Mensile. Numero 54, Estate 2007
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Pedro Winter, Shitdisco, Battles, To My Boy, NeckFace Music Made in Italy: il meglio dal Mi Ami Festival di Milano Photogallery: Sonar 2007 dal tramonto all’alba...
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Me, Myself & I Inchiesta su identità e corpo (parte due) di Giovanni Cervi e Valentina Bugli. Intervista a Richard di Dima Mishenin (www.dopingpong.com)
Nel numero scorso abbiamo iniziato questo viaggio tra corpo, identità e Web 2.0: le cose stanno cambiando, ci si mette in mostra, ci si espone, non si nascondono i piccoli o grandi difetti. C’è una nuova coscienza nell’uso (a volte abuso, devo dire) della rete come mappa digitale del nostro ego. Parole e immagini, quasi sempre autoscatti, usati per tracciare un ritratto della nostra essenza, nella speranza che tutti riconoscano quanto siamo unici. Solo un mese fa abbiamo letto dei tormenti di una giovane attrice, Federica Lenzi, e abbiamo sentito un’artista che vive con intensità il rapporto corpo/metropoli, Alessandra Cestac. Ora sentiamo cosa ne pensa Richard, webmaster e ideatore di tre “piazze” online tra erotismo e networking (beautyfulagony.com, ishotmyself.com e ifeelmyself.com). Per l’occasione l’abbiamo fatto intervistare dal nostro amico Dima Mishenin (dopingpong.com), stella dell’arte digitale della fredda Russia. Viaggio, si diceva, al termine della rete, per cercare di capire cosa succederà e per scoprire chi siamo e dove andiamo, come in ogni buon road movie (seppur digitale).
Qual è il tuo nome? Dove sei nato e cresciuto? Dove vivi? Perché? Vuoi rubarmi l’identità? Non ne vale la pena, tutto quello che avresti sarebbero un paio di multe per divieto di sosta. Sono nato e cresciuto a Melbourne, nell’angolo più a sud dell’Australia. Dimmi un po’ di più sui tuoi progetti. Dammi una descrizione e uno slogan per ognuno. Partiamo dal più recente, sonicerotica.com e continuiamo con ifeelmyself e con la sua differenza rispetto a Beautiful Agony. Quest’ultimo mi sembra più artistico mentre ifeelmyself ha qualcosa che va verso il porno commerciale, che ne dici? E poi c’è ishotmyself. A me sembra che Beautiful Agony e ishotmyself siano fratello e sorella, ma qual è il fratello e quale la sorella? Sono gemelli? Li hai creati insieme? Dimmi... Ok, è meglio andare con ordine... siamo partiti nel 2003 con ishotmyself.com. Volevo creare un posto dove chiunque potesse mostrarsi nudo, con la possibilità di dialogare con chi ama guardare.
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Esibizionista meets voyeur in un luogo sicuro, in parole povere. Tempo dopo ho cominciato a lavorate a Beautiful Agony con un collaboratore di ISM; BA è l’unico sito erotico che non fa vedere nudità di alcun genere. Entrambi pensavamo che un sito del genere, mostrando solo facce, potesse essere molto sexy, più di un qualunque sito porno. Così quando lo lanciammo come esperimento, io e Lauren, con l’aiuto del web designer Shannon, fu un successo. Dimostrammo che il nostro punto di vista funzionava. “Facettes de la petite mort” significa “facce della piccola morte”, come i francesi chiamano l’orgasmo. Senza scontrarmi con l’idea di BA, ho pensato che fosse possibile filmare anche l’intero corpo negli spasmi dell’orgasmo, senza comunque rientrare nella pornografia. E’ così che abbiamo iniziato a lavorare su ifeelmyself.com - l’arte dell’orgasmo - nel 2006. Abbiamo trovato un modo di filmare e mostrare donne di ogni età provare piacere - non solo con la masturbazione, a volte aiutate da un compagno - senza alterare la loro naturalezza. Senza farle
sembrare protagoniste di un porno. Sempre nel 2006 è nato sonicerotica.com, una collaborazione con Fiona. SE è un sito dedicato alle persone cieche. E’ davvero difficile trovare i contenuti giusti, ma ci stiamo lavorando molto per avere qualità e varietà. Pensi che i siti internet e i loro autori stiano rimpiazzando le canzoni e le rockstar? La loro influenza sulle giovani amanti è grande quanto lo era quella dei Doors negli anni ‘60, dei Sex Pistols nei ‘70 e dei Nirvana alla fine del secolo scorso? Penso che sia difficile indicare un sito o un creativo e creditarli come produttori di arte o di frammenti di cultura che dureranno, anche se mi piace pensare che lo sto facendo, almeno nella sfera della cultura erotica. Internet è un grande mezzo per artisti di ogni genere, ma sono gli inventori di nuovi modi di attirare l’attenzione del “pubblico” che si stagliano sopra gli altri. La nuova rete, il Web 2.0, YouTube, Second Life, MySpace, possono essere paragonati a nuovi generi musicali, influenzati dalle mode
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e dai tempi, come nella vita reale. Anche nel mondo dei blog, nella blogosfera, stanno nascendo stelle planetarie, che per un po’ di anni avranno fama e audience mondiali. Vivi in Australia. Che influenza ha su di te? Per il resto del pianeta la tua terra è un altro mondo... Ma i tuoi prodotti sono internazionali; li hai pensati per gli australiani o su scala globale? Senti la distanza e/o i confini con il resto del globo? Posso onestamente dire che in rete non si sente alcuna distanza né confine. L’egemonia che alcune culture/nazioni tendono ad avere non si percepisce così profondamente nel cyberspazio, e questa è una grande qualità della rete. Una teenager della Tasmania può diventare improvvisamente famosa se ha un prodotto di qualità, proprio come una scarpa di una corporazione o un cortometraggio di un famoso studio di Los Angeles. Questo forse non piace alle multinazionali; chiunque oggi ha la possibilità di cercare culture e prodotti indipendenti molto facilmente, con la possibilità di pagare direttamente, senza filtri o vecchie leggi di mercato. Quando pensiamo e lavoriamo ad un sito non ci preoccupiamo di questioni demografiche, anche se sappiamo che la metà dei visitatori è americana. Un buon sito erotico supera ogni barriera culturale e geografica. Certo, siamo in svantaggio rispetto ai grandi network che ci sono online, ma solo perché ci rifiutiamo di essere parte del loro sistema di mercato. La gente visita noi perché è stanca del solito porno casalingo, e così scrivono di noi nei blog e la nostra popolarità cresce. Poi sta a noi mantenere la qualità e avere sempre nuove e buone idee. Lo faremo. La sede legale è in Australia? Hai più amici o nemici lì? Cosa dicono di te? Sei una star o un eroe underground? Sì, è in Australia, anche se ci appoggiamo negli Usa e presto in Europa per l’hosting. Siamo più conosciuti online che nel nostro quartiere. Molti contenuti li riceviamo per email, specialmente per ishotmyself e Agony, quindi nessuno qui intorno sa esattamente cosa succede nei nostri uffici. Un po’ la situazione è cambiata con ifeelmyself, perché molti contenuti sono prodotti da noi. Il vicinato si chiederà perché così tante belle ragazze vengono nel nostro ufficio... E credo che la polizia locale abbia un file aperto su di noi, perché a volte usciamo... è l’unico modo per trovare delle belle location. Ifeelmyself sta crescendo in popolarità, sembra più commerciale e meno artistico
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di ishot e Agony, che ne pensi? Si può essere commerciali e artistici allo stesso tempo, nulla lo vieta. Il nostro scopo non era di creare un sito con un appeal più commerciale, se lo avessimo voluto fare ci saremmo spinti molto più in là. IFM ci ha dato una possibilità che gli altri siti non ci davano, cioè di avere il controllo sulla produzione. Se fai un paragone tra i vari siti vedi che non ce n’è uno più o meno artistico. Ci sono alcuni contributors che prendono il lato creativo più seriamente di altri, questo sì. D’altro canto nei video che facciamo per IFM abbiamo sempre in mente il lato artistico; i nostri art director e editor, Bobby e Cate, sono laureati in arte. A volte prepariamo una location puramente dal punto di vista estetico e quando invitiamo una donna sul set spesso non lo vede nemmeno come lo vediamo noi, ma riusciamo comunque a creare quella relazione fondamentale tra ambiente e contributor che mette la persona a proprio agio per un orgasmo libero da ogni finzione. E questa è arte, no? Ma non ti intristisce che, come i creatori di GTA (GRAND THEFT AUTO), che a dispetto della popolarità del gioco sono sconosciuti, nessuno conosca il tuo volto? Gli autori sono le vere superstar, ma sono meno conosciuti di attori e musicisti, anche se in alcuni casi la fama è equivalente. Viviamo in tempi nei quali la creatura è più famosa del creatore. E questa era di internet, con il suo anonimato e gli avatar, può essere paragonata al Medio Evo? O quando le opere di Michelangelo e Leonardo erano adorate da migliaia di persone ma i loro volti erano familiari solo a pochi eletti. Non ti disturba tutto questo? E’ la natura della celebrità. Se hai un look e canti bene sei una proprietà che vale, anche se culturalmente non vali nulla. Penso che chi compra una rivista solo perché c’è Angelina Jolie in copertina ha la stessa colpa dell’editore che ce la mette. Non pensano. Siamo culturalmente pigri. Ma quello che dici non riguarda solo questo ventunesimo secolo. Quanti artisti non sono riconosciuti? Quanti art director, creatori di effetti speciali e sceneggiatori non hanno fama? Quanti anni avevi quando hai capito di voler diventare una webstar? Non è mai stata una mia ambizione, preferisco la privacy. Sono sempre stata una persona di idee, ma per la prima parte della mia vita le ho accantonate per avere una carriera tradizionale. Se hai un’idea per la rete la puoi realizzare abbastanza facilmente, almeno a uno stadio
sperimentale, rispetto a un’invenzione o a un nuovo tipo di business. E’ abbastanza facile tentare, fallire o avere successo. Hai un ufficio? Impiegati? Come sono? Dimmi qualcosa sulla tua giornata tipo. Ci sono circa 20 persone ora, la maggior parte donne, in un ufficio al limitare del centro della città. Abbiamo appena preso un terzo ufficio nello stesso palazzo, ora occupiamo un’area di circa 600 metri quadri. E stiamo per aprire un altro ufficio nel paradiso di Byron Bay, nella costa tropicale dove è estate tutto l’anno; finanziariamente non ha senso e si prenderà buona parte dei nostri guadagni, ma è un ottimo posto per lavorare se usi i computer. Il piano è di mandare ogni tanto il personale a lavorare là per un paio di mesi, per tenere tutti in salute. Guardare tutto il giorno belle ragazze nude e volti in orgasmo ti può prosciugare. La mia giornata comincia alle dieci con il download della posta. Ho 23 indirizzi diversi e rispondo personalmente a tutte le email. Mi piace farlo, mi tiene in contatto con i clienti e so subito se c’è qualcosa che non funziona. Ci metto più o meno un’ora, il resto della giornata la passo a far lavorare la gente e a mandare avanti gli affari. Purtroppo è così. Ti butti in un progetto con passione, ma quando inizia ad ingranare devi assumere personale per essere produttivo e ti ritrovi a fare il 90% del lavoro sporco e il 10% di quello creativo. In media passo 10 ore alla settimana sui set di IFM, vorrei che fossero di più. Vado a casa verso le sette, otto... faccio il log in e continuo a lavorare. La maggior parte delle novità, lo sviluppo di nuove idee lo faccio da casa, di notte. Finisco all’una. Tra tutto questo cerco di passare un po’ di tempo con la mia anima gemella. Dimmi quali sono i principali messaggi dei tuoi siti. Come se tu dovessi presentarti al dio dei direttori che decideranno il tuo ingresso nel paradiso delle corporazioni. Cosa ti fa pensare che voglia entrarci? Probabilmente le persone più interessate non ci saranno “laggiù”... direi la stessa cosa per ogni sito: fare erotismo che dia sia a chi guarda che a chi lo produce. Questa è sempre la prima cosa che guardiamo - deve essere qualcosa che le donne (e gli uomini) amino fare e della quale alla fine ne siano orgogliosi. Se vogliono farlo solo per i soldi ed essere nascosti allora non li voglio. Non voglio persone che mi dicano che il loro contributo era dovuto a un disperato bisogno di soldi e ora non vorrebbero averlo fatto. Sono sicuro che questo è proprio quello che succede in
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molti siti porno. Ti piace l’arte di Dave Natz? Terry Richardson? Richard Kern? Quelli che hanno fatto nascere il movimento dell’erotismo con le foto di modelle che hanno gli occhi rossi, portandolo nei musei. Ti hanno influenzato? Sì... Ultimamente. All’inizio ishotmyself tendeva più ai maestri old school, Helmet Newton, David Bailey e Gunther Blum. In questo periodo sono innamorato degli artisti di ISM, davvero. Alcune photo session che ci arrivano sono grandi, ed è da quelle che prendo spunti per ifeelmyself. Quello in cui sono grandi questi fotografi è che riescono a creare un legame molto naturale col soggetto fotografato. Non innalzano le ragazze al ruolo di modelle da adorare, mostrano cosa succede nella casa dei tuoi vicini, facendoti sentire inadeguato - o perché non ti senti una ragazza così sexy o perché non sei il ragazzo. Qual è il sito più costoso e quale lo è meno? Quello che ha più successo e quello che ne ha meno? Sonicerotica è free, quindi non produce guadagno. Agony e ISM hanno una membership simile, ma ifeelmyself è quello che crea più movimento e che cresce più velocemente. Cos’altro sogni di creare online? Ho un paio di buone idee, anche alcune cattive. Ma ci vuole tempo per far partire un sito fatto bene, non so quando avrò tempo... quando ci saranno persone che lavorano davvero bene sugli altri, immagino. Un anno fa abbiamo lavorato ad un nuovo progetto ma non abbiamo trovato le ragazze giuste per seguirlo. Devono essere in gamba, veloci, preparate, divertenti e pronte ad essere nude online come lavoro full time. Quando le troverò farò ripartire girlmachine. com. ha potenzialità elevate di successo, ma non sempre è un bene, ti puoi bruciare velocemente. A volte mi sento frustrato perché siamo “piccoli”, poi mi ripeto che questo è l’unico modo per avere il controllo dei contenuti. Altrimenti alla fine ti devi svendere. Senti ancora eccitazione e un senso di meraviglia quando ti arriva del nuovo materiale? Oppure ti è diventato automatico vagliarli? Crei nuovi progetti per provare nuove sensazioni? Ogni volta che ricevo da qualcuno che non conosco un video o una photo session è sempre eccitante. Prima di tutto perché siamo stati in grado di arrivare ad un punto tale che qualcuno ci regala qualcosa di così prezioso. In secondo luogo perché ogni
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persona è diversa e c’è sempre qualcosa di nuovo o diverso. Poi sì. Penso che ogni sito sia pensato in parte per raggiungere una nuova parte della corteccia erotica, spero di continuare a farlo. Ti piacciono i videogames? Hai una Playstation, Wii, PSP, o X-Box? Gameboy? Sai che “Max Payne” o “No One Lives Forever” sono dei classici del mondo multimediale come Dostoevskij e Shakespeare lo sono della letteratura? E la tua arte sarà presto pronta per i musei, a fianco di Robert Mappletorpe. Sai che sei un grande artista contemporaneo? Non sono un giocatore, ma ho una consolle originale Galaga sulla quale mi piace giocare a volte. Il problema è che il multimediale è troppo facile da replicare per entrare nei musei. E chi ci guadagna poi ad allevare un webmaster a livello di un artista? Forse un giorno saranno presi più sul serio, in base al livello dei visitatori che ha; un po’ come oggi, che i surfisti sono professionisti dello sport. Quando ero piccolo era considerato un passatempo. Non hai bisogno di un museo per far vedere l’arte digitale o un video o per far ascoltare musica. L’arte digitale lascia alle proprie spalle una sfilza di uno e zero, difficilmente riconoscibile da un codice di un gioco o un bitmap o altre cose così. Come puoi darle uno status di classicità? Solo parlandone o riproducendola. Esprimendo i tuoi sentimenti di fronte ad un capolavoro, come fosse una grande architettura o un pezzo di un’orchestra. Sì, è un po’ triste che l’arte digitale non sia a questi livelli. Mac o PC? Uso un PC, ma vorrei essere cresciuto con i Mac. Sono quasi pronto a passare a Linux però. La mia domanda tradizionale: sono un giornalista russo che fa un’intervista ad un australiano per una rivista italiana. Tutto grazie ad internet. Che connessioni hai con l’Italia e la Russia? Mi dai la risposta più transnazionale che puoi? Beh, Melbourne ha una vasta comunità italiana, ne conosco molti. Una rivista italiana recentemente ha parlato di ishootmyself; per quanto riguarda la Russia non so che dirti, a parte che mi piacerebbe fare un po’ di affari con te. Mi piacciono tutte le cose relative all’ostalgia e alla guerra fredda. Il mio film preferito è Il Dottor Stranamore. Tutti parlano di questo Web 2.0. Web 1.0 era fatto di siti che la gente poteva solo vedere e/o leggere. Con forme e contenuti fissi. Nessuna interattività.
Oggi il mondo impazzisce per il Web 2.0. YouTube, Google, Live Journal, MySpace. Sono rivoluzionari e progressisti. Rompono la staticità e il conservatorismo del vecchio Web 1.0 e fanno un balzo verso gli utenti, che fa della rete un’arte collettiva e non più solo un mass media. I siti diventano collettivi, e sono cornici che le persone riempiono di contenuti. Ma controllo e una buona direzione artistica sono le cose che fanno la differenza, sia online che offline. Per questo oggi il Web 2.0 è più caotico e trash del Web 1.0, ma quando guardo i tuoi siti vedo che tu vai verso il Web 3.0. Il tuo è un prodotto puramente concettuale, con chiari spazi di interattività e un controllo autoriale dei contenuti dei tuoi visitatori; gli dai libertà totale guidandoli come un maestro, portando la loro energia artistica nella direzione giusta. Intendo dire che web 3.0 è la fine del chaos in internet; è l’armonia artistica. Solo i migliori siti di Web 1.0 e Web 2.0 ci porteranno al Web 3.0, dove solo la bellezza sopravviverà, senza tutti quei brutti siti amatoriali. Fuck the chaos. Ishotmyself e Agony sono passi verso l’armonia digitale, quando tutta la sporcizia che è passata sui nostri browser sarà dimenticata e i nostri computer accetteranno solo l’eterna bellezza del Web 3.0. Mi piace la tua visione romantica della rete. Così come mi piace il tuo sito dopingpong. com abbastanza da voler imparare il russo. Qualcuno mi ha passato un link ad un brand di abbigliamento americano che combina la staticità del vecchio web all’umanità del Web 2.0, mi ha proprio fatto venire voglia di comprare. Poi mi sono accorto di quanto fosse programmato apposta per quello e ho lasciato la mia carta di credito in tasca. Terry Richardson ha appena fatto una campagna per Lee Jeans, e anche Levi’s ha ripreso quello stile. Hanno in comune quello stile fotografico casuale che citavi prima, che fa sembrare che tu vai in giro con gli amici giusti, e c’è una ragazza in mutande con una birra in mano e sembra che sia quella che devi comprare. Forse la foto è fatta con un telefonino. Lei ha la mano che copre l’etichetta della birra, così fissi lo sguardo per cercare di capire, non per guardarle le mutande, ma per vedere cosa pubblicizza. Rompe una marea di regole del marketing, ma funziona. Ed è sicuramente più interessante che vedere una star di qualche sport.
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