Flpasqua 2015web

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S. Pasqua 2015

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“Non temete; andate ad annunziare ai miei fra-

telli che vadano in Galilea: là mi vedranno.” (Mt 28,10) Lo Spirito del Signore Risorto rompa i nostri indugi e le resistenze, ci avvolga della sua luce e ci doni il coraggio di un annuncio pieno di speranza. Buona Pasqua! Fraternamente

Madre Ottavina

La parola del Fondatore

ante volte pensiamo di essere “amici di sser figli e figlie è dunque un dono di Dio, T Gesù”, ma in realtà nella parola di Dio ab- E infinito e straordinario, che deve essere acbiamo un’indicazione più forte: siamo realmen- colto ogni giorno con infinita riconoscenza. te figli di Dio, nel suo Figlio Gesù. Ne condividiamo la vita, abbiamo l’unico Padre, condividiamo il suo essere famiglia trinitaria, camminiamo con lui ogni giorno della vita. Certo che per essere figli dobbiamo far posto a questa realtà vitale, fondamentale, dobbiamo togliere ogni altra cosa, anche se ci sembra importante. Il dono di essere figli è così importante che P. Antonio Pagani lo scrive come dono della stessa Trinità, un dono straordinario dell’amore di Dio che si riversa su noi: “Perciò, per mezzo dello Spirito Santo, che è l’amore del Padre e del Figlio ed è l’unità, la soavità, la bontà, il loro bacio e abbraccio, tutto ciò che c’è in comune tra Figlio e Padre, viene concesso all’uomo per grazia e figliolanza. E l’uomo, che si trova così immerso in Dio, merita di essere fatto per grazia quello che è Dio per natura. Infatti nell’antico e nel nuovo Testamento più volte si trova che gli uomini sono chiamati dei e figli di Dio.” (milizia cf. Parte terza, cap. 67)).

Ogni giorno bisogna che prepariamo il nostro cuore a rinnovare e ricevere questo dono infinito: “È opera dell’uomo preparare di continuo il suo cuore, spogliando la volontà dalle basse passioni, liberando la ragione e l’intelletto dalle preoccupazioni e la memoria dalle occupazioni oziose e anche a volte da quelle che sembrano necessarie, affinché nel giorno felice del Signore e nell’ora che a Lui piace, quando tutte le potenze dell’anima sentiranno la voce dello Spirito Santo che insegnerà e suggerirà loro quelle cose che si devono pensare e desiderare di Dio, subito, senza indugio e senza alcun impedimento, possano insieme concorrere liberamente e cooperare in bene e fortificare e accrescere in sé la conoscenza, l’amore, l’unione, l’amicizia e familiarità di quel sommo bene e unico Creatore, Redentore e loro Amatore.” (Milizia, Parte 3, cap. 67). (dall’omelia di mons. Gasparini, 3-1-2015)


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