PIAZZE d'ITALIA vol II

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M I L A N O

P I A Z Z A

D U O M O

Piazza del Duomo è la piazza principale di Milano, suo vero e proprio centro geometrico e commerciale da oltre sette secoli. È il centro vitale della città, punto d'incontro dei milanesi per celebrare importanti eventi. La piazza è ampia e di forma rettangolare, con gli edifici disposti in funzione del Duomo che chiude la prospettiva di sfondo della piazza. Dominata dall'imponente fronte gotica del Duomo, e decorata al centro dal Monumento Equestre a Vittorio Emanuele II, la piazza è circondata da svariate architetture di periodi diversi: sorge di fronte alla mole del Duomo Palazzo Carminati, mentre ai lati maggiori della piazza si contrappongono simmetrici i Portici Meridionali e Settentrionali. In particolare questi ultimi danno accesso alla Galleria Vittorio Emanuele II.Dall'Arengo alla piazza del Duomo La nascita della piazza si può far risalire a Azzone Visconti, il quale allo scopo di creare uno spazio utile alle attività mercantili, da affiancare alle nutrita serie di botteghe che circondavano Santa Tecla, fece creare piazza dell'Arengo tra le basiliche di S. Maria Maggiore e Santa Tecla. La Demolizione della Nel 1458 con la benedizione di Papa Pio II, in seguito ad una bolla papale del 11 novembre, Francesco Sforza e la Fabbrica del Duomo ottengono il permesso per demolire la basilica di S. Tecla per creare una grande piazza degna del Duomo. Nel febbraio del 1477 Bona di Savoia accordò la piazza alla Fabbrica del Duomo.La piazza deve la sua fisionomia attuale alle ristrutturazioni fatte eseguire dall'architetto Giuseppe Mengoni che nel periodo compreso tra il 1865-1873 fece allargare notevolmente il precedente sagrato della cattedrale cittadina.. Dopo alcune modifiche al progetto, approvate nel 1864, il 7 marzo 1865 Vittorio Emanuele II porrà la prima pietra della Galleria, che verrà realizzata in soli tre anni. Nel 1928 l'architetto Portaluppi realizzò il nuovo sagrato e la pavimentazione della piazza. Nel 1936, nel luogo in cui dovevano sorgere i due archi di trionfo, viene realizzato il palazzo dell'Arengario, rivestito col marmo rosa di Candoglia, lo stesso con cui e' costruito il Duomo, con bassorilievi scolpiti ed usato da Mussolini come luogo da cui affacciarsi per arringare la folla durante i suoi discorsi pubblici milanesi.





PERUGIA PIAZZA IV NOVEMBRE Piazza IV Novembre è più di un semplice centro urbano,è un meccanismo centripeto e centrifugo in un vano spaziale relativamente semplice.Tali proprietà panoramiche sono date essenzialmente dai dislivelli accentuati, i quali contribuiscono ad aprire a ventaglio le diverse visuali senza mai perdere di vista i punti focali della composizione d'insieme.Le volumetrie stesse degli edifici maggiori, palazzo dei Priori e Cattedrale, la fontana, le cortine parietali degli edifici minori si compongono in un serrato gioco volumetrico che mai si chiude, ma sempre accentua e scandisce gli scorci visuali. Nel corso degli anni si sono susseguiti numerosi interventi di restauro della piazza e degli edifici che si affacciano su di essa. Le caratteristiche degli edifici principali che si affacciano su piazza IV Novembre creano una cornice di uniformità stilistica, ciononostante necessitano di una trattazione particolare di seguito esplicitata. la Fontana Maggiore fu realizzata nel 1277, sotto il controllo di Frà Bevignate, mentre l'abbellimento della stessa fu affidato a Giovanni e Nicola Pisano.I primi lavori per la realizzazione dellaCattedrale di San Lorenzo risalgono al 1300, sotto il controllo di Fra Bevignate, ma verrà dato alla struttura l’aspetto che conserva tutt’oggi solamente nel XV secolo. Lungo il lato sud della chiesa è situata la Loggia di Braccio Fortebracci, la cui costruzione risale al 1423, un'opera di Fioravante Fioravanti da Bologna. il fatto che il comune ha estinto il debito pubblico. Piazza IV Novembre, mostra una scala semicircolare, risalente al 1900 circa, rimpiazzando quella originaria distrutta nel XVI secolo.





R O M A

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La città ottocentesca, oltre ad essere caratterizzata da elementi funzionali quali la piazza, la strada, l’isolato, introduce il concetto di prospettiva tradotta nella forma del tridente. Il tridente imperniato su piazza del Popolo è tra gli archetipi urbani più famosi. Lo sviluppo della zona di Piazza del Popolo è legato alla lunga storia dei pellegrinaggi, in modo particolare dopo il 1300 con l'istituzione dell'Anno Santo, quando intorno a tutte le Basiliche sorsero locande, botteghe, scuderie per soddisfare la richiesta di luoghi di ristoro. Porta Flaminia, l'ingresso nord della città, era un passaggio obbligato per la maggioranza dei pellegrini. Così nel tempo, intorno alla porta sorse un quartiere "turistico" e l'area, che costituisce l'ultima splendida realizzazione voluta dalla Roma dei Papi, fu in qualche modo ideata per impressionare il visitatore, anticipandogli lo splendore della città, in un contesto sacro. L'odierna fisionomia scenografica si è delineata nell'arco di tre secoli e mezzo, dalla ricostruzione di S. Maria del Popolo, passando per l’elevazione dell’obelisco e la costruzione delle chiese gemelle, fino al riassetto urbanistico neoclassico del Valadier, che progettò all'inizio dell'800 i due grandi emicicli e le rampe che salgono al Pincio. Il Pincio è il primo giardino pubblico di Roma, voluto da Napoleone. La sistemazione odierna è dovuta a Valadier che, su richiesta di Pio VII, unì il colle più bello della città alla porta Flaminia e a piazza del Popolo in un unicum neoclassico, simmetrico. Valadier studiò il delicato disegno dei due tornanti che salgono convergendo a metà della collina dal lato orientale della piazza verso la vasta terrazza panoramica dedicata a Napoleone I, con un viale in falsopiano. La soluzione ideata rileggeva i canoni barocchi alla luce dei parametri illuministi, legati alla funzionalità e all'utilità





S I E N A

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C A M P O

Piazza del Campo è storicamente la piazza principale della città di Siena, rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza ed integrità architettonica e per essere il luogo in cui due volte l'anno si svolgono il Palio. E’ unica per la sua particolare e originalissima forma a conchiglia,somiglianza suggerita anche dalle lunghe strisce di pietra chiara a raggiera che dividono in settori la trecentesca pavimentazione di mattoni a spina di pesce, ricalcando quasi le striature di una conchiglia marina. Essa sfrutta l'avvallamento naturale formato dall'unione delle tre colline su cui sorge la città, facendone un elemento scenografico di grande effetto. Lo spazio che sarebbe diventato la piazza attuale era, alle origini di Siena, un terreno bonificato per consentire il deflusso delle acque piovane. Il nucleo della città in formazione si trovava più in alto, nella zona di Castelvecchio e il futuro "Campo" era uno spazio per i mercati, appena laterale rispetto alle principali strade di comunicazione che passavano per la città e situato esattamente ad un crocevia. Qui si incontrano ancora oggi le direttrici per Roma a sud-est, per il mare a sud-ovest e verso Firenze a nord. La storia della piazza si intreccia fortemente con quella della costruzione del palazzo Comunale o palazzo Pubblico, che vi si affaccia. Fino al 1270, con il Governo dei Ventiquattro (1236-1270), lo spazio della futura piazza viene usato per fiere e mercati. Caduto questo governo degli aristocratici, con il Governo dei Nove (1287-1355) si comincia a pensare a una sede "neutra" per il governo della città. Questo nucleo del Palazzo Comunale, darà anche impulso ad una consona sistemazione della piazza antistante.La pavimentazione della piazza inizia nel 1327 e termina nel 1349. Ancora oggi, la parte centrale è pavimentata in modo analogo, con la suddivisione in nove spicchi a memoria del Governo dei Nove. Durante gli anni della sua costruzione, il governo di Siena ha via via emanato leggi al fine di uniformare facciate, spazi, fronti architettonici e di allineare il profilo e il perimetro dello spazio.





V E R O N A

P I A Z Z A

D E L L E

E R B E

La piazza ricalca l’impianto dell’antico Foro Romano e per secoli è stata il centro della vita politica ed economica della città. La zona centrale (il cosiddetto "toloneo") è ancor oggi animata da un colorato mercato. Tra le bancarelle con ombrelloni bianchi si ergono colonne e monumenti. Provenendo da Corso Mazzini, si trova la colonna del mercato (1401), sormontata da un’edicola gotica (nelle cui nicchie sono scolpite figure a soggetto religioso aggiunte nel 1930) e voluta da Gian Galeazzo Visconti per esporre le insegne della sua signoria, reca su gradini e pilastri misure commerciali veronesi. La piazza è circondata da edifici e da monumenti che hanno segnato la storia di Verona come il Palazzo del Comunee la Torre dei Lamberti. Il caseggiato che si stacca dopo il Volto Barbaro, e che si allunga fino all'angolo del Corso Sant'Anastasia è conosciuto come "Case dei Mazzanti", e risale al XIV secolo. Matteo Mazzanti la fece dipingere da Alberto Cavalli, mantovano, le facciate dell'edificio prospettanti, rispettivamente, sulla piazza e sul corso. Il Iato minore della piazza è concluso dalla solenne quinta barocca di Palazzo Maffei. Il Iato della piazza che va dall'angolo di Corso Porta Borsari a piazzetta XIV Novembre è citato nei documenti medievali con il nome di Borgolecco o Borgoletto. Le case sorgono sulle fondazioni del Campidoglio romano, che guardava verso il Foro con uno dei lati Il monumento più antico della piazza è la Fontana con la statua detta "Madonna Verona". Si tratta di una statua romana, che un'epigrafe del IV sec. trasferita con solenne cerimonia nel Foro verso il 380. .




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