Sei Bellezza e Salute

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PANCIA CADENTE BOTULINO MELANOMA ONCOLOGIA AL SENO SENO TROPPO GRANDE? ORECCHIE A SVENTOLA?

NUMERO 03 - 1

SEI • Numero 3 - copia omaggio


SEI -Ve Salute Bellezza nuse Salu tis

EDITORIALE Editoriale

L’idea della rivista

L’idea della Rivista

In questo Numero: PAG cadente? ·Pag 33 •- Pancia Quando il trucco PAG 4 • Il Botulino: rimedio sicuro non basta più... PAG 5 • Alzare il seno PAG 6 • Check-up dopo sole. Melanoma ·Pag 85 •- Obesità Giovani e Belle con PAG e chirurgia estetica la liposuzione... PAG 10 • Oncologia al seno PAG 14 • Hai naso? Rinoplastica PAG troppo gande? :Pag16 6 •- Seno Le armi della seduzione: Il seno PAG 17 • Orecchie a sventola? Otoplastica PAG estetica ·Pag187 •- Speciale Mai più medicina seni stanchi... PAG 19 • SEI Bellezza e Salute. Chi siamo?

.Pag 9 - Il Botulino: il rimedio sicuro

Numero 3 - Trimestrale di Informazione a carat-

·

tere Scientifico - Registrazione Pagmedico 10 - Essere e Sentirsi Belle presso il

Sommario

Chirurgia e Psicologia... Tribunale di Verona. n° 1904 del 21 febbraio 2011

·PagResp. 12 - dr. Senza trucco e senza inganno Dir. Pasquale Adilardi arriva la biostimolazione Comitato E DIR.SCIENTIFICA: Dr. C. Romeo dermica dr.S.Roveggia, Dr.Filippo A.Trinei, F. Masiero, L. banzi ·PagEditoriale 13 - Domus Dir. Dr.Salutis GianLuca Zanardi Redattrice Federica Masiero ·Pag 14 - Radiofrequenza Fotografo Alberto Ruzzene pulsata nel dolore Ingram Pubblishing UKlombare... Dir.Uff.Stampa: dr.S.Roveggia Numero 0 - Trimestrale di Informazioe-mailRedazione: ne a carattere Scientifico In attesa di REDAZIONESALUTE@tiscali.it Registrazione presso il Tribunale di VeUfficio Legale: direzione.uff.legale@tiscali.it rona.

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REDAZIONESALUTE@tiscali.it Redazione: Comitato E DIR.SCIENTIFICA Coord. Scientifico Dr.Filippo A.Trinei Concessionaria per la Zanardi Pubblicità Gtaph. Concept Dr. GianLuca Desart Associati FotografoeAlberto Ruzzene Ingram Pubblishing UK Agenzia Creativa Pubblicitaria Dir.Uff.Stampa: dr.S.Roveggia Via Marco Biagi,9 e-mailRedazione: fondaz.domussalutis@alice.it

Peschiera del Garda (VR)

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2 Giugno 2008 2 - 2011

Chirurgia estetica....... un ossessione?? Secondo un recente sondaggio dal titolo “qual’è la tua ossessione segreta”, effettuata a circa 3600 donne di età media da Questa rivista è frutto di una collabora22 a 48 anni il 49% delle italiane intervistate è ossessionata zione intensa duedalla realtà nazionali a cavallo dal proprio corpo e di dunque chirurgia estetica...... la lombardia il Veneto. Per anni Altraprimo posto,riguradoe ad altre ossessioni, è la abbiamo gelosia per collaborato nel settore della comunicazione meil proprio partner, seguono a ruota, la possessività della famidica esperienze con azienglia del condividendo partner, e non ultimo l’ossessione di alcune essere meno belle e de attraenti, seducenti della propria collegaKabi, di lavoro o della internazionali come Fresenius B.Braun, propria amica. Sifra, Medika ed altre ancora. Ancora una volÈtaquesta ossessione alribadire mondo della estetica dimodesideriamo la chirurgia vocazione sul lavivere stra anche il successo di trasmissioni televisive che mostrano il sano e bene. prima e dopo degli interventi , la naturalezza con cui le donne Attraverso la chiarezza dei contenuti e del jet set ammettono pubblicamente di essere ricorse al bisturi formale tecnologiche contribuisce ad campo. accrescere e l’eleganza le continue innovazioni in questo un’accurata informazione Seladaconsapevolezza una parte, mai comedioggi, la cultura dell’immagine eserscientifica volta ad ampliare la conoscenza di un cita una forte pressione sulle donne affinchè siano sempre splenelite appassionati professionisti. Oggiplastica assidide e indiforma, dall’altra è anche vero che la chirurgia estetica è una moltoepiù antica dirivoluzione quanto si pensi. stiamo ad pratica una vera propria dell’inSeformazione. pensate dunque di far parte di quel 49% di ossessionate, non c’è cheSempre l’imbarazzo scelta trasettimanali gli interventi eeritocchi piùdella mensili, quoda sciegliere a seconda delle proprie esigenze . tidiani, sono interamente dedicati al settore, ofPoi decidete con calma, senza paure e senza farVi convincere frono infatti, servizi mirati a diffondere temi che dal vostro chirurgo e senza…ossessione. riguardano Tutto quello cheil benessere troverai in e la salute. Per questo ci proponiamo come un puntuale SEI… diarioa che scopre, racconta e percorre le strade serietà trattare gli articoli, dell’approfondimento perchè tutti sono pensati per e della riflessione, come aiutarti as guida essere più attenta che bella, informa e dispensa consigli. senza dimenticare che è in dunque, ma diffusa dalla Informazione per tutti gioco la Tua salute autorevole voce. dei “ grandi saggi “ della cultura Gli articoli sono stati suscientifica. pervisionati dal personale di riconosciuta fama, informazione garantita i nostri collaboratori dei servizi hanno utilizzato fonti mediche e testimanianze veritiere e di esperti per l’elaborazione degli aricoli. Troverai prezzi, indirizzi e tutte le informazioni che possono interessarti. Dr.P.Adilardi - Dir.Responsabile Sind.Aut.Stampa Italiana P. Adilardi Coll. Ag. Stampa Sind. Aut. Stampa Italiana


Quando il trucco Pancia Cadente? non basta più... Ecco l’Addominoplastica… Ecco i fillers o riempitivi

la zona con un metodo chiamato Solitamente questo tipo di intervento “SEMILUNA” in cui si potrà tendere Iviene fillers o riempitivi sono costituiti cute e le smagliature nascondendo la effettuato in anestesia generale eda lamateriali di origineuna diversa iniettati con aghi nel bordo dell’ ombellico. richiede o dueche nottivengono di degenza a cicatrice Dopo alcuni seconda della delsuperficiale caso. sottilissimi nelgravità derma o profondo per mesi se necessario, si potrà eseguire un tatuaggio della piccola ridurre rughe e solchi del viso, per aumentare il La durata dell’intervento è di circa tre cicatrice. volume dei tessuti molli (labbra, zigomi, cicatrici Infine, per chi è in sovrappeso non quattro ore. depresse, ecc)per o per megliol’addome delineare idisperate! contorni Le tecniche ridurre Sarà possibile comunque, trattare del viso. a seconda del caso clinico. variano l’addome E’ compito del riassorbibili Chirurgo, ascoltate Esistono fillers costituitileda sostanze asportando l’eccesso di adipe vostre esigenze e consigliarvi la tecnica che spesso si accumula nella parete bassa biocompatibili soggette a graduale riassorbimencreando difficoltà nella vita quotidiana. più opportuna. to e che vanno ripetuti a distanza di tempo per- caso sarà importante In questo ché venga mantenuto l’effetto; cosid- il Vostro addome con preparare Nellenedonne o uomini giovani con unafillers unatessuti dieta da eseguire paretesemi-permanenti, muscolare tonica, illecui rotondità e nei detti impianto uno o due mesi le imperfezioni dell’ addome possono ha una durata più prolungata e fillers di tipo perdell’ essere trattate con mini liposuzioni prima manente che hanno la peculiarità di non venire intervento! mirate. riassorbiti dall’organismo. In questo caso l’intervento può essere Le differenze fra le varie sostanze sonoIn determiche fatto in day-hospital e con anestesia consiste la locale.da alcuni parametri quali la durata dell’effetnate Davanti ad uno specchio insieme la degenza to, la biocompatibilità, la dolorabilità, necessitàpostalla paziente si disegnano le zone di operatoria: o meno di test preliminari di allergenicità, il coNel caso in cui accumulo di adipe da trattare. sto. Attraverso una mini incisione di 1 cm. si è intervenuti sarà possibile ottenere ottimi risultati sull’addome con un trattamento circa mezz’ora. Il precursore degli di odierni fillers è stato,con allauna fine semplice liposuzione degli anni ‘60, il silicone iniettabile sotto forma Se il problema invece è più importante, saranno sufficienti due soli incontri con di olio che spesso dava reazioni infiammatorie di perché esiste anche un rilassamento il Chirurgo. tipo fibrosi notevoli e migrazione dal sitouna settimana si potranno dopo dellacronico, cute e dei muscoli sottostanti, e Già i pochi punti di sutura e si di suoè in utilizzo attualmente è vietato se impianto. la paziente Ilnon sovrappeso, sarà togliere potranno apprezzare i risultati. opportuno consigliare un intervento di dalla legge. Non è affatto doloroso come mini addome. Generalmente, a parte casi particolari, è opporQuesto intervento consiste intervento. tuno ricorrere all’utilizzo di rilassata impiantiin riassorbibili Per circaa20 giorni si dovrà indossare nell’asportazione della cute base di eacido jaluronico, una dei sostanza naturale, pancera elastica. eccesso nel riavvicinamento due una muscoli retti. dei nostri stessi tessuti. Le formucomponente casoe in cui si sia effettuato un Si esegue una incisione sopra il sono pube, di Nel lazioni attualmente in vendita sintesi leggermente più lunga di quella che intervento più importante, si avranno non di origine animale. La possibilità di reazioni molte donne hanno in seguito ad un tre incontri con il Chirurgo, i punti di allergiche alla sostanza è assolutamente remota, si toglieranno dopo 7/10 giorni taglio cesareo. Si disegna l’incisione sutura tanto chealla nonpaziente, è previsto alcun test ildi sensibilità e per 30 giorni si porterà una pancera insieme utilizzando modello di costumeal trattamento. che si indossa elastica. prima di procedere solitamente, per far si che la cicatrice sia L’intervento non è doloroso e si può completamente nascosta. Pur essendo un materiale riassorbibile, la sua duI muscoli retti vengono riavvicinati riprendere l’attività dei muscoli già rata abbastanza soddisfacente (6 - 8dopo mesi); tre ilsettimane. senzaètoccare l’ombellico. Noi consigliamo di tornare dal proprio risultato è molto naturale e la scomparsa della istruttore di ginnastica dopo questo Se il vostrograduale. addome mostra invece i segni sostanza Il costo è contenuto. periodo per ricominciare gradualmente di rilassamento e di smagliature intorno Questo prodotto offre una sicurezza pressochè all’ ombelico sarà possibile correggere la propria attività fisica. Come avviene l’intervento:

assoluta ed una notevole manegevolezza e modulabilità dei risultati.

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RISPONDE IL DOTT. P. ADILARDI DELLA CASA DI CURA BONVICINI DI BOLZANO

Caro dottore, sono una donna di quarantacinque anni e le rughe sul mio volto sono ogni anno più evidenti in particolare intorno agli occhi e alla bocca. Utilizzo da anni una crema antirughe anche nel tentativo di contrastare gli effetti del fumo che so danneggiare la pelle. I risultati sono però deludenti ed ho pensato, pertanto, di rivolgermi alla chirurgia estetica. Mi incuriosisce l’utilizzo del botulino per eliminare le rughe del volto. È vero che è una sostanza pericolosa con la quale si rischia di intossicarsi? Quali alternative esistono? Francesca, Trento Gentile Francesca,

come prima, in un anno circa, senza esiti di nessun tipo. L’acido ialuronico (sostanza naturale presente nel nostro orga-

le rughe da lei descritte sono le cosiddette rughe di espressività

nismo) fa parte della famiglia dei “Filler”o riempitivi particolar-

ed è normale che, se non trattate o prevenute, si approfondino

mente indicato per il trattamento delle rughe periorali e per i

col passare degli anni. A ciò si aggiungono anche gli effetti ne-

solchi naso-labiali. Il botulino, invece, agisce sul muscolo (la

gativi di alimentazione, radiazioni solari, fumo, inquinamento e

cui contrazione è la causa della ruga) che messo in condizione

predisposizione genetica, diversa da soggetto a soggetto. L’uso

di contrarsi di meno eserciterà una notevole azione preventiva

di prodotti cosmetici specifici come creme o esfolianti possono

sull’insorgenza di nuove rughe e determinerà una distensione

sicuramente aiutare a prevenire l’invecchiamento cutaneo for-

della cute sovrastante. Il botulino è particolarmente indicato

nendo alla cute un aspetto più levigato e luminoso anche se da

per il trattamento delle rughe perioculari, frontali e glabellari

soli non sono sufficienti a ridurre lo spessore delle rughe qualora

(rughe verticali posizionate al centro della fronte tra le soprac-

queste siano già formate.

ciglia). Il botulino, infine, viene utilizzato dagli anni Ottanta in

Da quanto descritto ritengo che il suo stato attuale possa be-

varie branche della medicina senza gravi conseguenze per la

neficiare in modo molto soddisfacente dal ricorso a tecniche di

salute dei pazienti a dosaggi notevolmente superiori a quelli

medicina estetica e antinvecchiamento senza il ricorso al bisturi

utilizzati in medicina estetica basti pensare che la dose di bo-

che nel suo caso mi sembra un po’ prematuro. Si utilizzano

tulino pericolosa per la salute è circa sessanta volte superiore

prodotti che vengono iniettati subito al di sotto della superficie

rispetto a quella che viene impiegata, ad esempio, per trattare

cutanea nelle zone da trattare mediante siringhe collegate a

le rughe frontali e perioculari. Esiste, quindi, un ampio margine

minuscoli aghi.

di sicurezza nell’utilizzo di tale sostanza, margine che non esiste

I prodotti più utilizzati sono il botulino e l’acido ialuronico. En-

in tanti farmaci da banco, acquistabili in farmacia, per cui già

trambi sono prodotti sicuri, testati da molti anni e che deter-

quadruplicando la dose consigliata potremmo andare incontro a

minano una efficace correzione delle rughe senza rischi per la

gravi conseguenze per la salute.

salute. I trattamenti vanno ripetuti mediamente ogni sei mesi e, nel caso in cui si decida di interromperli, si tornerà esattamente

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ALZARE IL SENO LA MASTOPESSI La mastopessi è l’intervento che si effettua per correggere un seno flaccido e sceso (ptosi mammaria), rimodellando, e ridonandogli la giusta forma e posizione. La ptosi mammaria (scivolamento verso il basso delle mammelle rispetto alla giusta posizione sul torace) è un evento naturale che si manifesta con il passare degli anni con il fisiologico invecchiamento della mammella, ma, in alcune donne, si può verificare in età precoce, ed in forma più accentuata. Ciò è favorito da una predisposizione familiare e può seguire un forte dimagrimento, o una gravidanza, specialmente se seguita da un allattamento prolungato. La ptosi mammaria si può manifestare anche in giovani donne che al momento della pubertà hanno subito un rapido e notevole incremento del seno, seguito da una sua altrettanto rapida e consistente regressione. La ptosi mammaria provoca un’evidente danno estetico, poiché le mammelle scivolano progressivamente verso il basso, appiattendosi sull’addome e perdendo il loro aspetto gradevole, la loro forma e proiezione. In questi casi è richiesto l’intervento correttivo di mastopessi. Intervento chirurgico: L’intervento di mastopessi è finalizzato a riportare verso l’alto il seno scivolato in basso, conferendogli un aspetto più armonico, rimodellandone la forma nel modo opportuno. La tecnica chirurgica di mastopessi varia in relazione alle dimensioni del seno, ed all’entità del difetto da correggere. Le incisioni cutanee possono semplicemente seguire il bordo dell’areola, o raggiungere il solco sottomammario, seguendolo e all’interno di questo rimanere celate. L’evidenza finale della cicatrice è legata alle caratteristiche soggettive dei processi di cicatrizzazione, ed è prevedibile solo per grandi linee in base al tipo di cute, di carnagione, di eventuali patologie di base della persona e di alcune abitudini di vita.

Con la mastopessi, oltre a correggere la posizione del seno, lo si può anche aumentare di volume, se indicato, con una protesi mammaria (intervento di mastopessi e protesi). Questo tipo d’intervento combinato è, spesso, richiesto quando alla discesa delle mammelle (ptosi mammaria) si associa una perdita del loro volume (involuzione mammaria), come nel caso di un forte dimagrimento o dopo una gravidanza. Le infezioni sono rare, così come l’asimmetria del risultato, spesso riconducibile ad una differente guarigione delle due mammelle, e che comunque può essere corretta con un piccolo ritocco chirurgico. L’intervento di mastopessi viene effettuato in anestesia generale con un giorno di ricovero.

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CHECK-UP DOPO SOLE MELANOMA: DIAGNOSI PRECOCE

ed è il cancro più aggressivo tra i in tumori mortali. Nel mondo sono 130mila le diagnosi di melanoma ogni anno e 37mila le persone che muoiono a causa di questa malattia, la cui incidenza continua ad aumentare. In Italia vengono diagnosticati ogni anno 14,3 nuovi casi di melanoma su 100.000 uomini e 13,6 casi ogni 100.000 donne. La mappatura dei nei va fatta però I dati europei relativi ad una sempre su richiesta di uno specialista serie di questionari sulle abitudini per evitare di allungare le liste. nell’esposizione ai raggi solari, Il medico di famiglia, filtro tra il mostrano che sono poche le persone che paziente e lo specialista, saprà ad una si sottopongono alle visite di controllo prima valutazione, capire se è il caso sui nei e che fanno uso regolare di di approfondire con visite ed esami creme solari. Gli esperti ricordano che specifici. una giusta prevenzione nei confronti Attenzione e prevenzione restano dell’esposizione solare può ridurre il i primi alleati nella cura dei rischio di melanoma. melanomi. Un controllo dei nei, in soggetti a rischio, è un atto importante e dovuto per la prevenzione e la cura dei melanomi. Ancora troppe persone si espongono ai raggi solari senza protezione o in orari sconsigliati.

Il melanoma è un tumore maligno che origina dal melanocita, una cellula della cute preposta alla sintesi della melanina

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A tal proposito preme segnalare che è importante una visita da un chirurgo plastico o dermatologo di tipo generale e che solo dopo, se lo specialista lo riterrà opportuno per lesioni sospette, conviene approfondire con indagini ulteriori come video scopia ed epiluminescenza. Richiedere la cosiddetta “mappatura dei nei” a tappeto, invece, è privo di significato e serve solo ad ingolfare i servizi di inutili richieste. Infatti, la facile esplorabilità della cute e la possibilità di un esame (la visita dermatologica) semplice, non costoso e in grado di offrire un’ottima performance diagnostica nella identificazione delle lesioni pigmentate sospette, rendono il melanoma cutaneo un candidato ideale per interventi di diagnosi precoce. Inoltre, per una adeguata utilizzazione delle risorse, va chiarito la visita der matologica per la diagnosi precoce del melanoma


deve essere limitata a quei soggetti che presentano lesioni pigmentate potenzialmente sospette, che per una minima parte derivano da osservazioni occasionali del medico, del partner ecc. e per la maggior parte vengono identificate attraverso l’autoesame della superficie cutanea condotto sulla base di criteri diagnostici di facile applicazione (“nevo che cambia”, regola dell’ ”ABCDE”). I medici di famiglia, pertanto, vanno incentivati a verificare la consistenza del sospetto clinico nella lesione identificata dal paziente, selezionando così i casi che necessitano realmente di un controllo dermatologico (ruolo di “filtro” fra popolazione e centri specialistici per la diagnosi precoce); a ricercare eventuali lesioni pigmentate sospette sulla cute dei propri paziente durante una visita medica eseguita

per altri motivi (a esempio una auscultazione del torace). Infine, come sottolineano gli esperti, la dermoscopia (epiluminescenza e videoscopia) presenta luci e ombre e la sensibilita’ reale dell’esame clinico tradizionale è infatti molto più alta se includiamo nel gruppo di lesioni escisse sia i melanomi classificati come tali che le lesioni dubbie. Viceversa, è sicuro il beneficio che l’uso della dermatoscopia può fornire in termini di specificità (riconoscimento di una lesione pigmentata benigna e quindi astensione dalla asportazione a fini diagnostici), se indirizzata su singole lesioni dopo visita dermatologica generale. L’incremento della specificità diagnostica, e la riduzione dei falsi positivi, però, potrebbero accompagnarsi a una riduzione della sensibilità con l’aumento dei falsi negativi.

e-mail: clin.chirplastica.bz@tiscali.it www.chirurgiaplasticabolzano.it www.adilardi.it www.domussalutis.com www.chirurgiafemminile.it

In altre parole può aversi il caso di una lesione clinicamente dubbia, ma in realtà un melanoma che, candidato per la biopsia escissionale in assenza di esame dermatoscopico, potrebbe mostrare dopo tale esame un quadro suggestivo di benignità (8% di falsi negativi attesi con la dermatoscopia) determinando la non escissione della lesione. Pertanto, appare evidente che il ricorso alla dermoscopia non costituisce un superamento dell’esame clinico bensì un suo completamento, che fornisce al clinico esperto ulteriori elementi di giudizio. Attenzione, cura e protezione restano i primi alleati nella prevenzione e cura della pelle e, nella fattispecie, dei melanomi.

Redazione Salute a cura Ufficio stampa Domus Salutis

Bolzano tel. 0471 442700 Trento tel. 330 478952 Verona tel. 0442 602688

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A cura di Pasquale adilardi – chirurgia plastica (Verona Trento Bolzano) www.adilardi.it

Obesità

e chirurgia estetica L’obesità è oggi considerata una malattia cronica caratterizzata da un abnorme accumulo di tessuto adiposo nell’organismo. Rappresenta un problema sociale poiché è correlata allo sviluppo di patologie cardiovascolari, respiratorie, tumorali. Riduce, dunque, l’aspettativa di vita di quanti ne soffrono, aumenta la mortalità e la spesa sanitaria per la cura delle complicanze legate all’obesità. Spesso raggiunge livelli tali da essere indicata come “patologica”, cioè così rilevante da causare svariate condizioni patologiche a carico di numerosi apparati (cardio-respiratorio, osteo-tendineo-muscolare, endocrino-metabolico etc.) ed organi. Interferisce sensibilmente con la vita del soggetto che ne è affetto, ostacolandone, quando non impedendone, l’attività lavorativa e compromettendo seriamente quella di relazione. Rappresenta pertanto uno dei più importanti problemi di salute del nostro tempo nei paesi industrializzati. Il corpo per un obeso è un involucro senza forma, oggetto di razzismo, troppo spesso non socialmente accettato, che relega chi ne è prigioniero ai margini della società. E’ per questo che un obeso è un malato nel corpo e nella mente.

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Alle patologie correlate ad uno stato innaturale quale quello di una massa corporea sovradimensionata, che sottopone il sistema cardiocircolatorio ed endocrino ad uno stress continuo, si associano problematiche psicologiche dai risvolti imprevedibili se trascurate. Essere obeso significa essere esclusi dall’odierna cultura di massa, dalla moda, dallo sport e da tutto ciò che si vuole nella vita, che si svolge fuori della porta di casa. L’approccio col paziente obeso non può dunque essere settoriale: si tratta di un soggetto la cui condizione necessita per forza di un monitoraggio a 360°. Occorre una struttura altamente specializzata, in cui lavorino insieme figure diverse, che sia in grado di seguire i pazienti lungo tutto il percorso


GIOVANI E BELLE CON LA LIPOSUZIONE

chirurgici (chirurgia bariatrica) basata su interventi restrittivi o malassorbitivi e la Chirurgia Plastica, da Noi definita Volumetrica, perchè atta a rimuovere grandi volumi di adipe dai distretti corporei La liposuzione è un intervento chirurgico che consenteammalati. di rimuovere, senza causare apprezzabili cicatrici cutanee, gli eccessi di tessuto adiposo localizzati in alcune aree del corpo. I maggiori benefici si traggono quando l’adipe da eliminare è situato nella regioneIltrocanterica alta delle cosce), nella regione Nostro è (parte un approccio terapeutico mirato, addominale (quando è costituito da un modesto accumulo nella parte sottombelicale), nella faccia interna multidisciplinare che si propone come obiettivo del ginocchio, nella regione sottomentoniera. L’attività subire delle limitazioninel per almeno il fisica calo dovrà ponderale stabilizzato tempo, due settimane. Se il lavoro del paziente fosse tale da richiedere un’attività fisica impegnativa sarà necesnormalizzazione del comportamento alimentare e sario un periodo di convalescenza più lungo. la riduzione dei fattori di rischio legati all’assetto metabolico del paziente obeso (diabete mellito di PREPARAZIONE PRE-OPERATORIA tipo 2, iperinsulinemia, dislipidemia, ipertensione arteriosa). Si consiglia di non assumere anticoagulanti o medica- Il programma prevede l’integrazione tra restrizione menti che li contengano per due settimane prima dell’in- dietetica, aumento di attività fisica, terapia e comportamentale (quando tervento e due settimane dopo. Questo farmaco può farmacologica causare sanguinamento ed aumentare il rischio di com- necessarie) e chirurgia plastica volumetrica. plicanze. Si consiglia di eliminare il fumo per finalità almeno Quindi, l’atto chirurgico ricostruttivo segue terapeutico. Solo un centro attrezzato a tale due settimane prima dell’intervento. Alcuni studi hanno può riportare chi è affetto da obesità patologica ad necessariamente la rimozione chirurgica di grandi dimostrato che l’incidenza delle complicanze è 10 volte masse adipose morbigene presenti nel corpo o è una condizione di normalità. superiore nei fumatorinella che non in quelli che non necessario per la riabilitazione chirurgica di quei L’Autore, hapazienti introdotto realtà sanitaria fumano. Se il fumo viene eliminato per 10 giorni o più distretti corporei che hanno subito effetti devastanti un concetto innovativo di chirurgia plasticoprima dell’operazione l’incidenza delle complicanze è pari ricostruttiva del paziente obeso. D’altro canto la legati alla massiccia riduzione di peso e di massa a quella dei non fumatori. Si consiglia alle pazienti in corporea post chirurgia bariatrica. consapevolezza della difficoltà di ottenere una trattamento con della contraccettivi di interrompere stabilizzazione perdita orali del peso corporeo l’ascon sunzione di tali farmaci un mese prima dell’intervento. la sola dieta (altissime le percentuali di insuccesso già a 12 mesi), e più in generale, la frustrazione L’INTERVENTO legata alla mancanza di efficacia delle attuali terapie mediche dell’obesità, hanno accresciuto La liposuzione viene effettuata in sala operatoria e può l’interesse verso approcci alternativi, soprattutto essere eseguita in anestesia generale, in anestesia spinale e in anestesia epidurale. Quando viene eseguita in anestesia spinale o epidurale la paziente mantiene lo stato di coscienza risultando insensibili le regioni del bacino e degli arti inferiori. L’intervento consiste nella rimozione

L’unità operativa vuole essere il riferimento per quanti soffrono di Obesità e/o dei suoi gravi esiti con l’attuazione di un intervento terapeutico mirato, multidisciplinare, che tenga conto delle caratteristiche fisiche e cliniche del paziente e lo inserisca in un programma riabilitativo nutrizionale, psicologico, chirurgico, poichè l’obesità non è un problema estetico, è un problema di salute fisica, di salute mentale e di qualità di vita.

del tessuto adiposo in eccesso mediante l’azione di una cannula collegata ad un apparecchio aspirante previa infiltrazione di una soluzione salina con vasocostrittore. La cannula viene introdotta nel grasso attraverso una piccola incisione praticata in prossimità dell’area da correggere; quindi viene spinta fino a raggiungere la zona interessata. Qui, con opportuni movimenti della stessa cannula, il grasso in eccesso viene frantumato e contemporaneamente aspirato. Durante tali manovre insieme

Questi dunque gli obiettivi cui il soggetto obeso è proiettato e giunge dopo un iter pre e post operatorio che lo vede assistito da un’equipe medica dedicata allo studio di tutte le sfaccettature della sua condizione… per restituire una vita normale a chi l’ha persa o non l’ha mai avuta.

alla frantumazione del grasso, si verifica anche la rottura di un certo numero di vasi sanguigni che, prima di chiudersi sotto l’azione compressiva di una guaina elastica che viene indossata alla fine dell’intervento, lasciano diffondere nei tessuti circostanti una certa quantità di sangue che da ragione delle ecchimosi che possono verificarsi dopo l’intervento. Queste si riassorbono nel giro di

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ONCOLOGIA AL SENO Chi è a rischio Se il disturbo è benigno Molte donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni mostrano segni di displasia mammaria, un’alterazione benigna dei tessuti del seno che non ha nulla a che vedere col tumore ma che può suscitare qualche preoccupazione al momento della diagnosi. Esistono diverse forme di displasia, la più comune delle quali è la malattia fibrocistica. Nella displasia fibrocistica a piccole cisti, più frequente tra i 30 e i 40 anni, sono presenti cisti piccole, ripiene di liquido, più evidenti durante il periodo premestruale. Può essere presente dolore. Nella displasia a grosse cisti, più frequente nelle donne tra i 40 e i 50 anni, si osserva la presenza di una o più cisti grandi, di forma rotondeggiante, a contenuto liquido. Il tumore benigno più frequente è, invece, il fibroadenoma che compare soprattutto tra i 25 e i 30

anni. Si presenta come un singolo nodulo, duro e molto mobile, generalmente doloroso. I sintomi che accompagnano le displasie e i fibroadenomi sono: • senso di tensione al seno; • dolore della mammella; • comparsa di noduli che la donna può “sentire” con la mano. Vi sono diversi fattori di rischio per il cancro al seno, alcuni dei quali prevenibili. L’età: più dell’80 per cento dei casi di tumore del seno colpisce donne sopra i 40 anni. La familiarità: circa il 10 per cento delle donne con tumore del seno ha più di un familiare stretto malato (soprattutto nei casi giovanili). Vi sono anche alcuni geni che predispongono a questo tipo di tumore: sono il BRCA1 e il BRCA2. Le mutazioni di questi geni sono responsabili del 50 per cento circa delle forme ereditarie di cancro del seno e dell’ovaio. Gli ormoni: svariati studi hanno dimostrato che un uso eccessivo di estrogeni (gli ormoni femminili per eccellenza) facilitano la comparsa del cancro al seno. Per questo tutti i fattori che ne aumentano la presenza hanno un effetto negativo e viceversa (per esempio, le gravidanze, che riducono la produzione degli estrogeni da parte dell’organismo, hanno un effetto protettivo). Le alterazioni del seno, le cisti e i fibroadenomi che si possono rilevare con un esame del seno non aumentano il rischio di cancro. Sono invece da tenere sotto controllo i seni che alle prime mammografie dimostrano un tessuto molto denso o addirittura una forma benigna di crescita cellulare chiamata iperplasia del seno. Anche l’obesità e il fumo hanno effetti negativi.

Tipologie Sono due i tipi di cancro del seno: le forme non invasive e quelle invasive. Le forme non invasive sono due: il carcinoma duttale in situ (o CDIS): è una forma iniziale di cancro al seno limitata alle cellule che formano la parete dei dotti. Se non viene curata può diventare invasiva. Il carcinoma lobulare in situ (CLIS): benché anche questo tipo di tumore non sia invasivo, è un segnale di aumentato rischio di formare tumori in ambedue i seni. Le forme invasive sono due: il carcinoma duttale infiltrante: si chiama così quando supera la parete del dotto. Rappresenta tra il 70 e l’80 per cento di tutte le forme di cancro del seno. il carcinoma lobulare infiltrante: si chiama così quando il tumore supera la parete del lobulo. Rappresenta il 10-15 per cento di tutti i cancri del seno. Può colpire contemporaneamente ambedue i seni o comparire in più punti nello stesso seno.

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Sintomi

In genere le forme iniziali di tumore del seno non provocano dolore. Uno studio effettuato su quasi mille donne con dolore al seno ha dimostrato che solo lo 0,4 per cento di esse aveva una lesione maligna, mentre nel 12,3 per cento erano presenti lesioni benigne (come le cisti) e nel resto dei casi non vi era alcuna lesione. Il dolore era provocato solo dalle naturali variazioni degli ormoni durante il ciclo. Da cercare, invece, sono gli eventuali noduli palpabili o addirittura visibili. La metà dei casi di tumore del seno si presenta nel quadrante superiore esterno della mammella. Importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite da un capezzolo solo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa è ormonale), cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato) o della forma del seno. La maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e si vede solo con la mammografia (nella donna giovane, tra i 30 e i 45 anni, con l’aiuto anche dell’ecografia.

Prevenzione

La dieta preventiva Diversi studi scientifici hanno dimostrato l’utilità di una dieta particolare nella prevenzione delle ricadute del cancro del seno in donne già colpite. Ora si sta valutando l’utilità della stessa dieta nella prevenzione primaria, ovvero in chi non ha ancora sviluppato la malattia. Alla base di questa alimentazione c’è un apporto elevato di fitoestrogeni (ormoni vegetali simili agli estrogeni femminili che sono contenuti principalmente nella soia e nei suoi derivati, ma anche nelle alghe, nei semi di lino, nel cavolo, nei legumi, nei frutti di bosco, nei cereali integrali). Inoltre vanno limitati gli zuccheri raffinati, che hanno l’effetto di innalzare l’insulina nel sangue e quindi di indurre il diabete, a favore di zuccheri grezzi e di amidi. Ancora: si consiglia di consumare molte crucifere (rape, senape, rucola, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, ravanelli, cavolo) perché agiscono in modo positivo nei confronti del metabolismo degli ormoni. Infine è bene privilegiare il pesce rispetto alle altre proteine animali, accompagnato da grandi quantità di fibre (attraverso il consumo di frutta, cereali, verdura, legumi). Da limitare l’apporto di latticini e uova, tenendo però d’occhio la quantità totale di calcio per prevenire l’osteoporosi. È possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi con un comportamento attento e con pochi esami di controllo elencati più sotto. È bene fare esercizio fisico e alimentarsi con pochi grassi e molti vegetali (frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori). Anche allattare i figli aiuta a combattere il tumore del seno, perché l’allattamento consente alla cellula del seno di completare la sua maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche. La mammografia è il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce. L’Osservatorio nazionale screening, dipendente dal Ministero, suggerisce una mammografia ogni 2 anni, dai 50 ai 69 anni di età, ma la cadenza può variare a seconda delle considerazioni del medico sulla storia personale di ogni donna. Nelle donne

che hanno avuto una madre o una sorella malata in genere si comincia prima, verso i 40-45 anni. L’ecografia è un esame molto utile per esaminare il seno giovane, dato che in questo caso la mammografia non è adatta. Si consiglia di farvi ricorso, su suggerimento del medico, in caso di comparsa di noduli. La visita: è buona abitudine fare una visita del seno presso un ginecologo o un medico esperto almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età. L’autopalpazione: è una tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. La sua efficacia in termini di screening è però molto bassa: questo significa che costituisce un di più rispetto alla sola visita e alla mammografia a partire dall’età consigliata, ma non può sostituirle (l’autopalpazione)

Diagnosi

Il cancro del seno viene diagnosticato con la mammografia (nella donna giovane, tra i 30 e i 45 anni, con l’aiuto anche dell’ecografia). L’eventuale identificazione di noduli o formazioni sospette porta in genere il medico a consigliare una biopsia, che può essere eseguita direttamente in sala operatoria o in ambulatorio con un prelievo mediante un ago inserito nel nodulo. In tal modo si analizzano le cellule e si può stabilire con certezza la natura della malattia.

Evoluzione

Il tumore del seno viene classificato in cinque stadi. • Stadio 0: è chiamato anche carcinoma in situ. Può essere di due tipi: • Carcinoma lobulare in situ: non è un tumore aggressivo ma può rappresentare un fattore di rischio per la formazione successiva di una lesione maligna. • Carcinoma duttale in situ: colpisce le cellule dei dotti e aumenta il rischio di avere un cancro nello stesso seno. • Stadio I: è un cancro in fase iniziale, con meno di 2 cm di diametro e senza coinvolgimento dei linfonodi. • Stadio II: è un cancro in fase iniziale di meno di 2 cm di diametro che però ha già coinvolto i linfonodi sotto l’ascella; oppure è un tumore di più di 2 cm di diametro senza coinvolgimento dei linfonodi. • Stadio III: è un tumore localmente avanzato, di

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SEI - Salute e Bellezza dimensioni variabili, ma che ha coinvolto già anche i linfonodi sotto l’ascella, oppure che coinvolge i tessuti vicini al seno (per esempio la pelle). • Stadio IV: è un cancro già metastatizzato che ha coinvolto altri organi al di fuori del seno. Se il tumore viene identificato allo stadio 0, la sopravvivenza a cinque anni nelle donne trattate è del 98 per cento, anche se le ricadute variano tra il 9 e il 30 per cento dei casi, a seconda della terapia effettuata. Se i linfonodi sono positivi, cioè contengono cellule tumorali, la sopravvivenza a cinque anni è del 75 per cento. Nel cancro metastatizzato, cioè quello che ha già colpito altri organi al di fuori del seno (in genere i polmoni, il fegato e le ossa), la sopravvivenza media delle pazienti curate con chemioterapia è di due anni, ma ciò significa che vi sono casi in cui la sopravvivenza è molto più lunga, anche fino a dieci anni.

Come si cura

Quasi tutte le donne con un tumore del seno, indipendentemente dallo stadio, subiscono un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati. Nei casi in cui ciò è possibile si ricorre alla chirurgia conservativa, cioè si salva il seno, ma si asporta tutta la parte in cui si trova la lesione. Questa tecnica è chiamata anche quadrantectomia perché in genere si toglie un quadrante di seno, e deve essere seguita da una radioterapia per maggiore sicurezza. Durante l’intervento il chirurgo può anche procedere ad asportare i linfonodi dell’ascella. Per sapere se questi sono coinvolti si usa sempre più spesso la tecnica del linfonodo sentinella, cioè si identifica il linfonodo più vicino al tumore e, se questo risulta privo di cellule tumorali all’analisi al microscopio, non si toccano gli altri, altrimenti si procede allo svuotamento del cavo ascellare. Talvolta è necessario asportare più di un quadrante di seno: in questo caso si parla di mastectomia parziale o segmentale e anch’essa viene fatta seguire dalla

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radioterapia. Nelle forme iniziali di cancro (stadio I e II), la quadrantectomia seguita da radioterapia è altrettanto efficace dell’asportazione del seno. La maggior parte delle pazienti con carcinoma duttale in situ segue lo stesso percorso. Forme più avanzate di cancro vengono trattate con l’asportazione dell’intero seno, secondo una tecnica chiamata mastectomia radicale modificata, che prevede l’asportazione della ghiandola, dei linfonodi sotto l’ascella, di parte o di tutto il muscolo pettorale e spesso anche della pelle sovrastante. Sia con la chirurgia conservativa e sia nel caso di mastectomia è possibile procedere alla ricostruzione del seno: se la donna deve sottoporsi a radioterapia si tende ad aspettare la fine di questa cura, che può interferire con la cicatrizzazione, altrimenti si procede alla plastica del seno nel corso dell’intervento stesso. In alcuni centri in cui è possibile eseguire la cosiddetta radioterapia intraoperatoria, ovvero l’irradiazione dell’area colpita dal tumore durante l’operazione stessa, la ricostruzione può essere immediata. Malgrado l’asportazione chirurgica del tumore, c’è sempre il rischio di una ricaduta dovuta a cellule microscopiche staccatesi dalla massa d’origine e sparse per il corpo. Per questa ragione alla maggior parte delle pazienti viene proposta una terapia con farmaci anticancro in grado di eliminarle. Anche nei casi iniziali di cancro (stadio I e II), la chemioterapia è utile, forse persino più che nelle forme avanzate dato che il tumore non ha potuto fare molti danni e quindi il guadagno, in termini di anni di sopravvivenza, è maggiore. Negli ultimi anni si è diffuso anche l’uso della chemioterapia neoadiuvante, ovvero somministrata prima dell’intervento per ridurre la dimensione e l’aggressività del tumore. La radioterapia dura pochi minuti e va ripetuta per cinque giorni la settimana, fino a sei settimane di seguito. In genere il trattamento radioterapico può essere combinato a farmaci. Quando un tumore del seno viene asportato, viene mandato in laboratorio per studiare la presenza di vari recettori, in particolare dei recettori per gli estrogeni e per il progesterone, due degli ormoni femminili. Le pazienti il cui tumore è positivo per i recettori degli estrogeni possono utilizzare farmaci che bloccano gli estrogeni come il tamossifene, che viene prescritto in pillole per cinque anni dopo l’intervento. Questo farmaco riduce drasticamente le ricadute, ma ha alcuni effetti collaterali dato che induce, di fatto, una menopausa su base chimica. Vengono utilizzati anche altri farmaci con la stessa funzione, chiamati inibitori delle aromatasi, per ora riservati alle donne che sono già in menopausa. Il tumore viene esaminato dall’anatomo patologo anche per individuare la presenza di un recettore chiamato HER-2/neu. Se questo è presente in grandi quantità, è maggiore il rischio di incorrere in una ricaduta. Per questa ragione si propone, da qualche anno, alle donne positive per questo esame, di prendere un farmaco biologico chiamato trastuzumab, una sostanza che blocca i recettori e impedisce al tumore di crescere. Altri farmaci biologici sono allo studio.


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Hai naso? Rinoplastica Rinosettoplastica Rinoplastica Donna Rinoplastica Uomo Rinoplastica Post-Traumatica

Il naso può avere problemi sia funzionali che estetici che possono esser corretti durante lo stesso intervento. La Rinoplastica consiste nel rimodellamento del naso ed è finalizzata alla correzione dei difetti della forma (gibbo, naso torto) o delle dimensione eccessiva del dorso, della punta, delle narici. E’ molto frequente che oltre alle correzioni estetiche (Rinoplastica) si debbano associare anche quelle funzionali sul setto e sui turbinati (Rinosettoplastica). Grazie ai progressi della chirurgia estetica, con la Rinoplastica moderna è possibile ottenere, secondo i desideri del paziente, risultati molto più naturali di quelli di anni fa, eliminando semplicemente i difetti specifici di “quel” naso, senza sconvolgerne la forma. Per mantenere una gradevole armonia del naso con il resto del volto e del profilo, il Chirurgo, nel progettare l’intervento, deve tenere conto degli elementi razziali dell’individuo, delle caratteristiche dei suoi lineamenti, della forma del resto del viso come ad es. quella della fronte e del mento, del colorito dei capelli, degli occhi e della pelle. L’accrescimento delle strutture nasali termina verso i 15 anni per le donne, 16 per gli uomini, quindi è tecnicamente possibile effettuare l’intervento di Rinoplastica o di Rinosettoplastica a partire da questa età, accertandosi però prima della piena coscienza da parte del giovane paziente di sottoporsi all’intervento. Molto spesso la rinoplastica è richiesta da giovani adulti che hanno ben chiara la situazione del loro naso e le correzioni che desiderano apportarvi. Il Chirurgo Estetico esperto analizza con il paziente tutti i dettagli delle correzioni da eseguire, consigliandolo e guidandolo con la massima attenzione e riguardo, nel delicato momento della programmazione dell’intervento di Rinoplastica. 14 - 2011

Alcune persone desiderano vedere al computer la forma che potrà avere il naso dopo l’intervento di rinoplastica. Tale metodica può aiutare a comprendere che il proprio aspetto verrà a cambiare, ma non può dare certezze di un determinato risultato. In altre parole è bene diffidare di chi fa vedere che il naso è modificabile con disinvoltura, inoltre non è detto che quanto realizzato con il software di foto ritocco del computer possa esser realizzato con le reali capacità dal chirurgo operatore. Per comprendere come può cambiare il naso, il chirurgo deve spiegare quali cambiamenti consiglia di apportare ad ogni singolo elemento che compone la piramide nasale, e mostrare foto pre e post operatorie di pazienti con analoghi problemi e l’effettivo risultato da questi ottenuto. Da queste immagini si può vedere se il chirurgo sa realizzare o meno quello che dice. A volte l’intervento di Rinoplastica viene richiesto anche da persone anziane per correggere un difetto estetico del naso, sempre mal tollerato durante l’arco della vita ma mai accettato o, in altri casi, per eliminare gli ineluttabili segni d’invecchiamento che si manifestano anche sul naso, come la punta che aumenta di dimensioni e tende a scendere verso il basso. Molto spesso insieme all’intervento estetico si effettua


anche la correzione di difetti che influiscono sulla respirazione, conseguenti ad una deviazione del setto nasale, e/o ad una ipertrofia dei turbinati. In questi casi è importante che il Chirurgo oltre ad avere abilità nella chirurgia estetica ed una specifica competenza nella chirurgia funzionale del naso e possa lui stesso eseguire al meglio le richieste modifiche estetiche (esterne) con la Rinoplastica e quelle funzionali (interne) di Settoplastica facendo in modo che le une si adattino e si predispongano al meglio per integrarsi con le altre. In tali casi i migliori risultati si ottengono quando il Chirurgo del naso è specialista sia in Chirurgia Plastica che in Otorino. In alcuni casi, infine, l’intervento di Rinoplastica (rinoplastica secondaria) è richiesto per correggere e migliorare il risultato di una precedente operazione (esiti di rinoplastica), che non ha soddisfatto le aspettative del paziente. L’intervento Chirurgico La Rinoplastica (o la rinosettoplastica). L’incisione viene effettuata all’interno delle narici, e, quindi, è invisibile dall’esterno. L’intervento consiste nella modifica della forma delle ossa e delle cartilagini che costituiscono la struttura rigida del naso. Come prima cosa si libera dall’interno la cute dalle cartilagini. Il momento più importante è rappresentato dalle piccole e delicate modifiche che vengono eseguite sulle cartilagini del dorso, della punta e sulle ossa al fine di cambiarne la forma nella maniera desiderata. Al termine dell’operazione di Rinoplastica la pelle, grazie alla sua plasticità ed elasticità, ripoggiandosi sul nuovo naso si riadatta a questo. Alla fine dell’intervento all’interno delle narici sono posizionati due piccoli tamponi morbidi perché ricoperti di pomata grassa che vengono rimossi il mattino seguente, a poche ore, quindi, dal termine dall’intervento in modo facile e senza alcun tipo si dolore. La persona viene dimessa e tornando a casa sul dorso del naso porta solo una piccola una placchetta rigida, fissata con un cerotto. Questa viene tolta dopo una settimana e per altri sette giorni rimane sul naso un cerottino di carta. A due settimane dall’intervento il naso è completamente libero. Dopo una Rinoplastica o Rinosettoplastica è raro che si possa verificare una complicanza quale la correzione parziale del difetto, o che la guarigione dei tessuti del naso possa avvenire in modo non uniforme e simmetrico nelle due parti, che emergano piccole irregolarità a distanza dall’intervento o un deficit della funzione respiratoria: questi problemi sono infrequenti e comunque correggibili con un eventuale piccolo ritocco. In mani esperte, le complicanze sono più rare e, di solito, di minor entità ed il risultato stesso ha maggiori probabilità di corrispondere a quello desiderato o comunque di avvicinarsi maggiormente ad esso. Dopo l’intervento di rinoplastica o di

rinosettoplastica, anche se la cosa può destare sorpresa, di regola non si avverte alcun dolore. Subito dopo l’operazione il naso e le guance presentano un gonfiore che, nella maggior parte dei casi, si riduce di molto in un paio di settimane. Attività quotidiane limitate possono essere riprese rapidamente, nell’arco di due o tre giorni, mentre è opportuno attendere almeno un mese prima di indossare occhiali. Dopo solo tre settimane si può tornare ad esporsi p r o g r e s s i va m e n t e al sole. L’intervento di Rinoplastica, come quello di Rinosettoplastica completa, viene solitamente effettuato in anestesia generale con un giorno di ricovero, ma, nei casi di Rinoplastiche limitate ad un elemento del naso (ad es. la sola punta), è possibile anche effettuarlo in anestesia locale, senza ricovero, o con sedazione, in Day Hospital.

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Ho il seno troppo grande LA Mastoplastica Riduttiva È richiesta soprattutto da giovani donne il cui seno si è eccessivamente sviluppato durante la pubertà o dopo grandi dimagrimenti. Spesso un seno grosso e cadente viene percepito come qualcosa di “anormale” e crea al soggetto difficoltà e condizionamenti di vario genere. Molteplici, a volte gravi, sono i problemi funzionali, quali maldi schiena, attegiamenti viziati della colonna vertebrale, solchi dolorosi sulle spalle dovuti al reggiseno e arrossamenti del solco sottomammario causa del frizionamento delle pelle.

QUANDO

La mastoplatica riduttiva ha lo scopo di ridurre il volume del seno e riportarlo alla posizione ottimale, modellandolo in base alla corporatura e al desiderio della paziente.

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PERCHÈ

• In età giovanile l’ipertrofia mammaria può provocare problemi funzionali, oltre che estetici. • Per le pazienti non più giovani l’intervento acquista anche un significato di ringiovanimento che permette loro di rivalutare la propria immagine corporea, di sentirsi più in armonia con se stesse, fiduciose, sicure. Il seno cadente acquista forma, turgore e proiezione.

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COME SI SVOLGE

Esistono molte tecniche di intervento, a seconda del caso da risolvere. Le fasi peculiari dell’intervento consistono nella preparazione del lembo portante l’areola, il quale servirà in seguito a trasportala nella nuova posizione; nella asportazione simmetrica del tessuto eccedente cutaneo e ghiandolare; e nel modellamento del seno, rifinito da una precisa e minuziosa sutura cutanea Richiede l’anestesia generale e 1-2 giorni di ricovero in casa di cura o ospedale

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OTOPLASTICA MAI PIÙ ORECCHIE A SVENTOLA L’inestetismo più frequente a carico delle orecchie è la loro posizione distaccata dalla testa, che possono assumere sin dalla nascita, e che va sotto il nome comune di “Orecchie a sventola”. L’intervento, definito appunto “Otoplastica”, consente di riaccostare le orecchie prominenti al capo e guadagnare un aspetto naturale. Con l’operazione si ricreano anche le normali pieghe della cartilagine presenti sull’orecchio e si conserva inalterato il solco retroauricolare ove si possono poggiare le stanghette degli occhiali. Nei bambini è possibile effettuare questa procedura chirurgica sin dall’età prescolare, poiché le orecchie terminano buona parte del loro accrescimento al 5°anno di età e la precoce correzione del difetto può consentire un migliore inserimento nell’ambiente scolastico. L’operazione si può effettuare anche in età adulta in anestesia locale e senza ricovero. Il difetto è essenzialmente legato ad un’anomalia di forma e posizione della cartilagine che fa da impalcatura all’orecchio, quindi l’intervento correttivo si effettua rimodellando e riscolpendo questo tessuto in modo da conferirgli una forma più armonica. L’incisione cutanea resta assolutamente nascosta nel solco retroauricolare e, quindi, in posizione non visibile sin dall’immediato postoperatorio. Per l’intervento non è necessario tagliare i capelli e ciò consente un’immediata ripresa delle attività quotidiane già dal giorno successivo.

I risultati sono apprezzabili da subito, ma è necessario aspettare 3-4 settimane perché il gonfiore si risolva. Nell’adulto e nei giovani è possibile effettuare quest’intervento in anestesia locale, ambulatorialmente senza ricovero, ma nei bambini piccoli è preferibile l’anestesia generale, per la loro possibile irrequietezza. Oltre alle cosiddette “Orecchie a sventola” esistono tutta una serie di altri difetti estetici che è possibile correggere chirurgicamente, fra i quali ricordiamo i ripiegamenti anomali della porzione superiore (lop ear), la perdita della piega o del margine, sempre nella parte alta, (orecchie a conchiglia) ed infine le deformità del lobo auricolare. E’ quindi opportuno discutere con il chirurgo le possibilità e le strategie idonee al singolo caso specifico.

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Speciale medicina estetica Abbiamo intervistato per voi la signora Silvia, dopo essersi sottoposta al banco di prova dei nuovi laser per il fotorigiovanimento, capillari, depilazione definitiva e indolore… Silvia è una donna molto attenta alla sua persona e nei limiti del possibile, conduce una vita equilibrata e sana e cura il proprio corpo con dedizione. Ha sempre creduto molto nella prevenzione dei segni dell’invecchiamento, ma da qualche tempo, all’età di 66 anni ha deciso di sottoporsi a un trattamnto laser a base di luce pulsata intensa.

Silvia è una donna piena di vita, solare, energica e quando le abbiamo chiesto di poterla intervistare, ha subito accettato di buon grado.

anche se adesso il mio impegno principale sono i miei nipotini, praticamente tutta la mia vita! Ma non ho mai rinunciato alla cura del mio aspetto.”

Abbiamo chiesto a Silvia di raccontarci il suo rapporto con il passare del tempo, con i cambiamenti del suo corpo e come si prende cura della sua pelle. Silvia, infatti, è una bella signora di 66 anni che tiene moltissimo alla cura della propria persona e conduce uno stile di vita molto salutare. Da qualche mese, si sottopone a delle sedute di trattamento con luce pulsata intensa (IPL monalisa), per migliorare l’aspetto del viso e collo per attenuare le rughe.

Nonostante una vita sicuramente piena di responsabilità, Silvia dice di non essersi mai trascurata, mantenendo un’alimentazione estremamente sana e controllata, effettuando esercizio fisico quando possibile, sottoponendosi a trattamenti estetici per tonificare e rassodare i tessuti, ma soprattutto...

“Sono pensionata, ma continuo ad essere estremamente attiva”, ci spiega. ”In famiglia siamo proprietari di due alberghi e nella vita ho sempre lavorato sodo,

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Evitando il troppo sole. Poco sole, il vero elisir di giovinezza. Originaria di Laives e trasferitasi a Bolzano da tanti anni, Silvia conosce bene il mare e la spiaggia, eppure non ha mai ceduto alla tentazione della tintarella estrema, ben conscia del fatto che il sole è una delle cause maggiori di invecchiamento

precoce della pelle. “Bisogna accettare l’invecchiamento”, sottolinea, ”fa parte della vita, ma io ho sempre cercato di preservare la salute della mia pelle, di prevenire le rughe. Anzitutto ho sempre evitato l’eccessiva esposizione solare, al contrario di molte donne della mia età. Oggi infatti non ho tante rughe e pochi mi credono quando dico che ho 66 anni”. Poi, qualche mese fa, decide di chiedere un consiglio pesso la Clinica Bonvicini di Bolzano per migliorare l’aspetto della pelle del viso. Su consiglio del medico, si sottopone al trattamento di fotoringiovanimento laser a base di luce pulsata intensa. ”Il mio obiettivo”, ci spiega, ”era di schiarire un po’ la pelle e renderla più luminosa. Mi sono affidata al consiglio del medico ed ho scelto un trattamento non invasivo, che


GIOVANI E BELLE CON LA LIPOSUZIONE

in effetti mi ha dato superficiale presente nelle pigmentazioni cutanee dei notevoli risultati. (macchie di vario tipo) e rassoda i tessuti. La luce pulsata ha ”Ho cominciato il trattamento a settembre”, racconta dato luminosità al Silvia ”e prevedo di sottopormi alla ottava ed ultima viso, la pelle è più seduta prima dell’estate. tonificata ed idratata Durante il trattamento sono stata molto diligente ed La liposuzione è un intervento chirurgico che consente di rimuovere, senza causare apprezzabili cicatrici e perchè no! Priva di ho ascoltato sempre i consigli del medico, ho idratato cutanee, gli eccessi di tessuto adiposo localizzati in alcune aree del corpo. I maggiori benefici si traggogrinze”. la pelle con delle creme specifiche ed ho sempre no quando l’adipe da eliminare è situato nella regione trocanterica (parte alta delle cosce), nella regione protetto il viso con una crema solare al mattino”. addominale (quando è costituito da un modesto accumulo nella parte sottombelicale), nella faccia interna Il trattamento con In effetti, la Signora, ha eseguito con molta attenzione le del ginocchio, nella regione sottomentoniera. L’attività fisica dovrà subire delle limitazioni per almeno prescrizioni del chirurgho plastico della Clinica Bonvicini IPL due settimane. Se il lavoro del paziente fosse tale da richiedere un’attività fisica impegnativa sarà necesLa luce pulsata in questo modo i suoi risultati sono stati eccellenti. sario un periodo di convalescenza più lungo. intensa è una L’IPL una realtà di un trattamento medico sicuro, con derivazione tecnica poche controindicazioni e non invasivo, capace di dare PREPARAZIONE PRE-OPERATORIA del laser, che ha dei buoni risultati non solo per il ringiovanimento ma banda di emissione anche per una valida depilazione definitiva e per il Si consiglia non assumere anticoagulanti o bersagli medica- trattamento dei capillari delle gambe e del viso. più ampia e di può essere filtrata a seconda dei menti che li contengano per due settimane prima dell’in- di Federica Masiero voluti. tervento due settimane dopo. Questo farmaco può L’IPL a elivello cutaneo stimola la produzione di causare sanguinamento ed aumentare il rischio di comneocollagene ed acido jaluronico, permette Per informazioni: plicanze. Si consiglia eliminaree il della fumo per almeno IPL information center 0442 615654 l’eliminazione dei dicapillari melanina due settimane prima dell’intervento. Alcuni studi hanno dimostrato che l’incidenza delle complicanze è 10 volte superiore nei pazienti fumatori che non in quelli che non fumano. Se il fumo viene eliminato per 10 giorni o più

Chi siamo?

prima dell’operazione l’incidenza delle complicanze è pari a quella dei non fumatori. Si consiglia alle pazienti in

trattamento con contraccettivi orali di interrompere l’asL’Equipe

Medico/Chirurgica, la Redazione Stampa di SEI Bellezza e Salute

sunzione di tali farmaci un mese prima dell’intervento. e l’Ufficio

L’INTERVENTO La liposuzione viene effettuata in sala operatoria e può essere eseguita in anestesia generale, in anestesia spinale e in anestesia epidurale. Quando viene eseguita in anestesia spinale o epidurale la paziente mantiene lo stato di coscienza risultando insensibili le regioni del bacino e degli arti inferiori. L’intervento consiste nella rimozione del tessuto adiposo in eccesso mediante l’azione di una cannula collegata ad un apparecchio aspirante previa infiltrazione di una soluzione salina con vasocostrittore.

Dr.LaPasquale Dr. S.Roveggia Dr. L.Banzi Sara Riccardo cannulaAdilardi viene introdotta nel grasso attraverso una (Dr. C.Romeo Dr.Filippo A.Trinei) Direttore Dir. Ufficio piccola incisione praticata in prossimità dell’area da cor-

Comitato e Direzione Scientifica Responsabile Stampa reggere; quindi viene spinta fino a raggiungere la zona

Federica Masiero Redattrice

interessata. Qui, con opportuni movimenti della stessa cannula, il grasso in eccesso viene frantumato e contemporaneamente aspirato. Durante tali manovre insieme

Per parlare con noi di SEI scrivici a:

alla frantumazione del grasso, si verifica anche la rot-

Redazione: redazionesalute@tiscali.it Ufficio Legale: direzione.uff.legale@tiscali.it Ufficio Editoriale: info@desartland.com ca che viene indossata alla fine dell’intervento, lasciano Chirurgia Plastica Bolzano: clin.chirplastica.bz@tiscali.it Dr. GianLuca Zanardi diffondere nei tessuti circostanti una certa quantità di Dir. Editoriale sangue che da ragione delle ecchimosi che possono verio vieni a trovarci su: Desart ADV s.r.l. ficarsi dopo l’intervento. Queste si riassorbono nel giro di www.chirurgiaplasticabolzano.it www.desartland.com Numero 0 5 www.chirurgiaesteticatrento.it tura di un certo numero di vasi sanguigni che, prima di chiudersi sotto l’azione compressiva di una guaina elasti-

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