Insieme N°2 2010

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Tu e la tua banca 02

2010

TRIMESTRALE DELLA BCC DI PALESTRINA - ANNO 2° - GIUGNO 2010

INSIEME VERSO IL

FUTURO focus

FILIALI dell’AREA CASILINA


Palestrina, 23 giugno 2010

[2/ 2010]


Giovanni Contena

IN QUESTO NUMERO Giulio Sapelli, docente all’Università di Milano, editorialista del Corriere della Sera, economista decisamente controcorrente. Molto critico sulle attuali politiche creditizie e finanziarie, troppo attente alle banche e distanti dalle serie questioni dell’economia reale. Non è tenero con il sistema creditizio italiano e sottolinea, tuttavia, il ruolo positivo che svolgono le BBC, banche del territorio e delle comunità, in particolare nella complessa situazione che è stata determinata dalla crisi. Con una sottolineatura: l’esemplare ruolo che viene svolto, in questo contesto, dalla nostra BCC. All’indomani dei lavori dell’assemblea dei soci, il presidente Marcello Cola conferma viva soddisfazione per il dibattito e le conclusioni dei lavori dalla massima assise della banca. Le sue riflessioni si concentrano sulle difficoltà del momento presente, che lambiscono le nostre comunità. Con un messaggio molto esplicito: in una transizione, molto complessa ed impegnativa, la banca adotta tutti gli strumenti necessari per continuare ad essere un efficiente motore di sviluppo. Sul come la nostra BCC affronta le attuali sfide lo precisa il Direttore Generale Sergio Castellazzi: affianca famiglie ed imprese per affrontare le attuali difficoltà ed emergenze e sostenerne i progetti di sviluppo; rafforza l’identità di banca del territorio, con un più efficace posizionamento competitivo, anche attraverso l’apertura della sede distaccata a Velletri e di nuovi sportelli; affina e potenzia la rete commerciale. Con una chiara

indicazione strategica: dare continuità e maggiore efficacia al disegno di crescita dell’azienda. Un male oscuro aggredisce alcune colture agricole nel Lazio e nel nostro perimetro operativo. È emergenza per le produzioni del kiwi, comparto di eccellenza della nostra regione, con effetti molto pesanti per i nostri produttori. Ernesto Verbesi, imprenditore di successo, ci guida per capirne problemi e prospettive e per farci conoscere le sue straordinarie esperienze. Assemblea dei soci, momento alto e significativo della vita della banca. Nello “speciale” la sintesi dei lavori, delle deliberazioni assunte, con uno spaccato sulle dinamiche ed i risultati dell’attività nell’esercizio 2009. Si consolidano i rapporti tra il museo di Palestrina e quello di Vienna, con la consegna della copia in gesso della “Cinghialessa” dei Rilievi Grimani, con la quale il museo di Vienna completa il proprio trittico. Il “focus” sulle filiali si concentra su quelle dell’area Casilina: Zagarolo, Gallicano, Labico e Laghetto. Ne parlano i responsabili. Dai territori: mostra di pittura di artisti della Scuola Romana a Labico; secondo festival giovanile del cinema indipendente a Palestrina; incontro a Cave su giovani ed economia globale.

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INDICE In questo numero

03

di Giovanni Contena

Intervista al Presidente Dai positivi risultati del 2009 ai nuovi obiettivi di crescita

05

07

di Sergio Castellazzi

Speciale Assemblea ordinaria e straordinaria

27

di Alessandra Battaglia

Cinghialessa Copia a Vienna

29

Crescita economia reale Unico antidoto alla crisi

30

09

di G. Contena

focus

25

di Damiano Faccennini

Cave Giovani e globalizzazione

di Giovanni Contena

Editoriale: Le nostre risposte contro la crisi

II edizione del Festival del Cinema Giovanile Indipendente Un successo annunciato

FILIALI DELL’AREA CASILINA

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Le interviste

19

di Giovanni Contena

Kiwi, emergenza nel Lazio intervista a Ernesto Verbesi

Tu e la tua banca

Pittura La Scuola Romana in mostra a Labico di Giovanni Barone

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TRIMESTRALE della BCC di Palestrina Editore: Banca di Credito Cooperativo di Palestrina Direttore responsabile: Giovanni Contena Stampa: I.T.L. - Via Colle Girello 107, Palestrina (Roma) Pubblicazione trimestrale registrata al Tribunale di Tivoli al n. 82 del 29/10/09TRIMESTRALE della BCC di Palestrina Editore: Banca di Credito Cooperativo di Palestrina Direttore responsabile: Giovanni Contena Stampa: I.T.L. - Via Colle Girello 107, Palestrina (Roma) Pubblicazione trimestrale registrata al Tribunale di Tivoli al n. 82 del 29/10/09 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCB Roma DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Le interviste

di Giovanni Contena

Intervista al Presidente DAI POSITIVI RISULTATI DEL 2009 AI NUOVI OBIETTIVI DI CRESCITA Partiamo dall’assemblea dei soci dello scorso 25 aprile. È una tappa importante nella vita della nostra istituzione. Una vera palestra di convinta partecipazione e di matura espressione di democrazia economica, che incarna l’essenza della cooperazione di credito. Soddisfatto? Impossibile non esserlo. Non solo per gli attestati di stima ma, e soprattutto, per il sincero apprezzamento che la base sociale ha espresso sui significativi obiettivi che la banca ha raggiunto nell’esercizio 2009. Possibili per lo straordinario impegno del Consiglio, della Direzione Generale e delle nostre risorse umane. In un intreccio virtuoso, che costituisce la solida base del nostro successo. Parli di successo. Più che le mie valutazioni contano i numeri: la raccolta diretta è cresciuta di quasi il 18%; gli impieghi del 17% e l’utile netto in leggera flessione rispetto agli ottimi dati del 2008. Se traduciamo questi incrementi in valore assoluto, il totale della raccolta si è attestato a 480 milioni di euro; gli impieghi, vale a dire gli investimenti nel nostro perimetro operativo, a 280 milioni ed il patrimonio, indice decisivo di solidità della nostra banca, a 66 milioni. Una griglia di risultati decisamente positivi che colloca la nostra azienda fra le migliori del sistema bancario e del gruppo delle cooperative di credito. Ma un’altra cosa mi preme sottolineare.

Quale? Il valore aggiunto che abbiamo generato e la sua distribuzione tra i diversi portatori di interesse, in primo luogo i soci ed il personale, ed i nostri importanti investimenti nel sociale, a favore delle nostre comunità. Per darne conto, ogni curiosità può essere soddisfatta con la let-

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tura del nostro bilancio sociale e di missione, nel supplemento che è allegato a questo numero della rivista.

perché è nei momenti difficili che occorre progettare il futuro. E noi questo coraggio lo abbiamo.

Un esercizio impegnativo quello del 2009. Siamo a metà del 2010. Previsioni? Sarebbero molto azzardate. Ma non mi sottraggo alla tua sollecitazione. Per l’economia reale, anche delle nostre comunità, stiamo attraversando una stagione durissima. Di fronte alle difficoltà che attraversano il nostro orizzonte la nostra strategia è quella di sempre: affrontare le sfide, per quanto ardue ed impegnative, ed affiancare le nostre comunità, utilizzando gli strumenti finanziari per la loro crescita

Su quali linee direttrici? Consolidamento, crescita, migliore qualità dei servizi per i soci e per le diverse articolazioni della clientela. Sono le linee che sostengono l’impianto del nostro piano strategico triennale.

Avverto una vena di pessimismo. Non mi esalto se penso ai grandi risultati raggiunti, così come non vado in depressione di fronte alle difficoltà. I livelli di solidità che la banca ha raggiunto la mettono al riparo da ogni possibile contraccolpo negativo. L’importante, ed è la nostra linea strategica, è non rinunciare e neppure affievolire la nostra originale funzione di motore della crescita. E la crescente fiducia che siamo capaci di catalizzare è il migliore antidoto per superare le difficoltà del presente e per costruire il futuro. Fiducia che misuri, giorno dopo giorno, con un costante monitoraggio degli andamenti della banca. È il nostro metodo di lavoro, per cogliere e dare risposte, con la necessaria flessibilità, alle diverse esigenze che quanti operano con noi esprimono. E se traccio una analisi - e così soddisfo la tua curiosità- delle dinamiche della nostra attività complessiva, nel versante della raccolta e degli impieghi, riflettono il trand positivo dello scorso esercizio.Ed aggiungo: in considerazione dell’andamento dei tassi nel mercato finanziario, ancora sottoposto e vistose e pesanti turbolenze, è probabile una flessione sulla redditività.

“La nostra linea direttrice: consolidamento, crescita, migliore qualità dei servizi” Con quali conseguenze sui progetti di sviluppo dell’azienda? Nessuna. Razionalizzeremo i costi, ma non intaccheremo certamente gli investimenti che abbiamo programmato, a partire dal potenziamento degli organici, con l’ingresso di nuove e qualificate professionalità. Anche [2/ 2010]

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“Una nuova sfida: la sede distaccata di Velletri” Crescita anche attraverso un più efficace posizionamento strategico e competitivo nel territorio? Apriremo entro il 2011 tre nuovi sportelli. Abbiamo già individuato le possibili piazze di insediamento, anche attraverso una severa analisi del mercato di riferimento. Ed una vera sfida: la sede distaccata di Velletri che sarà operativa entro l’anno. Perché Velletri? Questa individuazione, approvata dalla Banca d’Italia che non concede molto facilmente l’apertura di sedi distaccate, è stata ponderata con grande attenzione. È una piazza complessa,con un robusto presidio di dipendenze di altre banche. Non l’affrontiamo al buio, tuttavia, perché abbiamo già realizzato una fitta rete di rapporti che ci convincono della bontà dell’investimento. Sotto il profilo strategico restiamo nella provincia, dove siamo presenti da cento anni, e ci affacciamo al contatto con quelle limitrofe, con un bacino di utenza interessante per l’espansione della nostra banca , da realizzare su parametri mirati e prudenti. E la nuova sede? Il primo passo è stato compiuto con l’intesa per l’acquisizione del terreno nel quale realizzarla. Siamo in fase avanzata nella predisposizione dei progetti e poi passeremo alla messa a punto di tutta la documentazione richiesta dalle procedure amministrative. Ricordo solo che non ci limiteremo alla realizzazione di nuovi uffici per rendere più funzionale e moderna la nostra sede. Accanto ad essa, infatti, abbiamo previsto ampie strutture per stimolare ed accrescere la coesione delle nostre comunità. Sarà insomma la casa di tutti, aperta alle categorie, per incontrarsi, per dialogare, per mettere a fuoco progetti di valenza sociale.


Sergio Castellazzi

Editoriale

LE NOSTRE RISPOSTE CONTRO LA CRISI Le turbolenze che investono il sistema creditizio e finanziario non sono affatto finite. Gli effetti perversi che sono stati provocati dalle montagne di carta e dai titoli tossici che hanno investito le banche, nei mercati globali, hanno spinto gli Stati ad assumere provvedimenti molto forti per arginare le conseguenze che si venivano a determinare nelle economie reali. Alla montagna di carta della crisi finanziaria si accompagna, così, la gigantesca montagna del debito degli Stati sovrani, che per sostenere le banche hanno dovuto smobilizzare risorse molto ingenti. Con effetti molto diversi nei vari Paesi, con un pericoloso epicentro di crisi nell’area EURO, nella quale alla debolezza strutturale della crescita economica si è accompagnata, ed è fatto recente, una vigorosa spinta speculativa sulla moneta europea che, se non contrastata con tempestività ed efficacia, avrebbe minato, alle fondamenta la stessa possibilità di sopravvivenza dell’impianto più complessivo dell’Unione Europea.

“In difficoltà l’economia reale” Il solido argine che la Banca Centrale Europea ha dovuto innalzare per fronteggiare lo stato di default della Grecia e per sostenere l’euro in caduta libera è

conferma di un momento congiunturale particolarmente difficile e complesso. Gli stessi interventi adottati dai diversi Paesi di Eurolandia, di grande impatto, per riportare il debito pubblico in una situazione di effettivo controllo e riequilibrio, determinano un contesto nel quale è sempre più difficile individuare punti certi di riferimento per una uscita dalla situazione di recessione dell’economia. Anzi, se qualche indicatore sembra delineare che probabilmente, e vale in particolare per il nostro Paese, è iniziato il percorso a ritroso di risalita, lenta e problematica, dal fondo della crisi, non c’è tuttavia alcun elemento che possa alimentare o giustificare una pur cauta visione ottimistica. Il percorso, in buona sostanza, sarà lungo e tutt’altro che lineare.

“Il disagio delle famiglie e delle imprese” L’economia reale arranca e si presentano questioni intricate anche per il nostro sistema bancario, pur se la situazione si presenta migliore rispetto agli altri competitori: Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna. Al restringimento del credito si accompagna il suo deterioramento mentre si restringe la propensione al risparmio per una oggettiva ragione, che è connessa alla minore disponibilità di risorse da parte delle famiglie.

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Anche nel nostro specifico segmento operativo avvertiamo lo stato di disagio delle nostre comunità e delle nostre imprese locali. La crisi dell’economia reale è forte e profonda. Ma la nostra banca non si lascia prendere dallo scoramento o dalla rassegnazione. Anzi, di fronte ad una situazione complessa, dalle ancora non chiare possibili linee di evoluzione, manteniamo ferma la barra della direzione che vogliamo seguire, insieme agli obiettivi che vogliamo raggiungere: per mantenere e rafforzare la nostra identità di banca del territorio, che adegua, con grande flessibilità, i suoi strumenti per consentire alle famiglie ed alle imprese nostre clienti di affrontare le attuali difficoltà ed emergenze, sempre fortemente ancorate ad una strategia di crescita. In particolare, nelle attuali vicissitudini, confermiamo che vogliamo continuare ad essere un punto solido di riferimento ed un motore di sviluppo delle nostre comunità.

“Accelerare sui nostri obiettivi di crescita” E se qualche sacrificio dobbiamo fare, sicuramente non rallenterà l’attuazione del nostro progetto strategico triennale. Razionalizzeremo le spese, ma non intaccheremo il volume degli investimenti. A partire dall’ampliamento del numero delle risorse umane, con l’ingresso di energie fresche e ad alta qualificazione professionale, e con un più efficace posizionamento nel

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territorio, con l’apertura di nuovi sportelli, in punti strategici che abbiamo già individuato. In questo quadro l’operatività, entro l’anno, della sede distaccata di Velletri costituisce per tutta la nostra struttura una grande opportunità. Ma anche una sfida per ampliare la massa critica, che consenta di rendere più solidi gli obiettivi di crescita, con nuovi soci e nuove fasce di clientela, della nostra azienda.

“Siamo il motore di sviluppo delle nostre comunità” A questo si accompagna un processo costante di adeguamento e di affinamento operativo delle nostre filiali, per consolidare ed allargare i traguardi raggiunti, anche attraverso l’offerta di una sempre più vasta gamma di servizi, di qualità ed innovativi, per rispondere sempre meglio alle diversificate esigenze dei soci e della clientela. E, dove necessario, anche di un diverso assetto strutturale delle stesse filiali, a partire da quella di Zagarolo, che doteremo di una sede, in tempi brevi, più confacente perché possa continuare a dare un apporto sempre più importante alla crescita della Banca. Nervi saldi, dunque, per evitare ogni possibile rischio; sana e prudente gestione, come nostra risposta, proprio perché banca differente, ai contraccolpi della crisi economica, che orienta decisamente l’utilizzo degli strumenti finanziare per la crescita: delle nostre comunità e della loro banca.


di G. Contena

Fatico a trovare un posto dove lasciare la macchina perché il parcheggio, per quanto ampio, al Palazzetto dello Sport, è letteralmente saturo. Così come lo è l’ampio varco d’ingresso, dove il “popolo” della BCC di Palestrina si assiepa nella ordinata attesa di raggiungere i punti di accredito, presidiati con grande cortesia ed efficienza dal personale della banca. Selve di mani che si stringono, volti che si aprono al sorriso, molti gli abbracci, clima delle grandi occasioni. Del resto, anche

se l’assemblea annuale, è un evento quasi rituale, nel senso che si ripete tutti gli anni, sovente nella stessa giornata del 25 aprile, conserva gli aspetti più propri di una giornata “speciale”. Una ricorrenza importante, che i soci avvertono, e traspare dai loro atteggiamenti, perché si ritrovano insieme per esprimere valutazioni e giudizi sul percorso che loro banca ha compiuto nello scorso esercizio, che coincide con il primo centenario di vita. Un momento, solenne e simbolico, che deter-

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mina certo una atmosfera particolare, che si dirada tuttavia quando il Presidente Marcello Cola apre i lavori e dà lettura alla relazione di bilancio, predisposta dal Consiglio di Amministrazione. L’attenzione dei soci è tutta concentrata su quel documento. Ne seguono la traccia, quasi in religioso silenzio, così come sono molto attenti alle integrazioni a braccio che svolge il Presidente L’abile regia , e lo stesso timbro di voce, del

Presidente è un forte catalizzatore dell’attenzione. Anche perché la relazione è piuttosto asciutta ed efficace e traccia un quadro, pur molto strutturato, e quindi preciso, dei diversi aspetti della gestione caratteristica dell’esercizio. Ne riportiamo la sintesi. (Tutti gli importi in tabella sono espressi in migliaia di euro)

Raccolta ad euro 409.312 mila con una variazione che, in termini assoluti, si attesta ad Euro 61.687 mila e che, in termini percentuali, rappresenta una crescita del 17,75% rispetto al 2008. Molto significativi i dati inerenti le obbligazioni, che registrano un aumento del 25,80%, in coerenza con una politica che vuole implementare la raccolta a medio termine quale naturale bilanciamento delle componenti di medio periodo dell’attivo. La crescita dei conti correnti e dei depositi a risparmio è essenzialmente da attribuire ad uno spostamento di masse dalla raccolta indiretta e dalle operazioni pronti contro termine, in relazione soprattutto alla riduzione dei rendimenti dei titoli di stato. RACCOLTA DIRETTA

2009

% sul TOT

2008

% sul TOT

Var. Ass.

Var. %

Conti Correnti

273.018

66,70%

219.848

63,24%

53.170

24,18%

Depositi a Risparmio

74.403

18,18%

66.217

19,05%

8.186

12,36%

Certificati di Deposito

4.546

1,11%

5.095

1,47%

(549)

-10,78%

Obbligazioni

55.925

13,66%

44.456

12,79%

11.469

25,80%

Pronti Termine

1.421

0,35%

12.009

3,45%

(10.588)

-88,16%

409.312

100,00%

347.625

100,00%

61.687

17,75%

Totale

La Raccolta Indiretta Il calo è influenzato in modo particolare dalla netta diminuzione del risparmio amministrato, mentre il risparmio gestito registra un aumento del 10,90%.

RACCOLTA INDIRETTA Amministrata

2009

2008

Var. Ass.

Var. %

84.347

117.763

(33.416)

-28,38%

Risparmio Gestito

2.430

2.191

239

10,90%

Totale

86.777

119.954

(33.177)

-27,66%

Massa Amministrata

Il dato relativo alla massa complessivamente amministrata, risultante dalla somma di raccolta diretta e indiretta, presenta un aumento pari al 6,10% che, in valore assoluto, si manifesta con una crescita di euro 28.510 mila, replicando, in sostanza, le performance dell’esercizio 2008. MASSA AMMINISTRATA

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2009

2008

Var. Ass.

Var. %

Raccolta Diretta

409.312

347.625

61.687

17,75%

Conti Correnti

273.018

219.848

53.170

24,18%

Depositi a Risparmio

74.403

66.217

8.186

12,36%

Certificati di Deposito

4.546

5.095

(549)

-10,78%

Obbligazioni

55.925

44.456

11.469

25,80%

Pronti Termine

1.421

12.009

(10.588)

-88,16%

Raccolta Indiretta

86.777

119.954

(33.177)

-27,66%

Totale

496.089

467.579

28.510

6,10%


Storico Raccolta

Impieghi IMPIEGHI L’incremento dei crediti verso clientela si ragguaglia ad euro 280.378 mila, conuna una crescita del 16,80%, che conferma l’attenzione della Banca a sostegno delle famiglie e delle imprese produttrici delle aree di insediamento. L’incremento dei conti correnti, il proseguimento del trend positivo delle anticipazioni sbf, nonché degli aggregati a medio-lungo termine, per la parte mutui e sovvenzioni L&R, unitamente ai mutui al fair value, rappresentano il 58,88% del totale impieghi.

IMPIEGHI Conti Correnti Anticipazioni sbf Mutui e Sovvenzioni L&R Mutui FV Portafoglio Sofferenze Altri Totale

2009 65.413 41.924 159.388 5.692 5.363 2.598 0 280.378

% sul TOT 23,33% 14,95% 56,85% 2,03% 1,91% 0,93% 0,00% 100,00%

2008 60.969 31.414 132.966 6.154 5.974 2.581 0 240.058

Var. % sul TOT Ass. 25,40% 4.444 13,09% 10.510 55,39% 26.422 2,56% (462) 2,49% (611) 1,08% 18 0,00% 100,00% 40.320

Var. % 7,29% 33,46% 19,87% -7,51% -10,23% 0,69% 0,00% 16,80%

Di seguito, la distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti, effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia: DISTRIBUZIONE Enti Pubblici Imprese non Finanziarie Enti Finanziari Altri Operatori Totale

2009 4.505 181.976 49 93.848 280.378

2008 3.390 156.022 57 80.589 240.058

Var. Ass. 1.115 25.954 (8) 13.259 40.320

Var. % 32,88% 16,63% -13,64% 16,45% 16,80%

Storico Impieghi

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Franco Nobili, 83 anni, socio da 45 anni, agricoltore ed allevatore. Da vent’anni si divide tra Palestrina ed il Canada. È appena rientrato dalle aziende di famiglia in quel Paese ed il suo viso - spiega - è decisamente abbronzato per gli effetti del grande freddo. Ma non ha voluto mancare a questo appuntamento.

Enrico Cera, 75 anni, socio da 40 anni. Ha iniziato nel settore trasporti, come padroncino con un piccolo camion, fino a realizzare una moderna impresa nel comparto. In pensione, ha trasferito il timone ai figli.

Daniele Cagnassi, 29 anni, imprenditore nel comparto della termoidraulica, socio da una anno, con sede a Gallicano e spesso a Roma per la sua attività.

Tre esperienze molto diverse, con un robusto filo conduttore: quello appunto di essere soci della BCC. Lo sottolineano con orgoglio. E non è difficile sintetizzare il loro pensiero, anche perché sostanzialmente univoco. È molto bello partecipare attivamente a questi appuntamenti e sentirsi componenti importanti di questa istituzione. Ma non privo anche di grandi vantaggi che la BCC riconosce ai soci, affiancandoli e sostenendoli con efficacia nella loro attività imprenditoriale. Generazioni a confronto, che trovano nella loro banca un elemento di coesione e di forza

Patrimonio Il patrimonio netto, comprensivo dell’utile di esercizio, è pari ad euro 65.874, aumentato, rispetto al 2008, del 9,15%. Il patrimonio di vigilanza al 31.12.2009 si attesta ad euro 64.884 mila, contro euro 59.443 mila del 2008, in aumento, in valore assoluto di euro 5.441 mila, pari all’8,38 %. Il rapporto tra il patrimonio di base ed il valore delle attività ponderate per il rischio (Tier 1 capital ratio) si attesta al 23,73%, a rappresentare il notevole grado di solidità patrimoniale della nostra Banca.

Patrimonio netto (incluso utile di esercizio) Patrimonio netto/totale attivo (%) Patrimonio netto/raccolta diretta (%) Patrimonio netto/crediti alla clientela netti (%) Patrimonio netto/sofferenze nette (%)

2009 65.874 13,42% 16,09% 23,71% 2535,18%

2008 60.353 14,50% 17,36% 25,41% 2251,14%

Var. % 9,15% -1,08% -1,27% -1,70% 284,04%

Storico Patrimonio

Dal 2005 ad oggi la crescita del patrimonio è stata complessivamente del 30,90%, pari in valore assoluto si ad euro 20.360 mila. [2/ 2010]

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Nella parte conclusiva della relazione, il Presidente sottolinea come la BCC abbia confermato la capacità di mantenere la prossimità rispetto alle famiglie dalle imprese che insistono nel suo specifico segmento operativo. “É una strategia - ha affermato - che la nostra BCC vuole consolidare, rafforzando gli strumenti per rispondere con crescente efficacia alle esigenze delle nostre comunità”. “É il nostro modo - ha concluso - di rispondere alle sfide della crisi che investe l’economia

reale utilizzando gli strumenti creditizi e finanziari per stimolare e sostenere il suo sviluppo.” Dopo la relazione dei Sindaci, ed il saluto del sindaco di Palestrina, Rodolfo Lena, si apre il dibattito. Agli interventi risponde il Presidente. E quindi la votazione, una testa un voto, ed il bilancio è approvato, con tutti i conseguenti adempimenti previsti nell’ordine del giorno, sostanzialmente all’unanimità.

Natale Coccia Vicepresidente Nel suo intervento, si è soffermato sulla centralità del socio in una cooperativa di credito che, anche sotto il profilo operativo - così come viene definito nel nuovo testo unico bancario e nelle norme dello Statuto, che regolano l’attività della nostra banca - costituisce l’aspetto distintivo e caratterizzante. “Dobbiamo sentire l’orgoglio - ha affermato - di essere il cuore pulsante della nostra Istituzione, partecipando attivamente ad ogni occasione di incontro e di partecipazione, anche per confermare che è attraverso la vita di dinamiche relazioni tra di noi che si esplicita il tessuto connettivo dell’identità originale della nostra banca”. Su un altro aspetto, si è soffermato il vicepresidente. “Siamo - ha precisato - una società di persone e non solo di capitali. Sono anzi le persone, più che gli aggregati creditizi il metro per misurare il nostro successo”. “Ed il nostro vero patrimonio - ha aggiunto - sono le risorse umane: i soci ed i collaboratori, ad ogni livello di responsabilità. A questi ultimi chiediamo adeguati livelli di professionalità, come abbiamo richiamato nei meccanismi di selezione nelle ultime assunzioni, ma anche una condivisione degli aspetti distintivi e peculiari della nostra identità, da accrescere attraverso le attività di formazione per affermare i grandi valori della cooperazione che ci distinguono e caratterizzano”. In riferimento all’apertura della sede distaccata a Velletri, Coccia ha sottolineato la sua importanza strategica lungo la direttrice di sviluppo della banca. “Ci dobbiamo presentare in queste nuove aree - ha concluso - con messaggi chiari e precisi, in perfetta coerenza al nostro modo di operare, che si innesta nella nostra lunga storia e che è confermato dagli stessi aggregati, quantitativi e qualitativi, dello scorso esercizio”. 13


ASSEMBLEA STRAORDINARIA Un unico punto all’ordine del giorno per l’Assemblea straordinaria: l’apertura della sede distaccata a Velletri. Il Presidente illustra le motivazioni strategiche di questa scelta e dà lettura della lettera di autorizzazione della Banca d’Italia, firmata dal Governatore Mario Draghi. Con l’approvazione, i lavori dell’assemblea si potrebbero chiudere adesso. Ma i soci restano inchiodati al loro posto perché c’è un’appendice: la premiazione di sette ragazzi che lo scorso anno hanno acquisito il diploma con la votazione di 100 su 100. Un momento perfino di commozione, a sottolineare che i soci sono persone, attente non solo ai numeri, ma forse anche di più alla sensibilità che loro banca riserva ai giovani.

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focus

FILIALI dell’AREA CASILINA Prosegue il percorso sulle nostre f iliali. In questo numero: l’Area Casilina. La parola ai protagonisti.

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Carmelo Mattei Direttore Filiale di Zagarolo e responsabile Area Casilina La mia aspirazione era quella di fare l’avvocato e dopo aver conseguito la maturità al liceo classico mi iscrivo alla facoltà di giurisprudenza. Le scienze giuridiche mi affascinano e nei primi due anni di università il profitto sugli studi mi dà grandi soddisfazioni. Ma c’è qualcosa che non va e problemi seri di salute mi costringono ad un intervallo di quasi un anno. Vedo il tempo che fugge e sento il fiato sul collo di un destino cinico e baro. Mi dibatto nella mia sofferenza, che sovente confina con la depressione. Ho perso quasi un anno e non sono in grado di affrontare la sessione estiva degli esami. Inseguo i miei pensieri e vedo nero. All’improvviso un raggio di luce: la Cassa Rurale ed Artigiana di Palestrina, siamo nella primavera 1983, bandisce un concorso. Vi partecipo senza grande entusiasmo e vinco. Ma non mi è ancora chiaro che sta per cambiare radicalmente il mio progetto di vita. Mai avrei pensato di lavorare in banca ed invece, dicembre 1983, inizio, dallo sportello, a Cave, la prima filiale, che segna lo spartiacque rispetto alla lunga esperienza di banca monosportello. Otto anni straordinari. Fin dai primi giorni lavorativi, la realtà della cooperativa di credito mi affascina ed il sogno che accarezzavo da bambino assume sempre di più i contorni di un sempre più labile effetto alone. Non sento nemmeno l’attrazione dell’ambiente universitario perché il contatto con le persone, la vitalità della comunità, quel modo così diverso di concepire e di fare banca, rispetto ai modelli che avevo appreso negli studi universitari, mi attrae irresistibilmente. Sento il sapore della sfida, che posso vincere se nel mio impegno quotidiano darò coerente attuazione a quel nocciolo duro, di valori e di tensione ideale ed operativa, che identifica la “mia” banca. Ed è la direttrice che mi guida nel mio percorso professionale ed umano. Dopo Cave, nel 1991, passo negli uffici di direzione prima al portafoglio e poi al centro elaborazione dati. Altra tappa, nel 1994, al servizio crediti della filiale di Palestrina e, nel 1998, direttore alla filiale di Genazzano, per poi assumere la vicedirezione, nel dicembre 2000, a Palestrina e la nomina a direttore, sempre a Palestrina, dall’agosto del 2001 (primo direttore giovane che va ad assumersi la responsabilità della filiale più importante). A dicembre 2002 direttore della filiale di Zagarolo e nel 2003, quando l’azienda decide l’esperimento delle zone, primo capozona. L’esperimento funziona bene, tanto che la banca nel 2008 articola la struttura operativa in aree e mi nomina responsabile dell’area Casilina, mantenendo la direzione anche della filiale di Zagarolo. Un’area, la nostra, [2/ 2010]

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che con Zagarolo comprende le filiali di Labico, Laghetto e Gallicano, che anno dopo anno realizza risultati molto significativi e sempre in linea con le aspettative aziendali, attraverso un lavoro quasi certosino, conquistando la fiducia di una rete vasta di grandi imprese ed importanti gruppi che all’inizio - per loro eravamo una piccola banca - facevano fatica perfino ad aprirci la porta.

Delle stesse siamo oggi un forte e costante punto di riferimento, un partner attento che le sostiene e a cui presentano i loro progetti, così come la Bcc sostiene tutte le diverse fasce di clientela, anche in una transizione così complessa come quella che caratterizza il 2010. Il percorso è accidentato e la sfida molto impegnativa. Ma anche in un momento così difficile la nostra banca dimostra, nell’impegno di ogni giorno, di non rassegnarsi: gestire con grande flessibilità l’attuale disagio, delle famiglie e delle imprese; e di dare efficace continuità alla sua strategia per lo sviluppo delle nostre comunità. E la squadra dell’area Casilina continuerà a dare tutto il suo apporto per il migliore successo di questa strategia. Mi sento infine di ringraziare la BCC per le grandi opportunità di crescita umana e professionale che mi ha sempre offerto e sono convinto che, il nostro progetto, nei prossimi anni che non saranno facili continuerà a ricevere grandi consensi da parte della clientela. Carmelo Mattei, classe 1959, nato a Roma. Una carriera sviluppata tutta all’interno della BCC, nella quale entra molto giovane, nel 1983. Sposato con Carla, due figli: Federica, 23 anni, laureanda in Economia; Gianmarco, 13 anni frequenta la scuola media. Hobby, il basket. Una grande passione, la sua, che non riflette molto il principio di De Coubertain, fondatore delle moderne olimpiadi, per il quale più che vincere è importante partecipare.Carmelo ama la competizione e non lo soddisfa solo partecipare perché vuole sempre assaporare la vittoria: nella vita e nel lavoro.


Stefano Chiapparelli Direttore Filiale di Gallicano 48 anni, sposato, due figli: Maria di 10 anni e Paolo di 5. Assunto in Banca nel 1983; il percorso professionale è partito con l’assunzione come impiegato di 3°.

Nel corso degli anni ha operato nelle Filiali di Cave, Zagarolo, Labico, (per brevi periodi), mentre per oltre 21 anni a Palestrina; da marzo 2008 Direttore della Filiale di Gallicano. L’esperienza in azienda nel corso degli anni ha toccato tutti i cambiamenti che si sono succeduti sia a livello dirigenziale che in quello dell’evoluzione del sistema bancario.

Giuseppe Palamidesse Direttore Filiale di Montecompatri - Laghetto Nato a Palestrina nel 1962, diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale Luzzatti, successivamente iscritto all’Università “La Sapienza” di Roma, facoltà di Economia e Commercio. Inizio a far parte dell’allora Cassa Rurale ed Artigiana di Palestrina nel 1983. Numerosi nel corso degli anni gli incarichi ricoperti sia nel front office (filiali di Palestrina, Cave e Genazzano), che nei servizi interni (Centro servizi, Estero e Tesoreria Enti). Nel 2002 nominato Vice Direttore della Filiale di Palestrina, dal 2005 titolare della filiale di Montecompatri - Laghetto.

Sin dall’inizio, e grazie anche a tutte le persone che già erano all’interno, ho fatto miei i principi ispiratori della nostra banca. Questo mi ha aiutato per la mia crescita professionale e anche per quella personale. Sono oggi sempre più convinto che chi opera nel settore finanziario debba avere quella capacità di non “speculare” ma quanto favorire la crescita economica di ogni individuo. L’operatore deve, giorno dopo giorno, farsi strumento per affermare questa magnifica idea al fine di migliorare le condizioni socio economiche del nostro territorio. Sono certo che questa mia esperienza, con le sinergie cooperativistiche che ci contraddistinguono, abbia un futuro ricco di crescita e soddisfazioni per tutto il territorio dove operiamo. Venivo da una formazione giovanile maturata all’interno dell’Azione Cattolica, ed iniziare a collaborare in una banca che fra i propri principi vanta la “sua natura cooperativa atta a migliorare la condizione morale ed economica dei suoi soci e degli abitanti del territorio di appartenenza”, aveva uno speciale significato. Essere partecipe al processo di sviluppo che il nostro Istituto ha avuto in questi anni, è stato ed è motivo di grande orgoglio. Quando ho iniziato a lavorare, la banca aveva un unico sportello e l’organico era costituito da meno di venti persone. L’esperienza che sto vivendo si sta rivelando molto qualificante sia per la mia crescita professionale, sia per il nostro Istituto, in quanto il nostro territorio è caratterizzato in larga misura da aziende produttive e industriali di buone dimensioni.

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Tale realtà ha testato l’adeguatezza che la nostra banca ha raggiunto anche nella gestione del settore “Corporate”, così come la bontà dei prodotti offerti alla clientela. La crescita costante e significativa della filiale conferma che i principi del mondo del Credito Cooperativo, di radicamento nel territorio con un contatto diretto con la clientela, sono vincenti anche nel settore produttivo. Settore che continuiamo a sostenere pur in un momento di difficoltà economiche. I buoni risultati raggiunti non sono un punto di arrivo, ma piuttosto uno stimolo per essere al passo con un mercato che progredisce continuamente, anche in un momento di tensione come quello attuale. Il nostro obiettivo futuro è quello di affinare i servizi offerti, di dotarci di strumenti sempre più efficaci che ci permettano di accompagnare i nostri clienti nella realizzazione dei loro progetti.

Ottima spinta commerciale viene fornita dai paesi limitrofi ed in particolar modo da Valmontone e da Artena. Si prevede un ampliamento dell’indotto per il futuro a seguito dell’apertura del Parco dei Divertimenti che aprirà entro il prossimo anno a Valmontone.

Anno decisamente particolare quello in corso in quanto fervono i preparativi della festa del Socio che per il primo anno viene svolta in Labico nell’agriturismo Fontana Chiusa.

Nicola Tasciotti Direttore Filiale di Labico La mia presenza presso la Filiale di Labico decorre dal marzo scorso. Dopo aver diretto per due anni la Filiale di Cave, la nuova realtà è sicuramente molto dinamica commercialmente, essendo situata sull’asse casilino. [2/ 2010]

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Le interviste

di G. C.

KIWI, EMERGENZA NEL LAZIO intervista a ERNESTO VERBESI Un male oscuro sta mettendo in ginocchio importanti produzioni agricole dei castelli romani, dell’area di Cisterna ed in tutto il Lazio. È allarme rosso in particolare per le colture del kiwi, fiore all’occhiello dell’agricoltura della regione, con una forte incidenza sul totale della produzione nazionale, destinata quasi totalmente ai mercati esteri. Sono 10 mila gli ettari coltivati, su un totale nazionale di 28 mila, con una quota di prodotto vicina al 40% del totale italiano. Ci spiega la situazione che si è venuta a determinare un imprenditore agricolo di successo, Ernesto Verbesi, che assiste molto preoccupato, ma non rassegnato, al “bubbone” che ha attaccato la sua coltura di kiwi, che si estende a Carchitti su 35 ettari. È dai primi anni novanta - ci spiega - che ci siamo imbattuti nella batteriosi che attacca il kiwi. Allora non era aggressiva e ci siamo abituati a conviverci. In questi anni ha cambiato volto ed ha manifestato tutta la sua forza distruttiva, ulteriormente accentuata in questo anno. Le cause? Determinante le forti e durature precipitazioni che hanno investito la nostra regione da novembre 2008 a marzo 2009, da ottobre a dicembre 2009 e da gennaio a giugno 2010. Evidentemente la forte umidità e le stesse variazioni climatiche hanno determinato le condizioni favorevoli per il radicarsi e l’estendersi impietoso della batteriosi. Non esistono antidoti per frenarla e debellarla? Al momento non ci sono soluzioni. Il batterio è stato

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isolato fin dagli inizi del 1990 ed è conservato a Londra, in una banca dati, a meno 90 gradi. Gli scienziati è da allora che lo stanno studiando, ma non hanno ancora individuato efficaci misure di contrasto. Nessuna soluzione, dunque, almeno per il momento. Siamo in piena emergenza. La grande mobilitazione per farvi fronte, che vede attivamente impegnate, con gli imprenditori, le università, le grandi organizzazioni agricole (Coldiretti, CIA e Confagricoltura), le istituzioni con in testa la regione Lazio, le amministrazioni locali, la Camera di Commercio di Roma e di Latina, individueranno le possibili soluzioni per arginare i problemi

e radicale potatura, e sperare nei nuovi germogli, che scaturiscono dalle radici. Non sono certi i risultati. Io comunque ci sto provando. E se non funzionasse? Non mi rassegnerò certamente alla prospettiva di un inesorabile declino. Sono un imprenditore che ama la sfida ed il rischio. Avvierò un profondo processo di diversificazione delle mie produzioni per un diverso futuro delle mie aziende e per dare certezze ai miei oltre trenta dipendenti, in gran parte donne, provenienti anche da altri paese dell’Unione Europea. Tutti - e lo voglio sottolineare - con le garanzie, le tutele ed i diritti che scaturiscono da un regolare contratto di lavoro. Del resto sei abituato a remare controcorrente. È la mia scelta di vita. Ho per la terra un’attrazione fatale, che mi ha preso fin da ragazzo. Frequentavo ragioneria ma seguivo a Carchitti, fin da quando avevo 14 anni, i corsi serali sulle tecniche di produzione agricola. Li trovavo talmente interessanti che hanno presto prevalso sul progetto di vita che mio padre mi aveva indicato, avviandomi agli studi. Il profitto scolastico era buono ma altri erano i miei interessi: l’agricol-

che si sono posti. La prospettiva per la coltivazione del kiwi per la nostra area non è certamente favorevole, almeno per il breve periodo. La vedi proprio nera. Irrecuperabile per le colture del kiwi giallo. Qualche possibilità per quelle verdi. Le ragioni? Le colture del giallo nascono da tecniche di innesto, che hanno costituito l’humus favorevole per il radicarsi ed il rapido diffondersi della batteriosi. La sua aggressione non offre alcuna possibilità di invertire rotta e non resta che procedere alla eliminazione di queste colture. Per quanto concerne il verde è possibile tentare un’operazione di recupero, con risultati da valutare solo fra qualche anno. Quale pensi sia la via da seguire? Solo una: sperare che la batteriosi non abbia intaccato le radici delle piante. È un’ipotesi, sulla quale tuttavia la ricerca scientifica sembra orientata positivamente. Occorre, pertanto, procedere alla eliminazione di quella parte “infetta” delle piante, con una coraggiosa [2/ 2010]

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tura appunto. Lascio gli studi, avevo appena 17 anni, e mi butto a capofitto, con una guida straordinaria mio nonno - nel lavoro agricolo. I calli alle mani, sempre più duri, sono la riprova della mia passione e del mio sogno che realizzo, giorno dopo giorno. Vuoi ricordare gli inizi? Dopo i primi anni di avvio, di contatto con la terra dura e generosa, vedo nelle fragole - alla fine degli anni ’60 - una grande opportunità. Sviluppo su due appezzamenti in affitto - 15 ettari a Velletri e 5 a Colonna - que-


Ernesto Verbesi, imprenditore agricolo, diviso tra Carchitti e Corcolle, sedi delle sue aziende, complessivamente di oltre 80 ettari, tutti in produzione. Nelle sue aziende meccanizzazione e utilizzo delle tecnologie più avanzate si saldano con la valorizzazione delle risorse umane, con prevalenza femminile, la cui opera è insostituibile in molte fasi della produzione e della lavorazione. È il mix virtuoso del suo successo come imprenditore. Nato a Roma, classe 1950, è sposato ed ha tre figli: Cristina 33 anni; Guido 30 anni, insostituibile partner nelle attività aziendali, e Benedetta, 23 anni, studentessa universitaria, facoltà di economia. Due nipoti che “adora”: Alessandro e Gabriele, rispettivamente di anni 8 e 2.

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sta coltura. I risultati sono eccezionali, tanto che con i miei 4000 quintali di produzione, assorbiti per il 30% dal mercato interno e per il 70% da quello estero, sono tra i più importanti imprenditori nazionali del comparto. Tappa successiva? Alle fragole accompagno, con mio padre in piccoli appezzamenti di terra a Carchitti, la produzione delle pesche, che diventerà sempre più prevalente fin dalla metà degli anni’70. Avverto gli umori del mercato e la pressione crescente della competizione, in particolare della Spagna, sulla produzione delle fragole. La abbandono nel 1978. Solo pesche? Alla fine degli anni ’70 inizia la mia nuova attività anche nella produzione del kiwi actinidia, il verde. Nel 1979 l’estensione totale della produzione italiana è di 170 ettari e di 10 ettari la mia. Estensione, la mia, che raggiungerà 30 ettari alla fine degli ’80 per attestarsi agli attuali 35. Si amplia anche la produzione delle pesche, estesa su 45 ettari, con oltre trenta qualità, con una produzione annua di 10 mila quintali, assorbita per il 70% dal mercato interno, con una forte incidenza50% - di Roma e provincia, e per il 30% destinata ai mercati esteri, in primo luogo Germania e Inghilterra. So che sei molto impegnato nello sviluppo delle sinergie fra i produttori agricoli. Da soli non si fa molta strada. Occorre unire le forze ed il fatto di associarsi, di mettersi insieme, è un fattore di successo. Faccio parte, ma è solo un esempio del mio impegno, della cooperativa dei frutticoltori dei castelli romani di San Cesareo (la FRUCAR), alla quale i 10 soci confluiscono 40 mila quintali di kiwi, tutti destinati ai mercati esteri. E di quella per le nocciole ASSOSSAIV di Caprarola - alla quale conferisco la mia piccola goccia di 300 quintali di prodotto, provenienti dalla mia azienda di 8 ettari a Carchitti - uno dei maggiori competitori nella lavorazione delle nocciole, che esporta in tutto il mondo. Esperienze, entrambe, che esaltano il made in Italy, che tanto incide positivamente nel più ampio contesto della nostra economia. E le banche? Vedo che i grandi istituti nicchiano. Avverto che la nostra BCC segue con grande attenzione i produttori agricoli. Li affianca nell’emergenza e li sostiene nei loro progetti di sviluppo. Non dimentica la sua identità originaria di Cassa Rurale che trovo confermata anche nell’apertura della sede distaccata a Velletri, il cui assetto produttivo trova proprio nell’agricoltura uno degli assi più importanti. [2/ 2010]

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di Giovanni Barone

Pittura:

LA SCUOLA ROMANA IN MOSTRA A LABICO Per iniziativa di Maurizio Ayò, mostra di pittura di artisti della Scuola Romana a Labico, dal 29 maggio al 7 giugno, nella splendida cornice di Palazzo Giuliani, completamente restaurato.

• Giuseppe Bertolini

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Alla serata inaugurale sono intervenuti il sindaco della cittadina, Andrea Giordani e l’assessore alla cultura Nadia Ricci; il presidente della BCC di Palestrina Marcello Cola ed il preside della scuola media locale, Giuseppe Di Pietro. Nei loro interventi hanno espresso apprezzamento per l’evento , di grande significato culturale, che avrebbe consentito alla vasta platea di visitatori ed in particolare ai giovani studenti, di apprezzare l’estro artistico di

sei maestri, che hanno lasciato un robusta impronta nel panorama artistico italiano. E non solo. Pur appartenendo alla “Scuola Romana”, nelle opere dei sei artisti - Giuseppe Bertolini, Marco Calcagni, Veniero Canevari, Carlo Riccardi, Giuseppe Succi e Antonio Vangelli - emerge la loro originale vena artistica, con il dominio di una tecnica espressiva che ne sottolinea l’assoluta libertà nel modo di interpretare e di rappresentare diversi aspetti della realtà.

• Veniero Canevari

• Giuseppe Succi

• Antonio Vangelli

• Marco Calcagni

• Carlo Riccardi

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di Damiano Faccennini

II edizione del Festival del Cinema Giovanile Indipendente

UN SUCCESSO ANNUNCIATO Si è conclusa con un successo straordinario la seconda edizione del Festiva del Cinema Giovanile Indipendente, il festival del cinema di Palestrina (Roma) organizzato dall’associazione culturale giovanile Spazi Concettuali. La serata di premiazione, tenutasi domenica 6 giugno presso la suggestiva location dell’Antro delle Sorti di Palestrina, ha visto trionfare il cortometraggio “Salim” di Tommaso Landucci, vincitore del Premio della Critica ideato da “La Notizia” e del Premio Miglior Cortometraggio Italiano (ex aequo con “Oggi Gira Così” di Sydney Sibillia). Menzioni speciali per “Il Momento Giusto” di Marco Gallo prodotto dall’Act Multimedia di Cinecittà e “Per Dono” di Matteo Bini. A vincere la sezione cortometraggi in lingua straniera è stato l’emozionante cortometraggio “Jesusito De Mi Vida” di Jesus Perez-Miranda; menzioni speciali per “Prick” di Ryan Vernava, “Helium” di Giuseppe Schettino e “Porque hay cosa que nunca se olvidad” di Lucas Figueroa. Per la sezione 3d Experience si è aggiudicato il premio il cortometraggio “Thrilling Puppets” di Roberto Avenoso con le musiche del grande Michael Jackson. Vince inoltre il premio del pubblico il cortometraggio “Tommassina” della regista Margherita Spampinato. La serata ha visto la presenza della prestigiosa giuria del festival al completo: dal Presidente di giuria Marco Carlucci agli attori Andrea Miglio Risi e Rossella Infanti, dal Direttore del Premio Graal Paolo Monaci ai giornalisti Rai Augusto Milana e Alfio Borghese, dal fotografo Valerio Del Moro al

Direttore della Fotografia Marco Graziaplena. “Un’iniziativa che merita tanto e che si batte per il vero cinema indipendente - ha dichiarato Marco Carlucci fa piacere anche l’alta qualità delle opere in concorso che regala al festival credibilità e spessore”. Interessanti i numeri del festival: più di 2.500 partecipanti in quattro giornate, la presenza di artisti e personaggi del mondo del cinema come Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Andrea Sartoretti, Marco Chiarini, Antonella Salvucci, Massimiliano Coccia, Martina Donati, Giampaolo Mattei, Giampiero Urbani di Matitanimata, Andrea Miglio Risi, Marco Carlucci, Patrizio Marone, Edoardo Dell’Acqua del Nuovo Cinema Aquila di Roma, Rossella Infanti e tanti altri ancora. Clou del festival è stata proprio la serata del 5 giugno tenutasi presso l’ex stazione di Palestrina: ospiti d’eccezione sono stati i protagonisti della serie tv

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“Romanzo Criminale”, che hanno incontrato una folla entusiasta e risposto alle domande del numeroso pubblico. Freddo, Libano e Bufalo hanno scherzato insieme alla presentatrice e alle persone regalando a tutti una serata indimenticabile. I protagonisti della serie si sono poi spostati in un noto locale al centro di Palestrina dove, senza neanche dirlo, li attendeva un numeroso gruppo di fan; un vero e proprio tripudio di gente insomma, come non se ne vedeva da tempo. Ricchissimo il programma delle proiezioni: oltre ai 41 cortometraggi in concorso (opere in 3d, corti italiani e corti in lingua straniera), sono state proiettate due pellicole rivelazioni dell’anno: “Good Morning Aman” opera prima del regista romano Claudio Noce, con Valerio Mastrandrea e “L’uomo fiammifero”, con il sorprendente esordio dell’abruzzese Marco Chiarini e con Francesco Pannofino. Altrettanto significative sono state le proiezioni del documentario “Una notte a primavalle” di Massimiliano Coccia, ispirato alla tragica vicenda dei fratelli Mattei e del rogo di Primavalle, “E torni a vivere” spot in 3d prodotto dallo studio Matitanimata già trionfatore a Cartoons on the bay. Da segnalare anche il grande successo del Villaggio Cinema, ovvero la grande area espositiva al Parco Barberini che ha ospitato le esposizioni di giovani artisti romani tra cui Martina Donati, Fabio Mingarelli, Francesca Caporilli, Michele Magliocchetti, Marco Cenci e Ilaria Todaro; spettacoli dal vivo, incontri con scrittori, poeti e fotografi tra i quali Enrico Maria Tomassi e Stefano Pinci. Un festival a 360 gradi, che è riuscito a coinvolgere giovani e adulti e che ha saputo sfruttare anche tutte le bellezze del territorio prenestino: dalla Curia Vescovile di Palestrina al Teatro Principe, dal Museo Archeologico Nazionale di Palestrina all’Antro delle Sorti, da Parco Barberini all’ex stazione di Palestrina. Da sottolineare anche la forte presenza delle scuole, coinvolte durante le mattinate del festival: più di 800 gli studenti tra scuole medie e scuole superiori presenti alla manifestazione. Molto significa[2/ 2010]

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tiva anche la presenza di autorità e di istituzioni di tutto il territorio prenestino: dal Sindaco di Palestrina Rodolfo Lena al Vescovo di Palestrina Domenico Sigalini, dall’assessore alla cultura del Comune di Tivoli Riccardo Luciani al Presidente della Bcc di Palestrina Marcello Cola, dal Sindaco di Valmontone Angelo Angelucci al Presidente del Consiglio Comunale di Zagarolo Roberto Sesto, fino all’assessore alle politiche giovanili della Provincia di Roma Patrizia Prestipino. “Siamo orgogliosi del lavoro svolto dalla nostra associazione Spazi Concettuali e riteniamo che ci siano tutti i presupposti affinché questo festival diventi un’iniziativa di tutto il territorio della provincia di Roma e non solo di Palestrina e affermarsi con una forte identità nel panorama dei festival cinematografici nazionali”. “Raggiunti questi traguardi il nostro impegno è ora teso a coinvolgere le altre realtà limitrofe - afferma Andrea Bernassola, Direttore Generale del festival - perché la nostra visione è di un festival allargato a tutta la provincia di Roma, e sostenuto dagli enti e dalle istituzioni che abbiamo coinvolto sin da quest’anno: Ministero della Gioventù, Università La Sapienza di Roma, Roma Lazio Film Commission, Cinecittà, Associazione giovani produttori cinematografici, Young About, Martelive.” Parole di stima sono espresse anche dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni. “Ogni giorno ho conferma sottolinea - di quanto la nostra gioventù meriti rispetto e fiducia; due sentimenti che troppo spesso latitano nei confronti dei nostri ragazzi, definiti bamboccioni o bulli con estrema facilità, mentre sono i protagonisti della nostra società. Mi congratulo sinceramente con gli organizzatori ed i partecipanti della rassegna e rivolgo a tutti i migliori auguri per le edizioni future.” Ed intanto noi giovani dell’associazione siamo già impegnati a definire il programma per la terza edizione.


di Alessandra Battaglia

Cave

GIOVANI E GLOBALIZZAZIONE La conoscenza del prodotto e del contesto socioeconomico rappresenta premessa basilare per poter sviluppare un progetto di internazionalizzazione coerente ed efficace: questo l’assunto fulcro della 43esima edizione del master - accreditato Asfor - per l’internazionalizzazione delle imprese CorCE Fausto De Franceschi, tenutosi dal 4 al 6 giugno a Cave . L’argomento, coinvolgendo in modo specifico la crescita culturale delle “giovani menti”, è tema cui la Banca di Credito Cooperativo di Palestrina si mostra particolarmente sensibile in quanto una formazione professionale su tutti gli aspetti connessi ai processi di internazionalizzazione dell’economia -e, di riflesso, delle imprese- è presupposto per affrontare con successo la sfida della competitività nei mercati. Infatti, l’obiettivo congiunto di “Animation Factory & CorCE 43 - Outdoor training” - sintetizza Gianpiero Urbani in qualità di portavoce dello studio di produzione audiovisiva “MatitAnimata” - è stato illustrare, in questa tre giorni, come si realizza un cartone animato, dall’idea al prodotto finito, per indicare come comunicare efficacemente all’estero. Il progetto dal taglio innovativo è stato organizzato da “MatitAnimata” (attività che dal 1996 fornisce servizi completi volti alla produzione di animazioni) in collaborazione con l’ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero) ed il Comune di Cave. • Miele e Urbani

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Venerdì 4 giugno, accolta la delegazione dei futuri responsabili dell’export - giovani tra i 23 ed i 32 anni-, presso la sala consiliare di Cave, è stato presentato il programma alla presenza del sindaco di Cave Massimo Umbertini, del consigliere regionale Angelo Miele, del responsabile Formazione ICE Luigi Ferrelli e di Giampiero Urbani in rappresentanza di MatitAnimata. Il 5, i venti partecipanti, affiancati da tecnici e “creativi” dello studio di MatitAnimata, hanno curato l’approfondimento della produzione audiovisiva proprio presso la sede di Cave dell’azienda, nel parco naturale di Villa Clementi, ove il gruppo ha operato sul campo, impegnandosi in una serie di attività finalizzate alla promozione del territorio e alla progettualità di sviluppi futuri per le aziende del settore audiovisivo. Durante questa giornata interamente dedicata al lavoro nelle aule della sede di MatitAnimata, il gruppo del CorCE ha avuto modo di approfondire tecniche, strumenti e fasi necessarie alla produzione di un cartone animato: dal disegno tradizionale al paperless, sino

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all’ultima frontiera del 3D. L’incontro dimostrativo -cui hanno partecipato anche doppiatori e rumoristi, è stato impreziosito dalla visita di Francesco Montanari, Vinicio Marchioni e Andrea Sartoretti - attori interpreti rispettivamente de il Libanese, il Freddo e il Bufalo nella serie T.V. “Romanzo criminale”- intrattenutisi in un interessante confronto con i giovani, affrontando problematiche ed opportunità del mondo dello spettacolo. A conclusione dell’iniziativa, durante la cerimonia tenutasi domenica 6, sono state avanzate proposte riguardanti un piano di internazionalizzazione, uno studio della concorrenza europea e statunitense nel settore, nonché un’analisi del contesto aziendale. Mentre la collaborazione con l’Amministrazione Comunale locale, orientata ad ottimizzare gli studi tecnici d’impresa proiettandoli con efficacia nel contesto locale, si è concretizzata nella redazione di un piano promozionale della città di Cave e - in particolare - della tradizionale Sagra delle Castagne.


“Cinghialessa”

COPIA A VIENNA

Sempre più stretti i rapporti di collaborazione tra il museo archeologico di Palestrina e quello di Vienna. Dopo l’autorizzazione del museo di Vienna a realizzare copia in marmo dei loro due Rilievi Grimani - la leonessa e la pecora, con i rispettivi cuccioli - dallo scorso 20 dicembre esposti al pubblico, il museo della nostra cittadina ha risposto con la consegna della copia in gesso dell’altro rilievo originale, la Cinghialessa. Uno scambio che va oltre la sottile ragnatela della diplomazia culturale, sempre molto attenta alla salvaguardia del proprio patrimonio artistico, in particolare di quello archeologico, e che ha consentito alle due strutture di potersi dotare di una testimonianza, molto significativa, sotto il profilo storico e culturale. Aprendo, peraltro, un dialogo proficuo, dal quale possono scaturire ulteriori occasioni di scambio, di grande e reciproco interesse. Il nuovo clima che si è instaurato tra i due musei ha trovato una ulteriore conferma in occasione della consegna, avvenuta a Vienna il 9 aprile scorso, della copia della Ginghialessa ai responsabili del Kunsthistoriches Museum Dr. Alfred Bernhard-Walcher e Mag. Dr. Georg Plattner da parte della direttrice del Museo Nazionale Archeologico di Palestrina Dr.ssa Sandra Gatti e del Presidente Marcello Cola, che ha sottolinea-

to, anche in questa circostanza, il forte e proficuo legame tra la BCC ed il Museo. I rappresentati del Museo di Vienna hanno confermato la loro piena disponibilità alla realizzazione, da parte della banca, di una ulteriore copia in marmo dei due Rilievi Grimani, custoditi presso il Museo di Vienna, per essere poi installati, unitamente a quella presente presso il Museo di Palestrina, nella sede della Banca. Il Museo di Vienna, che accoglie per la sezione antica oltre 30 mila opere, vanta una pinacoteca importantissima. Un incontro che non si è esaurito nelle pieghe dell’apprezzamento, peraltro molto sincero e cordiale, del gesto particolarmente gradito di arricchire il museo di Vienna con la copia che mancava dei Rilievi, che valorizzerà con una specifica mostra per evidenziarne tutti gli aspetti storici e culturali , nella straordinaria cornice di una struttura, che ospita numerose collezioni di grande prestigio, punto di incontro fra gli studiosi e gli attenti osservatori: dell’Europa e del mondo. Un apparente piccolo gesto ha consentito di costruire un solido ponte tra i due musei. E anche, in questo modo, il museo della nostra cittadina, che custodisce tanti tesori,con le loro antiche e solide radici, proietta la vecchia Praeneste all’attenzione di un sempre più vasto orizzonte culturale.

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Crescita economia reale

UNICO ANTIDOTO ALLA CRISI Siamo tutti sotto la pressione che ci viene dalla crisi greca e dalle conseguenze che la crisi mondiale di deregolamentazione finanziaria sta avendo su scala globale. L’Europa è investita da una crisi che è sia di bassa crescita ormai storicamente consolidata - salvo che per la Germania - sia di distruzione di ricchezza provocata dalla politica deflazionistica di fatto provocata da undici anni, gli anni dell’Euro, dalla Banca Centrale Europea. “Il fallimento dell’Europa monetaria” Per quanto mi riguarda, sostengo che il piano di salvataggio delle banche operanti in Grecia condurrà l’Europa ancor più ad avvitarsi nelle contraddizioni sopraesposte con l’aggiunta di un’esplosione continentale del debito pubblico sovrano, che si aggiungerà a quello privato. Non è un caso che i paesi meno a rischio siano quelli in cui il debito pubblico di Stato è compensato da un basso grado di indebitamento delle famiglie e delle imprese, come per esempio accade in Italia. Da questo punto di vista era assai preferibile istituire, piuttosto che il fondo europeo salva banche - perché di questo si tratta e non di un piano salva Grecia... - l’istituzione di un fondo di solidarietà per i disoccupati e per i dipendenti pubblici che vedranno diminuire i loro stipendi. Oggi vediamo che la globalizzazione finanziaria si rivela per quella che è in questi ultimi tempi: uno strumento terribile per aumentare la disuguaglianza sociale e per far

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pagare a chi lavora i costi di una finanza dissennata. La Grecia stessa ne è vittima. E sarà un massacro sociale in tutta Europa. Non facciamoci illusioni. Dobbiamo, quindi, essere di Giulio Sapelli consapevoli del fatto che Docente di Storia dell’Economia - Università di Milano l’Europa monetaria è stata un grande fallimento. Non ci governi e parlamenti. E oggi, nel siamo accorti dei guasti che l’euro mondo della leva finanziaria dilasta causando all’economia, perché gante, non disponiamo, per esempio, questa è la prima volta nella storia del capitale necessario per investire in innovazione. Tutto il capitale va che esiste una moneta senza Stato. Invece la “follia” degli economisti verso il capitale e non verso l’econoneo-liberisti e dei banchieri centrali mia reale. Bisogna confidare, infatè stata quella di pensare che una ti, solo nell’innovazione reale e non volta fatta l’economia il resto sareb- finanziaria, così come nella speranza che si crei un sistema finanziabe venuto da sé. rio non bancocentrico, ma fondato su banche popolari e cooperative, “Investire nell’economia reale” fondi di investimento e private equity eticamente gestiti. La società si è ribellata, ma ora sono “Ruolo esemplare proprio i ceti deboli a pagare il prezdella BCC di Palestrina” zo di questo errore. Undici anni dopo abbiamo scoperto che la creazione dell’euro è stata un grandissi- Fatta eccezione per le banche coopemo errore. Gli economisti america- rative - e fra di esse un ruolo esemni, da Krugman a Samuelson, lo plare è svolto dalla BCC di avevano già capito. La crisi, del Palestrina che orienta decisamente resto, dimostra che non c’è sviluppo la sua operatività a stimolo e sostecontinuo. Si doveva capire prima, gno dell’economia locale - le banche come Hyman Minskiy e noi, poveri capitalistiche, del resto, hanno economisti antineoclassici avevamo dimostrato di essere nemiche dello previsto, che una crisi globale sareb- sviluppo economico. be arrivata e che investire i profitti La finanza, mentre parla di responnella ricchezza finanziaria piuttosto sabilità sociale d’impresa, ha ripreso che nella capitalizzazione d’impresa a macinare utili speculativi, come se sarebbe stato disastroso in una nulla fosse accaduto, e a consumare, società mondiale, governata dai nel forno della vendita dei prodotti manager stockoptionisti che agiscono finanziari, i capitali che potrebbero internazionalmente dominando alimentare gli investimenti.



1909 2009

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