Via crucis 2014

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VIA CRUCIS



DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO

VIA CRUCIS CON MEDITAZIONI DI S.E. REV.MA MONS.

ANTONIO DE LUCA VESCOVO DI TEGGIANO-POLICASTRO

QUARESIMA 2014


Riproduzione vietata

Š Copyright 2014 - Diocesi di Teggiano-Policastro 84039 Teggiano (SA) www.diocesiteggiano.it e-mail comunicazioni@diocesiteggiano.it


INTRODUZIONE TI SALUTO, O CROCE SANTA

Rit. Ti saluto, o croce santa, che portasti il Redentor, gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor. 1. Sei vessillo glorioso di Cristo, sei salvezza del popol fedel, grondi sangue innocente sul Cristo, che ti volle martirio crudel. 2. Tu nascesti tra braccia amorose di una Vergine Madre, o GesĂš, Tu moristi tra braccia pietose di una croce che data Ti fu. 3. O Agnello Divino, immolato sull'altar della croce, pietĂ . Tu che togli del mondo il peccato, salva l'uomo che pace non ha.

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Il presidente: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’assemblea: Amen. Il presidente: La pace sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito. Il presidente: La preghiera di questa sera ci introduce nella Via dolorosa che tu, Signore, hai percorso per portare la salvezza e la redenzione a tutti gli uomini. Sperimentiamo con estrema amarezza l’esperienza del peccato che attraversa la nostra esistenza, ma siamo certi che ci accoglierai con misericordia come il ladro pentito crocifisso accanto a te; con umile confidenza ti diciamo: Abbiamo molto peccato, ma tutto speriamo per il tuo sangue, sorgente di redenzione. Abbiamo bisogno di comprendere che la vita vale la pena di essere vissuta nella misura in cui è donata ed offerta e che solo “perdendola” la si ritrova e solo “offrendola” la si conquista (cf Lc 9,24). Nella via della croce, volti e mani raccontano di sguardi di misericordia, di gesti di solidarietà; evocano struggenti atti di amore e di perdono. Il volto ora, tumefatto e oltraggiato di Gesù, è lo stesso che, rivolto al cielo, ottiene benedizione e grazie. Le mani ora, forate, sono le stesse che imposte sui malati guariscono; sono mani benedicenti e amorose che inviano la prima comunità ad annunziare e fare discepoli tutte le genti. 4


Dona, Signore, ai nostri volti la trasparenza della verità, alle nostre mani la forza pudica di accarezzare il dolore e la sofferenza, ai nostri piedi la bellezza di chi annuncia la pace (cf Is 52,7). Al cospetto della sofferenza è arduo Celebrare la fede, ma tu concedici, Gesù, di essere Adoratori del Padre in Spirito e verità. Pausa di silenzio. Padre nostro... Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

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PRIMA STAZIONE

Gesù è condannato V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!» …Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso (Mt 27, 22-23.26). Pausa di silenzio O Gesù, ancòra ci insidia l’antico peccato, le suggestioni del potere e della prepotenza spesso ci rendono carnefici ma anche vittime. L’insana ricerca di uno che deve espiare per tutti ci rende cinici. Dacci lo sguardo puro per comprendere il tuo invito a edificare il bene di tutti. La tua Chiesa sia testimonianza viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace, perché tutti gli uomini si aprano alla speranza di un mondo nuovo (Preghiera Eucaristica VC). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Chiusa in un dolore atroce, eri là sotto la croce, dolce Madre di Gesù. Santa Madre, deh! Voi fate...

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SECONDA STAZIONE

Gesù è caricato della croce V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero (Mt 11,29-30). …lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo (Mt 27,29-31). Pausa di silenzio O Figlio di Dio, la via stretta dell’amore e della misericordia non si dilaterà, finché ognuno di noi non avrà offerto il proprio corpo e la propria vita alla logica della riconciliazione per la sconfitta dell’odio. Rendici testimoni miti e audaci. Aiuta la Chiesa a comprendere il peso della Croce. Molti credono di renderti inoffensivo e inutile riducendo Te e il tuo Vangelo ad una filosofia e ad un generico invito alla solidarietà. Dimenticano che senza la croce non c’è redenzione. V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Il tuo cuore desolato, fu in quell'ora trapassato, dallo strazio più crudel. Santa Madre, deh! Voi fate...

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TERZA STAZIONE

Gesù cade la prima volta V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca (Is 53,7). Pausa di silenzio La sconfitta e il fallimento, o Gesù, non siano il preludio del naufragio totale. In esse facci gustare la tua dolce compagnia. Nella prova si apre a noi il sentiero cristiano della croce e dell’offerta di sé. Le nostre fragilità e le nostre ferite siano risanate dalla paziente attesa della tua venuta. Dall’abisso a te grido, o Signore, Signore ascolta la mia voce: alla mia voce che ti implora amoroso accosta le orecchie tue (Sal 129 – trad. D. M. Turoldo). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Quanto triste, quanto affranta, ti sentivi, o Madre santa, del divino salvator. Santa Madre, deh! Voi fate... 11



QUARTA STAZIONE

Gesù incontra sua Madre V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori (Lc 2, 34-35). Pausa di silenzio Tu sei il Cristo! Non permettere che l’indifferenza e l’accidia spirituale s’impossessino di noi. Maria, Madre dolorosa e Vergine dell’attesa, ci contagi di una rinnovata spinta evangelizzatrice. La Chiesa nostra madre cresca nei suoi figli. Sposa fedele e saggia, dialoghi con il mondo e per tutti sia segno di servizio e carità. In lei, Vergine intrepida, la Chiesa contempla la propria immagine di sposa, mai atterrita dalle minacce né travolta dalle persecuzioni, che conserva intatta la fede data allo Sposo (Messe della Beata Vergine Maria, Maria Vergine presso la croce del Signore I, Prefazio). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Con che spasimo piangevi, mentre trepida vedevi, il tuo Figlio nel dolor. Santa Madre, deh! Voi fate...

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QUINTA STAZIONE

Il Cireneo aiuta Gesù a portare la croce V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato (Is 53, 4). Pausa di silenzio È difficile, o Gesù, trasformarci in volontari della Croce! Non la cerchiamo, non ci attrae eppure ci attende e ci chiama. Il tuo invito e la tua parola sono monito e programma di vita... Cirenei e Samaritani per un mondo di solidarietà e di accoglienza. Rendi ognuno di noi come Te, buon samaritano, che viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza (Prefazio Comune VIII). Non il prossimo che scegliamo, ma quello che tu ci doni! V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Se ti fossi stato accanto, forse non avrei pianto, o Madonna, anch'io con te? Santa Madre, deh! Voi fate...

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SESTA STAZIONE

La Veronica asciuga il volto di Gesù V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto (Sal 26, 4.7-9a). Pausa di silenzio Signore, non ci privare di affetti e di legami spirituali che ci riconducono a Te e al tuo amore. La tenerezza di mani pietose e di parole sincere alleviano le nostre ferite e detergono il sudore di fatiche, per annunciare il tuo Regno e per edificare la civiltà dell’amore. Liberaci dalle ferite degli insuccessi e delle incomprensioni. Fà che, nonostante la nostra povertà, riusciamo ad imprimere nella storia le tracce della tua perenne e misericordiosa presenza. Donaci di comprendere che solo Tu sei Parola vivente, sei la via che ci guida al Padre, la verità che ci fa liberi, la vita che ci riempie di gioia (cfr Preghiera Eucaristica VB). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Dopo averti contemplata, col tuo Figlio addolorata, quanta pena sento in cuor!

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SETTIMA STAZIONE

Gesù cade la seconda volta V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,8-9). Pausa di silenzio Ai nostri fragili propositi di bene, o Gesù, facciamo spesso corrispondere reiterate cadute di fedeltà, di impegno, di senso... Il delirio di contare solo sulle nostre forze è la strada di una pericolosa mondanità spirituale, di un umanesimo senza redenzione e senza gloria. Nel buio illuminaci. All’uomo, naufrago a causa del peccato, offri una seconda tavola di salvezza dopo il Battesimo (Prefazio della Penitenza). Affondo in un abisso di fango, non ho nessun sostegno; sono caduto in acque profonde (Sal 69,3). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Santa Vergine, hai contato tutti i colpi del peccato, nelle piaghe di Gesù. Santa Madre, deh! Voi fate...

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OTTAVA STAZIONE

Gesù consola le donne di Gerusalemme V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: «Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato». Allora cominceranno a dire ai monti: «Cadete su di noi!», e alle colline: «Copriteci!». Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco? (Lc 23, 28-31). Pausa di silenzio

O Servo Sofferente, le nostre menti spesso accecate da illusioni e miraggi smarriscono la via del bene e del sano discernimento. Scelte mediocri e gesti pilateschi ci allontanano dalla storia della nostra terra, del nostro paese, della nostra famiglia, della nostra comunità... Alla sfida preferiamo il disimpegno e l’ottusa indifferenza. Confondi i nostri umani calcoli... Fà spazio all’amore, non permettere che riponiamo la nostra fiducia nelle cisterne screpolate (cfr Ger 2, 13), ma solo nella roccia del tuo amore. Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna (Is 26, 4). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. E vedesti il tuo Figliolo, così afflitto, così solo, dare l'ultimo respir.

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NONA STAZIONE

Gesù cade la terza volta V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra (Rm 7, 21-23). Pausa di silenzio

Nella disfatta e nella sfiducia solo la misericordia e la compassione ridanno vigore. Gesù, Figlio dell’uomo, liberaci dal parlare empio, dal puntare il dito (Is 58,9), dal sentenziare impietoso e gelido. È da acqua e polvere che siamo impastati, eppure siamo il prodigio di un Dio ricco di misericordia. Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose (Sal 39,2-3a). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Dolce Madre dell’amore fa che il grande tuo dolore, io lo senta pure in me. Santa Madre, deh! Voi fate...

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DECIMA STAZIONE

Gesù viene spogliato delle vesti V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte (Gv 19,23-24). Pausa di silenzio

La cupidigia e l’insaziabile sete di possesso umiliano il povero, deludono il debole, offendono gli ultimi. I poveri sono l’armatura di Dio, finché ve ne resterà anche uno solo, sarà sempre una minaccia al molto e al troppo che avremo accumulato. O buon Pastore, educa la Chiesa alla povertà evangelica. Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore! (Sal 61, 11). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Fa che il tuo materno affetto, per tuo Figlio benedetto, mi commuova e infiammi il cuor. Santa Madre, deh! Voi fate...

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UNDICESIMA STAZIONE

Gesù è inchiodato alla croce V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,33-34). Pausa di silenzio

Perdonare: parola difficile e scelta impossibile! Eppure è la porta della gioia, è il prezzo carissimo della redenzione, è la via di un futuro di pace. I nostri reconditi e nascosti conflitti sfigurano il volto della Chiesa tua sposa, o Gesù, smentiscono il tuo sacrificio, offendono la dignità della persona. Facci comprendere che la ricerca sincera della pace estingue le contese, l’amore vince l’odio, e la vendetta è disarmata dal perdono (Preghiera Eucaristica della Riconciliazione II). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Le ferite che il peccato sul tuo corpo ha provocato siano impresse, o Madre, in me. Santa Madre, deh! Voi fate... 27



DODICESIMA STAZIONE

Gesù muore per noi sulla croce V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!» (Mt 27,45-46.48.50.54). Pausa di silenzio

È l’ora dello smarrimento e dello scacco finale! Salvami, o Dio: l’acqua mi giunge alla gola (Sal 69,2). La speranza è crocifissa, ma Dio non abbandona, la vita non è sconfitta. Con labbra impure, fragili mani, cuori vacillanti, fermamente crediamo che la tua morte, o Gesù, nostro Maestro, non è la fine; l’ultima parola appartiene all’amore, a te testimone fedele, primogenito dei morti e sovrano dei re della terra (Ap 1,5). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Del Figliolo tuo trafitto, per scontare il mio delitto, condivido ogni dolor.

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TREDICESIMA STAZIONE

Gesù è deposto dalla croce V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo (Lc 23,50-53a). Pausa di silenzio

Arriva il momento nel quale ognuno di noi può avvertire la consolante presenza della grazia che tutto avvolge e custodisce, anche i brandelli di fede. Gli ultimi sussulti di amore possono diventare germe di una rinnovata fioritura. Gesù, donaci di riprendere tra le mani il destino della nostra vita e gli impegni del nostro battesimo, prima Pasqua dei credenti, porta della nostra salvezza, inizio della vita in Te, fonte dell’umanità nuova (Prefazio del Battesimo). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Di dolori quale abisso, presso, o Madre, al crocifisso, voglio piangere con Te. Santa Madre, deh! Voi fate...

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QUATTORDICESIMA STAZIONE

Gesù viene deposto nel sepolcro V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo. R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. E lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto (Mc 15,46-47). Pausa di silenzio

Macigni pesanti opprimono i nostri sentimenti, bocche ostruite e compromesse non osano proclamare con franchezza e nella libertà la verità dell’amore e l’abbondanza della redenzione. Non permettere che la tua Chiesa diventi museo o recinto di tombe: spalanca gli usci dei sontuosi portali, non delimitino e non escludano, siano fatti per accogliere e custodire. Chiesa santa, vigna eletta del Signore, che ricopri dei tuoi tralci il mondo intero e avvinta al legno della croce innalza i tuoi virgulti fino al cielo (Preghiera di Dedicazione di una Chiesa). V. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua resurrezione. R. Salvaci, Salvatore del mondo. oppure

Ripetiamo insieme: abbi pietà di noi, Signore. - Tu, che hai preso su di te le nostre sofferenze. - Tu, che conosci la nostra debolezza. - Tu, che condividi le nostre infermità. Con amor di figlio, voglio fare mio il tuo cordoglio, rimanere accanto a Te. Santa Madre, deh! Voi fate...

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Preghiera finale Gesù, siamo davanti alla tua croce! Contempliamo il tuo Volto sfigurato, le mani trafitte, il cuore lacerato, che ancora effonde sangue ed acqua. Amati e benedetti, ma anche rei e carnefici. Ci affidi alla Vergine Maria, in lei ci rifugiamo e imploriamo il tuo perdono; contemplando la sua spirituale bellezza combattiamo l’oscuro fascino del male. Calpestiamo una terra da te redenta, nella Chiesa da te sognata, santa e peccatrice, eppure indugiamo nei tortuosi sentieri del calcolo interessato, smaniosi di prove della tua presenza, assetati di riconoscimenti vuoti. Solo tu, Crocifisso e Risorto, puoi rinverdire la nostra spirituale giovinezza, solo tu, puoi inviarci ad annunziare il Vangelo con rinnovato ardore ed entusiasmo. Solo tu, al tramonto del nostro giorno terreno, potrai intimarci l’ordine di sciogliere le vele... «Si salpa…!» e solo in te e nella tua morte redentrice siamo certi dell’abbraccio benedicente del Padre Tuo e nostro. Amen.

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Orazione finale e benedizione Il presidente: Scenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con Lui. Venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza della redenzione eterna. L’assemblea: Amen. Il presidente: Il Signore sia con voi. L’assemblea: E con il tuo spirito. Il presidente: Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. L’assemblea: Amen.

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Le rappresentazioni che accompagnano le meditazioni della via dolorosa di Cristo sono quelle della parrocchia San Giovanni Battista di Sapri. Il Crocifisso (in copertina) eseguito da Elia Guercio, campeggia su tutta l’aula liturgica, mostrando del Cristo, rispetto alla tradizionale opera del Cimabue, al quale pure s’ispira, un corpo più dimesso, un atteggiamento più sereno e, soprattutto, gli occhi aperti per richiamare la vittoria che Cristo compie sulla morte, ma anche per stabilire una relazione diretta con il fedele che contempla l’opera: Gesù con gli occhi aperti, fissi sull’assemblea liturgica, mostra che Lui è il Vivente e interpella direttamente chi lo guarda per sollecitarlo ad accogliere questo supremo gesto d’amore. È, poi, raffigurata la Vergine Maria che presenta il suo Figlio ai credenti: immagine della Chiesa che indica nella Morte e Resurrezione la Salvezza operata da Dio, anch’Egli raffigurato nella mano del semicerchio superiore. I simboli degli Evangelisti evocano la centralità del mistero dell’evento del Golgota nella narrazione neotestamentaria. All’estremità inferiore, notiamo il teschio di Adamo; se da un lato si rifà all’antica tradizione che vuole proprio sotto il Golgota la sepoltura del nostro progenitore, tuttavia intende segnalare anche la portata cosmica ed universale dello spargimento del sangue di Cristo. Le raffigurazioni delle singole stazioni della via crucis fanno parte di quattro artistici pannelli realizzati dal prof. Gennaro Ricco. «Attraverso la scelta dei colori, di fondamentale importanza, ho prediletto toni caldi, come il rosso e il giallo; le varie sfumature di rosso riconducono al sangue, al dolore e alla passione ...mentre, il giallo e l’oro rappresentano la luce divina, la resurrezione; tutte le raffigurazioni sono collegate l’una all’altra attraverso una fascia luminosa che mi piace immaginare come un raggio di sole, un raggio di speranza», così scrive l’autore, e continua: «Le immagini racchiuse in cerchi, non sono solo un ritrovato tecnico che fa riferimento alla forma architettonica dell’aula liturgica, quanto piuttosto è un 37


simbolismo artistico che esprime perfezione, l’assenza di divisione e di distinzione e, “ancor di più” nell’arte sacra cristiana, rappresenta l’eternità. La scrittura artistica si sofferma sui volti e le mani, con la condizione di riuscire a trasmettere emozioni e sensazioni; escludendo la rappresentazione di altre tipologie di figure, comparse e gruppi, si è voluto accentuare l’essenziale». Contemplando questa via crucis possiamo comprendere “con semplicità, nelle parole, nelle linee e nei colori, il messaggio divino racchiuso nella Via Crucis. La preghiera si fa contemplazione entusiasta dell’iniziativa inestimabile di Dio, che nella morte del Figlio genera e dona Redenzione.

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Impaginazione e grafica Massimo La Corte STAMPA Via Degli Edili, 101 - SAPRI (SA) Tel. 0973 603365 - E-mail: legatoria.cesare@alice.it




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