La Settimana n. 39 del 4 novembre 2012

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo

di mons. Alberto Ablondi

ome il cristiano, per servire, si ispira alla figura di Mosè, così la C nostra Chiesa (diocesi, parrocchie, comunità), dovrebbe davvero ispirarsi alla voce, che dal “Roveto ardente” ha chiamato Mosè. Sarebbe così una comunità che sa chiamare ogni uomo per dirgli che Dio lo manda; e per dirgli che tutti i suoi fratelli lo attendono. Essa potrebbe così risvegliare capacità di servizi e consapevolezza di missione in uomini di ogni età, grandi e piccoli; in uomini di ogni capacità, sani e ammalati; e per ogni disponibilità di servizio, episcopale o laicale o religioso.

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

(Riflessioni per la Quaresima, 1980)

4 novembre 2012

Ecco l’inizio, la strada è tracciata

NELL’ANNO DELLA FEDE

Domenica 4 Novembre 2012: L’apertura della porta della Cattedrale, la Lectio Magistralis del cardinal Ruini, l’inizio dell’Anno della Fede IL DECRETO

IL PROGRAMMA

emplicemente l’inizio: questo sarà la celebrazione di Domenica prossima in Cattedrale, perché l’Anno della Fede in realtà è ancora tutto da costruire, da realizzare, da vivere! Un tempo speciale per approfondire, maturare e far crescere la fede di ogni cristiano, per testimoniarla agli altri, per tramandarla alle nuove generazioni. La porta del Duomo si aprirà e attraverso di essa entreranno i tre gruppi che simbolicamente raccolgono il popolo di Dio che vive a Livorno, suddiviso secondo i Vicariati territoriali. Confluiranno insieme dopo un cammino, perché possa essere il segno di un peregrinare insieme, verso un’unica meta: Cristo.

S

IL CARDINALE Ad accompagnare la Diocesi in questo inizio ci sarà il cardinal Camillo Ruini: nella sua presenza il segno della comunione tra la Chiesa locale e la Chiesa universale; nelle sue parole, attraverso la Lectio Magistralis, un’occasione per rendere più forti le radici della fede, uno stimolo a studiare ancora ed approfondire. Anche il suo ultimo libro «Intervista su Dio», sarà uno spunto per arricchirsi ulteriormente, alcune domande preparate da chi ha già letto il testo,

vivacizzeranno il dibattito. LA GIORNATA DI AVVENIRE Domenica sarà anche la giornata diocesana del quotidiano Avvenire. In duomo saranno a disposizione 500 copie del giornale che ogni giorno racconta i fatti del mondo in un’ottica cristiana: un modo per ricordare quanto il cristiano debba essere «uomo del messale e del giornale». Sull’edizione del 4 Novembre di Avvenire sarà presente anche una pagina dedicata alla diocesi di Livorno, dove sono illustrate le proposte di questo anno speciale: la descrizione dell’opera segno di quest’anno: il Centro polifunzionale Caritas di via Donnini, con l’impegno grande di attenzione verso i più poveri; la formazione per gli Operatori pastorali; i progetti per i giovani con la costituzione dei Gruppi di Animatori Vicariali (GAV); le novità e gli appuntamenti ecumenici. La celebrazione di Domenica sarà solo l’inizio, ma essere presenti sarebbe già un’ottima partenza. c.d. Tutti gli eventi legati all’Anno della Fede, i documenti e le indicazioni sono disponibili sul sito ufficiale del Vaticano: http://www.annusfidei.va

PRESENTATI DALL’OPERA ROMANA PELLEGRINAGGI

7 itinerari per Roma nell’anno della fede a Fede pregata, la fede celebrata, la fede vissuta e professata. Si Larticolano su queste 4 tappe, i 7 itinerari a piedi che l’Opera Romana Pellegrinaggi ha messo a punto. A guidare i cammini sarà il «Credo»,

Alle 15.30 partiranno dalle CHIESE: LA MADONNA (Vicariati 1 e 6), SS. PIETRO E PAOLO (Vicariati 3 e 4) e S. BENEDETTO (Vicariati 2 e 5), tre gruppi a piedi che confluiranno processionalmente verso la Cattedrale.

Indulgenza plenaria nell’anno della fede l Santo Padre Benedetto XVI concederà ai fedeli Ivalida l’indulgenza plenaria nell’Anno della Fede che sarà dalla data di apertura (11 ottobre 2012 fino alla data di chiusura, il 24 novembre 2013), come si legge in un decreto reso pubblico oggi, a firma del Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore e del Vescovo Krzysztof Nykiel, Reggente della Penitenziera Apostolica. Si otterrà l’indulgenza: a.- Ogniqualvolta parteciperanno ad almeno tre momenti di predicazione durante le Sacre Missioni, oppure ad almeno tre lezioni sugli Atti del Concilio Vaticano II e sugli Articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica, in qualsiasi chiesa o luogo idoneo;

Al loro arrivo il Vescovo monsignor Giusti aprirà la porta del Duomo, come segno di apertura ufficiale delle celebrazioni per l’Anno della fede. Seguiranno i Vespri.

b.- Ogniqualvolta visiteranno in forma di pellegrinaggio una Basilica Papale, una catacomba cristiana, una Chiesa Cattedrale, un luogo sacro designato dall’Ordinario del luogo per l’Anno della fede (ad es. tra le Basiliche Minori ed i Santuari dedicati alla Beata Vergine Maria, ai Santi Apostoli ed ai Santi Patroni) e lì parteciperanno a qualche sacra funzione o almeno si soffermeranno per un congruo tempo di raccoglimento con pie meditazioni, concludendo con la recita del Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima, le invocazioni alla Beata Vergine Maria e, secondo il caso, ai Santi Apostoli o Patroni;

Successivamente il cardinale Camillo Ruini, ospite della Diocesi, offrirà ai presenti una LECTIO MAGISTRALIS sul tema della fede.

c.- Ogniqualvolta, nei giorni determinati dall’Ordinario del luogo per l’Anno della fede (ad es. nelle solennità del Signore, della Beata Vergine Maria, nelle feste dei Santi Apostoli e Patroni, nella Cattedra di San Pietro), in qualunque luogo sacro parteciperanno ad una solenne celebrazione eucaristica o alla liturgia delle ore, aggiungendo la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima;

Al termine spazio di approfondimento sul libro del Cardinale “Intervista su Dio”. La conclusione è prevista per le 19.00.

preghiera nella quale la Chiesa ha raccolto il nucleo delle verità fondamentali della fede, mentre la Basilica di San Pietro sarà la tappa finale di tutti e 7 gli itinerari. I percorsi coinvolgono essenzialmente il centro della città, da San Giovanni in Laterano a Santa Maria Maggiore, dalla zona di Piazza Navona a quella del Pantheon e di Piazza Venezia, da Trastevere a San Pietro. Per i pellegrini è stato pensato un kit apposito in 4 lingue – francese, spagnolo,

portoghese, inglese – e che prevede anche la “Credenziale del pellegrino” una sorta di carta sulla quale mettere un timbro e un adesivo dopo il passaggio in ognuna delle 4 tappe. Roma ospiterà anche altre iniziative: una mostra a Castel Sant’Angelo, a partire da febbraio, e un grande concerto in piazza San Pietro in programma per il 22 giugno 2013. È stato inoltre annunciato che molte delle chiese del centro di Roma spesso chiuse apriranno le porte ai pellegrini.

d.- un giorno liberamente scelto, durante l’Anno della fede, per la pia visita del battistero o altro luogo, nel quale ricevettero il sacramento del Battesimo, se rinnoveranno le promesse battesimali in qualsiasi formula legittima. I Vescovi Diocesani o Eparchiali, e coloro che nel diritto sono ad essi equiparati, nel giorno più opportuno di questo tempo, in occasione della principale celebrazione (ad es. il 24 Novembre 2013, nella solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo, con la quale si chiuderà l’Anno della fede) potranno impartire la Benedizione Papale con l’Indulgenza plenaria, lucrabile da parte di tutti fedeli che riceveranno tale Benedizione devotamente. Tutti i fedeli che "per malattia o gravi motivi" non possono uscire di casa, potranno ottenere l’indulgenza plenaria "se, uniti con lo spirito e con il pensiero ai fedeli presenti, particolarmente nei momenti in cui le Parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi Diocesani verranno trasmesse per televisione e radio, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima, e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno della fede, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita.


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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

4 novembre 2012

L'analisi sugli ultimi tre anni

I NUMERI DEI SERVIZI CARITAS Il porto di fraternità CENTRO DI ASCOLTO MONS. SAVIO Nuovi ascolti 2011: 429 - Primo sem. 2012: +42.65% Ascolti Totali 2011: 1908- Primo sem. 2012: +77% Biennio 2010/2012: +84% CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA DON G. B. QUILICI Guardaroba Accessi 2011: 4.140- Primo sem. 2012: - 4.78% Docce Accessi 2011: 1491 - Primo sem. 2012: +31,27% Mensa Accessi 2011: 18.545- Primo sem. 2012: +61,45%

Servizi Abitativi Casa di Accoglienza "Incontro" AREA CARCERE : Accoglienze 2010: 122 Accoglienze 2011: 154 Accoglienze primo sem. 2012: 86 AREA IMMIGRAZIONE: (Progetto avviato nel 2011) Accoglienze 2011: 5 Accoglienze primo sem. 2012: 10 Casa di accoglienza Don R. Angeli Accoglienze 2010: 30 Accoglienze 2011: 31 Viale dei Pini (progetto concluso nel 2012) Accoglienze 2010:8 Accoglienze 2011:9 Progetto Sperimentando Accoglienze 2011:2 Accoglienze 2012: 4 Singoli progetti si accoglienza abitativa FAMIGLIE: Accoglienze 2011: 6 (2 appartamenti) FAMIGLIE ROM: Accoglienze 2011: 11 (2 appartamenti) Villa benedetta Casa accoglienza mamme con bambino e gestanti Inizio accoglienza nel marzo 2012 Primo inserimento nel maggio 2012 Ad oggi ospita 2 donne e 2 bambini

Commissioni UFFICIO LAVORO Nuove schede 2011: 443 Colloqui 2011: 982 Inserimenti lavorativi 2011: 429 Nuove schede primo semestre 2012: +38,14% Colloqui primo semestre 2012: 24,43% HANDICAP Persone accolte 2010: 36 Persone accolte 2011: 36 Persone accolte 2012: 38 TOSSICODIPENDENZA Ascolti 2011: 576 Primo sem. 2012: +10,06% ALTRI PROGETTI ED INIZIATIVE Fondo Solidarietà Famiglie e lavoro: - 66 interventi per 12.850,35 Prestito della Speranza - 5 interventi per 23.500,00; 2 - 2 istruttorie in 6.500,00 Emergenza freddo - media di 25 persone accolte per 24 giorni Centro diurno (sperimentazione novembre 2011-maggio 2012) - 20 utenti abituali Caritas e servizio Volontari circa 150 Servizio Civile , Tirocinio, Lavori di pubblica Utilità, convenzioni con le scuole, per un totale di 46 persone WWW.CARITASLIVORNO.IT

■ LA CONFERENZA del professor Luigino Bruni

Per una nuova idea di Italia economia, la crisi e la sfida antropologica” questo il tema della conferenza presieduta dal professor Luigino Bruni, docente di Economia dell’Università di Milano-Bicocca ed editorialista del quotidiano Avvenire, a cui hanno preso parte, oltre a Mons. Simone Giusti, l’avv. Luciano Barsotti, presidente Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno e suor Raffaella Spiezio, presidente della Fondazione Caritas Onlus di Livorno.

« L’

LA CRISI Il professor Bruni partendo dalla nascita della crisi, verificatasi intorno agli anni ottanta a causa di un sistema culturale che per decenni si è basato sugli incentivi individuali, ha delineato in vari punti i problemi principali del nostro paese. Mancherebbe innanzitutto, secondo il professore, un’idea di sistema politico italiano, un’idea di paese. L’Occidente è cresciuto troppo ed è cresciuto male, in circa quarant’anni sono state distrutte importanti risorse naturali, tramite saccheggi al pianeta e ai popoli più poveri. È stato creato un sistema edonistico che consuma capitale sociale ma non sa riprodurlo, portando non solo una crisi economica, ma una crisi dell’ambiente e della terra. I PIÙ ANZIANI Un importante tema da prendere in esame riguarda il problema degli anziani, sempre più messi in disparte dalla società, e che invece dovrebbero risultare cittadini protagonisti, tramite ad esempio opere di sostegno civile, in modo da poter riappropriarsi della stima e dignità che un tempo gli veniva conferita. Il problema delle pensioni è uno degli aspetti più significativi della crisi, e testimonia l’inefficienza del modello precedente. Se un paese lascia che la società invecchi male a quel punto viene considerato sciocco e inutile, si devono per questo creare mondi culturali nuovi. IL FUTURO Ma dove stiamo andando? Si è chiesto il professor Bruni. In America da qualche tempo è stato codificato un nuovo termine: New Normal, che mette in evidenza come alcune famiglie di ceto medio hanno adesso

Nell’appuntamento promosso dalla Caritas insieme alla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno: le parole dell’economista sulle prossime sfide che ci attendono comportamenti che un tempo potevano essere considerati da persone disagiate. Comportamenti che oggi sono appunto definiti normali, come ad esempio comprare macchine in comune con più persone e scambiarsi favori attraverso la cosiddetta “banca del tempo”,

un’associazione basata proprio sullo scambio gratuito di tempo, i soci si mettono a disposizione per lavori di manutenzione casalinga, lezioni di cucina, cura del giardino, degli animali, scambi di attrezzature e ripetizioni scolastiche. Un modo dignitoso per vivere senza denaro è

appunto costituito dalla reciprocità. Ma sempre più di frequente stiamo vedendo comparire da ogni parte il gioco d’azzardo e la realtà delle scommesse, troviamo le slot machine in bar, autogrill e persino nei supermercati, riproponendo un’idea un po’ arcaica della fortuna che può aiutarci a sconfiggere la crisi. Dovremo però riappropriarci di un comportamento più etico che possa promuovere l’eliminazione di questi meccanismi.

I servizi CARITAS

Un aiuto a 360 gradi

li operatori della Caritas diocesana sono già impegnati costantemente G nell’attuazione di vari progetti: anzitutto per l’ausilio alle famiglie e ai giovani in difficoltà tramite la gestione di un fondo per il sostegno materiale ed economico; per la gestione della mensa diurna giornaliera e il servizio di raccolta di generi di prima necessità grazie anche al sostegno di privati; per favorire l’integrazione dei Rom ed il reinserimento sociale di persone senza dimora o colpite da misure restrittive, segnalate dagli uffici competenti; per l’accoglienza degli immigrati; per l’accoglienza di giovani madri (presso le Suore di S. Anna); per l’aiuto ad anziani e portatori di handicap. Sul nostro territorio sono attivi anche vari gruppi, commissioni e Centri Ascolto, all’interno delle varie Parrocchie, che operano come punti di distribuzione d’indumenti e di viveri (ad esempio S. Maria del Soccorso), o come vere e proprie mense (S. Lucia ad Antignano e Castiglioncello). In alcune Parrocchie è attivo anche lo “sportello per il lavoro” (come in S. Agostino) e l’Ambulatorio medico, per due ore alla settimana, con distribuzione di farmaci, in collaborazione con il Banco Farmaceutico; nelle ore serali, è attivo un servizio giornaliero di ronda per portare pasti caldi agli indigenti in determinati punti della città (S. Giovanni Bosco). Molte di queste attività sono spesso svolte in collaborazione con associazioni di settore e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno. ( I dati relativi a molti di questi servizi è possibile leggerli nella colonna a fianco ndr) Fabio Figara

GIOVANI E LAVORO Un altro problema fondamentale è quello dei giovani e lavoro, sempre più spesso vediamo ragazzi che fino all’età di trent’anni impiegano il proprio impegno e denaro nella frequentazione di master, arrivando in certi casi ad una vera e propria collezione, senza però riuscire ad avere una formazione lavorativa. Inoltre sempre più giovani terrorizzati dalla mancanza di lavoro si ritrovano a svolgere occupazioni che non amano e per cui non si sentono portati. Ci si dovrebbe invece augurare che un ragazzo possa fare il lavoro che ama e per cui ha studiato. UNA NUOVA IDEA DELL’ITALIA Infine, oggi occorre avere una nuova idea d’Italia, che non può più essere formata su un’economia sociale di mercato ma deve ripartire dall’idea del sociale, di comunità; deve essere inquadrata con le categorie giuste, riportando alla politica le persone capaci di far emergere il carattere proprio del nostro paese. Per cambiare veramente l’Italia ci vorrebbero minoranze profetiche, ci vorrebbe una forza di movimento in grado di modificare la cultura morale degli italiani. Durante la seconda parte della conferenza è stato proiettato un video sull’operato della Fondazione Caritas, che ha illustrato con immagini molto significative i molteplici servizi svolti come, il centro di ascolto, la mensa, il servizio pasti a domicilio, lo sportello lavoro, l’emergenza abitativa, lo sportello immigrazione, il progetto rom, il codice rosa e il centro diurno. Un secondo filmato riguardava invece il progetto Cariliv, che vede la collaborazione tra la Caritas e la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, che insieme ha visto la progettazione del centro di accoglienza e ascolto di Via Donnini, l’opera segno dell’anno della fede, come ha affermato il Vescovo monsignor Giusti. Alice Carpentiere


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

4 novembre 2012

I primi ospiti nella casa di Montenero

Domenica 11 novembre l’incontro a S. Luca

La vita a Villa Benedetta

uella finestra che rende possibile trovare nuovi equilibri nella vita è stata aperta a maggio dai primi ospiti della Casa Villa Benedetta di Montenero. Le Suore dell’Istituto delle Figlie di S. Anna hanno accolto la prima mamma e i suoi due piccoli con entusiasmo e passione. Uno dei bambini è nato solo poche settimane fa.

Q

GLI EDUCATORI Suor Maria, Suor Tarcisia, Suor Enrica e Suor Bertilla costituiscono la comunità educante. Suor Bertilla è arrivata a fine agosto, ma sembra che anche lei sia lì da sempre. Suor Maria e Filippo Daidone, assistente sociale della Fondazione Caritas e coordinatore del progetto, ci hanno parlato della funzione della struttura, ci hanno indicato in linea di massima i tempi del singolo progetto educativo e la durata massima. Il primo passo è l’accoglienza. La Casa Villa Benedetta può ospitare gestanti e madri con bambini provenienti da situazioni familiari di bisogno: situazioni problematiche di carattere socio sanitario o situazioni di violenza. Questo è il momento dedicato all’osservazione del comportamento tenuto nella nuova comunità e può durare da uno a due mesi. Dopo questa fase viene deciso l’eventuale inserimento definitivo e viene, subito dopo, individuato il progetto educativo personale.

III

Avviso a tutti i chierichetti

Una risorsa importante sul nostro territorio Il progetto accompagnerà la persona tenendo conto delle sue esigenze e di quelle della comunità. Ogni progetto ha i suoi tempi di realizzazione e la sua durata complessiva può variare da caso a caso, ma non può avere un tempo superiore a due anni. L’obiettivo, infatti, è di riaccompagnare le persone nella loro nuova vita: una vita ri-trovata in una coscienza di sé e in una consapevolezza delle proprie possibilità e della propria capacità di volere e di condividere. La permanenza presso la struttura e il progetto educativo terminano, infatti, con l’uscita dalla comunità e l’elaborazione di un programma, dove possibile, che favorisca

l’inserimento nella vita sociale e lavorativa che appartiene a tutti noi. GIORNO PER GIORNO Gli ospiti della Casa devono attenersi ad alcune regole base per l’organizzazione della giornata: l’ora della colazione del pranzo e della cena, l’ora in cui rincasare e i tempi per le attività all’interno della struttura e all’esterno della

INAUGURATA A DICEMBRE 2011

UNA CASA PER LE MADRI E LE GESTANTI uando intorno ai primi del 1900 la casa chiamata Villa Benedetta, sulla strada per il CaQ stellaccio, fu donata alla Congregazione delle Figlie di Sant’Anna, ebbe proprio come primo compito quello di accogliere alcune ragazze madri, bisognose di aiuto. Oggi, a più di un secolo di distanza, Villa Benedetta si riappropria di questa vocazione e torna ad aprire il suo meraviglioso giardino e una parte della casa alle donne che hanno scelto di sostenere la vita, al di là di tutte le difficoltà. Villa Benedetta è sita in zona Montenero, sul colle che sovrasta la città di Livorno ed accoglie il Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, Patrona della Toscana. La casa si compone di una sala comune, quattro camere (per un totale di 8 posti letto) con bagno, una lavanderia, una cucina ed altri luoghi comuni, tra cui il bellissimo parco. L’arredamento è stato donato dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, mentre la Congregazione, insieme alla Fondazione Caritas della Diocesi e ad altri amici hanno sostenuto altre spese di ristrutturazione della casa. Ma oltre agli ambienti, ad accogliere le ragazze ci saranno le suore: suor Maria, suor Tarcisia, suor Eugenia ed altre persone: volontari, medici, psicologi, educatori, che aiuteranno le ospiti a far fronte alle diverse difficoltà sostenendole nel loro percorso di crescita personale e di reinserimento nella società.

stessa. “Valutiamo soprattutto le capacità genitoriali - sottolinea Suor Maria - e in alcuni casi speriamo di evitare che le giovani madri si trovino nuovamente in quelle situazioni negative che hanno caratterizzato il loro nucleo familiare di origine, solo perché non hanno avuto esempi diversi. Invece devono imparare che ognuno di noi può cambiare la propria situazione”. “Il lavoro che svolgiamo è un lavoro di sinergia e confronto continuo con i soggetti coinvolti, tra cui l’assistente sociale e tutti i servizi che gravitano intorno al singolo nucleo familiare - spiega Filippo Il nostro è un lavoro di monitoraggio continuo, seguito da un equipe di supporto al percorso di crescita della persona”. “All’interno della struttura lavora anche la neuropsichiatra che ha già cominciato ad impostare il lavoro con la mamma e con i bambini presenti nella casa”. La Fondazione Caritas Livorno Onlus è il soggetto gestore della struttura, cura lo svolgimento del servizio, il coordinamento del personale e la stipula di convenzioni e dei protocolli d’intesa. In sintesi questa realtà costituisce una risorsa sul nostro territorio e può accogliere madri e minori provenienti da tutto il territorio nazionale. Chiunque volesse maggiori informazioni può rivolgersi ai seguendi indirizzi: Villa Benedetta Via Del Castellaccio, 16 - Montenero – 57128 Livorno tel/fax 0586/579035 – e-mail: figliedisantanna@virgilio.it; Fondazione Caritas via delle Cateratte 15 57122 Livorno tel. 0586 884693 – http://www.caritaslivorno.it Angela Blanco

Dall’Ufficio di Pastorale Familiare

PARLARE ALLA NETGENERATION Il 17 novembre alle 18.30 nella chiesa S. Lucia


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

4 novembre 2012

Agenda del VESCOVO VENERDÌ 2 NOVEMBRE 9.30 benedizione al cimitero di Santa Giulia 10.00 S. Messa al cimitero comunale 15.00 S. Messa al cimitero della Purificazione 16.30 S. Messa al cimitero della Misericordia SABATO 3 NOVEMBRE 16.30 S. Messa e saluto in occasione del primo centenario della morte di Pio Alberto del Corona alla chiesa di San Ferdinando (vd. Brevi ) 18.30 S. Messa per i defunti del Rotary alla chiesa di Santa Giulia DOMENICA 4 NOVEMBRE 11.00 S. Messa e cresime alla chiesa della Seton 15.30 Apertura dell’Anno della Fede in Duomo, incontro con il card. Camillo Ruini MARTEDÌ 6 NOVEMBRE Nella mattina, udienze clero in vescovado 18.00 consiglio affari economici in vescovado 21.00 incontro con i direttori del centro di pastorale per l’evangelizzazione, in vescovado

Diocesi informa Tutte le INIZIATIVE

MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE 11.00 incontro con i vicari episcopali in vescovado 21.00 consiglio pastorale parrocchiale a San Jacopo

UNA SETTIMANA PER IL SEMINARIO VESCOVILE

GIOVEDÌ 8 NOVEMBRE 9.30 ritiro del clero alla parrocchia di San Giovanni Bosco 18.00 incontro con i coordinatori delle commissioni del Progetto Culturale 21.00 alla chiesa della Purificazione, presentazione della II parte della lettera pastorale al consiglio pastorale del I vicariato VENERDÌ 9 NOVEMBRE Nella mattina, udienze laici in vescovado 16.00 Incontro con la caritas parrocchiale dell’unità pastorale del terzo vicariato, alla chiesa della Seton 21.00 meditazione ed esercizi spirituali per le coppie di Reggio Emilia al Calambrone SABATO 10 NOVEMBRE 9.30 meditazione ed esercizi spirituali per le coppie di Reggio Emilia al Calambrone 16.00 meditazione ed esercizi spirituali per le coppie di Reggio Emilia al Calambrone 18.00 S. Messa delle Aggregazioni laicali alla chiesa di SS. Pietro e Paolo DOMENICA 11 NOVEMBRE 9.30 meditazione ed esercizi spirituali per le coppie di Reggio Emilia al Calambrone 11.00 S. Messa in occasione della festa patronale a Parrana S. Martino 16.00 alla parrocchia di San Luca a Stagno, convegno dei ministranti 18.00 Ingresso di don Jean Michel come parroco della chiesa nascente della Beata Madre Teresa di Calcutta

Libri da LEGGERE

di Mo.C.

Dossetti G. - Il Vangelo nella storia. Conversazioni 1993-1995- Ed. Paoline, pp. 136, Euro 19,00 Importante per l’Anno della Fede che ci apprestiamo a celebrare, ma anche a vivere, guardare a figure che sono state testimoni di una fede vissuta nel quotidiano e in ambiti che oggi più che mai vivono senza una bussola di riferimento. La politica è uno di questi. Pertanto è quanto mai preziosa questa che è la quarta pubblicazione di scritti di Giuseppe Dossetti (19131996), giurista, canonista, dirigente politico nella Resistenza, deputato nell’Assemblea Costituente e nella I Legislatura e segretario della Democrazia Cristiana. Lasciata la politica nel 1952. Da laico fonda la Piccola Famiglia dell’Annunziata e nel 1959 viene ordinato sacerdote dal Card. Di Bologna Giacomo Lercaro di cui diventerà stretto collaboratore durante il Concilio Vaticano II e nel post-concilio. Dal 1968 al 1996, visse come monaco nella comunità da lui fondata. In questa raccolta vengono presentati discorsi, conversazioni, dialoghi che riguardano l’ultimo periodo della sua vita ed hanno un contenuto fortemente autobiografico. Dossetti, fortemente ancorato alla storia, ma tenendo come punto di riferimento costante la Parola di Dio, meditata e studiata, ribadisce quanto sia necessario unire l’impegno politico ad una vita di fede che non vuol dire solo fare, ma dare gratuitamente e servire.

ono in programma dal 19 al 25 novembre una serie di Sragazzi appuntamenti per conoscere meglio il Seminario ed i che hanno scelto di seguire la strada del sacerdozio. Questo il programma * 19 Novembre ore 21,00 veglia di preghiera vocazionale in Duomo preparata dai Seminaristi * 21 Novembre ore 11,00 nella chiesa di S. Andrea S. Messa con il Clero e i seminaristi. Pranzo comunitario con il Clero in Seminario * 22 Novembre Pellegrinaggio con i Seminaristi a Montenero. 8,30 p. za delle Carrozze salita al santuario e recita S. Rosario a seguire S. Messa * 23 Novembre ore 17,30 in sala Fagioli (vescovado) Film e dibattito * 25 Novembre in tutte le Parrocchie: Giornata del Seminario, preghiera e raccolta delle offerte; animazione dei seminaristi con la collaborazione del Serra club.

BREVI DALLA DIOCESI

Una giornata per mons. Pio Alberto Del Corona SABATO 3 NOVEMBRE ALLE 16.30 Il coro polifonico “Pio Alberto del Corona” e la Schola Cantorum Gregoriana organizza presso la chiesa di San Ferdinando la S. Messa XII Pater Cuncta con canti gregoriani concelebrata da monsignor Tardelli Vescovo di San Miniato e monsignor Giusti Vescovo di Livorno. Canto finale composto e interpretato dal soprano Rosalia Gallardo Gonzalez Alle 17.30 Tavola Rotonda: "Mons. Pio Alberto Del Corona. Primo centenario della morte di un livornese illustre". Relatori: Angelo Montonati, giornalista, agiografo: “Fare la carità della verità. Un esempio luminoso: mons. Del Corona”; Riccardo Novi, direttore generale Fondazione Madonna del Soccorso di Fauglia: “mons. Del Corona e le “Figlie” del Quilici”; moderatore Marco Marrocchini, curatore della nuova biografia

Formazione Ordo Virginum

GLI INCONTRI SUL Concilio Vaticano II 11 ottobre 1962 il papa Giovanni XXIII apriva il Concilio EcuLper’menico Vaticano II, iniziando così un cammino di non ritorno il rinnovamento della Chiesa. 50 anni dopo sentiamo la necessità di ricordare quell’evento ma, soprattutto, sentiamo il bisogno di farci ancora aiutare dal Concilio orientarci per il cammino futuro. Giovanni Paolo II scrisse, nella “Novo Millennio ineunte”: sento più che mai il dovere di additare il Concilio, come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre.” Vengono così organizzati alcuni incontri con testimoni e studiosi del Concilio per ricordare quell’evento e per riscoprire quella “bussola che ci orienta nel cammino per il futuro”

SABATO 10 NOVEMBRE ALLE ORE 9 Le Donne delle Diocesi Della Toscana Consacrate, in formazione Ed interessate all’Ordo Virginum si incontrano in Arcivescovado a Firenze con Cardinale Giuseppe Betori nel proseguo degli incontri di formazione con i Vescovi toscani

MARTEDÌ 6 NOVEMBRE ORE 17.30 E ORE 21.15 Presso la Chiesa Parrocchiale di Santa Teresa Sacerdozio universale, responsabilità dei laici, Chiesa comunitaria e di carismi (Lumen Gentiulm e Apostolicam Actuositatem) Relatore: Mons Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea

Associazione Cooperatori Paolini Livorno

MARTEDÌ 27 NOVEMBRE ORE 17.30 E ORE 21.15 Presso la Chiesa Parrocchiale di Castiglioncello Che cos’è un Concilio, che cosa è stato il Concilio Ecumenico Vaticano II… io c’ero. Relatore: don Ordesio Bellini, storico della Chiesa e parroco della Parrocchia dei Sette Santi in Livorno

SABATO 10 NOVEMBRE ORE 15.45 Presso la Chiesa S.S. Pietro e Paolo “L’evento Concilio Vaticano II, dialogo tra uno storico e un giornalista” Intervengono: dr Marco Roncalli, dr. Angelo Montonati, Monsignor Simone Giusti In collaborazione con AIMC e CIF Ore 18.00 S. Messa Presieduta da Mons. Giusti con le aggregazioni laicali

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE ORE 17.30 E ORE 21.15 Presso la Chiesa Parrocchiale di Santa Croce Rinnovamento e Tradizione nel Concilio ecumenico Vaticano II Mons Agostino Marchetto, Arcivescovo ex segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e itineranti


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È arrivato EDUCAT! Il sito web per tutto quello che riguarda la catechesi Vescovi e le comunità diocesane in Italia si sono molto impegnati da oltre un quarantennio a tradurre pastoralmente la teologia e le indicazioni pastorali del Concilio Vaticano II, specialmente nell’ambito catechistico. Il Documento di Base Il rinnovamento della catechesi, ed i susseguenti catechismi CEI, per i bambini, per l’Iniziazione Cristiana di fanciulli e ragazzi, per i giovani, per gli adulti, le tante note sul loro utilizzo, sulla formazione dei catechisti e sul "primo annuncio" e sull’Iniziazione cristiana, sono un vero "tesoro" catechistico, che culmina nel Catechismo degli Adulti La verità vi farà liberi, autentica "mediazione" del Catechismo della Chiesa cattolica. Con il sito www.educat.it viene raccolto quel prezioso materiale che ora, attraverso le funzionalità informatiche, si arricchisce della possibilità di ricerca e confronto.

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In data 11 ottobre 2011, con la Lettera apostolica Porta Fidei (PF), il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto l’Anno della Fede che verrà celebrato dall’11 ottobre 2012 (50° dell’apertura del Concilio Vaticano II) al 24 novembre 2013. L’Anno della Fede vuole celebrare anche il ventennale della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica promulgato dal Beato Papa Giovanni Paolo II, "allo scopo di illustrare a tutti i fedeli la forza e la bellezza della fede". Tale riconsegna si colloca nella linea della Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. L’espressione Porta della Fede è tratta dagli Atti degli Apostoli (14,27). Il Papa afferma nella Lettera che tale

soglia può essere oltrepassata quando "la Parola di. Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Esso inizia con il Battesimo (cfr Rm 6, 4), mediante il quale possiamo chiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il passaggio attraverso la morte alla vita eterna, frutto della risurrezione del Signore Gesù che, con il dono dello Spirito Santo, ha voluto coinvolgere nella sua stessa gloria quanti credono in Lui (cfr Gv 17,22)" (PF 1). L’orizzonte, come emerge da queste parole di Benedetto XVI, è quello di una riscoperta del dono della Fede, scaturito e corroborato dai sacramenti dell’Iniziazione cristiana, in vista dell’annuncio missionario. Questa "porta" spalanca lo sguardo dell’uomo su Gesù Cristo, presente in mezzo a noi "tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28, 20). Egli ci mostra come "l’arte del vivere" si impara "in un intenso rapporto con lui.

"Per questo anche oggi è necessario un più convinto impegno ecclesiale a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede". Un fede professata (fides quae) che non può mai essere disgiunta dall’atto di fede (fides qua), in una circolarità virtuosa: "Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza; non c’è altra possibilità per possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta sempre più grande perché ha la sua origine in Dio" (PF 7). Tale esperienza fonda la professione comunitaria, ecclesiale della fede: "La stessa professione della fede è un atto personale ed insieme comunitario. È la Chiesa, infatti, il primo soggetto della fede" (PF 10). Già alcune opere edite dall’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI avevano in questi anni accompagnato e favorito una lettura trasversale

dei Catechismi CEI, mostrandone il solido impianto e l’armonia dottrinale in rapporto con il Catechismo della Chiesa Cattolica. www.educat.it offre a tutti i navigatori una nuova forma di accesso digitale ai Catechismi, anche in linea con le nuove richieste dalla didattica di bambini e ragazzi. Il sito presenta infatti tutti i testi dei Catechismi, sia in versione navigabile, sia in versione sfogliabile, le note e, cosa più importante, l’intero apparato sinottico con il Catechismo della Chiesa Cattolica. Oltre ai collegamenti incrociati tra tutti i Catechismi, il sito offre la possibilità di accedere direttamente a tutte le citazioni della Bibbia, sia nella versione CEI del 2008 sia in quella del 1974. I testi sono accessibili mediante navigazione e indice tematico, grazie ad un motore di ricerca completo ed esteso a tutti i testi di corredo. Una speciale barra di navigazione consente all’utente di mantenere memoria delle proprie visite, attivare un segnalibro, fare stampe personalizzate. Il sito è integralmente accessibile, può già essere consultato attraverso i tablet e sarà presto disponibile anche in forma di APP. Nel ringraziare coloro che hanno reso possibile quest’opera desideriamo ricordare le parole del Santo Padre in PF, 9: "Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un’occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia…Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio, soprattutto in questo Anno". Buona navigazione su EduCat! + Mariano Crociata

CATECHESI

LA PRESENTAZIONE DI MONSIGNOR CROCIATA........

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TOSCANA OGGI

LA SETTIMANA DI LIVORNO

4 novembre 2012

Alla parrocchia dei Salesiani

Progetto CULTURALE L’iniziativa dell'Ufficio Scuola della diocesi

LE NUOVE FRONTIERE SU CUI IMPEGNARSI

La fede in dialogo con la scienza

Famiglia, Comunicazioni, Cantiere Giovani

Tra Stenone e Teilhard de Chardin un confronto ardito

ella serata conclusiva di N un’assemblea parrocchiale durata tre giorni, il parroco don Gino ha citato gli Atti degli Apostoli e si è chiesto: perché stare insieme? Per trasmettere quello che abbiamo ricevuto: il dono della fede. L’incontro ha visto l’apporto della Commissione Famiglia e di quella della Cultura e confronto. Per la Commissione Famiglia, Giuliana, ha sottolineato che la crisi antropologica a cui ci troviamo di fronte coinvolge prima di tutto la famiglia e il matrimonio. E’ allora necessario scoprire nuovi stili di vita e ridare alla famiglia il suo ruolo fondamentale che è quello di essere “fonte di educazione” ma per far questo è necessario “sostenere i genitori” e “aiutare i figli”. Educazione ed evangelizzazione non possono che andare insieme, infatti l’educazione deve essere “umana e cristiana” e quindi scoprire Dio è il suo fine. La famiglia deve essere l’espressione di un dialogo interno che si apre alla comunità e deve offrire occasioni concrete per la riscoperta della Parola di Dio mediante una verifica costante. E’ necessario che la comunità si faccia carico della solidarietà e dell’aiuto alle famiglie in difficoltà, prospettando loro la speranza di una vita diversa. I coniugi Voltattorni, psicologi e psicoterapeuti, che svolgono la loro opera di aiuto a favore della struttura parrocchiale hanno ricordato le diverse metodologie per entrare in comunicazione sia con i ragazzi che con i genitori e l’idea di realizzare seminari e percorsi formativi per i giovani e uno sportello d’ascolto rivolto ai genitori. Franca per la Commissione Cultura ha preso in esame la Comunicazione Sociale e ha evidenziato che è opportuno comunicare la fede in modo che riesca ad inculturarsi ed entrare nella mentalità delle persone, nei loro cuori, per poi passare nelle azioni concrete. Il comunicare può essere inteso come crocevia del cambiamento dei modi di pensare ed è in stretto legame con i media che sono mezzi pervasivi in quanto propongono contenuti valoriali che si riflettono sulle coscienze. E’ necessario perciò analizzare criticamente questi mezzi per una trasmissione coerente con il Vangelo, c’è infatti sempre il rischio che passino valori contrari. Questo fatto ha richiamato l’attenzione della parrocchia alla possibilità di creare degli animatori della Comunicazione che si incarichino di sviluppare e maturare delle coscienze critiche. Don Marco ha poi distribuito ai presenti il calendario programmatico delle attività parrocchiali, quindi don Gino ha concluso dicendo che il progetto serve a dare un orientamento al cammino che si vuole compiere, dà qualità al nostro fare, non dimenticando che mentre si cammina si può sempre migliorarlo. Don Gino ha aggiunto di aver presentato il progetto pastorale al Vescovo, monsignor Simone Giusti, che lo ha apprezzato e lo ha incaricato di portare avanti il Cantiere Giovani della Diocesi per intercettare i ragazzi che vivono sulla strada, coinvolgendo per questa finalità alcune espressioni diocesane come la Caritas e la Pastorale giovanile. In questo modo -ha aggiunto don Gino- vogliamo essere una comunità partecipe della chiesa locale livornese. Le frontiere che ci attendono sono quelle della Famiglia, della Comunicazione sociale, del Cantiere Giovani, stare alla frontiera è difficile, ma è da lì che passa la nuova cultura, Don Bosco lo ha sempre fatto, su questo fronte i giovani possono essere gli agenti più efficaci. Gianni Giovangiacomo

Ufficio Scuola diocesano, nell’ambito delle iniziative del Progetto Culturale Diocesi, ha promosso un convegno dal titolo “Niccolò Stenone e Teilhard de Chardin: tra scienza e spiritualità in tensione verso Dio”. Un’iniziativa condotta in collaborazione con il Gruppo Amici di don Renato Roberti, il Progetto permanente “il coraggio della ricerca”, ed il centro studi “R.Angeli”. Relatori del convegno sono stati, Ludovico Galleni, professore di zoologia naturale dell’Università di Pisa; Valfredo Zolesi, ingegnere e fondatore della Kaiser Livorno; Fabio Caporali, professore di Ecologia Agraria all’Università della Tuscia; Marco Bacci, insegnante di religione al Liceo Scientifico F.Cecioni ed Enrica Talà, direttrice dell’Ufficio Scuola Diocesi di Livorno. Un tema del confronto tra scienza e fede, che merita un coraggioso L’anno della fede apre cammino verso strade a prospettive non praticate e poco conosciute. Il di riconciliazione tra ricerca confronto tra questi scientifica e teologia, due scienziati risulta per trovare una formula ardito a causa dei secoli che li separano, complementare Stenone è uno per l’uomo moderno scienziato del seicento mentre Teilhard del novecento, ma risultano comunque due donne si potranno traferire su figure interessanti e che ancora un altro pianeta. Per tentare di affascinano i giovani studenti. capire questo occorre avere un «L’anno della fede apre approccio che guardi sempre proprio a prospettive di più avanti per essere pronti riconciliazione tra la ricerca alle innovazioni e al non scientifica e la teologia, per ancora conosciuto. trovare una formula complementare per l’uomo moderno», così ha affermato la dottoressa Enrica Talà aprendo l’incontro. Il professor Galleni ha voluto sottolineare come il dialogo con la scienza risulti oggi uno dei modi fondamentali per creare una nuova evangelizzazione. «Abbiamo bisogno dell’aiuto della scienza, della cultura degli altri per realizzare importanti progetti e scoprire nuove verità –ha detto il professore- non dobbiamo sempre guardarci indietro, è più vero ciò che è il futuro». Il professor Bacci ha invece ricordato il gruppo della parrocchia di San Matteo che si era formato intorno alla figura di don Renato Roberti; nel dopoguerra dietro la spinta della Resistenza si incontravano per parlare dei valori dell’esistenza e del Concilio. E fu proprio don Renato che cominciò a parlare dei temi teilhardiani, il primo a Livorno a diffondere il suo pensiero. Valfredo Zolesi ha spiegato che cos’è la vita dal punto di vista di un ingegnere: «L’universo è un caos- ha affermato- e la vita non è altro che un cercare di rendere questo caos un po’ più stabile intromettendosi all’interno. L’inserimento dell’uomo nella vita contribuisce a rallentare lo stato di caos». E ha suggerito poi una tesi molto interessante: la vita può essere pensata fuori dalla terra? Può essere immaginata con gli stessi parametri e con le stesse modalità su altri pianeti? Ha rivelato che sono stati scoperti fuori dal sistema solare più di cinquecento pianeti e su questi potrebbe esserci la vita. Sulla costellazione di Orione, ad esempio, è stata rilevata una molecola molto simile all’ortica. Non è da escludere quindi che tra cinque o diecimila anni gli uomini e le

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Il professor Fabio Caporali ha voluto sottolineare come l’incontro sulla figura di Teilhard possa costituire il prologo per una proposta di lavoro. Teilhard infatti insegna ad avere un approccio transdisciplinare, inglobando, in un’opera colossale, la scienza e la fede. È uno scienziato che piace perché dà gioia, ha un linguaggio accattivante e narrativo, sa costruire affreschi cosmici con grande ottimismo e dà speranza all’uomo. Al termine il Vescovo, monsignor Simone Giusti, ha presentato il programma

annuale degli eventi del Progetto Culturale e, nel trarre le conclusioni dell’incontro, ha affermato: «Noi, attraverso una serie di leggi, vediamo che l’universo non è caos ma è cosmo, e capiamo che la vita è un’opportunità che ci viene data. Vogliamo una cultura sempre più oggettiva e occorre per questo una scienza laica, che non si metta paraocchi ma che studi tutti i fenomeni che circondano l’uomo. Ma proprio tutti, anche quelli, apparentemente inspiegabili, che accadono spesso anche ai nostri giorni». Alice Carpentiere


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

4 novembre 2012

■ UN COMMENTO ai primi dati emersi dall’ultimo Censimento

La conferenza dell’Istoreco

Soli e vecchi: Livorno, quale futuro?

IL CONCILIO TRA CONTINUITÀ E SVOLTA

DI LUCA LISCHI*

ivorno: una città fragile perché sempre più vecchia e piena di persone che vivono sole. Questa è la prima considerazione che emerge dalla lettura dei primi dati del censimento 2011, ancora provvisori, per i definitivi occorrerà aspettare il 2014. La popolazione rimane stabile rispetto al 2001 ma nel contempo aumentano le abitazioni. Ne sono state contate oltre 70.000 per 156.914 persone censite. Con un aumento in soli 10 anni di 4277 abitazioni. Ben 2371 sono quelle che risultano effettivamente vuote. Se rimaniamo stabili è grazie agli stranieri che sono passati in soli 20 anni da 958 a 8976. Sicuramente su livelli ancora relativamente bassi rispetto ad altre aree della Toscana ma con una età anagrafica che aiuta a mantenere almeno un minimo positivo il dato preoccupante dell’invecchiamento (1 giovane ogni 2 anziani). Vivere più a lungo è una conquista della nostra società anche se vivere di più significa sostanzialmente vivere da soli e non sempre in salute e quindi con costi sociali altissimi. I nuclei familiari Le famiglie che hanno un solo componente arrivano ad essere la maggioranza con il 32,26%, erano il 25,25% nel 2001! Se è pur vero che in esse sono conteggiate anche quelle che vivono sole in seguito a separazioni legali (che ammontano a

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ella Sala Consigliare della Provincia l’IN storeco (Istituto storico della resistenza e della società contemporanea) ha organizza-

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5114) a separazioni di fatto (che sono 1435), a divorzi (se ne contano 5191) o per scelta personale (vita da single) e anche quelle che optano per tale soluzione per sfuggire a certe imposte fiscali, la maggioranza è comunque formata da anziani (solitamente donne) che stanno da soli nella loro abitazione. Il dato di una famiglia sempre più parcellizzata e atomizzata deve far riflettere e impone scelte più coraggiose tendenti realmente a mettere la famiglia al centro delle politiche sociali. La lievissima crescita rispetto al 2001 della fascia 0-4 anni e anche di quella di 0-14 anni è quasi totalmente dovuta alla presenza degli stranieri che con i loro figli danno un piccolo contributo ad arginare quel suicidio

demografico che sta colpendo Livorno e l’intero nostro Paese. La famiglia si sta riducendo in modo macroscopico dal momento che quella tipica degli anni ‘60-‘70 formata da 4 persone al censimento del 1991 risultava essere quasi il 21% del totale ed oggi si è ridotta al 13%. In solo venti anni si è avuta una contrazione dell’8%. E, viceversa, sono appunto aumentate le famiglie di una o al massimo due persone che costituiscono oggi ben il 62,70%. Tali cambiamenti demografici invitano necessariamente al bisogno di attuare riflessioni profonde per il futuro delle nostre città. A quali risultati porta mantenere i giovani fino a oltre trent’anni in famiglia? Cosa implica non favorire il loro

ingresso verso la creazione di loro famiglie in una età non troppo adulta? Le conseguenze sono evidenti e destano preoccupazione dal momento che siamo di fronte ad una presenza di soggetti sempre più soli e quindi poveri di relazioni, di affetti, di legami solidi. Come è possibile “mettere su famiglia” se un Paese non è amico della famiglia? Se una città non mette al primo posto la famiglia e “ne riconosce i diritti come società naturale fondata sul matrimonio” (art. 29) . Se “la Repubblica (non) agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia” (art. 31 Costituzione). E i giovani? Dare prospettive ai giovani significa aiutarli a rimanere meno a lungo

parcheggiati nella istruzione e formazione, a spronarli a trovare un lavoro (sono 7802 le persone che risultano disoccupate con una prevalenza delle donne) avendo prima favorito occasioni per lo sviluppo sociale ed economico. Ed ancora a creare le condizioni per offrire sul mercato case accoglienti nelle quali far crescere i figli e a prezzi equi e possibili. A ritrovare la bellezza dello stare insieme ed essere solidali e generosi. Occorre un’ iniezione di fiducia da proporre alle giovani generazioni, una operosità fondata su una solidarietà che metta in moto il voler bene alla vita e quindi al futuro delle nostre città. Casa, lavoro famiglia: tre priorità assolute a cui dare urgentemente risposte concrete. Altrimenti le nostre città saranno sempre più ricche di case abitate da persone sole. *docente all’Università di Sociologia dell’Educazione

L’INGRESSO DI DON CRISTIAN LEONARDELLI A VALLE BENEDETTA

Il coraggio di seguire Gesù na navata così popolata U la chiesa di Valle Benedetta non la vedeva da tempo, ma il pomeriggio di domenica 28 ottobre, anche se sotto un cielo plumbeo, si accingeva a diventare una giornata particolare per i parrocchiani della chiesa di san Giovanni Gualberto a cui la chiesa è intitolata e l’arrivo dei fedeli sin dalle prime ore del pomeriggio, sottolineava l’eccezionalità dell’evento che di lì a poche ore tutta la comunità avrebbe vissuto. Nel brusio dell’attesa, alla parlata locale s’intrecciavano accenti di un dialetto a noi molto lontano. Quell’idioma parlato da alcuni fedeli della Val di Non, poco conosciuto alla maggioranza dei presenti, rappresentava la terra, l’aria, le montagne del piccolo paese trentino di Coredo, dove è nato don Cristian Leonardelli: il nuovo parroco di Valle Benedetta. L’arrivo del giovane sacerdote significava il passaggio di consegne con don Renzo Vignocchi, colui che per ben quarantaquattro

anni aveva retto la parrocchia e che ora, per raggiunti limiti di età aveva fatto un passo indietro. Come avviene in queste circostanze, il neo parroco ha ricevuto le chiavi della seicentesca chiesa dell’ex Convento dei frati benedettini, da parte del vescovo Simone Giusti, che nel corso della sua omelia, commentando il brano evangelico ha ricordato: «bisogna sapere seguire Gesù, come ci ricorda il cieco del Vangelo di oggi

che, una volta riacquistata la vista e vedendo nostro Signore, non ha esitato ad abbandonare tutto ed a seguirlo. Ma Gesù ha anche detto una frase molto importante: Và, la tua fede ti ha salvato. La Fede dimostrata da quel cieco deve essere presente sempre in tutti noi, infatti solo avendo Fede si superano momenti turbolenti della nostra vita terrena ma, una volta superati si apriranno le porte della vita eterna che attende ognuno di noi, basta

volerlo». Per sottolineare meglio il brano evangelico di Marco, mettendo in evidenza un significato particolare anche per i sacerdoti, monsignor Giusti ha così proseguito «l’abbandono dei propri averi è la fondamentale scelta per il sacerdozio a cui i prescelti, rinunciano alle cose terrene, per poter seguire alla testa del proprio gregge, Colui che è via, verità e vita». Sentimenti di gioia e commozione hanno fatto da sfondo al saluto di Daniela, una giovane mamma di Valle Benedetta, che a nome dei parrocchiani ha formulato parole di apprezzamento per il lavoro svolto da don Renzo e l’augurio di un sereno cammino per don Cristian, che nella circostanza aveva vicino i suoi genitori e tantissimi amici trentini che, per meglio festeggiarlo nel corso della celebrazione eucaristica, lo hanno avvolto con i canti della corale di Coredo, giunta dalla sua terra appositamente per lui. Roberto Olivato

to un incontro sul Concilio Ecumenico Vaticano II a cinquant’anni dal suo svolgimento. Catia Sonetti, direttrice dell’Istituto, ha voluto subito precisare che l’organismo da lei diretto non era impegnato solo nello studio della Resistenza ma si proponeva anche di affrontare tematiche contemporanee, ecco allora il motivo di esaminare un avvenimento storico come il Concilio, così come era stato affrontato l’argomento delle “stragi di Stato”. L’iniziativa è stata introdotta da Gianluca Della Maggiore, collaboratore dell’Istituto, che ha evidenziato che l’incontro si proponeva di condurre una riflessione sul Concilio, un evento che aveva prodotto effetti non solo per la Chiesa ma anche per la società italiana. Un Concilio -ha detto- volto a proporre un “aggiornamento” della Chiesa nell’intento di presentare il messaggio cristiano in modo consono alla mentalità dell’uomo contemporaneo. Il rapporto tra cattolicesimo e società civile è stato vissuto anche in quella “realtà complessa” che è stata Livorno che, nel tempo, aveva visto l’alternarsi tra un rigido conservatorismo e l’apertura al dialogo. Emergono due particolari figure di Vescovi: Emilio Guano, un protagonista del Concilio, che partecipò alla stesura della Gaudium et Spes e il suo successore Alberto Ablondi che grazie alla sua pastorale sinodale rivolta anche alla comprensione del territorio in una reciproca osmosi si sviluppò nel dialogo e nell’apertura al mondo. Oggi l’attenzione per l’anniversario del Concilio è molto alta, l’obiettivo -ha concluso Della Maggiore- è allora quello di rileggerlo e di costruire intorno ad esso un dibattito che tenga presente due interpretazioni: quella della svolta epocale e quella della novità nella continuità. Su questo schema interpretativo ha svolto la relazione il professor Daniele Menozzi, Ordinario di Storia Contemporanea alla Normale di Pisa, il Concilio –ha detto -mostra due ermeneutiche: quella della continuità e quella della rottura. La continuità è espressione del governo della Chiesa mentre la rottura è propria a quegli ambienti legati ad una riforma radicale. Cosa intendeva fare Papa Roncalli con il Concilio? Voleva condurre un aggiornamento ecclesiale per far compiere un balzo in avanti alla Chiesa, di fronte ad una situazione di incapacità apostolica e di un linguaggio inadeguato all’uomo moderno, una prospettiva largamente recepita dall’Assemblea ecumenica. Si sviluppò un dibattito tra una minoranza e una maggioranza che, alla fine, trovò “una unanimità morale” dovuta all’intervento conclusivo di Paolo VI. Venne così approvato un testo -ha ribadito il relatore- “intrinsecamente contraddittorio”. Da questo suo punto di vista il professor Menozzi ha fatto alcuni esempi: sul concetto del rapporto Chiesa-società, la Gaudium et Spes rivendica l’autonomia degli uomini che non può essere violata, ma questa giusta autonomia viene però ad essere limitata dalle norme morali. In merito al problema della pace e della guerra, si ripete la tradizionale teologia della guerra giusta e sul concetto di legittima difesa il Concilio non dà una risposta esauriente. Riguardo alle istituzioni della vita collettiva si applica il concetto tradizionale secondo il quale tutti gli ordinamenti politici son ammessi. La salvaguardia della dignità dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali si rifanno all’uomo come immagine di Dio, ma i diritti sono dovuti anche alla loro costruzione durante il cammino storico dell’umanità, il Concilio -ha affermato- oscilla tra queste due posizioni. In merito alla “dichiarazione sulle libertà religiose” il Concilio dice che ogni uomo ha diritto di ricercare la verità libero da ogni coercizione ma se poi si concede allo Stato di tutelare la verità di una sola salta anche la libertà da ogni coercizione. Il relatore si è mostrato perciò molto critico sulle realizzazioni del Concilio che sono macchiate da una “contraddittorietà” di fondo. Bisogna allora -ha concluso- ripensare a quell’aggiornamento che si è realizzato solamente in parte. Il rapporto tra Chiesa cattolica e religioni non cristiane è stato trattato dalla professoressa Elena Mazzini dell’Università di Firenze, la relatrice non è stata presente ed il suo intervento è stato letto da Catia Sonetti. E’ stato illustrato il contenuto della “Nostra aetate” riguardo al rapporto tra Chiesa e Ebraismo, si è parlato delle origini cristiane dell’antisemitismo, del successivo dialogo condotto da Giorgio La Pira e dal Cardinale Agostino Beha fino alla denuncia dell’antisemitismo che nel 1998 si espresse chiaramente per “l’unità del genere umano”. Gianni Giovangiacomo


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LA SETTIMANA DI LIVORNO


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