La Settimana n. 30 del 1 settembre 2013

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

1 settembre 2013

di mons. Alberto Ablondi

L’uomo di ieri, la fede spesso l’ha interpellato attraverso l’ospedale: era abbandonato e la Chiesa ha fatto gli ospedali; l’ha raggiunto con la scuola: nessuno lo istruiva e la Chiesa si è fatta scuola e attraverso la scuola ha fatto giungere il messaggio di Dio; l’uomo di ieri era schiavo e nessuno redimeva gli schiavi e la fede l’ha raggiunto attraverso gli organi fondati per la liberazione degli schiavi. Vedete come si è trasformata la lingua? Vedete come non stiamo condannando il passato ma stiamo leggendo lingue diverse in epoche diverse? La Chiesa si è fatta lingua, e ha tradotto il linguaggio d’amore; quindi vera fede, vera interpellanza: la Chiesa si è fatta scuola, si è fatta liberazione degli schiavi… Oggi la Chiesa non ha bisogno di farsi niente. "L’uomo di oggi e la fede" 14 Gennaio 1971- Una Missione d’accoglienza

Verso l’inaugurazione della Madonna dei Popoli

Il 7 settembre alle 19 all’imboccatura del porto di Livorno la cerimonia di scoprimento e benedizione della Statua della Madonna dei Popoli. L’evento sarà seguito da GranducatoTV

Una mamma per Livorno lta 10 metri, poggiata su un basamento che raffigura i simboli di Livorno e del mondo del mare, ha in braccio il bambino e con l’altra mano, quasi carezzando, saluta amorevolmente chi arriva e chi parte attraverso l’imboccatura del porto di Livorno: sarà inaugurata il prossimo 7 Settembre la statua della Madonna dei Popoli. Già al lavoro da diverse settimane, il Comitato organizzativo, sta approntando le fasi della cerimonia di inaugurazione che avverrà in mare intorno alle 19. L’accesso dal mare sarà libero, quindi chiunque possiede un’imbarcazione e vorrà seguire l’evento potrà raggiungere il molo dove è posta la statua (la lingua di terra che si estende dal cantiere Azimuth verso il Molo Novo), mentre da terra sarà possibile vedere la cerimonia dal molo 75 (la zona sotto la palazzina dell’Avvisatore, dove quest’anno era stato allestito il Villaggio Vela del Trofeo Accademia Navale). Sarà inoltre possibile assistere a questo momento attraverso il piccolo schermo, Granducato TV infatti seguirà l’evento attraverso le trasmissioni televisive.

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DAL MONDO DEL MARE l’apprezzamento all’iniziativa

Mano che saluta, sguardo che protegge L’AMMIRAGLIO, COMANDANTE DEL PORTO, ARTURO FARAONE «Il giorno in cui sono arrivato a Livorno, nella prima settimana di Gennaio di quest’anno, ho avuto la fortuna di vedere in anteprima insieme al mio predecessore l’ammiraglio Dell’Anna, lo stato dei lavori della statua della Madonna e di conoscere l’artista che l’ha scolpita. Ho avuto questa anteprima molto bella, devo dire, che è stata un ottimo inizio per questo mio incarico qui a Livorno. Da quel momento ho potuto seguire da vicino le fasi conclusive dell’installazione. Sono molto contento di questa statua, per tutti gli operatori del mare, dai pescatori ai marittimi, dai piloti ai comandanti, è importante avere una figura a cui rivolgersi, come conforto e buon auspicio durante le operazioni in mare. Tutte le rappresentazioni religiose sono un conforto al viandante, nello specifico agli uomini di mare: una protezione che chiediamo alla nostra Signora, perché il mare è bellissimo, ma va sempre trattato con rispetto perché è anche difficile da affrontare. Sono sicuro che anche coloro che non sono cattolici possano intravedere in questa statua un simbolo di protezione, in fondo rappresenta una figura materna e quindi può essere apprezzata da tutti» L’IMPRENDITORE PIERO NERI E SUA MOGLIE GABRIELLA “Mi ricordo che mio nonno regalava a tutte le personalità che venivano al porto di Livorno una medaglietta della Madonna di Montenero. Per questo non ho avuto esitazioni nell’appoggiare la realizzazione di questa statua e nel farmi promotore di questa opera. Certo non solo che mio nonno sarebbe stato contento ma sicuro che questo rientri nella L’auspicio è che questa statua possa aiutare il nostro porto ad uscire da questo momento di empasse e lo rilanci nell’attività portuale. Anche Gabriella Neri, moglie dell’imprenditore, ha seguito le fasi di lavorazione e di installazione della statua: “a me è piaciuto molto vedere lavorare lo scuoltore Grigò, insieme ai suoi ragazzi e penso che la statua rappresenti comunque una ricchezza per la nostra città. Ho già visto l’effetto che fa arrivando dal mare: la

Madonna con la sua mano aperta sembra davvero che saluti chi arriva e chi parte. Visto il punto dove è collocata, purtroppo da terra non sarà ben visibile e quindi molti non potranno apprezzarla come si deve, spero magari l’illuminazione possa darle risalto durante le ore notturne”. IL PILOTA DEL PORTO FIORENZO MILANI, PROMOTORE DELL’INIZIATIVA “…una croce, una madonna, un’immagine sacra…chi lavora più vicino agli elementi della natura normalmente si affida a qualcosa di superiore. Per chi crede è una figura sacra, per chi non ha una fede precisa c’è comunque la ricerca di qualcosa di più grande. Nel mondo marittimo questo aspetto è molto sentito: nella preghiera spagnola del marinaio il Signore viene indicato come un Pilota, che ti indica la strada sicura, così come fanno i piloti con le navi. Anche gli ex voto sono un’espressione specifica di questa devozione e la Madonna è la figura più rappresentata. Comunque a prescindere dalla religione c’è questo sentimento forte di richiesta di affidamento. A Livorno c’era l’immagine della Madonna del saluto che veniva salutata dai marinai quando partivano e a cui si rendeva grazie quando si tornava e che purtroppo è andata distrutta; in molti porti d’Italia c’è una statua che ha un po’ questa funzione e da qui è partita l’idea di realizzare un’opera simile. L’idea è partita dai piloti, ma ha coinvolto con facilità le altre realtà marittime e portuali, diciamo che ha trovato terreno fertile perché chi vive il mare sente questa tradizione: pescatori, comandanti, marittimi, anche non italiani. Quando fu resa nota questa idea qualcuno chiese di mettere anche i simboli di altre religioni: personalmente sono dell’idea che in questa figura di donna si possa vedere non solo la Madonna, ma comunque l’immagine di una madre e su quella non ci sono differenze religiose, inoltre penso che questa installazione non ne precluda assolutamente altre e niente vieti di mettere anche altri simboli all’imboccatura del porto”. Foto di Laura Bolognesi


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Dal 1° settembre ai Ss Pietro e Paolo

UNA PARROCCHIA PER PADRE GABRIELE opo vent’anni come Cappellano D Militare della Guardia di Finanza presso la caserma Santini della nostra città, padre Gabriele Bezzi conosciuto alle cronache per le sue partecipazioni a maratone nazionali ed internazionali finalizzate alla raccolta di fondi per la realizzazione di progetti di solidarietà quali il Caritas Baby Hospital di Betlemme e per l’aiuto ai genitori di Alessio, un bimbo di quattro anni affetto da tetrapresi distonica, malattia che gli impedisce di parlare e camminare, a raggiungere la disponibilità economica per poter curare il loro bambino. Padre Gabriele Bezzi e conosciuto anche per essere stato il responsabile diocesano per la Pastorale dello Sport e del tempo libero e per aver gestito il blog “la tua parrocchia online”, dal primo di settembre, sarà il nuovo parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Padre Bezzi, la sua prima volta come Parroco? «In realtà si può dire che sono stato già parroco per quasi vent’anni quando ero Cappellano Militare, perché per il Cappellano la parrocchia è rappresentata dal Reparto presso cui svolge il suo ministero. Se però pensiamo alla Parrocchia tradizionale questa per me è la prima volta». Questo cambio da dove ha origine? «Don Annibal Reys Hernandez, che mi ha preceduto nella guida della comunità dei Ss. Pietro e Paolo é rientrato in Colombia per motivi di salute, colgo l’occasione per fargli gli auguri per il futuro e ringraziarlo per quanto fatto a Livorno». Diventando parroco continuerà a

La parola alla... CARITAS

Un bilancio di speranza Un anno di impegno, di crescita e di servizi per non dimenticare nessuna esigenza el presentare il bilancio annuale, vogliamo sottolineare innanzitutto come il 2012 ci abbia visti impegnati a potenziare la dimensione pastorale ed educativa attraverso l’affermazione dei valori dell’accoglienza e della promozione umana integrale. Si è puntato alla valorizzazione delle opere segno come luogo di relazione, fraternità e responsabilizzazione. Il primo impegno significativo è stato quello di curare la relazione con istituzioni, agenzie del privato sociale e le associazioni; potenziare il coordinamento delle caritas parrocchiali per rafforzare il lavoro di rete e crescere in un cammino di responsabilità che porta alla condivisione delle scelte e degli interventi a favore dei più fragili. L’acuirsi delle vecchie povertà e l’affermarsi delle nuove fragilità ha motivato la scelta di attivare nuovi servizi e opere segno. Inoltre, particolare attenzione è stata posta alla riorganizzazione interna della Caritas Onlus, individuando aree e responsabili, procedendo ad un’accurata e meticolosa revisione gestionale. Si è puntato a strutturare un gruppo di lavoro che si caratterizzasse per il forte contributo di giovani e le diversificate professionalità. In particolare nel corso dell’anno 2012 sono stati attivati percorsi di tirocinio e servizio civile finanziati dal programma "GiovaniSì" della Regione Toscana. A conclusione dei percorsi di servizio, due giovani sono stati inseriti nella pianta organica della Caritas attraverso contratti a progetto o a termine. Altri due operatori sono stati inseriti per coordinare i nuovi settori di intervento relativi all’Area immigrazione e al Progetto di accoglienza mamma-bambino di Villa Benedetta.

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È bene qui ricordare le nuove attività pastorali e di servizi/opere segno del 2012: 1. Casa Accoglienza Madri con bambini (Villa Benedetta) 2. Progetto accoglienza Migranti Nord Africa (in corso l’accreditamento nel Sistema SPRAR) 3. Progetto Rom con segretariato sociale 4. Apertura Sportello immigrazione 5. Centro ascolto per famiglie dei detenuti

mantenere i suoi attuali incarichi? «Certamente, continuerò con la Pastorale dello sport, sia come runner, che come assistente diocesano, così come manterrò anche il mio impegno per il Caritas Baby Hospital di Betlemme». Riuscirà a proseguire nel suo impegno a favore della liberazione dei due Marò? «Al mondo Militare tutto il mio affetto e la mia vicinanza, specie a i nostri due Maro’, Massimiliano Girone e Salvatore Latorre, ancora trattenuti in India. Come diciamo (padre Bezzi fu per alcuni anni anche cappellano del S.Marco ndr) al Reggimento San Marco, marò per un giorno marò per tutta la vita ed io ho passato con loro splendidi anni di attività operativa». Roberto Olivato

6. Sportello Microcredito e Prestito della Speranza 7. Fondo di solidarietà e famiglia 8. Attivazione di borse lavoro, lavori di pubblica utilità e affidamenti in prova a servizi sociali 9. Festival della Carità 10. Progetti giovani e carità (formazione scuole, laboratori catechesi, stage scolastici, tirocini universitari) Questa la premessa con la quale si rende più leggibile la sequenza di numeri del bilancio. La gestione finanziaria (attività e passività) ha avuto miglioramenti sostanziali sia nella parte attiva dove si è passati da una liquidità negativa a un attivo, grazie ad un più attento ricupero dei crediti, che ha permesso di diminuire, di conseguenza i debiti da pagare. Da notare, tra le passività, la creazione di un fondo destinato alla prosecuzione dei progetti avviati e in corso di realizzazione. A questa liquidità si aggiunge l’incremento dei contributi ricevuti dalla Fondazione Livorno. Il buon andamento della gestione economica ha poi permesso di chiudere il bilancio con la possibilità di azzerare le perdite accumulate negli esercizi precedenti. LE SPESE PER I SERVIZI La mensa Si è molto operato sui costi e ricavi dei servizi per poter affrontare i bisogni emergenti causati dalla attuale crisi. Se, infatti, i costi relativi al sostegno alimentare (mensa, pasti a casa ecc.) sono aumentati di oltre il 20%, rispetto all’anno precedente (il numero degli utenti è aumentato del 38%), sono stati di contro ridotti i costi delle utenze (luce, acqua, gas ecc.). Oltre al contenimento della spesa è da sottolineare il coinvolgimento di tanti, in particolare del settore alimentare che hanno arricchito con le loro donazioni la mensa dei poveri.

Gli interventi caritativi Tra gli interventi caritativi troviamo il sostegno economico in genere, per la casa, per le utenze, per il lavoro, per la sanità. Qui abbiamo un incremento di oltre il 70% che testimonia la situazione del nostro territorio. Siamo riusciti a farvi fronte grazie alla ricerca di sostegni economici, rivolgendosi a tutte le realtà livornesi che potevano farlo. I risultati si ritrovano nelle voci di ricavo. Il potenziamento dei servizi Nella situazione data nell’anno trascorso, che ha visto, in particolare, l’esplosione della disoccupazione e della disoccupazione giovanile, si è lavorato per potenziare i servizi proprio come segno di speranza per coloro che non avevano altra via che rivolgersi al Porto di Fraternità. Per far questo ci siamo impegnati nella ricerca di fondi relativi a specifici progetti. Ottenuti i fondi sono stati aumentati gli operatori inserendo cinque giovani, che sono stati impiegati nei diversi servizi esistenti e nell’avvio di nuovi progetti. È stato un lavoro positivo ma molto difficile, che ha visto certamente qualche intervento provvidenziale. I contributi per sostenere i servizi È stato possibile riuscire a sostenere i servizi esistenti e a proporne di nuovi, secondo le necessità, grazie ai contributi ricevuto a diverso titolo.

I contributi ecclesiali Qui collochiamo l’ottopermille che la diocesi destina alla Caritas: è stato aumentato del 15% (21.000 euro) per sostenere i nuovi progetti. Si ha invece una riduzione di quasi il 17% della raccolta della Quaresima di Carità (-3.315,86 euro), dovuta a numerosi ritardi delle Parrocchie nel versamento delle raccolte effettuate. Le convenzioni Si tratta per la maggior parte delle convenzioni con le Istituzioni, in particolare con il Comune di Livorno che sostiene in parte la mensa e l’emergenza abitativa che offriamo. L’aumento delle richieste ha determinato un aumento del 15% dell’importo dell’anno precedente. I finanziamenti dei progetti I finanziamenti dei progetti, dicevamo prima, sono stata la chiave per poter proporre nuovi servizi e, nello stesso tempo, dare un segno di attenzione alla disoccupazione giovanile. Un primo grande progetto è (perché continua) il Fondo di solidarietà per le famiglie, che si è aggiunto agli altri sostegni alle famiglie già in atto come il Prestito della Speranza e a quelli in ponte in questo anno come i prestiti regionali e il fondo per prestiti alle famiglie creato in collaborazione con la Fondazione Livorno e la Cassa di Risparmi di Livorno-PisaLucca. L’altro progetto, che ci ha fatto incontrare il tema dell’immigrazione, è nato sotto la spinta degli sbarchi nel sud Italia dei profughi dalla Libia. È nato così il Progetto di Accoglienza Migranti Nord Africa, sostenuto dai fondi europei. Si è potuto così sperimentare la sofferenza di chi è costretto a lasciare la propria casa e il proprio paese e il difficile cammino di integrazione che è stato perseguito con grande determinazione dai nostri operatori, sino a portare i giovani profughi a conoscere la lingua, a studiare nelle nostre scuole, a fare esperienze di lavoro dopo tirocini diversi, per poter giungere alla capacità di gestire la propria vita in un paese a loro sconosciuto sino a due anni fa. Offerte Varie In ultimo ricordiamo l’incremento del 33% delle diverse offerte pervenute alla Caritas che testimoniano una maggiore presenza sul territorio della pastorale della Carità. Suor Raffaella Spiezio presidente Fondazione Caritas Livorno


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UN VIAGGIO speciale

Il Brasile più povero Il racconto di Luca e Lucia, protagonisti di un viaggio in Brasile organizzato dall’associazione «Il Faggio Vallombrosano» l “Faggio Vallombrosano” Onlus Progetto “Don Rodolfo Cherubini”, opera dal 1995 nel campo del sostegno a distanza nei paesi in via di sviluppo, in modo particolare in India, Brasile, Honduras e Angola. L’associazione è nata grazie a Don Rodolfo Cherubini, un monaco vallombrosano che dopo 32 anni di permanenza in Brasile, al suo rientro, decise di continuare ad aiutare gli abitanti delle favelas con quelle che un tempo si chiamavano adozioni a distanza (oggi si preferisce il termine “sostegno a distanza”). Da allora l’associazione è cresciuta e si è sviluppata anche in altri paesi, grazie alla collaborazione con religiosi locali che lavorano direttamente con i bambini, seguendoli nelle loro famiglie oppure offrendo loro ospitalità per un certo numero di anni. Il “Faggio Vallombrosano” fa parte del coordinamento nazionale del sostegno a distanza “La Gabbianella” che opera per garantire la trasparenza del servizio prestato dalle associazioni con bilanci pubblici e criteri di qualità da seguire. La filosofia dell’associazione è riassunta nel logo, bambini che giocano sereni al riparo di un albero, che li protegge e li aiuta. Ovunque nel mondo i bambini e i loro genitori sanno che in Italia qualcuno veglia su di loro e sui loro bisogni. Le iniziative che l’Associazione mette in campo a livello locale sono diverse: mercatini e cene di beneficenza, bomboniere di solidarietà (per battesimi, comunioni, cresime e matrimoni), incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle parrocchie, viaggi nei paesi dove è presente il sostegno a distanza, sia per monitorare i progetti, sia organizzando campi di lavoro. Coloro che fossero interessati ad aiutare l’associazione o con il proprio tempo oppure invitando l’associazione ad illustrare le proprie attività, può contattare il numero di telefono 0586/579913 oppure inviare una mail a sostegnoadistanza@gmail.com. o visitare la pagina facebook https://www.facebook.com/sostegnoadistanza L’ultimo nostro viaggio si è svolto in Brasile a luglio. Questo è il resoconto di tutti i centri che abbiamo visitato, delle, situazioni, famiglie e bambini cha abbiamo incontrato. In 15 giorni abbiamo percorso circa 30.000 km: il Brasile è molto grande, come la povertà di certi luoghi di cui i media non parlano e che sono sconosciuti ai più.

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Prima tappa Itaborai La prima tappa del nostro viaggio è stata a Itaborai circa 50 km da Rio de Janeiro. Siamo stati a trovare i bambini sostenuti a distanza in una colonia per lebbrosi che oggi ospita ancora una sessantina di malati ma per il resto è un villaggio isolato dalla cittá con strade dissestate e case fatiscenti. Lì da 25 anni lavorano le suore Francescane e i frati francescani che si occupano dei malati ormai anziani e dell’i-

struzione dei bambini. Purtroppo la lebbra è ancora presente sei tende a nascondere per vergogna, il governo brasiliano a lungo ha discriminato i lebbrosi chiudendoli in colonie e proibendo loro di avere contatti con l’esterno, oggi tende a negare l’incidenza del fenomeno. La lebbra in Brasile è una malattia che sta crescendo. Seconda tappa Maranhao La seconda tappa del nostro viaggio è il Maranhao uno stato nel nord est del Brasile, dove si vive di agricoltura. È una zona tropicale molto calda dove il governo statale e federale stenta ad essere presente con presidi medici e di vigilanza e dove la corruzione dilaga. Le Fazende, le fattorie, sono centinaia ed hanno smesso di produrre prodotti vegetali, riso, soja a favore della carne. Normalmente le Fazende hanno una grossa estensione e arrivano laddove non arriva il governo. I lavoratori, spesso indios analfabeti, vengono reclutati e portati a lavorare nelle zone interne, da li non possono più venire via altrimenti rischiano di essere uccisi. In pratica li raggirano per portarli nell’interno, poi vendono loro il cibo ad un prezzo maggiore del solito in modo che spendono piu di quanto guadagnano e cosi diventano schiavi. I padri dehoniani fanno uno sportello clandestino per accogliere le denunce e mandarle alla polizia poi controllano che una volta liberata la persona non sia ripresa. I fazenderos sono uomini potenti molto ricchi che spesso ricoprono cariche pubbliche e usano i soldi pubblici per allargare le loro proprietà a scapito della costruzione di scuole e ospedali. Una parrocchia qui si estende anche per 200 km e in luoghi sperduti, spesso inaccessibili con una semplice macchina perché le strade sono disastrate. I padri passano anche un mese fuori città, per andare a trova-

re le varie piccole comunità disperse (sono 185 la più lontana a 200 km) laddove molti non sono neanche registrati all’anagrafe e per il governo non hanno quindi alcun diritto. I bambini vanno a scuola ma non sempre le scuole sono adeguate, al sud del Maranhao alcune scuole vengono fatte sotto gli alberi perché i soldi per l’istruzione vengono dirottati altrove. Purtroppo qui la vita corre in fretta le ragazze a 14 anni hanno già dei figli, una delle nostre bambine ha 18 anni ed é già incinta del terzo figlio e vive in una capanna fatta di fango e paglia. Terza tappa San Paolo A San Paolo oggi abbiamo visitato la favelas di Vila Prudente, una delle più vecchie della cittá... San Paolo la più grande metropoli dell’America latina è il luogo dove le contraddizioni del Brasile emergono con più evidenza. Da una parte i palazzoni alti circondati da filo spinato e guardati a vista da guardie private, dall’altra baracche di mattoni, legno, lamiera, con tetti di eternit. Lo spazio tra una casa e l’altra è molto stretto, così la favelas che oggi viene più dignitosamente chiamata "comunità", è costituita da tanti vicoli bui, maleodoranti e angusti. Ognuno qui cerca di rendere la propria baracca più simile alle case dei ricchi ma lo spazio è angusto, le scalette per salire al piano superiore ripide. Chi può compra una tv, un computer, un sofà, una lavatrice. La favelas è un luogo pericoloso per chi non è ben conosciuto, chi entra è subito segnalato ad altri che stanno dentro la favela e spesso viene derubato. La compagnia delle suore che lavorano qui o dei genitori dei bambini sostenuti a distanza, è stato l’unico modo per girare indisturbati nella favela. Le poche foto che abbiamo fatto le abbiamo dunque "rubate". Nella nostra visita alla favela abbiamo conosciuto un uomo che nella sua casa ha attrezzato uno spazio per fare corsi gratuiti di computer, teatro, karatè, alfabetizzazione di anziani. Tutti qui lo stimano per la sua bontà e generosità. Un piccolo spazio di speranza in un luogo povero e triste.

Quarta tappa Campo grande Campo Grande è la capitale dello stato del Mato Grosso do Sul, conta circa 750.000 abitanti e il nostro progetto di sostegno a distanza dell’Associazione Faggio Vallombrosano , si trova in periferia a circa mezz’ora dal centro, nella zona di Moreninha. Dall’ultima volta che siamo stati qui si notano molti cambiamenti. La prima impressione é che ci si trovi in una piccola Svizzera del Brasile: prati ben curati ai bordi delle strade, un certo ordine per le vie, trasporti ben organizzati e bellissimi parchi con piste ciclabili. Finalmente arriviamo a Moreninha, area di periferia divisa a sua volta in piccoli quartieri. Siamo ospiti dalle Suore Francescane di São José ed é inevitabile percepire subito il grande contrasto tra la grande cittá e il luogo dove ci troviamo. Visitiamo con loro le famiglie dei bambini sostenuti a distanza e ci troviamo ad entrare in piccole case di legno, con il tetto di lameira dove si dorme in 4 o 5 nella stessa stanza: nonni, genitori, figli e animali. Veniamo accolti con molto entusiasmo e parliamo un pò con i bambini che ci raccontano come va la scuola e cosa vorrebbero fare da grandi: chi lo scienziato, chi il professore, chi il chimico, chi addirittura vorrebbe aprire un orfanotrofio. Sono molti i sogni di questi bambini che a volte purtroppo, come ci spiegano le suore, cadono nelle trappole degli spacciatori che li coinvolgono fin da piccoli nel mondo della droga. I più deboli vengono sfruttati come messaggeri, ma poi cedono e diventano consumatori. Da qui si comprende la precarietá del tessuto familiare, la mancanza di affetto e la grande sfida educativa in mano alle istituzioni e alle associazioni che si occupano di opere sociali. Quinta tappa Vila Rica Oggi siamo andati a Vila Rica un bairro della città si Santo Andrè che fa parte della Grande San Paolo. All’interno dell’area posta in montagna sono presenti diversi raggruppamenti di favelas con alto livello di criminalità e traffici illeciti di merci e droga (i giovani fanno uso di pedra, una sostanza sintetica e maconha, una droga vegetale e quando non trovano i soldi ricorrono all’inalazione di colla che provoca stordimento per diverse ore). Il traffico illecito si avvale del-

la manovalanza minorile non perseguibile. I bambini crescendo diventano da spacciatori a consumatori. Qui lavorano i Padri Somaschi che organizzano attività giornaliere ricreative e formative per circa 200 bambini e ragazzi della favela. Il loro lavoro è tollerato ma ad ogni tentativo di denuncia delle problematiche sociali vengono minacciati. Uno dei padri ci ha raccontato che lo scorso anno in occasione della via crucis, i giovani del centro hanno voluto ricordare i loro 12 amici uccisi dai trafficanti, urlando il loro nome ad ogni stazione. La sera stessa il padre ha ricevuto una lettera che lo "invitava" a non organizzare più eventi simili proprio per lasciare campo libero di giorno e di notte al commercio illegale. Per ripulire e bonificare l’area il governo ha pensato bene di distruggere le baracche costruite con fatica, con un preavviso di pochi giorni, in questo modo famiglie intere con bambini sono costrette ad andare a vivere altrove e spesso ospiti di parenti e amici. Ultima tappa Assentamento Sepé Tiarajú e "Alexandra Kollontai" La nostra ultima visita si è svolta nell´area della città di Ribeirão Preto dove lavorano le suore francescane della penitenza. Siamo stati a visitare alcune loro case dove abbiamo i nostri bambini sostenuti a distanza e con grande soddisfazione abbiamo incontrato due dei ragazzi che hanno terminato il percorso e oggi studiano con profitto all´università e lavorano. Le suore hanno aperto anche una casa per ragazzi di strada abbandonati dalle famiglie, figli di tossicodipendenti, dediti alla prostituzione maschile e femminile.ùLa casa è semplice, spoglia, ma un luogo sicuro e accogliente dove i ragazzi sono seguiti giorno e notte da educatori e assistenti sociali con il coordinamento delle suore. Continuando il nostro viaggio le suore ci hanno portato a visitare i nostri bambini nell´Assentamento Sepé Tiarajú (che in lingua Tupí Guaraní significa "Terra Libera"). Una volta qui sorgevano le baracche del "Movimento Sem Terra", oggi, dopo 10 anni di lotte le famiglie hanno ottenuto la terra e cominciano a coltivarla rimanendo comunque in gravi condizioni di povertà. Per capire meglio la realtà dei "Sem Terra" (senza terra) le suore ci hanno portato in un vero accampamento che ha preso il nome da Alexandra Kollontai, una militante sovietica che combatteva a fianco delle donne lavoratrici. L´accampamento è qui da cinque anni: non c´è luce, non c´è acqua e le persone vivono in baracche fatte di teli di plastica, cartoni e legno. Abbiamo conosciuto Verissimo, così si chiama il loro rappresentante che dopo aver lottato 18 anni ha ottenuto un pezzo di terra, ma continua a sostenere la causa dei Sem Terra. È stata l´esperienza più significativa che ci porteremo nel cuore e per la quale ci impegneremo a raccogliere fondi. Chi fosse interessato a conoscere e collaborare con la nostra associazione ci può contattare tramite il sito internet www.adozioniadistanza.it, oppure venirci a trovare al Santuario di Montenero. Lucia Pino e Luca Paolini


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Estate GIOVANI

IL CAMPEGGIO DEI RAGAZZI DELLA PARROCCHIA S. LUCA.........

Alla ricerca dell’essenziale Insieme a Cerreto Alpi, seguendo le orme del «Piccolo principe» n’avventura straordinaria viaggiando nell’universo…è quello che hanno vissuto i ragazzi dei gruppi Nautilus e Latenda a Cerreto Alpi, assieme a Vittoria di Guasticce e la mascotte Alessino. I nostri ragazzi, rose preziose in questo cammino, sono stati accompagnati: dalle volpi, ovvero le animatrici Elisa, Cice, Ciri, Vale e Alessia; dal loro pilota; dalla guida spirituale don Pietro Grajper e dall’equipaggio Alessio, Miria, Michele e Nina. Ogni giorno una nuova scenografia per gli incontri che il pilota ha avuto nel deserto e di conseguenza un messaggio d’amore per guidare i nostri ragazzi verso la scoperta di un amore più grande: quello per Gesù Cristo. Attraverso la storia del Piccolo Principe i ragazzi hanno capito che il Signore li ha scelti e chiamati, li ama come un Padre ed è pronto ad abbracciarli con il perdono; l’incontro con il Signore dona occhi nuovi per guardare il mondo, rende testimoni del suo amore. In questo viaggio i ragazzi sono stati divisi in 4 gruppi, giudati dalle animatrici, e hanno affrontato insieme varie tappe fino ad arrivare alla giornata più importante di tutto il campeggio: il venerdì. Di venerdì hanno fatto “deserto” e la sera l’ Adorazione Eucaristica, che ha suscitato in loro tante vive emozioni. E’ importante l’Adorazione Eucaristica nei nostri campeggi – dicono le animatrici – come noi alla loro età abbiamo visto la bellezza di Gesù, così anche loro possono ammirare lo splendore di Cristo; è bello trasmettere la nostra testimonianza e continuare queste veglie in cui il Signore parla direttamente al nostro cuore. Solo così possiamo amarlo per sempre: sentendolo vivo dentro di noi! Un campo tanto spirituale, con la messa quotidiana celebrata anche all’aperto, quanto

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divertente, con tanti giochi e scherzi fantastici. Il gioco di ruolo di Harry Potter, la caccia al tesoro di Gnomo Ciocchino, Taboo gigante, Twister gigante, il gioco di Kim e tanto altro. Il viaggio delle “piccole rose” è avvenuto anche tra le bellezze naturali: una bella camminata verso il lago Pranda…e che avventura quando un gruppetto ha preso il sentiero del CAI, invece della strada maestra, arrivando con un’ora di ritardo!! In questi otto giorni i ragazzi si sono lasciati “addomesticare” dalle loro volpi: le animatrici non dimenticheranno mai che “diventi sempre responsabile di quello che hai addomesticato”. Tutti insieme hanno scoperto il segreto svelato al Piccolo Principe: “si vede bene soltanto con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”. Loro l’Essenziale lo hanno visto e sentito con il cuore, proprio la notte dell’Adorazione Eucaristica e non potranno mai dimenticare come è bello stare con Gesù: una gioia che ti fa scoppiare il cuore – come ha detto Alessino. L’ultimo giorno del campeggio è stato festeggiato con la giornata dei genitori: un pranzo condiviso salutato dai ragazzi con il ban “E tocca a te”… certo è stato un messaggio partito dalle animatrici, trasmesso ai ragazzi e passato ai genitori…il ritornello dice: - e tocca a te cambiare il mondo, e tocca a te non perder tempo! - un invito per tutti ad essere ambasciatori di Dio che è Amore.

A proposito… in questi giorni, se passate da Stagno e sentite queste grida : - Ciri, Eli, Cice, Vale,

Aleeeeee - non vi preoccupate! Sono le voci dei nostri ragazzi che chiamano le loro animatrici, perché il legame che questa estate si è creato è molto forte e le “rose”, non riescono a stare lontano dalle “volpi “. L’amicizia in Gesù Cristo che ha legato tutto questo gruppo, dai più grandi ai più piccoli, è ormai veramente Essenziale!! Saluti dal pilota di questo meraviglioso viaggio, alias... Monica Calvaruso

IL CAMPO NAZIONALE

Ci piace l’AC che fa bella la vita n’esperienza unica e sicuramente arricchente: questo è quello U che come prima cosa direi di ritorno dal campo nazionale del settore giovani di AC. Il tutto si è svolto all’Hotel Villa Flora a Roncegno Terme(TN). Presenti più di 100 giovani e giovanissimi(in contemporanea anche il campo nazionale del Movimento Studenti), da tutta Italia. Una occasione di conoscenza e per fare rete prima che una settimana di crescita. Si perchè il bello di far parte di una associazione a livello nazionale come l’Ac è proprio questo: incontrarsi da ogni parte d’Italia, e poter condividere le proprie esperienze con ragazzi dalla Sicilia o da Milano e capire che siamo tutti parte della stessa grande famiglia. Una famiglia che, come detto più volte dai due assistenti presenti, Don Vito Piccinonna (Settore Giovani) e Don Tony Drazza (MSAC), spesso nelle persone dei responsabili trascura la formazione personale. Per questo la prima attività è stata un momento dedicato al dialogo personale con Dio. Una lectio e un momento di deserto, un momento veramente bello e utile per ricaricarsi in vista di una settimana di lavori associativi. Dopo questa prima giornata di "lavoro" personale, l’attenzione si è spostata sulle nostre associazioni, sugli strumenti messi a disposizione per migliorarle e fortificarle, sui nostri problemi e sul come risolvere questi eventuali problemi. Le serate sono state all’insegna del gioco e del divertimento e, come già detto, occasione di conoscersi e condividere con realtà da noi lontane, ma non troppo diverse. Un’occasione arricchente e che sicuramente porterò con me in parrocchia e in diocesi dove trasmettere l’entusiasmo ottenuto è molto importante per mantenere l’associazione viva e interessante. Michele Martella


LA SETTIMANA DI LIVORNO IL CAMPEGGIO DIOCESANO DELL’AZIONE CATTOLICA .........

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In quel di Cataeggio

È tempo di rafforzare la Fede

A QUERCIANELLA DAL 6 ALL’8 SETTEMBRE

LA FORMAZIONE DEI CATECHISTI al 6 all’8 settembre torna per il D secondo anno consecutivo, l’appuntamento con “Alla Ricerca del

Attorno alla Fede ruota l’esistenza del cristiano, in particolare nella Fiducia, nell’Esperienza, nel Dubbio e nell’Esempio a partenza della comitiva è stata fissata all’alba di Lunedì per far ritorno a casa nella serata di Domenica, in uno dei campeggi più significativi a cui io ricordi di aver mai partecipato. Quest’anno il titolo del campeggio è stato “A vele spiegate” (qualcuno ha fatto notare il paradosso con il fatto che ci trovavamo in montagna…) e con tema principale la FEDE, in quanto l’anno liturgico in questione, come dichiarato dal Papa Emerito Benedetto XVI, è proprio quello della Fede, attorno a questa parola infatti, ruota l’esistenza del cristiano, in particolare nella Fiducia, nell’Esperienza, nel Dubbio e nell’Esempio: i nomi dei gruppi di lavoro durante questo campo scuola. Le giornate si sono svolte all’insegna dell’allegria e della preghiera, con varie attività che ci hanno portato ad analizzare questi quattro punti della Fede nella loro completezza: la Fede in Dio infatti non può che comportare l’affidarsi a Dio e agli altri e lasciarsi da Lui custodire ; allo stesso modo la Fede porta a dare esempio e testimonianza di Dio a tutti, con la missione e distinguendosi nel proprio ambiente con l’esempio della proprio Fede; a tal proposito abbiamo potuto riflettere sulle figure di alcuni personaggi molto noti che hanno fatto scalpore per i propri gesti ispirati dalla Fede in Dio: Eric Liddell, atleta vissuto a cavallo dei primi anni del Novecento, che diede testimonianza della propria Fede rinunciando alle semifinali delle Olimpiadi poiché si correvano di domenica, il giorno del Signore; il genetista Francis Collins, che, all’apice della sua carriera, si converte al Cristianesimo sostenendo che il genoma umano può scaturire solamente dalla mente di Dio e infine la

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di Nostro Signore, con una splendida visione del paesaggio sottostante, immersi nel verde fra i monti; particolarmente significative reputo le esperienze della Messa al 5 all’11 agosto si è svolto presso La Beccia, una località a 10 minuti immersi nella natura e da La Verna, il campeggio diocesano dell’Azione Cattolica dei delle riflessioni fra i fili Ragazzi. d’erba sulle parole e sui Più di 30 i ragazzi coinvolti, rappresentanti 6 parrocchie. Il tema del pensieri di Tommaso, campo scuola è stato la vita di Davide e, vista la location, San Francesco. che aveva bisogno di I ragazzi hanno risposto in modo positivo a tutte le attività preparate vedere per credere, dall’equipe di animatori. perché, come noi, era Particolarmente sorpresi, positivamente, a riguardo delle attività più un uomo e come tale, riflessive, culminate con una liturgia penitenziale e le confessioni. era pervaso da Ad accompagnare spiritualmente i ragazzi, l’assistente generale AC, Padre sentimenti di umanità, Gabriele Bezzi. nei suoi limiti e nella Le tematiche del campeggio hanno affrontato vari ambiti della vita, di sua grandezza. fede e non, di ogni ragazzo: dall’amicizia al litigio, dal perdono al capire Un campeggio in cui quando si è sbagliato...Il tutto alternato da momenti di gioco che hanno tutti possiamo unito ancor di più il gruppo. affermare all’unisono Unione tra ragazzi ed animatori che da subito si è dimostrata molto forte di aver ricevuto , generando un clima di amicizia e di condivisione non facile da trovare, qualcosa di importante, considerando che molti ragazzi non si conoscevano. abbiamo ricevuto un Interessante per creare occasioni di incontro e scambio di esperienze grande regalo, quello di future è stata la presenza dei ragazzi della parrocchia di Sant’Andrea. poter rafforzare in L’elenco delle parrocchie presenti: Sacro Cuore, Sant’Agostino, Soccorso, maniera definitiva la Madonna, San Simone e appunto Sant’Andrea. nostra Fede, abbiamo Clima di affiatamento da subito forte anche fra gli educatori, 11 in totale, rafforzato i legami provenienti dalle parrocchie di Sant’Andrea, Sant’Agostino e Sacro Cuore. affettivi che già Per concludere c’è da dire che di ritorno a casa dall’esperienza i ragazzi e avevamo e ne abbiamo gli animatori porteranno i stretti di nuovi; molti insegnamenti positivi e abbiamo conosciuto la utili per la loro crescita e il grandezza della legame di amicizia nato fra di vocazione sacerdotale, loro. grazie alle parole di Michele Martella don Gabriele Bezzi, che ci hanno accompagnato per tutto il periodo, l’importanza del Non possiamo però servizio e della Testimonianza trascurare il dubbio, della Fede grazie ai cuochi cardine travagliato e allo Sabino e Maria, che ci hanno stesso tempo essenziale servito prelibatezze di ogni tipo della Fede: infatti sempre col sorriso sulle labbra, quest’ultima è da abbiamo compreso come considerarsi un dono e l’allegria sia il pane quotidiano se avessimo la totale del Cristiano grazie alle battute certezza, con prove di Andrea Zargani, ma fisiche e tangibili soprattutto che la nostra vita band italiana dei The Sun, dell’esistenza di Dio, non lo non può prescindere dalla affermata a livello internazione chiameremmo Nostro Signore, comunione e dalla condivisione. per i suoi testi punk rock, che fra ma Scienza, Madre Natura o in E’ doveroso e sentito infine il il 2008 e il 2009 affronta grandi tanti altri modi:Dio è tale perché ringraziamento all’Equipe lacerazioni interne e una crisi è un dono e la parola Fede in sé, Giovani di AC che si è occupata interiore che coinvolge include il dubbio. di organizzare e animare il soprattutto il leader del gruppo, Il campeggio si è così articolato campeggio, ma in fin dei conti, così che la conversione al fra riflessioni, giochi e un paio considerata la grande esperienza Cristianesimo li porta a di camminate grazie alle quali che abbiamo fatto, è più giusto diventare poi testimoni di Dio siamo riusciti a comprendere dire: grazie a tutti! Lorenzo Corea con le loro canzoni. ancora la grandezza del Creato

Catechista Perduto 2”, il campo di formazione per catechisti. Dopo l’esperienza dello scorso anno le diocesi di Livorno e di Massa Marittima – Piombino, ripropongono questo importante appuntamento di formazione rivolto a tutti i catechisti e animatori che vorranno prendervi parte. Un campo scuola nato dall’idea di offrire due giorni a tutti i catechisti e animatori delle nostre diocesi come momento formativo più intenso sulla vocazione a questo ministero, così importante per le nostre comunità ecclesiali, ma anche un momento di verifica del proprio lavoro nelle parrocchie e di come modifica oggi la figura del catechista/animatore rispetto al passato alla luce dell’Educazione. Un campo di condivisione delle proprie esperienze per arricchire e arricchirsi vivendo due gironi di vita comunitaria Un’occasione da non perdere, da promuovere affinché il ministero catechistico sia sempre più un servizio cosciente e consapevole per le nostre comunità ed inoltre l’occasione per imparare a progettare itinerari di catechesi Per qualsiasi informazione consultare il volantino e contattare Don Fabio Menicagli.

Il campeggio ragazzi DELL’AC

Come un’onda perfetta D

LA CARITAS PER LA SCUOLA Raccolta di materiale hiunque avesse…Quaderni; Zaini; C Matite; Pennarelli; Penne; Squadre e righelli; Lapis e gomme; Astucci; Grembiuli ….e molto ancora che non usa più o che vuol donare, siamo lieti di raccoglierli per i bambini che ne hanno bisogno!!! Si può portare il materiale scolastico dal Lunedì al Venerdì, dalle 8:30 alle 13:30 alla Caritas Diocesana in Via delle Cateratte, 15 Non portare libri di testo!


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

1 settembre 2013

Agenda del VESCOVO

VENERDÌ 30 AGOSTO 18.00 S. Messa in occasione di S. Giovanni Decollato, patrono della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Livorno

Diocesi informa

SABATO 31 AGOSTO 9.00 incontro con gli insegnanti di religione in vescovado 12.00 incontro con i catechisti del gruppo dei neocatecumenali in vescovado 18.00 S. Messa e cresime dalle suore vincenziane a Quercianella

SABATO 7 SETTEMBRE ALLE 9.45 PRESSO LA VILLA ALMA PACE AD ANTIGNANO

NUOVE RETI, RINNOVATE PROFESSIONI

DOMENICA 1 SETTEMBRE 11.00 celebrazione di un matrimonio a Signa

Come cambia il lavoro dei giornalisti e dei comunicatori, quali prospettive si aprono per il futuro

LUNEDÌ 2 SETTEMBRE 11.00 in vescovado, consiglio episcopale 21.15 incontro con la segreteria della pastorale giovanile alla Casa San Giuseppe a Quercianella MARTEDÌ 3 SETTEMBRE Nella mattina, udienze clero in vescovado 11.30 conferenza stampa per l’inaugurazione della Madonna dei Popoli MERCOLEDÌ 4 SETTEMBRE 9.30 incontro con i vicari foranei in vescovado GIOVEDÌ 5 SETTEMBRE Nella mattina, udienze laici VENERDÌ 6 SETTEMBRE Al Santuario de La Verna, pellegrinaggio con i primari dell’ospedale 20.30 incontro alla "Festa della ripresa" alla parrocchia di San Paolo a Imola (Massa Lombarda) SABATO 7 SETTEMBRE 19.00 inaugurazione della Statua della Madonna dei Popoli al Porto di Livorno 21.00 processione mariana alla parrocchia di San Giovanni Bosco a Coteto DOMENICA 8 SETTEMBRE 11.00 S. Messa per le celebrazioni del S. Crocifisso a Casciana alta 17.30 pellegrinaggio diocesano a Montenero per l’inizio dell’anno pastorale, a seguire S. Messa al Santuario

Libri da LEGGERE

di Mo.C.

Manna E. - Anima e Byte. Media, valori e nuove generazioni. - Ed. Paoline, pp.112, euro 10,50. In questo periodo di crisi e di grosse difficoltà, la preoccupazione sul futuro focalizza maggiormente l’attenzione su come saranno dal punto di vista economico i tempi che verranno e passa in secondo piano l’attenzione su quali saranno i nostri valori e le cose che riterremo importanti. Pertanto il soddisfacimento dei bisogni primari mette in secondo piano il benessere psicologico e quelle che definiamo le "esigenze spirituali" con grave rischio però per l’evoluzione antropologica collettiva che rischia di ritrovarsi dentro una cultura che non riconosceremo. In questi cambiamenti, i media avranno un ruolo di rilievo e già lo stanno avendo; basta semplicemente vedere come è cresciuta in questi ultimi anni la realtà del gioco d’azzardo, live e on line, con tutto quello che ad essa è associato in termini di costi sociali. Elisa Manna, sociologa, che da trent’anni si occupa di media e politiche culturali, presentando con lucidità e chiarezza questi cambiamenti sia in senso positivo che negativo, elabora una critica costruttiva al modello veicolato dai media che è di prezioso aiuto ai genitori ed insegnanti per sviluppare una maggiore consapevolezza e capacità di interagire con i messaggi mediatici.

Il Servizio civile alla Caritas È possibile leggere sia sul sito della Caritas diocesana sia su facebook il bando che la regione Toscana ha pubblicato per i giovani che desiderano fare un’esperienza di servizio civile. Il servizio civile permette, ai giovani selezionati, di accrescere la propria esperienza umana partecipando concretamente alla vita sociale attraverso azioni in favore di persone e famiglie bisognose . Il termine di presentazione delle domande, da effettuarsi attraverso consegna a mano o tramite Racc. A/R a Caritas Toscana- Via Pucci 2- 50122 Firenze, è previsto per il 25 settembre. Alla domanda i candidati devono allegare il Curriculum Vitae, un documento d’identità valido e la scheda della sede, per la validità della stessa faranno fede data di consegna o ricezione. Per quanto riguarda le selezioni comunicheremo la data in seguito Maggiori informazioni le trovate al link al sito di Giovani e Servizio della Caritas Toscana http:\\giovanieservizio.caritastoscana.it in cui risultano tutte le sedi e le notizie relative ai progetti della Caritas Toscana.

BREVI DALLA DIOCESI Il 29 Agosto ricorre San Giovanni Decollato, Santo Patrono della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Livorno. Quest’anno le cerimonie si svolgeranno VENERDI’ 30 AGOSTO 2013 Secondo il seguente programma: 17.00 in via San Francesco posa della Corona presso la lapide che ricorda l’antica sede. La cerimonia si svolgerà in collaborazione con i Vigili del Fuoco. 18.00 presso l’Oratorio Urbano della Misericordia in via Verdi, 63 il Vescovo di Livorno Mons. Simone Giusti presiederà la Santa Messa. Al termine saranno premiati i confratelli e le consorelle più meritevoli.

9.30 il benvenuto al mare 9.45 i quattro input da due minuti per la giornata: Antonello Riccelli (presidente Ucsi Toscana), Sara Bessi (responsabile nazionale Ucsi Giovani), Leonardo Chiarelli (presidente gruppo Ucsi Giovani Toscana), Mauro Banchini (Comitato Garanti Ucsi) 9.55 l’introduzione e lo svolgimento dei lavori (Mauro Donateo, Ucsi Giovani Toscana) 10.00 COME CAMBIA LA NOTIZIA NELL’ERA DI INTERNET E DELLE TV "ALL NEWS" interviene: Micaela Nasca, giornalista TgCom 24 alle 10.20 il confronto, alle 10.30 i lavori di gruppo (**) 11.00 C’ERA UNA VOLTA LA CONFERENZA STAMPA. LA COMUNICAZIONE 2.0 DEGLI ENTI LOCALI, EFFICACIA E LIMITI interviene: Francesco Di Costanzo, giornalista, autore di "Cittadini di twitter" e "Comune di twitter" alle 11.20 il confronto, alle 11.30 i lavori di gruppo (**) 12.00 VELOCI, SINTETICI E PRECARI. LA NUOVA DIMENSIONE DEI GIORNALISTI E’ SENZA VALORE? interviene:Luca Collodi, direttore rete italiana Radio Vaticana alle 12.20 il confronto, alle 12.30 i lavori di gruppo (**) 12.50 pausa per il mare 13.45 pranzo (*) 15.00 consegna degli attestati ai giovani partecipanti al corso di base di comunicazione 15.15 GIORNALISTI, IL NUOVO SCENARIO. LE REGOLE CHE CAMBIANO, L’ACCESSO ALLA PROFESSIONE, LA FORMAZIONE CONTINUA. interviene: Luigi Cobisi, Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti 16.00 tavola rotonda conclusiva a più voci: LE PROSPETTIVE DI IMPIEGO PER I NUOVI COMUNICATORI: NELLE IMPRESE, NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, NEI MEDIA TRADIZIONALI, IN INTERNET. Presentazione e lancio della nuova campagna di ascolto di Ucsi Toscana (*) L’iniziativa, coordinata dal gruppo giovani dell’Ucsi Toscana, è aperta a tutti ed è gratuita. Agli "over 30" chiediamo un contributo di 5 euro per le spese di organizzazione. Per il pranzo il costo per tutti è di 15 euro e occorre prenotarsi entro martedì 3 settembre con una email a ucsitoscana@tiscali.it o contattando gli organizzatori (**) I lavori di gruppo e il coordinamento degli interventi saranno affidati a Linda Losi, Fabio Figara, Andrea Cuminatto, Mario Agostino, Giulia Sarti, Martina Bongini e ad altri giovani dell’Ucsi Toscana


TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

1 settembre 2013

Due parole con DON GINO FRANCHI

La ristampa del libro di Ozanam

Ricordando il Beato Federico Antonio Ozanam

Un sostegno per tutti i malati l 23 aprile è ricorso il bicentenario Iletterato della nascita di Federico Ozanam, e studioso del cristianesimo

IL PROGRAMMA PER IL BICENTENARIO

CONVEGNO DI STUDI 21 SETTEMBRE 2013 Chiesa S. Elisabetta Seton ore 9.00 Relatori: Cardinale Gianfranco Ravasi su:“ Fede, cultura, e carità”. P. Luigi Mezzadri, CM su “La carità sociale, segno profetico dell’impegno vincenziano”. Intervento di Don Gino Franchi parroco della chiesa S. Elisabetta Seton su: “La mia cara Italia”. Presentazione degli studi sui soggiorni di Ozanam e del volume su “Il libro dei malati”.

orse non tutti sanno che il beato Federico Ozanam trascorse gli ultimi 4 mesi della sua vita nella nostra città, e forse non tutti sanno che il 21 settembre si svolgerà a Livorno un convegno di studi proprio per ricordare questa importante figura del mondo cattolico, fondatore della Società San Vincenzo De Paoli. L’incontro sarà ospitato nella Chiesa S. Elisabetta Seton. Don Gino Franchi, parroco “vincenziano” e profondo conoscitore del beato Federico Ozanam è stato contattato già da vari mesi dai membri della Federazione Nazionale della Società di San Vincenzo De Paoli affinché questo convegno potesse svolgersi a Livorno. Don Gino tiene a precisare che: “non sono io l’organizzatore di questa giornata di studi, ma ospito i membri della San Vincenzo de Paoli che si riuniranno qui a Livorno per commemorare il beato Ozanam”. Ma don Gino non è stato “contattato a caso” dalla San

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Vincenzo. Don Gino è uno studioso di Ozanam e Livorno è la città in cui Ozanam ha trascorso l’ultimo periodo della sua vita. Ma come è nato questo interesse per la figura di Ozanam? «Tutto è cominciato quando il pittore Paolo Maiani, alla fine del 2010, dipingendo i “Santi della Famiglia Vincenziana” sulla facciata della nostra chiesa raffigurò anche il Beato Federico Ozanam, con accanto la fortezza, per ricordare la sua permanenza a Livorno. A quel punto mi prese il desiderio di saperne di più su di lui e sulla San Vincenzo di Livorno. Purtroppo la San Vincenzo de Paoli, che era nata a Livorno nel 1851, seconda in Italia dopo Genova, da alcuni anni non esisteva più e nessuno sembrava sapere che fine avesse fatto la documentazione. Cominciai ad indagare nelle biblioteche livornesi: mi recai in quella diocesana e poi feci delle ricerche nella Biblioteca Labronica e qualcosa cominciò a venire fuori. Trovai un

articolo di Francesco Ferrero sulla Rivista di Livorno dal titolo “Federico Antonio Ozanam a Livorno”. Furono preziose soprattutto le note che mi indicarono un percorso di ricerca spingendomi a leggere “La vita e le opere di F.C. Pellegrini” che fu, per più di 35 anni, il Presidente del Consiglio Particolare della San Vincenzo di Livorno. Purtroppo i bombardamenti avevano distrutto il “primo libro dei verbali” conservato nell’archivio della chiesa di San Sebastiano. Pensai di poter trovare qualcosa presso l’archivio del Consiglio Regionale e da lì mi mossi alla volta di Roma presso la sede nazionale della San Vincenzo. Qui trovai un volume riportante le lettere scritte da Ozanam nell’ultimo anno di vita fra cui

CURIOSITÀ ED EVENTI * Nei giorni del Convegno verrà apposta una lapide in via S. Andrea in ricordo del luogo dove venne fondata la prima Conferenza a Livorno, che si tenne in una piccola stanzetta del Seminario Gavi. * Livorno è la prima città Toscana in cui ha inizio la Società di San Vincenzo de Paoli che, poi, si dilatò in tutta la regione. * “Grazie Federico. Nel bicentenario della nascita del beato Federico Ozanam, ispiratore e fondatore della Società di San Vincenzo de Paoli” è il titolo della mostra che si svolgerà, nei giorni del Convegno nel chiostro della Chiesa della Madonna e che, ad agosto, sarà presentata al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, a cura della Federazione Nazionale Società di San Vincenzo de Paoli.

quelle scritte ai fratelli Giovanni e Francesco Bevilacqua. I Bevilacqua erano amici di Ozanam. Si erano presi cura di lui durante il soggiorno a Livorno. Tornato a Livorno riuscii ad individuare perfino le tombe della famiglia Bevilacqua al cimitero della Misericordia, ma mi chiedevo: dove erano finiti? Non c’era nessuna traccia di questa famiglia. Poi un giorno, andando a trovare la signora Francesca Quaratesi Filicchi a Firenze e raccontandole dei miei viaggi e dei miei recenti studi venne fuori che conosceva i Bevilacqua. Riuscii a mettermi in contatto con loro - che non avevano molti documenti su Ozanam. I coniugi Bevilacqua, residenti a Firenze, mi dettero i recapiti telefonici di un loro cugino di Bergamo affermando che lui doveva avere molti più scritti riguardanti Ozanam. Non fu facile contattare l’ing. Giovanni Bevilacqua a Bergamo ma poi, sin dal primo incontro, è nato un rapporto

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proficuo per i miei studi, profondo e cordiale. Durante uno dei nostri incontri i coniugi Bevilacqua mi fecero un regalo stupendo: otto volumi delle opere di Federico Ozanam, cinque dei quali riportavano la sua dedica personale. Inoltre, quando mi recai a Bergamo a trovarli, i signori Bevilacqua riuscirono a prendere contatto con i Sacerdoti del S. Cuore ai quali, molti anni prima, avevano regalato cinque lettere autentiche di Federico Ozanam. Credevo me le facessero vedere e, al massimo, fotocopiare. Invece, con mio grande stupore ed immensa contentezza me le regalarono. Queste lettere che loro consideravano “reliquie” del beato Ozanam, adesso le abbiamo noi a Livorno. E saranno oggetto di venerazione al prossimo Convegno di settembre per il bicentenario della nascita di Ozanam». Il Convegno dura un giorno, ma i partecipanti si tratterranno anche il giorno dopo. Che cosa avete previsto durante la seconda giornata? «Il giorno seguente il Convegno andremo di fronte a Villa Berni, dove soggiornò Ozanam, ad Antignano e poi andremo a celebrare una messa a Montenero. La Madonna di Montenero era molto cara a Federico Ozanam e ai piedi di questo monte venne più volte ad offrire la sua preghiera». Ma lei non è soltanto colui che ospita il convegno, ma sarà relatore al Convegno… «Sì, farò un intervento, nel pomeriggio, durante il quale presenterò gli studi sui soggiorni di Ozanam ed il volume “Il libro dei malati”, scritto dal beato Ozanam e da me curato». Elena Cerini

medievale, cattolico a tutto tondo, è stato il fondatore dell’Opera della San Vincenzo de Paoli, poi chiamate Conferenze della San Vincenzo, una associazione che si è prodigata e si prodiga ancora oggi nell’aiuto ai poveri e ai bisognosi. Don Gino Franchi che per tanti anni è stato il responsabile della Caritas diocesana non poteva non essere attratto da questo personaggio e ha voluto curare la ristampa dell’ultima opera di Ozanam: “Il libro dei malati”. L’intento -scrive don Gino nella premessa- è quello di riproporre, come spiegava bene la moglie Amelia Soulacroix, alcuni brani della Sacra Scrittura attraverso i quali il “malato” Ozanam, trovava la “forza di soffrire con pazienza”. Il secondo motivo -aggiunge don Gino- è che Ozanam ha composto quest’opera proprio a Livorno dove ha vissuto gli ultimi quattro mesi della sua breve vita (quarant’anni!). La biografia di Ozanam è tracciata da Antonio Maria Strambi, già presidente della Società San Vincenzo, che, tra l’altro, propone ai lettori una frase pronunciata dall’autore che con la creazione San Vincenzo si prefiggeva di dare una tangibile testimonianza dell’essenza del cristianesimo contro gli attacchi dei non credenti: “Soccorriamo il nostro prossimo, come faceva Gesù, e mettiamo la nostra Fede sotto l’ombra della carità!”. E ancora: “E’ troppo poco soccorrere l’indigente di giorno in giorno. Bisogna mettere mano alla radice del male e a mezzo di sagge riforme diminuire le cause della miseria pubblica”. A questo punto bisognerebbe fare una amara riflessione e dire che non si è fatto molto nel corso degli anni da parte dei governanti, cristiani e non cristiani, per diminuire le cause della povertà. In tempo di crisi, ma anche di globalizzazione, di consumismo e di benessere, quel “benessere che porta all’anestesia del cuore”, come ha recentemente detto Papa Francesco, le parole di Ozanam hanno ancora una validità dirompente. Amin de Terrazi che ne aveva curato l’opera originaria in francese, scrivendo di Ozanam evidenzia che: “Il suo pensiero ha profondamente impregnato il cattolicesimo sociale. Le sue intuizioni sono molto presenti nell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII”. Quando Ozanam viene proclamato beato da Giovanni Paolo II durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Parigi, il Papa dice: “Cari seguaci di San Vincenzo de Paoli, vi incoraggio a mettere in comune le vostre forze affinché, come desiderava colui che è il vostro ispiratore, i poveri siano sempre meglio amati e serviti e che Gesù Cristo sia onorato nelle loro persone”. Il volume riporta anche una testimonianza della moglie Amelia, una testimonianza struggente della malattia del marito, degli ultimi giorni passati ad Antignano prima che la morte lo colga poco dopo in Francia. Nel volume vengono richiamati i pensieri e le preghiere di Federico Ozanam, e tra i pensieri, tratti dalle lettere inviate agli amici, vogliamo ricordare quello spedito a Dominique Meynes: “La Speranza? Il torto di molti cristiani dei nostri giorni è di sperare poco. Ad ogni combattimento, ad ogni ostacolo, si crede alla rovina della Chiesa. Sono gli apostoli in barca durante la tempesta: dimenticano che il Salvatore è in mezzo a loro”. Quindi nel volume si apre la parte dedicata al Libro dei malati, si tratta di un compendio, un florilegio di brani tratti dalla Sacra Scrittura: la Genesi, Isaia, I Re, gli Evangelisti, Giobbe (a cui sono dedicate molte pagine), Tobia, il Siracide, per terminare con i brani che mostrano i miracoli di Gesù e gli Atti degli Apostoli. Ma sono i Salmi ricchi di invocazioni che sollevano lo spirito a dare conforto al malato: “Beato l’uomo che ha cura del debole: nel giorno della sventura il Signore lo libera“, “O Dio, viene a salvarmi Signore, vieni presto in mio aiuto”, “Dio mio salva il tuo servo, che in te confida", "Signore ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido di aiuto. Non nascondermi il tuo volto nel giorno in cui sono nell’angoscia”. Gianni Giovangiacomo


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TOSCANA OGGI 1 settembre 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNO


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