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9 Lazzaro Spallanzani
Conosciuto come il più grande naturalista italiano del ‘700, Spallanzani fu anche chimico, fisico, matematico, geologo, vulcanologo, meteorologo, botanico, paleontologo, collezionista di piante fossili, microbiologo e, come se non bastasse, professore di greco, filosofia e retorica! Per trent’anni visse a Pavia, dividendosi tra l’insegnamento all’Università, la direzione del Museo di Storia Naturale e i viaggi scientifici, anche avventurosi e pericolosi, come quelli a Costantinopoli e in quello che allora era il regno delle Due Sicilie. Non smise mai di cercare la verità nascosta, benché malato lavorò fino a qualche giorno prima della morte. Lasciò alla tanto amata scienza la sua vescica e l’uretra, che si conservano ancora nel Museo per la Storia dell’Università di Pavia.
Spallanzani e la conserva di pomodoro
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La prossima volta che aprirai un barattolo di conserva per condire degli ottimi spaghetti al pomodoro, pensa che non avresti potuto completare la tua ricetta senza le intuizioni di Lazzaro Spallanzani. Fu lui infatti il primo a intuire che gli infusi chiusi ermeticamente in barattoli di vetro e fatti bollire per un’ora si potevano conservare per molto tempo. Di questa scoperta Spallanzani ne parlò solo in alcuni scritti dei suoi “Opuscoli”.