SEASIDE
Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli
B E AT R I C E B A G N A S C O ELENA BORIO LUCA PIPITONE D O M E N I C A P O LV E R I N I
INDICE
PREMESSA
1. Il parco Boschetto e il suo quartiere MORFOLOGIE SOCIALI MARGINI PUNTI DI VISTA
2. Il muro UN MARGINE DENSO E PROBLEMATICO
3. Il lido STRATEGIE SOVRAPPOSIZIONI
4. L’apertura del muro 5. Appendice INTERVISTE
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PREMESSA La ricerca progettuale che ci è stata proposta dal corso si focalizza sull’area periferica a sud della città di Torino, la quale si caratterizza di un edificato principalmente industriale, attorno al quale, negli anni della veloce industrializzazione della città, vennero costruiti palazzi residenziali, nati per ospitare i lavoratori delle industrie stesse. Nel corso del tempo le periferie cambiarono aspetto, fino ad arrivare ai giorni odierni, in cui, queste aree, riscontrano vari problemi. L’area di studio del corso si estende fino a raggiungere i comuni della prima cintura di Torino, in cui l’edificato risulta omogeneo con i quartieri periferici della città, e questa caratteristica fa si che anche un Comune come quello di Nichelino possa identificarsi come periferia di Torino. Il nostro studio si focalizza nella zona nord della città di Nichelino, in particolare in corrispondenza del parco del Boschetto, una delle più estese aree verdi della cintura sud di Torino, incorniciato dal fiume Sangone a nord e da un importante asse viario a sud. L’intera superficie (89 ettari) è articolata in due fasce: una naturalistica verso il Sangone, mentre l’altra, in corrispondenza con l’edificato, con alberatura più rada e prati aperti, risulta essere isolata e ben confinata. L’intera area è delimitata da il fiume e dalla presenza di un edificato fitto, non solo residenziale, ma anche industriale e commerciale, dove talvolta si nota la presenza di capannoni dismessi, la cui facciata è prospiciente il parco. Il parco è fatto di poche relazioni ben serrate con l’intorno, che creano una sorta di esclusione del parco dalla città. Nel Boschetto trovano spazio piccoli addensamenti
di funzioni, che nella grandezza dello stesso, perdono la loro potenzialità. Durante la settimana i principali fruitori di questi spazi sono anziani, persone singole che portano a passeggio il cane o che nel tempo libero fanno jogging, mente nel weekend, a questo elenco si aggiungono famiglie con bambini (la maggior parte extracomunitari) e giovani che svolgono attività sportive.
Il progetto ipotizzato ripropone il parco, e in particolare ridisegna la fascia di mediazione tra la fitta vegetazione e l’edificato con uno scenario differente, con nuove aree, funzioni e accessi che ne permettano una maggiore attrattività. La proposta non toglie superficie al parco, ma vuole sfruttarlo migliorando la percezione di quello che risulta essere uno spazio duro. In particolare si sofferma sullo studio della relazione tra la città e il parco, il cui spazio è mediato da una barriera che verrà analizzata più nello specifico successivamente. Questo muro sarà uno degli elementi principali che caratterizzerà le scelte progettuali.
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i programopia/incolla altro: potete a e nord e esign!
Parco del Boschetto -
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500m
e altri parchi di Torino Parco Ruffini Parco del Valentino Parco Cavalieri di Vittorio Veneto Parco Di Vittorio Parco Colonnetti Parco delle Vallere Parco Piemonte Parco Sangone -
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1. Il parco Boschetto e il suo quartiere
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analisi percettiva primo sopralluogo
MORFOLOGIE SOCIALI Mappe mentali Raggiungendo il parco per la prima volta, ci siamo confrontati con uno spazio difficilmente accessibile. Arrivando con i mezzi dal centro della città di Torino e una volta giunti al Mausoleo della Bela Rosin, con l’autobus 63, è difficile individuare la via per arrivare al parco a causa della mancanza di indicazioni. Percorso il sentiero, abbiamo oltrepassato il Sangone, tramite il ponte pedonale, che costituisce l’unico collegamento delle due sponde nel raggio di un chilometro. Gli altri attraversamenti del fiume sono quelli in corrispondenza di due grandi assi viari come via E.Artom e Corso Unione Sovietica. Una volta giunti al parco, la prima sensazione è quella di trovarsi in un luogo non curato con sottobosco incolto e impenetrabile alla vista, attraversato da sentieri, di cui soltanto quello principale asfaltato. Percorrendo quest’ultimo, si notano panchine completamente inutilizzabili, talvolta rotte o avvolte da erbacce; proseguendo si è inoltre notato come, anche nella zona meno boschiva, i prati siano anch’essi incolti e non curati. Un diverso approccio si ha raggiungendo il parco in automobile, la maggior disponibilità di percorsi carrabili chiari e scorrevoli permette un più facile accesso. Arrivando da sud, dalla tangenziale di Torino, ci si imbatte in un’area industriale-commerciale, che poco dopo diventa residenziale, con alcuni edifici a destinazione terziaria e a servizi. L’ingresso a sud del parco, si presenta come un’area molto più aperta con prati a volte anche attrezzati. La percezione comune di entrambi gli ingressi, è la stessa che si ha giungendo al bosco, ovvero disorganizzazione degli spazi e assenza di gerarchie.
In seguito ad altri sopralluoghi e ad un primo approccio alle cartografie del quartiere, abbiamo sviluppato una maggiore conoscenza dell’area. Spostandoci per le strade che circondano il parco, abbiamo potuto intuirne la conformazione fisica e le differenti funzioni dell’edificato. Inoltre percorrendo tutte le vie interne del parco, si sono potute rilevare le differenti aree attrezzate predisposte, ottenendo un’immagine più definita e consapevole di ciò che accade nel Boschetto. Come prima analisi, abbiamo proceduto alla stesura di alcune mappe percettive. Esse sono la rappresentazione schematica di ciò che ogni fruitore dell’area percepisce e vive giungendo al parco. Le mappe sono differenti a seconda del soggetto, poichè le percezioni dei luoghi sono diverse per ogni individuo. La prima mappa, disegnata in seguito a un primo sopralluogo, mostra una conoscenza generale e poco approfondita dell’area, evidenziando in modo schematico la conformazione del parco e del fiume, individuando le principali vie di transito e le destinazioni d’uso delle aree lungo il lato sud del Boschetto. A seguito di una maggior conoscenza dell’area, è stata stesa la seconda mappa, molto più dettagliata e precisa, in cui si rappresentano le principali vie che attraversano il parco, le funzioni che vi sono all’interno e poche ulteriori informazioni sull’edificato che lo circonda.
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analisi percettiva terzo sopralluogo
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Densità Fisica quartiere boschetto e confini
Densità fisica La città, considerata come insieme di edifici, strade e persone che vi risiedono, lavorano, si muovono, configura un sistema in continua e rapida trasformazione. La mappa della densità fornisce una visione globale e d’impatto dei fenomeni demografici e insediativi che hanno portato alla formazione e al consolidamento della città stessa. Per determinare la densità fisica, come rapporto tra numero di abitanti e superficie di un area, ci siamo basati esclusivamente sull’individuazione di differenti tipologie di edifici che si possono ricondurre a: alti palazzi con alta densità; piccoli condomini con media densità; villette singole con bassa densità; capannoni con densità nulla; aree verdi non edificate. Abbiamo potuto effettuare unicamente questa distinzione in quanto non siamo riusciti a reperire dei dati demografici riferiti solo alla nostra area d’interesse (il quartiere Boschetto), poiché vengono forniti quelli dell’intera città di Nichelino. Il rilievo delle tipologie edilizie effettuato sul lato sud del Boschetto, ci è stato utile anche in fase progettuale per la distribuzione delle nuove aree attrezzate. Le zone prospicienti i tratti di muro su cui si affacciano case di singola proprietà e/o bassi condomini, in un caso sono state lasciate inalterate rispetto all’attuale conformazione boschiva del parco; in un altro, invece, sono state pensate come luogo direttamente sfruttabile dalle abitazioni. Altre informazioni utili si possono dedurre grazie ad un’analisi e uno studio più approfondito delle funzioni di alcuni fabbricati; infatti grazie alla presenza nel quartiere di una scuola elementare e
due istituti superiori, si può ipotizzare la presenza di nuclei famigliari con bambini e/o adolescenti, oltre che di anziani (maggiori frequentatori del parco soprattutto durante le ore mattutine). Il parco boschetto si identifica come una zona non edificata e quindi si può definire con densità fisica nulla; l’unica struttura presente è destinata alle attività di un’associazione di volontariato. L’area edificata subito intorno è principalmente con bassa densità in quanto si caratterizza di un elevato numero di villette singole, alternata da brevi tratti con densità nulla per la presenza di capannoni industriali, ancora in funzione o addirittura dismessi. In una seconda fascia di edificato a sud del parco, e considerando anche il costruito a nord del Sangone si può notare la presenza di alti edifici, con un elevato numero di persone che vi risiedono. Riprendendo ciò che si è detto in precedenza per quanto riguarda una omogenità dell’edificato tra la periferia di Torino e i comuni della prima cintura, dalla seconda mappa, si può vedere come esso abbia prevalentemente le stesse caratteristiche, se non per una piccola porzione in cui si sono costruite singole villette, più rare in Mirafiori sud. Di seguito abbiamo schematizzato nelle due mappe la densità fisica e le tipologie edilizie.
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MAPPA (SENZA RETTANGOLO) N.B. ricordate che con i programmi adobe funziona il copia/incolla da un programma all’altro: potete prendere scala metrica e nord e copia /incollare su indesign!
AREE NON EDIFICATE DENSITÀ FISICA NULLA DENSITÀ FISICA BASSA
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DENSITÀ FISICA MEDIA DENSITÀ FISICA ALTA
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MAPPA (SENZA RETTANGOLO) N.B. ricordate che con i programmi adobe funziona il copia/incolla da un programma all’altro: potete prendere scala metrica e nord e copia /incollare su indesign!
AREE NON EDIFICATE
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EDIFICI DI SINGOLA PROPRIETÀ EDIFICI CONDOMINIALI
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EDIFICI NON RESIDENZIALI
Tipologie Edilizie quartiere boschetto e confini
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Densità Sociale nel parco
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Area barbe qu Campo d e a bo cce Area barbe que
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Sport
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I principali punti di aggregazione che si possono individuare sono: campo da bocce, area barbeque, area tavolini e area per cani; invece le attività che si svolgono maggiormente sono sportive (jogging, corsa, bici, calcio e ping pong) e altre ludiche. In settimana, i maggiori fruitori del parco sono i residenti del luogo, mente nel weekend giungono i per can Area molte persone Spda ort fuori, soprattutto extracomunitari, i quali occupano in modo inappropriato i Area barbeque ini vol occe b a d parcheggi destinati ai residenti, come spazi di sopo Cam sta per i loro mezzi. Si pensa sia necessario, quindi, collocare nuovi parcheggi facilmente raggiungibili all’interno del parco con accessi rapidi e ben visibili.
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L’indagine è stata sviluppata in diversi orari e giorni della settimana e in zone puntuali del territorio, analizzando le singole attività che si svolgono all’interno del parco. I grafici qui di seguito riportati illustrano i dati raccolti, dai quali si può constatare una netta diversità tra la numero di frequentatori nel weekend e quello durante i giorni settimanali. I grafici rappresentano per segmenti la percentuale di persone, sulla totalità dei presenti nel momento della rilevazione, che svolgono una particolare attività o che si ritrovano in un’area del parco.
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Area per cani Sport
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Area barbe qu Campo d e a bo cce
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Approfondendo l’analisi della densità, siamo pasArea per sociale, definita come il rapporto sati alla densità cani tra numerosità e ricchezza di interazioni sociali e la ini superficie di un’area, esaminando la concentrazione vol a ta dei fruitori del parco in determinate zone. L’analisi da noi effettuata è stata svolta solo sull’area del parco dove la densità fisica risulta nulla, ma che, essendo un luogo di aggregazione,10 dovrebbe presentare una più alta densità sociale.
Area per cani
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Are
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Densità sociale
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Area barbeque occe b a d po Cam
Spor t
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Landmark, nodi e luoghi simbolici La ricerca, in seguito, vuole analizzare il luogo e la sua importanza a livello percettivo. La percezione è definita come un insieme di funzioni che permettono la riconoscibilità dei luoghi. I fruitori di un’area tendono a classificare gli spazi e a determinare dei punti di riferimento che ne permettano l’orientamento. L’area, oggetto di studio, è caratterizzata da diversi landmark, ossia punti di riferimento, sia a breve che ad ampio raggio. Quelli a breve raggio sono principalmente luoghi di nota importanza dove le persone si raccolgono per svolgere diverse attività, oppure per le particolari funzioni che posseggono, come ad esempio nel nostro caso: scuole; ponte pedonale sul Sangone; A.S.L.. I landmark ad ampio raggio invece sono elementi puntuali, esterni ai percorsi del luogo e che orientano la percezione in un’area più ampia: Palazzina di caccia di Stupinigi; grattacielo della Regione Piemonte; autostrada; Alpi; stazione ferroviaria. Altri elementi che caratterizzano il territorio sono i luoghi simbolici; nella nostra area studio se ne può individuare unicamente uno: il Mausoleo della Bela Rosin. Pochi invece sono i nodi che caratterizzano quest’area e si identificano nelle due rotatorie che vedono concentrare ogni giorno un notevole flusso veicolare, se non il principale della zona.
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MAPPA (SENZA RETTANGOLO)
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N.B. ricordate che con i programmi3 adobe funziona il copia/incolla da un programma all’altro: potete prendere scala metrica e nord e 1 3 indesign! 4 copia /incollare su
LANDMARK AD AMPIO RAGGIO
LANDMARK A BREVE RAGGIO
LUOGHI SIMBOLICI
1 AUTOSTRADA
1 A.S.L.
1 MAUSOLEO DE ‘LA BELLA ROSIN’
2 ALPI
2 PONTE SUL SANGONE
3 PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI
3 SCUOLE
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4 STAZIONE FERROVIARIA
limite massimo mappa NODI
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5 GRATTACIELO DELLA REGIONE PIEMONTE
Landmark, Luoghi simbolici e Nodiquartiere boschetto e dintorni
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Landmark, Nodi e Luoghi Simboliciimmagini (dall’alto al basso): il ponte sul Sangone e l’A.S.L..
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Landmark, Nodi e Luoghi Simboliciimmagini (dall’alto al basso): la stazione ferroviaria, palazzina di caccia di Stupinigi.
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Stabilità e sorpresa, complessità e leggibilità Un’altra caretteristica importante dei luoghi, soprattutto quelli pubblici, deve essere la percezione di sicurezza, definita come coscienza di non imbattersi in stati indesiderati. La sicurezza totale si ha in assenza di pericoli. Uno dei problemi dei parchi è la loro collocazione nella città, più si trovano in zone isolate, meno sarà la frequentazione. Inoltre anche la grande estensione può essere un problema in quanto l’ambiente risulta più dispersivo e necessita di maggiori controlli. La sicurezza può essere letta come l’insieme di altri elementi che possiamo sintetizzare con stabilità-sorpresa e leggibilità-complessità. Percorrendo il parco da sud a nord, dall’edificato verso il fiume, queste sensazioni variano in maniera netta. Rimanendo nella fascia costruita a sud si percepisce un senso di stabilità, in quanto la zona analizzata presenta spazi regolari e di facile lettura. Inoltre risulta assente di stimoli (bassa complessità), tale da poter essere definita “familiare”. Inoltrandosi nel parco si ha un’alta sensazione di sorpresa in quanto si accede ad un’area ‘nuova’ non visibile fino a quel punto e piena di stimoli (alta complessità). Ci si ritrova in uno spazio immenso ma che riesce ad essere molto leggibile e chiaro, in quanto caratterizzato da prato libero con una piantumazione rada. Penetrando più a fondo, verso il fiume, le sensazioni di sorpresa e complessità rimangono alte, mentre la stabilità viene diminuita a causa del senso di oppressione per il fitto tessuto arboreo che causa una conseguente difficoltà di orientamento (bassa leggibilità).
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BASSA STABILITÀ E BASSA LEGGIBILITÀ ALTA STABILITÀ E ALTA LEGGIBILITÀ ALTA SORPRESA E ALTA COMPLESSITÀ
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BASSA SORPRESA E BASSA COMPLESSITÀ
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Stabilità e Sorpresa, Leggibilità e Complessità
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Stabilità e Sorpresa, Leggibilità e complessità ‘ immagini (dall’alto al basso): via Belfiore e ingresso al parco da via Paracavallo.
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Stabilità e Sorpresa, Leggibilità e complessità ‘ immagini (dall’alto al basso): Fascia Sud del parco e Fascia Nord del parco.
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Concavità e convessità Queste caratteristiche appena descritte sono dettate anche dalla conformazione fisica del parco stesso. In quest’ultimo si possono individuare spazi concavi e convessi che si definiscono rispettivamente: - spazi “centripeti” che trasmettono la sen sazione di essere “contenuti” e attratti all’interno, e parlando di conformazione fisica del terreno sono quegli spazi ad una quota più bassa; - spazi “centrifughi” che trasmettono la sensazione di essere “in campo aperto” e spinti all’esterno, nel nostro caso sono quegli spazi che si trovano ad una quota più alta. Per valutare la presenza di queste aree ci siamo basati sulla conformazione del terreno, sfruttando le curve di livello, le quali individuano nel parco due grandi spazi: uno a nord-ovest in cui si evidenziano aree ad un’altitudine più elevata e uno sud-est in cui il terreno degrada raggiungendo quote minori. Queste caratteristiche permettono di distinguere l’area convessa (la prima) e quella concava (la seconda). Un ulteriore elemento che accentua la sensazione di concavità è la forma del muro di cinta verso sud, che assume un andamento curvo, che tende a contenere all’interno e che sarà rilevante per le scelte progettuali.
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CURVE DI LIVELLO +6.75 m / +5.25
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Concavità e Convessità
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Margini Un altro elemento percettivo che caratterizza la nostra area e in particolare il parco sono i margini. Quelli più significativi sono formati dagli assi viari, maggiormente trafficati che circondano l’area (via Cacciatori e via XXV Aprile a sud, e strada Castello di Mirafiori a nord) definiti come margini sutura. I margini barriera, intesi come elementi lineari che separano in modo netto gli spazi urbani, sono identificabili con il fiume Sangone, attraversabile unicamente da un ponte, e dal muro che cinge la parte sud del Boschetto. Il bosco si mostra chiuso rispetto l’esterno della città e poco permeabile nei confronti delle zone circostanti a causa della percezione di paura che nel tempo gli abitanti hanno maturato nonostante i vari tentativi di migliorare il parco. La conseguenza di tale percezione è stata la volontà di chiudersi sempre di più nei confronti di quello spazio assimilabile ad un mare da cui ci si vuole distaccare. Perciò, lo studio dei margini ci ha permesso di comprendere la necessità di aumentare le interazioni tra il parco e gli abitanti creando dei varchi lungo il margine e migliorandone l’aspetto e la manutenzione. Le successive analisi si sono concentrate su uno studio più attento del muro, di notevole importanza ai fini progettuali. Esse delineeranno i punti di forza e di debolezza dell’area, e saranno alla base del nostro progetto.
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MAPPA (SENZA RETTANGOLO) N.B. ricordate che con i programmi adobe funziona il copia/incolla da un programma all’altro: potete prendere scala metrica e nord e copia /incollare su indesign!
MARGINE SUTURA MARGINE BARRIERA
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Margini
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MarginiImmagini (dall’alto al basso): Via Cacciatori e Strada Castello di Mirafiori.
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MarginiImmagini (dall’alto al basso): fiume Sangone e muro.
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PUNTI DI VISTA A supporto dell’attività di progetto, si è svolta una ricerca sociale tramite metodi di ricerca diretta qualitativi: interviste sottoposte alle persone frequentatrici del parco con lo scopo di trarne preziosi consigli e stimoli progettuali e di indagare le relazioni tra l’intervento ideato e i destinatari finali dello stesso. Si è scelto un campione misto di testimoni qualificati, cercando di intervistare uomini e donne con età differenti, in modo da ottenere informazioni da più punti di vista, per poter soddisfare ogni esigenza. I dati sono stati raccolti esclusivamente nell’area interna al parco, in giorni e orari differenti. Abbiamo preparato un breve questionario, suddiviso in due parti, con domande di carattere generale e altre più specifiche per ottenere informazioni utili per la fase progettuale. Nella prima parte i testimoni hanno risposto a domande generali riguardanti il quartiere Boschetto e la qualità dei servizi. Nella seconda parte di indagine, invece, si è voluto raccogliere informazioni più specifiche rispetto al parco, la sua qualità e la sua frequentazione, ottenendo opinioni, percezioni, attese e considerazioni riguardo potenzialità e criticità del Boschetto. Per quanto riguarda la definizione delle domande da sottoporre, queste sono state decise e strutturate come domande aperte; gli intervistati, alle diverse questioni hanno avuto la possibilità di rispondere sia brevemente, sia articolando maggiormente il loro discorso. Le domande sono visibili nella sezione Appendice. Le prime due domande vogliono capire se l’intervistato vive nel quartiere e se è contento dei servizi; la prima domanda fa emergere come buona parte
delle persone viva nel quartire Bochetto; altri invece si recano al parco anche attraversando il Sangone, perchè abitanti in Torino. Dalla seconda domanda invece, si denotano opinioni contrastanti, chi si trova molto bene e chi invece critica la poca organizzazione dell’amministrazione e la gestione dei servizi, come la mancanza di manutenzione e vigilanza. La domanda successiva ha la volontà di capire qual è il rapporto tra l’intervistato e il parco, se quest’ultimo viene frequentato giornalmente e per quanto tempo; queste risposte ci possono far capire quanto la persona intervistata conosca personalmente il parco, nella sua complessità, o solamente in alcune sue aree. Una buona parte delle persone alle quali sono state rivolte le domande, ci si reca giornalmente per trascorrere del tempo nel verde o per passeggiare col cane, anche più volte al giorno, per almeno un’ora. Da questi dati si denota comunque un interesse positivo riguardo il parco, nonostante ciò, successivamente, vedremo come questo sia criticato notevolmente. La quarta domanda chiede un’opinione sullo stato attuale del parco, con la prerogativa di fornire almeno un aspetto positivo e uno negativo dello stesso. Dalle risposte sono emersi sia punti di forza che punti di debolezza, inoltre questa domanda ha anche lasciato molto spazio ai racconti di alcuni intervistati. È emersa positivamente la ristrutturazione del parco effettuata anni fa, successivamente all’acquisto dello stesso da parte del comune di Nichelino, nei confronti dell’Ordine Mauriziano; esso non risulta più una ‘giungla’ ma un’area più vivibile. Nonostante questo intervento il comune non ha fornito un’utile sorveglianza e il parco si popolava spesso di molte persone che facevano uso di droga, allontanando la popolazione. Inoltre viene criticata la poca cura/manutenzione del parco (per esempio sono rare le occasioni in cui viene tagliata l’erba); al
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coltempo altre persone esprimono pensieri completamente positivi che vanno in contrasto con i precedenti: c’è chi, ad esempio, ha fatto notare come pochi giorni prima dell’intervista, tutti gli alberi siano stati segnati per effettuare successive potature, abbattimenti o cure. Un’altra questione emersa negativamente è il fatto che il parco venga frequentato molto più da extracomunitari, rispetto a nichelinesi o italiani, soprattutto nel week-end e che sfruttando le aree barbecue lascino sempre tanta sporcizia a terra, non curandosi dell’ambiente che stanno sfruttando. Inoltre è stata riscontrata della delinquenza, spesso legata al weekend e ai suoi frequentatori. Opinioni positive vanno alla risistemazione dell’area cani molto utile e ben organizzata. Infine quasi tutte le persone fanno emergere come sia importate questo parco in quanto risulta essere un grande polmone verde insieme anche agli altri due parchi vicini, a nord del Sangone. Le ultime due domande chiedono di fornire idee, proposte per nuovi elementi da inserire che si pensa possano servire, per migliorare lo stato attuale o per attrarre maggiormente le persone, e famiglie, o che possano far piacere a chi già il parco lo frequenta. La maggior parte delle persone ha denotato che potrebbe essere utile incrementare la sorveglianza, per la maggior parte delle motivazioni fornite prima, nonostatnte ciò, poche persone hanno fornito idee: l’ipotesi di inserire dei giochi per bambini e qualche spazio in più che possa essere sfruttato dai giovani. Il riscontro a queste domande è stato molto utile per effettuare le ultime scelte progettuali, in quanto il questionario è stato proposto alla popolazione durante l’ultimo periodo della ricerca progettuale da noi effettuata. Si è tenuto conto, infatti, di tutte le criticità e le potenzialità che sono emerse dall’analisi sociologica condotta tramite la campagna di interviste. Successivamente, effetuando un ulteriore sopral-
luogo, per concludere le interviste, si è deciso di aggiungere un paio di domande, per raccogliere pareri di chi vive il parco in merito alla proposta progettuale da noi studiata. Si è quindi scesi di scala, concentrandosi sulla fascia tra la città e il parco, e con l’ausilio di mappe e disegni è stato proposto l’intervento progettuale, descrivendo e raccontando loro un quadro riassuntivo, e quando necessario sono stati forniti alcuni dettagli circa aspetti specifici e puntuali. In generale, abbiamo ottenuto pensieri completamente positivi, in particolare si sono riscontrate preferenze diversificate in base ai soggetti intervistati. La prima domanda chiede in linea generale le opinioni rispetto al progetto. Le famiglie hanno dimostrato un grande consenso rispetto all’area che ha lo scopo di ospitare i giochi per bambini e qualla subito vicino del chiosco, affermando come questi spazi possano diventare un bel ritrovo pomeridiano post-scuola, proprio perchè situato non troppo distante dagli edifici d’istruzione e un buon input per invogliare a portare i bambini al parco o per andare a prendere semplicemente un gelato. Inoltre, si è trovato un riscontro positivo anche per la passerella che porta ad una piccola spiaggia sulle rive del fiume Sangone, non solo dai nuclei famigliari ma anche dai giovani. Quest’ultimi hanno fornito riscontri positivi anche nei riguardi dell’area sport e per la riorganizzazione dell’area barbecue. In ultimo, pareri faavorevoli sono stati rivolti all’area dedicata agli orti, non solo da chi vive nelle vicinanze del parco, ma anche da chi arriva dai quartieri limitrofi; essi infatti invoglierebbero maggiormente a raggiungere il parco del Boschetto e a viverlo di più. In particolare questi pareri sono satati raccolti dai residenti dei condomini e dalle persone pensionate, che spenderebbero con piacere del tempo per la cura di quasti spazi.
2. Il muro
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UN MARGINE DENSO E PROBLEMATICO In questa sezione, vogliamo approfondire più nel dettaglio il muro che circonda la parte sud del parco, ovvero quella confinante con l’edificato. Questa analisi nasce dalla volontà di comprendere il rapporto che sussiste tra la città e il parco. Le aspettative che si erano create prima di effettuare i sopralluoghi erano quelle di trovare un’interazione positiva tra i due, con edifici affacciati sul parco, collegati materialmente e mentalmente con esso, e quindi una città più aperta verso il suo polmone verde. Ci siamo scontrati invece in residenze che si chiudono in scatole di cemento, o che volgono addirittura le spalle alla natura. Questo comportamento è solamente la conseguenza alla ricerca di sicurezza verso un luogo difficile da concepire: un parco che non rispecchia i classici canoni ma che è un vero e proprio bosco in città. I cittadini che lo circondano vedono con paura il parco in quanto, nonostante abbia subito riqualificazioni e la situazione sia migliorata, non hanno cambiato la loro considerazione su di esso. Sono stati costruiti dei muri per separarsi da uno spazio che ha grandi potenzialità, ma che viene visto negativamente, come già riscontrato precedentemente dalle opinioni delle persone intervistate. I muri non sono tutti uguali: alcuni sono invalicabili alla vista senza lasciar intravedere cosa risiede al di là, altri, a volte, sono semplici reti o ringhiere, che molto spesso delimitano proprietà private, le quali vogliono rispondere alle esigenze di “sicurezza” del luogo, senza precludere la visuale. È emerso come da parte dei residenti ci sia la volontà di allontanarsi e distaccarsi il più possibile dal parco, realizzando talvolta dei muri alti o affacciando i fianchi di ga-
rage, o talvolta delle recinzioni meno dure ma comunque non permeabili. Approfondendo l’analisi di tale barriera, si è voluto catalogarla a seconda delle diverse tipologie di cui si compone: muri e muretti in cemento; affacci diretti di case, capannoni o box auto; rete metallica muretto con rete o siepe; muro in laterizio; altre recinzioni private; barriere verdi. L’esito del rilievo ha portato ad elaborare non solo una pianta, come quella mostrata nelle pagina successiva, con l’individuazione delle tipologie di muro tramite differenti colori, bensì ad una restituzione dell’intero prospetto della barriera che circonda il lato sud del parco.
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MURI E MURETTI IN CEMENTO AFFACCI DIRETTI DI CASE, CAPANNONI O BOX AUTO RETE METALLICA MURETTO PIÙ RETE O SIEPE MURO DI LATERIZIO ALTRE RECINZIONI PRIVATE BARRIERE VERDI
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MAPPA (SENZA RETTANGOLO) N.B. ricordate che con i programmi adobe funziona il copia/incolla da un programma all’altro: potete prendere scala metrica e nord e copia /incollare su indesign!
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Rilievo Alberatura e Rilievo Margine
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Foto, Rilievo Geometrico e Schema Tipologie Muro
Nella pagina seguente viene mostrato lo sviluppo lineare del prospetto e in parallelo il montaggio delle fotografie per fornire anche una visione realistica della barriera. Quest’ultimo non corrisponde perfettamente al rilievo sottostante, in quanto riporta una distorsione prospettica derivata dalle fotografie. Inoltre abbiamo ripreso la linea con diversi colori vista nella pianta precedente, sviluppandola in modo lineare e posizionandola in corrispondenza del rilievo; un’ulteriore informazione visibile è la differenziazione tra accessi pedonali, carrabili e per mezzi di soccorso, importante per lo sviluppo successivo del progetto.
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MURI E MURETTI IN CEMENTO AFFACCI DIRETTI DI CASE, CAPANNONI O BOX AUTO RETE METALLICA MURETTO PIÙ RETE O SIEPE MURO DI LATERIZIO ALTRE RECINZIONI PRIVATE
limite massimo mappa BARRIERE VERDI
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5m
12,5m
3. Il lido
« Allora gli uomini, guidati da Messer Giorgio, si lanciarono contro il drago, che venne accecato dalla luce della spada. Quando Messer Giorgio infilò la spada nel drago, questi si spaccò in mille pezzi, ucciso sul colpo. » Leggenda di San Giorgio e il Drago
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STRATEGIE Il bosco in città è un problema, oltre che una ricchezza per innumerevoli motivi. Determina conflitti più che condivisioni. E’ il tradizionale drago che San Giorgio combatte e vince. Per abitare il bosco occorre addomesticarlo. Il parco Boschetto, per come lo si trova oggi, non funziona. Nonostante il Comune di Nichelino abbia intrapreso delle azioni di riorganizzazione del parco, per renderlo più sicuro e attrezzato, il risultato ottenuto non ha soddisfatto a pieno tutte le aspettative prefissate. Il Boschetto funziona per piccole aree indipendenti in cui si concentrano i fruitori, ma non viene sfruttato per le sue potenzialità. Dalle analisi, infatti, risulta essere un parco separato dal contesto: esso per sua natura non dialoga con la realtà attorno, da cui è diviso tramite una barriera, che può essere definita come un’azione di protezione nei confronti di un luogo percepito insicuro. Si decide di utilizzare questo carattere peculiare dell’area come punto di partenza per integrare l’edificato e il parco, la città e il verde. Il problema viene affrontato attraverso la riprogettazione dello spazio di mediazione tra il bosco e il suo contesto. Inoltre, l’osservazione oggettiva e percettiva dell’area in esame ha dato luogo ad un’idea progettuale dove tale spazio è ripensato come una spiaggia attrezzata, ove il bosco è il mare. Come già introdotto, il Boschetto assume la forma di una cala ed è proprio da questo concetto e dalle caratteristiche fin ora analizzate che abbiamo voluto impostare il nostro progetto. La metafora aiuta a pensare ad un sistema di attrezzature radicalmente nuovo rispetto al presente, capace di garantire accessibilità, uso di un suolo per lo
più instabile, protezione da rischi e pericoli, comfort e svago. Il progetto si articola attraverso la definizione di alcune strategie che prendono forma in specifici spazi: superfici, percorsi, muri, masse arboree, nell’obiettivo di reinventare completamente la relazione tra la città ed il suo bosco. Queste strategie hanno l’intenzione di guardare il parco nella sua totalità preservandone la sua grande ricchezza, riorganizzandone le potenzialità e migliorandone le lacune.
Lasciare inalterato il verde boschivo per non stravolgere la natura del parco, e progettare la fascia a contat to con l’edificato, al fine di creare una zona di mediazione.
Riorganizzare e potenziare le aree attrezzate esistenti attualmente già utilizzate.
Realizzare inteventi capaci di offrire attrezzature per le attività più frequenti, ma prive di spazi a loro dedicati.
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PA R C O B O S C H E T T O
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limite massimo mappa spazio legenda 0
400m
1000m
Pianta stato attuale
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400m
1000m
Pianta di progetto
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SOVRAPPOSIZIONI Moli e Antimoli Il parco si anima di elementi caratteristici che possono essere definiti come punti focali; essi possono essere letti in modo parallelo tra di loro, ciascuno con la propria caratteristica, ma contemporaneamente, se sovrapposti, costituiscono un unico sistema organizzato. L’idea di base è quella di dimostrare che è possibile costruire un’organizzazione architettonica complessa senza ricorrere ai tradizionali metodi di composizione basati sulla gerarchia e sull’ordine. Il progetto offre una lettura diversa, l’area di studio si forma sulla combinazione di tre elementi autonomi, singolarmente progettati: i moli e antimoli, gli approdi e le attrezzature, ognuno avente una propria logica e una propria particolarità. La sovrapposizione dei differenti componenti genera il nuovo dinamismo che il parco Boschetto oggi non ha. Questo dinamismo è dovuto dal fatto che le tre entità, pur essendo autonome, si completano a vicenda. Esse sono state pensate in una determinata area proprio per la relazione che la medesima ha con la città e con il muro che li separa.
S E A S I D E PA R K
Non per forza il parco verrà costruito nel suo insieme, ci si può imbattere in un processo lento e frammentato: potrebbe essere che si costruisca prima un solo approdo, poi le attrezzature sull’approdo stesso, oppure i moli o alcune delle attrezzatture oppure in simultanea; si potrà intervenire in una o più parti del parco, in contemporanea o in tempi diversi, per mano di architetti diversi e con materiali diversi. Questa evoluzione del parco non risulterebbe un problema, in quanto, nonostante queste molteplici possibilità, si avrà in ogni caso la certezza che il progetto si accomuni di un unico aspetto: un parco che rispetta la natura ma attira la città.
In riferimento alla metafora del bosco con il mare si è considerato la fascia di progetto come una spiggia, per questo motivo gli elementi che segnano gli accessi nell’ampio spazio di progetto si sono definiti come moli e antimoli. Essi non solo ricordano l’elemento per il nome, ma anche strutturalmente riprendono l’elemento stesso. I moli sono quelli che dalla città permettono di raggiungere la spiaggia e gli antimoli quelli che, al contrario, dal mare portano alla spiaggia.
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MAPPA (SENZA RETTANGOLO)
MAPPA (SENZA RETTANGOLO)
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limite massimo mappa
limite massimo mappa
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50m
125m
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400m
1000m
Moli e Antimoli
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P I A N TA M O L I E A N T I M O L I
Vista antimolo
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Assonometria antimolo
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Approdi Gli elementi che definiscono le aree in cui si può raggiungere direttamente il parco dalla città sono gli approdi. Essi sono le superfici che delineano gli spazi (piastre) entro i quali si definiscono delle azioni, fuori da esse si è spesso liberi, a contatto con la natura. Qui si arriva, si può parcheggiare l’auto e si possono svolgere altre funzioni, grazie anche alle attrezzature progettate, che giacciono sulla piastra stessa. Essi vogliono ricordare gli stessi spazi che permettono di lasciare i mezzi per raggiungere il mare, ma vogliono essere anche un collegamento diretto alle attrezzature fruibili.
ASSONOMETRIA MOLI E ANTIMOLI
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Approdi
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P I A N TA A P P R O D I
Vista approdo sud-ovest
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Assonometria approdo sud-ovest
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ASSONOMETRIA APPRODI
Vista approdo sud-est
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Assonometria approdo sud-est
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Attrezzature Le attrezzature sono elementi, di piccole dimensioni, che ricorrono con una certa frequenza nel sito e che si collegano talvolta con gli approdi, talvolta con la natura. Essi sono i chioschi, attrezzature sportive o per il gioco, l’area per il barbeque, la passerella per raggiungere le sponde del fiume e gli orti. Qui, i diversi spazi dove si possono svolgere differenti funzioni vogliono riprendere l’idea delle attrezzature della spiaggia, esse infatti sono gli elementi in più che contribuiscono a dar vita all’area.
ASSONOMETRIA APPRODI
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400m
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Attrezzature
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P I A N TA AT T R E Z Z AT U R E
Vista attrezzature (passerella e ponte nuovo sul Sangone)
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Assonometria attrezzature (orti)
A S S O N O M E T R I A AT T R E Z Z AT U R E
4. L’apertura del muro
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5. Appendice
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INTERVISTE Domande 1. Lavora/vive qui? da quanto tempo? 2. Cosa ne pensa del quartiere? Ci sono abbastanza servizi utili nella zona? 3. Quante volte vieni al parco? Cosa fa? Quanto tempo trascorre? 4. Cosa pensa dello stato attuale del parco? Un aspetto positivo e uno negativo. 5. Ha delle idee, le piacerebbe che ci fosse qualcosa in piÚ che potrebbe migliorare la situazione? 6. Ci potrebbe essere qualcosa in piÚ per attrarre le famiglie/nichelinesi qui all’interno del parco?
7. Rispetto alla mappa che le abbiamo mostrato, cosa ne pensa dei cambiamenti, delle attrezzature e delle nuove funzioni che abbiamo sviluppato nella nostra idea progettuale? 8. Quale luogo lei sfrutterebbe maggiormente?
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IntervisteTabella riassuntiva
SESSO
ET
GIORNO
ORA
LUOGO
ATTIVIT
1
F
50+
5/05
10.05
Area cani
Col cane
2
M
70+
5/05
10.20
Ponte
Col cane
3
M
60
5/05
10.30
Ponte
A passeggio
4
M
57
5/05
10.50
Vialetti
A passeggio
5
M
60
5/05
11.00
A casa
Altro
6
M
34
5/05
11.15
Ponte
Col cane
7
F
70
5/05
11.30
Vialetti
Corsa
8
M
32
5/05
11.35
Panchine
Col cane
9
M
70+
5/05
11.50
Campo da bocce
Col cane
10
M
50
5/05
12.00
Panchine
Altro
11
FAM
47
27/05
16.30
Vialetti
Gioco
12
M
70+
27/05
16.40
Campo da bocce
Gioco
13
F
54
27/05
17.00
Area cani
Col cane
14
M
16
27/05
17.10
Tavolini
15
FAM
40
27/05
17.20
Tavolini
16
F
32
27/05
17.30
Vialetti
17
M
19
27/05
17.45
18 19 20
Zona sport
Gioco/ bici Gioco/ col cane Corsa Gioco
75
3 2
6
16
4
MAPPA (SENZA RETTANGOLO) 14
7
12 9
13 1
17 11
5 15
N.B. ricordate che con i programmi adobe funziona il copia/incolla da un programma all’altro: potete prendere scala metrica e nord e copia /incollare su indesign! 10
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LUOGO DOVE SI SONO SVOLTE LE INTERVISTE
limite massimo mappa
2 spazio legenda NUMERO INTERVISTA
0
50m
125m
Interviste Mappa delle Interviste
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INTERVISTA #1 1. No, non lavoro, vivo qui da circa 20 anni. 2. Non è il mio quartiere però mi piace. C’è l’A.S.L., ci sono i supermercati, c’è il centro per anziani e questo spazio verde. 3. Frequento il parco giornalmente, sia per far svagare il cane sia per trascorrere del tempo in mezzo al verde. 4. Intanto ringraziamo che c’è il parco, come attività all’interno è stato risistemato lo spazio dei cani e lo spazio barbecue che è nuovo. La parte vicino al fiume anche se più boscosa non risulta per me un problema perchè più naturale e più adatto per gli animali. 5. Intanto una maggior sorveglianza, sopratutto nel weekend in quanto il parco è maggiormente frequentato, sopratutto per lo sporco, per il non rispetto dell’ambiente, ci sono ingressi un po’ tralasciati e abbandonati, le piste ciclabili sono mal mantenute. 6. Si potrebbe pensare anche a qualche parco giochi per i più piccoli, per attirare maggiormente le famiglie. Inoltre migliorerei gli ingressi, evidenziandoli, facendoli emergere e farei fare più manutenzione alle piste ciclabili che sono una risorsa. INTERVISTA #2 1. Vivo qui da 51 anni. 2. Mi trovo bene, mi piace. Per quanto riquarda i servizi per me vanno bene, in quanto pensionato, per altri no, i trasporti non sono dei migliori. 3. Vengo tutti i giorni al parco, ci sto un’ora circa, il tempo di fare una passeggiata con il cane. 4. All’interno del parco mi trovo a mio agio, personalmente non trovo nulla che non vada bene; rispetto agli anni passati la situazione è migliorata notevolmente. Inoltre i tre spazi per i cani sono sufficienti. 5. Il boschetto, proprio per il suo nome, è giusto che rimanga un po’ selvaggio, mi piace la natura e tutto ciò che ne fa parte, non trovo altri elementi che si potrebbero inserire all’interno di questo contesto. 6. A mio avviso c’è tutto.
INTERVISTA #3 1. Vivo qui a Nichelino, non lavoro sono in pensione. 2. Potrebbe essere migliore, servizi ce ne sono, ma la manutenzione non è delle migliori. 3. Ci vengo tutti i giorni, mattina e pomeriggio, per fare un giro in bici. Sono anni che vengo qui 4. Poco curato, avevano fatto tanti anni fa dei lavori che poi man mano si sono persi, non facendo manutenzione. Anche l’erba la tagliano una volta l’anno. Un aspetto positivo è il fatto che siamo all’interno di un polmone verde insieme al parco Colonnetti, ma dovrebbe essere un posto meno inquinato. 5. Dovrebbero eliminare i barbecue, quelli nuovi perchè sono poco curati, la gente li usa e poi li lascia sporchi, inoltre continuano a fare falò per terra ovunque. L’associazione di volontariato che sorveglia il parco dovrebbe essere più attiva. 6. Si, se ci fossero i prati tagliati le strade sistemate e più pulite; quando piove ci sono pozzanghere e buche e le persone possono farsi male. Per diversi anni fa nel fiume è stata lanciata una carrozzeria di una macchina; questo ti fa capire le condizioni in cui eravamo, a nessuno importava nulla, fortunatamente da qualche anno è stata rimossa. Anche alle spalle dell’area cani vi è una discarica abusiva di macchine, tutte abbandonate. INTERVISTA #4 1. Lavoro qui da 22 anni ma vivo a Castello. 2. Ultimamente non è male, magari lascia a desiderare un po’ il verde che è poco curato, con la scusa dei tagli hanno ridotto gli interventi di manutenzione, quest’anno ad esempio non hanno ancora sistemato la zona. Prima la gestione era dell’ordine Mauriziano e la situazione era anche peggio. Si, supermercati ce ne sono, anche le linee dei pullman, un campo da bocce per ultra settantenni, ma per il resto non c’è nulla. 3. Vengo spesso a piedi, un paio di volte a settimana per passeggiare, di solito ci sto un’oretta.
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4. È tenuto abbastanza bene, però siamo in uno spazio che non si può nemmeno definire parco, si tratta più, come dice il nome, di un boschetto adatto per ospitare fauna e una maggiore diversità di flora. 5. Qualche campetto da calcio per i ragazzi, qualche attività di gruppo. 6. N.r. * INTERVISTA #5 1. Sono pensionato e vivo qui da 50 anni 2. È un quartiere dormitorio, non vi è organizzazione, manca il servizio di vigilanza che avveniva da parte dei volontari, che però attualmente non sono più presenti in quanto cadendo la giunta non vi è più interesse. Si, c’è un centro di aggregazione per gli anziani, le linee autobus di collegamento ci sono, manca però qualcosa per i giovani. 3. Non vado mai al parco perchè un giorno che portai il cane me lo hanno avvelenato. Quando giravo per il parco, era tenuto ancora decentemente, ultimamente è proprio decaduto. Gente sbandata che bivacca nel parco. 4. Al fine di prendere qualche voto in più nelle elezioni hanno attrezzato la zona con barbacue che però vengono frequentati solo da stranieri. Paghiamo le tasse per mantenere la pulizia del parco per persone che non sono nemmeno del posto. 5. Innanzitutto la vigilanza, che si occupino non solo di fare le multe alle persone che non tengono i cani al guinzaglio, ma soprattutto per controllare le persone (drogati e alcolizzati) che la sera si recano nel parco. 6. Non penso sia utile inserire all’interno giochi in quanto verrebbe distrutti nel giro di poco tempo. INTERVISTA #6 1. Non sono nato qui, vivo a Torino 2. Penso che sia un bel posto da trascorrere un po’ di tempo della giornata, ci sono i servizi indispensabili. Si ma ad esempio per accedere al parco dalla
zona di Torino, vi è solo questo ponte che risulta essere un passaggio stretto e obbligato. 3. Quasi tutti i giorni almeno un’ora per portare il cane. 4. È abbastanza ben tenuto, per quelle che sono le mie abitudini, mi dispiace che abbiano riempito di barbecue la zona, richiama troppa gente, sopratutto nel week-end. 5. Per me l’importante è che abbiano sistemato l’area cani, era tutto quello di cui avevo bisogno. 6. Si, sicuramente aree giochi, che non sono presenti. INTERVISTA #7 1. Si, vivo qui dal ‘68 2. Da quando hanno comprato questo boschetto si vive bene, verde ce n’è, è 40 anni che mi alleno qua, da quando sono arrivata ed è 36 anni che faccio le gare. Una volta c’era l’erba alta dappertutto, ora l’hanno messo un po’ a posto. 3. Ogni giorno trascorro due o tre ore al giorno anche due volte al giorno, una volta facevo anche 20-30 km al giorno, da un anno a questa parte un po’ meno. 4. Positivo è sicuramente il verde, in più c’é l’area cani e ci si trova con chi si allena per le corse, al pomeriggio è frequentato anche da famiglie con bambini. Il comune pulisce abbastanza bene. Negativo è che ci sono tanti extracomunitari, lasciano un sacco di sporcizia, sopratutto nell’area picnic, nell’area nuova. 5. No, ci sono tanti animali, hanno aggiunto alberi per le api dove producono il miele. Ecco forse i cani sarebbero da tenere al guinzaglio, a volte mi sono venuti addosso. Adesso è abbastanza tranquillo il parco, non c’è più gente che si droga, 20-30 anni fa c’erano, ma non davano fastidio, in più due o tre volte al giorno girava la macchina dei vigili. 6. Magari qualche parco giochi. INTERVISTA #8 1. Vivo qua, ma lavoro ad Alpignano. 2. Mi trovo bene nel quartiere, ma non lo vivo mol-
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to, vado via al mattino e torno a casa la sera. 3. Tre volte a settimana, due ore ogni volta per portare a passeggio i cani. 4. Credo che una cosa di cui bisognerebbe curarsi un po’ di più e il tagliare l’erba, per il resto è abbassa curato. 5. Adesso che hanno messo le tre aree cani per me è perfetto. 6. Magari un parco giochi per bambini che sicuramente manca. INTERVISTA #9 1. Vivo qua da da 60 anni. 2. Il quartiere è migliorato rispetto a qualche anno fa, però non è dei migliori, ogni tanto fanno qualche retata. Sei mesi fa ne hanno messi dentro parecchi per droga. In ogni caso è il quartiere è ben servito, c’è il carrefur, l’A.S.L., da poco hanno aperto la Lidl, c’è l’ingresso della tangenziale a due passi, c’è la linea del bus 39. 3. Vengo ogni giorno, quattro o cinque volte, o io o mia moglie, per portare il cane, lo lascio spesso libero, ma ci sono anche le persone che a volte fanno i loro bisogni. 4. Negative: un po’ di anni fa c’erano tantissimi drogati che venivano qua con moto macchine, anche da Asti, Cuneo, siringhe piantate dappertutto, per terra e persino sugli alberi. Nel weekend vengono tutti con le macchine e si mettono nei vialetti privati anche in divieto di sosta e lasciano le auto anche sulla pista ciclabile. Inoltre c’è un po’ di delinquenza, erano state messe delle fontane dell’acqua, i classici “toretti”, quelli verdi e sono stati portati via. quando abbiamo fatto i campi da bocce, avevamo messo dei giochi per bambini ma sono stati spaccati tutti, poi rimossi. La nuova area picnic nel weekend e nei giorni di sole, specialmente, viene sfruttata tantissimo, sopratutto da extracomunitari. È stata costruita da un mese, perché noi che viviamo nelle case qua intorno
ci lamentavamo perché il fumo arrivava e portava la puzza sulla biancheria stesa. Positive: il verde fa piacere a tutti. Ci sono molte più persone che lo frequentano, una volta quando era del mauriziano era una giungla. Adesso ci sono anche i volontari tutti i giorni, solo questa mattina sono chiusi. Il parco viene controllato, pochi giorni fa sono venuti due ragazzi che hanno contrassegnato tutte le piante con dei segni, per le potature, per l’abbattimento. Diciamo che alle porte di Torino c’è tutto, un parco che è uno dei più grandi della cintura di Torino. Tutti i pomeriggi anche da Torino si ritrovano per giocare a bocce. In cinque abbiamo costruito i campi. Ogni tanto c’è la macchina dei vigili che gira, ci sono un po’ più di controlli e fanno anche da deterrente. 5. Qua vicino c’è il centro sociale-centro anziani, ma non c’è uno spazio sufficiente, ci si alterna con le attività, a volte i pensionati si ritrovano per giocare a carte, ma la sala è occupata e si devono spostare. 6. Vengono già diverse donne con i bambini. INTERVISTA #10 1. Vivo qui da 40 anni. 2. Il quartiere in genere va abbastanza bene, nel boschetto manca qualcosa, in generale per i giovani non ci sono cinema, sale dove potersi ritrovare. Non ci sono pullman che collegano, ad esempio, Nichelino con il 45° parallelo. 3. Qualche volta per passare il tempo. 4. C’è tanta delinquenza, e pochi spazi per i giovani. La domenica è pieno di stranieri che vengono e fanno quello che vogliono e nessuno li controlla. Rispetto a tanti anni fa è migliorato moltissimo, una volta è era una sterpaglia, però è inutile fare e poi abbandonare. 5. Non ci sono attratività per i giovani, non c’è nulla per loro! Magari degli spazi per i giochi ludici. 6. No, anche perché le famiglie non si avvicinano,
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hanno cambiato i barbecue tante volte perché li rompono. INTERVISTA #11 1. Viviamo qua da 10 anni 2. È un bel quartiere, i sevizi di base ci sono, supermercati, l’A.Sl.. e le scuole. Per noi va bene, i bambini vanno a scuola al mattino e poi noi ci spostiamo per lavorare. 3. A volte nel pomeriggio dopo la scuola porto i bambini, per svagarsi un po’ nel verde, ma non spesso perchè non ci sono tante altre famiglie e ci sono parchi attrezzati non lontani. Ci stiamo mezz’oretta. 4. Non ci sono aree per far giocare i bambini, e non tagliano spesso l’erba, quando è alta non mi piace venire, si è costretti a stare nei vialetti. Il parco è bello se si può stare nell’erba. Una cosa positiva è che il parco è bello grande, un polmone pulito. 5. Mi piacerebbe ci fosse qualcosa per i bambini. 6. Magari un baretto per i gelati, anche la casetta che c’è addesso non so a che serve, magari si può mettere lì. 7. È una proposta interessante, la nuova area con il parcheggio e il bar potrebbe funzionare molto bene, bella anche l’idea di raggiungere il fiume. 8. Sicuramente l’area giochi per i bambini. INTERVISTA #12 1. No, vivo a Torino, da sempre. 2. Mi trovo bene. 3. Ci troviamo quasi tutti i pomeriggi della settimana a giocare a bocce, per stare un po’ in compagnia e passare del tempo; sa sono solo, almeno qua ci ritroviamo. 4. A me va bene così, sicuaramente è migliorato, prima venivano a drogarsi. In ogni caso potrebbero tagliare l’erba più spesso. Una cosa positiva è il campo da bocce, a me basta. 5. No no va bene, forse un po’ più di controlli, vengono spesso extracomunitari e quando grigliano
lasciano molto sporco. 6. Forse dei giochi per i bambini o magari si potrebbero aggiustare le porte del campo da calcio. 7. Non sono molto pratico, ma gli orti sono una bella idea, è come essere in campagna ma vicino a casa. 8. A me va bene qua il campo da bocce. INERVISTA #13 1. Vivo qua vicino, nelle case qua dietro, da 20 anni. 2. È un quartiere dove vivono persone che per lo più vanno via al mattino, portano i bambini a scuola e tornano alla sera. A me va bene lavoro part time e se devo fare delle commissioni non mi devo allontanare più di tanto. 3. Porto il cane tutti i giorni, tre volte almeno, l’area cani è comodissima, sto circa mezz’oretta. 4. Secondo me è un bel posto, c’è tantissimo verde, non tutti lo apprezzano, non capiscono cosa c’entri un ‘bosco abbandonato’ in mezzo alla città, ma a parer mio è importantissimo, sicuramente è un punto di respiro per la città e chi vive in città. Tutti dovrebbero dedicare del tempo al parco. Un aspetto positivo è sicuramente l’area cani che sfrutto tanto. Di negativo direi lo sporco che lasciano il sabato e la domenica, dopo le grigliate, oltrettutto hanno fatto un’area nuova e invece si mettono là in fondo e fanno il fuoco per terra e poi non si curano di cosa lasciano lì. 5/6. Si potrebbero incentivare le famiglie a venire di più, magari giochi per giovani o campi da gioco. 7. Bello, bravi, mi piacciono gli orti e l’area per lo sport. Gli orti si, potrebbero essere molto utili. 8. Sicuramente continuerò a sfruttare l’area cani, ma anche coltivare un orto potrebbe essere interessante. Inoltre anche raggiungere il fiume è bello, posso portare il cane d’estate a fare il bagno. INTERVISTA #14 1. Si, vivo qua nel quartiere
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2. N.r. * 3. Vengo qualche volta di pomeriggio a settimana con i miei amici, ci troviamo per giocare a calcio. 4. Non saprei, potrebbero tagliare di più l’erba e sistemare le porte dei campi. 5. Per me basterebbe sistemassero i campi da calcio per venire a giocare. 6. Mancano solo dei giochi per bambini. 7. Se ci fosse una nuova zona con i campi sportivi nuovi e un chiosco lo sfrutterei molto. 8. Come sopra. INTERVISTA #15 1. Si viviamo qua nel quartiere da 23 anni. 2. Mi sembra una zona molto ben fornita di servizi, c’è il supermercato, l’A.S.L. e le scuole, a noi va molto bene. 3. Qualche pomeriggio dopo la scula porto i bambini al parco, ma vengo tutti i giorni per portare il cane. 4. È tenuto abbastanza bene, mi dispiace non ci siano aree gioco per bambini. Invece, secondo me, è positivo il fatto che sia molto alberato, proprio un bosco, al mattino passeggio in quell’area e mi piace molto. Un altro aspetto positivo sicuramente è il fatto che hanno sistemato l’area cani, e visto che è stata suddivisa in tre aree si può fare anche addestramento occupando singolarmente un’area. 5. Potrebbe esserci più sorveglianza, il week-end risulta spesso sporco il parco, dopo che fanno la grigliata lasciano tutto lì senza preoccuparsi minimamente. Forse l’associazione di volontariato potrebbe essere più presente. 6. L’unica cosa, penso si possano mettere dei giochi per i più piccoli. 7. Sono sicuramente delle ottime idee, è molto interesante l’area con gli orti e la possibilità di potersi avvicinarsi al fiume. Inoltre, a parer mio, è molto funzionale creare un nuovo grande accesso al parco, così attrezzato sopratutto.
8. Porterei sicuramente i bambini a giocare e vicino al fiume. INTERVISTA #16 1. No, sono di Torino sono nato li. 2. Si ci sono abbastanza servizi; riesco a muovermi agevolmente con i mezzi per andare a lavorare, in più ci sono i supermercati. 3. Vengo tutti i giorni al pomeriggio per allenarmi, corro un po’ tra i parchi qua nella zona. Corro circa per un’oretta. 4. Mi piace molto correre nella parte vicino al fiume, anche se più boscosa, non risulta un problema, anzi la trovo più piacevole, almeno si stacca un po’ dalla solita aria di città. Inoltre, proprio perchè è stata lasciata naturale, risulta essere un filtro dalla città anche per i rumori. 5. A me va bene così, non lo sfrutto per altre attività. 6. Non so bene com’è attrezzato ora, corro solo in quest’area boscata, so che è che molto grande ma nn ci sono mai andato effetttivamente. 7/8. Idee interessanti, potrei sfruttare l’area sport con gli amici, potremmo andare a giocare qualche sera. INTERVISTA #17 1. Si ma sono studente, non lavoro. 2. Il quartiere mi pare ben servito, con i mezzi pubblici vado a scuola e raggiungo facilmente Torino. 3. Vengo al parco una volta a settimana in quanto vicino ci abitano i miei nonni; quando vengo facciamo una passeggiata. 4. Penso che il parco attualmene abbia un buon potenziale ma che non venga realmente sfruttato, non vi è una particolare cura generale del verde e le attrezzature sportive sono lasciate abbandonate. L’unica cosa positiva è la presenza dei barbecue. 5. Personalmete penserei a installare delle telecamere di sorveglianza sopratutto in corrispondenza del parcheggio interno, in quanto più volte ho
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sentito lamentele riguardo a furti. 6. Opterei per la sistemazione dei campetti in modo da incentivare i genitori a portare i bambini. 7. Di questo progetto trovo molto interessante il collegamento tramite la nuova passerella per raggiungere l’altro parco, al di là del fiume, o per raggiungere il fiume stesso. Inoltre la nuova sistemazione dei barbecue vicino al parcheggio è un buon modo per mantere viva quella zona. 8. Sicuramente potrei venire il week-end con i miei amici a fare le grigliate o a giocare nei nuovi campi. *N.r. - domanda non risposta