Messa Crismale 2013

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DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO

SANTA MESSA CRISMALE PRESIEDUTA DA S.E. REV.MA MONS.

ANTONIO DE LUCA VESCOVO DI TEGGIANO-POLICASTRO

CHIESA CATTEDRALE, 27 MARZO 2013 MERCOLEDÌ SANTO



MESSA CRISMALE

Celebrazione eucaristica La Messa crismale, che il Vescovo concelebra con i presbiteri e durante la quale benedice il sacro crisma e gli altri oli, è considerata una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del Vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui. La Messa crismale è quasi epifania della Chiesa, corpo di Cristo, organicamente strutturato, che nei vari ministeri e carismi esprime, per la grazia dello Spirito, i doni nuziali di Cristo alla sua sposa pellegrina nel mondo. La nuova fisionomia, attribuita dalla riforma post-conciliare alla Messa crismale, rende ancor più evidente il clima di una vera festa del sacerdozio ministeriale all’interno di tutto il popolo sacerdotale e orienta l’attenzione verso il Cristo, il cui nome significa «consacrato per mezzo dell’unzione». Benedizione degli oli L’olio, come l’aria, l’acqua, la luce, appartiene a quelle realtà elementari del cosmo che meglio esprimono i doni di Dio creatore, redentore e santificatore; è sostanza terapeutica, aromatica e conviviale: medica le ferite, profuma le membra, allieta la mensa. Questa natura dell’olio è assunta nel simbolismo biblico-liturgico ed è caricata di un particolare valore per esprimere l’unzione dello Spirito che risana, illumina, conforta, consacra e permea di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa. La Liturgia della benedizione degli oli esplicita questo simbolismo primordiale e ne precisa il senso sacramentale. Giustamente la Messa del crisma si colloca in prossimità dell’annuale celebrazione del Cristo morto, sepolto e risuscitato. 3


Dal mistero pasquale, cuore e centro dell’intera storia della salvezza, scaturiscono i Sacramenti e i sacramentali che significano e realizzano l’unità organica di tutta la vita cristiana. La benedizione del crisma dà il nome di Messa crismale a questa liturgia, che si celebra di consueto il Giovedì santo nella chiesa cattedrale. Infatti, secondo l’antica tradizione, è funzione propria del Vescovo, «una fra le principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio». Il rito della benedizione degli oli, sottolinea pure il mistero della Chiesa come sacramento globale del Cristo, che santifica ogni realtà e situazione di vita. Ecco perché, insieme al crisma, sono benedetti anche l’olio dei catecumeni per quanti lottano per vincere lo spirito del male in vista degli impegni del Battesimo e l’olio degli infermi per l’unzione sacramentale di coloro che nella malattia compiono in sé ciò che manca alla passione redentrice del Cristo. Così dal Capo si diffonde in tutte le membra della Chiesa e si espande nel mondo il buon odore di Cristo. In conformità con la tradizione latina, la benedizione dell’olio degli infermi si fa prima della conclusione della Preghiera eucaristica; la benedizione dell’olio dei catecumeni e del crisma si fa dopo la Comunione.

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STATIO


Il Vescovo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Tutti: Amen. Il Vescovo: La pace sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito. Il Vescovo: Fratelli carissimi, in questo giorno solenne eleviamo al Signore il più vivo ringraziamento per il dono del sacerdozio ricevuto e lasciamo sgorgare dal cuore il canto di lode per le meraviglie che ha compiuto nella nostra vita.

Accompagni il nostro ringraziamento la preghiera, fervente e fiduciosa, per le vocazioni al Sacerdozio e alla vita consacrata, perché il Signore della messe, nella sua provvidenza, non faccia mai mancare gli operai necessari. Camminiamo sempre insieme, fratelli carissimi, sostenendoci vicendevolmente, guardando alla Croce e a Colui che l’ha abbracciata per amore nostro. Camminiamo nella certezza che Egli è risorto e che la sua Pasqua dà significato e vigore al nostro ministero a servizio del popolo che Egli ci ha affidato.

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SALMO 137 Rendimento di grazie I re della terra porteranno le loro magnificenze (cfr.Ap 21, 24). Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: * hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli, * mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome * per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa * più grande di ogni fama. Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto, * hai accresciuto in me la forza. Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra * quando udranno le parole della tua bocca. Canteranno le vie del Signore, * perché grande è la gloria del Signore; eccelso è il Signore e guarda verso l'umile * ma al superbo volge lo sguardo da lontano. Se cammino in mezzo alla sventura, * tu mi ridoni vita; contro l'ira dei miei nemici stendi la mano * e la tua destra mi salva. Il Signore completerà per me l'opera sua. * Signore, la tua bontà dura per sempre: 7


non abbandonare * l'opera delle tue mani. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen.

Orazione Il Vescovo: O Dio, vita e salvezza di chi ti ama, rendici ricchi dei tuoi doni: compi in noi ciò che speriamo per la morte del Figlio tuo, e fà che partecipiamo alla gloria della sua risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Il diacono: Avviamoci in pace.

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Litanie dei Santi

Il turiferario si avvicina al vescovo ed egli, mentre uno dei diaconi gli presenta la navicella, mette l’incenso nel turibolo, benedicendolo con un segno di croce. Si ordina, quindi, la processione verso la Chiesa Cattedrale e lungo il percorso si cantano le litanie:

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Santa Maria, Madre di Dio

prega per noi.

San Michele Santi Angeli di Dio

prega per noi. pregate per noi.

San Giovanni Battista San Giuseppe Santi patriarchi e profeti

prega per noi. prega per noi. pregate per noi.

Santi Pietro e Paolo Sant’Andrea San Giovanni San Giacomo San Tommaso Santi Filippo e Giacomo San Bartolomeo San Matteo Santi Simone e Giuda San Mattia Santi apostoli ed evangelisti

pregate per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. pregate per noi. 9


Santa Maria Maddalena Santi Discepoli del Signore

prega per noi. pregate per noi.

Santo Stefano Sant’Ignazio d’Antiochia San Lorenzo San Gennaro San Sebastiano San Laverio San Massimiliano Maria Kolbe Sante Perpetua e Felicita Sant’Agnese Santa Caterina d’Alessandria Santa Teresa Benedetta della Croce Santi Martiri di Cristo

prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi.

San Gregorio Sant’Agostino Sant’Antonio abate Sant’Atanasio San Basilio San Martino Santi Cirillo e Metodio San Benedetto San Pietro vescovo San Cono San Lucido San Donato monaco San Francesco Sant’Antonio da Padova San Domenico San Francesco Saverio San Giovanni Maria Vianney Sant’Alfonso Maria de' Liguori

prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi.


San Gerardo Maiella Santa Caterina da Siena Santa Teresa d’Avila Santa Teresa di GesÚ Bambino Beato Domenico Lentini Beato Giovanni XXIII Beato Giovanni Paolo II Beata Teresa di Calcutta

prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi.

Santi e Sante di Dio

pregate per noi.

Nella tua misericordia Da ogni male Da ogni peccato Dalla morte eterna Per la tua incarnazione Per la tua morte e risurrezione Per il dono dello Spirito Santo

salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore.

Noi, peccatori, ti preghiamo Conforta e illumina la tua santa Chiesa Proteggi il Papa, i vescovi, i sacerdoti e tutti i ministri del Vangelo Proteggi la nostra Chiesa di Teggiano-Policastro con il suo vescovo Antonio Manda nuovi operai nella tua messe Dona al mondo intero la giustizia e la pace

ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. 11


Aiuta e conforta tutti coloro che sono nella prova e nel dolore Custodisci e conferma nel tuo santo servizio, noi e tutto il popolo a te consacrato Ges첫, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica

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ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. Ges첫, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica


CELEBRAZIONE EUCARISTICA


RITI DI INTRODUZIONE Mentre il Vescovo e i Ministri si avviano all’Altare, si esegue il

Canto d’ingresso CREDO, DOMINE

1. Camminiamo, carichi di attese, a tentoni nella notte. Tu ci incontri nell’Avvento della storia, sei per noi il Figlio dell’Altissimo. Credo, Domine! Con i santi, che camminano fra noi, Signore, noi ti chiediamo: adauge nobis fidem! Credo, Domine, adauge nobis fidem! 2. Camminiamo, stanchi e sofferenti, le ferite ancora aperte. Tu guarisci chi ti cerca nei deserti, sei per noi la mano che risana. Credo, Domine! Con i poveri, che attendono alla porta, Signore, noi t’invochiamo: adauge nobis fidem! Credo, Domine, adauge nobis fidem! 3. Camminiamo, sotto il peso della croce, sulle orme dei tuoi passi. Tu risorgi nel mattino della Pasqua, sei per noi il Vivente che non muore. Credo, Domine! Con gli umili, che vogliono rinascere, Signore, ti supplichiamo: adauge nobis fidem! Credo, Domine, adauge nobis fidem!

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Il Vescovo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Tutti: Amen. Il Vescovo: La pace sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito.

Il Vescovo: Fratelli e sorelle, in prossimità dell’annuale celebrazione del mistero pasquale, siamo convocati a proclamare le opere meravigliose di Dio e a rendere grazie al Padre che nel suo Figlio, il Cristo Gesù, fa di noi «la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che egli si è acquistato». Anche gli oli e il crisma che saranno benedetti ci ricordano i molteplici doni che il Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo affida al ministero della Chiesa: il sacerdozio comune, il sacerdozio ministeriale, il conforto e la liberazione nella malattia grave e di fronte alla morte. Poiché con la nostra vita non sempre abbiamo corrisposto all’unzione ricevuta da colui che è il solo Santo, chiediamo perdono, implorando la misericordia divina. 15


Pausa di silenzio Il Vescovo e l’assemblea: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Il Vescovo: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. L’assemblea: Amen.

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Kyrie (De Angelis) La schola: Kyrie, eleison. L’assemblea:

Ky- ri- e,

e-

le- i- son.

e-

le- i- son.

La schola: Christe, eleison. L’assemblea:

Christe,

La schola: Kyrie, eleison. L’assemblea:

Ky- ri- e,

e-

le- i- son.

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Gloria (De Angelis) Il Vescovo:

Glo-ri- a

Schola ed assem-

in excel- sis De- o

et in terra

blea:

pax homi-nibus bonĂŚ vo-lunta-tis.

be-ne-di-cimus te,

te,

Lauda- mus te,

ado-ra- mus te,

glo-ri- fi-camus

gra- ti- as a-gimus ti-bi propter magnam glo-ri- am

tu- am, Domi-ne De- us, Rex cĂŚ-le-stis, De- us Pa- ter

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omni- pot- ens. Domi-ne Fi- li

Chri-ste,

u-ni-ge-ni- te,

Ie-su

Domi-ne De- us, Agnus De- i, Fi-li- us

Pa- tris, qui tol-lis

pecca- ta mun- di,

no-bis; qui tol-lis pecca-ta mundi,

ti- o-nem no-stram.

mi- se-re-re no-bis.

Qui

mi-se- re- re

susci-pe depre-ca-

sedes ad dexte-ram Pa-tris,

Quo-ni- am tu so- lus Sanctus,

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tu so- lus Domi- nus,

Chri-ste,

Pa- tris.

cum Sancto

A-

t u so-lus Al- tissi- mus,

Spi- ri- tu: in glo-ri- a De- i

men.

Colletta Il Vescovo: Preghiamo. O Padre, che hai consacrato il tuo unico Figlio con l’unzione dello Spirito Santo, e lo hai costituito Messia e Signore, concedi a noi, partecipi della sua consacrazione, di essere testimoni nel mondo della sua opera di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Tutti: Amen. 20

Ie- su


LITURGIA DELLA PAROLA Prima lettura Il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri e a dare loro un olio di letizia. Dal libro del profeta Isaia

1, 1-3a. 6a. 8b-9

Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell’abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio sarete detti. Io darò loro fedelmente il salario, concluderò con loro un’alleanza eterna. Sarà famosa tra le genti la loro stirpe, la loro discendenza in mezzo ai popoli. Coloro che li vedranno riconosceranno che essi sono la stirpe benedetta dal Signore. Parola di Dio. Tutti: Rendiamo grazie a Dio. 21


Salmo responsoriale Il salmista: Canterò per sempre l’amore del Signore. L’assemblea ripete: Canterò per sempre l’amore del Signore. 1. Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l’ho consacrato; la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza. R. 2. La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte. Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza». R.

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dal Salmo 88


Seconda lettura Cristo ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

1, 5-8

Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra. AColui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.Amen. Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto. Sì,Amen! Dice il Signore Dio: io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!. Parola di Dio. Tutti: Rendiamo grazie a Dio.

Acclamazione al Vangelo Mentre il Libro dei Vangeli viene portato solennemente all’ambone, l’assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola. Gloria e lode a te, Cristo Signore! Lo spirito del Signore è sopra di me: mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

(Is 1, 5-8)

Gloria e lode a te, Cristo Signore! 23


Vangelo Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione.

V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo Spirito. X Dal Vangelo secondo Luca. R. Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di Sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Parola del Signore. Tutti: Lode a te, o Cristo. Il Vescovo bacia il Libro dei Vangeli e benedice l’assemblea. Omelia Il Vescovo tiene l’omelia. Segue una pausa di silenzio per la riflessione personale. 24


Rinnovazione delle promesse sacerdotali

Invitati dal Vescovo i presbiteri rinnovano le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione sacerdotale, confermando l’impegno di essere fedeli ministri di Cristo, Sommo Sacerdote. Dopo l’omelia, il Vescovo si rivolge ai presbiteri con queste parole: Carissimi presbiteri, la santa Chiesa celebra la memoria annuale del giorno in cui Cristo Signore comunicò agli apostoli e a noi il suo sacerdozio. Volete rinnovare le promesse, che al momento dell’ordinazione avete fatto davanti al vostro vescovo e al popolo santo di Dio? Presbiteri: Si, lo voglio. Il Vescovo: Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, modello del nostro sacerdozio, rinunziando a voi stessi e confermando i sacri impegni che, spinti dall’amore di Cristo, avete assunto liberamente verso la sua Chiesa? Presbiteri: Si, lo voglio. Il Vescovo: Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni liturgiche, e adempiere il 25


ministero della parola di salvezza sull’esempio del Cristo, capo e pastore, lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall’amore per i vostri fratelli? Presbiteri: Si, lo voglio.

Quindi rivolgendosi all’assemblea, il Vescovo continua: E ora, figli carissimi, pregate per i vostri sacerdoti: che il Signore effonda su di loro l’abbondanza dei suoi doni, perché siano fedeli ministri di Cristo, sommo sacerdote, e vi conducano a lui, unica fonte di salvezza. Il diacono: Per tutti i nostri sacerdoti, preghiamo. Assemblea: Ascoltaci, Signore.

Poi il Vescovo continua dicendo: E pregate anche per me, perché sia fedele al servizio apostolico, affidato alla mia umile persona, e tra voi diventi ogni giorno di più immagine viva e autentica del Cristo sacerdote, buon pastore, maestro e servo di tutti. Il diacono: Per il nostro Vescovo Antonio, preghiamo. Assemblea: Ascoltaci, Signore.

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Il Vescovo: Il Signore ci custodisca nel suo amore e conduca tutti noi, pastori e gregge, alla vita eterna. Assemblea: Amen.

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LITURGIA EUCARISTICA Processione

I diaconi e i ministri incaricati portano all’Altare gli oli e il crisma ed il pane, il vino e l’acqua per la celebrazione. Durante la processione la schola e l’assemblea cantano l’inno:

O REDEMPTOR

La schola: O Redemptor, sume carmen temet concinentium. O Redentore, ascolta il canto dei fedeli che inneggiano a te. L’assemblea ripete: O Redemptor, sume carmen temet concinentium. 1. L’ulivo che il sole feconda 1. Arbor feta alma luce ci ha donato l’olio hoc sacrandum protulit, e il popolo adorante lo offre fert hoc prona præsens turba al Salvatore del mondo. Salvatori sæculi. 2. Consecrare tu dignare, Rex perennis patriæ, hoc olivum, signum vivum, iura contra dæmonum.

2. Re dell’eterna patria, consacra tu stesso quest’olio, simbolo vigoroso di vita contro gli assalti del demonio.

3. Ut novetur sexus omnis unctione chrismatis: ut sanetur sauciata dignitatis gloria.

3. L’unzione del crisma rinnovi gli uomini tutti, e la loro dignità ferita ritorni all’antico splendore.

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4. Lota mente sacro fonte aufugantur crimina, uncta fronte sacrosancta influunt charismata.

4. Il lavacro del Battesimo cancella tutti i peccati; l’unzione del crisma sulla fronte fa scendere i doni dello Spirito.

5. Corde natus ex Parentis, alvum implens Virginis, præsta lucem, claude mortem chrismatis consortibus.

5. Tu che sei nato dal cuore del Padre, e sei disceso nel grembo della Vergine, strappa alla morte e rivesti di luce chi riceve l’unzione del crisma.

6. Sit hæc dies festa nobis sæculorum sæculis, sit sacrata digna laude nec senescat tempore.

6. Sia questo per noi un giorno di festa che duri nei secoli eterni, giorno santo e glorioso, che mai conosca tramonto.

Giunta la processione alla sede, il Vescovo riceve le offerte. Il ministro che porta l’ampolla per il sacro crisma, la presenta al Vescovo, dicendo: Ecco l’olio per il santo crisma; Allo stesso modo chi reca l’ampolla dell’olio degli infermi dice: Ecco l’olio degli infermi; e chi porta l’ampolla dell’olio dei catecumeni dice: Ecco l’olio dei catecumeni. Infine il Vescovo riceve il pane, il vino e l’acqua. Sulle offerte Il Vescovo: La potenza pasquale di questo sacrificio elimini, Signore, in noi le conseguenze del peccato e ci faccia crescere come nuove creature. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen. 29


PREGHIERA EUCARISTICA III Il Vescovo invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il Signore nell’orazione e nell’azione di grazie e l’associa a sé nella solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo.

Prefazio Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti V. R. V. R. V. R.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno. Con l’unzione dello Spirito Santo hai costituito il Cristo tuo Figlio Pontefice della nuova ed eterna alleanza, e hai voluto che il suo unico sacerdozio fosse perpetuato nella Chiesa. Egli comunica il sacerdozio regale a tutto il popolo dei redenti, e con affetto di predilezione 30


sceglie alcuni tra i fratelli che mediante l’imposizione delle mani fa partecipi del suo ministero di salvezza. Tu vuoi che nel suo nome rinnovino il sacrificio redentore, preparino ai tuoi figli la mensa pasquale, e, servi premurosi del tuo popolo, lo nutrano con la tua parola e lo santifichino con i sacramenti. Tu proponi loro come modello il Cristo, perché, donando la vita per te e per i fratelli, si sforzino di conformarsi all’immagine del tuo Figlio, e rendano testimonianza di fedeltà e di amore generoso. Per questo dono del tuo amore, o Padre, insieme con tutti gli angeli e i santi, cantiamo con esultanza l’inno della tua lode:

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Sanctus (De Angelis)

Sanc-

tus,

Sanctus,

Sanc-

mi- nus De- us Sa-

cĂŚ- li et

excel-

sis.

ter-

ba- oth.

ra

Do-

Ple-ni sunt

glo- ri- a tu- a. Ho-sanna

Bene-di-

ne Do- mi-ni. Ho- san-

32

tus

ctus qui ve-

na

in

excel-

in

nit in nomi-

sis.


CP Padre veramente Santo, a te la lode da ogni creatura. Per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l’universo e continui a radunare intorno a te un popolo che da un confine all’altro della terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto. CC Ora ti preghiamo umilmente: manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo, perché diventino il corpo e X il sangue di Gesù Cristo, tuo figlio e nostro Signore, che ci ha comandato di celebrare questi misteri. Nella notte in cui fu tradito, egli prese il pane, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse:

Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi. Il Vescovo presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette in adorazione.

Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse: 33


Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me. Il Vescovo presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione. Poi continua dicendo: Mistero della fede. L’assemblea: Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

CC Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell’attesa della sua venuta ti offriamo, o Padre, in rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo. Guarda con amore e riconosci nell’offerta della tua Chiesa, la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito.

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1C Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perchÊ possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti: con la Beata Maria, Vergine e madre di Dio, con i tuoi santi apostoli, i gloriosi martiri, San Cono, San Pietro Vescovo e tutti i santi, nostri intercessori presso di te. 2C Per questo sacrificio di riconciliazione dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell’amore la tua Chiesa pellegrina sulla terra: il tuo servo e nostro Papa Francesco, il nostro Vescovo Antonio, il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento. Ascolta la preghiera di questa famiglia, che hai convocato alla tua presenza. Ricongiungi a te, Padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi. Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che, in pace con te, hanno lasciato questo mondo; concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria, in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.

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Benedizione dell’olio degli infermi I ministri incaricati recano all’altare l’ampolla con l’olio degli infermi e la sostengono davanti al Vescovo che benedice l’olio dicendo: O Dio, Padre di ogni consolazione, che per mezzo del tuo Figlio hai voluto recare sollievo alle sofferenze degli infermi, ascolta la preghiera della nostra fede: manda dal cielo il tuo Spirito Santo Paraclito su quest’olio, frutto dell’olivo, nutrimento e sollievo del nostro corpo; effondi la tua santa X benedizione perché quanti riceveranno l’unzione ottengano conforto nel corpo, nell’anima e nello spirito, e siano liberati da ogni malattia, angoscia e dolore. Questo dono della tua creazione diventi olio santo da te benedetto per noi, nel nome del nostro Signore Gesù Cristo. Terminata la benedizione, l’ampolla con l’olio degli infermi viene messa sul tavolo appositamente preparato. Il Vescovo poi continua: CP Per Cristo, con Cristo e in Cristo, CC a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.

L’assemblea: Amen. 36


RITI DI COMUNIONE Preghiera del Signore Il Vescovo: Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: Il Vescovo con le braccia allargate, insieme al popolo: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Solo il Vescovo, con le braccia allargate, prosegue: Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. Il popolo conclude con l’acclamazione: Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli. 37


Rito della pace Il Vescovo: Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Tutti: Amen. Il Vescovo: La pace del Signore sia sempre con voi. Tutti: E con il tuo spirito. Il Diacono invita il popolo: Scambiatevi un segno di pace. E tutti si scambiano vicendevolmente un segno di pace.

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Mentre il Vescovo spezza il Pane Eucaristico, si canta: Agnus Dei (De Angelis) La schola:

A- gnus De- i, L’assemblea:

mi-se-re- re

La schola:

no- bis.

Agnus

De-

i,

L’assemblea:

pecca-ta mun- di:

mi-se-re- re

qui tol- lis La schola:

no- bis.

A- gnus

L’assemblea:

De- i,

qui tol-lis pecca-ta

mun- di: dona no- bis

pa- cem. 39


Il Vescovo, mostrando l’Ostia consacrata e il calice, dice: Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. L’assemblea: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato. Il Vescovo e i Concelebranti si comunicano al Corpo e Sangue di Cristo. Anche i fedeli ricevono la comunione.

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Canti di comunione CRISTO È PRESENTE

1. Cristo è presente nel pane che spezziamo sulla mensa. Cristo è presente, memoria della croce e della gloria. Rit.: O viva Carità, sorgente vera di unità: a Te sia gloria ora e sempre! 2. Cristo ci unisce attorno al banchetto dell'amore. Cristo ci unisce nel nome del Signore nostro Padre. 3. Cristo ci nutre col cibo quotidiano della grazia. Cristo ci nutre col pane che dà la vita eterna. 4. Cristo ci salva nel segno del suo corpo e del suo sangue. Cristo ci salva, è il seme della gioia e della gloria. ANIMA CHRISTI

Rit.: Anima Christi, santifica me. Corpus Christi, salva me. Sanguis Christi, inebria me. Aqua lateris Christi, lava me.

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1.Passio Christi, conforta me. O bone Iesu, exaudi me. Intra vulnera tua absconde me. R. 2. Ne permittas a te me separari. Ab hoste maligno defende me. In hora mortis meĂŚ voca me. R. 3. Et iube me venire ad te, ut cum sanctis tuis laudem te per infinita sĂŚcula sĂŚculorum. Amen. R.

Pausa di silenzio per la preghiera personale. Dopo la comunione Il Vescovo: Preghiamo. Concedi, Dio onnipotente, che, rinnovati dai santi misteri, diffondiamo nel mondo il buon profumo del Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Tutti: Amen.

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Benedizione dell’olio dei catecumeni

Detta l’orazione dopo la comunione, il Vescovo, con i concelebranti e i ministri, si accosta al tavolo preparato in mezzo al presbiterio e, con le braccia allargate, dice: O Dio, sostegno e difesa del tuo popolo, benedici X quest’olio nel quale hai voluto donarci un segno della tua forza divina; concedi energia e vigore ai catecumeni che ne riceveranno l’unzione, perché, illuminati dalla tua sapienza, comprendano più profondamente il Vangelo di Cristo; sostenuti dalla tua potenza, assumano con generosità gli impegni della vita cristiana; fatti degni dell’adozione a figli, gustino la gioia di rinascere e vivere nella tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

L’assemblea: Amen.

Quindi i ministri chiudono l’ampolla e la mettono sul tavolo appositamente preparato.

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Benedizione del Crisma

I ministri incaricati portano al Vescovo le ampolle con l’olio per il crisma e il vasetto con le sostanze profumate. Quindi il Vescovo senza dire nulla, infonde le sostanze profumate nell’olio e prepara il crisma. Poi invita tutti alla preghiera dicendo: Fratelli carissimi, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre onnipotente, perché benedica e santifichi quest’olio misto a profumo, e coloro che ne riceveranno l’unzione siano interiormente consacrati e resi partecipi della missione di Cristo Redentore.

Tutti pregano per breve tempo in silenzio. Il Vescovo alita sull’ampolla del crisma e quindi pronuncia l’orazione:

O Dio, fonte prima di ogni vita e autore di ogni crescita nello spirito, accogli il gioioso canto di lode che la Chiesa ti innalza con la nostra voce. Tu in principio facesti spuntare dalla terra alberi fruttiferi e tra questi l’olivo, perché dall’olio fluente venisse a noi il dono del crisma. Il profeta Davide, misticamente presago dei sacramenti futuri, cantò quest’olio, che fa splendere di gioia il nostro volto. 44


Dopo il diluvio, lavacro espiatore dell’iniquità del mondo, la colomba portò il ramoscello d’olivo, simbolo dei beni messianici, e annunziò che sulla terra era tornata la pace. Nella pienezza dei tempi si sono avverate le figure antiche quando, distrutti i peccati nelle acque del Battesimo, l’unzione dell’olio ha fatto riapparire sul volto dell’uomo la tua luce gioiosa. Mosè, tuo servo, per tua volontà purificò con l’acqua il fratello Aronne e con la santa unzione lo consacrò sacerdote. Il valore di tutti questi segni si rivelò pienamente in Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Signore. Quando egli chiese il battesimo a Giovanni nelle acque del fiume Giordano, allora tu hai mandato dal cielo in forma di colomba lo Spirito Santo e hai testimoniato con la tua stessa voce, che in lui, tuo Figlio unigenito, dimora tutta la tua compiacenza. Su di lui a preferenza di tutti gli altri uomini, hai effuso l’olio di esultanza profeticamente cantato da Davide. Tutti i Concelebranti, senza dire nulla, stendono la mano destra verso il crisma e la tengono così stesa fino al termine dell’orazione.

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Ora ti preghiamo, o Padre: santifica con la tua benedizione X quest’olio, dono della tua provvidenza; impregnalo della forza del tuo Spirito e della potenza che emana dal Cristo dal cui santo nome è chiamato crisma l’olio che consacra i sacerdoti, i re, i profeti e i martiri. Confermalo come segno sacramentale di salvezza e vita perfetta per i tuoi figli rinnovati nel lavacro spirituale del Battesimo. Questa unzione li penetri e li santifichi, perché, liberi dalla nativa corruzione e consacrati tempio della tua gloria, spandano il profumo di una vita santa. Si compia in essi il disegno del tuo amore e la loro vita integra e pura sia in tutto conforme alla grande dignità che li riveste come re, sacerdoti e profeti. Quest’olio sia crisma di salvezza per tutti i rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo; li renda partecipi della vita eterna e commensali al banchetto della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea: Amen. Quindi i ministri chiudono l’ampolla e la mettono sul tavolo appositamente preparato. 46


RITI DI CONCLUSIONE

Benedizione Il Vescovo: Il Signore sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito. Il Diacono: Inchinatevi per la benedizione. Il Vescovo: Sia benedetto il nome del Signore.

L’assemblea: Ora e sempre. Il Vescovo: Il nostro aiuto è nel nome del Signore. L’assemblea: Egli ha fatto cielo e terra. Il Vescovo: Vi benedica Dio onnipotente Padre X e Figlio X e Spirito X Santo. 47


L’assemblea: Amen. Il Diacono: Glorificate il Signore con la vostra vita.Andate in pace. L’assemblea: Rendiamo grazie a Dio.

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Canto finale SUB TUUM PRAESIDIUM Sub tuum praesidium confugimus, Santa Dei Genetrix; nostras deprecationes ne dispicias in necessitatibus; sed a periculis cunctis libera nos semper Virgo gloriosa et benedicta.

Canti processionali SALVE REGINA Salve, Regina, mater misericordiae; vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exsules filii Evae. Ad te suspiramus, gementes et flentes In hac lacrimarum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

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MAGNIFICAT

L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 50


ACCOGLIENZA DEGLI OLI SANTI NELLE COMUNITÀ PARROCCHIALI


È opportuno che gli oli benedetti dal Vescovo il giovedì santo siano presentati e accolti dalla comunità parrocchiale. Alla Messa nella Cena del Signore, il presbiero o i ministri portano le ampolle degli oli benedetti durante la processione d’ingresso. Giunti all’altare le depongono sulla mensa e vengono incensate insieme all’altare stesso. Quindi il presbitero dopo il saluto, prima di introdurre la liturgia del giorno, dice alcune brevi parole sull’avvenuta benedizione degli oli e sul suo significato (cfr. Rituale per la Benedizione degli oli - n. 28). Il presbitero: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’assemblea: Amen. Il presbitero: La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi. L’assemblea: E con il tuo spirito.

Il presbitero: Fratelli e sorelle, nella nostra Chiesa Cattedrale, il Vescovo Antonio, segno di Cristo Re, Sacerdote e Profeta, in comunione con tutti i sacerdoti, 52


ha benedetto gli oli santi, che abbiamo deposto sul nostro altare. Questi oli, che serviranno per l’amministrazione dei sacramenti nella nostra comunità, sono un dono che esprime la comunione nell’unica fede e nell’unico Spirito, e costituiscono per noi il segno visibile che Cristo ci associa a sé, ci dà la sua vita e anche il suo nome, così da diventare consacrati come Lui: il consacrato del Padre, l’Unto di Spirito Santo e Potenza. Accogliamo con gioia questi segni della grazia e chiediamo al Signore, di essere nel mondo il buon odore di Cristo, per spargere la fragranza della testimonianza della nostra fede. Le ampolle vengono deposte nel luogo che abitualmente è riservato alla loro custodia. La celebrazione prosegue introducendo la comunità al mistero del Triduo Pasquale, di cui questa celebrazione costituisce il prologo. Il presbitero, dice: Con questa celebrazione della Cena del Signore iniziamo la solenne liturgia del Triduo Pasquale. Le parole e i gesti di questo giorno ci fanno rivivere l’Ultima Cena: Mistero dell’umiltà di Cristo e del suo amore per noi nella lavanda dei piedi; 53


Testamento del suo comandamento nuovo di amarci gli uni gli altri come Egli ci ha amato; Memoriale dell’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio ministeriale per rendere presente fino al suo ritorno il sacrificio della nuova Alleanza. Prima di celebrare questi santi misteri, imploriamo dal Signore Gesù il perdono dei nostri peccati affinché, purificati dal suo amore, possiamo aver parte con Lui al banchetto del Regno eterno. Segue l’atto penitenziale e il Gloria. La celebrazione prosegue nel modo solito.

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ADORAZIONE EUCARISTICA PER IL GIOVEDÌ SANTO


QUESTA È LA NOSTRA FEDE Adorazione Eucaristica per il Giovedì Santo 2013 Guida: Dopo aver accolto il testamento d'amore del Signore e aver celebrato l'Eucaristia, ci ritroviamo nuovamente insieme per contemplare nello stupore l'immensità dell'amore di Dio e adorare il SS. Sacramento, nel quale Gesù ha voluto donarci tutto se stesso e restare con noi fino alla fine del mondo. Fermarci in adorazione davanti all'Eucaristia, significa metterci di fronte al gesto di Cristo, un gesto che dice e offre il suo «amare fino alla fine». Nell'Anno della Fede l'essere con Gesù questa sera assume un significato tutto particolare e ci da nuova forza per “confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza”. Canto

Tutti: Ti adoriamo, Figlio del Padre, Verbo fatto carne nel grembo di Maria, inviato a noi per annunciare e inaugurare il Regno. Ti adoriamo, o Dio con noi, che, assunta la nostra fragile natura di servi, hai voluto condividere gioie e speranze, fatiche e sofferenze dell'intera umanità, fino al dono pieno di te, nell'immolazione della Croce, che questo sacramento ineffabile rende presente tra noi e per noi. 56


Ti adoriamo, Signore Ges첫, nostra Pasqua e nostra Pace, mentre dalla tua Passione, Morte e Risurrezione riceviamo, in questo segno eucaristico, la forza della speranza e il conforto della riconciliazione. Ti adoriamo, Ges첫, il Veniente, nell'attesa del tuo ritorno, quando verrai a giudicare l'uomo, il mondo, la storia, recando a tutti - nella gloriosa tua Croce elevata sopra le nubi del cielo la vittoria della giustizia e dell'amore. Ti adoriamo, Ges첫, prostrati al tuo altare proclamando, oggi e sempre, la tua Presenza di grazia e di misericordia.Amen. Canto

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Primo momento 1 Lettore: Dal Vangelo secondo Giovanni (1,35-42) In quel tempo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: "Che cosa cercate?". Gli risposero: "Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?". Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia" - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa" che significa Pietro. Pausa di silenzio per la meditazione personale. 2 Lettore Dalla Lettera Pastorale «Questa è la nostra fede», di Mons.Antonio De Luca - (pagg. 9-10) L'icona biblica che continua a guidare il nostro percorso pastorale di quest'anno è tratta dal Vangelo di Giovanni: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?”. Disse loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le 3 quattro del pomeriggio» (Gv 1, 3739) . Il desiderio innato di cercare e conoscere Dio è connaturale ad ogni uomo, ma non deve fermarsi alla soglia della curiosità o della generica informazione. La fede non è una teoria, il Santo Padre Benedetto XVI scrive: «All'inizio dell'essere cristiano non c'è una 58


decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva... Siccome Dio ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4,10), l'amore adesso non è più solo un “comandamento”, ma è la risposta al dono dell'amore, col quale Dio ci viene incontro» . Così esplicitato, possiamo comprendere il progressivo snodarsi del racconto evangelico di cui sopra: i discepoli domandano a Gesù, lo ascoltano, decidono di restare con Lui e ne annunciano il mistero ai fratelli (cfr. Col 4,3; Ef 3,8). Ogni percorso di fede deve indirizzare ad una personale decisione di vivere una significativa esperienza di Dio, ma è altresì determinante la risoluta volontà di lasciarsi trasfigurare dall'incontro con il Maestro. L'incontro con Gesù è finalizzato all'incontro con Dio: «Egli vive al cospetto di Dio, non solo come amico ma come Figlio, in profonda unità con il Padre… Chi vede Gesù vede il Padre (cfr Gv 14,9). Il discepolo che segue Gesù viene in questo modo coinvolto insieme con Lui nella comunione con Dio. Ed è questo che davvero salva». Un cuore disponibile alla fede si lascia anche invadere dal «frutto dello Spirito» (Gal 5,22), ossia, la carità: ecco perché «il principale atteggiamento distintivo dei cristiani» è «proprio “l'amore fondato sulla fede e da essa plasmato”». La fede è dunque lasciarsi condurre da Dio alla sincera ricerca del suo volto, che in Gesù di Nazareth diventa storia di redenzione e con l'effusione del suo Spirito ci permette di chiamare Dio con il nome di Padre (cfr: Gal 4,6; Rm 8,15) e di scorgere nei fratelli il volto stesso di Gesù (cfr, Mt 25, 3146). Questa è la nostra fede! Lasciarsi guidare da un interrogativo: 'Maestro, dove abiti?'; acconsentire ad un invito: 'venite e vedrete!' e restare profondamente uniti a Gesù, il Signore, perché innamorati di lui! Canone

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Preghiera litanica Guida: Diciamo insieme: A te la lode e la gloria. Gesù, vero Dio, Figlio del Padre, Gesù, vero uomo, nato da Maria, Gesù, Redentore del mondo, Gesù, Messia e Salvatore, Nostro fratello ed amico, Nostra guida e avvocato, Nostro cammino e meta, Nostra pace e riposo, Gesù, luce d'eterna luce, Gesù, stella radiosa del mattino, Gesù, alba dell'uomo nuovo, Gesù, giorno senza tramonto, Canto Pausa di silenzio.

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Secondo momento 1 Lettore: Dal Vangelo secondo Luca (8,4-15) In quel tempo poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: "Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un'altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto". Detto questo, esclamò: "Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!". I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza. Pausa di silenzio per la meditazione personale. 2 Lettore Dalla Lettera Pastorale «Questa è la nostra fede», di Mons.Antonio De Luca - (pagg. 12-13) La fede ci fa annunciare la «verità dell'amore di Cristo», conoscendo 61


e professando le sue primarie verità, il cui oggetto consiste nel credere in Dio creatore, Uno e Trino, e nel suo disegno salvifico (cfr Simbolo della fede/Credo/Professione di fede), raccontando le meraviglie di grazia da Lui compiute. Per favorire questa opera, abbiamo bisogno di (ri)portare al centro del nostro cammino di Chiesa la Parola di Dio, lampada e guida sicura alla nostra storia (cfr Sal 119,105), perché, rispetto alle opacità e smarrimenti, prevalga l'annuncio di quella via sicura, di quella verità reale, di quella vita autentica che da essa promana. «Per mezzo nostro è Dio stesso che esorta» (2Cor 5, 20): lasciamoci (ri)conciliare con Dio! E' questo il momento favorevole in cui l'evangelizzazione (se si preferisce, nuova evangelizzazione), come annuncio della 'buona notizia' dell'amore del Padre, che si è rivelato nella storia di Gesù, diventi la gioiosa missione di ogni credente e delle singole comunità in cui viviamo. Ciascuno si renda disponibile «con cuore integro e buono» (Lc 8,15) all'ascolto obbediente e all'annuncio fedele e perseverante del Vangelo! Canone Preghiera litanica Guida: Diciamo insieme: Donaci la tua salvezza. Gesù, santo di Dio, Gesù, volto della misericordia divina, Gesù, il solo giusto, Gesù, Figlio obbediente, Redentore dell'uomo, Salvatore del mondo,

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Vincitore della morte, Principe forte e vittorioso, Ges첫, servo del Signore, Canto Pausa di silenzio.

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Terzo momento 1 Lettore: Dal Vangelo secondo Luca (17,20-26) In quel tempo Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione". Pausa di silenzio per la meditazione personale. 2 Lettore Dalla Lettera Pastorale «Questa è la nostra fede», di Mons.Antonio De Luca - (pagg. 14-15) La fede ci fa annunciare la 'verità dell'amore di Cristo', celebrandolo e pregandolo nelle azioni liturgiche, per essere da Lui santificati nella vita sacramentale, nell'attesa della venuta del suo Regno e dell'incontro faccia a faccia con Lui. Il cuore dell'uomo resta perciò il centro e il riferimento di ogni attenzione pastorale: è in esso che è custodita, per il cristiano, la ricchezza di vita dei sacramenti – in specie quelli dell'iniziazione cristiana (battesimo, confermazione, eucaristia) – anche se, di frequente, viene vissuto come tesoro trascurato o poco influente nelle decisioni quotidiane. È nei sacramenti che si fonda, si edifica e si realizza la nostra identità cristiana; è in essi che la Chiesa ritrova continuamente la verità della sua natura: nell'amore di Cristo che si esprime nell'offerta sacrificale di sé (cfr Eb 10, 10.14) e nella comunione alla sua vita donata cui chiama l'umanità intera. È questa partecipazione alla vita stessa di Cristo che, presente nella liturgia, attua l'opera di salvezza propria della Chiesa. «La fede e i Sacramenti sono due aspetti complementari del-

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la vita ecclesiale. Suscitata dall'annuncio della Parola di Dio, la fede è nutrita e cresce nell'incontro di grazia col Signore risorto che si realizza nei Sacramenti: “La fede si esprime nel rito e il rito rafforza e fortifica la fede”». Il mistero cristiano inoltre fonda la nostra preghiera, la cui espressione privilegiata è il Padre Nostro, e costituisce l'oggetto della nostra lode, della nostra supplica, della nostra intercessione: viene così trasformata e arricchita la coscienza di colui/coloro che prega/no, facendoci crescere nella fede. La preghiera degli apostoli diventi la nostra preghiera: «“Accresci in noi la fede!”» (Lc 17, 6). Canone Preghiera litanica Guida: Diciamo insieme: Noi ti adoriamo! Dono stupendo che illumini la mente, Tesoro ineffabile dei fedeli, Pegno dell'amore infinito di Dio, Sorgente che zampilla vita eterna, Farmaco perenne di immortalità, Dono mirabile fecondo di grazia, Vero corpo di Cristo, nato dalla Vergine Madre, Vero corpo di Cristo, inchiodato per noi sulla croce, Vero corpo di Cristo, asceso alla destra del Padre, Canto Pausa di silenzio. 65


Quarto momento 1 Lettore: Dal Vangelo secondo Giovanni (13,1-17) Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?". Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo". Gli disse Pietro: "Tu non mi laverai i piedi in eterno!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!". Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti". Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete puri". Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Pausa di silenzio per la meditazione personale.

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2 Lettore Dalla Lettera Pastorale «Questa è la nostra fede», di Mons.Antonio De Luca - (pagg. 17-18) La fede ci fa annunciare la 'verità dell'amore di Cristo', vivendola in forma testimoniale nelle piccole e grandi relazioni di ogni giorno, per illuminare e sostenere i figli di Dio nel loro agire. Professando la verità su Cristo e accostandoci ai sacramenti della fede – in primo luogo all'Eucaristia – condividiamo nella comunità civile ed ecclesiale il progetto di vita che da essi scaturisce, aprendoci alla fraternità reciproca che si concretizza nell'amare Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi (cfr: Mt 22, 37; Mc 12, 30-31; Lc 10, 27). Invito la comunità diocesana a vivere, attraverso un annuncio autentico, la comunione di vita con Dio e con i fratelli, a comporre in modo articolato e coerente la propria testimonianza cristiana, ad attingere alla luce della fede progettualità pastorale e imprimere nella vita delle singole comunità parrocchiali, dei gruppi e delle associazioni ecclesiali, la consapevolezza e l'incisività della missione. Canone Preghiera litanica Guida: Diciamo insieme: Ti preghiamo, ascoltaci. Spezza con la forza della tua Croce ogni divisione e discordia. Spezza con la luce della tua Parola ogni inganno e falsità, Spezza con la mitezza del tuo Cuore ogni rancore e vendetta, 67


Spezza con la dolcezza della tua caritĂ ogni egoismo e durezza di cuore, Spezza con il tuo ardore sponsale ogni legame che tiene prigioniera la Chiesa, Canto Pausa di silenzio.

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Conclusione Intercessioni Guida: Riuniti in questa notte a contemplare il mistero dell'Eucarestia, rivolgiamo al Signore la nostra fiduciosa preghiera, perché ci ispiri intenzioni e propositi degni della sua santità: Tutti: Signore, Pane di vita, ascoltaci. 1 Lettore Assisti il nostro Papa Francesco, il nostro vescovo Antonio, tutti i presbiteri e i diaconi, perché siano sempre testimoni di dedizione e amore per il popolo loro affidato, ti preghiamo. 2 Lettore Per ogni uomo, perché diventi costruttore del Regno di Dio in ogni stato di vita secondo i doni ricevuti e formi una società nuova, aperta alla fraternità universale, ti preghiamo. 3 Lettore Per tutte le famiglie, perché accolgano e difendano la vita fin dal suo sbocciare e sappiano aiutare i figli con l’umiltà amorosa che corregge, ma non mortifica, riprende, ma non divide, ti preghiamo. 4 Lettore Per tutti i consacrati e le consacrate che hai scelto e chiamato, perché riponendo ogni fiducia nel Signore, vivano con dedizione la loro vocazione, ti preghiamo. 5 Lettore Per i giovani, ai quali il Signore rivolge l'invito a seguirlo più da

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vicino, affinchĂŠ aprano il loro cuore alla voce amica che li chiama, credano che la Grazia dona loro la forza per una totale donazione e vedano la bellezza e la grandezza della vita sacerdotale, religiosa e missionaria, ti preghiamo. 6 Lettore Per noi qui riuniti nella fede e nell'amore perchĂŠ questa adorazione ravvivi la nostra adesione a Cristo Signore e ci confermi nella nostra chiamata, ti preghiamo. Guida: Il Signore ci ha donato il suo Spirito con la fiducia e la gioia dei figli diciamo insieme: Tutti: Padre nostro... Guida: Lasciamo ora spazio alla preghiera silenziosa e personale. Vegli il nostro cuore per accompagnare con fede e devozione GesĂš nel cammino che lo conduce verso le ore terribili della Passione, a poche ore dalla condanna a morte e dalla crocifissione Concludiamo questo nostra adorazione comunitaria con la preghiera per l'anno della fede affidataci dal nostro Vescovo.

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Preghiera per l’Anno della Fede Tutti: O Dio, Padre del Signore Gesù Cristo, effondi il tuo Spirito e illumina le nostre menti. Aumenta la nostra fede con una personale adesione al Vangelo e frutti coerenti di vita. Facci essere 'germe di nuova umanità'. Dilata gli orizzonti del cuore con il dono della carità che vivifica la verità. Rendi operosa la speranza per edificare la civiltà dell'amore. O Vergine Maria, Donna fedele, Madre credente, Sorella accogliente, aiutaci a riporre la nostra fiducia nella Santa Trinità, nella divina volontà, disponibili a ripetere quotidianamente: questa è la nostra fede! Amen. + Antonio De Luca Vescovo di Teggiano-Policastro

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RITO PER L’ASPERSIONE DOMENICALE DELL’ACQUA BENEDETTA E RINNOVO DELLE PROMESSE BATTESIMALI


Il rito di benedizione e di aspersione dell’acqua benedetta si può fare ogni Domenica in tutte le chiese, in tutti gli oratori, a tutte le Messe, ivi comprese quelle anticipate alla sera del Sabato. Il rito sostituisce l’atto penitenziale all’inizio della Messa. Dopo il saluto iniziale, il sacerdote rimane in piedi alla sede, rivolto al popolo; dinanzi a lui il recipiente con l’acqua da benedire.

Il sacerdote: Fratelli carissimi, la porta delle fede attraverso la quale siamo entrati nella Chiesa è il Battesimo, prima Pasqua di ogni cristiano. In questo tempo santo dell’Anno della Fede invochiamo la benedizione di Dio nostro Padre, perché questo rito di aspersione ravvivi in noi la grazia del Battesimo per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui a vita nuova. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Quindi il sacerdote dice: O Dio creatore, che nell’acqua e nello Spirito hai dato forma e volto all’uomo e all’universo. Tutti: Purifica e benedici la tua Chiesa. Il sacerdote: O Cristo, che dal petto squarciato sulla croce hai fatto scaturire i sacramenti della nostra salvezza. 73


Tutti: Purifica e benedici la tua Chiesa. Il sacerdote: O Spirito Santo, che dal grembo battesimale della Chiesa ci hai fatto rinascere come nuove creature. Tutti: Purifica e benedici la tua Chiesa. Il sacerdote: O Dio, che raduni la tua Chiesa, sposa e corpo del Signore, nel giorno memoriale della risurrezione, benedici il tuo popolo e ravviva in noi per mezzo di quest’acqua il gioioso ricordo e la grazia della prima Pasqua nel Battesimo. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen.

Oppure, specialmente nel TEMPO PASQUALE Il sacerdote: O Padre, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva. Tutti: Gloria a te, o Signore. 74


Il sacerdote: O Cristo, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita. Tutti: Gloria a te, o Signore. Il sacerdote: O Spirito, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia dell’umanità nuova. Tutti: Gloria a te, o Signore. Il sacerdote: Dio onnipotente che nei santi segni della nostra fede rinnovi i prodigi della creazione e della redenzione, benedici X quest’acqua e fà che tutti i rinati nel Battesimo siano annunziatori e testimoni della Pasqua che sempre si rinnova nella Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen. Il sacerdote asperge se stesso e il popolo. Nel frattempo si esegue un canto. Tornato alla sede il sacerdote dice a mani giunte: Dio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell’Eucaristica ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno. Tutti: Amen. Quindi, quando è prescritto, si canta l’inno Gloria a Dio 75


RINNOVO DELLE PROMESSE BATTESIMALI Dopo l’omelia e il tempo di silenzio, tutti si alzano e il sacerdote introduce la Professione di fede.

Il sacerdote: Fratelli carissimi, nel giorno della rinascita da acqua e Spirito Santo siamo stati chiamati dal Padre alla fede nella Chiesa. Ora, mentre celebriamo l’Anno della Fede, memori delle promesse del nostro Battesimo, rinunciamo al peccato e rinnoviamo la nostra professione di fede in Cristo Gesù: è la fede della Chiesa che tutti insieme siamo chiamati a custodire, testimoniare e trasmettere. Il sacerdote: Rinunziate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio? Tutti: Rinunzio. Il sacerdote: Rinunziate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato? Tutti: Rinunzio. Il sacerdote: Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato? Tutti: Rinunzio.

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Il sacerdote: Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Tutti: Credo. Il sacerdote: Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Tutti: Credo. Il sacerdote: Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Tutti: Credo. Il sacerdote e i fedeli concludono con l’acclamazione: Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore. Amen. Quindi la celebrazione continua con la presentazione dei doni.

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INDICE

Statio

5

Messa Crismale

13

Accoglienza degli Oli Santi nella Comunità Parrocchiali

51

Adorazione Eucaristica

55

Rito per l’aspersione domenicale dell’acqua benedetta e Rinnovo delle promesse battesimali

72


A CURA DELL’UFFICIO LITURGICO DIOCESANO

In copertina Crocifisso Chiesa Parrocchiale S. Giovanni Battista - Sapri (SA)

Impaginazione e grafica Massimo La Corte STAMPA Via Degli Edili, 101 - SAPRI (SA) Tel. 0973 603365 - E-mail: legatoria.cesare@alice.it


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