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NEWS I RELATORI - Ezio Aceti Convegno: “Come trasmettere la fede ai figli” sabato 08 giugno 2013 h 15,30. Ezio Aceti (1956), sposato, con figli, esperto in psicologia dell’età evolutiva, è attualmente consulente psicopedagogico del Comune di Milano e di molti comuni delle provincie di Milano, Como e Lecco. Responsabile e coordinatore di gruppi di psicologi di “Sportelli di ascolto” per alunni, genitori e docenti, in alcune scuole materne, elementari, medie e superiori delle stesse provincie. Collabora in qualità di conferenziere ed esperto con l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI, e con numerose diocesi, parrocchie, enti e istituti religiosi italiani. Collabora con Tele Radio Pace di Verona e di Chiavari. È direttore della Collana “Percorsi dell’educare” della casa editrice Città Nuova. È autore di numerosi volumi su tematiche pedagogiche, tra i quali ricordiamo: Lui, lei... l’altro! Il corso per fidanzati più serio e divertente che abbiate mai visto! (2008); I linguaggi del corpo. Per un rapporto armonioso con sé e con gli altri (2007); Basta cavoli e cicogne. Viaggio nell’affettività e nella sessualità dai 12 ai 15 anni con Alberta Rotteglia (2005); Comunicare fuori e dentro la famiglia (cur.), (2004); Finestre sul mondo. I ragazzi e l’uso dei media (2004); Pronti? Si parte! Affettività, intelligenza e socialità del bambino dal concepimento alla pre-adolescenza con Lino Fignelli (2003); Adolescenti a scuola. L'insegnante-tutor come risorsa con Cristina Pochintesta (2001). Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Genitori si può fare (2011) e Sport, famiglia e atleti (2012). Quando s’incontra Ezio Aceti, la prima reazione è di stupore. Non il solito relatore convenzionale, o illuminato, comunque prevedibile. Lo stile è tutto suo, particolarissimo, passionale e fine rilevatore delle sensazioni che il pubblico gli restituisce a piene mani, trascinato da questo studioso dell'età evolutiva, che suscita un moto di sana curiosità. Da dove prende la verve lo psicologo che incontra indifferentemente genitori, insegnanti, giovani, ragazzi e psicologi, suscitando un identico entusiasmo? Il dottor Aceti va al cuore della questione, non spiega, non si addentra in meandri probabili di trattazione. Dice immediatamente, con la


concretezza che sempre contraddistingue il suo relazionarsi con tutti, ciò che gli sta a cuore: «I bambini non sono piccoli adulti, sono persone diverse, con sensibilità, spiritualità, cultura e fantasia proprie e come tali vanno riconosciuti, rispettati e amati. Noi non dobbiamo educare, ma scoprire e leggere la novità che portano dentro, con un profondo rispetto per la loro dignità umana. I bambini sono una cosa meravigliosa: ci danno fiducia, firmando con noi una cambiale in bianco».

NEWS I RELATORI – Don Danilo Costantino Convegno: “Fede e Social Network” domenica 09 giugno 2013 h 09,30. Don Danilo Costantino, originario di S. Giovanni a Trapani, il 35 enne sacerdote della diocesi di Arezzo è direttore della Pastorale Giovanile: durante la sua adolescenza ha frequentato i gruppi scout, «Ma ero lontano dalla fede e dalla Chiesa», ha ripetuto ogni volta che è stato chiamato nei gruppi giovanili a raccontare la nascita della sua vocazione. Il giovane sacerdote ha messo al centro della sua azione i giovani a cui riesce a trasmettere il suo entusiasmo e la sua voglia di fare usando tutti gli strumenti che il nostro tempo mette a disposizione: una chitarra, un computer, una macchina fotografica digitale. Mente del sito Internet della pastorale giovanile diocesana (www.arezzogiovani.it), è stato il principale animatore delle Gmg targate Arezzo. «Ho cercato di comprendere chi fosse il sacerdote attraverso l'esempio dei sacerdoti che mi hanno accompagnato. Nello stesso tempo non ho voluto perdere neanche l'occasione di comprendere i giovani e le nuove generazioni per continuare ad essere una guida e un testimone di Cristo». Il prete che confessa i fedeli su Facebook Don Danilo ha 4500 amici virtuali: “Così vivo in mezzo ai giovani” Una vocazione fatta di "Mi piace" e "Condividi". Don Danilo Costantino, il prete hi-tech viceparroco di San Marco, ha scelto Facebook per testimoniare la buona novella. Mentre rimbalza da una parte all'altra della Diocesi con l'I-phone in tasca, su Internet ha conquistato tutti, superando l'invidiabile soglia di 4.500 amici. Ma come mai un sacerdote dovrebbe frequentare il più popolare social network? "Ci permette di essere testimoni in uno spazio frequentato da migliaia di giovani. Se la parola del Vangelo non diventa vita concreta rischiamo di diventare retorici. Mi rivolgo ai giovani e dico loro: sono tra di voi e uno di voi, non sopra di voi". Quando si iscrisse e quando capì che poteva diventare uno strumento importante? "Mi iscrissi nel 2007, quando si verificò il primo boom di Facebook in Italia. Al tempo c'erano solo quattro o cinque sacerdoti, e facemmo gruppo fra di noi. Ma in realtà Facebook è solo lo specchio di quello che vivi, se non vivi coi giovani Internet non serve a niente. E' solo l'occasione di vederti e rivederti dopo gli incontri".


Ma aiuta ad avvicinare quei ragazzi che hanno un'idea antiquata della Chiesa? "Il concetto è semplice. Noi sacerdoti dovremmo essere ogni giorno più credibili e quella credibilità la possiamo dare solo se viviamo insieme ai ragazzi. In una maniera giusta, vera e immediata.Quando vado nelle scuole a parlare coi ragazzi che non frequentano la Chiesa la prima cosa che ci diciamo è di scambiarsi i contatti sul social network". Da cosa nasce questa sua attenzione verso il mondo dei ragazzi? "Sono arrivato ad Arezzo nel 2007 da Erice, in Sicilia. La mia mamma è di Castiglion Fiorentino. Ho finito gli studi ai Geometri e sono entrato subito in Seminario. E' stato un cambiamento radicale, prima ero un'altra persona, ero contro la Chiesa. E forse l'attenzione verso i giovani nasce proprio da lì, dal fatto che io ho avuto l'occasione di cambiare. Da 14 anni sono membro della Pastorale Giovanile.” E i giovani di Arezzo? Come sono? "Li ho trovati buoni e disponibili. Certo, devi essere tu a fare il primo passo e spronarli, ma credo che sia anche quello che richiede il mio ruolo". Ma Internet è davvero, come ha detto il Papa in un recente discorso, qualcosa di pericoloso? "Il web è qualcosa che tocca gli estremi. Può essere qualcosa di estremamente positivo per conoscenza personale, spiritualità, informazione. Al contempo può diventare qualcosa di estremamente negativo. Il Papa invita alla prudenza". Don Danilo saluta, perché c'è da preparare la novena alla Madonna del Conforto. Su Facebook però lo aspettano tanti giovani. "Mi piace" e "Condividi": anche così si annuncia la buona novella nel nuovo millennio. IL COMITATO ORGANIZZATORE


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