ANNO III - Gennaio/Febbraio 2009 Periodico multimediale amatoriale (non ufficiale) completamente gratuito dedicato al mondo di Claudio Baglioni - Responsabile rivista Enrico Avagliano del sito web www.tuttiqui.net
LA PROPOSTA
IL NOBEL PER LA PACE A LAMPEDUSA
A pagina 7 INTERVISTA ESCLUSIVA
A TU PER TU CON...
GUIDO TOGNETTI A pagina 3
dall’11 FEBBRAIO NELLE SALE L’ATTESO FILM! VIENI A VEDERLO CON I FANS Alle pagine 2 e 8
pagina 2
di là dal ponte
Sarà nei cinema dall’11 febbraio 2009 il film ispirato all’omonimo “concept album” del 1972 che rese celebre Claudio Baglioni
È solo un piccolo grande amore, niente più di questo La storia di Giulia e Andrea, due ragazzi come tanti che la vita mette, per caso, uno accanto all’altra LA VITA CHE TI SCORRE DENTRO Percorrevo strade di sogno in un mondo che si risveglia alla primavera e che già pregustava l'estate, vivevo pensieri che spingevano il mio cammino fra il percorrere e il pensare... giorni che si vorrebbe rivivere, giorni di corse in campi che odorano di fieno, giorni in cui tutte le speranze erano intere e tutti i sogni da vivere, giorni con l'oro di un'acqua fresca a calmare l'arsura di un sole da vivere fino al suo ultimo raggio e di ramarri come animali strani e fantastici, a popolare un angolo di mistero. Giorni dei primi pensieri, fili d'oro a legare le stelle figlie della fantasia, ogni stella una speranza, ogni speranza un alito largo di vita. E la vita la sentivi scorrere dentro di te, la sentivi davvero vissuta come qualcosa da mordere ogni giorno come fa il cane con il suo osso, la sentivi come qualcosa che donava ai tuoi passi una strada infinita di vento con il suo soffiare imprevedibile, la potevi toccare e vedere davvero la vita in quei giorni. Volavano i pensieri, cosa sarò da grande? Quale canzone suonerà la mia vita? Sarà sempre per me quel tuo sorriso? Impazzivano i pensieri quando il vento tossiva più forte, quando il cielo si abbassava e diventava incombente con il suo colore cobalto lucente... i prati si impadronivano di noi e delle nostre energie mentre ci si affannava a costruire dei grossi mucchi di erba, pronta a diventare fieno, per coprirla e difenderla un poco dall'acqua che da li a poco avrebbe invaso il nostro piccolo mondo conosciuto. Poi tornava l'allegria, tornava la luce, il profumo e i colori dell'estate, il chiacchierio felice di noi ragazzi, poco più che bimbi, osservati da un paziente cavallo che attendeva di trascinare il carico di fieno, per un inverno che sembrava improbabile, ma che tutti sapevamo che invece c'era ancora e che sarebbe venuto a regalare altri momenti di vita da ricordare. E la sera, nella luce discreta di quella cucina generata da una sola lampadina contenuta in un semplice lampadario di forma rotonda, scorreva la vita. La sveglia con il suo rumoroso ticchettio a marcare ogni secondo che passava, la stufa già vecchia anche allora, perchè anche per quel tempo lontano esisteva un passato, orgogliosa di essere il centro di quell'angolo di mondo, l'eterna macchinetta del caffé sempre a bollire, ed io a pensare come poteva essere che stava su quel fuoco e non si bruciava mai, i ritmi lenti della sera danzavano quella soffusa malinconia che però non opprimeva mai. Il mio primo amore, manco a dirlo mia cugina, che mi preparava orgogliosa la sua pasta al ragù così come fosse un gioco un po’ più da adulti, mio nonno che tornato dai campi riposava le imprecazioni più della fatica, mia nonna con quel suo sorriso benevolo di chi è contento di sentire quel sapore di famiglia che impregnava il locale. Poi il solito temporale, urla di animali misteriosi che vagavano per il cielo, strali di divinità dispettose che non riuscivano a calmare la loro esuberanza, acque impetuose di un cielo sconvolto e dispiaciuto per aver perso le sue stelle. E la luce se ne andava, una candela diventava il centro della vita, una candela con la sua flebile luce che diventava sempre più nobile in quella oscurità. Ma l'oscurità da spaventosa che era, piano piano si trasformava in una rassicurante coperta, una coperta che ci avvolgeva con il tepore del suo unirci tutti assieme. La luce della candela proiettava sul muro una figura strana, una figura inquietante, ma pian piano diventava qualcosa che perdeva la sua spaventosa sembianza, sembrava essa stessa spaventata. Si muoveva con circospezione, a volte con movenze calme e a volte con movenze nervose e davanti a mia cugina che si stringeva a me, si sdoppiava in una immagine di grande dolcezza. La mia piccola esistenza si disegnava come un grande gigante buono e rassicurante su quel muro, la poca aria che passava in quella stanza muoveva la fiammella dando movimenti di magia a quel gigante bambino, oggi quasi padre. Stavo li, stretto in un abbraccio senza malizia, come sapevano essere quelli dei ragazzi di allora, ad un piccolo grande amore di ieri, oggi donna sposata e madre di due ragazzi. Ma poi tornava la luce, si riaccendeva la fioca lampadina racchiusa nel lampadario dallo strano cappello rotondo, crepitava sereno il fuoco nella stufa ritrovando la sua antica funzione di centro della cucina e la sera diventata usuale ci faceva sentire ancora l'usuale profumo del caffè... abbandonavo la mia illusione di essere un gigante, ma tornavo al piacere di essere ragazzo, poco più che bambino, felice di essere importante per il mio primo piccolo grande amore.
Renato Castelli
A prima vista, Giulia e Andrea sembrano due ragazzi come tanti. Lui ha appena cominciato l’università. Lei sta per finire il liceo. Lui sogna di lasciarsi alla spalle la desolazione e lo squallore della sua periferia,disegnando. Perché ha in mente un’idea completamente nuova della città. La sua filosofia è “semina bellezza e raccogli bellezza”. Lei cerca di colmare il vuoto di valori e di senso della borghesia conformista e annoiata che le vive intorno. Crede nella forza delle parole e, attraverso le parole, nella possibilità di dar vita ad un universo nel quale ci sia finalmente posto per anime come la sua.
e c’è anche l’amore – un grande amore, ma ci sono soprattutto l’energia e la forza visionaria di quel sogno universale che fece vibrare cuori e pensieri dei giovani di tutto il mondo alla fine degli anni sessanta. E c’è, naturalmente, il risveglio, per molti doloroso e per qualcuno addirittura drammatico, in un decennio – gli anni ’70 – tra i più difficili della nostra storia. “Q.P.G.A.” è, quindi, la storia di un’ultima notte. La notte che separa i sogno più grande al risveglio più duro.
Perché si sa: più il sogno e bella, più il risveglio è difficile. E Giulia e Andrea sono gli angeli che ci guidano attraverso La vita li mette quella notte e uno accanto Siamo noi, quanall’altra e succede do ci addormenl’inverosimile: una tiamo nel tepore piccola-grande storia d’amore, grazie alla quale i rassicurante di un sogno Per svegliarci nel rigore loro sogni si fondono perfare un pezzo di strada di una mattina ostile, e rinunciamo a non perdere insieme. La voglia e la forza di sognare. Ed è proprio lungo quella strada che la parola Sono questi, in estrema sintesi, i temi e prota“passione” , assume per la prima volta, la doppia, gonisti del film “Q.P.G.A.” – Prodotto da Matteo incontrollabile, forza di un Levi (11 Marzo film). Andrea Pe“grande amore”. Ma anche di corelli, (Aurora film) e Medusa una “grande sofferenza”. Amore Film, che curerà anche la Distrie sofferenza così grandi e così buzione – che sarà nelle sale a forti che finiranno con l’avere metà febbraio 2009. Due storie ragione dei due ragazzi e col parallele – che in qualche modo si separare per sempre le loro straintrecciano e si riflettono, finende. Ma Giulia e Andrea sono due do con diventare l’una metafora ragazzi qualunque. Sono tedofodell’altra – che costituiscono “il ri. Gli ultimi tedofori di un grantessuto armonico” e “la linea de sogno. E la parabola della melodica” di un progetto che loro storia – d’incontro vede Baglioni, in coppia con Ivan all’innamoramento,dal turbinare Cotroneo, firmare per la prima al dissolversi della passione, volta un soggetto (anche questo all’addio – è la stessa parabola ispirato alla vicenda narrata nel che seguirà il sogno che ha accedisco del ’72) e una sceneggiatura so volti e cuori dei giovani di cinematografica e che segna tutto il pianeta. anche l’esordio del regista RiccarUna grande sogno che, per la do Donna (al suo primo ciak cineprima volta nella storia , ha reso matografico, ma con alle spalle la generazione Giovane – le sue un prestigioso cursus Honorum in idee, le sue parole, i suoi simbomateria di fiction televisiva) e dei li, la sua musica – protagonista due protagonisti Emanuele Bosi e Sulla scena della vita. A prima Mary Petruolo, alla loro prima vista “Q.P.G.A.” sembra un film sui giovani e grande produzione. (dal sito ufficiale l’amore. Ma non è così. Ci sono i giovani – certo – www.qpga.it)
di là dal ponte
pagina 3
INTERVISTA ESCLUSIVA - A tu per tu con GUIDO TOGNETTI, grande amico e collaboratore di Claudio Baglioni
«La mia vita, tra la magia della musica e il colore bello di ogni attimo» di Fabio Conti e Gianluca Sorrentino
Carissimo Guido, innanzitutto grazie per essere qui con noi e per aver accettato di rispondere a qualche nostra domanda. Allora Guido, per descrivere la tua vita con poche parole, cosa diresti? «Una vita in corsa, profumata di sole e girasoli, dove Guido Tognetti la magia della musica si mischia al colore bello di ogni attimo che siamo, perché esistere è una danza, pura come il sogno del mare». Quando hai iniziato ad apprezzare la musica? «Avevo 13 anni, capelli corti e un cuore innamorato e non ricambiato. I primi subbugli dell’amore, i primi attimi in cui il cuore dava nuove pulsazioni. Fu così quel momento in cui sposai le prime note e una canzone scritta da dedicare a quel volto che non sentiva il mio soffio di d’amore. Non servì a molto, quella semplice canzone scritta con poche note appena, ma da lì, volò il tempo e io mi tuffai in quel pentagramma su cui ancora adesso cammino». Dove e quando hai incontrato Claudio Baglioni? «Fu molti anni fa, tanti davvero. Ho un ricordo vivo di quell’istante sulla soglia di una casa di montagna. Era il primo incontro dopo lunghe c h i ac c h i e r a te lungo un filo di telefoni lontani. Il cuore pulsò forte, c’era una leggenda della storia davanti ai miei occhi ancora giovani con i sogni da cullare. Passammo quel giorno a raccontarci ogni parole, appoggiata a un pianoforte con la musica che ci accompagna. Da quel giorno è sempre stato – il giorno – in cui quel viaggio non ha smesso di tenere stretto il cuore di quell’uomo e di cantare». Cosa pensi di lui? «Penso che sia il senso, il sogno, l’uomo, l’arte e il cuore più bello che possa essere stato donato a questo tempo fatto di tanti altri animi e persone. Penso che sia arte viva, forte, calda, sorridente e senza mai un finale. L’uomo e il suo viaggio nel tempo, battuto a tempo di musica». Domanda “cattiva”: hai mai osato consigliarlo musicalmente? «Lavorandoci da ormai sedici anni, i giorni si contano come panni stesi ad asciugare al sole, e
in quel caldo raggio che sa scaldare, è normale il consiglio, e giusto il pensare, perchè quel fianco a fianco sia sempre il più valore di un artista che sa metterci l’anima intera e farla volare». Quando eri piccolo, quale mestiere sognavi di fare una volta cresciuto? «I mestieri sognati e i mestieri fatti sono davvero stati tanti. Si sa da piccolo si sogna sempre di avvicinarsi a quel che forse era un mestiere-padre, per cui all’età di sette anni dissi che volevo entrare nel corpo della polizia…Poi qualcosa cambiò, come tutto cambia quando si cresce in fretta, e a quindici anni, allungando i capelli e con una chitarra rossa tra le mani, togliendomi gli occhiali da sole, dissi a mia madre: voglio fare la rock star». Com’è la tua giornata tipo? «Penso che sia più giusto parlare di giornate mai di un solo tipo, perché la corsa di questo mestiere sempre infuocato e senza mai finale, scambia le ore e a volte rovescia le notti e i giorni, facendo stiracchiare le ore fino a scrutare un’alba nuova che si avvicina… Però ci sono anche i tempi più normali dove si riesce anche a far girare il volante della vita e raggiungere le spiagge per annusare il mare». Sappiamo che ti piace scrivere ed abbiamo avuto modo di apprezzare alcuni versi. Dove trovi ispirazione per quello che scrivi? «Scrivere e comporre nasce da lontano, da quel luogo che non si sa bene dove sia. Ci si siede lì, a volte, magari accanto a un piano, o scivolando sulle corde di una chitarra o alla tastiera di questo mare virtuale... e tutto scorre come già nato, come se fosse lì, come se la mente già si fosse abituata a qualcosa che invece, sta nascendo proprio in quelle ore». A parte il lavoro che fai, quali sono le passioni, gli hobbies di Guido Tognetti?
«Sorrido, perché mi viene il mente il profilo mio che qualcuno tempo fa scrisse per il sito – La musica, la sua seconda passione -; beh, la terza è sicuramente il cinema, la quarta la scrittura, l’arte in genere e la fotografia… Ma poi, (come enuncio spesso) arriva quella voglia di viaggi e strade da fare, per trovarmi ogni volta che posso, come in ogni mio tempo a respirare quelle onde di acqua e sale». Quali progetti hai in cantiere per questo 2009 appena iniziato? «La parola – cantiere – è proprio giusta, perché ogni volta è un qualche cosa di veramente grande e bello da costruire. Diciamo che in questo viaggio che ora dura da così tanti anni, il cantiere sta diventando città e come in ogni città ci sono sempre posti belli e grandi grattacieli da costruire, per superare le nuvole e arrivare al cielo». Vuoi dire qualcosa a tutti i fans baglioniani? «È bello stare sulla spiaggia bianca dei sorrisi di tutti, perché ogni battito del cuore è un’onda bella che fa sognare». Grazie ancora Guido per la tua disponibilità… «Grazie a voi».
pagina 4
di lĂ dal ponte
di là dal ponte
pagina 5
Storia di un giovane clabber bolognese
Così giovane e già “rimbaglionito”
Il giorno dopo QPGA (9 dicembre 2008)
di Francesco Mosconi
di Gianna S.
La mia storia baglioniana comincia, per quello che i miei ricordi possono, all’incirca nel 1994, quando mia mamma acquisto una Twingo rossa che aveva il mangiacassette. A ciò conseguì il naturale trasferimento delle musicassette di casa nostra in macchina e venivano prodotte anche copie MC dei pochi cd che all’epoca avevamo. Uno di quei cd aveva una copertina bluette orrenda con una foto di mare in tempesta che col titolo del disco non centrava assolutamente un accidente. Infatti il titolo del disco era “Claudio Baglioni – Le origini” e conteneva una miscellanea di prime canzoni del Nostro, da “Signora Lia” a “Quante volte” più due chicche meravigliose quali “Interludio” e soprattutto la mitica “Quando tu mi baci”. Per quel che la memoria mi consente, prima di quel momento non avevo né mai sentito nominare Claudio, meno che mai l’avevo sentito cantare. Quella cassetta divenne la colonna sonora del tragitto casa – asilo tutte le mattine e inutile dire che in breve tempo imparai a memoria tutte le sedici tracce della cassetta. Quando le maestre chiedevano di cantare una canzone io attaccavo spesso “Ragazza di campagna” o “Quando tu mi baci”, destando un certo stupore non solo tra le maestre, ma anche tra i compagni che erano fissati con le sigle dei Puffi. Il 1995 fu un anno cruciale. Visto che Claudio stava diventando una figura se non altro presente nella mia vita, sentendo alla TV che stava uscendo il nuovo lavoro “Io sono qui – Tra le ultime parole d’addio e quando va la musica” dissi a mio babbo “Papà, papà, facciamo una sorpresa alla mamma che a lei Baglioni piace tanto”. E un sabato mattina, tornammo a casa con una copia di Io sono qui. Di quel disco mi innamorai letteralmente, e sebbene non capissi assolutamente nessuno dei testi (vabbè che il pupetto era sveglio, ma aveva anche quattro / cinque anni), cantavo tutte le canzoni, tranne “Nudo di donna” e “V.O.T.” che la mamma, nel duplicare la cassetta aveva evitato di copiare per il loro contenuto non adattissimo ad un bimbo dell’asilo. Dopodiché, da bravo bimbo di cinque anni, cominciai a provare una certa antipatia verso Claudio, sentendo mamma dire “E guarda che bello Claudio! E guarda che bravo Claudio! Claudio qui, Claudio là, Claudio su e Claudio giù…” Ma il signor Baglioni ebbe occasione di riscattarsi nei miei confronti nel 1997 con la mitica trasmissione “Anima mia”, condotta con quell’altra sagoma di Fabio Fazio e l’Oriettona nazionale. Sembrerà incredibile ma mi conquisto fondamentalmente con due canzoni: “Heidi” e “Pippi Calzelunghe”. E io che pensavo che certe cose fossero appannaggio solo di Cristina d’Avena! Nel 1998 uscì la bellissima antologia “A-Live” che, ascoltata nel mio stereo a casa, mi permise di ascoltare molte canzoni, in particolare degli anni 80 e 90 che non conoscevo affatto e che ebbi modo di apprezzare. Altra svolta fu il disco “Viaggiatore sulla coda del tempo”, anticipata dalla pubblicità della Omnitel, prima con Claudio da solo e poi la canzone accoppiata con Megan Gale, il mio sogno proibito di bambino. Il disco, tuttavia, tirò fuori l’anima rock che c’è in me, come tuttora tutte le volte che lo rimetto su mi gaso tantissimo. Ma al di là di tutto, il Baglioni di Viaggiatore mi accattivava molto proprio come personaggio, con questo mantello di pelle nera, quest’aria un po’ Matrix, misteriosa… quasi impalpabile… ecco, più che un uomo, una persona, sembrava un personaggio di un film di fantascienza. E vi assicuro, su un bambino di 8 anni questo suscita un’attrattiva non indifferente. Altro ricordo legato a questo periodo è relativo al tour Blu. Per chi conosce Bologna, il PalaMalaguti (dove Claudio ha sempre fatto tappe della sua tournèe) si trova esattamente di fronte all’ex Euromercato ora Carrefour di Casalecchio di Reno e per giungere in ambedue i posti la strada è la medesima. Accadde dunque che un sabato mattina un po’ nebbioso per altro, davanti alla nostra macchina mentre andavamo a fare la spesa ci fossero i camion blu con i teloni del omonimo tour che andavano al Palasport. Io avrei tanto voluto che la macchina, in preda ad una presa di autocoscienza, nonostante mio padre avesse messo la freccia a sinistra per entrare nel parcheggio dell’ipermercato, girasse a destra e seguisse i camion. Crescendo poi ho imparato anche a capire i testi non sempre facilissimi delle canzoni di Claudio. “Sono io – l’uomo della storia accanto” fu il primo disco che acquistai con i miei soldini. Facevo la seconda media, il primo pseudo-innamoramento per una ragazza di nome Silvia che non mi si filava manco a pregare, e io che ascolta-
Foto di Grazia - www.ancorassieme.net
vo a ciclo continuo “Tutto in un abbraccio”. Ovviamente vidi e registrai il meraviglioso concerto dell’Olimpico nel 2003. Sicché col tour Crescendo, Claudio fece tappa a Bologna, sempre al PalaMalaguti e io cominciai a pregare i miei in tutte le lingue del mondo di poterci andare, tanto anche a loro piaceva. Ma, nonostante cercassi di corromperli in tutti i modi possibili e immaginabili, risultavano irreprensibili: ero troppo piccolo. Voi capite che per un ragazzino di dodici anni sentirsi dire che sei troppo piccolo è uno dei peggiori insulti, perché è proprio il momento in cui ci si comincia a sentire grandicelli abbastanza da fare cose che prima non si facevano. E capirete anche sicuramente che avrei voluto prenderli a padellate. Cercando non passò per Bologna e quindi mi dovetti accontentare dell’acquisto del CD+DVD di Crescendo e Cercando, comprati peraltro in blocco per non farsi mancare nulla. La colonna sonora dell’esame di terza media fu “Oltre”, un acquisto che richiese un certo sforzo, sia per il fatto che non si trovava da nessuna parte nel 2005, sia perché quando lo trovai, alla Ricordi costava la bellezza di 34,00 €. Pochi mesi dopo uscì la raccolta “Tutti qui”, che non acquistai poiché mi sembrava una versione leggermente più elaborata dei vari “Personale di Claudio Baglioni” e best of vari editi dalla RCA & Co. Inutile che vi racconti i trascorsi immediati, posso però spendere due parole sul mio primo (e per ora unico) concerto visto dal vivo: la tappa del 12/04/2007 a Bologna di “Tutti qui – Gran Finale”. Fin dal giorno in cui strinsi tra le mani i biglietti l’adrenalina era a livelli sovraumani, e più si avvicinava il concerto e più non stavo nella pelle. Andai con due amici: Andrea e Daniele. Praticamente il ritrovo era sotto casa di Andrea che aveva la macchina e ci portava lui, ma naturalmente Andrea scese con 30 minuti di ritardo scusandosi che stava finendo una cosa importantissima e che quindi non poteva scendere subito. Io furente perché mi vedevo già lasciato fuori dai cancelli a causa del ritardo. Ventuno e quindici. E il Palasport si infiamma alle dolci note di “Tutti qui” dopo esserci goduti l’improvvisato duetto con il nostro concittadino Gianni Morandi. La band tira da matti, Claudio in forma smagliante, le canzoni, incredibile dictu, una più bella dell’altra. Col senno di poi mi vergogno un po’ a dirlo ma su “Buona fortuna” ho pianto come una fontana. Già che mi piaceva un sacco prima, ma lì devo dire che non ho resistito. Altro momento di grande emozione è stata “Questo piccolo grande amore” che Claudio eseguì con la tastiera girevole girato verso di noi. Mi colpì davvero il suo sguardo soddisfatto mentre la eseguiva, come a dire “Non me ne può fregar di meno se la gente mi associa a questa canzone. Questa canzone è la mia canzone.” E un velo di tristezza ci è calato negli occhi sulle note di “La vita è adesso”, che sapevamo essere l’ultima canzone, nonostante le bellissime parole che Claudio ci ha regalato lasciandoci. Un momento indimenticabile, durato ben tre ore e mezza, in cui abbiamo vissuto qualcosa di speciale, di unico. Quello che porto dentro è proprio questo. E gli occhi suoi, per sempre nei nostri occhi.
I siti ufficiali di Claudio Baglioni li trovi agli indirizzi: www.baglioni.it - www.patapan.it
Il dopo concerto... Quando cerchi di immagazzinare, per l'ennesima volta, i ricordi… I posti, i volti, i sorrisi, le risate, le emozioni e soprattutto lui… La sua voce, che conosci da sempre ma sembra sempre diversa, più calda, a tratti più dolce, e poi l'allestimento del palco e di nuovo lui, com'era vestito? Era vestito di nero o di bianco? Ah sì...di entrambi i colori... E come stava? Benissimo, come sempre..anzi no, meglio! E se anche una volta lo si è visto un pò più stanco, appesantito o un pò invecchiato, è sempre stato bellissimo! E quando è entrato? Ah che bella voce e come stava bene in frac...ma poi ha tolto la giacca… ancora meglio! E la scelta di mettere in scena e cantare QPGA? Mi era sembrata una mossa azzardata, anche sentendo alcuni commenti pre-concerto, ma lui è riuscito a rendere fattibile una cosa praticamente impossibile, a farci emozionare come ragazzini al primo amore. O è proprio il ricordo del primo amore che ha saputo risvegliare? So soltanto che io mi sono commossa e a tratti divertita e che oggi, mi ritrovo a riorganizzare i ricordi di un altro sogno, perchè il giorno dopo sembra solo di aver sognato. Mi risveglio nel mio letto e tutto ricomincia come prima anche se niente è più come prima e ho già dimenticato il freddo, la stanchezza, i treni ma in cambio c'è un altro sogno da ricordare e, come dice Claudio, sappiamo tutti che ci sarà un altro sogno da fare e da chiudere nei nostri ricordi...in fondo IL SOGNO È SEMPRE!...
Mi chiamo Michela, sono una bambina di 8 anni, una piccola fan di Claudio Baglioni. Conosco le sue canzoni grazie a mia mamma Anna, perché mi ha fatto ascoltare i suoi dischi! Chissà se Claudio penserà un giorno di scrivere un brano per noi bambini, così per mantenere aperto il contatto con noi piccoli fans. Magari Claudio, o chi è vicino a lui, leggerà questa mio desiderio… E un giorno forse... Ciao da michela8! Ciao da michela8!
pagina 6
di là dal ponte
Riflessioni tra l’America di Obama e i nuovi eventi per i clabbers
DAGO SCOPRE FACEDOG
Il 2009 tra sogni e speranze di Angiola Sorrentino
Ragazzi, vi ricordate di me? Sono Dago, il cagnolino della donna della storia accanto… È da tanto che non poso la penna sul foglio ingiallito ormai dal tempo che è trascorso inesorabilmente! Ho già 10 anni… sono stato angustiato da vari problemi di salute: ricordate il “sofficino” che avevo al cuore? Purtroppo mi sta dando tanti problemi nonostante mi vengano somministrati farmaci sotto mentite spoglie - ehm - sotto succulenti bocconcini che io so bene cosa nascondano! Eh sì, spesso mi ritrovo in uno stato di incoscienza provocata da svenimenti: ciò accade specie quando mi emoziono e mi ritrovo a zampe all’aria e quando mi risveglio sono tutti intorno a me che mi massaggiano il cuore con il “sofficino”. Fino ad ora mi sono ripreso abbastanza bene, ma ho paura che un giorno non ci sarà risveglio e darò tanto dolore ai miei padroncini! Bando alle tristezze,oggi mi sento bene e voglio raccontarvi cosa mi è successo navigando in rete… Mi sono iscritto ad uno di quei siti dove si può fare amicizia facilmente e magari trovare la “canima” gemella ed io proprio per questo l’ho fatto… il sito si chiama facedog… Ho scelto alcune foto dal mio book personale e sul profilo ho inserito un primo piano da fare invidia a colleghi con il pedigree… come sfondo mi son scelto un poster di Claudio che alle cagnoline fa sempre tanto effetto… Quasi subito son stato contattato da una certa Peggy ,ma l’ho scartata a priori,era così brutta che appena ho visto la sua foto sono saltato tra le braccia di mammà per farmi rassicurare! La seconda che mi ha contattato era Froufrou da Princeton,molto bella,curata, con il fiocchetto tra i capelli… ehm… tra il pelo ma, ahimè, oltreoceano, che emozioni avrebbe potuto darmi solo in rete? La terza che mi ha concesso la sua amicizia e quindi mi ha mostrato una sua foto è stata Carmelina da Gragnano, una barboncina niente male, di 7 anni, illibata e di buona famiglia: i suoi padroncini possiedono un bel giardino con alberi sul retro della loro abitazione. Abbiamo cominciato a “bauchattare” e ne è nato un bel sodalizio,abbiamo scoperto che amiamo entrambi le passeggiate nel parco e i croccantini al formaggio ed abbiamo anche interessi comuni musicali: Claudio Baglioni per cui le ho dedicato “Io lui e la cana femmina”… Lei ha gradito molto! Quando ho fatto delle avance alla mia Carmelina e le ho detto che è la cagnolina dei miei sogni,che il suo pelo è di una tale lucentezza che somiglia alla luna piena quando si specchia nel mare in una notte d’estate,che le sue zampe non hanno mai visto terreni fangosi,ma solo prati fioriti e che i suoi occhi somigliano a due stelle che brillano nel firmamento,lei è arrossita e ...ha capitolato!!!! …come lo so? Beh, ovviamente abbiamo una web cam, ehm ,can… dove possiamo contemplarci occhi negli occhi con sguardi languidi… Lei mi ha detto di non aver mai conosciuto un meticcio più simpatico e furbetto di me!!! Per ora dobbiamo accontentarci solo di appuntamenti in rete,ma al più presto e cioè il 14 febbraio, giornata dedicata a tutti gli innamorati,la porterò al cinema a vedere Q.P.G.A (Questo piccolo grande nimale). Credo che tra di noi nascerà una bella storia: galeotto sarà il film e chi lo scrisse… Coglierò l’occasione per chiederle di metter su famiglia, perché è arrivato il momento di mettere la testa a posto! Faremo una bella festa di fidanzamento, inviteremo tutti gli amici a un mega party che si terrà nel Parco nazionale del Cilento dove si potranno gustare hamburger e polpettine e il sottofondo sarà la musica del nostro Claudio che mi ha fatto innamorare…
...Ce ne andiamo a spasso felici nella coda e il cuore suona da contrabbasso e andiamo con la vita addosso e addosso a questa vita come a un osso da rosicchiare… ad ululare wau wuò wau woò wau woò wuof!... DAGO (Angiola Sorrentino)
Chi con rammarico, perché magari angustiato da pene o dolori, chi invece con felicità dovuta ad un qualche evento positivo,tutti abbiamo da poco salutato l’anno 2008 e già ci ritroviamo all’inizio del mese di febbraio 2009… ...il tempo continua a correre e noi a rincorrerlo!!!! Credo di aver chiuso il mio scorso anno con un bilancio abbastanza positivo per vari eventi che mi hanno circondato,ultimo di questi il concerto di Claudio Q.P.G.A. al Palapartenope di Napoli che è stato fantastico. A gennaio 2009 c’è stato il primo evento importante per tutti e precisamente il 20 gennaio,con l’insediamento a Washington alla Casa Bianca del nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama che già al suo primo giorno di lavoro ha firmato l'atto per la chiusura del carcere speciale per presunti terroristi di Guantanamo. Obama, il primo uomo di colore nella storia degli Stati Uniti da sempre divisi da problemi razziali,è riuscito con il suo carisma e il suo programma per il futuro del Paese a convincere il popolo americano. Presto si occuperà delle guerre in Iran e Iraq e prenderà provvedimenti e decisioni sul piano economico per una crescita generale del Paese. Insomma : la persona giusta al posto giusto! Noi ci auguriamo e gli auguriamo che possa risolvere tutti i problemi nella maniera migliore possibile e che si è preposto. Invece noi italiani “rimbaglioniti” aspettiamo l’11 febbraio l’uscita del film Q.P.G.A. e poi un altro evento, sicuramente meno importante di Obama,ma certamente per noi tanto atteso:il raduno degli iscritti al CLAB dove Claudio si esibirà solo per noi e di cui ancora non si conosce la data,com’è atroce l’attesa... Però sappiamo di sicuro che Claudio
Angiola Sorrentino e Giulia Lima
quest’estate nel suo tour farà quattro tappe in Sicilia, tra cui Agrigento, per promuovere il nuovo album “Q.P.G.A.” con brani inediti, rifacimento in chiave innovativa del disco uscito per la RCA nel 1972 “Questo piccolo grande amore”. Riguardo alla manifestazione di Lampedusa “ O’Scià” che Claudio tiene annualmente dal 2003 in questa meravigliosa isola per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’immigrazione clandestina, ancora non si sa nulla, né se si terrà di nuovo a Lampedusa o altrove. Noi ci auguriamo che questa kermesse non venga boicottata e che non ci siano inutili polemiche politiche come la scorsa edizione. Per risolvere i problemi c’è bisogno di far rumore e se invece si fa musica, vera e buona musica, tanto meglio! Insomma le prospettive per questo nuovo anno sono abbastanza buone, gli eventi che si susseguiranno ci accompagneranno nel corso dei mesi e noi saremo sempre attenti a non lasciarci sfuggire ogni occasione di crescita musicale assieme, anzi “ancorassieme” al nostro grande mago che sicuramente ci farà partecipi delle sue emozioni e noi cercheremo di ricambiarlo con il nostro affetto incondizionato! Alla prossima e… Buona vita a tutti!
L’incontro con la voce di Clà Ho iniziato il mio viaggio con il maestro Claudio Baglioni tre anni fa, così per caso, a Napoli (la “notte bianca”, durante le prove), dopo aver fatto un volantinaggio contro la manifestazione. Così mi sono fermata e ho iniziato ad ascoltarlo… La prima cosa che mi ha colpito, la sua straordinaria voce, soave e inconfondibile(riesce a conservare intatti i profumi e i colori) e "quella sua camminata strana", la malinconia dei suoi occhi piccoli, "bucati a far entrare i miei". In un attimo "tu che mi
stai nei quattro angoli del cuore", così ho iniziato ad ascoltare le sue canzoni, per me sconosciute. Il mio primo concerto il 3 novembre, “Tutti qui”,è stato un tour indimenticabile… Negli sguardi delle persone riconoscevo quella mia stessa sete di stupore e di emozioni che solo lui sa dare. E poi ci sono stati altri incontri… Ringrazio Claudio per aver incrociato il mio cammino, per tutto quello che, anche se incosciamente e involontariamente, ha portato nella mia vita, che ha creato dentro
03/11/06: la prima foto di Anna a Claudio
me e che porterò con me sempre… Almeno per il mio tempo… E un po’ di quel fiato sarà anche suo. Anna Provitera Clabber 31327
di là dal ponte
pagina 7
RIFLESSIONI - Alla rincorsa dei sogni, senza smettere mai di sperare
Percorsi di vita, strada facendo di Giulia Lima Strada facendo… quante volte ci inutile e i momenti degli incontri che ti siamo guardati allo specchio, abbiamo allietano la giornata perché hai imparato spento la luce chiudendo gli occhi e a conoscere il nuovo e a capire chi sei. messo via le chiavi di casa sprofondanStrada facendo ci accorgeremo di non do sul divano? Ci siamo fermati per essere più soli e ci affideremo alle braccia pochi istanti e abbiamo immaginato di di Dio, ci aggrapperemo al nostro grande essere su questa lunga strada che è la gancio in mezzo al cielo e dall’alto tutte le nostra vita. Quanti sono gli incroci che difficoltà sembreranno così piccole da abbiamo superato, le stradine che abfarci sentire più liberi. biamo attraversato e le salite che abbiaVoleremo sulle strade della vita con mo provato a correre? Alzate la mano coraggio, ambizione e amorevolezza. giudici, senza timore perché noi siamo Non è finita e non finirà mai questa voglia qua ad aspettarvi, siamo pronti a condi camminare tra le giornate di foschia, frontarci e a non aver paura di urlare perché poi ci saranno quelle in cui il sole ci contro chi muove i fili della nostra vita e Ad Andria il 16/01/01 (da Brever.net) accecherà e un altro percorso sarà stato contro chi la mattina si guarda allo fatto. Alziamoci in questo stesso istante e specchio sistemando la sua dura maschera. La radio è guardiamoci anche noi allo specchio, ma compiaciuti sempre accesa e stanno dando “Strada facendo”. almeno per averci provato e se i nostri giudici avranno Ogni giorno camminiamo e non siamo solo noi a ancora da pilotarci, noi gli faremo un bel gran sorriso scegliere quanto farlo perché il più delle volte le nostre perché nel nostro piccolo saremo in vetta alla vita e in scelte sono vincolate da chi ha potere. Quindi si va alla basso ci sarà sempre una sfilata di uomini in maschera. rincorsa dei sogni e non si smette mai di sperare. Le Continueremo ad andare avanti e a dire che non è strade dei ricordi, dei sorrisi, dei giorni in cui ti senti finita, perché strada facendo non saremo mai più soli...
Caro Claudio... Perugia, Gennaio 2009 Caro Claudio, come stai? Spero benone. So che sei indaffaratissimo in questo periodo antecedente l’uscita del film “QPGA”, di cui tu hai curato la colonna sonora, con uno splendido arrangiamento musicale di quei brani che hanno segnato il tuo esordio. Ti devo dire che quegli arrangiamenti sono superlativi: sono rimasta incantata in quello spettacolo che hai “regalato” a noi nei mesi scorsi, in quel tour un po’ inusuale rispetto ai tuoi ultimi concerti. Ma tu riesci sempre a stupirci ed a sorprenderci. Ti scrivo da amica, perché amica mi sento, fin da quella volta che ci siamo incontrati per la prima volta in un freddo pomeriggio invernale nella mia città, Perugia. È stato uno di quegli “attimi di eterno” di un indimenticabile unico. Ero alla vigilia di un grosso intervento chirurgico ed ero in uno stato emotivo particolare. Mi ricordo che mi avvicinai a te chiamandoti “Signor Claudio” e tu ridesti di cuore per questo mio approccio. Ti dissi del mio intervento prossimo e tu, con quegli occhi che sanno cosa dire al momento giusto, mi guardasti da amico comprensivo. Sì, sei un amico! Mi hai abbracciata come un amico e mi ha detto che tutto sarebbe andato per il meglio, scrivendomi una dedica sul Cd di allora che mi ha commosso. Claudio, sì, tutto è andato per il meglio. Ero molto preoccupata per quell’intervento chirurgico, molto preoccupata. Ti devo ringraziare perché l’incontro con te mi ha donato una forte carica per superare un attimo critico della mia salute. Probabilmente non te ne sei reso conto e non lo sai, ma l’incontro con te, in quel particolare momento, mi ha aiutato nella battaglia per vincere nella mia salute. Ecco! Mi faceva piacere comunicarti questo. Durante la mia convalescenza i tuoi brani sono stati un toccasana e quel ricordo di quelle poche frasi che ci siamo scambiati in quel freddissimo pomeriggio, sono state particolarmente salutari. Grazie Claudio. Grazie di cuore! Un Abbraccio sincero. Carmen Furfaro
LA PROPOSTA DI CLAUDIO BAGLIONI E DELLA FONDAZIONE O’SCIA’
Il Nobel per la pace all’isola e agli abitanti di Lampedusa DOLCI PENSIERI UNA SMORFIA,UN SORRISO ILLUMINA IL TUO VISO UN’IMMAGINE,UNA VOCE E’ IMPRESSA E NON MI DA’ PACE. CON UN TUO SGUARDO FUGACE DIVENTO INCAPACE IL TUO ESSERE SFUGGENTE RENDE ME INTRIGANTE. IL TUO CALORE M’AVVOLGE IL TUO AMORE MI COINVOLGE LA MIA VITA ORA E’ UN SOGNO E DI PIU’ NON HO BISOGNO Angiola Sorrentino
«Lampedusa malgrado viva da sempre una condizione di forte disagio e gravi difficoltà, dà tutta se stessa nell’accogliere i migranti, cercando di offrire futuro a quanti, nella loro patria, se lo vedono negare da persecuzioni, guerre, ingiustizie e carestie. Una terra e un popolo che insegnano al mondo il significato delle parole civiltà e sacrificio , dimostrando cosa vuol dire umanità restituendo senso e valore alla parola speranza, indicando la rotta verso un mondo nuovo, finalmente degno di essere abitato da uomini davvero degni dell’appellativo di uomini». (fonte: www.fondazioneoscia.org)
Il Sole e la Luna Lo splendente Sole nel cielo chiede alla luminosa Luna di poterla incontrare perché sono secoli, dall’inizio della luce, che brama di poterla sfiorare. La Luna desidera l’Astro più della sua vita e le brillanti stelle sono testimoni, nell’immensità dell’Universo, del loro continuo cercarsi e della passione che li lega da sempre, passione mai esplosa ma che è nell’anima di entrambi, che ha necessità di invadere i corpi, di fuoriuscire con impeto,
di dar fuoco ai loro confini, tanto è il desiderio prorompente contenuto nei loro cuori. Continuano a cercarsi, a rincorrersi nell’immenso scenario del cielo, tra colori sfumati, e si accontentano di quegli attimi fugaci in cui il blu notte si fonde con il biancoroseo chiarore dell’aurora quel momento in cui sanno di occupare l’uno il posto dell’altra sopra l’orizzonte dove gli innamorati puntano il loro sguardo per ritrovare gli occhi della persona amata. Carmen Furfaro
Il primo incontro Inizio col dire che sono cresciuta con Claudio, ci dividono pochi anni di età. Correva l’anno... No! Meglio non dire quale, meglio raccontare del mio primo incontro con lui! Tour Crescendo, dopo varie “indagini” scopriamo in quale albergo pernotta Claudio! Andiamo? Non andiamo? Andiamo! Eravamo lì davanti e guardavamo l’atrio dell’albergo sperando di vederlo passare. Alziamo lo sguardo ed eccolo lì, seduto al tavolo che cena (chissà cosa mangia!). Chiediamo al portiere dell’albergo se può dire a Claudio che siamo lì ad aspettarlo ma lui ci dà poche speranze: Baglioni è stanco, ha avuto una giornata faticosa, ma ci assicura che ci proverà. Ci guardiamo un po’ deluse, ma aspettiamo ancora un po’. Sbirciamo dalla finestra e vediamo che Claudio si alza e scompare! Uffa! Sarà andato a dormire! Invece eccolo apparire nell’atrio: guarda fuori, ci vede e fa segno di entrare! Ci guardiamo: ma dice proprio a noi? Sììì!!!! Ci sorride e ci fa segno di entrare. Ci tremano le gambe: e ora? La testa ci si svuota, avevamo pensato tante volte alle domande che gli avremmo voluto fare e invece non ci viene fuori nulla se non un banale: “Come stai? Bello il concerto!”. Sandrone ci dice di non fare foto ma, per fortuna, Claudio si rende disponibile e si lascia fotografare con noi: rilascia autografi e sorrisi a tutti i presenti. Vi risparmio la foto, è venuta malissimo, le mani ci tremavano, gli occhi erano sbarrati dall’emozione!!!!! Però il bacio che Claudio mi ha dato sulla guancia lo sento ancora! Elena
pagina 8
di là dal ponte
Stiamo organizzando due mini raduni per vedere assieme il film nelle sale l’11 febbraio in provincia di Novara (a Castelletto Sopra Ticino) nella multisala “Metropolis”, o al Cinema Adriano di piazza Cavour a Roma. Ecco tutte le informazioni! Raduno Roma Cinema Adriano Piazza Cavour 16- 23 Quartiere Prati Telefono: 06/36004988 Per info e per confermare la presenza: giordano.martelli@tiscali.it Sito Cinema Adriano: http://adrianocecchigori.primissima.it/
Raduno Novara (Castelletto Sopra Ticino) Multisala Metropolis SS33 del Sempione Telefono: 0331/914285 Per info e per confermare la tua presenza: roberta@senzamusica.net Sito multisala Metropolis: www.metropolis-area.com Gli orari saranno poi comunicati via mail a chi avrà aderito all’iniziativa. Non mancate a questi straordinari appuntamenti: un’occasione per vedere assieme il film QPGA ma anche per incontrarsi!!!
OLTRE COVER BAND Claudio Baglioni ROMA 20 FEBBRAIO 2009 MC PATCH'S Via Prenestina 1051 ORE 22:00 Per informazioni e prenotazioni: 06/2282674
Puoi scaricare gratuitamente la rivista da questi siti:
è un periodico multimediale amatoriale, non ufficiale e completamente gratuito dedicato a Claudio Baglioni http://serenatainsolxte.spaces.live.com
www.tuttiqui.net
www.brever.net
Lo staff:
www.ancorassieme.net
Responsabile pubblicazione: Enrico Avagliano Coordinamento editoriale: Fabio Conti Grafica: Gianluca Sorrentino Segreteria organizzativa: Roberta Massaro Organizzazione tecnica: Pasquale Picone - Nicoletta De Lucia
www.cucaiotv.net
www.senzamusica.net
Hanno collaborato a questo numero: Angiola Sorrentino - Carmen Furfaro Roberta Massaro (Robbosa) - Grazia di Ancorassieme.net Giulia Lima - Renato Castelli - Francesco Mosconi Gianna S. - Michela8 - Dago Anna Provitera (clabber 31327) - Elena
www.brever.net/stelledistelle/
Tutti i fan di Claudio Baglioni possono collaborare a questa rivista!
www.granduomo.altervista.org
www.stradafacendocb.altervista.org
www.smnewsblog.wordpress.com
Questo numero è stato chiuso il 4 febbraio 2009. La precedente fanzine è stata scaricata 575 volte. L’appuntamento con la prossima rivista è per fine febbraio/inizio marzo!
www.radiocucaio.it
Invia articoli, foto e materiale a: info@tuttiqui,net info@radiocucaio.it
Fanzine Italiane - Associazione di Promozione Sociale
www.fanzineitaliane.it