ENRICO BERTI Architecture portfolio
INDICE
INF O pag. 4
pag. 6
Curriculum Vitae
C IT T À E PA E S A G G IO
La piazza dell’acquedotto - 01 Tra terra e acqua - 02 Grattacielo orizzontale - 03 La città industriale - 04 Paesaggi industriali-lagunari - 05 Rifugio per un artista - 06 Memoria e significato - 07
pag. 58
A RC H E OLOG IA E C ONT E M P ORA NE IT À
Frammenti di paesaggio archeologico - 01 Museo nell’Acropoli - 02 Ingresso alla Sacra - 03 Orizonte de Castilla - 04 Terme Adrianee - 05 Scatola archeologica - 06 Das Goldene Haus - 07
ENRIC O B E R T I Architetto
CV
ESPERI EN ZE L AVORATI VE 2017
- Linazasoro&Sánchez Arquitectura
(Madrid)
Curato la realizzazione di elaborati 2D e render di progetti per concorsi e presentazioni a breve scadenza; stesura di elaborati di dettaglio per progetto esecutivo di un Campus Universitario; realizzazione e fotografia di modelli di progetto. 2014
- Zanutel Progettisti Associati
(Motta di Livenza)
Stesura di elaborati grafici 2D e modelli 3D; contributo alla progettazione di un centro commerciale con cinema e una piazza pubblica in collaborazione con le figure professionali dello studio
F ORMAZI ON E 2018
- Master in Museografia, Architettura e Archeologia Progettazione Strategica e Gestione Innovativa delle Aree Archeologiche Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia Onlus
Motta di Livenza (TV)
2018
Università IUAV di Venezia + ERASMUS (E.T.S.A.M. | UPM - Universidad Politécnica de Madrid)
16/07/1993 enricoberti93@gmail.com
2015
(+39) 3404816108 enrico.berti
- Laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l’Antico (110 e Lode) - Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura Università IUAV di Venezia
2012
- Diploma di Maturità Scientifica Liceo ISISS “Antonio Scarpa”, Motta di Livenza
04
(110 e Lode)
CURRICULUM
W O R KS H O P
ABI L I T À
Master
- Workshop dell’Acropoli_Atene // Il museo sull’Acropoli
Master
- Workshop della Sacra di S. Michele_Torino // Accessibilità all’area Monumentale
AutoCAD 2D/3D
Master
- Workshop Museumsinsel_Berlino (con Alexander Schwarz) // Temporary exhibition at Neues Museum
Sketchup
Master
- Workshop Roma Caput Voluta (con Luigi Franciosini) // Area archeologica dei Fori Imperiali
Ws
- Carlos Asensio Wandosell // Architectural design workshop “klangschatten” Venezia
Ws
- Pierre Louis Faloci Architecte // Sedimentazione Ottica - “Eclatement de la boite noire”
W.A.Ve
-
Barclay & Crousse Architecture // Urban Black Holes:
Conflict between development and heritage in the metropolis of Lima W.A.Ve
-
Bevk Perović Arhitekti // Visions of Porto Marghera
W.A.Ve
-
Estudio Barozzi Veiga // An Industrial Tale
C O N CO R S I 2015
-
Piranesi Prix de Rome (XII ed.) // Villa Adriana - Architetture d’acqua e paesaggio archeologico (progetto vincitore)
2014
-
Biennale Architettura 2014 (con Daniel Libeskind) // Sonnets in Babylon (esposizione fotografica)
Competenze informatiche:
V-ray Photoshop Illustrator InDesign Premiere pro ArcMap
(ArcGIS)
Competenze linguistiche: Italiano - Madrelingua Spagnolo - B2 (Erasmus+ OLS) Inglese - B1 Interessi: Fotografia, Video editing, Musica
05
01
02
03
04
05
06
07
La piazza dell’acquedotto
Tra terra e acqua
Grattacielo orizzontale
La cittĂ industriale
Paesaggi industriali-lagunari
Rifugio per un artista
Memoria e significato
06
CITTÀ E PAESAGGIO Selected works >>
07
L A P IA ZZA D E L L’ A C Q U EDOTTO Accessibilità e valorizzazione del paesaggio urbano nella città antica, lo spazio pubblico e il monumento
Analizzando le caratteristiche morfologiche del luogo e le trasformazioni storiche che ha subito, il progetto vuole porsi come completamento e chiusura di quella piazza che parte dal lato occidentale dell’acquedotto fino al nuovo e dispersivo vuoto urbano creatosi dalle continue demolizioni attuate durante il 900 nella zona orientale. Essendo un’area topograficamente complessa c’è la necessità di articolare gli elementi in modo che mantengano l’unitarietà dell’insieme per creare un limite preciso e definito della piazza, ma che allo stesso tempo colleghino le diverse quote e i diversi livelli degli spazi messi in gioco dal progetto.
Acquedotto romano SEGOVIA - SPAGNA
Area di Progetto / Abstract
08
Agendo in questo modo si vuole definire il limite dello spazio pubblico attraverso due elementi, due edifici disposti radialmente rispetto al centro dell’acquedotto e rivolti direttamente verso le sue arcate di granito, cercando così un rapporto frontale con il monumento. L’atteggiamento deve essere lo stesso del tessuto urbano più antico che possiamo apprezzare nella piazza dell’Azoguejo, in cui le teste dei lotti che formano la trama urbana si affacciano e si guardano l’un l’altra nella piazza. Essi si presentano come due elementi gemelli: due forme simili, speculari, poste a continuazione degli assi derivati delle due vie che si incontrano ai piedi del monumento, ma ruotando quasi a chiudere e restringere la prospettiva della vista in lontananza dell’acquedotto.
Tesi magistrale / 2018 / J. I. Linazasoro
Un problema rilevante dell’attuale piazza orientale dell’acquedotto è la completa esclusione della calle de los Gascos dal sistema urbano. Il progetto vuole ripristinare la continuità della via storica permettendone il ricongiungimento alla piazza dell’acquedotto attraverso un graduale avvicinamento altimetrico, con una serie di rampe gradonate che alla fine del percorso diventano una scalinata per colmare l’ultimo tratto del dislivello. Questo nuovo accesso è costeggiato da una serie di volumi che si dispongono a continuazione delle case esistenti nell’attuale via concludendo la serie con un elemento di testata: un volume di raccordo tra i piccoli elementi della calle de los Gascos e i due grandi edifici della piazza centrale. Infine l’ultimo intervento propone una stazione degli autobus con servizi annessi al piano superiore, per regolare e ridimensionare le aree di traffico troppo dispersive e pericolosamente vicine ai piedi dell’acquedotto, andando a chiudere l’articolazione del progetto nell’area in cui si biforcano le due strade. Questa ultima struttura dialoga con i due volumi principali della piazza instaurando un rapporto di visuali con essi e il monumento. Una rampa ordina i percorsi nei vari livelli e la grande terrazza permette di apprezzare il monumento, mentre nel ventre del grande basamento si permette la sosta dei mezzi su gomma, senza che contaminino la vista dell’acquedotto.
L’INGRESSO ALLA SACRA
Fotoinserimento: la nuova porta della città //
09
1958
costruzione della Avenida Padre Claret e Avenida Fernandez Ladreda Acondicionamento de la traversia y accesoa la Ciudad de Segovia por el camino Nacional 110 de Soria a Pasalencia (progetto statale 1945)
1963
costruzione della piattaforma di traffico nella Piazza dell’acquedotto Proyecto de acondicionamento de los accesos a Segovia por la C.N.-601 de Madrid a Leòn por Segovia y la C.N.110 de Soria a Plasencia, Plaza oriental del acueducto. (progetto statale1960)
1970
Sistemazione della calle San Juan e Paseo Santo Domingo de Guzman Proyecto de acondicionamento de los accesos a Segovia por la C.N.-601 de Madrid a Leòn por Segovia y la C.N.110 de Soria a Plasencia, Plaza oriental del acueducto. (progetto statale1960)
1992
Costruzione di residenze nella Calle de Los Gascos e un edificio pubblico nella Plaza Oriental del Acueducto Stato di fatto
10
// Masterplan / Analisi storico-urbana
L’INGRESSO ALLA SACRA
Profili territoriali / Attacco a terra //
11
12
// Piante (Plaza del Acueducto) / Prospetti (Plaza del Acueducto)
L’INGRESSO ALLA SACRA
Pianta e sezione costruttiva (Alloggi) / Fotoinserimenti: la piazza, lo spazio pubblico //
13
14
// Piante e prospetto / Approfondimento del prospetto
L’INGRESSO ALLA SACRA
Sezione costruttiva / Fotoinserimento: la salita all’acquedotto //
15
16
// Sezione longitudinale, prospetto e piante / Sezione trasversale
L’INGRESSO ALLA SACRA
Fotoinserimento: immagine in cornice //
17
T R A TER R A E A C Q U A Progetto di una Biblioteca e Art Hotel per giovani artisti sul waterfront lagunare
Parco San Giuliano VENEZIA - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
18
Un Art Hotel per giovani, che funga da porta per Venezia. Una sosta per giovani artisti con camere di dimensione e forma diversa, spazi per l’incontro, la convivialità e atelier per la produzione artistica. Essendo la punta di parco San Giuliano il luogo di progetto si è potuto affrontare nuovamente il tema di sospensione tra terraferma e acqua, il rapporto con la città di Venezia e il paesaggio lagunare. Il processo compositivo del progetto si basa sul rapporto che esso vuole creare la laguna, definendo un piano basamentale chiuso, fortemente definito, dove racchiudere i servizi dei parcheggi e degli ambienti amministrativi per creare e riportare il vero piano zero del progetto ad una quota superiore. Sopra il basamento si articolano infatti le lunghe strutture degli alloggi e dei soggiorni comuni definite dall’arrivo di un ponte pedonale che collega punta San giuliano con Porto Marghera e supera l’infrastruttura della ferrovia. Queste figure si intrecciano e si susseguono una sull’altra andando creare due corti: una pubblica e aperta alla visione della laguna, l’altra più privata e racchiusa a servire gli alloggi e gli spazi della convivialità. sopra il basamento si staglia poi la figura principale di un grande elemento vetrato, luminoso che racchiude tutti gli spazi dedicati all’arte e alla sua produzione, diventando il grande faro che illumina la laguna e definisce il rapporto tra la città e la sua porta sulla terraferma. L’approfondimento sull’articolazione interna pone l’attenzione
progetto accademico / 2015 / S. Maffioletti
sui diversi sistemi di risalita che caratterizzano gli spazi principali dell’edificio: una grande rampa nella hall d’ingresso, la scala a sbalzo che conduce agli alloggi e la grande scala che collega tutti i piani dell’elemento vetrato della biblioteca. Essi diventano i punti chiave del progetto e ne caratterizzano la disposizione planimentrica e in sezione. Infine gli alloggi sono definiti in tre diverse tipologie: una essenziale per soggiorni brevi, un’altra con un piano cottura annesso che crea una cellula indipendente, mentre l’ultima tipologia disposta su tre livelli prevede anche uno spazio atelier per gli artisti.
TRA TERRA E ACQUA
Profili territoriali / Planivolumetrico //
19
20
// Localizzazione / Assonometria
TRA TERRA E ACQUA
Profili territoriali / Planivolumetrico //
21
PIANTA PIANO 3 Alloggi hotel (C) Terrazza panoramica Biblioteca / laboratori
PIANTA PIANO 2 Alloggi hotel (C) Alloggi hotel (B) Biblioteca / sala per lezioni
PIANTA PIANO 1 Alloggi hotel (A) Soggiorni comuni Cucina Ristorante Hall hotel Biblioteca / Sala lettura
22
// Viste interne / Piante dei livelli superiori
TRA TERRA E ACQUA
TIPOLOGIA A - ALLOGGIO 20mq
TIPOLOGIA C - ALLOGGIO ATELIER 40mq
TIPOLOGIA B - ALLOGGIO 30mq
A B
C
Soggiorni Ristorante Parcheggi
Approfondimento delle tipologie di alloggi //
23
EST
OVEST
24
// Prospetti / Sezioni
TRA TERRA E ACQUA
DETTAGLIO COSTRUTIVO ELEMENTO VETRATO:
Facciata ventilata con vetro acidato esterno e doppia camera interna, solai a piastra in calcestruzzo precompresso
DETTAGLIO COSTRUTIVO ELEMENTI OPACHI:
Facciata rivestita con pannelli in GRC, solai misti in acciaio e soletta collaborante con lamiera grecata
Spaccato assonometrico costruttivo / Dettagli costruttivi //
25
G R ATTA C I ELO O R I Z ZO NTALE Progetto di un complesso polifunzionale con stratificazioni tettoniche urbane
Via Fratelli Bandiera MARGHERA (VE) - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
26
Dal punto di vista urbanistico si è tenuto conto del lotto di progetto preso in considerazione come elemento finale di una lunga fascia urbana compresa tra due grandi viali paralleli. Questa porzione urbana va a creare una divisione e allo stesso tempo un rapporto, tra le due realtà della città di Marghera: l’area industriale del porto e Marghera Città Giardino. Proponendo la via verso l’area industriale come una strada dedicata alla viabilità pesante, ci si distacca da essa con una fascia verde di 30m caratterizzata da un movimento di terra che nasconde i parcheggi al di sotto di esso; si è invece proposto il fronte verso via Fratelli Bandiera come un fronte più permeabile e aperto verso la città. Si è quindi definita una piastra basamentale ad un’altezza tale da mantenere il legame con la città di Marghera e gli spazi urbani della città, ma allo stesso tempo sono presenti dei volumi con funzioni specifiche che emergono da essa per rendersi visibili e leggibili dall’esterno; uno di questi è un grande edificio autonomo in elevazione rispetto al basamento, che si sviluppa in lunghezza diventando il fondale sul quale si dispongono gli altri volumi. Questa grattacielo orizzontale si presenta fuori scala rispetto al contesto immediato, ma riesce a creare nuovi rapporti dimensionali con la “metropoli industriale” e i grandi volumi di Porto Marghera. Si è inoltre voluta accentuare la differenziazione dei due strati urbani con il progressivo distacco dei volumi tettonici in elevazione
Progetto accademico / 2015 / M. Doimo
rispetto all’elemento murario, attuando una stratificazione e frammentazione degli elementi della costruzione, attraverso la scelta dei materiali: acciaio e vetro per gli elementi in elevazione e calcestruzzo a vista per il basamento. L’intera composizione dell’edificio si articola in una contrapposizione di figure e volumi che delineano un alternanza di pieni e di vuoti, di materiali traslucidi e opachi, di strutture metalliche puntiformi e strutture murarie continue. Si è dunque approfondito dal punto di vista tecnologico-costruttivo e compositivo alcuni elementi del progetto: la grande scatola vetrata che contiene la scatola opaca dell’auditorium creando così una galleria espositiva che funge anche da collegamento con la sala museo vicina, di cui si sono approfonditi i temi compositivi di architettura degli interni e espositivi. Infine tutta l’area basamentale è caratterizzata da articolazioni interne, doppie altezze e grandi aperture e corti che permettono un’illuminazione naturale degli ambienti mantenendo il carattere monolitico dall’esterno.
GRATTACIELO ORIZZONTALE
Foto del modello //
27
Analisi tessuto urbano
Elementi vetrati
Basamento murario
Movimenti di terra
28
// Planivolumetrico / profilo territoriale / localizzazione urbanistica / Concept e relazioni urbane
Barriera verso le industrie
Rapporto con la cittĂ
Funzioni speciali: uffici, auditorium, foresteria Servizi pubblici: mercato, sale espositive, centro culturale
Parcheggi
GRATTACIELO ORIZZONTALE
Attacco a terra / Profilo urbano //
29
30
// Prospetti e Sezioni
GRATTACIELO ORIZZONTALE
Dettaglio: struttura in acciaio
Dettaglio: struttura in calcestruzzo
Dettaglio: rivestimento vetrato (pianta)
Pianta piano tipo (uffici e spazio di lavoro)
Partito architettonico / Dettagli costruttivi /Approfondimento planimetrico (Uffici) / Spaccato assonometrico tecnologico //
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APPROFONDIMENTO COSTRUTTIVO: GALLERIA DELL’AUDITORIUM
Sistema costruttivo: courtain wall esterno in montanti di acciaio ancorati alla struttura di calcestruzzo dell’auditorium, esternamente rivestita con pannelli metallici imbullonati
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// Vista interna (auditorium) / Partito architettonico / Spaccato assonometrico
GRATTACIELO ORIZZONTALE
APPROFONDIMENTO ARCHITETTONICO: SALA ESPOSITIVA
APPROFONDIMENTO VISUALE/MATERICO: CENTRO CULTURALE
Espoloso assonometrico (sala espositiva) / Piante e sezioni (sala espositiva) / Viste interne (centro culturale) //
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L A CITT À I N D U S T R I ALE Proposta di riuso e riqualificazione urbana di un’area industriale dismessa
Area industriale ex Pilkington MARGHERA (VE) - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
34
Il workshop ha come scopo il dar forma ad un frammento di città in un contesto industriale, definendo attraverso quali architetture e spazi urbani la struttura industriale esistente può raggiungere la densità, la complessità e l’intensità di uno spazio urbano. Viene e definirsi una linea di pensiero legata ad una progettazione pensata per la città, agli spazi pubblici, all’importanza della preesitenza e al suo valore come punto di partenza di un progetto e non come ostacolo; un valore che determina un legame, un legame consapevole e libero allo stesso tempo. Il progetto nel particolare tratta il tema delle preesistenze definite come archeologia industriale con la volontà di creare un segno urbano forte. Esso consiste in una grande struttura ripetitiva, standardizzata, semplice, che diventa limite tra l’area di progetto e il parco che va a crearsi al centro del masterplan generale. Allo stesso tempo questo nuovo limite racchiude in sè le 3 entità, distaccate nello stato di fatto, in un unico grande edificio adibito a complesso scolastico, creando così lo spazio pubblico tra il limite del progetto e la preesistenza industriale. I tre edifici preesistenti, ristrutturati e consolidati, diventano elementi di un sistema generale che fa da diaframma tra lo spazio della città e uno spazio semipubblico, monumentale, che si propone allo stesso tempo come spazio interno e come spazio esterno.
W.A.Ve / 2012 / F. Barozzi
LA CITTÀ INDUSTRIALE
Foto del modello //
35
36
// Foto del modello / Prospetti e sezione / Attacco a terra / Localizzazione
LA CITTÀ INDUSTRIALE
Esploso assonometrico / Fotoinserimento //
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PAESAGGI INDUSTRIALI-LAGUNARI Pianificazione urbanistica, bonifica e rigenerazione di un porto industriale
Area industriale Porto Marghera MARGHERA (VE) - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
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Porto Marghera è caratterizzato da ampi spazi pavimentati sul quale poggiano edifici attualmente in disuso a testimonianza di un graduale ridimensionamento dell’attività industriale. Ciò che più impedisce la qualificazione di questo terreno è l’impossibilità di utilizzarlo fino ad avvenuta bonifica. Il progetto rende il suolo un dispositivo che lega la bonifica, gli spazi sociali, la produzione energetica creando i presupposti per uno sviluppo urbano aperto ad ogni scenario. Si è allora proceduto con lo studio dei vari interventi di messa in sicurezza e di bonifica, catalogando e definando gli interventi già effettuati assieme agli interventi programmati e da effettuare, notando come questo processo sia ancora in fase di attuazione. Si è deciso quindi di intervenire direttamente sul processo di bonifica dell’intera area elaborando un progetto che potesse proporre una riqualificazione di queste aree industriali, andando a studiare i vari tipi di inquinanti, le tecnologie di bonifica più innovative e le legislazioni e le restrizioni presenti per andare successivamente a definire il vero e proprio progetto del suolo. Il progetto infatti prevede un intervento di bonifica del suolo con un risvolto energetico a supporto dell’industria e paesaggistico a servizio dei cittadini. Le metodologie di bonifica scelte fanno si che la capacità del progetto di riqualificarei suoli non si limiti all’area di intervento, ma si espanda ovunque necessario. Il progetto include questo
progetto accademico / 2015 / L. Cipriani
percorso in un sistema infrastrutturale rivolto alla mobilità dolce che va a collegare gli spazi verdi della città, ovvero parco San Giuliano e Forte Marghera, con ciò che diventerà di fatto un verde rivolto alla bonifica e alla produzione energetica. Il masterplan di progetto si suddivide in tre fasi, tenendo quindi conto dei cicli di bonifica e degli interventi attraverso un programma temporale di sviluppo del progetto. FASE I: Viene depavimentata la zona di bonifica e gli scarti di questa operazione possono essere sottoposti a riciclo per la produzione di nuovo manto stradale. Viene riattivata la ferrovia in disuso come linea verde e si avvia il processo di bonifica. FASE II: L’area viene resa accessibile da percorsi pedonali e ciclabili e vengono predisposte delle strutture rivolte alla produzione energetica pulita come vasche per la biomassa a sostengo del fabbisogno energetico delle industrie limitrofe e la produzione di biodisel. FASE III: L’area è completamente bonificata e con il terreno ricavato dalla bonifica si è in grado di valorizzarla disegnando il paesaggio di un nuovo parco pubblico a ridosso del fronte lagunare. La produzione energetica viene aumentata dalla presenza di strutture che ricavano energia dalla fotosintesi delle alghe
PAESAGGI INDUSTRIALI-LAGUNARI
Bonifiche programmate Bonifiche effettuate / in corso
Localizzazione - Analisi del problema //
39
SOILSCAPE
CONNECTION
PROGRAM
Bonifiche future programmate nell’area di progetto di Porto Marghera: continuità con il programma di riqualificazione dell’area attraverso il completamento degli interventi.
Definire i collegamenti principali tra le varie aree di interesse ora poco accessibili e la città.
Dislocamento del polo universitario da Venezia a Marghera, sfruttando la vicinanza e l’interazione con il polo scientifico e di ricerca già instaurato nell’area
Definizionedi interventi puntuali nelle aree da bonificare per instaurare elementi e strutture adibite alla costante e continua bonifica in situ ed ex situ di depurazione del terreno.
Collegamento tra Marghera e Venezia mediante vaporetto e costruzione di piste ciclabili tra parco San Giuliano, Forte Marghera e Marghera per ricucire la cesura nel paesaggio
Rendere autonoma energicamente l’area di Porto Marghera, utilizzando nuovi dispositivi energetici a basso impatto ambientale e rinnovabili.
Creazione di nuove aree libere e quantità di terreno bonificato disponibile a diversi utilizzi, caratterizzato da un progetto di suolo.
Potenziamento delle infrastrutture “green” che attraversano i punti di interesse situati nelle isole di Marghera. Aumento dell’interconnessione tra le isole con percorsi verdi.
Ricerca e sviluppo di un sistema versato alla Green Economy che mira a riconvertire lo scenario produttivo e industriale in strutture non inquinanti e sostenibili
QUALITÀ AMBIENTALE
D E PAV I N G
L A B O R ATO R I
Soilscape/Remediation
L A N D FA R M I N G BIOPILE
F I TO D E P U R A Z I O N E
B I O A U G M E N TAT I O N CAMPUS U N I V E R S I TA R I O
S PA Z I P U B B L I C I
NUOVI EDIFICI
C O L L E G A M E N TO
A R C H E O LO G I A INDUSTRIALE
P O LO SCIENTIFICO
FERROVIA VERDE
NUOVI EDIFICI
C O L L E G A M E N TO ACQUEO
C O L L E G A M E N TO
40
5 anni
10 anni
// Tematiche e Strategie di intervento / Timeline degli interventi
PERCORSO ENERGETICO
L A N D FA R M I N G BIOPILE
DIAFRAMMA ENERGETICO
BIOMASSA
0
Connection/Program
15 anni
I N T E R V E N TO PA E S A G G I S T I C O
D E PAV I N G
20 anni
25 anni
Energy
PAESAGGI INDUSTRIALI-LAGUNARI
DIAFRAMMA ENERGETICO
POLO SCIENTIFICO
NUOVI EDIFICI
LABORATORI
FASE I
DEPAVING
PAVIMENTO ENERGETICO
ELEMENTI PAESAGGISTICI
PIAZZE APERTE
FASE II
COLLEGAMENTI PONTI
FASE III
Masterplan urbanisco (3 fasi di realizzazione) //
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Biomassa
Diaframma
Fitodepurazione Depaving
Piazze
Ricerca
Eco Boulevard Ecosistema Urbano Madrid, 2007
Biomassa
Diaframma
Fitodepurazione Depaving
Piazze
Ricerca
Saint-Omer train station Pavegen France, 2014
42
// Vista di paesaggio (percorsi e riuso delle industrie) / Assonometrie di progetto
Ferrovia
UniversitĂ
Ferrovia
Bio/Land
Pavagem
Archologia
UniversitĂ
Bio/Land
Pavagem
Archologia
Bioaugmentation
Collinette
Collegamenti
Bioaugmentation
Collinette
Collegamenti
Fitodepurazione Depaving
Piazze
Biomassa
Diaframma Ricerca Biomassa
Ferrovia
Bio/Land Università Diaframma
Depaving Pavagem Fitodepurazione Depaving Fitodepurazione
Pavagem
Archologia
Collinette
Collegamenti
PAESAGGI INDUSTRIALI-LAGUNARI
DEPAVING
Bioaugmentation Bioaugmentation Bio/Land
Pavagem Collinette
Collinette
BIOAUGMENTATION Piazze
Viadotto Route du Pont Bunit Cloud Collective Ginevra, 2014
Ricerca
Ferrovia Piazze
Università Ricerca
Archologia Ferrovia
Collegamenti Collegamenti Archologia
Università
DIAFRAMMA ENERGETICO
Polo scientifico Centri di ricerca e Università Laboratori (VEGA)
Assonometrie di progetto / Dispositivi utilizzati //
43
RIF U GI O P ER U N A RTI STA Una casa-atelier per artisti come riqualificazione di un carroponte industriale
Canale industriale Nord MARGHERA (VE) - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
44
Il progetto risponde alla richiesta di progettazione di una casa atelier sulla laguna determinata all’interno di un volume con misure 3,75m x 15m con altezza massima di 12m, dislocato sopra ad un carroponte inutilizzato all’interno di uno dei canali della prima zona industriale di Porto Marghera. Questo esercizio progettuale ha permesso di affrontare diversi temi quali: l’abitazione con spazi minimi, temporanei ed efficienti; la casa atelier e gli spazi per l’arte; il rapporto con il paesaggio lagunare/industriale e l’aggregazione dei diversi edifici sulla base data dalla preesistenza. Il progetto si basa sulla concezione di una casa senza muri. la struttura perimetrale definisce l’involucro in cui inserire gli spazi dell’abitare, caratterizzati dalla necessità di spazi versatili, temporanei ed efficienti per soddisfare le esigenze dell’artista, andando quindi a suddividere il progetto su due livelli a loro volta sfalsati ulteriormente. Questo fa sì che la scala diventi il fulcro dell’intero progetto, articolando una sezione complessa che va a definire una sala espositiva e un atelier a doppia altezza al livello inferiore, per racchiudere gli spazi privati al livello superiore. La sezione diventa l’elemento articolato del progetto e la differenza di quota divide gli spazi al suo interno. Dal punto di vista costruttivo si è utilizzato una struttura in legno x lam che va a creare queste figure sospese sul carroponte e sul canale industriale. Le unità abitative sono poi pensate assemblate in tutta la lunghezza dell’area di
progetto accademico / 2012 / A. Dal Fabbro
progetto data dal carroponte, andando a creare un vuoto al centro di esso e un vuoto alla fine, con una piazza che degrada verso l’acqua affacciata su Venezia. Tra di loro esse si collegano attraverso i blocchi servizi che come un incastro si innestano tra gli spazi abitativi principali
RIFUGIO PER UN ARTISTA
Foto del modello //
45
46
// Pianta coperture / Attacco a terra / Viste prospettiche
RIFUGIO PER UN ARTISTA
Esploso assonometrico / Foto del modello //
47
48
// Sezioni / Pianta livello 1 / Pianta livello 2
RIFUGIO PER UN ARTISTA
Prospetto Acqua
Prospetto Terraferma
Sezione longitudinale / Prospetti //
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ME M O R I A E S I G N I FI CATO Restauro e valorizzazione di un ex Ospedale Psichiatrico Provinciale
O.P.P. di Granzette ROVIGO - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
50
La proposta affronta la problematica della memoria dei luoghi e dei manufatti come punto fondamentale del progetto di restauro, tenendo conto non solo del loro valore materiale, ma anche di quello storico e ideologico. Tutto parte dall’analisi della fabbrica come parte del contesto urbanistico, urbano e architettonico attraverso la lettura delle sue trasformazioni, dei segni e delle tracce. Lettura della dimensione storica della fabbrica attraverso la cartografia, i documenti d’archivio, le fonti letterarie, le fonti iconografiche, la letteratura scientifica affianacata da un’ analisi della fabbrica nella sua consistenza materica. L’elaborazione delle analisi dei materiali (rilievo geometrico, rilievo architettonico, rilievo del degrado) e spaziali della fabbrica (letture delle forme e della composizione della fabbrica) permetteranno poi una sintesi progettuale. Nel progetto di restauro di un ospedale psichiatrico entrano in gioco diversi fattori emotivi che influenzano il progetto e le scelte architettoniche affinche venga dato risalto alla memoria dei luoghi anche nei loro aspetti più simbolici. In questo caso la psichiatria viene interpretata come un aspetto sociale della medicina, che agisce sui rapporti interpersonali, l’integrazione nel lavoro e nella società. Si vuole quindi offrire e dare spazio a servizi di supporto e sostegno alla comunità, rivolti a tutte le fasce di età, favorendo la coabitazione e contaminazione di culture diverse.
progetto accademico / 2014 / E. Sorbo
Inoltre si è scelto di promuovere una serie di attività artistiche e culturali, per dare libertà all’espressività dell’uomo in un luogo una volta simbolo di oppressione, dando nuova vita al parco senza dimenticarne il passato. Tutto questo viene riassunto nel progetto di un grande parco urbano in cui vengono rivoluzionati i percorsi manicomiali di progetto che proponevano una settoriale divisione degli spazi e una gerarchia dei percorsi dall’interno verso l’esterno. Nel progetto vengono ampliati i percorsi e pavimentati in maniera differente dando nuova gerarchia ai percorsi promuovendo una libera circolazione tra i padiglioni. Viene poi analizzato e rilevato un padiglione per affrontarne il progetto di restauro attraverso la catalogazione dei degradi e dei materiali, proponendo un progetto di restauro che vada a ripulire e risanare le patologie dei materiali, ma che non cancelli del tutto le lacune e le tracce del tempo. Con una scialbatura al latte di calce si vuole dare una unitarietà alla facciata, nascondendo sotto questo velo semotrasparente le dinamiche di caduta dell’intonaco provocate dal tempo, rendendole quindi ancora visibili.
MEMORIA E SIGNIFICATO
Collages: un parco aperto alla comunitĂ //
51
Percorsi carrabili - tracce esistenti
Percorsi primari - viabilitĂ del parco / soste
Percorsi secondari - padiglioni e piazze
52
// Masterplan di progetto / Schemi
MEMORIA E SIGNIFICATO
PAVIMENTAZIONI ESTERNE
Pietra d’Ostumi
Lastricato
Pedonali A
Ardesia
Pedonali B
Marciapiede
Ghiaia scura
Carrabile
Ciclabile
Studio delle pavimentazioni esterne / Progetto di restauro e nuova disposizione dell’attacco a terra //
53
PAVIMENTAZIONI
a
Mattonelle esagonali in ceramica rossa (6,5 cm x lato)
b
Mattonelle rettangolari in ceramica rossa (15,5 x 8 cm)
c
Mattonelle rettangolari di colore bianco (20 x 10 cm)
d
Cemento liscio grezzo
1 Mosaico colore lilla in vetroceramica (1,5 x 1,5 cm)
PARETI
2 Mosaico colore verde in vetroceramica (1,5 x 1,5 cm)
54
3 Mattonelle quadrate di colore bianco (15 x15 cm)
// Progetto di presa per fotoraddrizzamento / Rilievo del prospetto / Rilievo dei materiali / Rilievo della pianta
MEMORIA E SIGNIFICATO
NODO COSTRUTTIVO - SOLAIO E MURATURA
muratura in mattoni pieni di laterizio - 1 mattonelle in ceramica esagonali - 2 massetto di allettamento - 3 soletta in Calcestruzzo armato - 4 cordolo in Calcestruzzo armato - 5 trave portante in Calcestruzzo armato - 6 intonaco - 7
1 2 3 4
5 6 7
NODO COSTRUTTIVO - SOLAIO DI FONDAZIONE
1 2 3 4
5 6 mattonelle in ceramica esagonali -1 massetto di allettamento - 2 muratura di mattoni pieni in laterizio - 3 soletta in Calcestruzzo - 4 arco di sostegno in laterizio - 5 fondazione co ntinua in muratura - 6 calcestruzzo di fondazione - 7
7
Rilievo costruttivo di una stanza del padiglione con ortofoto / Dettagli costruttivi //
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Muratura
Intonaco
Elementi in Ferro
Elementi in Legno
Amianto
M
I
F
L
C
C
PR5
L
PU2 PU8 PR3 PR4 CN2 ST1 F
PU1 PU4 PU8 PR2 CN1 AG4 I
PU1 PU3 PU5 PU6 PU7 AG2 AG3 PR1 M
PU1 PU2 PR1 AG1 AG2 AG5
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// Rilievo dei materiali / Rilievo dei degradi
carie del legno
vegetazione infestante
distacco
scagliatura
patina biologica
elementi impropri
colaticcio
friabilitĂ amianto
MEMORIA E SIGNIFICATO
Legenda degli interventi CONSERVAZIONE
CN1 applicazione di fondo a base di zinco CN2 risanamento dell’umidità CN3 fissaggio delle scaglie REINTEGRAZIONE
AG1 posa in opera di materiale da risarcitura AG2 risarcitura giunti di malta AG3 rappezzo con malta di calce idraulica AG4 stuccatura delle discontinuità dovute alla rimozione di elementi impropri
AG5 Scialbatura al latte di calce SOSTITUZIONE
ST1 sostituzione elementi PROTEZIONE
PR1 trattamento finale a base di vaporizzazione di biocida PR2 applicazione smalto di resine sintetiche PR3 ripristino mediante saturazione con consolidanti fluidi PR4 disinfestazione e applicazione di fungicida PR5 incapsulamento cemento amianto con apposito prodotto bloccamianto
PULITURA
PU1 pulitura con acqua deionizzata PU2 pulitura a secco tramite impiego di pennelli PU3 pulitura mediante getti di
aria compressa
PU4 pulitura meccanica eseguita con spazzole di ferro PU5 eliminazione delle parti in avanzato stato di degrado PU6 spazzolatura finalizzata alla rimozione di materiale friabile PU7 estrazione dei sali solubili PU8 rimozione dell’elemento o porzioni di esso
Fotosimulazione dell’intervento //
57
01
02
03
04
05
06
07
Frammenti di paesaggio archeologico
Museo nell’Acropoli
Ingresso alla Sacra
Orizonte de Castilla
Terme Adrianee
Scatola archeologicai
Das Goldene haus
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ARCHEOLOGIA E CONTEMPORANEITÀ Selected works >>
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FR A M M E N T I D I U N PAESAG G I O ARCH EO LO G I CO Strategie per la valorizzazione paesaggistica della città archeologica e musealizzazione degli scavi
Foro Romano AQUILEIA (UD) - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
60
Questo tentativo di ricostruire e portare alla luce l’immagine di una metropoli dell’antichità all’interno di un piccolo paesino rurale odierno deve però fare i conti con la vasta scala dello strato archeologico sotterraneo che si estende per lunghi tratti al di sotto della campagna friulana; proprio per questo motivo è indispensabile rapportarsi con il paesaggio circostante, la pianura padana, i canali, i fiumi e il verde e le grandi distanze, rendendo il progetto architettonico anche un progetto paesaggistico. La prima ed evidente traccia su cui il progetto si sofferma è la caratteristica centuriazione con cui i romani plasmavano e antropizzavano il territorio. La parte paesaggistica del progetto prevede la creazione di una grande coltivazione di vigneti che andrà a seguire l’andamento delle mura a linea spezzata, in modo da creare un fronte unico e uniforme di una certa altezza, mentre due gradoni formati da muri a secco in mattoni ricostruiranno l’andamento delle fortificazioni. Inoltre si è voluto proporre la ricostruzione di una torre della cinta muraria, grazie alla quale si può raggiungere una quota più alta da cui osservare e comprendere pienamente i due interventi precedentemente illustrati. L’intervento sul Porto Fluviale, invece, vuole prima di
Tesi master / 2018
tutto fornire una lettura chiara delle diverse strutture e della loro datazione attraverso degli interventi di pavimentazione con differenti tipologie e colori di terra stabilizzata per differenziare cronologicamente le aree del porto e dei suoi magazzini. Ad un livello superiore si voluto proporre la ricostruzione dei tracciati delle fortificazioni attraverso lastre di calcestruzzo utilizzate come pedane, creando dei percorsi paralleli sopraelevati che permettono di dare una gerarchia ai percorsi e musealizzare l’intero impianto rendendolo percorribile e accessibile. L’ultimo intervento riguarda invece il foro romano, L’idea su cui si basa la valorizzazione di questo spazio è quella di lavorare principalmente sul concetto di limite e della sua accessibilità. L’accessibilità all’area viene favorita da due accessi e dalla ricostruzione volumetrica di parte della struttura perimetrale del lato orientale del foro. Questo intervento, completamente reversibile, richiama la dimensione non finita tipica delle rovine e vuole raffigurare un frammento del porticato del foro. Con una grande copertura in aggetto ricrea la spazialità del portico antico e va a congiungersi per un breve tratto con le colonne ricostruite che caratterizzano il vecchio intervento di musealizzazione.
FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO ARCHEOLOGICO
Fotomontaggio: Le mura bizantine (vista dalla torre) //
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CITTÀ SEPOLTA resti archeologici rilevati e ipotizzati della città antica
CITTÀ CONTEMPORANEA Sviluppo della città attuale con i resti archeologici portati alla luce
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// Masterplan / Analisi storico-urbana
FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO ARCHEOLOGICO
Pianta e sezione costruttiva (ricostruzione mura bizantine) / Piante e sezione costruttiva (ricostruzione centuriazioni) //
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// Fotomontaggio (ricostruzione della torre) / Piante prospetti e sezioni / Esploso assonometrico
FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO ARCHEOLOGICO
approfondimento architettonico in pianta prospetto e sezione / vista interna //
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// Fotomontaggio (musealizzazione del porto fluviale) / Dettaglio pianta e sezione / Pianta e profilo territoriale /
FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO ARCHEOLOGICO
/ Dettaglio pianta e sezione / Pianta e profilo territoriale / Viste Maquette (padiglione del foro romano) //
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// Fotomontaggio (rapporto tra il padiglione e l’archeologia) / Esploso assonometrico costruttivo
FRAMMENTI DI UN PAESAGGIO ARCHEOLOGICO
Vista interna //
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MU S E O N E L L’ A C R O PO LI Proposta per la sistemazione del sito archeologico e la ricostruzione del museo abbandonato
Acropoli ATENE - GRECIA
Area di Progetto / Abstract
70
Il progetto si inserisce nell’incredibile sito archeologico dell’Acropoli di Atene, simbolo della cultura greca e quindi di tutta la cultura occidentale europea. Il luogo quindi ha una grande importanza culturale e storica, ma si trova tutt’ora come un cantiere aperto per i continui interventi di restauro, anastilosi dei componenti mancanti e messa in sicurezza delle strutture. La volontà è quindi quella di confrontarsi con il sito archeologico proponendo una sistemazione generale dei percorsi, dell’accessibilità e della proposta museale dell’acropoli. Sfruttando l’area in cui oggi sorge il vecchio museo abbandonato costruito sull’acropoli nel secolo scorso si accentua il segno scavato da questo edificio andando a riproporre lo scavo effettuato nei primi scavi archeologici della colmata persiana, quando tutto il materiale situato nella parte sud est del Partenone fu asportato, analizzato e poi ricoperto. Si ottiene così un fortissimo segno che ricalca la forma dell’acropoli primordiale, facendo leggere la stratificazione archeologica lasciata dal grande intervento voluto dai greci per ampliare e ricostruire l’Acropoli dopo che fu distrutta. Il secondo segno che archeologico evidenziato è quelle dell’antico tempio di cui si sono individuate le tracce nella parte adiacente alla colmata persiana, riproponendone la lettura in superficie con due terrazze sfalsate, dalle quali con una rampa si scende nella piazza ribassata lasciata dallo scavo della colmata
Master / 2017
ottenendo una monumentale visuale del Partenone, che fa da controcampo a quelle che si ha all’entrata dai Propilei. Sotto le due terrazze si articola il museo con i servizi annessi, in cui un porticato regolare fa da filtro alle sale espositive in cui viene riproposta una lettura degli elementi geometrici e delle correzioni ottiche attuate dai greci nelle loro architetture e sculture. Infine l’ultimo elemento che chiude il percorso è la ricostruzione del sacello romano, costruito successivamente davanti al Partenone, scavando nella roccia dell’acropoli una scala elicoidale che contiene la sala espositiva dell’highlight della collezione, illuminato attraverso un lucernario zenitale che porta la luce bianca della Grecia a vibrare sulle pareti grezze della roccia.
MUSEO NELL’ACROPOLI
Collage: Il Partenone come fortezza //
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VISUALI campo e controcampo de monumento
SVUOTAMENTO Scavo della colmata persiana
TRACCE Preesistenze architettoniche sull’acropoli
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// Planivolumetrico / Cocept del principio insediativo
MUSEO NELL’ACROPOLI
profili e sezioni territoriali //
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Scavo colmata persiana Partenone
Traccia del tempietto romano
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// Planimetria sotterranea / assonometria
Museo
MUSEO NELL’ACROPOLI
Espositori / Pianta con principi espositivi del museo / Sezioni //
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76
// Vista del Sacello (highlights dell’esposizione) / Pianta e sezione del Sacello espositivo
MUSEO NELL’ACROPOLI
fotoinserimento dell’intervento //
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L’ IN GRESSO A L L A S ACRA Accessibilità, sistemazione e musealizzazione dell’area monumentale dell’antica Abbazia
Sacra di San Michele TORINO - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
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La Sacara di San Michele, simbolo del Piemonte si trova incastonata sulla cima di un rilievo che sovrasta la Val di Susa e il progetto vuole proporsi come ingresso rinnovato e attrezzato a tutta quest’area monumentale difficilmente raggiungibile e isolata. Il progetto si dispone quindi all’entrata del luogo sacro, quasi a definire il Témenos degli elementi costruiti, proprio di fronte alla rovina del Sepolcro dei Monaci che si trova all’inizio del percorso. La progressione spaziale crea una serie di respiri che allargano e restringono la visuale sul monumento giocando con lo spazio tra la rovina del sepolcro e il nuovo volume. L’elemento architettonico si pone come cornice ad una visuale d’entrata al luogo sacro, definendo l’equilibrio che inquadra da una parte il sepolcro e dall’altra il nuovo edificio, focalizzando il visitatore verso il monumento. L’elemento stesso si configura poi con una serie di aperture che creano degli assi visuali sul paesaggio, mentre l’ultima apertura dell’edificio si trova invece sullo spigolo rivolto verso il monumento, creando un quadro paesaggistico della Sacra all’interno della stanza. Così il volume si propone come elemento monolitico e dispositivo aperto al paesaggio nello stesso tempo. In esso sono collocati i servizi base di accoglienza al sito che si aprono su una grande terrazza pavimentata dalla quale è possibile seguire un percorso accessibile a tutti fino agli ascensori progettati in un precedente intervento di restauro. Inoltre una serie di terrazzamenti effettuati con muri a secco
Master / 2017
in pietra, vanno a dare continuità con l’orografia antropizzata esistente dei precedenti elementi terrazzati che si trovano ai piedi della sacra su cui sono coltivati i vigneti, mentre i nuovi terrazzamenti, modellati come rampre, presentano un miglior accesso al luogo dai sentieri escursionistici che raggiungono la Sacra dai paesi più a valle. Infine l’aspetto materiale he si vuole dare al progetto riprende la pietra utilizzata nella costruzione della sacra come rivestimento dell’intero colume fino alla copertura inclinata. Questa scelta si pone in continuità con il contesto in cui è inserito il progetto, ma se ne vuole distaccare attraverso un moderno taglio dell pietra, molto regolare, che permette di riconoscere l’addizione dagli elementi preesistenti.
L’INGRESSO ALLA SACRA
Fotoinserimento //
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80
// Localizzazione / Analisi degli accessi / Planivolumetrico
L’INGRESSO ALLA SACRA
Profilo territoriale //
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// Attacco a terra / Sezione di progetto
L’INGRESSO ALLA SACRA
Sezioni di dettaglio / Sezione di progetto / Vista interna //
83
O R IZ O N T E D E C A S T ILLA Luogo di meditazione, un singolo edificio/pensatoio, in rapporto e contrapposizione con il paesaggio
Ermita de San Frutos SEPÙLVEDA - SPAGNA
Area di Progetto / Abstract
84
Il progetto si inserisce nell’arido paesagio castigliano, tra le anse del fiume Duratòn che ha scavato scoscese insenature lungo la roccia e sopra una di queste si trova un antica chiesa romanica. Il tema del progetto consiste nel creare un luogo di riflessione, soffermandosi sul concetto di meditazione e isolamento, senza tralasciare il rapporto con un paesaggio di pregio naturalistico e archeologico. L’elemento architettonico si dispone sulle pendici del rilievo, dopo la visita della chiesa romanica, lungo un percorso che scende e riporta all’entrata del luogo sacro. Questo permette di non creare dei volumi che vadano a interferire con la visuale paesaggistica della chiesa come elemento dominante del paesaggio, ma trovano un rapporto con essa di visuale controcampo, grazie alla terrazza a cui si accede per ntrare nel dispositivo. Infatti la stanza della riflessione si presenta come processo di differneti fasi, caratterizzate da differenti spazi: il primo con un rapporto completo con il paesaggio, caratterizzato dalla seduta d’ingresso; il secondo con una prima negazione del contesto dovuta ai muri molto alti che impediscono la visuale e concentrano il rapporto visivo con la rovina della chiesa sistuata in alto e il cielo; il terzo è la discesa, attraverso una scala scolpita nella roccia, verso la stanza della meditazione in cui i muri negano
Progetto accademico / 2016 / J. I. Linazasoro
completamente la percezione del paesaggio castigliano, deciso, soleggiato e netto, per fare posto a una nuova percezione sfumata e oscura. A questa stanza si accede spostando una pesante porta di calcestruzzo posta su dei binari, in modo che la luce non entri mai direttamente nella stanza, ma attraverso un apertura superiore che crea una cascata di luce sulla parete, mettendo in risalto la materialità del calcestruzzo come pietra artificale, mentre sul lato opposto si viene a contatto con la roccia naturale del luogo, illuminata per contrasto da un raggio di luce che passa in una feritoia della seduta della terrazza superiore. Questo percorso si pone come tesi e antitesi sul tema della riflessione, intendendolo come un momento di incerteza e di dubbio che mette in discussione la chiarezza delle nostre idee. Si vuole quindi presentare il paesaggio per poi negarlo e riproporlo all’uscita sotto occhi diversi.
ORIZONTE DE CASTILLA
Foto del modello //
85
86
// Planivolumetrico / profilo paesaggistico / Pianta, prospetto e sezione
ORIZONTE DE CASTILLA
Losa en hormigòn
fundaciònes en la roca
Muros de carga
Sezione / Esploso assonometrico / fotomontaggi //
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// Foto del modello (studio della luce) / Sezioni
ORIZONTE DE CASTILLA
Vista interna //
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T E R M E A D R I A N EE Impianto termale e galleria espositiva come nuovo servizio rigeneratore del sito archeologico
Teatro greco di Villa Adriana TIVOLI (RM) - ITALIA
Area di Progetto / Abstract
90
Grazie alla sua posizione di limite e di confine dell’area archeologica e alla facile accessibilità dettata dalla vicinanza dell’ingresso, la scelta dell’area è ricaduta sul Pantanello: un grande spazio pianeggiante, inutilizzato, sul quale si affaccia da un lato la rovina del Teatro Greco e su un altro le rovine delle Palestre. L’intervento segue l’allineamento degli assi principali che emergono dall’osservazione delle planimetrie e dallo studio geometrico della disposizione dell’archeologia, arretrando lungo l’asse del Teatro per lasciare spazio ad una grande piazza che si trasforma in spazio espositivo e potenzialmente fruibile per spettacoli e rappresentazioni teatrali. Un muro, a citare la rovina del Pecile, suddivide e nasconde la piazza dai parcheggi, interrotto soltanto da un corpo ad esso trasversale, un percorso espositivo che invita all’entrata e si configura come segno di limite tra la Villa e i padiglioni termali dotati di un ingresso e un percorso autonomi. A rimarcare l’asse principale, come linee di tensione verso la rovina che scansionano il paesaggio in un ritmo asimmetrico, si delineano dei setti, che diventano poi sedute, o soltanto tracce a terra. Queste permettono una caratterizzazione dello spazio esterno, differenziando linee d’acqua da passerelle e rampe in legno, e ancora aree verdi da aree di terra stabilizzata. All’interno l’impianto termale ha una distribuzione lineare lungo la quale si aprono i diversi ambienti in cui le vasche
Concorso / 2015 / 1° premio
interne sono luoghi riservati, in penombra: l’illuminazione zenitale realizzata attraverso le particolari coperture inclinate favorisce, unitamente al vapore dell’acqua termale, questo tipo di atmosfera. Dall’altro lato il percorso espositivo è invece più aperto e luminoso per consentire l’osservazione dei frammenti esposti e delle rovine da punti di vista privilegiati, volendo definire un rapporto visivo con l’archeologia senza andare ad intervenire direttamente sull’archeologia stessa. La scelta dei materiali - Corten come citazione della rovina e legno - è dettata soprattutto dalla necessità di un progetto reversibile, inoltre l’intero piano di calpestio delle strutture progettate si trova a 50cm rialzato da terra, così non necessita di fondazioni o scavi e può sfruttare questa diversa quota per elevare i punti di vista proposti nell’area museale e definire degli spazi altimetricamente articolati nell’area termale. Infine a partire dal muro che suddivide il parcheggio dalla piazza, l’acqua scende in modo puntuale in alternanza a rappresentazioni scultoree ritrovate nella villa, l’elemento poi si sviluppa nella stessa direzione in altre parti della piazza, attraverso specchi d’acqua nei quali sono esposti ulteriori resti e frammenti, valorizzati dal gioco dei riflessi.
TERME ADRIANEE
Vista maquette //
91
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// Planivolumetrico / Esploso assonometrico costruttivo
TERME ADRIANEE
principio insediativo e compositivo / Attacco a terra //
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// Profili territoriali / sezioni di approfondimento
TERME ADRIANEE
Prospetto principale / dettaglio dell’esposizione / Vista prospettica //
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L A B OÎT E N O I R E Idea per un dispositivo paesaggistico di conservazione e valorizzazione dell’area archeologica
Sito archeologico di Mariana CORSICA - FRANCIA
Area di Progetto / Abstract
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Il Workshop ha trattato la problematica dell’archeologia e della sua valorizzazione attraverso l’opera architettonica e paesaggistica di un percorso sopraelevato sopra le rovine romane del sito archeologico di Mariana in Corsica. Si è potuto elaborare un’ idea capace di affrontare i temi dell’opacità, della trasparenza, della traslucidità e del filtro per rapportarsi con il passato, con un paesaggio diverso e con un linguaggio contemporaneo. Ispirandosi al titolo proposto dal workshop, il progetto si basa sul concetto della scatola nera come dispositivo visivo della realtà. Questa realtà è però spesso modificata dall’occhio del fotografo, che proprio attraverso la scatola nera ci offre una sua interpretazione dell’oggetto fotografato. Allo stesso modo il progetto vuole proporre un’interpretazione della realtà, modificata dall’effetto della luce e dallo sguardo di chi utilizza queste cinque scatole nere disposte sulle rovine. Queste strutture collegate da un percorso sopraelevato definiscono il filtro e il passaggio attraverso il quale si può varcare il limite di una grande copertura che diventa monumento di luce e filtro della realtà percepita attraverso la scatola nera. La copertura diventa elemento di protezione e di musealizzazione e valorizzazione delle rovine, in cui gli archeologi possono lavorare senza essere disturbati, ma
Workshop / 2014 / P. L. Faloci
allo stesso tempo i visitatori possono godere della vista dell’archeologia dai nuovi dispositivi. Le scatole sono anche esse dispositivi paesaggistici che propongono la diversa visione delle rovine antiche verso il paesaggio e verso la realtà modificata del filtro e possono diventare espositori in cui vengono collocati i reperti o dove vengono illustrati dei percorsi didattici.
LA BOÃŽTE NOIRE
Vista interna: La scatole di luce //
97
Nord
Ovest
Sud
Est
Sez.
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// Prospetti e Sezioni / Planimetria
LA BOĂŽTE NOIRE
Assonometria / Fotoinserimenti: rapporto con il paesaggio //
99
DA S GO L D EN E H A U S Padiglione espositivo per un’installazione temporanea all’interno del Neues Museum
Neues Museum BERLINO - GERMANIA
Area di Progetto / Abstract
100
Il progetto consiste nell’ideare una mostra temporanea all’interno del Neues Musuem riguardante la collezione di antichi gioielli egiziani. La scelta dell’area è ricaduta su quella che viene chiamata corte greca, una grande corte coperta da una struttura vetrata, quindi molto illuminata e spaziosa, in modo da poter sfruttare la luce naturale e poter inserire all’interno di essa un espositore temporaneo inteso come architettura nell’architettura, una scatola preziosa che fungesse da contenitore dei preziosi reperti archeologici e potesse essere visto e riconosciuto anche dalle altre sale del museo affacciate alla corte come un elemento sconosciuto e inaspettato, per provocare la curiosità del visitatore. La forma di questo elemento deriva da uno studio morfologico delle forme architettoniche dell’antico egitto, evitando il clichè della piramide. Viene quindi riproposto un insieme di elementi caratteristici degli antichi templi egiziani come i piloni d’ingresso delle porte del tempio, il naos in cui venivano adorati gli dei con dei grandi pozzi di luce e infine la mastaba funeraria come elemento arcaico dell’architettura egiziana. Tutti questi elementi vengono fusi creando un collage omogeneo e una successione spaziale contemporanea che porta il visitatore attraverso le porte del tempio, guidato da un raggio di luce naturale lungo tutto il percorso espositivo fino ad arrivare al naos, che racchiude l’highlights della mostra: uno scarabeo
Master / 2017 / A. Schwarz
d’oro alato. Il simbolo dell’highlights viene utilizzato anche nella parte pubblicitaria e grafica di introduzione alla mostra, progettando l’immagine coordinata della mostra temporanea attraverso pannelli illustrativi e disposizione dei reperti. L’esposizione si articola quindi in una prima parte in cui vengono esposti i gioielli suddivisi attraversi diversi temi (come i gioielli raffiguranti animali, della vita quotidiana, delle cerimonie funerarie) alternato a dei papiri o dei ritratti in cui vengono menzionati o raffigurati questi reperti. Infine nel Naos viene esposto lo scarabeo alato d’oro al centro, mentre ai lati sono inseriti in espositori con lenti di ingrandimento, piccoli gioielli di pietre preziose raffiguranti anche essi degli scarabei, così da poterne apprezzare i dettagli e creando un rapporto più interattivo tra il visitatore e l’esposizione.
DAS GOLDENE HAUS
Fotoinserimento dell’esposizione temporanea (vista dall’esedra del museo) //
101
PYLON
+ MASTABA
+ NAOS
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// Localizzazione / Assonometria espositore / Planimetria della sala
DAS GOLDENE HAUS
Highlights -
Pianta e sezione dell’esposizione / Dettaglio del Naos (Highlights della mostra) //
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// Proposta di comunicazione visiva / Pannello informativo della mostra / disposizione dei reperti
DAS GOLDENE HAUS
Vista interna //
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