L’Europa di oggi tra sfide e opportunità epocali
Francesco Daveri Università di Parma, e SDA Bocconi Fondazione Serughetti La Porta Bergamo, 31 gennaio 2014
Che cos’è l’UE? (breve riassunto)
L’Unione Europea è un sistema di istituzioni internazionali, tra le quali la prima è nata nel 1957, che ora rappresenta 28 paesi europei attraverso:
Il Parlamento Europeo: eletto dai cittadini dei paesi membri;
Il Consiglio dell’Unione Europea: nominato dai governi dei paesi membri
La Commissione Europea: organo esecutivo
La Corte di Giustizia: interpreta le leggi UE
La Banca Centrale Europea (BCE), che conduce la politica monetaria attraverso un sistema di banche dei paesi membri chiamato Sistema Europeo di Banche Centrali.
Perché l’UE? I paesi che fondarono l’UE avevano diversi obiettivi: 1.
Assicurare il potere dell’Europa negli affari internazionali: come unione di paesi, l’UE poteva rappresentare molto più potere economico e politico nel mondo.
2.
Rendere l’Europa un mercato unico: si riteneva che un grande mercato con libero scambio, liberi flussi di capitale finanziario e libere migrazioni di persone – oltre a tassi di cambio fissi o ad una valuta comune – favorisse la crescita economica ed il benessere economico.
3.
Rendere l’Europa politicamente stabile e pacifica.
Perché l’UME (Unione Monetaria Europea) Unione monetaria = rinuncia di un paese al diritto di stampare moneta in modo indipendente e delega la politica monetaria ad un’autorità comune. Un’unione monetaria (tutti hanno l’euro) è molto più vincolante di un accordo per mantenere fisso il tasso di cambio tra la lira e il marco
Unione monetaria è irrevocabile
Non ci sono regole predisposte per abbandonarla (uno dei problemi nel caso della Grecia) ma solo sanzioni per chi non si comporta bene;
Accordo di cambio è revocabile o almeno aggiustabile
SME (Sistema Monetario Europeo): accordo di cambio tra paesi europei fino al 1992 Fissava parità centrali e bande di oscillazione intorno alle parità; Ogni tanto si aggiustavano le parità. Oggi con l’€ non si può più.
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L’Europa (e il mondo) di oggi
Un mondo con tanto debito pubblico … Debito / Pil (%)
2007
2009
Usa
62.0
UK Germania Italia Francia
2011
2014p
84.3
101.1
107.5
44.5
69.6
85.1
96.7
64.8
73.5
80.6
79.3
• Esplosione dei debiti pubblici
• Decenni, non mesi, 103.5 116.1 120.6 132.2 per tornare ai livelli 63.9 78.2 86.0 95.8 precedenti
1993M01 1993M07 1994M01 1994M07 1995M01 1995M07 1996M01 1996M07 1997M01 1997M07 1998M01 1998M07 1999M01 1999M07 2000M01 2000M07 2001M01 2001M07 2002M01 2002M07 2003M01 2003M07 2004M01 2004M07 2005M01 2005M07 2006M01 2006M07 2007M01 2007M07 2008M01 2008M07 2009M01 2009M07 2010M01 2010M07 2011M01 2011M07 2012M01 2012M07 2013M01
Dal 2008-09 (cioè da quando sono esplosi i debiti pubblici di alcuni paesi piÚ che di altri), i governi pagano tassi diversi sui loro debiti (prima erano quasi uguali)
12,80
10,80
8,80
6,80
4,80
2,80
0,80
Germany Ireland Spain France Italy Portugal
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L’Europa economica e politica nel futuro
Prezzo della crisi 2008-09 - Tasse pi첫 alte - Meno welfare - Meno politiche anticicliche e di salvataggi - esplosione degli spread
La tentazione tedesca
Non tutti i paesi crescono alla stessa velocità nell’eurozona 102,0 100,0 98,0 96,0 94,0 92,0
France
Germany
Italy
Spain
Q3‐2013
Q2‐2013
Q1‐2013
Q4‐2012
Q3‐2012
Q2‐2012
Q1‐2012
Q4‐2011
Q3‐2011
Q2‐2011
Q1‐2011
Q4‐2010
Q3‐2010
Q2‐2010
Q1‐2010
Q4‐2009
Q3‐2009
Q2‐2009
Q1‐2009
Q4‐2008
Q3‐2008
Q2‐2008
Q1‐2008
90,0
Il Pil dei 4 Grandi Paesi dell’Eurozona durante la crisi mostra grandi differenze di andamento • Germania gioca in un altro campionato rispetto a Italia e Spagna. • Potrebbe essere tentata di andare per conto suo
Andando avanti così
Disintegrazione dell’area euro
Ma non euro-nord ed euro-sud
Piuttosto: disintegrazione dell’Europa, del mercato comune
Indietro di 60 (mercato comune con il trattato di Roma nel 1957) e forse 80 anni (anni Trenta, Grande Depressione). Sciagura da evitare.
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Due sfide epocali per l’Europa Sfida 1: La crescente importanza del capitale finanziario e multinazionale
Quanto conta la finanza
Per ogni barile di petrolio estratto 10 scambiati sui mercati finanziari
Quanto contano le multinazionali
Globalizzazione attraverso “intra-firm trade” (scambi all’interno delle imprese) Esempio di Nokia. Nel 2009, venduti 400 milioni di cellulari vs più di 160 paesi. 100 miliardi di parti di cellulari realizzate in 10 fabbriche. Alcune in paesi ricchi (Finlandia, Germania, Messico e il Regno Unito), altre nei BRIC (Brasile, Cina, India). Samsung molto simile. In gergo economico, Nokia e Samsung «aziende verticalmente integrate» Globalizzazione trainata dagli scambi delle multinazionali: Usa: 48% dell’import, 30% dell’export
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Sfida 2: Spostamento asse economico verso Oriente Crescita del Pil in termini reali (media 1980- 2011) 12
Tasso annuo di crescita
10
8
6
4
2
0 CHN
VNM
SGP
KOR
IND
MYS
TWA
THA
IDN
HGK
PHL
USA
BRA
JPN
EU17
RUS
Rischi per l’Europa Se demografia ed esigenza di risparmio dei costi spinge altrove (Asia emergente) il capitale finanziario e multinazionale
Rischio 1: Niente più crescita o futuro di crescita senza posti di lavoro («jobless growth»)
Rischio 2: Fine del Welfare State come lo conosciamo
Rischi già ben presenti anche prima della crisi di oggi
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