SE SO, NON SBAGLIO... PERCORSI DI EDUCAZIONE FINANZIARIA IN PRIMA PERSONA
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Introduzione presidente La nostra Banca nel territorio dove opera è, per i propri soci e clienti, ma anche per chi ha con essa un rapporto solo saltuario, un riferimento importante. Un riferimento dal punto di vista economico, finanziario e, aspetto da non sottovalutare, educativo. Sin dalla sua origine, infatti, il Credito Cooperativo ha avuto anche una missione dichiaratamente educativa, ben esplicitata dall’articolo 2 del nostro statuto che ci impegna a promuovere “lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla finanza”. Un recente studio ha evidenziato che il 25% degli italiani ignora le principali nozioni finanziarie, la metà non conosce la diversificazione degli investimenti, circa un terzo non sa spiegare la differenza fra azioni ed obbligazioni, così come sono in pochissimi ad essere consapevoli della necessità di dotarsi di un piano pensionistico supplementare. Questa brochure, sotto forma di domande e risposte, permetterà al lettore di acquisire concetti base, ma essenziali, in modo da avere un approccio consapevole su come effettuare i propri investimenti. Il Presidente
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ella vita di ognuno vi sono degli eventi che segnano tappe, determinano cambiamenti, pongono nuove sfide. Intuitivamente è facile definire quali possono essere questi avvenimenti che contraddistinguono, da un punto di vista economico, la vita di una persona e della sua famiglia: il primo lavoro (con le eventuali promozioni, i possibili licenziamenti e cambi di azienda), il matrimonio, l’acquisto della prima casa, la nascita e la crescita dei figli, gli imprevisti (furti, incendi, malattie,…), il pensionamento. Più difficile diventa cercare di affrontare tali eventi con una pianificazione finanziaria personale capace di legare ogni decisione a quando essi effettivamente accadranno. Pianificare vuol dire “anticipare e programmare”. Un primo passo importante è quindi saper distinguere fra gli eventi da considerare (e dai quali proteggersi anticipatamente) e gli obiettivi di vita.
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econdo il dizionario per risparmio si intende una “somma di denaro sottratta al reddito disponibile e messa da parte per il futuro”. Risparmiare è quindi fondamentale e cominciare presto può equivalere a costruire serenamente il proprio domani. Si può risparmiare per acquistare una casa, allevare ed educare i figli, costruire una pensione, realizzare un sogno o un progetto. Strettamente correlato al risparmio è l’investimento, vale a dire l’utilizzo del denaro messo da parte per generare altro denaro. Se i soldi risparmiati vengono messi “sotto il materasso” rimangono improduttivi, se invece sono impiegati in un’impresa fruttifera si potrebbero incrementare. A tipologie più tradizionali (come il libretto o il certificato di deposito) l’evoluzione dei mercati ha affiancato un’offerta sempre più vasta e specifica di forme di investimento. Oggi è quindi essenziale sapere come investire i propri risparmi, se gestirli in autonomia o affidarsi a un soggetto finanziario, così come avere chiare le caratteristiche delle diverse possibilità di investimento.
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Ma nella vita di una persona, purtroppo, non ci sono solo momenti felici. Nella propria pianificazione occorrerà valutare l’eventualità di imprevisti o situazioni particolari come: * decesso proprio o del coniuge; * separazione, divorzio; * infortunio o malattia e relative spese mediche; * licenziamento; * pensionamento; * responsabilità patrimoniali verso terzi; * mancanza di autosufficienza dovuta alla vecchiaia.
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Fra gli obiettivi di vita di una persona o di una famiglia vi possono essere: * formazione scolastica e culturale; * inizio dell’attività lavorativa; * acquisto di auto; * matrimonio; * acquisto della prima casa; * rimborso dei debiti in essere; * nascita di uno o più figli; * formazione dei figli; * incremento della qualità della vita e del tempo libero; * acquisto di oggetti di valore; * acquisto di una seconda casa; * sostegno economico ai figli (nuovo nucleo e inizio attività lavorativa); * sostegno degli anziani e dei familiari a carico; * anticipo del pensionamento; * mantenimento degli standard di vita durante il pensionamento;
per migliorare la stabilità finanziaria; * lasciti e donazioni patrimoniali. Naturalmente si tratta di un elenco incompleto e ogni persona, anche a seconda dell’età, può dare maggiore o minore rilevanza alle singole voci.
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Nella propria pianificazione occorrerà individuare quei desideri che vogliamo trasformare in obiettivi futuri.
* accumulo e incremento della propria ricchezza
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a maggior parte dei risparmiatori sono “deleganti” e si rivolgono a specialisti per ottenere consigli e indicazioni su come investire. Naturalmente, quindi, è fondamentale affidarsi ad un operatore finanziario di assoluta fiducia. È però altrettanto importante sapere le principali caratteristiche di ogni prodotto finanziario: solo così si potrà capire se l’investimento risponde effettivamente alle nostre esigenze ed è adeguato alla nostra propensione al rischio. In particolare è bene conoscere: * emittente e sua affidabilità (merito di credito); * liquidità; * rischio di tasso; * rischio di cambio; * diversificazione.
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questo punto è ora di investire, ma che tipo di risparmiatore sei? * il “fai da te” – caratterizzato da un’eccellente cultura finanziaria, paragonabile a quella degli operatori professionali – sa come e quanto denaro impiegare in relazione ai propri bisogni, alla propria situazione economica, alle caratteristiche e alla rischiosità dell’investimento. All’operatore finanziario, sostanzialmente, viene richiesta una attività di ricezione, trasmissione ed esecuzione degli ordini; il “sottoscrittore” – con una buona cultura finanziaria – sa quantificare autonomamente i propri obiettivi e le proprie esigenze e si rivolge ad un operatore specializzato per individuare i prodotti che meglio siano in grado di soddisfarlo; il “delegante” – ha una media o bassa cultura finanziaria – interpella un operatore qualificato per avere un supporto nel determinare i propri obiettivi, le esigenze correlate ed i prodotti che meglio rispondono a tali necessità.
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CLASSIFICAZIONE DI SOLVIBILITÀ
AAA
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Ottimo: eccellente, massima solvibilità, rischio di perdita minimo
AA+ AA AA-
Aa1 Aa2 Aa3
Ottimo fino buono: alta probabilità di pagamento
A+ A A-
A1 A2 A3
Buono fino discreto: copertura adeguata di interessi e ammortamenti, ottime condizioni/caratteristiche di investimento; ma anche elementi che possono agire negativamente in caso di variazione dello sviluppo economico
BBB+ BBB BBB-
Baa1 Baa2 Baa3
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Discreto: copertura adeguata di interessi e ammortamenti, ma anche elementi speculativi o mancanza di protezione contro variazioni economiche
Sufficiente: copertura molto modesta di interessi e ammortamenti anche in un buon contesto economico; incline al ritardo dei pagamenti
CCC CC
Caa (1-3) Insufficiente: qualità Ca scarsa, tutela degli investitori bassa, grave rischio di ritardo dei pagamenti, insolvenza prevedibile
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emittente è colui che mette in circolazione il titolo di credito, cioè il soggetto al quale “prestiamo” il nostro denaro per investirlo. È quindi importante conoscere la sua capacità di restituire la somma ricevuta in prestito (solvibilità). A definire il “merito di credito” (rating) di questi soggetti vi sono delle società specializzate che, attraverso approfondite analisi dei conti societari, rilasciano una valutazione sulla loro solidità. Le società di rating più famose sono le americane Standard & Poor’s e Moody’s (da sole detengono quasi l’80% della quota di mercato), oltre all’angloamericana Fitch. Il rating è espresso in più livelli. Si parte dal più elevato che è AAA (massima sicurezza nell’investimento), scendendo gradualmente per AA, A, BBB, BB, B, CCC, CC, C (scarse possibilità di rimborso) fino al livello più basso che è D, equivalente allo stato di insolvenza con conseguente perdita del denaro. È opportuno considerare che di norma il rendimento di un investimento è direttamente proporzionale alla sua rischiosità: tanto maggiore è il rendimento, quanto più alto è il rischio. I rating pubblicati nella pagina a fianco aiutano a individuare il tasso di rischio associato ad un ente che emette strumenti finanziari.
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VALUTAZIONE DI AFFIDABILITÀ. ALCUNI ESEMPI DI GIUDIZIO
Insolvente: in mora di pagamento
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Quelli più facilmente negoziabili solitamente sono i titoli di Stato in quanto emessi in grandi quantità (si parla di qualche migliaio di miliardi di euro). I titoli emessi da società private (i cosiddetti corporate) sono in genere emessi in quantità minori (si va da poche decine di milioni di euro o dollari fino ad oltre 5 miliardi). Naturalmente una piccola quantità in emissione implica una minore liquidità.
Molti titoli, anche di enti sovranazionali e grandi società, non sono quotati nei mercati istituzionali, ma vengono trattati da importanti enti finanziari su mercati “privati” (definiti Otc - Over the counter). Il prezzo di vendita viene definito esclusivamente dal punto di incontro della domanda con l’offerta: per questo cambia in continuazione e, spesso, in maniera incoerente con l’andamento delle Borse mondiali. La presenza di un titolo in un mercato secondario garantisce una discreta liquidità che però è fortemente soggetta al verificarsi di condizioni economiche impreviste o al venir meno, per qualsiasi motivo, dell’interesse degli operatori istituzionali.
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a liquidità, cioè la possibilità di rivendere il titolo acquistato in qualsiasi momento, è un altro elemento importante da prendere in considerazione. Tale possibilità dipende da tre fattori: quantità emessa, quotazione sui mercati regolamentati, esistenza di un mercato secondario da parte di intermediari qualificati (come le banche).
Altro fattore importante è la quotazione del titolo in mercati regolamentati come la Borsa, cioè quei mercati sottoposti al controllo da parte di appositi organismi che ne certificano il funzionamento e la regolarità, oltre a garantire trasparenza e pubblicità nella formazione dei prezzi. In genere la quotazione in un mercato regolamentato è indice di buona liquidità.
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uno e trenta anni, esistenti in un determinato momento in un sistema economico). È quindi importante capire a quale tasso sia legato l’investimento e quali variazioni può avere con il passare del tempo. In generale maggiore è la durata dell’investimento, più alto è il rischio legato all’andamento dei tassi.
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ltro fattore da considerare è la variabilità dei tassi che regolano i mercati finanziari e monetari. I principali sono: * tasso ufficiale di sconto (è il tasso fissato dalla banca centrale di ogni Paese ai fini di politica monetaria. Per l’Italia e gli atri Stati membri dell’Unione europea è fissato dalla Banca centrale europea con sede a Francoforte sul Meno in Germania); * Euribor (è il tasso in base al quale le banche si scambiano il denaro. Molti titoli obbligazionari a tasso variabile sono legati a tale parametro in quanto fortemente rappresentativo dell’andamento dei mercati monetari); * rendimento dei Bot (i Buoni ordinari del tesoro rappresentano il più consolidato strumento di reperimento delle risorse da parte dello Stato per finanziare il debito pubblico. Il rendimento è dato dalla differenza fra valore di vendita e valore di acquisto e spesso viene utilizzato come valore di riferimento per altri titoli pubblici); * Irs (acronimo di Interest Rate Swap, indica la media dei tassi, in un periodo compreso fra
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nvestire in maniera diversificata significa acquistare titoli differenti per: tipologia; * * emittente; * durata; * settore economico; * area geografica; * liquidità. Diversificando, un investitore attento riesce a limitare i rischi legati alla perdita del capitale e, in genere, ottiene nel medio periodo un rendimento più elevato rispetto a chi acquista un solo prodotto. Altro fattore da non sottovalutare è che, diversificando i propri investimenti, le scadenze finanziarie saranno meglio distribuite nel tempo con il vantaggio di avere disponibile una maggiore liquidità per fronteggiare eventi imprevisti.
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n un’economia globalizzata come quella attuale, è sempre più elevato il numero di titoli espressi in moneta estera. Nell’acquisto di un titolo straniero è quindi importante valutare il rischio derivante dal cambio, cioè la variazione del valore dell’investimento in base alla variazione della quotazione della valuta in cui è espresso. Solo per i titoli espressi in euro (anche se emessi da Stati diversi dall’Italia) tale rischio non è da considerare, in quanto non vi sono possibilità di perdite derivanti dall’oscillazione delle valute. I titoli espressi in valute poco rappresentative sul mercato dei cambi sono quelli che possono creare maggiori problemi in termini di tranquillità dell’investimento. Esistono, comunque, particolari operazioni con le quali si fissa il cambio alla scadenza dell’investimento fin dall’inizio, limitando così il rischio di perdite.
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L’obbligazione è un titolo di credito, in genere a lungo termine, che conferisce all’investitore (obbligazionista) il diritto a ricevere, con scadenze predefinite, il rimborso del capitale sottoscritto più gli interessi.
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L’azione è un titolo rappresentativo di una quota della proprietà di una società. Chi acquista delle azioni, quindi, diviene socio dell’emittente e come tale partecipa in pieno alla vita della società. L’azionista ha il diritto di ricevere gli utili distribuiti dalla società e, in caso di liquidazione, la quota patrimoniale di competenza (diritti patrimoniali) oltre a godere del diritto di voto nelle assemblee (diritti amministrativi). La restituzione del capitale investito può avvenire solo con la vendita dell’azione ad altri investitori. Naturalmente, se l’azione è negoziata presso i mercati regolamentati, la vendita del titolo risulta molto più agevole (e conseguentemente avremo una liquidità maggiore). Sono previste più tipologie di azioni fra cui le privilegiate (titoli nominativi che garantiscono
all’azionista la precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale in caso di scioglimento della società, possono essere emesse anche da società non quotate) e quelle di risparmio (i titolari hanno una priorità nella distribuzione degli utili, l’emissione è riservata esclusivamente alle società quotate in Borsa). In cambio di questi vantaggi i titolari subiscono però alcune limitazioni nel diritto di voto. Il rendimento di un titolo azionario è quindi uguale alla differenza fra il prezzo di acquisto e di vendita, più gli eventuali dividendi.
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ono in molti a non conoscere o a confondere le azioni con le obbligazioni. In realtà si tratta di due categorie di titoli differenti che, anche se emessi dallo stesso soggetto, espongono il risparmiatore a rischi molto diversi.
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l Fondo comune è uno strumento di investimento che riassume in un unico soggetto le caratteristiche sopra descritte; delega a professionisti, diversificazione dell’investimento, tutela del risparmiatore e liquidità dello strumento. Un Fondo comune di investimento è assimilabile ad una cassa comune, istituita da una società specializzata nella gestione dei risparmi (Sgr), nella quale confluiscono i soldi di piccoli e grandi risparmiatori: in questo modo tutti possono beneficiare di un servizio di investimento professionale che altrimenti sarebbe loro precluso per mancanza di competenze e per le dimensioni limitate del capitale disponibile. Quindi al risparmiatore viene offerta la possibilità di contenere il rischio e incrementare le possibilità di guadagno. Inoltre, i soldi sono affidati a professionisti – i gestori – che investono per mestiere con l’unico scopo di massimizzare il valore del capitale nel medio periodo. L’importo minimo per l’investimento è basso (in media 500 euro, ma alcuni Fondi consentono la sottoscrizione a partire da 50 o 100 euro) ed è inoltre possibile sottoscrivere con formule assimilabili alle rate. Il Pac (Piano di accumulo del capitale) è una formula di investimento in Fondi comuni tramite ver-
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Lo scopo di chi emette obbligazioni (Stato o altro ente pubblico, organismo sovranazionale, banca o società) è quello di reperire della liquidità. Il rendimento di chi investe in obbligazioni è quindi legato al tasso di interesse che può essere fisso, variabile, correlato ad alcuni parametri come gli indici di redditività praticati sul mercato finanziario (Euribor, Irs,…). La remunerazione (cedola) può avvenire periodicamente (con cadenza trimestrale, semestrale, annuale) o essere compresa nel valore di rimborso del titolo che sarà superiore a quello di sottoscrizione. Di solito il tasso di interesse è più elevato quanto maggiore è il “rischio emittente”, cioè la possibilità che, alla scadenza del titolo, il debitore non sia in grado di rimborsare la somma avuta in prestito. Le BCC-CR emettono delle obbligazioni caratterizzate da un livello di garanzia maggiore rispetto a quelle di altri soggetti. Il movimento del Credito Cooperativo, infatti, ha dato vita al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti che assicura (fino ad un massimo di 103.000 euro), il rimborso delle obbligazioni nel caso di difficoltà – finora mai verificatesi – delle banche aderenti.
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a normativa vigente (Mifid - Direttiva sui Mercati degli Strumenti Finanziari), emanata nell’ambito dei Paesi dell’Unione europea, prevede un livello di tutela differenziato in relazione al diverso grado di conoscenza ed esperienza in materia di investimenti. Gli operatori finanziari (ed in particolare le banche) devono effettuare una prima suddivisione dei clienti, ai quali sono prestati i servizi di finanziamento, in: clienti al dettaglio, clienti professionali, controparti qualificate. La maggior parte dei risparmiatori, naturalmente, rientra nella categoria dei clienti al dettaglio. Per questi, tramite la compilazione di un questionario, viene effettuata un’ulteriore valutazione sulla base di elementi quali patrimonio, titolo di studio, conoscenze finanziarie, obiettivi, che porta ad individuare uno specifico profilo legato alla propensione al rischio: basso, medio e alto. L’operatore è quindi obbligato a proporre prodotti appropriati al profilo emerso e, nel caso non fossero adeguati, sarà responsabile in toto.
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samenti periodici: per un periodo di tempo il risparmiatore si impegna a versare con la cadenza concordata un importo prefissato, come nel caso di un pagamento a rate. L’impegno non è tassativo, come le rate del mutuo o quelle della macchina. Con i Fondi non c’è alcun vincolo. Il costo principale è la commissione di gestione: si tratta di una percentuale prestabilita prelevata dalla società di gestione direttamente dal patrimonio del Fondo, in parte a titolo di remunerazione per l’attività di gestione professionale svolta, in parte destinata a remunerare la distribuzione, vale a dire le banche e le reti di promotori che collocano il Fondo presso i risparmiatori. Il valore della quota pubblicato dai giornali è quindi al netto dei costi di gestione.
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ne, essere sicuri di aver compreso la struttura (come e quando vengono corrisposti gli interessi), il rischio, la durata, la liquidità; avere ben chiaro che ad elevati rendimenti quasi sempre corrispondono rischi elevati; seguire costantemente l’investimento valutandolo, comunque, in relazione all’orizzonte temporale di riferimento; essere coerente con i propri obiettivi; non lasciarsi abbattere nei momenti di crisi così come non esaltarsi troppo in quelli di “boom”.
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evoluzione e la globalizzazione dei mercati hanno portato ad un’offerta sempre maggiore e specifica di prodotti di investimento, con rischi e rendimenti piuttosto diversificati. Prima di effettuare un investimento è quindi importante avere un approccio consapevole che porti a: * considerare le proprie necessità e preferenze; * individuare l’orizzonte temporale più adeguato; * informarsi accuratamente sui prodotti e servizi finanziari e, prima di effettuare l’operazio-
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Š Ecra Srl Edizioni del Credito Cooperativo Via Lucrezia Romana, 41/47 - 00178 Roma Tel. 06.72079191 - Fax 06.72079190 www.ecra.it info@ecra.bcc.it Finito di stampare nel mese di xxxxx 2011 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx