Portfolio

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DOMENICA POLVERINI PORTFOLIO 1



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INDICE

REMAKING PITTSBURGH URBAN MANUFACTURING

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GEOMETRIE

BOSCHETTO

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ABBEY’S BEAR

DOUBLE HOUSE

MUSICAL CONNECTION


REMAKING PITTSBURGH URBAN MANUFACTURING

North Side, Pittsburgh (USA) 2017/2018 Tesi finale (Laurea Specialistica Architettura Per il Progetto Sostenibile) Relatore: Roberta Ingaramo

ReMaking Pittsburgh, Urban Manufacturing rappresenta un’indagine complessiva sul rapporto degli spazi di produzione con il contesto urbano della città americana, in particolare quello di Pittsburgh, indagandone i caratteri in relazione a più ambiti, sociale, economico, e produttivo. Partendo inizialmente dallo studio del contesto in cui si propone una soluzione di riuso di mixed-use building, si analizza l’evoluzione storica della manifattura dal punto di vista spaziale di layout architettonici, e dal punto di vista storico nel rapporto con la città, sottolineando le diverse fasi storiche che l’hanno caratterizzata e contraddistinta: dai processi di suburbanizzazione che

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a partire dal Dopoguerra hanno determinato grandi migrazioni verso i suburbs, facendo nascere il cosiddetto American Dream, e al conseguente abbandono delle città, che a loro volta, hanno affrontato fenomeni di degrado sociale e dismissione di quegli edifici che un tempo ospitavano fiorenti manifatture. Questo rappresenta il contesto della città post-industriale americana, che in tutti questi decenni ha cercato di affrontare il problema della vacancy attraverso dibattiti che hanno posto le basi per il riuso di edifici dismessi nelle aree urbane e rigenerazione di intere aree contaminate, auspicando un fenomeno di back-to-the-city, ovvero di ritorno della classe creativa nelle città. Occorre dunque chiedersi


perchè è importante il ritorno della manifattura in città per sostenere una crescita economica rilevante? Come avviene questo ritorno? Che implicazione ha sugli aspetti che determinano la città? Da una parte, la città è motore di innovazione, dall’altra è sfondo di ineguaglianza e divisioni, principalmente dovute a fenomeni di gentrificazione generati dal ritorno della classe creativa nelle città. In questo ecosistema complesso e in continua mutazione, diventa di primaria importanza per l’architetto ripensare gli spazi della città dismessi o abbandonati per creare nuove opportunità per la comunità, nuove opportunità lavorative e favorire il ritorno di un nuovo modello produttivo flessibile, sostenibile e di piccole dimensioni che si inserisca a pieno in un contesto urbano dinamico in una ricercata simbiosi e integrazione con i caratteri che la costituiscono: il sistema live-work e spazi urbani ricreativi (play spaces, civic common space, parks, public plaza, Complete Streets). La città fa da sfondo all’innovazione ed è diventata nell’ultimo decennio lo scenario di spazi produttivi legati al mondo digitalizzato e alla cultura del “fare”: i maker spaces.

La nascita del Movimento Makers, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione determinando un nuovo modello all’interno del sistema produttivo americano grazie a spazi di lavoro condivisi, flessibili e misti che hanno democratizzato gli strumenti di prototipazione, permettendo a chiunque abbia un’idea di poterla trasformare in qualcosa di reale, attraverso la rinnovata cultura del “saper fare”, o strategie di upskilling di giovani in difficoltà, permettendo una migliore inclusione del lavoro e sistemi innovativi di insegnamento (Innovative Learning Space). Analizzandone i paradigmi tipologici e gli esiti a distanza di un decennio dalla sua affermazione nel contesto americano, è evidente che abbia dimostrato di avere il potenziale per incentivare la crescita, coinvolgere i cittadini in tale crescita, ma allo stesso tempo, è altrettanto chiaro che sia ancora un argomento in continuo divenire che cerca nuovi modi di affermazione, anche a partire dai fallimenti, come nel caso recente della chiusura di Techshop, che ne mettono in luce la complessità nell’ identificare del tutto il fenomeno.

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MASTERPLAN1

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community space

complete street

PROGETTO spazio pubblico rialzato

riuso per manifattura urbana

riuso adattivo per usi alternativi transitional space parking/market complete street productive landscape-farming addizione: abitazioni loft

nuova costruzione per mixed-use nuova costruzione per mixed-use

green infrastructure

community space-Plaza

community garden space addizione: 2/3 bedrooms apt.

urban garden

pic-nic area, park space

parco attrezzato

nuova costruzione per mixed-use nuova costruzione per mixed-use

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MASTERPLAN2

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Reclaim Riverfront

Reclaim River Trail

Nuova costruzione- residenze con vista sul fiume

public plaza nuova fermata T-rail

I-65 Boulevard

addizione

addizione: abitazioni loft

community space addizione: abitazioni loft

Manchester residential area

public green space/playground

nuova costruzione: definire maggiormente il prospetto stradale

urban garden

parco attrezzato Manchester residential area

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PROPOSTA PROGETTUALE DELL’EDIFICIO

10

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10

20m


Piano terra

Piano primo

Manifattura Galleria Artisti Commerciale

Piano secondo workshop manuale aperto

ufficio

aula studio

meeting room lounge

Piano terzo

lavorazione manuale cucina

studio per artisti

aula workshop chiuso/ semi-chiuso

spazio di lettura/ consultazione

0

5

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20m

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Piano quarto

Piano quinto appartamenti

area comune

training room 3d printing lasercut

spazio assemblaggio

Micro 1 Micro 2

palestra

woodshop 2bed/1bath 2bed/2bath

metalshop

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2bed/1bath

2bed/2bath

Micro 2

Micro 1

1.Kitchen 2.Living room 3.Bathroom 4.Bedroom1 5.Bedroom2

1.Kitchen 2.Living room 3.Bathroom 4.Bedroom1 5.Bedroom2

1.Kitchen 2.Living room/bedroom 3.Bathroom

1.Kitchen 2.Living room/bedroom 3.Bathroom

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x2

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x1

x1


Esploso assonometrico

L’esploso mostra lo scomponimento delle addizioni aggiunte sul tetto dei nuovi loft live-work con struttura in acciaio e rivestimento in lamiera metallica. Si contrappone alla muratura in mattoni e struttura in cls armato dell’edificio esistente sottostante.

Piano sesto

spazio comune esterno

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20 m aperture sul tetto

loft live/work copertura

aperture

rivestimento

struttura di distribuzione al chiuso

piano del tetto esistente

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20m

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live/work loft

live/work loft

living

living

metal workshop

wood workshop

classroom/training room

office

open manual workshop

open manual workshop

exhibition space

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gym

flexible assembling area

artist studio

open flexible working space

community space/ lounge

storage

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GEOMETRIE

Campus Einaudi, Torino 2016/2017 Progetto accademico Professori: Massimo Crotti, Claudio Germak, Arianna Astolfi, Valerio Lo Verso

CAMPUS EINAUDI: DA SPAZIO A LUOGO Il Campus Einaudi è un’architettura di notevole impatto visivo ed è considerato uno degli edifici universitari più belli al mondo. Tuttavia, il sistema dello spazio aperto rimane ancora poco chiaro e definito. I nuovi percorsi e attraversamenti del Campus, nati in seguito al progressivo mutamento della geografia urbana, sociale, ed economica di questa parte di città, hanno instaurato un forte legame con il contesto urbano circostante risultato di interventi puntuali. Seguendo un’attenta analisi della situazione attuale, un approccio generale che regolarizza gli spazi e

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connette gli interventi puntuali è la soluzione per dare risposta a questioni prioritarie: - ridefinire gli ingressi ed i confini dell’università, al momento poco chiari, creando un ampio asse unitario, chiamato “Spina”; - riorganizzare il sistema di accessibilità promuovendo la mobilità sostenibile in una visione più ampia considerando la creazione della Linea 2 della Metropolitana di Torino (Variante 200); - rafforzare l’asse del fiume Dora per il suo potenziale di fruizione con il CLE, per il collegamento con il Parco Colletta ed il fiume Po;


Accesso attuale

Assonometria monometrica 10 m

Inside the Campus Giardini pubblici V. Pozzo

Study room

ITALGAS

Accesso principale

Palazzina Einaudi

Bike parking Study room na

oD

or

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Spi

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Spin

ng

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Via

le

M

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Fiume Dora

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Viale Mai

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20m

Viale Mai-dettagli costruttivi

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3m


PROPOSTA PER VIALE MAI

1. Cemento polimerico 2. Lastra cemento bocciardato 3. Ghiaia resinata LEVOCELL 4. Strato di allettamento 5. Massetto CLS armato

6. Strato drenante 7. Cls percolante 8. Aggregato drenante fine 9. Aggregato drenante grossolano 10. Geotessuto

11. Profili di confinamento in alluminio 12. Pavimentazione levocell 13. Grigliato elettroforgiato ORSOGRID a maglia 15x76 mm. Piastra portante alta 40 mm e spessa 4 mm

14. Grigliato elettroforgiato ORSOGRID a maglia 15x76 mm. Piastra portante alta 20 mm e spessa 4 mm

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Lungofiume

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0

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20m


PROPOSTA PER IL LUNGOFIUME 23


BOSCHETTO

Nichelino, Parco Boschetto (Torino) 2015/2016 Progetto accademico Professori: Angelo Sampieri, Silvia Crivello

Il MURO: UN MARGINE DENSO E PROBLEMATICO Il bosco in città è un problema oltre che una ricchezza perché crea più conflitti che condivisioni. Secondo la tradizione, è il drago che San Giorgio combatte e vince. Per abitarlo, è necessario domarlo. Il Parco Boschetto, situato a nord di Nichelino vicino al fiume Sangone, denuncia problemi e solleva interrogativi. Dalle analisi, infatti, risulta essere un parco separato dal contesto: esso per sua natura non dialoga con la realtà attorno, da cui è diviso tramite una barriera, che può essere definita come un’azione di protezione nei confronti di un luogo percepito insicuro. La sua forma di cala marina, con una parte boschiva verso il fiume, suggerisce un confronto con il concetto di “spiaggia”, dove il mare sarebbe

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rappresentato dal bosco. Le strategie messe in atto, con l’obiettivo di preservare la ricchezza del parco migliorando il suo rapporto con la città, includono: - il design degli spazi adiacenti al muro come mediazione tra il bosco (il mare) e gli edifici; - il potenziamento e riorganizzazione delle vocazioni esistenti; - interventi in grado di offrire attrezzature per le attività più frequenti ma senza spazi a loro dedicati; Ci sono caratteristiche che possono essere lette da sole, ma allo stesso tempo, se sovrapposte, costituiscono un unico sistema organizzato: i moli e gli “antimoli”, gli approdi e le attrezzature.


Torino Sud 0

500

Parco Cavalieri di Vittorio Veneto 1250m

Parco Di Vittorio

Fiume Po

Parco Colonnetti Parco Piemonte

Parco Delle Vallere Parco Boschetto

Parco Sangone

Fiume Sa

ngone

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Rilievo del muro esistente che circonda il Parco Boschetto 0

Muri e muretti in cemento Affacci diretti di case e capannoni Rete metallica Muretto piĂš rete o siepe Muro di laterizio Altre recinzioni private Barriere verdi

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50 m


Planimetria di progetto 0

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1000 m

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0

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1000 m

MOLI

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1000 m

ATTREZZATURE

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1000 m

APPRODI

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ABBEY’S BEAR

Staffarda, Cuneo 2015/2016 Progetto accademico Professori: Carla Bartolozzi, Marco Roggero, Cristina Boido

DA CASEIFICIO A BREWPUB L’area di studio è il complesso dell’abbazia cistercense di Santa Maria di Staffarda, un complesso che mantiene la sua unicità nella struttura religiosa e agricola medievale, che si trova vicino alla piccola città di Saluzzo, che fa parte di Cuneo. I temi affrontati in questo atelier hanno riguardato la conservazione e la valorizzazione del borgo rurale annesso all’abbazia, con particolare attenzione al caseificio dismesso, oggetto di approfondimento nel corso dei mesi. Il lavoro svolto ha previsto una fase primaria di indagine storica sulle trasformazioni subite dal borgo rurale, rilievo architettonico dello stato attuale e successiva mappatura degli elementi

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costruttivi e relativi materiali, che ha denotato un livello di decadimento e deterioramento notevole. Lo studio dei materiali e dei degradi ha aiutato a conoscere meglio le caratteristiche dell’edificio e definire la strategia di progetto con l’obiettivo di creare iniziative legate alla promozione di un turismo culturale sostenibile. Ispirato a “C’è Fermento”, un festival annuale di birra e cibo nella regione di Saluzzo, il caseificio diventa un brewpub dove le persone possono acquistare birre o semplicemente divertirsi rispettando l’abbazia. Grazie alla corte interna , eventi estivi ed altri tipi di spettacolo possono aver luogo.


Legenda Area filtro Area agricolo produttiva caseificio

Complesso abbazia

Area d’intervento complessiva

caseificio

abbazia

B

A

AREA TURISTICO-RICETTIVA Staffarda in bike 0 10 20m

Percorsi A e B Percorso ciclabile 0

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20m

Produzione birra Vendita e degustazione birra Alloggi scolaresche Info Point Fattoria didattica/ Agrigelateria Residenza

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DA CASEIFICIO A BREWPUB 34


Sezione trasversale

Piano terra

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10m

Sezione longitudinale

Piano primo

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Corte interna

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Vista interna notturna del piano superiore

Vista interna notturna del piano inferiore, locale d’ingresso principale

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DOUBLE HOUSE

Torino 2013/2014 Progetto accademico Professori: Alessandro Armando, Michela Rosso

HOUSING DIALOGUES: PROGETTARE UNA RESIDENZA Il progetto accademico consiste in uno studio di diverse tipologie residenziali agli esordi del mio percorso universitario. Si concentra sulle diverse dimensioni del progetto architettonico: usi e valori, distribuzione, forma strutturale, tecnologia, rapporti con morfologia e linguaggi urbani. Double House è una proposta di intervento nella parte nord-ovest di Torino. Il progetto riguarda la forma gotica del lotto ed altri aspetti: - accanto al lotto gotico, ci sono edifici esistenti con

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una fila di finestre che la fronteggiano; - al piano terra del lotto, un edificio esistente funziona come base di Double House ; Ispirato alla Double House di MVRDV Studio, il progetto ha dato vita a due volumi abitativi interconnessi di quattro piani, ciascuno con una funzione diversa. Per unire le viste della strada con un facile accesso ad esso, e permettere l’entrata della luce naturale in entrambi gli appartamenti, la distribuzione si trova nel centro.


Esploso assonometrico

Modellino fisico

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MUSICAL CONNECTION

Cartagena de Indias, Colombia, 2017 Workshop

CARTAGENA: TRA ACQUA E PIETRA Cartagena è una città culturalmente e musicalmente ricca. Camminando per la città, la musica sembra unire ciò che appare diviso, e sembra colpirti nel modo più spettacolare ed edificante possibile in qualsiasi fase della giornata. Il progetto è un grande palcoscenico e una piazza pubblica con diverse attività, che collega la città esterna alla città murata per spettacoli grandi o piccoli. La piazza si trova sul sito del vecchio Half Moon Bridge. Il ponte è attualmente solo un frammento dell’originale e la proposta è di rinnovarlo e riportarlo al suo antico splendore, giocando letteralmente sull’idea di acqua e pietra, rendendolo luogo di scambio culturale e sociale, e demandando al ponte rialzato più recente l’attuale traffico veicolare.

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0

5

10 m


ponte recente per traffico veicolare

ponte vecchio

passerelle aggiunte

Assonometria isometrica 0

5

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20m

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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domenica.polverini@yahoo.it


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