Don Tonino Bello
LA FAMIGLIA E IL SEMINARIO Antonio Bello nasce nell’estremo lembo di terra che costituisce la Puglia: il Salento. Così egli stesso quando già era Vescovo, descrive la sua gente: «una gente che affondava le radici in remotissime civiltà italiche e greche, e che conservava sotto la scorza di una apparente diffidenza i tesori delle successive sedimentazioni, dalle cui cripte affioravano ogni tanto, come le monete messapiche dai sepolcreti del suo sottosuolo, istinti di forze primigenie e schegge di saggezze patriarcali. Una gente adusa al sacrificio e alla durezza della vita, i cui silenzi non andavano interpretati come rassegnazione alla forza del destino, né come allegorie di spinte regressive verso i grembi del quieto vivere, ma come atteggiamento interiore proprio di chi ha già superato certi stadi culturali su cui gli altri ancora si attardano, e in cuor suo se ne ride dei ricorrenti deliri di onnipotenza umana. Una gente povera di denaro, ma ricca di sapienza. Dimessa nel portamento, ma aristocratica nell’anima. Rude nel volto contadino, ma ospitale e generosa. Con le mani sudate di fatica e di terra, ma linda nella casa e nel cuore. Forse anche analfabeta, ma conoscitrice dei linguaggi arcani nello spirito. Una gente “naturaliter religiosa”, che trovava i simboli del suo affido alla Provvidenza in due moduli dialettali molto eloquenti: “fazza Diu” (faccia come vuole Dio) per l’accoglimento delle disavventure, e “se vole Diu” (se Dio vuole) per la consegna delle speranze».
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