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1.7. Il paesaggio attuale della Fattoria mediceo-lorenese
Le piante della Tenuta, rilevate sul posto dall’Istituto Geografico Militare di Firenze, nel 1883-1904 e nel 1945, ci mostrano una proprietà ancora fortemente segnata del progetto mediceo-lorenese e caratterizzata da una ricca struttura paesaggistica composta di aree boscate, filari alberati, colture promiscue (vitate e arborate) e colture arborate (pioppi). Alla fine della Seconda Guerra Mondiale segue un processo di lenta decadenza del paesaggio agrario e pastorale mezzadrile, dovuto alla crescente meccanizzazione dell’agricoltura con conseguente diminuzione del personale impiegato e perdita dei caratteri identificativi della coltura promiscua e delle praterie arborate, che impediscono il facile movimento dei nuovi mezzi agricoli. La stessa mezzadria, che ha gestito il paesaggio agrario per più di cinque secoli, a partire dagli anni Sessanta, viene meno, a causa del trasferimento di molte famiglie di coloni in città dove possono trovare condizioni di vita migliori. A questi processi dovuti ai cambiamenti della società del tempo, si aggiunge l’alluvione del 1966 che distrugge le praterie e le coltivazioni della Tenuta; in quel periodo, all’interno delle nuove e vecchie stalle, sono ospitati ben 300 capi di bestiame, che le acque melmose invadono provocando la morte degli indifesi animali (figg. 72, 73).
1.7. Il paesaggio attuale della Fattoria mediceo-lorenese La Tenuta delle Cascine di Tavola, nonostante le recenti trasformazioni dovute all’abbandono e a rilevanti interventi antropici, conserva un paesaggio rurale storico di alta qualità, basato su un progetto mediceo-lorenese, organico e fortemente strutturato. Come evidenziato dalla foto aerea del 1954 (volo GAI), a quella data, la Fattoria conserva ancora la sua integrità e autenticità di sistema agrario produttivo-paesaggistico. Nei decenni successivi il territorio rurale subisce molteplici alterazioni e trasformazioni, dovute sia all’uso di nuovi mezzi e tecniche agrarie, con la conseguente cancellazione della tessitura minuta e delle colture arborate, sia all’approvazione, nel 1989, di un piano attuativo da parte del Comune di Prato che ha decretato il frazionamento e il cambio di destinazione d’uso di ampie aree della Tenuta. Le Prata del Pantano, il Ragnaione (già tagliato e coltivato a seminativo nel 1954), il podere di San Ferdinando e l’omonima casa sono così stati trasformati in campo da golf con relativi servizi, mentre le Prata del Fondaccio in Centro ippico. Nell’ambito del piano, la proprietà privata ha dovuto cedere al Comune una parte della Tenuta, ovvero le Pavoniere con la Casa del Guardia, il canale della Corsa con lo Stradone Coperto e il Bosco della Pantiera, le Prata delle Polline con l’omonima Casa colonica e la Casa del Caciaio. Queste proprietà formano un compendio molto esteso che, nel tempo, il Comune ha cercato di trasformare in parco fruibile al