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S. Pasqua 2015

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“Non temete; andate ad annunziare ai miei fra-

telli che vadano in Galilea: là mi vedranno.” (Mt 28,10) Lo Spirito del Signore Risorto rompa i nostri indugi e le resistenze, ci avvolga della sua luce e ci doni il coraggio di un annuncio pieno di speranza. Buona Pasqua! Fraternamente

Madre Ottavina

La parola del Fondatore

ante volte pensiamo di essere “amici di sser figli e figlie è dunque un dono di Dio, T Gesù”, ma in realtà nella parola di Dio ab- E infinito e straordinario, che deve essere acbiamo un’indicazione più forte: siamo realmen- colto ogni giorno con infinita riconoscenza. te figli di Dio, nel suo Figlio Gesù. Ne condividiamo la vita, abbiamo l’unico Padre, condividiamo il suo essere famiglia trinitaria, camminiamo con lui ogni giorno della vita. Certo che per essere figli dobbiamo far posto a questa realtà vitale, fondamentale, dobbiamo togliere ogni altra cosa, anche se ci sembra importante. Il dono di essere figli è così importante che P. Antonio Pagani lo scrive come dono della stessa Trinità, un dono straordinario dell’amore di Dio che si riversa su noi: “Perciò, per mezzo dello Spirito Santo, che è l’amore del Padre e del Figlio ed è l’unità, la soavità, la bontà, il loro bacio e abbraccio, tutto ciò che c’è in comune tra Figlio e Padre, viene concesso all’uomo per grazia e figliolanza. E l’uomo, che si trova così immerso in Dio, merita di essere fatto per grazia quello che è Dio per natura. Infatti nell’antico e nel nuovo Testamento più volte si trova che gli uomini sono chiamati dei e figli di Dio.” (milizia cf. Parte terza, cap. 67)).

Ogni giorno bisogna che prepariamo il nostro cuore a rinnovare e ricevere questo dono infinito: “È opera dell’uomo preparare di continuo il suo cuore, spogliando la volontà dalle basse passioni, liberando la ragione e l’intelletto dalle preoccupazioni e la memoria dalle occupazioni oziose e anche a volte da quelle che sembrano necessarie, affinché nel giorno felice del Signore e nell’ora che a Lui piace, quando tutte le potenze dell’anima sentiranno la voce dello Spirito Santo che insegnerà e suggerirà loro quelle cose che si devono pensare e desiderare di Dio, subito, senza indugio e senza alcun impedimento, possano insieme concorrere liberamente e cooperare in bene e fortificare e accrescere in sé la conoscenza, l’amore, l’unione, l’amicizia e familiarità di quel sommo bene e unico Creatore, Redentore e loro Amatore.” (Milizia, Parte 3, cap. 67). (dall’omelia di mons. Gasparini, 3-1-2015)


3 gennaio 2015 Memoria del Fondatore

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innoviamo ogni anno la memoria del nostro amato Fondatore P. Antonio Pagani nello sforzo di seguire sempre meglio le sue esortazioni e il suo dono di sé al Signore e ai fratelli.

11 marzo 2015: Via Crucis cittadina

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ette stazioni per la via Crucis che mercoledì 11 marzo si è snodata lungo le vie del centro di Padova. La preghiera è stata guidata dalla riflessione di sei diversi ordini religiosi, presenti a Padova e impegnati sul fronte della sofferenza e dei bisogni della persona. La prima stazione è stata affidata ai Giuseppini del Murialdo; la seconda, in piazza dei Signori, alle Salesie; la terza, al municipio, ai Camilliani. Davanti alla chiesa dei Servi, si è tenuta la quarta stazione, guidata dalle Suore Dimesse; la quinta stazione, preparata dalle Suore Terziarie Francescane Elisabettine, a San Daniele; la riflessione della sesta stazione, in Prato della Valle, è stata a cura dell’Ordine Francescano Secolare. Mons. Mattiazzo, vescovo di Padova ha guidato la settima stazione nella basilica di sant’Antonio. Nell’occasione anche un ricordo di Maria Bonino, pediatra di Medici con l’Africa Cuamm, morta dieci anni fa in Tanzania dopo aver contratto il virus di Marburg. Erano presenti anche alcuni membri della Fraternità Laicale P.A.P. A uno di essi è stato affidato il compito di portare la croce alla IV stazione, dalla chiesa dei Servi al Prato della Valle.

La Croce

a partecipazione a cerimonie religiose nel L tempo di attesa della Pasqua è qualcosa di speciale; si celebra il cuore della nostra Fede, quel

da Sr. Marilena che sarei stato il crucifero durante la Via Crucis organizzata dalla Diocesi di Padova nella parte di percorso affidata alla Suore Dimesse, la IV^ stazione; la data del rito era fissata per mercoledì 11 marzo 2015, partenza dal Duomo di Padova e arrivo alla basilica di Sant’Antonio attraversando le piazze del Centro sino a Prato della Valle e di lì poi, appunto, al Santo. Il tempo di attesa l’ho passato immaginando come potesse svolgersi la celebrazione, quali condizioni atmosferiche ci sarebbero state, quali difficoltà avrei incontrato ma, soprattutto, pensando a come mi sarei sentito nel “portare la croce”, non solo figuratamente ma – per una volta - concreta-

Mistero che, per quanto lo si contempli, rimane sempre inarrivabile e incomprensibile: come si possa arrivare sino alla morte per l’Amore e per la salvezza del prossimo. Nel corso della mia vita sin qui avevo partecipato a varie celebrazioni della Via Crucis, sia come fedele alla sequela di Cristo crocifisso, sia come lettore di statio, ma quest’anno ho vissuto una nuova e grande esperienza. E siccome le cose belle vanno preparate e pregustate, con l’anticipo di un mese sono stato avvisato 2


do non Lo vediamo così vicino. Ed è arrivato anche il mio turno; con trepidazione ho preso la croce dal precedente portatore e mi sono messo in ascolto dei sentimenti del mio cuore e del mio corpo. La croce, retta con le mani di fronte a me e non portata sulla schiena come Nostro Signore Gesù, non mi è sembrata “pesante”, bensì “ingombrante”. La sensazione d’ingombro e d’impedimento nasceva dal fatto che la parte inferiore della croce urtava contro le ginocchia e mi ostacolava nella camminata. Da questo fatto mi sono sorte alcune domande: “ma la croce è un impedimento nella mia vita?”, “cosa sono disposto a fare per la croce?”, “accetto la mia croce, e come la porto?”, “come mi comporto di fronte alla cattedra della croce?”. Le domande che mi sono posto in quel frangente non si sono affatto assopite ma m’accompagnano anche ora che non sono più nella Via Crucis ma proseguo lungo la mia via vitae.

mente. È infine giunta la sera prefissata; con una certa emozione mi sono messo tra la folla presente nella cattedrale del Duomo a seguito della croce, in attesa che arrivasse il mio turno. Usciti dalla chiesa una prima considerazione mi è venuta alla mente osservando alcune persone intorno a noi, talune di quelle che popolavano le piazze attraverso le quali è passata la processione, persone che erano lì già da prima e che – a prima vista – non avevano intenzione di partecipare al rito: al passaggio della Croce queste si zittivano, come se la consapevolezza del sacrificio dell’Innocente a cui stavano assistendo li avesse presi e avesse reso non più possibile il parlare. Una forte emozione mi ha pervaso anche osservando le finestre delle case lungo il percorso: da queste si affacciavano persone che poi si trattenevano in preghiera: il passaggio di Nostro Signore non ci lascia indifferenti, ma ci richiama e ci forza a quell’attenzione che non sempre abbiamo quan-

Queste sono le domande, insieme ad altre, che ci salvano perché – per Grazia – sono come l’acqua fredda sul volto: non ci fanno addormentare, ci rimettono alla Sua presenza, che diventa per noi scomodo specchio della miseria che siamo, ma contemporaneamente speranza certa che saremo salvati. Eugenio Ziliotto FL Padova

I miei Esercizi spirituali a Casa Marina Cavallino

nche quest’anno mi sono A regalata tre giorni di puro benessere spirituale: ho accet-

tato l’invito di partecipare in parte agli esercizi con le Suore Dimesse a Cavallino. Accompagnate da don Mario Guariento abbiamo potuto approfondire il tema dell’Eucarestia attraverso le sue lezioni e alcune letture dalle Sacre Scritture e dagli scritti del Venerabile Padre Pagani. Innumerevoli sono gli spunti di riflessione e di stupore che mi accompagnano dopo queste giornate e non nascondo la mia difficoltà nel riassumere in poche

parole concetti tanto preziosi. La Chiesa ha ricevuto l’Eucarestia da Gesù Cristo come il dono per eccellenza, perché in Essa si è donato a noi e in Essa c’è tutto il progetto della nostra salvezza. Nostro impegno non è solo conservare questo dono, ma viverlo nella quotidianità. La nostra vita acquisterà un sapore speciale se guidata dai principi costitutivi della Eucarestia: il dono, la speranza e il ricordo del cuore. Dove, dono è la carità con cui 3

dobbiamo renderci presenti agli altri; speranza è la fiducia nella Sua promessa e nella Sua presenza; il ricordo del cuore è la interiorizzazione della Sua Parola. È stato tutto così importante e io mi sento così incapace... probabilmente l’unica cosa che riesco a dire bene è: GRAZIE! Paola Buttazzoni FL Udine


Dalla Cattedra della Croce: Le ultime sette parole di Gesù Lungo le suggestive vie di Costozza, seguendo Gesù nella sua Via Crucis.

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e ultime sette parole di Gesù ci hanno accompagnato nel salire la Via Crucis, domenica 22 marzo, proposta dalla Fraternità Laicale “P. Antonio Pagani” e dalle Suore Dimesse Figlie di Maria Immacolata. Ci siamo ritrovati con un gruppo di fedeli davanti alla chiesa parrocchiale di Costozza per poi incamminarci in processione lungo il percorso, passando per la chiesetta di San Michele e poi dentro Villa Carli, nel bellissimo parco secolare. Lì abbiamo sostato e pregato, poi siamo andati ad “abbeverare lo spirito” alla fontana in Piazza Giovanni da Schio. Sotto il Volto, abbiamo preso la Via delle Grotte per fermarci a pregare nel sagrato della chiesetta di Sant’Antonio, dove i minatori in passato sostavano a preparare l’animo prima di andare a cavare la pietra nelle grotte, da cui molto spesso uscivano malconci o... morti… Siamo passati davanti alla grande grotta e poi su fino al sagrato dell’Antica Pieve di San Mauro a dire con Gesù “tutto è compiuto!”. Giù per la stradina ciottolosa abbiamo chiesto a Dio con le parole di Padre Antonio Pagani la grazia di poter “desiderare con ardore di camminare sempre per questa via stretta, sassosa e spinosa e di sentire avversità, disagi e pene, per compatire con il suo dolcissimo Signore”. Grazie, fratelli e sorelle, laici della Fraternità Laicale e religiose Suore Dimesse di averci donato questi momenti così belli, che ci hanno fatto gustare la gioia della fede e la bellezza di questi luoghi, che tanto ha amato anche il Venerabile Padre Pagani. Davanti alla sua statua abbiamo sostato e pregato per ringraziare Dio e per chiedere aiuto nella vita quotidiana. Il tutto poi è stato rallegrato da un “goccio d’acqua” alla Scuola Materna “Mons. Luigi Zanellato” insieme anche a qualcosa da mettere sotto i denti. Grazie anche alle nostre Suore che, qui a Costozza, danno tanto di sé ogni giorno nel silenzio e nel servizio generoso. A tutti una Buona Pasqua! don Giorgio, parroco dell’UP CostozzaLumignano

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 INCONTRI DI ZONA 2015

Sabato, 28 febbraio a COSTOZZA con BASTIA, VICENZA, OSPEDALETTO e ZANÈ. Sabato, 07 marzo a PADOVA con VIGONOVO, NOVENTANA, STRA e URBANA. Sabato, 21 marzo a RONCHI con TOMBELLE e CORTE; a TRIESTE con ANZANO e UDINE; a MANDRIA con LUVIGLIANO, CASELLE e TORREGLIA.

è capitato anche a noi di accostarci a F orse Gesù di nascosto, di notte, per timore e giu-

dicativi: nella parte interna il drappo blu, il colore del buio e del dubbio; nella parte esterna il drappo rosso a evidenziare il colore dell’amore di Dio e la forza dello Spirito Santo; nel mezzo un candido drappo bianco a rappresentare la gloria, lo splendore, la luce e la potenza del Padre con il Figlio e lo Spirito. Ai piedi della presentazione, una lanterna con il lume acceso: in quella luce siamo immersi noi che, nella ricerca di Cristo, abbiamo bisogno di uno spiraglio di luce che illumini e guidi i nostri passi. Naturalmente, in bella evidenza, non poteva mancare il libro della Parola: la presenza di Dio nella nostra vita con la sua Parola di verità. Madre Giampaola con la consueta saggezza e capacità ha sviluppato i vari risvolti proposti; certamente la semplicità e la chiarezza della sua esposizione ci hanno stimolato nella conoscenza di Nicodemo, che (beato lui!) ha potuto fissare il suo sguardo negli occhi del Maestro. Al solo pensiero di questo toccante momento vengono i brividi. Dopo una breve pausa, ci siamo ritrovati nella sala per condividere i frutti delle nostre riflessioni. Tutti gli interventi sono stati accolti come doni del cuore, come suggerimenti formativi, come ricchezza e motivo di ringraziamento: Nicodemo è anche “mio parente”: mi ritrovo an-

dizio degli altri, ovvero per comodità di poter pensare e agire diversamente da quanto abbiamo visto e udito. Gesù attesta che l’uomo non si può salvare con una spiritualità a suo piacimento, anche se la vive con serietà. Occorre che dall’alto, ossia da Dio, venga la salvezza. Occorre nascere di nuovo ad una vita diversa. “Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo”. (Gv 3,13) È questo “nascere di nuovo, rinascere dall’alto” che Gesù è venuto ad annunciare e a realizzare. Nascere di nuovo, sentire “il vento che soffia dove vuole, ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito” (Gv 3,8), lo Spirito Santo, dono di Dio ad ogni credente che accoglie la testimonianza del Figlio. Nessuno lo vede, ma tutti possiamo avvertirne gli effetti. Nicodemo e le parole di Gesù sono un invito a riflettere anche per noi, che abbiamo conosciuto e amato Dio, seguito un invito a confermarci sempre in Lui, con l’aiuto dello Spirito. COSTOZZA

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l 7 marzo scorso, la Fraternità Laicale di Costozza ha accolto con gioia le Fraternità Laicali di Bastia, Ospedaletto e Vicenza per l’ormai consueto e atteso incontro di zona. Dopo i sempre calorosi saluti e un dolce momento di ristoro, ci siamo apprestati a conoscere il tema del raduno. Stupenda la sorpresa di Madre Giampaola come relatrice e guida per lo sviluppo del tema! Ci siamo sentiti, perciò, davvero fortunati e privilegiati. Nicodemo era il personaggio al centro dell’attenzione e della riflessione. Particolarmente indovinata la collocazione dell’icona, raffigurante l’incontro tra Gesù e Nicodemo, circondata da tre drappi dai colori molto in-

COSTOZZA

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ch’io a farmi tante domande di fronte alla vita di ogni giorno. I dubbi sani sono positivi per farli propri. Il mio sentirmi a posto perché vado a Messa? La riflessione di oggi mi ha messo in crisi e sento che per grazia devo fare qualcosa di più. Le croci cambiano la nostra vita e ci portano vicino a Gesù. Credo che la Parola e la vita di Gesù non bastino: ci vuole il mio sì. La verità cresce in noi in base alla nostra ricerca. Nicodemo va di notte da Gesù. Oggi anche noi, come Nicodemo, siamo alla ricerca di Gesù. In quale segno Dio ci mostra che dobbiamo andare avanti? La serenità interiore, che parla dentro di noi. La legge da sola non sta in piedi. Guardando l’icona, la lanterna sta alla base. La spinta per Nicodemo viene da questa luce. Apriamo il cuore per accogliere lo Spirito Santo che vuole abitare in noi per distruggere l’uomo vecchio e farci rinascere a vita nuova in Cristo. Certamente questi incontri straordinari porteranno il loro frutto. Per noi è stata immediata, la gioia di avervi preso parte pregando, cantando, meditando. Per concludere in bellezza, tutti abbiamo ricevuto in dono un bulbo di giacinto quasi a ricordare il profumo intenso di Gesù. Nell’incontro, anche la presenza di Padre Antonio Pagani aleggiava benedicente su di noi.

Prima di salutarci, dandoci l’arrivederci alle prossime tappe, ci siamo rifocillati in allegria. Con in cuore tanta serenità, tante attese e domande, siamo tornati alle nostre case, pensando anche a che cosa potremo scrivere sul retro dell’immagine a ricordo di questo incontro di zona. Lina FL Costozza

RONCHI abato, 21 marzo c’è stato l’incontro zonale e S noi Fraternità di Ronchi abbiamo accolto le Fraternità di Tombelle e di Corte. Abbiamo vissu-

to un momento intenso, bello, condividendo le nostre esperienze e difficoltà della vita. Il vangelo proposto è stato l’incontro notturno di Nicodemo con Gesù. Questa figura sapiente, benestante aveva bisogno di conoscere meglio Gesù, perché nessuno parlava come lui. Nel nostro incontro è emersa la parola chiave Amore: l’amore può essere festa, può essere dolore, ma sarà sempre soltanto amore, amore a caro prezzo!. Dio è amore, ha donato suo Figlio per noi, per amore. È bello sentirsi amati, poter amare, donare a perdere. Quante volte in famiglia, nel lavoro, in comunità diamo amore e perdoniamo! Ogni giorno chiediamo al Signore il dono di poter nascere di nuovo, cioè di rinnovarci sempre nell’amore. Ringraziamo la Fraternità, perché questi incontri sono di supporto per la nostra vita. PADOVA

RONCHI

Raffaella FL Ronchi

ono grata alla Fraternità S Laicale per questa opportunità di incontro tra noi, ma

soprattutto di incontro con il Signore. Quante difficoltà possono sorgere ogni volta! Sarebbe più facile cedere, rinunciare, ma il desiderio di incontro è troppo forte, la gioia che ne ricevo ogni volta è più forte dello sforzo di rendermi libera per questa esperienza, che mi scalda il cuore. La mia preghiera di scorgere il volto di Cristo negli altri, nelle persone che il Signore mi ha posto accanto, amandole anche quando costa fatica, perdonando anche quando mi sento ferita e offesa, mi incoraggia, mi dona pace e mi rinfranca nel cammino verso il bene.

Anna Maria FL Corte

MANDRIA Sabato 21 marzo, alle ore 9,00 si è tenuto l’incontro di 6


gare e a mettere in noi un piccolo seme che possa spingerci alla ricerca. Ci ha fatto constatare che non è tanto il rispetto della legge che bisogna avere, seppure necessaria, ma la corrispondente azione nella vita, nella quotidianità, ossia avere amore verso il prossimo. Dopo una pausa di riflessione abbiamo esposto i punti che più ci hanno colpito. È emersa l’importanza del silenzio, dell’estraniarsi da tutto e da tutti per cercare nel buio del nostro io e fare spazio per accogliere Dio ed entrare in comunione con Lui. È emerso anche che un po’ tutti ci sentiamo Nicodemo, ma che forse a differenza di lui ci arrendiamo prima, più facilmente e non portiamo avanti i nostri interrogativi, magari accontentandoci di comportamenti abituali. Cerchiamo di essere buoni cristiani, di incontrare Gesù nell’Eucarestia, ma poi facciamo fatica a incontrare Gesù nel fratello e ci dimentichiamo che “tutto quello che avremo fatto al più piccolo dei fratelli lo abbiamo fatto a Lui”. Questo incontro, in periodo quaresimale, è stato un forte scossone che ci ha costretti a riflettere e a cercare di rinascere a nuova vita. Alla fine ci siamo portati dentro una grande verità da meditare: “Guardati come Dio ti guarda”. Pensando a questo, il nostro cuore si apre alla speranza perché sappiamo che non saremo mai soli. L’Amore di Dio sarà sempre con noi. Un caro saluto e Buona Pasqua a tutti.

TRIESTE

zona a Mandria con le Fraternità di Torreglia, Luvigliano, Caselle. È stato molto bello, interessante e illuminante, imperniato sul tema della ricerca della verità. Il brano sapientemente commentato è stato quello di Nicodemo. Suor Franca ha fatto emergere i punti salienti della personalità di Nicodemo, uomo di legge, istruito, benestante, esperto di Bibbia, considerato “maestro in Israele”. Eppure proprio lui con tutto il suo sapere cerca di più, capisce che non è tutta lì la verità, e al buio, di notte (per poter essere poi illuminati) va da Gesù a cercare di capire perché si sente così affascinato da Lui e perché in cuor suo è convinto di poter trovare risposte alle sue inquietudini. Emblematica è la risposta di Gesù: “Se uno non nasce dall’alto non può vedere il Regno di Dio”. Suor Franca ha continuato a spie-

Emanuela e Franco FL Torreglia

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Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre. Gesù non è un personaggio del passato: Egli continua sempre ad illuminare il cammino dell’uomo. Avere fede non significa non avere momenti difficili, ma avere la forza di affrontarli sapendo che non siamo soli. C’è un urgente bisogno di una testimonianza credibile della verità e dei valori del Vangelo. Il vero amore non bada al male ricevuto. Gioisce nel fare del bene. Non c’è peccato che Dio non possa perdonare. Basta che noi chiediamo perdono. Nei momenti più brutti, ricordate: Dio è nostro Padre; Dio non abbandona i suoi figli. Lasciamo che Dio ci riempia della sua bontà e misericordia. 7


ghiera personale? Coltivo la dimensione “familiare” della preghiera? 2 - Mi impegno a vivere fedelmente le mie responsabilità? Considero la famiglia, il lavoro e ogni mia realtà come un dono? Vivo lo spirito di pace, di fedeltà, di condivisione e di rispetto? Sull’esempio di P. A. Pagani accolgo ogni persona con cuore umile e lieto? Riservo un amore “preferenziale” per i più poveri? 3 - Conformo a Lui il mio modo di pensare e di agire? Cerco di assumere lo “stile di vita” di Cristo povero, obbediente e casto? Mi apro alla condivisione e alla solidarietà? Mi impegno a testimoniare i frutti dello Spirito Santo: amore, gioia, pace, bontà, libertà, verità? 4 – M’impegno a testimoniare la mia vita cristiana con iniziative e scelte concrete? Partecipo attivamente alla pastorale parrocchiale, secondo i doni ricevuti e le mie possibilità? Sull’esempio di Maria, riesco a essere segno di speranza, con umiltà e semplicità di cuore per essere forza trasformatrice del “Vangelo”?

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empo di consapevolezza, di silenzio, di riflessione,... Ogni passo verso la Croce ci farà assaporare la gioia di avvicinarci di più a Lui e ai nostri fratelli. Un passo per volta, fedeli alla nostra fede di battezzati con la pace nel cuore. Questo tempo di Quaresima è stato per il nostro gruppo di Tombelle l’occasione per riflettere, dopo due anni dalla Promessa, sui capitoli della regola di vita e trovare nuovo slancio d’amore e di carità. Abbiamo ripensato ai quattro capitoli, chiedendoci se stiamo concretizzandoli nella nostra vita quotidiana: 1 -Come accolgo la Parola di Dio, come la medito e la vivo? Dedico tempo di silenzio alla pre-

FL Tombelle

DAL BRASILE ggi abbiamo una grande gioia nella nostra O comunità, perché siamo in sei. Pensate che fraternità! C’è sempre qualcosa di nuovo e sempre

re le Promesse e per un piccolo gruppo che le farà per la prima volta. È stato dato il calendario dell’anno 2015 con importanti momenti segnati: la

per la gloria del nostro Dio che ci ama e ci accompagna. Sabato, 21 febbraio, c’è stato il ritiro con la Fraternità Laicale, sul tema: “Camminare insieme per amare e servire”. Chiara e Arianna in particolare vi hanno partecipato con entusiasmo e interesse. Sr. Luzia era con noi e ci ha aiutato a riflettere, pregare e a impegnarci a vivere più in profondità il nostro battesimo. “Io sono venuto per servire”, sono le parole di Gesù che sono state scelte per la Campagna della Fraternità in Brasile. Questo sarà così un tempo favorevole per i fratelli laici a rinnova-

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della Madonna della Penha o Madonna della Gioia, affinché la Madonna, Regina della Montagna e del Mare benedica la nostra Arcidiocesi con le sue milleduecento comunità. Condividiamo le preghiere nate nel ritiro, come espressione della comunione dei nostri fratelli e sorelle: Io ti lodo e ti ringrazio Signore, per i doni che ho ricevuto. Lodo il Signore, perché è buono e eterna è la sua misericordia. Donaci, Signore, uno spirito compassionevole e generoso, uno sguardo buono e paziente. Allontana da me l’odio. Che il mio cuore ti ami senza misura. Grazie, Signore, per il dono della vita. Il Signore è la mia fortezza! Il Signore mi ha inviato nella Fraternità Laicale! Mi ha mostrato il cammino di luce, mi ha dato coraggio e gioia. Il Signore è sempre vicino a me, mi ricordo dei tempi di bambina, quando mi liberava dai pericoli dalle insidie del nemico. O Dio mio, abbi compassione di me, perché ho tanto da fare nella mia confusione, ma so che tu sei la mia luce e la mia salvezza. Signore, abbi compassione di noi, delle nostre debolezze, perché siamo miserabili e peccatori, ma ogni giorno cerchiamo la conversione per servire e amare te e i fratelli. Amen.

visita della Madre Generale a maggio; un momento di formazione per gli animatori dei nuovi gruppi; l’assemblea di tutti i gruppi della Fraternità Laicale dei tre Stati che sarà realizzata a Duque de Caxias, come preparazione all’apertura dell’anno celebrativo dei 40 anni di presenza delle Dimesse in Brasile. I segni sono importanti per le persone: i sandali che ci aiuteranno a pensare che dobbiamo sempre fare il primo passo verso l’incontro con i fratelli; il quadernino servirà per scrivere l’impegno assunto per non dimenticarlo; la matita con la punta affilata per poter scrivere bene, perciò dovremo usare il temperino che fa male, perché taglia, ma è necessario. Le parole di Gesù: “Io sono venuto per servire” e le parole del Papa: “Uscire per piccoli annunci fatti con gioia” conquistano il cuore di tutti. Per concludere il ritiro c’è stata l’apertura della Campagna della Fraternità con solennità, nel Convento

Sr. Annapaola Zuin

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on il nuovo anno scolastico 2014-2015 è ripartito il progetto di Casa Speranza (Luvigliano di Torreglia PD) con l’accoglienza di alcuni bambini, che hanno bisogno di essere seguiti nei compiti. Bianca, Imerio, Laura, Anna Maria ed io, Roberto che vi scrivo, con sr. Mariacristina e sr. Maria Celeste abbiamo dato la nostra disponibilità. Altre famiglie si sono poi unite, collaborano per il servizio di trasporto dei ragazzi e con gioia donano tempo, affetto e amore. Con soddisfazione stiamo constatando che i ragazzi si impegnano per crescere e mi-

gliorare e si notano già buoni risultati dal punto di vista scolastico e relazionale. Ora abbiamo in mente di avviare il progetto “L’orto per amico” cioè la realizzazione di un orto in un pezzo di terra prospiciente alla casa, per favorire nei ragazzi il senso di responsabilità, l’attenzione alla cura, alla crescita, il contatto con la natura, il rispetto del creato e tanto altro. L’esperienza che viviamo non è senza fatica anche per i nostri quotidiani impegni personali e di famiglia, ma questa avventura è come “un giogo dolce e un carico leggero”.

Bianca e Roberto FL Luvigliano

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’attività di Casa Speranza e il progetto “Crescere insieme” sta portando i suoi primi piccoli frutti: i ragazzi partecipano con impegno alle attività scolastiche e di laboratorio che vengono proposte. Tutti, ragazzi e adulti, interagiscono mettendo a disposizione competenze professionali, umane e doni naturali. È uno stile semplice di famiglia dove si scopre di stare bene insieme, educando e assaporando il gusto per la vita. È stato positivo e coinvolgente il laboratorio di cucina in

occasione del Natale, un divertimento impastare e dare forma ai biscotti, che poi sono stati cotti nel forno. Quel giorno la merenda ha avuto il sapore della famiglia e dell’aver preparato qualcosa insieme. Poi abbiamo confezionato dei sacchettini di biscotti da portare a casa con un bel biglietto augurale scritto dai ragazzi. Continuiamo con fiducia il nostro servizio, auspicando che altri possano collaborare a queste iniziative di solidarietà. Imerio, Laura e Anna Maria FL Torreglia

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l 23 maggio 2015 noi, Suore Dimesse di Padova, daremo inizio alle celebrazioni - si concluderanno nel maggio 2016 - per festeggiare i 400 anni di presenza a Padova. Per quattro secoli, la Casa Madre di Padova è stata luogo di educazione che ha resistito alle intemperie dei tempi, compresa la soppressione napoleonica, costituendo un punto di riferimento significativo in città. La nostra storia è saldamente intrecciata con quella di Padova e il suo tessuto sociale, culturale e di fede. Desideriamo, perciò, che questo evento sia soprattutto un’occasione d’incontro per rinsaldare le relazioni con gli ex-alunni e per offrire una possibilità di conoscenza del nostro servizio educativo a quanti lo desiderano. Viviamo con memoria grata verso il passato, per vivere intensamente il presente, con lo sguardo rivolto al futuro, riconoscenti alla fedeltà di Dio e delle nostre Sorelle, per i quattro secoli vissuti in questa Comunità, secondo il Carisma del nostro Fondatore: carisma portato qui e vissuto da Madre Maria Alberghetti fin dal 1615.

IL LOGO È rappresentativo dell’evento dei 400 anni, per questo il tratto che lo definisce nel suo insieme esprime proprio questo numero. I due anni che indicano quello di apertura, il primo, e dei festeggiamenti, il secondo sono riportati all’interno di una linea che sta a indicare il percorso storico che le Dimesse hanno potuto vivere dai loro inizi fino a oggi. Questa linea è una somma di pennellate, a significare i legami che, nei secoli, si sono costruiti in questa casa – di Padova, in particolare, ma nel mondo in generale – tra persone concrete e con un proprio volto, tra generazioni, tra comunità civile e comunità religiosa. La linea non ha, a sinistra, un preciso inizio e soprattutto sfuma verso destra, a indicare che la storia continua, aprendo con fiducia al futuro; è una linea, quindi, che vuole indicare movimento, intreccio, apertura, slancio, novità. All’interno dello zero che sta al centro campeggia l’immagine del pellicano, che nutre i suoi piccoli con alcune gocce del suo sangue: è un simbolo che è stato associato al dono di Cristo nell’Eucaristia – e quindi sulla croce – dalla tradizione cristiana. Le suore Dimesse l’hanno particolarmente caro sia perché esprime in una sintesi esaustiva il Carisma dell’Istituto, sia perché compare stampato fin dalle prime pubblicazioni dei testi del Fondatore, il francescano p. Antonio Pagani. Il colori sono l’azzurro e il blu, insieme compongono i riflessi del cordone di seta che le Dimesse portano per sorreggere il loro crocifisso: colori scelti, appunto, perché rappresentano l’Immacolata anche nell’iconografia classica. Le Dimesse portano nel loro nome pure il titolo di figlie di Maria Immacolata: guardano alla Vergine come modello di vera discepola di Cristo suo figlio, per camminare con la sua guida verso una somiglianza sempre più vera al cuore del Crocifisso, che ha donato tutto se stesso per amore.

Preghiera di ringraziamento per i 400 anni delle Suore Dimesse a Padova

GLORIA A TE, SIGNORE! Gloria a Te, Padre misericordioso, che ci hai custodite nel tuo amore e per tua grazia ci hai rese strumenti di bene per i nostri fratelli nella tua Chiesa. Gloria a Te, Cristo Gesù Salvatore, sulle tue spalle ci ha poste il nostro Fondatore; la tua Parola ci ha condotto lungo i secoli, il tuo Pane ci ha sostenute nel lungo cammino. Gloria a Te, Spirito d’Amore, che sempre sospingi la nostra Famiglia fino agli estremi confini della terra, rinnovaci ancora e rendici testimoni dell’Amore, oggi. Gloria a Te, Trinità Santissima, per il dono della Madre nostra Immacolata; a lei ci affidiamo con cuore di figlie per seguire il suo esempio di umiltà e gioia. Gloria a Te, Signore, nei secoli dei secoli. Amen! 11


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Invitiamo tutte le Sorelle Dimesse e i membri della Fraternità Laicale a partecipare ad alcuni momenti significativi. Ringraziamo il Signore per i 50 anni di presenza delle Suore Dimesse in Kenya Martedì, 21 aprile alle ore18.00 CELEBRAZIONE EUCARISTICA nella chiesa di Casa Madre - Padova. Lodiamo il Signore per i 400 anni delle Suore Dimesse a Padova sabato, 23 maggio alle ore 10.30 CELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta dal Vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, nel giardino di Casa Madre - Padova, seguita da un momento conviviale, vissuto in fraternità. Alle ore 14.30 RIFLESSIONE di don Mario Guariento per approfondire spiritualmente l’evento che stiamo celebrando.

domenica, 31 maggio alle ore 17.00: CONCERTO MARIANO nella Chiesa di Casa Madre, in onore della Madre nostra Immacolata. Parteciperanno: il coro delle Suore Dimesse, docenti di musica del Collegio Dimesse ed ex-alunni. Vi attendiamo con gioia per lodare e ringraziare insieme il Signore, per rinsaldare i vincoli di comunione e di fraternità nella consapevolezza che per tante di noi la Casa Madre è stato il luogo d’inizio della vita religiosa e missionaria. Sr. Marilena e Suore Dimesse

Casa Madre - Padova

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RITIRI SPIRITUALI 2015 Ricordiamo le date dei prossimi ritiri ai quali sono invitati tutti i membri della Fraternità Laicale: sabato, 16 maggio sabato, 30 maggio a Villa Assunta - Luvigliano con don Gabriele Pipinato.


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