IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
29 luglio 2012
di mons. Ezio Morosi
hi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa, se C ha i mezzi per portarla a compimento? (Lc 14,28) Sembrano parole che non riguardano gli sposi, mica vogliono costruire torri! Eppure sono dette proprio per coloro che vogliono costruire una famiglia, che è ben più di una torre. Gesù aiuta gli sposi a riflettere: siedi e calcola, sedetevi e calcolate. Pensate bene alla missione cui siete chiamati: Dio mette nelle vostre mani due valori di enorme importanza: l’amore e la generazione della vita per nuove creature. Siete pronti per questa missione? Siete pronti a superare ogni forma di egoismo per il bene della vita in comunione con il coniuge? Per il bene dei figli? Siete pronti a dare spazio alla fede, alla preghiera, ad essere testimoni di Cristo nella vostra famiglia? Perché questo avvenga sarà necessaria la vostra volontà e l’aiuto di Dio: Egli donerà la forza ed il coraggio per costruire bene, su solide fondamenta.
È tempo di SALUTI
In questo numero iniziamo a salutarli e a settembre proveremo ad offrire, attraverso alcune interviste, i pensieri, i ricordi e le testimonianze sul loro operato, cercando così di ringraziarli per tutto ciò che hanno fatto per la Diocesi di Livorno
Figure storiche della Chiesa livornese sono in partenza: chiamati dai loro Ordini religiosi, saranno trasferiti in altre località per portare la loro ricchezza di uomini e donne di Cristo un’estate di saluti per la nostra Diocesi: figure amiche di religiosi e religiose, che hanno saputo dare tanto alla Chiesa livornese, sono in partenza. Dopo aver salutato a maggio le Sorelle Francescane del Vangelo, che per alcuni anni hanno messo il loro carisma a servizio della parrocchia di Antignano e lo scorso anno le suore Irene e Imelda (Fedeli Compagne di Gesù), custodi della chiesa di Santa Giulia, anche le suore della Congregazione di San Giuseppe dell’Apparizione, dalla fine degli anni ’70 preziose collaboratrici nel quartiere di Shangai, si apprestano a lasciare la città. Queste Congregazioni purtroppo non vedranno un ricambio di persone, come invece accadrà per altre, semplicemente partiranno da Livorno, richieste in altre città, in altre case a prestare il loro servizio. Anche altri volti storici del mondo ecclesiale livornese si apprestano a partire: Frà Fabrizio Civili, dei padri Cappuccini, livornese e a Livorno da più di venti anni come parroco alla SS. Trinità; suor Gabriella Gigliucci e suor Emilia Jitaru delle Maestre Pie Venerini, la prima: livornese, stimata insegnante e catechista impegnata in diverse comunità parrocchiali, la seconda: conosciuta da tutti per aver fondato la squadra di calcio dei bambini a Salviano, ma al loro posto arriveranno altri religiosi dello stesso ordine a offrire la loro opera di apostolato. Queste figure di religiosi hanno rappresentato veramente una ricchezza senza fine per molti uomini e donne che le hanno incrociate nel loro cammino quotidiano: carismi particolari di attenzione, di carità senza pregiudizi, di amicizia sincera, di aiuto concreto e spirituale, ed è per questo che tali separazioni risultano così dolorose e le reazioni dei livornesi sembrano testimoniarlo pienamente: telefonate e lettere al Vescovo di chiarimento, di
È
SARÀ’ A VELLETRI
Gabry... Grazie! Il saluto di don Fabio Menicagli, direttore dell’Ufficio diocesano per la catechesi ccomi di nuovo a salutare… sembra che sia un periodo non buono per noi dell’Ufficio Catechistico… dopo sorella Ernesta, un’altra partenza, … e questa volta che partenza! Suor Gabriella, Gabriella per la Chiesa livornese ci lascia e va a Velletri! A noi solo il Grazie! Un grazie come Ufficio a lei, che è una delle memorie storiche della Catechesi Diocesana Livornese, un grazie per la sua presenza negli organismi diocesani, una presenza a volte scomoda, perché Gabriella non se ne sta zitta, quando qualcosa non va la deve dire, a costo di rimetterci di persona! È un’autentica livornese, non guarda in faccia nessuno… potrebbe esserci il Papa e sarebbe capace di dirgli cosa deve fare e come farlo… A parte gli scherzi, le voglio rivolgerle il mio Grazie, grazie per la sua presenza, per avermi imbarcato nell’Ufficio Catechistico, per avermi con pazienza aiutato e sostenuto, grazie per i consigli personali, per la sua amicizia e la sua vicinanza in ogni momento. Grazie per l’esempio che dona, il suo donarsi a tutti: giovani e vecchi, il suo scherzare per sdrammatizzare, ma la sua serietà nel credere in quella persona Gesù Cristo che l’ha chiamata. Ora basta… sennò, rischio di fare più che un saluto, un elogio funebre. I distacchi sono dolorosi e lo sappiamo, ma dobbiamo entrare in un’altra logica, dobbiamo uscire dalla logica dell’io, ed entrare nella logica dell’unica Chiesa. Allora… ti auguro e con me penso tutti, ti auguriamo di seminare la Parola di Dio con la tua azione là dove il Signore ti sta inviando… Porta un po’ di aria di mare… aria libera, aperta, che ci ricorda lo Spirito che soffia dove vuole e va… Va anche tu sulle ali dello Spirito e sii accogliente come lo sei stata qui tra noi, lascia che ti guidi sempre. Concludendo non possiamo dirti “prendi il largo”, ma prendi un paio di scarpe e una damigiana… perché è “meio ir vino de li castelli…” e preparati a “mangià li polli e le galline…” ma non preoccupati quando verremo di porteremo il “Baccalà”. Buona missione Gabry e grazie di tutto! Fabio don
E
Chi decide questi spostamenti non è il Vescovo della diocesi in cui i religiosi sono impegnati, bensì i Padri e le Madri generali delle diverse Congregazioni: ogni Istituto religioso ha una propria autonomia richiesta di intervento, addirittura mozioni in Consiglio Comunale. Ma quelli che possono sembrare cambiamenti senza motivazioni precise, in realtà, per chi vive l’obbedienza ad un ordine religioso, sono
normali trasferimenti. È prassi che dopo un certo numero di anni si apprestino dei cambiamenti, per evitare un eccessivo radicamento di
In alto frà Fabrizio Civili dei Padri Cappuccini e suor Gabriella Gigliucci delle Maestre PieVenerini. Al centro le suore di San Giuseppe dell’Apparizione, e, qui sopra, le Sorelle Francescane del Vangelo; a sinistra suor Emilia Jitaru delle Maestre PieVenerini
chi ha deciso di donare la propria vita al Signore e al prossimo, ma soprattutto perché la vocazione di questi uomini e donne possa essere veramente aperta e arricchire tutti, in un apostolato senza confini. Chi decide questi spostamenti non è il Vescovo della diocesi in cui i religiosi sono impegnati, bensì i Padri e le Madri generali delle diverse Congregazioni: ogni Istituto religioso ha le sue norme, il suo governo, la sua disciplina, la vita consacrata, insomma, come stabilisce il Codice di Diritto Canonico (n. 573 e seguenti), ha una propria autonomia che il Vescovo (l’Ordinario diocesano) deve contribuire a salvaguardare e proteggere e sulla quale non è ammessa alcuna ingerenza. La Chiesa livornese non può che esprimere il proprio ringraziamento a questi uomini e donne di Dio, a nome del clero, dei laici e delle realtà ecclesiali, augurando loro di poter essere altrettanto significativi e preziosi nelle realtà dove saranno chiamati ad operare, così come lo sono stati per Livorno. c.d.
II
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
29 luglio 2012
LA GIOVENTÙ Benedettina el 2000 nasce la "Gioventù N Benedettina" costituita da un gruppo di ragazzi che si propone di vivere la propria quotidianità secondo le regole della vita benedettina. I ragazzi provenienti non solo da Livorno ma anche da altre città, ad oggi sono circa 25 e si ritrovano ogni martedì. Alcuni di loro, soprattutto quelli inseriti nella parrocchia, sono di aiuto per il catechismo, altresì tutti insieme organizzano veglie di preghiera notturne come quella del 7 Dicembre, del 14 Maggio e del 7 Settembre.
Il Santuario di MONTENERO
La Madonna ti ascolta! Una devozione che ancora dura nel tempo nonostante le avversità e i cambiamenti degli ultimi anni
L’ECO DI MONTENERO
DI
MARTINA BONGINI
i osserva da lassù, ci protegge, ci ascolta, ci ama; la Madonna di Montenero veglia sulla nostra città come una madre con i suoi figli. La nostra "mamma" è conosciuta in tutto il mondo, da ogni parte della Toscana, dell’Italia la vengono a trovare e le chiedono una grazia. Il Santuario di Montenero è ormai tappezzato di preghiere, ex voto e riconoscimenti tanto che, come ci racconta don Luca Giustarini, parroco della Parrocchia di Montenero, «non c’è più uno spazio libero, anche se la Madonna ancora "lavora"». Negli anni passati si trovavano attaccati alle mura soltanto dei quadri , adesso c’è di tutto, dai fiocchi di nascita rosa ed azzurri, ai vestiti, disegni, frammenti di vita di migliaia di persone. Nonostante la continua ed incessabile devozione alla Madonna, i pellegrinaggi al Santuario sono diminuiti notevolmente negli ultimi anni, e questo, come ci spiega don Luca «è dovuto a due problemi sostanziali: il primo è la mancanza di soldi: con la crisi di quest’ultimo periodo si è registrata una drastica diminuzione dell’affluenza dei pellegrinaggi; se una famiglia decide di andare in pellegrinaggio deve permettersi di spendere almeno un centinaio di euro se non di più, ed ecco che decidono di venire senza accompagnamento, in modo autonomo». «Durante il mese di maggio- continua don Luca- solitamente non avevamo un attimo di respiro, si iniziava la mattina alle 6.30 e in continuazione arrivavano pellegrini da ogni parte della Toscana e dell’Italia; quest’anno saremo arrivati a dieci pellegrinaggi al massimo in tutto il mese». «Dobbiamo capire noi per primi che la famiglia di oggi ha
C
a fama della Madonna di Montenero in ogni parte del mondo; grazie Lallaarriva diffusione del mensile "L’Eco del Santuario". «Molte sono le persone che ci seguono, che magari per diversi motivi si sono trasferite all’estero ma che comunque vogliono continuare a mantenere un contatto». Questo è l’elenco dei trentanove paesi: Austria; Australia; Belgio; Brasile; Cuba; Camerun; Canada; Svizzera; Cecoslovacchia; Germania; Repubblica Domenicana; Spagna; Kenia; Tanzania; Egitto; Francia; Inghilterra; Israele; India; Giappone; Sri Lanka; Principato di Monaco; Messico; Nicaragua; Repubblica di Panama; Perù; Polonia; Romania; Argentina; Cile; Uruguay; Svezia; Finlandia; Emirati Arabi; Ucraina; USA; Venezuela; Sud Africa.
Orario Messe in Santuario Festivo: 7:15 - 8:30 - 9:30 - 10:30 - 11:30 - Ora solare: 16:00 e 17:00 - Ora legale: 17:00 e 18:00 Feriale: 7:15 - 9:00 - 10:00 11:00 - Ora solare: 16:00 Ora legale: 17:00 S. Rosario: 15:30 (Ora solare) - 16:30 (Ora legale) Orario SS. Messe Parrocchiali Sabato: ore 16:00 Istituto S.Maria in via del Governatore Festivo: ore 08:30 Campo Santo - 09:30 Castellaccio 11:30 Santuario Orario di apertura del Santuario Mattino: 6:30 / 12:30 (Festivo 13:00) Sera: 14:30 / 18:00 (Festivo 19:00) Per saperne di più http://www.santuariomontenero.org
Le Missioni Il Santuario della Madonna di Montenero da 25 anni ha aperto una missione nello stato del Kerala in India con un Monastero di Monaci Vallombrosani i quali hanno costruito una scuola parificata, un Seminario Minore e Maggiore, una casa di accoglienza per ragazzi adolescenti e un asilo infantile. Queste strutture accolgono in tutto circa 1800 ragazzi. Il mantenimento della Comunita’ Monastica e dei Seminari in gran parte e’ sostenuto del Santuario della Madonna di Montenero a Livorno. Se si desidera aiutare le opere della Madonna si possono usare i seguenti conti correnti: Conto corrente postale: nr. 213579 intestato a Congr. Vall.na OSB Santuario della Madonna di Montenero Bonifico bancario: Cassa di Risparmio di San Miniato - Agenzia di Livorno 1 IBAN IT80 O 063 0013 901C C167 0201 175 Intestato a Congregazione Vallombrosana OSB
esigenze diverse, è impossibile mantenere il ritmo devozionale di quarant’anni fa; la famiglia è cambiata e come Chiesa abbiamo il dovere di cercare un modo adatto per vivere i momenti di forte spiritualità. È necessario ripensare ad una pastorale che và incontro alle famiglie, magari come abbiamo fatto lo scorso maggio, portando in giro la Madonna per le case delle famiglie della parrocchia». Un secondo problema è un problema "strutturale" ovvero quello della viabilità: «Montenero non è ben servita, non è valorizzata quanto lo dovrebbe. Non ci sono panchine per sedersi, il traffico nei giorni festivi è notevole; è vero che ci sono i parcheggi di Montenero Basso e di piazzale Giovanni XXIII ma è altrettanto vero che mancano i collegamenti. Non è possibile pensare di far salire a piedi dal parcheggio una persona
anziana! Ci sarebbe bisogno di una navetta che collega questi punti di ritrovo con il
Santuario (magari anche soltanto per gli orari delle Messe). Ad oggisottolinea il parroco- un grande aiuto lo fornisce la Misericordia di Montenero che svolge questo servizio». Nonostante questo c’è da dire che «devo ringraziare l’amministrazione comunale per aver iniziato i lavori di restauro del parcheggio del Santuario ricollocando una nuova palizzata in legno lungo tutta la via; però c’è ancora da lavorare e
solo collaborando potrà essere possibile riorganizzare il territorio a beneficio della città di Livorno». «Da tempo - ci spiega don Luca- l’ufficio del turismo ha in mente una visita guidata per valorizzare le bellezze della nostra città che comprende il Santuario, l’Acquario, la Venezia e i musei; mi auguro che questo progetto si realizzi presto e che il felice ponte tra il Santuario e la città diventi realtà». Un’ altra questione a cuore al parroco, riguarda la chiesa dell’Apparizione a tutt’oggi chiusa «la speranza è quella di riuscire a darle nuova luce e riaprirla, perché è un peccato vedere un luogo così sacro abbandonato». Queste difficoltà però di certo passano in secondo piano se si pensa all’enorme opera che i monaci benedettini svolgono per tantissime persone, primo tra tutti il servizio di confessionale dei padri che quotidianamente si mettono a disposizione per ascoltare: un lavoro prezioso e importante. Al Santuario arrivano molte persone, anche straniere, turisti che per caso e su indicazione degli albergatori, dei ristoranti scoprono questo gioiello; spesso molti di loro pur di religione diverse si fermano per una preghiera, per un momento di raccoglimento, la Madonna li ascolta!
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
29 luglio 2012
Un progetto delle Misericordie unite
L’INTERVISTA A Padre Michele Siggillino
FARE RETE PER ESSERE PIÙ VICINI AI CITTADINI
Vicino ai fratelli RECLUSI DI SIMONE
MARCIS
N
e Misericordie di Antignano, Livorno e di L(consiglio Montenero hanno tenuto un Magistrato direttivo) congiunto presso la Sala San Giovanni Gualberto adiacente al Santuario di Montenero, alla presenza dei propri Correttori Spirituali. All’ordine del giorno della riunione c’erano le problematiche che le Misericordie operanti della Città di Livorno devono affrontare quotidianamente, anche a seguito della Legge Regionale 70/2010, e il futuro che si prospetta per le Associazioni che da secoli garantiscono il soccorso e le opere di carità alla popolazione livornese.
L’intervista al cappellano del carcere di Livorno; una vita spesa per aiutare chi vive ai margini della società
el 1209 San Giovanni De Matha, che aveva dedicato tutta la sua vita alla redenzione degli schiavi e alla promozione umana, fondò l’Ordine della S.S. Trinità. Da allora i suoi seguaci, i padri Trinitari, comunque hanno pasti ancora svolgono questa garantiti tutti i giorni. missione, chiamati ad operare Oltre all’aspetto spirituale, nelle carceri e nei luoghi dove cerco di portare qualcosa a chi uomini e donne vivono la ne fa richiesta oppure mi pena della prigionia e della ingegno il modo per far fronte schiavitù. ad esigenze particolari, Anche a Livorno prestano la facendo da tramite con i loro opera, sia nella parrocchia volontari. Molti chiedono S.Ferdinando che nelle carceri anche sigarette, francobolli, di Livorno e dell’isola di anche se il problema maggiore Gorgona, portando come è il denaro per poterli sempre il loro carisma di acquistare. guida, evangelizzazione e Naturalmente ci sono i sostegno umano, proprio colloqui (2 volte a settimana) come al tempo del loro programmati con amici e/o fondatore. parenti che però devono essere Padre Michele Siggillino dal autorizzati dalle autorità novembre 2006 è il cappellano competenti». del carcere livornese e vive nel piccolo convento nel Come viene gestita la complesso della chiesa di situazione economica di S.Ferdinando nel quartiere ciascun detenuto? della Venezia, collaborando «Esiste un conto corrente col parroco padre Lorenzo interno per ogni persona che Moretti, quando lo abbia aperto non si reca in durante il periodo carcere. della pena da «Le condizioni Siamo andati a scontare, sono peggiorate trovarlo per farci controllato dalla raccontare il suo direzione del nel corso degli operato nella carcere. Una volta anni, la struttura struttura alla settimana il ha molti spazi livornese. detenuto può chiamare ad un inagibili come Chi opera numero, da la sala polivalente solo all’interno del un telefono fisso carcere? (cellulari non e la biblioteca «Oltre al ammessi). La centrale personale della direzione conosce e molte celle Polizia tutti i recapiti Penitenziaria, telefonici presentano 200 persone utilizzati dai troppi detenuti circa, vi sono 3 detenuti e fattura in piccoli spazi» medici, alcuni loro il costo delle infermieri, 4 telefonate. I beni educatori a che non possono sezione, dipendenti degli essere acquistati per mancanza uffici e poi vi operano molti di disponibilità, è possibile volontari della Caritas ottenerli, se autorizzati, diocesana che portano attraverso la Caritas». vestiario, beni di prima necessità, zucchero e caffè. Ormai si parla di pessime Molti dei detenuti non hanno condizioni ambientali e di famiglia, né disponibilità strutture fatiscenti anche per il economiche e spesso le carcere livornese , quanti dotazioni del carcere non detenuti vivono alle Sughere? bastano al bisogno, molte cose «Dal 1984 ad oggi il numero si arrivano proprio grazie al è notevolmente ridotto: 130 sostegno di tante persone uomini (50% stranieri), 400 il generose che attraverso la picco massimo anni fa. Le Caritas aiutano i carcerati» condizioni sono peggiorate nel corso degli anni, la struttura ha Quali sono i tempi ed i modi in molti spazi inagibili come la cui il detenuto può ottenere sala polivalente e la biblioteca qualcosa dall’esterno? centrale e molte celle «Un giorno alla settimana il presentano troppi detenuti in cappellano, attraverso i piccoli spazi. Per il prossimo volontari stessi cerca di Natale dovrebbe essere soddisfare le numerose inaugurata una nuova sezione esigenze primarie di cui capace di ospitare oltre 200 necessitano i carcerati che unità.
III
Prima esistevano la sezione Alta Sicurezza per i reati maggiori, quella dei reati comuni ed una sezione femminile tolta tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. I detenuti in eccesso sono stati trasferiti nel corso degli anni in altri carceri italiani. Gli spazi per i colloqui interni con i detenuti sono pochi. Attualmente esistono 2 sezioni di reati comuni ed una di transito con detenuti semiliberi (2/ 3 unità) che lavorano fuori ma che devono rientrare nell’istituto a dormire». Quali detenuti possono lavorare all’interno del carcere? «I più meritevoli e con caratteristiche più specifiche come gli addetti alla cucina ed alla distribuzione pasti, sono per esempio 4 o 5, più 5 persone detenute addette alle pulizie locali ed al giardinaggio.Alcuni lavorano all’esterno del primo blocco vicino agli uffici. Inoltre per chi volesse fare attività sportiva esiste un campo di calcio in erba sintetica, una palestra per i detenuti ed una per i dipendenti della Polizia Penitenziaria. Per ogni piano (sono 2) esiste una piccola biblioteca per chi volesse consultare dei testi. Esiste una compagnia teatrale che viene gestita da una persona esterna». Qual è il ruolo del Cappellano che opera in carcere? Quale messaggio di speranza si può dare a queste persone? «Il carcere viene considerato da molti come un grande contenitore di pena dove si trovano persone accomunate in un’unica grande realtà, fatta di sofferenza e di speranza, tante vite umane con molteplici esperienze e reati diversi. Evangelizzazione e promozione umana è questo il compito principale del Cappellano. In ogni colloquio trovo sempre l’occasione di invitare il detenuto ad accettare il momento di sofferenza in cui si trova come occasione di riflessione per poter arrivare, attraverso la revisione della propria vita precedente, ad una speranza di poter ricostruire il futuro.
Porsi in un umile ascolto ed immedesimarsi nei loro problemi è fondamentale per poter entrare nel loro cuore e nella loro simpatia; poterli accompagnare, in questo tempo di sofferenza e di solitudine affettiva, a ritrovare il senso della loro stessa dignità perduta: Questa è un a cosa non facile, sia per la durezza del loro cuore, sia per le difficoltà che incontrano nell’inserimento del contesto sociale. A questo si aggiunge il fatto che non sempre si riscontra in essi la sincerità del loro pensiero e del loro operato». Ricordi particolari? «Nel cammino di accompagnamento, ricordo con gioia l’episodio di un fratello recluso che dopo un cammino di preparazione al sacramento della prima Comunione, è arrivato da solo a sentire il bisogno di scrivere una lettera da far recapitare a quelle persone a cui aveva scippato o rapinato: grazie ai volontari della Caritas che opera all’interno della struttura carceraria. Avevamo un gruppo di preghiera di detenuti che ogni giorno si riunivano per la recita del Rosario e la lettura di alcuni brani biblici.Ricordo in alcuni di loro il coraggio di uscire da situazioni interiori piene di disperazione o di estrema povertà morale, sospinti dalla fede ricevuta o ritrovata. Ricordo di un pensiero che ho letto da qualche parte: “Se aiuteremo la barca di un nostro fratello ad attraversare il fiume, anche la nostra barca avrà raggiunto la riva”. Lo scorso 30 giugno avete celebrato il patrono della Polizia Penitenziaria , S.Basilide, con l’intervento del Vescovo… «Monsignor Giusti ha speso buone parole per l’evento, che diventerà un appuntamento importante per i prossimi anni. Da tre anni a marzo, ricordiamo un appuntamento fisso che coinvolge il mondo del carcere: viene dato un libro del premio Casalini edito dalla Provincia in tutti i carceri della zona per la miglior poesia. Inoltre dal 2009 celebriamo la festa di San Disma, il ladrone pentito che fu crocifisso accanto a Gesù: andiamo a Montenero con alcune rappresentanze di detenuti, educatori e volontari delle province di Pisa, Livorno e Lucca e si partecipa alla Messa con la partecipazione di autorità civili e militari».
Nell’ambito della riunione, che è conseguente a alcuni mesi di contatti tra gli organi dirigenti e operativi, è emersa l’importanza di dar vita ad una rete tra le tre Misericordie che sono accomunate dalle stesse radici, con l’obiettivo primario di rendere un servizio alla cittadinanza sempre migliore e tempestivo, nonostante i continui tagli che il Governo e la Regione stanno attuando. Da parte di tutti gli organismi dirigenti delle Misericordie è stata espressa la volontà di rendere da subito operativa questa unione, attraverso passi concreti che saranno realizzati nel più breve tempo possibile. L’idea principale è quella di dar vita a una Centrale Operativa tra le Misericordie del territorio, che abbia il compito di coordinare e smistare tutte le richieste di servizio provenienti dai cittadini, in modo da ottimizzare le risorse, sia in termini di volontari che di mezzi, e garantire un numero sempre maggiore di risposte positive alle richieste.Tale progetto nasce anche per essere pronti a gestire qualsiasi tipo di chiamata, anche di urgenza ed emergenza, per assicurare la massima operatività in conseguenza del progetto, ancora in fase di studio, della Regione Toscana di unificare le Centrali Operative 118 di Livorno, Pisa, Massa - Carrara,Versilia e Lucca. Le Misericordie sulla base della propria esperienza temono che il progetto della Centrale Operativa 118 di Area Vasta possa creare delle problematiche operative tali da avere ripercussione negative sul sistema di emergenza territoriale, quindi la volontà è di dar vita ad uno strumento operativo che possa sostenere questo cambiamento. A tal proposito si ricorda che quando è stata creata la C.O. 118 di Livorno le Misericordie hanno dato un grande contributo mantenendo presso la Sala Operativa la presenza di diversi operatori provenienti dalle Associazioni con grande esperienza di gestione dell’emergenza territoriale. La Legge Regionale 70/2010 ha introdotto cambiamenti epocali nei rapporti tra Regione e Associazioni di volontariato introducendo il sistema di pagamento a budget e non più a servizi fatturati. Questo sistema, accettato non senza perplessità, richiede da parte di tutti i soggetti coinvolti estrema serietà nella gestione. Ad oggi, nonostante le Associazioni abbiano garantito la totale operatività di sempre, da parte dell’ASL 6 si stanno verificando dei ritardi nell’erogazione dei pagamenti previsti tali da mettere in grave difficoltà la sopravvivenza stessa delle Associazioni. Quindi le Misericordie stanno effettuando il servizio di ambulanza attingendo alle proprie riserve economiche per evitare che i ritardi dei pagamenti abbiano conseguenze anche gravi sui cittadini. E’ chiaro che questa situazione non può durare a lungo perché le risorse delle Misericordie non sono infinite. Le Misericordie quindi ritengono necessario lavorare in rete anche per sostenersi reciprocamente dando vita a strutture permanenti di coordinamento in tutte le attività che le coinvolgono e sviluppando anche nuovi progetti tesi a migliorare il servizio offerto per essere sempre più vicini ai cittadini. Le Misericordie auspicano che venga compresa l’importanza di questi progetti e che da parte delle Istituzioni sia garantito il massimo sostegno nella certezza che ancora una volta si metta al primo posto il bene di coloro che hanno bisogno e siano messe da parte problematiche politiche o di altra natura che potrebbero avere il solo effetto di intralciare il lavoro che volontariamente moltissime persone prestano nell’interesse del prossimo.
IV
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
29 luglio 2012
Agenda del VESCOVO
DOMENICA 29 LUGLIO 11.00 S. Messa ed ingresso del nuovo parroco alla chiesa di SS. Pietro e Paolo 21.15 Processione e S. Messa a Quercianella per la festa patronale di Sant’Anna MARTEDÌ 31 LUGLIO Nella mattina, udienze clero in vescovado 21.00 consulta di pastorale familiare in vescovado Dal 2 al 6 Agosto il Vescovo è fuori sede per un periodo di riposo SABATO 11 AGOSTO 7.30 S. Messa dalle suore di Santa Chiara a Pisa DOMENICA 12 AGOSTO 9.15 S. Messa alla pineta di Castiglioncello Dal 13 al 16 Agosto il Vescovo è in visita pastorale all’isola di Capraia Dal 17 al 29 Agosto viaggio ecclesiale nella diocesi di Dodoma in Tanzania GIOVEDÌ 30 AGOSTO Nella mattina, udienze sacerdoti in vescovado 15.30 celebrazione matrimonio a Montenero Venerdì 31 Agosto e Sabato 1 Settembre, convivenza con i diaconi permanenti e le loro famiglie a S. Gimignano DOMENICA 2 SETTEMBRE 10.30 S. Messa in occasione dell’incontro AGESCI a Rosignano Marittimo Nel pomeriggio partenza per gli esercizi spirituali con i seminaristi fino al 7 settembre SABATO 8 SETTEMBRE 10.00 incontro con i catechisti della diocesi di Massa Carrara Pontremoli 17.00 Pellegrinaggio e S. Messa al Santuario di Montenero in occasione dell’inizio dell’anno pastorale DOMENICA 9 SETTEMBRE 11.30 S. Messa e cresime dei ragazzi e degli adulti alla chiesa della SS.ma Trinità 18.00 S. Messa in occasione dell’inizio di Amichiamoci alla parrocchia della SS.ma Trinità
Diocesi informa Le ultime NOVITÀ
Amichiamoci 2012 niziano vacanze e campeggi, ma per lo Staff di Amichiamoci, 42 ragazzi dai 17 anni in su, a Luglio inizia la parte più difficile Idell’organizzazione! Quest’anno raccolte in anticipo, rispetto alle scorse edizioni, le iscrizioni parlano per il momento di circa 523 iscritti ai tornei e 85 squadre partecipanti. Dal 2011 al 2012 si sono aggiunte 6 parrocchie, per un totale di 14 (Nostra Signora Del Rosario San Benedetto,San Jacopo In Acquaviva,San Luca Evangelista,San Matteo,San Sebastiano,Sant’Agostino,Santa Elisabetta Anna Seton,Santa Maria Del Soccorso,Santi Cosma e Damiano,Santissima Trinità (Cappuccini),Sette Santi Fondatori,S. Maria, Giulia e Francesco nella chiesa della Madonna,Santi Pietro e Paolo), più 3 realtà che ruotano intorno alla diocesi (Cantiere giovani,Chiesa Evangelica fonte di vita,Commissione Caritas per i problemi dell’handicap). Il tema proposto dallo staff quest’anno e che tutti i partecipanti porteranno sulla maglietta con il logo ideato da Andrea Tricoli recita il motto "E’ più bello insieme". Ma ci sono anche due belle novità: la prima Minimaratona di Amichiamoci in programma per domenica 16 settembre: 7 km di corsa con partenza dalla chiesa di San Jacopo e l’inno ufficiale della manifestazione: "La sfida mia più bella", testo di Margherita Roffi e musica di Francesco Menici che sarà possibile ascoltare a breve sul sito http://www.amichiamoci.it/. Sempre sul sito si possono trovare i calendari e tutte le informazioni per l’edizione 2012, con la possibilità di iscriversi alla mailing list e al forum http://www.amichiamoci.it/forum/index.php per essere sempre aggiornati, mentre per i più avvezzi all’uso dei social network il Signor Amichiamoci e i suoi 359 amici vi aspettano su Facebook. Si parte Domenica 9 settembre con la messa alle 18.30 in Piazza Gavi (chiesa dei Cappuccini).Lo staff vi aspetta numerosi!
TUTTI GLI ORARI DELLE CELEBRAZIONI
LA CATTEDRALE SI APRE AI CROCIERISTI on l’inizio dell’estate sono moltiplicati i turisti che si affacciaC no alla cattedrale per partecipare alla Messa festiva, in particolare i crocieristi, che scendendo dalle navi e in visita alla città e
Libri da LEGGERE
di Mo.C.
Anghinoni A. - Lea e Rachele. Le sorelle rivali.Ed. Paoline, pp. 64, euro 9,50 Illustrazioni di Alessandra Mantovani. In questo libro, con un linguaggio semplice, ricco di curiosità storiche e sociologiche, si raccontano le vicende di Lea e Rachele, mogli di Giacobbe, sorelle rivali, madri di coloro che diventeranno i capostipiti delle 12 tribù di Giacobbe. Per colpa dell’avidità del padre Labano, che desidera tenere il più a lungo possibile presso di sé Giacobbe, Rachele non andrà in sposa per prima a Giacobbe, come era stato precedentemente stabilito, ma con uno scaltro sotterfugio, Labano riuscirà a dare in moglie Lea e per avere Rachele, la donna teneramente amata, Giacobbe dovrà offrire al suocero altri sette anni di servizio gratuito. Questo doppio matrimonio comporterà non pochi problemi fra Lea e Rachele, fatti di sofferenza, rivalità, litigi; ma Dio saprà scrivere una storia di salvezza anche attraverso gli errori degli uomini.
ad altre località dei dintorni chiedono comunque la possibilità di vivere l’eucaristia. Per questo il Capitolo della cattedrale ha deciso che alle 9.00 di ogni domenica sarà celebrata in duomo la Messa internazionale, in lingua spagnola, inglese, francese, tedesca, secondo le nazionalità dei presenti. Un sacerdote sarà disponibile per le Confessioni ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 17.30 e nei giorni festivi e la Domenica dalle 9.15 alle 10.15.
BREVI DALLA DIOCESI
VI Memorial Don Renato VENERDÌ 27 LUGLIO Presso il campo di calcio del Gymnasium; evento di incontro, preghiera, sport ed amicizia organizzato dagli amici di Don Renato della Parrocchia di San Matteo Programma della serata: 18:00 - Chiesa di San Matteo Santa Messa 19:00 - Campo del Gymnasium - Ritrovo partecipanti ed amici Dalle 19:30 fino alle 22Triangolare amichevole di calcio tra i ragazzi delle Parrocchie di: Santi Piero e Paolo - San Matteo - Santissima Trinità & Nostra Signora del Rosario 22:15 - Chiesa di San Matteo: cena comunitaria aperta a tutti i partecipanti, parenti ed amici. È gradita la prenotazione.
Cmsr a Effetto Venezia DA VENERDÌ 27 LUGLIO A DOMENICA 5 AGOSTO Bottega del Mondo: apertura continuata fino alle 24
Concerto Ecumenico
Chiusura della CURIA Si avvisa che la curia vescovile rimarrà chiusa da Sabato 4 agosto a domenica 26 agosto. Gli uffici riapriranno regolarmente lunedì 27 agosto.
DOMENICA 29 LUGLIO ALLE 21.00 La parrocchia ortodossa romena di Livorno, in collaborazione con il Ce. Do.MEI ospiterà nella chiesa di Via Verdi un concerto ecumenico del coro “Millennium”
Volontari della Sofferenza I volontari della sofferenza organizzano un ritiro con i malati dal 26 agosto al 1 settembre a “Re Verbania”, la spesa è di 300,00 euro Per informazioni rivolgersi a Carlo Rossi 0586/857679 (ore pasti)
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
29 luglio 2012
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La soglia dell’inizio della vita di coppia Un itinerario educativo per coppie che scelgono di imparare ad amare e di vivere la famiglia da cristiani ome punto di partenza di questa scheda viene citato il n. 66 della Familiaris Consortio, enciclica del Beato Papa Giovanni Paolo II, uno dei documenti più importanti ed “illuminanti” per la famiglia e per la sua pastorale.
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LA PREPARAZIONE AL MATRIMONIO NELL’ENCICLICA DI GIOVANNI PAOLO II (1 FAMILIARIS CONSORTIO N° 66) Più che mai necessaria ai nostri giorni è la preparazione dei giovani al matrimonio e alla vita familiare. In alcuni Paesi sono ancora le famiglie stesse che, secondo antiche usanze, si riservano di trasmettere ai giovani i valori riguardanti la vita matrimoniale e familiare, mediante una progressiva opera di educazione o iniziazione. Ma i mutamenti sopravvenuti in seno a quasi tutte le società moderne esigono che non solo la famiglia, ma anche la società e la Chiesa siano impegnate nello sforzo di preparare adeguatamente i giovani alle responsabilità del loro domani. Molti fenomeni negativi che oggi si lamentano nella vita familiare derivano dal fatto che, nelle nuove situazioni, i giovani non solo perdono di vista la giusta gerarchia dei valori, ma, non possedendo più criteri sicuri di comportamento, non sanno come affrontare e risolvere le nuove difficoltà. L’esperienza però insegna che i giovani ben preparati alla vita familiare in genere riescono meglio degli altri. Ciò vale ancor più per il matrimonio cristiano, il cui influsso si estende sulla santità di tanti uomini e donne. Per questo la Chiesa deve promuovere migliori e più intensi programmi di preparazione al matrimonio, per eliminare, il più possibile, le difficoltà in cui si dibattono tante coppie a ancor più per favorire positivamente il sorgere e il maturare dei matrimoni riusciti. La preparazione al matrimonio va vista e attuata come un processo graduale e continuo. Essa, infatti, comporta tre principali momenti: una preparazione remota, una prossima e una immediata. LA PREPARAZIONE REMOTA ha inizio fin dall’infanzia, in quella saggia pedagogia familiare, orientata a condurre i fanciulli a scoprire se stessi come esseri dotati di una ricca e complessa psicologia e di una personalità particolare con le proprie forze e debolezze. È il periodo in cui va istillata la stima per ogni autentico
valore umano, sia nei rapporti coniugale e della paternità interpersonali, sia in quelli responsabile, con le sociali, con quel che ciò conoscenze medico-biologiche significa per la formazione del essenziali che vi sono carattere, per il dominio ed il connesse, ed avvii alla retto uso delle proprie familiarità con retti metodi di inclinazioni, per il modo di educazione dei figli. (..) incontrare le persone dell’altro sesso, e così via. È richiesta, LA PREPARAZIONE IMMEDIATA inoltre, specialmente per i a celebrare il sacramento del cristiani, una solida matrimonio deve aver luogo formazione spirituale e negli ultimi mesi e settimane catechetica, che che precedono le sappia mostrare nozze quasi a dare Occorre nel matrimonio un nuovo una vera passare da una significato, nuovo vocazione e contenuto e forma pastorale per missione, senza nuova al la famiglia ad escludere la cosiddetto esame possibilità del prematrimoniale una pastorale dono totale di sé a dal con la famiglia richiesto Dio nella diritto canonico. vocazione alla vita Sempre necessaria sacerdotale o religiosa. in ogni caso, tale preparazione si impone con maggiore Su questa base in seguito si urgenza per quei fidanzati che imposterà, a largo respiro, LA ancora presentassero carenze e PREPARAZIONE PROSSIMA, la difficoltà nella dottrina e nella quale (dall’età opportuna e pratica cristiana. Tra gli con un’adeguata catechesi, elementi da comunicare in come in un cammino questo cammino di fede, catecumenale) comporta una analogo al catecumenato, ci più specifica preparazione ai deve essere anche una sacramenti, quasi una loro conoscenza approfondita del riscoperta. Questa rinnovata mistero di Cristo e della catechesi di quanti si Chiesa, dei significati di grazia preparano al matrimonio e di responsabilità del cristiano è del tutto necessaria, matrimonio cristiano, nonché affinché il sacramento sia la preparazione a prendere celebrato e vissuto con le parte attiva e consapevole ai dovute disposizioni morali e riti della liturgia nuziale. Alle spirituali. La formazione diverse fasi della preparazione religiosa dei giovani dovrà al matrimonio (che abbiamo essere integrata, al momento descritto solo a grandi linee conveniente e secondo le varie indicative) devono sentirsi esigenze concrete, da una impegnate la famiglia cristiana preparazione alla vita a due e tutta la comunità ecclesiale. che, presentando il matrimonio come un rapporto Come tradurre quanto interpersonale dell’uomo e della donna da svilupparsi affermato dal Santo continuamente, stimoli ad Padre nella Familiaris approfondire i problemi della Consortio? sessualità Linee operative: - curare una preparazione remota al matrimonio già nell’ambito della pastorale giovanile educando i giovani all’affettività - curare molto l’orientamento vocazionale dei giovani al matrimonio, nonché la loro preparazione alla celebrazione del medesimo come culmine della loro iniziazione cristiana ricevuta nella fanciullezza e nell’adolescenza quando poi essa nella nostra diocesi è avvenuta - dare continuità ai gruppi dei fidanzati con gruppi di giovani sposi
valorizzando in ogni modo i gruppi, le associazioni e i movimenti di pastorale familiare - promuovere servizi a favore della famiglia, (smuovendo l’opinione pubblica affinché le istituzioni pubbliche realizzino servizi sociali a favore e a sostegno della famiglia o se necessario promuovendoli direttamente) dando la testimonianza di una concreta solidarietà con le famiglie in difficoltà offrendo ad esse in casi di estrema necessità, alloggio e lavoro Tutto questo potrà essere pienamente realizzato se sarà posta la famiglia e in specifico la sua genesi come Chiesa domestica, al centro della pastorale diocesana e parrocchiale. Si dovrà passare: - dall’idea di famiglia intesa come oggetto delle cure pastorali a famiglia come soggetto pastorale - da una parrocchia intesa come insieme di persone singole ad una parrocchia “famiglia di famiglie” - da una famiglia intesa come oggetto ad una famiglia vista come “fonte generativa” della comunità parrocchiale e “perno” della progettazione pastorale - da una famiglia vista come “settore” ad una famiglia vista come “trasversale” a tutta la pastorale - da una attenzione alle famiglie praticanti ad un coinvolgimento missionario di tutte le famiglie Scendendo più su di un piano pratico occorre: - passare da una pastorale per la famiglia ad una pastorale con la famiglia - valorizzare la collaborazione della famiglia soprattutto in quegli ambiti pastorali che sono più “connaturali” (educazione alla vita, educazione cristiana dei figli, preparazione fidanzati, ai battesimi ecc.) - creare una rete di relazioni fraterne e solidali con tutte le famiglie, soprattutto quelle in difficoltà - individuare coppie disponibili per aprire la loro casa ad incontri di preghiera o gruppi di ascolto - preparare la liturgia domenicale con le famiglie (figli inclusi) e celebrarla con la partecipazione attiva di esse Sarà inoltre necessario attuare nuovi percorsi di preparazione alla formazione di famiglie cristiane con incontri educativi per giovani e giovani fidanzati.
Sfida EDUCATIVA
4° E ULTIMO AMBITO DEL PROGETTO EDUCATIVO DIOCESANO....
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
29 luglio 2012
L'anniversario della Liberazione di Livorno
Democrazia e Libertà l 68° anniversario della Liberazione Ibrato di Livorno è stato inizialmente celecon gli onori militari e civili al Sacrario del Castellaccio, il luogo che ha visto la nascita combattentistica del primo gruppo di partigiani livornesi. L’itinerario della cerimonia è poi proseguito in Piazza Damiano Chiesa con l’omaggio ai caduti dei lager nazisti, ha poi toccato il Monumento ai caduti in Piazza della Vittoria, quindi il Bassorilievo al Partigiano di Via Ernesto Rossi e si è concluso al Palazzo del Governo con la deposizione floreale alla Lapide che ricorda il sacrificio degli otto agenti di Pubblica Sicurezza trucidati nel 1944. ella Sala delle cerimonie del Palazzo Comunale si è tenuto l’ormai tradizionale ricevimento delle Associazioni Combattentistiche e della Resistenza alla presenza del Prefetto e delle autorità militari. Non erano presenti il Sindaco e il Presidente della Provincia perché impegnati in riunioni istituzionali contro la crisi. Per la Provincia ha partecipato l’assessore Nocchi mentre il sindaco Cosimi è stato sostituito dall’assessore Bruno Picchi che ha accolto i cittadini ringrazian«Una politica doli per la condivisione seria può farci dell’iniziatisuperare le va. Ha sottodifficoltà con lineato come l’anniversario la riscoperta Liberadella coesione della zione della sociale, mentre città fosse caduto proprio il lavoro deve a vent’anni ritornare ad dalla strage di Via D’Amelio essere a Palermo l’elemento che aveva causato la essenziale morte del per il futuro» giudice Paolo Borsellino e della sua scorta. Con quella strage -ha detto Picchi- volevano che finisse la speranza per una Italia migliore, ma la speranza per la democrazia e la libertà, che furono valori del partigianato, continua ancora nelle giovani generazioni. Catia Sonetti, direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea (ISTORECO), nella sua relazione ha ricordato come i partigiani avessero fatto “la scelta della dignità e non solo della libertà”, la scelta di diventare partigiani era stata compiuta nella prospettiva che “il paese potesse diventare un paese migliore”, scelta fatta anche dalle donne che li aiutavano nelle loro azioni. Fu dunque per tutti “una scelta pulita, netta, schierata”. Chi furono i resistenti? Catia Sonetti ha chiarito che la prevalenza sociale era quella operaia, infatti furono gli operai i primi, con gli scioperi del marzo 1943, a dare uno scossone al regime fascista. Ma ci furono anche intellettuali, giovani studenti, sacerdoti, internati militari e tanti contadini che contribuirono a sfamare i partigiani. Tutte persone che fecero una scelta difficile, “il fatto nuovo fu che il popolo italiano scese spontaneamente a combattere per riacquistare la libertà”. Si tratta oggi di fare una nuova resistenza che possa dare una consistenza ad una riflessione lenta che possa legare il passato per farlo rivivere nel nostro paese. Abbiamo diritto -ha aggiunto la relatrice- “ad uomini politici inattaccabili e intelligenti” e tra i martiri moderni possiamo senz’altro mettere Paolo Borsellino, ha concluso dicendo che “la Resistenza non va celebrata ma interpretata e vissuta”. L’assessore Picchi ha concluso l’incontro auspicando per il nostro paese un ruolo più pregnante e innovativo della scuola, che metta in primo piano lo studio della Costituzione come insegnamento costante dei diritti di cittadinanza. Ha precisato che la democrazia e la libertà non sono mai conquistate una volta per tutte, una politica seria può farci superare le difficoltà con la riscoperta della coesione sociale, mentre il lavoro deve ritornare ad essere l’elemento essenziale per il futuro. Gianni Giovangiacomo
Un campeggio SPECIALE
Da più di trent’anni a Castiglioncello
Diversamente insieme C oloro che frequentano Castiglioncello e Rosignano nel mese di luglio avranno sicuramento notato vari gruppi di ragazzi che cantano, ballano e si divertono sulla spiaggia. Questi gruppi sono formati da circa trentotto volontari della commissione handicap della Caritas di Livorno e altrettanti ragazzi portatori di handicap. Un’iniziativa questa nata nel 1978, per permettere a quei ragazzi che passavano l’estate nascosti nelle loro case di trascorrere una giornata in compagnia, all’insegna di giochi e animazione. Un pullman parte ogni mattina dalla chiesa dei Salesiani per raccogliere alle fermate ATL tutti i partecipanti. L’arrivo è previsto per le nove alla stazione di Castiglioncello, dove i ragazzi vengono divisi nei vari stabilimenti balneari, dai “Tre Scogli” fino alle spiagge bianche di Vada. Ogni stabilimento accoglie cinque volontari e cinque ragazzi disabili. Tutta la giornata è dedicata al solo divertimento, si inizia la mattina con i giochi e i bagni in mare, a mezzogiorno ci si riunisce alla scuola elementare di Rosignano per il pranzo fornito da Pantagruel, e si torna poi in spiaggia, dove il pomeriggio è riservato all’animazione con canti e balli. Il tempo di prendere un caffè o un gelato, e alle 16 e 30 comincia il rientro a casa. Tanti sono i ragazzi giovani che si avvicinano a questa realtà, ci sono quelli che vengono solo ogni tanto e chi invece ormai partecipa da diversi anni. I volontari, sempre pronti con le chitarre in mano, cercano di creare ogni giorno un’atmosfera vivace, un clima bello di amicizia e serenità che vogliono difendere a tutti i
costi e che senza dubbio li contraddistingue. L’invito a partecipare è aperto a tutti, anche solo per prendere insieme un gelato e fare qualche chiacchiera. Un modo per andare incontro ad una realtà diversa, ma che aiuta a rendere “diversamente liberi”, come recita il motto del gruppo. Le iniziative non si esauriscono con l’estate, da ottobre a maggio al centro di via Liverani, dove si riunisce la commissione Caritas per l’handicap, vengono
organizzati corsi di musica, teatro, pittura e cucina. Non mancano certo cene a base di pizza, gite e divertenti scontri a bowling e golf. Al bagno “i tre scogli” abbiamo incontrato Federica, una ragazza, che ha voluto raccontarci cosa le piace fare quando si trova a Castiglioncello. «Mi piace
molto fare i tuffi-raccontavengo qui dal ’95, ho fatto amicizia con tutti i ragazzi, sono molto simpatici. L’unica cosa che non mi piace sono i balli e la musica, io preferisco i balli latini ma qui non li fanno mai». Anche Gianni ci racconta perché gli piace tanto stare sulla spiaggia, e desidera inoltre mandare messaggio: «La cosa che mi piace di più sono le ragazze. Le volontarie con me sono tutte carine e gentili. Ho saputo però che la Caritas ha avuto un calo di volontari, vorrei perciò cogliere l’occasione per invitare altri ragazzi a venire con noi e divertirsi. Ecco, sono un tipo diretto e spontaneo! Dico tutto quello che penso, ed è per questo che rivolgo a tutti questo invito». Per informazioni: www.siamoindiversi.it ; oppure contatto Facebook: siamo InDiversi Alice Carpentiere
LA FESTA DELL’ISTITUTO DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE
140 anni...e non li dimostra n anniversario U importante,che si inserisce nell’orizzonte del bicentenario della nascita di don Bosco, colui che ha dato origine al carisma salesiano. Un carisma che si è sviluppato e acculturato nel corso di tutti questi anni, trasformando quartieri, città e paesi dove le Ausiliatrici si trovano ad operare. L’istituto delle FMA nasce a Mornese, nel 1872. Le prime suore erano appena 11. Oggi se ne contano più di 13.000 in tutti e cinque i continenti. I fattori che hanno influito su un tale sviluppo sono di diversa natura. Non solo fattori endogeni, come la cura della formazione dei propri membri, ma anche l’ardore missionario, che potenzia l’intraprendenza educativa e il coraggio nell’affrontare le sfide che si pongono davanti. Altri fattori di sviluppo, di carattere esterno, sono le prove,
Il prossimo 5 agosto l’Istituto salesiano delle Figlie di Maria Ausiliatrice ricorderà l’anniversario della fondazione ed i 70 anni di vita religiosa di suor Maria Bruschi i tempi critici e difficili, che indirettamente interpellano la “fantasia della carità”. È stato proprio durante duri periodi della storia che le persone hanno dato il meglio di sé, adattandosi a una non facile realtà, pur di continuare in modo diverso la propria missione. Nel presente l’Istituto è impegnato a reinterpretare il Sistema Preventivo, lo stile educativo nato dal carisma e dall’esperienza di don Bosco, che si fonda su tre cardini: ragione, religione e amorevolezza.
Partendo dalla consapevolezza che questo Sistema rappresenti una valida risposta alle sfide culturali di oggi, una sua reinterpretazione e un suo rafforzamento sono necessarie in rapporto soprattutto alla radicale evoluzione del mondo giovanile. E per il futuro, quali sono i sogni e le sfide che si troveranno ad affrontare le FMA? Sicuramente cercare di rivitalizzare il senso profetico della vita religiosa, che oggi si deve misurare con la carenza di vocazioni e l’anzianità dei propri membri. Profezia che
nasce dall’incontro profondo e sempre rinnovato con Gesù, perché è proprio la profondità di questo incontro a far sì che ognuno realizzi la propria missione nella vita. Un altro sogno è quello di diventare una presenza ancora più significativa e gioiosa tra i giovani, per fornire valide risposte alle loro domande di senso, soprattutto riguardo la maturazione vocazionale. Collegato a questo, esiste un terzo sogno: la decisiva importanza della comunità, all’interno della quale si respira
un clima di fraternità e gioia tale da accogliere, sostenere ed accompagnare chiunque voglia intraprendere questo cammino. Nella nostra città esistono due Istituti delle Figlie di Maria Ausiliatrice, i quali festeggeranno l’anniversario della loro fondazione in momenti diversi: l’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Colline festeggerà sabato 4 agosto. La messa delle 18, celebrata alla parrocchia del Sacro Cuore, rappresenterà l’occasione di festeggiare un altro importante anniversario all’interno della Congregazione: i 70 anni di vita religiosa di Suor Maria Bruschi, attiva nel quartiere dal 1974, la quale ha profuso tale amorevole impegno da essere benvoluta ancora oggi, da ex allievi e non. L’Istituto Santo Spirito, invece, celebrerà solennemente il giorno successivo. Benedetta Agretti
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
29 luglio 2012
All’apertura Monti su giovani e crescita
Speciale MEETING RIMINI 2012
La strada per il dialogo vero ome è possibile, dopo 42 anni (il primo Meeting di Rimini fu l’ultima settimana di agosto del 1980), la realtà del Meeting per l’amicizia fra i popoli possa continuare a incontrare uomini in tutto il mondo e creare amicizie durevoli? A questa domanda ha risposto Matteo Lessi, direttore dell’ufficio stampa del Meeting, intervenendo la sera di venerdì 13 luglio presso l’auditorium dell’Hotel La Vedetta, davanti ad un pubblico particolarmente attento e interessato al tema della XXXIII edizione del Meeting: La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito.
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Colpisce perché in tutti questi anni sono nate amicizie grandi e vere che non si sono perse o fermate alla settimana d’agosto, ma hanno proseguito nel tempo creando nuovi rapporti e suscitando, negli uomini che vi hanno partecipato, desiderio di continuare a vivere così, con la stessa intensità, passione e ragionevolezza di uomini liberi perché dediti ad un comune ideale presentito come vero. Infatti come spiegare la nascita di due nuove edizioni del Meeting in Egitto - il Meeting Cairo (già alla II edizione) che si terrà a novembre ’12, interamente fatto da egiziani musulmani, cristiani ortodossi e copti - o il Meeting Giappone che ha visto protagonisti i monaci buddisti dell’università del Monte Koja, dopo essere venuti per anni a Rimini, hanno deciso di riproporre la manifestazione anche nel paese dei ciliegi. Durante la presentazione in Libano, presso l’ambasciata Italiana a Beirut alla presenza dell’ambasciatore e di altre personalità importanti del mondo musulmano e cristiano libanese, è intervenuto Ivan Caracalla, direttore del prestigioso Caracalla Dance Theatre - che sarà
protagonista dello spettacolo inaugurale di quest’anno - ha così espresso il suo convincimento a proposito di questo successo del Meeting: “ La cultura è il mezzo più potente per fare incontrare gli uomini”. Ed è vero. E’ vero nella storia di questa compagnia libanese, che ha continuato a realizzare spettacoli anche durante la sanguinosa guerra civile. L’importante agenzia libanese NNA (National News Agency) così si è esprimemeva il 14 maggio u.s. : “Il Meeting per l’amicizia fra i popoli è un evento nato da un gruppo di amici italiani, affermatosi come il festival culturale più frequentato al mondo: ogni anno dal 1980 a Rimini (Italia) si riuniscono politici, economisti, religiosi, intellettuali, artisti e sportivi. Storie di uomini e di donne del nostro tempo al centro di incontri, mostre, spettacoli e eventi di sport. In questi anni si sono svolte diverse presentazioni in varie città del mondo: Parigi (Unesco), Vienna, Mosca, Berlino, Budapest, Novosibirsk, Bruxelles, Madrid, New York (ONU), Washington, San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte”. Allora la risposta alla domanda iniziale è abbastanza semplice, perché la cifra del Meeting non è mai stata né l’egemonia in un dato ambito né una divisione o separatezza dalle questioni e dalle urgenze del nostro tempo. La cifra del Meeting è sempre stata quella di documentare le proprie provocazioni con storie, esperienze e volti. Qualcosa che si possa toccare con mano. E allora anche quest’anno la sfida è questa: documentare, testimoniare che si può essere veri uomini in qualsiasi circostanza. Uomini che vivono il rapporto con l’infinito, irriducibili a qualsiasi potere, liberi, creativi e generatori di un popolo sempre in cammino.
Dal 19 al 25 agosto in amicizia con tutti i popoli
Il tema
LA NATURA DELL’UOMO È RAPPORTO CON L’INFINITO a frase che dà il titolo alla XXXIII edizione del Lreligioso Meeting è tratta dal primo capitolo de Il senso di don Giussani: «La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito». Nell’esperienza quotidiana, infatti, l’uomo si scopre costituito da esigenze (di verità, di giustizia, di felicità e amore) che non sono appagate da risposte parziali. Come Benedetto XVI ha ricordato recentemente, in occasione del viaggio apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba: «L’uomo ha bisogno dell’infinito». Il Meeting intende documentare l’esperienza di tale rapporto imprescindibile attraverso incontri, mostre e spettacoli. Tante sono oggi le problematiche che il titolo del Meeting vuole illuminare: dal tema del diritto in tutte le sue varie accezioni alle questioni poste dalla ricerca scientifica, fino alla sfida del cambiamento imposta dalla crisi alla vita della gente e delle nazioni. Se l’uomo è rapporto con l’infinito, solo tale rapporto può fondare adeguatamente i diritti di ogni persona e di ogni popolo, ponendo i termini di una organizzazione sociale e civile libera e dignitosa. Così come ogni indagine scientifica sull’uomo, sulla sua struttura biologica e neurologica, non potrà prescindere dal riconoscimento di un rapporto ultimo e misterioso da cui l’uomo è definito e che lo rende “indisponibile” a qualunque manipolazione. La questione del rapporto con l’infinito è questione antropologica, definisce appunto l’uomo in quanto tale, ne individua la natura religiosa come tensione continua verso un “oltre” che sottende ogni movimento umano. Proprio tale natura, unità profonda di cuore e ragione ? come ancora Benedetto XVI affermava nel viaggio messicano ?, essendo comune a tutti gli uomini, consente l’esperienza dell’incontro tra persone di fede e cultura diverse, come anche quest’anno il Meeting desidera documentare. Solo l’esperienza vissuta di tale rapporto, infatti, crea uomini certi della propria identità e liberi nel riconoscere quella altrui, capaci di costruire insieme e di prendere iniziativa nella cultura, nell’economia e nella politica per un bene comune. C’è un’attesa che vorremmo condividere con tutti coloro che già stanno collaborando alla realizzazione del Meeting e con tutti coloro che vi parteciperanno: che possa essere per ciascuno l’occasione per incontrare persone ed esperienze capaci di risuscitare il desiderio e la consapevolezza del proprio rapporto con l’infinito.
pagina a cura di Andrea Capaccioli
PER CHI NON PUÒ’ ANDARCI DI PERSONA...
#meeting - Vivilo con noi l sito www.meetingrimini.org è il Iconportale ufficiale della XXXIII edizione, il programma aggiornato in tempo reale, anticipazioni e approfondimenti su ospiti, mostre e spettacoli. Inoltre tutte le informazioni utili al pubblico su come arrivare e dove alloggiare. Durante la manifestazione il portale viene aggiornato con notizie e approfondimenti, i comunicati stampa su tutti gli eventi, una selezione degli articoli e dei servizi dei media e il Quotidiano Meeting pubblicato dalle ore 10. Da quest’anno i social network saranno uno dei canali privilegiati, attraverso i quali seguire in diretta la manifestazione.“#meeting – Vivilo con
noi”, per esprimere l’intenzione di condividere online l’esperienza del Meeting, sia attraverso il lavoro di un social media team di volontari, sia attraverso quella dei visitatori e partecipanti. #meeting sarà l’hashtag ufficiale attraverso il quale condividere una foto, un video, un messaggio, perché come è stato detto anche nella presentazione ufficiale a Roma: “quando in Italia si dice Meeting, si parla solo del Meeting Rimini”. Ecco le pagine: www.twitter.com/MeetingRimini www.facebook.com/meetingrimini www.youtube.com/meetingdirimini www.flickr.com/meetingdirimini/
www.foursquare.com/meetingrimini (Foursquare è un’app gratuita da scaricare sul proprio smartphone. Le Liste saranno disponibili sulla Brand Page del Meeting). Anche quest’anno torna IlSussidiario.net – TgMeeting con un appuntamento giornaliero della durata di 20 minuti in onda alle 19.30 e tre approfondimenti tematici dedicati all’economia, ai protagonisti e alle mostre pubblicati durante la giornata. Il Tg è disponibile sia sul sito del quotidiano online IlSussidario.net e del Meeting. Il Tg sarà disponibile anche in lingua inglese e spagnola, grazie alla collaborazione con Rome News Report.
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embra la cosa più facile del mondo eppure non lo è: “capire che cosa è il Meeting per l’amicizia fra i popoli”. Uno sguardo al programma può essere d’aiuto a patto che si mettano da parte pregiudizi, cosa assai complicata di questi tempi. E, del resto, basta andare su www.meetingrimini.org e potrete percorre tutti gli appuntamenti della XXXIII edizione.
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Già il primo giorno, domenica 19 agosto, l’appuntamento inaugurale alle 17.00, il Presidente del Consiglio Monti interverrà sul tema: I giovani per la crescita, sarà sicuramente oggetto di polemiche e discussioni. Basterà seguire la sfilza dei tg o dei quotidiani del giorno dopo per capire, anzi per non capire proprio un bel niente. L’anno scorso mi è capitato di lavorare ogni giorno in sala stampa - tra l’altro una delle migliori in circolazione - e vedere come la maggior parte degli inviati è preoccupato di questo o quel politico che viene al Meeting, come se tutto fosse concentrato lì. Chiaramente, poi, chi è casa si fa un’opinione inadeguata della realtà che il meeting esprime. E allora? Allora uno sguardo qua e là ci aiuterà a farci un’idea diversa da quella stereotipa che spesso circola. Cominciamo: EN TI spettacolo di flamenco: già la danza e che danza! Se poi il contenuto della musica e della danza sono i momenti principali della fede cristiana, Annunciazione, Passione, Morte e Resurrezione, lo spettacolo diventa una particolare Sacra Rappresentazione. Tutto nasce dalla passione comune per il flamenco di don Emilio Peréz Nùnez e Luis Ortega uno dei più importanti ballerini spagnoli. JEROME LEJEUNE, una mostra dedicata al grande genetista francese che ha scoperto la trisomia 21 (la sindrome di Down) dal titolo «Il mio miglior amico». Al progetto hanno partecipato esperti e ricercatori di fama internazionale. ROCK E DESIDERIO INFINITO, il giornalista irlandese John Waters ci racconta come questo è possibile. «Tutto ciò che vive è sacro» e quindi lo può essere anche il rock. Dice infatti di questo lavoro: «È possibile che, nonostante i fraintendimenti, tutto quello che l’uomo fa o dice abbia la sua origine nel desiderio d’infinito?» A me sembra che, se possiamo dimostrare questo con il rock ‘n’ roll, possiamo rendere questa asserzione più plausibile e reale in tutto e in tutti. Vorrei che ogni [… persona che visita il meeting] avesse la conferma che una domanda esiste in lui e, non esiste ancora, ne deve prendere coscienza. UNO SGUARDO NUOVO ATTRAVERSO DOSTOEVSKIJ, Tat’jana Kasatkina, tra i massimi esperti del mondo dello scrittore russo, ci racconta la mostra, che, insieme a studenti italiani e russi, sta preparando da alcuni mesi, per mostrare come il quotidiano e l’eterno nelle opere del grande scrittore russo si unifichino. E POI … e poi. Non è possibile qui dare una, pur sintetica, carrellata di quello che avviene ogni giorno al Meeting. Non mancheranno dibattiti sull’economia, la politica, la scuola, presentazioni di libri, spettacoli e altro ancora. Occorre armarsi di buona volontà e andarci, almeno un giorno, per rendersi conto della bellezza e della bontà che c’è, non soltanto al Meeting, ma nel mondo. A proposito per chi ha i bambini piccoli è sconsigliato lasciarli a casa, portateli con voi, respireranno un’aria nuova e sicuramente più sana (strutture adeguate a loro non mancano di certo) e in più ci aiuteranno anche a stare di fronte all’avvenimento del Meeting come qualcosa di nuovo … qualcuno infatti l’aveva già detto “se non ritornerete come bambini …”. E, infine, se si vuol veramente capire bisogna essere lì con tutto se stessi e allora accade qualcosa di strano, che come dice il mio amico Matteo (v. altro articolo): “perché la gente va al Meeting? Non perché è una cosa buona e giusta, ma perché si torna diversi”. Provare per credere.
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TOSCANA OGGI 29 luglio 2012
LA SETTIMANA DI LIVORNO