Messaggio per la Giornata della Vita Consacrata 2014

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ANTONIO DE LUCA Vescovo di Teggiano-Policastro

La fraternitĂ sia la vostra forza Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata 2 febbraio 2014



Diocesi di Teggiano-Policastro

La fraternitĂ sia la vostra forza Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata 2 febbraio 2014


Giotto, Presentazione di Ges첫 al Tempio Padova - Cappella degli Scrovegni


Carissimi Fratelli e Sorelle, amati Sacerdoti, Religiosi e Religiose, grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo (2 Ts. 1, 2). In occasione della prossima giornata della Vita Consacrata, 2 febbraio, Festa della Presentazione al Tempio di Nostro Signore Gesù Cristo, voglio rivolgervi un particolare saluto ed invitarvi a riflettere sul grande dono alla Chiesa della Vita Consacrata. Benché nella nostra Diocesi è presente in maniera maggioritaria la vita religiosa femminile, nella sua essenza la Vita Consacrata si esprime con i religiosi, le religiose, laici consacrati, Ordo virginum. Ho avuto l'opportunità di dedicare del tempo alla conoscenza della vita religiosa che è presente nella nostra Chiesa Diocesana. Un incontro capillare e paziente dal quale ho imparato a comprendere la ricchezza e la bellezza di una molteplicità di carismi e di spiritualità che da svariati decenni animano e servono la nostra Chiesa di Teggiano-Policastro, le nostre Parrocchie e soprattutto a servizio della grande avventura educativa nella scuola, nella catechesi e nella carità. Rivolgendosi ai partecipanti dell'82.ma Assemblea generale dell'Unione Superiori Generali Papa Francesco ha affermato: «Noi vescovi dobbiamo capire che le persone consacrate non sono materiale di aiuto, ma sono carismi che arricchiscono le diocesi»1. 1

PAPA FRANCESCO, Svegliate il Mondo, colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali, Civiltà Cattolica 3925/4 gennaio 2014, p. 15.

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Voglio esprimere gratitudine a Dio per questo generoso dono alla nostra Chiesa! Ma la riconoscenza e l'apprezzamento va alle comunità religiose, a loro l'invito a non desistere in questo tempo di difficoltà; anzi è proprio in questo contesto che deve rifulgere lo specifico della Vita Consacrata, quel “di più” che tutti si aspettano e che ha un nome concreto: essenzialità, conversione, fraternità e gratuità. È con questi sentimenti e con animo pieno di ammirazione e gratitudine che mi rivolgo alle persone consacrate presenti nella nostra diocesi con un messaggio speciale, nella giornata a loro dedicata, per compiacermi della loro testimonianza e per dire quanto è necessario il loro contributo per la missione della nostra chiesa locale. Sono convinto che la vita consacrata non è una realtà isolata e marginale, ma si pone nel cuore stesso della Chiesa per prolungarne dappertutto la vitalità e la presenza. La vita religiosa non ha svolto soltanto nel passato un ruolo di aiuto e di sostegno alla vita ecclesiale, ma è un dono prezioso e necessario anche per il presente e per il futuro del Popolo di Dio, perché appartiene intimamente alla sua vita, alla sua santità, alla sua missione (VC 1). Per questo il S. Padre Francesco ha deciso di indire un particolare anno per riflettere sul dono della Vita Consacrata da celebrarsi nel 2015. Desidero far giungere a tutte le comunità e persone consacrate l'invito a perseverare nel loro servizio recando la bellezza del Vangelo a quelle real2


tà umane che vivono ai margini di ogni considerazione e attenzione nella società contemporanea. Nel nostro tempo si moltiplicano e rendono sempre più evidenti quelle periferie non solo geografiche ma spirituali e personali che meritano di essere avvicinate, frequentate e bonificate. Non bisogna aver paura di uscire da se stessi e dalle proprie comunità per andare incontro a queste situazioni e persone che ci appartengono per vincolo di umanità e di fede. 1. Per molto tempo l'impegno è stato quello di accogliere nelle vostre case e comunità i bambini, i giovani, gli anziani per prendervi cura di loro culturalmente e spiritualmente. Sono persone che hanno posto in voi la loro fiducia, e che le famiglie vi hanno consegnato per un sostegno e un supplemento di formazione cristiana e umana. E' giunto il tempo che insieme ci poniamo in movimento, che andiamo anche verso quelle povertà materiali e spirituali che colpiscono oggi tante persone, che hanno perso ogni fiducia e speranza nella vita, che sono emarginate da ogni relazione familiare e sociale, senza il sostegno di chi dovrebbe interessarsi di loro con progetti adeguati alle loro emergenze. Papa Francesco ricorda come Dio ci chiede di uscire dal nido che ci contiene ed essere inviati nelle frontiere del mondo, evitando la tentazione di addomesticarle, concludendo che questo è il modo più concreto di imitare Gesù2.

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Cf PAPA FRANCESCO, Svegliate il Mondo, colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali, Civiltà Cattolica 3925/4 gennaio 2014, pp. 6-7.

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Per compiere questo coraggioso esodo missionario è importante preparare il cuore e le proprie strutture, facendo ogni sforzo per porsi in ascolto e in contatto con chi sperimenta di essere estraneo e abbandonato nella città degli uomini. La complessità delle difficoltà esige un rinnovamento interiore ed esteriore per intraprendere possibili percorsi nuovi di testimonianza religiosa. Un granellino di fede autentica e di profezia può rendere le comunità religiose focolai di nuova umanità e fraternità. L'annuncio del Vangelo non può rimanere incatenato e rinchiuso tra le mura delle nostre case religiose. E' più corrispondente al pensiero di Gesù farsi prossimi e volgere la sollecitudine verso quei luoghi e situazioni ove l'incredulità, la miseria, le insicurezze, la precarietà, le emarginazioni, le ansie e le angosce costringono i più poveri dei nostri fratelli e sorelle a vivere sott'acqua e sotto vento ove nessuno mostri loro il volto di Dio che è padre di tutti. Molte delle comunità religiose hanno raggiunto i confini della terra ma non sono riuscite ancora a penetrare nel vivo nelle situazioni di disagio materiale e spirituale cui molti uomini e donne anche dei nostri paesi e città vivono ogni giorno. La quotidianità miserevole di tante famiglie, le ingiustizie, le sofferenze, le privazioni alle quali sono sottoposte, sono sfide insistenti per la vita consacrata che non può rimanere oziosa. Non c'è dubbio che anche la sfiducia nel mes4


saggio cristiano e la mancanza di speranza cristiana di tanti uomini e donne si annidano nel loro animo perché anche in noi che ci diciamo credenti, sono venute a mancare quelle opere della fede capaci di andare incontro alle loro povertà materiali e spirituali. La vita religiosa potrebbe compiere un servizio molto efficace per l'intera comunità ecclesiale assumendosi la responsabilità di far conoscere la forza illuminante della fede e l'operosità creativa della carità nelle periferie dei corpi e dello spirito. Un discernimento attento del radicalismo evangelico scelto come stile di vita potrebbe permettere a ogni religioso e religiosa di essere in modo nuovo un fratello e una sorella maggiore di tutti quelli che desiderano ancora credere e vivere con gioia e serenità. Significativa la parola di Papa Francesco sulla formazione che deve basarsi su quattro pilastri fondamentali: formazione spirituale, intellettuale, comunitaria ed apostolica. È imprescindibile, ha aggiunto, evitare ogni forma di ipocrisia e di clericalismo grazie a un dialogo franco e aperto su ogni aspetto della vita: la formazione è un'opera artigianale, non poliziesca, “l'obiettivo è formare religiosi che abbiano un cuore tenero”3. 2. L'opera di rinnovamento, iniziata con il Concilio Vaticano II e continuata nel tempo, sprona non solo i cristiani ma anche le persone consacrate a interrogarsi sulle potenzialità non ancora espresse del carisma della propria famiglia religiosa. 3

Cf PAPA FRANCESCO, Svegliate il Mondo, colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali, Civiltà Cattolica 3925/4 gennaio 2014, pp. 10-11.

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Pensando al carisma della mia Congregazione missionaria mi rendo conto come sia stata profetica l'intuizione del Fondatore. Egli volle che le case dell'Istituto fossero costruite fuori dell'abitato delle città, nelle campagne, ove viveva la gente abbandonata del Regno di Napoli. Guidato dallo Spirito di Dio, s'impegnò energicamente a vivificare le periferie di allora non solo con la Parola di Dio annunciata e celebrata ma anche vivendola e testimoniandola insieme con la gente abbandonata e destituita di spirituali soccorsi. Per avvicinarvi alle povertà emergenti del nostro tempo con un cuore nuovo, è importante ritornare alle origini, ove il carisma si è manifestato ed espresso in modo genuino e autentico. E' importante per religiosi e religiose attualizzare il particolare carisma, rendendolo operante e vitale. Ciò sarà possibile se credete che lo Spirito Santo presente nelle origini, sia vivo e operante anche oggi nella Chiesa e nelle vostre comunità. Perciò la stanchezza non vi appesantisca, la fatica non rallenti il vostro impegno, le difficoltà non spengano il coraggio né la tristezza allontani la gioia del cuore. Il Risorto vi invita a non aver paura di porvi in ascolto di ciò che Egli vuole dalle vostre persone e comunità. Egli vi ha donato il suo Spirito e ha acceso dentro di voi la fiamma del suo amore per superare le prove dell'ora presente. Nella storia della salvezza chi è stato scelto da Dio per aiutare il suo popolo a crescere è stato messo alla prova per vedere se veramente aveva compreso e amato il suo disegno d'amore per l'umanità. 6


Il carisma non è qualcosa di materiale, non può confondersi con le attività che si svolgono per il bene degli altri. Esso è un dono speciale dello Spirito Santo che giustifica ogni impegno nella Chiesa e nel mondo. Esso può arricchirsi di motivazioni e concretizzazioni nuove quando cambiano le condizioni della sua attuazione. Le attività possono essere messe alla prova e cambiare, il carisma resta e può suggerire qualcosa di più necessario e importante per la diffusione del Vangelo e del Regno di Dio. 3. Anche a voi, cari religiosi e religiose, è data la grazia di trasformare le situazioni attuali del mondo in occasioni favorevoli per migliorare il vostro modo di donarvi al Signore e ai fratelli. Giova perciò accogliere l'invito alla conversione che spinge non solo a cambiare, a operare una purificazione nella mentalità e nelle azioni, ma anche ad andare oltre, a sviluppare le possibilità che il carisma suggerisce a ciascuno di voi. E' importante pensare che il Signore ha fatto a ciascuno di voi e alle vostre comunità un dono grande che deve essere utile al bene comune e alla diffusione della fede. «La radicalità evangelica non è solamente dei religiosi: è richiesta a tutti. Ma i religiosi seguono il Signore in maniera speciale, in modo profetico. Io mi attendo da voi questa testimonianza. I religiosi devono essere uomini e donne capaci di svegliare il mondo»4. L'autentica conversione consiste nel considera4

PAPA FRANCESCO, Svegliate il Mondo, colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali, Civiltà Cattolica 3925/4 gennaio 2014, p. 5.

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re dove sia il vero bene della Chiesa e del mondo e manifestare una generosa disponibilità a Dio secondo il dono ricevuto. La grazia dello Spirito non sopporta ritardi nell'intraprendere con gioia nuovi percorsi affinché la Chiesa per mezzo delle persone consacrate possa meglio presentare Cristo a chi crede e a chi non crede (LG 46). Per non smarrire l'orientamento è indispensabile rinnovare incessantemente la propria fedeltà a Cristo che è la ragione prima e ultima della propria vita personale e comunitaria; al Vangelo, che è la radice, la norma e la gioia della propria esistenza; alla Chiesa per identificarsi con la sua missione; agli elementi essenziali del proprio Istituto. Mai come oggi voi siete invitati a esprimere una particolare fedeltà a ogni uomo e donna e al nostro tempo. La testimonianza più bella che potete rendere al mondo è di amare tutti con il cuore di Cristo. Lasciandovi conquistare da Lui potete divenire il prolungamento della sua umanità (VC 76). Uno stile di vita improntato a sincera e autentica fraternità, un sano discernimento, il ritorno a ciò che è essenziale, il coraggio nelle scelte, la piena disponibilità alla grazia di Dio, la libera adesione alle ispirazioni dello Spirito Santo, la purezza del cuore e una vicinanza premurosa ai più poveri sono segnali luminosi per chi è alla ricerca di un'esistenza bella e conforme al Vangelo di Gesù Cristo. Con voi, i nostri giovani, le famiglie, i bambini possano comprendere cosa significa “celebrare la fede” e cosa può renderci autentici “adoratori del Padre in Spirito e verità” (Gv. 4, 23). La sequela di 8


Cristo casto, povero ed obbediente è la vera ed unica grande risorsa per riportare direttamente nel cuore della nostra cultura la “questione di Dio”. Le periferie della nostra Chiesa Diocesana sono gli anziani, i migranti, chi ha perso il lavoro… lì è atteso Dio! La Vergine Maria vi sostenga nella vostra opera di rinnovamento e di testimonianza e vi impetri la forza dello Spirito Santo perché tutto avvenga secondo la Parola del Signore. Vi benedico. Teggiano, 2 Febbraio 2014, Festa della Presentazione al Tempio del Signore XVIII Giornata della Vita Consacrata X P. Antonio De Luca Vescovo di Teggiano-Policastro

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Impaginazione e grafica Massimo La Corte

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