Libretto ordinazione lacorte

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DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO

SANTA MESSA PRESIEDUTA DA S.E. REV.MA MONS.

ANTONIO DE LUCA VESCOVO DI TEGGIANO-POLICASTRO CON IL RITO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE DI DON SIMONE LACORTE

POLICASTRO BUSSENTINO CHIESA CONCATTEDRALE S. MARIA ASSUNTA 4 LUGLIO 2015



Il rito dell’Ordinazione Presbiterale La liturgia dell’Ordinazione esprime con chiarezza qual’è l’identità del sacerdote, ne indica la missione a cui è chiamato e suggerisce i caratteri fondamentali della vita spirituale cui egli dovrà attenersi. Attraverso alcune parole entriamo nel rito per meglio comprenderlo e viverlo. “Eccomi”. Colui che deve essere ordinato viene chiamato per nome, si presenta e porta alle labbra una parola, programma di vita e chiave di volta nella storia della salvezza. Eccomi: nella tradizione biblica questa parola risuona quando Dio chiama per nome l’uomo, sua creatura e suo figlio. È l’eccomi di Abramo che, messo alla prova per sacrificare Isacco, si affida unicamente e totalmente a Dio. È in questa certezza che egli potrà diventare patriarca, fonte di benedizione per le future generazioni. È l’eccomi di una umile giovane di Nazareth ad un annuncio sconvolgente che completa quella promessa di benedizione. Maria accoglie senza domande il progetto misterioso di Dio, si lascia avvolgere dalla sua ombra, spalanca le porte del cuore ad un annuncio che disegna la salvezza per tutto il genere umano, si dichiara, con docilità ed amore, serva del Signore. È l’eccomi di ogni ordinando in cui risuona la viscerale abnegazione alla volontà di Dio che ci conosce, ci ama, ci chiama per nome; in esso risuona il desiderio di diventare in tutto un servo del Signore. Quell’eccomi è la sola cosa chiesta da Dio per inondare l’ordinando del suo Spirito e proseguire in lui il suo progetto di vita. “Noi scegliamo”. Tutta la Chiesa particolare chiede un nuovo sacerdote, l’intero popolo di Dio accoglie la disponibilità di un suo fratello, accerta l’esito positivo del discernimento da lui compiuto negli anni della formazione. È l’intera comunità ecclesiale, perciò, a verificare quella predi-

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sposizione alla chiamata del Signore che l’ordinando serba nel cuore e ben conosce con verità e con fede dopo gli anni di seminario. La comunità ecclesiale si fa così garante della strada percorsa dal figlio tratto dal suo seno, consapevole di accogliere un dono di Dio nella propria esperienza terrena. Solo nella Chiesa, innervata e vivificata dallo Spirito, madre e maestra, la sua vocazione ha potuto avere senso e trova pieno compimento ora quando il Vescovo dice: “noi scegliamo”. “Sì, lo voglio”. Il Vescovo interroga poi l’eletto per avere conferma del suo libero impegno a diventare presbitero, collaboratore dell’episcopato, servo del popolo di Dio, “sotto la guida dello Spirito Santo”. I principali impegni da adempiere, per l’ordinando sacerdote, sono: il ministero della Parola, la predicazione del Vangelo e l’insegnamento della fede cattolica. Condizione permanente per portare avanti questi impegni è il riconoscersi debole e bisognoso della fecondità dello Spirito. Ministro della Parola. Solo una viva relazione con la Scrittura può rendere sapiente l’annuncio, perciò per il presbitero è del tutto essenziale e indispensabile. Accogliendo la Parola nella propria esistenza si annunciano non già idee personali, ma Dio stesso che sempre si dona e si lascia incontrare nella buona novella di vita. E così, la predicazione del Vangelo precede e informa ogni altro impegno. Ministro del culto. Il novello sacerdote viene chiamato ad accogliere in prima persona la grazia donata nella celebrazione dei misteri di Cristo e dei sacramenti. È Gesù l’indiscusso protagonista di quanto il sacerdote compie per via sacramentale. Si celebrano i sacramenti anzitutto con un impegno costante ed un coraggioso programma di vita, facendo della propria vita quotidiana un’esistenza eucaristica per i fratelli.

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Uomo di preghiera. Il presbitero, impegnandosi a seguire Cristo come modello, è chiamato a fare della propria esistenza un incessante palpito di preghiera. Come Gesù ha scandito le proprie ore terrene pregando il Padre, dal Battesimo al Tabor, dal Getsemani al Golgota, così il sacerdote sa che solo pregando con assiduità può avere conferma della propria generosa devozione; può guardare correttamente le vicende della comunità a lui affidata; può intercedere per essa e contemplarvi il silenzioso agire dello Spirito; può riscoprirsi figlio di quel Padre nostro al quale tutto si consegna non assolvendo un dovere, ma desiderando ardentemente di proseguire in uno sperimentato e mai estemporaneo cammino spirituale. Consacrato. Il presbitero appartiene intimamente e radicalmente a Dio, agisce secondo il suo cuore, siede accanto alla sorgente della vita: totus tuus! Con l’Ordinazione non è concesso solo un ministero ma Dio conferisce un carattere spirituale indelebile allo scopo di servire da strumento di Cristo per la sua Chiesa. Così anche l’indegnità del presbitero non impedisce a Cristo di agire. Figlio obbediente. Accettati gli impegni, l’ordinando promette filiale rispetto ed obbedienza nelle mani del Vescovo. È l’ora di iniziare ad obbedire come Cristo al Padre, non considerando le proprie qualità e i propri talenti come un tesoro geloso, ma spogliando se stesso e facendosi obbediente fino alla totale donazione di se. Concittadino dei Santi. Mentre l’ordinando si prostra si cantano le Litanie dei Santi. L’assemblea liturgica apre le porte del Cielo per ricongiungersi con quella parte di famiglia che abita la Gerusalemme Celeste. Si invocano i viventi in Dio, quanti hanno camminato alla luce della sua Grazia. L’ordinando, sulle loro tracce, con la fronte a terra, comprende a qua-

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le altezza di vita è ormai chiamato. Dovrà percorrere con audace umiltà i sentieri della santità e del martirio. Ricolmo dello Spirito. È giunto il momento più importante del Rito. Tutto tace. Nessuna parola umana riesce a descrivere il mistero che uno splendido gesto compie per antichissima tradizione apostolica. Ora parla lo Spirito, trasfuso nella mente e nel cuore dell’eletto per l’imposizione silenziosa delle mani sul capo perché lo ricolmi, lo trasformi e lo consegni interamente a Cristo, chiamandolo come un nuovo apostolo. Rivestito di Cristo. La vestizione degli abiti liturgici presbiterali, la stola e la casula, e l’unzione delle palme delle mani con il Sacro Crisma, esplicitano l’appartenenza a Cristo operata nel sacramento. Le prime cose che ricevono quelle mani profumate sono il pane e il vino per il sacrificio eucaristico. Sono le offerte del popolo santo di Dio, frutto della comune generosità dei figli, che il presbitero dovrà offrire a sua volta quando celebrerà l’eucaristia. Fratello. Infine, il Vescovo abbraccia l’ordinato nella pace. Successivamente anche tutto il presbiterio lo accoglierà come nuovo fratello. Inizia la filiale collaborazione e la fraterna condivisione della vita.

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Preparazione alla messa

VENI CREATOR

1. Veni, Creator Spiritus mentes tuorum visita Imple superna gratia quae tu creasti pectora.

4. Accende lumen sensibus, infunde amorem cordibus, infirma nostri corporis, virtute firmans perpeti.

2. Qui diceris Paraclitus, Altissimi donum Dei, fons vivus, ignis, caritas, et spiritalis unctio.

5. Hostem repellas longius, pacemque dones protinus, ductore sic te praevio, vitemus omne noxium.

3. Tu septiformis munere, digitus paternae dexterae; tu rite promissum Patris, sermone ditans guttura.

6. Per te sciamus da Patrem, noscamus atque Filium, teque utriusque Spiritum credamus omni tempore.

7. Deo Patri sit gloria et Filio, qui a mortuis surrexit, ac Paraclito, in saeculorum saecula. Amen.

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RITI DI INTRODUZIONE

Mentre il Vescovo, i Concelebranti, l’Ordinando e i Ministri si avviano all’Altare si esegue il

Canto d’ingresso

INNO A CRISTO SIGNORE DEI MILLENNI

Schola Rit. Voce potente come tromba: Sono io alla porta e sto a bussare.

Assemblea:

f kA f k a Chri - stus

kC k k k k k he - ri et

ho - di - e,

I

k k k k Fi - nis et Prin-

I I k k k k k k k - ci - pi - um, Chri - stus Al - pha et O - me - ga. y ff k k k k k Ak k k j a Ip-si glo-ria in sae - cu - la! f k k k f a

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1. Celebrate il Signore perché è buono perché eterna la sua misericordia: nostra forza, a te voglio cantare tu, mio Dio, la mia misericordia. 2. Ave, madre di Cristo Salvatore, ave, soglia alla Luce per noi sorta, ave, stella ed aurora! Ave, o porta che il Signore ha chiuso ad Oriente! 3. Cristo Dio, o nuova Sapienza in ascolto qui stiamo alla tua porta facci docile il cuore, o Cristo luce buon Pastore, rischiaraci la mente. 4. Indirizza a giustizia ogni giudizio che la tua città dà alle sue porte. Custodisci le labbra a chi ha il tuo nome, tu purissimo "Si", Parola vera. 5. Folla oppressa afflitta sofferente ora attende davanti alla tua porta la tua mano, o medico di tutti, su ogni piaga che sanguina nel mondo. 6. Esultiamo in te, nostro rifugio alle porte di Sion, che ci strappi dalla soglia di tenebre la vita perché a tutti narriamo le tue opere. 7. A te Dio Amore Uno e Trino, in te siamo viviamo e ci muoviamo, a te Dio Amore in te e in noi gloria a te nei secoli dei secoli!

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Il Vescovo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’assemblea: Amen. Il Vescovo: La pace sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito. Il Vescovo: Fratelli carissimi, eleviamo insieme un canto di lode alla Trinità Santissima, per l’Ordinazione presbiterale di questo figlio carissimo, destinato a essere pastore per la Chiesa di Teggiano-Policastro. Per il Battesimo, è già parte viva del popolo sacerdotale ma, per l’imposizione delle mani, sarà consacrato ministro di Cristo, Maestro, Sacerdote e Pastore. All’inizio di questa celebrazione preghiamo, insieme con lui, Dio nostro Padre, perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in ricordo del nostro Battesimo, nella consapevolezza che ogni vocazione si alimenta, cresce e si irrobustisce mediante la seria e costante cura della vita divina ricevuta nel Battesimo.

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Il Signore ci rinnovi interiormente, perché siamo sempre fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono e sappiamo rispondere generosamente alla sua chiamata alla santità. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Il Vescovo prosegue: Dio eterno ed onnipotente, tu hai voluto che per mezzo dell’acqua, elemento di purificazione e sorgente di vita, anche l’anima venisse lavata e ricevesse il dono della vita eterna: benedici X quest’acqua, perché diventi segno della tua protezione in questo giorno a te consacrato. Rinnova in noi, Signore, la fonte viva della tua grazia e difendici da ogni male dell’anima e del corpo, perché veniamo a te con cuore puro. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea: Amen.

Il Vescovo prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il popolo, passando attraverso la navata della chiesa. All’aspersione tutti inchinano il capo e si segnano con il segno della croce. Intanto si esegue il canto.

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Kyrie (Messe de la Sainte Croix) La schola: Kyrie, eleison. L’assemblea:

a f D kz k k k kz k j Ky - ri - e, e - le - i - son. La schola: Christe, eleison. L’assemblea:

z k a f D k k k k k k j Chri - ste, e - le - i - son. La schola: Kyrie, eleison. L’assemblea:

a f D kz k k k kz k j Ky - ri - e, e - le - i - son. 13


Terminata l’aspersione il Vescovo torna alla sede. Il Vescovo dice: Dio onnipotente, ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno. L’assemblea: Amen.

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Gloria (Messe de la Sainte Croix) Schola ed assemblea:

k k k k k afE k k Glo

k k k k k k k -

ri-

af k k k k k k k m

kkk kkkk

-

a in ex - cel - sis

De - o!

Glo-

af k k k k k k k k k k k k j -

ri - a in ex-cel-sis

y j

De - o!

A due voci: Et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam, Domine Deus, Rex caelestis Deus Pater omnipotens, Domine Fili unigenite, Iesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris. R. Qui tollis peccata mundi, miserere nobis; qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis. Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Iesu Christe, cum Sancto Spiritu: in gloria Dei Patris. Amen. R. 15


Colletta Il Vescovo: Preghiamo. O Padre, togli il velo dai nostri occhi e donaci la luce dello Spirito, perché sappiamo riconoscere la tua gloria nell’umiliazione del tuo Figlio e nella nostra infermità umana sperimentiamo la potenza della sua risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. L’assemblea: Amen.

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LITURGIA DELLA PAROLA Prima lettura Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.

Dal libro del profeta Ezechiele.

2, 2-5

In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro». Parola di Dio. L’assemblea: Rendiamo grazie a Dio.

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Salmo responsoriale Il salmista:

d4 o a 4 k k k k k k j I nos - tri oc - chi d kk a k j

dal Salmo 122

s k k k k k

so - no ri - vol - ti

al Si-gno-re.

L’assemblea ripete: I nostri occhi sono rivolti al Signore. A te alzo i miei occhi, a te che siedi nei cieli. Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni. R. Come gli occhi di una schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi. R. Pietà di noi, Signore, pietà di noi, siamo già troppo sazi di disprezzo, troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti, del disprezzo dei superbi. R.

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Seconda lettura Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

12, 7-20

Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte. Parola di Dio. L’assemblea: Rendiamo grazie a Dio. Acclamazione al Vangelo Il diacono porta solennemente il Libro dei Vangeli all’ambone, mentre l’assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola. Alleluia, alleluia.

Cf Lc 4,18

Lo Spirito del Signore è sopra di me: mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia.

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Vangelo Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.

V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo Spirito. X Dal Vangelo secondo Marco. R. Gloria a te, o Signore.

4, 26-34

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore. L’assemblea: Lode a te, o Cristo. Il Vescovo bacia il Libro dei Vangeli e benedice l’assemblea.

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LITURGIA DELL’ORDINAZIONE


LITURGIA DELL’ORDINAZIONE

Presentazione ed elezione

Dopo la proclamazione del Vangelo ha inizio l’ordinazione presbiterale. L’ordinando è invitato dal diacono: Si presenti colui che deve essere ordinato presbitero. Il Diacono chiama per nome l’ordinando: Dalla Parrocchia San Nicola di Bari in Bosco Simone Lacorte. L’eletto risponde: Eccomi.

Il Vicario Generale domanda al Vescovo di ordinare per il ministero presbiterale colui che è stato riconosciuto idoneo: Reverendissimo Padre, la santa Madre Chiesa chiede che questo nostro fratello sia ordinato presbitero. Il Vescovo lo interroga dicendo: Sei certo che ne sia degno?

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Il Vicario Generale risponde: Dalle informazioni raccolte presso il popolo cristiano e secondo il giudizio di coloro che ne hanno curato la formazione, posso attestare che ne è degno. Il Vescovo: Con l’aiuto di Dio e di Gesù Cristo nostro Salvatore, noi scegliamo questo nostro fratello per l’ordine del presbiterato. L’assemblea, in segno di assenso, risponde:

a f 44 m

o k k k k k k k k k k Be - ne - di - cia - mo il Si - gno - re: a

k a f k k k k k k k k z k j lui o-no-re e glo - ria nei se - co - li.

Quindi il Vescovo tiene l’omelia. Segue una pausa di silenzio per la riflessione personale.

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Impegni dell’eletto Solo l’eletto si alza in piedi e si pone davanti al Vescovo, che lo interroga con queste parole: Figlio carissimo, prima di ricevere l’ordine del presbiterato, devi manifestare davanti al popolo di Dio la volontà di assumerne gli impegni. Vuoi esercitare per tutta la vita il ministero sacerdotale nel grado di presbitero, come fedele cooperatore dell’ordine dei vescovi nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo? L’eletto risponde: Si, lo voglio. Il Vescovo: Vuoi adempiere degnamente e sapientemente il ministero della parola nella predicazione del Vangelo e nell’insegnamento della fede cattolica? L’eletto risponde: Si, lo voglio. Il Vescovo: Vuoi celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel sacrificio eucaristico e nel sacramento della riconciliazione, a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano? L’eletto risponde: Si, lo voglio.

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Il Vescovo: Vuoi insieme con noi implorare la divina misericordia per il popolo a te affidato, dedicandoti assiduamente alla preghiera, come ha comandato il Signore? L’eletto risponde: Si, lo voglio. Il Vescovo: Vuoi essere sempre più strettamente unito a Cristo sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando te stesso a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini? L’eletto risponde: Si, con l’aiuto di Dio, lo voglio. Quindi l’eletto si avvicina al Vescovo, si inginocchia davanti a lui e pone le proprie mani congiunte in quelle del Vescovo. Il Vescovo: Prometti a me e ai miei successori filiale rispetto e obbedienza? L’eletto: Si, lo prometto. Il Vescovo: Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento. L’assemblea si alza in piedi.

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Litanie dei Santi Il Vescovo: Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché colmi dei suoi doni questo figlio che ha voluto chiamare all’ordine del presbiterato. L’eletto si prostra, tutti gli altri rimangono in piedi. Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Santa Maria, Madre di Dio,

prega per noi.

San Michele, SantiAngeli di Dio,

prega per noi. pregate per noi.

San Giovanni Battista, San Giuseppe, Santi patriarchi e profeti,

pregate per noi. prega per noi. pregate per noi.

Santi Pietro e Paolo, Sant’Andrea, San Giovanni, Santi Simone e Giuda, San Marco, Santi apostoli ed evangelisti, Santa Maria Maddalena, Santi discepoli del Signore,

pregate per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. pregate per noi.

Santo Stefano, Sant’Ignazio d’Antiochia, San Lorenzo, Sante Perpetua e Felicita, Sant’Agnese, Santi martiri di Cristo,

prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. pregate per noi.

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San Gregorio, Sant’Agostino Sant’Atanasio, San Nicola di Bari, San Basilio, San Martino, Santi Cirillo e Metodio, Sant’Antonio abate, San Benedetto, San Pietro Vescovo, San Cono, San Francesco, Sant’Antonio di Padova, San Domenico, San Francesco di Paola, San Gaetano Thiene, San Francesco Saverio, Sant’Alfonso Maria de’Liguori, San Giovanni Maria Vianney, San Rocco, Santa Caterina da Siena, Santa Teresa d’Avila, Santa Teresa di Gesù Bambino Beato Domenico Lentini, Santi e Sante di Dio,

prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi.

Nella tua misericordia, Da ogni male, Da ogni peccato, Dalla morte eterna,

salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore.

Per la tua incarnazione, Per la tua morte e risurrezione, Per il dono dello Spirito Santo,

salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore.

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Noi, peccatori, ti preghiamo, Conforta e illumina la tua santa Chiesa, Proteggi il Papa, i Vescovi, i sacerdoti e tutti i ministri del Vangelo,

ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore.

Benedici questo tuo eletto, Benedici e santifica questi tuo eletto, Benedici, santifica e consacra questo tuo eletto,

ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore.

Manda nuovi operai nella tua messe, Dona al mondo intero la giustizia e la pace, Aiuta e conforta tutti coloro che sono nella prova e nel dolore,

ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore.

ascoltaci, Signore.

Custodisci e conferma nel tuo santo servizio noi e tutto il popolo a te consacrato, Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica.

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ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore.

Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica.

Il Vescovo: Ascolta, o Padre, la nostra preghiera: effondi la benedizione dello Spirito Santo e la potenza della grazia sacerdotale su questo tuo figlio; noi lo presentiamo a te, Dio di misericordia, perché sia consacrato e riceva l’inesauribile ricchezza del tuo dono. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea: Amen.

ascoltaci, Signore.


Imposizione delle mani e Preghiera di Ordinazione

L’eletto si avvicina al Vescovo e si inginocchia davanti a lui, che impone le mani sul suo capo. Dopo il Vescovo, fanno lo stesso i presbiteri presenti. Il Vescovo dice quindi la Preghiera di Ordinazione: Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, artefice della dignità umana, dispensatore di ogni grazia, che fai vivere e sostieni tutte le creature, e le guidi in una continua crescita: assistici con il tuo aiuto. Per formare il popolo sacerdotale tu hai disposto in esso in diversi ordini, con la potenza dello Spirito Santo, i ministri del Cristo tuo Figlio. Nell’antica alleanza presero forma e figura i vari uffici istituiti per il servizio liturgico. AMosè e adAronne, da te prescelti per reggere e santificare il tuo popolo, associasti collaboratori che li seguivano nel grado e nella dignità. Nel cammino dell’esodo comunicasti a settanta uomini saggi e prudenti lo spirito di Mosè tuo servo, perché egli potesse guidare più agevolmente con il loro aiuto il tuo popolo. Tu rendesti partecipi i figli diAronne della pienezza del loro padre, perché non mancasse mai nella tua tenda il servizio sacerdotale previsto dalla legge per l’offerta dei sacrifici che erano ombra delle realtà future.

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Nella pienezza dei tempi, Padre santo, hai mandato nel mondo il tuo Figlio Gesù, apostolo e pontefice della fede che noi professiamo. Per opera dello Spirito Santo egli si offrì a te, vittima senza macchia, e rese partecipi della sua missione i suoiApostoli consacrandoli nella verità. Tu aggregasti ad essi dei collaboratori nel ministero per annunziare e attuare l’opera della salvezza. Ora, o Signore, vieni in aiuto alla nostra debolezza e donaci questi collaboratori di cui abbiamo bisogno per l’esercizio del sacerdozio apostolico. Dona, Padre onnipotente, a questo tuo figlio la dignità del presbiterato. Rinnova in lui l’effusione del tuo Spirito di Santità; adempia fedelmente, o Signore, il ministero del secondo grado sacerdotale da te ricevuto e con il suo esempio guidi tutti a un’integra condotta di vita. Sia degno cooperatore dell’ordine episcopale, perché la parola del Vangelo mediante la sua predicazione, con la grazia dello Spirito Santo, fruttifichi nel cuore degli uomini, e raggiunga i confini della terra. Sia insieme con noi fedele dispensatore dei tuoi misteri, perché il tuo popolo sia rinnovato

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con il lavacro di rigenerazione e nutrito alla mensa del tuo altare; siano riconciliati i peccatori e i malati ricevano sollievo. Sia unito a noi, o Signore, nell’implorare la tua misericordia per il popolo a lui affidato e per il mondo intero. Così la moltitudine delle genti, riunita in Cristo, diventi il tuo unico popolo, che avrà il compimento nel tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

L’assemblea:

f f a k k k 22 j A - men.

f f a j A

A

i i

jj -

men.

kkk kk ii k i -

men.

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Vestizione degli abiti sacerdotali Terminata la preghiera di ordinazione l’ordinato si alza e alcuni presbiteri lo aiutano a rivestire la stola al modo sacerdotale e la casula.

Unzione Crismale Il Vescovo si cinge di un grembiule e unge con il sacro crisma le palme delle mani dell’ordinato, dicendo: Il Signore Gesù Cristo, che il Padre ha consacrato in Spirito Santo e potenza, ti custodisca per la santificazione del suo popolo e per l’offerta del sacrificio.

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Terminata l’unzione si canta:

ORACOLO DEL SIGNORE Oracolo del Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché non ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi, lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion. Domina in mezzo ai tuoi nemici! A te il principato nel giorno della tua potenza, a te il principato tra santi splendori. Dal seno dell’aurora, come rugiada, io t’ho generato. Il Signore ha giurato e non si pente: Tu sei sacerdote per sempre, per sempre al modo di Melchisedech. Il Signore alla tua destra annienterà i re nel giorno della sua ira. Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, com’era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

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Consegna del pane e del vino Il Vescovo consegna all’ordinato il pane sulla patena e il calice con il vino, preparati per la celebrazione della Messa, dicendo: Ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio eucaristico. Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conforma la tua vita al mistero della croce di Cristo Signore.

Abbraccio di pace Quindi il Vescovo scambia con l’ordinato l’abbraccio e il bacio di pace dicendo: La pace sia con te. L’ordinato risponde: E con il tuo spirito. Altrettanto fanno tutti i presbiteri presenti.

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Nel frattempo si canta: ECCO IL MIO SERVO

Rit.: Ecco il mio servo, l’eletto, che io sostengo, ho posto in lui il mio Spirito e guiderà il mio popolo. 1. Non griderà, non alzerà il tono, non farà udire la sua voce, non spegnerà la fiamma smorta, non spezzerà la canna incrinata. R. 2. Io t’ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano, t’ho stabilito e formato come alleanza per le genti. R.

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Terminato il canto il Vescovo invita l’assemblea alla professione di fede: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; Alle parole: e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo, tutti si inchinano.

e per opera dello Spirito Santo si é incarnato nel seno della Vergine Maria e si é fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno é risuscitato, secondo le Scritture; é salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che é Signore e da la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio é adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

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Mentre vengono portate all’altare le offerte per il sacrificio, si esegue il Canto di offertorio MISERICORDIAS DOMINI

f a f 44 o k k k k k k k k j Mi - se - ri - cor - di - as Do - mi - ni f k k k k k j af k k k in ae - ter - num can - ta bo, f o k k k k k k k k j f a Mi - se - ri - cor - di - as Do - mi - ni f kkkkk k k j j f a in ae - ter-num can - ta - bo. Rit.: Misericordias Domini in aeterno cantabo, misericordias Domini in aeternum cantabo. 1. Confitemini Domino quoniam bonus quoniam in æternum misericordia ejus. R. 2. Qui fecit mirabilia magna solus quoniam in æternum misericordia ejus. R.

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3. Quia in humilitate nostra memor fuit nostri quoniam in æternum misericordia ejus. R. 4. Confitemini Domino dominorum quoniam in æternum misericordia ejus. R. 5. Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto, gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. R. 6. Sicut erat in principio et nunc et semper et in sæcula sæculorum. Amen. Amen. R.

Orazione sulle offerte Il Vescovo: Ci purifichi, Signore, quest’offerta che consacriamo al tuo nome, e ci conduca di giorno in giorno a esprimere in noi la vita nuova del Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. L’assemblea: Amen.

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PREGHIERA EUCARISTICA I CANONE ROMANO

Il Vescovo invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il Signore nell’orazione e nell’azione di grazie e l’associa a sé nella solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo. Prefazio Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti V. R. V. R. V. R.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno. Con l’unzione dello Spirito Santo hai costituito il Cristo tuo Figlio Pontefice della nuova ed eterna alleanza, e hai voluto che il suo unico sacerdozio fosse perpetuato nella Chiesa. Egli comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti, e con affetto di predilezione

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sceglie alcuni tra i fratelli che mediante l’imposizione delle mani fa partecipi del suo ministero di salvezza. Tu vuoi che nel suo nome rinnovino il sacrificio redentore, preparino ai tuoi figli la mensa pasquale, e, servi premurosi del tuo popolo, lo nutrano con la tua parola e lo santifichino con i sacramenti. Tu proponi loro come modello il Cristo, perché, donando la vita per te e per i fratelli, si sforzino di conformarsi all’immagine del tuo Figlio, e rendano testimonianza di fedeltà e di amore generoso. Per questo dono del tuo amore, o Padre, insieme con tutti gli angeli e i santi, cantiamo con esultanza l’inno della tua lode:

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Sanctus (Messe de la Sainte Croix)

La schola: Sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth. L’assemblea:

k k k k k k k kk j af k k

San-ctus, san-ctus, Do-mi-nus De-us Sa-ba - oth.

Due voci: Pleni sunt caeli et terra gloria tua. La schola e l’assemblea: Sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth. Due voci: Benedictus qui venit in nomine Domini. La schola e l’assemblea: Sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth. La schola: Hosanna in excelsis. La schola e l’assemblea: Sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth.

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CP Padre clementissimo, noi ti supplichiamo e ti chiediamo per Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, di accettare questi doni, di benedire X queste offerte, questo santo e immacolato sacrificio. Noi te l’offriamo anzitutto per la tua Chiesa santa e cattolica, perché tu le dia pace e la protegga, la raccolga nell’unità e la governi su tutta la terra, con il tuo servo il nostro Papa Francesco, con me indegno tuo servo e con tutti quelli che custodiscono la fede cattolica, trasmessa dagliApostoli. 1C Ricordati, Signore, dei tuoi fedeli. Ricordati di tutti i presenti, dei quali conosci la fede e la devozione: per loro ti offriamo e anch’essi ti offrono questo sacrificio di lode, innalzano la preghiera a te, Dio eterno, vivo e vero, per ottenere a sé e ai loro cari redenzione, sicurezza di vita e salute. 2C In comunione con tutta la Chiesa, mentre celebriamo il giorno nel quale il Cristo ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della sua vita immortale, ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo,

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san Giuseppe, suo sposo, i santi apostoli e martiri: Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio e Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano e tutti i santi; per i loro meriti e le loro preghiere donaci sempre aiuto e protezione. CP Accetta con benevolenza, o Signore, l’offerta che ti presentiamo noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia: te l’offriamo anche per il nostro fratello Simone oggi ordinato presbitero della tua Chiesa: fa’ che sia fedele dispensatore dei santi misteri per l’edificazione del tuo regno. Santifica, o Dio, questa offerta con la potenza della tua benedizione, e degnati di accettarla a nostro favore, in sacrificio spirituale e perfetto, perché diventi per noi il corpo e il sangue del tuo amatissimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.

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La vigilia della sua passione, egli prese il pane nelle sue mani sante e venerabili, e alzando gli occhi al cielo a te Dio Padre suo onnipotente, rese grazie con la preghiera di benedizione, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi. Il Vescovo presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette in adorazione.

Dopo la cena, allo stesso modo, prese questo glorioso calice nelle sue mani sante e venerabili, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me. Il Vescovo presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione.

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Poi continua dicendo: Mistero della fede. L’assemblea: Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

In questo sacrificio, o Padre, noi tuoi ministri e il tuo popolo santo celebriamo il memoriale della beata passione, della risurrezione dai morti e della gloriosa ascensione al cielo del Cristo tuo Figlio e nostro Signore; e offriamo alla tua maestà divina, tra i doni che ci hai dato, la vittima pura, santa e immacolata, pane santo della vita eterna e calice dell’eterna salvezza. Volgi sulla nostra offerta il tuo sguardo sereno e benigno, come hai voluto accettare i doni di Abele, il giusto, il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede, e l’oblazione pura e santa di Melchisedech, tuo sommo sacerdote. Il Vescovo si inchina, e a mani giunte, prosegue:

Ti supplichiamo, Dio onnipotente: fa’ che questa offerta, per le mani del tuo angelo santo, sia portata sull’altare del cielo

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davanti alla tua maestĂ divina, perchĂŠ su tutti noi che partecipiamo di questo altare, comunicando al santo mistero del corpo e sangue del tuo Figlio, Il Vescovo, facendosi il segno della croce, conclude: scenda la pienezza di ogni grazia e benedizione del cielo. 3C Ricordati, o Signore, dei tuoi fedeli, che ci hanno preceduto con il segno della fede e dormono il sonno della pace. Dona loro, Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, la beatitudine, la luce e la pace.

Il concelebrante, con la destra si batte il petto, mentre dice:

4C Anche a noi, tuoi ministri, peccatori, e con le braccia allargate, prosegue:

ma fiduciosi nella tua infinita misericordia, concedi, o Signore, di aver parte nella comunitĂ dei tuoi santi apostoli e martiri: Giovanni, Stefano, Mattia, Barnaba, Ignazio, Alessandro, Marcellino e Pietro, Felicita, Perpetua, Agata, Lucia, Agnese, Cecilia, Anastasia e tutti i santi: ammettici a godere della loro sorte beata non per i nostri meriti, ma per la ricchezza del tuo perdono.

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CP Per Cristo nostro Signore tu, o Dio, crei e santifichi sempre, fai vivere, benedici e doni al mondo ogni bene.

CP Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.

L’assemblea:

f f a k k k 22 j A - men.

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50

A

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men.

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men.



RITI DI COMUNIONE Preghiera del Signore Il Vescovo: Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:

come in cielo

52

co - sĂŹ

in

ter - ra


Solo il Vescovo, con le braccia allargate, prosegue: Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. L’assemblea conclude con l’acclamazione: Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli. Il Vescovo: Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. L’assemblea: Amen. Il Vescovo: La pace del Signore sia sempre con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito.

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Il Diacono invita il popolo: Nello Spirito del Cristo risorto datevi un segno di pace. E tutti si scambiano vicendevolmente un segno di pace. Mentre il Vescovo spezza il Pane Eucaristico, si canta: Agnus Dei (Messe de la Sainte Croix) La schola: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, misere nobis. L’assemblea:

a f 43

k k kkkkj

Mi-se-re-re no - bis. La schola: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, misere nobis. L’assemblea:

a f 43 k k k k k k j Mi-se-re-re no - bis.

La schola: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem. L’assemblea:

a f 43

k k k k k k jz

Do-na no-bis pa - cem. 54


Il Vescovo, mostrando l’Ostia consacrata e il calice, dice: Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. L’assemblea: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato. Il Vescovo e i Concelebranti si comunicano al Corpo e Sangue di Cristo. Anche i fedeli ricevono la comunione.

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Canti di comunione DEUS CARITAS EST

d4 k k k k k i a 4 De - us Ca - ri - tas

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k k k k k De - us Ca - ri - tas

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De - o ma - net, et

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1. Diligamus in vicem, quoniam caritas ex Deo est, et omnis qui diligit, ex Deo natus est et cognoscit Deum. ! 2. In hoc apparuit caritas Dei in nobis quoniam Filium suum unigenitum misit Deus in mundum, ut vivamus per eum. 3. Si sic Deus dilexit nos et nos debemus alterutrum diligere et nos debemus alter utrum diligere. 4. Videte qualem caritatem dedit nobis Pater ut filii Dei nominemur et sumus. 56


LAUDA SION

1. Lauda Sion Salvatorem, lauda ducem et pastorem, in hymnis et canticis. Sit laus plena, sit sonora, sit iucunda, sit decora, mentis jubilatio.

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vin - cit,

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re gnat, Chri 2. Ecce panis angelorum, factus cibus viatorum: non mittendum canibus. Sit laus plena, sit sonora, sit iucunda, sit decora, mentis jubilatio.

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k

Chris - tus

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- stus im - pe - rat! 3. Bone pastor, panis vere. Tu nos bona fac videre In terra viventium. Sit laus plena, sit sonora, sit iucunda, sit decora, mentis jubilatio.

MAGNIFICAT

Magníficat * ánima mea Dóminum, et exsultávit spíritus meus * in Deo salvatóre meo, quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ, * ecce enim ex hoc beátam me dicent omnes generatiónes. 57


Quia fecit mihi magna, qui potens est: * et sanctum nomen eius, et misericórdia eius a progénie in progénies * timéntibus eum. Fecit poténtiam in bráchio suo, * dispérsit supérbos mente cordis sui; depósuit poténtes de sede, * et exaltávit húmiles, esuriéntes implévit bonis, * et dívites dimísit inánes. Suscépit Ísrael púerum suum, * recordátus misericórdiæ suæ, sicut locútus est ad patres nostros, * Àbraham et sémini eius in sǽcula. Glória Patri et Fílio * et Spirítui Sancto. Sicut erat in princípio, et nunc et semper, * et in sǽcula sæculórum. Amen.

Dopo la comunione Il Vescovo: Preghiamo. Dio onnipotente ed eterno, che ci hai nutriti con i doni della tua carità senza limiti, fa’ che godiamo i benefici della salvezza e viviamo sempre in rendimento di grazie. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea: Amen.

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RITI DI CONCLUSIONE

Benedizione

Il Vescovo: Il Signore sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito. Il diacono: Inchinatevi per la benedizione. Il Vescovo: Dio, che veglia sempre sulla Chiesa istituita dal suo Figlio, ti guidi e ti protegga con la grazia dello Spirito, perché possa adempiere generosamente la tua missione di presbitero.

L’assemblea: Amen. Il Vescovo: Egli ti renda nel mondo servo e testimone della sua verità e del suo amore e fedele ministro della riconciliazione. L’assemblea: Amen.

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Il Vescovo: Faccia di te un vero pastore che distribuisca il pane e la parola di vita ai credenti, perché crescano sempre più nell’unità del corpo di Cristo. L’assemblea: Amen. Il Vescovo: E su voi tutti qui presenti, scenda la benedizione di Dio onnipotente Padre X e Figlio X e Spirito X Santo. L’assemblea: Amen.

Il Diacono: La gioia del Signore sia la nostra forza.Andate in pace. L’assemblea: Rendiamo grazie a Dio.

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Canto finale

AVE MUNDI SPES

Ave mundi spes Maria. ave mitis, ave pia, ave charitate plena, Virgo dulcis et serena. Sancta parens Iesu Christi electa sola tu fuisti esse mater sine viro et lactare modo miro. Angelorum imperatrix, peccatorum consolatrix consolare me lugentem in peccatis iam fœentem. Me defende peccatorem et ne tuum des honorem alieno et crudeli: precor te Regina cÌli. Esto custos cordis mei, signa me timore Dei; confer vitÌ sanitatem, da et morum honestatem. Da peccata me vitare et quod iustum est amare.

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Canti processionali

SALVE REGINA Salve, Regina, mater misericordiae; vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exsules filii Evae. Ad te suspiramus, gementes et flentes In hac lacrimarum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

SUB TUUM PRAESIDIUM Sub tuum praesidium confugimus, Santa Dei Genetrix; nostras deprecationes ne dispicias in necessitatibus; sed a periculis cunctis libera nos semper Virgo gloriosa et benedicta.

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A CURA DELL’UFFICIO LITURGICO DIOCESANO

In copertina: Jacopo Robusti detto Tintoretto, Ultima Cena, 1590, Lucca, Duomo. Le stampe delle pagine interne appartengono a collezioni private. .

I canti sono animati dal Coro Interparrocchiale delle Foranie di Camerota e Policastro con la partecipazione del Coro delle Parrocchie di Castelcivita e del Coro Polifonico degli Alburni

Impaginazione e grafica Massimo La Corte STAMPA Via Degli Edili, 101 - SAPRI (SA) Tel. 0973 603365 - E-mail: legatoria.cesare@alice.it


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