Quaderno%20 %20marzo%20n%203%202015

Page 1

La Settimana

GIorni iorni

Tutti tutti i

Via del Seminario, 61 - 57122 Livorno - tel. e fax 0586/210217 - lasettimana.livorno@tiscali.it

Livorno

Diocesi di Livorno

Periodico di informazione

N. 3 10 MARZO 2015

I QUADERNI DEL PROGETTO CULTURALE - La Settimana Tutti i Giorni della Diocesi di Livorno - www.lasettimanalivorno.it

L’educazione è una questione di cuore «Per educare un bambino ci vuole un villaggio»

L

a scuola è il luogo in cui l’educazione si realizza attraverso la trasmissione di un patrimonio culturale elaborato dalla tradizione, mediante lo studio e la formazione di una coscienza critica. Nella nostra società, tuttavia, è l’idea stessa di educazione che viene messa in discussione perché suppone un orizzonte di valori condiviso che oggi non esiste più. Negli ultimi anni anche la scuola è profondamente cambiata perché la società post moderna è caratterizzata dalla frammentazione, dalla complessità, dalla prevalenza della dimensione individuale. Il desiderio di auto-realizzazione conta più del bene comune, i legami tradizionali si allentano, tutto si fa più precario ed incerto. Oltre alla società è cambiato il concetto di conoscenza che si identifica con una quantità di informazioni che sono insieme risorsa economica e strumento di scambio, perdendo ogni dimensione contemplativa; il sapere teorico

Nella nostra società è l’idea stessa di educazione che viene messa in discussione perché suppone un orizzonte di valori condiviso che oggi non esiste più. nella nostra società è importante quasi solo perché è in grado di generare innovazione. Se la conoscenza ha assunto un significato di questo tipo, la scuola di conseguenza è costretta ad inseguire modelli che mirano all’efficienza, più che all’educazione. A questo puntano anche le grandi istituzioni sovranazionali, che svolgono un ruolo strategico nell’orientare le politiche pedagogiche, arrivando ad assorbire il concetto di educazione nella terna di concetti scuola, formazione, professione. Sulla base di queste convinzioni molti pensano che educare non significhi più trasmettere un sapere, proporre

valori, contenuti ed esperienze significative, ma piuttosto allenare gli alunni a muoversi nella complessità, utilizzando tutto, senza mai impegnarsi veramente con nulla. L’insegnante, secondo questa visione, non è più un maestro, ma un allenatore, non è più un educatore ma un facilitatore. E allora mi piace richiamare la visione dell’educazione sintetizzata nel proverbio africano che Papa Francesco ha citato in occasione dell’incontro con il mondo della scuola dello scorso maggio: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Un villaggio, nella cultura africana, comprende le relazioni sociali di un bambino che cresce e diventa uomo con l’aiuto di tutte le persone che ha intorno. In queste relazioni occupa un posto privilegiato la scuola che, insieme alla famiglia, contribuisce in modo determinante alla costruzione della personalità. Pensando alla visione cristiana dell’educazione non si può non fare riferimento a Don Bosco che diceva ai suoi allievi che si preparavano a diventare educatori: “L’educazione è una cosa di cuore: tutto il lavoro parte da qui, e se il cuore non c’è, il lavoro è difficile e l’esito incerto. Che i giovani non solo siano amati, ma che essi stessi conoscano di essere amati”. Una bella provocazione di quasi duecento anni fa che arriva fino agli educatori del nuovo millennio: senza cuore non si educa, si può al massimo allenare, ma non è la stessa cosa. Nicola Sangiacomo


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.