E42 magazine n.3 ottobre 2012

ROMA

PERIODICO DI ATTUALITA’ - EDITORE PASQUINO EDITRICE SRL - ANNO I n° 3 - ottobre 2012

Il Magazine dell'EUR !

MATTEO MARZOTTO “CICLISTA” PER LA SCLEROSI MULTIPLA

VALERIA MARINI BELLA, DIVERTENTE E SEXY

INGV LA CONTROVERSA SENTENZA DELL’AQUILA

INCHIESTA: USO MODERNO DELLE DROGHE, LA COCAINA

Editoriale Care lettrici, cari lettori è doveroso spendere delle parole sulla vicenda che ha coinvolto il direttore de il Giornale, Alessandro Sallusti. Fra 30 giorni per lui si apriranno le porte del carcere per scontare una condanna a 14 mesi a causa di un reato d‘opinione: diffamazione aggravata.

L’articolo incriminato non è stato scritto da lui ma da Renato Farina, “l’agente betulla”, con lo pseudonimo Dreyfus. Se si commette un errore è giusto pagare, ma con adeguate pene pecuniarie come avviene nei paesi democratici. Non si può andare in galera per il mancato controllo di un opinione altrui o per una mancata rettifica. Il carcere rappresenta una intimidazione verso tutta la categoria dei giornalisti, rappresenta la fine di una parte di libertà, di quella libertà che deve garantire e salvaguardare opinioni ed espressioni di ognuno di noi. Se si viene perseguiti penalmente si è costretti ad autocensurarsi, ad evitare di raccontare verità scomode per timore di finire in carcere. Se finisce dietro le sbarre la libertà d’espressione ci finisce anche la nostra civiltà giuridica. Ora dedichiamo un pensiero anche al “tecnico” Monti o meglio all’ex tecnico in quanto pare che sia diventato in tutto e per tutto un perfetto politico soprattutto quando fa dichiarazioni per poi smentirle il giorno dopo (vedi la sua prossima candidatura). Mi chiedo se in nome del pareggio di bilancio, dello spred o peggio in nome delle più potenti banche d’affari a livello mondiale si debba far morire un popolo di fisco, si debba svendere un paese e l’Italia è in svendita . Se una nazione va male è costretta a disfarsi dei suoi patrimoni pubblici e gli speculatori sono in agguato come avvoltoi . Non dimentichiamo poi che Monti ha preso parte più volte alle riunioni del gruppo Bilderberg riservate a personalità influenti in campo economico, politico e bancario. È membro della Golden Sachs, la più potente banca d’affari del mondo o meglio, la grande burattinaia dell’intero mercato finanziario internazionale e per finire è anche membro della Commissione Trilaterale ossia la più potente loggia massonica del pianeta. Penso che tutto questo sia sufficiente per trarre le dovute e logiche deduzioni. Concludo con una nota di ottimismo rivolgendomi ai ragazzi, a cui il nostro giornale vuole dedicare sempre più spazio promuovendo iniziative, informandoli sui bandi di concorso, offerte e richieste di lavoro . Siamo certi di fare qualcosa di concreto e costruttivo anche se si tratta solo di una goccia nel mare.

Siamo inoltre lieti di pubblicare le vostre lettere che arrivano numerose in redazione. Ah, dimenticavo di dire che, per essere “politically correct”, qualsiasi inesattezza riportata dai nostri articoli, di qualsiasi natura essa dovesse essere, costituirà oggetto di rettifica. Alla prossima!

Il direttore Gilda Tucci

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MAGAZINE ROMA

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Periodico di attualità Anno I - numero 3 - ottobre 2012 EDITORE Pasquino Editrice S.r.l.

Via Sabotino, 46 - 00195, Roma

14

Direttore Responsabile Gilda Maria Tucci Camuri

Cocaina

Inchiesta Donne abusate

12

Registrazione Tribunale di Roma n. 172/2012 del 11/6/2012

Inchiesta

Euroeconomy Austerity e crisi

Euroeconomy Agricoltura

Vicedirettore Daria Onofri

15

Direttore editoriale Alessia Allegra Responsabile Marketing Giorgio Maria Franceschi

16

Collaboratori Sergio Allegra, Jessika di Cesare, Marco Cannavicci, Natalina Orlandi, Margherita Filipponi, Susanna Russello, Fabio Campoli, Luca La Fauci, Simone Stirati, Laura Solari, Pietro Maria Putti, Sabrina Allegra, Cristina Allegra, Paolo Coscione, Roberto di Carlo, Marina Giangiuliani, Michele Spremolla, Patrizia Chelini, Luigi Gemma, Federica Costa, Marta Ruggeri, Simone Nastasi, Andrea Lovelock, Cinzia Giorgio.

Redazione Via Australia 20 - 00144, Roma Tel/Fax 331 7004005 Email: info@e42magazineroma.it Sito: www.e42magazineroma.it

Sabbie mobili

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E’ vietata la riproduzione totale e parziale di tutti i testi, la grafica, le immagini e gli spazi pubblicitari realizzati da Pasquino Editrice S.r.l. Tutti i diritti sono riservati.

Periodico iscritto all’

2 2

Fatti e personaggi Matteo Marzotto ciclista per la sclerosi multipla

Missing Perchè una rubrica si occupa di persone scomparse?

Costume e società Urban contest

Psiche e Società Crimine e giustizia

30

Stampa Miligraf S.r.l.

Via degli Olmetti, 36 00060 Formello Tel. 06 9075142

Microchip RFID

Intervista all’ Ass. D. Bordoni

26

Foto Stefano Mileto e Guglielmo Rota, Matteo Staltari, Charlette Baselice, Jessika Di Cesare, Melissa Mc Claren, Giorgio Bonomo.

La foto di copertina è di Enrico Badura.

Senza Censura

Fatti e personaggi

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Direzione Via Sabotino, 46 - 00195, Roma

Province

Politica

18 20

Euroeconomy

Spettacolo Valeria Marini

Arte e Creatività Adele Ceraudo

sommario

ottobre 2012

42

Storia dell’Eur

44

Eur, Set cinematografico

58

Marcello Testa

66

52 60

XII Municipio Concerto Pianistico Internazionale

68

Litorale

76

Cultura e spettacolo

82

Quattro zampe e una penna

86

Street style

Exp’ostia

Vestali e nereidi

67 72 80

INGV

Fatti e Personaggi Intervista al Prof. A. Gaspardone

Question time La voce dell’Eur

Arte e Cultura Giuseppe Tucci

Il sublime piacere del gusto Fabio Campoli

84

FTT

96

Giovani con un sogno

un angolo esclusivamente teen

102

Rappers

106

Leggiamo e Cinenews

108

Lettere dei lettori

109

Pasquino

110

Offerte di lavoro

3 3

Inchiesta

Excursus storico sull’uso moderno delle droghe di Gilda Tucci

“Ne prendo regolarmente piccole dosi per combattere la depressione con risultati brillanti” Era il 1883 ed un Sigmund Freud accademicamente ancora implume così scriveva alla sua fidanzata Martha Bernais, riferendosi a quella “medicina in polvere bianca dagli effetti portentosi” che, 17 anni prima, il chimico tedesco Albert Neiman era riuscito ad ottenere in sintesi isolando un alcaloide dalla pasta di coca e chiamandolo, per allitterazione, cocaina. Un anno più tardi, nel 1884, il futuro padre della psicoanalisi, con il trattato di neurobiologia diagnostica “Uber coca”, si rivolgeva, entusiasta, alla comunità scientifica internazionale informandola che, in esito ai suoi approfondimenti sulla sostanza conclusi anche e soprattutto su sé stesso, la cocaina poteva, senza tema di controindicazione alcuna, essere efficacemente somministrata in un’ampia casistica di esigenze terapeutiche: dal contrasto ai mali oscuri della depressione, alla cura delle algie muscolari, nonché per scopi anestetici a livello locale e, finanche, come disinibitore e stimolante della sfera sessuale, oltre che, addirittura, quale efficiente presidio farmacologico per il superamento delle crisi astinenziali da morfina ed alcool. E fu proprio quest’ultimo aspetto (sperimentò che i morfinomani che aveva in cura, sottoposti a terapia da cocaina, abbandonavano, sì, la dipendenza da morfina, ma per sviluppare rapidissimamente quella, altrettanto forte e preoccupante, dalla cocaina stessa) a suggerire a Freud la repentina quanto diametrale “ritrattazione” esposta in “Osservazioni sulla dipendenza e paura da cocaina”, saggio del 1885 che si affrettò a pubblicare muovendo da quell’osservatorio privilegiato che la sua personale esperienza di convinto sostenitore della cocaina, prima e, di provato cocainomane, subito poi, non poteva che offrirgli. Una conversione scientifica in piena regola, come non se ne erano viste dai tempi del vaccino anticolerico di Pasteur o

4 4

della “reazione nera” degli organismi monocellulari nervosi scoperta al microscopio, sul finire del XIX secolo, dall’istologo bergamasco Camillo Golgi. Ma, soprattutto, una conversione, quella freudiana, che, vuoi per l’autorevolezza della fonte, vuoi anche per le conferme a cui andavano giungendo gli studi in materia di altre autorevolissime menti coeve, rappresentò l’avvio all’intransigenza scientifica che, progressivamente rafforzata nel corso dei decenni successivi, ha in larga parte contribuito a consolidare l’attuale orientamento normativo rigidamente proibizionista, da parte della politica internazionale, verso i variegati aspetti (di ordine principalmente socio-economico, ma non solo), che, al pari o più delle altre droghe c.d. “pesanti”, il “fenomeno cocaina” ha così allarmisticamente dimostrato di implicare. Il 1800, il secolo del positivismo ed, in linea con i suoi principi di fondo, della militanza romantica nella storia e della incrollabile fede nel progresso umano, volgeva al termine, mentre da un borgo di Lipsia, nella conformista e nobile Prussia, un omino piccolo-borghese, piccolo anche di statura e malaticcio alquanto, si accingeva, a dispetto dello scarso vigore fisico, ad irrompere nel grande agone del dibattito culturale con tutta la potenza tonante di una sinfonia wagneriana. Friedrich Nietzsche, classe 1844, non tardò, in quel perimetro ideale presenziato da personalità del calibro di Saint Simon, Marx, Engels, Proudhon,

Friedrich Nitzsche

Compte, Darwin, Littrè, Spencer, Mill e Bentham, a porsi in arcigno e

to ricreativo, una parte della comunità artistica e letteraria, quella più

prepotente conflitto con pressoché tutti costoro, inneggiando, contro

impegnata in tematiche romantiche ed avventurose d’appendice, mostra-

ogni forma, laica o religiosa, di egualitarismo, alla deificazione del po-

va ancora una forte insofferenza verso simili posizioni censorie. Un esem-

tere individuale, alla giusta vittoria della forza sulla debolezza (com-

pio per tutti, Atrhur Conan Doyle, lo scrittore londinese laureato in medicina

presa quella maschile sulla femminile) e alla doverosa supremazia di

noto, oltre che per aver dato vita al più famoso investigatore che la narra-

un’auspicabile aristocrazia dei più forti sulle classi sociali inferiori. Un

tiva di tutti i tempi ricordi, anche per essere un assiduo assuntore di dro-

atteggiamento dottrinario aggressivamente maniacale, diremmo,

ghe, cocaina in primis, formula la trasposizione letteraria di sé stesso,

grosso modo unanimemente, oggi, alle soglie del delirio psichiatrico o

quando, ne “Il segno dei quattro”, un imperturbabile Sherlock Holmes così

forse ben oltre, che, però, per via di quelle paradossali ed indecifrabili

si risponde alla domanda rivoltagli dal dottor Watson su quale delle due

alchimie storiche di cui spesso il corso degli eventi umani è foriero di

sostanze, morfina o cocaina, intendesse assumere quel mattino: “cocaina,

esempi significativi, finì, inesorabilmente, col rappresentare uno dei

Watson, oggi è cocaina. Una soluzione al sette per cento. Ti dispiacerebbe

più importanti modelli di ispirazione nell’immediato tratto avvenire. Se,

provarla?”. Ma anche il cinematografo ed il teatro, seguiti dalle arti figura-

come si è detto, la scienza medica aveva ormai impresso sulla cocai-

tive e da quelle musicali, con i l’esuberanza mondana dei loro famosissimi

na il marchio ufficiale della rinnegazione, relegandola a ruoli margina-

volti, non si esimevano dal promuovere modelli esistenziali basati sul suc-

li in campo terapeutico ed escludendone la sana utilizzabilità in ambi-

cesso personale ad ogni costo, anche, a limite, a quello dell’intossicazione.

5 5

Inchiesta

Non è certo un segreto che personaggi come il compositore francese

“forti” di più risalente corso. E la legislazione, pertanto, iniziò, ma con

Massenet o gli scultori Rodìn e Chèret, per non parlare dell’attrice Sarah

estrema cautela, ad accostarsene. Fu necessario, difatti, attendere il 1961

Bernardt, la “divina” o di Eleonora Duse, assumessero ostentatamente

(le due prime convenzioni internazionali in materia di stupefacenti, quella

cocaina col risultato, in termini comunicativi di massa, di rafforzare l’idea

dell’Aja, nel 1912 e quella di Ginevra del 1925, avevano confinato il proprio

di un suo legame quasi strutturale ed inscindibile con fama ed importan-

interesse quasi esclusivamente su oppio e derivati), prima che la Com-

za sociale. L’economia industriale, poi, testimone, sin dal 1863, della sod-

missione ONU per le droghe (preceduta in tal senso dalla legislazione

disfacente esperienza commerciale di prodotti alimentari a base di co-

statunitense che, nel 1929, con il Jones Miller Act, impose il divieto fede-

caina (in quell’anno, un còrso, Angelo Mariani, brevettava una mistura di

rale all’importazione di coca dai paesi produttori del sud-America, fatte

vino e pasta di coca, il “vin Mariani” appunto, un tonico dalle proprietà

salve le eclatanti concessioni in deroga di cui diremo più avanti) penaliz-

energizzanti ed euforizzanti da subito molto richiesto negli ambienti nobi-

zasse a livello internazionale la cocaina, includendola tra le sostanze ad

liari di vertice, tra cui diverse corti reali d’Europa, ed, addirittura, regolar-

effetto stupefacente ufficialmente proibite per fini extra-terapeutici. Un

mente consumato dal Pontefice Leone XIII), investì molto in materia e, nel

intervallo di 36 anni durante il quale gli assetti geo-politici del pianeta,

1886, Jhon Pemberton, farmacista 54enne di

squassati dai primi due conflitti mondiali del-

Atlanta, lanciava sul mercato quella che sa-

la storia, conoscono l’esplosivo avvento dei

rebbe di lì a pochissimo divenuta la più fa-

grandi monoliti ideologici: il 1917 bolscevico,

mosa bevanda dell’era contemporanea, la

come risposta all’oscurantismo imperialista e

Coca Cola, includendo nella formula, assie-

capitalista padrone, sino ad allora, dell’intera

me alla noce di cola ed alla caffeina, anche

scena politica europea. Ventennio italiano,

l’alcaloide cocaina (si noti, anche in questo

franchismo spagnolo e Terzo Reich tedesco,

caso, la evidente allitterazione del nome dato

invece, in opposizione alla deriva liberale ed

al prodotto rispetto ai suoi eccipienti principa-

anti-nazionalista intrapresa dai propri gover-

li), che rimase presente in questo “sciroppo

ni. Due regimi distanziati dalla incompatibilità

analcolico delizioso, rinfrescante e rinvigo-

delle premesse teoriche (socialismo alla

rente” (erano i termini utilizzati nei suoi lanci

moda di Lenin, da una parte e socialismo per

iniziali) sino al 1903. Ma la scienza non pote-

corporativismi ed ultranazionalismi, dall’al-

va restare a lungo inascoltata, specie se a

tra), molte caratteristiche comuni negli esiti

catalizzare le sue eccezioni era una sostanza

della loro effettiva realizzazione. Tra queste,

che, a causa della straordinaria rapidità con

una, spiccatissima: Il culto delle personalità

cui vi si cadeva dipendenti e delle sue eleva-

apicali. Fattore in cui il grande capo Iosif Vis-

tissime proprietà assuefattive, aveva già avu-

sarionovic Dzugasvili, detto Stalin, stempera

to modo di dimostrare gli stessi preoccupanti

la siderale discrasia dottrinale col duce Beni-

scenari epidemiologici di tutte le altre droghe

to Mussolini, il fuhrer Hadolf Hitler e col “con-

6 6

ducator” romeno Ion Antonescu, volendo limitare il

Himmler a Dachau

confronto agli esempi storici più rappresentativi, condividendo con essi gli stessi meccanismi dell’esaltazione individuale attraverso l’opera incessante della propaganda di regime. Propaganda, appunto, pertanto bombardamenti mediatici che, con l’operoso ausilio della vigilissima censura centrale sulla stampa, monotematicamente ed unilateralmente colpiscono le masse dei destinatari veicolando, roboante, il messaggio di una potenza da ammirare, un potere da temere, una forza da imitare impegnandosi al superamento dei propri limiti. Non è affatto una stranezza, quindi, che il dottor Joseph Goebbels, ministro plenipotenziario per la propaganda nazionalsocialista, fosse, come Rudolf Hess ed il fedele segretario Martin Bormann, un abituale utilizzatore di cocaina, il feldmaresciallo Herman Goering, comandante indiscusso della Luftwaffe e potentissimo numero due del regime, alternasse, lunghi periodi di morfino-dipendenza a periodi, altrettanto lunghi, di cocainomania (manifestazione “ante litteram”, di una condotta tipica fra i giovani tossico-assuntori dei giorni nostri), e lo stesso Fuhrer curasse con la cocaina la sua fastidiosa sinusite. Ma la cosa non finiva lì. È fra i documenti segreti del Terzo Reich, un protocollo sanitario, proposto ed attuato da Herich Himmler, capo supremo delle SS e direttore della Gestapo, che stabiliva la somministrazione giornaliera di cocaina al personale comandato delle esecuzioni dei prigionieri ebrei e zingari, che, senza l’induzione di uno stato neurologico eccezionalmente aggressivo ed impermeabile agli shock emotivi, non sarebbe stato in grado di assolvere alle brutalità di quell’ignobile compito, se non al prezzo di un immediato crollo psico-fisico. Il film “La caduta degli Dei”, diretto da Luchino Visconti nel 1969, pur se attraverso le note narrative e le forme visive della drammaturgia classica, offre un fedelissimo spaccato storico della realtà sociale nella Germania dell’epoca e dell’altro asse cui il nazionalsocialismo diede seguito, quello, stavolta interno, col grande capitalismo industriale. Emblematica è la sequenza in cui Martin, il giovane rampollo della grande casata industriale Essembeck, effeminato, psicologicamente fragile e con pronunciate tendenze pedofile, violenta una bambina (che subito dopo si suicida), mosso da un irrefrenabile pulsione amplificata dall’effetto di al-

con la dimostrazione dello straordinario livello d’efficienza raggiunto dall’uomo in materia

cool e cocaina. Dopodichè, le forze alleate, al ter-

di autodistruzione, riconsegnarono al mondo la libertà e la sicurezza depredate dalla tiran-

mine di un conflitto planetario costato oltre 50 mi-

nide. Almeno nelle intenzioni ufficiali.

lioni di vite e culminato, ad Hiroshima e Nagasaki,

(continua)

7 7

Inchiesta

8 8

7MILIONI=

DONNE ABUSATE In Italia, sette milioni di donne hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Di queste quasi tre milioni hanno subito violenza dal partner o dall’ex. Numeri che spaventano, soprattutto se considerati alla luce del 93% di abusi che non viene denunciato.

Giuseppe Scoca Avvocato

di S.S. Cari lettori, voi state solo immaginando di leggere un articolo che tratta

autori delle violenze sono i mariti nel 34% dei casi, gli ex mariti nel 12%

il tema delle violenza sulle donne, perché in realtà non esiste alcuna

e nell’8% i conviventi. Nel 49% dei casi la violenza è psicologica, nel 34%

violenza. È futile parlarne. Perché? Semplice, basta vedere cosa ac-

fisica, nel 13% economica e un buon 21% è vittima di minacce e stalking. Fe-

cade a chi esercita violenza psicologica e fisica sulla propria partner

nomeno, quest’ultimo in aumento rispetto al 2009. Dal rapporto dell’Osser-

arrivando, in molti casi a ucciderla. Nella peggiore delle ipotesi, questi

vatorio del Telefono Rosa emerge infatti che la metà delle violenze subite e

uomini, vergogna della razza umana, restano solo un paio di anni

denunciate dalle donne nel 2009 rientra nel reato di stalking. A subire vio-

di carcere, nella maggior parte dei casi solo alcuni mesi. Ma questo

lenza, sempre dati del Telefono Rosa, sono soprattutto donne tra i 35 e i 44

soltanto per chi arriva a uccidere. A tutti gli altri, che massacrano di

anni (32%), sposate (50%) con figli (79%), diplomate (53%) e di professione

botte la propria partner, non accade nulla. Ci viene da pensare che i

impiegate (21%). Altre dato preoccupante, è l’abitudine a subire le violenze.

magistrati non abbiano i necessari strumenti di legge. Non è così. Ba-

Il 24% delle persone che si sono rivolte all’associazione Telefono Rosa ne

sta considerare la gravità delle pene comminate da alcuni, pochissimi,

è vittima da oltre un anno, il 18% da un periodo tra i 5-10 anni, il 13% da

giudici rispetto alla totalità dei magistrati ben propensi a elargire tutti

10-20 anni, mentre l’11% da oltre 20 anni. Dati che spaventano. Un esercito

benefici di legge oggi previsti e dare così libertà ad animali osses-

di donne costrette a subire in silenzio. E non dobbiamo dimenticare che il

sionati e pericolosi. È, invece, necessario che questi non siano più in

79% hanno figli. Bambini che crescono in un ambiente familiare malato.

grado di nuocere. E, soprattutto, che scontino interamente la pena; è un diritto che non va tolto alle vittime. I dati sono impressionanti. In Ita-

Abbiamo rivolto alcune domande all’avvocato Giuseppe Scoca, specializ-

lia, sette milioni di donne hanno subito violenza fisica o ses¬suale nel

zato in diritto della famiglia e tutela dei minori.

corso della vita. Di que¬ste (dati Istat) 2 milioni e 938 mila hanno subito violenza dal partner o dall’ex. Numeri che spaventano, soprattutto se considerati alla luce del 93% di abusi che non viene denunciato. Gli

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Avvocato Scoca, in base alla sua esperienza, quali comportamenti

la psicologica. La donna vive una sensazione di precarietà, si schiaccia

sono da ritenere campanelli di allarme all’interno di una coppia?

sulla propria posizione sviluppando auto giustificazioni che comporta-

Punto cardine è il controllo della partner. L’anticamera della volontà

no una distorsione della realtà. L’uomo non è mai colpevole.

dell’uomo di gestire la donna evitando che frequenti ambienti che possano essere fuorvianti è far smettere di lavorare la donna. Ovviamente,

Ci sono strumenti di difesa per le donne vittime di violenza da parte

la mancanza di indipendenza economica fa sì che dipenda totalmente

del partner?

dal partner e di conseguenza risulta complesso un suo allontanamen-

Naturalmente è opportuno procedere alla denuncia dell’aggressore

to dal nucleo familiare non avendo alcuna disponibilità economica.

presso gli organi competenti oppure ci si può rivolgere al giudice per

Non è detto che da questo si arrivi a un comportamento violento, però

chiedere l’allontanamento del partner dalla famiglia. A volte l’allonta-

è un inizio preoccupante.

namento può essere disposto per un paio di mesi, per dare all’aggressore spunti di riflessione , per permettergli di rientrare in uno stato di

Ci sono altri elementi da considerare?

ragionevolezza. Ci si può anche rivolgere ai centri di aiuto alle donne.

Certo, anche se sono più evidenti fin dall’inizio del rapporto. Ad esem-

Ci sono varie associazioni a Roma.

pio, quando da parte dell’uomo ci sono reazioni spropositate a fronte di episodi trascurabili. Come urla e invettive violente per la rottura di un

Come agiscono le associazioni?

piatto, tanto per fare un esempio. Se c’è un immediato atteggiamento

Molte offrono assistenza psicologica e anche legale. Fondamentale è

di remissione della donna, si varca una soglia dalla quale poi, sarà

il colloquio. È necessario farla parlare in modo che cominci a prendere

complicatissimo tornare indietro. Quelle reazioni saranno la norma.

coscienza della situazione estremamente grave nella quale si trova.

L’uomo farà valere la propria personalità, spronato dalla volontà di

Consigliarla è inutile, del resto se fino a quel momento non si è mossa

avere il possesso della donna.

è perché non ne ha la forza. Deve nascere in lei la decisione di agire.

Purtroppo, a livello legale non esistono strumenti in grado di allonta-

Violenza psicologica e fisica. Si può delineare una linea di confine

narla con la forza da una situazione familiare violenza se non c’è una

tra le due?

sua volontà in tal senso.

Sono comunque due aspetti di un comportamento violento. La violenza fisica è più problematica poiché si accompagna sempre anche a quel-

TELEFONO ROSA 06/37518282

Il 4 dicembre scorso la Provincia di Roma, il Policlinico di Tor Vergata e

Policlinico di Tor Vergata il centro Telefono Rosa. Si tratta di un servizio

l’associazione Telefono Rosa insieme contro la violenza sulle donne,

di ascolto e prima accoglienza che sarà gestito dal Telefono Rosa che

dopo l’apertura a giugno 2010 di uno sportello per l’accoglienza

provvederà anche alla formazione degli operatori.

delle donne vittime di violenza all’ospedale Casilino, hanno aperto al

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Il riscatto dalla violenza profuma di cioccolato A Modica, in Sicilia, c’è un luogo speciale dove si sfornano dolci unici al mondo e che offre una nuova opportunità di vita alle donne vittime della violenza.

Donne che tornano a sorridere grazie all’eredità di Don Puglisi.

In Sicilia, nell’incantata cornice di Modica, c’è un luogo nel quale si offre

il suo bambino a 19 anni. Bambino che a un anno e mezzo, a causa

alle donne vittime di violenza una nuova opportunità di vita. Si tratta

del contesto familiare di violenza nel quale si trovava, le è stato tolto dal

della Casa di accoglienza di Don Giuseppe Puglisi, il prete siciliano che

Tribunale e affidato a un’altra famiglia. Entrare nella Casa Don Puglisi

osò sfidare la mafia e per questo fu ucciso. Nel suo nome, in Sicilia,

è stato l’unico modo per tornare con il suo piccolo. C’è anche Roberta,

sono nate numerose ini-

51 anni, anche lei vittima della violenza familiare e molte altre, ognuna

ziative di solidarietà come

con storie da dimenticare. La permanenza nella casa è di solito di cin-

appunto la casa di acco-

que anni. Qui ricostruiscono le basi del loro futuro, riacquistano fiducia

glienza che ospita giovani

in se stesse e nelle loro capacità. Tutte sono seguite da educatori, psi-

madri con alle spalle storie

cologi, assistenti sociali, avvolte dal profumo di forno caldo, il profumo

di violenza. La Casa Don

di un progetto educativo straordinario. Quel cioccolato, così ricercato e

Puglisi sopravvive grazie

unico al mondo, ha un sapore diverso, quello della vita e della ritrovata

al laboratorio dolciario ar-

gioia, dei sorrisi che si vestono di dolcezza.

tigianale che produce fino a 150 kg di biscotti tipici al giorno e 1.500 barrette dell’originale

cioccolato

grezzo di origine azteca che dal Seicento si fa solo a Modica. Il Laboratorio, che esporta il 70 per cento della produzione fuori dell’Italia, con contratti anche in America, è sotto la direzione della signora Lina che da oltre quaranta anni sforna nucatoli e farcisce ‘panatiglie. È lei che insegna i rudimenti della raffinata arte dolciaria alle ragazze della Casa che qui lavorano con regolare contratto di assunzione. Un’opportunità di vita unica. La possibilità di riscattare un passato di violenza e prevaricazioni. A imparare dalle mani di Lina c’è Rosa, 27 anni, per la quale Lina è diventata ormai

Laboratorio di Modica

come una mamma. C’è Simona, una ragazza di 22 anni che ha avuto

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EUROeconomy Micro e Macro

L’austerity non ci tirerà fuori dalla crisi

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del Prof. Dott. Sergio Allegra Economista e giurista Direttore dell’area giuridico-economica dell’Accademia Nazionale forense on line, ne cura l’intera sezione di Roma

La Legge di Stabilità e la Legge di Bilancio sono il fondamento su cui

rimettendo al centro lavoro, professionalità, libera iniziativa e merito

si basa la vita economica del nostro Paese. Negli ultimi mesi ne abbi-

individuale. Affinché l’interesse di chi lavora - o cerca di farlo, come

amo sentito parlare non poco perché entrambe devo essere appro-

i giovani – diventi priorità bisogna smantellare la rete di monopoli e

vate in questo periodo. La legge di stabilità, che fino al 2010 conosce-

privilegi che paralizzano il paese. Per ora stiamo conoscendo solt-

vamo con il nome di legge finanziaria, contiene le spese e le entrate

anto l’inefficienza dell’apparato pubblico e il peso delle tasse che lo

previste dal Governo per l’anno successivo in base alle leggi vigenti.

finanziano. Perdendo lavoro e aziende, migliaia di persone non sono

Il Governo può introdurre innovazioni normative in materia di entrate

più in grado di produrre e milioni di giovani non lo saranno mai. In

e di spesa, fissando anche il tetto dell’indebitamento dello Stato. Le

sostanza, per raggiungere questi obiettivi è necessario che lo stato

proposte avanzate dal Governo per il patto di stabilità sono state

attui quelle politiche della crescita che risolleveranno i cittadini, cioè

molto contestate e hanno generato una forte e prepotente battaglia

tutti noi, nella legalità e tramite sani principi di correttezza politica ed

politica. Ma, analizzando bene quello che è contenuto nella legge e

economica. Per fare questo, non è necessario ricorrere a manuali di

quello di cui l’Italia ha bisogno, è facile capire che mentre si parla di

economia. Basta guardare alla grande crisi, quella del ’29: è neces-

crescita l’intenzione resta quella di proseguire sulla via dell’austerity.

sario che lo Stato investa risorse, anche se questo significa aumen-

E questa non è la strada giusta. L’obiettivo è quello di uscire fuori da

tare il debito pubblico, perché solo così l’economia di una Nazione

una crisi economica e sociale che incombe e per raggiungerlo, ciò

torna a crescere. Certamente l’Unione europea impone vincoli diffi-

che serve è ottimizzare la spesa, ridurre le tasse su chi produce, ab-

cilmente rispettabili. Infatti l’UEM (Unione economica e monetaria) di-

battere il debito anche attraverso la vendita di proprietà pubbliche,

spone, tramite il Trattato di Maastricht, i principali obiettivi economici

premiare il merito tra i dipendenti pubblici, promuovere liberalizzazi-

e monetari da perseguire per la progressiva realizzazione dell’Ue.

oni e concorrenza anche nei servizi e nel sistema formativo, elimi-

Inoltre, gli stati aderenti sono costretti a comunicare alla Commis-

nare i conflitti di interesse, liberare e liberalizzare l’informazione, dare

sione e al Consiglio Europeo i loro bilanci per la valutazione delle

prospettive e fiducia agli esclusi attraverso un mercato del lavoro più

manovre economiche in base a parametri determinati in termini di

flessibile ed equo. Deve generare mobilità sociale e competizione,

“spreco di risorse” e “livelli insostenibili di consumo”. Per nessun Go-

verno può essere facile gestire l’economia di un Paese già vittima di una crisi devastante sotto tutti i profili che toccano la vita dei cittadini. Anche in questo caso, però, non serve studiare. Basta guardare l’esperienza degli altri Stati in difficoltà, Grecia e Spagna in primis, per rendersi conto che le politiche di tagli e sacrifici senza una contemporanea politica economica di rilancio dei consumi non fanno altro che spingere nel baratro, tante volte richiamato da Monti, il nostro sistema politico economico.

13

EUROeconomy Micro e Macro

Agricoltura: salva la vita e l’economia di Marina Giangiuliani

14

Da economista affermata e di successo, ha scelto di trasformarsi

si è impegnata con successo nel capire e soddisfare i nuovi bi-

in coltivatrice e nel 2011 ha costituito un’azienda specializzata in

sogni dei consumatori”. Un avanzamento, dunque, in un campo

produzione di fragole. Così oggi è fiera della sua nuova attività e

che sembrava piuttosto essere quanto mai legato al passato. Per

vive in una dimensione di tranquillità e serenità che le permette

risollevare il paese, l’Italia deve tornare a fare l’Italia, ovvero a va-

di dire, in barba alla crisi: “Basta avere idee e passione. I risul-

lorizzare al meglio quello che ha già di unico e di esclusivo. L’Italia

tati pian piano arrivano”. Quella di Paola è soltanto una delle nu-

della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole,

merosissime storie che da qualche tempo aumentano in mani-

artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare

era esponenziale. Ma, se Paola aveva bisogno, come racconta,

il mondo. Il modello delle economie di scala e le leggi del Pil e

di trovare se stessa, di riprendersi il suo tempo e di vivere nella

della finanza da sole stanno impoverendo le nostre famiglie e i

pace e nella tranquillità che solo la campagna può offrire, dob-

nostri territori spingendo a produrre al minor costo senza tenere

biamo notare che oggi l’agricoltura rappresenta l’unico settore

in alcuna considerazione il prezzo sociale, ambientale ed etico

con un’occupazione in crescita del 10% come ha comunicato in

che provocano. Il settore agricolo sembrerebbe, posto in questo

un’intervista rilasciata a Il Gazzettino di Roma TV, Angelo Santori,

modo, un’oasi nel deserto ma non bisogna trascurare l’incidenza

Deputato e Segretario Sindacato Nazionale Pensionati Confagri-

negativa dei bassi prezzi pagati alle imprese dovuti alla forza con-

coltura. In effetti i dati più recenti parlano di giovani, magari anche

trattuale degli altri soggetti della filiera e della concorrenza sleale

laureati e specializzati in materie del tutto estranee al settore,

di prodotti spacciati per Made in Italy che sono identificati come tali

che decidono di introdursi nel settore del primario, nella maggior

a causa della mancanza di trasparenza nell’informazione ai con-

parte dei casi introducendo sistemi di coltivazione e trattamenti

sumatori. In questo senso dovrebbero andare gli interventi messi

dei prodotti di natura innovativa. Il Presidente Coldiretti Sergio

in campo dagli agenti politici ed istituzionali. Parallelamente,

Marini dichiara, infatti, che il settore agricolo “si è rigenerato con

anche l’Europa, tramite i progetti di finanziamento, bandi e costru-

una classe di giovani imprenditori che non si è arroccata, come

zione delle politiche agricole sta intervenendo a favore del settore

spesso accade nei momenti difficili, nella difesa dell’esistente, ma

agricolo in maniera sostanziale.

EUROeconomy Micro e Macro

Province – Parola d’ordine: cancellare di Roberto Di Carlo

Con la pubblicazione in G.U. della legge di conversione 35/2012,

review ridisegnerà la geografia delle amministrazioni provinciali,

il decreto spending review è ormai legge dello Stato e finalmente

che perderanno anche molti degli attuali compiti e di fatto rima-

verrà impartita l’estrema unzione ad oltre 60 delle 109 Province

rranno competenti solo per la pianificazione territoriale provinciale,

della Penisola. All’Unità d’Italia il metro per misurarne l’estensione

valorizzazione dell’ambiente e servizi di trasporto. Il criterio geo-

territoriale era rappresentato su base equina: un giornata a cavallo

demografico che sarà alla base della cura dimagrante avrà come

e le Province erano appena 59; nonostante la caduta in disgrazia

cardini la popolazione residente e l’estensione territoriale. Dal

del nobil cavallo, le Province, dopo poco più di cento anni si sono

primo gennaio 2014 inoltre vedranno la luce anche le città metro-

raddoppiate raggiungendo il ragguardevole numero di 109. Con

politane, 10 in tutto (solo tre al sud), che di fatto ingloberanno in sé

la nascita nel 1970 delle Regioni, questi Enti di mezzo, prezioso

i compiti delle rispettive Province, con un Sindaco metropolitano ed

bacino di voti e di poltrone, invece di ridursi o addirittura sparire,

un Consiglio. In buona sostanza la sforbiciata del Governo vedrà

si sono moltiplicati con la creazione di Uffici doppioni,i cui costi di

scomparire 10 Province su 12 in Lombardia, 9 su 10 in Toscana e via

gestione sono andati ad ingrassare i capitoli di spesa del bilan-

discorrendo, con la previsione normativa degli accorpamenti, pos-

cio dello Stato. Non sono mancati neppure mirabili esempi della

sibile ancora di salvezza per molti enti, che in luogo di scomparire

sconfinata fantasia italica, con l’istituzione delle Province a testata

potranno fondersi e dare alla luce un nuovo ente; e c’è da giurarci

multipla, la fantasiosa BAT (Barletta, Andria, Trani), Provincia con

che in nome di una Provincia (voti, poltrone e pubblici impiegati),

soli sette Comuni se si escludono i tre Capoluoghi che formano

cadrà anche l’ultimo baluardo dell’orgoglio territoriale: il campani-

l’acronimo da fumetto d’oltreoceano. La mannaia della spending

lismo.

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La Politica

Galleggiando sulle sabbie mobili di Laura Solari

La latitanza regna sovrana e da destra a sinistra impazza il totonomi ma in campo, per ora, solo Alemanno e Zingaretti: uno al Comune e l’altro alla Regione, aspettando il nuovo sfidante Governo Monti, abbiamo scherzato. Berlusconi appena defilato riscende

vano da Palazzo Chigi e nicchia ancora sulla data del voto. Temporeggia

in campo, attacca il premier, promette “giù le tasse”, “abolizione dell’IMU”

aspettando non si sa cosa: se il candidato del centro destra, se di rifarsi

e varie, minaccia di togliere la fiducia e fa ventilare l’ipotesi di elezioni

il trucco e presentarsi con una faccia nuova al Parlamento, se ricom-

vicine, a febbraio al massimo, accorpate con le ragionali di Lazio e Lom-

pattare le forze e fare un partito tutto suo, con un’altra insigne donna,

bardia, stringendo un patto con il Pd per fare lo sgambetto al Professore.

ex ministro del centro destra, si vocifera. Ma sono solo voci, appunto.

A Bersani, che certo lo taccia di populismo, potrebbe pure andare bene

Intanto Zingaretti, stanco di stare ai nastri di partenza, si scalda a bordo

visto che, il Pdl, con una grossa fetta che vorrebbe spostarsi al centro e

campo con slogan tipo “Insieme per cambiare tutto” e promette di stilare

in caduta libera rispetto a qualche anno fa, non riuscirebbe in così pochi

un programma partecipato e condiviso entro massimo quindici giorni.

mesi a riamalgamare un elettorato che, oltre a essere deluso, è anche in

Per ora gioca da solo a palla a muro, ma incontra associazioni, cittadini

grossa crisi. Esistenziale? No. Economica. E mentre al nazionale si naviga

e magistralmente intavola una strategia che azzeri tutto e ci presenti una

a vista, per Regione e Comune non va meglio: la Polverini continua a

Regione tutta nuova. Il Pdl, intanto, è alla prese con la rosa dei candidati

fare orecchie da mercante ai moniti comunicati e pressioni soft che arri-

che va da Francesco Giro a Roberta Angelilli, fino a Beatrice Lorenzin, con

African Jacana

16

una neo discesa in campo, forse, dell’attuale vice sindaco della Capi-

più cospicua di candidati, però, pare la squadra non si trovi neppure nel

tale, Sveva Belviso. Ma anche qui solo voci. Tutti “chiacchiere e distintivo”

Partito Democratico e così, gli unici in campo, sono ancora una volta Zin-

anche nel Pd che, tanto è stato veloce a tirare fuori dal cilindro un nome

garetti e Alemanno, un tempo sfidanti, oggi in attesa. Pare che per molti,

per un candidato forte alla Regione, tanto fa passi da lumaca per espri-

ma non per tutti, sia l’incognita Grillo a pesare e a costringere a fare molti

mere il proprio volto “nuovo” per il Campidoglio, lasciando così Alemanno

passi indietro. Pare che su Roma, nonostante ancora non sia sbarcato

da solo che, nonostante i danni, sembra pian piano risalire la china. E

come in Sicilia, gli elettori delusi lo abbiamo fatto salire oltre il 20%, un

così, dopo gli oltre dieci candidati in campo, più quelli che ogni giorno si

dato che, se fosse vero, potrebbe davvero far paura a entrambi gli schie-

candidano autonomamente alle primarie, presunte, previste per gennaio

ramenti. Nell’attesa che qualche candidato temerario si faccia avanti,

prossimo, si rimbalza da una dichiarazione a un’altra, da un nome a un

nessuno ha ancora accennato a una bozza di programma. Certo come

altro senza trovare soluzioni. Da Paolo Gentiloni, a Sassoli, fino all’ultimo

farlo se chi dovrebbe attuarlo non ha nemmeno un volto? Ancora una

uscito, Alfio Marchini - l’imprenditore romano che metterebbe parte del

volta la politica lascia i cittadini senza risposte, temporeggia per ordire

centro e sinistra d’accordo, e che vanta perfino il placet di D’Alema - ed

strategie e mettere sul piatto eventuali nuove coalizioni, alla ricerca di-

Enrico Gasbarra, ex vice-sindaco, ex Presidente della Provincia di Roma,

sperata di un nome nuovo come uno specchietto per le allodole, tra-

deputato e ora alla guida del PD Regionale, che resta uno tra i più pa-

lasciando idee e programmi. Così si continua a galleggiare sulle sabbie

pabili e visto di buon occhio da tutta la coalizione. In una rosa sempre

mobili senza risposte e senza candidati. Ma un nome non basta.

17

SENZA CENSURA microchip RFID RFID: Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza

16 Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e

poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte;

17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere

tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.

18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo.

E tal cifra è seicentosessantasei.

- La Sacra Bibbia - Apocalisse di Giovanni cap.13 di J.D. A partire dal 2013 con il governo Obama (Il presidente non ha alcuna rile-

mente discorso di David Rockfeller - Siamo sull’orlo di una trasformazione

vanza) sarà obbligatorio l’ inserimento nella mano destra di un impianto

globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la “giusta” crisi globale e le

di un microchip Rfid che contenga tutte le informazioni relative a ogni

nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale. La tecnica di persua-

americano. In un documento ufficiale, vi è la prova che questi dispositivi

sione è quella ormai collaudata: fare leva sulla paura del dolore e della

fossero già previsti nel 2004 e che soprattutto non garantiscono la esclu-

morte e sul desiderio di vita eterna per convincere l’opinione pubblica ad

sività da parte dei governi di usufruire di tali chip solo per scopi sanitari

accettare qualunque tipo di innovazione senza alcuna riflessione. E così

ovvero di classe II. Questo documento della FDA (Food and Drug Admi-

arrivare a controllare tutti, singolarmente. Si riporta qui di seguito : (Ag-

nistration), datato 10 Dicembre 2004 è intitolato Class II Special Guidance

giornamento CHD.net - 30.1.2007) - Slogan di persuasione sul microchip

Document : Implantable Radiofrequency Transponder System for Patient

nell’articolo AdnKronos del 29.1.2007: “Così ci semplifichiamo la vita” -

identification and Health information ( Documento di orientamento spe-

Negli stati Uniti tra i giovani è trendy farsi installare piccolissimi microcir-

ciale di classe II : Sistema di transponder impiantabile a Radiofrequenze

cuiti che permettono ai sensori posti dietro la porta di casa di riconoscerti

per l’identificazione dei Pazienti e le informazioni relative alla salute). Pe-

e farti entrare. In una discoteca spagnola i clienti entrano senza passare

riodicamente in ogni angolo del mondo anche in Italia vengono divulgate

dalla cassa. A riconoscerli è sempre un chip indossato sotto la pelle.

notizie riguardo il microchip sottocutaneo in quanto oggetto utile e indi-

“il marchio della bestia” oltre ad essere un evidente simbolo anti religioso

spensabile : per difenderci dai terroristi, per iniettare dosi di medicinali,

per i credenti è creato, con il pretesto di garantire una migliore assisten-

per informare la asl del nostro stato di salute, per segnalare dati clinici in

za sanitaria, darà modo agli Stati Uniti di marcare ogni cittadino, senza

caso di emergenza, perfino per defibrillare un attacco cardiaco in tempo

tra l’altro, aver previsto alcun tipo di regolamentazione per l’impianto e

reale. Il progetto del NUOVO ORDINE MONDIALE, già in via di iniziazione

l’uso dei microchip Rfid, cosa che potrebbe causare conseguenze impre-

ma comunque da definire, progetto ormai citato da ogni grande nome:

viste – almeno non da noi comuni mortali – per la vita anche democratica

Papa Benedetto XVI, Giorgio Napolitano, Barack Obama, David Rock-

dei cittadini americani.

Feller, Henry Kissinger e molti altri, ha come scopo il controllo globale della popolazione. Controllo anche mentale. -Di seguito si cita testual-

18

19

Fatti e personaggi

Stile italiano, segno distintivo nel mondo di Antonietta Di Vizia

Roma e la moda rappresentano un binomio vincente per l’economia e trainano l’occupazione giovanile Intervista all’assessore capitolino Davide Bordoni, a margine della mostra “60 anni di Made in Italy”

Davide Bordoni, Assessore alle Attività produttive, al lavoro e al litorale

“60 anni di made in Italy” è il titolo di una mostra che racconta la storia

sostanzia di un rapporto intrinseco tra sapienza artigianale e capacità

della moda nel nostro Paese attraverso gli abiti di Valentino, Dolce e Gab-

d’impresa. Nell’anno appena passato, il saldo della bilancia commer-

bana, Armani, Prada, Cavalli, Coveri, Ferrè, e ancora Versace, Gattinoni,

ciale del sistema produttivo artigianale ammonta infatti a 76 milioni di

Fendi. In programma nel mese di ottobre presso la Centrale Montemar-

euro, equivalente al 5,4% della ricchezza prodotta, dando lavoro a un

tini, l’esposizione è stata patrocinata da Roma Capitale, in particolare

milione e quattrocentomila persone, ovvero al 5,6% del totale degli oc-

dall’Assessorato alle Attività Produttive.

cupati del Paese.

“Dopo la notte della moda con Vogue – dichiara l’assessore Davide Bordoni - un’altra grande iniziativa per mettere in risalto l’importanza che

Un settore dunque in controtendenza in questo momento di difficoltà

la città di Roma dedica alla moda e al comparto che essa rappresenta

del mondo del lavoro?

nell’economia capitolina”.

Come emerge da una recente analisi della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, il settore artigianale registra una percentuale positiva de-

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Cosa rappresenta, per la Capitale, il Made in Italy?

gli occupati. Il Lazio, in particolare, ha registrato un aumento delle micro

Il famoso stile italiano è, insieme, passato, presente e soprattutto nuo-

e piccole imprese di moda artigiana che passano da 1389 nel 2009 a

va frontiera per il futuro, costituendo una fonte di competitività che si

1450 nel 2012.

Come si può fare ad avvicinare i giovani a questo settore?

futuro lavorativo.

Prima di tutto creando possibilità di incontro per le giovani generazioni.

Pensa quindi che il rilancio del mercato del lavoro passi attraverso la

Quello che ci ha spinto a patrocinare anche la seconda edizione della

valorizzazione dei mestieri?

Vogue Fashion’s Night Out è stato il successo che la serata ha riscontrato

Senza ombra di dubbio, e non solo nel settore della moda. Oggi il gio-

nei confronti di ragazzi e ragazze. Vederne tantissimi nelle strade dello

vane artigiano è un’eccezione, spesso legata a una tradizione di famiglia.

shopping romano è stato emozionante, a testimonianza della vitalità di

Dobbiamo invertire il punto di vista e insegnare che il saper fare è tanto

un comparto che ha bisogno di nuove idee e di nuovi spazi di espressione

importante quanto il sapere. Bisogna partire dall’orientamento nelle

per i nostri giovani. Da questo punto di vista la Moda a Roma, anche at-

scuole medie perché non è detto che tutti debbano andare al liceo e poi

traverso il lavoro che Silvia Venturini Fendi sta facendo con Altaroma, è un

ancora all’università. Avere una capacità manuale superiore alla media

palcoscenico d’espressione ideale per i talenti emergenti.

è una virtù che i nostri giovani devono poter coltivare e approfondire per diventare uomini e donne affermati nel mondo del lavoro. Non bisogna

Che cosa possono fare, ancora, le istituzioni locali per promuovere

far passare il concetto che “se non sei laureato a 28 anni sei uno sfigato”.

questa relazione felice tra i giovani e la Moda?

Sono discorsi pericolosi, che non rendono giustizia a capacità manuali

Occorre investire nella formazione e nell’insegnamento dei mestieri lega-

che possono fare la differenza nell’ottica di una futura occupazione.

ti al Made in Italy. Crescono le piccole imprese ma mancano i giovani esperti in sartoria, ricamo e specialità varie connesse al lavoro in

I giovani in primo piano dunque. Lei da tre anni promuove anche un

un’azienda di moda. Spesso i corsi per apprendere le tecniche del mes-

Premio Commercio che si rivolge ai ragazzi del XII Municipio, di cosa

tiere costano troppo e il dovere delle istituzioni è colmare il vuoto e stan-

si tratta?

ziare risorse per la formazione pubblica. Dallo scorso anno, come Roma

L’assessorato alle Attività Produttive concede ormai da tre anni il patro-

Capitale, abbiamo attivato due corsi specifici legati alla moda presso le

cinio per le borse di studio “Premio Commercio Roma”, bandite dal Cen-

Scuole d’Arte e dei Mestieri e abbiamo avuto molti riscontri dalle piccole

tro Commerciale Euroma 2, in collaborazione con il Mediocredito Centro

aziende del territorio romano, intenzionate a collaborare con le realtà co-

Italia S.p.A. e rivolte a tutti gli studenti degli Istituti scolastici del XII Mu-

munale e offrire nuove chance ai nostri giovani. Da questo punto di vista,

nicipio. I partecipanti sono chiamati a sviluppare una tesina con idee

tuttavia, è bene che comune, provincia e Regione collaborino affinché

e riflessioni sulle attività commerciali presenti o mancanti sul proprio

l’offerta for-mativa sia chiara, perché spesso c’è una dispersione di in-

territorio. Al vincitore, oltre a un premio in denaro, sarà data la possibilità

formazioni che non facilita gli utenti. Al contrario. Li allontana, li disorienta

di effettuare uno stage di formazione di sei mesi presso il centro com-

e non li spinge ad effettuare scelte che possono essere decisive per il

merciale Euroma 2.

Taglio del nastro della Mostra “60 anni di Made in Italy” con l’Assessore Davide Bordoni e l’attrice Ornella Muti

21

Fatti e personaggi

Matteo Marzotto: “Alla solidarietà serve potenza comunicazionale.”

Personaggio della moda italiana, da anni Vice Presidente della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica di Andrea Lovelock Se spesso compare sulle riviste del ‘gossip’, se i salotti televisivi lo celebrano come tra i più affascinanti scapoli d’oro italiani, lui sta al gioco perché anche queste frivolezze possono servire per dare visibilità ad una delle realtà a cui tiene di più: “lui” è Matteo Marzotto e la “realtà” è la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica di cui è Vice Presidente.

Personaggio pubblico da diversi anni, Marzotto ha ricoperto ruoli di spicco nella casa di Moda Valentino, e da due anni guida l’Enit, l’agenzia per la promozione turistica italiana. Ma è soprattutto testimonial convinto ed appassionato al servizio della ricerca scientifica che combatte la fibrosi cistica una delle più comuni e gravi malattie genetiche che ogni anno nel mondo colpisce 70.000 persone.

“Ho perduto mia sorella nel 1979 per fibrosi cistica – ci confida Marzotto - ed ho vissuto seppur piccolo, questo peso in famiglia ed ho capito quanto è difficile essere un familiare di questi ragazzi; così dopo l’impegno assunto per decenni da mio padre in associazioni benefiche, mi è parso giusto mettermi a disposizione di questa Fondazione.”

Quali sono i risultati raggiunti dalla Fondazione in questi ultimi anni?

Matteo Marzotto

Credo che ci siano dati importanti per capire bene la ‘magnitudo’ della situazione: in 13 anni di attività abbiamo finanziato 163 progetti di ricerca. Si tratta sempre di lavori che vengono sottoposti al nostro comitato scientifico e successivamente ‘vidimati’, omologati da un comitato scientifico internazionale. Una volta autorizzati, noi li finanziamo.

Attualmente abbiamo un network di oltre 300 scienziati con laboratori

22

in Italia e in Europa. Siamo di fatto degli allocatori di progetti-base per le eccellenze tecniche e scientifiche. Nel 2009 - prosegue Marzotto – abbiamo raccolto circa 2 milioni di euro, grazie anche ad una rete di circa 70 delegazioni territoriali in Italia che svolgono attività di promozione, comunicazione e raccolta fondi e il risultato più eclatante è sicuramente la capacità – pur essendo una fondazione scientifica – di far conoscere una malattia poco conosciuta seppur grave e invasiva e raccogliere fondi. La nostra è una filiera corta e molto funzionale, perché possiamo su un know-how ben collaudato che va dal finanziamento fino allo sviluppo della ricerca.

Cosa lega lo sport alla fibrosi cistica?

I ragazzi malati debbono avere la mentalità degli sportivi. Debbono prepararsi e tutelarsi in modo da permettere alla ricerca di essere il più efficace possibile. Quando è morta mia sorella nel 1989 a causa di questa malattia l aspettativa di vita era di 18 anni oggi e di 40 . In 22 anni abbiamo fatto uno sforzo enorme .

Come funzionano all’estero operazioni di solidarietà e sostegno alla ricerca scientifica? Cosa c’è da imparare e cosa evitare dagli esempi esteri?

C’è sempre da imparare all’estero, anche perché puoi capire cosa non sei in grado di fare o cosa devi perfezionare. Sono dell’idea che all’estero in alcuni casi ci sono vere e proprie culture, ed in altri casi

Matteo Marzotto ciclista per passione ora lo è per raccogliere fondi a favore della fondazione di cui è vice presidente. Ha pensato di pedalare da Milano a Roma, in quattro tappe, dal 18 al 21 ottobre, percorrendo circa 650 km all ‘insegna dello slogan ”più respiro più vita “ . È accompagnato da tanti amici fra cui Guido Barilla e gli ex corridori Francesco Moser, Davide Cassani, Mario Basso.

In 16 anni di attività la fondazione ha raccolto 12,5 milioni di euro, finanziato 210 progetti e 500 ricercatori.

ci sono tecnicalità molto differenziate: ad esempio negli USA ci sono fondazioni molto potenti, perchè c’è una fiscalità molto positiva, sicuramente più agevole rispetto a diversi paesi europei.

Ma in Italia c’è sufficiente sensibilità verso queste realtà ?

Io credo di sì, l’Italia è un paese generoso, ma è chiaro che ci sono varie modalità per fare un gesto positivo. La nostra organizzazione combatte una causa molto seria e non sempre è semplice centrare l’attenzione della gente.

a lato, Matteo Marzotto con Simona Ventura In alto, La copertina del libro “Volare Alto”

23

rse

ne

Perso

pa scom

Perché una rubrica che si occupa di persone scomparse? di Natalina Orlandi e Maria Bianchetti

La percezione comune è che si tratti di eventi rari, in quanto legati ai casi Natalina Orlandi, Presidente Penelope Lazio

famosi che più volte sono riportati dai giornali, che destano interesse perché dietro c’è sempre qualche mistero.

24

In realtà si tratta di un fenomeno sommerso di dimensioni inimmagi-

quello che succede, di chi si allontana; ma cosa ancor più grave di chi

nabili:

subisce (a sua insaputa) di un grave fatto criminoso.

- negli ultimi trentacinque anni sono scomparsi, non si hanno notizie di

Le famiglie sperano sempre che si risolva tutto andando immediata-

25.871 persone;

mente a fare la denuncia …

- nel solo anno 2009 sono scomparse 2.463 persone, di cui 1.121 sono

Invece, ancora oggi, è la famiglia che deve cercarsi i canali per tentare

minorenni;

di arrivare a una soluzione positiva, perché le forze dell’ordine agiscono

- le regioni ove il fenomeno continua ad assumere particolare rilievo

lentamente, in modo non coordinato, e con pochi mezzi, partendo dal

sono il Lazio, la Lombardia, la Campania, la Sicilia ed il Piemonte.

presupposto che “magari torna, è solo un colpo di testa”.

(Fonte dati: IV Relazione Semestrale – Dicembre 2009)

Chi dovrebbe agire immediatamente, sfruttando tutte le informazioni

Ci sono tanti bambini che scompaiono, e tante persone anziane malate

possibili? Con quali mezzi? Chi coordina tutto ciò?

di Alzhaimer che in un attimo sfuggono al controllo dei famigliari e per-

A tutt’oggi l’unico aiuto messo a disposizione dal governo è un Com-

dono la strada di casa.

missario, purtroppo Straordinario (cioè provvisorio), che non ha mezzi

Ma ci sono anche tante persone “normali”, adulte e in salute, che po-

né uomini a propria disposizione, ma ha il ruolo istituzione di verificare il

trebbero essere nostro fratello, nostra figlia o nostro marito, o un nostro

coordinamento delle forze di polizia impegnante nelle ricerche.

amico.

Il nostro Stato, così attento a problematiche riguardanti la tutela della

Quello che è fatto a livello istituzionale è purtroppo direttamente pro-

privacy, alla difesa dallo stalking, “non ritiene importante sapere dove

porzionale alla percezione del problema: una denuncia di scomparsa,

siano i suoi cittadini”, tollera che scompaiano nel nulla, e abbandona chi

salvo che non si tratti di minori, è automaticamente classificata, anzi de-

resta ad aspettare e sperare. Non dimentichiamo che dietro ogni scom-

classificata, nel cosiddetto “allontanamento volontario”.

parso ci sono anche le “vite sospese” dei suoi famigliari, vite a metà, vite

Non costituendo questo un reato, le autorità non si attivano nelle ricer-

di cui una parte resta sempre in attesa, sperando, ferma al giorno della

che con tutte le potenzialità e i mezzi a loro disposizione. Questo soprat-

scomparsa.

tutto nei tanti casi dove non appaiono i motivi per cui la persona avrebbe

Il dolore della scomparsa di un caro è un lutto che ogni giorno si ripete,

dovuto allontanarsi da casa: problemi di soldi, lavoro o liti familiari.

intenso come il primo momento, è come una ferita che non si rimargina

Se non ci sono gli estremi per ipotizzare un reato, tipo un’aggressione

mai, perché non si ha la consolazione di sapere che cosa sia successo,

o un rapimento, le autorità si limitano a fare delle ricerche per trovare

e quindi si rimane con il dubbio constante e logorante di non sapere se

l’eventuale cadavere nell’ipotesi di un incidente, ma non si attivano in

si sta vivendo un lutto o un abbandono.

altro modo.

Accanto al dolore ci sono degli enormi problemi pratici ed economici

Con queste due terribili parole, “allontanamento volontario” si è pronti a

che le famiglie si trovano ad affrontare senza nessun tipo di supporto:

sacrificare tutto e tutti: la famiglia che non ha saputo rendersi conto di

mogli che perdono il supporto economico del marito o non possono

Persone scomp parse ricevere la pensione finché non ne venga riconosciuti la morte presunta (dieci anni dalla scomparsa!), beni intestati allo scomparso che non possono essere venduti. Ogni caso di scomparsa ha una storia a sé: sono tutti esempi chiari di come le famiglie degli scomparsi devono sopportare non soltanto il dramma di non sapere dov’è ma soprattutto come sta il proprio caro, e di vivere una vita sospesa, in attesa di una notizia di qualsiasi tipo; devono anche subire l’impotenza delle forze di polizia, che ci dovrebbero tutelare e proteggere. Un’impotenza che non è dovuta a una mancanza di mezzi o tecnologie, ma a un inspiegabile e incivile baco nel nostro sistema legislativo. C’è una legge ferma da mesi presso la Commissione bilancio, una legge che di soldi ne chiede molto pochi, ma che chiede semplicemente di dare

Abbiamo appena ricevuto alla nostra redazione, una richiesta di informazione in merito all’ ufficio del ministero che si occupa delle persone scomparse. Ci scrive il sig Romolo Valzon: “Vengo da un periodo della vita drammatico. Mio padre Remo Valzon è scomparso nel lontano 1993 e da allora non abbiamo avuto notizie mai più. È vero che non ci sarà più il Commissario Straordinario per le persone scomparse? “Natalina Orlandi Presidente di Penelope Lazio si associa alla richiesta del Presidente Nazionale Penelope Italia affinché l’Ufficio del Commissario Straordinario non venga soppresso considerando che è stato l’elemento fondamentale per il riavvicinamento delle famiglie, degli amici degli scomparsi alle Istituzioni. Se volete potete inviare un appello a sostegno dell ‘iniziativa per il mantenimento dellUfficio del Commissario Straordinario. Più saremo più ci ascolteranno ci dice Natalina Orlandi. Invitiamo tutti a sostenere questa iniziativa

voce a cittadini che non hanno voce; perché gli scomparsi non continuino ad essere cittadini senza volto, figure appena accennate, vite sospese.

Da anni ormai l’associazione Penelope lotta per far capire che il problema scomparsi non è un problema da risolvere tra le mura di casa, non è un lutto da accettare, che la scomparsa di un familiare, di un amico, non logora non soltanto chi lo subisce, ma è un problema che coinvolge tutta la società, una società che si definisce “civile”.

Abbiamo capito che essendo uniti con altri che hanno il nostro stesso problema, ci aiuta ad avere più coraggio a non abbandonarci a non sentirci impotenti e inutili, è questo che vorremmo far capire a tutti quelli che vivono questa tragedia in casa. Il nostro motto è “chi dimentica cancella …. noi non li dimentichiamo!”

IL PRESIDENTE NAPOLITANO ALL’ASSOCIAZIONE PENELOPE: NON VI SCORAGGIATE!

Per informazioni e segnalazioni scrivere a

sito: www.penelopeitalia.org

Palazzo del Quirinale, 27 ottobre 2006

ASSOCIAZIONE TERRITORIALE PENELOPE LAZIO

COMMISSARIO STRAORDINARIO

“Non vi scoraggiate, lo stare insieme, il condivide- Presidente: Natalina Orlandi

DEL GOVERNO PER LE PERSONE SCOMPARSE

re i problemi è importante, questa Associazione Via Stellanello, 9 – 00168 Roma Tel. 347 1045017

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vostro fianco come d’altronde dimostrano recenti Presidente: Elisa Pozza Tasca

REDAZIONE E42 MAGAZINE

iniziative di carattere legislativo”.

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Costume e societĂ

di Margherita Filipponi

La street art internazionale in mostra a Roma 26

Urban Contest Gallery 2012, la street art internazionale in mostra a Roma

Estate 2012. E per quanti volessero aggiudicarsi i lavori visti in mostra e

Ha aperto i battenti lo scorso 23 ottobre nei suggestivi spazi del Lanifi-

realizzati con la tecnica spray, pittura acrilica, olio, colori naturali, pen-

cio, ex stabilimento industriale divenuto oggi, a seguito di un intervento

narelli, terra cruda, cartone, gesso, collage, stencil, poster, aerografia e

di adeguamento a nuove funzioni, spazio tra i più interessanti a Roma,

molto altro ancora, 21 Grammi società che ha ideato l’evento, annuncia

la Urban Contest Gallery 2012. Una grande mostra internazionale, am-

per l’undici dicembre un’asta pubblica a Roma, in collaborazione con la

bientata in un luogo assolutamente creativo, al numero 159/a di via di

casa d’aste Minerva Auctions. Tornando all’evento inaugurale, tenutosi

Pietralata, contenitore di idee e progetti artistici trasversali che spaziano

al Lanificio, vi è stata la proclamazione ufficiale del vincitore dello “Ur-

dalla musica, alle sperimentazioni visive, fino a giungere alle arti per-

ban Contest”, Teddy Killer, un giovane artista nato in Perù ma da sempre

formative. Una rassegna dedicata nel variegato panorama dell’arte alla

residente a Roma, premiato con l’opera “La bambina e l’orso”, suggestiva

street art, quella per così dire meno “patinata”, proprio perché prodotta

immagine stilizzata di una bambina che accarezza un orso gigantesco,

“nelle strade” delle grandi città, negli spazi pubblici urbani, che vede la

tra sfumature rosse e blu, con una grande scritta “One Love”. Un pre-

presenza di oltre cinquanta opere esposte, realizzate da giovani artisti

mio speciale è stato invece assegnato dalla galleria d’arte 999 Gallery

italiani e stranieri, alcuni molto noti ed altri emergenti. Le opere su pan-

all’artista romano Aloha Oe. Alla mostra, visitabile gratuitamente dalle

nelli OSB (Oriented Strand Board, pannello a scaglie orientate) sono state

ore 11 alle 22 fino al 10 novembre, tra i molti artisti presenti sarà possibile

selezionate tra le 160 realizzate, con le più diverse tecniche pittoriche, nel

apprezzare: Alicè, che ha colorato una vecchia roulotte a forma di uovo;

corso dell’estate in esibizioni dal vivo a Piazzale del Verano , dove si è

Omino71 con un grande pannello ispirato al tema della morte; Mr Klevra

svolto dal primo giugno al 10 agosto il Festival Urban Contest San Lorenzo

autore di una gigantesca icona post-moderna; Biodpi che ha realizzato

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un’ironica rivisitazione della Gioconda; la coppia russa Zuk Club con un

potrà essere scaricato online gratuitamente sul sito www.urbancontest.

parallelismo tra la crisi economica europea e la caduta dell’Impero Ro-

it”. Del resto diceva Oscar Wilde, con quel suo stile ironicamente sarca-

mano. Il catalogo, che contiene anche le quotazioni delle basi d’asta,

stico, che ” di tutte le cose inutili, l’arte è la più necessaria”.

Psiche e società L’individuo tra comunità e solitudine

di Marco Cannavicci

Il circolo vizioso del crimine e della giustizia

Psichiatra forense e criminologo in Roma cannavicci.doc@gmail.com www.marcocannavicci.it

Che in Italia ci sia un problema di investigazione e di giustizia lo leggia-

dell’efficacia dell’attività investigativa condurrebbe sicuramente all’identifi-

mo sui giornali e lo dicono le statistiche. Ad ogni nuova inaugurazione

cazione di un maggior numero di autori di reato. E questo provocherebbe

dell’anno giudiziario veniamo a sapere, dai rapporti delle varie procure,

a catena un incremento dei soggetti rinviati a giudizio e nei cui confronti

che il crimine in Italia paga, nel senso che sono moltissimi i reati che

deve essere celebrato un processo. I Tribunali tuttavia non sono in grado di

restano impuniti, come ad esempio i furti in casa, i borseggi, le rapine ai

recepire questa ulteriore quota di autori di reato e si ingolferebbe ancora

negozi ed ai supermercati, mentre per altri gravi reati, come gli omicidi,

di più la già asfittica macchina giudiziaria, con il risultato di non riuscire

si raggiungono livelli di identificazione del reo nella percentuale di circa il

a smaltire il carico di lavoro. Si renderebbe quindi necessario approvare

20 per cento. Vale a dire che, per gli omicidi, solo 2 assassini su 10 ven-

per legge che tutto il non giudicabile dai Tribunali, l’eccessivo arretrato,

gono identificati dagli investigatori ed assicurati alla giustizia, gli altri 8

deve essere tagliato o con più brevi prescrizioni o con più frequenti am-

rimangono sconosciuti. Dai gior-

nistie. Ma ammesso che la macchina

nali veniamo a sapere anche

giudiziaria possa assorbire, giudicare

che l’attività giudiziaria dei Tribu-

e condannare anche questa ulteriore

nali è lenta, troppo lenta, poiché

quota di soggetti, mancherebbe a sua

troppo ingolfata da procedi-

volta la disponibilità delle carceri per

menti pendenti e che spesso il

accogliere questa quota di detenuti in

reato cade in prescrizione per il

più, poiché il sovraffollamento dei de-

troppo tempo trascorso prima di

tenuti è già giunto al limite massimo di-

giungere ad una sentenza de-

sponibile. Che dire quindi? Che siamo

finitiva, per cui spesso, soprat-

all’emergenza e che è vero che in Italia

tutto per reati minori, il reo non

esiste un grave problema nell’affron-

viene chiamato a rispondere di

tare il crimine e le sue conseguenze e

ciò che ha fatto. Veniamo inoltre

che le soluzioni non sono il “fare di più”,

a sapere che le carceri sono sovraffollate, che non c’è spazio per altri

poiché sarebbe per investigatori e magistrati come un lavorare a vuoto

detenuti, che sono quindi necessarie periodiche amnistie, depenalizza-

portando in Tribunale un reo che non sarà giudicato o condannando un

zioni e l’approvazione di pene alternative al carcere. In questo quadro,

imputato che comunque non sconterà alcuna pena. Forse la soluzione non

se lo osserviamo in maniera globale, mettendo in connessione la realtà

è il fare di più, bensì il “fare meglio” ed è nell’ampio concetto del “meglio”

investigativa con quella dei Tribunali e delle carceri, possiamo arrivare

che tutti gli addetti ai lavori, investigatori, magistrati, giuristi, criminologi e

al paradosso che un miglioramento della situazione in uno dei tre set-

politici devono liberare la mente a soluzioni più creative, più originali e più

tori metterebbe in ulteriore crisi gli altri. Ad esempio: un miglioramento

efficaci.

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Arte e creatività

Adele Ceraudo un’artista con la A maiuscola “Quando disegno, soprattutto all’alba, è una mano che mi guida, io sono semplicemente lo strumento”. di Jessika Di Cesare

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Incredibile e sorprendente Adele Ceraudo è dotata di un talento artistico innato, Laureata a Firenze alla facoltà di architettura grazie alla quale ha esplorato gli infiniti mondi dell’ arte classica e soprattutto della tecnica. Adele però non si ferma alla semplice anche se complicata, perfezione delle linee. Ogni opera sembra prendere vita man mano che l’ artista la crea, Adele alla sua mostra personale : “Affinità elettive..Il vero aspetto di tutti i fenomeni” infatti, guiderà il visitatore illustrando il processo creativo che “l’idea conduce ad opera finita”.

In anteprima “la crocifissione” reinterpretata dalla foto di Matteo Basilè e rielaborata con tanto di disegno e quadro da Adele.

L’ artista ha come esempio soprattutto tecnico i grandi modelli classici come Michelangelo, Caravaggio, Bernini e Canova riproponendoli in chiave moderna e in una visione del tutto al femminile volta a sottolineare la figura come “Dea” capace di generare, di conseguenza

come: Essere umano dotato di un

“dono” di infinita potenza. Come tutti gli artisti con la A maiuscola Adele porta con se fardelli di storia che l’hanno segnata, portandola soprattutto oggi a battersi per i diritti delle donne, in particolare coloro abusate sessualmente. Scelta da Vittorio Sgarbi sia per la 54° edizione della Biennale di Venezia per il Padiglione Calabria che per la mostra “L’ombra del divino nell’arte contemporanea”. Nel 2011 viene inviata alla fiera internazionale d’arte contemporanea di Istanbul e sempre nel 2011 partecipa alla mostra collettiva nella prestigiosa galleria Pio Monti a Roma.

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Che significato attribuisci alla mostra “Affinità elettive, il vero aspet-

precisione maniacale, non posso sbagliare e soprattutto con la penna!

to di tutti i fenomeni”?

Mi sveglio presto la mattina perché ho un silenzio interiore ed una con-

Questo è un momento particolare per me, è stato un percorso perso-

centrazione che non è come quella che ho nel pomeriggio. Il pomerig-

nale, sono una persona che sta cercando il proprio equilibrio interiore

gio è puramente tecnica, la mattina la mia mano e la penna Bic creano

ed ogni opera che ho realizzato in questa mostra è stata un passo in

qualcosa di più che non so spiegare. Mi chiamano sin da piccola “Lady

più per il mio traguardo.

Bic” e anche se l’ ho sempre sognato non avrei mai immaginato che mi contattasse la Bic, con cui a breve avrò un’ incontro..

Sicuramente ogni artista tira fuori il meglio di se all’ interno di un percorso frastagliato chiamato vita..

Cosa si scatena la mattina all’ alba che rende uniche le tue opere?

E’ vero, la mia è stata abbastanza frastagliata, ho subito a 7 anni una

Si crea una sorta di magia, una forza più grande che si esprime tramite

violenza da uno zio e questo sicuramente mi ha segnata, avevo poi il

me, è una mano che mi guida io sono semplicemente lo strumento.

“dono” del disegno e sfogavo lì ogni mio stato d’ animo. Un’ opera,

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che rimane impressa, che sconvolge è quella che riesce a ad andare

Che importanza dai alle donne?

oltre alla perfezione tecnica ma arriva a toccare l’ anima. Sicuramente

E’ la creatura in assoluto più importante, è madre natura, è l’ energia

l’ anima si coglie solo se l’ artista è fortemente motivato. Quando le

per eccellenza così forte che nel corso dei secoli è stato necessario

persone vedono i miei disegni e mi confessano che si emozionano a

tenerla a bada. Io sono una donna e questa è la mia vita, per questo

me si riempie il cuore e sono continuamente grata di questo.

in molte delle mie opere mi rappresento è un percorso in cui a volte

E’ molto curioso il fatto che tu disegni con la penna a sfera, la penna

vesto i panni della passione, altre della sensualità, o la sofferenza, la

Bic..

gioia, la forza. Interpreto quello che vorrei essere, imparo a conoscermi

Nella mia vita cercherò anche un equilibrio, ma nel disegno, ho una

disegnandomi lo consiglio a tutti quanti ed è terapeutico.

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Perché in molte delle tue opere il soggetto sei tu? Cosa cambierebbe

e l’altro come parte integrante della performance a sorpresa che farà

se fosse un’ altro?

durante l’ inaugurazione della mostra con la regia di Luca Fantasia. I mo-

A livello inconscio io mi vedo brutta, ma quando mi disegno riesco ad es-

delli di riferimento sono reinterpretati non per sradicare la cultura ma per

sere bella, a 20 anni facevo l’ attrice e allenavo la mia tecnica disegnando

vederla da un differente punto di vista: il Leonardesco “Uomo Vitruviano”

le foto che mi scattavano, ho notato così che quando rappresento me, ci

diventa la “Donna Vitruviana”, Adamo nella nota immagine della Crea-

metto l’ anima, una sorta di “disperazione ispirata” dovuta probabilmente

zione michelangiolesca nella Sistina assume questa volta le sembianze

dal mio inconscio e dato che è il sentimento che voglio esprimere uso

di Eva. Tutto non è separato, ma unito e complementare nel “vero aspetto

me come soggetto.

di tutti i fenomeni” come rappresenta il Tao in cui lo Yin (femminile) e Yang (maschile) coesistono, opposti e complementari.

In questa mostra illustrerai tutto il percorso per la creazione delle tue opere..

ADELE CERAUDO…in AssoLei - Inaugurazione 15 Novembre 2012 ore

Si, La mostra consiste nell’esposizione di 14 fotografie di fotografi interna-

18.00 Hotel Art by the Spanish Steps, Roma- Adele Ceraudo ha deciso

zionali, 14 disegni a penna che rappresentano le fotografie scattate e

di devolvere parte dei proventi della vendita delle opere; questa volta ha

14 dipinti. Saranno proiettati anche due video, uno inerente il back stage

scelto all’associazione AssoLei, dedita alla tutela dei diritti delle donne.

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Spettacolo

Valeria Marini

bella, divertente e sexy Un’attrice, una show girl ed una stilista di successo: un’imprenditrice di se stessa. di Jessika Di Cesare

Valeria Marini è una diva dall’ infinita sensualità, promessa sposa di Giovanni Cottone imprenditore italiano con la quale si unirà in matrimonio nella primavera del prossimo anno. Valeria non solo è sempre stata protagonista della cronaca rosa, ma conquista sin dal suo debutto, in maniera straordinaria le donne italiane, “sono il pubblico più difficile da conquistare, ma i sondaggi rivelano che piaccio alle donne italiane e per me questo è motivo di vanto” dichiara. Il personaggio di Valeria è unico nel suo genere una sex bomb immortalata dal grandissimo fotografo David Lachapelle e da Helmut Newton, proprio perché considerata “creatura felliniana”.

Valeria da qualche anno hai creato una linea al femminile “Seduzioni Diamonds”..

Il mondo seduzioni è un mondo tutto dedicato alle donne, dagli abiti, agli accessori, dall’ intimo al profumo fino ai prodotti per il corpo. Un universo pensato al femminile per rendere la donna sexy e glamour, un modo per rendere omaggio alle donne curando con attenzione tutto il nostro universo

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A cosa ti ispiri per creare le tue collezioni?

Prendo sempre come riferimento un’ icona di seduzione, per la prossima fall-winter 2013 ho immaginato una Brigitte Bardot non in veste classica, ma il lato più stravolgente, selvaggio, un po’ gitano. La moda è immagine, ma ai giorni d’ oggi bisogna pensare alla comodità, proponendo dei total look che risultino glamour ma adatti dall’ orario di lavoro alla sera per l’ ora dell’ aperitivo. Ormai le donne sono tutte in carriera, non hanno più tempo!

Il profumo Seduction è un mast have del mondo Seduzioni Diamonds di Valeria Marini..

Seduction è una fragranza nata quasi un anno fa che ha avuto molto successo, dietro a quella vaniglia ambrata però, ho effettuato una ricerca molto approfondita. Seduction infatti non risveglia solo i cinque sensi ma ha un effetto afrodisiaco.

Sapevo esattamente cosa stavo cercando, le essenze dovevano mescolarsi tra loro e lasciare magia nell’ aria. Seduction è proprio questo.

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Che caratteristiche deve avere una donna per essere sexy secondo

l’ ho ottenuto grazie alla mia forza di volontà ma soprattutto alle persone.

te?

Puoi essere quello che vuoi, ma in questo mondo il successo lo premia il

Il look aiuta sicuramente, ma funge da cornice, la femminilità, l’essere

pubblico, evidentemente il messaggio che voglio trasmettere arriva. Mi

sexy, ha radice più profonde, oggi la donna non ha paura di tirare fuori

piace essere positiva, mi piace la gioia e la felicità. Sono contenta perché

la propria personalità, sa già quello che vuole, sa essere seducente con

ho notato dai sondaggi che piaccio alle donne ed hai bambini il pubblico

un tubino nero o con un tailleur con pantalone. Nelle mie collezioni senz’

più difficile e questo per me è motivo di vanto.

altro c’ è molto del mio, io sono un’ amica delle donne e mi piace esaltare la loro femminilità.

L’ abito fa il monaco?

A volte, non sempre, sicuramente se si indossa un look è perché si è in

Quanto hai investito in te stessa?

grado di interpretarlo e di conseguenza è parte di noi stessi, in “Seduzioni

Ho avuto iniziativa nella mia vita, ho investito molto su me stessa, con-

Diamonds ” infatti, propongo sempre un’ icona di seduzione perché non

cretizzando i miei sogni , con sacrificio e tanto lavoro, a volte ho lavorato

solo l’ icona è innovativa nel suo genere, ma soprattutto manda il corret-

per 3 giorni consecutivi, riposandomi poche ore e quello che ho ottenuto

to messaggio stilistico, Brigitte Bardotte se avesse portato i capelli sciolti

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un po’ selvaggi, con senso di timore e non con la sua sensuale disinvoltura, non avrebbe apportato l ‘ innovazione degli anni ‘60/70.

Tra poco ti sposerai, immagino che il tuo abito sarà meraviglioso..

Si sarà l’ abito da favola, ho sempre avuto fortuna nel lavoro, ma nell’ amore un pò meno, sono sempre stata tradizionalista e molto credente, per me è un passo importante, credo che tutti vadano “verso l’ altare” con i piedi di piombo. Gianni per me è diventato un punto di riferimento fondamentale con cui spero di creare una bella famiglia - l’ amore per la famiglia- per il proprio uomo, per un amico meritano la priorità.

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A breve uscirà il film “E io non pago- L’ Italia dei furbetti” in cui interpreti un ruolo molto simpatico…

“E io non pago” è una commedia divertente e soprattutto attuale, ambientata in Costa Smeralda, con regia di Roberto Capone, si affronta il tema dell’ evasione fiscale in maniera ironica ma contemporanea, il mio ruolo è molto simpatico sono un’ imbrogliona svampita che millanta di saper creare delle “pozioni” particolari, dalla pozione per l’ amore a quella per non pagare le tasse.. I miei quattro scagnozzi vivono con me in una grotta e con loro ho solo dialoghi in sardo e questa è la cosa che è risultata più divertente.

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L’Eur:

uno stile originale, mediterraneo, inconfondibilmente italiano di Margherita Filipponi

Nel 1940 l’E.U.R. è un’imponente città cantiere che ha già completato

di renovatio urbis, che contempla interventi di risistemazione allo

il Palazzo degli Uffici, progettato da Gaetano Minnucci, prima opera

scopo di liberare i “monumenti millenari” che solo così avrebbero

permanente dell’Expò ad essere terminata. In quel momento, no-

potuto giganteggiare, interventi di edilizia residenziale (i cosiddetti

nostante il procedere degli eventi bellici, nessuno può prevedere che

nuovi quartieri e le borgate) ed interventi di edilizia pubblica, di cui

la grande Esposizione, che sta’ vedendo rapidamente la luce e che

l’E42 è uno dei più notevoli, accomunati da una volontà di moder-

avrebbe dovuto incarnare l’immagine di una nuova Roma, prodotto

nizzazione ispirata alle nuove tendenze dell’architettura razionalista,

di un ingegno tutto italiano - come in effetti ebbe a dire lo stesso Min-

coincidente con il moderno. In tal senso il nuovo quartiere espositivo,

nucci - sia nell’aspetto che nella tecnica, non si sarebbe mai tenuta

che in maniera inedita concepisce edifici permanenti, perché siano

proprio a causa di quegli stessi eventi bellici, per cui i lavori sareb-

essi stessi monumenti, nella considerazione che l’architettura sia una

bero stati interrotti, lasciando il complesso monumentale in stato di

“potenza arcana” in grado di rappresentare o meglio di insegnare

completo abbandono. Difficile è immaginare che da celebrato can-

il legame tra la modernità dei tempi e i richiami figurativi alla storia

tiere di una gloriosa vetrina internazionale, si trasformerà di lì a poco

dell’architettura nazionale, rappresenta quella città di nuova fonda-

in un desolante cumulo di “macerie”, non soltanto morali e politiche,

zione pensata per fare di Roma una città grandiosa, una metropoli

rispetto a cui i pochi edifici completati non fanno che accrescere

- per l’appunto - moderna. “Roma ha un carattere pittoresco, e non

la negletta solitudine di un luogo non più animato. Ciononostante

grandioso. Sono grandiosi i suoi monumenti, è grandioso San Pietro

l’E.U.R., a ben vedere, non può non essere considerata una delle più

ed il Colosseo, ma non il taglio della città”, aveva giustappunto detto

imponenti realizzazioni pubbliche. Invero, insieme alla Città Universi-

Piacentini. Ebbene, proprio alla grande Esposizione attesa per il ‘42

taria, il cui progetto generale riconduce allo stesso Piacentini e certa-

viene affidato l’impegno di rappresentare il volto moderno e mae-

mente al Foro Mussolini, che reca la firma di Del Debbio, rappresenta

stoso di questa “nuova” Roma, il cui progetto originario viene affidato

la testimonianza di una produzione architettonica qualitativamente

nel 1937 a quel gruppo di architetti, peraltro membri della commis-

e quantitativamente elevata, capace di associare la funzionalità al

sione del Piano regolatore, che si erano distinti con esiti considerevoli

pregio architettonico. Un’occasione d’oro per l’architettura italiana,

nella realizzazione della Città Universitaria: Pagano, Piacentini,

chiamata a misurarsi, soprattutto a Roma, con un vasto programma

Piccinato, Rossi e Vietti, a cui si aggiungono tra gli altri Libera, Min-

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nucci, Quaroni, Guerrini, La Padula, Romano, De Renzi, Brasini, Moretti.

alle spiagge del Tirreno”, viene significativamente riportato nell’iscrizione

La zona delle Tre fontane viene preferita a Villa Borghese, al Gianicolo e

sull’architrave del portico monumentale del Salone del Pubblico, bigliette-

all’area di Monte Mario, nell’idea che l’E42, pensato come un moderno

ria dell’E42 e dunque porta d’ingresso dell’Esposizione. Così l’E.U.R. viene

Foro con edifici permanenti, sarebbe venuto a trovarsi in un percorso di

concepita come struttura urbanistica, dotata di una forte carica rappre-

continuità con le vestigia classiche della Passeggiata Archeologica, per-

sentativa, che pur tuttavia non diviene mero apparato scenografico, pura

ché collegato con la città storica attraverso la via Imperiale – che oggi

icona di pietra nell’esaltazione del mito della romanità; semmai, piuttosto

conosciamo con il nome di Cristoforo Colombo - nuovo asse direzionale

come manifestazione tangibile di un instancabile attivismo ideativo, che

in grado di ricondurre anche simbolicamente la città verso il mare. “La

nulla sacrifica alla funzionalità di un progetto organico ed originale, sti-

Terza Roma si dilaterà sopra altri colli lungo le rive del fiume sacro sino

mato ancora oggi come eccellente modello di pianificazione urbanistica.

Archivio Storico Fotografico di EUR S.p.A : Veduta aerea, ascattata durante una delle ricognizioni del cantiere dell’E42 e mostra il Palazzo degli Uffici finito.

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Archivio Storico Fotografico di EUR S.p.A : l’Istituto dell’Ortogenesi nell’E42 (il cantiere nel dicembre 1942), l’edificio corrispondente oggi all’ospedale S. Eugenio

Un’architettura capace di affermare i caratteri del razionalismo architet-

emblematicamente dalla netta divergenza di vedute tra i due grandi ar-

tonico (la funzionalità anzitutto, i volumi netti, le linee essenziali, le fac-

chitetti, Piacentini e Pagano , l’uno sovrintendente all’architettura, parchi

ciate scandite da aperture regolari, le decorazioni ridotte al minimo) per

e giardini dell’E42, l’altro esponente di spicco del cosiddetto fronte mod-

produrre uno stile originale, un indirizzo unitario libero dal formalismo

ernista, che oggi si può concordare nell’affermare l’importanza nella sto-

stilistico, pur nella dichiarata ispirazione classicista, comunque ben visi-

ria architettonica e culturale di Roma dell’E42. Un piano che nei risultati

bile nella composizione degli edifici: propilei, esedre e colonnati, quasi ad

va al di là di un programma retorico ufficiale e diventa il terreno di un

evocare il Foro di Pompei o l’Agorà di Priene.

più democratico dibattito culturale. Certamente l’esito più rilevante di

Del resto, è proprio andando oltre la querelle nata attorno alla funzione

quell’architettura pubblica, capace di fondare un proprio stile distintivo,

pedagogica e rappresentativa dell’Esposizione; oltre il dissidio tra la

rappresentativo di un’epoca: originale, mediterraneo, inconfondibilmente

nascente avanguardia razionalista e l’indirizzo accademico, espresso

italiano.

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L’Eur,

set cinematografico L’ultimo bacio di Margherita Filipponi C’è una scena in cui cinque ragazzi alla vigilia dei trent’anni, per

consapevolezza che qualcosa indipendentemente dalla propria vo-

l’addio al celibato di uno di loro, si ritrovano di notte in un parco, con

lontà si appresti inevitabilmente a cambiare, sullo sfondo di un do-

i piedi nudi immersi nell’acqua di una cascatella e con in mano una

vere morale, a cui in definitiva, si può non incolpevolmente derogare

bottiglia di bollicine che agitano convulsamente in un brindisi, con-

con un ultimo (fugace) bacio, per poi tornare al proprio destino. E

teso tra una esibita, straripante euforia e malcelate, fragili paure,

proprio le partenze e i ritorni rappresentano le diverse facce di quel

mentre urlano al cielo e a loro stessi quel senso profondo di irre-

nomadismo, non soltanto sentimentale, in cui i trentenni de L’ultimo

quietezza interiore. Quello - per intenderci - dei trentenni in crisi

bacio vengono a rappresentare una generazione che si divide tra

all’inizio degli anni Duemila. Il film è L’ultimo bacio, opera di Gabri-

“quelli che partono e quelli che restano”, perché – come dice Paolo

ele Muccino, che alla sua uscita nel 2001 conquista grandi consensi

mentre cerca di convincere gli altri, appena prima che Marco si butti

di pubblico e diversi riconoscimenti di critica, tra cui cinque David di

in un liberatorio bungee jumping, a mollare tutto e partire per un

Donatello, tre Nastri d’Argento e un Ciak d’oro; quei cinque ragazzi,

viaggio attraverso cui trovare il senso della vita - “io fermo per tutta

ovvero Carlo (Stefano Accorsi), Marco (Pierfrancesco Favino), Adriano

la vita nello stesso posto non ci voglio restare”. Un film che consacra

(Giorgio Pasotti), Paolo (Claudio Santamaria) e Alberto (Marco Cocci)

Muccino, alla sua seconda pellicola, quale nuovo autore del cinema

sono oggi tra i più affermati attori del cinema italiano e quella sug-

italiano e conferma l’Eur, non soltanto quando si tratta di fiction, come

gestiva, coinvolgente ambientazione scenografica, in cui gli amici

location tra le più amate per le riprese in esterni. Un luogo, come

di sempre si incontrano per brindare al loro futuro, “a quello che

è stato giustamente definito, “urbanisticamente” aperto e ricco di

saremo”e “a quello che non saremo”, dimenticando per una sera

elementi dalla forte identità, che ne fanno un segno, o meglio un

piccole o grandi paure, è il Giardino delle Cascate, meraviglia di

sistema di segni, dalla notevole e molteplice potenzialità espressiva.

architettura paesaggistica, che dalla collina del Palazzo dello Sport

Così il Giardino delle Cascate risulta essere un’ambientazione azzec-

all’Eur arriva fino all’omonimo Laghetto. Uno straordinario set natu-

catissima per quella scena, al punto di agevolare nello spettatore

rale per una delle sequenze chiave di una pellicola che, per un certo

quel rapporto di empatia con il vissuto dei personaggi, in virtù pro-

verso, viene da subito considerata un manifesto, per la capacità di

prio della capacità di essere segno, e quindi di essere interpretabile

esprimere tutto il disorientamento di una generazione alle prese con i

come testo. In definitiva, un luogo dalla straordinaria potenzialità es-

grandi problemi esistenziali dell’età adulta. Una generazione in bilico

pressiva, che Muccino ha saputo rendere un posto laddove ognuno

tra la smania di sottrarsi alle incombenti responsabilità, per la paura

di noi, vedendo il film, avrebbe, comunque, voluto essere.

di crescere, ed il terrore di scoprirsi già vecchi e, per altro verso, la

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Carlo (Accorsi) sta per sposare Giulia (Mezzogiorno), che è incinta. C’è la madre di Giulia (Sandrelli) ossessionata dall’età, c’è Marco (Favino) anche lui sul punto di sposarsi per interesse, c’è Adriano (Pasotti) che odia la moglie. I sentimenti si palesano, poi salgono di tono e tutti alla fine stanno peggio.

Carlo, che vede il matrimonio come un cambiamento finale, dopo il quale non si potrà che essere seri e tristi, si concede un’ultima fuga “cedendo” alle grazia di un’avvenente liceale (Stella). Un ultimo, gradevole viatico.

Pur inserito nella “piccola cornice creativa” del cinema italiano, questo lavoro riconosce onestamente i propri limiti istituzionali, ma con un valore aggiunto: Muccino sa far recitare gli attori. Non c’è la sgradevole sensazione dell’innaturale o ipernaturale delle soap italiane. Qui ci sono ragazzi e adulti ben rappresentati. E non è poco. Per il resto registriamo l’evoluzione e la maggior consapevolezza dei contenuti (rispetto al precedente Come te nessuno mai) da parte del giovane Muccino. mymovies.it

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Federico Zaza

Cerimonia-Reportage ed Arte 0S JHTIPHTLU[V KLP KP]LYZP SPUN\HNNP MV[VNYHÄJP è evidente in tutti i generi. In architettura è uno degli ambiti dove è più palese.... ...tutto ciò. Basti vedere le riviste di settore, passate nel corso di pochi anni, da foto “formali” con diverse regole “strutturali” sempre molto rispettate, a foto meno rigidamente legate a certi vincoli, ma sicuramente più ricche di suggestione e fascino. Tutto sta poi all’educazione del singolo occhio il saper cogliere qualcosa di valido da qualcosa di decisamente meno valido. In Italia sicuramente di cultura MV[VNYHÄJH PU WYPTPZ KP SL[[\YH KLSSL immagini, se ne fa ben poca. Ed i programmini di editing e condivisione istantanea dell’immagine, tra i quali Instagram è uno dei più famosi, ed i web-forum italiani sull’argomento, stanno quasi tutti uniformando le foto su un livello davvero basso. Esiste un’uniformità quasi assoluta creata da una noncuranza culturale di questa bellissima arte, dai suddetti “programmini”, e dalla assordante omogeneità creata da inter-

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net, dove si parla quasi esclusivamente di tecnologia. Cosa che non ha nulla, ma proprio nulla a che vedere con la FotoNYHÄH ([[LUaPVUL X\PUKP ZHWLY SLNNLYL un’immagine, coglierne il senso o i simboli e ricollegare le emozioni che essa ci suscita (positive o negative che siano… dipende dall’opera, da quel che l’autore tentava di trasmettere, dall’osservatore e dalla sua sensibilità, cultura, predispoZPaPVUL L[J L[J \U»PUÄUP[n KP ]HYPHIPSP JOL meriterebbero, una ad una, trattazioni ZWLJPÄJOL¯ u SH JOPH]L MVUKHTLU[HSL WLY WV[LY HWWYLaaHYL ÄUV PU MVUKV X\LZ[»HY[L E generare una inversione di tendenza assolutamente auspicabile in questo paese.

Del resto, se non si sapesse leggere e scrivere non si potrebbe apprezzare neanche un capolavoro indiscutibile, come la Divina Commedia. Si dice spesso che una foto valga più di 1000 parole, indicando un fotogramma che riesca a sintetizzare in un solo attimo, un’intera situazione più o meno complessa.

Speriamo che questo motto diventi davvero realtà, anche in Italia. Perchè meritiamo di meglio, abbiamo eccellenti autori nel nostro panorama nazionale e meriterebbero ben altri riconoscimenti.

FEDERICO ZAZA FOTOGRAFO Viale Eritrea,91 00199 Roma tel: +39 3925410367 email: info@federicozaza.it http://www.federicozaza.it

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I SERVIZI PRIVATI Sistema Qualità Certificato per: - Laboratorio Analisi Cliniche - Ambulatorio Polispecialistico - Chilurgia Ambulatoriale - Diagnostica Strumentale - Diagnostica per immagini - Fisiokinesiterapia

ANDROLOGIA Visita andrologia

ANGIOLOGIA Terapia sclerosante - Visita angiologica

DERMATOLOGIA Filler - Peeling chimico - Tossina botulinica Epiluminescenza digitale (mappatura dei nevi, diagnosi dei tumori cutanei, esame del capello, peniscopia) Laserterapia (asportazione di piccole neoformazioni cutanee, rughe, macchie, smagliature, cicatrici, couperose, angiomi, fotoringiovanimento cutaneo) Veicolazione intradermica (cellulite, adiposità localizzata, rilassamento cutaneo, acne, smagliature)

Direzione Generale: Dott. Antonio Salati Direzione Sanitaria: Dott. Andrea Limiti

ACCREDITAMENTO SSN REGIONE LAZIO DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

ANALISI CLINICHE* Autoimmunità - Biologia molecolare - Chimica clinica Ematologia - Dosaggi ormonali - Dosaggi farmaci Coagulazione - Esami microbiologici e parassitologici Esami per la conservazione del cordone ombelicale Intolleranze alimentari - Markers tumorali - Markers epatite Prist - Rast - Seminologia

Ecocolordoppler Ecografia: Addominale - Andrologica - Ecoflussimetria Endovaginale - Epatobiliare - Internistica Linfonodi - Mammaria - Muscolare - Osteoarticolare Senologica - Tessuti molli - Testicolare -Tiroidea Transvaginale - Urologica

RADIOLOGIA DIGITALE*

DIABETOLOGIA

Radiologia convenzionale Digerente completo - Diretta addome/apparato urinario Clisma opaco - Isterosalpingografia - Ortopanoramica Telecranio - Stratigrafia ATM - Urografia

Visita diabetologica

ENDOCRINOLOGIA Agoaspirato ecoguidato - Visita endocrinologica

AMBULATORIO POLISPECIALISTICO DI FISIATRIA CARDIOLOGIA* ECG - ECG sotto sforzo - Ecocardiogramma Ecocolordoppler cardiaco - Monitoraggio dinamico della pressione arteriosa - Monitoraggio dinamico dell’ECG (holter) Visita cardiologica CHIRURGIA* Visita chirurgica GINECOLOGIA* / OSTETRICIA* Cardiotocografia - Colposcopia - Diatermocoagulazione (DTC) Isteroscopia - LEEP - Pap test/Thin prep - Riabilitazione regione pelvica - Screening e tipizzazione HPV Tamponi vaginali - Visita ginecologica - Visita ostetrica Visita senologica OTORINOLARIGOIATRIA* Aerosol terapia - Esame audiometrico/vestibolare Fibrolaringoscopia - Insufflazione tubarica Lavaggio auricolare - Visita otorinolaringoiatrica *Alcune prestazioni non sono in regime SSN

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Visita fisiatrica

FISIOKINESITERAPIA Chinesiterapia - Diatermia da contatto (T.E.C.A.R) Elettroterapia - Ginnastica medica di gruppo Ginnastica posturale Metodo Mèzières Ginnastica respiratoria - Ipertermia tecnologia Deltatherm Laserterpia ad infrarossi/elio neon Linfodrenaggio manuale - Magnetoterapia Massoterapia/masoterapia cicatriziale Raggi infrarossi Rieducazione alla mobilità della membrana timpanica Rieducazione motoria-funzionale Rieducazione proprioricettiva Riposizionamento articolare secondo la metodica Mulligan Trattamento del sistema osteo-muscolo-articolare secondo la metodica Cyriax Trazioni manuali vertebrali (Bienfait) Ultrasuonoterapia

GASTROENTEROLOGIA

SERVIZI DOMICILIARI

Breath test al lattosio e/o lattulosio - Breath test per helicobater pylori - Colonscopia - Gastropanel Esofogastroduodenoscopia -Rettoscopia Visita epatologica - Visita gastroenterologica

Elettrocardiogramma Monitoraggio dinamico della pressione arteriosa Monitoraggio dinamico dell’ECG (holter) Prelievo venoso - Visite specialistiche Servizio infermieristico - Servizio di fisiokinesiterapia

MOC DEXA Lombare e femorale - Total body

CHECK UP NEUROLOGIA Elettroencefalogramma - Elettroencefalogramma delle 24h Elettromiografia -Visita neurologica

Generali e personalizzati - Prevenzione uomo/donna Medicina del lavoro

OCULISTICA

CHIRURGIA AMBULATORIALE

Campimetria computerizzata - Fluorangiografia Fundus oculi - Iniezioni intravitreali per maculopatia Lavaggio vie lacrimali - OCT (Tomografia a coerenza ottica) Pachimetria - Retinografia - Test da carico idrico per glaucoma Tests lacrimali - Tonografia - Tonometria - Visita oculistica

Chirurgia generale/dermatologica Chirurgia plastica e ricostruttiva - Chirurgia urologica Chirurgia ortopedica - Chirurgia oculistica Chirurgia ginecologica

ORTOPEDIA

DIAGNOSI PRENATALE

Infiltrazioni articolari - Visita ortopedica

PNEUMOLOGIA Polisonnografia - Spirometria basale - Visita pneumologica

PROCTOLOGIA Biofeedback - Tonometria anorettale - Visita proctologica

PSICOLOGIA Psicoterpia individuale/ di gruppo - Psicoterapia familiare

REUMATOLOGIA

Amniocentesi Cardiotografia Cariotipo fetale Corso preparazione al parto Ecografia: morfologica - ostetrica - translucenza nucale Esami di laboratorio Flussimetria doppler SCA Test Visita ostetrica LE NOSTRE CONVENZIONI Convenzioni indirette: Aereoporti di Roma - Alitalia Club - ANFFAS - ANPAN - Associazione Nazionale Carabinieri - CDQ Parchi della Vittoria - CRAL - Day Medical - Dopolavoro Dipendenti Regione Lazio - Famiglie numerose Fondo Salate - FILT CGIL - Guardia di Finanza - Habitat - Jhonson & Jhonson - Ministero degli Interni - Municipio Roma XIII - Procter & Gamble - Polizia di Stato - Systagenix

Visita reumatologica

SCIENZA DELLA NUTRIZIONE Consulto nutrizionista - Dieta personalizzata

UROLOGIA/ANDROLOGIA Biopsia ecoguidata - Ecocolordoppler penieno dinamico PCA3 - Uroflussimetria - Visita andrologia - Visita urologica

Convenzioni dirette: ASSIRETE - CASPIE - FASCHIM - FASDAC - FASI - FASI OPEN MAPFRE WARRANTY - PREVIMEDICAL - SAI ASSICURAZIONI UNISALUTE

Viale del Lido, 3 00122 Ostia Lido Roma Tel. 06.56304072 r.a.

Fax 06.5622657 villadellido@villadellido.it www.villadellido.it

COME RAGGIUNGERCI Autobus linee 05 - 014 - 015 fermata Via Paolo Orlando angolo Viale della Vittoria Stazione metropolitana Fermata “Lido di Ostia Centro” mt. 700

ORARIO DI APERTURA: 7:00 - 20:00

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Etna: Come si muove la Faglia della Pernicana... ...la più attiva struttura tettonica del Monte Etna, che costituisce anche il confine tra il settore settentrionale più stabile del vulcano e quello sudorientale instabile, digradante verso il Mare Ionio? . di Gilda Tucci da Ufficio Stampa dell’INGV La risposta a questa domanda, fornita grazie all’applicazione di me-

immagini radar dei satelliti COSMO-SkyMed e ALOS durante lo sciame

todi di monitoraggio con radar ad apertura sintetica dallo spazio e

sismico del 2-3 Aprile 2010 lungo la Pernicana. L’inversione delle mappe

all’elaborazione di modelli che ricostruiscono la dinamica della faglia, ha

di deformazione attraverso un modello numerico ad alta risoluzione ha

permesso ad un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e

permesso di individuare i movimenti della Pernicana durante lo sciame.

Vulcanologia (INGV) di Catania in collaborazione con l’IREA-CNR di Napoli

I movimenti della faglia indicano che lo sciame è attribuibile ad assesta-

di discriminare la natura di alcuni sismi che scuotono l’Etna.

menti della porzione orientale dell’edificio vulcanico piuttosto che ad una

In questa ricerca, dal titolo: “Modeling of ALOS and COSMO-SkyMed satel-

possibile intrusione magmatica nel settore settentrionale del vulcano,

lite data at Mt Etna: Implications on relation between seismic activation of

come invece accaduto per il terremoto di magnitudo 3.7 del 22 settembre

the Pernicana fault system and volcanic unrest”, pubblicata sulla prestigi-

2002.

osa rivista scientifica internazionale Remote Sensing of Environment (RSE), sono state studiate le deformazioni del suolo ottenute dall’analisi delle

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Chiediamo alla Dott.ssa Gilda Currenti, co-autore dell’articolo scien-

renza sinistro a quote più basse. Invece, nel caso in cui lo sciame sismico sia il risultato della trazione del fianco in scivolamento, il movimento della struttura non mostra significative componenti in estensione e lo sciame tende a propagarsi dalle quote basse verso le zone sommitali.

In quale misura questo risultato è utilizzabile per migliorare la previsione delle future eruzioni?

Nel corso degli ultimi decenni l’attivazione sismica del sistema di faglie della Pernicana ha mostrato un rapporto controverso con la ripresa dell’attività vulcanica. Alcune volte il rilascio di energia sismica ha anticipato l’inizio di eruzioni nel fianco settentrionale dell’Etna, come nel caso del terremoto del 22 settembre 2002, che ha preceduto di quasi un mese l’inizio della violenta eruzione laterale del 2002-2003. Tuttavia, in altre occasioni, gli eventi sismici non sono stati seguiti da alcuna attività eruttiva, come nel caso dello sciame del 2-3 Aprile 2010. Nel nostro lavoro dimostriamo che l’analisi e l’interpretazione quantitativa di dati satellitari ad alta risoluzione permette di distinguere tra questi due possibili scenari e, quindi, l’uso di questo approccio potrebbe contribuire alla previsione di future eruzioni laterali nel fianco settentrionale.

E quanto potrà contribuire questo risultato alla valutazione della pericolosità associata ai movimenti del versante sudorientale del vulcano?

Questo lavoro mostra che l’integrazione di serie di dati satellitari InSAR ad elevata risoluzione spaziale, dati geofisici acquisiti dalle reti di monitoraggio a terra, e tecniche avanzate di modellazione numerica, offre l’opportunità di costruire modelli più realistici dei processi di instabilità di fianco e di ottenere una valutazione quantitativa dell’hazard vulcanico e sismico. I dati provenienti dai sensori SAR di nuova generazione a bordo della costellazione Cosmo-SkyMed della Agenzia Spaziale Italiana permettono di applicare la tecnica a scale temporali brevi fornendo nuovi e significativi vincoli osservativi su processi deformativi transitori associati ad instabilità di fianco.

tifico, come si può risalire dai movimenti della Faglia Pernicana alla causa di essi.

Il nostro lavoro mette in chiaro i principali meccanismi responsabili dell’attività sismica lungo il sistema di faglie della Pernicana. Gli eventi sismici del 2002 e del 2010 sono rappresentativi delle due principali cause che innescano la sismicità della faglia. Infatti, gli sciami sismici possono essere prodotti o da intrusioni magmatiche nel settore settentrionale

Per maggiori informazioni contattare l’Ing. Gilda Currenti

del vulcano o dallo scivolamento del fianco orientale del Monte Etna.

gilda.currenti@ct.ingv.it 095.7165824

Sotto l’azione di intrusioni magmatiche, il movimento della faglia mostra

Per l’approfondimento ascolta la spiegazione

una componente in estensione in area sommitale in corrispondenza

della ricercatrice cliccando sul link:

dell’intrusione; ciò induce sul piano di faglia un movimento di trascor-

http://www.freerumble.com/audio.php?t=audio&id=3788

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Geotermia

in Italia, quale futuro?

Krafla, stazione geotermale in Islanda di Gilda Tucci da Ufficio Stampa dell’INGV

Quali sono stati i temi principi del simposio scientifico?

- Le filiere energetiche di uso del sottosuolo lavorino in sinergia e non in

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Durante il mese di Settembre 2012 si è svolto ad Erice, presso il Centro

competizione.

Studi “Ettore Majorana”, con una tavola rotonda, il corso internazionale

Durante la tavola rotonda, in linea con quanto emerso dal corso, la com-

dal titolo: “La comprensione dei sistemi geologici per l’energia geoter-

ponente più strettamente scientifica ha sollecitato l’unione di intenti con le

mica”, organizzato da INGV, CNR e GFZ, con il patrocinio dal Ministero

industrie appartenenti a filiere energetiche complementari (es. stoccaggi,

dello Sviluppo Economico, di Ispra, Enea, Infn, Assocarboni e Fonda-

idrocarburi, materie prime dal sottosuolo), al fine di mantenere livelli di

zione Sviluppo Sostenibile. Il corso è stato diretto da Fedora Quattroc-

ricerca che singolarmente non sarebbero sostenibili.

chi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Hanno

- L’aspetto economico delle filiere energetiche in sinergia con la geoter-

preso parte all’evento, scienziati e studenti provenienti da molti paesi del

mia

mondo, che hanno presentato poster e pubblicazioni al riguardo (Nuova

Fedora Quattrocchi ha espresso il concetto della possibile riconversione

Zelanda, USA, UK, Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Spagna, Por-

delle miniere di carbone del Sulcis (Sardegna): “Nel caso del Sulcis, si

togallo, Iran, Marocco).

potrebbe unire sia la geotermia, che la produzione di metano da car-

Lo scopo della tavola rotonda è stato quello di discutere con istituzioni

bone, e successivamente integrarsi con la filiera completa di CO2 Ca-

internazionali e nazionali, ricerca, industria, le problematiche più attuali

pture & Storage, qualora la produzione metanifera si dimostri interes-

e critiche relative all’esplorazione e allo sviluppo della geotermia in Italia,

sante. Non si esclude – continua Quattrocchi - uno sviluppo turistico

con riferimento alle iniziative estere.

anche attraverso lo sfruttamento delle terme nella zona di Sant’Antioco,

in provincia di Carbonia Iglesias. Dati sul potenziale geotermico nazio-

di un settore potenzialmente capace di contribuire anche all’industria del

nale nelle sue varie categorie di utilizzo “Molto interessante è stato il caso

benessere, e quindi del turismo. “L’INGV ritiene molto importante, per i

dello studio di catalogazione, da parte dell’INGV, delle risorse su piatta-

prossimi anni muoversi nel settore delle ricerche in ambito geotermico,

forma GIS - Geographic Information System (Sistema Informativo Territo-

oltre che agli altri settori che sono di più usuale competenza dell’Ente. Il

riale), focalizzato sulla Sicilia inland, con una modellizzazione congiunta

fine è quello di coordinarsi, in un confronto tra il mondo della ricerca e

ed integrata dei fattori predisponenti ed i fattori di rischio”. A proposito dei

quello industriale-produttivo, con istituzioni chiamate sia a livello nazio-

temi riguardanti la sicurezza, gli scienziati hanno preso in considerazione

nale che regionale a indicare quella strategia energetica per il territorio

problematiche come la fratturazione idraulica, nota anche come fraking

che tanto anima la discussione di settore in quest’ultimo periodo”, con-

con, eventualmente, casi sporadici di degassamento diffuso e sismicità

clude a margine dell’incontro il presidente dell’INGV, Prof. Stefano Gresta.

indotta. Quello che è emerso chiaramente nel corso dell’International School di Erice è la grande potenzialità che porta con sé la risorsa geoter-

Per maggiori informazioni contattare la

mica per il settore produttivo nazionale; di riflesso, per la società italiana.

Dott.ssa Fedora Quattrocchi:

Produzione di energia elettrica, raffrescamento e riscaldamento, uso

fedora.quattrocchi@ingv.it

dell’energia termica nei processi industriali sono le più note applicazioni

06.51860302 cell: 347.5451869 Il vulcano di Hveravellir, Islanda

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ad impossibilia nemo tenetur di Gilda Tucci

Lo scandalo della sentenza Dell’ Aquila contro la Commissione Grandi Rischi. Una condanna a 6 anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per i sette componenti della Commissione Grandi Rischi, giudicati colpevoli di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Questa la sentenza shock che ha suscitato sdegno e incredulità in tutti noi e nel mondo scientifico internazionale. Il sismologo USA Tom Jordan, responsabile per il Centro Terremoti del sud della California dichiara che la sentenza è una vergogna in quanto non si possono fare previsioni di forti terremoti ; solo uno sciame su 30 è seguito da un potente sisma. Il fisico Luciano Maiani presidente del C.G.R. ha detto, giustamente, che tutto ciò è la morte del servizio prestato dai professionisti del settore allo Stato e che non si può lavorare serenamente sotto una tale pressione giudiziaria e mediatica. Anche la scienza purtroppo ha dei limiti.

Quegli stessi limiti che, nel caso di specie, impediscono la prevedibilità dei terremoti. I soli a non averlo tenuto in considerazione sembrerebbero essere i giudici di primo grado dell’Aquila e la domanda che ci si pone non può che essere sempre la stessa: che ne è di coloro che hanno costruito in modo vergognosamente inadeguato ed approssimativo in una zona ad elevatissima potenzialità sismologica? E perché non si sono, ad oggi, efficacemente ricercate e perseguite le gravi responsabilità della politica locale che tali costruzioni ha permesso? Penso che i giudici dell’Aquila abbiano emblematicamente mostrato una delle derive più pericolose a cui corre il rischio di esporsi l’applicazione del diritto penale in vicende che, come questa, comportano eccezionali livelli di drammaticità umana: l’accondiscendenza all’esclusivo aspetto di G.M.T.C.Ufficio Stampa dell’INGV emotivo, piuttosto che a quello più rigorosamente razionale. In attesa L’INGV esprime tutto il suo rammarico e la sua preoccupazione per delle motivazioni (che, se oggettivamente plausibili, costituiranno, di la sentenza di primo grado del processo a L’Aquila, che condanna i certo, motivo di rettifica da parte di questa redazione verso i suoi letcomponenti della Commissione Grandi Rischi, il vice capo dipartimento tori), una sola cosa, ora come ora, appare quasi incontrovertibilmente della Protezione Civile, il direttore dell’Ufficio Rischio Sismico della Procerta: se, ad oggi, la scienza, non è per autorevole ammissione della tezione Civile e il direttore pro-tempore del Centro Nazionale Terremoti sua comunità, in grado di predire il probabile verificarsi di un evento sismico, non può, per conseguenza logica, neppure prevedere la probabilità del contrario. La sentenza, a nostro sommesso avviso, pecca proprio in questo.

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dell’INGV. Il nostro pensiero va ancora una volta alle vittime del terremoto e ai loro parenti: sappiamo che nessuna sentenza potrà mai ricompensare gli affetti perduti. Ma è importante considerare che la

al mondo, dove ogni giorno avvengono decine di terremoti, la maggior parte dei quali non sono percepiti dalla popolazione. Questa attività sismica è monitorata dall’INGV 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno.

Sulla base dei dati storici e dei risultati della ricerca che INGV svolge, l’Istituto ha contribuito a elaborare una mappa di pericolosità sismica dell’Italia, tra le più avanzate del mondo, che è un importante strumento di conoscenza e prevenzione in materia di terremoti. Secondo quanto affermato dalla letteratura scientifica internazionale, allo stato attuale è impossibile prevedere in maniera deterministica un terremoto.

Di conseguenza, chiedere all’INGV di indicare come, quando e dove colpirà il prossimo terremoto non solo è inutile, ma è anche dannoso perché alimenta in modo ingiustificato le aspettative delle popolazioni interessate da una eventuale sequenza sismica in atto. L’unica efficace opera di mitigazione del rischio sismico è quella legata alla prevenzione, all’informazione e all’educazione della popolazione in cui istituzioni scientifiche, Protezione Civile e amministrazioni locali devono svolgere, in modo coordinato, ognuna il proprio ruolo. Per questo motivo l’INGV collabora con il Dipartimento di Protezione Civile e la Commissione Grandi Rischi (l’organo di consulenza della Protezione Civile) svolgendo la sua attività tecnico-scientifica in materia di informazione, educazione, previsione e prevenzione delle varie situazioni di rischio. Questo è quanto successo anche nel caso del tragico terremoto dell’Aquila, ed è quanto succede quotidianamente in tutte le situazioni che presentano profili di rischio. Ma l’opera di prevenzione deve passare necessariamente attraverso la riduzione della vulnerabilità degli edifici. Da oggi sarà molto difficile comparire in pubblico a parlare dell’attività sismica in atto in Italia, con la possibilità che i ricercatori possano essere denunciati per qualche omissione o per procurato allarme. Siamo particolarmente colpiti dalla sentenza de L’Aquila, perché rischia di minare uno dei cardini della ricerca scientifica: quello della libertà d’indagine, di discussione aperta e trasparente e di condivisione dei risultati, fattori imprescindibili del progresso scientifico. Condannare la scienza significa lasciare il campo libero a predicatori che millantano di sapere prevedere i terremoti, rinunciando di fatto al contributo di autorevoli scienziati. Sebbene sia un colpo molto duro, l’INGV continuerà il suo lavoro di ricerca con il massimo impegno e rafforzerà la sua presenza nella società per un’opera di corretta informazione ed educazione.

sentenza costituisce un precedente, in grado di condizionare in modo determinante il rapporto tra esperti scientifici e decisori, non solo nel nostro Paese. La sentenza di condanna di L’Aquila rischia, infatti, di compromettere il diritto/dovere degli scienziati di partecipare al dialogo pubblico tramite la comunicazione dei risultati delle proprie ricerche al di fuori delle sedi scientifiche, nel timore di subire una condanna penale. Quale scienziato vorrà esprimere la propria opinione sapendo

Prof. Stefano Gresta (Presidente Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)

di poter finire in carcere? L’Itala è uno dei Paesi maggiormente sismici

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Illustri

abitanti

raccontano

Maurizio Testa, scrittore Il luogo ideale per un ‘noir’ di Andrea Lovelock

Lo ha visto nascere, crescere e trasformarsi: per un illustre residente come Maurizio Testa, giornalista e scrittore di gialli (“Poker d’assi” – “Maigret e il caso Simenon”) e già direttore del primo magazine ‘noir’ (Il Falcone Maltese), l’Eur rappresenta l’esempio lampante, tangibile di una evoluzione fisica e urbanistica di una città

Maurizio Testa

Quali sono i momenti in cui ama ‘vivere’ il quartiere?

“Beh, ovviamente preferisco le giornate del weekend, soprattutto la domenica, anche se la zona da me abitata è stata concepita come residenziale (sto parlando di Via dei Campioni, alle spalle dell’ex-Velodromo) e quindi è sempre stata tranquilla. Invece il Parco del Laghetto è molto più praticabile nelle mattine feriali che non di sabato o di domenica.”

Eur, ieri e oggi: cosa è cambiato? Cosa rimpiange e quali segnali del futuro apprezza?

“Abito in zona dalla fine degli anni sessanta e ovviamente fu una scelta dei miei genitori. Ma conoscevo già questa zona per aver ancor prima frequentato le elementari all’istituto Massimiliano Massimo. Pensi, ho iniziato la prima elementare proprio nell’anno in cui la scuola inaugurò la sede dell’Eur, trasferendosi dalla vecchia sede di Palazzo Massimo a Piazza della Repubblica. Poi ho frequentato la piscina delle suore di Nevers, allora l’unica in tutto l’Eur, per miei primi corsi di nuoto….

A quell’epoca, mi ricordo che ancora non esistevano i grattacieli che avrebbero poi ospitato i vari ministeri, ma rivedo ancora quei profondi scavi, realizzati per le fondamenta, che colpivano particolarmente la fantasia di un bambino di sei-sette anni com’ero io all’epoca…”

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“Diciamo che nel corso degli anni intorno al perimetro dell’Eur sono nate tante altre realtà abitative che hanno un po’ stravolto la fisionomia del quartiere. Basti pensare che quando sono arrivato ad abitare qui, non esisteva neanche il semaforo all’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via dell’Oceano Atlantico/Pacifico. Prima si avvertiva un gran senso di appartenenza, c’era una conoscenza quasi personale tra gli abitanti.

Insomma, un’intimità, se mi si passa il termine, soprattutto nelle zone residenziali, che oggi è andata perduta. Poi, ma questo ovviamente non riguarda solo l’Eur, l’urbanizzazione, l’avvento di uffici, ministeri, servizi, la crescita edilizia limitrofa, lo ha trasformato. Certo è ancora un quartiere moderno, ci sono molti spazi verdi, é assolutamente com-

pleto per quanto riguarda i servizi e inizia anche ad avere un “appeal”

Una valutazione da scrittore: per quale sceneggiatura – una zona

turistico, ad esempio, con la rivalutazione del razionalismo architettonico.

come l’Eur – sarebbe lo sfondo ideale?

Forse questa è una fase di passaggio per l’Eur. Credo che nel prossimo

Un noir, dove gli scenari notturni dell’architettura razionalista creino una

decennio assisteremo ad un’altra trasformazione epocale. Anche se la

“quinta” di bianco solare di giorno e di ombre nere la notte. Il protagoni-

riqualificazione iniziata da qualche anno nella zona di Piazzale Marconi,

sta? E’ un uomo che rispecchia queste alternanze, con un carattere ambi-

con spazi per il ristoro, per l’intrattenimento, per i meeting, per lo shop-

guo: personaggio pubblico, stimato di giorno ma di notte succube di una

ping già ci dà qualche segnale in quale senso avverranno questi cam-

psicopatica criminale, la quale lo rende complice dei suoi misfatti. Questa

biamenti.

situazione lo porta ad uno stato di schizofrenia parossistica che sfocia in una rivolta proprio nei confronti della sua “domina” e in una conseguente

E cosa auspica per il quartiere?

lotta senza quartiere… Il finale? Secondo me, va scovato tra i colonnati

Oggi già siamo entrati in una dimensione diversa. Stanno crescendo ini-

dell’imponente Archivio di Stato…

ziative culturali importanti, una per tutte “Più libri più liberi”, avremo centri congressuali, o espositivi di grande rilievo, dalla Nuvola di Fuksas, al

Cosa suggerirebbe agli amministratori locali per migliorare la fruibilità

riqualificato Palazzo della Civiltà del Lavoro, centri d’attrazione come il

del quartiere?

nuovo Acquario, tutto questo significa cultura, intrattenimento, crescita

Grande attenzione alla vivibilità del quartiere, affinché conservi la sua tra-

anche delle infrastrutture multimediali. Insomma la scommessa è quella

dizione di “oasi un po’ speciale”, soprattutto lì dove l’esigenza di svilup-

di farne uno dei punti più moderni e di attrazione di una città come Roma,

po delle attività economiche rischia di comprimere gli spazi residenziali,

cosa non certo facile. Ma c’è un’altra scommessa che va vinta: quella del-

quelli verdi e la dimensione a misura d’uomo. Direi che proprio nell’ottica

lo sviluppo nella sostenibilità. Andrebbero infatti, di pari passo, progettati

di crescita come polo congressuale, con l’aumento della ricettività turisti-

sistemi di viabilità e parcheggi, previsto l’utilizzo di veicoli non inquinanti,

ca nelle zone limitrofe, l’Eur non deve perdere la sua fisionomia originale,

messa in programma la riqualificazione degli edifici in modo che siano

dove il mondo del lavoro e quello residenziale sono riusciti e riusciranno

energeticamente autonomi e, come si dice, ad impatto zero. Insomma mi

a convivere con quell’armonia e quell’equilibrio che fino ad oggi, sia pure

auguro che l’Eur possa essere da esempio, anche come struttura urba-

tra alti e bassi, sono stati il suo segno distintivo.”

na, per la città del futuro che dovrà salvaguardare la qualità dell’ambiente, la salute degli abitanti ed eccellere nel risparmio energetico.

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Fatti e personaggi

Intervista al Professor

Achille Gaspardone

di S.S.

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Prof. Achille Gaspardone

Primario del reparto di Cardiologia e U.T.I.C. dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma

Potremmo definire il professor Achille Gaspardone, primario del reparto

Lei è arrivato al Sant’Eugenio da Tor Vergata. Cosa accadde al suo

di Cardiologia e U.T.I.C. dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma, un eroe

arrivo?

moderno capace, grazie alla sua determinazione e alla passione per il

Quando arrivai al Sant’Eugenio, mi chiesi come mai un quartiere di eccel-

suo lavoro, di realizzare un progetto che sulla carta sembrava irrealiz-

lenza come l’Eur dovesse avere un ospedale così brutto e abbandonato.

zabile. Eppure i risultati sono arrivati. E si tratta di risultati strabilianti per

Davanti a noi abita Francesco Rutelli, ci sono le sedi di alcuni ministeri

un settore come quello sanitario pubblico che nell’immaginario collettivo

come il Ministero della Salute, a soli 2 km c’è la sede della Regione Lazio.

è ormai allo stremo. Ci facciamo raccontare dal professor Gaspardone

L’Eur è l’ultimo quartiere moderno di Roma, era inaccettabile la condizione

una storia di sacrifici personali che hanno permesso di realizzare un

nella quale versava. Ho deciso così di intraprendere un non facile per-

reparto di cardiologia che oggi è un punto di riferimento non solo per

corso, Qui ci sono grandi potenzialità, di ordine epidemiologico perché

Roma ma a livello nazionale. Non solo cardiologia ma anche il Pronto

la ASL dell’Eur è la più grandi d’Italia, ha infatti un drenaggio di 1.600 per-

Soccorso, il reparto di salute mentale e quello dell’Interruzione volontaria

sone; inoltre, si tratta di un’area di forte pendolarismo, con oltre 40.000

di gravidanza.

persone che ogni giorno raggiungono l’Eur per lavorare e infine c’è un

forte incremento abitativo. Altra potenzialità è quella di ordine geografico,

dei finanziamenti e come gestirli al meglio. C’era una vecchia legge del

l’ospedale si trova in una posizione strategica tra Grande Raccordo Anu-

1989 che nell’art.20 prevedeva finanziamenti. Fondi che giacevano lì da

lare, Pontina e Laurentina. Quindi potrebbe drenare il bacino d’utenza del

13 anni. Dopo aver preso contatti con assessori e governi regionali il fi-

sud del Lazio. Dovrebbe avere un centro di traumatologia di alto livello e

nanziamento arrivò. Fu erogato nel 2004/2005. La mia idea era quella

invece ci ritroviamo in una situazione di urgenza con servizi allo sbando.

del Project Financial. Uno strumento economico molto diffuso all’estero (l’ospedale di Chester In Inghilterra è stato realizzato in questo modo)

Il problema è di ordine organizzativo o di personale?

che prevede un finanziamento pubblico al 25% e finanziamento privato

Organizzativo. I medici e gli infermieri sono professionisti costretti a la-

al 75%, privati che rientrano con quote e con l’assunzione di parte dei

vorare in un contesto dove tutto si improvvisa. Al Sant’Eugenio l’oculistica

servizi (cucina, pulizia, parcheggi, ecc.) Partendo, quindi, da 15 milioni di

lavora benissimo. Qui ho fatto operare mia madre, il professor Lucio Ales-

euro di finanziamento pubblico ci sarebbe stato un finanziamento privato

sandro, primario di traumatologia, è uno dei migliori per gli interventi alle

per 40 milioni di euro per un totale utile di 55 milioni. Cifra che avrebbe

anche e ai femori.

permesso di rifare l’intero ospedale. Per realizzare il Project Financial occorrono persone all’altezza, e in quel periodo non c’erano. Non solo ma

Ci spieghi meglio.

cambiò anche il governo regionale e assessore. Il Project Financial non

Dal 2002 al 2011 sono cambiati 8 Direttori Generali. Questo comporta

viene approvato.

l’impossibilità per mancanza dei tempi tecnici di poter fare progetti. Una gara dura mediamente 15 mesi mentre il Direttore generale cambia ogni

Ma lei non si ferma.

12 mesi, con la conseguenza che ogni progetto è destinato a naufra-

No, anche se si tratta di ricominciare. L’assessore vuole che si realizzi un

gare. Il problema, non sono i medici e gli infermieri ma l’organizzazione.

progetto solo con i 15 milioni pubblici. Inizia così la gara per il reparto

Quando se ne andò l’Università, tutto si è fermato. Nessuno si è rimboc-

di cardiologia, il Pronto Soccorso, del SPDC (reparto di salute mentale) e

cato le maniche. Questo non è giusto da un punto di vista etico. Credo

quello IVG (Interruzione volontaria di gravidanza). Sono sempre a studiare

che il servizio sanitario pubblico sia una conquista della nostra società,

le collocazioni delle nuove strutture. Il reparto di Cardiologia, ad esempio,

e volendo fare qualcosa di costruttivo ho cercato di capire come ottenere

prima dei lavori era una discarica a cielo aperto. Una discarica all’interno

61

dell’ospedale!

gettuale ed esecutiva, come ad esempio la parte anti-incendio grazie all’ausilio di amici e conoscenze, come ingegneri strutturisti.

Ha fatto tutto da solo?

Ho avuto la fortuna di avvalermi dell’ausilio di un ingegnere con il quale

Come è il nuovo reparto di cardiologia?

ho realizzato il progetto. Nel 2005 viene dato l’ok del Ministero per la

Nell’elaborare il progetto sono partito a due elementi base, lo spazio e

gara. Ma dato che siamo in Italia, è seguito un ricorso al Tar. Consideri

la luce, elementi presenti nelle migliori strutture ospedaliere. Se un pa-

che io mi sono occupato di trovare il legale per seguire il ricorso perché

ziente infortunato viene messo in un’area con luce e spazio reagisce in

non c’era una figura preposta. Non solo, ma dato che questo progetto

modo positivo. La nuova struttura si trova a livello -1, ha quindi presentato

riguarda la salute pubblica, nel quale si persegue un fine alto ho conti-

una serie di problematiche. Per la luce abbiamo usato colori riflettenti,

nuato a seguire personalmente ogni fase del ricorso fino a far trovare un

mentre per lo spazio, essendo i soffitti bassi, abbiamo lavorato sull’idea

accordo alle due ditte, con grande stupore di tutti.

della prospettiva. Entrando nel reparto si ha l’idea di trovarsi in un viale. Il corridoio centrale ha in fondo una finestra, proprio come un viale. Man-

I lavori del reparto cardiologia sono iniziati nel 2010, se non sbaglio.

cano ancora le tende e un’ultima importante realizzazione suggerita

Sì, sono iniziati nel gennaio 2010 e alla fine di febbraio 2011 ci siano tras-

dall’architetto Toni Facella Sensi: far stuccare la parete di cemento visibile

feriti. Ci tengo a sottolineare che durante il trasferimento non abbiamo

dalle finestre del reparto con un murales, come i delfini di Cnosso. Questo

mai chiuso il reparto, nemmeno per un giorno. Non solo, ma ho seguito

per evocare nei degenti un senso di pace e serenità attraverso immagini

personalmente i lavori. Non in veste di medico ma in borghese. Raggi-

e colori. La stessa formula con la quale un team di architetti, neurologi e

unsi una tale confidenza con il geometra e l’ingegnere responsabile che

psichiatri ha costruito un ospedale psichiatrico vicino a Las Vegas negli

un giorno, all’ora di pranzo, mi dissero:” Ingegnere, andiamo a mangi-

Stati Uniti. Qui sarà difficile perché per ogni gara si fa un ricorso, non

are qualcosa?” In pratica ero stato scambiato per il Direttore dei Lavori.

si presentano le imprese ma gli avvocati. Se ci fosse un po’ di etica si

Episodio da un lato simpatico ma anche drammatico, perché significava

potrebbero fare grandi cose.

che ero la sola figura di riferimento. Del resto, ho seguito ogni fase, pro-

62

Un reparto molto articolato.

pazienti che si trovano bene lasciano qualcosa, consideri che il soggiorno

Ho voluto un’area a bassa intensità di cure, un’area a intensità media e

è stato donato proprio dai pazienti. Questa che qui in Italia è l’eccezione,

una ad alta intensità con la Stroke Unit di rianimazione. Le stanze sono a

all’estero è la regola. I registri delle sale operatorie li paghiamo noi.

due e un letto, ognuna con il bagno in camera. È presente il Wireless e sto procedendo alla informatizzazione. La stanza per la terapia è spaziosa e

A quando l’inaugurazione?

illuminata, ci sono 3 sezioni Eco, l’area degenza a bassa intensità di cura,

Si spera per la fine dell’anno. Ci tengo che venga portata a conoscenza

la stanza medici, la sala riunioni mediche dove ci riuniamo ogni lunedì,

del pubblico una realtà così importante ed efficiente. Fiore all’occhiello di

sala che prima non esisteva. Abbiamo la sala tisaneria, e una sala- sog-

una struttura ospedaliera (il Sant’Eugenio) da molti considerata vetusta e

giorno per i degenti con salottini, televisione e libreria.

non all’altezza. Le cose stanno cambiando.

Ci parli della terapia intensiva.

Lei è un esempio per l’intera categoria.

Come accennato c’è la sala di rianimazione e una sala Emodinamica av-

Io vorrei essere la regola non l’eccezione. Il mio stipendio è pagato dalla

veniristica nella quale si eseguono gli interventi. Poi c’è la sala di Elettro-

collettività, non posso lamentarmi, ma devo darmi da fare. Un primario

fisiologia nella quale si seguono i disturbi del ritmo. Ogni 3 mesi tutte le

non può lamentarsi per gli scarsi mezzi forniti dalla struttura pubblica,

macchine vengono smontate e rimontate. Ci sono 9 stanze di terapia in-

non può andare nella struttura privata perché l’azienda non compra la

tensiva. Il percorso per i parenti è esterno, c’è una stanza dove si vestono

strumentazione richiesta. Deve battersi per ottenere quanto necessario.

per poi avere accesso alle stanze.

È anche vero che ogni primario dovrebbe poter gestire autonomamente il proprio reparto e non farlo attraverso un Direttore generale che non sta

Avete le migliori attrezzature a livello mondiale.

sul campo e non possiede una specifica professionalità. Quando accolgo

Certamente, provengono dal Stati Uniti e dalla Germania. E il tutto ad un

le aziende farmaceutiche chiedo sempre se sono disposte a fare dona-

costo davvero contenuto, solo tre milioni e ottocentomila euro tra lavori

zioni, come avviene all’estero.

e attrezzature. Sono molto importanti anche le donazioni. Certamente. I

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XII Municipio, la voce dell’Eur

Municipio XII, palcoscenico della cultura di alto livello:

Il concerto dei vincitori del 22°Concorso Pianistico Internazionale “Roma 2012”

Pietrangelo Massaro

Abbiamo intervistato Pietrangelo Massaro, Consigliere del Municipio XII Roma Eur, nonché Presidente della Commissione Sport, Cultura e Patrimonio di G.M.T.C. Lunedì 19 Novembre, alle 20.00, presso l’Auditorium del Massimo si terrà

Non è un caso che tale Concorso si svolga sotto l’Alto Patronato del

il concerto dei vincitori del 22° Concorso Pianistico Internazionale “Roma

Presidente della Repubblica e che sia affiliato alla Alink-Argerich Founda-

2012”.

tion, organismo che riunisce i più prestigiosi concorsi musicali a livello mondiale.

Dott. Massaro, in qualità di Presidente della Commissione Cultura del

Vorrei, infine, evidenziare che quest’anno il Concorso ha registrato un re-

Municipio XII, sappiamo che lei ha lavorato molto per questo evento.

cord d’iscrizioni con oltre 100 partecipanti tra giovani italiani e stranieri.

Sì, è vero. Io ed il Presidente del Municipio Pasquale Calzetta abbiamo voluto fortemente che, per il secondo anno consecutivo, si tenesse nel

Il Concorso è organizzato dall’Associazione Culturale “Fryderyk Cho-

nostro Municipio il concerto finale di questo concorso.

pin” di Roma sotto la direzione artistica di Marcella Crudeli, fondatrice

Concerto nel quale i pianisti ,vincitori delle quattro sezioni del Concorso,

e presidente dell’Associazione.

saranno accompagnati dalla Nova Amadeus Chamber Orchestra diretta

Marcella Crudeli è considerata dalla critica internazionale uno dei più eminenti rappresentanti del concertismo italiano e da anni svolge con

dal Maestro Nicola Samale.

grande successo un’intensa carriera nei cinque continenti, carriera che si Il Concorso Pianistico Internazionale Roma è giunto alla sua ventidue-

è concretizzata in oltre duemila concerti in più di ottanta paesi.

sima edizione. Ce ne vuole parlare?

E l’Associazione Chopin ha un ruolo molto importante nella diffusione

Il Concorso, che si svolgerà dal 9 al 19 Novembre presso il Chiostro di

della musica: organizza concerti, corsi internazionali di perfezionamento

S. Giovanni Battista de’ Genovesi, è una delle iniziative più rinomate del

ed il Concorso Pianistico Internazionale Roma.

panorama musicale capitolino ed è considerato un trampolino di lancio

Avere la Crudeli e la sua associazione culturale nel nostro territorio è per

per i nuovi talenti del palcoscenico pianistico internazionale.

il Municipio un vero motivo di orgoglio e di vanto.

66 66

Question time La voce dell’Eur La prostituzione all’Eur di S.S. Non si capisce perché all’interno dei folder e dei cd che presentano il Secondo Polo Turistico di Roma, l’Amministrazione Capitolina si sia dimenticata di inserire i servizi sessuali offerti dal prestigioso quartiere razionalista. A ben vedere, le prostitute sono le prime estimatrici di questo polo architettonico. È forse questo l’intento del Comune di Roma? Promuovere il quartiere tra le prostitute di tutto il mondo. Ma non vogliamo pensare male e ci fidiamo delle dichiarazioni ufficiali da parte degli organi Istituzionali che parlano di una seria difficoltà ad arginare la prostituzione.

In effetti, il Sindaco di Roma Gianni Alemanno ci sta provando, le ordinanze ci sono state come pure il coordinamento delle Forze dell’ordine in base al Patto per Roma Sicura, ma in assenza di una nuova legge nazionale capace di fornire nuovi e più efficaci strumenti di contrasto c’è ben poco da fare. E l’Eur lo sa bene. È, infatti, da sempre uno dei luoghi prediletti dai “professionisti del sesso”. Sì, professionisti, perché qui all’Eur sembra che di sfruttamento della prostituzione ce ne sia ben poco. Difficile credere che gli scambisti che di notte si aggirano nel parcheggio dell’Archivio di Stato siano sfruttati, come pure per alcune attempate prostitute vicino il laghetto. Diverso è il discorso per le baby prostitute.

Queste si trovano numerose intorno la Basilica di Ss. Pietro e Paolo. Mendicanti del sesso a pagamento, tenute d’occhio dai “papponi”, così si chiamano a Roma coloro che gestiscono e sfruttano le ragazze che si prostituiscono. Ci sono anche i transessuali, che però prediligono il Fungo come luogo di smercio, forse per il fallico simbolismo espresso. Insomma, un quadro alquanto svilente per l’Eur, presentato nelle più prestigiose fiere congressuali internazionali come il Secondo Polo Turistico di Roma. E lo sarà, ci assicurano al Comune di Roma. Lo speriamo. Intanto, però, i

In alto: due prostitute nelle vie dell’Eur

nostri ragazzi che la sera rincasano dopo la pizza, si trovano nel

In basso: uno dei molti caravan adibiti “Garçonnière”

bel mezzo di un luna park del sesso.

A lato: il Fungo, zona interessata al fenomeno

Prostituzione diurna all’EUR, una qualsiasi mattina di Ottobre.

Ore 10.30

Ore 11.00

Ore 12.00

Ore 13.30

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Litorale

Exp’ostia, per dire…: valorizzazione! di Antonietta Di Vizia

“Il litorale e Ostia devono diventare il salotto buono di Roma”... ...così il Sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno presenta “Exp’Ostia“. Si tratta di della struttura Ex (de) Po’, edificio realizzato interamente in project financing dalla Sapro Edil Restauri 85 srl nello spazio, otto mila mq, dove c’era un deposito Atac e gestito dalla societa’ Ex (de) Po’. E’ stata inaugurata il 27 ottobre con la mostra “Mosaici romani” e “avviene per una scelta imprenditoriale senza

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che l’amministrazione debba investire soldi pubblici.

Quello che era un luogo di degrado di Ostia diviene un punto di cultura, d’incontro e attività”, spiega ancora il Sindaco lasciando emergere inequivocabilmente come proprio il concetto di valorizzazione sia stato d’impulso per la creazione di questo spazio che l’Assessore al Commercio Davide Bordoni definisce “un progetto a 360 gradi, uno dei primi progetti di finanza nati a Roma, un museo di cintura dove portare mostre di altissima qualità”. Per il futuro, Exp’Ostia vedrà la programmazione di una grande mostra di carattere archeologico, vista la vicinanza di Ostia Antica, una volta l’anno e di mostre fotografiche, di moda, di design e legate al territorio che allarghino il target il più possibile e richiamino molte persone.

Per l’inaugurazione, è stata esposta una selezionata

da sinistra: Il Prof. Sergio Allegra, il sindaco Gianni Alemanno, l’Assessore Davide Bordoni.

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scelta di mosaici di età romana, dall’epoca repubblicana alla tarda età imperiale, recentemente restaurati e appartenenti alla collezione della Sovraintendenza di Roma Capitale perché Ostia Antica è il sito archeologico europeo che ha più mosaici in loco. Visitando la mostra si ha la possibilità di avere più chiavi di lettura per visitare poi gli scavi di Ostia Antica. L’esposizione sarà visitabile gratuitamente fino al 13 gennaio dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Un progetto culturale di grande valore sociale, economico e politico ma soprattutto ragione di vanto e prestigio per Roma Capitale.

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Arte e Cultura

un ‘immagine molto suggestiva di una delle spedizioni in Tibet fatta da Giuseppe Tucci.

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Un popolo di santi, di poeti, di navigatori, ma anche di esploratori, di archeologi e di studiosi. In questo ambito si può collocare Giuseppe Tucci, il solo orientalista italiano diventato una leggenda in tutta l’Asia. Tucci ha fatto conoscere al mondo le più grandi religioni asiatiche e, con le sue edizioni critiche e le traduzioni originali di preziosi testi in sanscrito e in tibetano, ha aperto agli studiosi la conoscenza moderna del Sud dell’Asia. Con le sue leggendarie missioni scientifiche in Tibet e in Nepal ha tracciato per i geografi e i moderni viaggiatori nuovi percorsi di questi lontani paesi. Fu uno dei primi scienziati al mondo che esplorò i territori ancora pressoché sconosciuti dell’Asia meridionale, del Pakistan, dell’Afganistan e dell’Iran per ricostruire la loro storia. Queste scoperte hanno segnato il definitivo ingresso del patrimonio culturale e ambientale di quei paesi nei grandi percorsi della storia dell’umanità. Tucci nacque a Macerata il 5 giugno 1894. A dodici anni conosceva il sanscrito, l’ebraico e l’iranico ed era ancora un adolescente quando pubblicò i primi articoli di archeologia marchigiana. Negli anni in cui studiò all’università di Roma sbocciò una passione per l’opera di Lao-tzu e la filosofia cinese, che non lo abbandonò mai durante la sua lunga vita. Su “Il Tao e il Wu-wei di Lao-tzu” pubblicò, sempre in quegli anni, un breve saggio, oltre alle “Note sull’Asia Preistorica” nella Rivista di Antropologia. Fu uno dei più grandi esperti di lingua, arte e storia tibetana. La sua profonda

il leggendario esploratore insieme a Neruh e Indira Ghandi.

conoscenza di questa lingua e del sanscrito gli servirono anche per studi comparativi, edizioni critiche e traduzioni. Il campo di studi

sulla sincerità e tu sei completamente libero”. Fino al 1954 compì

prediletto da Tucci fu il buddhismo. Il canone di questa religione nei

otto missioni esplorative in Tibet e cinque o sei in Nepal, sempre

primi secoli dopo Cristo venne tradotto dall’originale sanscrito al

riportandone manoscritti, oggetti di arte antica e reperti archeo-

tibetano e dal Paese delle Nevi fu poi portato in Cina, in Giappone

logici. Poi, quando il Paese delle Nevi fu annesso alla Cina, rivolse

e nel sud-est asiatico da monaci-traduttori itineranti che volevano

il suo interesse all’archeologia dell’Asia centrale, mettendo l’Italia,

diffondere la Buona Legge, il Dharma del Buddha. Tucci divenne

che non aveva missioni in Asia, alla pari degli altri paesi europei.

buddhista e, a questo proposito, affermò: “ho trovato il buddhi-

Cominciò così a sessantadue anni, con gli scavi archeologici, un

smo molto più semplice. È solo una dottrina etica. Tutto è basato

nuovo periodo di lavoro e di studio che, come disse lui stesso, fu

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uno dei più felici della sua vita. Tucci, accademico della Reale Accademia d’Italia, ebbe una stretta collaborazione con Giovanni Gentile, che nel 1933 fondò l’Istituto Italiano per il Medio e Estremo Oriente (ISMEO), oggi denominato ISIAO, con lo scopo di sviluppare le rela zioni culturali ed economiche fra l’Italia e l’Asia vicina ed estrema. Dell’IsMEO fu prima direttore dei corsi e vicepresidente esecutivo; poi, alla morte del filosofo, Tucci ne divenne il presidente fino a che le forze glielo permisero, nel 1978. Dell’IsMEO Tucci fu l’instancabile organizzatore e promotore e fino alla Seconda guerra mondiale tramite l’istituto fu uno dei protagonisti, se non il principale protagonista, della politica culturale del regime verso l’Asia. Grazie a lui fu fondato anche il Museo nazionale di arte orientale, ora a lui intitolato, che Tucci dotò delle sue formidabili collezioni. Dal 1956 fino alla sua morte organizzò e diresse le missioni archeologiche nella Valle dello Swat, in Pakistan, poi in Afghanistan e in Iran, realizzando anche importanti lavori di conservazione e restauro. Nel frattempo, fondò e diresseperiodici come Asiatica (1936-1943) e East and West (1950-1984), tuttora esistente. Fino a un anno prima della sua morte pubblicò circa 350 libri, traduzioni origi-

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Nella foto Giuseppe Tucci, (secondo da sinistra) nel corso di un convegno a cui partecipò anche Madre Teresa di Calcutta (ultima a destra).

Oltre a Neruh, Indira Gandhi, Giulius Evola, conobbe anche il Dalai Lama quando era bambino, collaborò assiduamente anche con Giovanni Gentile.

nali, articoli scientifici, recensioni, voci di enciclopedia, premesse a volumi

Tucci conobbe e frequentò i più importanti personaggi della storia e della

di altri studiosi e presentazioni, oltre a numerosi articoli giornalistici. Rice-

cultura del tempo quali Rabindranath Tagore, Gandhi, Julius Evola, Ner-

vette decine di premi e riconoscimenti internazionali; fra questi, nel 1978, il

hu, il Pre cettore reale del Nepal; e personaggi di grande carisma come

prestigioso “Premio Jawaharlal Nehru per la Comprensione Internazion-

Madre Teresa di Calcutta e l’attuale Dalai Lama, che conobbe a Lhasa

ale”, conferitogli dall’India. Morì nell’aprile del 1984, poco prima di com-

quando era bambino. La sua vita è stata anche immortalata nel film

piere novanta anni, a San Polo dei Cavalieri, vicino Tivoli. Nel corso della

“Un’altra giovinezza”, di Francis Ford Coppola, che lo ha presentato come

sua vita così avventurosa, così piena di importanti scoperte scientifiche,

il più grande conoscitore di sanscrito del mondo.

Il 25 ottobre a Villa Celimontana si è tenuta la presentazione del libro

ricostruzione storica basata su testimonianze e documenti originali come

“L ‘esploratore del duce” Le avventure di Giuseppe Tucci - che, in realtà,

gli appunti inediti di Mussolini ed il carteggio Tucci e Andreotti. Ringrazio

a dispetto del titolo, era ed è sempre rimasto un esploratore, come si

profondamente l’autrice per

direbbe oggi, “senza vincolo di mandato” - e la politica italiana in ori-

per aver scritto questo libro

ente da Mussolini ad Andreotti. Con il carteggio di Giulio Andreotti. Il libro

bellissimo su Giuseppe Tucci,

è stato scritto da Enrica Garzilli, specialista in indologia e studi asiatici.

orientalista di fama mon-

Laureata in sanscrito alla Università di Roma La Sapienza con Raniero

diale,

Gnoli allievo di G. Tucci, studiosa di fama internazionale, è stata per due

scienziato

anni alla Delhi University , ha insegnato alla Harvard University e scritto

assoluto di una politica cul-

testi e articoli scientifici . Il libro è un tributo prezioso per la conoscenza di

turale che lo portò là dove

un periodo storico e di un suo illustre protagonista (inshallah). La vita di

nessuno era era mai arrivato,

Giuseppe Tucci (1894-1984) fu appassionante. Dai viaggi nelle valli dell‘

alla ricerca di civiltà passate.

Himalaya enelle pianure del Gange, all’attività diplomatica in Giappone,

Giuseppe Tucci era mio non-

agli incontri con Gandhi, il Dalai Lama , Julius Evola, Fosco Maraini e Gio-

no .

vanni Gentile. Compì scavi in Pakistan, Afghanistan, Tibet, Iran. La sua fu

Gilda Tucci

esploratore,studioso, e

protagonista

un’avventura umana ed intellettuale intrecciata alla storia dell’Italia moderna. Avventura che ripercorriamo grazie al libro di Enrica Garzilli, in cui il ritmo avvincente della narrazione si combina con il rigore scientifico della

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Cultura e Spettacolo

Gruppo

Storico RomanO Le donne di Roma: Vestali e Ninfe Nereidi di C.G.

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Il Tempio di Vesta, Foro Romano Prosegue il nostro viaggio nel variegato mondo del Gruppo Storico Ro-

ni di tutte le classi sociali durante l’Impero. Dopo aver conosciuto l’or-

mano, associazione, nata nel 1994, fondata da un gruppo di appassio-

ganizzatissima scuola di gladiatori, conosciamo in questo numero di

nati cultori della storia di Roma, che si occupa di mantenere vivo il pas-

E-42 Magazine altri gruppi, femminili questa volta, che si distinguono

sato glorioso dell’Impero romano tra il I e il II secolo d.C. attraverso una

per l’accuratrezza storica e la professionalità. Si tratta del gruppo delle

serie di eventi (dalle celebrazioni per il natale di Roma alla rievocazione

sacerdotesse Vestali e di quello delle danzatrici Ninfe Nereidi. Ma chi

delle Idi di marzo). Come abbiamo visto il mese scorso, le iniziative del

era Vesta? E che ruolo aveva questa dea nella società romana? Vesta

gruppo sono notevoli: non solo semplici cortei e spettacoli in costume

era la dea che vegliava sul luogo dove sia la famiglia che la comunità

antico, ma anche e soprattutto autentiche ricostruzioni degli ambienti,

si riunivano insieme: il luogo dove si ricevevano gli ospiti, il luogo dove

dei fatti storici e della quotidianità in cui vivevano e operavano i roma-

fare ritorno a casa, un rifugio per i supplici. La dea e il fuoco erano una

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cosa sola e formavano il punto di congiunzione e il sentimento della

fustigazione a morte. Vesta (versione romana della dea greca Estia) è

comunità, sia familiare che civile. Vesta era la dea del focolare dome-

una delle dee più importanti della Roma antica. Fece voto di castità,

stico, venerata in ogni casa. Il suo culto consisteva principalmente nel

nonostante Nettuno e Apollo l’avessero chiesta in moglie a Giove, che

mantenere acceso il fuoco sacro: le sacerdotesse legate al suo ordine,

però, data la decisione della sorella di restare vergine ed evitando così

le famose Vergini Vestali, avevano proprio il compito di custodire il fuo-

un possibile concorrente al trono, respinse le loro proposte. Suo simbo-

co sacro alla dea, acceso all’interno del tempio a lei dedicato, facendo

lo era il cerchio e la sua presenza era avvertita nella fiamma viva posta

sì che non si spegnesse mai. Secondo Tito Livio (Ab Urbe condita, I, 20)

nel focolare rotondo al centro della casa e nel braciere circolare nel

l’antichità del culto e dell’ordine sacerdotale è attestata dalla leggenda

tempio di ogni divinità. La sua prima raffigurazione è stata una pietra,

della fondazione di Roma, secondo cui Rea Silvia, madre di Romolo e

denominata erma, dalla forma di una colonna. Abbiamo chiesto alle

Remo, era una vestale di Albalonga. Le vestali furono tra i primi ordini

sei vestali del Gruppo Storico Romano quali siano state le motivazioni

sacerdotali creati da Numa Pompilio, secondo re di Roma. Avevano

che le hanno portate a scegliere il ruolo di vestali all’interno del grup-

l’incarico di preparare gli ingredienti per qualsiasi sacrificio pubblico o

po. Ognuna di loro ci ha dato risposte diverse, benché il desiderio di

privato, come la mola salsa, farina tostata mista a sale, con cui si co-

condividere quel perido fecondo della storia di Roma le accomuni tutte.

spargeva la vittima (da qui il termine immolare). La loro vita si svolgeva

Ci viene detto da Paola Marletta che Angela, l’attuale Vestale Massima

nell’Atrium Vestae. Le sei vestali godevano di privilegi che le rendeva-

Flavia Publicia, ha raccolto la richiesta fattale dalle precedenti vestali di

no del tutto uniche tra le donne romane: erano mantenute a spese

guidare il gruppo quando la socia che ricopriva questa carica prima

dello Stato, oltre a essere affrancate dalla patria potestas al momento

di lei è uscita dall’associazione. “Dapprima titubante,” dice Paola, “si è

di entrare nel Collegio. Erano le uniche donne romane che potevano

sempre più appassionata e ora si sente fiera e orgogliosa del lavoro

fare testamento (e custodi a loro volta, grazie all’inviolabilità del tem-

svolto fino a oggi e dei riti che siamo riuscite a ricostruire grazie allo

pio e della loro persona, di testamenti e trattati), potevano testimoniare

studio delle fonti. Io, che sono la vestale Cossinia, mi trovo all’interno

senza giuramento e i magistrati cedevano loro il passo e facevano ab-

di questa associazione proprio a causa di sua figlia Laura, che anni fa

bassare i fasci consolari al loro passaggio. Questo per quanto attiene

convinse la mia a entrare nel GSR, e io l’ho seguita con tutta la fami-

al loro status sociale. Le uniche colpe, che potevano sovvertire questo

glia”. C’è poi Angela ha chiesto di entrare nella sezione delle vestali, per

statuto di assoluta inviolabilità, erano lo spegnimento del fuoco sacro

dare una mano. “Studiando e approfondendo la conoscenza di questa

e le relazioni sessuali, che venivano considerate sacrilegio imperdo-

particolare figura sacerdotale,” continua Paola alias Cossinia, “mi sono

nabile (incestus), in quanto la loro verginità doveva durare per tutto il

incuriosita e appassionata e ho cominciato a ricercare le fonti e a scri-

tempo del servizio nell’ordine. In questi casi la vestale non poteva es-

vere testi. Poi abbiamo coinvolto anche Patrizia, la vestale Emilia, che

sere perdonata, ma neppure uccisa da mani umane, perché sacra

dapprima sostituiva chi era impossibilitata a partecipare agli eventi e

alla dea. Se perdeva la verginità o lasciava spegnere il fuoco sacro, la

poi, col tempo, ha deciso di entrare stabilmente in questo settore. In se-

vestale veniva frustata e poi vestita di abiti funebri e portata con una

guito è arrivata Luciana, ovvero Laelia, persuasa anche lei da Angela,

lettiga chiusa, come un cadavere, al Campus sceleratum. Là veniva

la prima persona che ha conosciuto all’interno della nostra associazio-

lasciata in una sepoltura con una lampada e una piccola provvista di

ne. È rimasta colpita dai riti che erano stati ricostruiti da questa sezione,

pane, acqua, latte e olio. Il sepolcro veniva chiuso e la sua memoria

ma soprattutto dall’affiatamento del gruppo di lavoro che lei definisce,

cancellata. Il complice dell’incestus subiva invece la pena degli schiavi:

con orgoglio, serio, competente ed affidabile”. È stata poi la volta della piccola Alice, la vestale Gaia, che ha solo nove anni ed è un po’ la mascotte del gruppo. Paola specifica: “Avevamo bisogno di Alice per la Captio Virginis, la cerimonia con la quale veniva nominata una nuova vestale nell’antica Roma. Si è subito prestata a interpretarne il ruolo dimostrando serietà e impegno degni di un adulto. Maria Rita, alias Cecilia, mamma di Alice, è stata coinvolta per forza di cose. Prima accompagnando la figlia ai nostri incontri, poi cominciando a interpretare il ruolo della mamma della novizia nella Captio e infine quello della vestale”. L’ultimo acquisto è Francesca, la vesta-

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le Vibidia, una giovane grafica che è entrata da poco nel gruppo e che

che trasmisero la loro arte ai Romani, attraverso il teatro. “Una caratteri-

sta mettendo a disposizione della sezione delle Vestali e di tutta l’asso-

stica delle danze romane, che si nota facilmente anche dall’iconografia

ciazione le sue competenze. L’altro gruppo femminile, quello delle Ninfe

disponibile, era il movimento saltato,” continua Michela. “Infatti vi erano

Nereidi, invece è formato da danzatrici di formazione pluriennale. Il grup-

le cosiddette saltatrices (ragazze saltatrici). Il salto, come citava Orazio il

po ricostruisce le danze romane e i riti sacri, studiando le fonti storiche e

quatit pede terram era il modo più spontaneo e naturale con cui il popolo

le raffigurazioni antiche. Nella mitologia le Nereidi, ninfe immortali del

festeggiava ed esprimeva la propria allegria per distrarsi dai duri lavori

mar Mediterraneo, erano le cinquanta figlie di Nereo, dio marino, e della

nei campi. Si può pensare dunque che il popolare saltarello romano e le

sua sposa, Doride. Divinità del mare tranquillo, le Nereidi vivevano nelle

altre danze folcloristiche italiane, come per esempio la tarantella, siano

profondità marine, ma spesso salivano in superficie per aiutare marinai e

dirette discendenti delle antiche danze romane. Il progetto del gruppo

viaggiatori. Negli affreschi e nelle sculture venivano rappresentate come

prevede l’estensione fino a 10-12 danzatrici e 3-4 musici che possano ac-

fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o di cavalli marini.

compagnarle con musica dal vivo”. Le danze romane proposte dalle Nin-

La responsabile del gruppo di danzatrici, Michela Meloni ci dice: “il pro-

fe Nereidi sono spesso accompagnate da strumenti musicali dell’epoca

getto portato avanti da questo gruppo si orienta sulla ricostruzione più

come cimbali, tamburelli ed eseguite spesso con l’ausilio di veli o nastri.

fedele possibile di danze e di musiche romane e si concentra anche sulla

Una di queste è la Danza del Fuoco, in onore del dio Vulcano. Al termine

ricostruzione di riti sacri dedicati alle antiche divinità che i Romani, come i

di questo viaggio nel mondo dell’antica Roma in compagnia del Gruppo

Greci, erano soliti adorare e omaggiare”. Le danze nell’Antica Roma non

Storico Romano speriamo di aver fatto venire la voglia di approfondire la

ebbero un vero e proprio sviluppo, ma furono influenzate da altre cul-

conoscenza della storia di Roma e di tutti i suoi misteri.

ture. Dal mondo greco, infatti, giunsero a Roma molti artisti e musicisti

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Il sublime piacere del gusto

Dolci alternativi i consigli di Fabio

Campoli chef

Ogni ricorrenza e festa ha il suo dolce di riferimento, il natale con pan-

un uso diverso del radicchio, al di

dori, panettoni e torroni, il carnevale che è alle porte con le chiacchiere.

là della solita insalata, nasce con

Qui voglio proporre qualcosa di alternativo. Qualcuno lo definirà strano,

la mia prima Festa del Radicchio

in effetti anche io come chef, venti anni fa avrei reputato strano usare

Rosso a Treviso, dove ho potuto

verdure e legumi per un dolce, ma vi assicuro che il risultato è sor-

conoscere l’ecletticità di questo alimento. L’intuizione poi di accostare al

prendente. Le ricette “alternative” che vi propongo questo mese, per

sapore amarognolo del radicchio (il rosso) quello delicato della ricotta (il

andare un po’ controtendenza alla classica idea di “dessert” sono: una

bianco), per un dolce, in una sorta di matrimonio tra un prodotto tipico

“rovesciata di ricotta e fichi” e una “crostata di ricotta e radicchio”. La

del Nord Italia e uno storico sapore del mio Lazio, è frutto di esperienze,

prima ricetta riflette un momento intimo, di gioia e di familiarità. L’ho

fantasia e ricordi delle tradizioni culinarie di casa mia. E, per chiudere il

ideata , ispirandomi anche a una bella esperienza professionale fatta

cerchio non potevo pensare di gustare un dolce come questo senza un

al celeberrimo Le Cirque di New York, dove trascorsi qualche mese nel

sorso del liquore a base di visciole, dei “Liquori dell’Eremo” (Coopera-

1997 per uno stage ein cui imparai molte tecniche di raffinata pasticce-

tiva fondata da padre Quirino Salomone). Liquori prodotti seguendo le

ria. Ecco che per soddisfare il mio desiderio sperimentatore ho pensato

antiche ricette degli eremi abruzzesi, nettari dal gusto non troppo dolce

alla Rovesciata di fichi, una ricetta frutto di un mix tra una tarte tatin e

che lasciano emergere aromi capaci di pulire la bocca a ogni boccone.

un cheese cake. Per la crostata di ricotta e radicchio, invece, l’idea di

Rovesciata di fichi e ricotta Ingredienti per 6/8 persone: 200 g di pasta sfoglia*, 4 fichi, 50 g di zuc-

cottura faccio fiammeggiare i fichi bagnati al maraschino. Appena pronti,

chero di canna, 1/2 bicchierino di maraschino, Per la crema di albumi

faccio riposare almeno venti minuti per dare il tempo allo zucchero di

d’uovo, 1/2 l di latte fresco, 4 albumi d’uovo, 130 g di miele di corbezzolo,

sciogliersi. Nel frattempo, lavoro centocinquanta grammi della crema di

35 g di amido di riso, 10 g di scorza di limone, 1/2 stecca di vaniglia, sale

albumi realizzata con la ricotta setacciata e la cannella; con la crema

qb. Per l’impasto: 150 g di crema di albumi, 150 g di ricotta vaccina, 3 g di

bianca ottenuta cospargo i fichi in uno strato alto un centimetro e, in ul-

cannella, sale qb. Per accompagnare: 250 g di frutti di bosco. Prepara-

timo, vi adagio un cerchio di pasta sfoglia bucherellata. Faccio cuocere,

zione: Prima di tutto devo realizzare la crema di albumi che mi servirà

quindi, la torta in forno caldo a 150-160 °C per almeno trenta minuti.

per l’impasto. Inizio mettendo sul fuoco il latte con la scorza di limone e la

Sarebbe anche bene, prima di servire, cospargere la pasta sfoglia con

stecca di vaniglia e, quando prende il bollore, lascio in caldo in infusione.

uno strato di zucchero cotto e glucosio e ripassare in forno, perché ciò

Trascorso qualche minuto, filtro al colino per togliere la vaniglia e il limone.

dona una particolare friabilità. Appena cotta, lascio raffreddare e riposare

Sciolgo l’amido in un po’ d’acqua fredda, lo verso nel latte, mescolo ve-

un po’. In ultimo, la servo rovesciata e accompagnata da una macedonia

locemente e lascio riposare senza rimettere sul fuoco. A parte monto gli

di frutti di bosco che, essendo aciduli, sortiscono un particolare effetto di

albumi con un pizzico di sale fin quando non arrivano a neve ferma. In

contrasto.

una bastardella capiente, invece, metto a fondere il miele a bagnomaria e, appena sciolto, inizio a mescolarvi gli albumi, continuando a rimestare. Faccio cuocere delicatamente a bagnomaria, aggiungendo poco alla volta il latte e mescolando di tanto in tanto. Dovrà cuocere almeno quaranta minuti. Alla fine, è bene raffreddare la crema in abbattitore o in acqua e ghiaccio, mescolando di continuo. Spolvero in maniera uniforme uno stampo con lo zucchero di canna. Taglio i fichi a rondelle, li bagno col maraschino e li sistemo nella teglia con lo zucchero. Ripongo la teglia sul fuoco diretto o su una piastra, lascio caramellare lo zucchero e durante la

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Crostata di ricotta e radicchio Ingredienti per una crostata: 250 g di pasta frolla*, 250 g di ricotta

Lascio da parte. Procedo poi a fare la meringa all’italiana che, una

di pecora, 100 g di confettura di Radicchio Rosso Trevigiano, Igp pre-

volta pronta, deve raffreddarsi. Nel mentre, passo la ricotta al setac-

coce, 100 g meringa all’italiana*, una noce di burro per lo stampo.

cio, la raccolgo in una terrina e ci aggiungo la marmellata di radicchio.

Per la marmellata di radicchio: 250 g di Radicchio Rosso Trevigiano

Mescolo con forza per farla amalgamare e incorporo la meringa con

Igp tardivo, 150 g zucchero, 2 scorze di limone, un cucchiaino d’aceto

delicatezza per conferirle leggerezza. Subito dopo, stendo la pasta

di vino bianco. Preparo la pasta frolla. Mondo, lavo e taglio il tardivo in

frolla a uno spessore medio, non troppo alto, la adagio in uno stampo

listarelle di un paio di centimetri circa. Quindi, faccio stufare per dieci

rotondo imburrato e la farcisco col composto ottenuto. In ultimo, per

minuti a fiamma bassa con l’aggiunta di qualche goccia d’aceto di

ricoprirla ritaglio con la rotella delle striscioline di pasta, così come

vino bianco (mi serve per caricare il colore che voglio sia brillante). Su-

si fa con una comune crostata (si può decorarla in diversi modi), e

bito dopo aggiungo lo zucchero, le scorze di limone tagliate a strisci-

faccio cuocere per trenta minuti in forno preriscaldato a 160 °C. Per

oline e ripongo il tutto in una casseruola d’acciaio. Copro e faccio

fare colpo sui commensali vi consiglio di abbinare a questo piatto un

cuocere, fin quando il tutto non risulta lucente e morbido (attenzione

liquore di visciole o un ratafià, spiriti che sono quasi scomparsi dalla

a non far evaporare troppo l’acqua, perché altrimenti si caramella).

scena culinaria, ma che rappresentano un inestimabile patrimonio di

Per avere questo risultato, scelgo una casseruola d’acciaio (in quanto

sapori e tradizioni.

notoriamente l’alluminio scurisce il colore di alcuni frutti e vegetali).

Il parere del nutrizionista Luca

La Fauci

Dolce decisamente interessante dal punto di vista calorico. Una proposta

Treviso. Studiate anche per la preven-

valida per chi deve valutare con attenzione le scelte per la propria linea.

zione di alcuni tumori, queste molecole

La scelta della ricotta di pecora, innanzi tutto, garantisce un basso tenore

sono state scoperte e valorizzate nei

calorico e di sodio associato ad un profilo proteico di tutto interesse. La vi-

frutti testiomonial della lotta ai tumori:

tamina C del limone fa solo da apripista per una famiglia di antiossidanti

le arance rosse siciliane. Particolare

ben più importante, in questi anni, per la comunità scientifica di mezzo

importante, inoltre, la presenza di fi-

mondo: gli antociani. Si tratta di molecole dotate di un potente effetto an-

bra alimentare: rarità da salutare con

tiossidante e responsabili della tipica colorazione del radicchio tardivo di

favore soprattutto nel caso di un dolce.

FABIO CAMPOLI. Un modo di fare cucina che è diventato uno stile inimi-

DR. LUCA LA FAUCI. Biologo Nutrizionista e Tecnologo Alimentare, noto

tabile. Una cucina che porta il segno della contaminazione tra la speri-

al pubblico per la sua rubrica sulle etichette alimentari nella trasmissione

mentazione che ricerca il nuovo e la tradizione che affonda nei sapori ti-

di RAI UNO “Uno Mattina” e come Nutrizionista del Giro d’Italia, si occupa

pici. Ma non solo. Chef di Rai Uno, food designer, consulente, testimonial,

di nutrizione, educazione ai consumi alimentari e divulgazione scientifica.

docente, organizzatore di eventi, tre libri all’attivo e Presidente del Circolo

La sua attività di ricerca scientifica si concentra sulle caratteristiche saluti-

dei Buongustai: tutto questo è Fabio Campoli.

stiche e nutrizionali dei prodotti tipici di qualità italiani.

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Quattro zampe e una penna

X favore portami con te Così siamo arrivati ad ottobre e nessuna chiamata per tea.....mi dispiace ma le porte del canile si apriranno per lei........ maggio - sono passati mesi dal suo appello, ma per tea nessuna richiesta!!! per chi mi conosce sa quanto ami i pelosi e mi batto per loro e li aiuto piu’ delle mie disponibilita’, ma ora tea dovra’ lasciare casa mia e i suoi compagni!!! per gravi motivi personali non posso piu’ tenerla con me!!! aiutatemi

TEA

a non mandarla in canile, per lei sarebbe la fine...........morira’ o sbranata dai

più forti o morirà di disperazione e dopo tutto quello che ho fatto mi sentirei uno schifo!!!! cercate con me un posticino dove possa stare!!! possibilmente figlia unica!!! grazie ragazzi, mi piange il cuore ma non posso piu’ tenere i pelosi in stallo......... :=((((((((((((((((((((((((( aggiornamento del 7 febbraio : dopo una settimana che tea era in stallo la signora, . uscita dall’ospedale , era riuscita a riprendersi tea (non sto a spiegare come!!!) ieri l’hanno riportata in ospedale ed ha lasciato detto ad un amico di portare tea per la soppressione!! ovviamente mi hanno ricontattata, ma ora ho un problema...la NERO

persona che l’aveva presa in stallo non puo’ in questo momento riprenderla...mi aiutate per favore con stallo casalingo

Nero, è un pelosetto di circa 8 anni, ha un

per un po’ di giorni???? grazie! tea ha circa 9 anni , vissuti sempre con la sua mamma umana, mangiava pollo, era

buonissimo carattere, non abbaia mai e in

coccolata come una bambina, ed ora, e’ tutto finito. alla signora purtroppo e’ stato diagnosticato un male incurabile

casa ama oziare.... Purtroppo è stato tro-

che non le lascia molto da vivere, e , per la disperazione di pensare la sua amata tea in canile aveva deciso di farla

vato nelle campagne romane che vagava

addormentare!!!sarebbe accaduto domani!! ieri pero’ la signora si e’ sentita male ed ora e’ in ospedale da dove proba-

solo soletto e ha un problema alla zampa

bilmente non uscira’!!!!! tea al momento e’ li’ da sola in quella casa grande e vuota, una vicine le porta da mangiare,

destra davanti, causa una bruttissima

ma al massimo dopodomani la portero’ in stallo!! per favore non c’e’ nessuno che possa adottare tea in modo da non

frattura, NON operabile.......purtroppo!!!

farla passare da uno stallo all’altro? e’ buonissima, non abbaia, agita la codina quando la chiami, anche se con chi non

Cerchiamo per lui, una bella famiglia che lo

conosce e’ un po’ timorosa! e’ una taglia media circa 20 kg vaccinata, sana, ha solo bisogno al piu’ presto di una nuova

ami! Verrà dato in adozione dietro pre affido

famiglia da amare!! si trova in provincia di roma sara’ affidata con firma dei moduli di adozione e controlli preaffido!

e post affido, e chippato!! Per info Loredana

per info:loredana 3480567497 BOBBY ha sette anni circa, un anno passato

3480567497 o Isolina 3480630

in canile e tre anni passati a catena come ve-

è stato visitato da tre veterinari, ma non ci

dete dalla foto, e uno in stallo da me!!!!!!!!!!!!!

hanno consigliato di operarlo......dovrà ri-

Una volta tolto al suo aguzzino, Bobby ha

manere così per il resto della vita!!!

avuto tre attacchi leggeri di epilessia, curata

AIUTATEMI A TROVARGLI UNA CASA, SONO

con una pasticca al giorno, ora sta molto

PIENA DI PELOSI E LUI HA BISOGNO DI UNA

meglio...........!!! Che altro merita un pelosetto

FAMIGLIA TUTTA SUA !!!!!!

dolce come lui??? UNA CASA!!! Chiamatemi e BOBBY

non ve ne pentirete!! Loredana 3480567497

Cara Gilda, questa mattina mi ha chiamata una ragazza, che abita al torrino, aveva preso una copia del tuo giornale (che finalmente ho visto, bellissimo!), al centro commerciale di Roma 2, ha visto Gold nella pagina adozioni, e mi ha chiamata! Sono stata a casa sua e le ho fatto il pre-affido, mi è sembrata idonea, però mi ha chiesto di vederlo e così domani lo porterò a casa sua per farlo vedere, a tutta la famiglia.........................spero bene!!!!!!!! Grazie di cuore, ti farò sapere.

GOLD Una mattina che non sono uscita alle 5 da casa, per venire a roma, una mattina di riposo, una mattina come poche , poche si...... non mi capita mai di dormire fino alle sette e poi fare una colazione al bar, di osteria nuova, dove abito! ma cinque mattine fa, ero riuscita a regalarmene una! una calma e calda mattina di ottobre, sto per svoltare al bivio che mi porta al bar e............ecco che con la coda dell’occhio, vedo una macchia nera che va da una parte all’altra della salaria. scendo a vedere...no....non mi sbagliavo!!!! pongo, cosi’ l’ho chiamato, per quanto e’ mollicoso e dolce, attraversava spaventato e disorientato la salaria, con le macchine che lo schivavano appena........tanto e’ solo un cane!!!! non ho dovuto fare nessuno sforzo, aperto lo sportello e’ balzato sul sedile e li e’ rimasto a guardarmi fisso...con la sua lingua bavosa e rasposa mi ha sommersa di baciotti!!! che potevo fare?? cavolo sono al collasso, dove me lo metto??, questo e’ stato il mio primo pensiero, poi......a casa e con la promessa di trovargli una famiglia che lo ami PONGO

e non che lo abbandoni sulla salaria, condannandolo a morte certa!!!!! pensate, che aveva ancora l’odore della persona che l’aveva lasciato al suo destino........come cazzo si fa???? sei troooooppppppooooo tontarello e dolce, per cavartela da solo, ponghino caro!!!

PONGO ha circa due anni, taglia medio-grande, dolce e buono con tutti, si e’ inserito nel mio branco, dopo due minuti, non da un problema, educato e dal suo muso graffiato, non so se va daccordo con i gatti!!!!!!!!!! verra’ dato in adozione dietro pre-affidi e postaffidi, sterilizzato e vaccinato, chippato, no da guardia o catena!!!! un comodo divano.....quello e’ gradito!!!

PER INFO: LOREDANA 3480567497 ISOLINA

3480630682

Se vedi un cane, abbandonato invia un SMS a questo numeri o una e mail a trillie@live.it dei volontari lo salveranno.

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FTT FreeTimeTeenagers Un angolo esclusivamente teen. di Susanna Russello

Ottobre, pienezza d’autunno.

Ciao ragazzi! Vi scrivo dalla mia scrivania, di fronte ad una finestra sul

Susanna Russello

cielo plumbeo di questo pomeriggio di sabato che doveva andare in modo diverso: dopo il compito in classe di greco speravo di poter girare

tata in maniera infantile e scontata. Questo romanzo dà un senso di in-

un po’ per la mia città, dato che ho assolutamente bisogno di un vestito

timità fuori dal comune, e qui le doti della Morante, che da scrittrice adulta

per la serata di Halloween in discoteca - il Borghetta Stile, conoscete?

riesce a calarsi nella mentalità tipica del giovane adolescente maschio, di

Puro divertimento anni ‘90! - e invece in questa giornata dovrò acconten-

Arturo. Ve lo consiglio perché amo leggere e amo che i libri me lo ricor-

tarmi di trascorrere il pomeriggio in casa e magari organizzarmi per la

dino, e questo è stato il classico romanzo in cui una pagina tirava l’altra.

sera: c’è un bel film che vi consiglio calorosamente, “The Words”, di Brian

Oddio non immaginate quanto guardare questa finestra mi indebolisca:

Klugman e Lee Sternthal, io ho avuto modo di vederlo allo Stardust Vil-

come può andarmi di prepararmi in abitino da sera e tacchi con una

lage, nei pressi di via dell’Oceano Indiano, ed ho passato una bella sera-

pioggia così?! Ma torniamo a noi, nel prossimo articolo vorrei parlare di

ta. Diciamo che la trama non è delle più nuove: la storia di uno scrittore

Università e soprattutto di facoltà da scegliere, visto che è ora che mi dia

che non riesce a sfondare nel suo campo e trova casualmente un ma-

una mossa e mi renda conto che il prossimo anno dovrò avere le idee

noscritto molto interessante, così interessante da spingerlo a pubblicarlo

chiare..per un diciassettenne è ancora complicato proiettare il pensiero

sotto il suo nome; ovviamente però, per questa

nel mondo del lavoro, soprattutto se tutto ciò

scelta, dovrà fare i conti con la sua coscienza e

che si sente dai telegiornali e dai talk show è

con il duro mondo del lavoro. Storia già sentita,

che, specialmente avendo lauree, il lavoro non

sicuramente, ma devo ammettere che il film mi

c’è più. Ma di questo, appunto, parleremo la

ha stupito per l’originalità dell’intreccio, molto

prossima volta. Adesso vi saluto e mi preparo

più sviluppato e “machiavellico” rispetto al solito

per uscire..uff!

film da sabato sera; sono uscita con il mio ra-

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gazzo dalla sala e ci siamo dovuti fermare un

Se volete scrivermi a FTT per chiedermi qual-

po’ lì al Village per parlarne, per vedere chi dei

siasi tipo di parere su ogni aspetto della vostra

due aveva compreso la giusta chiave di lettu-

vita da teenagers inviate una mail a susanna.

ra del film. Un altro consiglio che posso darvi

russello@gmail.com. Dai piccoli problemi di

riguarda un libro: quest’estate ho letto “L’isola

cuore ad un consiglio per fare un regalo, una

di Arturo” di Elsa Morante, che nonostante ab-

sorpresa, su qualche locale per organizzare

bia un titolo fiabesco si dimostra in realtà un

una festa, posso consigliarvi dei ristoranti o

romanzo affatto convenzionale. Il tema centrale

dei pubs con bella musica, delle palestre at-

è quello dell’adolescenza, un’adolescenza che

trezzate in cui allenarvi o qualche esercizio

comporta la contraddizione in sé intrinseca tra

semplice ma efficace da fare in casa (amo il

mondo della fantasia e mondo reale, mai trat-

fitness!), io sono qui!

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Street

La moda nasce dalla strada

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Style di Jessika Di Cesare

-Ode alla vita- Martha Medeiros Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

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Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo quando è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

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Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sĂŠ stesso.

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Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

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Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

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Photographed by Marco Valerio Nati uniqueclub27.tumblr.com

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Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterĂ al raggiungimento di una splendida felicitĂ

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Giovani con un sogno...

Breakdancers

di A.M.G.T.

l’ è un movimento culturale nato nei primi anni 70.

Cuore del movimento furono i block party: feste di strada, in cui i giovani afro e latino americani interagivano suonando, cantando e ballando la

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breakdance

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Abbiamo incontrato un gruppo di ragazzi che frequentano una scuola di breakdance ed esibiscono in strada originali coreografie in quelli che loro chiamano

street show

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Sharp raccontaci cosa sono gli Street show

nostra passione comune in una realtà che non ci offre molte di queste

Sono le esibizioni di breakdance che organizziamo nelle strade e nelle

possibilità. Non speculiamo sulle passioni, si tratta di una cosa genuina

piazze di Ostia.

come poche e l’unica cosa che ci muove e ci fa sentire vivi è l’amore per l’Hip Hop.

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Parlaci del vostro gruppo, anzi per usare il gergo hip hop, della vostra

B boy indica genericamente un ballerino di breakdance...

family

La nostra family è formata da 9 ballerini, otto bboys ed una b girl: Ales-

La “Ostia Street Rockerz”, è una family il cui obbiettivo è quello di valoriz-

sio “Dhalsim” Venditti, Diana “LadyDi” Quondamcarlo, Simone “Sharp”

zare la cultura Hip Hop nel nostro territorio organizzando eventi, work-

Trabucchi, Marco “Psycoz” Faccani, Flavio “Next” Salvi, Leebang “Leebang”

shops, street show/performance e dando a tutti la disponibilità di un

Trujillo, Vincenzo “Zeno” Acquaviva, Giuseppe “Huff “ Ambruoso, Franc-

luogo dove allenarsi offrendo così a tutti la possibilità di far crescere la

esco “Creed” Magnelli

La breakdance è un vero e proprio ballo acrobatico, quanto vi al-

pavimento,per portarvi energia,divertimento e tanto hip-hop!

lenate per organizzare uno street show, e quando e dove il prossimo appuntamento

Le acque si saranno calmate... a cosa ti riferisci?

Ci alleniamo 4-5 volte a settimana,e un paio di volte per montare e

l’ultima volta che abbiamo ballato in piazza Anco Marzio,sono arrivati i

provare lo show. Il prossimo street show sarà sicuramente in piazza

vigili e ci hanno fatto spegnere la musica e fatto smettere di ballare. Tutto

Anco Marzio ad Ostia ma non sappiamo con certezza quando,abbiamo

questo è il frutto della delibera Gasperini,che vieta l’arte su strada, e visto

molti obbiettivi da raggiungere e tante cose da provare,quando avremo

che la breakdance è nata su strada, noi lotteremo contro questa delibera

finito e le acque si saranno calmate,ritorneremo sicuramente su quel

affinchè le acque si calmino, per poter tornare a ballare!

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Rappers, poeti di città...

di A.M.G.T.

...è questo ciò che mi spinge ad alzarmi tutte le mattine,

sapere che la musica è come una rosa senza spine, che anche se la prendi in mano non ti punge,

perchè ha il potere di riparare ciò che la vita distrugge......

RAP... acronimo di Rhythm And Poetry

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Il

rap

è la componente vocale della

cultura hip hop e

consiste nell’interpretazione di una sequenza di versi molto ritmati, incentrati su rime baciate, assonanze ed allitterazioni su una successione di note detta beat. Il beat è creato usando il campionamento di un’altra canzone, generalmente funk o soul.

Molti altri suoni sono campionati o suonati con un sintetizzatore o creati con strumenti veri.

I testi delle canzoni affrontano per lo più tematiche a sfondo sociale o d’amore.

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...quando prendiamo residenza al campo santo,

tutti gli atti impuri svaniscono d’incanto,

è una danza continua fra la mente e lo spirito quando,

mi isolo da tutto ciò che ho intorno e guardo,

oltre l’acqua perchè voglio portare il ghiaccio in questo inferno...

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...questa roba insiste perchè voglio migliorare,

l’impossibile esiste, nella testa di chi lo vuole...

...ogni psicologo ha bisogno di un collega che gli dia una mano,

e il problema dell’essere umano, è che non sa essere umano...... ....oscurate l’egoismo e zittite la fede

perchè è solo nel buio che la mia mente vede...

Il nostro Rapper è Simone Trabucchi aka Sharp aka Pan-Ic, 1995, istituto tecnico industriale con indirizzo informatico.

“Testa Sul Cemento Ep”,il disco d’esordio di Pan-Ic è in uscita a giorni insieme ad EgoBeat alle strumentali. Per il futuro tanti progetti tra cui ”Veleno Elementare Mixtape”nel quale le strumentali originali sono riarrangiate e risuonate con strumenti “veri”, ed un disco - interamente originale - a cui l’MC sta già lavorando.

Facebook: SharpAkaPanIc Canale Youtube: SharpOSR

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Leggiamo Andrea Camilleri : Una voce di notte Tutto congiura perché Montalbano prenda atto del proprio compleanno e, bravando e brontolando, si lasci ferire dalla ruvida evidenza dei suoi cinquantotto anni. Soliloquista e monologatore, il commissario di Vigàta scivola talvolta in una dimensione immaginativa di minacciosa intensità, ma sa come governare la giostra che il mondo gli fa intorno e deludere i toni di urgenza e le intimazioni di resa. Nuovi accidenti e strani, vili crudeltà e ampie atrocità, messinscene squallide o di fastosa turpitudine, si incastrano capziosamente in un gioco di scatole cinesi irto di replicazioni. Tutto comincia con il furto degli incassi in un supermercato. Seguono a valanga, come per una reazione a catena, delitti di crescente impatto. Il medico legale, Pasquano, ha il suo da fare fra tanto aroma di sangue. È burbero come sempre, nei suoi larghi giri di indisponenza; ma è cauteloso come mai. Si fiuta aria d’intimidazione tutt’attorno. Si intuisce un disegno criminale guidato, con mano di ghiaccio e cinica impudicizia, lungo la zona d’ombra nella quale il potere politico convive e si confonde con quello del malaffare e della mafia: non senza i dimenamenti, le scorrettezze o le connivenze, più o meno attive, persino di alcune autorità preposte al rispetto della legge. Lo stesso Montalbano, che è un rigoroso supervisore di dettagli e ha esatta intuizione scenica, è indotto a una cordialità cauta con i superiori ipocriti e pelosamente prudenti.” (Salvatore Silvano Nigro) € 14,00 Sellerio Editore Palermo

Melissa Hill. Il braccialetto della felicità Una chiave di Tiffany, un piccolo uovo tempestato di diamanti, la torre Eiffel in miniatura.

Sono solo alcuni dei ciondoli sul braccialetto che Holly, responsabile di un negozio di abiti vintage a Manhattan, trova nascosto nella tasca di una magnifica giacca Chanel di velluto rosso. Quando il tentativo di risalire al nome della proprietaria fallisce, Holly, al cui polso per combinazione tintinna un bracciale quasi identico, si getta in una vera e propria avventurosissima indagine. Perché ogni ciondolo, Holly ne è certa, celebra un momento speciale, un punto di svolta, un ricordo prezioso nella vita di colei che lo ha scelto. E così, studiandone i dettagli, la provenienza e le minuscole incisioni, e ricostruendone a poco a poco la storia. Holly scopre le tappe di un’esistenza vissuta intensamente, con passione e con coraggio. E si avvicina senza saperlo all’attimo fatale in cui anche la sua vita di mamma single sognatrice e un po’ svagata, appassionata di vecchi film e abiti da favola, svolterà in una direzione inattesa. Regalandole, nella notte più romantica dell’anno, l’incontro con l’uomo che il destino ha scelto per lei. € 15,00 Editore Rizzoli

Marco Malvaldi: Milioni di milioni Nei gialli alla maniera di Malvaldi, in cui si ride della cinica ironia dei personaggi, i luoghi sono fondamentali per l’equilibrio tra umorismo e suspense. Montesodi Marittimo è un paesino toscano di una certa altitudine, nonostante il nome, per di più molto scosceso. Una persona su due porta un doppio patronimico, il secondo dei quali è sempre Palla. Eredità di un marchese Filopanti Palla, gran gaudente, pentitosi in punto di morte di lasciare tanti bambini senza un nome legittimo. Inoltre su Montesodi aleggia un mistero: è considerato “il paese più forte d’Europa”. Per scoprirne la causa, vengono mandati dall’Università un genetista, Piergiorgio Pazzi, e una esperta di archivi, Margherita Castelli. Trascorsi i primi giorni, nel panorama umano che gli si offre, i due non trovano nulla di cui meravigliarsi, tranne la forza. È un mondo abitudinario, dominato da due gruppi familiari: il sindaco, l’onesto e schietto Armando Benvenuti, con la moglie Viola, e la maestra Annamaria Zerbi Palla, anziana vedova, con un figlio poco amato. La sorpresa arriva con una tremenda tempesta di neve che isola il paese per giorni. Piergiorgio, che alloggia nella casa della Zerbi, una mattina trova l’energica signora abbandonata in poltrona senza vita. Sembra, a prima vista, un attacco di cuore, ma Piergiorgio capisce che non si tratta di morte naturale e poiché il paese è isolato l’assassino non può essere andato via. € 13,00 Sellerio Editore Palermo

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Cinenews

The Twilight Saga: Breaking Dawn Regia di Bill Condon Interpreti: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner Nell’ attesissimo nuovo capitolo della saga di Twilight, la serenità coniugale di Bella Swan e del vampiro Edward Cullen è spezzata quando una serie di tradimenti e sventure minaccia di distruggere il loro mondo. Dopo il matrimonio, Bella e Edward vanno in luna di miele a Rio De Janeiro , dove finalmente si abbandonano alla passione. Ben presto Bella scopre di essere incinta; e durante un parto che le è quasi fatale, Edward finalmente esaudisce il suo desiderio di diventare immortale. Ma l’arrivo della loro straordinaria figlia, Renesmee, mette in moto una pericolosa catena di eventi che oppone i Cullen e i loro alleati ai Volturi, il temibile consiglio dei vampiri, scatenando una battaglia senza quartiere.

Argo Regia di Ben Affleck.

Interpreti: Ben Affleck, John Goodman, Alan Arkin, Bryan Cranston, Kyle Chandler, Rory Cochrane, Kerry Bishe, Christopher Denham, Tate Donovan, Clea DuVall, Victor Garber, Zeljko Ivanek, Richard Kind, Scoot McNairy.

Il 4 novembre 1979, mentre la rivoluzione iraniana raggiungeva l’apice, un gruppo di militanti entra nell’Ambasciata USA in Tehran e porta via 52 ostaggi. In mezzo al caos, sei americani riescono a fuggire e si rifugiano a casa dell’Ambasciatore del Canada.

Ben sapendo che si tratta solo di questione di tempo prima che i sei vangano rintracciati e molto probabilmente uccisi, Tony Mendez, un agente della CIA specialista in azioni d’infiltrazione, mette in piedi un piano rischioso per farli scappare dal paese. Un piano così inverosimile che potrebbe accadere solo nei film.

Paranormal Activity 4 Diretto da Ariel Schulman e Henry Joost.

Interpreti: Katie Featherston, Kathryn Newton, Matt Shively, Brady Allen Da quando una nuova famiglia si è trasferita nel quartiere, una ragazza è ossessionata da una presenza soprannaturale che si manifesta nella sua casa. Pensando che i fenomeni siano causati in realtà da un ragazzino che si diverte a fare scherzi, la teenager decide ugualmente, per sicurezza, di riprendere ogni cosa con una telecamera. Non si sa mai…

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le lettere dei lettori di ROMA

Cara Gilda Maria, con questa mia ti informo che dalla mezzanotte di sabato 27 ottobre KR LQWUDSUHVR XQR VFLRSHUR GHOOD IDPH GL GLDORJR H Ă€GXFLD 1HL JLRUni scorsi un’analoga iniziativa era stata presa da numerosi malati di 6FOHURVL /DWHUDOH $PLRWURĂ€FD H GL DOWUH PDODWWLH QHXURGHJHQHUDWLYH XQD GLIĂ€FLOH HVWUHPD LQL]LDWLYD SHU SHUVRQH FKH VRQR DIIHWWH GD PDODWtie gravi e debilitanti, e che certamente aggravava le loro quotidiane GLIĂ€FROWj &RQ LO PLR FRUSR VDQR KR YROXWR SUHQGHUH LO ORUR SRVWR LQ una ideale, ma anche concreta staffetta: una iniziativa insieme di “supplenzaâ€? e di dialogo, che intende, con gli strumenti della nonviolenza, fornire un’arma in piĂš per superare gli ostacoli e gli impedimenti alla VROX]LRQH GL TXHVWD DQQRVD TXHVWLRQH 1HOOH SURVVLPH RUH LQIRUPHUz di questa mia iniziativa il presidente del Consiglio Monti e i ministri della Salute Balduzzi e del Lavoro e politiche sociali Fornero, FKLHGHQGR ORUR XQ LQFRQWUR ,Q XQ DUWLFROR SHU ´5HSXEEOLFD LWÂľ LOOX VWUR OH UDJLRQL GL TXHVWD LQL]LDWLYD 6SHUR GL IDUWL FRVD JUDGLWD LQYLDQGRWHOR 1HL SURVVLPL JLRUQL WL LQIRUPHUz GHJOL VYLOXSSL 8Q FDUR VDOXWR Maria Antonietta

LA PROTESTA Sclerosi Laterale Amiotrofica Sciopero della fame di Farina-Coscioni Aderiscono numerosi malati di SLA e di altre patologie neuro degenerative. Si lotta contro il mancato aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e del Nomenclatore che affida al Sistema Sanitario le spese per i moderni dispositivi, indispensabili la comunicazione. Della decisione è informato il presidente del Consiglio Monti e i ministri della Salute Balduzzi e delle politiche sociali Fornero di Maria Antonietta Farina Coscioni * ROMA - Il lettore provi a immaginarsi per un momento malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) o di essere affetto da un’altra grave patologia neuro-degenerativa; provi a immaginarsi progressivamente con la mente lucida e il corpo che, giorno dopo giorno, ti abbandona, ti rende incapace di svolgere funzioni elementari come lavarsi, accudirsi, vestirsi...

Provi a immaginarsi bisognoso di assistenza ventiquattr’ore su ventiquattro; e l’aiuto di cui si ha diritto che viene negato, perchÊ lo Stato nelle sue articolazioni garantisce appena qualche ora la settimana, e per il resto deve pensarci la famiglia se può, se ha... PerchÊ si tratta di malattie costose, che ti dissanguano, oltre a prostrarti e assorbirti.

La scelta dello sciopero della fame. Il lettore provi a immagina re tutto questo, e ora pensi che i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e il Nomenclatore - il tariffario che inserisca nel Servizio Sanitario Nazionale i moderni dispositivi d’aiuto, indispensabili per l’espressione e la comunicazione - da anni attendono di essere aggiornati, fermi a dieci e piÚ anni. E ritualmente, ciclicamente, un mondo politico che è lesto ad approvare norme ad personam o a garantirsi privilegi e quote di finanziamento, invece

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ogni volta rimanda e promette, promette e rimanda. Questa questione dell’aggiornamento dei LEA e del Nomenclatore è una delle prime cose che mi ha visto impegnata quando ho varcato la soglia di Montecitorio.

Da allora sono passati piÚ di quattro anni, e siamo ancora al punto di partenza. Per questo dalla mezzanotte di sabato scorso ho intrapreso uno sciopero della fame, del quale fra qualche ora informerò il presidente del Consiglio Monti e i ministri della Salute Balduzzi e del Lavoro e politiche sociali Fornero.

La stessa protesta di numerosi malati di SLA. Nei giorni scorsi, numerosi malati di SLA e di altre malattie neurodegenerative hanno intrapreso una analoga iniziativa, una difficile, estrema iniziativa che vivono con grande fierezza, nonostante le intuibili difficoltĂ . Io - con il mio corpo sano - ho voluto prendere il loro posto di malati: iniziativa insieme di “supplenzaâ€? e di dialogo, che intende - con gli strumenti della nonviolenza - fornire un’arma in piĂš per superare gli ostacoli e gli impedimenti alla soluzione di questa annosa questione. GiĂ in passato ho dialogato con scioperi della fame e dato corpo ad altre iniziative per la libertĂ di cura. Nonostante l’impegno e le numerose assicurazioni, nonostante gli impegni formali assunti dal Gov erno la situazione, come ho detto, è ben lontana dall’essere risolta.

Eppure basterebbe davvero poco. Basterebbe una autentica volontà politica e uno stanziamento di risorse piuttosto modesto. E dunque: perchÊ nonostante le ripetute assicurazioni, le tante promesse (un ordine del giorno approvato di cui sono prima firmataria impegna il governo in questo senso), ancora non si è fatto nulla? Per questo è importante, essenziale, che si parli, si sappia, si conosca. * Maria Antonietta Farina Coscioni è Deputato Radicale, eletta nelle liste del Partito Democratico, Segretario della Commissione Affari Sociali e Presidente onorario dell’Associazione Luca Coscioni

dal Forum La Voce di Pasquino La Voce di Pasquino è un forum interamente dedicato allo scambio e alla condivisione di idee, opinioni e proposte per aprire e costruire un colloquio tra cittadini e istituzioni politiche. É uno spazio che la Pasquino Editrice ha messo a disposizione di tutti e nasce con l’intento di diffondere e divulgare qualsiasi tema che incida significativamente sulla vita quotidiana di ognuno di noi ma che spesso resta inascoltato e non condiviso.

Le truffe telefoniche “Signora buongiorno, la contatto da parte di una compagnia tele-

perché ottenere la registrazione è praticamente impossibile e rich-

fonica per comunicarle che il suo numero è stato estratto e da oggi

iede l’attivazione di una vera propria causa davanti al giudice. Dal

può usufruire di una promozione.” È solo un esempio di telefonata

telefono alla porta il passo è stato breve: oggi, improbabili “agenti”

che prima o poi tutti abbiamo ricevuto e sono stati in molti - spesso anziani, disabili o persone in cerca di un risparmio - quelli che hanno accettato queste “offerte”. Ma c’è di più: di fronte a un rifiuto, infatti, spesso l’operatore va a carpire il consenso continuando a descrivere l’offerta finché, ingenuamente, l’utente pronuncia un “va bene”, anche casuale, e si ritrova con un “contratto verbale” perché le telefonate sono registrate e pur non valendo per legge sono usati come mezzo di dissuasione per una

si presentano direttamente in case e uffici e fanno sottoscrivere, in maniera fraudolenta, i contratti per conto dell’ignaro e involontario cliente. Non sono pochi coloro che già hanno denunciato raggiri e truffe quindi è più facile, per tutti, reagire. Si può fare individualmente, oppure tramite l’iscrizione alle associazioni di categoria per la difesa dei consumatori (Federconsumatori, IntesaConsumatori, Codacons e molte altre). In ogni caso, il forum “La Voce di Pasquino”, all’indirizzo http://www.ilgazzettinodiroma.it/home/

eventuale volontà di impugnazione. Da quel

category.html?layout=list

momento, bollette esose e spesso doppie (non dimentichiamo il canone Telecom!)

rac-

quotidianamente e i nostri esperti

accompagnate da disservizi sulla

sono costantemente disponibili

linea sono diventati il dramma di

a fornire le indicazioni più detta-

tutti coloro che sono incappati in queste “offerte”. Tra raccomandate, telefonate, costi di disattivazione

sta

cogliendo i casi che i lettori inviano

gliate sui diritti tutelati dalla legge e le corrette modalità per reagire.

e penali, uscire da queste situazioni è diventato un calvario, anche

Prima di firmare.... controllate lo scontrino!!!

Vogliamo segnalare il caso di una lettrice che recatasi in un nego-

pico caso di fiducia malriposta! Vi invitiamo pertanto a controllare

zio di una “amica”, ha effettuato il pagamento mediante la carta di

sempre l’entità dell ‘ importo speso, a prescindere da chi effettua

credito, non ricevendo peraltro, nè scontrino fiscale nè ricevuta della

la “strisciata “ della carta di credito onde evitare spiacevoli sor-

carta. All‘arrivo dell‘estratto conto, la malcapitata si è resa conto che

prese quali sottrazioni di denaro forzose e non dovuto. Attenzione

la cifra spesa, circa 300€ aveva uno zero in più ossia era diventata

dunque perché le difficoltà economiche di tanti esercizi commer-

di 3000€ . Dopo aver chiesto spiegazioni alla titolare del negozio

ciali portano, naturalmente a chi ne ha la predisposizione, a com-

si è sentita rispondere “Hai firmato lo scontrino? Stai bene così!“. Ti-

piere tali nefandezze .

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