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Due maratone classiche in 15 giorni: l’impresa di un neo avisino
Due maratone “classiche” in 15 giorni
Due maratone in quindici giorni. Il giovanissimo Marco Sari, volontario del Servizio civile all’Avis Veneto, ha partecipato alla Venice Marathon il 23 ottobre e alla Maratona di New York il 6 novembre.
“Una grande soddisfazione che ripaga di sacrifici e tanto allenamento – ci racconta – e una grande gioia perché ho provato emozioni uniche, difficili anche da descrivere”. 20 anni, studente universitario di Scienze motorie a Padova, Marco da fine giugno è in servizio presso la sede di Avis regionale, a Treviso. Suo tutor, neanche farlo apposta, è Riccardo Trevisan, in forze alla segreteria regionale, altro sportivo, ma del nuoto (ha partecipato di recente alla tappa di Peschiera del Garda dell’Italian Open Water Tour con Avis).
“Dopo tanti anni di ciclismo, ho deciso di passare alle maratone – spiega Marco – e mi sono appassionato subito, come mio papà Sergio che ne ha parecchie alle spalle e mi allena assieme a Ulisse Costantini. Ho provato le mezze maratone e poi, grazie ad Avis che me l’ha fatta conoscere anche sotto l’aspetto benefico, ho fatto il mio esordio nella 42 chilometri con la Venice Marathon”.
Una sorta di “battesimo avisino” che lo ha visto tagliare il traguardo in 3 ore e 50 minuti, lungo un percorso che definisce affascinante. Con una fatica che si è fatta particolarmente sentire lungo il rettilineo del Ponte della Libertà, ma svanita appena entrato a Venezia, su e giù per i ponti e all’arrivo in piazza San Marco.
“La bellezza del paesaggio ha vinto anche sulle gambe doloranti. Sentire il mio nome e soprattutto il calore del pubblico quando ho tagliato il traguardo è stato stupendo!”.
Dieci giorni più tardi, Marco è volato negli Stati Uniti per la maratona delle maratone: quella di New York. “Eravamo in 55 mila, siamo partiti in blocchi e in orari diversi. Io sono partito alle 9.45, dal blocco B blu. Subito abbiamo affrontato una salita di 1 chilometro e mezzo, che si sente nelle gambe, ma dopo la discesa è iniziato qualcosa di fantastico. Non solo per l’impresa in sé, che è una lunga e faticosa sfida con se stessi, ma anche per il calore del pubblico. Quello che c’è intorno mentre si corre è incredibile: musica, cibo, gente che balla, urla festosa, che incita, che ti lancia un asciugamano… Non c’era un solo metro vuoto, ovunque era una festa. Chi sta affrontando con le sue sole forze la maratona (e c’erano 23 gradi invece degli 8/9 stagionali) riceve una carica pazzesca! Il calore del pubblico me lo porterò sempre nel cuore e nella mente”.
Quella mente che secondo Marco, fa reggere nei momenti più duri e non ti fa mollare quando ti sembra di non farcela più.
“La Venice Marathon mi è molto servita in tal senso, mi ha preparato alla resistenza della testa oltre che del fisico a New York. Ci sono stati dei momenti molto duri, su alcuni ponti soprattutto, che hanno costretto molti maratoneti a fermarsi per la fatica. Io ho stretto i denti e sono andato avanti. Vedevo la meta sempre più vicina e volevo raggiungerla. Dovevo farcela. Il pubblico ti accompagna negli ultimi metri ed è bellissimo. Quando sono entrato a Central Park, dopo 3 ore e 38 minuti, la soddisfazione è stata immensa. Non ho più sentito la fatica, solo gioia e sensazioni indescrivibili, da brividi”. Una volta tagliato il traguardo, rifocillato e medagliato, Marco è tornato a piedi verso l’hotel in cui alloggiava con la famiglia. “Fermarsi può essere disastroso. Non ci si rialza più!” Perciò si è fatto altri 6 chilometri, “ma mica correndo, ho camminato - conclude ridendo - e per strada è stato stupendo, perché chi incontravo mi salutava, mi faceva i complimenti. La città è tutta una festa”.
Immancabile la domanda di rito. “Prossima impresa?”. Il mio obiettivo futuro è la Passatore di 100 chilometri Firenze-Faenza. Voglio tentarla nel 2024, e intanto mi alleno. Prima però, divento donatore! Michela Rossato L’impresa del volontario del Servizio Civile in Avis Veneto, Marco Sari 20 anni, che prima si è “allenato” alla VeniceMarathon e poi ha affrontato la mitica Maratona della Grande Mela.
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