Acli bergamo giugno 2013 ipsos

Page 1

Il voto politico 2013 e i suoi 2013 e i suoi effetti Giugno 2013

© 2012 Ipsos. All rights reserved. Contains Ipsos' Confidential and Proprietary information and may not be disclosed or reproduced without the prior written consent of Ipsos.


Il voto 2013


IL VOTO DEL 2013 – TASSI DI PARTECIPAZIONE

%

PARTECIPAZIONE AL VOTO

Più intensa è la tonalità del colore e maggiore è il tasso di partecipazione


IL CALO DELLA PARTECIPAZIONE RISPETTO AL 2008

%

CALO PARTECIPAZIONE RISPETTO A 2008

Più intensa è la tonalità del colore e maggiore è il calo della partecipazione


La misura del cambiamento: la più alta volatilità della storia della Repubblica volatilità della storia della Repubblica 45,0 39,1

36,7

40,0 Volatilità Totale

35,0 30,0 25,0 20,0

23,0

22,4 19,0 14,1

15 0 15,0 10,0

5,2

9,1

8,5 7,8 5,3

8,3 9,1 5,3

50 5,0

13,0 9,5

9,7

0,0 1948 9 8 1953 953 1958 958 1963 963 1968 968 1972 9 1976 9 6 1979 9 9 1983 983 1987 98 1992 99 1994 99 1996 996 2001 00 2006 006 2008 008 2013 0 3 cise.luiss.it


La terza elezione più volatile della storia europea dal 1945 60,0 50,0 ,

48,7

Volatilità Totale (279 elezioni tra il 1945 e il 2013 in 16 paesi) 40,5

40,0 30,0

39,1

36,7 30 0 30,0

29 6 29,6

20,0 10,0 0,0

cise.luiss.it

26,7

23,9

23,3

23,2


IL VOTO DEL 2013 E LE DIFFERENZE RISPETTO AL 2008 CAMERA – scarti in valori assoluti CAMERA

RIVOLUZIONE CIVILE * SEL PD SVP CENTRO DEMOCRATICO CON MONTI PER L'ITALIA UDC FLI LEGA NORD PDL FRATELLI D'ITALIA GRANDE SUD - MPA LA DESTRA PENSIONATI ALTRI CENTRO DESTRA MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT

TOTALE ITALIA scarto dal 2013 2008 765.054 -1.953.268 1.090.802 8.642.700 -3.452.606 146.804 -914 167.201 2.823.814 608.292 -1.441.937 159.454 1 390 156 -1.634.387 1.390.156 1 634 387 7.332.121 -6.297.343 666.001 148.570 -261.929 220.312 -664.649 55.050 110.890 8.688.545

FARE PER FERMARE IL DECLINO LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' ALTRE LISTE TOTALE VALIDI

380.937 64.744 541.076 -599.641 34.002.523 -2.454.731

BIANCHE + NULLE ASTENUTI ELETTORI

1.269.017 -148.298 11.634.803 2.467.558 46.906.343 -135.471

COALIZIONI valori assoluti

2013

TOTALE INGROIA TOTALE BERSANI TOTALE MONTI TOTALE BERLUSCONI TOTALE GRILLO TOTALE ALTRI

765.054 10.047.507 3.591.560 9.923.100 8.688.545 986.757

* Scarto dal 2008 rispetto a IDV + Sinistra Arcobaleno

scarto dal 2008 -1.953.268 -3.641.823 1.541.331 -7.141.406 8.688.545 -1.542.134


IL VOTO DEL 2013 Il primo partito per provincia


IL VOTO DEL 2013 E LE DIFFERENZE RISPETTO AL 2008 il calo di PD – PDL – Lega Nord PD – quota di voti persi dal

PDL – quota di voti persi

2008 al 2013

dal 2008 al 2013

Lega Nord – quota di voti persi dal 2008 al 2013 voti persi dal 2008 al 2013

Più intensa è la tonalità del colore e maggiore è il calo dei voti


IL VOTO DEL 2013 ‐ I NUOVI PROTAGONISTI voti al MOVIMENTO 5 STELLE e SCELTA CIVICA CON MONTI

Più intensa è la tonalità del colore e maggiore è la percentuale di voti raggiunta


FLUSSI ELETTORALI Cosa hanno votato oggi gli elettori dei principali partiti nel 2008?

FLUSSI ELETTORALI CAMERA DEI DEPUTATI: TOTALE STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA ELETTORI SULLA BASE DEI RISULTATI REALI

PDL 2013 Lega Nord 2013 altre liste centro destra 2013 PD 2013 altre liste centro sinistra 2013 Scelta Civica con Monti 2013 altre liste centro 2013 altre liste centro 2013 Movimento 5 Stelle 2013 Rivoluzione Civile 2013 altre liste 2013 bianche nulle astenuti 2013 bianche, nulle, astenuti 2013 Totale

15,6% 3,0% , 2,6% 18,4% 3,0% 6,0% 1,6% 18,5% 1,6% 2,2% 27 5% 27,5% 100,0%

PDL 2008

Lega Nord 2008

PD 2008

IDV 2008

47% 3% 5% 3% 0% 4% 2% 16% 0% 2% 18% 100%

13% 26% 3% 1% 0% 7% 1% 24% 0% 3% 22% 100%

1% 0% 1% 57% 5% 5% 1% 14% 1% 1% 14% 100%

0% 1% 1% 20% 5% 6% 0% 32% 5% 4% 26% 100%

Sinistra UDC 2008 Arcobaleno 2008

3% 1% 4% 8% 1% 34% 12% 12% 0% 2% 23% 100%

1% 1% 0% 16% 14% 4% 0% 31% 9% 3% 21% 100%

* Sondaggi realizzati da Ipsos Srl presso campioni casuali nazionali rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, genere età livello di scolarità, scolarità area geografica di residenza, residenza dimensione del comune di residenza. residenza Sono state realizzate 11.000 interviste (su 107.299 contatti) mediante sistema CATI fra il 18 ed il 22 febbraio 2013.


CHI HA VOTATO E CHI NO? CAMERA 2013 ‐ VOTO PER GRUPPI SOCIO‐ DEMOGRAFICI STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA SULLA BASE DEI RISULTATI REALI SULLA BASE DEI RISULTATI REALI

votanti t ti 72,4%

bianche/ nulle/ astensione t i 27,6%

uomini

81%

19%

donne

65%

18‐24 anni

CAMERA 2013 ‐ VOTO PER GRUPPI SOCIO‐ DEMOGRAFICI STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA SULLA AS SULLA BASE DEI RISULTATI REALI I ISUL A I ALI

votantii 72,4%

bianche/ nulle/ astensione i 27,6%

laureati

78%

22%

35%

diplomati

75%

25%

80%

21%

licenza media

3% 73%

2 % 27%

25‐34 anni

77%

23%

licenza elementare

66%

34%

35‐44 anni

72%

28%

imprend./ liberi prof./ dirigenti

78%

22%

45‐54 anni

72%

28%

lavoratori autonomi

76%

24%

55‐64 anni

72%

28%

impiegati/ insegnanti

76%

24%

65 anni e oltre

68%

32%

operai ed affini

78%

22%

frequenza messa settimanale

70%

30%

disoccupati

74%

26%

frequenza messa mensile frequenza messa mensile

70%

30%

studenti

77%

23%

frequenza messa occasionale

75%

25%

casalinghe

58%

42%

nessuna frequenza messa

76%

24%

pensionati

70%

30%

si informa solo con TV

65%

35%

dipendenti pubblici

76%

24%

si informa prevalentemente con TV

74%

26%

dipendenti privati dipendenti privati

78%

23%

si informa prevalentemente con giornali

75%

25%

si informa prevalentemente con internet

80%

20%

si informa prevalentemente con radio

73%

27%

TOTALE ELETTORI

TOTALE ELETTORI

* Sondaggi realizzati da Ipsos Srl presso campioni casuali nazionali rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 11.000 interviste (su 107.299 contatti) mediante sistema CATI fra il 18 ed il 22 febbraio 2013.


COME ABBIAMO VOTATO? % raggiunte dalle principali liste per singole categorie dell’elettorato italiano CAMERA 2013 ‐ VOTO PER GRUPPI SOCIO‐ DEMOGRAFICI STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA SULLA BASE DEI RISULTATI REALI (% su validi) BASE DEI RISULTATI REALI (% su validi) TOTALE ELETTORI uomini donne 18 24 18‐24 anni i 25‐34 anni 35‐44 anni 45‐54 anni 55‐64 anni 65 anni e oltre frequenza messa settimanale q frequenza messa mensile frequenza messa occasionale nessuna frequenza messa si informa solo con TV si informa prevalentemente con TV si informa prevalentemente con TV si informa prevalentemente con giornali si informa prevalentemente con internet si informa prevalentemente con radio

MoV. 5 Stelle 25,5% 29% 22% 35% 29% 34% 32% 20% 10% 19% 26% 26% 32% 22% 24% 21% 45% 25%

PD 25,4% 25% 26% 19% 20% 20% 21% 32% 37% 25% 21% 27% 28% 25% 26% 30% 19% 19%

PDL 21,6% 20% 24% 19% 22% 19% 20% 22% 27% 23% 25% 22% 17% 25% 23% 23% 11% 18%

Scelta Civica con Monti 8,3% 8% 9% 8% 7% 9% 9% 8% 9% 13% 9% 7% 5% 10% 10% 7% 6% 10%

Lega Nord 4,1% 4% 5% 4% 5% 4% 4% 3% 4% 6% 4% 4% 2% 4% 4% 4% 3% 12%

* Sondaggi realizzati da Ipsos Srl presso campioni casuali nazionali rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 11.000 interviste (su 107.299 contatti) mediante sistema CATI fra il 18 ed il 22 febbraio 2013.


COME ABBIAMO VOTATO? % raggiunte dalle principali liste per singole categorie dell’elettorato italiano CAMERA 2013 ‐ VOTO PER GRUPPI SOCIO‐ DEMOGRAFICI STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA SULLA STIMA DA SONDAGGI IPSOS RIELABORATA SULLA BASE DEI RISULTATI REALI (% su validi) TOTALE ELETTORI laureati diplomati licenza media licenza elementare imprenditori/ liberi prof./ dirigenti lavoratori autonomi impiegati/ insegnanti operai ed affini p disoccupati studenti casalinghe pensionati dipendenti pubblici dipendenti pubblici dipendenti privati

MoV. 5 MoV Stelle 25,5% 29% 31% 28% 14% 25% 39% 31% 29% 33% 37% 21% 11% 31% 30%

PD 25,4% 27% 25% 23% 29% 23% 15% 25% 20% 18% 23% 22% 37% 29% 21%

PDL 21,6% 15% 18% 23% 27% 17% 20% 15% 24% 25% 11% 29% 25% 14% 20%

Scelta Civica con Monti 8,3% 11% 8% 8% 8% 13% 7% 9% 7% 4% 9% 9% 9% 9% 9%

Lega Nord 4,1% 2% 2% 4% 8% 3% 3% 5% 5% 4% 1% 5% 4% 4% 5%

* Sondaggi realizzati da Ipsos Srl presso campioni casuali nazionali rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 11.000 interviste (su 107.299 contatti) mediante sistema CATI fra il 18 ed il 22 febbraio 2013.


LE QUATTRO PRINCIPALI FORZE POLITICHE PRIMA E DOPO LA CAMPAGNA ELETTORALE

elettori in % su % su gli effetti della campagna valore validi elettori assoluto elettorale PD STIMA IPSOS dicembre 2012 36,3% 24,3% 11.408.100 PD Camera 2013 25,4% 18,4% 8.642.700 PD Camera 2013

‐2.765.400 2.765.400

PDL STIMA IPSOS dicembre 2012 13,8% 9,1% , 15,6% , PDL camera 2013 21,6%

4.272.200 7.332.100

+3.059.900

M5 STELLE STIMA IPSOS dicembre 2012 14,2% 9,6% M5 STELLE camera 2013 25,4% 18,5%

4.505.200 8.688.500

+4.183.300

3.695.000 2.823.800

‐871.200

SCELTA CIVICA STIMA IPSOS dicembre 2012 12,0% SCELTA CIVICA camera 2013 8,3%

7,9% 6,0%

Stime basate su rielaborazioni da Banca Dati Sondaggi Ipsos Srl (circa 11.000 interviste telefoniche CATI condotte nel mese di dicembre 2012 e circa 11000 interviste condotte fra il 18 e il 22 febbraio 2013).


PERDITE E GUADAGNI DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE QUATTRO FORZE POLITICHE A CONFRONTO % SU TOTALE ELETTORI % SU TOTALE ELETTORI Delta stime IPSOS fra termine e inizio campagna elettorale (fine febbraio 2013 ‐ fine dicembre 2012)

PD

SCELTA CIVICA

PDL

M5 STELLE

FRA TUTTI GLI ELETTORI FRA TUTTI GLI ELETTORI

‐5,9% 5,9%

‐1,9% 1,9%

6,5%

8,9%

uomini

‐6,6% ‐5,3%

‐1,7% ‐2,1%

6,4% 6,5%

11,0% 7,0%

‐4,2% ‐4,4% ‐5,3% ‐7,5% 7 5% ‐5,2% ‐6,6%

‐2,2% ‐0,9% ‐2,0% ‐2,5% 2 5% ‐1,7% ‐1,8%

5,7% 8,0% 4,8% 6 2% 6,2% 8,3% 6,6%

17,0% 9,1% 10,7% 10 9% 10,9% 6,7% 3,6%

‐4,9% 4 9% ‐7,6% ‐5,9% ‐6,9%

‐2,0% 2 0% ‐3,4% ‐1,4% ‐0,6%

4,9% 4 9% 8,3% 4,3% 7,9%

11,5% 11 5% 11,0% 9,2% 4,2%

‐3,9% ‐5,9% ‐5,1% ‐6,2% ‐9,9%

‐2,0% ‐0,2% ‐0,4% ‐2,1% ‐3,6%

6,5% 6,8% 4,4% 9,4% 4,3%

9,0% 11,3% 12,3% 7,2% 8,0%

donne 18‐24 anni 25‐34 anni 35‐44 anni 45 54 anni 45‐54 anni 55‐64 anni 65 anni e oltre comuni <10mila ab i <10 il b comuni 10‐30mila ab comuni 30‐100mila ab comuni >100mila ab Italia nord ovest Italia nord est Italia centro nord Italia centro sud Italia sud e isole

Stime basate su rielaborazioni da Banca Dati Sondaggi Ipsos Srl (circa 11.000 interviste telefoniche CATI condotte nel mese di dicembre 2012 e circa 11000 interviste condotte fra il 18 e il 22 febbraio 2013).


PERDITE E GUADAGNI DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE QUATTRO FORZE POLITICHE A CONFRONTO % SU TOTALE ELETTORI Delta stime IPSOS fra termine e inizio campagna elettorale (fine febbraio 2013 ‐ fine dicembre 2012)

PD

SCELTA CIVICA

PDL

M5 STELLE

FRA TUTTI GLI ELETTORI

‐5,9%

‐1,9%

6,5%

8,9%

laureati

‐10,2% ‐3,1% 3 1% ‐6,6% ‐7,8%

‐1,9% ‐1,9% 1 9% ‐2,4% ‐0,9%

7,1% 5 2% 5,2% 6,5% 7,5%

12,2% 11 3% 11,3% 10,9% 4,4%

‐5,5% ‐5,9% ‐7,6% ‐4,8% ‐2,8% ‐6,2% ‐3,6% ‐6,9%

1,1% ‐1,9% ‐2,7% ‐1,3% ‐2,5% ‐1,9% ‐2,2% ‐1,6%

5,9% 7,2% 5,3% 8,1% 7,6% 1,4% 8,9% 6,1%

3,7% 13,8% 11,5% 12,0% 12,2% 18,2% 3,5% 4,1%

‐4,5% ‐8,1%

‐1,9% ‐2,0%

5,6% 6,7%

10,3% 12,2%

di l diplomati i licenza media licenza elementare imprenditori/ liberi prof./ dirigenti lavoratori autonomi impiegati/ insegnanti operai ed affini disoccupati studenti casalinghe pensionati dipendenti pubblici dipendenti privati

Stime basate su rielaborazioni da Banca Dati Sondaggi Ipsos Srl (circa 11.000 interviste telefoniche CATI condotte nel mese di dicembre 2012 e circa 11000 interviste condotte fra il 18 e il 22 febbraio 2013).


PERDITE E GUADAGNI DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE QUATTRO FORZE POLITICHE A CONFRONTO % SU TOTALE ELETTORI Delta stime IPSOS fra termine e inizio campagna elettorale (fine febbraio 2013 ‐ fine dicembre 2012)

PD

SCELTA CIVICA

PDL

M5 STELLE

FRA TUTTI GLI ELETTORI

‐5,9%

‐1,9%

6,5%

8,9%

collocati a sinistra

‐7,9% ‐2,4% 2 4% ‐6,3% ‐2,6% ‐1,7% ‐0,8% 0 8%

‐1,2% ‐2,0% 2 0% 1,7% ‐4,6% ‐1,7% ‐1,0% 1 0%

0,4% 0 8% 0,8% 1,3% 15,1% 12,7% 4 8% 4,8%

14,5% 6 9% 6,9% 7,1% 8,0% 4,3% 10 4% 10,4%

‐6,0% ‐8,4% ‐4,6% ‐7,5%

‐2,7% ‐1,8% ‐2,2% ‐0,7%

5,5% 6,7% 6,5% 6,6%

7,3% 7,0% 9,0% 14,6%

‐1,1% ‐7,2% ‐5,9% ‐7,0% ‐10,2% ,

0,3% 0,2% ‐3,3% ‐7,2% ‐2,1% ,

4,1% 6,4% 9,8% 2,3% 4,6% ,

5,9% 7,9% 9,3% 17,0% 6,8% ,

collocati al centro sinistra collocati al centro sinistra collocati al centro collocati al centro destra collocati a destra non collocati pol. ll i l frequenza messa settimanale frequenza messa mensile frequenza messa occasionale nessuna frequenza messa si informa solo con TV si informa prevalentemente con TV si informa prevalentemente con giornali si informa prevalentemente con internet si informa prevalentemente con radio

Stime basate su rielaborazioni da Banca Dati Sondaggi Ipsos Srl (circa 11.000 interviste telefoniche CATI condotte nel mese di dicembre 2012 e circa 11000 interviste condotte fra il 18 e il 22 febbraio 2013).


Politiche 2013: i macrofenomeni i macrofenomeni


Politiche 2013: i macrofenomeni A.

L astensionismo. Fino a poche settimane dal voto si evidenziava una L’astensionismo. elevatissima tendenza all’astensione. Ma la fuga di massa dal voto non si è verificata. Ha preso al contrario la forma del suffragio per Grillo. Tuttavia in alcune zone del paese la crescita dell dell’astensione astensione è stata più sensibile e in particolare al Sud. Si ripropone la storica frattura territoriale.

B. Il superamento del bipolarismo. L’ingresso travolgente del M5s e quello meno g il rilevante ma assolutamente non secondario della lista montiana,, segnano superamento (definitivo?) dello schema bipolare che ha caratterizzato il ventennio.


Politiche 2013: i macrofenomeni C Antipolitica e nuova politica. C. politica E’ difficile relegare il consenso di Grillo alla semplice (e, in fondo, scarsamente esplicativa) nozione di antipolitica. Nell’elettorato di Grillo convergono scelte programmatiche (ambientalismo e localismo ma non solo), l ) spinte i t ideali id li e voglia li di liberarsi lib i di chi hi è visto i t come responsabile bil del d l fallimento del paese e dell’incapacità di riforma del suo sistema. Si tratterà di vedere come riuscirà l’amalgama di queste diverse e non sempre sovrapponibili t d tendenze. D. La falsa partenza del polo centrista. Il successo limitato del tentativo montiano è stato ampiamente sottolineato. I voti che guadagna sono pochi, meno di un milione al Senato se consideriamo i consensi UDC 2008, poco di più alla camera. Più presente nel Nord del Paese, ottiene un voto elitario, più consistente tra laureati, ceti elevati e medi. E. La “mancata vittoria” del PD. Il PD perde una parte consistente dei propri voti verso Grillo nell’ultima parte della campagna elettorale; il PD arretra in misura più rilevante nei propri insediamenti tradizionali, ma anche in Puglia e Basilicata, il suo profilo è sempre più spostato verso elettori di età più elevata, pensionati. Perde pezzi di ceto medio e di giovani verso M5S. E’ quindi un partito che deve ripensarsi nelle sue consitutencies basilari.


Politiche 2013: i macrofenomeni F F.

La “mancata mancata sconfitta sconfitta” del PDL. PDL Il PDL ha perso più di 6 milioni di voti rispetto al 2008. Nonostante la vulgata mediatica, non vi è stata una rimonta di Berlusconi. Dopo l’incremento registrato al momento della ridiscesa in campo di Berlusconi non molto cambia. cambia La rimonta percepita non è stata frutto di un aumento significativo del consenso al PDL quanto piuttosto dalla riduzione del consenso per il PD. Il PDL non ha perso perché il PD non ha vinto.

G LLa “anomala G. “ l sconfitta” fi ” della d ll Lega. L L Lega La L perde d oltre l un milione ili di votii rispetto i all 2008, sostanzialmente dimezzando il proprio consenso e manifesta una pesante emorragia nel Veneto. Rinchiusa sempre più nei piccoli comuni e nelle aree territoriali che hanno visto la sua nascita, nascita ottiene però una vittoria politica straordinaria: governa le tre regioni del Nord, le principali produttrici di ricchezza del paese. In sostanza siamo di fronte ad uno scacchiere politico tripolare quasi equamente distribuito, con un quarto attore meno rilevante. I due grandi partiti modificano profondamente le loro costituencies. Non si tratta forse solo di governabilità, che pure è il tema che assilla tutti in questo momento, quanto di rappresentanza. Il tema della ricomposizione torna centrale.


Le elezioni amministrative: qualche riflessione IlIl calo di partecipazione: calo di partecipazione:  Rilevante, ma occorre compararlo con elezioni dello stesso tipo. Rispetto alle elezioni amministrative il calo è meno consistente  Tuttavia è un’indubbia vittoria dell’astensione, soprattutto al ballottaggio

Non confondere i fenomeni: Non confondere i fenomeni:    

Nelle elezioni amministrative il centrosinistra ottiene migliori risultati (almeno dal 1993) L’elettorato di centrodestra è più “carsico” meno mobilitato L’elettorato di centrodestra è più “carsico”, meno mobilitato Il crollo di Grillo: indubbio segnale di crisi pesante, ma è presto per decretarne il totale ridimensionamento La Lega: forse questo è un dato strutturale. La Lega è molto più radicata sul territorio

Quindi: sentimento di distacco dalla politica che permane; premio a chi ha più forza sul territorio e rappresentanti più solidi; rafforzamento “di riflesso” del governo di larghe intese del governo di larghe intese


L’impatto della crisi sull’opinione ll’ i i pubblica pubblica italiana


Il crollo del 2012 Famiglie

Da qui riduzione tasso risparmio

v v

Fonte: Istat

25


Famiglie in condizioni di povertà e deprivazione Povertà relativa: ≤ 1.011 € mensili per due persone Deprivazione: almeno 3 su nove deprivazioni (es: arretrati pagamenti, non ferie, no pasto adeguato ogni 2 gg., ecc. ) 37,5

Povertà relativa

Deprivazione

Aumentano gli individui in famiglie che non possono permettersi: spese impreviste di 800 euro (dal 33,3% al 38,4%), una settimana di ferie all’anno (dal 39,8% al 46,5%), tti di f i ll’ (d l 39 8% l 46 5%) un pasto con carne o pesce ogni due giorni (dal 6,7% al 12,3%), riscaldare adeguatamente l’abitazione (dal 11,2% al 17,9%).

23,3

22,4

18,6 15,2 12,3 11,1

64 6,4 4,9

Nord Ovest

5,0

Nord Est

Centro

Mezzzogiorno

Italia

Fonte: Istat Cnel Bes

26


Il clima di fiducia dei consumatori: dati Isae/Istat

2008

2009

2010

2011

2012

2013


A che punto siamo con la crisi … % DI CHI, CHI RIGUARDO ALLA CRISI, CRISI PENSA CHE IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE - TREND

polemiche sulla riforma del mercato del lavoro, lo spread che ricomincia a crescere, incremento della disoccupazione effetti decreto “salva Italia”

67% 64%

65%

63%

62%

57%

57%

54%

59%

58%

57% 54%

53% 51%

46%

47%

43%

instabilità politica postelezioni

61%

59%

54%

risalita dello spread, governo Monti verso la fine della sua esperienza

entusiasmo per la lotta all’evasione ed il miglioramento i insediamento di t dell’immagine italiana governo Monti all’estero

successi europei di Monti e discesa dello spread

52%

53% 50%

verso l’intesa PDPDL e la nascita del Governo Letta

apr 11 mag 11 giu 11 lug 11 sett 11 ott 11 nov 11 dic 11 gen 12 feb 12 mar 12 apr 12 mag 12 giu 12 lug 12 set 12 ott 12 nov 12 dic 12 gen 13 feb 13 mar‐13 apr‐13

Fonte: banca dati Ipsos

28


Una prima sintesi: la famiglia che non tiene più Le famiglie italiane sono caratterizzate da: 1. 2. 3. 4.

un’elevata propensione al risparmio una diffusa proprietà dell’abitazione un contenuto ricorso all’indebitamento una diseguaglianza della ricchezza che, nel confronto europeo, è meno marcata di quella osservata in termini reddituali.

In presenza di un sistema di welfare che ha sempre riguardato soprattutto la In presenza di un sistema di welfare che ha sempre riguardato soprattutto la componente previdenziale, la famiglia ha funzionato da ammortizzatore sociale a difesa dei membri più deboli (minori, giovani e anziani), talora celando le difficoltà di accesso all’indipendenza celando le difficoltà di accesso all indipendenza economica di giovani di ambo economica di giovani di ambo i sessi e donne di ogni età (per queste ultime, soprattutto in presenza di significativi carichi familiari).


Una prima sintesi: la famiglia che non tiene più La crisi economica degli ultimi cinque anni sta mostrando i limiti di questo modello, accentuando le disuguaglianze tra classi sociali, le profonde differenze territoriali e riducendo ulteriormente la già scarsa mobilità sociale.

Il potere d’acquisto, cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, è diminuito del 5% tra il 2007 e il 2011, ma fino al 2009 ciò non si è tradotto in un significativo aumento degli indicatori di povertà e di deprivazione grave (stabili al 18,4% e al 7% rispettivamente), grazie al potenziamento degli i t interventi di sostegno al reddito dei lavoratori ti di t l ddit d i l t i (indennità di disoccupazione e (i d ità di di i assegni di integrazione salariale) e al funzionamento delle reti di solidarietà familiare. In altri termini, le famiglie hanno tamponato la progressiva erosione del potere d’acquisto intaccando il patrimonio, risparmiando meno e, in alcuni casi, indebitandosi: la quota di persone in famiglie che hanno ricevuto aiuti in denaro o in natura da parenti non coabitanti, amici, istituzioni o altri è passata dal 15,3% del 2010 al 18,8% del 2011, mentre nei primi nove mesi del 2012 la quota delle famiglie indebitate è passata dal 2,3% al 6,5%.


Una prima sintesi: la famiglia che non tiene più Con il perdurare della crisi, nel 2011 si segnala un deciso deterioramento della situazione, testimoniato dall’impennata degli indicatori di deprivazione materiale: it i t ti i t d ll’i t d li i di t i di d i i t i l la grave deprivazione aumenta di 4,2 punti percentuali, passando dal 6,9% all’11,1%, mentre il rischio di povertà calcolato sul reddito 2010 cresce dal 13,6% al 15 1% nel Centro e dal 31% al 34 5% nel Mezzogiorno Inoltre aumenta anche la 15,1% nel Centro e dal 31% al 34,5% nel Mezzogiorno. Inoltre, aumenta anche la disuguaglianza del reddito: infatti, il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero sale da 5,1 del 2008 a 5,6 del 2011.

Questa sarà la vera emergenza del 2013, anche perché la crisi delle famiglie produce comportamenti recessivi


La disperata tenuta dei tenuta dei riferimenti


Su chi viene riposta la fiducia per il futuro del Paese trend dicembre 2004 – gennaio 2013 Dati Ipsos 60

Governo Prodi

Governo Berlusconi

Governo Berlusconi

cambio di governo cambio di governo

Governo Monti elezioni

cambio di governo bi di

cambio bi di governo

50

40

30

20

centro sinistra centro destra centro movimento 5 stelle (altro+non sa) (altro+non sa)

10

mar‐13

gen‐13

nov‐12

set‐12

giu‐12

apr‐12

dic‐11

feb‐12

set‐11

nov‐‐11 Gov. Berl

giu‐11

apr‐11

feb‐11

ott‐10

dic‐10

lug‐10

mag‐10

gen‐10

mar‐10

nov‐09

set‐09

giu‐09

feb‐09

apr‐09

ott‐08

dic‐08

lug‐08

mar‐08

mag‐08

gen‐08

nov‐07

set‐07

giu‐07

apr‐07

dic‐06

feb‐07

ott‐06

lug‐06

mag‐06

gen‐06

mar‐06

set‐05

nov‐05

giu‐05

apr‐05

feb‐05

dic‐04

0


Il Presidente: il ritorno del “nocchiero” - celebrazioni 25 Aprile - elezioni regionali

90 87 84 82 78

79

78

82 84

85

81

8485

85 82 78

81

81

8280 77

76 76

75

86

83

77

77

77 76

74

75

75 73

80

81

79

80

85 85 84

84 83

82

81

75

88

86

85

79

90

FIDUCIA

73

70

OPERATO

71

75

72 72 70

70

73

71

73 70

69 68

67

68 65

Governo Monti 60

ott‐ nov‐ mag‐ giu‐ 06 07 07 07

ott‐ 07

dic‐ mag‐ dic‐ mar‐ lug‐ 07 08 08 09 09

dic‐ 09

apr‐ 10

giu‐ 10

ott‐ 10

dic‐ 10

apr‐ 11

giu‐ ott‐ dic‐ gen‐ feb‐ mar‐ apr‐ 11 11 11 12 12 12 12

04‐ giu‐ 12

giu‐ 12

lug‐ 12

05‐ set‐ 12

19‐ dic‐ 12

28‐ 20‐ 30 mar gen‐ 13

15‐ apr


La fiducia nell’Unione Europea (% positivi su voti validi) (% positivi su voti validi) 95

85

77 75

74 71

72 70

71

72

71

70

70

74 71

70

70 67

Unione Europea

65 62 58

57 55

55 53

55

54

55

52

45

35 set‐ feb‐ mag‐ set‐ feb‐ 'ma ott‐ 07 08 08 08 09 g‐09 09

dic‐ mar‐ apr‐ 09 10 10

giu‐ set‐ dic‐ mar‐ mag‐ set‐ dic‐ feb‐ apr‐ giu‐ set‐ nov‐ feb‐ mar‐ 10 10 10 11 11 11 11 12 12 12 12 12 13 13


Il gradimento per il governo Letta voto positivo (6‐10)

0%

10%

20%

(non sa, non indica)

30%

40%

50%

60%

voto negativo (1‐5)

70%

80%

90%

29‐mag

63

34

22‐mag

62

34

15‐mag

Giudizio operato (7 giugno) Positivi: 55% 61 Negativi: 38% Negativi: 38%

35

8‐mag

62

34

30‐apr

63

33

100%


La fiducia nel Presidente del Consiglio Letta e nei principali leader politici 72

69,6

69

70,5

69,0

66

67,3

65,8

63

66,6 65,6

65,5

66,4

67,1

E. Letta 66 7 66,7

65,1

64,5

65,9 65,7

Renzi

60 57 54

Alfano

51 48

Epifani*

45 42 39

Berlusconi 37,3

36,0

36 33

33,3 27,1

27

25,6

24

25,1

25,1

24,5

31,1 28,6

29,1

27,6

24,1

27,2

26,3

24,0

23,8

23,3

33,0

30,8

31,5

30

21

34,0

31,8

25,8 22,9

29,9

25,9 28,4

32,8 27,2 26,9 6,9

25,8

25,3

24,7 22,0

22,9

31,9 31,1

31,5 25,8

25,3 25,8

21,6

33,3

33,3

26,6 25 8 25,8

25,9

34,2

34,5

33,2 32,6

31,4

28,3 26 9 26,9

31,3

26,7 26 0 26,0 23,2

23,0

22,2

Vendola

22,9

Monti Grillo

18

14,7

15 12 9

12,6

15,5

14,7

16,2

16 0 16,0

15 2 15,2

13,5 11,6

Casini

6 3 0

10‐apr

Maroni

17‐apr

23‐apr

30‐apr

8‐mag

15‐mag

22‐mag

29‐mag

5‐giu


In sintesi … La crisi: morde sempre di più e produce comportamenti recessivi Il governo Letta: una scelta necessitata (come avvenne per il governo Monti)

Il voto: la tripartizione si mantiene ((con una difficoltà del M5S) La rappresentanza: i riferimenti tradizionali sono definitivamente saltati

38


Qualche concetto … LL’io io patchwork patchwork

La disintermediazione La disintermediazione

La ricostruzione della rappresentanza

39


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.