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IL GIALLO

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Il Settecento

Il Settecento

Che cos’è

Esistono storie che vanno lette tutte d’un fiato, dall’inizio alla fine, e proprio nel finale regalano un senso di soddisfazione. Infatti, nel procedere della storia accade qualcosa di importante: un mistero viene risolto, una persona colpevole è assicurata alla giustizia e il bene trionfa sul male. Leggendo, gradualmente la verità si rivela e tutto ciò che all’inizio appariva confuso viene chiarito nel finale. Poche storie donano lo stesso senso di pace che si prova finendo di leggere un… giallo. In questa unità parleremo proprio di libri gialli. Perché questo nome? Nel 1929 la casa editrice Mondadori ha scelto il giallo come colore di copertina per la sua collana di romanzi polizieschi. Forse perché è un colore che illumina, che fa luce, che fa chiarezza? Qualunque sia stato il motivo della scelta, quella collana ha avuto così tanto successo che in Italia si chiama giallo quel genere di romanzi che negli altri Paesi è detto detective story

Il giallo dunque è un racconto incentrato su un crimine (come un delitto, un rapimento o un furto) o un enigma da risolvere: da questo episodio nasce un’indagine, che può essere condotta dalla polizia, da investigatori e investigatrici privati o da semplici persone appassionate. Nel corso della narrazione vengono alla luce diversi indizi, si aprono false piste o nuovi misteri, i protagonisti e le protagoniste studiano diverse ipotesi, correndo anche dei pericoli, per arrivare alla soluzione finale del caso, che si chiude con il riconoscimento e quasi sempre la cattura della persona colpevole.

Origini e storia

Nel 1841 Edgar Allan Poe pubblica negli Stati Uniti I delitti della Via Morgue, considerato il primo racconto poliziesco con la soluzione di un enigma: il protagonista è August Dupin, un investigatore parigino che traccerà la strada ad altri famosi detective letterari.

Nel 1887 Arthur Conan Doyle crea Sherlock Holmes e il suo aiutante, il dottor Watson: in numerosi romanzi e racconti di grande successo, Sherlock risolve i casi più intricati grazie al metodo deduttivo e a un acume infallibile. Con questo personaggio l’autore stabilisce un punto di riferimento in questo nuovo genere letterario e ispira molti altri scrittori e scrittrici, come l’inglese Agatha Christie, notissima autrice di racconti e romanzi gialli, i cui protagonisti/e risolvono i casi grazie alla loro intelligenza e alla capacità di osservazione e deduzione. Profonda conoscitrice dell’animo umano, Christie combinava il metodo deduttivo a una sottile analisi psicologica. L’anziana Miss Marple e l’investigatore belga Hercule Poirot, protagonisti di decine di titoli, sono famosi nel mondo: possiedono grande spirito di osservazione, perspicacia, riflessione e trasformano le loro piccole “manie” in strumenti di ricerca e di risoluzione dei casi.

Tra i giallisti più celebri ricordiamo lo statunitense Rex Stout, autore delle storie di Nero Wolfe, un detective privato nella New York degli anni Trenta, che presenta diverse analogie con la personalità di Sherlock Holmes.

Il francese Georges Simenon ha creato invece il famoso commissario Maigret, le cui vicende sono ambientate a Parigi: qui l’attenzione dell’autore non ruota intorno al meccanismo perfetto della soluzione del crimine, ma privilegia la vicenda umana che coinvolge vittima e colpevole.

In Italia Andrea Camilleri, creatore del commissario Salvo Montalbano, è un autore contemporaneo di grande successo: nei suoi gialli adotta un linguaggio affascinante, che alterna in maniera equilibrata termini italiani e siciliani. Altra scrittrice contemporanea di fama internazionale è la francese Fred Vargas, con i suoi libri incentrati sulla figura del simpatico e stralunato commissario Adamsberg.

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