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Ricordo di Piero Angela, di Francesco D’Episcopo, pag
by Domenico
Ricordo di
PIERO ANGELA
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di Francesco Depiscopo
PIERO Angela, da giornalista di lungo corso, non si è mai sottratto alle interviste, favorito da un carattere comunicativamente empatico, che amava il rapporto con il pubblico, con la gente, soprattutto con i giovani, ai quali sentiva di dover lasciare una lezione e missione di vita, che rispecchiasse in qualche modo la sua vita.
Anche a me è capitato di intervistarlo a lungo, come era capitato con altri autorevoli esponenti della cultura del nostro tempo, nei fascinosi giardini dell’Hotel Murat di Positano, all’interno dell’annuale rassegna “Mare, sole e cultura”. Quando si intervista un personaggio e si trascorre più di un’ora con lui, è come se si creasse un rapporto di reciproca, intelligente complicità, che raggiunge i migliori risultati, quando l’intervistato è una persona colta e umanamente disponibile.
Piero Angela era così: torinese, elegante e distinto, in una sola parola, signorile, si offriva ad ogni domanda con umiltà e serietà. Eravamo noi due soli, a fianco a fianco, dinanzi a un folto pubblico, partecipe e attento, formato anche da giovani di varie scolaresche, secondo la consuetudine della rassegna.
Le domande furono molte e abbracciarono gli argomenti più vari, tra questi, se ben ricordo, la sua entusiastica conversione alla comunicazione scientifica, che nacque, a suo dire, non solo da un interesse di tipo tecnologico, ma da un’esigenza più profonda: quella di cogliere il senso e il valore della presenza dell’uomo nello spazio che lo circonda. Ebbi l’impressione, spero fondata, che Angela fosse affascinato dal mistero e dalla segreta armonia che in esso si celava e si cela. Non a caso, ebbe a confidare, amava la musica ed era orgoglioso di potersi abbandonare al piacere del pianoforte per composizioni e divagazioni di carattere jazzistico. Era, questo, un aspetto della sua personalità, del quale godeva, con il suo sorriso contenuto e sereno. Ebbi, in tal modo, ancora più forte l’impressione che nel suo temperamento si racchiudesse una vocazione artistica, creativa, che lo predisponeva a trattare, con una comunicativa lucida e passionale, argomenti certamente scientifici, ma che non escludevano domande più intime e intense sul destino dell’uomo e dell’universo. Insomma, arte e scienza si alleavano nell’offrire una visione, non asettica o settaria, ma complessivamente multidisciplinare, della vita, dei suoi misteri, della cultura, delle sue evidenze.
Non potei fare a meno di rivolgergli domande più personali su sua moglie, suo figlio, che molto amava. E mi permisi su quest’ultimo di chiedergli se avesse seguito il suo esempio, perché favorito da particolari circostanze. La risposta, ricordo, fu nettamente e felicemente negativa: Alberto, da sempre, sin dalla tenera età aveva mostrato una naturale attrazione per il mondo scientifico e mi portò vari esempi. “Buon sangue non mente”, pensai e comunicai questo ra-
pido pensiero al numeroso pubblico, che applaudì fortemente.
Potrei aggiungere altro ma preferisco fermarmi qui nel rispetto e nel ricordo di un signore di altri tempi, che annunciava e profetizzava i nuovi tempi soprattutto a giovani, come suo figlio, disposti a cogliere il suo messaggio e testamento.
Francesco D’Episcopo
In libreria, ma può essere acquistato anche su internet:
“I due poli principali della raffigurazione artistica di Antonio Tripodi sono rappresentati dall’Uomo e dal Mondo degli animali. Il libro si avvale di un’ampia e curata presentazione e analisi critica dell’opera condotta dallo scrittore e critico Domenico Defelice ed integrata anche da un’intervista condotta sempre da Defelice al Maestro…” Da Vernice, n. 60, gennaio 2022
GARES
À toutes les gares de la vie les mères pleurent ou rient elles rient alors que coulent les larmes d’un revers de la main elles effacent le non dit elles sourient les portes se ferment son plus jeune aussi part avec ses armes
Irène Clara
Francia
VOGLIA D’AMARE
Voglia d’amare mi serpeggia e, prima che avvenga, un palpito mi sovrasta in ribelle distonia.
Sono eterno fanciullo con scudo di verso: m’ammanto, l’abbraccio, e mai sguscerò via dalla svelata sintonia.
Graziano Giudetti
Da: Profondo Jonio, Il Croco/Pomezia-Notizie, 1996
AALLELUIA! AALELUIA! ALLELUUIAAA!
24/8/2022 Tajani, da vecchio trombone, giura che il Centrodestra governerà per i prossimi trenta anni. Alleluia! Alleluia! Intanto, Dio sa se vincerà il 25 settembre e, poi, sarà un avvenimento se potrà governare indisturbato per l’intera legislatura, sia per le divisioni interne, esiaperché la Sinistra non se ne starà con le mani in mano e sarà capace di aizzare la piazzaricorrendo al fantasma del fascismo.