Insieme N°3/4 2010

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TRIMESTRALE DELLA BCC DI PALESTRINA - ANNO 2째 - SETTEMBRE - DICEMBRE 2010

Tu e la tua banca 3/4

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento postale - 70% Roma Aut. n. MP-AT/CI - CENTRO/067/2010

Festa del Socio

i t s i n o g a t o con i pr focus

SEDE DISTACCATA DI VELLETRI


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la tradizione ci porta nel futuro

Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Sindaci da sinistra, seduti: Ezio Mattogno, Giuseppe Marchetti, Enrico Cristofari, presidente del Collegio Sindacale Giovanni Bernardini, vicepresidente Natale Coccia, presidente Marcello Cola. in piedi: Ernesto Verbesi, Alberto Briccetti, Amelio Lulli, Agostino Galdi, Luca Macarra, Pietro Cristofari, direttore generale Sergio Castellazzi, Giuseppe Marchetti jr., Marco Angelini.

augurano

Buone Feste


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Natale 2010 UN SOGNO, UNA SPERANZA

+ Domenico Sigalini

Il secolo ha già fatto un decennio. Avevamo tante speranze all’inizio del 2000. Ci spingeva a sperare, ad alzare lo sguardo, a investire nei sogni il vecchio papa Giovanni Paolo II, che per decenni ci aveva dato appuntamento a quell’alba, attesa sempre con timore, con atteggiamenti millenaristici, da fine del mondo. Abbiamo celebrato un giubileo da favola, da speranza intuita e goduta. Poi ci siamo adattati al nostro solito tran tran, anzi nel 2001 ci siamo svegliati più fragili, più paurosi ed è iniziata la nostra grande sofferenza del primo decennio: il terrorismo, la violenza, la divisione del mondo, delle culture, le contrapposizioni, il pericolo, le guerre. Non è stato un decennio di pace, ma di forti contrapposizioni. Invasioni di gente hanno forzato i nostri confini e li hanno resi inutili. La fame che pensavamo di debellare ancora in questo primo decennio aumenta. I nostri egoismi hanno avuto il sopravvento e si sono scavati una fossa con la crisi economica. A detta di tutti se fossimo stati più attenti al mondo dei poveri, la stessa economia avrebbe tirato di più e non sarebbe crollata. Oggi ci illudiamo di aver risolto o di riuscire a galleggiare, ma galleggiare non è vita: è stare in balia di ogni vento, senza certezze né mete. Ma noi non vogliamo adattarci al pessimismo. Abbiamo sempre una notizia sconvolgente: il nostro Dio non ci abbandona, si appassiona ogni giorno a noi come un innamorato, ci cerca e forza le nostre chiusure e le nostre paranoie; oggi voglio stare a casa tua, oggi vengo a stare con te, oggi sono ancora disposto a ricominciare una storia con te. Lasciamo perdere le fragilità e le debolezze. Io oggi sono ancora qui, ancora rifaccio il mio cammino con te. Dio ha una tenda e non la colloca tra le stelle, tra gli universi delle galassie, ma la colloca, la pianta, la fissa tra noi. Il verbo si fa carne e pone la sua tenda tra di noi. La nostra vita è un accampamento, non è una città definitiva. C’è ancora qualcuno che crede che possiamo costruire case solide, palazzi da sfida,

strutture eterne e poi basta una pioggia che si concentra qualche giorno di più del solito per buttare all’aria ogni nostro progetto, basta una scossa di terremoto per distruggere, basta una concentrazione di malasocialità per mettere in ginocchio e sommergere nei rifiuti. Il mondo riparte se la gente, noi tutti nutriamo in cuore un sogno e una speranza grande, se ci facciamo umili e ci mettiamo in contatto con questo Dio che si fa tenero bambino, che apre a tutti una nuova strada. Non è la strada delle nostre luci, dei nostri abbagli, delle nostre speranze corte, ma della ricchezza inesauribile della nostra umanità aperta al trascendente, dischiusa dall’amore di un Dio fragile e tenero. A qualcuno questo può sembrare religiosità da bambini; lo fosse pure, avremmo il cuore più buono e non ci faremmo così male come spesso ci facciamo. Questo tenero Dio bambino allora ci fa cambiare stili di vita come ogni primogenito o neonato fa in una famiglia. Non è più la vita di prima, è molto più bella perché è piena di vita, si porta dentro una vita nuova. Abbiamo bisogno di vita nuova. Solo questa innesca anche una economia nuova, una solidarietà vera, una apertura di credito e il coraggio di rischiare. Non smettiamo di sognare un mondo più bello e smettiamo di guardarci addosso credendo che centrando tutto su di noi facciamo il nostro bene. Se non guardiamo agli altri ci seppelliamo con le nostre mani. Le cose più belle dell’uomo sono quelle che doniamo. Ieri chi aveva soldi ha creato opere d’arte che ancora oggi tutti possiamo godere. Oggi chi ha soldi si fa le maniglie d’oro del bagno e vetture da ingombro gratuito e insolente per i più poveri. Non ha certo vita più felice e spende in assicurazioni, allarmi e cura del fegato. Ma il Dio bambino del Natale non disprezza nessuno: è sempre pronto ad accogliere cambiamento e donare gioia. 3


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INDICE Natale 2010 Un sogno, una speranza

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di Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina

In questo numero di Giovanni Contena

L’intervista

al Presidente Cola Il coraggio premia

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di Alessandra Battaglia

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di Giovanni Contena

Editoriale: Remare controcorrente

Palestrina 2a Edizione Movie Club Film Festival

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Addio all’attore Angelo Infanti

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di Alessandra Battaglia

Cantiere Futuro: Costruire insieme la rinascita della comunità Italia

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di Marcello Cola

di Sergio Castellazzi

focus

SEDE DISTACCATA DI VELLETRI

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La nostra Bcc in Etiopia

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di Don Franco Proietto

di G. Barone

Festa del Socio di G. C.

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La Banca dietro le quinte

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Labico 2a Sagra della Nocciola

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di G. Barone

Tu e la tua banca TRIMESTRALE della BCC di Palestrina Editore: Banca di Credito Cooperativo di Palestrina Direttore responsabile: Giovanni Contena Stampa: I.T.L. - Via Colle Girello 107, Palestrina (Roma) Pubblicazione trimestrale registrata al Tribunale di Tivoli al n. 82 del 29/10/09 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento postale 70% Roma Aut. n. MP-AT/CI - CENTRO/067/2010 DISTRIBUZIONE GRATUITA [3-4/ 2010]

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IN QUESTO NUMERO Un messaggio “forte” del nostro Vescovo in occasione del prossimo Natale: tutto da meditare per le riflessioni che sviluppa e per l’accorato appello a ritrovare la nostra strada e a vivere una vita nuova per innescare una nuova economia, una solidarietà vera, una apertura di credito e il coraggio di rischiare. Abbandonando le speranze corte per riscoprire la ricchezza inesauribile della nostra umanità, aperta al trascendente. Il mondo riparte se noi tutti nutriamo in cuore un sogno ed una speranza grande. In un’intervista, senza rete, il Presidente Marcello Cola traccia il percorso che la banca ha realizzato in questo esercizio, il primo dopo il centenario. Si sofferma sulle difficoltà della situazione generale, con gli effetti che la crisi economica continua a determinare. Sviluppa le sue considerazioni, senza mai cedere al pessimismo. Anzi, sottolinea, è il momento di far leva sul coraggio per uscire dalle secche attuali, lungo una lucida direttrice: utilizzare gli strumenti finanziari per innescare un virtuoso processo di crescita. La stella polare che ha guidato la nostra BCC anche nel 2010. Con alcune significative sottolineature che trae, per la grande famiglia delle banche di credito cooperative, dai lavori della recente assemblea nazionale della federcasse. Nell’editoriale, il Direttore Generale, Sergio Castellazzi, già dal titolo “remare controcorrente” indica il criterio di fondo che ha caratterizzato l’operatività della banca nel corso dell’anno. In termini sintetici:sostegno alle famiglie; impulso al consolidamento ed alla crescita delle economie locali; realizzazione del progetto di sviluppo dell’azienda. Un “trittico” virtuoso, che troverà negli stessi aggregati di bilancio la cartina di tornasole per misurarne i significativi obiettivi raggiunti. Ancora più importanti, proprio perché realizzati in una stagione, particolarmente complessa ed oggettivamente difficile. Ed una curiosità: la posizione di tutto riguardo che la banca occupa, per l’esercizio 2009,

Giovanni Contena

nella classifica generale delle aziende di credito del nostro Paese, stilata recentemente da prestigiose testate economiche. Tutto è pronto per il decollo della sede distaccata di Velletri, nuovo punto strategico per lo sviluppo della nostra BCC. Ancora qualche giorno di attesa, per l’ultima sistemazione dei locali, e poi - entro questo mese - avrà inizio l’avventura: una opportunità, una sfida. In un incontro nella cittadina, la banca precisa obiettivi e linee operative. Un passo indietro, al 4 luglio scorso, per rivivere, soprattutto con l’ausilio delle immagini, una giornata davvero speciale: la festa del socio. Un appuntamento che si ripete ogni anno per stare a stretto contatto con i veri protagonisti delle cooperativa di credito, per coglierne meglio esigenze ed indicazioni e per rinsaldarne i vincoli di coesione, premessa per partecipare attivamente alla crescita dell’istituzione. Con una novità: è la prima volta, dopo cento anni, che la festa non si celebra a Palestrina. La località prescelta è stata Labico. La nostra banca è una realtà trasparente. Sovente, tuttavia, le mura non consentono di individuare chi sta dietro agli sportelli. Il contatto, pertanto, si esaurisce con l’interlocutore che si ha di fronte. Noi siamo andati oltre ed abbiamo incontrato i responsabili degli uffici delle sede centrale. Conosciamoli insieme. Due importanti iniziative nel territorio: la seconda sagra della nocciola a Labico e la seconda edizione del Movie Club a Palestrina. E se allunghiamo lo sguardo all’orizzonte più lontano, in terra d’Africa, una curiosità. La nostra banca è presente anche in Etiopia, con una sua iniziativa di solidarietà.

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L’intervista

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di Giovanni Contena

Intervista al Presidente Cola

IL CORAGGIO PREMIA Presidente, in apertura di questo esercizio, in diverse occasioni, avevi sottolineato che ci si trovava in un periodo difficile e complesso.

Una “traversata nel deserto”. È stato così? Avvertivo che i segnali di uscita dal tunnel della crisi che aveva investito l’economia reale erano molto deboli e che il risalire la china avrebbe richiesto tempi non brevi. La situazione generale del sistema Italia, ma anche dell’Europa, con le sue zone d'ombra, con le crescenti tensioni e malesseri sociali, è sotto gli occhi di tutti. Un passo indietro, alla fine dell’estate del 2007 con l’esplodere del violento tifone che ha investito i mercati finanziari globali. Non era difficile capire che un’epoca era finita, con gli effetti devastanti che la finanza per la finanza si sarebbe trascinata dietro. Già allora sostenevo che la notte sarebbe stata lunga e molto buia. Ed oggi? Siamo nel bel mezzo di un vorticoso guado, con rischi seri di venire risucchiati dai mulinelli delle sabbie mobili. La speculazione ha cambiato metodi ma non ha ridotto la sua aggressività. Ha spostato la sua attenzione aggredendo i debiti sovrani, che sono cresciuti a ritmi vorticosi, nell’intreccio perverso tra finanza per la finanza e debito privato.

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Con quali conseguenze? Disastrose. Concentriamo l’attenzione sul vecchio continente, con le emergenze che sono emerse in Grecia ieri; oggi in Irlanda, con i suoi poco più di 5 milioni di abitanti e sostanzialmente quattro banche, mentre lambiscono il Portogallo e la Spagna. La tenuta dell’Unione Europea è sotto scacco e la stessa moneta unica europea è in schizofrenica fibrillazione. Con una conseguenza preoccupante: si sta indebolendo il tessuto connettivo di Eurolandia, la cui economia stenta e non riesce ad intercettare le traiettorie di crescita, che si stanno delineando negli Stati Uniti e nei Paesi emergenti. Il caso dell’Irlanda, con la messa in sicurezza dei propri conti, possibili solo con interventi vicini ai 100 miliardi di euro, mi ricorda una nostra particolare vicenda. Interessante 1989. All’allora Palasport di Roma: manifestazione nazionale delle Casse rurali e della Confcooperative per contrastare forti e dilaganti pressioni di quanti, in nome del mercato, volevano equiparare le cooperative alle altre imprese, intaccando le loro peculiarità. Eravamo oltre 20 mila, provenienti dagli angoli più sperduti del Paese. Ricordo una battuta dell’intervento dell’allora Presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, riferendosi alle nostre piccole banche, poco più di ottocento ed allora quasi tutte monosportello. “ BANCHE ha sottolineato - (Il Paese aveva appena affrontato le


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torbide vicende della Banca Privata e dell’Ambrosiano, impegnando per la loro soluzione risorse molto ingenti) capaci di una vera autogestione anche nelle situazioni di crisi. Per esse il Governo non ha mai dato una lira, mentre le stesse sono sempre state un effettivo fattore di crescita delle fragili economie locali. Il Governo difenderà il loro particolarissimo assetto normativo”. Mi chiedo se non sia possibile disinnescare l’attuale cortocircuito che è generato dalle spinte perverse della speculazione. Pessimista? Non è il momento di cadere nella suggestione di chi oscilla tra il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà. Occorre lucido pragmatismo e coraggio per uscire dalle secche della finanza e rivolgere lo sguardo all’economia reale, a stimolare e sostenere un vero processo di crescita, proprio per evitare la deriva che scaturisce dal perdurare di una strisciante stagnazione. Anche nel nostro Paese. A partire dalle banche? Mi pare che il clima stia cambiando, anche perché il sistema ha retto meglio di altri Paesi ai contraccolpi della crisi. È sostanzialmente sano, anche se ha registrato in questi ultimi tre anni un robusto contenimento degli utili. Sotto l’impulso dell’ABI, che si è proposto come abile regia per impegnare imprenditori e forze sociali su un grande progetto per disincagliare il motore inceppato di crescita del Paese. Un disegno strategico positivo, che inizia a segnare significativi passi in avanti, sotto l’impulso della stessa Banca d’Italia. Ed il sistema della cooperazione di credito? È stato capace di remare controcorrente, scontrandosi con non poche e serie criticità. Ha svolto egregiamente il proprio ruolo a sostegno delle economie locali, come riconosce, in termini espliciti e lusinghieri, il recente rapporto del Fondo Monetario Internazionale. Deve dare, dobbiamo dare, continuità ed efficacia a questa linea, anche per dare coerenza alle nostre peculiari specificità, come cooperative di credito, banche delle comunità locali. E la nostra Banca? Abbiamo avvertito tempestivamente che i contraccolpi della crisi avrebbero investito anche il nostro specifico segmento di mercato. Abbiamo capito - Consiglio di Amministrazione e Direzione Generale - che era il momento di uscire dalla tenda ed affrontare la tempesta che stava per abbattersi sulle nostre comunità. Abbiamo risposto con il necessario coraggio alle nuove sfide che ci si presentavano, affinando gli stru-

menti operativi per arginare le difficoltà delle famiglie e per affiancare le nostre imprese, dei diversi comparti produttive, nei complessi momenti di transizione e sostenendole nei loro processi di innovazione e di sviluppo. Con quali risultati? Molto positivi, sotto ogni profilo. La saggia lungimiranza, la sapiente gestione sana e prudente, il coraggio, la flessibilità operativa, la grande disponibilità ed impegno dei nostri collaboratori ad ogni livello di responsabilità, vera risorsa strategica del nostro successo, ci hanno consentito di dare attuazione al nostro disegno. Che aveva, ed ha, come riferimento un chiaro obiettivo. Quale? Saldare strettamente il miglioramento delle nostre economie locali al processo di consolidamento e di crescita della banca: Abbiamo centrato pienamente i due obiettivi ed oggi la nostra cooperativa di credito ha in sé le energie ed i mezzi necessari per svolgere, sempre al meglio, il suo ruolo di banca diversa e di banca del territorio. Di misurarsi, a viso aperto, su una nuova frontiera operativa, che si configura con il superamento dei ben consolidati confini attuali, per cogliere le nuove opportunità che sono connesse alla sede distaccata di Velletri. Allarghiamo il nostro orizzonte, anche al di là della nostra provincia, per innestare anche su quel territorio il nostro modo originale d intendere e di fare banca.

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Sergio Castellazzi

Editoriale

REMARE CONTROCORRENTE Siamo al giro di boa dell’esercizio 2010. Non è ancora il tempo per delineare in dettaglio i risultati che abbiamo raggiunto sotto il profilo degli incrementi, peraltro importanti, relativi agli aggregati più significativi. Li esamineremo puntualmente nell’analisi delle risultanze che costituiranno i capitoli sui quali si articolerà l’impianto del nostro bilancio d’esercizio. Al di là dei numeri, tuttavia, in questo ultimo scorcio d’anno, emergono alcune certezze: si consolidano gli assi portanti dell’azienda, si accresce il gradimento ed il tasso di fiducia verso la banca delle nostre comunità, prosegue la coerente attuazione del suo disegno strategico di sviluppo. Con una conferma: la sua capacità di remare controcorrente, che l’ha messa al riparo da ogni possibile cortocircuito, pur in una situazione molto complessa che avrebbe potuto deteriorare il tessuto connettivo che ci distingue e caratterizza. I risultati ci confortano: abbiamo assunto decisioni giuste. Se allunghiamo per un momento lo sguardo sulle dinamiche che stanno emergendo nel più vasto panorama delle aziende di credito italiane - e noi ne siamo parte - si palesa,sono le recenti proiezioni dell’ABI, una leggera correzione di rotta rispetto alle risultanze dell’esercizio 2009. Segno chiaro che gli effetti della crisi, che investono l’economia reale e le famiglie, continuano a pesare, pur con qualche segno, ancora debole, di inversione di tendenza. L’indicatore di incremento della raccolta di risparmio viene stimato intorno al 5%, mentre quello di crescita dei prestiti a famiglie ed imprese di poco infe[3-4/ 2010]

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riore al 4%. Nota dolente, il deterioramento della qualità del credito, con un tasso di incremento delle sofferenze nette di oltre il 30%. A settembre erano pari, in valore assoluto, a 42,5 miliardi rispetto ai 32 dello stesso periodo dello scorso anno. Se puntiamo l’attenzione sulla nostra grande famiglia, sulle BCC, pur in una dinamica di contenimento degli indici di crescita, si registrano migliori performance, di qualche punto superiori per la raccolta e gli impieghi e trend più contenuti sulle sofferenze. Altro aspetto di significativa criticità è quello relativo alla redditività, con un decremento atteso degli utili, che si dovrebbero attestare, per tutto il sistema bancario, intorno ai 5 miliardi contro i 6 dello scorso esercizio. È lo scenario nel quale si è sviluppata l’attività della nostra azienda, senza mai oscurare le sue peculiarità distintive. Pur con tutte le difficoltà che la crisi più generale faceva emergere anche nel nostro territorio, abbiamo cercato di dare risposte tempestive ed efficaci alle diverse esigenze che le nostre comunità esprimevano. In particolare alle famiglie ed alle imprese, dei diversi comparti produttivi, che insistono nel nostro specifico segmento operativo, stimolandone e sostenendone ogni valido progetto di crescita. In una visione che, peraltro, è la nostra costante linea direttrice, che salda strettamente sviluppo dell’economia reale e disegno di crescita della nostra banca. Nella consapevolezza che solo una banca efficiente e solida può coniugare al meglio la sua identità cooperativa, capace di dare concreta attuazione alla sua origi-


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naria vocazione di impresa, che vuole sviluppare un virtuoso circuito per la crescita, non solo economica, ma anche sociale e civile delle comunità in cui opera. Ed a ben guardare tutti i parametri di riferimento confermeranno questa nostra coerenza. Prestigiose testate hanno pubblicato di recente le classifiche delle banche italiane. Gli occhi di altri, con lenti particolarmente sofisticate, hanno scandagliato atten-

tamente il nostro bilancio 2009 e ci hanno assegnato una posizione di tutto rispetto, nel contesto più generale delle banche italiane ed in particolare nel segmento delle “piccole banche ”, con mezzi amministrati, inferiori a 1 miliardo di euro. Uno spaccato, quest’ultimo, che ci pone al 7° posto nazionale su un totale di 360 banche prese in esame. Se si estrapolano dai meccanismi attraverso i quali viene determinato l’indi-

Come leggere le tabelle: Tutte le voci di bilancio e i criteri di riclassificazione utilizzati dagli analisti di DP Analisi Finanziaria per Milano Finanza. Gli indicatori esclusivi MF Index delle classifiche regionali e i rating degli istituti creatori di valore. L’Atlante delle Banche Leader 2010 comprende 84 gruppi bancari (considerando anche gli aggregati delle Federazioni di credito cooperativo) e 652 istituti di credito, che rappresentano il 92,35% delle banche italiane (senza considerare quindi le 82 succursali di banche estere). La classifica dici gruppi per utile e delle singole banebe per cash flow MEZZI AMMINISTRATI È la somma della raccolta (diretta e indiretta), dei prestiti subordinati e dei mezzi propri ante-distribuzione (più patrimonio dei terzi nei consolidati): rappresenta la massa di manovra della banca. CASH FLOW Al risultato dell’esercizio vengono sommati gli ammortamenti e gli accantonamenti ai fondi, esclusi quelli per imposte e personale. Si perviene così alla definizione del flusso generato dalla gestione, al netto delle eventuali politiche di bilancio, Nei bilanci dei gruppi la voce comprende anche l’utile di terzi. RACCOLTA DIRETTA È la somma della raccolta ordinaria da clientela nonché di quella rappresentata da titoli (voci 20 e 30 di stato patrimoniale). IMPIEGHI VERSO CLIENTI Sono i prestiti concessi dalla banca alla clientela, sotto qualsiasi forma. PATRIMONIO NETTO Oltre al capitale ed alle riserve, viene compreso anche l’utile d’esercizio ante distribuzione. TOTALE ATTIVO È il totale delle attività di stato patrimoniale e la voce più vicina al concetto di capitale investito. MARGINE DI INTERESSE Rappresenta l’utile sulla gestione del denaro ed è dato, dalla differenza tra i proventi da impieghi (interessi attivi) e investimenti (dividendi) ed il costo della raccolta (interessi passivi). MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Al risultato della gestione denaro vengono sommati i dividendi, il risultato delle operazioni di negoziazione e copertura, il saldo dell’eventuale gestione assicurativa, le commissioni nette per servizi e gli altri proventi netti di gestione (quando possibile depurati dalle sopravvenienze e insussistenze). RISULTATO DI GESTIONE È quanto la banca ha realizzato dall’attività tipica: si ottiene sottraendo al margine di intermediazione il costo dei lavoro le altre spese amministrative, gli ammortamenti e gli accantonamenti per rischi ed oneri. È assimilabile al risultato operativo industriale e quindi utilizzato per il calcolo del roa %.

ROA (RETURN ON ASSETS) Misura la capacità reddituale dell’attività tipica, calcolata in termini percentuali sul totale attivo, senza le distorsioni delle poste straordinarie e delle politiche di bilancio sui crediti. La classifica delle singole banche per regione

UTILE NETTO È il saldo del conto economico, ossia l’utile o la perdita dichiarati in bilancio.

MF INDEX È un indicatore che coniuga dimensioni e risultati, con l’obiettivo di individuare gli istituti che hanno saputo abbinare allo sviluppo della massa amministrata la capacità di fare cassa e generare profìtti. Viene attribuito un punteggio decrescente (da 10 a 0) a ciascuno dei seguenti tre valori: massa amministrata, cash flow e indice di redditività. La media ponderata dei tre punteggi determina l’MF Index.

ROE (RETURN ON EQUITY) Esprime la redditività di ciascun istituto in rapporto al suo patrimonio medio (comprensivo dell’utile), cioè il ritorno in termini di utile dei capitali propri investiti nell’azienda.

COSTI DI STRUTTURA/ MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Indica il livello di efficienza della gestione, misurata dall’incidenza dei costi operativi sul risultato dell’attività bancaria.

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MARGINE Di INTERESSE / MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Indica quanta parte del margine di intermediazione viene generata dalla gestione denaro. IMPIEGHI VERSO CLIENTI / RACCOLTA DIRETTA Rappresenta la percentuale della raccolta che viene indirizzata ai clienti sotto varie forme. Se il valore è superiore a 100 indica che l’istituto ricorre all’interbancario. PATRIMONIO NETTO E FONDI / IMPIEGHI VERSO CLIENTI

COSTO DEL LAVORO / DIPENDENTI Determina il costo medio del lavoro per ciascun dipendente.

Individua il grado di copertura degli impieghi verso clienti. l’aggregato patimonio e fondi è costruito considerando oltre al patrimonio netto anche i fondi rischi su crediti.

RACCOLTA DA CLIENTI PER DIPENDENTI È la raccolta media per dipendente; viene utilizzato come indicatore della produttività dell’esercizio.

SOFFERENZE NETTE / IMPIEGHI VERSO CLIENTI Indica il grado di rischiosità in rapporto agli impieghi. Sia le sofferenze sia gli impieghi vengono considerati al netto delle rettifiche di valore operate dalle aziende sulla base del presunto valore di realizzo.

RISULTATO DI GESTIONE / DIPENDENTI Esprime la produttività media per dipendente in termini di risultato della gestione ordinaria.

catore sintetico per tutte le banche esaminate e ci si soffermasse, ad esempio, sulla misurazione del ROE (la redditività in rapporto al patrimonio), del ROA (la capacità reddituale sul totale dell’attivo), delle sofferenze nette e della produttività del personale( sul versante della raccolta e sul risultato di gestione), la nostra posizione in classifica generale scalerebbe molte posizioni. Pur non attribuendo soverchia attenzione a queste classifiche, ci conforta che fonti “esterne”, molto autorevoli (il quotidiano Milano Finanza ed il mensile Banca e Finanza), confermino lo straordinario percorso della nostra banca, in termini di efficacia e di efficienza, da cui traiamo una nuova spinta al nostro progetto per il suo consolidamento e per la sua crescita. Un progetto che pone un altro tassello di grande valenza con la imminente apertura della sede distaccata di Velletri: una sfida impegnativa ed al tempo stesso una grande opportunità. Altri tasselli sono connessi ad un posizionamento più efficace e competitivo nel nostro perimetro operativo, attraverso l’apertura nel prossimo anno

di nuovi sportelli, in linea col perseguimento degli obbiettivi del piano strategico triennale 2009-2011. Accanto ad un ampliamento della nostra presenza nel territorio, in questo esercizio abbiamo assunto le iniziative necessarie per adeguare gli organici ai nuovi compiti, con l’ingresso di risorse fresche e di adeguata preparazione culturale e professionale, da affinare attraverso continui ed intensi processi di formazione. Una attenzione particolare, inoltre, abbiamo dedicato all’ampliamento della rete dei servizi, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione, da offrire ai soci ed alla nostra clientela. Abbiamo altresì attivato una politica commerciale, finalizzata ad acquisire nuovi rapporti operativi ed a migliorare i nostri standard per rafforzare la nostra caratteristica di banca del territorio, sensibile ed attenta alle esigenze delle nostre comunità. La coesione della nostra squadra operativa ed il suo forte impegno nell’affrontare le sfide per la crescita della banca sono la premessa strategica di ogni suo successo.

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INDICE DI REDDITIVITA È calcolato come media ponderata tra i rapporti roe, roa e margine di intermediazione su mezzi amministrati: si propone di mediare gli effetti delle operazioni straordinarie puntando su una maggiore componente operativa dei risultati reddituali, per individuare un tasso minimo di rendimento dell’investimento che si auspica stabile nel tempo.


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SEDE DISTACCATA DI VELLETRI di Giovanni Barone

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Decolla la sede distaccata di Velletri. In un incontro conviviale nella cittadina, al ristorante “La Vigna”, il Presidente Marcello Cola, con tutto il consiglio di amministrazione, ed il Direttore Generale, Sergio Castellazzi, illustrano all’ampia platea dei soci ed agli imprenditori dei diversi comparti produttivi, le motivazioni che hanno spinto la BCC a dotarsi di questa nuova struttura, che “scavalca” il tradizionale perimetro operativo, presidiato dalla rete di 12 sportelli. Due le ragioni più importanti: aprire nuove opportunità alla strategia di sviluppo dell’azienda, attraverso un ampliamento delle masse critiche, in particolare raccolta, impieghi e gamma dei servizi, da quelli più tradizionali a quelli più sofisticati ed innovativi; innestare a Velletri,

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e nei comuni limitrofi, la straordinaria esperienza di un modo diverso di fare banca, attraverso il quale la BCC di Palestrina ha raggiunto risultati di eccellenza, nel più vasto scenario del sistema della cooperazione di credito e di quello più generale delle aziende di credito italiane. Cola ne ha ricordato gli aspetti e gli aggregati più significativi, mentre Castellazzi ha lanciato un messaggio ai presenti ed a tutte le componenti locali: “Siamo - ha affermato - una banca particolare, che vuole investire in questo territorio e del quale vogliamo conquistare la fiducia. Sperimentateci, pertanto, perché sarà così più facile constatare direttamente i tratti salienti della nostra peculiarità e della nostra diversità”.


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VELLETRI Regione: Lazio Provincia: Roma Altitudine: 332 m s.l.m. Superficie: 113,21 km2 Abitanti: 53.298 Densità: 470,79 ab./km2 Comuni contigui: Aprilia (LT), Artena, Cisterna di Latina (LT), Genzano di Roma, Lanuvio, Lariano, Nemi, Rocca di Papa Nome abitanti: veliterni (o velletrani) Santo patrono: San Clemente Giorno festivo: 23 novembre

Antonio Ladaga Veliterno “doc”, 50 anni, con una lunga esperienza in una banca locale, nella quale, in 26 anni, ha percorso un intenso impegno professionale, in una traiettoria che gli ha permesso di ricoprire tutti i ruoli operativi, nei diversi segmenti, sui quali si articola l’attività creditizia: dalla cassa ai prodotti finanziari, dal commerciale al settore crediti. Diplomato in ragioneria, a metà percorso da studente universitario alla facoltà di giurisprudenza, ha interrotto gli studi per dedicarsi completamente al suo lavoro in banca. Sposato con Tiziana, due figli: Ilaria di 23 anni - universitaria - e Simone di 18, studente all’ultimo anno di ragioneria. Ed ora nuova sfida, come responsabile della Sede Distaccata, punto di snodo nella strategia di nuovo sviluppo della nostra BCC.

E per stare al concreto, Maurizio Fiasco, responsabile dell’area commerciale, presenta, in dettaglio, il pacchetto dei prodotti e dei servizi che la banca ha messo a punto a favore dei soci, a condizioni particolari e sicuramente vantaggiose. Il dado, dunque, è tratto e giorno dopo giorno trova riscontro anche nell’allestimento della struttura dove è allocata la sede distaccata, in un’area strategica della cittadina; in un immobile di 250 metri quadri, facilmente raggiungibile a via dei Volsci e dotato di un ampio parcheggio. Con un’artico-

lazione interna degli uffici, decisamente confortevole, con una particolare cura al rigoroso rispetto della privacy. È pronta anche la squadra operativa, molto snella e professionalmente particolarmente selezionata. Affiancheranno il direttore, Antonio Ladaga, velletrano doc, e con una lunga e significativa esperienza, tutta maturata all’interno di una banca locale. Tutto è pronto e la macchina ha già avviato i motori per affrontare una sfida, certamente molto impegnativa, e per conquistare traguardi importanti. In bocca al lupo! 13


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Festa

del

Socio LABICO

FONTANA CHIUSA 4 LUGLIO 2010 di G. C.


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Una giornata davvero speciale. Non c’è nessuna particolare ricorrenza da celebrare, quanto una giornata da vivere insieme: la banca ed i suoi protagonisti, i soci appunto. A conferma che la “sua” spina dorsale è costituita dalle persone, asse decisivo della sua stessa identità, racchiusa nel concetto di cooperativa di credito, che si esprime nelle stesse direttrici operative, dove mutualità, solidarietà, coesione sociale, centralità della figura del socio rappresentavano il terreno solido di

riferimento, il vero patrimonio sul quale si innerva l’attività della banca e la sua strategia di consolidamento e di sviluppo. La banca chiama a raccolta il “suo” popolo e la base sociale risponde con entusiasmo e convinzione. La prima scansione della giornata è nella cattedrale di sant’Agapito per la santa messa. Niente di simbolico quanto una corale riconferma dell’anima cattolica che caratterizza, fin dalle sue origini, la vicenda storica della banca. Un momento di riflessione, pertanto, per ritrovare motivazioni e tensione ideale per dare continuità ed efficacia, pur nel mutare veloce del quadro di riferimento, a quel nucleo fecondo di valori, che costituiscono l’orizzonte di riferimento sul quale consolidare le peculiari specificità che determinano il tratto i differenza di una cooperativa di credito rispetto alle altre istituzioni bancarie. Un secondo momento è il ricordo dei soci che ci hanno lasciato, con una toccante cerimonia con la deposizione di una corona di fiori al monumento dei caduti. Il corteo, che si è mosso dalla basilica, è accompagnato dalla esibizione della banda musicale di Palestrina, che concluderà la mattinata con un concerto davanti alla sede della banca. Segue la pausa pranzo ed ognuno raggiunge la propria abitazione, quasi a sottolineare che anche a Palestrina, pur la più ardita rivoluzione vive al momento del pranzo una significativa pausa. È nel pomeriggio che la festa dei soci, per i soci e con i soci, segna il suo momento più significativo. Lo scenario, davvero incantato, del Borgo “Fontana Chiusa”,

a Labico ne è cornice straordinaria. Fa gli onori di casa il sindaco Andrea Giordani. È la 101a festa ed è la prima che si svolge fuori dallo storico perimetro di Palestrina, a sottolineare il nuovo posizionamento operativo della banca, che si colloca oltre il tradizionale terreno di iniziativa, che si amplierà ulteriormente con l’apertura entro l’anno della sede distaccata a Velletri. Ed è da questo aspetto che hanno preso avvio le riflessioni, molto veloci, che il presidente Cola ha svolto nel suo saluto ai soci. Ha richiamato che anche “in questo difficile e complesso 2010 la banca prosegue il suo dinamico processo di consolidamento e di crescita, con incrementi molto significativi sia nel versante degli impieghi sia in quello della raccolta”. È il momento - sottolinea il presidente del coraggio e della fiducia, grandi virtù che con il vostro sostegno ci consentono di affrontare le sfide che attraversano il nostro orizzonte, dando alle stesse le necessarie risposte perché la banca rafforzi il suo ruolo, quale insostituibile motore di crescita delle nostre comunità”. Che la BCC di Palestrina abbia conquistato un forte punto di riferimento per tutta l’area viene sottolineata dalle autorità presenti: il presidente del consiglio comunale di Palestrina in rappresentanza del Sindaco; i primi

cittadini, con Labico, di Cave, Rocca di Cave e Valmontone; il consigliere della regione Lazio, Angelo Miele; il presidente della Coldiretti regionale e vicepresidente nazionale, Massimo Gargano; il direttore emerito della Banca d’Italia di Roma, Giambattista

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Immagini della Festa

Chiarenza; il presidente della Coprovi di Velletri, Antonello Antonini. E per le BCC, con il direttore della Federazione interregionale - Lazio, Umbria e Sardegna - Paolo Grignaschi, i presidenti delle Cooperative di Credito del Velino, del Tuscolo, di Genzano, Paliano, Riano, Formello,Trevignano, Garigliano, Ronciglione, Marino, Bellegra e Frascati. Ma il piatto forte è costituito dalla straordinaria partecipazione della base sociale. Una vera moltitudine, accolta al suo arrivo da una massiccia presenza di quanti operano nella rete delle filiali della banca. Visi noti, che ognuno è abituato a vedere al di là dello sportello e che oggi affiancano i soci per guidarli, con grande cortesia, al punto centrale di raccolta. Una nota di colore, davvero molto significativa, che si accompagna allo straordinario effetto visivo che è offerto da questa serena moltitudine, con un’ampia presenza di donne, di anziani, di giovani,di bambini. È la plastica rappresentazione dell’identità della banca, diretta espressione appunto delle diverse componenti locali e delle [3-4/ 2010]

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famiglie, dove le diverse generazioni si incontrano e si amalgamano. E dove, ai soci anziani si accompagnano quelli della terza generazione, che partecipano con grande entusiasmo alla stessa consegna dell’attestato e della medaglia, che la banca conferisce agli oltre 60 soci che hanno un’anzianità di 25 anni nella compagine sociale. La cerimonia è breve e lascia tutto lo spazio alla festa, che prosegue fino a notte inoltrata, per niente turbata dal classico temporale estivo che nel tardo pomeriggio si abbatte su Labico e Palestrina. Viene accompagnata, anche durante la splendida cena, con oltre duemila commensali, dalle note struggenti ed avvolgenti dei DIK DIK. Momento clou, a conclusione della giornata: lo spettacolo pirotecnico, con una variante, di grande suggestione: le splendide musiche che lo accompagnano. Un virtuoso circuito che genera perfino nostalgia nel cronista e, che lo portano molto lontano, in estremo oriente, nella città-stato di Singapore, al suggestivo concerto degli zampilli. Ricordi struggenti, rivissuti qui a Labico.


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LA BANCA “DIETRO” LE QUINTE Nei numeri precedenti abbiamo dato “voce” ai responsabili che operano in prima linea, a diretto contatto con i soci e con la clientela. Presentiamo ora il nucleo operativo che sta dietro le quinte e che, insieme al Direttore Generale, lavora ed “attrezza” tutta la struttura per rispondere con efficacia ed efficienza alle diverse esigenze e per raggiungere gli obiettivi di consolidamento e di crescita che l’azienda vuole raggiungere.

Sabrina Di Marco 37 anni, nata a Palestrina e residente a Genazzano, coniugata con Francesco, agente di commercio, Laureata in Economia e Commercio, presso l’Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi in Tecnica Bancaria dal titolo “La Banca del nuovo millennio; dallo sportello tradizionale al virtual banking”. Abilitata all’esercizio della professione di Dottore Commercialista, attualmente iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza di Tor Vergata (7 esami mancati alla laurea). Ero in procinto di aprire uno studio per esercitare la libera professione di Dottore commercialista quando accettai l’offerta della Banca, ove fui assunta nel 2005 e, dopo un breve periodo di adibizione allo sportello, trasferita in Direzione Generale, presso il Servizio del Personale/Segreteria di Direzione/Ufficio Soci, del quale attualmente sono la Responsabile. La Banca era la mia ambizione fin dai tempi dell’università, tanto che scelsi di discutere una tesi in Tecnica bancaria e, per un certo periodo, mi occupai anche della redazione di articoli per un portale bancario in internet. Quando si presentò l’occasione di cimentarmi in questa avventura, quindi, non ebbi esitazioni. In base all’organigramma aziendale l’Ufficio che gestisco, con la collaborazione della collega Ilaria Di Nicola, è in staff alla Direzione Generale; ciò significa che risponde direttamente soltanto al Direttore Generale, non essendo collocato nell’ambito di alcuna Divisione o Servizio. Esso si occupa di tre macro attività: Risorse umane, Segreteria di Direzione Generale e Soci. [3-4/ 2010]

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Risorse umane è un termine usato nel linguaggio manageriale e dell’economia aziendale per evidenziare l’aspetto di valore insito nel personale, nella sua professionalità e nelle sue competenze e quindi, il fatto che le spese per lo sviluppo di tali risorse devono essere considerate investimenti. L’espressione “risorse umane” è oggi utilizzata anche per designare la funzione che si occupa dei vari aspetti di un particolare sistema aziendale, il sistema di gestione e sviluppo delle risorse umane, nel quale rientrano una serie di processi: pianificazione; reclutamento, selezione ed inserimento in azienda; formazione; valutazione; carriera e mobilità del personale; politica retributiva; relazioni sindacali e rapporti con il personale. L’Ufficio si occupa di tutto questo e anche del processo complementare alla gestione delle risorse umane, cioè quello dell’amministrazione del personale, che gestisce gli aspetti prevalentemente retributivi. La gestione delle risorse umane va assumendo un’importanza sempre maggiore nella nostra Banca, evolvendo dal tradizionale ruolo prevalentemente amministrativo ad uno più marcatamente strategico, vista la centralità attribuita al “capitale umano” e al suo sviluppo per il conseguimento degli obiettivi aziendali.


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In quest’ottica la Banca intende proseguire, perché considera le risorse umane la forza cruciale di un’azienda di servizi in espansione come la nostra. La Segreteria di Direzione Generale collabora direttamente con il Direttore Generale, occupandosi di tutti gli aspetti legati alle attività dell’esecutivo e degli organi societari; custodisce i libri sociali, curandone l’aggiornamento e la regolare tenuta, gestisce tutti gli adempimenti per la convocazione delle riunioni del Consiglio d’Amministrazione e del Comitato Esecutivo, occupandosi della redazione dei relativi verbali e dando esecuzione alle delibere rispettivamente assunte. Collabora alla redazione della Relazione al Bilancio, assicurando il disbrigo delle formalità richieste dalla legge per il deposito e la pubblicazione dello stesso. Raccoglie e provvede all’istruttoria delle richieste di contributo, liberalità, beneficenza, ai fini delle relative determinazioni degli organi deliberanti. L’Ufficio soci cura i rapporti con i soci e le attività necessarie per la convocazione dell’assemblea, provvede alla regolare tenuta del libro soci, dando esecuzione alle delibere del Consiglio di Amministrazione concernenti l’ammissione e la cessazione dei Soci si occupa, in collaborazione con altri Servizi, delle attività rivolte alla compagine sociale ed è il principale referente per la Vigilanza Cooperativa, che consiste nell’attività ispettiva ministeriale che viene condotta sulle cooperative, nel nostro caso per il tramite della Federazione Lazio, Umbria e Sardegna. È nella triplice veste sopra descritta che partecipo alle riunioni del Comitato di Direzione, organo consultivo del Direttore Generale, che egli presiede e convoca, di norma mensilmente, per l’esame delle più pregnanti problematiche di gestione, in particolare per l’introduzione d’innovazioni nell’organizzazione e nelle procedure, per la condivisione del budget della rete distributiva, per l’assunzione di iniziative dirette alla valorizzazione delle risorse, principalmente di quelle umane, e per tutto ciò che egli ritenga utile e/o opportuno condividere con i suoi componenti che sono, oltre al Direttore Generale, i Responsabili di Divisione, i Responsabili di Servizio e, su invito, i Responsabili di Uffici o Sezioni, nonché chiunque altro il Direttore ritenga possa apportare utili contributi alla discussione. La Banca recentemente è molto cambiata, raddoppiando, in circa sei anni, gli sportelli. Nel mio ruolo ho potuto prendere parte attivamente ai vari momenti di questo sviluppo che ci conduce, in quest’ultimo scorcio

d’anno, sul territorio di Velletri, al contempo un traguardo e una sfida che ha coinvolto l’ufficio che dirigo dalla redazione dell’istanza a Banca d’Italia fino all’attività di analisi finalizzata a dotare la neo-nata struttura di un’ottima “squadra” di colleghi, cui colgo l’occasione di rivolgere un caloroso in bocca al lupo!

Ludovico Chialastri Nato a Cave nel 1957. Laureato in Economia e Commercio presso la Sapienza, sposato con Anna Maria, due figli: Davide Augusto 24 anni laureando in Economia e Management presso la facoltà di Tor Vergata e Veronica 21 anni diplomata liceale con il massimo dei voti ed iscritta al terzo anno della facoltà di Scienza della formazione Università Roma Tre. Hobby: lettura e giardinaggio. Dopo qualche breve esperienza lavorativa che mi ha permesso di affrontare più serenamente gli studi universitari contribuendo agli sforzi della famiglia, il mio percorso professionale all’interno dell’allora Cassa Rurale ed Artigiana di Palestrina inizia a seguito della partecipazione ad un concorso indetto dalla Banca risultando il primo della graduatoria. Era il 1982. Erano ancora lontani in divenire i successi della Banca allora monosportello.L’ambiente lavorativo era raccolto e caloroso. Si operava a contatto ravvicinato con colleghi e clienti. Tanto era l’entusiasmo che traspariva e coinvolgeva tutti, che non era difficile prevedere per la Banca un futuro pieno di successi. L’esperienza universitaria è stata importante e certamente formativa - erano gli anni vibranti dei movimenti studenteschi - e l’impatto con l’attività lavorativa è stato straordinario perché mi ha permesso di concretizzare la mia formazione culturale. Con sincerità devo dire che le mie aspirazioni di studente sono state sempre quelle di intraprendere una attività di libero professionista avendo perseguito il ramo di studi universitario specifico. In quasi trent’anni di attività presso la BCC di Palestrina ho svolto molteplici mansioni ricoprendo vari incarichi con ruoli e responsabilità sempre crescenti. La vitalità della Banca mi ha consentito di conseguire un percorso professionale importante. La sfida per la crescita che tuttora si vive è stata ed è ben presente nella nostra quotidiana attività che si sviluppa soprattutto attraverso continui contatti con la collettività anche fuori dall’ambiente lavorativo. Lo sviluppo del territorio era ed è il tema del confronto con il mondo che ci circonda. Ho maturato esperienze inizialmente

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come addetto al front office, poi in segreteria fidi e quindi quale responsabile di segreteria di Direzione generale. Per 10 anni sono stato direttore di filiale ricoprendo tale ruolo presso le filiali di Labico e di Zagarolo. Nel 2002 torno in Direzione Generale quale responsabile del Servizio Crediti e nel 2007 vengo nominato responsabile della Divisione crediti all’interno della quale operano due Servizi (crediti e controllo rischi di crediti) ed una sezione (contenzioso). Ottimamente coadiuvato da una valida squadra di collaboratori portatori di elevate qualità professionali, la divisione ha il compito di assicurare la corretta, tempestiva ed utile allocazione del risorse svolgendo tale funzione mediante la corretta erogazione, gestione e monitoraggio del credito, che rappresenta il core business dell’azienda. Gli ultimi anni, permeati da crisi economiche internazionali, sono stati caratterizzati da una sorta di “braccino corto” da parte delle sistema bancario ad erogare credito malgrado gli appelli delle autorità a non far venir meno l’appoggio delle banche alle iniziative economiche a sostegno, non da ultimo, dell’occupazione. La nostra Banca in questo contesto, fedele ai principi ispiratori del credito cooperativo, non ha fatto certamente mancare il proprio contributo a sostegno dei soci, delle famiglie e delle varie iniziative imprenditoriali presenti nel nostro territorio. Lo testimonia la crescita importante e costante registrata dal comparto impieghi a conferma del ruolo attivo di istituto territoriale a supporto delle molteplici realtà imprenditoriali operanti nella zona di sua competenza. La banca in questi anni è sensibilmente cresciuta conquistando nuove quote di mercato, acquisendo nuovi segmenti di clientela nella sua fase di espansione territoriale, accreditandosi sempre più come interlocutore essenziale per lo sviluppo locale. Ma in questi anni è anche cresciuta la complessità del mercato, delle regole del fare banca, la complessità organizzativa e regolamentare (Basilea 2 è appena passata e Basilea 3 è già alle porte). Dal mio punto di vista diventerà sempre più importante conciliare il ruolo proprio di banca locale, che va ancora sottolineato rappresenta una essenziale risorsa per l’economia del territorio, con i cambiamenti continui che il sistema bancario è chiamato a gestire, mantenendo sempre ben sald i principi della sana e prudente gestione del credito. Il percorso è ancoro lungo e nuove sfide per la nostra banca si intravedono all’orizzonte. Voglio concludere con una considerazione che al tempo stesso vuole essere un auspicio. Il 2012 è stato proclamato dall’ONU “Anno Internazionale della Cooperazione” definendo il modello cooperativo come uno dei principali fattori di sviluppo economico e sociale. La crisi economica ha dimostrato, laddove ce ne fosse ancora bisogno, la forza e la tenuta dei principi ispiratori di solidarietà e mutualità [3-4/ 2010]

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propri del settore della cooperazione ed, in particolare, della cooperazione del credito. Gli attestati di stima che sono stati riconosciuti a più livelli in questi ultimi tempi al sistema della cooperazione del credito oltre che lusingarci, ci deve rendere vigili e partecipi nel mantenere standard elevati. Vale a dire ricoprire nel migliore dei modi un ruolo sempre più moderno e competitivo nel mercato bancario locale.

Franco Bernassola

50 anni, nato a Palestrina, sposato con Patrizia, docente di lettere; un figlio universitario di 22 anni, impegnato nella stesura della tesi per acquisire la laurea triennale in Economia e Commercio alla Università “Tor Vergata” di Roma per poi proseguire con il biennio di specialistica. Un forte senso di giustizia che si espleta in impegno in tutte le iniziative ad alta valenza sociale, ed un radicato convincimento che è il gruppo che fa la differenza, non il singolo da solo. Diplomato in ragioneria, inizia il suo percorso lavorativo, come primo impiego - il 5 settembre 1983 - all’allora Cassa Rurale ed Artigiana. In silenzio, con l’attività di Cassa svolta per sei anni, presso la filiale di Palestrina, successivamente nel 1991 quando traferito a Labico acquisisce una vasta esperienza nelle complesse attività in cui si sviluppa tutta l’operatività della banca. Un’altra tappa nel 1994 quando viene assegnato all’Ufficio Organizzazione, appena costituito, assumendone successivamente, nel 1996, la diretta responsabilità e con identiche funzioni, anche per l’Ufficio del Personale. Successivamente il Servizio Organizzazione viene staccato dal Servizio delle risorse umane, ampliando le proprie competenze nel Servizio Supporti Operativi ed Organizzativi avendo molteplici attività e servizi al suo


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interno, tra i quali rivestono notevole importanza quelli legati all’utilizzo del sistema informativo aziendale, ai rapporti con la rete interbancaria, a tutte le attività di back-office legate ai servizi del comparto assegni e portafoglio, al servizio estero, e tutte le attività connesse all’economato e archivio e non da ultimo è la struttura che viene fortemente impegnata nell’ampliarsi della rete delle Filiali e al supporto operativo delle stesse. È un Servizio, in buona sostanza, che accompagna la gestione delle complesse articolazioni dell’azienda, adeguandole costantemente ai suoi obiettivi di consolidamento e di crescita.

Luca Sebastianelli Sono nato 32 anni fa a Palestrina, luogo dove sono cresciuto ed al quale mi sento fortemente legato. Tra le molte passioni, quali la musica ed i viaggi, ho sempre avuto una profonda vocazione per la tecnologia e l’informatica, sin dall’età di 8 anni. Dopo essermi diplomato in Ragioneria, mi sono laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” in Economia degli Intermediari Finanziari. La scelta di lavorare in banca non è stata affatto casuale, ma frutto di un coerente percorso di formazione, nel quale ho cercato di acquisire il maggior numero di strumenti. La mia avventura nella BCC di Palestrina inizia a 24 anni nel marzo 2003, periodo di intenso lavoro nel pieno della fusione con la BCC di Tivoli. Sin dal primo giorno ho lavorato nei Servizi Informatici, maturando successivamente esperienza nel comparto e-Bank, tra monetica ed home banking, nonché nell’ambito dei pagamenti internazionali nella sezione Estero-merci. Quando nel dicembre 2004 venne creata la Divisione Amministrativa a Gallicano nel Lazio, fu occasione per il sottoscritto di acquisire maggiori competenze nell’ambito dell’organizzazione, della rete interbancaria, del portafoglio e di tutti i servizi di pagamento, ma anche di apportare ad essi i vantaggi di un know how informatico che avevo nel mio bagaglio. Un back office estremamente articolato dove la varietà delle complessità da dominare risulta essere decisamente voluminosa, della quale all’esterno appare solo la punta dell’iceberg. Uno dei must che ogni giorno viene perseguito è quello della ottimizzazione dei processi votata all’incremento della produttività ed alla riduzione dei costi, median-

te “digitalizzazione” delle attività, ridefinizione di intere filiere per l’erogazione di servizi, aumento del grado di sicurezza in perfetta coerenza con le esigenze di business continuity; il tutto orientato ad una maggiore attenzione nei confronti della clientela. Nella nostra realtà il lusso di adagiarsi sugli allori non è concesso. Lungimiranza, flessibilità e tempismo sono carte vincenti che dobbiamo giocare costantemente per contrastare con successo la concorrenza dei “giganti” del sistema bancario, che ogni giorno lanciano nuove sfide. Pensare minimamente che qualcosa possa restare immutato nel tempo è il più grande errore che nel nostro contesto si possa compiere. Si cerca costantemente di tradurre le innovazioni tecnologiche e le riforme in campo normativo in opportunità per l’intera struttura, al tempo stesso di rendere più semplice quello che in prima battuta appare difficile. Il diretto contatto con i colleghi delle filiali ci consente di percepire con immediatezza le esigenze del mercato e di soddisfare con prontezza i bisogni della clientela, abbattendo il c.d. time to market. Lavorare a stretto contatto con colleghi di grande esperienza è stata (e continua ad essere) per me una grande fortuna, così come la fiducia che il management ripone nelle spinte al cambiamento. Lavorare in una Bcc non è come lavorare in un’altra banca: etica, fattore umano e forte radicamento nel territorio sono solo alcune delle componenti che offrono quotidianamente maggiori stimoli. Coesione, spirito d’appartenenza e passione sono linfa vitale, che una squadra vincente come la Bcc di Palestrina dovrà sempre conservare per continuare a testa alta il proprio cammino verso il futuro.

Claudio Lulli Palestrina 7. 5.1957. Sposato, 5 figli: Paolo 32, Chiara 29, Beatrice 23, Cecilia 17, Francesco Dante 13. In banca dal luglio 1979, già direttore presso le filiali di Labico, Zagarolo, Cave e responsabile del Servizio Crediti; responsabile del Servizio Contenzioso. Dal 1999 responsabile del Servizio Ispettorato e

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Controllo Rischi, cui si è aggiunta nel 2008 la funzione di ConformitĂ . La Banca d’Italia ha il compito di vigilare sulla stabilitĂ complessiva, l’efficienza e la sana competitivitĂ dell’intero sistema finanziario nazionale. Esercita il ruolo assegnatole dal D.Lgs. 385/2003, meglio noto con l’acronimo di TUB, Testo Unico Bancario. Con le “Istruzioniâ€? del 1998, tuttora vigenti, L’Organo di Vigilanza assegnò al Sistema dei Controlli Interni un ruolo di assoluto rilievo all’interno di ciascuna azienda bancaria. Le novitĂ normative che si sono poi succedute, talvolta con inusitata rapiditĂ , hanno concorso a rendere centrale il tema dei “controlliâ€? all’interno del panorama nazionale delle banche. I controlli cosĂŹ detti di primo livello, ossia quei controlli eseguiti dai back office interni alle strutture produttive, siano esse filiali o uffici di direzione generale, non rappresentano sufficiente garanzia del rispetto delle leggi, delle Istruzioni di Vigilanza, degli statuti e dei regolamenti interni. Ăˆ indispensabile la presenza di una funzione di controllo di secondo livello. Un Servizio che non dipenda gerarchicamente da alcun responsabile di aree operative ed abbia libera facoltĂ di accesso a tutte le attivitĂ della Banca, svolte sia presso gli uffici centrali sia presso le strutture periferiche. Nella nostra Banca, la suddetta funzione, risponde esclusivamente al Direttore Generale al quale invia periodicamente reports nei quali, all’occorrenza, evidenzia le potenziali criticitĂ . Copia dei reports è inviata anche al Collegio Sindacale ed al Consiglio di Amministrazione il quale resta il responsabile ultimo del Sistema dei Controlli Interni nel suo complesso. Un Sistema dei Controlli Interni efficace ed efficiente rappresenta garanzia di stabilitĂ per la Banca. Requisito indispensabile per poter programmare qualsiasi iniziativa di crescita aziendale o progetto di sviluppo degli affari.

Nell’ambito della politica commerciale sviluppa, inoltre, in stretta collaborazione con la rete degli sportelli, le necessarie iniziative per fidelizzare la clientela e per acquisire nuove fasce di utenti. Con una particolare attenzione, quindi, alla comunicazione, su moduli contrattuali, trasparenti e facilmente comprensibili, e con la presentazione di nuovi servizi e prodotti, insieme ad ogni “invenzione� progettuale che contribuisca a migliorare l’immagine della banca ed a rafforzarne il ruolo originale ed il suo radicamento nel territorio.

Maurizio Fiasco Nato a Palestrina, classe 1961, ragioniere. Sposato con Elisabetta, che svolge la sua attivitĂ a Roma, in una struttura nazionale per attivare i sostegni dell’Unione Europea a favore dei produttori di olio d’oliva. Un figlio di 15 anni, Federico, che frequenta il primo anno del liceo scientifico. Da vent’anni esatti in BCC, dopo sei anni in aziende di grande prestigio nazionale: Olivetti, IBM, GEPIN, azienda pubblica strategica che ha operato a lungo con la holding dell’IRI, la STET. Una esperienza di lavoro, che ha trasferito nella sua attivitĂ in banca, con un impegno centrale sulla messa a punto del sistema informativo, adeguandolo costantemente alla rapida evoluzione che è connessa alle tecnologie piĂš avanzate, tanto da consentire, oggi, ai soci e ad ogni cliente, un collegamento diretto con la banca, tutti i giorni e nell’arco delle 24 ore.

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la tradizione ci porta nel futuro

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Labico:

di Giovanni Barone

2 SAGRA della NOCCIOLA a

Un parterre di grande prestigio quello della seconda Sagra della Nocciola, a Labico, con presenze di alto profilo: Mario Cicciotti, sindaco di Colleferro; Pino Cangemi, assessore regionale all’agricoltura; Angelo Miele, consigliere regionale, già sindaco di Valmontone; Agostino Marcelli, agronomo; Renzo Bellachioma, imprenditore e leader mondiale per le macchine di raccolta delle nocciole; Paolo Coletta, presidente cooperativa e Roberto Lanzalonga, presidente dell’associazione APROVIT. E LA Banca, così l’ha presentata l’abile regista dell’incontro, il sindaco Andrea Giordani: la BCC di Palestrina. Una sottolineatura, la banca e non in rappresentanza di una azienda di credito, quanto mai significativa, che ribadisce il ruolo di banca del territorio che la BCC ha saputo conquistarsi. Un confronto, dunque, a più voci, che ha saputo affrontare le questioni connesse ad una produzione tipica del territorio, di grande qualità, e sulle sue possibili proiezioni nel mercato: nazionale ed internazionale. Se lo scorso anno, la prima sagra, l’attenzione si era concentrata sugli aspetti che caratterizzano questa coltura, con gli importanti riflessi positivi, che determina sulla economia complessiva del comprensorio (Palestrina - Labico), lo scorso 3 settembre è stato compiuto un importante passo in avanti per delineare una innovativa strategia, che accanto al miglioramento della produzione, aprisse una nuova frontiera sulla sua valorizzazione, attraverso processi che ne facilitino la raccolta e la commercializzazione, con una organizzazione che rafforzi il potere contrattuale degli stessi produttori, attraverso la loro attiva partecipazione alle fasi a maggiore valore aggiunto: la conservazione e la trasformazione, liberandoli dallo strapotere delle multinazionali. Una vera svolta, quindi, per tutelare, con maggiore efficacia, gli interessi dei produttori, in una visione di moderna filiera, con una struttura di sistema industriale integrato, nel quale appunto è [3-4/ 2010]

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possibile realizzare una robusta sinergia tra il momento primario della produzione, con quello della commercializzazione e della trasformazione, in un processo che si chiude con unità produttive, in grado di far leva su marchi di alta qualità che ne valorizzino compiutamente le straordinarie potenzialità. Certamente un obiettivo ambizioso e molto impegnativo, sul quale si è evidenziata una forte convergenza fra tutti gli interlocutori. Una convergenza, peraltro, che non si è limitata ai soli aspetti relativi alla indicazione di una generica prospettiva. È entrata nel merito del possibile percorso che si deve avviare, che ha visto i diversi interlocutori decisamente impegnati in una efficace azione per generare questo decisivo processo di positiva svolta. Pronti ognuno, ai diversi livelli di responsabilità, a dare il proprio contributo. Con una sottolineatura: senza i necessari strumenti creditizi non si va molto lontano; anzi l’obiettivo resterebbe confinato nel limbo delle buone intenzioni. La risposta, sotto questo profilo, è molto netta e la Banca raccoglie la sfida. Infatti, il presidente della BCC, Marcello Cola, dirada ogni incertezza. “Siamo da sempre molto attenti - osserva - ai prodotti di eccellenza della nostra area, vero oro verde, molto apprezzato nei mercati”. “La romana gentile - sottolinea - così come è definita la nostra nocciola merita il riconoscimento DOP, volano importante per dare gambe ancora più solide all’obiettivo che tutti insieme vogliano realizzare”. “LA BCC - ha concluso - è pronta, anche attraverso strumenti di finanza straordinaria, ad assicurare ogni possibile apporto per la sua realizzazione”.


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di Alessandra Battaglia foto di Andrea Buiarelli, Massimo Battaglini e Marco Cenci

2a Edizione Movie Club Film Festival:

Placido, Avati e Bud Spencer ospiti Il Movieclub Film Festival - concorso di cortometraggi - svoltosi a Palestrina dal 22 al 26 settembre scorsi, accesi i riflettori su opere pregevoli e su affollatissimi approfondimenti dedicati al cinema italiano e internazionale, ha regalato, in un trionfo di critica e pubblico, emozioni ed appuntamenti imperdibili con ospiti di indiscusso calibro come il regista Pupi Avati, il mitico Bud Spencer e l’amatissimo attore e regista Michele Placido. David Cardarelli - Presidente dell’Associazione Culturale fautrice della kermesse, descrive così i traguardi di questa brillante iniziativa che, pur giovane, ha coinvolto i più rilevanti personaggi di cinema, spettacolo, giornalismo e magistratura: “Non ci aspettavamo un successo del genere né di portare il Movieclub Film Festival ad un livello così alto già alla sua IIa edizione. Il merito di tutto questo incredibile successo è dei validi collaboratori del team Movieclub, del vasto pubblico del territorio che ha affollato tutti gli appuntamenti della nostra manifestazione e dei partner sempre più numerosi che sostengono il nostro progetto”. Giuseppe Cilia - Assessore a Turismo e Spettacolo del Comune di Palestrina ha riconosciuto ampi meriti e valore alla manifestazione: “Con questo parterre di ospiti e grazie all’alto contenuto culturale di queste 5 giornate di incontri, il Movieclub Film Festival si conferma il più qualificato e importante appuntamento dedicato al cinema non soltanto del nostro territorio, ma dell’intera provincia di Roma”. La BCC di Palestrina è tra i partner di punta anche di questa IIa edizione del Movieclub con illustri patrocini: Consiglio Regionale e Presidenza della Regione Lazio, Assessorato al Turismo e alle Politiche Culturali della Provincia e del Comune di Roma, i Comuni di Palestrina e di Gallicano, il DAMS dell’Università di Roma TRE, il Circolo Culturale Prenestino R. Simeoni e

STRACULT (RAI). Tra le 220 opere iscritte al concorso, 34 in lizza per dividersi 3500 euro in premio. Oltre 900 studenti, provenienti da 8 istituti scolastici di ogni ordine e grado dei Colli Prenestini e viciniora, hanno partecipato con entusiasmo in qualità di pubblico e giuria, alla proiezione dei corti riservati ai Ragazzi, eleggendo Le petit camion di Pj Gambioli il più amato. La Giuria Tecnica del Movieclub, presieduta dal famoso regista Pupi Avati, annovera Eugenio Alabiso (curatore del montaggio di 150 film: intramontabili Per un pugno di dollari, Il buono, il brutto e il cattivo), Massimo Foschi (grande attore di teatro e doppiatore Guerre Stellari), Ivan Cotroneo (sceneggiatore di Ozpetek, L’ottavo nano e Parla con me), Sergio Stivaletti (regista M°artigiano dell’horror), Sofia Scandurra (aiuto regista di notissimi dal ‘62, dirige la Libera Università del Cinema di Roma), Riccardo Serventi Longhi (attore di teatro e tv), Umberto Lenzi (noto per gli hard-boiled come La banda del gobbo con Thomas Milian), Francesco Di Giacomo (solista del Banco del Mutuo Soccorso e in 3 film di Fellini), Marco Colli (regista di Giovanni Senzapensieri, Naufraghi sottocosta) ed Alessandro Trapani (casting director da 20 anni in cinema e tv). Vince la migliore sceneggiatura Il viaggio del piccolo principe di Nicola Sorcinelli. Premiati ex aequo come migliori protagonisti Pietro De Silva e Rosalba Battaglia (Rec Stop & Play e Vorrei che fossi qui). Miglior colonna sonora a L’arbitro di Paolo Zucca. Menzione speciale per Ali di cera di Hedy Krissane. Bud Spencer ha scatenato un’ovazione collettiva: il Piedone nazionale, affiancato dall’amico Angelo Infanti e dal regista Enzo G. Castellari (idolo di Tarantino autore del remake del suo Bastardi senza gloria), si è raccontato tra cinema e aneddoti inediti, confrontandosi con Valerio Cleri - atleta oro ai mondiali. Bud (campione di nuoto nel ‘50) e Cleri hanno

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discusso su differenze tecniche e generazionali nello sport. Presenza costante - che ha conferito internazionalità al Festival - quella del regista moldavo Valeriu Jereghi, autore del premiato lungometraggio Arrivederci (su emigrazione e maternità negata) proiettato a Fontana Chiusa (Labico) alla presenza del M° Avati. La gara ufficiale per i 24 finalisti del Festival si è sviluppata in 3 proiezioni pomeridiane in cui la Giuria del Pubblico, composta da 120 elementi - come da formula originale Movieclub, mix di gente comune e esponenti di 30 realtà associazionistiche, ha acclamato vincitore l’intenso Habibi di Davide Del Degan. Incontro gremito per Cinema e Misteri d’Italia: tavola rotonda tra Michele Placido, il giudice Rosario Priore, il giornalista Giovanni Fasanella, l’europarlamentare Guido Milana e il Capo della Procura di Tivoli Luigi De Ficchy. A condurre l’infuocato dibattito su temi irrisolti della storia italiana (Ustica, strage di Bologna, caso Moro e attuali ingerenze della politica sulla Magistratura) il docente del Dams di Roma TRE Christian Uva. Serrato il confronto dialettico tra altri ospiti in sala: molti gli avvocati, magistrati, giornalisti e docenti partecipi. Abile il savoir faire di Placido nel riportare la discussione su letture cinematografiche. Presentato poi l’ultimo romanzo noir Morte al Cinevillaggio del regista Umberto Lenzi che, insieme all’assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma Umberto Croppi e al critico cinematografico Marco Giusti, ha analizzato nessi tra cinema e letteratura. Gioielli inseriti fuori concorso: il toccante documentario Il milite ignoto - concesso d’intesa col prestigioso Istituto Luce e presentato da Massimo Filippini autore delle musiche - e Il velo di Waltz - del M° artigiano di effetti speciali horror Sergio Stivaletti, presente con il protagonista Riccardo Serventi Longhi. Teatro Principe strapieno di fans in delirio, quando il Movieclub premia - dalle mani di Miss Roma Eleonora Cilia - come Miglior Personaggio TV 2010 Francesco Mandelli, idolo dei giovani ed esilarante nella sit-com I soliti idioti (Mtv). Tra gli altri intervenuti i direttori della fotografia Giuseppe Berardini (oro alla carriera e già operatore di macchine del M° Luchino Visconti) e Roberto Reale, i sindaci Rodolfo Lena - Palestrina e Danilo Sordi - Gallicano, il Presidente della BCC Marcello Cola, direttori e giornalisti Massimo Sbardella, Giovanni Contena e Orfeo Notaristefano, il produttore Angelo Iacono, il Presidente dei Lupus in Fabula Giancarlo Possemato. In continuum ideale il Movieclub ha offerto la proiezione dei corti vincitori e la visita alla Mostra Art Project allestita in collaborazione con Gabriele Petrucci e con il Comm. Peppino Tomassi, Presidente del Circolo Simeoni che ha ospitato l’esposizione fino a fine ottobre. [3-4/ 2010]

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INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL MOVIECLUB: Anticipazioni sul Movieclub 2011? “Insieme agli altri organizzatori, in primis con Emanuele Venditti, ma anche con tutti gli insostituibili del nostro gruppo, oltre a valutare ottime opportunità, abbiamo inserito novità interessanti. Assodata la collaborazione con il Roma Film Festival e gemellaggi in itinere con importanti festival italiani ed internazionali, alla presenza del M° Alejandro Jodorosky, si affiancheranno altre autorità del panorama cinematografico e culturale. Ma amo le sorprese, quindi tutto top secret!”.


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Addio all’attore

Angelo Infanti Ci sono uomini che conservano un fascino magnetico a dispetto di tutto, personaggi cinematografici che rimangono impressi in modo indelebile benché magari non siano protagonisti assoluti. Angelo Infanti era uno di questi, raro nel non imporre agli altri le sue qualità. Lutto nel mondo del cinema per la sua scomparsa il 9 ottobre scorso, sorretto dalla presenza della moglie Emanuela e della figlia Rossella, dopo un malore avuto a Zagarolo, ove era nato nel ’39 e viveva benchè di origini siciliane. Incancellabile il suo mitico sparafrottole Manuel Fantoni in Borotalco (regia di Verdone) che racconta: “Mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana”. Chi non si sarebbe fatto incantare da quello sguardo ardente da adorabile mascalzone? Un mito che si è fatto personaggio, un personaggio che più generazioni continuano ad adorare per la sua espressività e simpatia innata. Dotato di uno straordinario fisic du rol, profondità di sguardo e voce intensa, Infanti aveva studiato recitazione, arricchendosi in professionalità. Oltre al leggendario architetto Fantoni, playboy mitomane oggi riferimento per millantatore, Infanti acquisì notorietà per il grande pubblico già in Bianco, Rosso e Verdone, in cui insidiava l’esasperata Magda di Furio. Verdone, che lo conobbe a casa del celebre Sergio Leone (amico ed estimatore di Infanti) ha detto: «Ho perso un caro amico. Era il classico bello di una volta. Poteva fare ruoli classici, ma anche film d’azione. Peccato: era una persona spiritosa con cui amavo lavorare». Angelo - alias Fantoni, cult citato a memoria da milioni di fan e supercliccato su YouTube, è stato apprezzato interprete in varie pellicole internazionali: Fabrizio, fidato siculo di Al Pacino ne Il Padrino di Coppola, Cirinnà il mafioso de La Piovra I di Damiano Damiani (che lo volle anche ne L’inchiesta) e poi in tanto cinema di genere. Dopo il debutto nel‘61, Infanti transitò in molti B-movies italiani: poliziotteschi,

spaghetti western e thriller, incluso il filone erotico della serie Emanuelle nera di Joe D’Amato. Lavorò con registi come Lumet, Chabrol, Sordi, Zampa, Steno e Sturges; con attori come Abatantuono e Bud Spencer –suo fratellone. Commovente la cerimonia del 14 ottobre scorso nella gremita chiesa di S.Pietro a Zagarolo e l’addio corale con scroscianti applausi verso Palazzo Rospigliosi ove, per sua volontà, tutti lo hanno salutato in una lunga festa con dolci, vino e proiezioni del montaggio del critico cinematografico Marco Giusti (mix di spezzoni dei suoi film, straordinaria videointervista rilasciata per Stracult) con la testimonianza del regista Vittorio Sindoni. Presenti il sindaco gabino Giovanni Paniccia e personalità del cinema come Giuliano Gemma, Alessandro Capone, Umberto Orsini, Giuseppe Gelo, Adriana Russo, Zeudi Araya, Laura Gemser e gli stretti amici Massimo Foschi, Lucio Rosato, Carla Macelloni, Marco Guisti e Rita Cavalli. Per onorare sentimenti di stima e amicizia l’associazione culturale Movieclub di Palestrina, che Infanti ha sempre frequentato e incoraggiato, oltre ad aver curato l’organizzazione tecnica della manifestazione del 14 ottobre, il 29 novembre, ha effettuato un incontro in suo onore cui hanno partecipato i familiari di Infanti, gli amici e colleghi citati e l’attrice Ursula Andress. Sentita commozione da parte di moglie e figlia nell’ufficializzare il Premio con cui nella 3a edizione del Movieclub Film Festival, gli amici dell’associazione ricorderanno quanto l’attore fosse stato sempre vivace partecipe delle iniziative culturali importanti del nostro territorio. E se, come diceva Platone, solo una vita intensa vale la pena di essere vissuta, ciò vale per Angelo a conforto della sua scomparsa. “La mia, più che una vita, è stata un’odissea” recita come Fantoni - mentre il suo volto assume la fisionomia di Ulisse - barba, occhi socchiusi, viso segnato, sguardo perso lontano - un’intensità che continua ad accompagnarlo anche in questo ultimo viaggio in cui amo immaginarlo imbarcato su un cargo battente bandiera liberiana.

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“CANTIERE FUTURO. COSTRUIRE INSIEME LA RINASCITA DELLA COMUNITÀ ITALIA” di Marcello Cola

L’Assemblea annuale della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo non ha deluso le aspettative. Fin dalla scelta del tema“Cantiere Futuro. Costruire insieme la rinascita della comunità Italia”, il 4° quarto gruppo bancario italiano - 421 banche con oltre 4300 sportelli, con depositi per 151 miliardi di euro e 132 di impieghi, con oltre un milione di azionisti, i soci, e quasi 6 milioni di clienti - ha confermato la sua scelta strategica: utilizzare gli strumenti della FINANZA PER DARE RISPOSTE ALLE ESIGENZE dei soci, DELLE FAMIGLIE E PER STIMOLARE E SOSTENERE LO SVILUPPO DELLE ECONOMIE LOCALI. Un modo concreto per sottolineare che è il momento di chiedersi e di dare risposta ad un quesito di fondo: quale contributo può dare la nostra grande famiglia della cooperazione di credito per liberare il Paese dalla morsa della crisi ed aprire allo stesso una nuova stagione di crescita, economica e sociale. È una domanda che anche noi, BCC di Palestrina, ci siamo posti. Anticipando, in qualche modo, le indicazioni che sono emerse dall’assemblea nazionale, attraverso la messa in atto, nella nostra quotidiana operatività, delle necessarie iniziative per confermare il nostro modo originale di intendere e di fare banca. Anche, anzi soprattutto, in momento di transizione così complesso ed impegnativo. Non spetta certo a noi, alla nostra BCC, risolvere tutti gli intricati problemi del Paese. Contribuire, tuttavia, a quelli che si manifestano nel nostro specifico segmento, certamente si. In una visione, peraltro, che ci accomuna a tutte le altre coo[3-4/ 2010]

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perative di credito. Nel senso che una spinta alla crescita delle economie locali è anche il modo migliore per aprire una prospettiva diversa a tutto il sistema Italia: E’ la strada maestra che abbiamo deciso di percorrere e che continueremo a percorrere con rinnovate motivazioni ed impegno. Anche gli interventi all’assemblea - il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il Presidente dell’Abi Giuseppe Mussari, il Presidente di Confcooperative Luigi Marino, il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, la Vice Presidente di Confindustria con delega per il Mezzogiorno, Crinstiana Coppola - ci stimolano a proseguire lungo questa linea direttrice. “Le BCC sono un patrimonio straordinario del Paese” ha sottolineato Maurizio Sacconi, ricordando il grande lavoro che le banche locali cooperative hanno svolto a sostegno dell’economia reale, da quando la crisi finanziaria è esplosa. Sacconi ha ricordato poi come l’Italia abbia resistito meglio ai contraccolpi della crisi grazie a tre elementi chiave: la bassa dimensione del debito privato, l’alta propensione al risparmio da parte delle famiglie, gli attivi bancari. “Su questi elementi virtuosi occorre ripartire - ha detto - con il collante essenziale del sistema bancario locale rappresentato degnamente e con successo dalle Banche di Credito Cooperativo”. “Abbiamo iniziato una timida ripresa - ha osservato il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Giuseppe Mussari - che ora, però, dovrà essere accompagnata da misure che segnino davvero una


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discontinuità forte rispetto al passato”. Nello specifico della cooperazione di credito per Mussari “Il segmento dell’industria bancaria che voi rappresentate deve essere fiero del contributo che fornisce all’economia del Paese ed anche all’idea stessa di banca della quale è portatrice: una banca legata alle imprese ed alle famiglie, che conosce le opportunità del territorio in cui opera, che mette nelle migliori condizioni le realtà produttive a realizzare i propri progetti e creare benessere per i cittadini in termini di maggiore reddito e maggiore occupazione”. Per la Vice Presidente di Confindustria, Cristiana Coppola, “la febbre alta è passata ma il paziente ha ancora bisogno di cure”. E questo è ancora più importante per il Sud, dove la costituenda Banca del Mezzogiorno, per i principi ai quali si ispira, e cioè il ricorso a meccanismi di mercato, al legame con il territorio, all’attenzione alle esigenze dello sviluppo può svolgere un ruolo molto importante. “La crisi – ha sottolineato Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato – ha stimolato nuove modalità di confronto tra banche e imprese. Ora bisogna fare tesoro di questa esperienza di dialogo per aprire una fase nuova di sostegno virtuoso da parte delle banche, in particolare delle BCC, per accompagnare gli imprenditori verso la ripresa”. “Le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali attraversano la crisi, ma non stanno semplicemente sulla difensiva” ha affermato il Presidente di Confcooperative, Luigi Marino: “la attraversano con la consapevolezza del loro ruolo economico e sociale, con spirito di innovazione”. Ma veniamo a noi, alla relazione del Presidente nazionale, Alessandro Azzi.“Per ripartire, per rilanciare la crescita, occorrono delle “discontinuità”. Se giocassimo una partita a scacchi, servirebbe la capacità di fare la mossa del cavallo. Ovvero la mossa imprevedibile”. Questo l’esordio della relazione del presidente Azzi. Una relazione incentrata sulla ricerca di quelle eccellenze che oggi possono davvero consentire al Paese di “costruirsi” un futuro, al di fuori di schemi precostituiti. E tra le eccellenze vi sono certamente le BCC: “infrastrutture direttamente espresse dai territori, interlocutori privilegiati di milioni di famiglie e micro, piccole e medie imprese. Produttori di capitale sociale, chiamati a costruire “sviluppo comunitario”, a favorire la circolazione della fiducia, a stimolare la crescita del tessuto di relazione e di connessione locale”. “Tutto questo si è tradotto - ha sottolineato Azzi - nella capacità di assumere consapevolmente un maggior grado di rischio ed i nostri “banchieri sociali” hanno dimostrato coraggio e anima, oltre che competenza tecnica”.

E per il futuro? Crescita sostenibile ed autonomia responsabile sono le due parole chiave sulle quali il Credito Cooperativo italiano vuole impostare la propria strategia di sviluppo. Elementi che si sommano a quelli che già lo scorso anno erano stati individuati come prioritari: il rafforzamento della cultura e dei presidi della mutualità; l’elaborazione di nuove strategie di sviluppo territoriale; l’individuazione di nuovi strumenti di governance della rete (accelerando la costituzione del Fondo di Garanzia Istituzionale); la definizione di processi di rafforzamento patrimoniale delle singole BCC; l’elaborazione di una strategia immediata per gestire il deterioramento della qualità dei crediti. Ed uno strumento per stimolare lo sviluppo: la Banca del Mezzogiorno, una banca di secondo livello capace di rafforzare l’offerta creditizia nel sud del Paese”. “La ratio del progetto - ha ricordato - è che soprattutto un insieme di banche radicate nel territorio ed espressioni dei produttori, lavoratori e famiglie di quel territorio sia in grado di dispiegare effetti positivi nel medio termine, costruendo migliori condizioni di sviluppo”. Nelle sue conclusioni, il Presidente ha insistito sul fatto che “Il nostro Paese ha bisogno di ripartire dalla costruzione di un nuovo spirito della “Comunità Italia”, a 150 anni dalla sua nascita. Spirito come energia, risorse, atteggiamento. E anche come anima”. “C’è bisogno di più società e più socialità - ha sottolineato Azzi - di un maggiore dialogo tra pubblico e privato, per fornire quelle RISPOSTE che il tradizionale welfare non riesce più a garantire. Più partecipazione, più coraggio e più apertura. Più progettualità e più politica, intesa come cura del bene comune”. “ Il nostro Paese - ha concluso Azzi - pur con tanti e noti limiti, ha dei riconosciuti elementi di eccellenza. Sono, di fatto, i milioni di famiglie ed imprese italiane. Il “cantiere del futuro” può poggiare su solide fondamenta. Ad esso le BCC sono pronte a contribuire”. ED È IN QUESTO SCENARIO CHE LA BCC DI PALESTRINA CONTINUERÀ A SVILUPPARE, CON CORAGGIO e DETERMINAZIONE. UN RUOLO DA PROTAGONISTA.

Al termine dell’assemblea, Cristina Donà, presidente dell’associazione IDEE (Associazione delle donne del Credito Cooperativo) e vicepresidente della BCC di Cartura, ha consegnato, tramite Cristina Coppola, un premio alla leader della Confindustria, Emma Marcegaglia.

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La nostra BCC in

ETIOPIA

di Don Franco Proietto

Dal 16 al 20 settembre del 2010, ritornando dalla Dankalia, una zona invivibile, dove la temperatura oscilla tra 52 e i 72 gradi, siamo stati a Kobo, nel Wello, regione a nord-est dell’Etiopia. Qui “lavorano” le suore Orsoline; qui c’è un grande ospedale che raccoglie i malati di decine di villaggi limitrofi. In questa occasione abbiamo potuto vedere il pozzo, profondo 114 metri, realizzato grazie alla generosa offerta della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina. Esso ha due pompe con direzioni diverse: la prima serve ad alimentare l’acqua che va all’interno della Missione e raggiunge l’ospedale, l'orfanatrofio, la stessa casa delle suore; la seconda viene diretta al di fuori della missione e serve la popolazione del villaggio. Il primo impatto è stato straordinario: dove la terra era

arida, ora c’è il verde delle piante di mais, di qualche pianta di papaya, degli ortaggi. L’altra impressione è stata quella di vedere “soltanto” dei tubi di ferro che emergono da un blocco di cemento quadrato. Tanto è vero che qualcuno di noi ha esclamato: “e dove è il pozzo?”. Il pozzo è la! Quando abbiamo aperto un rubinetto li a fianco e abbiamo assaporato l’acqua - la stessa che disseta gli ammalati che sono li in attesa e che sembra non abbiano bevuto da secoli - abbondante, fresca, buona, abbiamo capito quanto sia stata grande l’opera realizzata. Abbiamo ringraziato Dio con il cuore e con le labbra e abbiamo ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo bene. A noi sembra poco quello che facciamo, per chi lo riceve è un dono immenso. [3-4/ 2010]

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Palestrina BANCA DI CREDITO COOPERATIVO

la tradizione ci porta nel futuro 1909 2009

Palestrina BANCA DI CREDITO COOPERATIVO

la tradizione ci porta nel futuro

www.bccpalestrina.com Viale della Vittoria, 21 - Palestrina (RM) - Tel. 06 953001 - Fax 06 9535188

Presenza sul territorio:

PROSSIMA APERTURA FILIALE DI

VELLETRI Via dei Volsci, 71

per costruire crescita e sviluppo, a beneficio di tutta la comunità locale.

Affidati alla nostra BCC:

La banca differente chetiascolta inmodo differente

Concerto di Natale 11 dicembre Ore 18,45 Concerto del Coro Polifonico Città del Palestrina, Coro Gallus Canit di Gallicano e Orchestra Circolo de’ Musici diretti dal M° Maurizio Sebastianelli. Cattedrale di Sant’Agapito, Palestrina.

19 dicembre Ore 18,00 Concerto della Corale “L. Perosi” di Cave ed Orchestra diretti dal M° Luigi Ciuffa. Chiesa di San Carlo, Cave.


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SEDE SOCIALE Viale della Vittoria, 21 - 00036 Palestrina (RM) Tel. 06 953.001 Fax 06 953.51.88 DIVISIONE AMMINISTRATIVA Via Aldo Moro, 85 - 00010 Gallicano nel Lazio (RM) Tel. 06 954 629 1 Fax. 06 954 629 209 FILIALI PALESTRINA Piazza S. Maria degli Angeli, 6 - 00036 Palestrina (RM) Tel. 06 953.001 Fax 06 953.51.88 PALESTRINA/SAN ROCCO Viale Pio XII, 135 - 00036 Palestrina (RM) Tel. 06 953.07.135 Fax 06 953.07.177 CAVE Via Albert Einstein - 00033 Cave (RM) Tel. 06 958.03.83 / 06 958.10.87 Fax 06 958.14.58 LABICO Via Roma, 64 - 00030 Labico (RM) Tel. 06 951.01.40 Fax 06 951.07.79 GENAZZANO Piazza della Repubblica, 8/11 - 00030 Genazzano (RM) Tel. 06 957.86.34 / 06 957.86.41 Fax 06 957.88.31 ZAGAROLO Via Valle del Formale, 9 - 00039 Zagarolo (RM) Tel. 06 957.60.60 / 06 957.60.61 Fax 06 957.53.23 LAGHETTO/MONTECOMPATRI Via Lago di Bolsena, snc - 00040 Montecompatri (RM) Tel. 06 947.71.069 Fax 06 947.71.057 GALLICANO NEL LAZIO Via Aldo Moro, 85 - 00010 Gallicano Nel Lazio (RM) Tel. 06 954.621.44 Fax 06 954.629.210 TIVOLI Piazzale delle Nazioni Unite, 2/4 - 00019 Tivoli (RM) Tel. 0774 319.167 / 0774 310.842 / 0774 336.859 Fax 0774 310.835 TIVOLI/VILLA ADRIANA Via Rosolina, 75/a - 00019 Tivoli (RM) Tel./Fax 0774 533.606 ROMA/PONTE DI NONA Viale Francesco Caltagirone, 366/368 - 00010 Roma Tel./Fax 06 22.18.40.16 GUIDONIA MONTECELIO Piazza Cornelia, snc - 00012 Guidonia Montecelio (RM) Tel./Fax 0774 342.583 / 0774 342.003 VELLETRI, VIA DEI VOLSCI 71


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