La Settimana n. 39 del 3 novembre 2013

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IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale

Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

3 novembre 2013

Corri tempo... la festa si avvicina!

di mons. Alberto Ablondi

Ma c’è un’altra dimensione di universalità che io devo rispettare perché il messaggio di fede lo raggiunga: io guardo sempre l’uomo come si comporta e dal modo in cui si comporta vedo come lo può raggiungere il messaggio di fede, perché è la lingua attraverso la quale la verità può penetrare in lui per renderlo capace della risposta. Qual è l’altra universalità? È l’universalità di tutti i suoi ambienti, di tutti i suoi momenti. La fede non può essere solamente il momento della Chiesa: se interpella l’uomo, lo interpella quando è nella fabbrica, quando sta giocando, quando sta leggendo il giornale, e lo deve rendere consapevole che nessuna realtà è sul binario morto della Redenzione, perché Cristo si è incarnato proprio per incarnarsi in ogni situazione. L’uomo di oggi e la fede, 1971- Una missione d’accoglienza

Nel giorno in cui si ricordano i defunti La prossima settimana uscirà il nuovo libro di monsignor Simone Giusti. Un testo che affronta il tema della morte, offrendo ai lettori un angolo di visuale nuovo dal quale guardare questo evento naturale, eppure temuto e disprezzato dagli uomini di ogni epoca

artendo dalla mitica figura di Ulisse, prototipo dell’uomo in ricerca e dell’intelligenza che occorre per varcare le soglie della conoscenza e giungere nel porto sicuro della verità, il vescovo monsignor Simone Giusti,nel suo nuovo libro, in uscita proprio in questi giorni, si appresta ad esaminare il tema della morte. «Ma la morte esiste?» si chiede il vescovo e continua: «Sembrerebbe questa una domanda al limite della decenza invece è serissima. Infatti a seconda dell’angolo di visuale con il quale si osserva la morte, essa scompare per lasciare solo la visione di una materia sì ferita, in decomposizione, ma viva. Da un punto di osservazione puramente materiale si può quindi tranquillamente affermare che la morte non è la fine della materia ed è ben logico questa affermazione perché un principio fondamentale della chimica è “niente si crea e niente si distrugge”. Ma allora se la morte non è la fine della materia di che cosa è termine? Perché è avvertita come un evento drammatico, anzi il più terribile di tutti?». Domande che ogni uomo si pone dall’alba dei tempi. E ancora: “La morte è invincibile? Dobbiamo vivere rassegnati dinanzi la morte? Essa si può solo procrastinare ma non vincere, magari con l’aiuto della medicina e

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La dedica del libro L’AMORE TIENE IN VITA A tutte le persone care che hanno già attraversato la porta della morte della scienza che s’ingegnano di prolungare la nostra esistenza? Indubbiamente nell’uomo c’è un desiderio insopprimibile di vita… Ma forse c’è un modo per vincere la morte afferma monsignor Giusti nel suo testo Occorre capire quali siano le forze presenti nell’uomo, anzi quale sia la forza più grande, perché è con quella che

l’uomo può sconfiggere il suo nemico di sempre: la più grande forza sperimentata dall’uomo è l’amore. Quell’amore, che è reale ma invisibile, che ci fa sentire ancora vicine le persone care che hanno già attraversato la porta della morte. È questa la grande verità: la forza dell’amore può vincere la morte e ce lo confermano anche Maria, sempre presente nella vita degli uomini

con centinaia di apparizioni e miracoli e con lei la moltitudine dei santi, che da morti agiscono continuamente con gesti e fatti concreti. Il libro si intitola “Corri tempo s’avvicina la festa”: dove la festa è rappresentata dall’incontro con Dio dopo la morte ed il passare del tempo è visto in un’ottica di completa attesa di questo incontro che consolerà le nostre paure, renderà piena la nostra esistenza e metterà fine a tutti i nostri perché. Articolata in sei capitoli (L’esperienza della morte:banco di confronto tra teologia e filosofia; L’uomo da sempre sa di poter vincere la morte; L’uomo: un mistero!; Testimonianze di vita oltre la morte: una fenomenologia da studiare; Il caso serio di Gesù di Nazareth; Inferno e Paradiso) la pubblicazione si conclude con un significativo paragrafo intitolato “La Speranza”, per ribadire come le cose più difficili da comprendere per l’uomo siano da affrontare alla luce della più piccola delle virtù teologali, come scrive Charles Peguy, capace però di trascinare le altre due “sorelle” perché “lei ha intravisto in lontananza la città senza notte”. Il libro che esce per le edizioni diocesane Pharus, sarà disponibile nelle librerie dalla metà di Novembre e sarà possibile acquistarlo anche come ebook. Chiara Domenici

Una tradizione CON RADICI ANTICHE

Fu l’abate di Cluny a stabilire il 2 Novembre l giorno dei morti è la festività che la Chiesa cattolica dedica alla Ipaesi commemorazione dei defunti. La festa ha origini antiche, che uniscono lontani per epoche e distanze. La data del festeggiamento, il 2 novembre, non è casuale. Civiltà antichissime già celebravano la festa degli antenati o dei defunti in un periodo che cadeva proprio tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Questa data sembra riferirsi al periodo del grande Diluvio, di cui parla la Genesi. Quello per cui Noè costruì l’arca che, secondo il racconto di Mosè, cadde nel "diciassettesimo giorno del secondo mese", che corrisponderebbe al nostro novembre. La Festa dei Morti nacque dunque in "onore" di persone che Dio stesso aveva annientato, col fine di esorcizzare la paura di nuovi eventi simili. Da qui in poi, la storia, che è ovviamente sospesa tra religione e leggenda, diventa più chiara. Il rito della commemorazione dei defunti sopravvive alle epoche e ai culti: dall’antica Roma, alle civiltà celtiche, fino al Messico e alla Cina, è un proliferare di riti, dove il comune denominatore è consolare le anime dei defunti, perché siano propizie per i vivi. La tradizione celtica fu quella che ebbe maggiore eco. La celebrazione più importante del calendario celtico era la "notte di Samhain", la notte di tutti i morti e di tutte le anime, che si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre. All’epoca dei primi cristiani, queste tradizioni erano ancora molto presenti: la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani. Così, nel 835, Papa Gregorio II spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 maggio al 1° novembre, pensando, in questo modo, di dare un nuovo significato ai culti pagani. Nel 998 Odilo, abate di Cluny, aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre, come data per commemorare i defunti. In memoria dei cari scomparsi, ci si mascherava da santi, da angeli e da diavoli; inoltre, si accendevano falò. Agostino lodava la consuetudine di pregare per i defunti anche al di là dei rispettivi anniversari, perché non fossero trascurati quelli senza suffragio. Anche la Messa quotidiana riserva loro un piccolo spazio, detto memento Domine…(ricordati Signore) e propone preghiere di suffragio delle loro anime L’ETERNO RIPOSO DONA LORO, O SIGNORE Possiamo fare qualcosa per i defunti? Essi non sono lontani da noi: appartengono tutti alla comunità degli uomini e alla Chiesa, sia quelli che sono morti nell’abbraccio di Dio, come pure tutti coloro dei quali solo il Signore ha conosciuto la fede. La preghiera per i defunti è una tradizione della Chiesa. In ogni persona infatti, anche se morta in Stato di grazia, può sussistere tanta imperfezione, tanto da purificare dell’antico egoismo! Tutto questo avviene nella morte. Morire significa morire al male. E’ il battesimo di morte con Cristo, nel quale trova compimento il battesimo d’acqua. Questa morte vista dall’altro lato — così crede la Chiesa — può essere una purificazione, il definitivo e totale ritorno alla luce di Dio. Quanto tempo durerà? Non siamo in grado di determinare né tempo né luogo né come. Ma, partendo dal nostro punto di vista umano, c’è un tempo durante il quale noi consideriamo qualcuno come «trapassato» e lo aiutiamo con la nostra preghiera.


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

3 novembre 2013

A Roma DAL PAPA

Speciale FAMIGLIE

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Insieme alle famiglie del mondo

Preghiamo per tutte le famiglie Francesco Baldaccini e sua moglie Elena, insieme ai loro bambini Diego e Arianna erano presenti all’incontro del Papa nella giornata mondiale delle famiglie. Un’esperienza emozionante che ci raccontano così iao a tutti e grazie per averci dato la possibilità di raccontare questa due giorni, all’insegna della famiglia con il Santo Padre. Siamo partiti, in compagnia di una famiglia amica, anch’essi con due bambine piccole, con il treno regionale veloce e siamo arrivati a Roma verso le 9.30. Abbiamo lascito i bagagli nell’appartamento che per fortuna è molto vicino alla Piazza S. Pietro, e via verso la festa con nuclei di famiglia da tutto il mondo. Il pomeriggio del sabato in attesa dell’arrivo del Papa, è stato un susseguirsi di emozioni, sopratutto nei vari momenti delle testimonianze, che in noi hanno lasciato anche strascichi di dolore e tristezza, quando è arrivata la

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famiglia da Lampedusa che ha raccontato come si vive sull’isola, gli sbarchi quotidiani di persone che lasciano tutto per una vita migliore, le persone che muoiono per questo. Una pagina molto triste per il nostro paese, e anche il dono che questa famiglia ha portato al Santo padre (UN FARO ROSSO) come se ci fosse bisogno di portare una luce di speranza dove c’è bisogno. E i bambini? i bambini erano elettrici, scatenati e pieni di gioia, il momento per loro più bello è stato il lancio dei palloncini, quanti colori, per un momento il cielo si è dipinto di rosso, arancione, blu. che spettacolo!!!! E poi il momento del Papa. Il suo discorso è stato molto bello,

intenso profondo. Di spunti ce ne sono tanti, le tre parole chiave: PERMESSO, per non essere invadenti, GRAZIE, grazie per l’amore, quanti giorni passano senza dire questa parola, SCUSI, non finire la giornata senza chiedere scusa. E per tre volte tutta la piazza ha esclamato queste parole. E poi non dimentichiamoci dei nonni, che sono le colonne delle famiglie, vanno ascotati, sono la saggezza della famiglia come dice il Papa. Un grande grazie anche

a loro. Abbiamo partecipato alla Messa della Domenica con l’Angelus, altra grande mattinata di emozioni. Peccato che di Livorno non fossero presenti altre famiglie, ci avrebbe fatto piacere vivere una giornata così insieme; l’importante è pregare gli uni agli altri e non smettere mai di perdere la fede anche nei momenti più difficili. Un caloroso abbraccio da tutta la banda di Nugola. Francesco, Elena, Diego e Arianna Baldaccini

IL SALUTO DI PAPA FRANCESCO ALLE FAMIGLIE

Famiglia, vivi la gioia della fede! are famiglie! Buonasera e benvenute a Roma! Siete venute pellegrine da tante parti del mondo per professare la vostra fede davanti al sepolcro di San Pietro. Questa piazza vi accoglie e vi abbraccia: siamo un solo popolo, con un’anima sola, convocati dal Signore che ci ama e ci sostiene. Saluto anche tutte le famiglie che sono collegate mediante la televisione e internet: una piazza che si allarga senza confini! Avete voluto chiamare questo momento “Famiglia, vivi la gioia della fede!”. Mi piace, questo titolo. Ho ascoltato le vostre esperienze, le storie che avete raccontato. Ho visto tanti bambini, tanti nonni… Ho sentito il dolore delle famiglie che vivono in situazione di povertà e di guerra. Ho ascoltato i giovani che vogliono sposarsi seppure tra mille difficoltà. E allora ci domandiamo: come è possibile vivere la gioia della fede, oggi, in famiglia? Ma io vi domando anche: E’ possibile vivere questa gioia o non è possibile?

scusa.Tre parole chiave! Chiediamo permesso per non essere invadenti in famiglia.“Posso fare questo? Ti piace che faccia questo?”. Col linguaggio del chiedere permesso. Diciamo grazie, grazie per l’amore! Ma dimmi, quante volte al giorno tu dici grazie a tua moglie, e tu a tuo marito? Quanti giorni passano senza dire questa parola, grazie! E l’ultima: scusa. Tutti sbagliamo e alle volte qualcuno si offende nella famiglia e nel matrimonio, e alcune volte - io dico - volano i piatti, si dicono parole forti, ma sentite questo consiglio: non finire la giornata senza fare la pace. La pace si rifà ogni giorno in famiglia! “Scusatemi”, ecco, e si rincomincia di nuovo. Permesso, grazie, scusa! Lo diciamo insieme? (rispondono: “Sì!”) Permesso, grazie e scusa! Facciamo queste tre parole in famiglia! Perdonarsi ogni giorno! Nella vita la famiglia sperimenta tanti momenti belli: il riposo, il pranzo insieme, l’uscita nel parco o in campagna, la visita ai nonni, la visita a una persona malata… Ma se manca l’amore manca la gioia, manca la festa, e l’amore ce lo dona sempre Gesù: Lui è la fonte inesauribile. Lì Lui, nel Sacramento, ci dà la sua Parola e ci dà il Pane della vita, perché la nostra gioia sia piena.

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1. C’è una parola di Gesù, nel Vangelo di Matteo, che ci viene incontro: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). La vita spesso è faticosa, tante volte anche tragica! Abbiamo sentito recentemente… Lavorare è fatica; cercare lavoro è fatica. E trovare lavoro oggi chiede tanta fatica! Ma quello che pesa di più nella vita non è questo: quello che pesa di più di tutte queste cose è la mancanza di amore. Pesa non ricevere un sorriso, non essere accolti. Pesano certi silenzi, a volte anche in famiglia, tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli. Senza amore la fatica diventa più pesante, intollerabile. Penso agli anziani soli, alle famiglie che fanno fatica perché non sono aiutate a sostenere chi in casa ha bisogno di attenzioni speciali e di cure. «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi», dice Gesù. Care famiglie, il Signore conosce le nostre fatiche: le conosce! E conosce i pesi della nostra vita. Ma il Signore conosce anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro! Ricordate? Gesù ha detto: «La vostra gioia sia piena» (Gv 15,11). Gesù vuole che la nostra gioia sia piena! Lo ha detto agli Apostoli e lo ripete oggi a noi. Allora questa è la prima cosa che stasera voglio condividere con voi, ed è una parola di Gesù: Venite a me, famiglie di tutto il mondo - dice Gesù - e io vi darò ristoro, affinché la vostra gioia sia piena. E questa Parola di Gesù portatela a casa, portatela nel cuore, condividetela in famiglia. Ci invita ad andare da Lui per darci, per dare a tutti la gioia. 2. La seconda parola la prendo dal rito del Matrimonio. Chi si sposa nel Sacramento dice: «Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita». Gli sposi in quel momento non sanno cosa accadrà, non sanno quali gioie e quali dolori li attendono. Partono, come Abramo, si mettono in cammino insieme. E questo è il matrimonio! Partire e camminare insieme, mano nella mano, affidandosi alla grande mano del Signore.

Mano nella mano, sempre e per tutta la vita! E non fare caso a questa cultura del provvisorio, che ci taglia la vita a pezzi! Con questa fiducia nella fedeltà di Dio si affronta tutto, senza paura, con responsabilità. Gli sposi cristiani non sono ingenui, conoscono i problemi e i pericoli della vita. Ma non hanno paura di assumersi la loro responsabilità, davanti a Dio e alla società. Senza scappare, senza isolarsi, senza rinunciare alla missione di formare una famiglia e di mettere al mondo dei figli. - Ma oggi, Padre, è difficile… -. Certo, è difficile. Per questo ci vuole la grazia, la grazia che ci dà il Sacramento! I Sacramenti non servono a decorare la vita - ma che bel matrimonio, che bella cerimonia, che bella festa!… - Ma quello non è il Sacramento, quella non è la grazia del Sacramento. Quella è una decorazione! E la grazia non è per decorare la vita, è per farci forti nella vita, per farci coraggiosi, per poter andare avanti! Senza isolarsi, sempre insieme. I cristiani si sposano nel Sacramento perché sono consapevoli di averne bisogno! Ne hanno bisogno per essere uniti tra loro e per compiere la missione di genitori.“Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia”. Così dicono gli sposi nel Sacramento e nel loro Matrimonio pregano insieme e con la comunità. Perché? Perché si usa fare così? No! Lo fanno perché ne hanno bisogno, per il lungo viaggio che devono fare insieme: un lungo viaggio che non è a pezzi, dura tutta la vita! E hanno bisogno dell’aiuto di Gesù, per camminare insieme con fiducia, per accogliersi l’un l’altro ogni giorno, e perdonarsi ogni giorno! E questo è importante! Nelle famiglie sapersi perdonare, perché tutti noi abbiamo difetti, tutti! Talvolta facciamo cose che non sono buone e fanno male agli altri. Avere il coraggio di chiedere scusa, quando in famiglia sbagliamo… Alcune settimane fa, in questa piazza, ho detto che per portare avanti una famiglia è necessario usare tre parole.Voglio ripeterlo.Tre parole: permesso, grazie,

3. E per finire, qui davanti a noi, questa icona della Presentazione di Gesù al Tempio. È un’icona davvero bella e importante. Contempliamola e facciamoci aiutare da questa immagine. Come tutti voi, anche i protagonisti della scena hanno il loro cammino: Maria e Giuseppe si sono mesi in marcia, pellegrini a Gerusalemme, in obbedienza alla Legge del Signore; anche il vecchio Simeone e la profetessa Anna, pure molto anziana, giungono al Tempio spinti dallo Spirito Santo. La scena ci mostra questo intreccio di tre generazioni, l’intreccio di tre generazioni: Simeone tiene in braccio il bambino Gesù, nel quale riconosce il Messia, e Anna è ritratta nel gesto di lodare Dio e annunciare la salvezza a chi aspettava la redenzione d’Israele. Questi due anziani rappresentano la fede come memoria. Ma vi domando: “Voi ascoltate i nonni? Voi aprite il vostro cuore alla memoria che ci danno i nonni? I nonni sono la saggezza della famiglia, sono la saggezza di un popolo. E un popolo che non ascolta i nonni, è un popolo che muore! Ascoltare i nonni! Maria e Giuseppe sono la Famiglia santificata dalla presenza di Gesù, che è il compimento di tutte le promesse. Ogni famiglia, come quella di Nazareth, è inserita nella storia di un popolo e non può esistere senza le generazioni precedenti. E perciò oggi abbiamo qui i nonni e i bambini. I bambini imparano dai nonni, dalla generazione precedente. Care famiglie, anche voi siete parte del popolo di Dio. Camminate con gioia insieme a questo popolo. Rimanete sempre unite a Gesù e portatelo a tutti con la vostra testimonianza.Vi ringrazio di essere venute. Insieme, facciamo nostre le parole di san Pietro, che ci danno forza e ci daranno forza nei momenti difficili: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68). Con la grazia di Cristo, vivete la gioia della fede! Il Signore vi benedica e Maria, nostra Madre, vi custodisca e vi accompagni. Grazie! Papa Francesco


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

3 novembre 2013

III

A proposito del talk show...

IL TALK SHOW promosso dal Progetto Culturale

Occorre saper approfittare di queste occasioni

Porto, qualche nodo si comincia a sciogliere?

Un nuovo format per il dialogo iniziativa di venerdì scorso a Lrappresenta ’Livorno, è stato detto, solo il primo passo di un

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NICOLA SANGIACOMO

a Chiesa livornese, attraverso il Progetto Culturale diocesano e la Pastorale Sociale e del Lavoro, ha promosso un incontro con i principali operatori portuali sul tema «Ridare speranza a Livorno, con il lavoro». È cominciata così dall’ambito portuale una serie di incontri che tendono a incontrare le realtà produttive livornesi sul tema della possibilità di creare nuove occasioni di lavoro; «sarebbe un segnale importante per dare speranza a una città che soffre», ha sottolineato il vescovo Giusti a conclusione dell’incontro. «Sono occasioni - ha proseguito monsignor Giusti - che vogliamo offrire anche come momento di formazione per preparare i laici cattolici ad affrontare l’agone politico con competenza e coraggio». Si è cominciato dal Porto, la prima industria della città, affrontando con i protagonisti del settore i nodi da sciogliere per realizzare le grandi potenzialità ancora inespresse.

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L’incontro, che si è svolto presso l’Istituto musicale Mascagni, si è realizzato nella forma di un talk show, guidato dal giornalista televisivo Antonello Riccelli e trasmesso anche in diretta streaming. Il video integrale della serata è ancora visibile attraverso il sito diocesano. Un confronto serrato, provocato anche dagli interventi del giornalista Mauro Zucchelli, a cui hanno partecipato gli attori principali che operano sulla scena del Porto di Livorno, il segretario della Port Autority, Massimo Provinciali, il presidente della Porto Livorno 2000, Roberto Piccini, il vice sindaco e assessore all’urbanistica Bruno Picchi e molti imprenditori primari del settore tra i quali Andrea Palumbo, Federico Barbera, Enzo Raugei. Proprio nell’ultima settimana sono arrivate diverse notizie interessanti per la realtà portuale livornese: innanzitutto la delibera della Giunta regionale che ha stanziato i fondi per dare il via ai dragaggi necessari per adeguare il Porto di Livorno alle nuove esigenze dei traffici marittimi, poi l’approdo in Consiglio Comunale del Piano regolatore del Porto, dopo una gestazione di quasi cinque anni, ed infine la ricapitalizzazione da parte degli enti locali della Società Interporto, che gestisce le aree retrostanti il Porto, che era a forte rischio liquidazione. Di questo si è parlato come di un’improvvisa accelerata che era stata auspicata anche dal presidente della Regione Enrico Rossi in una recente visita a Livorno. Per il vicesindaco Picchi l’approvazione del nuovo Piano Regolatore del Porto rappresenta un passaggio fondamentale per il futuro sviluppo, per la Port Autority i dragaggi ormai imminenti sono solo una delle operazioni che sono state realizzate negli

Nell’incontro sono emerse novità positive ma la situazione rimane difficile. Monsignor Giusti: «Facciamo squadra per cominciare a sognare un porto di serie A». La registrazione integrale del confronto è ancora visibile sul sito diocesano ultimi mesi per ridare forza allo scalo livornese, per Piccini, presidente della società che gestisce il Terminal Crociere, il calo dei traffici registrato negli ultimi anni può essere arrestato già dal 2014 e si può intravedere la ripresa a partire dal 2015. Nessuno si è sentito di dare una visione ottimistica sulla possibilità di creare nuova occupazione, anzi Barbera, un imprenditore primario del settore, ha dichiarato

apertamente che la sfida è quella di non perdere i posti di lavoro attuali, più che pensare ad un loro aumento, mentre un altro, Palumbo, ha ammesso che le aziende devono strutturarsi meglio per affrontare questo periodo di crisi. Ma qualche segnale di ottimismo può scaturire dallo sviluppo della Porto Livorno 2000, società che già produce utili, che, in vista anche di una revisione della sua struttura

LA CRISI: UN ALIBI PER TUTTO... eno male che c’è la crisi mondiale: è l’alibi per tutto, assolve tutti. Ma i numeri hanno la testa dura e allora si copre che il tonnellaggio complessivo delle navi transitate da Suez è sì nel 2012 al di sotto del 2007 pre-crisi ma meno del 3%, mentre il calo dei traffici nei porti italiani sfiora il 10% sia come tonnellaggio complessivo sia come teu. Invece in Spagna, che pure dal punto di vista geografico è meno vicina all’Europa di noi e ha subito una crisi da debito forse ancora più drammatica, le tonnellate movimentate calano in quel periodo meno del 2% e i contenitori addirittura crescono del 6%. C’è qualcosa che non torna. Anche perché, crisi o no, almeno una parte del resto del mondo galoppa: dal 2005 al 2012 Anversa (Belgio) passa da 6,4 a 8,6 milioni di teu, Rotterdam (Olanda) da 9,2 a 11,8 milioni, Marsaxlokk (Malta) da 1,3 a 2,5 milioni, in Spagna Valencia da 2,4 a 4,7 milioni e Algeciras da 3,2 a 4 milioni. Raddoppia perfino Il Pireo della Grecia in ultracrisi (da 1,4 a 2,7 milioni), e c’è chi fa un balzo ancora più grande: come nell’Est Mediterraneo, ad esempio, Ambarli (Turchia) da 1,2 a 3,1 milioni e Port Said (Egitto) da 1,6 a 3,6 milioni... Dunque, se è 100 il livello pre-crisi (2007) l’Italia nel suo complesso si attesta poco sopra 90 nel 2012. Ma con molte differenze: lo scorso anno La Spezia arriva a 105, Genova a 111, Cagliari a 113, Napoli a 119, Salerno a 142, e, sull’Adriatico,Venezia a 130 e Trieste a 154 (sulle spalle di Taranto che va a picco). E Livorno? Giù a 73. E’ il mercato a fare quel che la politica non fa: seleziona un gruppo di porti su cui puntare. Se i competitori del nostro livello in questi cinque anni sono andati avanti di 5-15 punti percentuali e noi indietro di 27, significa che in termini relativi abbiamo perso il 40%. Nei contenitori, precisiamo: si capisce dunque perché avevamo un soffio più del 7% del mercato dei traffici nel 2007, cinque anni più tardi ci troviamo con meno del 5,7%. Mi preoccupa che negli anni della crisi siamo noi il porto italiano in cui eccezion fatta per i guai di Taranto si perdono più contenitori. Ma mi preoccupa ancor di più che questa marcia indietro vada in tandem con le “autostrade del mare”. È il traffico numero uno del nostro porto e lo restiamo: ma appena prima della crisi siamo stati per due anni a cavallo del 15-16% della quota di mercato Italia, ora siamo tornati a essere sotto il 13%. In Italia i traffici ro-ro, cioè i camion via mare, fra l’inizio della crisi e adesso perdono meno del 7%. A Livorno la caduta è quasi tre volte tanto, come per i container: ci consola che qui siamo in linea con buona parte dei porti-chiave del settore come Genova, Napoli e Messina? Eppure potrebbe essere il futuro, se davvero si “sveglierà” dal punto di vista socioeconomico la sponda sud del Mediterraneo e la primavera nordafricana inizierà a generare traffici commerciali. Invece l’attenzione è tutta sul conflitto crociere-cargo, tutta sui container. Mauro Zucchelli

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proprietaria, sta pensando a un accordo con l’Aereoporto di Pisa per attrarre flussi turistici nuovi come quelli cinesi, o anche dal grande Bacino di Carenaggio, attualmente inutilizzato, che potrebbe, se tempestivamente riavviato, consentire di creare nuova occupazione nel settore delle riparazioni navali. Il confronto puntuale su questioni concrete ha consentito di capire che i nodi ci sono, ma alcuni possono essere sciolti, con la buona volontà di tutti i protagonisti, per il bene della città. Nel suo intervento conclusivo il vescovo Giusti, ha chiesto a tutti di fare uno sforzo nella direzione della concretezza per offrire speranza ai tanti livornesi oggi senza lavoro. Ha invitato anche a fare uno sforzo di lungimiranza provando ad immaginare il porto del futuro per vedere se è possibile farlo diventare un porto di serie A. «Se ci sono dei problemi a livello nazionale è importante fare squadra tra tutti i soggetti interessati per sbloccare la situazione, anche attraverso la mobilitazione dell’opinione pubblica». «Noi come Chiesa livornese - ha concluso il vescovo - dal prossimo 19 dicembre avvieremo, presso il nuovo centro Caritas di via Donnini, la "scuola dei mestieri", un luogo dove, chi si trova senza lavoro, potrà imparare un mestiere per potersi poi ricollocare sul mercato del lavoro con competenze più adatte alla difficile situazione economica che stiamo vivendo».

cammino di confronto e di riflessione sui grandi temi della città. Ne seguiranno altri, in una stagione pre-elettorale che inevitabilmente chiamerà anche parrocchie, associazioni, movimenti ad interrogarsi di più e meglio sulla realtà che li circonda. E qui sta il primo merito: il metodo, che è quello dell’ascolto e dello scambio di idee ed esperienze. Si è puntato in alto, ai protagonisti della vita del porto (in questo caso), senza pregiudizi, senza proclami, e senza ricette pre-confezionate. Ne è venuto fuori un dialogo serrato e costruttivo, una sorta di «semina» a disposizione di tutti. Secondo aspetto interessante e innovativo: il format. Ovvero l’organizzazione della serata, che ha seguito ritmi molto serrati, quasi televisivi (quelli a cui la gente in fondo è più abituata) non rinunciando tuttavia a fornire un quadro d’insieme chiaro ed esaustivo. In più c’è stato anche il momento musicale (grazie all’Istituto Mascagni e alle melodie di Schubert) che ha cambiato un po’ il solito schema dei convegni; e tutto tra l’altro è avvenuto in un ambiente nuovo per le iniziative diocesane. Infine la terza nota di rilievo (non certo l’ultima per importanza) è quella della disponibilità sincera al dialogo da parte di interlocutori così autorevoli: i rappresentanti delle istituzioni e del Porto di Livorno, gli operatori marittimi, gli imprenditori. Sembrava quasi che non aspettassero altro, rispetto ad un confronto che talvolta si consuma solo in tv o sui giornali, tra dichiarazioni, frasi dette e non dette, mezze parole, allusioni di vario tipo. Qui è stato tutto molto diverso, più sereno, più propositivo. Insomma, alla fine potremmo anche dire che se la Chiesa livornese chiama, la città risponde; e lo fa con molta attenzione! Sarà un buon viatico per i prossimi incontri. L’importante allora è che tutta la comunità sappia ben approfittare di queste occasioni. Antonello Riccelli


IV

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LA SETTIMANA DI LIVORNO

3 novembre 2013

Agenda del VESCOVO

VENERDÌ 1 NOVEMBRE 11.15 S. Messa alla chiesa di S. Ranieri a Guasticce in occasione della visita pastorale al VI vicariato 18.00 S. Messa alla chiesa di Santa Caterina SABATO 2 NOVEMBRE 9.30 benedizione al cimitero di S. Giulia 10.00 S. Messa al cimitero comunale 15.30 S. Messa al cimitero della Purificazione 16.30 S. Messa al cimitero della Misericordia DOMENICA 3 NOVEMBRE 11.00 S. Messa e cresime alla chiesa della Seton 17.30 in cattedrale, immissione del nuovo proposto del capitolo e rettore della cattedrale mons. Pietro Basci e del canonico penitenziere don Mario Sorbi 18.00 S. Messa in ricordo dei defunti del Rotary, in cattedrale LUNEDÌ 4 NOVEMBRE 18.30 in ospedale, tavolo dell’oggettività con i primari dell’ospedale MARTEDÌ 5 NOVEMBRE Nella mattina, udienze clero in vescovado MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 9.30 incontro con i vicari foranei in vescovado 18.30 S. Messa in occasione del trentesimo anno di ordinazione presbiterale del Vescovo e ammissione agli ordini sacri del seminarista Francesco Paone, alla chiesa di S. Ranieri a Guasticce GIOVEDÌ 7 NOVEMBRE 9.30 in vescovado, consiglio della fondazione Caritas 11.00 consiglio episcopale in vescovado 17.30 nel salone della Provincia, incontro del Serra Club dal titolo "Centralità dell’etica nel processo formativo"

Diocesi informa Giovedì 31 OTTOBRE

Alle 17.30 in vescovado, l’incontro sulla figura di don Roberto Angeli e del beato Odoardo Focherini

Essere cristiani in tempo di crisi n giornalista e padre di famiglia e un prete. Saranno queste le due figure a cui si farà riferimento giovedì 31 prossimo alle 17.30 in vescovado nell’incontro "Essere cristiani in tempo di crisi"- don Roberto Angeli, Odoardo Focherini e altri testimoni del Vangelo nei lager. Promosso dall’Ufficio Scuola della diocesi e dal Centro Studi Roberto Angeli, patrocinato dal Ministero per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, rientra nelle iniziative partite il 9 luglio scorso nel centenario della nascita di monsignor Roberto Angeli. Sarà Enrica Talà, direttrice Centro Studi Roberto Angeli a coordinare gli interventi sul tema del Vescovo Giusti, di Maria Peri, storica e nipote di Odoardo Focherini, di Anna Ajello, responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Livorno e del ricercatore Istoreco Gianluca Della Maggiore. Un altro momento per non dimenticare figure importanti per la nostra storia di cristiani e domandarsi cosa possiamo fare noi in questo nuovo periodo di crisi. g.s.

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Alla scoperta della chiesa di Santa Caterina

VENERDÌ 8 NOVEMBRE Nella mattina, udienze laici in vescovado 21.00 predicazione degli esercizi spirituali a sposi e fidanzati al Calambrone (vedi locandina pag.8) SABATO 9 NOVEMBRE 9.30 predicazione degli esercizi spirituali a sposi e fidanzati al Calambrone (vedi locandina pag.8) 12.00 in vescovado, incontro con il padre provinciale dei Barnabiti 15.30 predicazione degli esercizi spirituali a sposi e fidanzati al Calambrone (vedi locandina pag.8) 18.00 S. Messa in occasione del primo anniversario della chiesa Beata Madre Teresa di Calcutta DOMENICA 10 NOVEMBRE 8.30 predicazione degli esercizi spirituali a sposi e fidanzati e Santa Messa al Calambrone (vedi locandina pag.8) 11.00 S. Messa in occasione della festa patronale alla chiesa di S. Martino a Parrana

BREVI DALLA DIOCESI

Serra Club GIOVEDÌ 7 NOVEMBRE ALLE 17,30 Presso la Sala Consiliare della Provincia, (piazza del Municipio n° 4), l’ Ammiraglio di Divisione Giuseppe Cavo Dragone, Comandante dell’ Accademia Navale di Livorno, terrà una conferenza sul tema: "La centralità dell’ etica nel processo formativo". Introdurrà l’ incontro Mons. Simone Giusti. La manifestazione, aperta a tutta la città, è organizzata dal Serra Club presieduto da Paolo Lugetti.

occasione offerta dalla Liturgia, il L ’ prossimo Primo Novembre, nel celebrare la Solennità dei Santi Tutti, sarà motivo per ritrovarsi a pregare insieme con il nostro Vescovo, nella chiesa Parrocchiale di S. Caterina da Siena alle ore 18. Al termine della S. Messa Mons. Giusti presenterà una pubblicazione curata dal Parroco don Donato Mollica. La Guida alla Visita della Chiesa di Santa Caterina da Siena rappresenta una novità assoluta: da oggi sarà nelle mani dei livornesi e di ogni altra persona, Turista o Pellegrino, desiderosa di conoscere qualcosa di più su questa città, così ricca di contraddizioni, eppur così affascinante. Essa vuol essere un piccolo, quanto intenso e significativo segno dell’amore e dello studio che ne hanno animato la realizzazione. La speranza è riposta nella bellezza della chiesa de’ Domenicani, affinché possa invitare a contemplare la grandezza di Dio e ad elevare l’anima alle altezze celesti, in questo lembo di terra, che vuol essere anticamera del Cielo. Uno spazio sacro in cui le pietre parlano, come se fossero vive, e raccontano, oggi ancora, una storia di fede, di umana fatica, di speranze e di progetti arditi… Pietre impregnate dei sentimenti e degli aneliti di chi le volle e le costruì, come di chi, nel tempo, le ha custodite con passione. L’auspicio è che questo semplice testo sappia renderci maggiormente consapevoli di un dimenticato patrimonio artistico; sappia renderci ancora capaci di stupore e di ammirazione per quelle opere d’arte che serbano, silenti, la loro bellezza ed il loro inestimabile valore. Conclude l’evento un Concerto per Organo (G. Fornari), Flauto (A. Mancini) e Soprano (G. Donini) del Conservatorio Regio di Parma.

Inizia un NUOVO ANNO

È tempo di SFOP! L’8 novembre a Rosignano Solvay e ai Sette Santi un momento iniziale tutti insieme lcuni diranno "Finalmente", ma tanti diranno "Ancora!!!" A Certo la formazione è importante, ma richiede sacrificio, in questi giorni sono arrivati i primi calendari degli incontri per la Carità e la Catechesi, manca la Liturgia, ma non preoccupatevi se avremo iscritti partiremo subito anche con quella. Per il momento il primo incontro per tutti gli operatori della Carità, della Catechesi e della Liturgia, principianti e non, sarà l’8 novembre in due sedi un primo incontro alle ore 18,00 a S. Croce a Rosignano Solvay e un secondo incontro ai Sette Santi alle ore 21,00. Sono invitati a partecipare tutti anche chi non si è ancora iscritto, sarà un incontro organizzativo, durante il quale saranno date tutte le delucidazioni e saranno consegnati i calendari delle "lezioni". La novità di quest’anno sarà per la catechesi e la carità che avranno dei momenti di attività insieme in occasione del Convegno Diocesano Catechistico e della Carità che sarà strutturato su tre momenti: il primo sarà il 18 Dicembre con Mons. Bregantini, il secondo il 29 Marzo e il terzo sarà la Gita, un’occasione che in questi anni ha mostrato l’importanza di avere relazioni tra operatori. Quindi "Prendi l’occasione, la SFOP sarà un successone!" (speriamo!) don Fabio Menicagli


LA SETTIMANA DI LIVORNO

TOSCANA OGGI 3 novembre 2013

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IL PAPA: DIO NON CI SALVA PER DECRETO, SI IMMISCHIA CON NOI PER GUARIRE LE NOSTRE FERITE Contemplazione, vicinanza, abbondanza: sono le tre parole intorno alle quali Papa Francesco ha incentrato la sua omelia nella Messa quotidiana alla Casa Santa Marta. Il Papa ha ribadito che non si può capire Dio soltanto con l’intelligenza ed ha sottolineato che “la sfida di Dio” è “immischiarsi” nelle nostre vite per guarire le nostre piaghe, proprio come ha fatto Gesù. Per entrare nel mistero di Dio non basta l’intelligenza, ma servono “contemplazione, vicinanza e abbondanza”. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco che ha preso spunto dalla Prima Lettura di oggi, un brano della Lettera di San Paolo ai Romani. La Chiesa, ha detto il Papa, “quando vuole dirci qualcosa” sul mistero di Dio, “soltanto usa una parola: meravigliosamente”. Questo mistero, ha proseguito, è “un mistero meraviglioso”: “Contemplare il mistero, questo che Paolo ci dice qui, sulla nostra salvezza, sulla nostra redenzione, soltanto si capisce in ginocchio, nella contemplazione. Non soltanto con l’intelligenza. Quando l’intelligenza vuole spiegare un ha avvertito Papa Francesco, “si mistero, sempre – sempre! – capisce quella preferenza di diventa pazza! E così è Gesù per i peccatori”: accaduto nella Storia della “Nel cuore di questa gente Chiesa. La contemplazione: abbondava il peccato. Ma Lui intelligenza, cuore, ginocchia, andava da loro con quella preghiera … tutto insieme, sovrabbondanza di grazia e di entrare nel mistero. Quella è la amore. La grazia di Dio sempre prima parola che forse ci vince, perché è Lui stesso che si aiuterà”. dona, che si avvicina, che ci La seconda parola che ci accarezza, che ci guarisce. E per aiuterà ad entrare questo ma, forse nel mistero, ha ad alcuni di noi «Per entrare detto, è non piace dire “vicinanza”. “Un nel mistero di Dio questo, ma quelli uomo ha fatto il che sono più non basta peccato - ha vicini al cuore di l’intelligenza rammentato - un Gesù sono i più uomo ci ha peccatori, perché ma servono salvato”. “E’ il Dio Lui va a cercarli, contemplazione vicino!” E’, ha chiama tutti: proseguito, ‘Venite, venite!’. E vicinanza “vicino a noi, alla quando gli e abbondanza» nostra storia”. Dal chiedono una primo momento, spiegazione, dice: ha aggiunto, “quando ha scelto ‘Ma, quelli che hanno buona nostro Padre Abramo, ha salute non hanno bisogno del camminato con il suo popolo”. medico; io sono venuto per E questo si vede anche con guarire, per salvare’”. Gesù che fa “un lavoro di “Alcuni Santi – ha poi artigiano, di operaio”: affermato – dicono che uno dei “A me, l’immagine che viene è peccati più brutti sia la quella dell’infermiere, diffidenza: diffidare di Dio”. dell’infermiera in un ospedale: Ma, si chiede il Papa, “come guarisce le ferite ad una ad una, possiamo diffidare di un Dio ma con le sue mani. Dio si così vicino, così buono, che coinvolge, si immischia nelle preferisce il nostro cuore nostre miserie, si avvicina alle peccatore?” Questo mistero, ha nostre piaghe e le guarisce con ribadito ancora, “non è facile le sue mani, e per avere mani si capirlo, non si capisce bene, è fatto uomo. E’ un lavoro di con l’intelligenza”. Soltanto, Gesù, personale. Un uomo ha “forse, ci aiuteranno queste tre fatto il peccato, un uomo viene parole”: contemplazione, a guarirlo. Vicinanza. Dio non vicinanza e abbondanza. E’ un ci salva soltanto per un decreto, Dio, ha concluso il Papa, “che una legge; ci salva con sempre vince con la tenerezza, ci salva con carezze, sovrabbondanza della sua ci salva con la sua vita, per noi”. grazia, con la sua tenerezza”, La terza parola, ha ripreso il “con la sua ricchezza di Papa, è “abbondanza”. “Dove misericordia”. abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia”. IL PAPA: L’ATTACCAMENTO “Ognuno di noi – ha osservato AI SOLDI DISTRUGGE PERSONE – sa le sue miserie, le conosce E FAMIGLIE, USIAMO I BENI bene. E abbondano!” Ma, ha CHE DIO CI DÀ PER AIUTARE evidenziato, “la sfida di Dio è GLI ALTRI vincere questo, guarire le La cupidigia, l’attaccamento ai piaghe" come ha fatto Gesù. soldi, distrugge le persone, Anzi di più: “fare quel regalo distrugge le famiglie e i sovrabbondante del suo rapporti con gli altri: è quanto amore, della sua grazia”. E così, ha detto il Papa durante la

perché va per la strada Messa a Santa Marta. L’invito contraria a quella che ha fatto non è quello di scegliere la Dio con noi. San Paolo ci dice povertà in se stessa, ma di che Gesù Cristo, che era ricco, utilizzare le ricchezze che Dio si è fatto povero per arricchire ci dà per aiutare chi ha noi. Quella è la strada di Dio: bisogno. l’umiltà, l’abbassarsi per Commentando il Vangelo del servire. Invece la cupidigia ti giorno, in cui un uomo chiede porta per la strada contraria: tu, a Gesù di intervenire per che sei un povero uomo, ti fai risolvere una questione di Dio per la vanità. E’ eredità con suo fratello, il Papa l’idolatria!”. sviluppa il problema del Per questo – prosegue il Papa nostro rapporto con i soldi: Gesù dice cose “tanto dure, “Questo è un problema di tutti tanto forti contro questo i giorni. Quante famiglie attaccamento al denaro. Ci dice distrutte abbiamo visto per il che non si può servire due problema di soldi: fratello padroni: o Dio o il denaro. Ci contro fratello; padre contro dice di non preoccuparci, che il figlio… E’ questo il primo Signore sa di che cosa abbiamo lavoro che fa questo bisogno” e ci invita atteggiamento dell’essere “all’abbandono fiducioso verso attaccato ai soldi, distrugge! il Padre, che fa fiorire i gigli dal Quando una persona è campo e dà da mangiare agli attaccata ai soldi, distrugge se uccelli”. L’uomo ricco della stessa, distrugge la parabola famiglia! I soldi continua a «Fate attenzione distruggono! pensare solo alle Fanno questo, no? ricchezze, ma e tenetevi lontani Ti attaccano. I Dio gli dice: da ogni cupidigia, “Stolto, questa soldi servono per portare avanti notte ti sarà perché anche tante cose buone, richiesta la tua se uno è tanti lavori per vita!”. “Questa nell’abbondanza, strada contraria sviluppare l’umanità, ma alla strada di Dio la sua vita non quando il tuo – conclude il dipende da ciò cuore è attaccato Papa - è una così, ti distrugge”. che egli possiede» stoltezza, ti porta Gesù racconta la lontano dalla parabola vita, distrugge dell’uomo ricco, che vive per ogni fraternità umana”: accumulare “tesori per sé” e “Il Signore ci insegna qual è il “non si arricchisce presso Dio”. cammino: non è il cammino L’avvertimento di Gesù è della povertà per la povertà. quello di tenersi lontano da No! E’ il cammino della ogni cupidigia: povertà come strumento, “E’ quello che fa male: la perché Dio sia Dio, perché Lui cupidigia nel mio rapporto con sia l’unico Signore! No l’idolo i soldi. Avere di più, avere di d’oro! E tutti i beni che più, avere di più… Ti porta abbiamo, il Signore ce li dà per all’idolatria, ti distrugge il fare andare avanti il mondo, rapporto con gli altri! Non i andare avanti l’umanità, per soldi, ma l’atteggiamento, che aiutare, per aiutare gli altri. si chiama cupidigia. Poi anche Rimanga oggi nel nostro cuore questa cupidigia ti ammala, la Parola del Signore: ‘Fate perché ti fa pensare soltanto attenzione e tenetevi lontani tutto in funzione dei soldi. Ti da ogni cupidigia, perché distrugge, ti ammala… E alla anche se uno è fine - questo è il più nell’abbondanza, la sua vita importante - la cupidigia è uno non dipende da ciò che egli strumento dell’idolatria, possiede’".

dalla CASA

I soldi distruggono!

S. MARTA

LE OMELIE DI PAPA FRANCESCO.........


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

3 novembre 2013

Notizie dalla parrocchia di S. Sebastiano

Piotr Kownacki nuovo parroco L’ingresso ufficiale nella nuova comunità Don di Santa Lucia ad Antignano

Golosità in beneficienza

n dolce inizio attività nel vero U senso della parola a San Sebastiano. Una vendita in beneficenza di torte e fragranti biscotti, rigorosamente fatte in casa, ha suggellato l’inizio del nuovo anno pastorale. Tante sono state le mamme, le nonne e le catechiste che hanno messo a disposizione le loro doti culinarie, tempo e buona volontà per allestire fuori dalla chiesa un banchetto con ogni sorta di golosità. L’impegno e gli sforzi degli

«La comunità parrocchiale deve essere testimonianza d’amore”» ella ricorrenza del quindicesimo anno della nuova Parrocchia di Santa Lucia, alla presenza di numerosissimi fedeli, il vescovo Monsignor Giusti ha concelebrato la Messa per l’ingresso del nuovo Parroco di S. Lucia don Piotr Kownacki. Prima di prendere possesso di questa nuova Parrocchia, don Piotr è stato parroco della Parrocchia di Shangai per cinque anni e allo stesso tempo ha ricoperto e tuttora ricopre, l’incarico di Delegato Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso.

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organizzatori sono stati, però, ampiamente ripagati dalla gioia e la soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa che ha riscosso successo e partecipazione tra i parrocchiani. Il ricavato, consegnato al parroco, andrà in sostegno delle spese parrocchiali ripartite tra le spese per attività che riguardano i ragazzi del catechismo, la spesa per il restauro dell’organo e per la caritas parrocchiale che con fatica deve provvedere sempre più alle famiglie bisognose del quartiere. Caterina Lo Russo

PER CONOSCERE TUTTE LE NOVITÀ E NON SOLO...

Per essere aggiornato sui principali eventi in parrocchia, iscriviti alla nostra mailing list, riceverai all’occorrenza una mail con utili informazioni (ad esempio segnalazioni su celebrazioni eucaristiche straordinarie, iniziative, feste e concerti in parrocchia e molto ancora). Basta indicare la propria volontà ad aderire inviando una mail all’indirizzo: info@sebastianodicatum.it.

La parrocchia di S. Lucia di Antignano festeggia i 15 anni dalla costruzione della chiesa nuova e accoglie il nuovo parroco don Piotr Monsignor Giusti, nella “consegna” della nuova comunità al neoparroco ha augurato una luminosa presenza dello Spirito Santo che diradando le tenebre fa “brillare” la Verità, accompagnata dalla misericordia e rende la

comunità esempio di fratellanza e amore. “Non c’è bisogno di fare tante cose –ha sottolineato mons. Giusti- ma di parlare delle meraviglie che opera il Signore in mezzo alla comunità. Lo Spirito Santo aiuterà a diventare un cuor solo ed un’anima sola perché, in quanto figli di Dio, siamo fatti per amare”. I parrocchiani hanno voluto poi esprimere il loro benvenuto assicurando preghiere perché il Signore non gli faccia mai mancare l’assistenza e così pure il loro grazie per aver accettato di fare un pezzo di strada insieme a loro. Don Piotr a sua

volta, ha espresso la sua gioia per questa nomina e per la fiducia accordata per questo incarico di responsabilità nei confronti di Dio per guidare questa porzione di Chiesa. L’Eucarestia sarà il centro della vita parrocchiale e la preghiera sarà costante

perché il Signore lo renda docile strumento nelle sue mani. Nel salone parrocchiale, una cena conviviale preparata dai nuovi parrocchiani è stata suggellata da una magnifica torta preparata dalla Misericordia di Antignano. Mo.C.

I FESTEGGIAMENTI PER I CINQUANT’ANNI DELLA PARROCCHIA

Da Viterbo il cuore di Santa Rosa a reliquia di Santa Rosa, giunta Lattesa sabato 26 ottobre a Livorno era sin dalle prime ore del pomeriggio dagli Scout e da moltissimi parrocchiani, che in processione l’hanno accompagnata all’interno dell’omonima chiesa. La reliquia portata da monsignor Lino Fumagalli vescovo di Viterbo città dove Santa Rosa è Patrona, ha solennizzato il 50esimo anniversario di fondazione della parrocchia a lei dedicata. La reliquia, rappresentata dal cuore della Santa è giunta nella nostra città per la prima volta come ricordato dal parroco padre Maurizio De Sanctis, per tutti padre Nike: «per la prima volta dopo cinquant’anni da quando la nostra chiesa venne intitolata a Santa Rosa, la nostra Santa patrona oggi è qui con noi, non solo con una presenza spirituale, come avviene quotidianamente, ma addirittura fisicamente e con la parte migliore di sé: il suo cuore! Fonte del Suo grande amore, verso la Madonna, Gesù crocifisso e verso tutti noi». A sintetizzare la vita ed il carisma della Santa le parole del vescovo di Viterbo: «la vita illuminata di Rosa avvenne quando diciottenne, dal maggio 1250 sino a marzo 1251, un arco di tempo molto breve, maturò il suo

amore per Gesù e la sua vita divenne una missione, parlando a chiunque incontrava dell’amore infinito di Nostro Signore, attraendo e convertendo tante persone. L’opera di evangelizzazione di Santa Rosa, come quella di tutti i Santi, non dobbiamo ritenerla una loro priorità, ma deve coinvolgere ognuno di noi sacerdoti e laici, sì perché ognuno di voi deve saper raccontare al prossimo, quanto sia bello partecipare

all’Eucarestia, ad entrare in chiesa. Siamo tutti missionari nel rapporto con il nostro prossimo». L’anniversario del mezzo secolo della chiesa di Santa Rosa ha avuto anche un altro momento di comunione con la realtà parrocchiale, nella giornata di domenica 27, quando la S. Messa per il secondo giorno dei festeggiamenti, celebrata dal vescovo Simone Giusti, è stata caratterizzata anche la Festa della Dedicazione delle chiese della Toscana, che non poteva trovare migliore atmosfera nel cinquantesimo compleanno della dedicazione della chiesa di Santa Rosa. Roberto Olivato


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LA SETTIMANA DI LIVORNO

3 novembre 2013

Le iniziative culturali, sociali ed i progetti formativi delle Acli

La «festa del Ciao» dei ragazzi di AC

Anziani, giovani e famiglie

Non c’è gioco senza te Tutti i progetti che le Acli metteranno in campo nei prossimi mesi, realizzabili grazie all’entrata del 5 per mille

Servizio civile alle Acli LA DOMANDA VA PRESENTATA ENTRO IL 4 NOVEMBRE ella sede provinciale di Via Cecconi la Presidenza delle Acli livornesi, si è incontrata per fare il punto sulle prossime iniziative che il movimento aclista porterà avanti nelle prossime settimane. Il presidente Antonio Melani, dopo un iniziale momento di preghiera, ha aperto l’incontro prospettando ai presenti la prima proposta: ricordando che il 5 novembre ricorrerà l’anniversario della morte di Giorgio La Pira, un politico lungimirante che aveva dedicato la vita all’aiuto dei poveri e alle opere di solidarietà. Su questo tema le Acli il 15 novembre, con il coinvolgimento del circolo di Guasticce, nei locali della parrocchia San Ranieri alle 18, organizzeranno una Tavola rotonda sul tema «La profezia in politica – Sulle orme di Giorgio La Pira», alla quale, tra gli altri, prenderanno parte il professor Emanuele Rossi dell’Università Sant’Anna di Pisa e l’onorevole Federico Gelli che per molti anni è stato membro della direzione nazionale delle Acli. Entrando poi nello specifico degli argomenti Melani ha evidenziato che con le risorse rese disponibile dal «Cinque per mille» delle dichiarazioni dei redditi del 2010, le Acli hanno

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messo in campo il progetto «Punto Famiglia» che si articola in tre iniziative: «Mangiar sano», con il quale si vogliono indicare le linee guida per una corretta alimentazione degli anziani, che avrà il punto di forza nel gastroenterologo professor Niccoli. Mentre un secondo progetto, sempre rivolto agli anziani, è «Muoversi bene» che vuole fornire alcuni consigli pratici per la corretta movimentazione dell’anziano e si prefigge di tutelare sia l’anziano, sia le persone che lo assistono nei movimenti, il dottor Palminteri, noto fisioterapista, sarà la persona di riferimento. Il terzo progetto riguarda l’apertura, nei locali del patronato Acli, dello sportello d’ascolto «Padri soli», che vuole affrontare le problematiche di quei padri rimasti soli di fronte a situazioni di disagio sociale ed economico; le persone che si rivolgeranno allo sportello saranno seguite dall’Avvocato Arianna Roma, divorzista ed esperta del diritto di famiglia, dalla direttrice del patronato, Cecilia

l Dipartimento del Servizio civile ha pubblicato il bando per la selezione di 265 giovani da avviare al servizio civile nelle Acli, che prevede la Irealizzazione di 10 progetti in Italia e 2 all’estero.Per 231 giovani è previ-

ome ogni anno l’Azione Cattolica dei C Ragazzi della diocesi ha organizzato una festa per ritrovarsi dopo un’estate in cui i campeggi sono molti, e iniziare con la giusta carica il nuovo anno. Quest’anno il tema dell’anno per l’associazione era: Non c’è gioco senza te! Per l’occasione l’equipe organizzativa ha ricreato l’ambientazione di un luna park, con 4 stand, ognuno con un gioco che solitamente troviamo nei luna park. I quasi 90 ragazzi partecipanti, divisi in 4 squadre, hanno riempito di gioia e entusiasmo il verde del chiostro del vescovado. I ragazzi hanno giocato a bowling, abbattuto barattoli e gareggiato in un canzoniere dove per rispondere dovevano sporcarsi la faccia con della schiuma da barba. Dopo i giochi il saluto del nostro Vescovo Simone e la Messa celebrata dal nuovo assistente ACR Don Rosario. Finito qui? forse sarebbe già molto ma dopo la festa, i 15 giovanissimi (14-17 ani) hanno aiutato i più grandi nell’animare la festa: canti, balli, giochi e l’occasione giusta per accogliere

sto un impegno attivo in Italia nella realizzazione di servizi di assistenza, di lotta alla dispersione scolastica, di educazione e promozione culturale e di tutela del patrimonio artistico. Agli altri 34 sarà consentita una significativa esperienza all’estero, nell’ambito di progetti riguardanti la cooperazione internazionale e il sostegno degli italiani all’estero. La domanda per essere ammessi alla selezione dei candidati va presentata entro il prossimo 4 novembre. Per informazioni PATRONATO ACLI, Via Degli Apostoli, 557126 LIVORNO (LI) tel.: 058621401 http://www.patronato.acli.it/interna.asp?idPag=2472

Pamio e dal dottor Patti, mediatore famigliare ed esperto in socializzazione. Il presidente Melani ha poi sottolineato l’iniziativa della raccolta benefica per la San Vincenzo de’ Paoli: «Allarga il cuore, fai un regalo». Si tratta di una prima raccolta di indumenti per la San

Vincenzo di Piombino, la raccolta potrà poi essere estesa in altre zone della Provincia dove vi sia la presenza della San Vincenzo. Le Acli -ha chiarito Melaniattraverso l’ente formativo dell’Enaip sta partecipando ad un bando della Provincia, con le risorse del Fondo Sociale Europeo,si tratta del Progetto «Neet», che

IL TALENTO INIZIA DA GIOVANI: I LICAONI Saranno a Lucca comics con il loro ultimo lavoro i chiamano «I Licaoni» e fan- 600.000 download e che tra premio come miglior canale parte di quei livornesi di l’altro era stata l’ultima proie- Youtube italiano nel concorso Scuino si può andare fieri per la zione del cinema Odeon. Ma NextUp promosso da Google loro professionalità. Nel 1999 tre ragazzi appassionati per il teatro, la produzione video e i fumetti mettono insieme le loro capacità e iniziano a realizzare progetti teatrali e cortometraggi. Oggi Francesca Detti e Alessandro Izzo, con gli altri che hanno preso altre strade, hanno fatto di questa passione il loro lavoro con «I Licaoni digital studio», società di videoproduzione che ha lavorato per importanti società italiane curando spot e video di presentazione. I Licaoni possono vantare un primato particolare: essere stati i primi a distribuire gratuitamente e legalmente un film online, «Kiss me Lorena» che in un anno aveva già avuto

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anche di aver creato una tra le prime web series quando ancora non esisteva questo nome con il «Corso di Cazzotti del Dr. Johnson» che nel 2012 ha vinto due premi al Los Angeles Web Series Festival. Tra 178 web series americane e internazionali la loro si è aggiudicata i premi Migliori Special/Visual Effects e Miglior Montaggio nella sezione Comedy Series. Loro unico canale di distribuzione: Youtube che li ha premiati, prima rendendo il loro canale partner ufficiale con corsi di formazione gratuiti, workshop in giro per l’Italia e la possibilità di prendere parte agli introiti derivanti dalla pubblicità. Poi, nel 2012, il

(di cui Youtube fa parte), che non solo ha assegnato loro un premio economico e attrezzature, ma ha anche dato la possibilità di vivere una settimana negli studi londinesi di Google, insieme ai vincitori provenienti da tutta Europa. Il loro prossimo impegno a Lucca Comics, dove presenteranno il volume «Tales from baule», un fumetto che ha riunito tanti giovani fumettisti livornesi (per nascita o per adozione) di alto livello tra cui «La Tram», Margherita Tramutoli, di cui abbiamo parlato anche qui sul nostro giornale per il suo impegno al Centro Mondialità Sviluppo Reciproco. Giulia Sarti

è l’acronimo di «Not engaged in education, employment or training», si rivolge ai giovani che non vanno più a scuola, non hanno un impiego, non seguono un corso formativo; in collaborazione con le aziende del territorio si cercherà di vedere se per loro ci potranno essere delle soluzioni di lavoro; si cercherà anche di dare spazio alla nuova imprenditorialità con attività nuove come potrebbe essere quella del dog-sitter. Le Acli -ha evidenziato ancora Melani- tramite la società Sfera sono impegnate nel «Programma di intervento anti-crisi» della Provincia nell’ambito del Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo. I beneficiari sono 400 lavoratori in cerca di un nuovo lavoro, già in cassa integrazione o in mobilità, e 50 ex lavoratori autonomi o piccoli imprenditori la cui attività economica sul territorio provinciale a causa della crisi economica risulti chiusa o abbia avviato le procedure di cessazione dell’attività, gli interessati per iscriversi possono rivolgersi ai Centri per l’impiego della provincia entro il prossimo 15 novembre. Melani ha poi ricevuto il mandato da parte dei componenti la Presidenza di incontrare le Acli pisane per prospettare un lavoro di collaborazione nel portare avanti i servizi delle Acli Service delle due città. Il responsabile amministrativo Valerio Luci ha terminato l’incontro dicendo che «il sistema Acli», malgrado i tagli dello Stato e delle Amministrazioni pubbliche sulle risorse è in attivo e ciò permette di guardare con serenità il futuro. Gianni Giovangiacomo

nel settore giovani i nuovi giovanissimi con un "rito di passaggio" che ha messo a dura prova il loro coraggio... Il tutto si è concluso nella giornata di domenica con un momento conclusivo a cura del settore giovani e dell’assistente giovani Don Michele. Appuntamento a Gennaio per la visita itinerante dei presepi della città! Michele Martella

LA STAGIONE 2013/2014 DEL TEATRO GOLDONI

QUELLA INSOPPRIMIBILE VOGLIA DI TEATRO alla Lirica alla Prosa, dalla Danza alla Concertistica, D insieme ad altre importanti forme di espressione artistica quale il Teatro Popolare, l’Operetta ed il Musical: si rinnova così l’impegno del Teatro di Tradizione livornese nel decennale della riapertura dello storico Teatro Goldoni, con la proposta di cartelloni di qualità realizzati in collaborazione con L.E.G. e Menicagli Pianoforti a favore di una pluralità di linguaggi e forme di spettacolo per ogni fascia d’età. Consapevole ed attenta a calare la sua proposta nel difficile momento in cui versa l’economia e lo stesso comparto teatrale italiano, la Fondazione Goldoni licenzia la Stagione 2013-14 in piena sintonia con gli enti soci a cominciare dal socio fondatore e promotore, il Comune di Livorno. I lineamenti dei cartelloni sono stati presentati attraverso gli interventi di Alessandro Cosimi, Presidente della Fondazione Goldoni e Sindaco di Livorno; Mario Tredici Assessore alla Cultura Comune di Livorno; Marco Bertini, Direttore Generale Fondazione Goldoni; Carlo Venturini,Vice Presidente Fondazione Livorno. Orario di Biglietteria (tel. 0586 204209): da martedì a sabato dalle ore 17 alle ore 20 Box Office: tel.0586204219 - tel.0586204213 dal lunedì al venerdì orario 10 /13. http://www.goldoniteatro.it/new/index.php?id=9 93&lang=it


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TOSCANA OGGI 3 novembre 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNO


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