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Rosazza: un borgo, mille simboli
Ci sono luoghi in Italia che in pochi conoscono. Spesso sono un po’ defilati, lontani dalle grandi arterie stradali e dalle metropoli, dove la natura ha ancora un ruolo importante e dove la storia è passata lasciando segni, in alcuni casi molto evidenti, in altri casi più nascosti e proprio per questo più intriganti. Come a Rosazza, un borgo in provincia di Biella che stiamo per scoprire proprio per carpirne il segreto e raccontarne il fascino misterioso. La storia di Rosazza e di queste valli affonda nei secoli più remoti, quando anticamente le dorsali che si sviluppano lungo il corso del Torrente Cervo, in una zona montana di transito tra Italia e Francia, furono occupate in parte da popolazioni mediterranee, provenienti dalle pianure, e in parte da popolazioni celtiche dalle montagne. E si sa: dove ci sono i Celti, ci sono i misteri. Ma il mistero che andremo a raccontare in queste pagine nulla ha a che fare con questo antico popolo, anzi è molto più vicino ai nostri tempi.
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Esoterismo e massoneria tra le valli del Cervo
Il legame di Rosazza col mistero, con l’esoterico e il magico, è infatti unito alla figura di Federico Rosazza Pistolet, un senatore del Regno d’Italia vissuto tra il 1813 e il 1899. La sua fama, che perdura tuttora, è legata a numerose opere pubbliche realizzate a sue spese a favore delle isolate popolazioni della Valle del Cervo, la più importante delle quali è la strada che collega ancora oggi i santuari di San Giovanni d’Andorno e di Oropa. Nato proprio a Rosazza, Federico si laureò in giurisprudenza e visse a Genova dove conobbe Mazzini, aderendo ai valori della Giovine Italia. Ed è proprio in questo
ambiente che iniziò a interessarsi all’alchimia, al mondo esoterico e allo spiritismo e strinse i primi legami con la massoneria, un’associazione nata in Inghilterra nel Settecento e tuttora esistente il cui scopo ultimo è “il miglioramento dell’uomo e dell’umanità”. La critica più diffusa verso la massoneria è incentrata sul carattere segreto che essa impone intorno alle proprie riunioni (durante le quali s’indagano questioni etiche, filosofiche e morali) e ai propri “misteri”, cosa che, unita al forte senso di misticismo e al rigido impianto gerarchico, l’assimila, nell’opinione comune, a molte sette religiose.
Un borgo modellato dagli spiriti
Ma torniamo a Rosazza per scoprire i monumenti e i simboli rimasti a testimoniare l’appartenenza del senatore a questo mondo. Dopo gli anni di Genova, Federico fece ritorno al suo paese, ormai fedele alla massoneria e impregnato di cultura esoterica. Nominato sindaco, fece di questo piccolo comune biellese un ritrovo di massoni: organizzò riunioni segrete e fece erigere numerosi edifici che valsero al borgo la nomea di “comune più misterioso d’Italia”. Per realizzarli, si fece aiutare da un artista dell’epoca, il pittore e architetto Giuseppe Maffeis, il quale pare si facesse consigliare addirittura dagli spiriti che consultava grazie ai suoi
“poteri” extrasensoriali (dei quali si dice che anche lo stesso Rosazza fosse dotato). I due, che si fecero guidare soprattutto dallo spirito di Ida, la figlia di Federico morta in giovane età, trasformarono un anonimo borgo di montagna in un vero e proprio gioiello di pietra nel quale i rimandi alla massoneria e allo spiritismo sono molteplici e valgono una visita. Gli interventi “suggeriti” dagli spiriti furono sostanziali: nel 1874 il cimitero venne spostato sulla riva sinistra del Fiume Cervo e collegato al paese con un ponte a tre arcate. Di grande suggestione, ospita anche alcune tombe massoniche.
Quattro passi nel mistero
Al posto del vecchio cimitero, venne invece costruita una nuova chiesa: tra gli altri simboli (comprese la rosa e la stella sui cui significati si potrebbe scrivere un intero trattato), sul sagrato ci sono 12 cippi a forma di albero che simboleggiano la selva oscura che si incontra prima di arrivare all’illuminazione (rappresentata dalla chiesa, il cui soffitto è stato affrescato da Maffeis con un cielo stellato). Sulla destra della chiesa, un colonnato che conduce alla Via Pulchra, venne decorato con le statue di Rosazza e Maffeis.
La chiesa antica fu invece abbattuta, ma il campanile fu salvato e trasformato in una torre merlata, alla quale venne affiancata una palazzina di stile medievaleggiante. Tutto il paese inoltre è stato disseminato di fontane che servivano a portare acqua al paese e che, come tutto il resto, sono state arricchite di simboli e di cartigli. Passeggiare per Rosazza è insomma un vero e proprio compendio di storia del mistero: divertitevi a scovare tutti i simboli nascosti e scopritene il significato per vivere un’esperienza diversa dal solito e di grande impatto emotivo.