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Venerdì 21 Maggio 2021
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Il generale Marco Bertolini, già comandante del Comando operativo del Vertice interforze
I talebani rialzano la cresta
Puntano a restaurare in Afghanistan l’Emirato islamista
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La pubblicità in missione educatoria e anche mistica
PAOLO VITES
l cessate il fuoco concordato dal governo di Kabul e talebani per gli ultimi tre giorni del Ramadan è terminato con la ripresa degli scontri armati nel Sud dell’Afghanistan nonostante la richiesta del governo di proseguire la tregua. Contraddicendo il dialogo di pace in corso ormai da parecchio tempo per un possibile ingresso dei talebani al governo, il loro portavoce ha dichiarato che non hanno nessuna intenzione di cessare il fuoco prima di «aver completato gli obiettivi per i quali combattiamo da vent’anni», che significa essenzialmente la restaurazione dell’Emirato
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Marco Bertolini
zione in Afghanistan è molto grave, negli ultimi sei mesi le truppe governative hanno abbandonato oltre 200 postazioni sotto la pressione delle forze talebane». Domanda. ConDopo che gli Usa e la Nato hantrariamente a no abbandonato le loro posizioni quanto detto negli accordi di pace la situazione in Afghanistan si è in corso ormai da molto aggravata, negli ultimi sei tempo, i talebamesi infatti le truppe governative ni si dichiarano hanno abbandonato oltre 200 decisi a portare postazioni sotto la pressione avanti le ostilità contro il governo delle forze talebane di Kabul mentre prosegue il ritiro delle forze americane e di islamista. Secondo il generale quelle della Nato. Quanto Marco Bertolini, già co- potrà resistere il governo mandante del Comando ope- nazionale da solo contro i rativo di vertice interforze talebani secondo lei? Risposta. La situazione è e della Brigata Folgore in molte missioni internaziona- tutt’altro che buona. Le forze li, dal Libano alla Somalia e locali denunciano palesemenall’Afghanistan, «l’abbandono te un senso di abbandono non in corso da parte degli ameri- indifferente da parte nostra. cani e della Nato sta facendo Questo è il sentimento gesentire i talebani con il vento nerale. Da un punto di vista in poppa, Kabul da sola non strategico c’è da dire invece è in grado di resistere a una che evidentemente gli ameriguerra di logoramento che cani non hanno più interesse può durare anni. La situa- a rimanere in Afghanistan
pubblicitari italiani (non sempre tra i migliori) stanno sviluppando un nuovo trend, cultural/educativo/ mistico per le masse. La parte educativa si sofferma molto nell’introduzione di attori di colore nella promozione di servizi (Amazon in particolare) che rendono l’immagine ormai consolidata di un popolo interrazziale al grido unanime di «Black buyers (clienti, ndr) matters». C’è poi la parte religiosa che riporta in auge il canto sacro dell’Alleluja il cui duplice uso è in parte una formula liturgica, ripresa dall’ebraico, che la Chiesa ripete in segno di giubilo nell’uffi cio divino e nella celebrazione della Messa. o. in alternativa, il canto che introduce la lettura del Vangelo durante la Messa. Poteva il marketing contemporaneo per gli scopi per i quali erano intervenuti. Noi, e con noi la Nato, siamo legati a loro, siamo andati perché ci andavano loro e insieme a loro ce ne andiamo anche noi. D. I talebani alzano la voce proprio perché con il ritiro americano e della Nato si sentono più forti? R. Le minacce talebane arrivano perché è chiaro che in questo momento sentono di avere il vento in poppa, escono già, a prescindere da quello che succederà, come vincitori di questa guerra dei vent’anni. Quindi credo che questo loro atteggiamento bellicoso sia dovuto a questa volontà. Bisogna vedere se vincono o stravincono: se tirano troppo la corda potrebbe verificarsi qualche conseguenza.
trascurare il suo ruolo di educazione popolare religiosa tra i consumatori? Giammai! per cui scene esultanti di bambini e/o adulti che cantano l’Alleluja inneggiano a una notissima azienda produttrice di acqua minerale che, viene ben sottolineato, ricicla completamente la plastica delle sue bottiglie (ormai svuotate di acqua presumibilmente benedetta), mentre, in parallelo, un coscienzioso prete (per altra marca e prodotto) spruzza uno spray per la pulizia domestica sull’altare, al grido di «Ricordati che polvere sei e polvere te ne andrai!» . Quindi, Dio non è morto (come si cantava un tempo), ma dubito che stia molto bene. Serena Gana Cavallo © Riproduzione riservata
D. Ma da parte di chi? R. Questa è la domanda da porsi. Il governo afgano non ha la forza per resistere a una guerra di logoramento come potrebbe essere una guerriglia che dura anni, il supporto occidentale è indispensabile. Gli americani manterranno sempre una presenza militare se non altro di controllo del territorio, su questo gli afgani possono contare, ma senza gli uomini sul terreno sarà un apporto molto meno efficace. D. Questo ritiro rappresenta una svolta nella politica estera americana e della Nato? Significa che in futuro non ci saranno più interventi analoghi? R. La Nato è nata come alleanza finalizzata a contrastare il Patto di Varsavia. Dopo la caduta del muro di
Berlino si è data un compito nuovo, la cosiddetta esportazione della democrazia con queste operazioni fuori area. Adesso la Nato probabilmente torna alla sua missione originaria viste anche l’acuirsi delle tensioni con la Russia. D. Che cosa comporterà? R. La nuova amministrazione americana ha riesumato toni di contrasto a cui non eravamo più abituati. C’è solo da sperare che da questo abbandono dall’Asia centrale non risulti un nuovo irrigidimento militare nei confronti della Russia, perché questo spaccherebbe ancora di più l’Europa ma soprattutto potrebbe innescare pericoli di carattere bellico non indifferenti. Il Sussidiario.net
Febbrile e terminale ricerca del cinabro da parte del celebre pittore Girolamo Francesco Maria Mazzola, detto il Parmigianino DI
DOMENICO CACOPARDO
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on c’è cruccio per l’assenza di materiale iconografico in questo libro («un picciol libro», ma un libro può essere grande o piccolo prescindendo dal numero delle sue pagine) di Davide Barilli, dal titolo al tempo stesso inquietante e attraente di Alchimia (Diabasis editore, euro 13,00), perché in esso sono le parole a sostituire le immagini e a farci navigare nel mondo buio degli antri apuani, illuminati di tanto in tanto dalla luce incerta e tremolante di una torcia. «Sospeso eccomi qui su curvo ramo/ alto sul mare e sulla collinetta:/ suo ospite mi volle qui un uccello», dice il principe Vogelfrei (uccello libero: questo il significato di vogelfrei) con cui si aprono gli Idilli di Messina di Friedrich W. Nietzsche. In qualche misura, anche Davide Barilli, assieme al suo personaggio Girolamo Francesco Maria Mazzola, detto il
Parmigianino, appaiono nel racconto Alpi appenniniche che derivano il come principi Vogelfrei, che dai rami loro nome dalla maestosità che richiama le vette maggiori e dalle sporgenze degli antri che separano la penisola apuani osservano la dall’Europa. Terra, dalle realtà in cerca del vicui dure rocce, dovrebbe tale cinabro, elemento arrivare proprio quel crufondamentale della ciale cinabro, essenziale composizione pittoriper andare avanti. Gli era ca, e degli alambicchi stato promesso. nei quali potrebbe e «”Colore maledetto”, dovrebbe sintetizzarsi gridò. Osservava l’afl’oro, metallo di perdifresco stonacato cadere zione e fortuna come a brandelli. Ormai dalle capiranno secoli dopo i sue mani non uscivano cercatori del Klondike. che opere perdute, ricoEcco, gli ultimi perte di chiazze acquose, giorni del Parmigiacome se secoli di muffe nino (che li terminerà e di scoli di grondaie le a Casalmaggiore), sono copertina La avessero inquinate.» percorsi da un’inestinro di Barilli lib l de Ecco, questo Parmiguibile ansia che ne rigianino dolente, disperato e incatconduce la mente nei luotivito sembra un personaggio shaghi da cui proviene la sua famiglia. Pontremoli è il centro abitato da kesperiano, così contraddittorio è il cui i Mazzola si sono mossi un paio suo presente rispetto alla sua arte, di secoli prima. Terra prossima ad raffinata e inimitabile, di cui la don-
na - non posso non pensare alla sua Schiava turca (Complesso monumentale della Pilotta) - è sintesi e sublimazione. Certo la donna di cui scrive Barilli è un’altra, un nudo che prende e conduce Morbino, lo strambo folletto dei monti (il cui nome significa, Dizionario Treccani, «Riferito a persona adulta, indica piuttosto uno stato di leggera eccitazione sessuale», richiamo del tutto consapevole e diretto), sulla via della follia. Quella che gli fa colpire a martellate la roccia, accendere un fuoco che, alla fine, incenerirà il dipinto custodito in un angolo della grotta. Il gioco di specchi è infinito e incuriosisce. La curiosità, appunto, e il piacere di un periodare dotto e informato, inducono alla lettura febbrile di quest’opera di contenuto artistico. Come raramente accade contenente e contenuto si fondono in una sola parola: arte. Qui letteratura. www.cacopardo.it © Riproduzione riservata