IL GRANELLO di senape Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 lasettimana.livorno@tiscali.it Notiziario locale
Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
15 dicembre 2013
Casa e lavoro, diritti biblici
di mons. Alberto Ablondi
L’amico non è mai di un momento, ma di tutta la vita; l’amico è veramente una "via" perché, quando una persona, appunto come amico, è entrato nella vita ha il diritto e il dovere di accompagnarmi in tutte le vie di esso. E allora nessuno potrà più accogliere un Gesù-amico solo per un momento, un’occasione, solo in una bella circostanza. Sarebbe come accogliere una "lampada per metterla sotto il secchio". Questo comportamento è deformazione di Gesù in tutta la sua Parola e nel Suo comportamento; è deformazione del religioso che diventa superstizioso; è deformazione dell’amore che diventa erotismo, quando i gesti d’amore non sono inseriti nella sofferenza o nella gioia di una storia completa. Come annunciare Gesù oggi 1979-1980- "Una missione d’accoglienza"
Progetto culturale diocesano
Il Vescovo il 21 dicembre invita i politici al ritiro di Natale Il 9 gennaio sarà a Livorno il cardinale Betori
Tutelare i beni essenziali per la dignità di ogni persona DI
NICOLA SANGIACOMO
l Vescovo rinnova anche quest’anno il tradizionale incontro con i cattolici impegnati in politica che si tiene in prossimità del Natale: l’appuntamento è per sabato 21 dicembre al Santuario di Montenero dove alle 9 presiederà la Messa e, a seguire, svolgerà una riflessione sui diritti biblici alla casa e al lavoro, alla luce della recente esortazione apostolica di Papa Francesco Evangelii Gaudium.
I
UN IMPEGNO PER LE PROSSIME ELEZIONI Un tema di particolare attualità sul quale monsignor Giusti intende chiedere un impegno preciso ai politici in vista anche delle prossime elezioni in programma nella primavera del 2014. Il richiamo alla casa e al lavoro come a due diritti fondamentali delle persone, che trovano le loro radici nei principi espressi dalla Bibbia, è un’affermazione significativa che monsignor Giusti fece già in occasione della sua prima omelia da vescovo di Livorno nel giorno del suo ingresso in Diocesi. Una dichiarazione che sorprese gli osservatori e che caratterizzò la prima uscita pubblica del nuovo Vescovo. Ma su questo tema è ritornato spesso negli anni seguenti per sollecitare quanti hanno responsabilità nella città a darsi da fare perché tutti possano avere una casa e un lavoro. Tutto questo appare in sintonia con il recente documento in cui il Papa scrive: «Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, non si risolveranno i problemi del mondo e, in definitiva, nessun problema». LE INIZIATIVE DELLA CARITAS Non un’utopia ma un obbiettivo da raggiungere con
fatica e sacrificio cercando tutte le strade possibili per arrivarci; la Chiesa livornese in questi anni ha avviato la sperimentazione di alcune iniziative che potessero divenire esemplari per la città. Tra queste la casa dei mestieri che sarà inaugurata nei prossimi giorni nel nuovo centro Caritas di via Donnini, una struttura dove poter insegnare un mestiere a persone che si sono ritrovate senza un lavoro ma hanno desiderio di rimettersi in gioco ripartendo da attività magari semplici, ma che possono garantire loro un sostentamento. Sotto il coordinamento della Caritas persone esperte, che hanno cessato la loro attività produttiva, saranno disponibili ad insegnare un mestiere a chi cerca un lavoro con cui mantenere la propria famiglia. Anche sul fronte dell’emergenza abitativa è prezioso il ruolo della Caritas nell’assicurare un tetto a
situazioni di difficoltà segnalate dai servizi sociali, ma i bisogni sono molto superiori alle possibilità di intervento della Caritas e devono essere affrontati a livello politico, come ha sollecitato spesso anche il Vescovo in questi anni. Su queste idee monsignor Giusti ha lanciato l’idea provocazione di fare una lobby per i poveri per far convergere l’impegno di tanti a favore di chi ha più bisogno. Ma la politica locale non ha saputo dare risposte efficaci a queste istanze. La crisi economica ha anzi aggravato i problemi sociali che tornano spesso nel dibattito politico ma non sembrano trovare soluzioni adeguate. VERSO FIRENZE 2015 Per l’inizio del nuovo anno si sta intanto preparando un altro appuntamento significativo di riflessione sul tema dell’impegno politico dei cattolici: su invito del Serra Club, sarà a Livorno il
Lunedì 16 dicembre l’intitolazione del centro Alberto Ablondi
COME UN REGALO DI COMPLEANNO uasi come un regalo per il compleanno del Vescovo Alberto che era nato il 18 Q Dicembre, Lunedì prossimo16 Dicembre alle 18.30, il Vescovo Simone benedirà e intitolerà proprio a mons. Ablondi l’immobile della Diocesi di Via della Madonna 32, che attualmente ospita il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco. Il Centro, sarà un luogo di incontro e di accoglienza di realtà ecclesiali attente alla mondialità, all’ecumenismo, all’immigrazione. Alla cerimonia saranno presenti anche i membri dell’Associazione Ablondi.
prossimo 9 gennaio il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, la città dove nel 2015 si celebrerà il quinto Convegno nazionale delle Chiesa italiana che caratterizzerà il cammino ecclesiale del decennio in corso. L’intervento del cardinale sarà quindi particolarmente significativo per aprire la riflessione diocesana in vista dell’importante appuntamento nazionale che avrà come titolo «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo». Nella lettera invito con cui si è aperto il percorso verso Firenze 2015 si afferma, tra le altre cose, che «la vera questione sociale oggi è diventata la questione antropologica: la difesa dell’integrità umana va di pari passo con la sostenibilità dell’ambiente e dell’economia, giacché i valori da preservare sul piano personale (vita, famiglia, educazione) sono pure determinanti per tutelare quelli della vita sociale (giustizia, solidarietà, lavoro)».
LINEA di Pensiero di Luca Lischi
Osare si può sare. Osare nei tempi di crisi e offrire O luoghi di accoglienza e di formazione. Quella vera che permette di esercitare con professionalità un mestiere. Una Chiesa capace di osare. Che non tira i remi in barca ma che si avventura con fiducia verso il largo e prova a dare risposte per il lavoro con una "casa dei mestieri". Un luogo che ridona dignità alle persone rendendole protagoniste. Mettendo a frutto i loro talenti. Rendendo importanti coloro che spesso sono per la società solamente nullafacenti o disoccupati cronici. Ecco una casa che porterà dentro di sé le tante persone lasciate fuori e offrirà loro occasioni di rinascita. Un modo concreto di osare con la speranza di costruire una società meno distratta, meno indifferente, meno timorosa. Osare. Osare per superare le crisi.
II
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
15 dicembre 2013
Verso l’inaugurazione DELLE SORGENTI DI CARITÀ
Dal 27 dicembre 2013 al 1° gennaio 2014
A Papa Francesco serve una squadra
ESERCIZI DELLA CARITÀ «Io faccio nuove tutte le cose» Gli esercizi della carità nascono dalla voglia di osservare il mondo con gli occhi aperti sul vangelo della carità, attraverso il servizio in diverse realtà, la preghiera e il confronto,ma anche il divertimento e il gusto dello stare insieme, alla scoperta del "prossimo". PROGRAMMA Martedì 27 dicembre Arrivi entro le ore 17.30, a seguire, presentazione, sistemazione e cena 21.30 veglia di inizio Giornata tipo: 7.30 lodi, colazione e partenza per i diversi servizi 14.00 pranzo 15.00-16.30 Tempo libero 16.30 tempo di riflessione e di formazione 18.30 Eucarestia 20.00 cena e serata in fraternità Domenica 29 Dicembre Incontriamo la comunità di Bose alla Pieve di Cellole Martedì 31 Dicembre Capodanno in Caritas, animato da noi! Mercoledì 1 Gennaio A Roma da Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace DOVE? Casa San Giuseppe Via Mario Puccini, 68 Quercianella (LI) PREZZO 50,00 euro PORTA CON TE Bibbia, sacco a pelo o lenzuola, asciugamani, strumenti musicali Per informazioni e adesioni entro il 22/12: Sr Raffaelle FdC raffafdc@gmail.com P.Francesco CM fragus@gmail.com
Mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di CampobassoBojano, presidente della Commissione episcopale su famiglia, lavoro, giustizia e pace della CEI, che sarà a Livorno il giorno precedente l’inaugurazione del nuovo centro Caritas in Via Donnini, interviene sull’esortazione del Papa Evangelii Gaudium
siste un vincolo inseparabile fra la nostra fede e i poveri. Non lasciamoli mai soli». E’ questa una delle tante indicazioni che Papa Francesco ha inserito nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, sull’annuncio del Vangelo, appena pubblicata. Ma che significato assume questo passaggio dal punto di vista ecclesiale? In un’intervista rilasciata alla Radio Vaticana in questi giorni ne ha parlato mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, presidente della Commissione episcopale su famiglia, lavoro, giustizia e pace della Conferenza episcopale italiana. Riportiamo le sue considerazioni, in vista del prossimo incontro con monsignor Bregantini proprio a Livorno, in occasione dell’inaugurazione della struttura di via Donnini.
«E
«Ponendo il Vangelo al centro è chiaro che i poveri diventano i protagonisti primi del Vangelo - continua Bregantini - Quindi c’è una correlata interconnessione in tutta l’Esortazione tra l’aspetto teologico, l’aspetto spirituale, l’aspetto pastorale e quello antropologico. E’ un documento molto, molto serrato; facile di lettura; lungo, questo sì, è abbastanza lungo, ma che lascia nel cuore un senso di pienezza per cui i poveri non sono guardati con compassione, ma con restituzione». A proposito di giustizia sociale, il Papa scrive anche "non basta non compiere errori dottrinali. Bisogna evitare anche indulgenza o complicità verso situazioni di ingiustizia". Sono parole molto forti! «Questo ha riequilibrato tutta una serie di problematiche che abbiamo avuto negli anni passati, dove certi tipi di peccati venivano evidenziati e certi altri venivano taciuti o sottaciuti come se fossero benevolmente capiti: gli affari sono affari, etc… E invece c’è una dimensione del Vangelo che accoglie e raccoglie, cambia e modifica tutta la vita del cristiano, a tutti i livelli, anche l’aspetto sociale e politico, amministrativo: cioè una testimonianza di un cristiano retto nel cuore, retto e chiaro in famiglia, casto e limpido nelle relazioni quotidiane, ma anche trasparente nelle relazioni sociali ed economiche". La Chiesa non è una dogana, ma la casa paterna dove c’è posto per ciascuno". Quali conseguenze deve avere questa affermazione del Papa nella nostra vita ecclesiale? «Quello che lui chiama la misericordia come vertice di tutte le virtù. Lo abbiamo posto anche noi come diocesi a Campobasso: abbiamo fatto un anno dedicato al riscoprirsi figli di questo Padre di misericordia. Come è bella questa frase! E lo dice anche in relazione al confessionale. Cambia il tono delle prediche, anche se si devono dire cose difficili, non si dicano con condanna; anche se ci si trova davanti a certi preti in difficoltà o preti in situazioni complicate, il compito del vescovo con quel prete non è quello di rimproverare, ma quello di comprendere, di accompagnare. Così il parroco con i suoi fedeli e così i genitori con i loro figli: c’è tutto uno stile di paternità vissuta, fatta gustare, che diventa misericordia e dalla misericordia si fa gioia». Ecco, a questo proposito il Papa parla di un documento programmatico,
18 e 19 dicembre I GIORNI DELL’INAUGURAZIONE ALLE SORGENTI DELLA CARITÀ a nuova struttura Caritas in Lchiamerà Via Donnini, che si "Sorgenti di Carità" sarà inaugurata con un doppio appuntamento: MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE ore 21.00 (via Donnini) incontro testimonianza di mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso GIOVEDÌ 19 DICEMBRE Alle 9:30 Visita guidata nel nuovo centro Caritas con la presenza di mastri artigiani (ci sarà un falegname, ciabattino, sarta/ricamatrice e signora che fa pane e pasta fresca) Alle 12:00 taglio del nastro ufficiale con il Vescovo e le Autorità. A seguire messaggio di auguri di Natale del vescovo Simone Giusti e interventi del presidente della Fondazione Livorno (cofinanziatore dell’opera), avv. Luciano Barsotti e del presidente della Fondazione Caritas Livorno, suor Raffaella Spiezio. Alle 12:45, interventi e ringraziamenti. Alle 13:00, brindisi e buffet per tutti i presenti
dalle conseguenze importanti e esorta tutti ad applicarlo senza divieti né paure… «Il rischio in questo momento con Papa Bergoglio - così sorprendente - che è un rischio peggiore di altri, non è quello di contestarlo, ma è quello di ignorarlo! Di dire: "Lasciamolo dire, è bravo!". Io faccio questo paragone: è come se all’improvviso nella partita della Chiesa italiana sia uscito Papa Benedetto, per particolari situazioni di difficoltà fisica, e sia entrato Bergoglio. Bergoglio sta scombinando tutto il gioco, sta facendo un sacco di goal e la Chiesa - la squadra - vince con lui. C’è il rischio, però,
che poiché i goal li fa tutti lui, lasciamo fare solo lui. Questo è il rischio: che non giochiamo noi! Ed è questo l’appello pressante - lo si sente - quasi come dire: "Non lasciatemi solo! Il gioco non lo faccio io. Lo ho impostato, lo ho rilanciato, la squadra vince, ma vince se siamo compatti. Non basta che ci sia il goleador. Ci occorre una squadra d’insieme". Ed è quello che appare benissimo da tutto il documento». (L’intervista è su: http://it.radiovaticana.va/news/2013/12/02 /evangelii_gaudium._mons._bregantini:_i_ poveri,_protagonisti_del/it1-751800)
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
15 dicembre 2013
III
Una nuova proposta per valorizzare il lungomare
IL CONVEGNO DEL Serra Club
Il nuovo approdo della “Bellana”
Disciplina, obbedienza ed esempio ella affollatissima sala consiliare della Provincia di Livorno, presenti molte autorità, si è tenuta la conferenza organizzata dal Serra International di Livorno che aveva come tema :"La centralità dell’etica nel processo formativo". L’intervento è stato affidato ad una figura autorevole: il Comandante dell’Accademia Navale di Livorno dal 2011, Giuseppe Cavo Dragone, molto disponibile a rispondere all’invito rivoltogli, per dibattere su un tema assai delicato, ma fondamentale per la vita militare e civile. Il Presidente della Provincia, Giorgio Kutufà che ha fatto gli onori di casa, ha espresso il piacere e la soddisfazione di poter ospitare una figura così importante che contribuisce a tenere alto il prestigio della Marina Militare e dell’Accademia Navale. Il Vescovo Monsignor Giusti, nell’introdurre il convegno, ha sottolineato come la centralità dell’etica sia un titolo interessante che pone diverse questioni, prima di tutto quella di come formare un buon cittadino, tenendo come fondamenti ineludibili i valori della Costituzione i quali delineano un sogno di Patria, di convivenza. Però per poter garantire questo sogno, dobbiamo avere la pazienza di dare luogo ad un processo che deve tenere conto della maggioranza e che faccia maturare le decisioni senza far sorgere censure e intolleranze. Il valore che deve fare da collante è la Costituzione e vanno evitati gli scontri che possono compromettere l’unità nazionale: "ci vuole una attenta conservazione della Costituzione affinché la gente non si senta estranea a casa propria". Il Comandante dell’Accademia Navale Cavo Dragone, nel prendere la parola ha voluto ricordare l’espressione del filosofo Emanuele Kant il quale diceva che la sua anima si riempie nel guardare il cielo stellato sopra di lui e nel guardare la legge morale dentro di sé ed entrambe le commenta con la propria coscienza. E’ importante dunque radicare una forte etica della responsabilità per far si che la formazione di ciascun giovane non venga improvvisata e che ci sia una identità di obiettivi fra formatori e formati. L’esperienza formativa poggia su quattro tipi di valori: quelli morali, sulla centralità della persona, sull’esempio e infine l’etica della responsabilità che prepara a quell’autonomia per essere in grado di fare delle scelte. L’etica militare non deve essere vista come sistema chiuso ed autoreferenziale ma pienamente inserito nella società. Bisogna conoscere l’animo dei singoli perché ogni individuo ha in sé "un’infinità di individui viventi" e la metodica nell’osservazione è
Le parole dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in occasione del convegno promosso dal Serra Club dal titolo «La centralità dell’etica nel processo formativo»
N
necessaria per creare un ambiente dove poter comprendere l’individuo. E’ poi fondamentale curare la dimensione dell’essere oltre a quella del fare, cui va unito il processo di autoconoscenza con un aiuto esterno che favorisca la propria individualità e faccia nascere l’autostima. Gli strumenti usati sono; la disciplina l’obbedienza e l’esempio. La disciplina, elemento assai delicato nel processo formativo, non deve essere vista come pura coercizione e pressione perché ha come punto di arrivo l’autodisciplina. Cosa non facile all’inizio da comprendere perché la provenienza dalla famiglia che abitua alla negoziazione, viene a contatto con delle regole più severe e quindi nel soggetto, deve nascere la fiducia nel superiore e considerare la disciplina non come un coacervo di regole, ma come elemento che porta ad una autodisciplina che sviluppa un progresso nella personalità che si sente libera, equilibrata e matura. Lo sport infine è un altro aspetto molto importante perché sviluppa il carattere e la resistenza alle frustrazioni. Alla conclusione dell’intervento, il Comandante ha voluto ricordare una frase dell’Ammiraglio Birindelli scritta nel libro "Vita da marinaio": "l’Accademia Navale facendoti lavorare fino alla stanchezza estrema ti allena alla fatica; facendoti sudare duramente per ogni obiettivo da conquistare, ti fa conoscere la soddisfazione di raggiungerlo; insegnandoti a superare da solo ogni ostacolo, ti da fiducia in te stesso; ponendoti dei traguardi sempre più lontani ti insegna che solo il cielo è il limite delle tue possibilità". Monica Cuzzocrea
ALCUNE DOMANDE ALL’AMMIRAGLIO
L’entrata delle donne, la spiritualità, le missioni di pace: le novità dell’Accademia Ogni anno molti giovani fanno richiesta per entrare in Accademia. Quali sono le motivazioni alla base di questa scelta? «E’ indubbio che fin da sempre la Marina nell’immaginario di un giovane ha esercitato ed esercita un fascino notevole, legato principalmente al fatto che offre la possibilità di viaggiare e visitare molti luoghi e poi perché molte sono le specialità all’interno che offrono molti sbocchi. Un altro aspetto che viene visto con molto favore è l’alta tecnologia, i macchinari e i sistemi più complessi. Ultimamente vi è stato un cambiamento che è comune a tutte le Forze Armate per cui non viene più ricercato solo l’aspetto bellico, ma il guardare alle missioni di pace in sinergia con le forze civili. Dedicando poi uno sguardo speciale all’entrata delle donne nella Marina, oltre a sottolineare come siano le performances e le motivazioni equivalenti a quelle maschili, esse hanno una maggiore capacità di tenere più a contatto con la realtà esterna creando una osmosi positiva ed inoltre hanno portato una ventata di grazia!» L’equilibrio psico-fisico è quanto mai indispensabile per portare a termine gli anni di preparazione. Come e in che misura vi preoccupate dell’aspetto spirituale? «Le strutture militari hanno ovunque dei cappellani militari e hanno anche delle cappelle in tutti i reparti dove chi vuole può partecipare alla S. Messa. Anche all’interno dell’Accademia Navale c’è la cappella nella quale molti giovani vanno a pregare. La lontananza dalla famiglia e la solitudine, spingono molti giovani a recarvisi in preghiera e a prendere parte alle liturgie avendo oltretutto a disposizione il cappellano 24 ore su 24 che li aiuta anche dal punto di vista psicologico». In questi anni caratterizzati dalle innovazioni e dalla globalizzazione, quali ambiti hanno subito maggiormente dei cambiamenti e verso quale "orizzonte" pensate che sia doveroso guardare? «Alla fine degli anni ’70, nei primi dieci anni della mia carriera, vivevamo in modo molto forte la contrapposizione tra i due blocchi Est-Ovest. Dopo la caduta del muro di Berlino, la difesa aveva come impegno primario quello di guardare in special modo al subdolo e purtroppo l’infausto evento dell’11 Settembre ce lo ha dimostrato segnando una pagina molto triste della storia. Attualmente l’impegno va in due direzioni: per le calamità naturali e per le missioni di pace. Inoltre molti studiano Diritto Internazionale per gli impegni con le ONG e per le operazioni in Afghanistan insieme al volontariato civile». Mo.C.
el Salone del LEM a cura del Consorzio Nautico N di Livorno e dallo Studio di Ingegneria delle Strutture (SIS) è stata presentata alla città la proposta progettuale per il nuovo approdo “La Bellana” funzionale alla Nautica Sociale di Livorno. I lavori sono stati aperti da Piero Mantellassi, presidente del Consorzio Nautico, che ha specificato alcune caratteristiche del Consorzio, come quella di non avere scopi di lucro e che è basato sul volontariato, è nato 16 anni fa ed ha avuto recentemente il riconoscimento giuridico da parte della Regione. Le istituzioni di Livorno, Comune e Autorità Portuale, hanno programmato -ha detto Mantellassi- la realizzazione del porto turistico all’interno del Porto Mediceo e hanno manifestato la volontà di migliorarne la navigabilità all’interno dei Fossi cittadini anche ai fini dello sviluppo turistico. Per questi motivi il Consorzio Nautico ha evidenziato la necessità di delocalizzare più di 1200 imbarcazioni, oltre 700 tolte dal Porto Mediceo e oltre 500 dai Fossi, si tratta però di un numero largamente sottostimato. Il Consorzio si è fatto promotore di uno studio per valutare quali potevano essere le migliori condizioni logistiche ed economiche di tale spostamento tenendo conto del Protocollo d’intesa del 2009 firmato tra l’Autorità Portuale e il Comune. Il nuovo approdo è risultato lo specchio d’acqua della Bellana, collocato tra la Darsena Morosini e il Moletto Nazario Sauro. Questo sito, per la sua naturale morfologia risulta perfettamente in grado di accogliere la nautica da diporto, tra l’altro uno studio condotto dall’architetto Noli, commissionato da Autorità Portuale e Comune, era giunto alle stesse conclusioni. La presente proposta progettuale -ha chiarito Mantellassi- ipotizza dunque di riservare l’intera area della Bellana alla localizzazione della nautica minore da diporto nell’ottica di risolvere tutte le problematiche esistenti in città nel campo nautico. L’utilizzo dello specchio acqueo della Bellana non creerebbe nemmeno ostacoli alla normale funzionalità del Porto. Mantellassi ha poi dato la parola a colui che ha realizzato la proposta progettuale, che ha presentato come “l’ingegnere che lavora con Renzo Piano”, si tratta dell’ingegner Andrea Cecconi dello Studio di Ingegneria delle Strutture. Cecconi ha esordito dicendo che la proposta “è più del massimo ottenibile”, lo studio di fattibilità prevede 1250 posti per imbarcazioni medio piccole ed è stata elaborata cercando di soddisfare tutte le possibili interazioni con le preesistenti strutture storiche in ambito marino e urbano come la Darsena Morosini e il Cantiere Navale Azimut. Il progetto mira anche a valorizzare il nostro bel lungomare,“il più bel lungomare d’Italia come è stato definito qualche anno fa dal Corriere della Sera”, e infatti si propone di creare nuovi suggestivi spazi urbani, liberamente fruibili con nuove aree di aggregazione e passeggiate marine sino alla penetrazione in acque aperte con il collegamento alla Diga della Vegliaia. Quali sono allora i punti chiave della proposta? Creazione di nuovi 1250 posti barca, suddivisi in 810 per le barche piccole e 440 per le banche più grandi; mantenimento dello Scoglio della Regina e della sua area; conservazione dell’apertura al mare degli stabilimenti balneari come il Bagno Tirreno e il Bagno Nettuno; congruenza e integrazione con il Piano attuativo della Porta a Mare e con la viabilità già prevista dai Patti Territoriali. Si tratta inoltre di realizzare una viabilità interna con la creazione di 175 posti auto e la realizzazione di un parcheggio multipiano dotato di 825 posti auto, è prevista anche la possibilità di un Polo di Manutenzione allo scopo di condurre una operazione di risanamento ambientale vista l’attuale presenza di cantierini altamente inquinanti. Il progetto è compatibile con l’adiacente Darsena Morosini che è a servizio di Mega e Giga-Yacht, inoltre con il nuovo posizionamento della diga di Ponente si può ottenere un allargamento del canale di ingresso al Porto per navi di grandi dimensioni come è richiesto dal mercato nautico. Il progetto prevede la creazione di un nuovo spazio urbano porticato e un nuovo spazio panoramico con passeggiata pedonale anche ciclabile, inoltre l’intero intervento è eco-sostenibile grazie all’uso di tecnologie connesse alle fonti rinnovabili. L’ingegner Cecconi ha terminato l’illustrazione della sua proposta dicendo che “un progetto così non si può fare accontentando tutti, ma ci vuole coraggio, quel coraggio che ebbero i nostri antenati nel realizzare le prime strutture del Porto”. Nel successivo dibattito sono poi intervenuti: Campana per l’Autorità Portuale, Milani per i Piloti del Porto, l’assessore al Comune Gulì e l’assessore della Provincia Nocchi. Gianni Giovangiacomo
IV
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
15 dicembre 2013
Agenda del VESCOVO
VENERDÌ 13 DICEMBRE Nella mattina, udienze laici in vescovado 18.00 presentazione del libro "Corri tempo s’ avvicina la festa " alla parrocchia di S. Rosa SABATO 14 DICEMBRE 11.00 S. Messa per l’Associazione combattenti alla chiesa di San Ferdinando 13.00 incontro conviviale con il consiglio IDSC 16.30 incontro su Pio Alberto Del Corona e presentazione del fumetto, in vescovado DOMENICA 15 DICEMBRE 11.00 in occasione della visita pastorale al VI vicariato, S. Messa alla chiesa di Ss. Cosma e Damiano a Nugola 15.30 incontro con le religiose all’Istituto Maria Ausiliatrice LUNEDÌ 16 DICEMBRE 18.30 intitolazione a mons. Alberto Ablondi dell’immobile di via della Madonna 32 21.00 novena di Natale e benedizione dei fidanzati al V vicariato alla chiesa di S. Stefano a Castelnuovo della Misericordia MARTEDÌ 17 DICEMBRE Nella mattina, udienze clero in vescovado 12.00 auguri ecumenici di Natale 16.00 S. Messa di Natale per l’Associazione cattolica operatori sanitari (acos) all’Ospedale 20.00 incontro conviviale di Natale con i Lions allo Yacht Club MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE 8.30 S. Messa di Natale allo Stabilimento ENI 18.00 in vescovado, incontro con gli insegnanti di religione delle scuole superiori 21.00 novena di Natale e benedizione dei fidanzati al VI vicariato alla chiesa di S. Ranieri a Guasticce 21.30 incontro con mons. Bregantini in occasione dell’inaugurazione del Centro "Sorgenti di Carità" in Via Donnini GIOVEDÌ 19 DICEMBRE 12.00 auguri alla città: inaugurazione del nuovo centro Caritas di Via Donnini "Sorgenti di Carità" 18.15 Natale dell’allievo in Accademia Navale 21.00 novena di Natale e benedizione dei fidanzati al III vicariato alla chiesa della SS.ma Trinità (Cappuccini) VENERDÌ 20 DICEMBRE Nella mattina, udienze laici in vescovado 12.30 il Vescovo partecipa agli auguri in Prefettura 18.00 S.Messa di Natale, novena di Natale e benedizione dei fidanzati al II vicariato alla chiesa di S. Matteo 21.00 novena di Natale e benedizione dei fidanzati al IV vicariato al Santuario di Montenero SABATO 21 DICEMBRE 8.00 pellegrinaggio diocesano mensile al Santuario di Montenero, a seguire S. Messa 10.00 ritiro di avvento dei politici al Santuario di Montenero (vedi locandina pag. 8) 18.00 S.Messa di Natale, novena di Natale e benedizione dei fidanzati al I vicariato alla chiesa di S. Caterina DOMENICA 22 DICEMBRE 9.30 visita e S.Messa alle suore anziane dell’Istituto di Via dell’Ambrogiana 11.15 S. Messa alla chiesa di S. Ferdinando
Diocesi informa Alla parrocchia dei SALESIANI
Martedì 17 Dicembre alle 21.00
Pace: utopia o realtà? l culmine della guerra «A fredda, quando il mondo stava ancora venendo a patti con la minaccia costituita dall’esistenza e dalla proliferazione di armi di distruzione di massa, Papa Giovanni scrisse quella che è stata definita "una lettera aperta al mondo". Era un appello sentito di un grande Pastore, vicino al termine della propria vita, affinché la causa della pace e della giustizia venisse promossa con vigore in ogni settore della società, a livello nazionale e internazionale» (Benedetto XVI). La pace in terra è l’ultimo desiderio espresso da Giovanni XXIII poco prima del termine della sua vita terrena. Il Papa
Buono si rivolge a «tutti gli uomini di buona volontà», credenti e non, per far sì che la Chiesa cominci a guardare a un mondo senza confini e senza blocchi, ricercando ciò che unisce, non ciò che divide. A cinquant’anni dalla sua pubblicazione, questo documento mantiene il suo carattere universale e pertanto la sua attualità: in un mondo diviso da migrazioni, guerre, ingiustizie … è ancora possibile una speranza per il futuro? Di questa grande enciclica se ne parlerà martedì 17 dicembre alle ore 21, alla chiesa del Sacro Cuore, con l’intervento del Preside della Facoltà di Scienze della Pace dell’Università di Pisa.
150° ANNIVERSARIO NASCITA DI PIETRO MASCAGNI Verso il fascino del novecento In viaggio con pietro Mascagni Un livornese nel mondo ABOUT MASCAGNI …VIDEO STUDIO DI Giovanna Talà, ARTISTA della FOTOGRAFIA VENERDÌ 20 DICEMBRE 2013 ORE 16.00 Sala BADALONI Biblioteca labronica Intervengono Mario Tredici: Ass. alla Cultura Comune di Livorno Albarosa Lenzi Barontini: Musicologa Alberto Paloscia: direttore artistico Teatro Goldoni Teresa Giannoni: Giornalista Olimpia Vaccari: Storica dell’ Arte Valeria della Mea: Uff. Stampa Teatro Verdi di Pisa Nino Saccà: Presidente Studi e Iniziative Mascagnane
Domenica 15 dicembre alle 18.00
Concerto di Natale al Santuario di Montenero gni anno durante il periodo natalizio sono molteplici le iniziative che O vengono organizzate, in luoghi diversi e con anime e caratteri eterogenei, dalle numerose realtà musicali presenti a Livorno. In occasione delle prossime festività il coro polifonico Rodolfo Del Corona, in collaborazione con il coro Domenico Savio e l’Ensemble Bacchelli, presenta un "Concerto di Natale" che vedrà la polifonia a cappella di compositori classici e contemporanei (di cui sono stati selezionati pezzi dallo spirito prettamente natalizio) alternarsi a brani per coro e orchestra, dai celebri "Ave verum" e "Laudate Dominum" di Mozart fino alla suggestiva "Messa in Sol Maggiore" di Schubert. Il concerto si terrà domenica 15 dicembre alle ore 18. Come luogo dell’evento è stato scelto il Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, che per tradizione, prestigio e spiritualità rappresenta la cornice ideale per ospitare questa esecuzione, che vede impegnate tre tra le più importanti associazioni musicali livornesi.
BREVI DALLA DIOCESI
Pio Alberto Del Corona SABATO 14 DICEMBRE ALLE 17.30 Incontro sul tema: “Mons. Pio Alberto Del Corona, illustre figlio della Venezia e Livorno”, nel Salone Fagioli del Vescovado. L’incontro sarà preceduto, alle 16.30, da una S. Messa in Gregoriano cantata dalla Schola Cantorum Gregoriana del Coro “Pio Alberto Del Corona”, nella Chiesa di S. Andrea. Al termine dell’incontro sarà presentato il volume a fumetti “Un cammino di Santità”, sulla vita di Del Corona, realizzato dalla Pharus editore librario della Diocesi.
Società Asili Infantili di Carità MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE ALLE 18.30 L’assemblea dei soci della Fondazione Società Asili Infantili di Carità è convocata per il giorno mercoledì 18 dicembre 2013 alle ore 18,30 (seconda convocazione) presso la sede di Via Liverani 6 con il seguente ordine del giorno: - Comunicazioni del presidente - Presa visione bilancio consuntivo 2012 e preventivo 2014; - Varie eventuali;
Cooperatori Paolini SABATO 21 DICEMBRE ALLE 16.00 Presso le Suore paoline di Via Corcos 63, S. Messa e a seguire incontro con don Antonio Tarzia, direttore della rivista "Jesus" di Milano
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
15 dicembre 2013
V
Giovanni, il profeta più grande di fede può richiedere un attimo, entrare davvero con consapevolezza nel progetto di Dio può richiedere anni. Ci vuole tempo non solo per accompagnare la crescita spirituale di un credente che giunge alla maturità, ma anche per formare persone responsabili, che possano impegnarsi a tutti i livelli per l’evangelizzazione e la crescita della Chiesa. Vale davvero la pena di crescere nel Regno di Dio, che sembra non arrivare mai? E vale davvero la pena affrontare i lunghi percorsi di preparazione che portano a diventare discepoli, corresponsabili, partecipi della missione di Cristo e della Chiesa? Soprattutto per chi si impegna nell’evangelizzazione diventa possibile rispecchiarsi nella domanda del Battista: che cosa, chi occorre aspettare?
SPUNTI BIBLICI Irrobustite le mani fiacche I profeti nella storia di Israele appaiono come coloro che seppero essere massimamente “consapevoli del momento”. La liturgia della III domenica di Avvento propone un brano dal libro del profeta Isaia che ci mostra l’aspetto ottimista e propositivo della consapevolezza profetica: in un’epoca di smarrimento e disperazione, il profeta mostra una via, apre una possibilità, vede l’azione di Dio laddove tutti non sanno scorgere altro che delusione e fallimento. Il momento di cui si parla infatti non è considerato secondo l’ottica puramente mondana, ma alla luce della parola di Dio. Altri testi profetici mostrano un movimento opposto: mentre tutti sono sicuri del proprio potere, del proprio successo, il profeta vede i segni della disgregazione e della catastrofe imminente. La vera profezia dunque si discosta sia dalla propaganda trionfalistica, sia dal crollo emotivo di chi si sente perduto. I veri profeti, lo ricorda anche Gesù, furono sempre contestati: sia quando criticavano l’arroganza fallace, sia quando prospettavano la speranza nel nome di Dio. Testimone coraggioso Nel presente anno liturgico non si ascolterà il vangelo della seconda domenica di Avvento, per cui verrà a mancare il primo pannello del dittico riguardante Giovanni Battista. Resta il vangelo della terza domenica, che si presenta come una retrospettiva, una riflessione generale sul suo ruolo, messo a confronto con il Regno di Dio annunciato da Gesù. Un elemento tuttavia è presentato con chiarezza: Giovanni è in carcere, arrestato per la sua lucida coerenza nel condannare il peccato del re: il suo matrimonio illegittimo. Giovanni osa criticare la libertà sessuale del re. Questo aspetto del suo messaggio risulterebbe scomodo anche oggi; ma conferma quanto si diceva sopra: che il vero profeta si trova sempre in posizione precaria, difficile. Proprio l’ingiusta, anche se prevedibile, persecuzione è il punto di partenza della domanda di Giovanni, della preghiera che egli rivolge a Gesù. Esso è anche il dubbio che coinvolge noi oggi: perché il malvagio trionfa? Fino a quando la prepotenza avrà comunque il sopravvento? La venuta di Gesù non doveva porre rimedio a tutto questo? Ponte tra l’Antico e il Nuovo Testamento L’interrogativo del Battista si ricollega dunque alle grandi suppliche dell’Antico Testamento, condensa tutta l’attesa, la speranza che attraversa il popolo di Israele, dai Patriarchi fino al ritorno dall’Esilio. Quando si compiranno le promesse di Dio? E come? Giovanni è il ponte tra l’Antico e il Nuovo Testamento non solo perché battezza e presenta il Cristo, ma più ancora perché incarna, con la sua vita e le sue parole, la grande invocazione di giustizia e di pace che sale
dalla parte migliore del popolo di Israele, quella che si conserva costantemente fedele a Dio. Il compimento imprevedibile Gesù non libera il Battista dal carcere. Sarebbe stata probabilmente la risposta attesa, se non da lui, almeno dai suoi messaggeri. Gesù non si mette a capo di una rivolta contro Erode o contro i romani. A ciò potremmo aggiungere un ulteriore motivo di delusione, che ogni ascoltatore attuale del Vangelo ben conosce: anche Gesù subirà la stessa sorte di Giovanni, una sorte simile a quella di tutti gli altri profeti. Il compimento dunque non segue la linea della rivalsa o del trionfo militare. Ma nella risposta di Gesù traspare un segno che riguarda anche il Battista, e tutti coloro che soffrono come lui. L’attenzione per i poveri Il Regno è arrivato per i poveri. L’azione di Gesù non si interessa di fatti in primo luogo militari, o politici, o economici, ma si rivolge innanzitutto a sanare le ferite dei poveri. Il miracolo che avviene per primo non è la sconfitta dei potenti, ma l’annuncio agli ultimi, che divengono i primi: «Ai poveri è annunciata la Buona notizia». La risposta si conclude con una beatitudine: fin da subito, chi accoglie l’annuncio, chi non si scandalizza di Gesù, comincia ad entrare nella gioia del Regno. Il più grande tra i nati di donna Il brano si conclude con un
elogio del Battista. Gesù interroga le folle sul mistero della sua persona, con una serie di domande che ne mettono in evidenza il carattere straordinario e sorprendente. Come è possibile che Giovanni abbia avuto un simile seguito? Egli non era una “canna agitata dal vento”, uno che segue le mode e le convenienze dell’istante effimero. Così capita a molti personaggi mediatici dei nostri giorni, che incarnano per un breve lasso di tempo una moda, una tendenza, e poi svaniscono nel nulla. Giovanni non era neppure un potente, uno dei grandi della storia, che “abitano nei palazzi del re”. Gesù sa interpretare la vicenda di Giovanni meglio ancora di Giovanni stesso: il profeta disarmato, che attira l’interesse più dei re, più dei loro cortigiani, è evidentemente una prefigurazione del Regno di Dio, con la sua forza di rovesciamento. Ma la realtà del Regno è ancora più radicale: davvero gli ultimi sono i primi, e il più piccolo del Regno è «più grande» del Battista. Ciò che viene sconvolto sono le stesse categorie di “grande” e “piccolo”: nel Regno di Dio vale solo l’adesione alla sua grazia e alla sua carità. PER GLI EDUCATORI: l’esperienza dell’attesa dubbiosa Il risultato mancante A volte l’educatore si trova di fronte ad attese molto lunghe, senza poter vedere i risultati sperati. Uno dei nodi più drammatici è la lunghezza dei processi formativi: l’adesione
La costanza educativa e autoeducativa Si potrebbe dare una risposta puramente tattica, attendistica. La risposta di Gesù riguarda invece un aspetto sostanziale: il modo stesso di concepire il Regno di Dio. Il problema non è tanto il ritardo, ma il modo con cui il Regno si presenta. Il Regno è già arrivato, ma non come il Battista si aspetta. Per l’educatore dunque si pone una duplice sfida: riconoscere i tempi del Regno, la sua qualità specifica e il suo modo di manifestarsi nella storia. Al riguardo, è preziosa la riflessione della seconda lettura sulla costanza: il paragone con l’attività dell’agricoltore permette di vedere già in azione il dinamismo del Regno, che è già seminato, che sta già crescendo; una volta che il lavoro preliminare è stato fatto, non resta che attendere, con costanza, la pioggia, senza lasciarsi abbattere. Oltre la profezia Giovanni è un profeta coraggioso e certamente va imitato in questo: ma per gli educatori del nostro tempo, che vogliano essere anche evangelizzatori, la qualifica profetica non è sufficiente. Gesù non ci abilita soltanto a denunciare la malattia, ma egli per primo comincia a guarirla. Noi riceviamo da Dio la forza stessa del suo Spirito, attraverso la liturgia e i sacramenti, che permette di andare oltre la denuncia, per introdurre alla realtà stessa del Regno. Il carisma profetico, ricevuto nel Battesimo, si integra con quello sacerdotale e regale, che attraverso la carità attinta da Dio e vissuta nell’esistenza quotidiana permettono di entrare effettivamente nel Regno, in attesa del suo compimento. Alla fretta di vedere i risultati, si sostituisce l’attesa paziente e la capacità di riconoscere i frutti già operanti del Regno, che fioriscono accanto alle nostre croci. Il Battista non fu liberato dalla sua persecuzione, e neppure noi lo saremo: ma potremo sopportarla nella gioia di vedere che nonostante tutto il Regno sta già fiorendo. Dal Sussidio CEI per l’Avvento
SpecialeAVVENTO
AVVENTO 2013: DOMENICA 15 DICEMBRE.........
VI
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
15 dicembre 2013
PARROCCHIA S. Andrea
ARRIVANO I «PUNTI CUORE» volte le cose belle accadono. Piccole magari, ma che nell’insieme ridanno speranza. Questa volta la buona notizia arriva dalla parrocchia di Sant’Andrea e dalla Conad “Pontino” di Via delle Lastre 26. Si tratta di una raccolta punti a favore della Caritas parrocchiale che terminerà il 31 maggio 2014. E’ stato proprio il Direttore del punto Conad a contattare Don Edoardo, proponendogli l’ iniziativa. «Tutti coloro che faranno la spesa in questo supermercatospiega Don Medoripotranno leggere in fondo allo scontrino i Punti Cuore che hanno accumulato su quella spesa, 1 ogni 10 Euro». Al raggiungimento di 50 punti la Conad assegnerà un buono di 5 Euro alla parrocchia. «A fine maggio 2014, verrà fatto un bonifico direttamente sul nostro conto, e noi destineremo quei soldi alla Caritas parrocchiale». I Punti cuore non andranno a intaccare la raccolta punti Conad che andrà avanti regolarmente. «La Conad avrà un ritorno di immagine e magari un incremento di clienti, i clienti a loro volta, senza dover spendere un Euro in più, potranno sostenere le situazioni difficili della parrocchia». G.S.
A
Nella giornata mondiale della lotta all’AIDS
Il virus dimenticato
Le scuole Borsi ALL’UDIENZA DEL PAPA
Tra i programmi scolastici c’è anche «sorella natura» Studenti ed insegnanti in piazza S.Pietro all’insegna dell’ecologia
DI
FEDERICA LUCHETTI
emperature gelide in piazza San Pietro mercoledì 27 Novembre quando Papa Francesco ha tenuto l’udienza generale, ma così tanta emozione tra i presenti da riscaldare davvero i cuori. Sono infatti entusiastici i commenti a caldo dei ragazzi livornesi che hanno partecipato all’udienza. Una comitiva di oltre 130 persone tra studenti e insegnanti della Scuola secondaria di primo grado “G.Borsi” -
T
guidata dalla dirigente scolastica Maria Giusti. Un tuffo nella capitale per aderire all’iniziativa promossa dalla Fondazione «Sorella Natura», da anni ormai impegnata nello sviluppo della cultura e dell’educazione ambientale, ispirandosi al messaggio di San Francesco d’Assisi. Al di là delle differenze di razza o religione tra i presenti. La proposta della Fondazione, rivolta a tutte le scuole italiane, prevedeva la partecipazione all’udienza papale, incentrata sul rispetto e sul valore della natura, valori universali,
appunto, al di là dei credi religiosi. I ragazzi livornesi, nonostante il freddo pungente e l’attesa, sono riusciti a posizionarsi vicino alle transenne per vedere dal vivo Papa Francesco e tentare di rivolgergli un saluto. La papamobile è passata più volte davanti ai ragazzi che hanno visto da vicino come Papa Francesco si relazionasse con le persone di tutto il mondo, soprattutto con i più piccoli. «Mi ha colpito molto – ha detto un ragazzo vedere così tante persone riunite in uno stesso posto per lo
stesso motivo, in una delle piazze più famose al mondo». I partecipanti all’udienza erano tutti ragazzi particolarmente sensibilizzati al tema della saggia ecologia ed erano stati invitati ad elaborare, nei mesi precedenti, un tema dal titolo «Perché il Papa ha scelto il nome di Francesco». E proprio nel nome si veicola, del resto, il messaggio del «Cantico delle creature» e della saggia ecologia. Durante l’udienza sono state distribuite dal Corpo forestale dello Stato alcune piantine di noce, scelte come
simbolo della «saggia ecologia» e benedette dal Santo Padre. Un albero di noce, visto come elemento concreto di economia solidale e sviluppo sostenibile. Un albero che si coltiva dalle Alpi alla Sicilia, scelto come simbolo in quanto è l’albero all’ombra del quale una tradizione vuole sia stato battezzato Gesù, emblema anche della continuità generazionale nella famiglia oltre che di solidità e continuità. La Scuola Borsi lo pianterà nel giardino della succursale Pazzini, in via S. Gaetano.
omenica 1 dicembre sono stati in tanti D a indossare il fiocchino rosso simbolo della lotta contro una malattia di cui negli ultimi anni si sente parlare forse meno. E’ questa la data infatti in cui si celebra la Giornata mondiale contro l’AIDS. Con questa occasione il Direttore dell’Unità operativa Malattie Infettive di Livorno, Dottor Spartaco Sani, ha presentato alcuni dati sui casi di AIDS nella nostra città e provincia. «Il dato preoccupante, che comunque non deve creare allarmismo, è che negli ultimi anni i casi di nuove infezioni mantengono una costanza che, se anche non è in crescita, non tende a diminuire». Dal 1985, anno del primo test HIV, i pazienti seguiti nelle strutture ospedaliere di Livorno e provincia sono stati circa 600, di questi, l’85 per cento di loro sono in terapia. Dal 1999 le nuove infezioni registrate si contano in 418 casi, il 73,5% sono uomini. «La buona notizia è che se prima l’AIDS era una malattia mortale, dopo la scoperta delle nuove terapie dal 1996-97 è diventata curabile, facendo condurre una vita praticamente normale a chi ne sia affetto. Non c’è disciplina in cui il successo avuto con terapia sia paragonabile». Altro dato da tenere in considerazione è che associate all’AIDS, in questi ultimissimi anni sono riapparse altre malattie a trasmissione sessuale che si credevano sconfitte, in cima alla classifica la sifilide che forse è la conseguenza anche di un nuovo tipo di costume in materia sessuale. Il consiglio del Dottor Sani è quello di fare il test per l’HIV, gratuito e nel pieno anonimato. «Esiste una fetta di popolazione, circa il 25% che non sa ancora di essere sieropositiva, esserne coscienti prima che la malattia sia conclamata, permetterebbe una terapia preventiva e limiterebbe ancora di più i decessi per le conseguenze sul sistema immunitario. Detto questo c’è da dire che l’uso del profilattico resta ad oggi il metodo più sicuro per evitare il contagio». Giulia Sarti
Natura e SOLIDARIETÀ
Il cammino verso Montenero All’arrivo i camminatori hanno partecipato alla Messa e poi sono stati accolti dai volontari dell’Associazione Faggio Vallombrosano i è tenuta nella prima Domenica di SSantuario Dicembre la camminata verso il di Montenero organizzata dall’ASD Nordic Walking Livorno in collaborazione con l’Associazione Faggio Vallombrosano Onlus. Il gruppo, per la terza volta in questo autunno, si è ritrovato nella zona di Coteto, passando da Villa Corridi e poi Monterotondo, per arrivare fino al bosco soprastante il Santuario. 10 km di cammino non solo con l’intento di arrivare alla meta, ma anche di ammirare il bellissimo panorama e la natura delle colline livornesi. All’arrivo i camminatori hanno partecipato alla S. Messa e poi sono stati accolti dai volontari dell’Associazione Faggio Vallombrosano Onlus che hanno condiviso l’esperienza del sostegno a distanza, opera iniziata in Brasile da Don Rodolfo Cherubini – monaco
vallombrosano - e diffusa oggi anche in India, Honduras e Angola. E proprio dell’Angola ha parlato Geraldo, un ragazzo di Luanda, adottato a distanza nel 2002 da una famiglia di Firenze, che per motivi di salute è venuto in Italia nel 2011 e oggi, dopo essere
guarito in seguito a molte cure e alla tenacia di medici competenti, frequenta la scuola superiore a Livorno. L’incontro è stato occasione di scambio di esperienze e di conoscenza di due realtà attive in ambiti diversi, ma comunque vicini. Si ripeterà nei prossimi mesi e per chi volesse partecipare basta mettersi in contatto con i referenti dell’ASD Nordic Walking Livorno o del Faggio Vallombrosano. ASD Nordic Walking Livorno - Luca Cecchetto: 339.2616951 Faggio Vallombrosano Onlus – 0586.579913
TOSCANA OGGI
LA SETTIMANA DI LIVORNO
15 dicembre 2013
VII
Un nuovo pacchetto formativo per i ragazzi
L’intervista al presidente dell’ARCI MARCO SOLIMANO Per affrontare la crisi sociale, l’Arci di Livorno sostiene progetti di solidarietà, in collaborazione con vari Enti civili e religiosi
Mare d’amare: tre giorni all’Acquario
Solimano: «Dobbiamo ritrovare il senso di appartenenza a una comunità!»
«La città è ripiegata su se stessa» ella Sala del Relitto dell’Acquario di N Livorno è stato presentato alla stampa: “Mare d’amare”, il nuovo pacchetto DI FABIO
FIGARA
Arci è un ente di promozione sociale radicata su tutto il territorio nazionale, presente nella nostra città con cinquanta circoli e migliaia di tesserati, che si occupa di sport, cultura e volontariato, con uno sguardo particolare verso le problematiche della nostra società. A tale scopo, da circa 20 anni, i dirigenti locali hanno sviluppato un ramo dell’associazione per contribuire ad arginare o risolvere problemi di marginalità estreme, dinamiche che hanno visto un’ulteriore evoluzione con la crisi economica: è l’Arci Solidarietà, che si pone come una nuova realtà per la promozione della cultura della solidarietà nella politica e nelle istituzioni, e nella pratica di attività volontarie di supporto alle fasce più deboli. «Oggi possiamo ritrovare soltanto nelle associazioni e nei circoli il senso di appartenenza ad una comunità spiega Marco Solimano, presidente dell’Arci - La politica appare ormai come lontana dalla società, dalla vita quotidiana. E proprio per questo l’associazionismo può svolgere un ruolo fondamentale nella
L’
ripresa di un Paese in cui si assiste ad un accrescimento del soggettivismo a discapito di valori e progetti politici, tramite lo sviluppo di energie che sono presenti nei singoli territori». Attualmente l’Associazione gestisce servizi in convenzione con il Comune di Livorno, con l’Istituzione per i Servizi alla persona, con l’A.S.L. 6- Ser.t di Livorno, e vari centri di accoglienza tra cui la Casa delle Donne, il Centro Homeless e il SEFA, occupandosi così dell’accoglienza di soggetti senza fissa dimora, delle politiche abitative, del contrasto alle tossicodipendenze, delle politiche giovanili e, tramite un’importante collaborazione con la Casa circondariale de "Le Sughere", della realizzazione di progetti e attività socio riabilitative. Grazie al Laboratorio di Teatro all’interno del Carcere, è stato possibile trovare una forte intesa con Associazioni come l’ANPI, presentare i propri lavori a Effetto Venezia, portare gli spettacoli al Goldoni e alla Goldonetta, e realizzare il primo cortometraggio scritto e diretto con i detenuti de Le Sughere, interamente girato all’interno della
struttura, dal titolo "La prima volta", per documentare le prime 24 ore di coloro che varcano la soglia del carcere. «Aumentando la crisi abbiamo dovuto allargare i nostri campi di intervento, diversificando progetti e competenze. Ad esempio, per il problema delle abitazioni, esternalizzato dieci anni fa dal Comune a causa di evidenti difficoltà gestionali, stiamo portando avanti un servizio di "Portineria sociale", tramite il quale operatori debitamente formati si pongono come interlocutori tra gli abitanti dei luoghi deputati ad affrontare l’emergenza abitativa e gli Enti statali: una
presenza importante di ascolto, in cui le persone, circa 150, non si sentono più abbandonate, e un canale preferenziale per risolvere i problemi quotidiani». Purtroppo la crisi sul piano culturale ed economico crea difficoltà notevoli, considerando anche l’attuale distribuzione delle risorse. «Per sostenere l’apparato d’intervento sociale Livorno investe, attualmente, 35 milioni di Euro; di questi fondi il 60% è per gli anziani, il 25-30% per i giovani e solo il 10-15% per tutte le altre attività di solidarietà. È chiaro che bisognerebbe rivalutare la spesa pubblica per contrastare le altre marginalità crescenti. Inoltre, anche se ormai
sono ridotti quasi al nulla, bisognerebbe rivalutare gli investimenti nella cultura, il vero collante di una comunità. La nostra città ha infatti un grave problema culturale, è ripiegata su sé stessa, non ha più i valori di solidarietà che l’hanno contraddistinta nei decenni precedenti». E di fronte alle difficoltà del momento l’unica via da percorrere è la collaborazione con tutti. «Con la Caritas e con comunità come S. Egidio condividiamo valori e finalità, abbiamo collaborato e continuiamo a intenderci in merito a progetti e iniziative, e siamo sempre aperti a nuove proposte: ciò che conta è aiutare i bisognosi e far rispettare i diritti dei più deboli».
LE ATTIVITÀ DELLA FEDERAZIONE ANZIANI Eletta la nuova segreteria dei pensionati Acli FAP (Federazione Anziani e Pensionadelle Acli di Livorno ha riunito i proLpriti)a iscritti nei locali di Via Cecconi per eleggere la nuova Segreteria. Il Presidente delle Acli, Antonio Melani, nell’aprire l’incontro ha detto che con quella elezione si iniziava il percorso fondativo dell’associazione che doveva portare, nel prossimo futuro, al Congresso costitutivo vero e proprio. Il Presidente ha aggiunto che gli associati dovranno godere di servizi e convenzioni di favore ed è auspicabile che si possano porre in essere delle iniziative rivolte agli anziani per l’acquisto e la consegna della spesa alle loro abitazioni. Il vice presidente Anacleto Banchetti ha espresso la necessità di aumentare la visibilità della FAP con una maggiore presenza sul territorio e nei Circoli, intanto è già stato firmato un protocollo d’intesa con il Patronato con la volontà di entrare in contatto con quegli anziani non autosuf-
ficienti che molto spesso vivono nella solitudine. E’ opportuno sapere che la FAP, come si evince dal suo Statuto, fonda sul Messaggio Evangelico sull’insegnamento della Chiesa e sulla vita cristiana, sia l’impegno morale, che quello sindacale e politico. Un impegno dunque che è finalizzato alla promozione della condizione degli anziani e dei pensionati per l’affermazione dei loro diritti e la costruzione di una società che non li discrimini, ed assicuri, secondo giustizia, lo sviluppo integrale della persona in ogni fase della loro vita. Quali sono allora, in concreto, gli scopi della FAP? Tutelare gli anziani nei rapporti con la previdenza e l’assistenza pubblica e privata, promuovere le attività sociali e culturali, organizzare il volontariato sociale, contribuire al loro benessere mantenendo il loro ruolo attivo migliorandone le condizioni di vita, fare in modo che le loro esperienze conseguite nel corso degli
anni possano ancora essere messe a frutto, promuovere l’educazione alimentare, motoria e sportiva, e dar loro la possibilità di partecipare al turismo sociale. Dunque gli iscritti alla FAP vogliono anche essere protagonisti della vita sociale e politica continuando a partecipare, con i loro valori etici e sociali, a tutte quelle iniziative poste in essere dalle organizzazioni dei lavoratori. Al termine dell’incontro il Comitato Provinciale FAP ha proceduto all’elezione della nuova segreteria che risulta così composta: Segretario: Banchetti, vice segretario: Bonsignori, organizzazione dello sviluppo associativo: Resta. Gi. Gi.
formativo rivolto ai ragazzi della Scuola secondaria di primo e secondo grado. Il progetto è stato ideato dall’Acquario di Livorno con la collaborazione di strutture pubbliche e realtà commerciali di notevole importanza stanziate sul territorio cittadino e provinciale. Si va dall’Istituto di Biologia Marina di Piombino al Museo di Storia Naturale, con il coinvolgimento della Cooperativa Itinera, del Villaggio Miramare, dell’enoteca osteria Bacco e la Volpe e del ristorante Montallegro Orlandi: si passa così dal settore scientifico-educativo a quello ricettivo e dell’enogastronomia. L’iniziativa rientra nella “mission” di Costa Edutainment Spa, l’ente che gestisce l’Acquario di Livorno che, fra l’altro, si propone di sensibilizzare il pubblico giovanile all’uso sostenibile degli ambienti acquatici e in primo luogo dell’ecosistema del Mar Mediterraneo, e nello stesso tempo si propone di promuovere lo sviluppo turistico della nostra città. Il pacchetto didattico “Mare d’amare” prende in considerazione non solo i giovani livornesi, in quanto è impostato su tre giorni di attività, ma vuole costituire un’attrazione per gli studenti di tutto il territorio nazionale. Per loro il primo giorno si apre con l’ingresso al Villaggio Miramare che si trova a pochi passi dal mare ed è aperto tutto l’anno, e sarà il luogo del pernottamento. Da qui partirà la visita guidata all’Acquario che è dotato di ben 32 vasche espositive ricche di oltre duemila animali di 300 specie diverse. In questo luogo gli studenti potranno usufruire anche di una visita guidata particolare chiamata:”Dietro le quinte”, che permette di vedere come vengono mantenute le vasche dell’Acquario, la preparazione del cibo per i pesci, le analisi chimico-fisiche che servono a mantenere le migliori condizioni di vita per gli animali. Nel secondo giorno si lascia Livorno per l’Istituto di Biologia Marina di Piombino che è dotato di un interessantissimo laboratorio didattico che si avvale di 14 stereo-microscopi Leica e di banchi da laboratorio dove possono lavorare contemporaneamente più di 30 studenti sui materiali marini raccolti da loro stessi. I ragazzi, con l’aiuto di appositi retini, possono condurre delle vere e proprie esercitazioni anatomiche, ad esempio sezionando le branchie di alcuni pesci. Alla sera si terrà una cena in uno dei ristoranti aderenti all’iniziativa (Enoteca Bacco e la Volpe di Rosignano oppure il ristorante Orlandi di Montenero), cena che avrà l’apporto della associazione Mr. Goldfish che è una emanazione europea della World Ocean Network, operante a Genova e in Liguria, che si propone di valorizzare il pesce di stagione pescato localmente, e suggerisce di consumare alcuni tipi di pesce senza mettere a repentaglio la sopravvivenza della specie, il tutto è perciò finalizzato all’uso consapevole e responsabile delle risorse ittiche. Il terzo ed ultimo giorno prevede la visita guidata al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, che è ormai un noto centro di educazione ambientale e anche un centro di ricerca sulla biodiversità. In prosecuzione della visita alla Sala del Mare, gli studenti saranno coinvolti nell’attività di ricerca del Museo riguardante lo studio dei cetacei. Il pacchetto didatticoformativo si concluderà nel pomeriggio in cui la Cooperativa Itinera proporrà il Tour dei Fossi in battello con il quale si potrà capire la storia originale di Livorno legata alle sue tradizioni marinare. Il costo del pacchetto formativo ammonta a 152 euro a persona ed è richiesto un minimo di 25 partecipanti, le prenotazioni vengono raccolte dall’agenzia Austral Viaggi S.r.l, specializzata nell’organizzazione dei viaggi. Gianni Giovangiacomo
VIII
TOSCANA OGGI 15 dicembre 2013
LA SETTIMANA DI LIVORNO