Sono giunto Con la curiosità dell’occhio Nel mondo capovolto Dell’ombra similare.
IN VOLO SUL LABIRINTO Mimma Pisani
Spazio di transito Percorso tra l’eclissi Contorno confuso Di una vista alterata. Questo è il viaggio Nel chiaroscuro Del Labirinto, dove batte L’ala dell’Angelo invisibile. “Penso dove sono e Sono dove penso”. Non so se incontrerò Dio Nel plus-vedere del sensibile. Il silenzio, la discrezione, L’oblio sono del nuovo tempo. L’ultimo atto fu violento: Riconsegnare il corpo all’anima Dentro l’assillo della verità. Verità come inganno Possesso, crimine Incrociati nel labirinto del caso. Ho sentito un suono Nel cervello, acuto, un’ombra Che calava dall’alto E che mi proponeva il volo.
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LABIRINTI
27 OTTOBRE 2012 / 27 GENNAIO 2013 PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE. SPOLETO
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POLITICI E ANIMALI 22 OTTOBRE 2012 / 27 GENNAIO 2013 HOFFICINA D’ARTE. ROMA
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LABIRINTI A cura di Mimma Pisani e Gianluca Marziani
27 OTTOBRE 2012 / 27 GENNAIO 2013 PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE. SPOLETO
Palazzo Collicola Arti Visive, in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Spoleto, presenta un omaggio al grande artista VETTOR PISANI, tragicamente scomparso nel 2011 dopo una carriera dai prestigiosi riconoscimenti italiani ed internazionali. LABIRINTI è un progetto nato per le sale del museo spoletino, un viaggio prezioso voluto dalla moglie e sodale Mimma Pisani, fedele voce di completamento poetico, sorta di memoria narrante che ha raccordato le mille facce di questo visionario esoterico e inclassificabile, alchimista di immagini e concetti, maestro di metafore e incroci filosofici. Scrisse Danilo Eccher: “Il labirinto è l’emblema intellettuale della ricerca di Vettor Pisani; il suo vagare contraddittorio, la prospettiva riflessa, la razionalità occulta, rappresentano quell’assenza labirintica che condiziona il procedere e accentua il distacco e lo spaesamento. Ogni procedere critico attorno all’opera di Vettor Pisani non può che abbandonarsi allo sconcerto del labirinto, alla voragine inquietante di un’erranza priva di certezze eppure costantemente protesa verso la verità. Non la verità banale e quotidiana di una realtà scontata, ovvia, dichiarata, bensì quella metafisica, inconsistente, fuggevole, una verità esoterica che in quanto tale, proprio perché indicibile, necessita di approcci guidati, riti liturgici, pro- cessi iniziatici....” Labirinto come viaggio nell’enigma, dentro un percorso iniziatico di graduale conoscenza che conduce verso l’incanto della poesia, paesaggio ultimo in cui è ancora possibile l’emozione profonda. Il labirinto di Vettor resta luogo di profondità e simboli, maschere e processi metaforici, ombre mobili e utopie aperte, turbamenti e avventure radicali.
Mimma Pisani: “...Lo scandalo dell’opera di Vettor Pisani è saper ricordare, rielaborare, associare paradossalmente e libe- ramente le immagini del mito e della realtà, dell’arte e della pubblicità, delle metamorfosi animali e del luogo fondante dell’Altrove...” Danilo Eccher: “L’arte genera ed è generata da una coscienza teosofica che è anelito conoscitivo, coscienza della profonda dicotomia fra essenza ed apparenza, consapevolezza di una verità ‘altra’ oltre la superficie, a cui è possibile giungere solo con l’attraversamento della parola e dell’immagine. Si determina così la strategia dell’ermetismo, inteso non solo come procedimento linguistico, ma come comportamento intellettuale, come agire sospeso sopra il mondo, oltre la storia, nelle profondità dell’esistenza. L’ermetismo è il volto procedurale dell’enigma, segna il passo all’interno del labirinto, propone la maschera simbolica e consente la leggerezza necessaria all’attraversamento dell’immagine...” La mostra si trasforma in un rito iniziatico che chiede ermetismo e simboli. Non esistono messaggi didascalici poiché tutta l’arte di Pisani cresce per suggestioni visionarie, costruzioni allegoriche, incanti poetici, figure simboliche che tracciano un nuovo labirinto e ricompongono l’enigma. In tale contesto la figura femminile rappresenta l’ideale di bellezza, una catarsi sensoriale che rafforza il processo di conoscenza dentro i misteri dei molti simboli. Le opere si popolano così di Sfingi e coniglietti, di Sorella Tre puntine e Germano, di Rose Baby Cresta e piramidi, simboli rosacrociati e massonici, protagonisti indecifrabili di un teatro oltre il tempo e oltre l’apparenza.
Le installazioni rappresentano una dimensione spaziale intesa come luogo liturgico, territorio magico nel quale i simboli riacquistano il loro corpo, la loro fisicità, per compiere la loro “funzione” e scegliere la loro voce. La costruzione visiva rappresenta una porta d’ingresso al labirinto, un accesso conoscitivo in cui l’enigma simbolico racchiude il senso dell’agire artistico. Mimma Pisani: “L’artista arruola come ready-made icone del culto popolare, confondendo le grammatiche dell’esoterismo e della religione cattolica, dello gnosticismo e dell’attualità. Attributi dell’immediatezza, soluzioni fulminee dell’ironia, una certa immaginazione surriscaldata, un disarmante slittamento del significato, un non detto rinegoziato, una celebrazione del femminile, della sua sovranità caratterizzano il complesso delle opere. I titoli lacerano i tabù del linguaggio, lanciano uno sguardo indiscreto negli angoli d’ombra del sacro, sembrano messi da un gaffeur sottratto a Jankélévitch, presuppongono sdoppiamento, agilità infinita, nascondimento ed esibizione dell’inesprimibile.”
LABIRINTI [2012] Collezione Mimma Pisani
ANGELO DELL’APOCALISSE [2010] Scultura bifronte policroma Collezione Domenico Gigli
IN VOLO [2010] Collage policromo Collezione Mimma Pisani
N.2 [2010] Collage policromo Collezione Mimma Pisani
PROFILI [?] Disegni su carta Collezione Domenico Giglio
PROFILI CON ANIMALI [?] Disegno su carta Collezione Mimma Pisani
PROFILI CON ANIMALI [?] Disegno su carta Collezione Mimma Pisani
PROFILI [?] Disegni su carta Collezione Domenico Giglio
MERCURIO PSICOPOMPO [2011] Jesmonite e bronzo colorato Collezione Mimma Pisani
SOGNO DI HERMES [2010] Bronzo colorato, perspex policromo Collezione Mimma Pisani
PANNELLO LUNARE [?] Quadri in pvc Collezione Mimma Pisani
MATTI DI SPIRITO [2011] Quadro in PVC Collezione ?
VERO FALSO [2011]
VERO FALSO [2011]
Jesmonite policroma
Collezione Mimma Pisani
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POLITICI E ANIMALI A cura di Mimma Pisani e Gianluca Marziani
22 OTTOBRE 2012 / 22 GENNAIO 2013 HOFFICINA D’ARTE. ROMA
La galleria Hofficina d’Arte presenta l’ultimo ciclo di opere realizzato da Vettor Pisani, proposto per la prima volta nella sua completezza installativa. Un circuito virtuoso di linguaggi traccia una riflessione sulla Politica come degenerazione morale, luogo di vizi e perdute virtù, piattaforma del disastro etico tra volti da circo surreale e corpi da testamento felliniano. Una mostra durissima che è un lascito morale dell’artista, sempre implacabile per furore metaforico e tensione filosofica, caustico ma ironico fino all’ultimo, spietato e allegorico nella sua “commedia dell’arte” dove i personaggi reali diventano archetipi tragici di una decadenza senza l’orgoglio del futuro. Il percorso espositivo, sistemato e ricreato da Mimma Pisani, scorre tra sculture, installazioni, fotografie, quadri digitali e una performance in anteprima (visibile solo il giorno dell’inaugurazione). La sala introduttiva presenta alcune opere sul tema dell’Eros, propulsore di senso che attraversa il desiderio e l’organico e apre al Thanatos del risvolto politico. Da qui la grande sala in cui convivono le opere digitali del 2011, alcune sculture di notevole impatto e diversi lavori storici (come “L’immigrato” o “Marat e Charlotte Corday”) che assieme disegnano la frattura morale, il limite ideologico, l’incredibile e l’assurdo della Politica e dei suoi attori senza qualità. La mostra si sviluppa in maniera dissonante e conflittuale: dove le diversità temporali (opere ultime ma anche meno recenti che si legano attraverso il campionamento del tema politico), materiche (linguaggi e stili che differiscono ma creano entropia) e concettuali (i diversi archetipi di Vettor che si orchestrano a misura) si trasformano in una metafisica del linguaggio mobile. L’artista rompe le rigidità di spazio e tempo, ribalta la citazione in un caleidoscopio multiforme, viaggia per derive tematiche e interpretazioni personali: uno dei pochi autori della sua generazione ad uscire da generi e categorie, inclassificabile nei propri slittamenti teorici, elettrico per fibrillazioni esoteriche, visionarietà e potenza carnale. Mimmi Pisani: “Politici & Animali sono messi a confronto in dissonante palinodia, con facoltà di immergersi dentro l’estremo ridicolo e la drammaticità dell’oceanico potere e della perenne sudditanza. Vettor Pisani ci propone il porcilaio sessualmente dissipante di una realtà politica che conosciamo bene, nell’imperfezione umana esibita fino al paradosso, nelle intermittenze delle ‘emozioni ferite’. La risonanza interiore è dolorosa e incancellabile.”
Giovanna dalla Chiesa: “Con la sintesi dello sguardo, il voyerismo di Vettor inabissa nelle lontananze tutti i significati, quelli che Mimma ‘delocalizza’, estrae e riassume con l’arte della parola. Prima più asciutti e didascalici, in linea con la rigidità appena oltrepassata degli anni Sessanta, poi concettuali e filosofici questi scritti, terminato in ogni sua parte il rito di fondazione dell’Opera, alla fine degli anni Settanta divengono sempre più liberi e poetici. Di lì a poco il ruolo di Mimma si esprimerà sempre più spesso attraverso la poesia…” Mimma Pisani: “…Lo scandalo dell’opera di Vettor Pisani è saper ricordare, rielaborare, associare paradossalmente e liberamente le immagini del mito e della realtà, dell’arte e della pubblicità, delle metamorfosi animali e del luogo fondante dell’Altrove…” L'attenzione dell'artista si è spesso concentrata sui riferimenti simbolici presenti nel mito di Edipo: l'enigma della Sfinge è metafora del labirinto; l'accecamento di Edipo per aver troppo visto, per aver realizzato l'aspirazione dell'inconscio collettivo al regressum in utero, è il passaggio dalla luce alle tenebre e viceversa; la Sfinge stessa allude alla madre, infatti da Gea nasce Echidna e da questa la Sfinge, terribile animale derivato dalla madre. Il tema del regressum in utero ci conduce ancora al tema del labirinto. L'artista ci vede un analogo del reale, secondo una cultura ermetica ed esoterica che appartiene ai tre artisti ai quali dedica la propria opera - Duchamp, Klein, Beuys - che formano con lui un sistema basato sull'ermetico numero quattro. Il suo metodo consiste nell'appropriarsi di elementi desunti da altri artisti e dalla storia dell'arte, reinventandoli: crea mediante la citazione, mettendo sotto analisi non il mondo ma il linguaggio. Mimma Pisani: “L’artista arruola come ready-made icone del culto popolare, confondendo le grammatiche dell’esoterismo e della religione cattolica, dello gnosticismo e dell’attualità. Attributi dell’immediatezza, soluzioni fulminee dell’ironia, una certa immaginazione surriscaldata, un disarmante slittamento del significato, un non detto rinegoziato, una celebrazione del femminile, della sua sovranità caratterizzano il complesso delle opere. I titoli lacerano i tabù del linguaggio, lanciano uno sguardo indiscreto negli angoli d’ombra del sacro, sembrano messi da un gaffeur sottratto a Jankélévitch, presuppongono sdoppiamento, agilità infinita, nascondimento ed esibizione dell’inesprimibile.”
VOLO SULLA MATERIA [2008-2009]
ECCO L’ITALIA [2000]
FRATELLI D’ITALIA [2011]
LADY BURLESQUE [2011] APOCALYPSE NOW [2011] CRITICUS ANIMA ANIMALE [2011]
GATTO NERO [2008]
L’IMMIGRATO [1998]
IL TRIONFO DI CHARLOTTE CORDAY [1990]
MINOTAURO [2011]
LA BELLA ROPSINE [2008]
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Vettor Pisani nasce a Napoli nel 1934. Nel 1970 si trasferisce a Roma dove tiene la sua prima personale presso la Galleria La Salita dal titolo “Maschile, femmi-nile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp”. La dottrina dei Rosacroce, i riti alchemici e le filosofie esoteriche sono alcuni dei riferimenti contenuti nei lavori esposti, incentrati sul mistero della Sfinge, sul mito di Edipo e sulla figura di Duchamp. Agli inizi degli anni Settanta realizza alcune scenografie teatrali. Il teatro diventa luogo iniziatico e metafora in cui convergono archetipi dell’immaginario collettivo, rimandi simbolici e mitologici. Nel 1972 viene invitato a “Documenta 5” di Kassel ed espone Lo scorrevole. Nel dicembre 1975 realizza alla Galleria Sperone di Roma l’azione Il coniglio non ama Joseph Beuys, replicata a Bologna nel 1977, che propone una riflessione critica sulla poetica dell’artista tedesco. Nel 1976 presenta alla Biennale di Venezia l’opera Theatrum. La sua attività è caratterizzata da richiami all’esoterismo, alla simbologia dei Rosacroce e della Massoneria, mantenendo sempre una forma di teatro comico-didattico. Tra i momenti in cui il ciclo di lavori si esplica si ricordano Il Teatro di Edipo, il Teatro della Vergine, l’Isola Azzurra, Il Teatro della Sfinge, Il Teatro di Cristallo. Oltre alla Biennale di Venezia del 1972, Pisani partecipa alle edizioni del 1976, 1978, 1984, 1986, 1990 e 1995, alle Quadriennali di Roma del 1973, 1986 e 1992, oltre a mostre come Avanguardia/Transavanguardia a Roma e Italian Art Now: an american Perspective al Guggenheim Museum di New York nel 1982; Arte Italiana 1960-1982 alla Hayward Gallery di Londra nel 1982, Terrae Motus e Terrae Motus 2 a Villa Campolieto ad Ercolano nel 1986 e al Grand Palais di Parigi nel 1987; Beuys zu Ehren, Stadtische Galerie in Lenbachhaus, Monaco, 1986; Mythos Italien, Bayerische Staatsgemael- desammlungen di Monaco, 1988. Nel 1982 il Museum Folkwang di Essen gli ha dedicato una mostra antologica, seguita da quelle organizzate nel 1990 a Valencia e alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento nel 1992. Nel 1997 è presente alla mostra Pittura italiana da Collezioni Italiane presso il Castello di Rivoli. Partecipa a Minimalia. Da Giacomo Balla a... (1997-2000, Venezia, Palazzo Querini Dubois; Roma, Palazzo delle Esposizioni; New York, P.S.1), a cura di Achille Bonito Oliva. Nel 2005 partecipa con tre opere alla mostra Il Bello e le bestie - Metamorfosi, artifici e ibridi dal mito all’immaginario scientifico presso il MART di Rovereto, a cura di Lea Vergine e Giorgio Verzotti. Nel 2007 con L’Isola interiore. Isolamenti e Follia, a cura di Achille Bonito Oliva, partecipa come evento collaterale alla Biennale di Venezia. Nel 2009 partecipa con l’opera “Concerto invisibile di Gino De Dominicis” alla mostra di apertura della Fondazione Galleria Civica di Trento e con “Venere di Cioccolato” alla mostra Inganni ad arte. Meraviglie del trompe l’oeil dall’antichità al contemporaneo a Palazzo Strozzi di Firenze. Muore a Roma nell’agosto 2011.
PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE Piazza Collicola 1. Spoleto www.palazzocollicola.it
HOFFICINE D’ARTE Via del Vantaggio 3. Roma www.hofficinadarte.eu
Comunicazione Visiva | Progetto Grafico Emanuele Marziani Fotografie Giorgio Benni