nelle quali chi scrive si è imbattuto, ma che poi hanno finito per manifestare tutta la loro forza rivelatrice, una volta ricomposti in occasione di questo numero di PdA sulla Cina. L’obiettivo dell’articolo è segnare una traccia, aperta ad altri possibili e personali interpretazioni, evitando opportunamente di dare una visione unica e prestabilita di una realtà complessa e in movimento come la Cina, ma stimolando ciascun lettore a creare da sè la “propria” Cina, attivando connessioni e confronti con le esperienze personali di chi è venuto a contatto con questo mondo tanto vicino e pure tanto distante. >> 1. The following article is conceived as a “collage” tale, made of writings, images, drawings, photos, works of art, news, even quotations from old texts, put together to establish connections and collisions among different aspects of the various and complex universe of China. The objective of this work is to give suggestions in order to reveal unexpected ways of looking at this country, which is at the same time near and distant from us. 2. This trip inside and around China wants to put in relation the permanent elements of an ancient culture with current aspects of a changeable and often contradictory reality. Probably this is the real chanllenge of China for tomorrow: to find out a dynamic balance between the present and the past, between the awareness of the its origins and an opening attitude to the world.

3. Proprio il concetto di “equilibrio dinamico” è un elemento costitutivo della sapienza cinese antica, espressa nella teoria del WU XING (wu=5, xing=muoversi), che descrive la dinamica tra i 5 elementi di cui è costituito il mondo: Legno, Fuoco, Metallo, Acqua e la Terra al centro, interagiscono in una sequenza continua di generazione e distruzione. Il passaggio da un elemento all’altro, dall’estremo positivo (YANG, il fuoco, la fenice rossa) all’estremo negativo (YIN, l’acqua, la tartaruga), è sempre graduale e regola il susseguirsi delle stagioni e le ore del giorno. Il Legno - il drago e il Metallo - la tigre, rappresentano rispettivamente lo Yang declinante e lo Yin ascendente. In mezzo c’è la Terra che regola i flussi. >>


2. Un viaggio all’interno e attorno alla Cina, a ciò che è, è stato e potrà diventare questo paese, pone sempre il problema del punto di partenza. E anche del punto di arrivo. C’è chi affronta il tema andando a ricercare il fascino di una cultura esotica, chi invece pone l’accento sugli aspetti di avanguardia incalzante, pronta a subentrare nella leadership ad un Occidente sempre più in stallo. Il terzo approccio, che qui proponiamo, consiste nel mettere in relazione/collisione gli elementi permanenti di un antichissimo passato, con le realtà attuali spesso contraddittorie e in fase di accelerata mutazione che il paese sta vivendo.Forse è questa la vera sfida della Cina di oggi e di domani: trovare un equilibrio dinamico tra le forze del presente e del passato, secondo un passo che proceda in modo più lento, sapiente e consapevole, inseguendo una fertile contaminazione tra la coscienza delle proprie origini e l’apertura verso il mondo esterno. Cosa che sta già avvenendo, guardando a recenti forme di produzione architettonica e artistica che hanno determinato un cambio di rotta nella cultura cinese. >> 3. The concept of “dynamic balance” is the base of the ancient Chinese wisdom, expressed in the theory of WU XING (5 movements), which is the base of the dynamics of the 5 elements - Wood, Fire, Iron, Water, Earth - linked in a sequence of creation and distruction. The gradual flow from YANG (the positive pole, represented by the Fire, the red phoenix) to YIN (the negative pole, represented by the water, the turtle) passes through the intermediate states of Wood - the dragon, and Iron - the tiger. 4. In this tale, the natural elements from the taoist doctrine become symbolic images to interpret Chinese reality. A sort of talism to reveal its hidden secrets. The trip begins from the “sky” on january 2016, under the fear of air pollution, ending to the “ground” on july, in a pavillion of the Biennale in Venice, with a message of hope for a sustainable future.

4. In questo racconto per immagini poste a confronto, gli elementi naturali della dottrina taoista diventano altrettante chiavi di lettura simboliche della realtà cinese. Una sorta di talismano per interpretare i significati nascosti del mondo che ci circonda. Si parte dal “cielo” del gennaio 2016, che ha avvicinato la Cina al resto del mondo e all’’Italia, sotto un’unico pensiero globale sulle sorti ecologiche del pianeta. Per poi arrivare alla “terra” di luglio, quella umida, ricoperta di vestiti e sacchi di juta contadini, ammassata in un ex capannone industriale all’Arsenale della Biennale di Venezia, fertile di speranza per un futuro sostenibile.


“Sopra la Terra e il mondo degli uomini, il Cielo si estende maestoso e sovrano. Evidente, incontestabile, al contempo profondo e misterioso. Splendida cupola di perfetta serenità, emana di giorno un chiarore abbagliante, regala di notte polvere di luce. Volta celeste, dai confini ignoti, non sappiamo di quale sostanza sia fatta”. “Eh l’azione del Cielo! È a immagine della sua sostanza: sottile impercettibile, animatrice onnipresente, leggera, superiore, ovunque essenziale. Non vi è nulla che, nella propria intimità, non sia penetrato dal Cielo”. (Alle radici della civiltà cinese, Claude Larre)

__________ CIELO/天

“Il blu, quanto è autentico questo colore? Si vedono forse cavalli selvaggi lanciati nell’azzurro? Si vede forse il turbinio di un tornado di polvere? Non è forse il respiro emesso da tutti i viventi?...” (Zhuangzi) “Vasta è la rete del Cielo Nulla sfugge alle sue larghe maglie”. (Tao Te King, Libro della Via e della Virtù, di Lao Tseu )

Liu Xiaofang, At the end of the world


SMOG, Pianura Padana/genn 2016

SMOG, Area intorno a Pechino/genn 2016

Qualcuno negli anni 70 diceva “la Cina è vicina” pronosticando l’incalzante crescita del drago orientale. Adesso anche la distanza geografica e ambientale sembra essersi dissolta in una coltre di smog... I cieli di Cina e Italia non sono mai stati così vicini, simili nella composizione delle nubi tossiche di gas che li offuscavano. Mai come nell’inizio di questo 2016 si è avuta la percezione che i diversi cieli non sono in realtà che uno solo, dal quale dipende il destino di tutta l’umanità sulla terra.

In the Seventies someone used to say “China is near”, foreseeing the fast development of the Eastern dragon. Today even the geographical and environmental distance seems to desappear in a blanket of smog... China and Italy has never been so close one to each under the same sky, similar in the composition of the covering hazardous clouds of gas. Never as in the beginning of this 2016 we had the impression that despite we live in different nations we are under one single sky, which regulates the destiny of mankind on earth. Aerial view of Beijing being enveloped in heavy smog on Feb 6. The heavy smog that affected north China early this year reportedly contained a heavy concentration of deadly organic compounds. The same chemicals were allegedly present in the deadliest fogs in history, including London’s Great Smog of 1952, in which about 12,000 people died, and the photochemical smog in Los Angeles from 1940 to 1950, which killed about 800 people. (©Imaginechina/Corbis)

SMOG, Milano e Roma nella morsa/©Agi.it

SMOG, Pechino/©The Times


Giuseppe Castiglione, Paesaggio montuoso con cavalli Castiglione fu un pittore italiano trasferitosi in Cina a seguito di una missione gesuita con il nome di Lang Shining “pace nel mondo”. La sua arte è espressione di una sintesi tra lo stile cinese e quello occidentale

Montagne e mari rappresentano le forme fisiche attraverso le quali trovano espressione visibile nel paesaggio i corrispondenti principi generativi della terra e dell’acqua. L’importanza di questi elementi naturali nella cultura cinese trova riscontro nell’antica pittura paesaggistica denominata “shan shui” (montagna e acqua). Qui vengono messi a confronto due rappresentazioni di paesaggi montuosi. Un dipinto realizzato da Castiglione, un pittore italiano del XVII secolo naturalizzato cinese, che raffigura una sgargiante coreografia di cavalli. Sotto, la sfilata dello stilista italiano Fendi, che utilizza la Grande Muraglia, il più lungo sistema difensivo mai realizzato, come passerella della sua sfilata di moda. Il «Libro dei Monti e dei Mari» è un classico di geografia mitica. Non è in realtà una guida di viaggio,

_________ montagna/山 _________

ma mostra come i Cinesi guardassero al mondo in modo meraviglioso.

Mountains and seas are the visible shapes in which earth and water take form into landscape. The importance of these elements in the Chinese culture is testified by the old art of landscaping painting called “shan shui” (mountain and water). Here we show a parallel between the picture by Castiglione, - an Italian artist who painted in a Chinese style a mountain scene with colored horses - and a fashion parade by the Italian stylist Fendi, on the Big Wall. Ma Yuan Studio di acqua inchiostro su seta La prima sfilata di moda realizzata da Fendi sulla Grande Muraglia Cinese. 88 metri di defilè con 88 modelle (l’8 è il numero fortunato per i Cinesi) photo©Ilsole24ore


Ma Yuan, studio di acqua Ma Yuan e Xia Gui, attivi tra il XII e il XIII secolo sotto la dinastia Sung, sono considerati i maestri dell’arte paesaggistica cinese e fondatori della scuola d’arte Ma-Xia

L’acqua nella cultura cinese è stata sempre associata all’idea di movimento. Un flusso lento e continuo in grado di stabilire armonia tra l’uomo e la natura. Da un lato troviamo l’essenzialità del tratto sfumato di Ma Yuan, nel quale l’acqua occupa spazi infiniti; dall’altro la vastità dello specchio d’acqua, il “mare interno della Cina, contenuto della Diga delle Tre Gole sul fiume Azzurro Yangtze. Quello che era il progetto idroelettrico più grande al mondo che nel 2016 compie 10 anni dalla sua entrata in funzione e che oggi produce meno del 2% dell’intera energia cinese, è diventato ormai un colossale monumento turistico testimone del sogno di modernizzazione. Proprio come la Muraglia testimonia l’antico passato imperiale della Cina. Ci colpisce per quella visione della Cina che si estende fino ai confini dello spazio;

_________ mare/海 _________

o ancor meglio della Cina che ha il ruolo dell’organizzazione del globo terrestre. Alle radici della civiltà cinese, C. Larre

Water was always associated with the idea of movement. A calm and continuous flow that symbolizes the armony between man and nature. On the top there is a sea made of vanishing lines by the old painter Ma Yuan. Down, the interior sea contained by the Three Gorges Dam along the Yangtze river. The biggest hydroelectric plant - monument of the great industrial modernization - has become a touristic attraction, like the Big Wall.

Il gigantesco impianto della Diga delle Tre Gole ha dato origine ad un lago arificiale largo 1000kmq e una lungo 2,3 Se da un lato la diga ha consentito il risparmio di petrolio e carbone, dall’altro il bacino ha sommerso 13 città con il trasferimento di 1,4 milioni di persone photo©footage collection


METALLO/ JIN

Herzog & de Meuron, Li Xingang, Stadio nazionale di Pechino 20032008. La struttura in acciaio più grande al mondo, formata da 24 pilastri reticolari saldati, ciascuno dei quali pesa 1000 tonnellate. photo©designboom.

La pesante gabbia metallica dello stadio di Pechino, con il suo complicato intreccio di tubolari metallici, la potenza strutturale e iconica, rappresenta il simbolo più evidente di una società all’apice del suo processo di sviluppo e di spettacolare autocelebrazione.

________________________ la dinamica dei 5 elementi Wu xing/五行

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The heavy iron nest of the Beijing Stadium, with its strong structural power, is the most evident symbol of a society that has reached its peak in the process of industrial development and spectacular self celebration. Incendio di un grattacielo di 30 piani a Shanghai, 2010. L’incendio sulle impalcature di bamboo mentre si eseguivano i restauri dell’edificio.Il bilancio del rogo è di circa 60 morti e 70 feriti. ©corrieredellasera

火 FUOCO/ HUO

土 TERRA

Hai Wei Wei, Riferimento al Sichuan, Cina.


LEGNO/ TU

土 MU

Wang Shu, decay of a dome Biennale di Venezia 2010. L’installazione è una cupola in equilibrio, realizzata attraverso la sovrapposizione a secco di travetti di legno. photo©designboom.

Da quel gelido “nido” di metallo saldato, è sorta però una cupola fatta di bastoncini di legno accatastati. La semplicità del gesto costruttivo dà vita ad una forma strutturale, estranea all’architettura cinese, ricorrendo ad una tecnologia di montaggio a secco, questa sì tipicamente cinese.

________________________ La vsione del mondo cinese si basa sulla relazione dinamica di costruzionedistruzione tra i cinque elementi della filodofia taoista: Terra, Fuoco, Legno, Metallo, Acqua, corrispondenti ad altrettanti stadi intermedi dei due principi Yang e Yin, il primo positivo e solare, il secondo negativo e oscuro.

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Straight. terremoto in Photo©designboom

From that cold nest a dome made of light wooden sticks rises. This simple building action shows that it is possible to create a structure not belonging to Chinese architecture, even using a typical Chinese technology.

La foto ritrae le macerie dell’antica città di Wanxian, Sichuan. La città è stata demolita nel 2002 per poi essere sommersa dalla Diga delle Tre Gole sul Fiume Azzurro. © Ian Berry, Massacres and Flood.

水 ACQUA/ SHUI


Un effettivo recupero del patrimonio culturale e abitativo tradizionale cinese passa attraverso lo studio e la ricognizione degli insediamenti storici. Schizzi e aquerelli tratti dal testo “Construction Sketch Work”, Xia Keliang Sotto. Gambao, Sichuan, 2004

Nell’aprile 2016, nella regione dello XinXian, l’area più interna della Cina da dove partì la rivoluzione maoista, si è svolta la conferenza per la rivitalizzazione dei villaggi cinesi. Dal 2000 al 2010 circa 300 villaggi al giorno (1.1 milioni in totale) si calcola siano stati abbandonati. Dopo decenni di spopolamento delle aree rurali a vantaggio delle grandi metropoli, si avvertono i primi segnali di una controtendenza, verso la riscoperta del valore dell’abitare in una comunità ristretta, in un contesto non urbano. In April 2016, in Xin county, the Forum on the Revival of Chinese Villages was held. From 2000 till 2010 about 300 villages a day had been abandoned. After decades of depopulation of the rural areas towards the big metropolis a new trend for the return to villages seems to rise

___________________ the design

Il progetto

ancestors’ village villaggio ancestrale


Sono trascorsi ormai 20 anni da quando è stato lanciato il progetto di costruzione del distretto finanziario di Pudong, la Manhattan d’Oriente nella metropoli di Shanghai. L’area sulle sponde del fiume Giallo presenta la concentrazione di grattacieli più alti al mondo. Tra questi svetta la “Perla d’Oriente” sede della televisione cinese. Tra le più popolose e ricche megalopoli, al suo interno vivono 4 milioni di immigrati provenienti dalle regioni rurali della Cina. 20 years have been passed since the project of the financial district of Pudong in Shanghai was launched. The area on the Yellow river has the highest density of skyscrapers in the world. The most populated and richest megalopolis hosts 4 millions migrants coming from the rural region in the inner China

__________________ della citta’

of the city

metropoli futuristica futuristic metropolis

Il Il progetto progetto di di masterplan masterplan del del Business Business Center Center di di Pudong Pudong èè dell’architetto dell’architetto Richard Richard Rogers, Rogers, ispirato ispirato ai ai principi principi moderni moderni di di efficenza efficenza ee sostenibilità sostenibilità tecnologica. tecnologica. Images© Images© Rogers Rogers Stirk Stirk Harbour Harbour ++ Partners Partners


La produzione artistica in Cina nell’ultimo decennio sembra aver assimilato ormai la lezione proveniente dall’arte contemporanea occidentale, riproponendo i caratteri stilistici ed espressivi tipici della Pop Art: la sottile critica e il dissacrante cinismo nei confronti del sistema, sia esso il regime politico o il mercato economico. In China during the last decade artistic production seems to have learned the lesson by Western contemporary art, with the stylistic manners which were typical of the Pop Art: the subtle critics and debunking cynism toward the system, be it political regime or economic market

In “Export-Cargo Transit” l’artista Liu Jianhua mette in mostra gli scarti e i rifiuti trasportati in maniera illegale in Cina dalle industrie occiedentali. Image© Liu Jianhua

___________________ merchandise LA MERCE exhibition esposizione


Prodotte da artisti cinesi sempre più cosmopoliti e in polemica con i meccanismi mediatici e consumistici, le installazioni artistiche decidono di giocare sullo stesso piano di ciò che intendono (pare) contestare, mostrandone come riflessa in uno specchio l’immagine aberrante. Made by Chinese artists even more cosmopolitan in strong polemics with the media and consumering mechanisms, artistic installations decide to play on the same level of what they decide (it seems) to challenge, showing the abhorrent image like in a mirror

__________________ dell’ ARTE of art consumo consumption

“Yiwu Survay” è l’installazione dell’artista Liu Jianhua e rappresenta un container che versa nella sala oggetti cinesi a basso costo provenienti da Yiwu, la città in cui si producono e da cui partono per l’Europa tonnellate di prodotti. Image© Liu Jianhua


Nel 2015 Milano ha ospitato l’Expo internazionale “Feeding the Planet. Energy for Life”. La Cina era presente con un padiglione che la presentava al mondo come nazione agricola. L’utopia di un ritorno ai campi e al paesaggio naturale è simboleggiata dalla sagoma della copertura, metamorfosi di uno skyline urbano in un montuoso profilo ondulato. In 2005 Milan hosted the international Expo “Feeding the Planet. Energy for Life”. China took part with a pavillion which shows the nation as an agricultural country. The utopia of a return to farmland and natural landscape is symbolized by the particular silhouette of the roof

L’interno del padiglione cinese conteneva un “campo” di bacchette di policarbonato con riflessi fluorescenti che alludevano all’immagine di un campo agricolo. Image©gbtime

______________ the food cibo del virtual vision immagine virtuale


Shenzen era un villaggio di pescatori divenuto nell’arco di 30 anni dal 1978 una metropoli di oltre 10 milioni di abitanti. Nel 2009, in occasione della Biennale di Urbanistica e Architettura, il tema dello sviluppo urbano a scapito delle aree agricole è oggetto dell’installazione “Landgrab city”, la città che sottrae e consuma terra. Shenzen was a fishermen village that has become a metropolis of 10 million people, since 1978. In 2009, during the Biennale of Urbanism and Architecture urban growth and land consumption was the topic of “Landgrab city”, a demonstative installation in the urban space

_________________ pianetA of the planet frammento reale real fragment

“Landgrab city” rappresenta, sotto forma di allestimento di uno spazio urbano, la quantità di terreno e le coltivazioni in proporzione rispetto all’estensione di Shenzen, necessari per il sostentamento alimentare della città. Di J.Grima, J.Esparza, Slab Arch. Image© Slab Architecture


Ogni vaiggio-racconto che ha come meta la Cina non può che concludersi con un ritorno a Venezia... Tra i giardini della Biennale di Architettura 2016 “Reporting from the front”, in una calda e poco affollata giornata di luglio. Quasi per caso capita di cercare riparo dal sole in uno degli hangar nei pressi delle gaggiandre, le strutture dell’Arsenale dove venivano armate le galere della repubblica di Venezia dirette a Oriente e da dove forse partì anche Marco Polo per il suo viaggio nella Cina del Gran Khan. In questo viaggio partito dal Cielo si torna infine alla Terra. La prima cosa che colpisce è l’odore forte della terra fresca unito all’umidità. L’ambiente è scandito da “tepee”, strutture piramidali di legno ricoperte di tessuto, simili a ricoveri per nomadi, alternate a grandi vasche di terra, nelle quali sono depositate le vesti dei contadini delle regioni rurali della Cina. Il messaggio è chiaro:”solo la terra ci può salvare”. Questo è quello che sostiene Liang Jingyu, curatore del padiglione cinese, dal titolo “Daily Design. Daily Tao”, proponendo un ritorno all’antica saggezza taoista praticata dagli avi.


Venezia is the ideal last stop of every travel-tale direct to China... better if in the gardens of Biennale di Architettura 2016 “Reporting from the front”, in a warm and not so crowded day in july. It is likely to get in one hangar near the Arsenale where Marco Polo’s travel probably started to China. This is the final stop of this travel from “sky” back to “earth”. Inside the pavillion the unexpected thing is the smell of wet and fresh ground. The space is occupied by several “tepee”, a pyramid shaped structure, similar to the tents of nomadic people of the rural China, mixed with large pools of ground on which crumpled clothes of farmers are layed out. The message is clear: “only earth can save us”. This is the opinion of Liang Jingyu, curator of the Chinese pavillion, whose title is “Daily Design. Daily Tao”, proposing a return to the old wisdom and habits of the ancestors. Today, in a period in which global capitalistic economy and the run to urbanization seem to have a setback, China can become a sort of laboratory where global issues and local answers can find interesting ways to a profitable synthesis.

Foto del padiglione cinese Biennale di Venezia 2016. Foto di D.Luca

La mostra rappresenta il punto di arrivo di una tendenza che parte dai primi anni 2000, i cui principali promotori sono un gruppo di architetti la cui ricerca è orientata verso la riscoperta dei valori tradizionali dei luoghi, attenti al recupero delle antiche tecniche costruttive, basate sull’impiego del legno e del mattone. Il riconoscimento internazionale di questa nuova linea operativa e di pensiero si ebbe con il conferimento del Pritzker 2012 a Wang Shu, dello studio “amateur architecture”, impegnato nella realizzazione di edifici pubblici a destinazione culturale. Oggi, in un periodo in cui il processo di urbanizzazione e le economie frutto della globalizzazione sembrano subire una battuta di arresto, proprio dalla Cina sembra provenire un nuovo messaggio che sintetizza questioni globali e approcci locali. Proprio dalla Cina...un paese depositario di una civiltà antica, per certi versi alternativa a quella occidentale, assieme laboratorio di un progresso futuribile e tabernacolo di una tradizione passata rinnavata.


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