Acli marzo 2016

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Il giornale della ComunitĂ parrocchiale di San Giuliano - N. 3 / marzo 2016


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associazioni

ACLI albinesi

A cura del Circolo “Giorgio La Pira”

La PASQUA ci ricorda la morte e la resurrezione di Cristo ed è la festa più importante dell’Anno Liturgico. A tutti gli albinesi, in modo particolare agli ammalati, ai poveri, agli emarginati, ai soli, vanno i nostri migliori AUGURI!

vani di età comprese tra 0 e 18 anni. Operano quindici educatori che lavorano in stretta collaborazione con un team di supporto multidisciplinare che comprende una pediatra, un assistente sociale, una psicologa e una psico pedagoga. All’interno della comunità è presente una scuola del movimento popolare “Fede e Allegria” che garantisce l’istruzione dall’asilo fino alle superiori. Le scuole della Città de Bambini offrono l’istruzione regolare a circa un migliaio di bambini, adolescenti e giovani provenienti da quartieri circostanti e alle diverse aree della città.

Congresso provinciale

ACLI Albino Primo incontro del nuovo consiglio di circolo

Il neo presidente Osvaldo Bessi nel suo intervento in occasione dell’insediamento del nuovo consiglio di Circolo albinese, dopo aver ribadito la necessità di riutilizzare, oltre alla sede “storica” di piazza San Giuliano anche la sede di via Mazzini e relativo spazio antistante (piazzetta interna al complesso “Zinetti”) di proprietà delle Acli, ha richiamato l’intensa attività di collaborazione in atto con l’istituzione scolastica delle scuole elementari e medie (circa 1400 alunni) allo scopo di avviare nuove iniziative di solidarietà a favore dei bisogni del territorio. In particolare, tramite gli ormai “collaudati” biscotti sfornati dai volontari presso l’oratorio di Comenduno, proseguirà l’aiuto a don Gianluca e la sua Ciudad de los Ninos in Bolivia, cui si affiancherà la costituzione di un fondo gestito dall’istituzione scolastica cui attingere per aiuti economici a favore di alunni in difficoltà. Don Gianluca, ricordava Bessi, nei mesi scorsi ha chiesto la possibilità di avere alcuni volontari in grado di lavorare per interventi edilizi di manutenzione e ristrutturazione di immobili presenti all’interno della sua Casa di accoglienza. L’iniziativa dovrebbe concretizzarsi grazie al coinvolgimento di una Onlus internazionale denominata IBO Italia che, dopo aver esaminato la richiesta, ha deciso di aderire al progetto individuando già alcuni volontari da inviare in Bolivia. Ricordiamo, in estrema sintesi, le caratteristiche fondamentali di questa preziosa comunità diretta espressione della Diocesi bergamasca. La Ciudad de los Niños (città dei bambini) si trova nel cuore della Bolivia, nella città di Cochabamba, nel distretto di Tiquipaya. È una comunità di accoglienza della Missione cattolica della Diocesi di Bergamo che accoglie bambini, adolescenti e giovani orfani e abbandonati a sé stessi. È stata creata il 19 dicembre del 1971, grazie al lavoro del Patronato San Vincenzo di Bergamo, e da allora continua a lavorare a favore dei bambini di Cochabamba e Bolivia. Il fondatore è stato Padre Antonio Berta Lanfranchi, che ha donato gran parte della sua vita per la realizzazione di questo sogno. I Papi, come lo chiamano i bambini, è venuto meno nel maggio del 2007. Il suo lavoro ora continua con nuove sfide e progetti, ma con lo stesso spirito di solidarietà che da sempre caratterizza i sacerdoti del Patronato San Vincenzo di Bergamo. L’obiettivo è quello di preparare completamente i ragazzi ospiti per poterli inserire nella società e nel mondo del lavoro con competenza e professionalità. La comunità si divide attualmente in 8 case in cui vivono bambini, adolescenti e gio-

“Niente paura: con le Acli attraversiamo il cambiamento” è il titolo del XXVII Congresso Provinciale delle Acli di Bergamo che si è tenuto sabato 5 e domenica 6 marzo presso il Centro Congressi Papa Giovanni XXIII. I momenti principali sono stati scanditi dalla relazione della presidente uscente Rosa Gelsomino, dalla riflessione del Vescovo mons. Francesco Beschi e dai numerosi interventi dei delegati provinciali. A conclusione del Congresso si è proceduto al rinnovo del consiglio provinciale, in carica per quattro anni e all’approvazione del nuovo statuto provinciale. Tra i membri del consiglio provinciale che il prossimo 18 marzo eleggeranno il nuovo presidente e la nuova presidenza provinciali anche il nostro Antonio Camisa. Questo il documento di sintesi emerso dalla discussione congressuale: “Gli orientamenti congressuali 2016 e la lettera pastorale del Vescovo ci hanno consegnato la necessità, per la nostra azione dentro le comunità, di infrastrutturare il territorio e di costruire prossimità accogliendo e ascoltando il cambiamento del territorio stesso. Si fanno i congressi anche per rileggere la nostra storia (il cammino che abbiamo intuito e le tracce che abbiamo lasciato), dentro la storia degli altri e del mondo in cui viviamo, per condividere un pensiero e delle cose da fare, per consegnare il tutto alle persone che si assumeranno un compito di servizio dentro ma anche fuori dalla nostra associazione. Come aclisti dobbiamo farlo con lo sguardo di lavoratori, di pellegrini nella fede e di cittadini attivi nella politica. E dobbiamo farlo in una situazione di crisi che ci chiede: di


appuntamenti associazioni guardare le cose da fare con più conoscenza e consapevolezza e con più prospettiva, di partecipare alla vita delle nostre comunità con capacità di progetto e non solo di cura, di assistenza, di denuncia, di farlo come sistema riconnettendo fortemente associazione e servizi, costruendo alleanza e reti con gli altri attori delle nostre comunità. Così attrezziamo le ACLI ad affrontare il futuro e possiamo con responsabilità dire alle nostre comunità «Niente paura, con le Acli attraversiamo il cambiamento». Gli orientamenti congressuali ci invitano innanzitutto a rinnovare le tre fedeltà storiche dell’associazione: la fedeltà alla Chiesa, la fedeltà alla Democrazia, la fedeltà al Lavoro. Quattro piste di lavoro invece ci vengono consegnate in modo particolare: essere e fare sistema, l’attenzione alle fragilità e ai cosiddetti “penultimi”, l’attenzione alle persone che bussano alle nostre porte perché povere, e da ultimo un’attenzione progettuale diretta ai giovani che rischiano di diventare i nuovi esclusi della nostra società. C’è bisogno di creare le condizioni perché le nuove generazioni possano impegnarsi in progetti di vita credibili. Dobbiamo procedere sui percorsi avviati e immaginarne di nuovi.”

ACLI Nazionali

Fra i tanti punti trasmessi a tutti i Circoli Acli della nostra provincia, da discutere e approfondire all’interno dei Circoli stessi c’è ne uno di particolare interesse: “Ristabilire il primato della politica sull’economia”. Oggi, purtroppo, la globalizzazione economico-finanziaria la fa da padrone. La preminenza dei grandi interessi finanziari sulla politica persegue un illusorio progetto che esclude il riconoscimento della pari dignità delle diverse aree del nostro pianeta. Al contrario la mobilità umana, che doveva essere fattore di crescita individuale e collettiva, rappresenta un problema ed è spesso frutto, anziché di una scelta, di misere condizioni di vita e, sempre più spesso, di guerre e conflitti. La logica di una finanza senza limiti e dei grandi profitti ha prodotto una crescita senza promozione umana e uno sviluppo senza incremento delle opportunità per tutti e per ciascuno. Questo processo ha reso “marginale” e subordinato perfino ciò che tale non è: l’economia reale e il lavoro.

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Caporalato

Che possa accadere in Italia sembra una cosa assurda. E invece purtroppo succede, e più di quanto si possa pensare. Ci sono ancora lavoratori, prevalentemente stranieri, sfruttati nelle campagne della piana di Sibari pagati un euro al giorno, minacciati e costretti ad una condizione di semi schiavitù. Quello più recente, fine gennaio, è in ordine di cronaca solo l’ultimo caso denunciato dalla Guardia di Finanza della provincia di Cosenza nel corso di controlli per contrastare il fenomeno del caporalato e della intermediazione illecita di manodopera. “Ci chiediamo – commenta il responsabile nazionale delle Acli per l’Immigrazione, Antonio Russo – per quanto tempo ancora dovremo assistere al ripetersi di un fenomeno che nutre i circuiti della malavita organizzata e dell’illegalità, offendendo la dignità umana e del lavoro. Quali e quante responsabilità si sommano tra chi lucra sulla vita dei lavoratori e chi si trincera dietro imbarazzanti “non immaginavo o non sapevo”. Certo – continua Russo – se il legislatore sostituisse le quote d’ingresso con un regolare permesso di soggiorno per ricerca lavoro, già faremmo un apprezzabile passo in avanti. Attraverso questo provvedimento, oltre ad infliggere un duro colpo ai “caporali”, si favorirebbe l’emersione del lavoro irregolare con tutto ciò che questo ne conseguirebbe. Mettere fine alla piaga del caporalato – conclude il responsabile delle Acli per l’immigrazione – è senz’altro prima che un dovere una scelta di civiltà in una fase storica in cui, a seconda delle situazioni, i diritti umani appaiono declassati al rango di mere scelte facoltative”.

Un muro

Il primo “Muro della gentilezza” è stato realizzato il mese scorso a Mashad, nel nordest dell’Iran. Una persona, rimasta anonima, ha usato un po’ di chiodi per appendere attaccapanni ad un muro e un po’ di vernice per scrivere, appunto, “Muro della gentilezza”. Qualcuno lascia indumenti, cibo, libri, medicinali dentro sacchetti appesi a un filo tirato contro il muro di un edificio, a disposizione dei bisognosi. Alla diffusione dell’iniziativa ha contribuito il quotidiano locale e soprattutto internet. Dopo Mashad i “muri” sono sorti anche in altre città iraniane, quindi in Pakistan, Cina, Brasile fino in Italia, a Parma. Nella città emiliana, nel quartiere Oltre torrente, abitato specialmente da stranieri, ci sono scritte anche le semplici istruzioni in italiano, inglese, francese, arabo e dialetto parmigiano :”Se non ne hai bisogno, lascialo. Se ti serve, prendilo”.

Poesia

Rudyard KIPLING è stato uno dei grandi scrittori e poeti esistiti. Nato in India nel 1865, da una coppia inglese, e morto a Londra nel 1936, scrisse poesie e romanzi famosi come “Il libro della giungla”, “Kim”, “Capitani coraggiosi” (molti di noi, da ragazzi, li hanno sicuramente letti). Particolarmente bella una sua poesia, di cui trascriviamo solo una parte perché lunghissima, quella che a noi è sembrata la più significativa. “Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti la perdono intorno a te; se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano; se riuscirai ad attendere senza stancarti nell’attesa; se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie, o se, odiato, non ti farai prendere dall’odio, senza apparir però troppo buono o troppo saggio; se riuscirai ad affrontare il successo e l’insuccesso trattandoli allo stesso modo; se tutti contano per te , ma nessuno mai troppo; se riuscirai a riempire l’attimo inesorabile e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi, il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene, e quel che più conta, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!” Per le Acli albinesi Gi.Bi.

Marzo 2016


Preghiera per il Giubileo

(terza parte)

Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perchĂŠ il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertĂ e ai ciechi restituire la vista. Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Papa Francesco


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