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Ricambio generazionale
di G IOVANNI CANALI,
Sarebbe inutile cercare di negarlo e colpevole sottovalutarlo, ma nel nostro ambiente, come peraltro anche in altri, il ricambio generazionale è solo parziale, direi molto parziale.
Guardandoci attorno lo si nota bene; l’età media è alta e si sta alzando, i giovani iscritti non compensano le perdite.
I giovani hanno interessi diversi dal passato e sono molto legati all’informatica. Alcuni dicono perfino che certi preferiscano le rappresentazioni virtuali alla realtà. Certamente è una esagerazione, però talora sembra che abbiano il telefonino incorporato. Per fortuna, spesso è solo apparenza; in certe occasioni molti giovani si dimostrano attivi ed altruisti. Basta pensare alla recente tragedia in Romagna ove come angeli i giovani si sono prodigati.
C’è, da parte di alcuni, un accesso che ritengo discutibile, se non francamente eccessivo, ai vari siti; e questo anche negli adulti. L’informatica è certamente utilissima ma deve essere ben gestita, non servono elogi reciproci se non meritati (“Io do ragione a te, tu dai ragione a me” I. O. n°3 2019).
I libri come strumento di studio non mi pare che possano essere sostituiti e, purtroppo, si legge poco. L’informatica secondo me va molto bene per una ricerca, lo studio vero lo vedo sul cartaceo.
Un aspetto da non sottovalutare è dato dal fatto che chiunque può esprimersi o anche pontificare nel suo sito od in una chat, senza filtro alcuno. Sulle riviste scientifiche o anche tecniche, invece vi sono controlli. Insomma i vari siti sono come un gigantesco bar, ed il bar non è un convegno di scienziati e neppure di tecnici; un bar è un bar e le chiacchere da bar sono chiacchere da bar non vere argomentazioni.
I giovani sono particolarmente vulnerabili sotto questi aspetti, per questo mi sono soffermato. Nella realtà vi sono diverse possibilità di interessi anche hobbistici e l’allevamento amatoriale è uno di questi. Visto che ci sono anche giovani con ottimi sentimenti ed impegno, non dobbiamo disperare.
Vi sono tuttavia anche altri aspetti per valutare il minore interesse che i giovani hanno per il nostro meraviglioso e creativo hobby. Molte residenze non si prestano; infatti gli spazi sono limitati e non tutti hanno una soffitta o una cantina asciutta e luminosa adatte ad allevare. Certo allevatori navigati possono ricercare, magari in affitto, luoghi adatti; conosco dei garage con finestra utilizzati così. Per un giovane non è possibile un impegno del genere. L’inizio deve essere per forza in casa. È qui che si alloggia la prima coppietta, se poi scatta la passione allora si superano vari ostacoli, ma la passione deve scoppiare; aiutare non è facile sotto questo rapporto (“Idee per un hobby” n°8/9 2019).
Un aspetto ulteriore ed importante è dato dall’attenzione ai temi ecologici. Intendiamoci, anch’io sono sensibilissimo a questi temi, ma talora vi sono interpretazioni non corrette che non giovano alla scelta dell’allevamento, dimenticando che solo allevando si possono fare certi studi e che l’allevamento è un baluardo verso l’estinzione di specie minacciate ed altro. Ho trattato più volte questi temi. Anche atteggiamenti troppo tesi alla tutela degli animali, di per sé giusta e doverosa, possono, se eccessivi, portare a condannare ingiustamente l’allevamento di uccellini domestici. Ho più volte esposto considerazioni che giustificano l’allevamento come: studi, difesa dall’estinzione, già citate, poi aspetti terapeutici, cioè la pet therapy ed altro ancora. Da sottolineare sempre il fatto di allevare soggetti nati allo stato domestico e non di cattura (“Argomenti a favore dell’allevamento” I. O. n°6/7 2019).
Non mi dilungo per non andare fuori tema, inoltre ne ho parlato in vari altri articoli, che cito anche in seguito. Purtroppo molti giovani sono ostili all’allevamento per iniziali valutazioni errate, valutazioni che tuttavia li allontanano dall’iniziare l’esperienza dell’allevamento.
A questo punto però bisogna respingere la tentazione di non fare nulla, poiché se certe situazioni sono oggettivamente insormontabili, ve ne sono anche di affrontabili ed a quelle bisogna rifarsi.
Certo io non sono la persona più adatta al proselitismo, che non faccio, visto che metto prima l’interesse degli uccellini a quello degli allevatori, anche se fra i due non vi è incompatibilità, tutt’altro (“Aiuti ai novizi” I. O. n°11 2022). In effetti temo che l’allevatore indotto a diventare tale, poi trascuri i suoi uccellini. Certo mi metto a disposizione molto volentieri dei novizi già determinati, a tutti i livelli. Tuttavia per diventare novizi bisogna cominciare. Quindi non disapprovo chi fa proselitismo ed in ogni caso ritengo che si debba far sapere che esiste l’allevamento amatoriale e che tale circostanza debba essere divulgata. In una società dell’immagine non apparire è quasi come non essere (“Apparire” I. O. n°2 2021). Ora pertanto, in apparente contraddizione con quanto detto prima sui media informatici, penso che si debba usare anche lo strumento informatico per farci conoscere. Questo scegliendo un’immagine accattivante ed assumere una posizione compatibile con le varie sensibilità, almeno fin dove si può (“Dove si dovrebbero collocare gli allevatori?” I. O. n°2 2022).
Ritengo che ci si debba far conoscere in tutti i modi possibili: siti, media, scuole, botteghe ecc. Ho citato infine ma non ultime le botteghe, come pure supermercati, dove si vendono animali, attrezzature e mangimi. Ciò perché se in una città c’è un buon punto di vendita, questo può diventare una sorta di “bottega dell’arte”, ne ho parlato in diverse occasioni. Se le associazioni locali prendessero contatto con i punti di vendita per farci conoscere, penso che sarebbe una gran bella cosa.
C’è stata l’iniziativa lodevole della FOI scuola, ritengo che non debba essere dimenticata. È vero che non tutte le scuole l’apprezzino, ma alcune sì. In occasione delle mostre è bene invitare le scolaresche; fra chi partecipa, specialmente se ben accompagnato, può nascere interesse.
Sarebbe bene che i libri sull’allevamento citassero la FOI. A questo proposito ricordo un vecchissimo ma valido testo di G. Zamparo: “Canarini” terza edizione 1961, Edizioni ENCIA Udine; su quelle pagine si trattavano diversi argomenti tecnici (che ricordo ancora), inoltre si parlava anche delle mostre e della FOI con adeguato risalto e foto. Evidentemente Zamparo all’epoca aveva un rapporto buono con la FOI, peccato che poi si sia allontanato. Ebbene la cosa mi incuriosì moltissimo, diventando in qualche modo di stimolo. Sarebbe bello ed utile se le pubblicazioni di oggi facessero altrettanto. Le pubblicazioni che ci riguardano, nelle librerie sono poche e pure nei luoghi di vendita per animali, che sarebbero i più indicati. La distribuzione è un grosso problema, veramente grosso, tuttavia spero che in futuro si possa fare qualcosa anche per le nostre pubblicazioni che sono validissime.
Vale la pena di contattare chi opera nei settori indicati, certo le probabilità di riuscita sono ben poche, tuttavia tentativi sono stati fatti e spero che prima o poi, continuando, qualcuno recepisca. Qui devo ribadirlo, torna utile l’informatica con i vari siti. Ritengo che i siti debbano essere curati, per fornire informazioni, per fare cultura (anche se non facile) e per farci conoscere. L’informatica va guardata con prudenza (mi pare di averlo ben precisato), ma non ignorata, è diventata troppo pregnante nel mondo di oggi.
Potendo è importantissimo l’accesso ai media, televisione in particolare. Qualcuno dice che: “se un fatto non appare in televisione è come se non esistesse”; è una esagerazione, ma non poi tanto, oggi un poco più esagerata, vista l’alternativa dei vari siti informatici. A questo proposito non posso non ricordare un servizio televisivo, accompagnato dal sottoscritto, che ebbe un certo seguito (“Rapporti esterni: una finestra sul mondo” I. O. n°1 2018). Poi c’è la presenza nei “palazzi del potere” ove è bene arrivare, ma questo è un altro tema.
Ritengo che, senza alcuna forzatura, la conoscenza corretta del nostro ambiente, fornita ai giovani, possa pagare e se non dovesse farlo, perlomeno non avremo sensi di colpa.
Gli articoli citati sono miei e leggibili sul nostro sito, in Italia Ornitologica disponibile anche in versione sfogliabile.
In conclusione, è fondamentale l’incoraggiamento alle associazioni presenti sui territori ad organizzare iniziative idonee alla conoscenza, come la già citata attenzione ai luoghi di vendita, incontri con le scuole, mostre non competitive e divulgative, conferenze ed ogni altra attività ritenuta utile.
Chi avesse ulteriori idee, spero che vorrà proporle.