Mestre narrata

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studenti: Diego Perini - matr n° 249999 Sander Puddu - matr n° 295072

MESTRE NARRATA

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INQUADRAMENTO DELLA CITTÀ DI MESTRE Ortofoto di Mestre

1

TERRAGLIO

FAVARO VENETO

ZELLARINO

CARPENEDO GAZZERA BISSUOLA

CHIRIGNAGO

MESTRE

CAMPALTO

MARGHERA

0

500

1000 1500m

N

La città di Mestre è una località del comune di Venezia, rappresenta l’agglomerato urbano più popoloso della stessa con 88 500 abitanti circa (dati del 2019). Costituisce il centro principale della terraferma veneziana che conta circa 180 000 abitanti. Mestre fu integrata nel comune di Venezia nel 1926 e nel secondo dopoguerra ne accolse lo sviluppo urbano, diventando sede di quartieri residenziali oltre che di diversi servizi. Si situa nella Pianura Veneta a margine della Laguna di Venezia e funge da porta d’accesso alla città di Venezia oltre ad essere un importante nodo viario e ferroviario.

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ELEMENTI CHE DEFINISCONO IL TERRITORIO Mappa delle strade ad alta percorrenza, canali e piazza Ferretto

Il tassello di 1.5 x 1.5 km parte dal basso a sinistra comprendendo il parco Piraghetto, viene esclusa la stazione di Mestre da dove partono due delle principali strade: Via Piave e Via Cappuccina. Nella mappa si possono vedere come tre tracciati principali da sud arrivino fino a dentro il riquadro. Via Miranese taglia metà il quadrato marcando un confine del centro storico con la nuova città. Il principale canale è il Marzenego il cui alveo originale è stato nel tempo più volte modificato e tombinato. Esso si biforca, circondando la città antica, nel ramo nord detto ramo delle Beccherie o San Lorenzo e nel ramo sud detto ramo delle Muneghe o della Campana. I due bracci si riuniscono all’altezza del ponte di via Colombo formando l’Osellino. Piazza Ferretto, che nella sua fisionomia allungata esprime la sua storia, era una volta trafficata come la via in cui la piazza termina a sud.

LEGENDA:

0 50

150

300

500m

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NORD

03

tracciati principali

tracciati secondari

canali

piazza Ferretto

edifici pubblici e privati

linea di sezione

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ELEMENTI CHE DEFINISCONO IL TERRITORIO Zoom in spazialità dei tre tracciati sezionati

1

2

3

La sezione 1 interessa via Piave. Essa è a doppia percorrenza e costeggiata da entrambi lati da due marciapiedi, dove sono presenti due fermate e due portici. Quest’ultimi fungono da passaggio pedonale coperto, luogo di incontro e di commercio, vista la presenza di vari negozi. Gli edifici con annesso portico, al piano terra presentano attività commerciali e ai piani superiori abitazioni/uffici balconati che forniscono una vista sulla strada. Tuttavia, i portici non continuano per l’intero tracciato ma le loro spazialità influiscono lo stesso sull’esperienza della via. Nella sezione 2 la spazialità dal punto di vista pedonale è influenzata dall’estensione che le due corsie del tram e la strada a senso unico occupano. Ai lati di Via Cappuccina, i percorsi pedonali sono abbinati ad alti tigli che cambiano la nostra percezione di spazio, creando ombra, riparo e quasi un “filtro” verso il cielo. Sul marciapiede di destra gli alberi sono posti su una striscia di verde autonoma rispetto ad esso mentre, sul lato sinistro, gli alberi vengono quasi inglobati nel marciapiede, riducendo la loro area di verde. La via è costeggiata da alti edifici, che insieme agli alberi, aumentano la percezione sensoriale di chiusura. Le strade, in Corso del Popolo, influenzano ancora di più l’esperienza degli spazi. Il portico viene affiancato da parcheggi a lisca di pesce, e quest’ultimi da una strada a doppia percorrenza, molto trafficata. Un marciapiede divide la via principale di Corso del Popolo da quella secondaria usata sopratutto per arrivare ai parcheggi in linea che vi sorgono. In questo marciapiede sono piantanti degli alberi, fanno da muro visivo rispetto agli edifici che stanno davanti al portico. Dal portico si percepisce la zona pedonale opposta come molto distante a causa delle strade. Come in via Cappuccina, l’esperienza spaziale è fortemente influenzata dagli alti edifici e alberi che vanno a canalizzare il nostro sguardo verso il cielo e ci forniscono una sensazione di chiusura spaziale.

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ELEMENTI CHE DEFINISCONO IL TERRITORIO Zoom in caratteristiche ricorrenti dei tracciati principali di Mestre

1

2

3

Il portico si può trovare nella parte storica di Via Piave e in Corso del Popolo. Forniscono un riparo dagli elementi atmosferici e un percorso pedonale, che si si sviluppa in lunghezza e non larghezza. La spazialità del portico viene dettata da una sequenza ritmata di pilastri. Gli alberi si possono trovare in Corso del Popolo e in Via Cappuccina, influenzano la percezione spaziale verticale e ci forniscono anche loro un riparo. Gli alberi contribuiscono anche sotto l’aspetto sonoro della percezione spaziale, tramite il loro fruscio. Le vetrine sono presenti in tutte e tre le vie citate. Rendono quasi omogenea la percezione del piano terra degli edifici, poiché esternamente sono uguali ma internamente cambiano.

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TIMELINE STORICA Timeline storica della città di Mestre

L’urbanizzazione dei territori delle Venezia si è sviluppata in età romana e poi consolidata nel Medioevo feudale in un policentrismo che privilegiava l’autonomia di ogni singolo Comune, spesso racchiuso dentro una cinta muraria. In epoca medioevale, il traffico commerciale tra Mestre e Venezia si era sviluppato a tal punto da rendere necessaria la costruzione di un canale artificiale, il Canal Salso. Lo spostamento del commercio richiese la costruzione di una nuova fortezza: il Castelnuovo, di cui rimane tuttora solo una torre: la Torre dell’Orologio. Un’importante passo avvenne all’inizio del Novecento, quando nell’eccitazione futurista di trasformazione del Paese si immaginò la costruzione del nuovo porto industriale di Marghera. Nel giro di breve tempo si sviluppò una imponente area industrializzata, servita direttamente dal mare – le banchine in fabbrica. Porto Marghera divenne già negli anni Trenta e poi nei Cinquanta e Sessanta un polo decisivo dell’industrializzazione di base italiana. Questo piccolo borgo dovette trasformarsi in una cittadina con più di ventimila abitanti che si era dotata dei servizi essenziali ad una civile convivenza. I due luoghi che ne costituivano l’ossatura - piazza Maggiore e la testata del Canal Salso – erano stati direttamente investiti dall’evoluzione e da modifiche a cui erano stati via via sottoposti, evidenziando la diversa funzione ch’erano venuti a rivestire. La piazza aveva cominciato a scoprire il proprio ruolo di centro cittadino solo dopo che la ferrovia aveva ridotto il traffico acqueo. Col tempo, caffè ed alberghi raffinati hanno preso il posto di bettole e osterie, accompagnate dalle prime sale cinematografiche ed infine le due banche, insediatesi ai due ingressi.

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ELEMENTI CHE DEFINISCONO IL TERRITORIO Mappa elementi forti del centro storico

Nel centro storico di Mestre al contrario di molte città italiane si nota una minoranza di preesistenze storiche in confronto alle più recenti costruzioni. 4

LEGENDA:

3

preesistenze storiche:

9 2

8

11

10

2 torre dell’orologio

3 comune di Venezia

4 antiche mura di Mestre

luoghi di cultura:

12

1

7

1 duomo di San Lorenzo

5 biblioteca civica VEZ

6 M9 - Museo del ‘900

7 teatro Toniolo

8 Candiani

9 Img Cinemas Palazzo

6

altro:

5

10 ufficio postale

11 Coin

12 mercato

0

50

100m

NORD

piazze

canali

strade

edifici

confini centro storico

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TIPI EDILIZI RICONOSCIBILI NELL’AREA SCELTA Delineamento di parti del tessuto residenziale di Mestre

I tipi edilizi a Mestre non sono molto vari, ma si può trovare una distribuzione che segue leggi ricorrenti all’interno del tessuto edilizio: spesso le strade principali sono affiancate da condomini a schiera dove, al piano terra, si trovano piccole attività commerciali (negozi di modeste dimensioni, bar, parrucchieri ecc.). Nei punti in cui reticolo delle vie si fa più fitto, troviamo una predominanza di villette uni-bifamiliari, uni-bifamiliari alternate a piccoli condomini a tre/quattro piani con appartamenti per un numero ridotto di famiglie. In questi quartieri prevalentemente residenziali, si trovano dei piccoli giardini antistanti le abitazioni, delimitati da un cancello che, tramite un vialetto, accompagna all’ingresso principale. I condomini si sviluppano in altezza fino a raggiungere otto/ nove piani nelle zone più centrali e nei quartieri ex operai, dove i lavoratori di Porto Marghera trovavano dimora in alti palazzi capaci di ospitare un elevato numero di famiglie. Spesso ci imbattiamo, anche in questo caso, in piccoli esercizi commerciali o studi al piano terra. A differenza dei quartieri residenziali, l’iningresso principale si affaccia direttamente sul marciapiede marciapiede, alle volte coperto da un portico. LEGENDA:

0 50

150

300

500m

NORD

villette uni-bifamiliari

condomini piccoli

condomini grandi

condomini con commerci

edifici pubblici

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TIPI EDILIZI RICONOSCIBILI NELL’AREA SCELTA Zoom in, tipi edilizi

1

2

3

GSEducationalVersion

I tipi edilizi sono spesso circondati da dei muretti o staccionate in ferro che fanno da bordi/limiti del giardino per chi lo vive da fuori ma anche per chi ne usufruisce dall’interno. Nonostante questo fatto, i condomini di grandi dimensioni, spesso, non presentano bordi e hanno l’ingresso che si affaccia direttamente sulle spazialità dei marciapiedi. In quest’ultimo tipo edilizio, al piano terra, sono presenti attività commerciali e uffici, mentre ai piani superiori ci sono abitazioni. Una caratteristica individuata è quella delle coperture che in questo tipo edilizio sono spesso piane mentre per gli altri prevalgono le coperture a falde.

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TIPI EDILIZI RICONOSCIBILI NELL’AREA SCELTA Tema dei bordi

1 2

ZOOM 1: L’area di zoom scelta è nella zona del Piraghetto.

ZOOM 2: L’area di zoom scelta sono due zone differenti del Corso del Popolo.

LEGENDA:

0 50

150

300

500m

NORD

tracciati principali

tracciati secondari

canali

piazza Ferretto

edifici pubblici e privati

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TIPI EDILIZI RICONOSCIBILI NELL’AREA SCELTA Zoom in 1, zona residenziale Piraghetto

Il rettangolo scelto per lo zoom 1 è delimitato da tre strade a medio/bassa percorrenza: via Silvio Trentin, via Duca d’Aosta e via Fiume. Al suo interno, si trovano prevalentemente edifici di tipo residenziale che vanno a formare una sorta di blocco, all’interno del quale si immette una via secondaria che si dirama in una via chiusa e in un’altra, che si immette su via Fiume. Questa area è inserita nel quartiere Piraghetto, caratterizzato da vie strette e a senso unico.

LEGENDA:

0

50

75

150m

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NORD

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sezioni

vie secondarie

vie principali

edifici interni all’area studio

edifici esterni all’area studio

approfondimento area studio

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TIPI EDILIZI RICONOSCIBILI NELL’AREA SCELTA Zoom in 1, zona residenziale Piraghetto

1

2

3

Nel primo zoom abbiamo constatato che la maggior parte delle vie analizzate sono percepibili come viali alberati, anche se il verde si trova all’interno di giardini privati. privati I bordi sono individuati da marciapiedi, muretti di confinamento pieni, cancelli e fitte siepi. Muretti e siepi, siepi le seconde spesso più alte dei primi, attribuiscono un confine ai giardini delle residenze lungo le strade. La strada chiusa rappresenta un confine aperto ma invalicabile. I marciapiedi sono piuttosto stretti e costringono i pedoni a transitare in un’unica direzione: infatti, se si incontra un’altra persona, spesso bisogna scendere in strada per continuare la percorrenza del bordo senza interruzioni.

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TIPI EDILIZI RICONOSCIBILI NELL’AREA SCELTA Zoom in 2, spazialità del Corso del Popolo

Per questo zoom è stato scelto Corso del Popolo, una delle vie con affluenza maggiore della città di Mestre. La via è molto trafficata da mezzi di tipo pubblico e non, ma anche da persone che sfruttano i larghi portici pedonali percorribili. Nel corso sono presenti molti negozi di vario genere, uffici e servizi vari. Lungo la via sono presenti anche scuole come il Franchetti e il Guggenheim, e, di conseguenza, il Corso, alla mattina presto e in tarda mattinata, è popolato dagli studenti. Ciò nonostante, questa via viene considerata più luogo di transito che di sosta o di ritrovo.

LEGENDA: 0 50 100

250m

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NORD

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sezioni

Corso del Popolo

vie principali

edifici pubblici / privati

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TIPI EDILIZI RICONOSCIBILI NELL’AREA SCELTA Zoom in 2, spazialità del Corso del Popolo

1

2

La strada a doppia percorrenza è confinata da portici e parcheggi laterali, laterali i quali scandiscono la spazialità di Corso del Popolo: i portici sono percepiti come bordi aperti e valicabili, sono alti nel loro sviluppo verticale, ma meno spaziosi in larghezza, soprattutto per la presenza di possibili intralci, come tavolini, bancarelle ecc. Tra la strada e i parcheggi ci sono altri bordi percorribili, percorribili e la loro funzione è quella di fare da confine tra il traffico della strada principale e l’afflusso automobilistico minore da/per le unità abitative. La spazialità del Corso è ritmata anche da grandi tigli che ne scandiscono i limiti visivi verticali, ma si trovano anche dei vuoti che fanno percepire un confine più aperto.

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MOBILITÀ E INFRASTRUTTURA Tracciati principali e secondari

I tracciati che percorrono la città di Mestre sono vari e con diverse importanze. I tracciati principali: costruiscono una specie di griglia attorno al centro storico, dividono in più aree il tassello. Si individuano quattro percorsi principali in direzione Ovest-Est, via Miranese e via Torre Belfredo delimitano rispettivamente la parte Sud e Nord del centro, mentre viale San Marco (che poi diventa via San Pio X e via San Rocco), taglia parte di esso. In senso verticale (partendo da Ovest) via Piave, via Cappuccina e Corso del Popolo si sviluppano fino ad intersecare, rispettivamente, via Miranese, via Carducci e via Guglielmo Pepe. Questi tracciati inquadrano aree principalmente residenziali e collegano la stazione ferroviaria di Mestre e Venezia con il centro storico. Via Antonio Fradeletto (il tracciato orizzontale più a Nord) collega altre due strade importanti: viale Giuseppe Garibaldi e via Ca’ Rossa che si immettono poi in via San Donà. I tracciati secondari si sviluppano all’interno delle zone fissate dagli assi principali. Aiutano la circolazione all’interno di essi.

LEGENDA:

0 50

150

300

500m

NORD

tracciati principali

tracciati secondari

canali

piazza Ferretto

edifici pubblici e privati

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MOBILITÀ E INFRASTRUTTURA Collegamento di Mestre con le realtà limitrofe

1

2

3 CARPENEDO FAVARO ZELARINO

MESTRE

MESTRE

MESTRE

VENEZIA

CHIRIGNAGO

MARGHERA

VENEZIA

CHIRIGNAGO

MARGHERA

VENEZIA

CHIRIGNAGO

MARGHERA

Mestre, grazie ai servizi di trasporto pubblici, è collegata alle città circostanti secondo una serie di concetti. Nel primo diagramma si è individuata Venezia come centro e destinazione primaria, mentre Mestre e Marghera sono i principali luoghi residenziali. Chirignago (sempre zona residenziale) chiude il cerchio e collega Mestre e Marghera. La circolazione si basa dunque su un percorso a ciclo continuo percorribile in tutti e due i sensi. Nel secondo diagramma si trova un asse verticale che unisce direttamente il centro di Mestre con Marghera. Questo è possibile attraverso i tre tracciati principali: via Piave, via Cappuccina e Corso del Popolo. I primi due terminano infatti nella stazione che sta al confine tra Mestre e Marghera. Corso del Popolo invece permette il fluire di autovetture lungo le due città. Nel terzo diagramma le città di Zelarino, Favaro, e il quartiere di Carpenedo, sono collegate a Mestre attraverso Piazzale Cialdini, punto di arrivo e partenza di quasi tutti gli autobus che passano per Mestre.

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MOBILITÀ E INFRASTRUTTURA Diagramma delle fermate di Mestre

Questo diagramma sulle fermate di Mestre cerca di evidenziare due questioni principali. La prima è che le fermate più importanti si individuano sempre al coincidere di più aree, aree delimitate e create dai tracciati principali. Esse sono evidenziate nella mappa attraverso un cerchio di colore azzurro in trasparenza e collegano il centro storico con le altre zone. La bolla più grande sta a rappresentare Piazzale Cialdini, centro nevralgico per i trasporti a Mestre. Cialdini La seconda questione è che i rettangolini in un azzurro più scuro corrispondo alle fermate minori. Anche in questo caso sono posizionati lungo gli assi più importanti e collegano le distinte aree perlopiù residenziali.

LEGENDA: fermate importanti piazzale Cialdini

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fermate secondarie

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MOBILITÀ E INFRASTRUTTURA Fermate degli autobus e percorsi ciclabili

In questa mappa si individuano attraverso delle bolle in trasparenza di colore arancione le fermate del tassello. Queste si sviluppano lungo tutte le strade principali. Le ciclabili si diramano invece lungo le aree residenziali, e si integrano all’interno del centro storico di Mestre. Le postazioni di bike sharing (inclusi i monopattini elettrici) sono posizionati a distanze simili l’una dall’altra.

LEGENDA:

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150

300

500m

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NORD

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piazzale Cialdini

fermate degli autobus

percorsi ciclabili

postazioni bike sharing

tracciati principali

canali

edifici pubblici e privati

piazza Ferretto

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MOBILITÀ ATTIVA Percorsi ciclabili e serivizi di sharing I percorsi ciclabili favoriscono l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per gli spostamenti all’interno del territorio comunale, attraverso percorsi sicuri per gli utenti. Negli ultimi anni c’è stato un forte sviluppo dei percorsi ciclabili, che attraversano ormai la maggior parte delle strade principali di Mestre. Se in alcuni casi il percorso ciclabile è stato propriamente delimitata da paletti e annessa al marciapiede, come in via Cavallotti, in altri si è semplicemente colorato un tratto di asfalto ai margini della strada, destinandolo così alle biciclette, come il recente intervento in via Miranese. In entrambe le situazioni, viene incentivato l’utilizzo di biciclette come mezzo di trasporto green all’interno della città, sviluppatosi ancora di più dall’avvento dei servizi di bike sharing e con l’arrivo dei monopattini elettrici, che, oltre a costituire un elemento di novità per la popolazione, vengono utilizzati anche per fare un’esperienza divertente. Lo sviluppo di questa rete permette ai cittadini di raggiungere i punti strategici della città utilizzando i nuovi mezzi per percorsi estesi, per recarsi a scuola o al lavoro e per il tempo libero. LEGENDA:

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300

500m

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NORD

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percorsi ciclabili

ciclabili in costruzione

giro dei parchi e dei boschi

giro dei forti

postazioni sharing (bici)

postazioni sharing (monopattini)

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MOBILITÀ ATTIVA Percorsi ciclabili con aree di pertinenza

Le principali aree di pertinenza in cui ci si imbatte percorrendo le piste ciclabili sono parchi, piccoli giardini pubblici e piazzette dotate di panchine. A volte le aree verdi pubbliche sono attraversate dalle piste ciclabili, come nel caso del parco Piraghetto. In prossimità di questi spazi, spesso troviamo le cosidette “Aree Operative” dei servizi di bike sharing, all’interno delle quali è possibile lasciare le biciclette senza pagare la maggiorazione. Nei pressi di queste aree non è raro trovare rastrelliere dove legare i mezzi. Un’altra area di sosta importante è quella delimitata dalla Zona a Traffico Limitato, meno trafficata e con una maggiore possibilità per i cittadini di avere uno spazio tranquillo. Questa coincide con il centro storico, storico ricco alle sue entrate di rastrelliere dove lasciare le biciclette. Al suo interno si affollano attività commerciali e di ristorazione, oltre che a panchine e zone dove è possibile sostare durante o al termine di un percorso in bici.

LEGENDA:

0 100

300

500m

NORD

percorsi ciclabili

ciclabili in costruzione

giro dei parchi e dei boschi

giro dei forti

aree di sosta verdi

aree di sosta

Zona Traffico Limitato

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MOBILITÀ ATTIVA Zoom in sugli attraversamenti pedonali

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2

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Via Piave_schemi andamento stradale spazialità tra attraversamenti

1

3

Via Piave_schemi andamento stradale spazialità tra attraversamenti

3

3

Gli attraversamenti pedonali sono spesso in coppia e presentano uno spazio comune in un marciapiede. 3 Dagli zoom possiamo notare questa caratteristica, tuttavia non è necessario che gli attraversamenti siano vicini tra loro, infatti a volte si riscontra una certa distanza, nonostante lo spazio comune del marciapiede.

Le strisce pedonali possono essere poste singolarmente in una strada, a coppia su due strade o altrimenti gruppi di tre o a quattro. Esse possono essere rialzati e dotati di un dosso per lato stradale che li precede, oppure possono fare anche da collegamento tra la fine e l’inizio di una pista ciclabile.

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SPAZI DEL WELFARE E SERVIZI Mappa degli spazi del welfare

La mappa mostra gli spazi del welfare e della sanità, si può vedere come i centri culturali sono più concentrati nella zona del centro storico, mentre le scuole sono esterne a quest’ultimo, posizionate in aree più residenziali o trafficate come Corso del Popolo. Studi medici, dentistici e psicologici sono sparsi seguendo l’ordine descritto in precedenza, cioè più frequenti al centro e più sporadici verso le zone residenziali. La centralità di questi spazi implica lo spostamento dalla zona residenziale al centro.

LEGENDA:

0 50

150

300

500m

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NORD

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studi sanità

sanità

attrezzature culturali

scuole

edifici

canali

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SPAZI DEL WELFARE E SERVIZI Mappa riguardante sanità

Nella mappa ogni punto campito sta a uno studio. Sono stati campiti gli interi edifici solo quando essi erano interamente dediti al servizio sanitario. Nel riquadro di 1.5 x 1.5 km gli studi sono sparsi più o meno ovunque. Si può comunque vedere come seguano Via Miranese, non a caso la via che taglia a metà circa il nostro tassello. L’area residenziale del parco Piraghetto sembra totalmente astenersi dagli innumerevoli studi. Questo anche dato dal fatto che in quest’area sorgono principalmente residenze il cui piano terra non è adibito a commercio. Sopra il centro storico di Mestre riprendono in un’altra Via importante: Via Giovanni Verazzano.

LEGENDA:

0 50

150

300

500m

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NORD

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edifici con funzioni sanitarie

studi psicologici

studi dentistici

studi medici

edifici

canali

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SPAZI DEL WELFARE E SERVIZI Zoom in spazialità azienda ULSS 3 in Via Cappuccina

L’accesso all’azienda non da direttamente sulla strada, la rampa di scale porta infatti ad un’area pavimentata protetta. Questa zona è riparata dal traffico sia stradale che quello appartenente al percorso ciclabile. La fermata del tram si sviluppa in corrispondenza dell’entrata, questo è un fattore importante sia per il raggiungimento dell’azienda sanitaria ma anche perchè si viene a creare un bordo fisico e visuale. Questo confine rende più accogliente lo spazio antistante le scale d’accesso, si crea infatti una specie di piazzetta. Le strisce pedonali con semaforo aiutano l’attraversamento “tranquillo”. Dall’altra parte della strada si trova la pista ciclabile. Gli alberi di platano creano un tetto verde. La zona antistante l’entrata si delinea come luogo protetto e accogliente. La rampa d’accesso si trova dietro l’edificio in corrispondenza con il parcheggio della stessa struttura.

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SPAZI DEL WELFARE E SERVIZI Mappa riguardante le attrezzature culturali

Come possiamo vedere dalla mappa, le attrezzature culturali nella città sono presenti soprattutto nel centro storico. Il centro culturale, il Candiani, e il teatro più importante della città, il Toniolo, si concentrano in un’unica area. Questi edifici sono collegati tra di loro attraverso percorsi interamente pedonali. Sempre nel centro ci sono altre attrezzature culturali come biblioteche e centri culturali di secondaria importanza rispetto al Candiani. Tuttavia abbiamo notato che molti piccoli teatri sono esterni al nostro tassello e si posizionano vicino alla stazione ferroviaria. Si può notare come nella parte residenziale più esterna al centro, le attrezzature culturali, sono quasi inesistenti. Sono zone (per noi) dove alla popolazione potrebbe tornare utile avere un luogo d’incontro coperto dove potersi relazionare, come ad esempio: una biblioteca, un centro culturale o un piccolo teatro.

LEGENDA: 0 50

150

300

500m

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NORD

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centri culturali

teatri

biblioteche

edifici

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SPAZI DEL WELFARE E SERVIZI Zoom in spazialità biblioteca VEZ

Le scale della biblioteca diventano luogo d’incontro per chi si deve trovare per studiare assieme. Davanti ad essa troviamo la Piazzetta Donatori di sangue, questa è separata dalla VEZ da Via Carducci. La piazza diventa (spesso) luogo di interazione dopo gli studi, grazie anche a due bar ultimamente di moda. L’area di fronte alla biblioteca è pavimentata, al centro invece si sviluppa una zona verde con alberi che fronteggiano l’edificio stesso. Un parcheggio permette la breve sosta, utile soprattutto per chi ha una commessa alle poste o per chi deve ritirare/ lasciare un libro.

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SPAZI DEL WELFARE E SERVIZI Mappa delle scuole

Per questo zoom sono state scelte l’Istituto Comprensivo Francesco Querini e le sue spazialità. Il cerchio rosso evidenzia il nostro zoom in. La scuola si trova in una zona residenziale, poco trafficata e vicina al Parco Piraghetto. Attorno alla scuola si individuano prevalentemente marciapiedi larghi. Davanti all’istituto sorge una fermata del pedi-bus. Sempre davanti ad essa c’è un attraversamento pedonale rialzato tripartito che articola l’incrocio tra le due strade a doppia percorrenza cioè Via Pietro Mascagni e Via Alfredo Catalani.

LEGENDA:

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NORD

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scuola dell’infanzia

scuola primaria

scuola secondo grado

istituto comprensivo

istituto paritario

liceo

istituto tecnico

istituto professionale

edifici

canali

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SPAZI DEL WELFARE E SERVIZI Zoom in dell’entrata dell’Istituto comprensivo

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A’

A B’

B

A-A’

B-B’

La spazialità del giardino scolastico è caratterizzata da una grande varietà di verde: tigli, pioppi, salici ecc. che attenuano l’entrata della luce nelle classi e nel giardino stesso. Nel primo diagramma abbiamo descritto come si relazionano gli ingressi, che hanno anche la funzione di uscite, con la spazialità del marciapiede e le zone verdi. Nella sezione ci siamo concentrati sulle spazialità dell’ingresso principale della scuola. Si può vedere che i marciapiedi adiacenti alla scuola sono più larghi rispetto a quelli dalla parte opposta della strada. La loro maggior larghezza permette un’affluenza a più persone. I bordi della scuola sono un piccolo muretto con degli elementi verticali in ferro verniciato. Questi bordi sono solo fisici, riescono a distinguere l’esterno con l’interno senza limitarne realmente la possibilità di relazione visuale. Differenti sono i bordi o confini delle abitazioni della zona, spesso composti da alte siepi. I marciapiedi sono protetti da una fila di parcheggi, questi separano la percorrenza pedonale da quella automobilistica.

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SPAZI APERTI VERDI Mappa degli spazi verdi

Gli spazi verdi nella città di Mestre sono distribuiti soprattutto nel centro e in zone più residenziali come quella del Piraghetto. Nel reticolo del centro città gli spazi verdi sono più frequenti rispetto al resto del tassello, questi luoghi sono individuabili in parchi, vie pedonali e in verde ambientale sulle sponde del Marzenego. Sulle sponde di quest’ultimo si articolano due grandi spazi verdi: il Parco di Villa Querini e quello dietro al parcheggio Umberto I. Un fenomeno simile, ma con la differenza fondamentale che al posto del Marzenego si ha una via, è quello di Corso del Popolo: in esso vi si affaccia il parco Open Space, il quale collega ulteriormente una via secondaria, via Torquato Tasso, al Corso. Altri tracciati importanti come Viale San Marco, Via Cappuccina o Viale Giuseppe Garibaldi si sviluppano con alberi ai lati, pure le strade meno trafficate come quelle residenziali del quartiere Piraghetto trovano file di alberi. Questi però non sorgono direttamente sulla strada, ma crescono all’interno dei giradini privati delle diverse abitazioni. LEGENDA:

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verde ambientale

parchi pubblici

spazio verde abbandonato

area agraria

canali

piazza Ferretto

tracciati primari

tracciati secondari

edifici

Zoom in

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SPAZI APERTI VERDI Zoom in parco comunale in Via Antonio da Mestre

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Questo parco si trova in Via Antonio da Mestre. Ha un accesso unico direttamente dalla via appena citata, un percorso interamente lastricato e pedonale. I bordi di questo parco variano per ogni lato. Nel lato dell’entrata c’è un muretto basso con elementi verticali in ferro verniciato, delimitano l’area solo fisicamente, relazionano il percorso pedonale esterno (che si trova tra il parco e l’ospedale abbandonato), con il parco. Nel lato opposto all’entrata il confine visuale è dato da edifici residenziali di media altezza. Gli altri due lati invece sono delimitati da cespugli e alberi. Nella sezione si vede meglio la spazialità, in giallo è Via Antonio da Mestre, la silhouette mostra la visione dall’esterno.

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SPAZI APERTI VERDI Zoom in parco comunale tra Via Mestrina e Piazza XXVII Ottobre

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Questo parco si trova tra Via Mestrina (una via pedonale) e Piazza XXVII Ottobre. Unisce le due strade creando uno spazio verde, un vero e proprio vuoto pieno. Gli alberi si trovano solo ai lati, il verde è sovrastato dagli edifici residenziali alti diversi piani. Il bordo nel lato lungo (a sinistra) del parco è alto tre metri, oltre a questo sorge uno spazio abbandonato, un luogo che in qualche modo rispecchia forse il futuro di questo ambiente verde lasciato in disparte dall’amministrazione.

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SPAZI APERTI VERDI Zoom in parco Open Space in Corso del Popolo

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Il parco Open Space con forma ad L unisce Corso del Popolo con Via Torquato Tasso. Questa forma specifica permette al parco di separarsi dal rumore di una strada trafficata come Corso del Popolo. Il verde si sviluppa lungo tutto il parco coprendolo e separando il terreno dal cielo. Le due entrate affacciate sulle strade sono un filtro semitrasparente. I confini che separano il Guggenheim dal parco sono composti da un’alta siepe.

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SPAZI APERTI DEL VERDE PRIVATO Mappa degli spazi verdi privati

Nelle mappe sono state analizzate le aree verdi private del centro storico di Mestre. Per la maggioranza le aree di verde privato sono appartenenti a case, il verde può essere esterno per case a schiera e villette o interno per aggregazioni di palazzine o di edifici in linea. Queste zone di verde privato spesso sono utilizzabili se si va a usufruire del servizio del proprietario di tale zona, ma può capitare che siano fruibili anche se non si ha accesso ad esse.

LEGENDA:

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verde accessibile

verde non accessibile

verde non accessibile fruibile

edifici fuori dal centro

edifici all’interno del centro

canali

tracciati principali

centro storico di Mestre

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SPAZI APERTI DEL VERDE PRIVATO Zoom in spazi verdi privati nel centro storico

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Nei diagrammi vengono studiate tre tipologie di verde privato: accessibile, non accessibile e per ultimo non accessibile ma fruibile. Nel primo diagramma lo spazio verde è accessibile e la sua spazialità fa anche da collegamento tra una strada e un’altra. L’accesso superiore è adiacente ad un marciapiede, al contrario di quello inferiore che dà direttamente su una strada chiusa e poco trafficata, infatti questo acceso fa da ingresso per l’area verde ma anche da chiusura per la strada. Nel secondo diagramma viene rappresentata un’area verde non accessibile, infatti fa da corte/patio al centro di una palazzina. Nel terzo diagramma viene raffigurato un caso di verde non accessibile ma fruibile, infatti gli alberi sporgono sul marciapiede e l’utente della spazialità del marciapiede può anche beneficiare del riparo che l’albero offre.

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SPAZI APERTI DEL VERDE PRIVATO Zoom in verde privato fuori dal centro

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Nel primo diagramma abbiamo rappresentato il caso di un verde privato di una villetta singola, come si può vedere, il verde circonda la casa ed è accessibile solo dai proprietari dell’immobile. Nel secondo caso, viene rappresentato un condominio che non ha un verde proprio, bensì uno pubblico all’esterno dell’edificio. Secondo noi, questo verde pubblico diventa privato per chi abita all’interno del condominio, il quale vede dalla propria finestra la stessa porzione di verde quasi come se fosse un quadro. In questo caso la percezione visiva del verde lo fa passare da fruizione pubblica a privata e cambia categoria se si è esterni all’edificio o interni.

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CHE COS’È IL VERDE PER NOI L’idea del verde

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Il verde per noi, oltre ai parchi pubblici e ai giardini privati è anche: il verde dei viali alberati, il verde delle aiuole, il verde che si riprende gli spazi all’interno della città, dei luoghi abbandonati, è anche il verde non visibile all’interno dell’ospedale abbandonato. Per Terzo Paesaggio intendiamo l’espressione con cui Gilles Clément, paesaggista francese, indica tutti i “luoghi abbandonati” o luoghi solitamente lasciati a se stessi. Sono spazi diversi tra loro ma accomunati dall’assenza di attività umana. Per assenza di quest’ultima si intende non solo fisica, ma anche la considerazione che ha di questi spazi, tralasciati e spesso di sfondo nel nostro quotidiano. Secondo noi, se vengono presi nel loro insieme, sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica all’interno della città. Utili anche ad una comprensione più totale della città stessa, solo la consapevolezza che questi spazi esistano cambia l’approccio a vivere il verde e la città.

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CHE COS’È IL VERDE PER NOI L’idea del verde

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I disegni rappresentati mostrano zone dell’ospedale abbandonato di Mestre ma che se separate dal contesto possono essere individuabili nei diversi angoli della città. Per esempio, il disegno 3 possiamo immaginarlo sia come area all’interno dell’ospedale, ma anche come un angolo di una casa appropriato dalla natura che la circonda. Nel disegno 4 ci immaginiamo un’area di un parco pubblico dimenticata che non riceve manutenzione da tempo, lasciata a se stessa ha perso le sembianze rispetto al resto del parco curato. È un esempio di natura che cerca di riprendere i propri spazi.

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SPAZI APERTI PAVIMENTATI Mappa dei principali luoghi d’incontro

Nella mappa sono rappresentati tutti i principali luoghi di incontro. Quelli evidenziati da cerchi di color rosso sono zone nelle quali non c’è una vera e propria spazialità definita, ma dove piuttosto ci si incontra per l’importanza che la stessa area rappresenta. Lungo il quartiere residenziale del Piraghetto gli incroci pedonali diventano luoghi d’incontro. Altrettanto importanti sono gli slarghi del marciapiede dove spesso sorgono bar, panifici, tabacchini e che a loro volta creano punti di ritrovo. I tracciati principali sono importanti in tutta la loro estensione, tuttavia riscontrano alcuni punti più importanti di altri, un esempio è la prima fermata del Corso del Popolo. I parchi pubblici sono un notevole punto di raccolta della cittadinanza Mestrina, essi sono sparsi lungo tutto il quadrato. Le cosidette piazze formali si trovano principalmente nel centro storico. LEGENDA:

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piazze formali

piazze informali

slargo del marciapiede

luogo d’incontro

parcheggi formali

parcheggi informali

piazza Ferretto

parchi pubblici

canali

tracciati principali

tracciati secondari

edifici

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VUOTI PIENI Introduzione ai vuoti-pieni

Consideriamo i vuoti urbani, come elementi di discontinuità nello spazio della città. Al contempo questi vuoti fanno da sfondo a situazioni e azioni, tuttavia la città viene considerata come grande scenario e custode di memorie e avvenimenti. Secondo noi, la città potrebbe essere letta al negativo, con i suoi vuoti continui e non. Durante i vari sopralluoghi abbiamo spesso notato i vuoti nel nostro tassello sono fruibili, collettivi e collegati, per esempio Piazza Ferretto. Ciononostante, si trovano anche casi contrari, consideriamo vuoti anche gli edifici abbandonati perché sono assenti di ogni presenza e rappresentano elementi di vacuità nello spazio urbanizzato e vissuto. Contrariamente ai vuoti aperti e collettivi, gli spazi abbandonanti sono frequentemente confinati da bordi, reti coprenti (caso Ospedale) che non permettono il dialogo con il contesto, vengono meno alla città, che li rifiuta, diventano uno scarto della stessa. Sembra quasi che ci si vergogni di questi luoghi e dei loro vuoti, le loro spazialità rimangono vacue conseguentemente al loro velamento, non vengono utilizzate.

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VUOTI PIENI Piazza scenario

La piazza è stata individuata come vuoto. I bordi che la delimitano e generano sono edifici di diverse altezze. La chiusura si percepisce soprattutto sui lati lunghi della piazza. In quest’ultimi si trovano altre zone pedonabili che si immettono nell’area e funzionano da ingresso e uscita da essa. I vuoti laterali vanno ad influenzare anche la forma di attraversamento di Piazza Ferretto. Il vuoto della piazza sembra quasi estendersi sui percorsi laterali e forare il pieno degli edifici. Riteniamo che il vuoto della piazza, urbano in termini generali, sia scenario di movimenti e avvenimenti. Il vuoto dunque non è solo la piazza, ma sono anche gli attraversamenti che tagliano gli edifici che la chiudono.

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VUOTI PIENI Attraversamenti nella piazza

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1. Torre Belfredo

2. Via Manin

3. Piazzetta da Re

4. Galleria Barcella

5. Via Cesare Battisti

6. Via Alessandro Poerio

7. Via Gino Allegri

8. Calle del Sale

9. Via Pescheria Vecchia

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VUOTI PIENI Mappa dei pieni vuoti, edifici abbandonati

Come si può vedere dalla mappa, gli edifici abbandonati sono presenti prevalentemente fuori dal centro storico della città. Questi edifici sono in zone residenziali, la maggior parte di essi si trova nell’area del quartiere Piraghetto. Tuttavia, nel centro c’è l’Ospedale, l’edificio abbandonato più grande del tassello. Questo è nascosto da reti e recinzioni varie ma, nonostante ciò, si può ancora vedere e osservare il lento decadimento nel tempo. Questi pieni-vuoti influenzano il modo di vivere la città, questi spazi esistono ma sono irraggiungibili, la natura spesso se ne riappropria, come se fosse la prima abitante, la cittadina modello; l’unica che sembra interessarsi di questi vuoti, riempiendoli della propria presenza.

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edifici abbandonati

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edifici

canali

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VUOTI PIENI Mappa dei vuoti pieni pubblici

Sono state individuate diverse zone lungo tutto il tassello. Queste hanno la caratteristica di essere chiuse in tutti e quattro i lati. Solamente nel centro storico questi vuoti sono piazze formali, il resto si potrebbero definire come informali. I bordi spesso sono formati da edifici di diverse altezze, può capitare che uno dei lati sia composto da una fila di alberi o comunque una linea che permette la fruibilità ma li delimita visualmente. Ciò che si crea dunque è un luogo d’incontro, i bordi sono i lati di questa scatola. In rapporto a tutti i luoghi d’incontro formali e informali questi vuoti pieni occupano una grande percentuale. Si crea un luogo simile a una corte, che varia per dimensioni e forme.

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vuoti pieni

vuoti pieni abbandonati

edifici

canali

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VUOTI PIENI Zoom in di un vuoto pieno

Si può vedere come tre lati di questa scatola siano composti da edifici. Le entrate a quest’area avvengono attraverso un lato che affaccia sulla strada e tramite angoli dove gli edifici si incrociano. Gli alberi delimitano il tracciato principale dalla corte. Il verde chiude visualmente la scatola ma permette il passaggio al piano terra e quindi l’accesso. Al centro di questi luoghi è frequente notare del verde e dell’arredo urbano. Vengono dunque visti come luoghi d’incontro utili alla socialità.

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