Sussidio liturgico per la Visita Pastorale

Page 1

DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO

SUSSIDIO LITURGICO PER LA VISITA PASTORALE



LA VISITA PASTORALE «La Visita Pastorale è una delle forme, collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il Vescovo mantiene contatti personali con il clero e con gli altri membri del Popolo di Dio. È occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli, è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad un’azione apostolica più intensa. La Visita gli consente inoltre di valutare l’efficienza delle strutture e degli strumenti destinati al servizio pastorale, rendendosi conto delle circostanze e difficoltà del lavoro di evangelizzazione, per poter determinare meglio le priorità e i mezzi della pastorale organica. La Visita Pastorale è un’azione apostolica che il Vescovo deve compiere animato da carità pastorale che lo manifesta concretamente quale principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa particolare. Per le comunità e le istituzioni che la ricevono, la Visita è un evento di grazia che riflette in qualche misura quella specialissima visita con la quale il “supremo pastore” (1Pt 5,4) e guardiano delle nostre anime (cfr. 1Pt 2,25), Gesù Cristo, ha visitato e redento il suo popolo (cfr. Lc 1,68)»1. Il Vescovo, in quanto pastore della comunità, visita il Popolo Santo di Dio, non solo perché presenza viva del Signore in quella porzione di Chiesa particolare che gli è stata affidata, ma soprattutto come Padre che guida i suoi figli nella loro quotidianità. La Visita Pastorale è «tempo di grazia e momento speciale, anzi unico, in ordine all’incontro e al dialogo del Vescovo con i fedeli»2. La Visita sarà occasione per riscoprire la Parola di Dio, per unirsi nello spezzare il Pane, per vivere la carità cristiana e conformarsi ad un modello di comunione che si rinnova di volta in volta nell’incontro con i fratelli. Il Vescovo così ravviva l’amore che ha per i suoi fedeli, incoraggia, ammonisce e soprattutto esorta a rimanere saldi nella fede, perseveranti nella carità e sempre nuovi nella speranza3. Durante la Visita Pastorale il Vescovo compie il suo ufficio di insegnare, santificare e governare, annunciando la Parola di Dio, celebrando i Sacramenti e guidando la preghiera comunitaria e, soprattutto, condividendo le gioie, i dolori e le speranze della comunità visitata4. Poiché «il Vescovo dev’essere considerato come il grande sacerdote del suo gregge, dal quale deriva e dipende in certo modo la vita dei suoi fedeli in Cristo»5, nonché il moderatore e custode di tutta la vita liturgica nella Chiesa a lui affidata, è vivamente raccomandato ai parroci di curare in maniera particolare le celebrazioni che il Vescovo presiederà nelle parrocchie durante la Visita Pastorale. Nella vita ordinaria della parrocchia ogni liturgia necessita di essere sempre ben preparata e celebrata con cura per l’edificazione e la santificazione dei fedeli, massimamente quando essa è presieduta dal Vescovo perché appaia chiaramente che egli è il principale dispensatore dei Misteri di Dio6. Questo Sussidio vuole essere uno strumento per preparare e accompagnare le diverse tappe della Visita Pastorale, aiutando i sacerdoti e i fedeli laici a vivere i momenti di preghiera della comunità che attende la visita e le celebrazioni che il Vescovo presiederà nella Parrocchia durante la Visita stessa. 1

CONGREGAZIONE PER I VESCOVI, Direttorio per il ministero pastorale dei vescovi Apostolorum successores, n. 220. GIOVANNI PAOLO II, Pastores gregis, n. 46 3 Cfr. CONGREGAZIONE PER I VESCOVI, Apostolorum successores, n. 220. 4 Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Pastores gregis, n. 4.6 5 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione dogmatica sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 41. 6 Cfr. CÆREMONIALE EPISCOPORUM, n. 1182. 2

3


La dignità della Chiesa particolare «La diocesi è una porzione del popolo di Dio, che è affidata alle cure pastorali del Vescovo coadiuvato dal suo presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore ed a lui unita per mezzo del Vangelo e della Eucaristia nello Spirito Santo, costituisca una Chiesa particolare, nella quale è veramente presente e agisce la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica»7. Anzi, in essa è presente Cristo per virtù del quale si riunisce la Chiesa8. S. Ignazio afferma: «Dove sarà presente il Vescovo, lì vi sia anche il popolo, così come dove sarà Cristo Gesù, vi è la Chiesa cattolica»9 . Alla Chiesa particolare compete quindi la dignità della Chiesa di Cristo. Non si tratta, infatti, di un gruppo di uomini qualsiasi che si riuniscono di loro spontanea volontà per un qualche fine comune, ma un dono luminoso che proviene dal Padre. Né dev’essere considerata come una semplice ripartizione amministrativa del popolo di Dio, perché a suo modo anch’essa possiede e manifesta la natura della Chiesa universale che, come madre dei fedeli, fluisce dal fianco di Cristo crocifisso e, unita a Cristo, continuamente vive e cresce per mezzo dell’Eucaristia; essa è nella sua sede «il popolo nuovo chiamato da Dio, nello Spirito Santo e in una totale pienezza»10. Non vi è alcuna legittima assemblea di fedeli né comunità che partecipa all’altare se non sotto il sacro ministero del Vescovo11. Inoltre l’unione di tale Chiesa particolare si diffonde e vive nelle singole assemblee di fedeli, a capo delle quali il Vescovo pone i suoi presbiteri affinché santifichino e guidino sotto la sua autorità la porzione del gregge del Signore loro affidata12. E come la Chiesa universale è presente e si manifesta nella Chiesa particolare13, così le Chiese particolari apportano i loro propri doni alle altre parti e alla Chiesa intera, «in modo che il tutto e le singole parti si accrescono con l’apporto di tutte, che sono in comunione le une con le altre e coi loro sforzi verso la pienezza dell’unità»14. Il Vescovo, fondamento e segno di comunione nella Chiesa particolare Il Vescovo, insignito della pienezza del sacramento dell’ordine, in comunione e sotto l’autorità del Romano Pontefice, guida la Chiesa particolare come vicario e ambasciatore di Cristo15. I vescovi infatti, «posti dallo Spirito Santo, succedono agli Apostoli come pastori delle anime, e, insieme col Sommo Pontefice e sotto la sua autorità, hanno la missione di perpetuare l’opera di Cristo, Pastore eterno. Infatti Cristo diede agli Apostoli ed ai loro successori il mandato e la potestà di ammaestrare tutte le genti, di santificare gli uomini nella verità e di pascerli. Perciò i vescovi, per virtù dello Spirito Santo, che loro è stato dato, sono divenuti i veri e autentici Maestri della fede, Pontefici e Pastori»16. Importanza della liturgia episcopale La funzione del Vescovo, come dottore, santificatore e pastore della sua Chiesa, brilla soprattutto nella celebrazione della sacra liturgia da lui compiuta con il popolo. «Perciò 7

PAOLO VI, Christus Dominus, n. 11. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione Dogmatica Lumen gentium, n. 26. 9 IGNAZIO DI ANTIOCHIA, Lettera ai cristiani di Smirne, 8, 2. 10 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione Dogmatica Lumen gentium, n. 26. 11 Cfr. Ivi, n. 26. 12 Cfr. Ivi, 26, 28; CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Sacrosanctum Concilium, n. 41. 13 CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione Dogmatica Lumen gentium, n. 23. 14 Ivi, n. 13. 15 Cfr. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione Dogmatica Lumen gentium, nn. 26, 27; cfr. anche PAOLO VI, Christus Dominus, n. 3. 16 PAOLO VI, Christus Dominus, n. 2. 8

4


bisogna che tutti diano la più grande importanza alla vita liturgica della diocesi intorno al Vescovo principalmente nella chiesa cattedrale; convinti che la principale manifestazione della Chiesa si ha nella partecipazione piena e attiva di tutto il popolo santo di Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima Eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare cui presiede il Vescovo circondato dal suo presbiterio e dai ministri»17. Dunque le sacre celebrazioni presiedute dal Vescovo, manifestano il Mistero della Chiesa in cui è presente Cristo; perciò non sono un semplice apparato di cerimonie. Inoltre è opportuno che le celebrazioni presiedute dal Vescovo siano di esempio e brillino per la partecipazione attiva del popolo. Perciò in esse la comunità riunita partecipi con il canto, il dialogo, il sacro silenzio, l’attenzione interna e la partecipazione sacramentale. In queste assemblee la carità dei fedeli si estenda alla Chiesa universale e sia suscitato in essi un servizio più fervido al Vangelo e agli uomini.

17

CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione dogmatica sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 41.

5


I. IN PREPARAZIONE ALLA VISITA PASTORALE Ci prepareremo alla Visita pastorale con la preghiera intensa e fervorosa, perché il Padre buono e santo, datore di ogni bene, con il Figlio, effonda lo Spirito Santo sulle nostre comunità, come fece agli inizi della Chiesa su Maria e gli Apostoli radunati nel Cenacolo. Per favorire la preghiera si propongono apposite invocazioni da utilizzare nell’Eucaristia domenicale e feriale, nella Liturgia delle Ore, nell’adorazione comunitaria, nella preghiera del Rosario. Venga valorizzata, in particolare, la preghiera per la Visita Pastorale composta dal Vescovo.

1. PREGHIERA DEI FEDELI Nel tempo di preparazione alla Visita Pastorale si aggiungano particolari intenzioni per la Chiesa di Teggiano-Policastro, per il Vescovo Antonio e per la Comunità Parrocchiale. Ad esempio:

1. Per la Santa Chiesa di Dio che è in Teggiano-Policastro, sollecitata dalla recente lettera pastorale del Vescovo sappia rinnovarsi interiormente per ascoltare ciò che lo Spirito le chiede e testimoni, con rinnovato slancio, la bontà e la bellezza della parola del Vangelo. Preghiamo. 2. Per il nostro Vescovo Antonio, per tutti i presbiteri e diaconi suoi collaboratori nel ministero, affinché, sostenuti dalla forza dello Spirito, edifichino in mezzo a noi la Chiesa di Cristo. Preghiamo. 3. Per la nostra comunità parrocchiale, perché in occasione della Visita Pastorale rinnovi costantemente la disponibilità ad ascoltare la voce di Cristo, rendendosi attenta alla Parola di Dio e docile all’insegnamento dei pastori, così da crescere in vera fraternità e comunione. Preghiamo.

6


2. PREGHIERA PER LA VISITA PASTORALE La preghiera composta dal Vescovo per la Visita, può essere inserita nella Celebrazione Eucaristica, dopo l’orazione dopo la comunione, ed anche suggerita alle famiglie e a tutti i fedeli per la preghiera personale.

O Gesù buon pastore, pellegrino di misericordia, testimone della carità del Padre che ha visitato e redento il suo popolo, illuminaci con la promessa e il dono dello Spirito. Non permettere che il male abiti la nostra vita, proteggi le nostre comunità dalla discordia. Consegna ai nostri giovani la fortezza per un futuro di amore. Assisti il nostro Vescovo Antonio, che viene a visitare la nostra comunità, irradia il Vangelo della gioia, concedici ancora di riprendere il cammino: “Sulla tua Parola…” abiteremo la Chiesa, casa e scuola di speranza; da te sorretti spalanchiamo le porte del cuore ai poveri, ai sofferenti, agli ultimi. Alla Madre tua e nostra affidiamo i nostri propositi e i nostri progetti di santità. I Santi Patroni della nostra Chiesa ci accompagnino con la loro intercessione. Amen.

7


II. IN ATTESA DELLA VISITA PASTORALE La Visita Pastorale è un evento di fede per la comunità cristiana che accoglie il proprio pastore e, in lui, Cristo stesso che visita la sua Chiesa. Pertanto è opportuno che la comunità si prepari non solo con delle catechesi appropriate, ma anche con dei momenti di preghiera da tenersi nei giorni che immediatamente precedono la Visita. Di seguito vengono proposte tre possibilità di incontri di preghiera, da adattare eventualmente alle necessità della comunità: Celebrazione dei Vespri, Liturgia della Parola, Adorazione Eucaristica. Vengono proposti, inoltre, il Rosario e la Via Crucis, che quotidianamente potranno accompagnare la comunità nella preparazione e nello svolgimento della Visita Pastorale.

3. CELEBRAZIONE DEI VESPRI Una forma di preghiera comunitaria da recuperare e da incoraggiare è senz’altro la celebrazione della Liturgia delle Ore. Si faccia in modo che la comunità torni a gustare la preghiera corale con il canto dei salmi, secondo l’antichissima tradizione della Chiesa, adottando dei moduli salmodici semplici per favorire la facile memorizzazione e quindi la partecipazione al canto di tutta l’assemblea. Si celebri, com’è ovvio, la liturgia del giorno, facendo attenzione a particolari rimandi al Comune o al Proprio in occasione di Memorie, Feste o Solennità. Trattandosi di una celebrazione in preparazione a una circostanza particolare, si suggerisce di recuperare l’antico Lucernario come apertura della preghiera della sera. Lo svolgimento potrebbe essere il seguente: il sacerdote e i ministri indossano le vesti liturgiche (per il sacerdote talare e cotta, o camice, stola e piviale). La chiesa sia in penombra. Radunata l’assemblea, il sacerdote e i ministri si recano all’altare accompagnati da un preludio d’organo. Giunto all’altare, in piedi, assieme all’assemblea, il sacerdote introduce la preghiera con il segno della croce.

Segno di croce e saluto iniziale Il sacerdote:

O Dio, vieni a salvarmi. L’assemblea:

Signore, vieni presto in mio aiuto. Il sacerdote:

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. L’assemblea:

Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia (si omette durante il tempo di Quaresima). 8


Monizione Il sacerdote:

Fratelli e sorelle, siamo qui riuniti per la celebrazione gioiosa del Vespro mentre attendiamo il Signore che ci visita nella persona e nel ministero del nostro Vescovo Antonio. Il Signore, nostro Pastore e modello dei pastori, ci guida ai pascoli della vita vera attraverso coloro che egli ha scelto e consacrato per essere nella Chiesa ministri, maestri e padri. Guidati dallo Spirito Santo, chiediamo di essere illuminati per riconoscere il Signore che viene e rendergli testimonianza nella gioia. Lucernario Il sacerdote:

Al tramonto del sole, invochiamo la venuta di Cristo, sole che sorge dall’alto, perché ci porti la grazia della luce eterna. Quindi, accende le candele collocate sull’altare (oppure altre lampade collocate accanto ad esso) e si accendono le luci della chiesa. Bacia l’altare e lo incensa. Frattanto, si esegue l’inno O luce radiosa (RN 146) o un altro canto adatto tratto dal Repertorio locale. Tornato alla sede viene intonato l’Inno dei Vespri. La celebrazione prosegue nel modo consueto. Dopo la lettura breve si può aggiungere una breve omelia (PNLO, n. 47). Al canto del Magnificat “si può fare l’incensazione dell’altare, del Vescovo e del popolo” (CE, n. 89). Alle Intercessioni se ne aggiunga una per il Vescovo o la Chiesa locale, secondo lo stile proprio di questa preghiera. Ad esempio:

Hai scelto in mezzo ai fratelli gli animatori del tuo popolo e li hai consacrati con l’unzione dello Spirito Santo, - riempi dei suoi doni coloro che hai posto alla guida della santa Chiesa. oppure:

Custodisci, pastore eterno, il nostro Vescovo Antonio - e tutti i pastori della tua Chiesa. Dopo la benedizione, la celebrazione si conclude con un canto mariano.

9


4. LITURGIA DELLA PAROLA Il sacerdote e i ministri indossano le vesti liturgiche (per il sacerdote talare e cotta, o camice, stola e piviale), e si recano all’altare mentre si esegue il Canto d’ingresso: (si suggerisce Chiesa del Risorto (RN 266) oppure Chiesa di Dio (RN 267), o un altro canto adatto tratto dal Repertorio locale). Il sacerdote:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’assemblea:

Amen. Il sacerdote:

Fratelli, eletti secondo la prescienza di Dio Padre mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue, grazia e pace in abbondanza a tutti voi. L’assemblea:

E con il tuo spirito. Monizione Il sacerdote:

Cari fratelli e sorelle, la nostra comunità è raccolta per vegliare in attesa della Visita Pastorale del nostro Vescovo Antonio. In lui è il Signore stesso che ci viene incontro nei nostri luoghi e nelle nostre vicende storiche per infonderci coraggio e riaccendere la speranza. Nell’ascolto della Parola, nella riflessione e nella preghiera comune, desideriamo sperimentare ancora l’essere Chiesa attenta ai segni dei tempi, in un rinnovato impegno al servizio del Vangelo per la salvezza di ogni uomo. Dopo un breve momento di silenzio, prosegue:

Preghiamo. O Padre, che nella nuova alleanza, inaugurata dal Cristo tuo Figlio continui a radunare il tuo popolo da tutte le nazioni della terra nell’unità di un solo Spirito, fa’ che la tua Chiesa, fedele alla sua missione, condivida sempre le gioie e le speranze dell’umanità, e si riveli come lievito e anima del mondo, per rinnovare in Cristo la comunità dei popoli e trasformarli nella tua famiglia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. L’assemblea:

Amen. 10


Prima lettura Dal libro del profeta Ezechiele

(34, 11-16)

Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione. Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. Parola di Dio. L’assemblea:

Rendiamo grazie a Dio.

Salmo responsoriale

(Sal 24)

℞. Fammi conoscere, Signore, le tue vie. Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza. ℞. Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. Ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. ℞. Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via. ℞. 11


Seconda lettura Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

(2,19-22)

Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito. Parola di Dio. L’assemblea:

Rendiamo grazie a Dio. Canto al Vangelo Alleluia, alleluia, alleluia. (nel tempo di Quaresima: Lode a te o Cristo, Re di eterna gloria).

«Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me», dice il Signore. VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni

(10,1-7.14-16)

In quel tempo Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora disse loro di nuovo: «Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore». Parola del Signore. L’assemblea:

Lode a te o Cristo. 12


Omelia Durante l’omelia si tratti della Parola di Dio proclamata e dell’importanza della Visita Pastorale quale evento di grazia. Dopo l’omelia si osservi un momento di silenzio al termine del quale si può eseguire un canto di meditazione.

Invocazioni Il sacerdote:

Fratelli e sorelle, rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera a Dio Padre, perché visiti sempre con la grazia del suo Spirito questa comunità parrocchiale. Lettore: Preghiamo dicendo:

℞. Manda, o Padre, il tuo Santo Spirito! - Su tutti i battezzati, che formano la tua Santa Chiesa, noi ti invochiamo: ℞. - Su Papa Francesco e sul nostro Vescovo Antonio, noi ti invochiamo: ℞. - Sul nostro parroco don N., e su tutti i pastori della Chiesa, noi ti invochiamo: ℞. - Sulle famiglie, in particolare quelle in difficoltà, noi ti invochiamo: ℞. - Sugli anziani, gli ammalati e i sofferenti, noi ti invochiamo: ℞. - Su coloro che governano la comunità civile, noi ti invochiamo: ℞. - Su coloro che vivono ai margini della vita, noi ti invochiamo: ℞. - Su tutti noi che formiamo questa famiglia parrocchiale, noi ti invochiamo: ℞. Il sacerdote introduce la preghiera del Signore:

Padre Nostro Terminata la preghiera del Signore dice:

O Dio, che conosci i nostri pensieri e vedi i segreti dei cuori, infondi in noi il tuo Spirito Santo, perché purificati nell’intimo, possiamo amarti con tutta l’anima e servirti degnamente nella tua Santa Chiesa. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea:

Amen. 13


Benedizione solenne Il sacerdote:

Dio nostro Padre, che vi ha chiamato a far parte della santa Chiesa, vi renda lieti e perseveranti nella fede. L’assemblea:

Amen. Il sacerdote:

Cristo buon Pastore, vi renda docili all’ascolto del Vangelo, perché il seme della parola porti frutti di speranza e di amore. L’assemblea:

Amen. Il sacerdote:

Lo Spirito di santità vi colmi dell’abbondanza dei suoi doni e vi conceda grazia, sapienza e salute. L’assemblea:

Amen. Il sacerdote:

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio  e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. L’assemblea:

Amen. Il sacerdote:

La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. L’assemblea:

Rendiamo grazie a Dio. Si suggerisce un canto mariano tratto dal Repertorio locale.

14


5. ADORAZIONE EUCARISTICA Il sacerdote e i ministri indossano le vesti liturgiche (per il sacerdote talare e cotta, o camice, stola e piviale), e si recano all’altare mentre si esegue il Canto d’ingresso: (Si suggerisce Dov’è carità e amore (RN 124) o un altro canto tratto dal Repertorio locale). Il sacerdote:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’assemblea:

Amen. Il sacerdote:

La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. L’assemblea:

E con il tuo spirito. Monizione Il sacerdote:

Fratelli e sorelle carissimi, in attesa della Visita Pastorale del nostro Vescovo Antonio, desideriamo unire le nostre voci e i nostri cuori nell’Adorazione a Gesù Eucaristia, per sentirci spiritualmente uniti al nostro Vescovo e pregare per lui e per la nostra Chiesa diocesana. Ci poniamo dunque in spirito di adorazione riconoscendo la permanente presenza di Cristo in mezzo a noi. Dopo un breve momento di silenzio, prosegue:

Preghiamo. O Signore, che nutri alla mensa eucaristica i membri della tua Chiesa, concedi a noi di perseverare nella frazione del pane e nella dottrina degli Apostoli per formare un cuor solo e un’anima sola nel vincolo del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea:

Amen. Dopo la preghiera si espone il SS. Sacramento mentre si esegue un canto eucaristico. (Si suggerisce Sei tu, Signore, il pane (RN 378), oppure Pane di vita nuova (RN 370), o un altro canto adatto tratto dal Repertorio locale). 15


Dopo un congruo momento di silenzio e di adorazione un lettore proclama il seguente brano biblico.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

(2,4-5. 9-10)

Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. Breve momento di meditazione silenziosa, al termine del quale si può recitare il Salmo 22 in forma responsoriale, oppure cantare Il Signore è il mio pastore (RN 359).

℞. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. ℞. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. ℞. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. ℞. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. ℞.

Adorazione silenziosa.

16

(Salmo 22)


Un lettore proclama il brano del Vangelo.

Dal Vangelo secondo Giovanni

(10,11-16)

Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Riflessione del sacerdote. Dopo un momento di silenzio si può eseguire un canto. (Si suggerisce Con amore infinito (RN 349), oppure Pane vivo, spezzato per noi (RN 373), oppure un altro canto di adorazione tratto dal Repertorio locale).

Intercessioni Il sacerdote:

Fratelli carissimi, preghiamo Dio Padre onnipotente di effondere con abbondanza i doni della sua grazia sul nostro Vescovo Antonio e sulla santa Chiesa di Teggiano-Policastro che il Signore gli ha affidato. Il lettore:

℞. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. Per la nostra santa Chiesa perché, fedele alle sue tradizioni, si rinnovi con coraggio nei metodi pastorali, in docile obbedienza alle indicazioni del Concilio e alle necessità del tempo, preghiamo. ℞. Per il nostro Vescovo Antonio, perché il Signore gli dia forza e costanza nel portare a compimento le iniziative programmate nella scelta pastorale della nostra Chiesa, preghiamo. ℞. Per i sacerdoti, i diaconi, i religiosi: perché siano fedeli collaboratori del Vescovo nella realizzazione del suo piano pastorale e a lui aderiscano, in carità e obbedienza, “come le corde alla cetra”, preghiamo. ℞. 17


Per i laici della nostra diocesi, impegnati nei vari servizi: perché siano promotori stimolanti di nuove iniziative utili alla comunità diocesana, ma anche abbandonino ogni atteggiamento personalistico e settario che offende la comunione ecclesiale, preghiamo. ℞. Per tutta la comunità diocesana: perché il Signore le conceda di crescere nella fede, nella speranza e nella carità, assieme al suo Pastore, ascoltando il Vangelo, celebrando l’Eucaristia e guardando con attenzione ai segni dei tempi, preghiamo. ℞. Il sacerdote:

Nella notte in cui fu tradito, il nostro Salvatore celebrò l’ultima Cena e affidò alla Chiesa il memoriale della sua morte e risurrezione, perché lo celebrasse perennemente fino alla sua venuta. Alla luce di questo grande Mistero, nel silenzio adorante, contempliamo l’amore senza misura di Dio che ha donato suo Figlio per la nostra salvezza. Dopo un momento di silenzio il sacerdote dice:

Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo osiamo dire: Padre nostro. Benedizione Eucaristica Si esegue il Tantum ergo o un altro canto eucaristico e il ministro genuflesso incensa il SS. Sacramento. Poi il sacerdote si alza e dice:

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. L’assemblea:

Amen. Oppure:

Guarda, o Padre, al tuo popolo, che professa la sua fede in Gesù Cristo, nato da Maria vergine, crocifisso e risorto, presente in questo santo Sacramento e fa’ che attinga da questa sorgente di ogni grazia frutti di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen. 18


Oppure:

O Padre, che nella morte e risurrezione del tuo Figlio ha redento tutti gli uomini, custodisci in noi l’opera della tua misericordia, perché nell’assidua celebrazione del mistero pasquale riceviamo i frutti della nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen. Detta l’orazione, il sacerdote indossa il velo omerale bianco, prende l’ostensorio o la pisside e fa con il Sacramento il segno di croce sul popolo, senza dire nulla.

Terminata la benedizione viene riposto il Sacramento nel tabernacolo. Durante la reposizione il popolo conclude, secondo l’opportunità, con qualche acclamazione.

Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo nome. Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù. Benedetto il suo sacratissimo Cuore. Benedetto il suo preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima. Benedetta la sua santa ed immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi. L’adorazione si conclude con un canto mariano tratto dal Repertorio locale.

19


6. ROSARIO Il Rosario «porta al cuore stesso della vita cristiana ed offre un’ordinaria quanto feconda opportunità spirituale e pedagogica per la contemplazione personale, la formazione del Popolo di Dio e la nuova evangelizzazione» (Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 3). La preghiera del Rosario «nella sua semplicità e profondità, rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità» (RVM, n. 1). Recentemente Papa Francesco ha chiesto ai fedeli di tutto il mondo di pregare perché la Santa Madre di Dio ponga la Chiesa sotto il suo manto protettivo in questi tempi difficili (Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, 29.09.2018). Soprattutto in questo tempo di preparazione ed anche durante la Visita Pastorale, riproponiamo il Rosario come preghiera personale e comunitaria, con la particolare intenzione di preghiera per il Vescovo Antonio e la Diocesi di Teggiano-Policastro. Opportunamente, si potrà inserire la preghiera del Rosario prima della Celebrazione dell’Eucaristia, come già lodevolmente si fa in molte Parrocchie. «Come precisò Paolo VI, questa preghiera non solo non si oppone alla Liturgia, ma le fa da supporto, giacché ben la introduce e la riecheggia, consentendo di viverla con pienezza di partecipazione interiore, raccogliendone frutti nella vita quotidiana» (RVM, n. 4). Anche dove non c’è la Celebrazione Eucaristica quotidiana si potrà programmare un momento durante la giornata in cui fedeli si riuniscono per la preghiera del Rosario. Si ponga particolare attenzione, soprattutto nella forma comunitaria, a che la recita del Rosario non sia frettolosa, le preghiere siano recitate lentamente e favoriscano il raccoglimento e la contemplazione. Ci sia dopo l’enunciazione del mistero e la proclamazione della Parola, un congruo periodo di tempo in cui ci si fermi a fissare lo sguardo sul mistero meditato, prima di iniziare la preghiera vocale (RVM, n. 31). Non manchi mai la proclamazione della Parola di Dio. «Le altre parole, infatti, non raggiungono mai l’efficacia propria della Parola ispirata. Questa va ascoltata con la certezza che è Parola di Dio, pronunciata per l’oggi e “per me”» (RVM, n. 30). La guida: O Dio, vieni a salvarmi. L’assemblea: Signore, vieni presto in mio aiuto. La guida: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. L’assemblea: Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. La guida e l’assemblea: O Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia. 20


Misteri della gioia «Meditare i misteri “gaudiosi” significa entrare nelle motivazioni ultime e nel significato profondo della gioia cristiana. Significa fissare lo sguardo sulla concretezza del Mistero dell’Incarnazione e sull’oscuro preannuncio del Mistero del dolore salvifico. Maria ci conduce ad apprendere il segreto della gioia cristiana, ricordandoci che il cristianesimo è innanzitutto “buona notizia”, che ha il suo centro, anzi il suo stesso contenuto, nella persona di Cristo, il Verbo fatto carne, unico Salvatore del mondo» (Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 20). 1. L’annuncio dell’angelo a Maria Nel primo mistero gaudioso contempliamo l’Annuncio dell’Angelo a Maria Vergine. Maria l’annuncio celeste ascoltò e il Figlio di Dio in lei s’incarnò. Ave, ave, ave Maria. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei. (Lc 1, 3038) Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore che le scelte della parrocchia si fondino sempre sull’ascolto della Parola e sull’adesione al suo progetto di salvezza. Preghiamo per tutte le mamme che attendono un bimbo o che non riescono ad averlo. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 2. Maria visita Elisabetta Nel secondo mistero gaudioso contempliamo la visita di Maria a Elisabetta. Ai monti di Giuda Maria salì: e il grande mistero di grazia compì. Ave, ave, ave Maria. In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 21


ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. (Lc 1, 39-45) Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore che nella nostra comunità ci siano persone disponibili ad aiutare chi è nel bisogno. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 3. Gesù nasce a Betlemme Nel terzo mistero gaudioso contempliamo la nascita di Gesù a Betlemme. La Madre beata sul fieno adagiò il Bimbo divino e poi l’adorò. Ave, ave, ave Maria. In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. (Lc 2, 1-7) Breve momento di silenzio. Preghiamo il Signore per tutte le mamme che stanno per dare alla luce un bimbo e per tutti coloro che cercano sinceramente la verità. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 4. La presentazione di Gesù al Tempio Nel quarto mistero gaudioso contempliamo la presentazione di Gesù al tempio. Col Bimbo Maria al tempio salì, il vecchio profeta li vide e gioì. Ave, ave, ave Maria. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosé, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto

22


nella legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». (Lc 2, 22-23. 25-32) Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore che la comunità cristiana partecipi alla liturgia con sempre rinnovato impegno e fervore, e la preghiera personale e comunitaria diventi sempre più offerta viva e gradita a Dio. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 5. Il ritrovamento di Gesù nel Tempio Nel quinto mistero gaudioso contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio. Gesù fra i Maestri del Tempio restò; tre giorni la Madre per lui trepidò. Ave, ave, ave Maria. I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. (Lc 2, 41-47) Breve momento di silenzio. Raccomandiamo al Signore tutti coloro che stanno passando la prova del dubbio o sono alla ricerca del senso da dare alla propria vita. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe…

23


Misteri della luce «Passando dall’infanzia e dalla vita di Nazareth alla vita pubblica di Gesù, la contemplazione ci porta su quei misteri che si possono chiamare, a titolo speciale, “misteri della luce”. In realtà, è tutto il mistero di Cristo che è luce. Egli è “la luce del mondo” (Gv 8, 12). Ma questa dimensione emerge particolarmente negli anni della vita pubblica, quando Egli annuncia il Vangelo del Regno» (Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 21). 1. Il battesimo nel Giordano Nel primo Mistero della luce contempliamo Gesù che viene battezzato nel Giordano da Giovanni. Giovanni al Giordano Gesù battezzò: lo Spirito Santo su lui si posò. Ave, ave, ave Maria. Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. (Lc 3, 21-22) Breve momento di silenzio. Preghiamo per quanti, bambini e catecumeni, si preparano a ricevere il Battesimo, tutta la comunità cristiana faccia memoria del dono ricevuto. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 2. Le nozze di Cana Nel secondo mistero della luce contempliamo Gesù che, alle nozze di Cana, cambia l’acqua in vino. A Cana tuo Figlio la gloria svelò, la tua intercessione benigno ascoltò. Ave, ave, ave Maria. Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. (Gv 2, 1-5) Breve momento di silenzio. Raccomandiamo al Signore i fidanzati e i giovani sposi che si sono uniti nel sacramento del matrimonio. Possano sperimentare la stessa gioia degli sposi di Cana con la certezza che il Signore provvede alle loro necessità.

24


Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 3. L’annuncio del Regno di Dio Nel terzo mistero della luce contempliamo Gesù che annuncia il Regno di Dio e invita alla conversione. L’avvento del regno Gesù proclamò, ministra di grazia a Lui ti associò. Ave, ave, ave Maria. Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il Vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. (Mt 9, 35-36) Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore che l’impegno di conversione e di annuncio del Regno trovi nella nostra comunità un’adesione sincera e costante. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 4. La trasfigurazione Nel quarto mistero della luce contempliamo Gesù che si trasfigura sul monte Tabor. Gesù si riveste di luce e splendor, il Padre dal cielo proclama il suo amor. Ave, ave, ave Maria. Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosé ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: “Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosé e una per Elia”. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”. (Mt 17, 1-5) Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore che l’ascolto della sua Parola segni i passi di noi tutti nel cammino che ci fa discepoli del Maestro. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe…

25


5. L’Eucaristia Nel quinto mistero della luce contempliamo Gesù che, durante l’Ultima Cena, dona il suo Corpo e il suo Sangue. Nel Corpo e nel Sangue a noi si donò, la nuova Alleanza, Gesù consacrò. Ave, ave, ave Maria. Mentre mangiavano, Gesù prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: “Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio”. (Mc 14, 22-25) Breve momento di silenzio. Raccomandiamo al Signore tutti i bambini che riceveranno per la prima volta l’Eucaristia e tutti gli adulti, perché riscoprano il dono incommensurabile che il Signore ci ha lasciato. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe…

Misteri del dolore «Ai misteri del dolore di Cristo i Vangeli danno grande rilievo. Da sempre la pietà cristiana, specialmente nella Quaresima, attraverso la pratica della Via Crucis, si è soffermata sui singoli momenti della Passione, intuendo che è qui il culmine della rivelazione dell’amore ed è qui la sorgente della nostra salvezza. Il Rosario sceglie alcuni momenti della Passione, inducendo l’orante a fissarvi lo sguardo del cuore e a riviverli» (Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 22). 1. L’agonia di Gesù Nel primo mistero doloroso contempliamo Gesù che agonizza nel Getsemani. Nell’Orto, bagnato di sangue e sudor, pregando agonizza Gesù Redentor. Ave, ave, ave Maria. Gesù uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”. Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: “Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione”. (Lc 22, 39-46) 26


Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore che tutti coloro che stanno vivendo momenti e situazioni difficili sappiano confidare nel suo amore che non abbandona mai. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 2. La flagellazione di Gesù Nel secondo mistero doloroso contempliamo Gesù flagellato nel pretorio di Pilato. Gesù flagellato a sangue non ha chi l’ami e, soffrendo, ne sente pietà. Ave, ave, ave Maria. Pilato disse loro di nuovo: “Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. Pilato diceva loro: “Che male ha fatto?”. Ma essi gridarono più forte: “Crocifiggilo!”. Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. (Mc 15, 12-15) Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore di far cessare la violenza in ogni parte della terra e di dare forza agli operatori di pace affinché il male sia vinto dalla loro mitezza. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 3. L’incoronazione di spine Nel terzo mistero doloroso contempliamo Gesù coronato di spine. Per noi coronato di spine è il Signor, il Re della gloria, Gesù Redentor! Ave, ave, ave Maria. I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: “Salve, re dei Giudei!”. E gli davano schiaffi. Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: “Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna”. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: “Ecco l’uomo!”. (Gv 19, 2-5) Breve momento di silenzio. Raccomandiamo al Signore tutte le persone umiliate ed oppresse, perché vedano riconosciuta la loro dignità e sappiano vivere le loro sofferenze nella fede in Cristo.

27


Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 4. Il viaggio al Calvario Nel quarto mistero doloroso contempliamo Gesù che sale al Calvario, carico della croce. Portando la croce Gesù stanco va. Chi fino al Calvario seguirlo vorrà? Ave, ave, ave Maria. I soldati presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”. (Gv 19, 16-19) Breve momento di silenzio. Raccomandiamo al Signore tutte le persone sofferenti; ci aiuti a riconoscere in loro il volto di Cristo. Maria sia loro vicina, come fu vicina al suo Gesù. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 5. La crocifissione e la morte di Gesù Nel quinto mistero doloroso contempliamo Gesù che muore in croce. Gesù dalla croce a te ci affidò e subito dopo soffrendo spirò. Ave, ave, ave Maria. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cléopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: “È compiuto!”. E, chinato il capo, consegnò lo spirito. (Gv 19, 25-30) Breve momento di silenzio. Ricordiamo al Signore quanti facciamo fatica a perdonare. Il perdono concesso da Gesù sulla croce scenda nel nostro cuore perché cresca la comunione tra noi e tutti i fratelli. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe…

28


Misteri della gloria «La contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi all’immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto!». Da sempre il Rosario esprime questa consapevolezza della fede, invitando il credente ad andare oltre il buio della Passione, per fissare lo sguardo sulla gloria di Cristo nella Risurrezione e nell’Ascensione. Contemplando il Risorto il cristiano riscopre le ragioni della propria fede (cfr. 1 Cor 15, 14), e rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali Cristo si manifestò – gli Apostoli, la Maddalena, i discepoli di Emmaus –, ma anche la gioia di Maria, che dovette fare un’esperienza non meno intensa della nuova esistenza del Figlio glorificato» (Giovanni Paolo II, Rosarium Virginis Mariae, n. 23). 1. La risurrezione di Gesù Nel primo mistero glorioso contempliamo la risurrezione di Gesù. È vinta la morte, esultino i cuor, risorto alla vita è il Cristo Signor. Ave, ave, ave Maria. Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. (Mc 16, 1-8) Breve momento di silenzio. Ricordiamo tutti i defunti delle nostre famiglie e della nostra comunità parrocchiale. Possano partecipare in eterno della luce della risurrezione. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 2. L’ascensione di Gesù al cielo Nel secondo mistero glorioso contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo. Ascende il Signore, al Padre egli va, un dì nella gloria Gesù tornerà. Ave, ave, ave Maria. Poi, Gesù, li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio (Lc 24, 50-53).

29


Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore che la fede della comunità parrocchiale cresca e testimoni con le opere la l’Amore misericordioso ed infinito di Dio. Il pensiero del cielo ci sorregga nelle difficoltà di tutti i giorni. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 3. La discesa dello Spirito Santo Nel terzo mistero glorioso contempliamo la discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo. Uniti a Maria gli Apostoli allor, accolgon con gioia lo Spirito Amor. Ave, ave, ave Maria. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi (Lc 24, 50-53). Breve momento di silenzio. Raccomandiamo al Signore quanti nella nostra comunità si stanno preparando a ricevere il sacramento della Cresima. Con loro ognuno si lasci rinnovare dallo Spirito Santo. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 4. L’assunzione di Maria al cielo Nel quarto mistero glorioso contempliamo l’assunzione di Maria Vergine al cielo. La vita terrena per lei si compì, con gli Angeli al Cielo la Vergin salì. Ave, ave, ave Maria. Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono (Lc 1, 46-50). Breve momento di silenzio. Chiediamo al Signore la grazia di vivere con lo sguardo proteso verso i beni promessi per vivere in eterno la beatitudine che non avrà mai fine.

30


Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe… 5. L’Incoronazione di Maria Nel quinto mistero glorioso contempliamo l’incoronazione di Maria, Regina del cielo e della terra. Tra glorie e splendori Gesù la esaltò, la Vergine Madre, «Regina» chiamò. Ave, ave, ave Maria. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle (Ap 1, 1). Breve momento di silenzio. Raccomandiamo a Maria la nostra comunità. Dal cielo guardi benigna a noi sulla terra e ci sostenga nel cammino della fede. Padre nostro • 10 Ave Maria • Gloria al Padre O Gesù, perdona le nostre colpe…

Alla fine del quinto mistero La guida: Preghiamo per il Santo Padre Francesco e secondo le sue intenzioni. Padre nostro... Ave, o Maria... Gloria al Padre...

Salve Regina Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.

31


Oppure: Salve Regina, mater misericórdiae; vita, dulcédo et spes nostra, salve. Ad te clamámus, éxsules filii Evae. Ad te suspirámus, gementés et flentes in hac lacrimárum valle. Eia ergo, advocáta nostra, illos tuos misericórdes óculos ad nos convérte. Et Iesum, benedíctum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium osténde. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

Sub tuum praesidium Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e benedetta. Oppure: Sub tuum praesídium confúgimus, sancta Dei Génetrix; nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus, sed a perículis cunctis líbera nos semper, Virgo gloriósa et benedícta.

Litanie lauretane Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici.

Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici.

Padre del cielo, che sei Dio, Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, Spirito Santo, che sei Dio, Santa Trinità, unico Dio,

abbi pietà di noi. ˮˮ ˮˮ ˮˮ

Santa Maria, Santa Madre di Dio, Santa Vergine delle vergini,

prega per noi. ˮˮ ˮˮ

32


Madre di Cristo, Madre della Chiesa, Madre della divina grazia, Madre purissima, Madre castissima, Madre sempre vergine, Madre immacolata, Madre degna d’amore, Madre ammirabile, Madre del buon consiglio, Madre del Creatore, Madre del Salvatore, Madre di misericordia, Vergine prudentissima, Vergine degna di onore, Vergine degna di lode, Vergine potente, Vergine clemente, Vergine fedele, Specchio della santità divina, Sede della Sapienza, Causa della nostra letizia, Tempio dello Spirito Santo, Tabernacolo dell’eterna gloria, Dimora tutta consacrata a Dio, Rosa mistica, Torre di Davide, Torre d’avorio, Casa d’oro, Arca dell’alleanza, Porta del cielo, Stella del mattino, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei cristiani, Regina degli Angeli, Regina dei Patriarchi, Regina dei Profeti, Regina degli Apostoli, Regina dei Martiri, Regina dei veri cristiani, Regina delle Vergini, Regina di tutti i Santi, Regina concepita senza peccato originale, Regina assunta in cielo, Regina del santo Rosario, Regina della famiglia, Regina della pace.

ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ

33


Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Prega per noi, Santa Madre di Dio. E saremo degni delle promesse di Cristo. Preghiamo. Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, e per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Litanie a Maria, Madre della Chiesa Ispirate dalla Costituzione Conciliare “Lumen Gentium” Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici.

Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici.

Padre del cielo, che sei Dio, Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, Spirito Santo, che sei Dio, Santa Trinità, unico Dio,

abbi pietà di noi. ˮˮ ˮˮ ˮˮ

Santa Maria, Santa Madre di Dio, Santa Vergine delle vergini, Madre Vergine del Verbo della vita, Madre dell’Emmanuele, Madre del Divino Redentore, Madre del Signore e Salvatore, Madre di Cristo, Madre del Figlio di Dio, Madre nostra nell’ordine della grazia Madre dei viventi Madre degli uomini Madre dei fedeli Madre dei cristiani Figlia prediletta dell’eterno Padre

prega per noi. ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ

34


Tempio dello Spirito Santo Compagna generosa del Salvatore Figlia di Adamo Eccelsa Figlia di Sion Umile serva del Signore Immagine e inizio della Chiesa Novella Eva Vergine beata Vergine immacolata Piena di grazia Regina dell’universo Nostra Avvocata Nostra Ausiliatrice Nostra Soccorritrice Nostra Mediatrice Segno di speranza e di consolazione Tu che hai donato la vita al mondo Tu che hai sofferto col Figlio morente sulla Croce Tu che con gli Apostoli hai implorato il dono dello Spirito

ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ ˮˮ

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Prega per noi, Santa Madre di Dio. E saremo degni delle promesse di Cristo. Preghiamo. Padre, amico degli uomini, presenza ineffabile e sconfinata, tu guidi il tuo popolo nelle alterne vicende della vita. Ti rendiamo grazie perché hai benedetto la nostra terra, scegliendo dall’eternità la Vergine, figlia di Sion, per diventare madre del Figlio tuo e di tutti i viventi. Ti preghiamo che lo stesso Spirito, implorato da Maria con gli apostoli, illumini il nostro cammino, infonda il suo amore, e sia per tutti il consolatore e la vera pace. Per Cristo nostro Signore. Amen. Oppure: O Dio, Padre del Cristo nostro salvatore, che in Maria, vergine santa e premurosa madre, ci hai dato l’immagine della Chiesa, per la preghiera fiduciosa che abbiamo a lei rivolta manda il tuo Spirito in aiuto alla nostra debolezza, perché perseverando nella fede cresciamo nell’amore, e camminiamo insieme fino alla mèta della beata speranza. Per Cristo nostro Signore. Amen. 35


7. VIA CRUCIS (meditazioni di Mons. Antonio De Luca) Il sacerdote: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’assemblea: Amen. Il sacerdote: Il Signore sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito. Il lettore: La preghiera di questa sera ci introduce nella Via dolorosa che tu, Signore, hai percorso per portare la salvezza e la redenzione a tutti gli uomini. Sperimentiamo con estrema amarezza l’esperienza del peccato che attraversa la nostra esistenza, ma siamo certi che ci accoglierai con misericordia come il ladro pentito crocifisso accanto a te; con umile confidenza ti diciamo: Abbiamo molto peccato, ma tutto speriamo per il tuo sangue, sorgente di redenzione. Abbiamo bisogno di comprendere che la vita vale la pena di essere vissuta nella misura in cui è donata ed offerta e che solo “perdendola” la si ritrova e solo “offrendola” la si conquista (cfr. Lc 9,24). Nella via della croce, volti e mani raccontano di sguardi di misericordia, di gesti di solidarietà; evocano struggenti atti di amore e di perdono. Il tuo volto, Gesù, ora tumefatto e oltraggiato, è lo stesso che rivolto al cielo ottiene benedizione e grazie. Le tue mani, ora forate, sono le stesse che imposte sui malati guariscono; sono mani benedicenti e amorose che inviano la prima comunità ad annunziare e fare discepoli tutte le genti. Dona, Signore, ai nostri volti la trasparenza della verità, alle nostre mani la forza pudica di accarezzare il dolore e la sofferenza, ai nostri piedi la bellezza di chi annuncia la pace (cfr. Is 52,7). Al cospetto della sofferenza è arduo Celebrare la fede, ma tu concedici, Gesù, di essere Adoratori del Padre in Spirito e verità. Pausa di silenzio. Padre nostro... Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore. Prima Stazione: Gesù è condannato Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!» …Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso (Mt 27, 22-23.26). 36


Pausa di silenzio O Gesù, ancòra ci insidia l’antico peccato, le suggestioni del potere e della prepotenza spesso ci rendono carnefici ma anche vittime. L’insana ricerca di uno che deve espiare per tutti ci rende cinici. Dacci lo sguardo puro per comprendere il tuo invito a edificare il bene di tutti. La tua Chiesa sia testimonianza viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace, perché tutti gli uomini si aprano alla speranza di un mondo nuovo (Preghiera Eucaristica VC). Intercessioni Diciamo insieme: ascoltaci, Signore. - Perché non ci siano mai nella nostra mente e nelle nostre parole calunnie, maldicenze e giudizi nei confronti del prossimo. - Perché nel nostro cuore non ci sia mai cattiveria. - Perché, soprattutto nei tribunali, tutti compiano i propri doveri con fedeltà ed onestà. Chiusa in un dolore atroce, eri là sotto la croce, dolce Madre di Gesù. Seconda stazione: Gesù è caricato della croce Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero (Mt 11,29-30). […] Lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo (Mt 27,29-31). Pausa di silenzio O Figlio di Dio, la via stretta dell’amore e della misericordia non si dilaterà, finché ognuno di noi non avrà offerto il proprio corpo e la propria vita alla logica della riconciliazione per la sconfitta dell’odio. Rendici testimoni miti e audaci. Aiuta la Chiesa a comprendere il peso della Croce. Molti credono di renderti inoffensivo e inutile riducendo Te e il tuo Vangelo ad una filosofia e ad un generico invito alla solidarietà. Dimenticano che senza la croce non c’è redenzione. Intercessioni Diciamo insieme: perdona, Signore. - Il rifiuto della croce. - La nostra indifferenza per le sofferenze degli innocenti. - Le croci che noi procuriamo agli altri. Il tuo cuore desolato, fu in quell’ora trapassato, dallo strazio più crudel.

37


Terza stazione: Gesù cade la prima volta Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca (Is 53,7). Pausa di silenzio La sconfitta e il fallimento, o Gesù, non siano il preludio del naufragio totale. In esse facci gustare la tua dolce compagnia. Nella prova si apre a noi il sentiero cristiano della croce e dell’offerta di sé. Le nostre fragilità e le nostre ferite siano risanate dalla paziente attesa della tua venuta. Dall’abisso a te grido, o Signore, Signore ascolta la mia voce: alla mia voce che ti implora amoroso accosta le orecchie tue (Sal 129 – trad. D. M. Turoldo). Intercessioni Diciamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Per i pesi che abbiamo messo sulle tue spalle. - Per le sofferenze che carichiamo sulle spalle del prossimo. - Per il rifiuto dell’amore. Quanto triste, quanto affranta, ti sentivi, o Madre santa, del divino salvator. Quarta stazione: Gesù incontra sua madre Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori (Lc 2, 34-35). Pausa di silenzio Tu sei il Cristo! Non permettere che l’indifferenza e l’accidia spirituale s’impossessino di noi. Maria, Madre dolorosa e Vergine dell’attesa, ci contagi di una rinnovata spinta evangelizzatrice. La Chiesa nostra madre cresca nei suoi figli. Sposa fedele e saggia, dialoghi con il mondo e per tutti sia segno di servizio e carità. In lei, Vergine intrepida, la Chiesa contempla la propria immagine di sposa, mai atterrita dalle minacce né travolta dalle persecuzioni, che conserva intatta la fede data allo Sposo (Messe della Beata Vergine Maria, Maria Vergine presso la croce del Signore I, Prefazio). Intercessioni Diciamo insieme: prega per noi, Maria. - Quando le sofferenze della vita turbano il nostro spirito. - Quando lo scoraggiamento sembra sopraffarci. - Quando abbiamo bisogno di conforto e sostegno. 38


Con che spasimo piangevi, mentre trepida vedevi, il tuo Figlio nel dolor. Quinta stazione: il Cireneo aiuta Gesù a porta la croce Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato (Is 53, 4). Pausa di silenzio È difficile, o Gesù, trasformarci in volontari della Croce! Non la cerchiamo, non ci attrae eppure ci attende e ci chiama. Il tuo invito e la tua parola sono monito e programma di vita... Cirenei e Samaritani per un mondo di solidarietà e di accoglienza. Rendi ognuno di noi come Te, buon samaritano, che viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza (Prefazio comune VIII). Non il prossimo che scegliamo, ma quello che tu ci doni! Intercessioni Diciamo insieme: ascoltaci, Signore. - Perché non manchino mai nel mondo persone dal cuore generoso e disponibile. - Perché non venga mai meno in noi la volontà di aiutare chi soffre. - Perché tutti gli uomini trovino la gioia della salvezza nella croce di Cristo. Se ti fossi stato accanto, forse non avrei pianto, o Madonna, anch’io con te? Sesta stazione: la Veronica asciuga il volto di Gesù Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto (Sal 26, 4.7-9a). Pausa di silenzio Signore, non ci privare di affetti e di legami spirituali che ci riconducono a Te e al tuo amore. La tenerezza di mani pietose e di parole sincere allevia le nostre ferite e deterge il sudore di fatiche, per annunciare il tuo Regno e per edificare la civiltà dell’amore.

39


Liberaci dalle ferite degli insuccessi e delle incomprensioni. Fa’ che, nonostante la nostra povertà, riusciamo ad imprimere nella storia le tracce della tua perenne e misericordiosa presenza. Donaci di comprendere che solo Tu sei Parola vivente, via che ci guida al Padre, verità che ci fa liberi, vita che ci riempie di gioia (cfr. Preghiera Eucaristica VB). Intercessioni Diciamo insieme: Signore, fa’ che vediamo il tuo volto. - Nel bisognoso e nel povero. - Nell’ammalato e nel sofferente. - Nell’affamato e nell’abbandonato. Dopo averti contemplata, col tuo Figlio addolorata, quanta pena sento in cuor! Settima stazione: Gesù cade la seconda volta Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,8-9). Pausa di silenzio Ai nostri fragili propositi di bene, o Gesù, facciamo spesso corrispondere reiterate cadute di fedeltà, di impegno, di senso... Il delirio di contare solo sulle nostre forze è la strada di una pericolosa mondanità spirituale, di un umanesimo senza redenzione e senza gloria. Nel buio illuminaci. All’uomo, naufrago a causa del peccato, offri una seconda tavola di salvezza dopo il Battesimo (Prefazio della Penitenza). Affondo in un abisso di fango, non ho nessun sostegno; sono caduto in acque profonde (Sal 69,3). Intercessioni Diciamo insieme: perdona, Signore. - Le ingiustizie commesse a danno del prossimo. - La mancanza di volontà di lottare nella vita. - Le incertezze del nostro cuore. Santa Vergine, hai contato tutti i colpi del peccato, nelle piaghe di Gesù.

Ottava stazione: Gesù consola le donne di Gerusalemme Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

40


Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: «Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato». Allora cominceranno a dire ai monti: «Cadete su di noi!», e alle colline: «Copriteci!». Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco? (Lc 23, 28-31). Pausa di silenzio O Servo Sofferente, le nostre menti spesso accecate da illusioni e miraggi smarriscono la via del bene e del sano discernimento. Scelte mediocri e gesti pilateschi ci allontanano dalla storia della nostra terra, del nostro paese, della nostra famiglia, della nostra comunità... Alla sfida preferiamo il disimpegno e l’ottusa indifferenza. Confondi i nostri umani calcoli... Fa’ spazio all’amore, non permettere che riponiamo la nostra fiducia nelle cisterne screpolate (cfr. Ger 2, 13), ma solo nella roccia del tuo amore. Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna (Is 26, 4). Intercessioni Diciamo insieme: Signore, noi ti preghiamo. - Perché la nostra carità porti conforto, serenità e speranza a chi è nel bisogno. - Perché aiutiamo i sofferenti con la nostra solidarietà. - Perché i bisognosi trovino in noi comprensione fraterna. E vedesti il tuo Figliolo, così afflitto, così solo, dare l’ultimo respir. Nona stazione: Gesù cade la terza volta Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra (Rm 7, 21-23). Pausa di silenzio Nella disfatta e nella sfiducia solo la misericordia e la compassione ridanno vigore. Gesù, Figlio dell’uomo, liberaci dal parlare empio, dal puntare il dito (Is 58,9), dal sentenziare impietoso e gelido. È da acqua e polvere che siamo impastati, eppure siamo il prodigio di un Dio ricco di misericordia. Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose (Sal 39,2-3a). Intercessioni Diciamo insieme: Perdonaci, Signore. - Per le volte che ci siamo nascosti davanti al sacrificio.

41


- Per le volte che non abbiamo saputo accettare la sofferenza con fede. - Per le volte che non abbiamo avuto fiducia nella grazia. Dolce Madre dell’amore fa che il grande tuo dolore, io lo senta pure in me. Decima stazione: Gesù viene spogliato delle vesti Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte (Gv 19,23-24). Pausa di silenzio La cupidigia e l’insaziabile sete di possesso umiliano il povero, deludono il debole, offendono gli ultimi. I poveri sono l’armatura di Dio, finché ve ne resterà anche uno solo, sarà sempre una minaccia al molto e al troppo che avremo accumulato. O buon Pastore, educa la Chiesa alla povertà evangelica. Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore! (Sal 61, 11). Intercessioni Diciamo insieme: ascoltaci, Signore. - Perché venga sempre rispettata la dignità dell’uomo. - Perché l’uomo non sia privato della sua libertà. - Perché ogni uomo veda nel suo prossimo un fratello. Fa che il tuo materno affetto, per tuo Figlio benedetto, mi commuova e infiammi il cuor. Undicesima stazione: Gesù è crocifisso Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,33-34). Pausa di silenzio

42


Perdonare: parola difficile e scelta impossibile! Eppure è la porta della gioia, è il prezzo carissimo della redenzione, è la via di un futuro di pace. I nostri reconditi e nascosti conflitti sfigurano il volto della Chiesa tua sposa, o Gesù, smentiscono il tuo sacrificio, offendono la dignità della persona. Facci comprendere che la ricerca sincera della pace estingue le contese, l’amore vince l’odio, e la vendetta è disarmata dal perdono (Preghiera Eucaristica della Riconciliazione II). Intercessioni Diciamo insieme: ascoltaci, Signore. - Perché tutti riconoscano nel Crocifisso l’amore infinito di Dio. - Perché dal Crocifisso impariamo a sacrificare noi stessi per il bene dei fratelli. - Perché abbracciamo con fede e coraggio le croci quotidiane. Le ferite che il peccato sul tuo corpo ha provocato siano impresse, o Madre, in me. Dodicesima stazione: Gesù muore per noi sulla croce Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!» (Mt 27,45-46.48.50.54). Pausa di silenzio È l’ora dello smarrimento e dello scacco finale! Salvami, o Dio: l’acqua mi giunge alla gola (Sal 69,2). La speranza è crocifissa, ma Dio non abbandona, la vita non è sconfitta. Con labbra impure, fragili mani, cuori vacillanti, fermamente crediamo che la tua morte, o Gesù, nostro Maestro, non è la fine; l’ultima parola appartiene all’amore, a te testimone fedele, primogenito dei morti e sovrano dei re della terra (Ap 1,5). Intercessioni Diciamo insieme: perdona, Signore. - Il disprezzo e la paura della morte. - La scarsa disponibilità al sacrificio. - La superbia e l’orgoglio. Del Figliolo tuo trafitto, per scontare il mio delitto, condivido ogni dolor.

43


Tredicesima stazione: Gesù è deposto dalla croce Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo (Lc 23,50-53a). Pausa di silenzio Arriva il momento nel quale ognuno di noi può avvertire la consolante presenza della grazia che tutto avvolge e custodisce, anche i brandelli di fede. Gli ultimi sussulti di amore possono diventare germe di una rinnovata fioritura. Gesù, donaci di riprendere tra le mani il destino della nostra vita e gli impegni del nostro battesimo, prima Pasqua dei credenti, porta della nostra salvezza, inizio della vita in Te, fonte dell’umanità nuova (Prefazio del Battesimo). Intercessioni Diciamo insieme: Signore, noi ti preghiamo. - Per coloro che non sopportano la Croce. - Per coloro che si lasciano prendere dalla disperazione. - Per coloro che sentono la croce troppo pesante. Di dolori quale abisso, presso, o Madre, al crocifisso, voglio piangere con Te.

Quattordicesima stazione: Gesù viene deposto nel sepolcro Ꝟ. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. ℞. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. E lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto (Mc 15,46-47). Pausa di silenzio Macigni pesanti opprimono i nostri sentimenti, bocche ostruite e compromesse non osano proclamare con franchezza e nella libertà la verità dell’amore e l’abbondanza della redenzione. Non permettere che la tua Chiesa diventi museo o recinto di tombe: spalanca gli usci dei sontuosi portali, non delimitino e non escludano, siano fatti per accogliere e custodire. Chiesa santa, vigna eletta del Signore, che ricopri dei tuoi tralci il mondo intero e avvinta al legno della croce innalza i tuoi virgulti fino al cielo (Preghiera di Dedicazione di una Chiesa).

44


Intercessioni Diciamo insieme: Perdona, Signore. - Il rifiuto della tua morte come atto supremo d’amore. - Le convinzioni errate sulla vita. - Quando mettiamo in dubbio la tua parola circa la vita eterna. Con amor di figlio, voglio fare mio il tuo cordoglio, rimanere accanto a Te.

Orazione finale e benedizione Il sacerdote: Scenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con Lui. Venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza della redenzione eterna. L’assemblea: Amen. Il sacerdote: Il Signore sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito. Il sacerdote: Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio  e Spirito Santo. L’assemblea: Amen.

45


III. VISITA PASTORALE 8. INDICAZIONI LITURGICHE PER LA VISITA PASTORALE Le indicazioni che seguono sono tratte dal Cæremoniale Episcoporum (nn. 1177-1184), dall’Ordinamento Generale del Messale Romano e dal Direttorio Liturgico-Pastorale della Diocesi di Teggiano-Policastro. Accoglienza del Vescovo all’inizio della Visita Pastorale La sobria solennità con cui viene accolto il Vescovo sia segno dell’amore e della devozione del popolo fedele verso il suo pastore. Il Vescovo, una volta giunto nella parrocchia, venga accolto, secondo le circostanze di luogo e di situazione, alla porta della chiesa dal clero e dal popolo (CE, n. 1179), vedi formulario a pag. 51. Celebrazione Eucaristica durante la Visita Pastorale La prima solennità da dare all’Eucaristia presieduta dal Vescovo è quella di raccogliere intorno all’altare tutti i ministri ordinati, istituiti e di fatto che la parrocchia esprime, tutte le sue componenti più vive e tutto il popolo di Dio. Per esprimere il Mistero dell’unità e della fraternità ecclesiale che scaturisce dalla partecipazione allo stesso altare, il parroco valuti se è il caso di variare l’orario, se di domenica anche sospendendo una o più messe domenicali, spiegando ai fedeli il significato di tale scelta che permette a tutte le componenti della comunità di partecipare all’unica e medesima Eucaristia presieduta dal Vescovo. Per garantire una partecipazione piena, attiva e fruttuosa di tutta l’assemblea, i diversi ministri liturgici svolgano con competenza e attenzione il loro ruolo, soprattutto i ministri del canto e dell’animazione dell’assemblea. Se in parrocchia ci sono diversi sacerdoti, sia in servizio pastorale sia residenti, siano invitati a concelebrare con il Vescovo. È consentito ai sacerdoti della parrocchia concelebrare l’Eucaristia presieduta dal Vescovo, anche se per l’utilità dei fedeli hanno già celebrato o dovranno celebrare un’altra Messa. Nella celebrazione della Santissima Eucaristia, dei sacramenti e della Liturgia delle Ore, non si devono introdurre altri elementi estranei al rito che si celebra (DLP, p. 39). La Celebrazione della Messa costituisce il centro di tutta la vita cristiana, nella quale ogni attività è da porsi in stretta correlazione con essa. Andrà sempre meglio favorita la partecipazione attiva dei fedeli, sia nella preparazione che nella Celebrazione dell’Eucaristia (DLP, p. 23). “I riti splendano per nobile semplicità; siano chiari per brevità ed evitino inutili ripetizioni” (SC 34), ci si ispiri sempre a quanto sapientemente ci ha consegnato il Concilio. Si favorisca l’atteggiamento di religioso ascolto, evitando assolutamente quanto può distrarre (via vai, concitato preoccuparsi del prosieguo della celebrazione e di altre cose, ecc.) (DLP, p. 25). Orazioni e letture Si presti massima attenzione al tempo e al giorno liturgico nella scelta dei canti, delle preghiere e dei momenti liturgici da valorizzare. Il formulario della Messa e le letture siano quelle previste dal calendario liturgico. Processione di ingresso Per quanto possibile, compatibilmente con i ministri disponibili, si preveda l’uso delle candele e dell’incenso. Il Vescovo con i ministri, rivestiti delle vesti sacre, si avviano all’altare, in quest’ordine (OGMR, n. 120 – CE, n. 128): 46


a) il turiferario con il turibolo fumigante; b) i ministri che portano i ceri accesi e, in mezzo a loro, l’accolito o un altro ministro con la croce; c) gli accoliti e gli altri ministri; d) il lettore, che può portare l’Evangeliario un po’ elevato, ma non il Lezionario; e) il Vescovo. Solo l’Evangeliario si può portare in processione, non quindi il Lezionario che sarà già preparato all’ambone (OGMR, nn. 119-120). Riti d’inizio e atto penitenziale Dopo il segno della croce e il saluto liturgico del Vescovo, il parroco o un altro ministro saluti brevemente il Vescovo, se non è già stato fatto in precedenza. Aspersione e ricordo del Battesimo Se lo si ritiene opportuno, soprattutto nel Tempo di Pasqua, si sostituisca l’atto penitenziale con l’aspersione dell’acqua benedetta in ricordo del battesimo, se l’aspersione non è stata già fatta dal Vescovo all’accoglienza. Inno del Gloria Quando le rubriche lo prescrivono, si canti l’inno di lode (Gloria). Liturgia della Parola La Liturgia della Parola deve essere celebrata in modo da favorire la meditazione; quindi si deve assolutamente evitare ogni forma di fretta che impedisca il raccoglimento. In essa sono opportuni anche brevi momenti di silenzio. Questi momenti di silenzio si possono osservare, ad esempio, prima che inizi la stessa Liturgia della Parola, dopo la prima e la seconda lettura, e terminata l’omelia (OGMR, n. 56). I lettori non siano improvvisati né scelti al momento, ma abbiano buona capacità di lettura e di espressione, nonché un’adeguata conoscenza del testo sacro. I lettori, perciò, abbiano cura di prepararsi, prima delle celebrazioni, alla proclamazione della Parola di Dio (DLP, p. 25). Non si legga mai la Parola di Dio da messalini, o peggio ancora, da foglietti (cfr. OLM, n. 35). Terminata la proclamazione del Vangelo, se si è usato il Lezionario, il diacono o il sacerdote, venera il libro con il bacio e ritorna presso il Vescovo. Se invece si è usato l’Evangeliario, viene portato il libro da baciare al Vescovo che dopo averlo venerato imparte al popolo la benedizione. L’Evangeliario infine può essere riposto alla credenza o in altro luogo adatto e degno. La benedizione è consentita solo con l’Evangeliario, non con il Lezionario. Le letture bibliche Nelle letture viene preparata ai fedeli la mensa della Parola di Dio e vengono loro aperti i tesori della Bibbia. Si osservi sempre, quindi, l’ordine delle letture bibliche, senza tralasciarne nessuna di quelle prescritte. Non è permesso sostituire con altri testi non biblici le letture e il salmo responsoriale, che contengono la Parola di Dio (OGMR, n. 57). Vi sia sempre un lettore per la prima lettura e uno per la seconda lettura. Lettore e salmista sono due ministeri che è bene distinguere. Il Salmo responsoriale Alla prima lettura segue il salmo responsoriale, che è parte integrante della Liturgia

47


della Parola e ha grande valore liturgico e pastorale, perché favorisce la meditazione della Parola di Dio. Il salmo responsoriale deve corrispondere a ciascuna lettura e deve essere preso normalmente dal Lezionario. Il salmo responsoriale si esegua con il canto, almeno per quanto riguarda la risposta del popolo. Pertanto è opportuno affidare al salmista il canto del salmo che lo eseguirà in forma responsoriale con l’assemblea (OGMR, n. 61) Professione di fede Il Vescovo, come garante del deposito della fede, recita il Credo insieme con l’assemblea. Si può anche usare una forma alternata che preveda l’assenso dell’assemblea che interviene con un ritornello in canto o la professione di fede battesimale. La preghiera universale o «dei fedeli» Nella Celebrazione presieduta dal Vescovo va sempre fatta la Preghiera dei fedeli. “Non la si sciupi con formulari generici e anonimi. Si tenga conto non solo delle necessità della Chiesa universale e del mondo intero, ma anche quelle della comunità locale, alla luce della Parola di Dio ascoltata, alla quale la Preghiera dei fedeli risponde. Si propongano intenzioni sobrie e accuratamente preparate, che vengano lette dall’ambone dal diacono, o da un ministro, o da fedeli” (DLP, p. 26). Le intenzioni di preghiera siano formulate con la necessaria brevità. Processione offertoriale All’inizio della Liturgia Eucaristica si portano all’altare i doni che diventeranno il Corpo e il Sangue del Signore. È lodevole, soprattutto nei giorni di Domenica e di festa, che siano i fedeli a presentare i doni. Con questi doni, come la Chiesa sin dagli inizi ha fatto, si possono presentare altri doni per i poveri e per la Chiesa stessa. È questo anche il significato della raccolta delle offerte. I doni vanno collocati in luogo adatto, fuori della mensa. Si mantenga la verità del segno e non si carichi questo momento di inutili simbolismi, portando all’altare oggetti non pertinenti e talvolta stravaganti (palloni, magliette, mattoni, chiavi, statue, quadri, libri, etc.). Ugualmente non è corretto presentare tra i doni la Bibbia, in quanto la Parola di Dio è il dono del Signore all’umanità (DLP, pp. 27-28). La disposizione sopra riportata è chiara: nessun dono simbolico. Questo vale per ogni celebrazione, non solo per quelle presiedute dal Vescovo. È necessario correggere una prassi errata. Quanto si porta all’altare deve essere realmente condivisibile con i poveri o provvedere a una necessità concreta della comunità. Per questo motivo l’offertorio non è nemmeno il contesto rituale nel quale portare eventuali omaggi al Vescovo che, se si ritiene opportuno, si potranno presentare al termine della Messa. La processione offertoriale non è l’occasione per sfilate folcloristiche, tanto meno per didascalie o preghiere. Normalmente il carattere di evidenza del dono portato all’altare (ma anche di altri segni) dovrebbe rendere superflua ogni didascalia e commento; dai doni dovrebbero emergere in modo chiaro e intuitivo il loro carattere di carità e la finalità conviviale e pasquale. Se è il caso di spendere una parola di commento, eventualmente lo si può fare per richiamare in brevità lo scopo della raccolta: «occorre sprecare parole per dire chi sono i poveri, quanti sono, dove sono, già da quanto e per quanto hanno ancora da far presente Cristo affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato... e se occorre sprecare parole per dire che le necessità dei poveri sono necessità di tutti e necessità della Chiesa sono innanzitutto le necessità dei poveri»18. 18

C. VALENZIANO, L’anello della sposa. La celebrazione dell’eucaristia, 1993, p. 168.

48


Si tenga presente che la processione offertoriale verte intorno alla carità dei fedeli e non ha un intento catechistico. Nella preparazione dei doni da portare all’altare si ponga particolare attenzione a non duplicare i segni, particolarmente del pane e del vino per l’Eucaristia, così come non vanno portati la patena e il calice vuoto, in quanto è il pane e il vino ad essere donati, non il loro contenitore. Riti di comunione e conclusione Terminata la distribuzione della Comunione, si prega per un po’ di tempo in silenzio. Tutta l’assemblea può anche cantare un salmo, un altro cantico di lode o un inno (OGMR, n. 88). Poi il Vescovo recita l’orazione dopo la Comunione, nella quale invoca i frutti del Mistero celebrato (OGMR, n. 89). Solo a questo punto (e non prima, interrompendo la conclusione dei riti di comunione) si potranno dare brevi avvisi o presentare eventuali omaggi al Vescovo. Il tutto, però, venga compiuto con grande moderazione. Eventuali interventi o saluti, anche da parte delle Autorità Civili, vanno inseriti al termine della Celebrazione, e non dall’Ambone, che è riservato alla proclamazione della Parola di Dio e anche all’omelia e alla Preghiera dei fedeli (cfr. DLP, p. 72).

Spazio liturgico e ministeri L’altare e le sue suppellettili L’altare, sul quale si rende presente nei segni sacramentali il sacrificio della croce, è anche la mensa del Signore, alla quale il popolo di Dio è chiamato a partecipare quando è convocato per la Messa; l’altare è il centro dell’azione di grazie che si compie con l’Eucaristia (OGMR, n. 296). La Messa si celebra all’altare consueto della Chiesa, è espressamente vietato disporre “tavoli-altari” diversi (DLP, p. 34). Nell’ornare l’altare si agisca con moderazione. Non si appoggino composizioni floreali sul tabernacolo (cfr. DLP, p. 105). Nel tempo d’Avvento l’altare sia ornato di fiori con quella misura che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore. Nel tempo di Quaresima è proibito ornare l’altare con fiori. Fanno eccezione tuttavia la domenica Laetare (IV di Quaresima), le solennità e le feste. L’ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell’altare, si disponga attorno ad esso (OGMR, n. 305). Sopra la mensa dell’altare possono disporsi solo le cose richieste per la celebrazione della Messa. I candelabri, richiesti per le singole azioni liturgiche, in segno di venerazione e di celebrazione festiva, siano collocati o sopra l’altare, oppure accanto ad esso, tenuta presente la struttura sia dell’altare che del presbiterio, in modo da formare un tutto armonico, e non impedisca ai fedeli di vedere comodamente ciò che si compie o viene collocato sull’altare. Secondo la tradizione liturgica quando l’Eucarestia è presieduta dal Vescovo diocesano (e solo in quel caso) si possono disporre sette candelieri (cfr. OGMR, n. 117). Inoltre vi sia sopra l’altare, o accanto ad esso, una croce, con l’immagine di Cristo crocifisso, ben visibile allo sguardo del popolo radunato. Conviene che questa croce rimanga vicino all’altare anche al di fuori delle celebrazioni liturgiche, per ricordare alla mente dei fedeli la salvifica Passione del Signore (cfr. OGMR, nn. 296; 304; 305; 306-308).

49


L’ambone Si ponga in rilievo l’ambone. Normalmente sia fisso, elevato, ben curato e decoroso. Architettonicamente e spazialmente sia in armonia con l’altare. Soprattutto in occasione di giorni solenni, venga sobriamente ornato (cfr. OLM, n. 32; OGMR, n. 292). La dignità dell’ambone esige che ad esso salga solo il ministro della Parola. A nessuno è consentito accedere all’ambone per altri motivi anche se dettati da necessità o da funzionalità. Eventuali interventi o saluti, vanno inseriti al termine della Celebrazione, e non dall’Ambone, che è riservato unicamente alla proclamazione della Parola di Dio, all’omelia e alla Preghiera dei fedeli (cfr. DLP, p. 72). La sede per il celebrante e le altre sedi La sede deve mostrare il compito che il Vescovo (e il sacerdote, ordinariamente) hanno di presiedere l’assemblea e di guidare la preghiera. Perciò la collocazione più adatta è quella rivolta al popolo, al fondo o al lato del presbiterio, a meno che non vi si oppongano la struttura dell’edificio e altri elementi, ad esempio la troppa distanza che rendesse difficile la comunicazione tra il sacerdote e i fedeli riuniti, o se il tabernacolo occupa un posto centrale dietro l’altare. Si eviti ogni forma di trono. La sede del diacono sia posta vicino alla sede del celebrante. Per gli altri ministri le sedi siano disposte in modo che sia permesso loro di esercitare con facilità il proprio ufficio (OGMR, n. 310). Il servizio del Coro Il Schola cantorum (coro), tenuto conto della disposizione di ogni chiesa, sia collocata in modo da mettere chiaramente in risalto la sua natura: che essa cioè è parte della comunità dei fedeli e svolge un suo particolare ufficio; sia agevolato perciò il compimento del suo ministero liturgico e sia facilitata a ciascuno dei membri della schola la partecipazione sacramentale piena alla Messa (OGMR, n. 312). Poiché la Schola cantorum (Coro) fa parte dell’assemblea, è evidente che anche la sua collocazione deve corrispondere a questo principio e pertanto troverà la giusta posizione all’interno della navata. Perciò, non occupando un posto in presbiterio né in concorrenza con esso, è conveniente che i membri della schola guardino verso l’altare e non gli altri fedeli. Si favorisce così “il compimento del suo ministero liturgico” e viene facilitata a tutti la partecipazione piena alla Messa (Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti, Guida per le grandi celebrazioni, n. 22). Si ricordi che il canto e la musica sono “parte integrante e necessaria” della liturgia; non sono un elemento decorativo, ma, strettamente uniti all’azione liturgica, esprimono più soavemente la preghiera, favoriscono l’unanime partecipazione dell’assemblea, arricchiscono di maggiore solennità la celebrazione. Nella scelta del repertorio si favorisca la partecipazione attiva dell’assemblea. La solennità è data dall’unanime partecipazione dell’assemblea, anche se con canti semplici e più ordinari, piuttosto che dall’esecuzione di canti più elevati musicalmente o dal punto di vista della tecnica, ma sconosciuti o incantabili dai fedeli. I canti accompagnino i momenti rituali per il solo tempo necessario, senza protrarsi inutilmente. Ad esempio, il canto di ingresso si concluda all’arrivo del Vescovo alla Sede, come anche il canto alla presentazione dei doni non continui oltre l’incensazione dell’assemblea, né finisca prima. Terminata la distribuzione della comunione è opportuno che si sospenda il canto e che ci sia un congruo spazio di silenzio.

50


9. ACCOGLIENZA DEL VESCOVO ALL’INIZIO DELLA VISITA PASTORALE All’ora convenuta il parroco e altri sacerdoti operanti in Parrocchia, accompagnati dai ministranti, si recano alla porta principale della chiesa per ricevere il Vescovo. Il parroco indossa: talare e cotta, o camice, e stola); per la concelebrazione i concelebranti indossano camice, stola e casula bianca o del colore del giorno (cfr. CE, n. 1180). Alla soglia della porta centrale (o eventualmente nella chiesa stessa) il parroco si rivolge ai fedeli, esortandoli ad accogliere con gioia il Vescovo:

Fratelli, accogliamo con gioia colui che viene nel nome del Signore; disponiamo la mente e il cuore a Cristo, Buon Pastore, che visita la nostra Comunità per mezzo del nostro Vescovo Antonio. Quindi il parroco si rivolge al Vescovo dicendo:

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Il Vescovo risponde:

Benedetto il Signore Dio d’Israele che ha visitato e redento il suo popolo. Al Vescovo viene presentato il Crocifisso e dopo averlo baciato dice:

Di null’altro ci glorieremo se non della Croce del Signore nostro Gesù Cristo, il cui amore ci spinge al pensiero che egli è morto per tutti. L’assemblea:

Rendiamo grazie a Dio. Quindi il parroco porge al Vescovo l’aspersorio con l’acqua benedetta. Il Vescovo segna prima se stesso quindi asperge il popolo, procedendo verso il presbiterio. Il Vescovo e i sacerdoti, preceduti dai ministranti che portano la Croce baciata dal Vescovo e i candelieri, si avviano verso il presbiterio mentre l’assemblea esegue un festoso canto di accoglienza (CE, n. 1180). Se opportuno, il Vescovo fa una breve sosta di silenziosa adorazione davanti all’altare del SS. Sacramento prima di recarsi nel presbiterio.

Preghiera per il Vescovo Giunto il Vescovo nel presbiterio, il diacono (o il parroco) invita l’assemblea a pregare per il Vescovo:

Preghiamo, carissimi, per il nostro Vescovo Antonio: il Signore lo assista sempre con la potenza del suo Spirito, perché edifichi in mezzo a noi la Chiesa di Cristo. In questi giorni di Visita Pastorale, con la sua parola, con l’esempio e con l’autorità che egli ha ricevuto nell’ordinazione episcopale, ci edifichi nella verità e nella santità.

51


Il Vescovo si inginocchia davanti all’altare. Dopo un breve momento di silenziosa preghiera il parroco recita la seguente orazione:

O Dio, Pastore eterno, che edifichi la Chiesa con la multiforme ricchezza dei tuoi doni, e la governi con la forza del tuo amore concedi al tuo servo, il Vescovo Antonio, che hai posto a capo della Chiesa di Teggiano-Policastro, di presiederla in nome di Cristo maestro, sacerdote e pastore. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea:

Amen. Il Vescovo riceve il saluto del parroco. Al termine il Vescovo risponde al saluto e spiega quali sono le incombenze in occasione della Visita (cfr. CE, n. 1180). Segue la celebrazione Eucaristica.

52


10. PREGHIERA UNIVERSALE È auspicabile che il gruppo liturgico insieme al parroco preparino le intenzioni della preghiera dei fedeli, secondo i criteri stabiliti dall’Ordinamento Generale del Messale Romano (nn. 69-71) e le indicazioni del Direttorio Liturgico Pastorale (p. 26). Si propongono di seguito due formulari da integrare con le preghiere della comunità.

Manda, o Signore, sul Santo Padre Papa Francesco, sul nostro Vescovo Antonio e sui presbiteri lo Spirito di sapienza e di discernimento: cerchino con cuore aperto la verità e in tutto siano obbedienti alla tua volontà. Effondi, o Signore, sui governanti lo Spirito di giustizia e di verità: conducano i popoli alla vera pace e difendano la vita di ogni persona. Colma, o Signore, i ragazzi e i giovani dello Spirito di consiglio e di fortezza: guardino con speranza all’avvenire e non temano le avversità della vita Accompagna, o Signore, i genitori e gli educatori con lo Spirito di carità e di pazienza: servano i loro figli con la tua stessa benevolenza e si aprano alla novità con lungimiranza Sostieni, o Signore, gli afflitti e le persone in difficoltà con lo Spirito di consolazione e di speranza: non cedano sotto il peso delle fatiche e sperimentino la dolcezza di persone amiche

Oppure:

Per la nostra Diocesi di Teggiano-Policastro, perché la Visita Pastorale rafforzi la comunione e l’unità tra fedeli laici, preti, diaconi e religiosi, nella condivisione del comune percorso pastorale e nello zelo per un rinnovato impegno di evangelizzazione. Preghiamo. Per il nostro Vescovo Antonio, perché Dio Padre lo assista nella Visita Pastorale e lo illumini con la sua sapienza nelle scelte che, come pastore, sarà chiamato a fare per il bene della Chiesa di Teggiano-Policastro, che a lui è stata affidata. Preghiamo. Per i giovani, perché non si lascino condizionare da stili egoisti di vita, ma rispondendo al progetto di Dio sulla loro vita, aprano il cuore all’impegno generoso per i fratelli. Preghiamo. 53


Per gli amministratori e per quanti ricoprono un ruolo di governo perché svolgano il loro incarico in spirito di servizio, mettendo a disposizione il loro tempo e la loro capacità, nella giustizia, per il bene di tutti. Preghiamo. Per la nostra Comunità Parrocchiale, perché in un’adesione sempre più vera alla Parola seminata in questo tempo di grazia che è la Visita Pastorale, possiamo crescere nella fede, nella carità e nella speranza. Preghiamo.

54


11. PREGHIERA AL CIMITERO (dal Benedizionale, pag. 636) Secondo l’opportunità, il Vescovo si rechi anche al cimitero con il popolo e lì elevi preghiere per i fedeli defunti (cfr. CE, n. 1184).

Inizio Il Vescovo:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’assemblea:

Amen. Il Vescovo:

La pace sia con voi. L’assemblea:

E con il tuo spirito. Monizione introduttiva Il parroco:

Nella visita al Camposanto, luogo del riposo dei nostri fratelli e sorelle defunti, rinnoviamo la fede nel Cristo, morto, sepolto e risorto per la nostra salvezza. Anche i corpi mortali si risveglieranno nell’ultimo giorno e coloro che si sono addormentati nel Signore saranno associati a lui nel trionfo sulla morte. Con questa certezza eleviamo al Padre la nostra preghiera unanime di suffragio e di benedizione. Invocazioni a Cristo Un lettore prosegue dicendo:

Signore, che soffrendo la Passione hai distrutto i nostri peccati, abbi pietà di noi. ℞. Signore, pietà. Cristo, che risorgendo dai morti ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, abbi pietà di noi. ℞. Cristo, pietà. 55


Signore, che salendo al Padre ci hai preparato un posto nel tuo regno, abbi pietà di noi. ℞. Signore, pietà. Il Vescovo quindi dice:

Preghiamo. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Poi il Vescovo, con le braccia allargate, dice:

Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. L’assemblea:

Amen. Lettura della Parola di Dio Il parroco, introduce la lettura della parola di Dio con queste parole o altre simili:

Ascoltiamo ora, fratelli e sorelle, la Parola di Dio che nutre la nostra fede e la nostra speranza. Poi continua:

Dal Vangelo secondo Giovanni

(11, 21-27)

In quel tempo, Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Breve silenzio

Esortazione 56


Preghiera dei Fedeli Il Vescovo:

Dio Padre, che ha ribaltato la pietra del sepolcro di Cristo, ridarà vita anche ai nostri corpi mortali, per unirci alla gloria del Signore risorto. Il lettore:

Preghiamo insieme e diciamo: ℞. Per Cristo, nostra vita e risurrezione, ascoltaci, o Padre. Per i pastori della Chiesa che si sono addormentati nel Signore, perché siano eternamente beati insieme con le sorelle e i fratelli che guidarono ai pascoli della vita eterna. ℞. Per le vittime della guerra e di ogni forma di violenza, perché il loro sacrificio affretti un’era di fraternità e di pace, preghiamo. ℞. Per i nostri familiari, amici e benefattori defunti, perché possano godere della gioia eterna nella contemplazione del tuo volto, preghiamo. ℞. Per tutta la famiglia umana, perché siano consolati gli afflitti, liberati gli oppressi, radunati i dispersi, preghiamo. ℞. Per la Chiesa pellegrina nel mondo e qui presente, perché diffonda sino ai confini della terra la beata speranza che splende in Cristo, vincitore del peccato e della morte, preghiamo. ℞. Segue la preghiera del Signore.

Padre nostro

Preghiera di benedizione Il Vescovo, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:

Sii benedetto, o Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella tua grande misericordia ci hai rigenerati mediante la risurrezione di Gesù dai morti a una speranza viva, per una eredità che non si corrompe e non marcisce;

57


ascolta la preghiera che rivolgiamo a te per tutti i nostri cari che hanno lasciato questo mondo: apri le braccia della tua misericordia e ricevili nell’assemblea gloriosa della santa Gerusalemme. Conforta quanti sono nel dolore del distacco con la certezza che i morti vivono in te e anche i corpi affidati alla terra saranno un giorno partecipi della vittoria pasquale del tuo Figlio. Tu che sul cammino della Chiesa hai posto quale segno luminoso la beata Vergine Maria, per sua intercessione sostieni la nostra fede, perché nessun ostacolo ci faccia deviare dalla strada che porta a te, che sei la gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. L’assemblea:

Amen. Il Vescovo asperge le tombe dicendo:

Ravviva in noi, o Padre, nel segno di quest’acqua benedetta il ricordo del Battesimo, che ci ha fatto tuoi figli ed eredi della gloria futura. Quindi incensa le tombe.

Poi conclude il rito dicendo:

Ꝟ. L’eterno riposo dona loro, Signore. ℞. E splenda ad essi la luce perpetua. Ꝟ. Riposino in pace. ℞. Amen. Un canto corale può chiudere la celebrazione.

58


12. PREGHIERE PER GLI INCONTRI DEL VESCOVO Si propongono alcuni formulari, in vista di incontri con gli organismi pastorali, con i bambini, i giovani, i malati, gli sposi e le famiglie, i religiosi e le religiose, le Istituzioni civili, il mondo del lavoro, le famiglie, i religiosi. Per ogni incontro si può prevedere un salmo, una lettura biblica, la preghiera del Padre nostro e l’orazione conclusiva.

Nelle riunioni pastorali.

Infondi in noi, o Padre, lo Spirito d’intelletto, di verità e di pace, perché ci sforziamo di conoscere ciò che è a te gradito, per attuarlo nella unità e nella concordia. Per Cristo nostro Signore. Amen. Oppure:

Donaci, o Padre di sentire in mezzo a noi la presenza del Cristo tuo Figlio, promessa a quanti sono radunati nel suo nome, e fa che, nello Spirito di verità e di amore, sperimentiamo in noi l’abbondanza di luce, di misericordia e di pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Negli incontri con i bambini.

Signore nostro Dio, tu sei grande e buono e ci hai tanto amato: dopo averci dato il sole, la luna e tutte le cose che sono sulla terra, ci hai donato il tuo Figlio Gesù. Egli si è fatto bambino come noi, nascendo da Maria Vergine. Egli ha tanto amato i fanciulli da dire che per essere suoi discepoli bisogna diventare come i bambini. Grazie o Signore perché ci ami e ti prendi cura di noi. Aiutaci a crescere, come Gesù, nella bontà verso gli altri e nella amicizia con te. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Negli incontri con i giovani: preghiera di Papa Francesco.

Ti preghiamo, Signore Gesù, per i giovani perché con coraggio prendano in mano la loro vita, mirino alle cose più belle e più profonde e conservino sempre un cuore libero. Accompagnati da guide sagge e generose, aiutali a rispondere alla chiamata che Tu rivolgi a ciascuno di loro, per realizzare il proprio progetto di vita e raggiungere la felicità. Tieni aperto il loro cuore ai grandi sogni e rendili attenti al bene dei fratelli. Come il Discepolo amato, siano anch’essi sotto la Croce per accogliere tua Madre, ricevendola in dono da Te. Siano testimoni della tua Risurrezione e sappiano riconoscerti vivo accanto a loro annunciando con gioia che Tu sei il Signore. Amen. 59


Negli incontri con i malati.

O Dio, il tuo unico Figlio ha preso su di sé la povertà e la debolezza di tutti gli uomini, rivelando il valore misterioso della sofferenza, benedici questo nostro fratello infermo, perché tra le angustie e i dolori non si senta solo, ma unito a Cristo, medico del corpo e delle anime e, per la preghiera unanime di tutta la Chiesa, goda della consolazione promessa agli afflitti. Per Cristo nostro Signore. Amen. Oppure, se la visita avviene in un ospedale o in una casa di riposo:

Sii benedetto, Dio nostro Padre, per i benefici che ci hai elargito in Cristo tuo Figlio: egli è venuto a guarire le nostre infermità e debolezze con la potenza dello Spirito Santo, e inviando i discepoli a predicare il Vangelo ordinò loro di visitare e curare gli infermi. Fa’ che i nostri fratelli e sorelle degenti in questo ospedale [questa casa di riposo] siano assistiti dai medici e dai loro collaboratori con premurosa attenzione e curati con assidua sollecitudine, perché rientrando nelle loro case fisicamente e spiritualmente ristorati, lodino ogni giorno la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Negli incontri con gli sposi e le famiglie:

Ti benediciamo, Padre Onnipotente, perché hai voluto che il tuo Figlio fatto uomo appartenesse ad una famiglia umana e crescendo nell’ambiente familiare ne condividesse le gioie e i dolori. Guarda questi sposi e queste famiglie sulle quali invochiamo il tuo aiuto: proteggile e custodiscile sempre, perché siano sostenute dalla tua grazia vivano nella prosperità e nella concordia e come piccola Chiesa domestica siano testimoni nel mondo della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen. Oppure, la preghiera del Vescovo per le famiglie:

Signore Gesù, che a Nazareth, tra gioia e fatica, con Maria e Giuseppe sei cresciuto in età, sapienza e grazia, fa’ che anche le nostre famiglie diventino casa e scuola di vera umanità. Il perdono ci assicuri il futuro. La carità ci consegni all’Eternità. La fedeltà profumi di Divinità. La Misericordia ci educhi all’accoglienza. Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, affidati alla Tua Provvidenza, rafforziamo i santi vincoli dell’amore. O Signore della vita, l’invocazione del Tuo nome benedetto, sia la nostra fiduciosa supplica e il nostro solido conforto. I poveri che amiamo, ci accompagnino verso il Tuo Regno. Ora e sempre nei secoli. Amen.

60


Negli incontri con i religiosi e le religiose:

O Dio, che ispiri e compi ogni santo proposito, guida il tuo popolo sulla via della salvezza eterna, e fa’ che i tuoi figli, che si sono consacrati a te abbandonando ogni cosa per seguire Cristo casto, povero e obbediente, con piena fedeltà servano te, nostro Padre, e la comunità dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Negli incontri con le Istituzioni civili:

Preghiamo. Dio onnipotente ed eterno, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti dei popoli; assisti con la tua sapienza coloro che ci governano, perché, con il tuo aiuto, promuovano il progresso sociale e la giustizia, l’accoglienza e la difesa dei più deboli possano costruire con pazienza nella città degli uomini il tuo regno di pace. Per Cristo Nostro Signore. Amen.

Negli incontri con il mondo del lavoro:

O Padre, che chiami gli uomini a cooperare, mediante il lavoro quotidiano, al disegno immenso della creazione, fa che con l’impegno di tutti, si possa costruire un mondo più giusto e fraterno dove ogni uomo trovi un posto conveniente alla sua dignità, per attuare la propria vocazione e contribuire al bene comune. Per Cristo nostro Signore. Amen. Oppure

O Dio, che affidi a ogni uomo l’impegno quotidiano del lavoro, benedici l’opera che iniziamo, perché contribuisca al benessere della società e alla diffusione del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

61


13. ALTRE PREGHIERE Preghiera davanti alla Croce Gesù, siamo davanti alla tua croce! Contempliamo il tuo Volto sfigurato, le mani trafitte, il cuore lacerato, che ancora effonde sangue ed acqua. Amati e benedetti, ma anche rei e carnefici. Ci affidi alla Vergine Maria, in lei ci rifugiamo e imploriamo il tuo perdono, contemplando la sua spirituale bellezza combattiamo l’oscuro fascino del male. Calpestiamo una terra da te redenta, nella Chiesa da te sognata, santa e peccatrice. Eppure indugiamo nei tortuosi sentieri del calcolo interessato, smaniosi di prove della tua presenza, assetati di riconoscimenti vuoti. Solo tu, Crocifisso e Risorto, puoi rinverdire la nostra spirituale giovinezza; solo tu puoi inviarci ad annunziare il Vangelo con rinnovato ardore ed entusiasmo. Solo tu, al tramonto del nostro giorno terreno, potrai intimarci l’ordine di sciogliere le vele... «Si salpa…!». E solo in te e nella tua morte redentrice siamo certi dell’abbraccio benedicente del Padre Tuo e nostro. Amen. + Antonio De Luca

Preghiera alla Madonna O Vergine Maria, Madre del Redentore e Madre nostra noi t’invochiamo: pellegrini d’amore, mendicanti di perdono, cercatori di Dio, imploriamo la Grazia. Ti supplichiamo: rialzaci nella sconfitta, rafforzaci nella prova, illuminaci nel dubbio. Nell’amarezza della solitudine dacci la tenerezza di Dio. Nella seduzione di fugaci miraggi donaci la fortezza della fedeltà. Nel brivido di illusorie promesse rigenera la purezza del cuore. Non ci posseggano i dolorosi rimpianti e le nostalgie non impediscano la nostra missione. Rendici adoratori del Padre in Spirito e Verità! Con te ritroviamo il sentiero, riprendiamo il cammino, possediamo la metà, Cristo Gesù! + Antonio De Luca

62


BIBLIOGRAFIA IGNAZIO D’ANTIOCHIA, Lettera ai cristiani di Smirne. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione dogmatica sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium (4 dicembre 1963). CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione Dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium (21 novembre 1964). PAOLO VI, Decreto sulla missione pastorale dei vescovi nella Chiesa Christus Dominus (28 ottobre 1965). SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, Principi e norme per la Liturgia delle Ore, 1970 CEI, Ordinamento delle letture della Messa, 1981. CEI, Messale Romano, seconda edizione,1983. CONGREGAZIONE PER IL CULTO, Cæremoniale Episcoporum, ed. Libreria Editrice Vaticana 1985. CEI, Benedizionale, 1992. CRISPINO VALENZIANO, L’anello della sposa. La celebrazione dell’eucaristia, ed. Qiqajon, 1993. GIOVANNI PAOLO II, Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae (16 ottobre 2002). GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica post-sinodale Pastores Gregis (16 ottobre 2003). CEI, Ordinamento Generale del Messale Romano, 2004. CONGREGAZIONE PER I VESCOVI, Direttorio per il ministero pastorale dei vescovi Apostolorum successores (22 febbraio 2004). CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, Guida per le grandi celebrazioni (13 giugno 2014). DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO, Direttorio Liturgico-Pastorale (29 novembre 2015).

63


ABBREVIAZIONI

CE

CĂŚremoniale Episcoporum, 1985.

DLP

Direttorio Liturgico-Pastorale della Diocesi di Teggiano-Policastro, 2015.

OGMR

Ordinamento Generale del Messale Romano, 2004.

OLM

Ordinamento delle Letture della Messa, 1981.

PNLO

Principi e Norme per la Liturgia delle Ore, 1970.

RVM

Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, 2002.

64


INDICE

La Visita Pastorale

3

La dignità della Chiesa particolare

4

Il Vescovo, fondamento e segno di comunione nella Chiesa particolare

4

Importanza della liturgia episcopale

4

I. IN PREPARAZIONE ALLA VISITA PASTORALE Preghiera dei fedeli

6

Preghiera per la Visita Pastorale

7

II. IN ATTESA DELLA VISITA PASTORALE Celebrazione dei Vespri - Lucernario

8

Liturgia della Parola

10

Adorazione Eucaristica

15

Rosario Litanie lauretane Litanie a Maria Madre della Chiesa

20 32 34

Via Crucis

36

III. VISITA PASTORALE Indicazioni liturgiche per la Visita Pastorale

46

Accoglienza del Vescovo all’inizio della Visita Pastorale

51

Preghiera universale

53

Preghiera al Cimitero

55

65


Preghiere per gli incontri del Vescovo nelle riunioni pastorali negli incontri con i bambini negli incontri con i giovani negli incontri con i malati negli incontri con gli sposi e le famiglie preghiera del Vescovo per le famiglie negli incontri con i religiosi e le religiose negli incontri con le Istituzioni civili negli incontri con il mondo del lavoro

59 59 59 60 60 60 61 61 61

Altre preghiere Preghiera davanti alla Croce, di mons. A. De Luca Preghiera alla Madonna, di mons. A. De Luca

62 62

Bibliografia

63

Abbreviazioni

64

Sussidio curato da

Diocesi di Teggiano-Policastro - Ufficio Liturgico Diocesano I testi proposti in questo sussidio sono scaricabili anche dal sito della Diocesi (www.diocesiteggiano.it)

Grafica e impaginazione Massimo La Corte Finito di stampare nel mese di ottobre 2018

66




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.