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N. 10 del 22/10/09

Non si butta l’olio per friggere di G. D’Errico

Prima iniziativa da parte dei ragazzi del Meetup di Calvizzano, che, prossimamente, effettueranno una campagna di sensibilizzazione sulla Raccolta dell'olio per friggere esausto.

C

CASTELLONE IMMOBILIARE

ANGELO BORRELLI

Non tutti sanno che, versare l'olio esausto nel lavello provoca gravi danni www.castelloneimmobiliare.it all'ambiente, ed è una vera emergenza rifiuti. Friggere patatine, pesce e quant'altro, si utilizza un enorme quantità di olio che poi, versiamo come Corso V. Emanuele, 8 d'abitudine dalla padella nel lavello. E'una brutta abitudine che provoca 80016 Marano di Napoli gravissimi danni agli ecosistemi. Bisogna trovare alternative. Impossibile Tel. 081.19566840 continuare a smaltire l'olio in questo modo scellerato. Allora come liberarsi Cell. 333.6920723 dell'olio dopo averlo utilizzato per la frittura? L'olio viene usato per condire pietanze, friggere e quant'altro. Secondo alcuni dati, gli italiani consumano annualmente 1.400.000 tonnellate di oli vegetali: 600-700 mila tonnellate di olio di oliva ed altrettante di olio di semi. Da queste cifre sorge lampante un problema di smaltimento. Infatti dopo l'utilizzo dell'olio si è soliti svuotarlo nel lavello, o in altri scarichi di casa, ignorando che questa nostra abitudine porta seri danni al Pianeta. Attraverso le reti fognarie, finiscono nell'ambiente ben 800.000 tonnellate di olio fritto. L'olio da cucina esausto è un rifiuto che, se disperso nell'ambiente, comporta gravi danni: nel sottosuolo forma uno strato sottile attorno alle particelle di terra e impedisce alle piante l'assunzione delle sostanze nutritive; quando raggiunge pozzi di acqua potabile li rende inutilizzabili: l'olio mescolato all'acqua ne altera il gusto rendendola imbevibile; se raggiunge uno specchio d'acqua superficiale un lago o uno stagno, può formare una sottile pellicola impermeabile che impedisce l'ossigenazione e compromette l'esistenza della flora e della fauna; disperso in mare forma un velo sottilissimo che impedisce la penetrazione in profondità dei raggi solari con gravi conseguenze per l'ambiente marino. Peraltro, anche dove esistono impianti fognari adeguati, lo smaltimento di queste enormi quantità di residuo oleoso pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori. Come evitare, questi danni? La soluzione è quella di recuperare l'olio esausto.

Ed è per questo che bisogna partecipare attivamente a questa iniziativa, dimostrando di essere persone rispettose verso l'ambiente che ci circonda. Collegandosi al sito Calvizzanonline.org è possibile ascolatre il video dell’intervista i fatta all'organizzatore del Meetup di Calvizzano, Giovanni Bonanno.

LO SCUDO FISCALE

Fonte: Altalex

Le disposizioni sullo “scudo fiscale” si rivolgono alle persone fisiche e agli altri soggetti fiscalmente residenti nel territorio dello Stato che, anteriormente al 31 dicembre 2008, hanno esportato o detenuto all'estero capitali e attività in violazione dei vincoli valutari e degli obblighi tributari sanciti dalle disposizioni sul cosiddetto “monitoraggio fiscale” nonché degli obblighi di dichiarazione dei redditi imponibili di fonte estera. E' quanto chiarisce la Circolare 10 ottobre 2009, n. 43 con la quale l'Agenzia delle Entrate illustra alcuni aspetti relativi all'introduzione del c.d. Scudo Fiscale. Per regolarizzare la propria posizione il contribuente è tenuto al versamento di un'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute all'estero a partire da una data non successiva al 31 dicembre 2008 e all'effettuazione degli adempimenti richiesti per il rimpatrio o la regolarizzazione nell'arco temporale che va dal 15 settembre al 15 dicembre 2009. I destinatari delle disposizioni concernenti l'emersione delle attività detenute all'estero sono quelli interessati dalla normativa sul “monitoraggio fiscale” ossia le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici ed associazioni equiparate, fiscalmente residenti nel territorio dello Stato. In tale ambito soggettivo sono ricomprese le persone fisiche titolari di reddito d'impresa o di lavoro autonomo. Restano, invece, esclusi gli enti commerciali, nonché le società, siano esse società di persone o società di capitali, ad eccezione delle società semplici. Le operazioni di emersione non possono in ogni caso costituire elemento utilizzabile a sfavore del contribuente in ogni sede amministrativa o giudiziaria, civile, amministrativa ovvero tributaria, in via autonoma o addizionale, con esclusione dei procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge n. 103 del 2009 (4 ottobre 2009) e tale divieto vale con riferimento non solo ai procedimenti direttamente riferibili al contribuente che ha effettuato le operazioni di emersione ma anche a quelli concernenti soggetti riconducibili al contribuente stesso in qualità di dominus.

angolo pubblico

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dal sito Il giornalino è scaricabile Calvizzanonline.org


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