IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo
di mons. Alberto Ablondi
ella luce della preghiera e dalla riflessione sulla Parola di Dio, «N ciascun credente, lavoratore e datore di lavoro, nell’ambito delle sue competenze ha altri doveri di solidarietà: si impegni dunque secondo le sue responsabilità nel dialogo senza sosta per una promozione di valori umani e per trovare giuste vie di uscita a questa crisi; si impegni inoltre a fare in maniera che chiunque ha in mano le sorti del mondo del lavoro (datori di lavoro, forze sindacali e politiche) metta sempre più il lavoratore in condizione di amare il proprio lavoro liberandolo dalla paura della precarietà ed educando il lavoratore a capire il lavoro come missione e come dono di vita di un uomo per gli altri fratelli.»
Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
28 aprile 2013
“Impegnati ad una solidarietà fattiva” 14 Luglio 1981
L’8 e 9 GIUGNO 2013
Per il lavoro, il grande malato dell’Italia
Fede e famiglia... si può! Alla parrocchia della SS. Annunziata a La Leccia l’evento che riunirà le famiglie di tutta la diocesi. Due giorni di appuntamenti e divertimento tutti da vivere insieme genitori e figli i delineano sempre più netti i contorni della Festa della Famiglia diocesana, in programma i prossimi 8 e 9 giugno alla parrocchia della SS. Annunziata La Leccia. Due giorni intensi di momenti di preghiera, incontro, dialogo e festa. La mattina di Sabato 8 è previsto l’inizio della manifestazione: saluto del Vescovo e apertura degli stand di Associazioni e Movimenti, poi spazio all’incontro con le scuole cattoliche, una vera ricchezza per il territorio e spazio anche alla musica: la scuola Immacolata si esibirà nella rappresentazione “Petali dal cielo” che concluderà la mattina. Alle 15.30 di nuovo Il concorso insieme con il convegno artistico e “interattivo” genitori e figli guidato dallo fotografico Ezio Aceti. Alle sono già aperti: psicologo 20 cena al sacco e gare è possibile gastronomiche “Schiacciata in mille scaricare i modi” e “Dolci in moduli di fantasia” (a cui è partecipazione possibile iscriversi attraverso i moduli sul sito della consegnati alle Diocesi parrocchie). Alle 21.00 sarà festa in musica con i cori SpringTime, Music Time e DO RE MI intervallati da testimonianze di giovani e famiglie. La serata continuerà con l’adorazione notturna animata dai giovani della Diocesi e dai gruppi Scout. Domenica 9 la giornata inizierà con le lodi alle 8.00 e proseguirà con il convegno “Fede e social network” condotto da Don Danilo Costantino. Alle 11.30 monsignor Giusti presiederà la Messa e alle 13 ci sarà il pranzo in condivisione. Nel pomeriggio spazio ai giochi: squadre di ogni genere ed età si contenderanno la vittoria in tanti strampalati sport. Alle 17.15 premiazioni dei giochi e dei concorsi e chiusura dell’evento. Faranno da cornice alla due giorni la mostra “Videro e credettero” a cura di Comunione e Liberazione; i concorsi artistici e fotografici sul tema della famiglia (anche per questi concorsi i moduli di partecipazione sono stati spediti alle parrocchie e alle scuole, altrimenti è possibile scaricarli sul sito www.diocesilivorno.it/sezione/pastoralefamiliare). Inoltre Domenica 9 Giugno alle 16.00 un altro grande evento: la presenza di Kiko Arguello, fondatore del Movimento dei Neocatecumenali sarà al Palasport di Livorno.
S
l lavoro, una delle questioni fondamentali del nostro Paese in questo tempo di crisi. Ne parlano tutti, lo desiderano in tanti, lo trovano in pochi. Proprio su questo tema il Progetto Culturale nazionale ha incentrato il suo nuovo Rapporto-Proposta che verrà presentato ufficialmente il prossimo 13 maggio. Avrà come titolo: “Per il lavoro. Rapporto-proposta sulla situazione italiana”. Dopo la crisi demografica, sviluppata nella pubblicazione del 2011, il Progetto Culturale nazionale mette al centro dell’attenzione un’altra questione strategica per il presente e il futuro dell’Italia, quella del lavoro, e lo fa con lo stesso stile del precedente, quello che prima analizza i fatti e poi ne fa conseguire delle proposte costruttive. Sarà interessante leggere ed approfondire questo Rapporto e saperlo collocare anche nella realtà locale come è stato fatto lo scorso anno a Livorno con quello sul cambiamento demografico. Cominciamo ad avvicinarlo facendoci aiutare da alcune anticipazioni che ne ha offerto uno dei curatori, il professor Blangiardo, docente di demografia all’Università di Milano Bicocca, che ha definito il lavoro come “il grande malato dell’Italia”.
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I SINTOMI DEL MALESSERE I sintomi più evidenti di questo malessere sono l’eccessiva rigidezza del mercato, la mancanza di seri percorsi di formazione professionale, la diffusione del lavoro nero, la difficoltà a conciliare tempi del lavoro e della famiglia, la progressiva perdita del senso del lavoro. "Il tasso di disoccupazione in Italia – ha sottolineato il demografo - ha avuto un’impennata dal 2007; abbiamo smesso di attrarre flussi migratori e assistiamo a episodi di rientri". Il Rapporto-proposta invita a
riflettere e lancia proposte: "Si richiede anzitutto una grande riflessione sul valore eticoantropologico del lavoro, sul quale si gioca la dignità della persona e la qualità delle relazioni sociali".
78,7%. Nel nostro Paese i Neet (15-29 anni), coloro che non studiano e non lavorano sono quasi 2 milioni. Alcuni settori (edilizia, agricoltura e pesca, servizi sociali e alle persone) "sono coperti per lo più da I PUNTI DI FORZA stranieri, oggi cinque Il rapporto, che milioni". Il avrà la prefazione patrimonio Si richiede del cardinale demografico, Ruini, è diviso in ossia la speranza anzitutto una quattro parti: la vita della grande riflessione di dimensione popolazione sul valore eticoantropologica, il italiana è pari a lavoro oggi, attori 2.378,5 milioni di antropologico e problemi, quale anni in base al del lavoro, futuro. Infine censimento Istat alcune sul quale si gioca 2011. Nelle osservazioni proiezione a 20 la dignità conclusive. Nel anni, nel 2031, "è della persona nostro Paese, di 2.549,7 milioni avverte e la qualità delle di anni - osserva Blangiardo, vi Blangiardo -, con relazioni sociali sono dei "punti di un significativo forza da incremento delle valorizzare: il made in Italy, le persone in pensione rispetto a piccole imprese, l’artigianato". quelle in attività lavorativa, Ma occorre valorizzare anche mentre il progressivo "il lavoro intellettuale per invecchiamento della contrastare la fuga dei cervelli popolazione è legato alla che potrebbero favorire la scarsità di nascite, crescita del nostro Paese o all’allungamento della vita e promuoverne l’attrazione". al cosiddetto ’invecchiamento importato’". NODI DA SCIOGLIERE Secondo quanto emerge dal Altro nodo il lavoro rapporto in Italia "manca una femminile: "Donne che cultura imprenditoriale lavorano meno che in altri condivisa tra imprenditori, Paesi e sono sottoutilizzate". sindacati, investitori e La media Ue del tasso di opinione pubblica; manca occupazione delle donne una burocrazia sensibile ai laureate sotto i 40 anni è problemi del lavoro e alle infatti di 87,9%; l’Italia si difficoltà dell’attività colloca al settimo posto con il produttiva".
DAL 3 AL 5 MAGGIO A PISTOIA
La Settimana Sociale dei Cattolici toscani i avvicina la Settimana sociale dei cattolici toscani. L’appuntamento vedrà protagonisti oltre 400 delegati delle Sdiocesi toscane impegnati a Pistoia dal 3 al 5 maggio. I lavori saranno dedicati a varie aree tematiche. Una di questa di sarà coordinata dal prof. Emanuele Rossi, docente Diritto costituzionale e Preside della classe di Scienze sociali della Scuola Superiore Sant’Anna (Pisa), la cui intervista è possibile leggerla sul sito www.toscanaoggi.it. Per info: http://www.cattoliciprotagonisti.it/
RIFORME STRUTTURALI E COMPETITIVITÀ Due le questioni cruciali, avverte: "La necessità di riforme strutturali che sappiano conciliare le esigenze dei diversi soggetti e, in parallelo, la necessità di promuovere una maggiore competitività del nostro sistema produttivo anche con incentivi al merito". Occorre inoltre "tentare di operare una riconciliazione tra tempi del lavoro e della famiglia". Nei nostri giovani, secondo il demografo, bisogna incoraggiare "una maggiore fiducia nel futuro, una maggiore disponibilità al rischio e all’impegno per sé e per gli altri". Ma occorre preoccuparsi anche della loro formazione "sollevando l’urgenza di rilanciare il ruolo fondamentale del lavoro intellettuale e offrendo loro una corretta informazione per aiutarli a scegliere corsi di studi effettivamente spendibili nel mercato del lavoro". "Insegnanti demotivati e mal pagati sono un danno che oggi nessuna società può permettersi", è l’ulteriore monito di Blangiardo. Di qui l’auspicio di "un investimento culturale forte che coinvolga istituzioni, imprese, sindacati, ma anche scuola famiglia, parrocchia e mondo della comunicazione". Occorre insomma "liberare il mercato del lavoro, garantire più formazione, elaborare una nuova idea di produttività, promuovere una nuova cultura del merito, investire nel patrimonio artistico" investendo non solo le "nostre risorse economiche ma anche tutta la nostra ricchezza culturale e umana". n.s.
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
28 aprile 2013
La Caritas della parrocchia S. Giuseppe
Un’emergenza sociale preoccupante In Piazza 2 Giugno poche volontarie, con fondi limitati e situazioni sempre più difficili purtroppo la realtà del Centro Ascolto di S. Giuseppe, una parrocchia con 10.000 abitanti ma con pochi frequentatori delle cerimonie religiose e delle attività parrocchiali. Ciò comporta anche la mancanza di introiti per le necessità di una struttura storica, posta sotto il vincolo dei Beni culturali, e ampia, che può offrire molti locali per attività ricreative e per il catechismo, e che, attualmente, risultano inutilizzati e necessiterebbero, in alcuni casi, di interventi di restauro. La situazione del quartiere è sempre più difficile, e tende a peggiorare in modo esponenziale, sia per la crisi che per il continuo aumentare dell’immigrazione: tossicodipendenti, ragazze madri, donne vittime di violenza, disoccupati, badanti, padri separati e anziani che non riescono ad arrivare a fine mese popolano zone come La Guglia, via Giordano Bruno, via Adriana, via Passaponti e via Garibaldi, dove si concentra la maggior parte delle case popolari cittadine, e che continuano a veder crescere costantemente il degrado sociale. Ma non solo loro: alla porta della Caritas di S. Giuseppe bussano spesso persone provenienti dal dormitorio de La Marmora, persone con gravi patologie mentali e vittime di usurai. Mancano spesso i contatti con le istituzioni pubbliche, a cominciare dai rapporti con gli assistenti sociali, non sempre disponibili a causa della mole di lavoro, e vengono meno i sussidi a causa degli esigui fondi comunali (social card e borse lavoro in diminuzione). Tuttavia il Centro ascolto di S. Giuseppe accoglie tutti coloro che hanno bisogno di un aiuto, nei limiti delle proprie possibilità, e attualmente si occupa di sessantacinque nuclei familiari fissi e di un numero non ben precisato di utenti saltuari. Cifre in salita, che vedono ormai la popolazione italiana superare le famiglie straniere (circa 75%). Una volta al mese, le volontarie Caritas offrono alle famiglie bisognose, che presentano volontariamente l’ISEE per dimostrare il proprio stato di difficoltà economica, il pacco alimentare, la cui composizione varia a seconda del nucleo richiedente. Oltre a questo, continua costantemente la raccolta e la distribuzione dei vestiti. Oltre ai contributi (in termini di alimenti) da Agea, fortunatamente una mano arriva dai volontari della Caritas diocesana (soprattutto nell’ambito del progetto di distribuzione alimentare "Goccia a Goccia") e dalle altre Parrocchie, in una politica di coordinamento per affrontare le difficoltà dei quartieri nord. Insieme agli altri volontari, i membri del Centro ascolto di S. Giuseppe partecipano alla raccolta alimentare rionale. Mancano quindi volontari e risorse per affrontare una situazione di emergenza: chi vuole offrire un contributo concreto, può recarsi nei locali parrocchiali di S. Giuseppe ogni giovedì pomeriggio. Fabio Figara
È
speciale convegno nazionale CARITAS
Educare alla fede per essere testimoni di umanità Nel convegno a Montesilvano i direttori e collaboratori delle Caritas di tutta Italia si sono incontrati per approfondire i temi della missione caritativa DI
ENRICO SASSANO*
i è svolto a Montesilvano (Pescara), il 36° Convegno delle Caritas diocesane, a cui hanno partecipato direttori e collaboratori delle Caritas di tutta Italia. Avendo come sfondo l’Anno della fede e il decennio sull’educare, il convegno ha avuto sostanzialmente due obiettivi: l’importanza di educarsi per educare a una fede operosa per mezzo della carità, capace di comprendere e generare testimonianza e umanità; l’impegno a dare contenuti e indicazioni perché le attività delle caritas diocesane abbiano il valore di “segno” e inducano a vivere una fede che porti a riconoscere nel volto del fratello il volto di Dio. I lavori sono iniziati con i saluti e la prolusione iniziale di S.E.Mons. Giuseppe MERISI, vescovo di Lodi, presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute e presidente di Caritas Italiana, e sono proseguiti a ritmo intenso fino alla conclusione di giovedì 18 aprile con la Celebrazione eucaristica. Le modalità di svolgimento hanno costituito una novità, rispetto agli ultimi convegni.
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Nelle foto: un momento della celebrazione eucaristica; l’assemblea dei partecipanti e uno dei relatori Mons. Pierre-Andre DUMAS, vescovo, presidente di Caritas Haiti
L’impostazione infatti, riprendendo esperienze del passato, ha giocato sull’equilibrio tra le relazioni in assemblea e i gruppi di confronto. Tale scelta ha permesso una partecipazione diretta da parte di tutti gli intervenuti ed una adeguata condivisione in asseblea di quanto elaborato negli ambiti di approfondimento. Le relazioni, partendo dal tema generale, sono perciò state orientative per i gruppi di lavoro che hanno spaziato su cinque ambiti di confronto, nei quali sono emersi i soggetti verso i quali è rivolta l’attenzione e la carità della comunità cristiana. Si è proceduto così alternando il lavoro assembleare ai gruppi di confronto. In assemblea abbiamo potuto apprezzare il magistrale intervento di S.E. mons. Bruno FORTE, che ha proposto uno sguardo teologico-pastorale sul tema del convegno, mentre il prof. Leonardo BECCHETTI, docente di economia, ha proposto, a sua volta, uno sguardo economico-sociale. Interessante la collocazione del momento
spirituale al centro della giornata; a mezzogiorno di martedì e mercoledì, infatti, la prof.ssa Rosanna VIRGILI, docente di Sacra Scrittura, ha proposto prima la lettura orante di un brano su La fede di Paolo: una passione divorante (2Cor 11,16-33):; il giorno seguente il brano il tema è stato, Onde e burrasche: il viaggio di Paolo (At 27,27-44). Emozionante e emozionata la partecipazione, a una TAVOLA ROTONDA, di S.E. Mons. Pierre-Andre DUMAS, vescovo, presidente di Caritas Haiti e di
Padre Samir KHALIL SAMIR, islamologo, docente presso l’università di Beirut. Insieme ai giornalisti Carlo DI CICCO, vicedirettore de L’Osservatore Romano e Alberto CHIARA, giornalista di Famiglia Cristiana, hanno testimoniato “Una Chiesa povera e per i poveri” nel mondo. Il coordinatore della tavola rotonda, Paolo BECCEGATO, responsabile dell’Area Internazionale di Caritas Italiana, ha sottolineato la necessità e l’importanza dell’informazione delle situazioni critiche, di povertà e di violenza che la chiesa vive in tante nazioni del mondo. Il Convegno si è chiuso con l’intervento del direttore di Caritas Italiana, mons. Francesco SODDU che ha delineato alcune piste di lavoro per un cammino comune. *direttore ufficio diocesano per la carità
I GRUPPI DI CONFRONTO
Cinque ambiti da approfondire Al convegno nazionale Caritas si parla di: famiglie, giovani, migranti, persone sole, persone con forme di dipendenze a novità del Convegno, o forse è meglio dire il ritorno all’antico, è stato il lavoro insieme a cui sono stati chiamati tutti i partecipanti nei Gruppi di confronto. Cinque gli ambiti, scelti attraverso una precedente consultazione con le caritas diocesane.
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* Le famiglie: le difficoltà relazionali, la genitorialità, la solidarietà, la dura prova della crisi. * I giovani: la precarietà, la mancanza di opportunità, la sfida della formazione per costruire prospettive nuove e affrontare il futuro. * I migranti: la questione dei diritti per l’integrazione, tra cui la cittadinanza, nuove fragilità. * Le persone che vivono le solitudini: l’isolamento delle persone cadute in povertà spesso senza supporti come ad es. madri sole, padri separati, anziani isolati, minori soli. * Le persone che vivono nelle dipendenze: vale a dire coloro che sono entrati, a motivo della crisi, in forme di grave dipendenza nuove e vecchie. Nella prima mattinata di lavoro i gruppi si sono concentrati sulla individuazione dei nuovi scenari di povertà. Diverse le domande a cui cercare di dare risposte: Sono cambiate le storie di chi si rivolge ai Centri di Ascolto delle Caritas? Sono cambiati i loro cammini di vita? Cosa fa scivolare le persone in situazioni di disagio?
Anche le richieste sono cambiate? E noi siamo capaci di dare risposte? Come definire il volto delle persone? Chi sono? Come descriverli? Su questi interrogativi si sono concentrati gli interventi di tutti i partecipanti, con vivacità, ricchezza di idee e sensibilità. Si è potuto così giungere ad alcune risposte condivise che sono diventate patrimonio di tutti nel momento assembleare finale. La risposta generale è stata che non ci sono nuove povertà ma volti nuovi che si affacciano alle nostre Caritas e ai nostri Centri di Ascolto. Giovani alla ricerca di ricostruire la loro vita normale; famiglie mancanti di riferimenti sicuri; stranieri di seconda generazione che ripercorrono le vie dei padri; persone dipendenti dal consumo . I bisogni manifestati sono i soliti, già conosciuti: lavoro, casa, aiuti economici, diritti da far valere. Tutti bisogni in ristampa riveduta, modificati a causa della incertezza di oggi, del disequilibrio, del disorientamento: cose che nelle persone hanno un riflesso interiore, pesano di più. Le domande sono stratificate in
complessità, moltiplicate in quantità, montate in qualità. Per questo le risposte dovrebbero essere date integrate in forme e modi inusuali per le Caritas. C’è l’isolamento che fa diventare dipendenti da qualcuno o da qualcosa. Ci sono solitudini plurime, richieste di supporto affettivo, ricerca di punti di riferimento, necessità di orientamento. Una grande, diffusa povertà relazionale. Gli esiti della crisi sono davvero inaspettati: destrutturazione sociale, scetticismo, depressione, rabbia, fragilità psicologiche, tanti i percorsi di ritorno di persone che avevano superato le loro carenze di povertà; crescono le situazioni di abbandono e il rifugio in surrogati di speranza (le dipendenze); in molti dominano paura e vergogna. Dobbiamo prendere coscienza che siamo impreparati ad affrontare tutto questo. Il depotenziamento della struttura familiare, la riduzione della capacità Istituzionale di intervenire e l’incertezza delle reti consolidate di sostegno sono tutte novità alle quali non avremmo neppure lontanamente pensato. Non è più sufficiente intervenire con il pacco alimentare, con il sostegno economico; è necessario costruire percorsi centrati sulla persona, far scoprire in loro le risorse e accompagnarle nel cammino di ricupero. Dobbiamo passare dalla centralità dei servizi alla centralità della persona: vale per i giovani, per le famiglie, per i migrati, per ogni situazione è questo il bisogno. Nei gruppi sono stati individuati tre possibili punti di partenza: la famiglia da guardare come soggetto unitario; i giovani ai quali proporre percorsi formativi seri che creino opportunità e che siano responsabilizzanti; i volontari da accompagnare al cambiamento, capaci di aiutare a combattere la riduzione di senso e la solitudine della vita.
LA SETTIMANA DI LIVORNO
TOSCANA OGGI 28 aprile 2013
III
Lions, le ricerche scientifiche di oggi
UNA RIFLESSIONE SU... lavoro e dignità
Quando l a d i s p e ra z i o n e p re n d e i l s o p ra v ve n t o Occorre non sottovalutare nessuna situazione di crisi: i recenti fatti di cronaca ce lo ricordano per l’ennesima volta DI
MAURO DONATEO
ncora suicidi, ancora disperazione e solitudine. Purtroppo sono sempre di più le persone che si sentono soffocare dal peso della crisi e decidono di farla finita. Lunedì scorso è toccato a un imprenditore di Prato, qualche settimana fa, invece, a dire basta era stata una coppia marchigiana di sessantenni. Ma sono solo alcune delle numerose vittime della crisi economica. Suicidarsi per paura di non farcela a tirare avanti sembra essere diventato, purtroppo, un fatto che non suscita più scalpore, troppo spesso se ne sente parlare dai mass-media: giovani precari, disoccupati, pensionati, ma anche imprenditori. Tutti accomunanti dalla medesima disperazione e paura.
A
preghiera e accurata accompagnare il fratello segni dei tempi e porre la riflessione. La fede ci all’ospedale, accertarsi che questione del lavoro al centro richiama a un senso di vengano fornite tutte le di tutto l’agire. Così si responsabilità nei confronti prestazioni necessarie, potrebbe parlare, finalmente, del nostro fratello simile a pagando anche di tasca del "Samaritano dell’ora quella del buon propria. Questo è il prima", ovvero colui che I FATTI Samaritano. Per "Samaritano dell’ora dopo". precede l’aggressione, anticipa Andrea Mancini, L’Azione usare Tale figura deve sollecitarci a il problema. Come diceva 65 anni, gestiva un’espressione di essere vigili. Osservare, don Tonino, "Il cristiano è insieme ai fratelli Cattolica di don Tonino Bello intervenire e seguire, tutto l’uomo della profezia, l’uomo l’azienda di Livorno anche (il 20 aprile è sempre con rispetto e che deve intuire anche a costo famiglia, la Ader stato il ventesimo discrezione. Quante persone di sbagliare". Toscana, che si quest’anno anniversario dalla conosciamo in serie La ricorrenza. L’Azione occupa di prodotti celebrerà sua morte), difficoltà? Persone, magari, Cattolica di Livorno anche chimici per la festa occorre essere "i che abitano anche nei nostri quest’anno celebrerà la festa concerie. La ditta Samaritani palazzi, frequentano le nostre dei lavoratori con una veglia non era proprio in dei lavoratori dell’ora giusta, parrocchie, ma non hanno il di preghiera, presso la crisi, aveva solo con una veglia dell’ora dopo, e i coraggio di chiedere aiuto. parrocchia dei Salesiani (ore problemi di Samaritani D’altronde non è facile 21:15). È dal 2011 che per liquidità, infatti, la di preghiera, dell’ora prima". Si ammettere i propri disagi questa ricorrenza l’Ac banca non aveva presso deve, infatti, economici, specie dopo anni livornese vuole festeggiare "a concesso alcuni la parrocchia "scendere dal di sacrifici e duro lavoro. suo modo", ovvero da laici prestiti richiesti da cavallo" e Soccorrere e accompagnare, nella Chiesa. Non si può e Mancini. Ma tanto dei Salesiani "soccorrere subito però, non bastano, occorre, non si deve morire per il è bastato per il ferito", infatti, essere profetici, ovvero lavoro, perché come ci ricorda sentirsi umiliato e incarnando "la chiesa bisogna prevenire i problemi. la Dottrina Sociale della affranto. Lo hanno trovato dell’ambulanza". Questo è il In altre parole, sia la politica e Chiesa, il lavoro è un "diritto impiccato all’interno della "Samaritano dell’ora giusta". sia chi avrà la responsabilità necessario" e un "bene di ditta. Ha chiesto scusa Ma non basta, bisogna anche di governare, devono leggere i tutti". scrivendo ai dipendenti e ai familiari, spiegando le motivazioni del gesto riconducibili solo a questioni economiche. AI SALESIANI, UNA VEGLIA DI PREGHIERA PER IL LAVORO Anche Romeo Dionisi, 63 anni, e la moglie, Anna Maria Sopranzi, 68 anni, sono stati trovati impiccati nel palazzo in cui vivevano a Civitanova l prossimo 1° maggio, festa di S.Giuseppe lavoratore, l’Azione Cattolica diocesana, in collaboMarche. La donna percepiva razione con il MLAC - Movimento Lavoratori di Azione Cattolica, l’MCL – Movimento criuna pensione minima di stiano lavoratori, e le ACLI, organizza l’oramai tradizionale Veglia di preghiera per il lavoro. Il artigiana, l’uomo era un titolo dell’edizione di quest’anno sarà "DENTRO LA CRISI SIAMO CERCATORI DI SPERANesodato. Versavano in netta ZA". difficoltà economica a causa di due mutui che non L’attualità ci consegna, attraverso le immagini e le notizie che rimbalzano dagli organi di inforriuscivano a pagare. Di mazione, la realtà di un’ Italia stremata e sempre più in difficoltà. Crolla il potere d’acquisto recente si erano convinti a delle famiglie, diminuiscono i consumi, aumenta il numero delle persone povere, mentre cenchiedere aiuto, ma troppa era tinaia di aziende chiudono i battenti e, con loro, migliaia di lavoratori vengono espulsi dalla la vergogna dopo tanti anni di produzione e devono reinventarsi una professione, stretti tra le emergenze quotidiane e gli insacrifici e duro lavoro. Così terrogativi sul proprio futuro. La cronaca, poi, ci ricorda quasi ogni giorno i volti e le storie di ha vinto, anzi trionfato, la persone che hanno smesso di sognare, schiacciate dal peso della solitudine e del bisogno non disperazione, poiché anche il solo economico. fratello della donna, appresa In questo contesto di profonda crisi, la nostra preghiera vuole essere un ritrovarci davanti al Sila notizia, ha seguito gnore per dirci che vogliamo continuare a credere e a sperare in un futuro migliore, perché l’esempio della coppia, questa crisi sia solo una fase di passaggio e deve vederci tutti impegnati per un suo veloce supegettandosi in mare. ramento. IL BUON SAMARITANO L’APPUNTAMENTO È PER MERCOLEDÌ 1° MAGGIO, ALLE ORE 21, PRESSO LA PARROCCHIA DEI Di fronte a tali tragedie non SALESIANI, E SARÀ GUIDATO DAL VESCOVO DI LIVORNO, MONS. SIMONE GIUSTI. bisogna fare i giudici e sparare sentenze, ma occorrono, invece, silenzio,
Una veglia di speranza I
Livorno, una città per la Scienza uglielmo Marconi, padre della radioteleG grafia, premio Nobel per la Fisica nel 1909 e 16 lauree honoris causa, svolse i suoi primi studi ed esperimenti proprio a Livorno; Domenico Pacini dimostrò l’esistenza dei raggi cosmici effettuando esperimenti in mare di fronte all’Accademia navale; a Livorno nacque il primo Istituto di Ricerca nazionale dedicato all’elettronica e alle telecomunicazioni, il "Giancarlo Vallauri"; oggi, in via di Popogna, la società "Kaiser" rappresenta una realtà importantissima per quanto riguarda gli studi sulla biomedicina spaziale, nell’ambito di progetti internazionali con Enti come l’americana NASA e la russa RFA. Impossibile elencare tutti i primati e i successi legati al nostro territorio, vanto per la nostra città, ma poco conosciuti e apprezzati, che sono stati oggetto della conferenza organizzata dal presidente dei Lions Alessandro Postorino, con interventi dell’Amm. Lucio Mattiussi, già direttore del "Vallauri" e insegnante di Elettrotecnica e Informatica, del Prof. Alessandro De Angelis, ordinario di Fisica presso l’Università di Udine e il politecnico di Lisbona, nonché membro dell’Istituto Italiano di Fisica Nucleare, e dell’ing. Valfredo Zolesi, fondatore e presidente della "Kaiser", e diacono della nostra Diocesi. Per l’occasione Giovanna Colombini, assessore del Comune di Livorno per la "promozione dei saperi e delle relazioni internazionali", è intervenuta salutando i numerosi studenti presenti, e auspicando un loro impegno per il rilancio culturale del territorio. "Livorno è stata la sede in cui alcuni scienziati hanno creato i presupposti delle moderne telecomunicazioni - spiega Mattiussi non dimentichiamo che il primo collegamento telegrafico italiano su filo avvenne tra la stazione Leopolda di Pisa e la S. Marco di Livorno. Qui Marconi giunse per curarsi dalla tisi, beneficiando dell’aria salmastra e del clima mite anche in inverno. Di famiglia benestante, si iscrisse prima all’Istituto Nazionale (Palazzo Taddeoli, in piazza Cavour), poi seguì le lezioni del Prof. Vincenzo Rosa, con cui si dedicò a esperimenti di Fisica, creando il ricevitore di scariche atmosferiche, apparecchio con cui avvertire la scarica dei fulmini nel raggio di 20 km. Contemporaneamente conobbe Nello Marchetti, anziano marinaio cieco, da cui imparò il linguaggio "Morse". Seguendo poi gli studi di Hertz e altri scienziati, negli anni a seguire studiò il modo di applicare le oscillazioni elettriche per comunicare a distanza senza
fili. Il successo di queste scoperte di Marconi fu enorme, posso dire che è stato il primo a dare il via alla globalizzazione. E tutto iniziò proprio da qui." Contemporaneo di Marconi è Domenico Pacini "praticamente sconosciuto, e al quale Livorno non ha dedicato nemmeno una via - afferma De Angelis - ma che fu il primo a dimostrare ufficialmente l’esistenza dei raggi cosmici e della radioattività proveniente dallo spazio, attraverso un esperimento avvenuto nel 1911 a largo delle coste livornesi, a bordo del cacciatorpediniere "Fulmine", utilizzato per addestramenti in Accademia." Le grandi scoperte, in ogni campo, sono state possibili grazie alla curiosità innata dell’Uomo, che tenta sempre di sfidare la paura dell’ignoto, di scoprire cosa c’è "oltre". E una delle più grandi sfide del nostro tempo è l’avventura spaziale, il raggiungimento di Marte. "Raggiungere il pianeta rosso con personale umano è un sogno - spiega Zolesi - che purtroppo dovrà aspettare ancora molto: occorrono 500 giorni di viaggio, tra andata e ritorno, per raggiungerlo, e nessuna tecnologia attuale può permettere a un essere umano di sopravvivere a un simile viaggio. Nella "Kaiser" scienziati e tecnici operano per rendere possibile la realizzazione di questo desiderio, per andare oltre l’ignoto." Fabio Figara
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TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
28 aprile 2013
Agenda del VESCOVO
VENERDÌ 26 APRILE Nella mattina, udienze laici in vescovado 18.30 incontro con i cresimandi, i genitori, i catechisti e i parroci dei mesi di Maggio e Giugno, alla chiesa di S. Andrea Apostolo SABATO 27 APRILE 9.00 incontro con le Scuole cattoliche 18.00 S. Messa e Cresime alla chiesa della Rosa DOMENICA 28 APRILE 11.00 S. Messa in occasione della festa patronale, alla chiesa di S. Caterina 15.00 alla chiesa di S. Leopoldo a Vada, festa per i giovanissimi 17.00 S. Messa con un gruppo di famiglie in vescovado MARTEDÌ 30 APRILE 9.30 saluto al generale D’Addario alla caserma Folgore Udienze clero in vescovado 11.00 incontro con i vicari episcopali in vescovado 18.30 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con il gruppo Caritas alla parrocchia del Rosario 21.15 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con il consiglio parrocchiale affari economici alla parrocchia del Soccorso
Diocesi informa Una giornata di PREGHIERA
Per i bambini vittime della violenza e dello sfruttamento 17MA GIORNATA BAMBINI VITTIME DELLA VIOLENZA, DELLO SFRUTTAMENTO E DELLA INDIFFERENZA dal 25 aprile alla prima domenica di maggio 5 maggio 2013
Preghiera dei fedeli Oggi si celebra in Italia la XVII Giornata dei bambini vittime della violenza, promossa dall’Associazione Meter. Perché la Chiesa e la società possano essere preparati a curare i bambini che hanno subito abusi in modo che possano sentire l’amore di Dio e le loro ferite possano essere guarite. preghiamo
MERCOLEDÌ 1 MAGGIO 8.30 S. Messa e ingresso del nuovo parroco padre Zippo alla parrocchia di S. Nicola a Capraia 21.00 Veglia di preghiera per il lavoro alla chiesa del Sacro Cuore - Salesiani (vd. pag.3) GIOVEDÌ 2 MAGGIO Nella mattina, udienze clero in vescovado 21.15 alla parrocchia di S.Giovanni Bosco a Coteto, conferimento del ministero del lettorato al seminarista Simone Barbieri
BREVI DALLA DIOCESI
VENERDÌ 3 MAGGIO Nella mattina, udienze laici in vescovado 16.00 a Pistoia, apertura della settimana sociale dei cattolici toscani
Il Portico di Salomone
La Caritas per i GIOVANI
SABATO 4 MAGGIO 15.30 pellegrinaggio diocesano dei ragazzi a Montenero (vd. Locandina pag.8) 19.00 S. Messa e cresime alla chiesa di S. Agostino
arissimi, C finalmente il sole della primavera riscalda le nostre giornate e il
DOMENICA 5 MAGGIO 11.00 S. Messa e cresime alla chiesa di S. Andrea Apostolo 16.00 in occasione della visita pastorale al III vicariato, incontro con le famiglie alla parrocchia del Rosario
mare di Quercianella vi aspetta… Vi ricordiamo prossima Preghiera Giovane, venerdì 10 maggio alle 20.00. Volevamo proporvi di vivere insieme tutto il week-end per terminare con una bella camminata sull’Amiata.
Un ricordo SPECIALE
Le foto con Papa Francesco tiamo raccogliendo ancora le foto scattate all’udienza di Papa Francesco lo scorso 10 Saprile, per realizzare un album da pubblicare sul sito diocesano ed un cd con tutte le fotografie e la trasmissione «Chiesa Livorno Informa» andata in onda su Granducato TV dedicata proprio al pellegrinaggio diocesano a Roma, che sarà distribuito durante la festa di S. Giulia. Chiunque volesse contribuire a questo progetto può inviare le proprie foto con nome e cognome a: cs@livorno.chiesacattolica.it, oppure farcele pervenire su chiave usb in vescovado via del Seminario 61 (da lun a ven 9.00/13.00), saranno scelte le più significative.
CONVIVENZA QUERCIANELLA 20-26 MAGGIO 2013 L’esperienza di convivenza vissuta nel mese di ottobre ha lasciato nel cuore la nostalgia di rivivere qualcosa di simile, allora eccoci qua… E’ un’opportunità per vivere il quotidiano condividendo nella fraternità e nella preghiera ciò che siamo e ciò che abbiamo. Come sempre chi non potesse vivere l’intera settimana può raggiungerci cammin facendo. ALTRO MEMORANDUM ROMA 1-2 GIUGNO - FAMIGLIA VINCENZIANA IN FESTA Un appuntamento importante per noi FdC e il nostro desiderio è di condividerlo con tutti voi. Sarebbe per noi un dono molto grande avervi tutti lì. Nella giornata del 1° giugno è prevista messa in S. Pietro ore 11 e poi festa insieme, mentre la serata e la giornata successiva potremmo visitare la bellissima città eterna Per motivi organizzativi vi chiediamo di farvi pervenire la vostra adesione entro il 10 maggio 2013 massimo. La quota prevista solo per notte e colazione è di 28 euro. Un abbraccio forte sr Raffaella FdC e p Francesco
VENERDÌ 3 MAGGIO ALLE 21.15 Presso l’Auditorium della Fondazione San Carlo Borromeo in Via Lopez, "Fede e Ragione: intelligenza della Fede come intelligenza della realtà" Interviene in video conferenza C. Esposito, docente di Storia della filosofia presso l’Università di Bari
USMI DOMENICA 5 MAGGIO ALLE 16.00 All’Istituto S. Maria Maddalena, don Raffaello Schiavone interviene su "Dal Vangelo secondo Luca. Aspetti generali dei miracoli e analisi di un miracolo in particolare"
SAE LUNEDÌ 6 MAGGIO ALLE 17.45 Presso la parrocchia della Sacra Famiglia nei locali di Via Berger, lettura ed approfondimento sul documento Nostra Aetae
Pastorale della Carità MARTEDÌ 7 MAGGIO ALLE 18.00 Presso i locali della parrocchia dei Salesiani, incontro dal titolo "Lavoro e dignità"
ATTENZIONE! L’incontro con don Ivano Costa dell’ 11 Maggio è stato anticipato a Sabato 4 Maggio dalle 9 (arrivo 8,30) alle 13, all’Istituto S. Caterina in Viale Italia 181
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
28 aprile 2013
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La vita come progetto per sé e per Dio Dopo la sospensione del periodo di Quaresima, riprendiamo la lettura della lettera pastorale per l’Anno della fede
C2. LE TAPPE DA RISPETTARE È ora possibile una breve descrizione delle tappe attraverso cui organizzare l’itinerario di ICR. Prima tappa: rievangelizzare la famiglia "Dalla richiesta del battesimo alla organizzazione di un catecumenato familiare, alla celebrazione del battesimo". In questa tappa famiglia, società e Chiesa sono impegnate a realizzare la "trasmissione dell’alfabeto della vita". È un compito che la pedagogia chiama di "prima socializzazione" e che include anche una prima socializzazione religiosa. Seconda tappa: socializzare la vita della comunità "Dalla celebrazione del battesimo alla introduzione nella comunità e prima celebrazione della Eucaristia". Il punto di partenza per la comprensione di questa seconda tappa è quello di riaffermare l’importanza che essa ha per tutto il futuro della vita cristiana. La proposta formativa che è offerta deve far nascere il desiderio di rimanere nella comunità. Proprio la qualità dell’inserimento nella vita della comunità deve essere la finalità che guida tutta l’organizzazione degli itinerari. Questa è, infatti, l’età della (seconda) socializzazione e della costruzione delle prime reti di relazioni. Possiamo parlare di socializzazione cristiana. Terza tappa: evangelizzare la vita cristiana "Dall’inserimento nella vita della comunità alla conoscenza del progetto di Dio". Questa terza tappa incontra i ragazzi nell’età del passaggio pre-adolescenziale (11-14 anni) e dà avvio al vero e proprio successivo catecumenato crismale qui presentato nella quarta tappa. Lo scopo di questo momento è realizzare il
primo e vero momento di evangelizzazione inteso come "comprensione della situazione di vita nella prospettiva evangelica". È un annuncio proposto attraverso la categoria teologica progetto di Dio. È una scelta motivata proprio a partire dal compito vitale di questa età: passare dalla fanciullezza alla giovinezza e all’età adulta. Evangelizzare significa aiutare a scoprire la vita come progetto per sé e per Dio. Si tratta, quindi, di sostenere il cambio preadolescenziale, aiutando a comprendere il racconto della vita come e nella storia della salvezza. Il compito iniziatico sarà quello di rileggere lo sviluppo personale e sociale illuminato dalla prospettiva evangelica in vista della scelta o conversione della vita. Il contenuto di fede di questa tappa sarà la relazione tra vita dei ragazzi e il Vangelo come "buona notizia". In questa tappa sarà ancora più importante la pedagogia della esperienza di vita. Si tratta, infatti, di costruire esperienze di costruzione di sé avendo il Vangelo come "sistema di significati". È una pedagogia che include: lo sviluppo della conoscenza di sé, delle rappresentazioni di senso della vita, della esperienza di fede di Gesù di Nazaret, del valore simbolico delle azioni liturgiche e della imitazione della testimonianza della comunità. È il momento della traditio-redditio del Vangelo di Gesù. È anche il momento di una maggiore esperienza sacramentale. Anche se nella teologia liturgica non esiste un segno liturgico-sacramentale specifico, la tradizione pastorale ha introdotto (già prima della Eucaristia) il sacramento della riconciliazione. Se proposto e vissuto bene, potrà essere
la dimensione sacramentale di riferimento, insieme con l’avvio verso la direzione spirituale. Il luogo di riferimento è il gruppo dei pari entro cui il preadolescente vive quasi tutto il tempo del cambio esistenziale. Ma il gruppo va sostenuto dalla presenza di animatori di pastorale dei ragazzi qualificati e dall’interazione con altre agenzie del tempo libero (Oratorio). "La qualità di vita" del gruppo è determinante per far crescere l’appartenenza ecclesiale, base della decisione di vivere il Vangelo. Quarta tappa: iniziare alla vita cristiana "Dalla appartenenza alla comunità, alla interiorizzazione e decisione per il Vangelo". È questo il tempo che riteniamo propriamente iniziatico in quanto i ragazzi sono stati condotti a prendere coscienza delle diverse possibilità di vita e possono decidere di seguire la proposta evangelica. Poiché riteniamo ancora molto utile collegare a tale momento la celebrazione del sacramento della cresima, l’intero momento formativo potrà assumere il carattere di vero e proprio catecumenato crismale a partire e in vista della celebrazione della confermazione per condurre sino alla Professione di Fede da vivere in una Celebrazione Eucarestia di una domenica del Tempo Pasquale (preferibilmente la domenica di Pentecoste); questa momento celebrativo sarà l’atto finale del cammino di IC. La finalità di questa determinante tappa della IC dei ragazzi può essere declinata in diversi modi. Si tratta di dare avvio alla personalità cristiana capace di vivere la missione
ecclesiale. Pedagogicamente questo comporta che i ragazzi siano aiutati a interiorizzare e integrare nella personalità l’esperienza cristiana già precedentemente sperimentata. Il contenuto di questa tappa è una vera mistagogia della vita cristiana: interiorizzare il "discorso della montagna"; sviluppare la capacità di profezia nella società; comprendere il proprio posto nella comunità; esercitarsi a servire i poveri e i marginalizzati; acquisire una prima sintesi teologica della fede per dare ragione della propria speranza. Si propone un catecumenato crismale in senso proprio centrato sulla spiritualità della consapevolezza e narrazione di sé, riletti alla luce del Vangelo. Vissuto in una comunità giovanile di forte appartenenza ed esperienza di vita cristiana all’interno della grande comunità parrocchiale. Una vera e propria "comunità o noviziato di pratica evangelica". Riteniamo pedagogicamente determinante la scelta di organizzare questo momento senza tempi predefiniti. È in questa prospettiva che si esalta la dimensione iniziatica attraverso la pedagogia catecumenale. Poiché il momento formativo e, ancora di più, la celebrazione dei sacramenti sono finalizzati all’esercizio della vita cristiana e alla collaborazione alla missione ecclesiale, la scelta di un percorso formativo per obiettivi e non per acquisizione d’informazioni o, come spesso accade, semplice partecipazione al catechismo, non potrà più ulteriormente essere disattesa.
La lettera PASTORALE
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LA SETTIMANA DI LIVORNO
28 aprile 2013
Una pubblicazione di Paolo Mirenda
IN CAMMINO VERSO LA LUCE Le riflessioni maturate nell’ambito degli incontri del Serra club olendo presentare l’ultima fatica letteraria dell’amico V Paolo Mirenda, ho intitolato questa mia presentazione, invertendo il titolo dato dall’autore alla sua opera (spero che mi perdonerà per questa mia licenza) perché cosi, l’ho capito io leggendo il libro. Leggendo le pagine del suo libro si ha netta la sensazione di compiere un cammino verso la luce piena che è Cristo, il quale ci ricorda che solo Lui è la luce che illumina ogni uomo. Così sfogliando il libro di Paolo, ci mettiamo in cammino; il cammino della fede sempre nuovo e mai definitivo verso Cristo, con spirito umile del buon cristiano e del francescano. È Paolo Mirenda, che nella sua presentazione, all’opera, ci spiega il motivo dello scritto: raccogliere e offrire agli amici “serrani”alcuni interventi personali ispirati ai temi svolti in occasione delle conferenze organizzati dal Club Serra durante il periodo della sua presidenza. Oltre a voler trasmettere un patrimonio culturale svolto dal Serra, c’e’ quello di offrire anche un utile cammino di riflessione per tutti quelli che vorranno dedicarsi alla lettura del libro. Solo due parole di presentazione per chi non conosce Paolo Mirenda.Nato negli USA, a Catania la laurea in medicina e chirurgia, livornese per cuore per la vita familiare e professionale. Medico illustre, mai pago del sapere, sempre alla ricerca sincera della verità, con spirito semplice e diretto dell’uomo, non gonfio del suo sapere ma di chi vuol sempre ricominciare. Cristiano e Serrano convinto, Uomo ricco di quella virtù tanto rara ai nostri tempi: la semplicità, così come lo abbiamo conosciuto personalmente e così come lo apprezziamo. Il libro edito da “Il Quadrifoglio”di Livorno non reca prezzo di vendita, un dono da ricevere ed eventualmente da regale ad amici, parenti e conoscenti… e se dentro troverete un bollettino postale, il ricavato andrà alla Fondazione del Serra Club per la sua opera a sostegno delle vocazioni sacerdotali. p. Gabriele Bezzi, Assistente Ecclesiastico Serra Club di Livorno
Esibizione del coro La Grolla
UN CONCERTO PER VALLE BENEDETTA
l 20 maggio compirà 321 anni dalla posa della pietra, la chiesa di San Giovanni Gualberto, Isedeprima della parrocchia della Valle Benedetta. Una struttura che pur presentandosi con una facciata sobria e rimessa a nuovo, racchiude delle carenze nel resto della costruzione, come ad esempio il tetto. Per far fronte a questa primaria necessità don Cristian Leonardelli, parroco della Valle dall’ottobre dello scorso anno ha organizzato un appuntamento musicale per raccogliere i fondi per i primi urgenti interventi della copertura. Per intrattenere il folto pubblico proveniente anche da altre parrocchie, ha invitato il coro ’’La Grolla’’ diretto dal maestro livornese Giovanni Sbolci diplomatosi otto anni fa al Mascagni. Un coro particolare quello della Grolla, venne infatti costituito da don Valerio Baresi sacerdote Salesiano, per dare vita ad un coro di montagna in una città di mare nel 1980, quasi una scommessa ed oggi, a distanza di trentatre anni, si può dire che don Baresi aveva visto lungo. Il coro, composto da una trentina di elementi, oltre a trasmettere emozioni grazie alla modularità delle voci, riesce a comporre vocalmente suoni e rumori che arricchiscono l’esecuzione canora ed i concerti nazionali ed internazionali, dimostrano la professionalità raggiunta dai coristi. Senz’altro una maniera nuova, per rendere partecipi i parrocchiani delle spese di sostentamento della loro chiesa, che oltre all’obolo hanno contribuito con proprie torte e pizze fatte in casa, al rinfresco offerto al termine dell’incontro. Roberto Olivato
Da Livorno a Roma passando per il Portogallo Il Movimento del Messaggio di Fatima di Livorno ha incontrato Papa Francesco urante l’udienza generale del 10 aprile 2013 , il Movimento del Messaggio di Fatima italiano, Diocesi di Livorno, ha vissuto un momento emozionante e storico. Accampagnata dal vescovo Simone, la referente del Movimento italiano Alessandra Bimbi, al termine dell’udienza, ha donato una statua di Nostra Signora di Fatima, acquistata a Fatima e benedetta nella Cappellina delle Apparizioni, al Santo Padre Papa Francesco. L’idea di donare un’immagine di Nostra Signora è nata il giorno della sua elezione, il 13 del marzo scorso, e confermata la domenica successiva, quando con affetto ricordò una Peregrinatio Mariae in Argentina, nella sua diocesi. Il Santo Padre, felice di ricevere l’immagine di Nostra Signora di Fatima, è venuto così a conoscenza della nascita del Movimento del Messaggio di Fatima italiano e del lavoro di evangelizzazione e di promulgazione del messaggio della Bianca Signora che esso si propone di fare, in armonia e unione con il movimento portoghese da cui ha origine, e con il Santuario di N.S.di Fatima . Papa Francesco ha ascoltato molto attentamente la storia della nascita del movimento italiano e del lavoro svolto fino
La statua pellegrina sarà in Diocesi dal prossimo 5 maggio Il cuore immacolato di Maria l Movimento del Messaggio di Fatima, Diocesi di Livorno Italia , responsabile della Madonna di Fatima Pellegrina del Santuario di N.S. Di Fatima in Portogallo , ha dato inizio anche questo anno alla Peregrinatio Mariae in alcune diocesi d’Italia. Il Movimento , che si propone di diffondere il messaggio della Bianca Signora, si è fatto conoscere nella Diocesi di Pistoia, parrocchia dell’Immacolata. Il parroco Don Alessio Tavanti ha calcolato che hanno fatto visita alla Vergine Pellegrina di Fatima, dal 1° aprile fino al 7 aprile, più di 5000 persone ! Un grande Trionfo del Cuore Immacolato di Maria!! A conclusione il Vescovo Mansueto Bianchi ha voluto conoscere personalmente il Movimento del Messaggio di Fatima ringraziando e incoraggiando i responsabili e i collaboratori presenti benedicendo l’operato dei messaggeri di Nostra Signora di Fatima e invitandoci a portare i saluti al nostro Vescovo e Presidente Simone Giusti. Con tanta felicità nel cuore i referenti hanno poi donato a Mons Bianchi una statua di Nostra Signora di Fatima, il quale ha accolto con grande gioia . Come Movimento ringraziamo il Vescovo di Pistoia per la sua accoglienza e i parroci Don Paul e Don Alessio.
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ad oggi portando nelle parrocchie italiane, insieme al movimento, l’immagine della Vergine Pellegrina. Alessandra Bimbi, che, a nome di tutti gli iscritti e collaboratori, ha consegnato la statua al Santo Padre, ha proposto a Papa Francesco di posizionare la cara immagine nella propria camera, ed egli, con un volto sorridente, ha accolto paternamente il consiglio. Inoltre è stato donato al Santo Padre un rosario proveniente da Fatima e una bandiera con i loghi del Movimento del Messaggio di Fatima. Grazie Nostra Signora di Fatima perché ci hai condotto al Santo Padre, una tappa in più sulla strada verso il trionfo del tuo Cuore Immacolato. A.B.; S.F.
Prossime tappe della Vergine Pellegrina: Roma e Civitavecchia. Dal 5 maggio al 7 luglio sarà nella nostra Diocesi di Livorno in diverse parrocchie della città. Presto saranno comunicate le date precise e le parrocchie dove sarà ospitata . Vi informiamo che il 13 maggio nel Santuario di N.S. Di Fatima ,per volontà del Santo Padre, i Vescovi del Portogallo consacreranno il Pontificato di Papa Francesco alla Madonna di Fatima, Coincidenza ha voluto che in quei giorni una delle Immagini Pellegrine del Santuario sarà a Livorno nella Parrocchia di San Pietro e Paolo. Per questa occasione il Movimento del Messaggio di Fatima sarà unito in preghiera con il Santuario di Fatima per questo atto di consacrazione. Vi attendiamo numerosi! Alessandra e Silvia
LA SETTIMANA DI LIVORNO
Sport e integrazione: S. Egidio e CONI presentano il progetto «Rainbow» DI FABIO
FIGARA
n’iniziativa che coinvolge bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 15 anni, figli di immigrati provenienti da ogni continente, impegnandoli, nel corso dell’anno, in attività sportive quali il calcio, il nuoto, la pallavolo, l’atletica leggera, la danza e molte altre, tramite il supporto di varie società e strutture. Si tratta del progetto "Rainbow", che vede collaborare per un triennio (2012-2014) il Comitato Provinciale del Coni di Livorno, la Comunità di Sant’Egidio Livorno e Pisa - Onlus e la Fondazione Livorno. "Il progetto nasce dalla necessità di sostenere e consolidare il percorso d’integrazione di bambini e ragazzi stranieri attraverso il rafforzamento della competenza linguistica e la promozione umana e culturale spiega Vanessa Ibba, referente del "Rainbow" per S. Egidio - creando spazi d’incontro e scambio fra coetanei in attività extrascolastiche, culturali e sportive." Il percorso prevede l’impegno parallelo di entrambi gli Enti, che collaborano già dal 2011, su diversi fronti: con la manifestazione "Giocosport", a cui partecipano migliaia di bambini, e con il "Progetto Multietnico", organizzati direttamente dal CONI, per favorire la piena integrazione fra culture diverse attraverso l’attività sportiva; con interventi per le famiglie straniere, con manifestazioni pubbliche ("Rigiocattolo", "Giornata cittadina della Pace", la festa "W la Pace") e la "Scuola della Pace", un centro socio-culturale, completamente gratuito, aperto ai ragazzi di ogni età e di ogni paese, attività gestite dalla Comunità di Sant’Egidio, allo scopo di consolidare e ampliare gli interventi culturali e di promozione umana a favore dell’integrazione dei minori stranieri. "Il partenariato tra la Comunità di Sant’Egidio e il CONI offre ai progetti delle singole associazioni un valore aggiunto continua Vanessa consente, infatti, l’inserimento di alcuni bambini e ragazzi frequentanti la Scuola della Pace della Comunità di Sant’Egidio in attività sportive inserite nel progetto Multietnico del Coni, con ovvie ricadute nel corretto sviluppo psico-fisico
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Una collaborazione tra la Comunità e il Comitato per lo Sport, con il sostegno della Fondazione Livorno, per stimolare le relazioni e l’integrazione di bambini e ragazzi di varie culture. Sulla scia dell’opera di Gino Calderini, presidente dell’Ente sportivo sul territorio, scomparso lo scorso anno
Borsi, dove la presenza di bambini stranieri o di figli d’immigrati è maggiore, tramite l’organizzazione di attività sportive pomeridiane. Successivamente l’attenzione si è rivolta al coinvolgimento di società sportive presenti sul territorio, tramite segnalazioni provenienti dagli stessi istituti pubblici. "Solo nell’ambito del progetto Rainbow, siamo riusciti ad occuparci di circa 200 bambini, di cui 75 solo quest’anno spiega Alberto Bonaccorsi, coordinatore tecnico provinciale del CONI - e ne siamo veramente orgogliosi. Piccole difficoltà restano, soprattutto ALTRI PROGETTI perché le strutture sportive si trovano in zone periferiche e, a volte, i genitori hanno problemi ad accompagnare i figli, ma i traguardi raggiunti sono oltre le nostre aspettative. In La Scuola della Pace è un centro socio-culturale, completamente gra- questo modo tuito, aperto ai ragazzi di ogni età e di ogni paese. Si rivolge principalmente a riusciamo a portare minori di origine straniera, in condizioni di svantaggio culturale e sociale. Si avanti l’opera di Gino qualifica come un ambito familiare che sostiene il bambino o l’adolescente nel- Calderini, il l’inserimento scolastico, che aiuta la famiglia nel suo compito educativo, che presidente provinciale propone un modello educativo aperto e solidale, capace di superare barriere e del CONI scomparso discriminazioni, per educare i ragazzi ad interagire e partecipare attivamente al lo scorso anno. Gino contesto sociale e relazionale quotidiano (famiglia, scuola, quartiere, etc.), di ha sempre creduto che i valori dello porsi responsabilmente davanti alsport l’orizzonte cittadino e ai grandi potessero problemi del mondo contemporacontribuire neo. allo sviluppo Si pone inoltre come punto di rifedell’individuo, rimento sul territorio, per le famisia in rapporto glie dei soggetti coinvolti, le istitua sé stesso che zioni pubbliche, i servizi sociali, i nelle relazioni docenti e i direttori delle scuole, atcon gli altri, traverso rapporti di collaborazione nella strutturati e continuativi. A Livorformazione di no la Scuola della Pace ha due sedi, uomini e una a Shangay, in un’aula messa a donne come disposizione dalla scuola primaria Nelle foto: una delle manifestazioni della Comunità persone e Campana e l’altra nella zona del come centro ospitata dalla scuola prima- di S.Egidio a Livorno; nel riquadro Gino Calderini e qui sopra cittadini, ria Benci. La scuola della pace del un’immagine dell’iniziativa Il rigiocattolo valori che centro è frequentata principalmente da bambini stranieri. Nell’anno scolastico 2012/2013 partecipano stabilmente abbiamo potuto alla Scuola della pace 47 bambini e 31 adolescenti, di quattordici paesi differen- ritrovare nella ti, per due volte la settimana. Le attività della scuola della pace si svolgono due Comunità di S. volte la settimana, in orario pomeridiano ed extrascolastico, per tutto l’anno e Egidio, i cui volontari prevedono anche visite, gite, feste, giochi, escursioni e vacanze estive della durata si sono dimostrati entusiasti all’idea di di una settimana. questa collaborazione. Il Rigiocattolo è il nome dell’iniziativa di raccolta, riciclaggio e vendita di Ringrazio loro e la giocattoli usati che il movimento de "il Paese dell’Arcobaleno" organizza an- Fondazione Livorno nualmente nel mese di dicembre in molte città italiane e straniere al fine di rac- che ci aiuta per cogliere fondi per iniziative di solidarietà in Africa. A Livorno si è svolto per la realizzare queste prima volta nel dicembre 2001. I bambini del Paese dell’Arcobaleno contribui- importanti iniziative." scono direttamente alla manifestazione aiutando nella raccolta, nel restauro, Il 28 Maggio i due nella vendita dei giocattoli. L’attività di informazione e sensibilizzazione sull’ar- Enti saranno gomento, nonché la raccolta e il restauro dei giochi ha coinvolto nella scorsa edi- impegnati con la zione 11 scuole elementari, 7 scuole medie, e 5 istituti superiori cittadini, pubbli- "Giornata Cittadina ci e privati. L’iniziativa ha coinvolto circa 2000 persone per una vendita di più di per la Pace" (istituita 4000 giocattoli. Nelle scorse edizioni i fondi ricavati dalla vendita sono stati de- dal Consiglio voluti interamente al progetto DREAM di prevenzione e cura dell’AIDS in Africa Comunale nel 2004 e al progetto BRAVO per la registrazione anagrafica di tutti i bambini africani. per ricordare vittime e distruzioni dei “W la Pace”: è il titolo scelto per la manifestazione promossa e realizzata bombardamenti che annualmente dal Paese dell’Arcobaleno nel mese di maggio, cui partecipano tut- nel ’43 rasero al suolo te le scuole primarie e secondarie coinvolte durante l’anno nelle attività di edu- la nostra città), con la cazione alla pace ed alla solidarietà. La festa, con canti e balli dei bambini e dei "Marcia della Pace" e ragazzi, raccoglie ogni anno più di 500 persone in piazza XX Settembre, dove si lo "Staffettone della svolge. Solidarietà" del CONI e la manifestazione "Livorno per la pace. della persona e nella marginalità." all’interno di alcune Un itinerario di frequenza di ambiti e Sul territorio il CONI scuole pubbliche, in memoria e di contesti motivazionali, già da anni ha avviato particolare nelle speranza", promossa alternativi alla strada dei programmi vòlti strutture delle Benci, dalla Comunità di ed ai percorsi di all’integrazione delle Micheli e delle Sant’Egidio.
La Pace ed i bambini al centro di ogni iniziativa
TOSCANA OGGI 28 aprile 2013
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DAL 19 APRILE AL 17 MAGGIO
IL PRIMO FESTIVAL ORGANISTICO INTERNAZIONALE stato presentato nel corso di una È conferenza stampa presso la Sala Mascagni del Teatro Goldoni, il Primo Festival Organistico Internazionale "Silio Taddei" di Livorno, organizzato dalla omonima Fondazione Taddei del Rotary Club Livorno con la forte collaborazione della Fondazione Teatro Goldoni e dell’Istituto Musicale "Pietro Mascagni". Il Festival, che si svolgerà dal 19 aprile al 17 maggio attraverso quattro appuntamenti di grandissima qualità, porta il nome del celebre ed apprezzato musicista ed organista livornese che fu legato da grande amicizia con Pietro Mascagni, del quale ricorre proprio quest’anno il 150° anniversario della nascita: per sottolineare ciò, due dei quattro concerti si svolgeranno nella Chiesa di San Benedetto a Livorno, dove Mascagni era organista. La Fondazione Silio Taddei, voluta dalla figlia Lina nel 1990, oltre a promuovere eventi musicali ha lo scopo principale di elargire borse di studio per i giovani diplomati di conservatorio più promettenti. Su proposta del direttore generale fondazione Goldoni Bertini, tutti gli intervenuti hanno aderito all’idea di un impegno concreto affinché il Festival viva e si ampli anche per il futuro, valorizzandone le finalità artistiche, culturali e storiche. PROGRAMMA (appuntamenti ad ingresso libero) VENERDÌ 19 APRILE ore 21.15 Auditorium dell’Istituto Musicale "Pietro Mascagni" Concerto per Cornetto e Organo ANDREA INGHISCIANO cornetto; FABRIZIO BARTALUCCI organo VENERDÌ 3 MAGGIO ore 21.15 Chiesa di San Benedetto Concerto dell’organista JOSÉ LUIS GONZALES URIOL MERCOLEDÌ 8 MAGGIO ore 21.15 Chiesa di Nostra Signora del Rosario Concerto dell’organista MATTEO VENTURINI VENERDÌ 17 MAGGIO ore 21.15 Chiesa di San Benedetto Concerto dell’organista GIULIO PIOVANI Tutte le informazioni su www.goldoniteatro.it
Domenica 12 maggio al Campo scuola di Livorno
Camminare per solidarietà omenica 12 maggio si svolgerà la camminaD ta di solidarietà al campo scuola. Il ritrovo alle 10 al Campo Scuola e consegna delle magliette secondo l’associazione per la quale si decide di camminare. Alle 11.00 sfilata di apertura con la presenza dei presidenti delle diverse associazioni, alle 11.30 inizio camminata con animazione, alle 12.30 saluti finali. L’insieme delle offerte raccolte sarà devoluto ai progetti delle singole associazioni organizzatrici. Per info e per ricevere il modulo di partecipazione: Associazione Italiana persone down info@aipdlivorno.org; Autismo livorno onlus: autismolivorno@libero.it; Volare senz’ali: info@volaresenzali.it
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