Orientamenti Pastorali e Agenda 2019 2020

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Diocesi di Teggiano-Policastro

Orientamenti Pastorali Agenda Diocesana 2019-2020



Orientamenti Pastorali Agenda Diocesana 20 -20


In copertina: Marko I. Rupnik, Il Buon Samaritano, Madrid, Spagna - Cappella del SS. Sacramento, Cattedrale di Santa Maria Reale dell’Almudena.


Presentazione All’inizio di questo nuovo anno pastorale 2019/2020, il nostro Vescovo Antonio ci consegna ancora una volta pagine ricche di vita, di studio e d’incontri. L’incessante ministero apostolico, reso più gravoso e generoso dalla Visita pastorale, motiva tutte le urgenze che il nostro Pastore propone per rinnovare le coscienze e stimolare all’azione. Il testo si presenta perciò ricco, abbondante, denso della spiritualità dell’ascolto e dell’incontro che il nostro Pastore vive quotidianamente con le Comunità parrocchiali: questa vita apostolica si fa bussola di orientamento per tutta la Diocesi: annunciare la Carità! Tutti abbiamo notato come il nostro Vescovo ponga i programmi pastorali della Diocesi sempre nel segno della Vergine Maria, nella solennità dell’Assunzione in cielo, quasi a ricordarci che Maria è il modello di ciò che la Chiesa è chiamata ad essere e fare, oggi, Carità! Il cammino pastorale diocesano in questi anni ci ha fatto prendere consapevolezza delle virtù teologali della fede e della speranza, dono di Cristo alla Chiesa, necessarie per umanizzare il mondo. Nel prossimo triennio con la virtù della Carità il Vescovo ci chiede di prestare attenzione nell’evangelizzazione all’opera, ai gesti, ai sacramenti del Buon Samaritano, a quell’esempio singolare del Cristo incarnato, che ascolta- celebra e serve l’umanità piagata e sofferente. La meditazione teologico-pastorale è, dunque, l’icona biblica del Buon Samaritano (Lc 10, 25-37): una delle pagine più rappresentative del Mistero della Chiesa! Così pieni interiormente dello Spirito che parla alla Chiesa mediante i profeti e i pastori ed esortatati dal Magistero recente di Benedetto (DCE) e di Francesco (EG) possiamo proseguire con fiducia nella conversione alla sequela Christi. Nella prima parte il Vescovo ci aiuta a riflettere come questa virtù sia essenziale nella vita cristiana, dandoci non solo la definizione teologica di Carità, ma dandoci un percorso di riscoperta dell’Amore 3


nell’esistenza cristiana, nelle pieghe della nostra vita ordinaria. Ecco che la dimensione spirituale più importante è l’ascolto per comprendere la Parola, discernere la volontà di Dio e presentarsi con umiltà dinanzi alle nuove generazioni per dare a loro e al mondo “Qualcosa di più” per vincere con l’Amore ogni forma d’indifferenza, di omissione e di rinnegamento pratico della vita di Cristo. Il nostro Pastore con paternità incoraggia gli ambiti della pastorale ordinaria delle parrocchie, degli uffici e delle relazioni interpersonali a rivedere logiche desuete e ad aprirsi al dono dello Spirito che genera vita, amore e speranza: un chiaro indirizzo missionario e di apertura che deve aiutare le nostre comunità ad aprirsi ai giovani anche con l’ausilio e i suggerimenti della Christus vivit. Inoltre, ci ricorda che è sempre necessaria una riforma degli stili ecclesiali nell’impegno pastorale della comunione e della gratuità per vivere realmente la dimensione della sinodalità. Ecco perché la formazione permanente e il metodo sperimentale d’iniziazione cristiana in chiave catecumenale sono ancora riproposti quali percorsi da sostenere nelle forme più prossime anche alla sensibilità dei giovani. Il modello ecclesiologico che il Vescovo ci propone è quello Conciliare che ha come baricentro la persona del Cristo agente con il Suo Spirito negli ambiti della Liturgia, della catechesi e del servizio, si propone la copiosa redenzione che ha nella Domenica il suo centro di propagazione, nella comunione eucaristica di tutti i battezzati e ministri intorno al Suo Pastore per dare ragione, sostanza e testimonianza – anche nella gestione delle risorse economiche della Comunità – ai nostri fratelli bisognosi! Il Vescovo ha compiuto un profondo discernimento – parola sinodale - per dare ad ogni operatore pastorale il criterio ovvero lo strumento spirituale del cuore sapiente che valuta ogni cosa e tiene ciò che è buono. Nella vita personale e comunitaria il discernimento aiuta a

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rimuovere ciò che ostacola la comunione e la collaborazione tra le parrocchie e tiene, nova et vetera, ciò che dà sostanza ai processi di alleanza anche con le istituzioni civili e sociali che curano e alimentano il bene comune e la crescita integrale di ogni uomo. La sfida che il Vescovo ci pone davanti è alta come sempre: dalla professione del primato della Parola che si fa Eucarestia-Carità-Prossimo può ripartire la missione della nostra Chiesa diocesana per una nuova stagione nella quale l’annuncio della redenzione susciti carismi e ministeri secondo il dono dello Spirito, specialmente quelle vocazioni matrimoniali e presbiterali, religiose e laicali votate alla Santità del Regno di Dio. Il Vescovo, infine, consapevole che tutti noi siamo innestati mediante il Battesimo e il ministero alla Croce del Cristo, pazientemente, ci invita ad imitare i gesti e i sentimenti del Divin Samaritano, per commuoverci – muovere il cuore – verso il prossimo, compiendo così quelle azioni paterne di Dio e materne della Chiesa. Ecco i compiti: recuperare in ogni comunità il volto concreto della carità; vivere in ogni parrocchia l’impegno dell’annuncio e della catechesi come espressione viva della fantasia della carità; rendere autentico il nostro incontro con Cristo Risorto accogliendo il prossimo; trovare con i giovani strade sempre nuove per un cammino generativo. Con la forza che lo Spirito ci dona, grati al Vescovo per l’opera che ci propone, ci lasceremo sedurre dall’Amore per annunciare ancora una volta come figli e fratelli: Deus Caritas est! Teggiano, 28 agosto 2019 Memoria di SantìAgostino don Giuseppe Radesca Vicario Generale

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ANNUNCIARE LA CARITÀ Anno pastorale 2019/2020 “E chi è il mio prossimo?” (Lc 10,29).

Carissimi fratelli e sorelle, cari sacerdoti, il triennio pastorale (2019/2021) che inauguriamo, ci offre l’opportunità di riflettere sulla virtù della carità, che declinata nel tempo assume il volto dell’annuncio, della celebrazione e della testimonianza. Non si tratta di stadi o di livelli successivi o gerarchici, piuttosto sono momenti intrinseci e simultanei di una grande realtà che è la sequela Christi. Annunciare, celebrare e testimoniare accadono sempre insieme. Benedetto XVI ricorda quanto Paolo VI nella Populorum Progressio scrive: «tutta la Chiesa, in tutto il suo essere e il suo agire, quando annuncia, celebra e opera nella carità, è tesa a promuovere lo sviluppo integrale dell’uomo»1. La vita cristiana e l’impegno pastorale non operano scissioni, ma elaborano sintesi di percorsi e di iniziative per raggiungere la finalità suprema per la quale la Chiesa vive: l’evangelizzazione, «evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare, vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio»2. 1. La novità di Gesù: la carità nella verità. La riflessione pastorale sulla carità ha una consolidata tradizione ecclesiale, a partire dagli anni ’90, basta ricordare la Nota Evangelizzazione e testimonianza della carità. Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per gli anni ’90 (8 dicembre 1990). Successivamente si è sviluppato l’obiettivo “rifare con l'amore il tessuto cristiano della comunità ecclesiale” - Convegno Nazionale Unitario dal tema: Annunciare, celebrare e testimoniare il Vangelo della carità in una pastorale organica, Assisi 22-26 giugno 1992. E infine la Nota pastorale: 1 2

BENEDETTO XVI, Caritas in veritate, n. 11. PAOLO VI, Evangelii Nuntiandi, n. 14.

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Con il dono della carità dentro la storia. La Chiesa italiana dopo il Convegno di Palermo, 26 maggio 1996. La riflessione sulla carità per questi anni trae spunto da una significativa pagina evangelica, quella del Samaritano (Lc 10, 25-37). «A ben vedere, l’esempio del Samaritano definito per antonomasia buono deve suscitare in noi alcuni cruenti interrogativi. Chi è il mio prossimo? Ecco l’interrogativo che rende sempre attuale questo discorso di Gesù, finalizzato a suscitare in ogni suo discepolo una forte presa di coscienza: la fratellanza universale come aspetto essenziale della rivelazione. Con questa “novità” Gesù dà inizio a un movimento di conversione del cuore, di cambiamento, ovvero un cambio di baricentro: il punto essenziale della vita dei suoi discepoli non è la propria vita, ma quella del prossimo»3. Nei prossimi tre anni vogliamo leggere la parabola del buon samaritano e coglierne la triplice dimensione: la carità annunciata, a partire dalla domanda: «E chi è mio prossimo?», Lc 10,29 (anno pastorale 2019-2020); poi la carità celebrata, con la descrizione dell’atteggiamento tipico e le scelte di chi vuole farsi prossimo: «passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, lo caricò, lo portò in un albergo e si prese cura di lui», Lc 10,34 (anno pastorale 2020-2021); infine la carità testimoniata: «Va’ e anche tu fa’ così», Lc 10,37 (anno pastorale 2021-2022). Faremo ogni sforzo per ridare al nostro impegno il fulcro rigeneratore, l’architrave che sorregge, che è la Parola di Dio. Anzi, dobbiamo comprendere che il primo grande gesto di carità è proprio il dono della Parola. Mi piace riportare il significativo pensiero di Papa Benedetto XVI: «dovremmo richiamarci a non tenere in poco conto la parola, a non pensare che gli uomini sono a posto se hanno tutti da mangiare e se hanno tutti un reddito corrispondente. Non dovremmo lasciarci soggiogare dall’idea marxista di salvezza, che è troppo riduttiva, e tantomeno dall’idea capitalista di salvezza che è ancora più povera, ma riconoscere veramente che l’uomo, per essere salvato, ha bisogno di qualcosa di più 3 C. MATARAZZO, Dalla pastorale di conservazione ad una Chiesa sinodale in permanete conversione: pastorale per una profezia della carità, relazione al Convegno Pastorale, Teggiano, 26 giugno 2019: http://www.diocesiteggiano.org/images/varie/relazione%20matarazzo.pdf.

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che saziare la sua fame e soddisfare i suoi bisogni esteriori e che noi nella sequela di Gesù ci siamo proprio per offrire sempre di nuovo questo “qualcosa di più” e per aprire alla parola che dà senso, vedendo in questo addirittura il nostro compito centrale»4. Se la carità non dona la Parola e se non passa attraverso di essa, non riuscirà mai a ridare quella forza di redenzione che ogni atto d’amore deve assolutamente conferire a chi lo offre e allo stesso tempo a chiunque lo riceve. La Chiesa, spazio e luogo dell’annuncio della redenzione è voce di una carità incommensurabile e unica, che proclama il dono di Dio all’umanità, il suo Figlio Gesù Cristo, in lui e per lui sarà sempre possibile incontrare Dio. Il tema pastorale è stato valutato dal Consiglio Presbiterale, dal Consiglio Pastorale Diocesano, ed è confluito nel Convegno Pastorale. Voglio esprimere uno speciale ringraziamento ai Vicari Foranei e agli Uffici diocesani che hanno collaborato con i loro contributi a realizzare la riflessione sul tema che ci siamo proposti. Un grato ringraziamento va tutti i laici che, intervenendo al convegno diocesano o alla riflessione foraniale, hanno voluto esternare il loro interesse e la volontà di lavorare nella direzione che il Magistero di Papa Francesco e della Chiesa Italiana ci indicano. La prospettiva della sinodalità come volto profetico della Chiesa, va ulteriormente consolidata e resa operativa con quei processi comunionali che rispettando il livello della profezia, del discernimento e della decisione, coinvolgono rispettivamente tutti i fedeli, gli organismi di partecipazione e comunione, e naturalmente chi dovrà assicurare la decisione finale. Come di consuetudine gli Orientamenti Pastorali della diocesi vogliono offrire, come centro e cuore di ogni impegno, una riflessione approfondita sulla Parola di Dio. Solo dopo, nella seconda parte, vengono indicati quattro impegni con i quali dare concretezza e visibilità a quanto la Parola ispira e che nell’impegno pastorale di ogni comunità deve rifulgere. Dopo avere riflettuto sulla pagina del Samaritano (Lc 10, 25-37), mi permetto perciò di sottoporre al vostro discernimento pastorale quattro indicazioni concrete: - recuperare in ogni comunità il volto concreto della carità; 4

J. RATZINGER - BENEDETTO XVI, Per Amore, a cura di P. AZZARO, Cantagalli, Siena 2019, p. 132.

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- vivere in ogni parrocchia l’impegno dell’annuncio e della catechesi come espressione viva della fantasia della carità per il bene del mondo; - nell’azione liturgica delle nostre comunità, il prossimo ci interpella, e rende autentico il nostro incontro con Cristo Risorto; - con i giovani trovare strade sempre nuove per un cammino generativo. Nel cammino della Visita Pastorale in corso, ci aiuteremo vicendevolmente a verificare e rafforzare questi percorsi di vita cristiana, che rendono vivo il volto delle nostre parrocchie e delle nostre foranie. Il testo evangelico: il buon samaritano (Lc 10, 25-37) «Un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso”. Gli disse: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?”. Quello rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ così”».

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2. Il Vangelo: un racconto singolare. L’evangelista Luca “non vide il Signore nella carne”, come riferiscono le antiche fonti, eppure, dei quattro Vangeli, è forse quello che ci ha lasciato le pagine più vivide e appassionanti della vita terrena di Gesù. Attraverso una scrupolosa ricerca presso testimoni oculari, ci tramanda episodi e discorsi di Gesù che non hanno riscontro negli altri Vangeli: i racconti di miracoli e le parabole riportate si ritrovano solamente nel terzo evangelo5. Luca, più degli altri, riesce a restituire con delicata finezza, attraverso piccoli dettagli, quasi pennellate appena accennate, i vividi sentimenti che rivelano la Misericordia di Gesù: i suoi gesti di profonda compassione, il suo stupore e la sua tenerezza, quel Cuore traboccante di Pietà verso la miseria umana; tanto da spingere Dante a definirlo “scriba mansuetudinis Christi”6, lo scriba della bontà di Cristo. Al cuore del terzo Vangelo, rivelazione della divina Misericordia, come un diamante in un diadema, è incastonata la pagina forse più eloquente di tale “mansuetudine”: il buon Samaritano, rivelazione dell’umana misericordia. Siamo di fronte ad un racconto, in parabola, ma di centrale importanza nella vita della Chiesa tanto che già Paolo VI, a conclusione del Concilio Vaticano II il 7 dicembre del 1965, guardava a “l’antica storia del Samaritano”, ravvisandovi l’icona di una Chiesa rinnovata, altrettanto capace di “servire l’uomo” dei tempi moderni: «La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema? poteva essere; ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani (e tanto maggiori sono, quanto più grande si fa il figlio della terra) ha assorbito l’attenzione del nostro Sinodo. Dategli merito di questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo. […] Tutta questa ricchezza dottrinale è rivolta in un’unica direzione: ser5

Cfr. L. MOSCONI, Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca, EMI, Bologna1998; L. T. JOHNSON, Il Vangelo di Luca, Elledici, Torino 2004. 6 DANTE ALIGHIERI, De Monarchia, 1, XVI, 2.

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vire l’uomo. L’uomo, diciamo, in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità. […] Sull’uomo e sulla terra si piega, ma al regno di Dio si solleva»7. Secondo la visione profetica del Papa Santo, la Chiesa tutta, a partire a quell’assise conciliare, stava riscoprendo un “nuovo umanesimo”: al centro della sua azione e della sua missione c’era l’uomo “in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità”8. A cinquant’anni di distanza, in occasione di un altro significativo Giubileo, quello della Misericordia, Papa Francesco riprenderà quel sogno per esortare ancora la Chiesa a far sua la misericordia del buon samaritano: «Oggi, qui a Roma e in tutte le diocesi del mondo, varcando la Porta Santa vogliamo anche ricordare un’altra porta che, cinquant’anni fa, i Padri del Concilio Vaticano II spalancarono verso il mondo. […] Il Concilio è stato un incontro. Un vero incontro tra la Chiesa e gli uomini del nostro tempo. Un incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa ad uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in sé stessa, per riprendere con entusiasmo il cammino missionario. Era la ripresa di un percorso per andare incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nel luogo di lavoro… dovunque c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del Vangelo e portare la misericordia e il perdono di Dio. Una spinta missionaria, dunque, che dopo questi decenni riprendiamo con la stessa forza e lo stesso entusiasmo. Il Giubileo ci provoca a questa apertura e ci obbliga a non trascurare lo spirito emerso dal Vaticano II, quello del Samaritano, come ricordò il beato Paolo VI a conclusione del Concilio. Attraversare oggi la Porta Santa ci impegni a fare nostra la misericordia del buon Samaritano»9. Tra le inquietudini e le speranze del mondo attuale è più che mai viva l’urgenza di vivere la fede e la speranza in carità operosa: la parabola del buon Samaritano appare ancora agli occhi della nostra contemplazione come una profezia.

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PAOLO VI, Conclusione del Concilio Vaticano II, Allocuzione del 7 dicembre 1965. Ibidem. 9 FRANCESCO, Omelia di apertura dell’Anno Santo della Misericordia, 8 dicembre 2015. 8

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3. Un dibattito sull’essenziale. Nel cammino di Gesù verso Gerusalemme, tra i tanti significativi incontri ce n’è uno particolarmente impregnato di valore spirituale, narrato al capitolo 10 del Vangelo secondo Luca. In esso è riportato il dialogo con un anonimo dottore della Legge, un esperto conoscitore della Torah. Costui, volendo appurare quanto questo sedicente rabbi conosca le Scritture e sia fedele alla Tradizione di Israele, si alza “per metterlo alla prova” ponendogli una domanda cruciale: “Maestro, che devo fare per avere la vita eterna?”. Domanda che, generata nello spazio religioso dell’ebraismo, implica la fede nell’eternità, ma che corrisponde alle attese e ai desideri di ogni uomo di ogni epoca: vale a dire “che devo fare per essere felice?”. La medesima domanda, nel Vangelo secondo Marco, viene posta a Gesù dal giovane ricco (Mc 10,17): “Che cosa devo fare perché la mia vita abbia valore, abbia senso? Questo interrogativo appassionante nella bocca del giovane del Vangelo suona così: “Che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. … Quando ci poniamo di fronte a Cristo, quando egli diventa il confidente degli interrogativi della nostra giovinezza, non possiamo porre la domanda diversamente da quel giovane del Vangelo: “Che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. Ogni altra domanda sul senso e sul valore della nostra vita sarebbe, di fronte a Cristo, insufficiente e non essenziale»10. Si tratta del tipico interrogativo posto a giudizio dei rabbini del tempo affinché indicassero una via preferenziale rispetto alla miriade di norme veterotestamentarie. Di fatto, la tradizione rabbinica aveva codificato ben 613 precetti dall’Antico Testamento: 365 negativi, quanti i giorni dell’anno (tutto il tempo), e 248 positivi, tanti quante erano le membra del corpo umano (tutto l’uomo), secondo l’antica fisiologia11. Era quindi necessario trovare una sintesi, un essenziale che potesse riassumere e ispirare tutte le altre norme. Gesù, alla domanda risponde con un’altra domanda: “Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?”. Egli non vuole appellarsi sbrigativamente alla conversione e all’accoglienza del Regno, ma, facendo riferimento alla Legge di Mosè, si mette al livello del proprio interlocutore e delle sue conoscenze. Vi è qui un tratto qualificante dello stile 10

GIOVANNI PAOLO II, Lettera ai giovani, 31 marzo 1985 A. MAGGI OSM, «E non era neanche sacerdote» (Eb,8,4), p. 10, https://www.studibiblici.it/conferenze. 11

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di Gesù: replica con un’ulteriore domanda (anche nella scena del giovane ricco, alla stessa domanda Gesù risponde: “Perché mi chiami buono?”, Mc 10,17). Così Gesù vuole stabilire un rapporto con l’altro: ponendogli una domanda in risposta suscita la responsabilità della sua opinione e lo accompagna ad andare più a fondo nella sua ricerca. Gesù non risponde dando certezze, facendo affermazioni perentorie o chiudendo il discorso in se stesso, lo apre invece ad una dialettica più profonda: il contenuto delle parole che Gesù rivolge all’altro è proprio l’umanità dell’altro. «Facendosi domande, Dio e l’uomo manifestano la loro reciproca stima e l’interesse che condividono l’uno per l’altro. Potremmo quasi dire che la rivelazione è un insieme di domande e risposte che Dio e l’uomo si fanno e si danno»12. Gesù rivela la sua identità per mezzo della qualità delle domande che pone, perché «una persona non si rivela soltanto per le risposte che sa dare, ma anche per le domande che sa porre»13. 4. Il comandamento dell’Amore Il dottore della Legge, da esperto conoscitore delle Scritture, risponde prontamente con il grande comandamento che ogni pio ebreo ripete tre volte al giorno, lo Shemà Israel: «Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente» (Dt 6,4-5). Poi, con intelligenza spirituale, aggiunge il comandamento dell’amore verso gli altri: “e il tuo prossimo come te stesso” (Lv 19,18). Il dottore della Legge rivela così di conoscere bene la via della salvezza: «L’amore per Dio e l’amore per il prossimo sono inseparabili, anzi, di più, si sostengono l’un l’altro. Pur se posti in sequenza, essi sono le due facce di un’unica medaglia: vissuti insieme sono la vera forza del credente! Amare Dio è vivere di Lui e per Lui, per quello che Lui è e per quello che Lui fa. E il nostro Dio è donazione senza riserve, è perdono senza limiti, è relazione che promuove e fa crescere. Perciò, amare Dio vuol dire investire ogni giorno le proprie 12

R. SALA, Interpellati da Gesù, in Note di Pastorale Giovanile, 2012. R. PENNA, Presentazione a G. PERINI, Le domande di Gesù nel Vangelo di Marco, Glossa, Milano 1998, VIII.

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energie per essere suoi collaboratori nel servire senza riserve il nostro prossimo, nel cercare di perdonare senza limiti e nel coltivare relazioni di comunione e di fraternità»14. Secondo Luca a proclamare il Comandamento dell’Amore è il dottore delle Legge e non Gesù, come invece negli altri Vangeli (Mt 22,36-40; Mc 12,29-31). Questa scelta, presumibilmente, riflette una condizione della comunità di Luca: essi non hanno più bisogno di sapere da Gesù quale sia il comandamento più grande – proclamato qui dal dottore della legge – ma piuttosto vogliono sapere da Gesù come renderlo operativo, esecutivo. In Luca ci viene proposta un’interpretazione concreta più che una semplice visione romantica e astratta dell’Amore: come praticarlo. Per tale motivo il filo rosso di tutto il racconto è il verbo “fare”: “cosa devo fare?” (10,25), “fa’ questo e vivrai” (10,28), “anche tu fa’ così” (10,37). «Gesù incita il dottore della Legge a passare da una sterile ortodossia all’ortoprassi, unico piano dell’autentificazione della comprensione delle Scritture»15. Gesù, pur ammirando la risposta del dottore della Legge lo invita alla prassi: il modo in cui vivi è la dimostrazione pratica della giusta conoscenza e comprensione della Parola di Dio. Nel brano di Mc 12,28-34 è Gesù che al comandamento dell’amore di Dio ne associa un secondo, «la novità della risposta di Gesù non sta nell’individuare questi due comandamenti, familiari al giudaismo del tempo, ma nell’accordo vincolante che stabilisce tra loro, un vincolo così stretto da farne un solo comandamento»16. 5. Il prossimo Il dottore della legge che aveva voluto mettere alla prova Gesù, volendo giustificare la sua domanda iniziale, lo interroga di nuovo su come identificare “il prossimo”. Ancora una volta Gesù non dà una risposta diretta, non entra nella casistica, tanto cara all’insegnamento rabbinico che risolveva il quesito attraverso l’individuazione di una serie di cerchi concentrici di rapporti interpersonali: «“Chi è mio pros14

FRANCESCO, Angelus, 4 novembre 2018. COMUNITÀ DI BOSE, Eucaristia e Parola, Vita e Pensiero, Milano 2009, p. 214. 16 S. ZAMBONI, Desiderio e sequela, breve introduzione alla vita morale, EDB 2019, p. 99. 15

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simo?”, e sottintende: “i miei parenti? I miei connazionali? Quelli della mia religione?”. Insomma, vuole una regola chiara che gli permetta di classificare gli altri in “prossimo” e “non-prossimo”. In quelli che possono diventare il prossimo e quelli che non possono diventare il prossimo”»17. Gesù non si lascia vincolare dalla casistica, non deve risolvere un caso legale o stilare una classifica di qualità. Per Gesù il prossimo non può essere imprigionato in una definizione perché è colui che ognuno di noi decide di rendere prossimo avvicinandosi a lui. Gesù, infatti, risponde ricorrendo a una parabola che, alla fine, ha una domanda provocatoria rilanciata al suo interlocutore: “Chi ti sembra sia stato prossimo?”. Il ribaltamento è evidente: invece di interessarsi “oggettivamente” alla definizione del prossimo, Gesù invita a comportarsi “soggettivamente” da prossimo nei confronti di chi è nella necessità e che subito vede chi gli è veramente prossimo18. Alla domanda sul prossimo, Gesù risponde con la parabola del buon Samaritano. Il racconto è ambientato sulla strada romana che, in una trentina di chilometri, conduce dagli 800 metri di Gerusalemme ai 300 sotto il livello del mare dove è situata Gerico. Un viandante anonimo, del quale non si precisa né nazionalità, né condizione sociale, né appartenenza religiosa, mentre percorre la strada rimane vittima di un agguato: viene assalito dai briganti che lo rapinano, lo picchiano “a sangue” e lo abbandonano moribondo. La narrazione sorvola intenzionalmente sull’identità dei personaggi: al centro c’è soltanto un estremo bisogno di aiuto, c’è un uomo in grave difficoltà. «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico. Seguono poche righe, uno dei racconti più brevi al mondo, e più belli, in cui è condensato il dramma e la soluzione di tutta intera la storia umana. Un uomo: non sappiamo il suo nome, ma sappiamo il suo volto: ferito, colpito, terrore e sangue, faccia a terra, non ce la fa. È il volto eterno dell’uomo, Il mondo intero passa per la strada che va da Gerusalemme a Gerico. Nessuno può dire: io faccio un’altra strada, nessuno può dirsi estraneo alle sorti del mondo. Ci salveremo tutti insieme, o salvezza non sarà»19. 17

FRANCESCO, Catechesi sul Samaritano, Udienza generale del 27 aprile 2016. G. RAVASI, Il profilo dell’uomo misericordioso evocato da Papa Francesco nell’omelia d’apertura dell’Anno santo. Il Sole 24 Ore, 20 dicembre 2015. 19 E. RONCHI, Chiamati a diventare samaritani, Avvenire, 11 luglio 2013. 18

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6. L’indifferenza L’indifferenza non è scelta tra il bene ed il male, ma è permettere che il male continui a crescere! Sulla stessa strada, racconta Gesù, passano due uomini definiti dalla loro funzione religiosa: un sacerdote e un levita20. Sacerdoti e leviti, appartenenti ad una delle categorie più potenti in Israele, avevano in gestione la cura del luogo più Santo, il Tempio, erano considerati custodi della Legge e, per questo, tenuti in grande considerazione dalla gente. Per svolgere le loro mansioni religiose, la Legge prescriveva l’integrità rituale: in nessun modo dovevano venire in contatto con un cadavere e con il sangue, altrimenti incorrevano nell’impurità che ne avrebbe precluso l’officiatura (cfr. Nm 19,11-16). «La Legge del Signore in situazioni simili prevedeva l’obbligo di soccorrerlo, ma entrambi passano oltre senza fermarsi. Avevano fretta, il sacerdote forse ha guardato l’orologio e ha detto: arrivo tardi alla messa; l’altro ha detto: non so se la legge me lo permette, c’è il sangue e io sarò impuro. Vanno per un’altra strada e non si avvicinano. E qui la parabola ci offre un primo insegnamento: non è automatico che chi frequenta la casa di Dio e conosce la sua misericordia sappia amare il prossimo. Non è automatico, tu puoi conoscere tutta la Bibbia, la liturgia, tutta la teologia ma la conoscenza non implica automaticamente il saper amare: l’amore ha un’altra strada, con l’intelligenza ma con qualcosa di più. Il sacerdote e il levita vedono, ma ignorano; guardano, ma non provvedono. Eppure non esiste vero culto se esso non si traduce in servizio al prossimo. Non dimentichiamolo mai: di fronte alla sofferenza di così tanta gente sfinita dalla fame, dalla violenza e dalle ingiustizie, non possiamo rimanere spettatori. Ignorare la sofferenza dell’uomo significa ignorare Dio! Se io non mi avvicino a quell’uomo a quella donna a quel bambino a quell’anziano quell’anziana che soffre, non mi avvicino a Dio»21. 20 Al tempo di Gesù c’erano circa settemila sacerdoti che a turno, per una settimana l’anno, svolgevano il loro servizio nel tempio. I leviti erano circa diecimila e anch’essi facevano ognuno turni di servizio di una settimana l’anno svolgendo i lavori più umili al tempio. Se Gerusalemme era la città Santa¸ dove si trovava il tempio del Signore, Gerico era la città sacerdotale dove risiedevano il maggior numero di sacerdoti e leviti. Cfr. K. HANSON - D E. OAKMAN, La Palestina ai tempi di Gesù, San Paolo, Milano 2003. 21 FRANCESCO, Catechesi sul Samaritano, Udienza generale del 27 aprile 2016.

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Gesù osserva che sia il sacerdote che il levita, al sopraggiungere sul luogo dell’aggressione, “vide e passò oltre”. Il motivo di tale indifferenza si dovrebbe attribuire alla necessità di svolgere la funzione rituale senza contaminarsi, eppure Gesù specifica, in particolare per il sacerdote, che “scendeva” per quella strada: il suo servizio era quindi terminato. Nulla gli impediva di prestare soccorso al malcapitato. «Ci sono uomini e donne credenti e religiosi, i quali conoscono bene la Legge e sono zelanti nell’osservarla minuziosamente, che proprio perché guardano più allo “sta scritto”, a ciò che è tramandato, che non al vissuto, a quanto avviene loro nella vita e a chi hanno davanti, non riescono a osservare l’intenzione di Dio nel donare la Legge: e quest’unica intenzione, al servizio della quale la Legge si pone, è la carità verso gli altri! Ma com’è possibile? Com’è possibile che proprio le persone religiose, che frequentano quotidianamente la chiesa, pregano e leggono la Bibbia, non solo omettano di fare il bene, ma addirittura non salutino i con-fratelli e le con-sorelle, cose che fanno i pagani? È il mistero di iniquità operante anche nella comunità cristiana! Non ci si deve stupire, ma solo interrogare se stessi, chiedendosi se a volte non si sta più dalla parte del comportamento omissivo proprio di questi giusti incalliti, di questi legalisti e devoti che non vedono il prossimo ma credono di vedere Dio, non amano il fratello che vedono ma sono certi di amare il Dio che non vedono (cf. 1Gv 4,20); di questi zelanti militanti per i quali l’appartenenza alla comunità o alla chiesa è fonte di garanzia, che li rende bendati, ciechi, incapaci di vedere l’altro bisognoso»22. 7. Un Samaritano come prossimo Al sacerdote e al levita, uomini religiosi accreditati presso il popolo, Gesù oppone un Samaritano: il perfetto contrario. I samaritani erano considerati gente impura, scismatica ed eretica, detestata dai giudei più di qualunque altro popolo23, definiti dalla Bibbia: “lo stu22

E. BIANCHI, Commento alla XV Domenica del tempo ordinario, 14 luglio 2019: https://www.monasterodibose.it/preghiera/vangelo/13153-misericordia. 23 Dopo il re Salomone il Regno d’Israele fu diviso in due, regno del nord e regno del

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pido popolo che abita in Sichem”, e peggio ancora “neppure un popolo” (Siracide 50,25-26)24. Un Samaritano posto come esempio da Gesù procura nei suoi ascoltatori un vero e proprio scandalo con l’intento di provocare una conversione, un rovesciamento di mentalità: riconoscere che il samaritano sia il più umano di tutti, anche di quelli che avrebbero dovuto esserlo di dovere, implica il superamento dei pregiudizi contro ogni persona non ritenuta all’altezza e degna di apprezzamento. Gesù vuole mostrare che il samaritano, al di là di ogni preconcetto e diffidenza, è semplicemente un uomo che soccorre un altro uomo. E che, solo per il fatto di essere uomo, è capace di umanità. «Ma veniamo al centro della parabola: il samaritano, cioè proprio quello disprezzato, quello sul quale nessuno avrebbe scommesso nulla, e che comunque aveva anche lui i suoi impegni e le sue cose da fare, quando vide l’uomo ferito, non passò oltre come gli altri due, che erano legati al tempio, ma “ne ebbe compassione” – così dice il Vangelo. Il cuore, le viscere si sono commosse. Ecco la differenza. Gli altri due “videro”, ma i loro cuori rimasero chiusi, freddi. Invece il cuore del samaritano era sintonizzato con il cuore stesso di Dio. Infatti, la “compassione” è una caratteristica essenziale della misericordia di Dio. Dio ha compassione di noi: patisce con noi, Lui sente le nostre sofferenze. Il verbo indica che le viscere si muovono e fremono alla vista del male dell’uomo»25. Enorme è la noncuranza dei sacerdoti; ancora più smisurata è la cura del samaritano verso il ferito che va ben oltre il primo soccorso: «chi è come lui che paga persino di persona quanto avrebbero potuto o dovuto compiere le istituzioni pubbliche sanitarie?»26. Nel racconto il verbo “vedere” accomuna l’esperienza del sacerdote, del levita e del sud: al nord c’era la Samaria e al sud la Giudea. Invasioni varie disgregarono i due regni ma, mentre i Giudei si preservarono puri¸ sia nel culto che nella razza, gli abitanti della Samaria invece si unirono a donne non ebree e, per di più mescolarono anche tradizioni diverse nella religione. Tanto era il disprezzo per i samaritani che molte famiglie giudee della Galilea, per giungere a Gerusalemme, non passavano dalla Samaria ma allungavano il viaggio passando verso il mare¸ la via maris, o attraversando il Giordano. 24 G. RAVASI, Il profilo dell’uomo misericordioso, art. cit. 25 FRANCESCO, Catechesi sul Samaritano, 27 aprile 2016. 26 A. PITTA, Da Gerusalemme a Gerico, Convegno Unitario, Lecce 2004.

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samaritano, ma ben diverso sarà poi il loro atteggiamento nei confronti del malcapitato. In netto contrasto con il comportamento del sacerdote e del levita, le azioni del samaritano sono descritte con particolare cura, attraverso quattordici verbi: sette verbi quando incontra l’uomo moribondo: “ne ebbe compassione”, “avvicinatosi”, “gli fasciò le ferite”, “versando sopra olio e vino”, “caricatolo sul suo giumento”, “lo portò in un luogo accogliente”, “si prese cura di lui”; e sette il giorno dopo, prima di lasciarlo: “estrasse due denari”, “li diede al locandiere”, “disse”, “abbi cura di lui”, “quel che spenderai in più”, “te lo restituirò”, “quando ritornerò”. Verbi di prossimità e compassione sapientemente commentati dal vescovo Tonino Bello27. Il Samaritano, attraverso numerosi gesti, quasi variabili delle opere di misericordia, si fa autenticamente prossimo dell’uomo sofferente, senza chiedersi chi sia o quanto meriti questo uomo da aiutare. Uno sguardo nel cuore del Samaritano rivela cosa muove quei gesti: «Ebbe compassione». Le sue viscere si commuovono, non rimane impassibile o indifferente, ma viene toccato nel profondo del ventre – il grembo della gestazione del feto – in quella “maternità”, che appartiene a ogni essere umano che si fa “madre” del proprio simile più fragile. «Anche il samaritano, passando su quella strada, vede, e per vedere bene si avvicina, si fa prossimo all’uomo ferito: allora, volto contro volto, il samaritano è commosso nelle viscere, sente salire dalle sue profondità un sentimento di compassione, di sdegno, di pietà. La misericordia è questo sentimento viscerale, materno, che in realtà raduna tanti sentimenti e come una pulsione sale dalle nostre viscere, facendosi sentire come sofferenza, con-sofferenza con chi è nel bisogno»28. Mosso dalla compassione, il suo amore diventa operoso: fascia le ferite, vi versa vino e olio secondo i metodi del pronto soccorso antico, carica la vittima sulla sua cavalcatura, la depone solo quando giunge a uno dei caravanserragli che fungevano anche da albergo, per due volte si ripete il verbo “prendersi cura” (Lc 10, 34-35), contribuisce anche alle spese successive con due denari. Il suo è un amore personale, sottolineato nell’originale evangelico greco dalla ripetizione 27 28

T. BELLO, Il buon samaritano, https://www.dontoninobello.info/cm-0070/. E. BIANCHI, Commento alla XV Domenica del tempo ordinario, cit.

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del pronome: «Passò vicino a lui, gli fasciò le ferite, lo caricò sul suo giumento, lo condusse alla locanda e si prese cura di lui… Prenditi cura di lui!»29. Risulta evidente che il samaritano «si comporta con vera misericordia: fascia le ferite di quell’uomo, lo trasporta in un albergo, se ne prende cura personalmente, provvede alla sua assistenza. Tutto questo ci insegna che la compassione, l’amore, non è un sentimento vago, ma significa prendersi cura dell’altro fino a pagare di persona. Significa compromettersi compiendo tutti i passi necessari per “avvicinarsi” all’altro fino a immedesimarsi con lui: «amerai il tuo prossimo come te stesso». Ecco il comandamento del Signore»30. 8. Ecco il prossimo! La parabola del buon samaritano ci è consegnata in risposta all’interrogativo “chi è il mio prossimo?”. Una domanda che incalza, in un mondo di indifferenza ed egoismo diffuso, come un nuovo “annuncio” verso coloro che ci vivono accanto soprattutto se estranei, non-credenti, lontani dal nostro orizzonte. Il prossimo a cui annunciare, con gesti concreti e non tanto con le parole, è ogni uomo che incontriamo: umanità ferita, impaurita, percossa dai tanti segnali di morte che ne offuscano l’esistenza e la gettano nello scoramento e nell’inquietudine. Giacché l’uomo ha bisogno di Dio oggi più che mai, solo una Chiesa che si fa samaritano, con l’annuncio della vita, delle opere, delle scelte, può salvarlo. «A mio parere ciò mette in risalto che sotto la patina della sicurezza di sé e della propria giustizia, l’uomo di oggi nasconde una profonda conoscenza delle sue ferite e della sua indegnità di fronte a Dio. Egli è in attesa della misericordia. Non è di certo un caso che la parabola del buon samaritano sia particolarmente attraente per i contemporanei. E non solo perché in essa è fortemente sottolineata la componente sociale dell’esistenza cristiana, né solo perché in essa il samaritano, l’uomo non religioso, nei confronti dei rappresentanti della religione appare, per così dire, come colui che agisce in modo veramente conforme a Dio, mentre i rappresentanti ufficiali 29 30

G. RAVASI, Il profilo dell’uomo misericordioso, art. cit. FRANCESCO, Catechesi sul Samaritano, 27 aprile 2016.

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della religione si sono resi, per così dire, immuni nei confronti di Dio. È chiaro che ciò piace all’uomo moderno. Ma mi sembra altrettanto importante tuttavia che gli uomini nel loro intimo aspettino che il samaritano venga in loro aiuto, che egli si curvi su di essi, versi olio sulle loro ferite, si prenda cura di loro e li porti al riparo. In ultima analisi essi sanno di aver bisogno della misericordia di Dio e della sua delicatezza. Nella durezza del mondo tecnicizzato nel quale i sentimenti non contano più niente, aumenta però l’attesa di un amore salvifico che venga donato gratuitamente»31. Lo scopo ultimo della parabola è, dunque, quello di risvegliare il nostro cuore rendendolo più umano; e la regola fondamentale per coglierne il messaggio è lasciarsi provocare, sorprendersi, convertirsi. Attraverso il racconto di Gesù, simile a quello dei profeti, ma superato per la geniale freschezza di linguaggio e l’inaudita novità del messaggio, nel bel mezzo della normalità, irrompe lo straordinario, l’imprevedibile più sorprendente. A partire da questo stupore possiamo tornare a proclamare la ‘buona notizia’ evangelica, con una intuizione globale, di un Dio che si fa prossimo e che vuole che diventiamo prossimi.

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BENEDETTO XVI, “Cos’è la fede”, in Avvenire, 16 marzo 2016.

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INDICAZIONI OPERATIVE

9. “Farsi prossimo per annunciare il vangelo della Carità” La fantasia della carità è quella che sortisce maggiore consenso e genera la più grande collaborazione. Allo stesso tempo la carità è anche lo sguardo sull’eternità che si dispiega nella fatica e nella finitudine dei giorni, così ci ricorda San Paolo: «Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!» (1Cor13,13). «Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. In questo modo non ci sarebbe più un vero e proprio posto per Dio nel mondo. Senza la verità, la carità viene relegata in un ambito ristretto e privato di relazioni. È esclusa dai progetti e dai processi di costruzione di uno sviluppo umano di portata universale, nel dialogo tra i saperi e le operatività»32. L’aver attinto con copiose mozioni dell’animo alla pagina del Vangelo di Luca, non può bastare al nostro impegno ecclesiale. La ricchezza della Parola va inserita nei circuiti delle nostre povere esistenze, il vangelo entra nella vita e genera un impegno nuovo, una cultura nuova. Perciò vorrei ora consegnarvi alcuni elementi atti a ridare vigore ai cammini pastorali delle nostre comunità, molti altri potreste sceglierli voi stessi. Fermarsi a riflettere sulla carità ci obbliga necessariamente anche a leggere la realtà che ci circonda, cogliendo il bene che dobbiamo far rinascere ma anche ciò che dobbiamo consolidare. Vorrei con una frase sintetica raccogliere le indicazioni che seguono: “Farsi prossimo per annunciare il vangelo della Carità”; non riduciamo il tema della carità ad un’appendice nelle nostre catechesi o ad un’occasionale raccolta di fondi. Scrive Papa Francesco: «Anzitutto bisogna dire che nell’annuncio del Vangelo è necessario che vi sia una adeguata proporzione. Questa si riconosce nella frequenza con la quale si menzionano alcuni temi e negli accenti che si pongono nella predicazione. Per esempio, se un parroco durante un anno liturgico parla dieci volte sulla temperanza e solo due o tre volte sulla carità o sulla giustizia, si produce una sproporzione, per cui quelle che vengono 32

BENEDETTO XVI, Caritas in veritate, n. 4.

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oscurate sono precisamente quelle virtù che dovrebbero essere più presenti nella predicazione e nella catechesi»33. Voglio riportare un pensiero significativo emerso nel convegno diocesano: «La parabola del Samaritano ci introduce nel presente della realtà (nonostante sia circostanziata da elementi ed aspetti coevi alla narrazione). Una realtà fatta di situazioni contingenti che incrocia la profezia del futuro. Non a caso Paul Ricoeur rilegge questa parabola insieme alla narrazione del Giudizio universale. Gesù non evoca nomi, titoli, situazioni. Il Maestro narra la storia di incontri, incontri che vorrebbe significativi, determinati per la vita. Sono incontri tra anonimi, sconosciuti, i quali si riscoprono fratelli non nemici. Le azioni compiute in questa dimensione di prossimità non hanno uno scopo diretto se non quello di edificare, mostrando le intenzioni della fraternità e per far questo c’è bisogno di un cammino, di quel cammino che il Samaritano stava compiendo, poiché non passava di lì per caso (come per il Sacerdote e il Levita). Egli stavo compiendo un viaggio, ovvero Gesù dichiara che quest’uomo ha una meta da raggiungere. Nonostante tale urgenza, o grazie allo scopo del suo viaggio, egli si fa prossimo al suo prossimo. Uno sconosciuto, perfino un Giudeo…»34. 10. La comunità si costruisce con il servizio della carità (diakonia). È necessario aiutarci a vivere vicendevolmente la novità provocatoria del Vangelo. Guai se le parole di Gesù, le sue parabole, i suoi consigli, le sue domande e i suoi imperativi cominciano ad apparirci come qualcosa di già visto e sentito. È la stanchezza spirituale, l’accidia di chi ha perso ogni forma di sensibilità di fronte al trascendente messaggio della salvezza. Un’abitudine mortale ci sovrasta. Ecco allora che anche il volto, i gesti, i silenzi della parabola del samaritano, che per inerzia continuiamo a chiamare buono, ci sembrano scontate, ovvie e persino usurate dal tempo. Bisogna evitare alcuni rischi: il primo lo corriamo quando di fronte ad una diffusa indifferenza e addirittura una ostentata opposizione alle logiche cristiane della vicinan33

FRANCESCO, Evangelii gaudium, n. 38. C. MATARAZZO, Dalla pastorale di conservazione ad una Chiesa sinodale in permanete conversione: pastorale per una profezia della carità, relazione al Convegno Pastorale, Teggiano, 26 giugno 2019, cit. 34

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za, della comprensione, della prossimità, dell’ascolto, ci arrendiamo; peggio se ci associamo a forme di discriminazioni culturali che determinano rifiuti e chiusure, tacciate spesso per buonismo fuori luogo. Non possiamo arrenderci, né dobbiamo sottovalutare il ruolo di coscienza critica che le nostre comunità possono avere e che noi come pastori dobbiamo orientare, educare e suscitare. Perciò mi pare opportuno sintetizzare lo sforzo pastorale che ci attende: “farsi prossimo per annunciare il vangelo della Carità”. Per noi parlare di carità significa parlare di Dio, della sua natura più intima, della sua relazione trinitaria, «Se vedi la carità, vedi la Trinità» scriveva sant’Agostino. Deus caritas est, «Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui» (1 Gv 4, 16)! Tacere sulla carità significa rassegnarci ad un incomprensibile operazione di esilio di Dio e del divino. «L’affermazione dell’amore di Dio diventa una menzogna, se l’uomo si chiude al prossimo o addirittura lo odia»35. Tacere sulla carità significa perpetrare un imperdonabile e ulteriore tradimento a Gesù Cristo che ci ha offerto segni inconfondibili della sua presenza: Ero forestiero, carcerato, nudo, malato (Matteo 25,35-44). Ecco allora il primo impegno, quello di riportare la riflessione nella profondità di Dio per sottrarla alla banalità di affermazioni e di preconcetti che non aiutano a crescere nella carità, né a comprendere un vero “umanesimo trascendete”. «L’amore del prossimo radicato nell’amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma è anche un compito per l’intera comunità ecclesiale»36. Il malcapitato della parabola narrata da Gesù è una vittima di terroristi, di ladri e briganti, la sua condizione di bisogno è estremamente urgente e percepibile immediatamente, è uno sfortunato. Ma vi sono altri e nuovi malcapitati dei quali non ci accorgiamo immediatamente, vittime anch’essi di forme di violenze morali, vittime di dipendenze, assuefatti ad una visione misera dell’esistenza. Sfortunati che si sono reclusi nel piccolo cerchio di limitati interessi, che hanno eliminato ogni legame con la comunità sociale, ecclesiale; anche persone apparentemente motivate sono vittime di solitudine e di abbandono affettivo, relazionale e comunionale. Eppure nessuno se ne 35 36

BENEDETTO XVI, Deus Caritas est, n. 16. Ivi, n. 20.

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accorge, alcuni di noi passiamo persino oltre per non soffermarci. Anche questi attendono un samaritano che senza fare moralismi, senza proferire parole sull’opportunità o meno di percorrere certe strade, senza domandarsi né se ciò che è capitato se lo è cercato, semplicemente si dà da fare per soccorrere, per ridonare la gioia di vivere, diventa generativo perché se ne prende cura. Il samaritano non giudica, né esorta, non stigmatizza, semplicemente si avvicina e si prende cura, diventa prossimo! La parabola, come spiega Papa Francesco, «ci fa capire che non siamo noi che, in base ai nostri criteri, definiamo chi è il prossimo e chi non lo è, ma è la persona in situazione di bisogno che deve poter riconoscere chi è il suo prossimo, cioè «chi ha avuto compassione di lui»37. Il prossimo non è una elaborazione sociologica, né può essere ridotto solo ad un dato statistico, «solo l’incontro con Dio permette di non “vedere nell’altro sempre soltanto l’altro”, ma di riconoscere in lui l’immagine divina, giungendo così a scoprire veramente l’altro e a maturare un amore che “diventa cura dell’altro e per l’altro”»38. Non è vero che il mondo è tutto negativo, è falso affermare che l’umanità è totalmente preda di egoismo e di indifferenza. Esistono forme generose di annuncio di carità che lasciano senza parole. Una carità eroica che non rivendica riconoscimenti, né clamori, la carità feriale di tanti uomini e donne che si rendono conto di aver ricevuto il dono e la grazia di farsi prossimi, e lo fanno senza se e senza ma, senza condizioni, correndo anche il rischio dell’incomprensione e dello strumentale fraintendimento. C’è sempre un samaritano pronto che superando i formalismi valica la frontiera di un nuovo umanesimo. Questa è l’autentica radice cristiana della nostra cultura, dei nostri territori e delle nostre famiglie. Questo è il Vangelo della carità. Un dinamismo relazionale che non tralascia nessuno e che è sempre vigilante sulla dignità della persona, sulla giustizia e sulla verità. In molte nostre comunità, i parroci e i laici sono come sentinelle sempre pronte a intercettare i bisogni, le urgenze e gli appelli. Accanto al doveroso sostegno materiale non mancano forme di vicinanza e di supporto per il superamento di una crisi familiare, per ricucire rapporti, per riconciliare gli 37 38

FRANCESCO, Angelus, 14 luglio 2019. BENEDETTO XVI, Caritas in veritate, n. 11.

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animi, per portare una parola di speranza nelle corsie degli ospedali, accanto ai malati provati dalla tristezza e dalla solitudine. È il volto sempre bello e convincente delle nostre realtà ecclesiali e parrocchiali. Mi piacerebbe che almeno a livello di ogni forania esistesse un gruppo di laici capaci di essere punto di riferimento per offrire possibili risposte alle sempre insorgenti forme di povertà non solo materiali. Il Vangelo della carità passa sulle vie del dialogo, dell’incontro, dell’ascolto, della tenerezza, del perdono e del comune impegno per edificare la civiltà dell’amore, attenta ai bisogni del creato e al servizio dei più poveri ed emarginati. Il Vangelo della Carità non è delegabile a strutture, ad uffici, ad organizzazioni, è il motivo teologale del nostro credo, incombe su tutti gli uomini e donne di buona volontà! Il Vangelo della carità non è un’organizzazione, ma è una persona: Gesù che «viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza»39. Le nostre comunità offrano al territorio quelle necessarie forme di aiuto e di coordinamento, fra istituzioni, gruppi e associazioni che fanno del volontariato un’espressione di grande servizio sociale ed umano. La riflessione pastorale sulla carità ci spinge ad abbandonare Gerusalemme per costruire una Chiesa in uscita missionaria, si va incontro ai fratelli bisognosi con prospettiva evangelica. L’Eucaristia, la preghiera e la dimensione contemplativa ci spingono all’amore del prossimo. Che brutta insidia quella di vivere il culto e la pietà popolare esclusivamente come momenti occasionali senza alcuna ricaduta di impegno nella carità! La carità e l’educazione ad essa si annuncia nelle nostre comunità parrocchiali anche con una sobrietà di scelte nelle feste patronali, con i necessari permessi, non sempre richiesti alla Curia, e con un segno concreto di carità. Colgo l’occasione per ricordare la grande importanza ecclesiale che hanno le cosiddette “collette imperate”, le iniziative per educare al sostegno economico della Chiesa cattolica, la presentazione dei bilanci parrocchiali, la costituzione degli organismi di partecipazione e comunione (Consiglio Pastorale Parrocchiale e Consiglio per gli Affari Economici). Disattendere queste indicazioni 39

MESSALE ROMANO, Prefazio Comune VIII, Libreria Editrice Vaticana 1983, p. 375.

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significa abbracciare un’ambigua superficialità che non aiuta la comunità e non fa crescere la gioia della testimonianza. 11. La carità dell’annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyria) Gesù si fa prossimo per insegnare all’altro a farsi prossimo. Dobbiamo riscoprire il modo utilizzato da Gesù nell’approcciarsi al Dottore della Legge nell’atto di insegnare. Non è secondario cogliere le modalità utilizzate da Gesù con il Dottore della Legge che lo sta interrogando per metterlo alla prova. Nell’episodio raccontato dalla pericope, come in molte altre occasioni, Gesù veste i panni del “buon catechista” che non ha pregiudizi, che è attento alla persona che gli sta di fronte e che non si sente attaccato. Il tranello teso a Gesù viene da lui riformulato perché diventi un vero e proprio momento pedagogico40, cioè un’occasione datagli per aiutare il suo interlocutore a scendere in profondità e analizzare la propria situazione personale facendo verità in se stesso e con se stesso. Sebbene avrebbe potuto, il Maestro non dà una risposta secca e decisa a chi lo sta interrogando, ma apre la conversazione al confronto partendo dalla situazione di base del suo interlocutore. Gesù non si pone in cattedra per insegnare la verità aspettandosi che l’altro impari una serie di nozioni, ma innanzitutto fa sì che chi gli sta di fronte si interroghi su quanto conosce. Non pretende di portarlo subito ad un livello elevato, ma rinforza la sua buona convinzione e lo elogia per il suo sforzo primitivo di aver accolto il messaggio della Parola. Gesù non vuole ammaestrare il suo interlocutore violandone la libertà e l’intelligenza, ma lascia che sia lui stesso ad essere stimolato a ricercare un di più, a chiedere spiegazioni e ulteriore confronto. In buona analisi attende che l’altro ricerchi un incontro vivo e vivificante con Dio e non un’osservanza sterile di norme e leggi imparate, osservate e ripetute. La prospettiva e la tecnica catechistica utilizzata da Gesù nel nostro brano tendono a sostenere l’esercizio della vita di fede nella quotidianità di coloro che si accostano a Dio e che si interrogano sulle realtà 40 Cfr. M. PELLEREY - D. GRZĄDZIEL,

Educare. Per una pedagogia intesa come scienza pratico-progettuale, LAS, Roma 2011, pp. 43-59.

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divine. È quanto nella scorsa Lettera Pastorale, Ci siamo affaticati ma non abbiamo preso nulla, ho indicato semplicemente come stile catecumenale. Ovvero la forma di educazione della fede che abbandonando la trasmissione nozionistica propone ai battezzati l’esperienza di Cristo, perché non si accontentino di celebrare i sacramenti per consuetudine o in situazioni occasionali, ma si impegnino a compiere un progressivo inserimento alla vita in Cristo partendo dalle concrete situazioni della vita41. Lo stile di evangelizzazione che Gesù utilizza e che propone di utilizzare a quanti vogliono apprendere il suo modello catechistico, tende ad abbandonare le dissertazioni astratte e dommatiche su un Dio vago e lontano, per permettere ai battezzati di mettersi in contatto con Dio vivo. Da questo incontro nasce l’interesse ad approfondire tale conoscenza con frequentazioni assidue e la gioia che nasce dal rapporto affettivo ed effettivo con Lui. Il vero segreto dell’evangelizzazione e della catechesi, dunque, dovrebbe risiedere più nella forza attrattiva che la persona di Gesù esercita sugli uomini che non su ragionamenti sofistici e intellettuali. Difatti, il Signore recepisce la presenza del Dottore della Legge non come un ostacolo scomodo, ma come una sfida che gli permette di cogliere l’occasione adatta per avviare un processo evangelizzatore che sappia penetrare il cuore dell’uditore e cambiarne radicalmente lo stile di vita. Il Maestro accoglie l’altro senza alcun pregiudizio, accettando la sua situazione concreta, i suoi limiti42 e la sua grettezza spirituale al fine di cercare il modo adatto per stimolarne la ricerca affettiva e culturale. Egli si accosta, cioè, con quella carità che è il frutto maturo di una frequentazione assidua con la Parola di Dio e la preghiera. Il Dottore della Legge proclama il dogma dell’amore verso Dio e verso il 41

Cfr. A. DE LUCA, Ci siamo affaticati ma non abbiamo preso nulla. Per un rinnovato impegno di evangelizzazione nella Chiesa di Teggiano-Policastro, Duminuco, Sapri (SA) 2018, pp. 35-37; cfr. S. ESPOSITO Come fare i cristiani oggi?, in Diocesi di Teggiano-Policastro, Relazioni del Seminario di studio per la presentazione della Lettera Pastorale “Ci siamo affaticati e non abbiamo preso nulla” di Mons. Antonio De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro, Duminuco, Sapri (SA), pp. 9-26. 42 FRANCESCO, Amoris laetitia. Esortazione apostolica postsinodale sull'amore nella famiglia, n. 323.

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prossimo (cf. Lc 10,27), ma è Gesù che lo mette in campo accostandosi a lui con grande carità: la carità tipica di chi ha fatto esperienza di Dio e prova la necessità di far sperimentare agli altri quell’amore43. Il processo catechistico assume efficacia e validità nella misura in cui è forte il coinvolgimento che interessa l’educatore il quale, a sua volta, considerando mai concluso il percorso educativo che lo coinvolge, diviene un testimone di tale processo. L’atto catechistico, cioè, è la trasmissione di quell’amore di Dio che l’educatore recepisce nella propria formazione permanente e che trasmette nel servizio ecclesiale di evangelizzazione e di catechesi. In tal modo, l’educatore cristiano che si lascia coinvolgere dal suo impegno diventa un testimone credibile di Gesù maestro e un modello da poter imitare o al quale quanto meno ispirarsi poiché comunichi in modo efficace quanto ha appreso e continuamente apprende alla scuola della carità di Cristo. Così, prendendo in prestito le parole di don Bosco, si può affermare che «l’educazione è cosa di cuore», poiché coinvolge a livello affettivo ed effettivo ispirando uno stile di evangelizzazione modulato sulla carità e che diventi carità fattiva44. 12. Nell’azione liturgica la riscoperta del prossimo (Liturgia) La Liturgia della Chiesa, in quanto dono e mistero, è luogo ‘comunionale’ per eccellenza. C’è un intimissimo legame tra liturgia e prossimo, che non può essere né tralasciato né taciuto perché «la qualità essenziale che fa del culto a Dio un culto a Lui gradito è la giustizia verso i poveri, l’equità verso i miseri, il diritto verso gli oppressi. Il credente non può rendere culto al Signore e al contempo ignorare il fratello che è nel bisogno. Dio non esaudisce la preghiera di colui che non ascolta il grido del povero, perché non potrà mai esserci un culto autentico se coloro che lo celebrano sono causa di ingiustizia»45. Ancora non si è usciti del tutto dalla crisi economica. Ebbene, nella Chiesa come nella società civile sono sovente risuonate parole da un pò di 43

Cfr. FRANCESCO, Evangelii gaudium, 1. Cfr. CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l'annuncio e la catechesi in Italia, 45. 45 GOFFREDO BOSELLI, Il senso spirituale della Liturgia, Edizioni Qiqajon Comunità di Bose 2012. 44

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tempo dimenticate o messe al bando: sobrietà, moderazione, condivisione, solidarietà, gratuità. Sono, queste, parole genuinamente evangeliche ed in quanto tali autenticamente umane, eppure «il cristiano non può ignorare che ben prima della crisi economica e anche quando essa sarà superata, la liturgia lo fa partecipe della “tavola del Signore” (cfr. 1 Cor 10, 21) dove egli è invitato a condividere con i fratelli “un unico pane” (cfr. 1 Cor 10, 17), affermando così che non può esserci comunione con Dio senza condivisione con i fratelli. Affermare con la Costituzione Sacrosanctum Concilium che la liturgia è culmine e fonte dell’azione della Chiesa46 significa al tempo stesso prendere coscienza che la liturgia è anche culmine e fonte dell’agire etico di ogni comunità cristiana e di ogni singolo credente, chiamato dalla liturgia stessa a non dimenticare i fratelli che sono nel bisogno e quanti vivono situazioni di ingiustizia»47. Il dottore della Legge che mette alla prova il Divino Maestro. Il malcapitato. I briganti stessi. Il sacerdote. Il levita. E, finalmente, il Samaritano. Infine l’albergatore stesso. Tutto questo intreccio di persone ci fa pensare non a scoprire il prossimo, ma a ri-scoprirlo. Gesù prende per mano questo conoscitore della Legge e lo invita a ri-leggere, con occhi nuovi, i fatti e le persone, facendo riemergere in sé l’entusiasmo forse sopito che lo aveva portato ad accostarsi alla Legge di Dio. E questo per renderlo da asettico conoscitore della Legge a discepolo dell’Amore. Non sappiamo che cosa le parole di Cristo abbiano provocato nel cuore di questo dottore, sappiamo però cosa debbono provocare in noi: coscientizzarci. L’azione liturgica da sempre ha inscritto nel suo essere il suo primo e fondamentale momento, dove si fonda, o per meglio dire su Chi si fonda il nostro ‘essere insieme’. Nella comunità radunata dall’ascolto della Parola, è Gesù il buon Samaritano che passa accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito, versandovi sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza48. Tutta questa divina attenzione avviene soprattutto nell’Eucaristia domenicale, facciamo l’esperienza dell’essere creature amate da Dio e, in quanto tali, 46 CONCILIO VATICANO II, Sacrosanctum Concilium, Costituzione sulla Sacra Liturgia,

n. 10. 47 G. BOSELLI, Il senso spirituale della Liturgia, op. cit. 48 Cfr. MESSALE ROMANO, Prefazio Comune VIII, cit.

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capaci di amare il prossimo. Infatti, “non siamo buoni perché noi amiamo Dio. È Dio che amandoci ci rende buoni”! Il nostro procedere da pellegrini verso la comunità riunita ci fa prendere coscienza che siamo dei poveri atei che ogni domenica ci sforziamo di comprendere la fede e di ricominciare a credere. Andiamo a messa perché vogliamo credere! Vogliamo contemplare e trovare Colui che è il Verbo della Vita (cfr. 1 Gv 1, 1). Ma la comunità riunita per l’azione liturgica è anche “la locanda”, lo spazio dove ciascuno si sente a proprio agio, dove vi approdano anche tanti derubati, feriti, morenti, tutti quelli che la grazia improvvisamente tocca e che richiedono un aiuto un sostegno spirituale e materiale per rimettersi in piedi nel viaggio della vita. A questo punto si riscopre come l’annuncio, poi, non è solo ‘verbale’. L’annuncio della Buona Notizia, del Vangelo di Cristo, è costituito da fatti e parole, da gesti ed insegnamenti tra loro intrinsecamente connessi e profondamente collegati49. Siamo invitati a ricomporre il volto fraterno delle nostre comunità, l’attenzione premurosa verso quanti si aspettano da noi un aiuto, rendere samaritana ogni comunità. Tutta la Celebrazione della Divina Eucarestia non è solo l’azione sacerdotale di un popolo di sacerdoti chiamato ad offrire a Dio a nome di tutta l’umanità, il rendimento di grazie per i Suoi doni. Nell’Eucaristia, ma direi in ogni azione liturgica siamo chiamati a realizzare quella forma responsoriale di vita, o meglio quella strutturale dialogicità umano/divina che ci consente di effettuare la traduzione in opere e gesti di quanto Dio ci indica. In realtà, già il ‘riunirsi’ insieme in assemblea celebrante appartiene, in potenza, a tale ‘risposta’: ne è il momento iniziale ed originante, in quanto l’assemblea è il rispondere tangibile alla ‘convocazione’ da parte di Dio. Tutta la celebrazione, nel suo complesso, è da comprendersi come ‘risposta cultuale’ alla ‘proposta’ di Dio, al Suo intervento salvifico nella storia, nella mia storia. È lode e ringraziamento al Padre della misericordia che ci fa salire verso Gerusalemme, ci fa fare esperienza del nostro peccato, ma che poi non ci lascia tramortiti: ci avvicina, ci cura, ci salva (cfr. Lc 10, 25-37). Nella fractio panis, infatti, che è anche segno di condivisione fra49

Cfr. CONCILIO VATICANO II, Dei Verbum, n. 2.

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terna, l’azione profetica celebrata da un popolo di profeti, proclama, davanti al mondo, in nome di Dio, il dovere di condividere i doni da Lui elargiti, di spezzare il pane per saziare l’affamato, di beneficare e sanare i prigionieri del male. Quel pane spezzato, è la vera ed unica ‘risposta’ alla ‘proposta’ di Dio: quella condivisione dell’unico pane è la realtà centrale dell’Eucarestia. Ed in quanto pane spezzato e condiviso, inteso come relazione con l’altro, realizza pienamente la sua essenza di Pane e la Sua verità Eucaristica. Quel pane spezzato e condiviso è il grande gesto con il quale la Chiesa testimonia che il Suo Signore ha affidato all’uomo, tratto dalla terra, le risorse della terra stessa, affinché chi è nella abbondanza condivida con i poveri nella solidarietà e nella giustizia. E allora sì che la fractio panis ridiventa il grande gesto profetico che la Chiesa compie ogni volta che celebra la Divina Eucaristia. Ogni comunità cristiana è chiamata ad attingere il senso autentico del suo partecipare alla Divina Eucaristia, verificando il proprio modo di celebrare la liturgia e di comprendere l’Eucaristia, nella consapevolezza che l’essere e l’agire della Chiesa e di ogni cristiano dipendono, nel bene come nel male, dalla loro concreta prassi eucaristica50. È urgente la riscoperta della Domenica nella proposta di iniziazione cristiana, ma anche in chi desidera ricominciare una riscoperta del proprio Credo. I sacramenti che celebriamo corrispondano realmente alla volontà di un rinnovato impegno di vita cristiana. La prima carità che quotidianamente annunciamo consista soprattutto nel radicale riavvicinamento del Mondo a Dio e delle menti degli uomini alla sapienza del Vangelo.

50

Cfr. J. F. KEENAN, Le opere di misericordia cuore del cristianesimo, EDB, Bologna 2010; «La missione affidata ai discepoli non può allora consistere se non, radicalmente, in un ministero della parola, in base al quale, proprio come il loro maestro, essi annunciano l’euanghélion della salvezza donata in Gesù Cristo. Nella parola kerygma viene detto e così viene lo stesso Gesù Cristo. Colui che è la parola incarnata per noi, si fa proclamare nella parola della predicazione per essere parola di salvezza e di grazie per tutti gli uomini (A. MILANO, La Parola nella Eucaristia. Un approccio storico-teologico, Dehoniane, Roma 1990, p.47).

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13. Con i giovani per un cammino generativo A tutti è nota la grande sensibilità dei giovani rispetto ai temi umanitari, ambientali, la sete di giustizia e il desiderio di autenticità. Permangono le incertezze pastorali per riprendere un dialogo, in sintonia con le aspettative dei giovani, «essi ci mostrano la necessità di assumere nuovi stili e nuove strategie. Ad esempio, mentre gli adulti cercano di avere tutto programmato, con riunioni periodiche e orari fissi, oggi la maggior parte dei giovani si sente poco attratta da questi schemi pastorali. La pastorale giovanile ha bisogno di acquisire un’altra flessibilità»51. Abbiamo la chiara percezione che bisogna cambiare, tuttavia restiamo spesso ancorati a visioni statiche. L’esortazione apostolica post sinodale Christus vivit, di Papa Francesco ai giovani e a tutto il popolo di Dio, costituisce un sicuro punto di riflessione e di rifermento per entrare nella complessa questione della pastorale ordinaria e in specie quella giovanile. L’apporto teologico-ecclesiologico è un solido sostegno alla possibilità di tentare nuovi percorsi per intercettare i giovani, le loro domande, le loro aspirazioni e le loro attese. Non si trascuri nelle comunità un approfondimento di questo Documento post sinodale. Nell’icona biblica di riferimento del nostro percorso pastorale, quella del buon Samaritano, cogliamo l’atteggiamento di Gesù, che si mette in ascolto, comprende l’intenzione di colui che ha di fronte, che gli pone domande e quesiti, e per questo senza rifiutare la discussione teorica, sposta la questione su un piano prevalentemente pratico, concreto, vuole indurre ad agire e risponde con una parabola: «Un uomo discendeva sulla strada da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti» (v. 30). “Un uomo”: chi sia o non sia non ha importanza; non è detto chi fosse o cosa facesse. Un uomo e basta. Ecco un processo decisivo, passare dall’idea alla realtà: questo è il passaggio che Gesù propone e invita a compiere; non è solo il sapere che salva, ma anche il fare, che è difficile e costa sacrificio. Cercare di capire sul piano intellettuale non è sufficiente, quanto richiesto dalla Legge di Mosè è praticare l’amore verso Dio, non in modo qualunque, ma in maniera assoluta, sopra ogni altra persona o cosa, e con tutte le proprie forze. Tuttavia la novità che propone Gesù «sta nel fatto che non è più una 51

FRANCESCO, Christus vivit, n. 204.

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legge, impossibile da osservare, che denuncia il peccato, ma è vangelo, annuncio del dono di un Padre che ama l’uomo con tutto il cuore e di un Figlio d’uomo che ama Dio con tutto il cuore e i fratelli come se stessi»52. Per far comprendere tutto ciò, Gesù risponde con una storia. Se l’azione umana ha un senso e un’intenzionalità, non vi è dubbio che produca qualcosa di nuovo e quindi diventi anche narrazione. In questa narrazione Gesù, conoscitore del cuore dell’uomo, non solo non cede alla provocazione di chi, come Luca nota espressamente, vuole metterlo alla prova per farlo cadere in fallo, ma anche questa volta, come negli altri casi simili, è Lui a prendere in mano la situazione e a mostrare che il modo sbagliato di pensare non è quello suo, bensì di chi lo vuole mettere alla prova. Così ribalta la posizione della domanda e mette in luce che non ci si sceglie il prossimo, si diventa prossimi di un Dio che ama nascondersi nella realtà e non nei ragionamenti. Sebbene esista un tipico “copione” umano che prevede atteggiamenti difensivi o di attacco di fronte alle provocazioni altrui, Gesù opta per una visione trasformativa delle dinamiche copionali, insegnando che i pretesti non distruggono l’identità creativa della persona, né la sua volontà di dare significato alle situazioni che vive, attribuendo un senso nuovo e nascosto agli eventi. Egli dimostra che in dinamiche interpersonali che possono diventare consuete e pesanti, è possibile fare qualcosa di diverso dando una risposta che diventi una conquista superiore e che conduca l’individuo a uscire dai circuiti logoranti della provocazione. Gesù insegna che ogni situazione può diventare un’occasione per trasformare gli ostacoli in risorse utili per il cambiamento. Il Maestro ascolta attentamente e legge in profondità, a differenza di molti invece, come evidenzia l’esortazione post sinodale Christus Vivit, nei quali anziché l’ascolto, «prevale la tendenza a fornire risposte preconfezionate e ricette pronte, senza lasciar emergere le domande giovanili nella loro novità e coglierne la provocazione» (n. 65). Difatti i giovani oggi si relazionano nei confronti della Chiesa ponendo una serie di provocazioni; sull’esempio di Gesù dunque, chi accompagna si impegnerà nel compiere un passo oltre gli attacchi per «cogliere il punto giusto in cui discernere la grazia dalla tentazione 52

S. FAUSTI, Una comunità legge il vangelo di Luca, EDB, Bologna 2001, p. 383.

35


[…] – ricorda papa Francesco – devo domandarmi che cosa mi sta dicendo esattamente quella persona, che cosa mi vuole dire, che cosa desidera che io capisca di ciò che le sta succedendo. Sono domande che aiutano a capire come si agganciano fra loro gli argomenti che muovono l’altro e a sentire il peso e il ritmo dei suoi affetti influenzati da questa logica. Questo ascolto è volto a discernere le parole salvifiche dello Spirito buono, che ci propone la verità del Signore, ma anche le trappole dello spirito cattivo, i suoi inganni e le sue seduzioni. Bisogna avere il coraggio, l’affetto e la delicatezza necessari per aiutare l’altro a riconoscere la verità e gli inganni o i pretesti»53. Gesù non snobba la domanda provocatoria, né cede ad essa, ma si dimostra generativo prendendosi cura del reale bisogno del legalista e conducendolo al cuore del suo discorso. È così che il Maestro aiuta a vivere54, egli genera alla vita vera e lo fa raccontando. Le narrazioni possono costituire un mezzo privilegiato di accesso alla mente e al cuore, aiutano a connettere il sentire e il pensare e contemporaneamente offrono materiale per la narrazione di sé55. Secondo Jerome Bruner, l’essenza stessa della comunicazione è il significato che gli esseri umani creano in base ai loro contatti con il mondo, per costruire e attribuire un senso non solo al mondo, ma anche a sé stessi. La forma narrativa è lo strumento per la costruzione del senso della vita, che può assumere un valore universale tale da permettere alle persone di comprendere la realtà e di comunicare su di essa56. In essa si ritrovano non concetti, verità o norme astratte, ma delle storie, racconto di personaggi, di fatti, di eventi. Le vicende, verso le quali scattano potenti meccanismi di identificazione, possiedono una capacità e una forza di persuasione, tali da costruire significati che sfociano in una rilettura di se stessi. L’episodio del Buon Samaritano permette di cogliere che «Gesù, con la sua vita e con le sue parole, ci ha rivelato in pienezza, e una volta per tutte, la verità del nostro essere, e quindi anche quale sia il desiderio fondamentale del 53

FRANCESCO, Christus vivit, n. 293. Cfr. R. TONELLI, Per una pastorale giovanile al servizio della vita e della speranza, Elledici, Torino 2002. 55 Cfr. M. BOTTURA, Il racconto della vita, in Tredimensioni 4 (2007) pp. 32-41. 56 Cfr. J. BRUNER, La mente a più dimensioni, Laterza, Bari 1998. 54

36


nostro cuore: noi desideriamo amare Dio, la Fonte del nostro essere, e amare il nostro prossimo. Questo è il comandamento supremo per ciascuno di noi, un ordine però che non viene affatto dal di fuori di noi come una sorta di legge estrinseca o di imposizione, ma sgorga invece proprio dalle profondità più intime del nostro stesso essere: sono proprio io che voglio amare così, perché solo così divento me stesso»57. Ascoltare attivamente e profondamente significa porre l’enfasi sul destinatario e sulle sue reali richieste oltre l’esteriore provocazione, di modo che il narratore tenga sempre in mente chi è il suo interlocutore, colui che accoglie la sua storia. È in tal senso che il racconto diventa generativo, quando il destinatario scopre e sente che è rivolto proprio a sé e che lo interpella nell’intimo, aiutandolo a trovare prospettive più autentiche di vita; quando avverte che la propria storia personale si intreccia così efficacemente con la storia che è narrata e in un certo qual modo anche con la storia del narratore e ciò avviene in particolare quando colui che racconta è Gesù. Spiega Papa Francesco: «alla volontà di questo dottore della legge di metterlo alla prova, Gesù risponde con il proprio mistero. Il Signore è il samaritano». Gesù narra se stesso e la sua missione, mentre alla fine «il dottore se ne andò zitto, pieno di vergogna: non capì il mistero di Cristo»58. Essere generativi è narrare se stessi per «contribuire alla crescita dell’altro, soprattutto in riferimento al senso della propria identità e, più in generale, alla possibilità d’integrare la propria esistenza. L’integrazione, infatti, è quel processo formativo che ci consente di accogliere-raccogliere-unificare-significare la vita (e noi stessi)»59. Al dottore della Legge è chiesto il compito di unificare la Legge, con la vita concreta di tutti i giorni; è invitato a coltivare in sé la sensibilità del cuore, per essere capace di farsi prossimo come il samaritano che vede quel poveretto lungo la strada, come Gesù che si è fatto prossimo a lui, manifestandosi quale «Maestro che educa al recupero della propria autorevolezza, insegnan57

M. GUZZI, Imparare ad amare. Un manuale di realizzazione umana, Paoline, Milano 2013. 58 FRANCESCO, Meditazione Mattutine del 9/10/2017, in L’Osservatore Romano, Ed. quotidiana, n. 232, 10/10/2017. 59 A. CENCINI, Raccontare e raccontarsi. Dalla scoperta del senso all’attribuzione di senso, in Tredimensioni 5(2008), p. 20.

37


do a inginocchiarsi ai piedi degli altri»60. Carissimi fratelli e sorelle, il cammino che ci impegniamo a intraprendere consolida la fede e la speranza, direi che attraverso la carità la vita della Chiesa e delle comunità acquista una vitalità particolare. È necessario riflettere e pregare comunitariamente per approfondire gli Orientamenti Pastorali. Vi affido nella preghiera all’intercessione della Vergine della Visitazione, che spinta dalla carità intraprende un vero pellegrinaggio alla ricerca di una casa nella quale farsi accogliere come “prossimo” e come portatrice di carità. I Santi patroni ci aiutino e ci accompagnino nel nostro lavoro pastorale. Di cuore vi benedico. Teggiano, 15 agosto 2019 Solennità dell’Assunzione della B.V. Maria + padre Antonio De Luca Vescovo

Vergine e Madre Maria, Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen. Alleluia. (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, n. 288) 60

L.M. EPICOCO, Telemaco non si sbagliava. O del perché la giovinezza non è una malattia, S. Paolo, Milano 2018, p. 39.

38


AGENDA DIOCESANA 2019-2020


NOTA

1. Nel calendario liturgico: a. le D OMENICHE e le S OLENNITÀ sono segnalate con il corrispondente colore liturgico e stampate in maiuscolo; b. le FESTE sono stampate in maiuscoletto; c. i Santi del Proprio Diocesano sono riportati con il colore rosso; d. vicino al titolo della festa o del santo è indicato il grado della celebrazione con la sigla: (s) = solennità (f) = festa (m) = memoria obbligatoria (mf) = memoria facoltativa e. il numero romano [I, II, III, IV] vicino al titolo della Domenica o della Solennità indica la settimana del Salterio per la Liturgia delle Ore; La lettera [P] indica che la Liturgia delle Ore è propria. 2. Nella sezione appuntamenti: a. gli impegni del Vescovo sono segnalati con il colore magenta; b. le giornate ecclesiali sono riportate con il colore rosso.

Per gli appuntamenti parrocchiali e per eventuali aggiornamenti e modifiche agli impegni diocesani fare riferimento alla sezione AGENDA sul sito della Diocesi www.diocesiteggiano.it oppure, se hai un tablet o uno smartphone, scansiona il codice sottostante* e accederai direttamente all’agenda online

*Per poter utilizzare il codice QR basta avere un tablet dotato di fotocamera e connessione a internet oppure uno smartphone: 1. Scarica una app (cioè un’applicazione software) per leggere i codici QR (consigliamo per android QR BARCODE SCANNER della WB Development Team); 2. Avvia la app; 3. Scansiona il codice QR.


SETTEMBRE 2019 XXII DEL TEMPO ORDINARIO [II] a 14 Giornata per la custodia del creato

settembre

Celebrazione Eucaristica Sapri, Parrocchia Immacolata - ore 10:30

1

DOMENICA

settembre

2 Lunedì S. Gregorio Magno (m)

settembre

Progetto GIVE ME FIVE Corso di formazione 3-4 settembre

3 Martedì S. Rosalia Patrona di Lentiscosa (s)

settembre

Mercoledì

settembre

5 Giovedì

settembre

6 Venerdì

settembre

7 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Esercizi spirituali per le famiglie con il Vescovo Villammare, Hotel La Perla - 6-8 settembre

Diocesi di Teggiano-Policastro

4


SETTEMBRE 2019 XXIII DEL TEMPO ORDINARIO [III] Santa Maria dei Cordici Titolare del Santuario - Torraca (s) Santa Maria della Stella Titolare della Parrocchia - Battaglia (s)

settembre

8

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Antonio di Padova Sapri, loc. Timpone - ore 18:00

DOMENICA S. Pietro Claver (mf)

settembre

9

Lunedì Anniversario della morte del Servo di Dio Federico Pezzullo, Vescovo di Policastro (1979)

settembre

10 Martedì

settembre

Diocesi di Teggiano-Policastro

11 Mercoledì SS. Nome di Maria (mf).

settembre

12 Giovedì S. Giovanni Crisostomo (m).

settembre

13 Venerdì ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE (f)

settembre

14 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30 Celebrazione Eucaristica nell’anniversario della morte del servo di Dio Federico Pezzullo, Vescovo di Policastro Policastro, Concattedrale - ore 19:00


SETTEMBRE 2019 XXIV DEL TEMPO ORDINARIO [IV]

settembre

Incontro educatori parrocchiali giovani

15 DOMENICA Ss. Cornelio e Cipriano (m)

settembre

16 Lunedì S. Roberto Bellarmino (mf)

settembre

17 Martedì

settembre

Mercoledì S. Gennaro (m) Patrono della Regione Campania

settembre

19 Giovedì Ss. Andrea Kim Taegon, Paolo e c. (m)

settembre

20 Venerdì SAN MATTEO (f) S. Matteo, apostolo ed evangelista Titolare della Parrocchia - Sicignano degli Alburni (s)

settembre

21 Sabato

Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Diocesi di Teggiano-Policastro

18


SETTEMBRE 2019 XXV DEL TEMPO ORDINARIO [I]

settembre

22 DOMENICA

S. Pio da Pietrelcina (m)

settembre

23 Lunedì

settembre

24 Martedì

settembre

Diocesi di Teggiano-Policastro

25 Mercoledì Ss. Cosma e Damiano (mf)

settembre

26

Il Vescovo incontra la Forania di Polla Polla, Convento S. Antonio - ore 10:00

Giovedì S. Vincenzo de’ Paoli (m)

settembre

27

Celebrazione Eucaristica nella traslazione delle reliquie di S. Cono Teggiano, Cattedrale - ore 11:00

Venerdì S. Venceslao (mf); Ss. Lorenzo Ruiz e c. (mf)

settembre

28 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Il Vescovo incontra le Foranie di Policastro e Camerota Sapri, Parrocchia S. Giovanni Battista - ore 10:00 VII Giornata regionale per la custodia del creato Salerno


SETTEMBRE-OTTOBRE 2019 XXVI DEL TEMPO ORDINARIO [II] 105a Giornata del migrante e del rifugiato Ss. Michele, Gabriele e Raffaele (s) Titolare della Parrocchia - Atena Lucana Scalo Titolare della Parrocchia e Patrono - Bellosguardo e Padula Patrono - Caselle in Pittari, S. Angelo a Fasanella e Sala Consilina.

settembre

29 DOMENICA

settembre

S. Sofia (s) Titolare del Santuario - Poderia.

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Michele Arcangelo Sala Consilina - ore 12:00

Assemblea CEC

30 Lunedì

S. Teresa di Gesù Bambino (m)

ottobre

1

Presentazione al clero del documento tutela minori a cura di Mons. Filippo Iannone Padula, Convento S. Francesco - ore 10:00

Martedì

ottobre

2

Incontro foraniale dei sacerdoti Presentazione foraniale Orientamenti Pastorali Forania di Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium parrocchiale - ore 19:00

Mercoledì

ottobre

3

Consiglio Presbiterale Diocesano Teggiano - ore 10:00 Transito di S. Francesco Padula, Convento S. Francesco - ore 18:00

Giovedì S. FRANCESCO D’ASSISI (f) Patrono d’Italia

S. Francesco d’Assisi (s) Patrono - Policastro Bussentino.

ottobre

4

1° Venerdì del mese Il Vescovo incontra gli uffici area Carità Teggiano - ore 9:30

Venerdì

ottobre

5 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Il Vescovo incontra gli uffici area Catechesi Teggiano - ore 9:30 Il Vescovo incontra gli uffici area Liturgia Teggiano - ore 11:00 Presentazione foraniale Orientamenti Pastorali Foranie di Policastro e Camerota Roccagloriosa, Chiesa di S. Mercurio - ore 19:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

Ss. Angeli Custodi (m)


OTTOBRE 2019 XXVII DEL TEMPO ORDINARIO [III]

Oggi si recita la Supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei

ottobre

Consiglio Regionale AC Prato Perillo, Auditorium Parrocchiale

6

Celebrazione Eucaristica nella festa della Madonna del Rosario San Rufo - ore 18:30

DOMENICA Beata Maria Vergine del Rosario (m)

B. Maria Vergine del Rosario (s) Titolare della Parrocchia - Silla di Sassano. S. Maria della Tempa (s) Titolare del Santuario - San Rufo

ottobre

7

Lunedì

ottobre

8

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30

Martedì Ss. Dionigi e compagni; S. Giovanni Leonardi (mf)

ottobre

Incontro regionale Migrantes Pompei - ore 10:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

9 Mercoledì

ottobre

10

Il Vescovo partecipa all’incontro foraniale zona Alburni-Fasanella Postiglione, Oratorio - ore 10:00 Consiglio Pastorale Diocesano Padula Scalo - ore 18:00

Giovedì S. Giovanni XXIII (mf)

ottobre

11 Venerdì

ottobre

12 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Incontro sacerdoti ordinati ultimo decennio Il Vescovo partecipa all’incontro foraniale forania Padula-Montesano Buonabitacolo - ore 10:00 Il Vescovo presiede la Celebrazione Eucaristica nella novena di San Gerardo Materdomini - ore 17:30


OTTOBRE 2019 XXVIII DEL TEMPO ORDINARIO [IV]

ottobre

13

Ritiro mensile religiose 50 anni di Azione Cattolica Ragazzi Pietrelcina (BN) Visita Pastorale Parrocchie di Polla 13-20 ottobre

DOMENICA

ottobre

14 Lunedì S. Teresa di Gesù (m);

ottobre

15 Martedì

S. Gerardo Maiella (s) Titolare della Parrocchia - Tardiano

ottobre

16 Mercoledì

S. Ignazio di Antiochia (m)

ottobre

17

Presentazione foraniale Orientamenti Pastorali Zona Alburni Postiglione, Oratorio - ore 20:00

Giovedì S. LUCA (f)

ottobre

18

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Luca, patrono dell’Ordine dei Medici Sapri, Ospedale - ore 17:00

Venerdì Ss. Giovanni, Isacco e c. (m); S. Paolo della Croce (mf)

ottobre

19 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Incontro per giovani coppie e fidanzati che si preparano al Matrimonio Policastro Bussnetino, Salone - ore 20:00 Marina di Camerota - ore 20:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

S. Edvige - S. Margherita M. Alacoque (mf);


OTTOBRE 2019 XXIX DEL TEMPO ORDINARIO [I] 93a Giornata missionaria

ottobre

20

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Gerardo Maiella Tardiano - ore 19:00

DOMENICA

ottobre

21 Lunedì S. Giovanni Paolo II (mf)

ottobre

22

Inizio percorso giovani universitari Salerno, Cappella Università - ore 18:00

Martedì S. Giovanni da Capestrano (mf)

ottobre

Diocesi di Teggiano-Policastro

23 Mercoledì S. Antonio Maria Claret (mf)

ottobre

24

Visita Pastorale Parrocchie Atena Lucana 24-27 ottobre Celebrazione Eucaristica Foraniale Capitello, Cimitero - ore 10:30

Giovedì ANNIVERSARIO DELLA DEDICAZIONE DELLE CHIESE DELLA DIOCESI DI CUI NON SI CONOSCE LA DATA (f)

ottobre

Incontro formazione diaconi permanenti

25 Venerdì

ottobre

S. Demetrio (s) Titolare e Patrono - Morigerati.

26 Sabato

Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Demetrio Morigerati - ore 11:00 Celebrazione Eucaristica Foraniale Bellosguardo, Cimitero - ore 15:00


OTTOBRE-NOVEMBRE 2019 XXX DEL TEMPO ORDINARIO [II]

ottobre

27 DOMENICA SS. SIMONE E GIUDA, APOSTOLI (f)

Incontro dei giovani e delle famiglie Zona Golfo di Policastro Visita Pastorale Parrocchia S. Arsenio 27-31 ottobre Confermazione S. Arsenio - ore 18:00

ottobre

28 Lunedì

ottobre

Incontro mensile del clero Padula, Convento S. Francesco - ore 9:30

29 Martedì

ottobre

Mercoledì

ottobre

31 Giovedì TUTTI I SANTI (s) Giornata della santificazione universale 1° Venerdì del mese

novembre

Celebrazione Eucaristica Teggiano, Cimitero - ore 15:00

1 Venerdì

COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI

novembre

2 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica Policastro Bussentino, Cimitero - ore 11:30 Celebrazione Eucaristica Sapri, Cimitero - ore 15:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

30


NOVEMBRE 2019 XXXI DEL TEMPO ORDINARIO [III]

Commemorazione di tutti i sacerdoti defunti della Diocesi

novembre

Incontro dei giovani e delle famiglie Zona Vallo di Diano

3 DOMENICA

S. Carlo Borromeo (m)

novembre

4 Lunedì

novembre

5 Martedì

Incontro foraniale dei sacerdoti Celebrazione Eucaristica Sicignano degli Alburni, Cimitero - ore 15:00 Il Vescovo partecipa al Consiglio Pastorale foraniale zona Padula-Montesano Padula Scalo, Salone - ore 19:00

novembre

Diocesi di Teggiano-Policastro

6 Mercoledì

novembre

7

Visita Pastorale Parrocchia di Pertosa 7-10 novembre

Giovedì

novembre

8 Venerdì DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE (f)

novembre

9 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Incontro sacerdoti ordinati nell’ultimo decennio Il Vescovo partecipa al Consiglio Pastorale Foraniale Postiglione, Oratorio - ore 20:00


NOVEMBRE 2019 XXXII DEL TEMPO ORDINARIO [IV] 69a Giornata del ringraziamento

DEDICAZIONE DELLA CHIESA CONCATTEDRALE DI POLICASTRO In Concattedrale (s) S. Martino di Tours (m)

S. Martino di Tours (s) Titolare della Parrocchia e Patrono - Serre.

novembre

10

Visita Pastorale Parrocchia di S. Pietro al T. Ritiro mensile religiose Incontro dei giovani e delle famiglie zona Alburni e Fasanella

DOMENICA

novembre

11 Lunedì

S. Giosafat (m)

novembre

12

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30

Martedì

novembre

Mercoledì

novembre

14 Giovedì S. Alberto Magno (mf)

novembre

15 Venerdì S. Margherita di Scozia (mf); S. Geltrude (mf)

novembre

16 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Visita Pastorale Parrocchia di S. Rufo 14-17 novembre

Diocesi di Teggiano-Policastro

13


NOVEMBRE 2019 XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO [I] a 3 Giornata dei poveri

novembre

17 DOMENICA

Dedicazione delle Basiliche dei Ss. Pietro e Paolo apostoli (mf)

novembre

18 Lunedì

novembre

19 Martedì

novembre

Diocesi di Teggiano-Policastro

20 Mercoledì Presentazione della B. Vergine Maria (m) Giornata claustrali

novembre

21 Giovedì S. Cecilia (m)

novembre

Incontro formazione diaconi permanenti

22

Consiglio Diocesano Affari Economici Teggiano - ore 9:30

Venerdì S. Clemente (mf); S. Colombano (mf)

novembre

23 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa


NOVEMBRE 2019 N.S. GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO [P] Giornata sensibilizzazione sostentamento clero N.S. Gesù Cristo Re dell’Universo (s) Titolare della Parrocchia - Polla

novembre

24

Celebrazione Eucaristica Buonabitacolo, Cimitero - ore 15:30 Incontro di preparazione al matrimonio Forania di Polla San Pietro al Tanagro - ore 18:45

DOMENICA

S. Caterina d’Alessancria (mf)

novembre

25 Lunedì

novembre

Incontro mensile del clero Padula, Convento S. Francesco - ore 9:30

26 Martedì S. Laverio, martire in Diocesi (m)

novembre

Mercoledì

novembre

28 Giovedì

novembre

29 Venerdì

S. ANDREA APOSTOLO (f)

novembre

30 Sabato

Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Diocesi di Teggiano-Policastro

27


DICEMBRE 2019 I DOMENICA DI AVVENTO [I] (letture dell’anno A) Le solennità dei Santi Patroni coincidenti con le domeniche di Avvento si trasferiscono al lunedì seguente.

dicembre

1

Ritiro di Avvento IRC Roccagloriosa Ritiro di Avvento Pastorale familiare Policastro Bussentino

DOMENICA

dicembre

Assemblea CEC

2 Lunedì S. Francesco Saverio (m)

dicembre

3

Incontro foraniale dei sacerdoti Il Vescovo incontra l’Ufficio per la pastorale della famiglia Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00

Martedì S. Giovanni Damasceno (mf)

Diocesi di Teggiano-Policastro

S. Barbara (s) Titolare della Parrocchia e Patrona - Corleto Monforte

dicembre

Incontro regionale Migrantes Pompei - ore 10:00

4

Mercoledì

dicembre

5

Celebrazione Eucaristica nella vigilia della festa di S. Nicola di Bari Roscigno - ore 17:00

Giovedì S. Nicola (m)

S. Nicola di Bari (s) Titolare della Parrocchia e Patrono - Bosco e Polla Titolare della Parrocchia - Acquara, Casaletto Spart., Castelcivita, Controne, Ispani, Montesano S.M., Petina e Roscigno. S. Ambrogio (m)

dicembre

6

Venerdì

dicembre

7

Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

1° Venerdì del mese Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Nicola di Bari Castelcivita, Parrocchia S. Nicola - ore 10:30 Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Nicola di Bari Controne - ore 17:00 Incontro diocesano ragazzi scuola media Incontro sacerdoti ordinati nell’ultimo decennio Confermazione Sala Consilina, S. Eustachio - ore 17:30


DICEMBRE 2019 IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA (s) (La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha concesso che la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria venga celebrata in tutte le diocesi d’Italia nel giorno proprio, l’8 dicembre 2019, pur coincidendo con la II Domenica di avvento - prot. 367/18).

dicembre

8

Immacolata Concezione della B.V. Maria (s) Titolare della Parrocchia - Sapri e Scario

DOMENICA

S. Juan Diego Cuauhtlatoatzin (mf)

dicembre

Festa dell’adesione AC Celebrazione Eucaristica nella solennità dell’Immacolata - Teggiano, Cattedrale - ore 11:00; - Sapri, Parrocchia Immacolata - ore 16:00.

9 Lunedì

dicembre

Santa Maria di Loreto (s) Titolare della Parrocchia - Arenabianca

10

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30

Martedì S. Damaso I (mf)

dicembre

Mercoledì B.V. Maria di Guadalupe (mf)

dicembre

12 Giovedì S. Lucia (m)

dicembre

13 Venerdì S. Giovanni della Croce (m)

dicembre

14 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Nicola di Bari Castelcivita, Parrocchia S. Nicola - ore 10:30 Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Nicola di Bari Controne - ore 16:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

11


DICEMBRE 2019 III DOMENICA DI AVVENTO - “Gaudete” [III]

dicembre

15 DOMENICA

dicembre

Catechesi di Avvento tenuta dal Vescovo San Rufo - ore 18:00

16 Lunedì

dicembre

17

Celebrazione Eucaristica nella festa del patrocinio di S. Cono Teggiano, Cattedrale - ore 11:00

Martedì

dicembre

Diocesi di Teggiano-Policastro

18

Ritiro di Avvento per il clero Padula, Convento S. Francesco - ore 9:30 Incontro con le Istituzioni civili, militari ed ecucative, e le Associazioni del territorio Teggiano - ore 16:30

Mercoledì

dicembre

19 Giovedì

dicembre

20 Venerdì S. Pietro Canisio (mf)

dicembre

21 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Ritiro giovani 20-23 dicembre Celebrazione Eucaristica Polla, Ospedale - ore 10:00


DICEMBRE 2019 IV DOMENICA DI AVVENTO [IV]

dicembre

22 DOMENICA S. Giovanni da Kety (mf)

dicembre

Celebrazione Eucaristica Sapri, Ospedale - ore 17:00

23 Lunedì

dicembre

Celebrazione Eucaristica nella notte di Natale Policastro, Concattedrale - ore 23,00

24 Martedì NATALE DEL SIGNORE (s) [P]

dicembre

Celebrazione Eucaristica nel giorno di Natale Teggiano, Cattedrale - ore 11,00

Mercoledì S. STEFANO (f)

S. Stefano, protomartire (s) Titolare della Parrocchia - Sala Consilina

dicembre

26 Giovedì

S. GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA (f)

S. Giovanni, apostolo ed evangelista (s) Titolare della Parrocchia - Sassano

dicembre

27 Venerdì

SS. INNOCENTI MARTIRI (f)

dicembre

28 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Incontro diaconi permanenti

Diocesi di Teggiano-Policastro

25


DICEMBRE 2019 - GENNAIO 2020 SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (f)

dicembre

Confermazione Tardiano - ore 11:00

29 DOMENICA

dicembre

30 Lunedì S. Silvestro I (mf)

dicembre

Celebrazione Eucaristica e Te Deum Teggiano - ore 17:00

31 Martedì

MARIA SS. MADRE DI DIO (s) [P] 53a Giornata della pace

gennaio

Celebrazione Eucaristica Teggiano, Cattedrale - ore 12:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

1 Mercoledì Ss. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno (m)

gennaio

2

Giovedì SS. Nome di Gesù (mf) 1° Venerdì del mese S. Antero, papa (s) Patrono - Casalbuono

gennaio

3 Venerdì

gennaio

4 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Antero Casalbuono - ore 18:00


GENNAIO 2020 II DOMENICA DOPO NATALE [II]

gennaio

5 DOMENICA EPIFANIA DEL SIGNORE (s) Giornata dell’infanzia missionaria

S. Maria dei Magi (s) Titolare della Parrocchia - Galdo

gennaio

Celebrazione Eucaristica Teggiano, Cattedrale - ore 11:00

6

Lunedì S. Raimondo de peñafort (mf)

gennaio

Incontro foraniale dei sacerdoti

7 Martedì

gennaio

Mercoledì

gennaio

9

Giovedì

gennaio

10 Venerdì

gennaio

11 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Incontro sacerdoti ordinati nell’ultimo decennio Percorso in preparazione al Matrimonio zona Alburni e Fasanella Corleto Monforte, Oratorio - ore 20:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

8


GENNAIO 2020 BATTESIMO DEL SIGNORE (f) [P]

gennaio

12

Giornata diocesana della Pace Ritiro delle religiose

DOMENICA a

1 settimana del Tempo Ordinario (I) S. Ilario, vescovo e dottore della Chiesa (mf)

gennaio

13 Lunedì

gennaio

14

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30

Martedì

gennaio

Diocesi di Teggiano-Policastro

15 Mercoledì Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei

gennaio

16 Giovedì

S. Antonio Abate (m) S. Antonio, abate (s) Titolare della Parrocchia e Patrono - Vibonati

gennaio

17

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Antonio abate Vibonati - ore 10:30

Venerdì 18-25 gennaio Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

gennaio

18 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Percorso in preparazione al Matrimonio Alburni - Postiglione, Oratorio, ore 20:00 Fasanella - Corleto M., Oratorio, ore 20:00


GENNAIO 2020 II DOMENICA TEMPO ORDINARIO [II]

gennaio

Giornata del seminario Forania di Polla

19 DOMENICA S. Fabiano, papa e martire (mf) S. Sebastiano, martire (mf)

gennaio

20

Formazione Operatori Pastorali incontro tenuto dal Vescovo Forania di Polla Atena Scalo, Auditorium - ore 18:30

Lunedì S. Agnese (m)

gennaio

21 Martedì

gennaio

22

Formazione Operatori Pastorali Forania di Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - Ore 19:00

Mercoledì

gennaio

23

Celebrazione Eucaristica nella festa dei Ss. Sposi Sapri, Immacolata - ore 18:00 Formazione Operatori Pastorali Foranie di Policastro e Camerota Policastro Bussentino, S. Francesco - ore 18:30

Giovedì S. Francesco di Sales (m)

gennaio

Incontro formazione diaconi permanenti

24 Venerdì CONVERSIONE DI S. PAOLO APOSTOLO (f)

gennaio

25 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Percorso in preparazione al Matrimonio Zona Golfo: Sapri - ore 19:30 Marina di Camerota - ore 20:00 Zona Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00 Zona Fasanella: Corleto M., Oratorio - ore 20:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

S. Vincenzo (mf)


GENNAIO-FEBBRAIO 2020 III DOMENICA TEMPO ORDINARIO [III] 67a Giornata dei malati di lebbra

gennaio

26 DOMENICA

S. Angela Merici (mf)

gennaio

Assemblea CEC

27 Lunedì S. Tommaso d’Aquino (m)

gennaio

Incontro mensile del clero Padula, Convento S. Francesco - ore 9:30

28 Martedì

gennaio

Diocesi di Teggiano-Policastro

29

Formazione Operatori Pastorali Forania di Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00

Mercoledì

gennaio

30

Formazione Operatori Pastorali Foranie di Policastro e Camerota: Policastro Bussentino, S. Francesco - ore 18:30; Foranie degli Alburni e del Fasanella: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì S. Giovanni Bosco (m)

S. Ciro, martire (s) Titolare del Santuario - Atena Lucana

gennaio

31 Venerdì

febbraio

1 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Percorso in preparazione al Matrimonio Forania di Teggiano-Sala: Prato Perillo, Auditorium Zona Golfo: Sapri - ore 19:30 Marina di Camerota - ore 20:00 Zona Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00 Zona Fasanella: Corleto M., Oratorio - ore 20:00


FEBBRAIO 2020 PRESENTAZIONE DEL SIGNORE (f) a 24 Giornata della vita consacrata 42a Giornata per la vita

febbraio

Giornata per la vita Sala Consilina, S. Anna

2 DOMENICA

S. Biagio, vescovo e martire (m)

S. Biagio, vescovo e martire (s) Titolare della Parrocchia e Patrono - Ottati Patrono - Atena Lucana e Sicilì

febbraio

3

Assemblea CEC Formazione Operatori Pastorali Forania di Polla Atena Scalo, Auditorium - ore 18:30

Lunedì

febbraio

4

Incontro foraniale dei sacerdoti Il Vescovo presiede il Consiglio Pastorale Foraniale Forania di Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00

Martedì

febbraio

5

Incontro regionale Migrantes Pompei - ore 10:00 Formazione Operatori Pastorali Forania di Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00

Mercoledì Ss. Paolo Miki e C. (m)

febbraio

6

Formazione Operatori Pastorali Foranie di Policastro e Camerota: Policastro Bussentino, S. Francesco - ore 18:30; Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì 1° Venerdì del mese

febbraio

7 Venerdì S. Girolamo Emil. (mf); S. Giuseppina Bakita (mf)

febbraio

8 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Incontro sacerdoti ordinati ultimo decennio Formazione operatori pastorali - Zona Fasanella Week-end orientamento universitario Percorso in preparazione al Matrimonio Forania di Teggiano-Sala: Prato Perillo, Auditorium Zona Golfo: Sapri, 19:30 Marina di Camerota, 20:00 Zona Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00 Zona Fasanella: Corleto M., Oratorio - ore 20:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

S. Agata (m)


FEBBRAIO 2020 V DOMENICA TEMPO ORDINARIO [1]

febbraio

9

Assemblea AC ed elezione Consiglio diocesano Teggiano Ritiro mensile religiose

DOMENICA S. Scolastica (m)

febbraio

10 Lunedì B. Maria Vergine di Lourdes (mf) 28a Giornata del malato

febbraio

11

Celebrazione presieduta dal Vescovo nella Giornata del malato Polla, Presidio Ospedaliero - ore 10:00 Celebrazione presieduta dal Vescovo nella Giornata del malato Sapri, Presidio Ospedaliero - ore 16:00

Martedì

febbraio

Diocesi di Teggiano-Policastro

12

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30 Formazione Operatori Pastorali Forania Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00

Mercoledì

febbraio

13

Formazione Operatori Pastorali Foranie di Policastro e Camerota: Policastro Bussentino, S. Francesco - ore 18:30; Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì SS. CIRILLO E METODIO (f)

febbraio

14 Venerdì

febbraio

Formazione operatori pastorali - Zona Fasanella

15

Percorso in preparazione al Matrimonio Forania di Teggiano-Sala: Prato Perillo, Auditorium Zona Golfo: Sapri - ore 19:30 Marina di Camerota - ore 20:00 Zona Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00 Zona Fasanella: Corleto M., Oratorio - ore 20:00

Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa


FEBBRAIO 2020 VI DOMENICA TEMPO ORDINARIO [II]

febbraio

16

Giornata del Seminario Forania di Teggiano-Sala Celebrazione presieduta dal Vescovo nella Giornata parrocchiale del malato Atena Lucana Scalo - ore 11:00

DOMENICA Ss. Sette fondatori dell’Ordine dei Servi della beata Vergine Maria (mf)

febbraio

17 Lunedì

Celebrazione presieduta dal Vescovo nella Giornata del malato Polla, Presidio Ospedaliero - ore 10:00 Celebrazione presieduta dal Vescovo nella Giornata del malato Sapri, Presidio Ospedaliero - ore 16:00 Formazione Operatori Pastorali Forania di Polla Atena Scalo, Auditorium - ore 18:30

febbraio

18 Martedì

19

Formazione Operatori Pastorali Forania Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00

Mercoledì

febbraio

20

Formazione Operatori Pastorali Foranie di Policastro e Camerota: Policastro Bussentino, S. Francesco - ore 18:30; Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì S. Pier Damiani (mf)

febbraio

21 Venerdì CATTEDRA DI S. PIETRO (f)

febbraio

Formazione operatori pastorali - Zona Fasanella

22

Percorso in preparazione al Matrimonio Forania di Teggiano-Sala: Prato Perillo, Auditorium Zona Golfo: Sapri - ore 19:30 Marina di Camerota - ore 20:00 Zona Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00 Zona Fasanella: Corleto M., Oratorio - ore 20:00

Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Diocesi di Teggiano-Policastro

febbraio


FEBBRAIO 2020 VII DOMENICA TEMPO ORDINARIO [III]

febbraio

Percorso in preparazione al Matrimonio Padula Scalo, Salone Parrocchiale - ore 19:00

23 DOMENICA

febbraio

24 Lunedì B. Domenico Lentini, sacerdote (m)

febbraio

25

Incontro mensile del clero Padula, Convento S. Francesco - ore 9:30

Martedì LE CENERI - inizio della Quaresima [IV] Giorno di digiuno e astinenza Nel tempo di Quaresima non si celebrino i sacramenti del Battesimo e della Confermazione (cfr. Direttorio liturgico-pastorale diocesano).

febbraio

26

Celebrazione Eucaristica e rito delle ceneri Teggiano - ore 17:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

Mercoledì

febbraio

27

Formazione Operatori Pastorali Foranie di Policastro e Camerota: Policastro Bussentino, S. Francesco - ore 18:30; Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì

febbraio

Incontro formazione diaconi permanenti

28 Venerdì

febbraio

Formazione operatori pastorali - Zona Fasanella

29

Percorso in preparazione al Matrimonio Forania di Teggiano-Sala: Prato Perillo, Auditorium Zona Golfo: Sapri - ore 19:30 Marina di Camerota - ore 20:00 Zona Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00 Zona Fasanella: Corleto M., Oratorio - ore 20:00

Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa


MARZO 2020 I DOMENICA DI QUARESIMA [I]

marzo

Le solennità dei Santi Patroni coincidenti con le domeniche di Quaresima si trasferiscono al lunedì seguente.

1

Ritiro di Quaresima Pastorale familiare Percorso in preparazione al Matrimonio Padula Scalo, Salone Parrocchiale - ore 19:00

DOMENICA

marzo

Assemblea CEC

2

Esercizi Spirituali CEC dal 2 al 6 marzo

Lunedì

marzo

Incontro foraniale dei sacerdoti

3 Martedì

In Policastro (s) In Diocesi (f)

marzo

4 Mercoledì

marzo

5

Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo nella solennità di S. Pietro Pappacarbone, Patrono della Diocesi Policastro Bussentino, Concattedrale - ore 18:00 Formazione Operatori Pastorali Forania Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00 Formazione Operatori Pastorali Foranie di Policastro e Camerota: Policastro Bussentino, S. Francesco - ore 18:30; Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì 1° Venerdì del mese Giorno di astinenza

marzo

6 Venerdì

Ss. Perpetua e Felicita

marzo

Incontro sacerdoti ordinati nell’ultimo decennio

7

Formazione operatori pastorali - Zona Fasanella

Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Percorso in preparazione al Matrimonio Forania di Teggiano-Sala: Prato Perillo, Auditorium Zona Golfo: Sapri - ore 19:30 Marina di Camerota - ore 20:00 Zona Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00 Zona Fasanella: Corleto M., Oratorio - ore 20:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

S. PIETRO PAPPACARBONE (f) III Abate di Cava e Vescovo di Policastro Patrono della Diocesi di Teggiano-Policastro


MARZO 2020 II DOMENICA DI QUARESIMA [II]

marzo

Percorso in preparazione al Matrimonio Padula Scalo, Salone Parrocchiale - ore 19:00

8 DOMENICA S. Francesca Romana

marzo

9 Lunedì

marzo

10

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30

Martedì

marzo

Diocesi di Teggiano-Policastro

11

Formazione Operatori Pastorali Forania Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00

Mercoledì

marzo

12

Formazione Operatori Pastorali Foranie di Policastro e Camerota: Policastro Bussentino, S. Francesco - ore 18:30; Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì Giorno di astinenza

marzo

13

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Sabino Sanza - ore 11:00

Venerdì

marzo

14 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Veglia Vocazionale - Zona Vallo di Diano Formazione operatori pastorali - Zona Fasanella Percorso in preparazione al Matrimonio Forania di Teggiano-Sala: Prato Perillo, Auditorium Zona Golfo: Sapri - ore 19:30 Marina di Camerota - ore 20:00 Zona Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00 Zona Fasanella: Corleto M., Oratorio - ore 20:00


MARZO 2020 III DOMENICA DI QUARESIMA [III]

marzo

15

Giornata del Seminario Forania di Padula-Montesano Ritiro di Quaresima IRC Percorso in preparazione al Matrimonio Padula Scalo, Salone Parrocchiale - ore 19:00

DOMENICA

marzo

16 Lunedì S. Patrizio

marzo

17 Martedì

marzo

18

Formazione Operatori Pastorali Forania Padula-Montesano Padula Scalo, Auditorium - ore 19:00

Mercoledì S. GIUSEPPE, SPOSO DELLA B.V. MARIA (s)

marzo

19

Formazione Operatori Pastorali Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì Giorno di astinenza

marzo

20 Venerdì

marzo

21 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Veglia Vocazionale - Zona Alburni Formazione operatori pastorali - Zona Fasanella Percorso in preparazione al Matrimonio Zona Golfo: Sapri - ore 19:30 Marina di Camerota - ore 20:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

S. Cirillo di Gerusalemme


MARZO 2020 IV DOMENICA DI QUARESIMA - laetare [IV]

marzo

22

Giornata del Seminario Forania degli Alburni Percorso in preparazione al Matrimonio Padula Scalo, Salone Parrocchiale - ore 19:00

DOMENICA S. Turibio di Mogrovejo

marzo

23 Lunedì Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri

marzo

24 Martedì

Diocesi di Teggiano-Policastro

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE (s)

Maria SS. Annunziata (s) Titolare della Parrocchia di Buonabitacolo, Castelluccio Cosentino, Licusati, Sala Consilina e Sicilì.

marzo

25

Confermazione Sala Consilina, SS. Annunziata - ore 18:30

Mercoledì

marzo

26

Formazione Operatori Pastorali Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Giovedì Giorno di astinenza

marzo

Incontro formazione diaconi permanenti

27 Venerdì

marzo

28 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Veglia Vocazionale - Zona Golfo Formazione operatori pastorali - Zona Fasanella Conclusione percorso in preparazione al Matrimonio Policastro B, Concattedrale - ore 20:00


MARZO-APRILE 2020 V DOMENICA DI QUARESIMA [I]

marzo

29

Giornata del Seminario Forania di Camerota Percorso in preparazione al Matrimonio Padula Scalo, Salone Parrocchiale - ore 19:00

DOMENICA

marzo

30 Lunedì

marzo

31

Incontro mensile del clero Padula, Convento S. Francesco - ore 9:30 Il Vescovo incontra l’Ufficio per la pastorale della famiglia Padula Scalo, ore 19:00

Martedì

aprile

Mercoledì S. Francesco di Paola

aprile

2 Giovedì

aprile

3 Venerdì S. Isidoro

aprile

4 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Formazione Operatori Pastorali Forania degli Alburni: Postiglione, Oratorio - ore 20:00.

Diocesi di Teggiano-Policastro

1


APRILE 2020 DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE [II]

aprile

35a Giornata della gioventù Le solennità dei Santi Patroni coincidenti con la Settimana Santa e con l’Ottava di Pasqua, si trasferiscono a lunedì 20 aprile (cfr. Decreto Congregazione per il Culto Divino del 22 aprile 1990).

5

Benedizione delle Palme e Celebrazione Eucaristica Teggiano, Cattedrale - ore 11:00

DOMENICA

aprile

6

Celebrazione Eucaristica Polla, Ospedale - ore 10:00

Lunedì

aprile

Incontro foraniale dei sacerdoti

7

Celebrazione Eucaristica Sapri, Ospedale - ore 160:00

Martedì

aprile

Mercoledì GIOVEDÌ SANTO

aprile

La Messa nella «Cena del Signore» si celebri all’altare consueto della chiesa: è espressamente vietato disporre “tavoli-altari” diversi (cfr. Notitiae, vol.

VENERDÌ SANTO Giorno di digiuno e astinenza Giornata per le opere della Terra Santa

SABATO SANTO

P A S Q U A L E

38 (2002) 492 e Direttorio liturgico-pastorale diocesano).

T R I D U O

Diocesi di Teggiano-Policastro

8

Messa Crismale Teggiano, Cattedrale - ore 17:30

VEGLIA PASQUALE [P] Alleluia, alleluia, alleluia.

9

Messa in ”Coena Domini“ Teggiano, Cattedrale - ore 18:30

Giovedì

aprile

Commemorazione della Passione del Signore Teggiano, Cattedrale - ore 15:30

10 Venerdì

aprile

11 Sabato

Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Con la Messa vespertina nella «Cena del Signore» inizia il Triduo Pasquale che si conclude con i Vespri Battesimali la sera della Domenica di Risurrezione.

Solenne Veglia Pasquale Teggiano, Cattedrale - ore 23:00


TRID. PASQUALE

APRILE 2020 DOMENICA DI PASQUA RISURREZIONE DEL SIGNORE [P]

aprile

12

Celebrazione Eucaristica nella Risurrezione del Signore Policastro Bussentino, ore 11:00

DOMENICA

aprile

13 Lunedì

aprile

14 Martedì

aprile

Mercoledì

aprile

16 Giovedì

aprile

17 Venerdì

aprile

18 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Confermazione Casaletto Spartano - ore 17:30

Diocesi di Teggiano-Policastro

15


APRILE 2020 II DOMENICA DI PASQUA DELLA DIVINA MISERICORDIA [P]

aprile

19 DOMENICA Le solennità dei Santi Patroni coincidenti con la Settimana Santa e con l’Ottava di Pasqua, si trasferiscono a lunedì 20 aprile (cfr. Decreto Congregazione per il Culto Divino del 22 aprile 1990).

San Vincenzo Ferrer (s) Patrono di Camerota e Castelluccio Cosentino S. Anselmo (mf)

aprile

Assemblea CEC

20 Lunedì

aprile

21 Martedì

aprile

Diocesi di Teggiano-Policastro

22 Mercoledì S. Giorgio (mf) S. Adalberto (mf)

S. Giorgio, martire (s) Titolare e Patrono - Postiglione

aprile

23 Giovedì

S. Fedele da Sigmaringen (mf)

aprile

24

Incontro formazione diaconi permanenti Confermazione Serre - ore 19:00

Venerdì S. MARCO EVANGELISTA (f)

S. Marco, evangelista (s) Titolare e Patrono - Licusati Patrono - San Marco di Teggiano

aprile

25 Sabato

Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Marco evangelista San Marco di Teggiano - ore 12:00


APRILE-MAGGIO 2020 III DOMENICA DI PASQUA [III] 96a Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore

aprile

26 DOMENICA

Giornata del Seminario Forania del Fasanella Ritiro mensile delle religiose Confermazione Casalbuono - ore 11:00 Caselle in Pittari - ore 19:00

aprile

27 Lunedì S. Pietro Chanel (mf) S. Luigi M. Grignon de Montfort (mf)

aprile

28

Incontro mensile del clero Padula, Convento S. Francesco - ore 9:30 Confermazione Postiglione, ore 18:00

Martedì S. CATERINA DA SIENA (f)

aprile

Mercoledì S. Pio V (mf)

aprile

30

Confermazione Atena Scalo - ore 19:30

Giovedì S. Giuseppe lavoratore (mf) 1o Venerdì del mese

S. Giuseppe lavoratore (s) Titolare della Parrocchia - Fortino e Pantano Patrono - Atena Lucana Scalo

maggio

1 Venerdì

S. Atanasio (m)

maggio

2 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Giornata diocesana dei giovani

Diocesi di Teggiano-Policastro

29


MAGGIO 2020 IV DOMENICA DI PASQUA [IV] 57a Giornata di preghiera per le vocazioni

maggio

3

Giornata del Seminario Forania di Policastro Celebrazione Eucaristica Corleto Monforte - ore 18:30

DOMENICA

maggio

4

Consiglio Presbiterale Diocesano Teggiano - ore 10:00

Lunedì

maggio

5

Incontro foraniale dei sacerdoti Il Vescovo incontra gli uffici area Carità Teggiano - ore 9:30

Martedì

maggio

Diocesi di Teggiano-Policastro

6 Mercoledì

maggio

7

Il Vescovo incontra gli uffici area Catechesi Teggiano - ore 9:30 Il Vescovo incontra gli uffici area Liturgia Teggiano - ore 11:00 Consegna dei Vangelo ai confermandi Forania di Padula-Montesano Padula Scalo - ore 19:00 Consiglio Pastorale Diocesano Padula Scalo, Auditorium parrocchiale - ore 18:00

Giovedì

maggio

Oggi si recita la Supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei

8 Venerdì

maggio

9 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Michele Arcangelo Caselle in Pittari - ore 18:00

Il Vescovo presiede il Consiglio Pastorale Foraniale Forania del Fasanella Corleto Monforte, Oratorio - ore 20:00


MAGGIO 2020 V DOMENICA DI PASQUA [I] Giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa Cattolica

maggio

10

Celebrazione Eucaristica Silla - ore 11:30 Confermazione Sapri, San Giovanni Battista - ore 19:00

DOMENICA

maggio

11 Lunedì Ss. Nereo e Achilleo (mf)

maggio

12

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30 Celebrazione Eucaristica Casaletto Spartano - ore 18:30

Martedì

Santa Maria dei Martiri (s) Titolare del Santuario - Casaletto Spartano S. Vittorio, martire (s) Patrono - Pertosa S. MATTIA (f)

maggio

13 Mercoledì

maggio

14

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Biagio Sicilì - ore 11:00

Giovedì

maggio

15 Venerdì

maggio

16 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Sofia Poderia - ore 10:30 Confermazione Licusati - ore 18:30

Diocesi di Teggiano-Policastro

B.V.M. di Fatima (mf)


MAGGIO 2020 VI DOMENICA DI PASQUA [II]

maggio

17

Confermazione Morigerati - ore 11:00 Celebrazione Eucaristica Galdo - ore 19:00

DOMENICA S. Giovanni I (mf)

maggio

18

Assemblea Generale CEI Roma 18-21 maggio

Lunedì

maggio

19 Martedì S. Bernardino da Siena (mf)

maggio

Diocesi di Teggiano-Policastro

20 Mercoledì Ss. Cristoforo Magallanes e compagni (mf)

maggio

21 Giovedì S. Rita da Cascia (mf)

maggio

22 Venerdì

maggio

23 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Giornata diocesana del malato e dell’anziano Padula, Convento S. Francesco Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Michele Arcangelo Padula - ore 10:30


MAGGIO 2020 ASCENSIONE DEL SIGNORE [P] 54a Giornata per le comunicazioni sociali

maggio

Confermazione Buonabitacolo - ore 18:00

24 DOMENICA S. Beda il Venerabile (mf) S. Gregorio VII (mf) S. Maria Maddalena de’ Pazzi (mf)

S. Urbano, papa (s) Patrono - Tortorella

maggio

25 Lunedì

S. Filippo Neri (mf)

maggio

Incontro mensile del clero Padula, Convento S. Francesco - ore 9:30

26 Martedì S. Agostino di Canterbury (mf)

maggio

Mercoledì

maggio

28 Giovedì

maggio

29 Venerdì

maggio

S. Ferdinando (s) Titolare della Parrocchia - Capitello

30 Sabato

Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Confermazione Celle di Bulgheria - ore 19:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

27


MAGGIO-GIUGNO 2020 PENTECOSTE [P]

maggio

31

Confermazione Capitello - ore 11:30 Sapri, Immacolata - ore 19:00

DOMENICA IX settimana del Tempo Ordinario [I]

giugno

B.V. Maria Madre della Chiesa (m)

1

Maria SS. di Pietrasanta (s) Titolare del Santuario e Patrona - S. Giovanni a Piro

Celebrazione Eucaristica nella festa della Madonna di Pietrasanta S. Giovanni a Piro, Santuario - ore 10:30 Confermazione Villammare - ore 19:00

Lunedì Ss. Marcellino e Pietro, martiri (mf)

giugno

2 Martedì S. CONO, monaco [P] Patrono della Diocesi di Teggiano-Policastro In Teggiano (s) In Diocesi (f)

Diocesi di Teggiano-Policastro

S. Cono, vescovo e martire (s) Titolare della Parrocchia in Castelcivita S. Carlo Lwanga e compagni, martiri (m)

giugno

3

Celebrazione Eucaristica e processione nella solennità di San Cono, patrono della Diocesi Teggiano, Cattedrale - ore 10:45

Mercoledì

giugno

4

Assemblea CEC Mugnano del Cardinale 4-5 Giugno

Giovedì S. Bonifacio (m) 1° Venerdì del mese

giugno

5

Confermazione Padula, S. Michele Arcangelo - ore 19:00

Venerdì S. Norberto (mf)

giugno

6 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Confermazione Varco Notar Ercole - ore 19:00


GIUGNO 2020 SANTISSIMA TRINITÀ [P]

giugno

Celebrazione Eucaristica Montesano sulla Marcellana - ore 17:00

7 DOMENICA

giugno

8 Lunedì S. Efrem (mf)

giugno

9

Il Vescovo incontra il collegio dei Consultori, il collegio dei Vicari Foranei e i Segretari Teggiano - ore 9:30

Martedì

giugno

Mercoledì S. Barnaba (m)

S. Onofrio, eremita (s) Patrono - Petina

giugno

11 Giovedì

giugno

12 Venerdì S. Antonio di Padova (m)

S. Antonio da Padova (s) Titolare della Parrocchia - Sala Consilina Titolare del Santuario - Castel Ruggero, Montesano e Polla. Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

giugno

13 Sabato

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Antonio Polla, Santuario - ore 6:30 Capitello - ore 10:30

Diocesi di Teggiano-Policastro

10


GIUGNO 2020 SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO [P]

giugno

14

Celebrazione Eucaristica San Rufo - ore 9:30 Celebrazione Eucaristica e processione nella solennità del Corpus Domini Teggiano, Cattedrale - ore 18:00

DOMENICA S. Vito, martire Patrono - Sapri (s) In Diocesi (m)

giugno

15

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Vito Tortorella - ore 11:00 Sapri, Immacolata - ore 18:00

Lunedì

giugno

Convegno Pastorale Diocesano

16 Martedì

giugno

Convegno Pastorale Foraniale

Diocesi di Teggiano-Policastro

17 Mercoledì

giugno

S. Marina, vergine (s) Titolare della Parrocchia e Patrona - Santa Marina

18

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Marina, titolare e patrona Santa Marina - ore 18:00

Giovedì SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ (s) Giornata di santificazione sacerdotale Sacro Cuore di Gesù (s) Titolare della Parrocchia - Prato Perillo e Montesano Scalo

giugno

19

Consiglio Diocesano Affari Economici Teggiano - ore 9:30

Venerdì Cuore Immacolato di Maria (mf)

giugno

20 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Confermazione Vibonati - ore 19:00


GIUGNO 2020 XII DOMENICA TEMPO ORDINARIO [IV]

giugno

Confermazione Torraca - ore 19:00

21 DOMENICA S. Paolino da Nola (m) Patrono secondario della Regione Ecclesiastica Campana

giugno

22

Confermazione Roccagloriosa - ore 19:00

Lunedì

giugno

23 Martedì

Natività di S. Giovanni Battista (s) Titolare della Parrocchia e Patrono - Terranova e Roccagloriosa. Titolare della Parrocchia - Padula e Sapri. Patrono - Sassano

giugno

24

Celebrazione Eucaristica nella solennità di S. Giovanni Battista Padula, S. Giovanni Battista - ore 19:00

Mercoledì

giugno

25 Giovedì

giugno

26 Venerdì S. Cirillo d’Alessandria (mf)

giugno

27 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Confermazione Sicilì - ore 19:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA (s)


GIUGNO-LUGLIO 2020 XIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO [I] Giornata per la carità del Papa

giugno

Confermazione Pertosa - ore 18:30

28 23 DOMENICA

Ss. PIETRO E PAOLO APOSTOLI (s)

Ss. Pietro e Paolo, apostoli (s) Titolare della Parrocchia e Patrono - Torraca e S. Pietro al Tan. Titolare della Parrocchia - Polla, Sala Consilina, San Giovanni a Piro. Ss. Primi martiri della Chiesa di Roma (mf)

giugno

29 Lunedì

giugno

30 Martedì

luglio

Diocesi di Teggiano-Policastro

1 Mercoledì

luglio

2 Giovedì S. TOMMASO APOSTOLO (f)

luglio

3 Venerdì S. Elisabetta del Portogallo (mf)

luglio

4 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella solennità dei Ss. Pietro e Paolo S. Pietro al Tanagro - ore 18:00


LUGLIO 2020 XIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO [II]

luglio

Ritiro fine anno IRC

5 DOMENICA S. Maria Goretti (mf)

luglio

6

Campo vocazionale teenagers 6-8 luglio

Lunedì

luglio

Celebrazione Eucaristica Acquavena - ore 18:30

7 Martedì

luglio

Mercoledì S. Agostino Zhao Rong e compagni (mf)

luglio

9 Giovedì

luglio

10

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Barbara Corleto Monforte - ore 18:30

Venerdì S. BENEDETTO, Patrono d’Europa (f)

luglio

11 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Benedetto Pertosa - ore 18:30

Diocesi di Teggiano-Policastro

8


LUGLIO 2020 XV DOMENICA TEMPO ORDINARIO [III]

luglio

12 DOMENICA S. Enrico (mf)

luglio

13 Lunedì S. Camillo de Lellis (mf)

luglio

14 Martedì S. Bonaventura (m)

luglio

Diocesi di Teggiano-Policastro

15 Mercoledì B. Vergine Maria del Monte Carmelo (mf)

Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (s) Titolare della Parrocchia - Acquavena

luglio

16 Giovedì

luglio

17 Venerdì

luglio

18 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa


LUGLIO 2020 XVI DOMENICA TEMPO ORDINARIO [IV]

S. Arsenio, eremita (s) Patrono - Sant’Arsenio

luglio

19 DOMENICA

S. Apollinare (mf)

S. Elia, profeta (s) Patrono - Buonabitacolo

luglio

20 Lunedì

S. Lorenzo da Brindisi (mf)

S. Daniele, profeta (s) Titolare della Parrocchia - Camerota

luglio

21 Martedì

S. MARIA MADDALENA (f)

luglio

Mercoledì S. BRIGIDA (f)

luglio

23 Giovedì S. Charbel Makhluf (mf)

luglio

24

Confermazione Monte San Giacomo - ore 11:00

Venerdì S. GIACOMO APOSTOLO (f)

S. Giacomo, apostolo (s) Titolare Parrocchia e Patrono - Monte S. Giacomo S. Cristoforo (s) Titolare Parrocchia - San Cristoforo Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

luglio

25 Sabato

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Cristoforo, patrono S. Cristoforo - ore 19:00

Diocesi di Teggiano-Policastro

22


LUGLIO-AGOSTO 2020 XVII DOMENICA TEMPO ORDINARIO [I]

S. Anna (s) Titolare della Parrocchia Montesano sulla Marcellana e Sala Consilina

luglio

26

Celebrazione Eucaristica nel giubileo parrocchiale per il 450° di fondazione della Chiesa Madre Monte San Giacomo - ore 18:00

DOMENICA

luglio

27 Lunedì

luglio

S. Lucido, monaco Aquara (s) in Diocesi (m)

28

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Lucido Aquara - ore 11:00

Martedì S. Marta (m)

luglio

Diocesi di Teggiano-Policastro

29 Mercoledì S. Pietro Crisologo (mf)

luglio

30 Giovedì S. Ignazio di Loyola (m)

luglio

31 Venerdì S. Alfonso Maria de’ Liguori (m) Indulgenza della “Porziuncola” Da mezzogiorno di oggi fino a mezzanotte di domani, nelle Basiliche minori, nei Santuari e nelle Chiese parrocchiali, si può ottenere il dono dell’indulgenza plenaria, alle solite condizioni (Enchiridion indulg., ed 1999, 66 concessione n. 33).

S. Alfonso Maria de’ Liguori (s) Titolare della Parrocchia - Marina di Camerota e Padula Scalo Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

agosto

1 Sabato

Confermazione Sanza - ore 11:00 Celebrazione Eucaristica nella festa della Madonna del Carmine Postiglione - ore 18:00


AGOSTO 2020 XVIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO [II] Indulgenza della “Porziuncola”

agosto

2

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Antonio San Rufo, Fontana Vaglio- ore 18:30

DOMENICA

agosto

3 Lunedì

agosto

S. Domenico (s) Patrono - Marina di Camerota

Celebrazione Eucaristica Celle di Bulgheria - ore 11:00

4 Martedì

S. Maria delle nevi (s) Titolare della Parrocchia - Castel Ruggero e Celle di Bulgheria. Patrona - Sanza T RASFIGURAZIONE DEL S IGNORE (f) [P]

agosto

5 Mercoledì

agosto

6

Giovedì Ss. Sisto II e C. (mf); S. Gaetano da Thiene (mf)

S. Donato di Arezzo (s) Patrono - Controne e San Cristoforo

agosto

7

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Donato Controne - ore 11:00

Venerdì S. Domenico di Guzman (m)

agosto

Chiusura estiva Uffici di Curia 8/18 agosto

8

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Vincenzo Ferrer Castelluccio Cosentino - ore 19:00

Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Diocesi di Teggiano-Policastro

Dedicazione Basilica di S. Maria Maggiore (mf)


AGOSTO 2020 XIX DOMENICA TEMPO ORDINARIO [III]

agosto

9

Celebrazione Eucaristica nella festa di Maria SS. di Portosalvo Villammare - ore 10:30

DOMENICA S. LORENZO (f)

S. Lorenzo, martire (s) Titolare della Parrocchia e Patrono - Torre Orsaia

agosto

10

Celebrazione dell’Ora media Certosa San Lorenzo Padula - ore 12:00

Lunedì S. Chiara d’Assisi (m)

agosto

11 Martedì

Diocesi di Teggiano-Policastro

DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE DI TEGGIANO In Cattedrale (s) In Diocesi (f)

agosto

12 Mercoledì

Ss. Ponziano e Ippolito (mf)

agosto

13

Celebrazione Eucaristica Serre, Santuario Madonna dell’Olivo - ore 19:00

Giovedì S. Massimiliano Maria Kolbe (m)

agosto

14

Sacramento della Confermazione Policastro Bussentino, Concattedrale - ore 18:30 Pellegrinaggio a piedi dalla Concattedrale di Policastro al Santuario di Pietrasanta e affidamento della Diocesi alla Madonna Policastro Bussentino, Concattedrale - ore 20:00

Venerdì ASSUNZIONE DELLA B. VERGINE MARIA (s)

S. Maria Maggiore - Titolare della Parrocchia Atena Lucana, Caselle in Pittari, Poderia, Policastro, San Rufo,Sanza, S. Angelo a Fasanella, S. Arsenio, Teggiano e Tortorella. S. Maria dell’Ulivo Titolare del Santuario - Serre. Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

agosto

15 Sabato

Celebrazione Eucaristica nella solennità dell’Assunzione della B. V. Maria Policastro Bussentino - ore 18:00


AGOSTO 2020 XX DOMENICA TEMPO ORDINARIO [IV]

S. Rocco (s) Patrono - Battaglia, Ispani, Roscigno e Sicignano degli Alburni

agosto

16

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Rocco, patrono Ispani - ore 8:30 Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Rocco, patrono Sicignano degli Alburni - ore 18:00

DOMENICA

agosto

S. Donato, monaco (m)

17 Lunedì

agosto

18

Celebrazione Eucaristica nella festa di S. Rocco, protettore Bosco, chiesa di S. Rocco - ore 11:00

Martedì S. Giovanni Eudes (mf)

agosto

Mercoledì S. Bernardo (m)

agosto

20

Celebrazione Eucaristica nella festa di Maria SS. delle Grazie Borgo S. Lazzaro - ore 19:00

Giovedì S. Pio X (m)

agosto

21 Venerdì B.V. Maria Regina (m)

agosto

22 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa del Cuore Immacolato di Maria Varco Notar Ercole - ore 10:30

Diocesi di Teggiano-Policastro

19


AGOSTO 2020 XXI DOMENICA TEMPO ORDINARIO [I]

agosto

23 DOMENICA S. BARTOLOMEO APOSTOLO (f)

agosto

24 Lunedì S. Luigi IX (mf)

agosto

25 Martedì

agosto

Diocesi di Teggiano-Policastro

26

Celebrazione Eucaristica nella festa di Maria SS. di Costantinopoli Castelcivita, Parrocchia San Cono - ore 11:00

Mercoledì S. Monica (m)

S. Rufo, vescovo e martire (s) Patrono - San Rufo

agosto

27

Celebrazione Eucaristica nella festa di San Rufo San Rufo - ore 18:30

Giovedì S. Agostino (m)

agosto

28 Venerdì Martirio di S. Giovanni Battista (m)

agosto

29 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Celebrazione Eucaristica nella festa di san Giovanni Battista Terranova - ore 19:00


AGOSTO-SETTEMBRE 2020 XXII DOMENICA TEMPO ORDINARIO [II]

agosto

30 DOMENICA

agosto

31

Celebrazione Eucaristica per le vittima della strada Sapri, Porto - ore 20:00

Lunedì a

15 Giornata per la custodia del creato

settembre

1 Martedì

settembre

Mercoledì

settembre

3 Giovedì

settembre

4 Venerdì

settembre

5 Sabato Grado liturgico: (s) = solennità; (f) = festa; (m) = memoria; (mf) = memoria facoltativa

Diocesi di Teggiano-Policastro

2


APPUNTI


APPUNTI


Impaginazione e grafica Massimo La Corte STAMPA Via Degli Edili, 101 - SAPRI (SA) Tel. 0973 603365 - E-mail: legatoria.cesare@alice.it




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