COPIA OMAGGIO COPIA OMAGGIO PERIODICO DI ATTUALITÀ - EDITORE PASQUINO EDITRICE SRL - ANNO 2 n. 10 NOVEMBRE 2013 euro 1,50
JFK: MORTE DI UN’ICONA
SESSO DROGA E BABY SQUILLO LONDON COCKTAIL WEEK LA VIOLENZA GIOVANILE INTERVISTA: JOHN LANDIS con il patrocinio di
Sorta nel 1977, la Mediocredito Centro Italia S.p.A. è una società specializzata nella consulenza in materia di finanziamenti, nella concessione del credito e nella distribuzione di prodotti finanziari. La M.C.I. S.p.A. si propone come partner e fornitore di servizi alle imprese per ogni esigenza di finanza straordinaria, offrendo soluzioni personalizzate ed innovative per l’organizzazione di finanziamenti a medio - lungo termine, per operazioni sul capitale proprio, per servizi di consulenza e gestione dei rischi aziendali. Offre inoltre un servizio specializzato e qualificato, in grado di fornire ai propri clienti assistenza bancaria e finanziaria personalizzata, con elevati standard qualitativi. L’azienda, nei suoi quarant’anni di vita, ha dimostrato di essere capace di adeguarsi e di anticipare i cambiamenti del mercato, ed ancora oggi in presenza di innovazioni che ridisegnano i confini dell’efficienza, che rimodellano continuamente l’offerta di prodotti e servizi, il punto di forza della M.C.I. S.p.A. sta nel cogliere tutti i vantaggi dell’innovazione, e nella convinzione che ogni rapporto di fiducia stabile, nel tempo si fondi sulla capacità di creare valore: per la clientela, per il personale, per gli azionisti. M.C.I. S.p.A. garantisce ai propri clienti una soluzione pratica e veloce, una risposta certa e concreta a tutte le loro esigenze.
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...l’Assessorato alle Attività produttive, al Lavoro e al Litorale di Roma Capitale, la Presidenza del XII - ora IX Municipio - hanno conferito il patrocinio di Roma Capitale alla rivista “E42 Magazine Roma” per l’impegno profuso nella focalizzazione, partendo dal territorio, delle più salienti vicende socio-istituzionali e culturali, ai giovani ed alle loro variegate problematiche attuali nonché al tessuto economico-produttivo capitolino… L’editore e la redazione tutta della rivista E42 Magazine Roma, ringraziano le Istituzioni, che hanno concesso il patrocinio di Roma Capitale alla nostra testata per i suoi contenuti economici, culturali, sociali e di interesse collettivo. Questo importante riconoscimento, oltre ad onorarci profondamente, ci sprona a proseguire il nostro lavoro su queste direttrici con il massimo dell’impegno per un’informazione sempre attendibile, oggettivamente fondata e collettivamente interessante.
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ROMA
un quartiere, una città, un mondo... www.e42magazineroma.it
Editoriale Care lettrici cari lettori, la nostra è una società malata che fra l’indifferenza o la rassegnazione dei più sta precipitando sempre più in basso. Nel 2006 fu pubblicato Gomorr ra, il primo romanzo di Roberto Saviano, che descrive il mondo affaristico e criminale della camorra e rivela dove e come finiscono i rifiuti tossici illeciti, sfuggiti ai controlli legali, pari a 14 milioni di tonnellate ogni anno. La terra infetta è soprattutto la Campania dove i morti di cancro sono in fortissimo aumento rispetto al resto d’Italia. Tutto ciò avviene con il benestare di funzionari pubblici compiacenti e delle aziende stesse che hanno affidato alla camorra, a prezzi naturalmente molto più bassi lo smaltimento dei rifiuti tossici. Ciò perr mette, sulla nostra pelle, lo spropositato arricchimento dell’organizzazione criminale, valutato in centinaia di miliardi, inferiore di poco solo al traffico della cocaina. La camorra ringrazia. Naturalmente questo traffico non coinvolge solo la Campania ma almeno il 3% del territorio nazionale, infatti il fenomeno in questa regione è il più evidente ma non l’unico. Dal porto di Napoli partono le navi per l’Africa, zona privilegiata per questo tipo di esportazione, a cui sono destinati i materiali più pericolosi. In Cina vengono mandate soprattutto le plastiche, che sono rimesse sul mercato per esempio sotto forma di giocattoli, con lo sprezzo più totale della salute pubblica. Dietro il traffico dei rifiuti c’è, ribadisco, l’operato della camorra per la quale la spazzatura è un grosso affare, naturalmente con la connivenza di politici che per i loro intrighi e nell’ottica di interessi personali dimenticano facilmente l’interesse della collettività . Molte sono state le inchieste che hanno avuto come oggetto il traffico dei rifiuti tossici, e spesso, come rivelato dalle stesse, gli scarti pericolosi arrivano anche dall’estero oltre che da aziende del nord Italia in particolare dalla Lombardia. Nell’agosto del 2013, ha parlato della questione il pentito Carmine Schiavone, ex boss dei casalesi e collaboratore di giustizia dal 1993. Secondo le sue dichiarazioni nella zona del casertano sarebbero finite anche cassette di piombo con materiale nucleare proveniente dal Nord Europa. Il danno ambientale è irreversibile per la qualità dei rifiuti riversati ormai da anni. Fusti tossici sono stati portati anche nel sud del Lazio, nelle zone di Formia e Latina, con conseguente avvelenamento di falde acquifere, coltivazioni, carni di animali da macello, latte e derivati. La Presidenza della Camera dei Deputati tardivamente, ha desecretato e rese pubbliche le pagine relative all’inchiesta sui rifiuti. Gia da 16 anni si sapeva, o meglio lo Stato sapeva, che sotto quelle terre c’erano rifiuti tossici pericolosissimi e che l’impatto sulla popolazione sarebbe stato devastante. Che schifo di Stato è quello che permette con tale cinismo e in nome del profitto economico una strage di innocenti? Per essere ” politically correct”, qualsiasi inesattezza riportata nei nostri articoli, di qualsiasi natura essa sia, costituirà, alla prima occasione utile, oggetto di rettifica. Alla prossima. Il direttore Gilda Tucci
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MAGAZINE
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Attualità JFK morte di un’icona
ROMA
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Periodico di attualità Anno 2- numero 10 - novembre 2013 EDITORE Pasquino Editrice S.r.l. Via Sabotino, 46 - 00195, Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 172/2012 del 11/6/2012
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Vicedirettore Daria Onofri Direttore editoriale Alessia Allegra
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Responsabile Marketing Giorgio Maria Franceschi Collaboratori Sergio Allegra, Jessika di Cesare, Marco Cannavicci, Natalina Orlandi, Margherita Filipponi, Susanna Russello, Fabio Campoli, Laura Solari, Pietro Maria Putti, Sabrina Allegra, Cristina Allegra, Paolo Coscione, Roberto di Carlo, Marina Giangiuliani, Michele Spremolla, Patrizia Chelini, Luigi Gemma, Federica Costa, Simone Nastasi, Andrea Lovelock, Livia Rocco, Sonia Domenici, Francesco Falvo D’Urso, Paolo Callipari, Maria Beatrice Cantore, Francesca Caschi, Pierluigi Borneti, Luigi De Valeri, Gian Maria Volpicelli, Ernesto Vetrano, Paola Marulli, Massimo Sellan, Marco Biffani. Redazione e Direzione: Via Sabotino, 46 - 00195, Roma Info: cell. 331 7004005 Email: info@e42magazineroma.it Sito: www.e42magazineroma.it Concessione pubblicitaria S.I.P.A. S.r.l. Servizi integrati per aziende Via Sabotino, 46 00195, Roma P.IVA e C.F. 11749291008 www.serviziintegratiaziende.com segreteria@serviziintegratiaziende.com info@serviziintegratiaziende.com Foto Paolo Callipari, Stefano Mileto e Guglielmo Rota, Giorgio Bonomo, Roberto Marchionne, Francesca Moscatelli, Chiara Sellan, Pino Bitetti. Copertina: Model Tamara D’andria Photo by Cesare Colognesi Makeup Rocco Ingria Clothing Alessandra Ferrari per Brutta Spose
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E’ vietata la riproduzione totale e parziale di tutti i testi, la grafica, le immagini e gli spazi pubblicitari realizzati da Pasquino Editrice S.r.l. Tutti i diritti sono riservati.
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Periodico iscritto all’
La soluzione? La spending review.
Le cento tasse degli italiani
Cercasi concorrenti al quiz/show rai o selezione interna giornalisti 2013? Euroeconomy L’Italia periferia dell’eurozona.
Senxa censura Roma è rimasta per 4 mesi senza un capo dei vigili. Missing
Costume e società London cocktail week Costume e società Il dinghy una barca d’altri tempi
Costume e società Il cavallino rampante
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Euroeconomy
Euroeconomy
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Sicurezza urbana
Imu, iva e cuneo fiscale.
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Attualità
Euroeconomy
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Grafica e impaginazione AM_GT Mad graphics di Tucci - Mariotti Stampa Miligraf S.r.l. Via degli Olmetti, 36 00060 Formello Tel. 06 9075142
Cultura della sicurezza
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Sesso, droga e baby squillo
Attualità
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Direttore Responsabile Gilda Maria Tucci Camuri
Attualità
Psiche e società La violenza giovanile
Diritto e società Infortuni sul lavoro, la condotta incauta o abnorme del lavoratore.
sommario novembre 2013
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Chirurgia estetica
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Arte e Spettacolo
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Danni estetici causati da fillers permanenti.
Cinzia Forte
Spettacolo Giorgio Lupano Moda e Design
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“Le chicche di Eli”
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I concerti del
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Cold Case
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Fabio Campoli
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IV° Edizione Borsa di Studio
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Street Style
Il regista e il ricordo di Michael Jackson
Regola d’Arte II atto
Uno sguardo eco sull’arredamento
Lezioni di bon ton secondo Metis di Meo
I Quartieri di Roma
mercoledì
Trastevere
IX Municipio Cake for Children 2013 un dolce aiuto
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106
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Arte e Cultura
Intervista:
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Spettacolo
Quattro zampe e una penna
FTT Soldi facili, noia, preservativi e tante strisce di coca. Leggiamo
Lettere dei lettori
Offerte di lavoro
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Tempo di castagne!
“Premio Commercio Roma”
Cinenews
La voce di Pasquino
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Attualità
JFKun’icona morte di
A Dallas il 22 novembre 1963 Abraham Zapruder fece uno dei video più importanti della storia, riprese l’assassinio del presidente americano John Fitzgerald Kennedy
di Gian Maria Volpicelli
Quando, un’assolata mattina di 50 anni fa, Abraham Zapruder accese
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JFK sedeva alla Casa Bianca, infatti, lo doveva in gran parte proprio alla
la telecamera per riprendere il passaggio di un corteo nella piazza prin-
televisione. Il dibattito elettorale del 1960 fra il democratico Kennedy e il
cipale di Dallas, non immaginava cosa avrebbe finito per registrare. So-
repubblicano Nixon fu il primo a essere trasmesso sul piccolo schermo.
prattutto, non si aspettava che il suo filmino, invece di invecchiare su qual-
Kennedy, belloccio e abituato al mezzo, stracciò un Nixon astuto ma poco
che scaffale, sarebbe diventato uno dei video più importanti della storia,
telegenico, e si aggiudicò le elezioni. Con l’arrivo del tubo catodico nelle
ritrasmesso senza sosta dalle tv di tutto il mondo. Che sarebbe diventato il
case americane iniziò la politica delle immagini, la politica-spettacolo che
simbolo sanguinoso non solo di un evento, o di un paese, ma di un’intera
oggi è divenuta la norma. Il giovane presidente Kennedy non poteva es-
epoca – quegli anni Sessanta che di fatto cominciarono solo allora, per
sere più diverso dagli azzimati statisti che lo avevano preceduto. Era una
finire undici anni dopo, con lo scandalo Watergate. A Dallas, il 22 Novem-
rockstar, il protagonista di un mondo fatato popolato da mogli splendide,
bre 1963, Zapruder riprese l’assassinio del presidente americano John
fratelli ambiziosi e amanti biondissime. Dopo la guerra e il grigio decen-
Fitzgerald Kennedy.Non è il caso di avventurarsi nelle solite ricostruzioni
nio di presidenza Eisenhower, gli americani volevano tornare a sognare.
dell’omicidio (quante pallottole, quanti cecchini, quante ferite mortali), o di
JFK glielo permise, grazie anche al suo entourage di fuoriclasse – dal
lambiccarsi su chi ci sia realmente dietro. Vale la pena, invece, di sottolin-
rampante ministro della difesa, l’ex manager fordista Robert McNamara,
eare l’agghiacciante simmetria insita nella morte televisiva di Kennedy. Se
al celebrato speechwriter Ted Sorensen e ciò che faceva non contava
poi così tanto, finché lo faceva con stile. La sua morte
trutti dai proiettili di Dallas), ma anche grandi risultati,
violenta, trasformatasi in evento mediatico, ne salvò la
raggiunti già in vita. È per esempio pensiero corrente
reputazione appena in tempo e lo ingigantì agli oc-
– anche in Italia, dove la sinistra guarda al mito kenn-
chi dei contemporanei. Da Dallas in poi, anche in forza
ediano da almeno un ventennio– che Kennedy abbia
della potenza economico-mediatica della famiglia
giocato un ruolo decisivo nel concedere i diritti civili
Kennedy, JFK divenne una sorta di santo, cui attribuire
agli afroamericani. La realtà storica è che, sebbene
non solo mirabolanti sogni e progetti futuri (ahinoi dis-
JFK avesse provato invano a passare qualche disegno
fu una delle più pesanti eredità del presidente-martire. Fu Kennedy, pochi giorni prima del suo assassinio, a dare l’ordine di non impedire il colpo di stato che avrebbe deposto il leader del Vietnam meridionale, Ngo Dinh Diem, precipitando la situazione nel caos. Uno dei tanti gesti discutibili che a Kennedy, dopo Dallas, non vennero mai imputati. Quella che andò in scena a Dallas 50 anni fa, insomma, non fu solo un’uccisione. Fu anche una santificazione, l’incoronazione di un’icona politica mondiale che di legge in materia, a sconfiggere l’opposizione seg-
con la sua “War on poverty”. Questo pacchetto di mis-
probabilmente, fosse sfuggita
regazionista e conquistare l’uguaglianza fra bianchi
ure sociali riuscì a strappare alla morsa della fame
al piombo, non sarebbe stata
e neri fu il suo successore, il tanto vituperato Lyndon
ben 24 milioni di persone, e a far crollare le percentuali
celebrata come lo è oggi. Il Ken-
Baines Johnson. Johnson aveva forse il difetto di es-
di mortalità infantile di decine di punti- un risultato fino
nedy uomo di carne e ossa fu
sere meno giovane, bello e simpatico di Kennedy – era
a oggi ineguagliato. Eppure Johnson è impresso nella
ucciso, quel 22 Novembre 1963,
texano, rozzo e rugoso - ma fu sempre lui a sfidare
memoria collettiva soprattutto come il presidente della
ma il Kennedy feticcio idealistico
guerra in Vietnam. Curiosamente, l’impresa vietnamita
diventò immortale.
le tremende disuguaglianze economiche degli States,
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Attualità
Sesso, droga e baby squillo: l’ultimo scandalo della Roma bene. di Francesca Caschi
A scoprire il giro di Lolite che si dava via per 300, 400 euro a prestazione
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degli appuntamenti, un lussuoso appartamento di viale Parioli affittato da
sessuale sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo di via Inselci lo
Mirko Ienni, un barista che aveva messo su il buisness delle ragazzine.
scorso 28 ottobre. Le ragazzine, sono due studentesse di un liceo classico
Ma l’inchiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del gip
della capitale di 15 e 16 anni adesso separate e affidate la più grande
Maddalena Cipriani non è che all’inizio. Si cercano ancora i nomi di im-
a una comunità e la più piccola alla sua famiglia. Loro, i clienti finiti in
prenditori, notai e commercialisti usufruivano dei servizi delle ragazzine.
carcere con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e abuso di mi-
I carabinieri stanno passando al setaccio i telefonini delle ragazzine e
nore sono per il momento in 4: Mirko Ienni, Nunzio Pizzicalla, Riccardo
dei loro sfruttatori e associando numero a nominativo. Molti li hanno già
Sbarra, Mario de Quattro. E tra le persone arrestate anche la mamma
trovati, altri sono ancora da decifrare. Che la clientela fosse di livello lo
di una delle ragazze, barista, che era a conoscenza della prostituzione
dimostra anche il prezzario: dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza
e che ne riceveva parte dei profitti, e un cliente che avrebbe anche cerr
firmata emergono cifre enormi. “Prestazioni a costi di circa 1000/2000
cato di estorcere 1.500 euro a una delle giovani col ricatto di diffondere
euro per l’intera giornata”, 300 euro per un rapporto orale, cinquecento
un video della ragazzina nel quale non esisteva alcun pudore. Il luogo
euro per un’ora con entrambe le adolescenti, “150/120 solo con una”,
prezzo che lievitava se l’incontro avveniva senza l’uso del profilattico. E poi viaggi all’estero - uno di questi era Cannes - di settimane full optional: 1000 euro al giorno a ragazzina più vitto e alloggio. E sul prezzo non si transigeva. Intanto, con le manette ai polsi, gli arrestati hanno dichiarato di non sapere la reale età delle giovani con cui dal mese di maggio avevano rapporti regolari. Una storia agghiacciante che si nascondeva dietro i portoni degli eleganti palazzi della Roma bene. Professionisti dunque, come il commercialista Sbarra, ma anche “ordinari lavoratori” come Mirko Ienni poi individuato nel corso delle indagini come l’”organizzatore” degli appuntamenti tanto che la casa ai Parioli l’aveva presa in affitto lui. A sfruttare le due studentesse, come emerge dalle intercettazioni era anche Pizzicalla: “Se vi volete divertire - dice al telefono Nunzio Pizzicalla, ora in carcere, a un cliente - le cifre sono quelle: mille a persona più le spese di viaggio”. Ma quello che ha davvero scatenato un fiume di polemiche e scioccato l’intera città sono state proprie le due Lolite: “Soldi, vestiti: noi volevamo tutto. Noi siamo ragazze esigenti. Vogliamo macchine, cose griffate. Vogliamo soldi per comprare tutto quello che ci piace”. Così dicono quando vengono ascoltate dalla magistratura. Sembra quasi sapessero cosa stavano facendo, per quanto lo possano sapere due adolescenti. Parr lano di prostituzione, ma usano ancora un linguaggio da bambine. Discutono di preliminari e rapporti completi e si definiscono amiche del cuore. Eppure l’analisi davanti ai magistrati è lucida. “Io penso di conoscere il motivo per cui sono qui oggi: sono stata colta nel fatto, ovvero mi prostituivo a scopo economico fin dal luglio del 2013”. Inizia cosi il verbale della 16enne: “Tutto è iniziato con la mia amica Serena (il nome è di fantasia). Un giorno ci siamo collegate su Bakecaincontrii per trovare lavoretti ed essere autonome e abbiamo visto un annuncio invitante per lavorare e guadagnare facilmente tanti soldi. Conosco Serena da quando facevamo la medie: è la mia amica del cuore. Lei ha iniziato su-
mamente con Serena preparando un annuncio tutto nostro. La prima volta che
bito a lavorare, io l’ho fatto più tardi perché non me la sentivo,
è avvenuto un incontro, è stato con un signore di 35 anni che ci ha portato a
non mi sembrava una bella cosa”. Serena, come dimostrano le
piazza Fiume a casa sua”. In carcere, finisce dunque anche la mamma di una
indagini, si prostituiva già da maggio. Presto, però, la seguirà
delle due, perché, secondo la procura, induceva la figlia a “lavorare”. E’ stata
anche l’altra. “Dopo qualche mese, ho iniziato a lavorare anche
invece l’altra mamma a dare il via alle indagini: si era resa conto che sua figlia
io. Mia madre non lavora se non saltuariamente, mio fratello ha
era cambiata, era sempre più scontrosa ma soprattutto aveva sempre a dispo-
problemi di salute: gli manca mio padre. Io non ho mai sentito la
sizione grandi quantità di denaro. Ha incaricato prima un investigatore privato
sua mancanza. Ho 14 anni e quando sono truccata ne dimostro
per capire cosa stesse accadendo, una volta scoperta la doppia vita della figlia
di più. Ho deciso di provare e così ci siamo organizzate autono-
ha denunciato tutto ai carabinieri.
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AttualitĂ
Cultura della
sicurezza Le molte teste di una sola idra.
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di Alex Sallusti Sine cura, cioè, alla lettera, ‘assenza di preoccupazione’. E’ l’etimo
circoscrizioni zonali, cui va ad aggiungersi parte di un terzo, il po-
latino del termine sicurezza. Un sostantivo semplice che, però,
polare e popoloso Ostiense, per una espansione totale di 184 kmq
coprendo una variegata linea di concetti, designa, ‘olisticamente’,
tutti affidati, in tema di prevenzione, alla compartecipe copertura
un sistema di fenomenologie, l’emergenza di una sola delle quali,
di strutture istituzionali di modesto rango ordinativo: varie Stazioni
comporta, in automatico, l’emersione contestuale e paritetica di
dei Carabinieri con organici, di regola, modulati sulle 30/40 unità,
tutte le altre. Sicurezza da rischi verso l’integrità fisica, sicurezza
diversi Commissariati di P.S. organizzati su risorse umane di poco
dei circuiti economici e finanziari, sicurezza informatica, eco-am-
superiori alle Stazioni (60/70 unità), ma, rispetto a queste, titolari
bientale, sanitaria, non sono che singole componenti di un uni-
di confini circoscrizionali sproporzionalmente maggiori ed infine
co sistema. Le molteplici teste della medesima idra, si potrebbe
alcuni uffici di Gruppo della Polizia Municipale, organismi dotati
allegorizzare. Ed i fatti successivi all’11 settembre 2001 ne hanno
di apprezzabile duttilità territoriale, ma quasi del tutto assorbiti da
fornito una macroscopica conferma storica. Tuttavia, verso il mon-
compiti di istituto riferibili all’esclusivo comparto auto-veicolare. Ne
do sicurezza, l’approccio generalmente prevalente è tutt’oggi an-
consegue che attenendoci ad un rapido e neppure troppo compli-
cora quello ‘riduzionista’, risultato del potente filtro mediatico cui
cato calcolo aritmetico (volendo cioè rapportare orari standardiz-
è sottoposta un’in-
zati di ogni singolo
formazione massi-
servizio ad organi-
va orientata più da
ci, ampiezze circo-
dinamiche
scrizionali e diversi-
edito-
riali che da genuini aneliti vità
all’oggettistoriografica.
Conseguenza? valutazione si
La qua-
sempre unidi-
mensionale di un sistema
invece
complesso ed arti-
“sicurezza personale, informatica, dei circuiti economici e finanziari, eco-ambientale, sanitaria, non sono che singole componenti strutturali di un unico sistema”
ficazioni istituzionali per materia), un terr ritorio di così ampio sviluppo
spazio-
demografico
si
ritrovi a non poter ordinariamente beneficiare di risorse eccedenti
i
massimo
due,
colato. Valutazione
al
cui fa da contral-
auto-equipaggi al
tre,
tare la diffusa perr
giorno, per singolo
cezione dello stato
organo di polizia
di sicurezza in rapporto alle sole, tradizionali minacce di più im-
erogante. Tre soli presidi in mobilità, tra p.m.z. (pattuglia mobile di
pattante coinvolgimento individuale, come quelle alla preserva-
zona) unità radio-mobili di Compagnia e volanti di Commissariato
zione dell’incolumità fisica e dell’integrità patrimoniale. Ed al di là
(rinforzate, ma solo in alcuni periodi, dalle volanti dell’omonima
dei pur consistenti e talvolta diametrali iati ideologici tra i singoli
Squadra centralizzata della Polizia di Stato), che, stando sempre
presupposti di riferimento, la limitazione del fenomeno accomu-
al calcolo di prima, durante le ore notturne si riducono ad uno o,
na, trasversalmente, qualsiasi azione politica posta o proposta,
nell’ipotesi migliore, a due soltanto. E ciò malgrado sia proprio la
tanto localmente che centralmente, in materia di prevenzione dei
notte una delle circostanze ambientali statisticamente connesse
rischi. Osserviamo dalla specifica posizione prospettica la nostra
con l’avveramento dei fattori tipici dell’insicurezza percepita (con-
Eur, una vasta porzione di territorio municipale (è la IXmunicipalità
dotte delittuose ad elevato potenziale di amplificazione emotiva,
romana), che, per tipologia sociale, ambientale e strutturale, può,
come rapine, violenze personali e furti oppure incidenti automobi-
a giusto titolo, con i suoi 210.000 e più abitanti, esprimere rilevan-
listici con esiti mortali). Con questi numeri e quella vastità di terri-
za campionaria rispetto a gran parte dell’intero aggregato urbano
torio, ricevere un intervento in ‘prontezza operativa’, cioè in termini
nel quale è contenuta. Una realtà cittadina (spesso riduttivamente
temporali tollerabili da un’utenza spesso colta da quella sindrome
confusa con il solo nucleo neo-razionalista) costituita da due interi
tipica che è l’’emotività emergenziale’, diviene una vera e propria
quartieri, Giuliano Dalmata ed Europa, a loro volta suddivisi in altre
casualità probabilistica.
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E le telecamere? Quello della videosorveglianza ambientale, tanto
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italiano: tanti organismi, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di
caro alla civiltà anglosassone, pare un proprio capitolo, sì, in corso
Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria, Polizia
di metabolizzazione da parte della nostra cultura della sicurezza,
Locale, Vigili del Fuoco e Sistema Sanitario, tante sale operative,
ma, al momento, in preda a violente crisi di rigetto. E non perché
pressoché tutte sprovviste di margini di condivisione integrata che
non se ne faccia diffusamente ricorso. Al contrario, ed è un al-
non si risolvano nel semplice collegamento telefonico. Varie risorr
tro paradosso in tema, se ne fa un utilizzo poco meno che smo-
se quindi, che invece di costituire opportunità aggiuntive, rischiano
dato ma con efficacia preventiva prossima in concreto allo zero.
di degenerare in duplicazioni, quando non i veri e propri antago-
Perché? Osserviamo, pure in questo caso l’Eur con il suo elevato
nismi, funzionali. Pure se, ad onor di verità, piccoli focolai di spe-
indice di rappresentatività campionaria di cui si diceva e focaliz-
ranza sono apprezzabili all’orizzonte. Salvando gli ancora troppo
ziamo l’area razionalista in particolare. Dopo una ricognizione an-
sporadici casi virtuosi spessissimo quindi, la prevenzione giunge a
che fugace, passato in rassegna tutto quel concentrato di edilizia
danni già fatti, quando a rimanere operabile è la sola repressione.
industriale, commerciale, istituzionale ed abitativa, è impossibile
Il ché, in termini di stringente prammatica sociale, traducendo l’i-
non riuscire ad accorgersi della presenza di dispositivi per la vide-
stanza di tutela in accumulazione di richiesta a smaltimento meno
oripresa esterna superiori, in numero, alle stesse unità immobiliari
che lento, riverbera nella sfiducia generalizzata verso un sistema
ospiti con un rapporto medio rispetto ad esse difficilmente inferiore
nel suo complesso e, ciò che pare un ossimoro non soltanto terr
alle tre sull’una (cioè almeno tre telecamere per singola struttura).
minologico, fa della sicurezza, almeno nella componente istituzio-
Un florilegio di captazioni video, tra telecamere statiche o dome
nale, una delle primissime fonti percettive del suo esatto contrario.
brandeggiabili, nessuna delle quali, però, giacché non integra-
Stando così le cose, non sarebbe più saggio apprendere da chi,
ta con alcun’altra, può offrirsi al monitoraggio comune, di modo
come gli anglosassoni appunto, nell’analisi dei rischi, da sempre
così da poter utilmente servire gli esclusivi fini preventivi del sin-
rappresenta, e a giusto titolo, una qualificatissima avanguardia?
golo centro di regia d’appartenenza e quasi per nulla (se non per
E non sarebbe più benefico affrancarci dagli stereotipi di una cul-
occasionali riscontri giudiziari) quelli generali. ‘Video-tecnologia
tura pervicacemente tradizionalista e, magari timidamente, da
egoistica’, verrebbe proprio voglia di apostrofarla. Per non parr
umile, piccola retroguardia culturale, cominciare a concedere alla
lare, poi, dell’endemica carenza di ‘coordinamento efficace’ tra le
sicurezza quella dignità di fenomeno strutturalmente complesso
forze in campo. Il problema è storicamente risalente e tipicamente
e globalizzante che, a rigor di scienza, le compete? Sicuramente!
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Attualità
Sicurezza urbana intervista ista all
prof. Francesco Sidoti
Uno stato sicuro per essere definito tale deve poter godere di tutti gli strumenti necessari per contrastare la criminalità e i suoi aggregati. di S.N.
La sicurezza è dei temi politici uno tra i più dibattuti. Un’amministrazione governativa a carattere nazionale che voglia in alcun modo apparire efficiente agli occhi dell’opinione pubblica deve assicurare ai propri cittadini un’esistenza tranquilla e incolume. La sicurezza è dunque un punto saliente nel programma di qualsiasi governo, quale che sia il suo colore. Uno stato sicuro per essere definito tale deve poter godere di tutti gli strumenti necessari per contrastare la criminalità e i suoi aggregati. Non soltanto le associazioni criminali, cioè l’espressione più sofisticata della criminalità nel suo genere, ma anche tutte quelle manifestazioni considerate dannose per l’ordine pubblico che rientrano nell’universo della microcriminalità. Talvolta, infatti, sono proprio le attività cosiddette microcriminali, furti, rapine, spaccio di droga, prostituzione, a preoccupare direttamente il cittadino, perché svolte sul territorio e a stretto contatto con
Prof. Francesco Sidoti, ordinario di
la società civile. Ma cosa s’intende con il termine criminalità? Quali sono le forme che
Criminologia e Preside corso studi di
può assumere? Come arriva a manifestarsi nel suolo cittadino? A Roma, ma anche
Scienze dell’Investigazione presso
nelle altre metropoli italiane, la microcriminalità assume forme proprie in ragione del
l’Università dell’Aquila.
contesto sociale. Sono queste le domande ricorrenti alle quali non sempre si arriva a fornire una risposta definitiva. Un parere è stato chiesto in merito al professor Francesco Sidoti, ordinario di Criminologia e preside del corso di studi in Scienze dell’Investigazione presso l’Università degli studi di L’Aquila.
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Professore per iniziare vuole darci per favore, una
diventato un problema quasi secondario. La sicurezza ha molte facce ed i cittadini pos-
definizione di criminalità?
sono fare diventare secondari problemi prima ritenuti principali, e viceversa.
Nel linguaggio comune ci si riferisce con questo termine alla violazione di una norma, penalmente sanzio-
Quale la ricetta giusta per assicurare la sicurezza in una città come Roma?
nata. La criminalità si differenzia dunque dalla devian-
Far diventare la questione della sicurezza urbana un tema che è parte di una risposta
za, che viola una norma senza conseguenze penali.
più ampia del sistema Paese: ad esempio, si combatte l’ansia dell’insicurezza attraverso
Tutta la criminalità è devianza; non tutta la devianza
un sistema giudiziario funzionante, rapido, certo. Invece circolano troppi impuniti, gene-
è criminalità.
rando una sensazione diffusa di incapacità delle classi dirigenti, indipendentemente dal
Quale è la definizione più appropriata per un conte-
risolto a Roma. Ma a Roma si potrebbe articolare una proposta, un discorso, un’iniziativa
sto urbano come quello di Roma?
forte in proposito: un’iniziativa rivolta ai romani e agli italiani. L’alternativa è una gestione
A Roma c’è, ovviamente, come in ogni metropoli, de-
diligente, giorno per giorno, che sarà migliore della gestione precedente (perché niente
colore politico. Ovviamente, questo è un problema generale del Paese e non può essere
vianza e criminalità di ogni tipo. Ma, a differenza di
poteva essere peggio), ma che comunque rischia di essere giudicata alla luce della crisi
altri contesti, ci sono tratti specifici della città, come
che potrebbe arrivare improvvisa e devastante.
la presenza del Vaticano o l’esplosione recente della questione dell’immigrazione. Quali sono i sistemi più efficaci per combattere gli esempi di criminalità esistenti in una città come Roma? I mezzi e l’intelligenza; in particolare l’intelligenza di capire che è necessaria una visione complessiva e convincente dello sviluppo della città e della sua identità. Poi ci vogliono i mezzi per realizzare questa visione. Ritiene che gli strumenti utilizzati siano efficaci o al contrario dovrebbero essere potenziati? Potenziati. Di molto. Soprattutto a livello intellettuale. La città di Roma vuole essere considerata come una metropoli modello, aperta al dialogo con altre nazionalità, culture, religioni. Perché gli immigrati vengono spesso considerati come i principali responsabili della mancanza di sicurezza dei cittadini ? Perché sono più facilmente identificabili come un capro espiatorio e perché di fatto l’immigrazione clandestina è un rilevante problema. In Italia non abbiamo avuto persone come l’attuale sindaco di Rotterdam e non abbiamo avuto però neanche il contrario. Quale rapporto esiste o deve esistere allora tra immigrazione e sicurezza? Prevenzione e integrazione sono ricette possibili ed applicabili, come dimostra ad esempio l’esperienza di Amsterdam, dove si voterà a giorni e dove il tema dell’immigrazione da essere il problema principale è
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EUROeconomy Micro e Macro
del Prof. Dott. Sergio Allegra Economista e giurista Direttore dell’area giuridico-economica dell’Accademia forense on line, ne cura l’intera sezione di Roma
glossario economico
Imu,, iva e cuneo fiscale. La soluzione? La spending p review. Il rallentamento dell’economia internazionale ha generato come diretta conseguenza un rallentamento delle dinamiche di crescita con un decremento del PIL mondiale riferito al 2011 dello 0,8%. Nell’area dell’euro si è assistito ad una vera e propria dinamica recessiva con un calo del PIL dello 0,6%. L’Italia tra i paesi europei è stata la più colpita dalla recessione con una perdita del PIL nel 2012 pari al 2,4% e dovuta principalmente alla caduta della domanda interna come peraltro certificato dal “Rapporto del sistema industriale italiano fra globalizzazione e crisi della Banca d’Italia”. Il potere
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d’acquisto delle famiglie si è ridotto sensibilmente a causa
Saccomanni. Per l’Istituto Nazionale di Statistica ”il taglio
della forte riduzione del red-
medio del cuneo fiscale, gra-
dito da attività produttive e
zie alle detrazioni IRPEF sui
dal pesante inasprimento
redditi da lavoro dipendente,
del carico fiscale. Ciò ha de-
sarà sulle buste paga meno
terminato una forte riduzione
di dieci euro al mese”. Ci-
della propensione al risparr
fre peggiorate dalla Banca
mio, attestatosi, in netta con-
d’Italia per la quale il benefi-
trotendenza, su livelli sen-
cio sarebbe anche inferiore.
sibilmente inferiori a quelli
L’incertezza sui dati relativi al
delle famiglie tedesche e
cuneo fiscale si sovrappone
francesi. La contrazione della
al quadro drammatico forni-
domanda interna ha colpito
to dall’ISTAT secondo il quale
tutti i nostri principali settori
nel 2012 il numero degli
economici, provocando una
italiani in assoluta povertà è
profonda e generalizzata
raddoppiato, passando dai
caduta del valore aggiunto.
2,4 ai 4,8 milioni. La reces-
L’industria in generale nel
sione, unita ad una cronica
nostro paese è il settore che
mancanza di scelte forti da
più degli altri ha pagato un
parte della nostra politica,
conto salatissimo alla crisi,
ha determinato gravi con-
produzione
seguenze sulla diffusione
dell’intero comparto inferiore
e sulla intensità del disagio
risultando
la
economico del nostro paese.
di circa il 25% rispetto al livello pre-crisi. Lo scenario sopra descritto indica nelle ipotesi
Non possiamo più permetterci che ci vengano propinate
più ottimistiche una lenta ripresa ciclica accompagnata da
quotidianamente, dalla politica, ricette in grado solo di
ineludibili esigenze di consolidamento fiscale. La politica
mascherare la nomenclatura fiscale senza metter mai
economica proposta dal governo nella “legge di stabilità”
mano alla soluzione più logica in grado di rilanciare i con-
non va sicuramente nella direzione auspicata per il tanto
sumi: tagliare l’enorme spesa pubblica con una spend-
atteso rilancio dei consumi e soprattutto per la riduzione
ing review ed una conseguente seria ridistribuzione dei
del cuneo fiscale necessario sia per le imprese che per i
carichi fiscali, in grado di coinvolgendo tutte le parti sociali.
lavoratori. A maggior riprova le ultime proiezioni indicano
Solo se tutte le nostre istituzioni saranno capaci di dare
scenari non corrispondenti a quanto promesso ed indi-
l’esempio, solo allora potranno chiedere ulteriori sacrifici
cato in primis dal governo e successivamente dal Ministro
agli italiani.
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EUROeconomy Micro e Macro
cento tasse degli italiani
Le
di Ernesto Vetrano
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Qualche giorno fa ero alla ricerca di materiale per scovare un elenco di
più le tasche dei cittadini è ovviamente l’IRPEF (imposta sul reddito delle
tutte le tasse, imposte, balzelli, contributi vari posti a carico dei cittadini
persone fisiche) che fa incamerare all’erario la ragguardevole somma
per scrivere l’articolo per questo mese e mi sono imbattuto in un interes-
di quasi 164 miliardi di euro l’anno (34,7%). Al secondo posto troviamo
sante studio e ffettuato dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di
la principale imposta indiretta, cioè l’IVA per un ammontare pari a poco
Mestre (C.G.I.A.) che ha effettuato proprio quest’analisi contandole una
più di 93 miliardi (19,7%). La somma dell’IRPEF e dell’IVA fanno incam-
per una ed alla fine ne ha sommate un centinaio! La maggior parte del
erare allo Stato complessivamente 257,013 miliardi, oltre il 54% sul totale
gettito 2012 deriva però da dieci imposte che valgono 413,370 miliardi
complessivo delle entrate.Al terzo e al quarto posto troviamo le imposte
di euro su un totale di 472,164, pari all’87,5%. L’imposta che aggrava di
che colpiscono imprese e società con l’IRAP (Imposta Regionale sulle At-
tività Produttive) che fa un bottinodi 33,2 miliardi di gettito l’anno (pari al 7%) e l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), che fa incassare 32,9 miliardi di euro (7%). Continuando troviamo al quinto posto l’imposta sugli oli minerali e derivati( l ’imposta sulla benzina, per intenderci) che fa incamerare allo Stato ben 28,19 miliardi di euro (6%), poi l’IMU (l’imposta municipale propria) con 26,68 miliardi(5%), l’imposta sui tabacchi con 11,25 miliardi (2,4%) e l’addizionale regional e sull’IRPEF con 10,67 miliardi (2,3%). Soltanto al nono posto troviamo invece le imposte derivante dalle ritenute sugli interessi e sugli altri redditi da capitale che, grazie anche alle speculazioni sui mercati finanziari, fanno incamerare allo Stato soltanto
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9 miliardi di euro, cioè poco meno del 2% del totale delle entrate. Al decimo posto troviamo invece le imposte che gravano su chi cerca e trovala fortuna giocando al lotto o alle lotteria; infatti tali imposte hanno fatto incassare allo Stato ben 7,28 miliardi di euro (1,5%). Nonostante il titolo dello studio richiami volutamente il titolo di un libro uscito negli anni 80 “Le cento tasse degli Italiani” scritto da Giulio Tremontie Giuseppe Vitaletti, rispetto a 25 anni il numero delle tasse è rimasto lo stesso, anche se in alcuni casi hanno cambiato nome. Ma nella sostanza l’effetto coercitivo e complesso con cui gli italiani sono continuamente chiamati è rimasto invariato anzi la pressione fiscale (data dal rapporto tra le imposte, le tasse e i tributi versati sul PIL) è passata dal 21,3% nel 1986 al 30.3% nel 2012 con un incremento di ben 9 punti percentuali. Nell’analisi non vi è stata indicata l’incidenza dei contributi previdenziali che gravano mediamente sui lavoratori per un ulteriore circa 10% e sulle imprese per circa un ulteriore 25%/29%.. Il Segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi ha dichiarato che “…quest’anno ciascun italiano pagherà mediamente 11.800 euro di imposte, tasse e contributi previdenziali. In questo conto sono compresi tutti i cittadini, anche ibambini e gli ultracentenari. Tuttavia, il dato disarmante è che gli italiani non usufruiscono di servizi adeguati. Molto spesso, nel momento del bisogno, il cittadino è costretto a rivolgersi al privato, anziché utilizzare il servizio pubblico. Questa situazione si traduce in un concetto molto semplice: spesso siamo costretti a pagare due volte lo stesso servizi…”.
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LIBERI E INSIEME associazione culturale
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Con l’incontro fattivo di imprenditori, professionisti, commercianti, studenti, lavoratori e tutti i cittadini
possiamo resistere e rinascere! RIAPPROPRIAMOCI DELLA
RES PUBLICA RILANCIAMO noi stessi, l’economia, lo Stato, la società, il BENESSERE!
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EUROeconomy Micro e Macro
Cercasi concorrenti al quiz/show rai
o selezione interna giornalisti 2013?
Requisiti necessari: sapere solo cose inutili ed essere dipendenti di aziende concorrenti, oltre ad avere una buona dose di fortuna… quella si sa non guasta mai! nei confronti del lavoro. di A.A.
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“Si la vita è tutto un Quiz” lo diceva Renzo Arbore nel lontano 1987 e oggi
Rai – selezione interna- per 40 posti per giornalista nelle sedi region-
per i 196 giornalisti professionisti mai profezia fu più azzeccata, solo che è
ali, si presentano in 196 alla prima prova di selezione, che dovrebbe
difficile pensare che per accedere alla seconda prova del Concorso Giorr
occuparsi di fare una prima “scrematura”. Ne possono passare solo
nalisti Rai, bisogna superare un quiz avanzato dai programmi pomerr
100, a patto che abbiano superato i 15 punti. I candidati vengono con-
idiani dell’azienda, mentre i neo-diplomati alla scuola di giornalismo
vocati all’Ergife, ma qualcosa, appena viene aperto il pacco, non torna:
di Perugia, che non hanno mai scritto un pezzo o realizzato un servizio
le domande sembrano più quelle di un quiz-televisivo che non quelle
video, vengono assunti in Rai con chiamata diretta e senza concorsi.
necessarie per appurare le reali competenze dei candidati. Alcune sono
Per i giornalisti professionisti, che da anni collaborano con l’azienda, si
palesemente sbagliate, altre sono talmente vaghe da poter facilmente
celebra la farsa di un concorso con domande che nulla hanno a che
indurre in errore, altre ancora sono così banali da non potersi neanche
fare con la professione. Questa la messa in scena celebratasi i primi
considerare probanti. La Rai da anni ha a disposizione una pletora di
di ottobre all’Ergife Palace di Roma per la Selezione interna - Concorso
giornalisti professionisti che vengono impiegati per collaborazioni che,
giornalisti 2013 e il direttore Generale Luigi Gubidosi, si trincea dietro un
in alcuni casi, durano da oltre 20 anni. Ma il contratto rimane un mirag-
imbarazzante e preoccupante silenzio, giustificando l’assunzione dei neo
gio. E lo rimane (almeno quello giornalistico) anche per molti che, pur
giornalisti perugini con l’urgenza che l’azienda ha di inserire personale
avendone i titoli, vengono assunti con mansioni completamente diverse
nelle sedi regionali, mentre centinaia di professionisti sono a disposizione
per limitare l’esborso sui contratti. Da Viale Mazzini, però, devono essersi
(i famosi 196 del concorso e lavorano in queste posizioni senza il giusto
accorti che la stavano facendo un po’ troppo grossa e hanno indetto un
contratto da anni) e fuori dall’azienda una marea di laureati dalle scuole
concorso per 40 posti da giornalista. Non prima, però, di aver assunto,
di comunicazione è disoccupata e senza speranza di futuro.
tramite chiamata diretta, 35 giovani usciti dalla scuola di giornalismo di
Questo quanto accaduto l’8 ottobre 2013:
Perugia con cui la Rai ha un canale privilegiato. Al concorso si presentano
196 tra collaboratori esterni e interni. Obiettivo della prima prova (a risposta multipla) è scremare i partecipanti in modo da portare alla seconda prova scritta (che comprende redazione di testi per radio e televisione, lettura dei testi medesimi, test d’inglese e attitudinale) non più di 100 persone. Condizione fondamentale è ottenere almeno 15 punti e alla pubblicazione dei risultati vengono scartati giornalisti che hanno preso più di 21 punti (ovvero più del 50 per cento del test). All’apertura delle buste, nei candidati si fa largo uno sgomento che, se non fosse un momento molto serio, sarebbe tutto da ridere. Alcune domande sono palesemente sbagliate. Come la n° 20: “Quale dei seguenti organi non dipende dal Governo?”: a) Presidente della Regione; b) Prefetto; c) Sindaco. Ovviamente la domanda giusta sarebbe “Quale dei seguenti organi dipende dal Governo”, qualche candidato lo fa notare e il quesito viene dato buono a tutti. Altre domande lasciano molto perplessi perché sembrano più adatte al “Lascia o raddoppia” di Mike Bongiorno piuttosto che a un test così importante. È il caso della n°31: “«E’ la stampa bellezza» è una celebre espressione tratta dal film:” a) Quarto potere; b) L’ultima minaccia; c) Cronisti d’assalto. La risposta giusta è la “b”, ma quanti sarebbero stati in grado di rispondere? Al momento della pubblicazione dei risultati scoppia il pandemonio: nonostante la quasi totalità delle persone abbia superato quota 15 punti, ne vengono ammesse al secondo step solo 100. La delusione cresce quando si viene a sapere che sono stati ammessi alla prova successiva due dipendenti di società concorrenti alla Rai che hanno collaborato con la tv nazionale per molti anni. Come mai in un concorso riservato ai collaboratori, che firmano clausole di non concorrenza, vengono ammessi anche colleghi che collaborano con testate giornalistiche direttamente concorrenti? È il caso, ad esempio, del capo redattore di Radio Vaticana, che non solo viene ammesso alla prova successiva ma che, una
del direttore generale, ancora non è arrivata sulla sua scrivania - ma chi è
volta superatala, viene richiesto all’orale di parlare dell’elezione
rimasto fuori promette battaglia, mettendo tutto in mano agli avvocati. Anche
di Papa Francesco, mentre altri candidati vengono sottoposti a
perché, almeno a detta loro, ci sono vizi procedurali significativi anche nella
domande che poco o nulla c’entrano con le loro specializzazioni.
chiamata: la mail di convocazione per il concorso è stata inviata solo cinque
Oltretutto le prove orali si svolgono a porte chiuse, in barba alla
giorni prima, e non ha raggiunto tutti gli interessati, tanto che alcuni sono
trasparenza di cui tanto si è dibattuto in questi giorni. Alcuni degli
stati ammessi con riserva perché non hanno potuto rispondere entro i tempi
esclusi non ci stanno e decidono di scrivere una lettera al diret-
prestabiliti. In tutto ciò, c’è ancora un altro fattore che indispettisce non poco:
tore generale Luigi Gubitosi, al direttore del personale Luciano
mentre giornalisti con anni di servizio alle spalle devono sottoporsi alle forche
Flussi e al segretario dell’Usigrai (il sindacato giornalisti della tv
caudine di un concorso orchestrato male e gestito peggio, i neo-diplomati
di Stato) Vittorio Di Trapani, chiedendo di essere ammessi alla
alla scuola di giornalismo di Perugia vengono assunti direttamente in Rai a
prova successiva per poter dimostrare le proprie capacità. Ad
chiamata, senza alcun concorso, in ossequio a un accordo di collaborazione
oggi nessuna risposta è ancora pervenuta - forse perché per la
tra la tv di Stato e la scuola perugina che sembra quantomeno singolare. Su
mole di corrispondenza che ogni giorno si riversa nello studio
Mamma Rai, si abbatte una nuova tempesta!
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EUROeconomy Micro e Macro
L’Italia periferia dell’eurozona
Il Bel Paese analizzato con il Ciclo di Frenkel di Roberto Di Carlo
Il mezzo preso ad esempio non è certamente dei più benauguranti, basti
sistema monetario, per evidenti limiti a sostenerlo.
pensare che il suo sviluppo si deve all’economista Roberto Frenkel, da
Lasciando all’attento lettore la valutazione di cosa è, ma soprattutto di
qui il nome e prende le mosse dalla disastrosa crisi economica che nel
cosa sarà negli anni a venire il nostro Paese, andiamo ad esplodere il
2001 e negli anni a seguire, ha investito l’Argentina. La teoria di Frenkel,
Ciclo di Frenkel nelle sette fasi di cui si compone.
articolata in sette distinte fasi, analizza il “ciclo di vita” di quei Paesi, che partendo da una situazione di deficit di vantaggio competitivo, rispetto ad
I fase: si liberalizzano i capitali
altri Paesi partner, decidono di entrare in una unione valutaria; nel mondo
Nell’area valutaria presa ad esame (non è un caso che non esistono
economico questa sarebbe una sfida avvincente, se non fosse che un
casi simili all’Eurozona) non ci sono più vincoli protezionistici al trasferi-
eventuale fallimento comporterebbe il default di un intero Paese. Entrare
mento finanziario tra i singoli Paesi. In Europa siamo nel 1988 (l’Italia è
in un’area valutaria infatti non è cosa estremamente difficile, neppure per
Stato sovrano da appena 127 anni) e viene enunciato il principio della lib-
un Paese con evidenti limiti strutturali e politici; le difficoltà nascono quan-
era circolazione dei capitali, fatte alcune eccezioni con alcune restrizioni
to il sistema supera la fase di sviluppo (per sua stessa natura di crescita)
(clausole di salvaguardia), abolite un decennio più tardi.
ed entra nella fase di maturità a cui segue inevitabilmente un bivio:
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- da una parte il rilancio, possibile solo se nella fase di maturità si è mes-
II fase: i capitali affluiscono verso i Paesi periferici
so fieno in cascina;
Con i Capitali liberalizzati inizia una migrazione di capitali dai Paesi del
- dall’altro il declino, con il conseguente ed inevitabile abbandono del
“centro” verso quelli della “periferia”. I Paesi del centro, più forti, che han-
no svalutato il cambio per entrare nella nuova zona valutaria, traggono indubbio vantaggio da questo processo, i tassi nella “periferia” sono più alti e privi dell’alea del cambio (perché rigido). III fase: diminuisce il Debito ed aumenta il PIL in periferia Con l’afflusso di capitali, aumenta la domanda di famiglie ed imprese (gli unici veri attori della vita economica) della “periferia”, con la conseguente crescita dei consumi e degli investimenti; si genera un aumento del PIL. Parallelamente, per effetto del maggior gettito fiscale migliorano i conti pubblici e diminuisce il debito pubblico (attenzione, non quello privato, che imbocca la strada opposta, cominciando un lento ed inesorabile avvicinamento alle soglie di pericolo, attualmente registrate nel nostro Paese). IV: compare l’inflazione nei Paesi periferici Con l’aumento dei consumi e degli investimenti aumenta il PIL ma anche il suo grande nemico: l’inflazione; l’economia della periferia è in fermento, si espande, con il conseguente aumento dei prezzi. La crescita resta però ancora ancorata all’afflusso di capitali stranieri ed il debito privato comincia ad assumere valori preoccupanti. V fase: scoppia la bolla del debito privato vato Corre l’anno 2008, ed uno shock estterno - la crisi dei famigerati “derivati subprime”, che po orta al fallimento della Lehman Brothers – porta gli invesstitori del “centro”, che fino ad ora hanno garantito co ostanti flussi finanziari verso la Periferia, a chiudere i rubinetti. VI fase: inizia la fase recessiva ed essplode il debito pubblico Senza liquidità straniera si innesca un circolo vizioso e la Periferia entra in recessione. Calano i consumi e gli investimenti, Pil precipita; diminuisce il gettito fiscale e di conseguenza il debito pubblico imboccca la stessa strada del debito privato. I conti pubblici de ei Paesi periferici entrano in crisi, il rapporto debito/PIL diventa ingestibile perché privo di leve operative. VII fase: il Paese periferico abbandona a l’area valutaria Inizia la spending review in Periferia (se e diminuiscono le entrate, deve inesorabilmente diminuire anche la sp pesa pubblica) e si materializza lo spettro della crisi economica, co on disoccupazione giovanile da Paese in via di sviluppo, famiglie sul lastrico per mutui insostenibili, imprese prive di sostegno politicco prima e finanziario poi (le banche sono chiuse ormai a riccio se non commissariate o nazionalizzate).
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SENZA CENSURA Roma è rimasta per 4 mesi senza un capo dei vigili. Ulteriore “scivolone” di Marino …. Di Francesca Caschi Prima le burrascose dimissioni dell’ex Carlo Buttarelli, poi la corsa alla
titolo di Cavaliere della Repubblica. Avrebbe prevalso, nel duello finale,
nomina e infine lo scivolone sulla scelta definitiva: ha suscitato non poche
su Raffaele Clemente, capo della Divisione anticrimine della questura.
polemiche la decisione del sindaco Marino di affidare il comando della
I sindacati si infiammano, scoppia la polemica. Ma il vero nodo della
polizia Locale a Raffaele Clemente. Intanto, la città è rimasta senza un
questione è che Liporace non avrebbe i requisiti richiesti. Scattano anche
capo dei vigili per 4 mesi, un evento che mai prima si era verificato (in
i ricorsi al Tar e alla Corte dei conti (lo stipendio proposto è troppo alto
attesa della nomina, il comandante Donatella Scafati ha svolto il compito
e le casse del Comune sono vuote). Seguono ore tese in città, Marino
ad interim). A infiammare gli animi poi la scelta di chiamare un esterno
è deciso ad andare fino in fondo ma la nomina non regge. Il 9 ottobre,
al corpo. Ma procediamo con ordine: lo scorso 7 luglio, l’ex Buttarelli,
salta e per il Gabinetto del primo cittadino è tutto da rifare. Sei giorni dopo
58 anni, per 9 mesi comandante della polizia municipale ha deciso di
la presentazione di Oreste Liporace, arriva il nuovo comandante della
lasciare l’ incarico un attimo prima di essere cacciato. Prima che il sin-
polizia municipale: Raffaele Clemente, classe 1961, capo dell’ Anticrimine
daco, a tre settimane dal suo insediamento in Campidoglio, lo sostituisse
in questura. Durante la nomina, Marino ha voluto leggere una dichiarazi-
spiegando a tutti che «con lui era venuto meno il rapporto fiduciario». Si
one di tre pagine: accanto a lui il suo vice Luigi Nieri, l’ assessore Masini
parla di un litigio nell’ ufficio del sindaco, quello che si affaccia sui Fori
e il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo. Il sindaco ha vo-
imperiali. Uno scambio di opinioni duro e teso sulla gestione del corpo
luto ringraziare Liporace «per la disponibilità», e poi è passato all’ attacco:
dei vigili urbani e sulle politiche per il decoro. Tanto è bastato. Subito il
“Ribadisco il metodo usato per la scelta: non ho mai conosciuto personal-
sindaco chirurgo aveva quindi dichiarato di voler dare un volto nuovo
mente i candidati a ricoprire la carica, se non quando li ho convocati per i
alla città e all’amministrazione dei pizzardoni per questo era in cerca di
colloqui dopo aver vagliato i loro curricula. Ma capisco che in tanti rimpi-
una donna e di un esterno. Aperte le candidature, al Campidoglio sono
angano i vecchi metodi del passato, in cui i candidati che ricoprivano una
arrivati 99 curricula. Da qui, una lunga attesa perché lo staff del sindaco
carica amministrativa erano noti perché appartenevano a filiere precise,
verificasse la corrispondenza del criterio di selezione. E poi, lo scivolone:
erano scelte pilotate, scontate, basate sulla fedeltà e la lealtà ai capi di
la prima scelta arriva il 4 ottobre. A Oreste Liporace viene ufficialmente
turno”. Roma ha finalmente il suo comandate ma la scia di polemiche su
assegnata la poltrona: dal comando generale dell’Arma, è considerato
questa burrascosa nomina sembrano non essere terminate.
un ufficiale esperto, calabrese di origine, nel 2002 è stato insignito del
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Apre RIZcafé al Porto di Roma. Un nuovo locale che rilancia tutta la nautica.Le aspettative sono tante, la tensione è palpabile. RIZcafé, nuovo locale del Porto di Roma a Ostia, sta per aprire le sue sale per inaugurare una nuova stagione della marina della capitale. Un’apertura che è in totale contro tendenza con quanto sta succedendo un pò dappertutto in città dove gli esercizi commerciali che chiudono sono sempre di più. E anche al Porto di Roma le cose non sono andate così bene, forse anche a causa di una gestione non oculata delle aperture, fatte senza tener conto della
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particolarità della location, unica nel suo genere ma proprio per questo non assimilabile a un centro commerciale. Chi invece ha creduto nel rilancio sono proprio gli imprenditori che hanno dato il via al progetto del RIZcafé, un concept store prima che un locale. Infatti ci troviamo di fronte a un progetto di ampie vedute, dedicato a pubblici diversi e trasversali, ma tutti accomunati dalla passione: passione per il mare, per le barche, per la buona cucina e per la compagnia. Tanto che il claim del locale è proprio Passionate for Passion. Il layout delle sale richiama subito l’origine marinara degli ideatori del
progetto: colori chiari, linee slanciate, vetri, spazi aperti, per unire l’acqua alla terra e far vivere sensazioni uniche. Due proposte diverse per i clienti: il RIZcafé ristorante e wine store per mangiare a base di pesce grazie a una cucina guidata da Marco Milani, chef di grande bravura e inventiva. E il RIZpizza, guidato da Marco Merola, chef pizzaiolo capace di creare degli impasti a lenta lievitazione che assicurano un gusto unico agli amanti della pizza. Ma l’offerta di RIZ non si ferma
qui: ci sarà anche la possibilità di eventi riservati a bordo di uno yacht o un caicco appositamente predisposto per offrire un’esperienza di alta cucina e confort in alto mare, e RIZcambusa, dedicato a tutti gli armatori che vogliono portare a bordo il meglio della cucina italiana e delle cantine, grazie ai consigli degli chef e del sommellier che ha effettuato la selezione dei vini. Tutto è pronto per una nuova stagione del Porto di Roma. Il Nautical Lounge sta per mollare gli ormeggi.
rse a p om c s e n Perso
Natalina Orlandi, Presidente Penelope Lazio
Per informazioni e segnalazioni scrivere a ASSOCIAZIONE TERRITORIALE PENELOPE LAZIO Presidente: Natalina Orlandi Via Stellanello, 9 – 00168 Roma Tel. 347 1045017 e-mail: penelope_lazio@libero.it sito: www.penelopeitalia.org ASSOCIAZIONE PENELOPE NAZIONALE
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Presidente: Elisa Pozza Tasca Sede Nazionale: Salita De Crescenzi, 30 – 00186 Roma Tel. 335 7204449 e-mail: info@penelopeitalia.org sito: www.penelopeitalia.org COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO PER LE PERSONE SCOMPARSE
Prefetto Michele Penta Via Urbana, 9 – 00100 Roma e-mail: ufficiocommissario.personescomparse@ interno.it REDAZIONE E42 MAGAZINE Tel.: 331 7004005 Email: info@e42magazineroma.it Sito: www.e42magazineroma.it
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Hanno partecipato alla manifestazione oltre 150 bar organizzando degustazioni e spettacoli tutti all’insegna degli anni Trenta. di Gian Maria Volpicelli
A Londra, da che mond do è mondo, si beve la birra. Non c’è operaio, broker della City o stud dente che il venerdì pomeriggio non si precipiti in un pub per stringere le dita atto orno alla sua buona pinta. Ma c’è qualcuno che sta tramando per far cambiare le cose. Si tratta degli organizzatori della London Cocktail Week. Giunto alla sua quarta edizione, il festival del cocktail si svolge nel cuore di ggestivi della capitale britannica, uno dei quartieri più sug Covent Garden, e ha un na missione: far sì che, nel prossimo futuro, la scelta no on sia più fra una chiara e una rossa, ma fra un Manhattan e un Bloody Mary. Oltre 150 bar in tutta Londra hanno partecipa ato alla manifestazione, organizzando degustazioni e spettacoli, tu utti all’insegna degli anni Trenta e dell’era del proibizionismo american no, un periodo che in Inghilterra sta tornando di moda grazie a serie televisive come “Boardwalk Empire”. L’atmosfera pone si respirava soprattutto nello splendido bar della Chicago di Al Cap d’epoca Belvedere, trasfformato per l’occasione in un Martini Bar, con tanto di musica jazz e camerrieri in guanti bianchi.Una degli organizzatori, la giovane manager irlandese Siob bhan Payne, ha spiegato il senso dell’evento: “Londra sta diventando sempre di più come New York: una città con una forte cultura del cocktail. Gli abitanti di Londra sta anno più attenti quando scelgono cosa bere: non basta più solo la quantità, ma ancche la qualità e l’originalità. Stiamo cercando di raccontare questo mutamento.”Può ò darsi, ma per molti resta il problema dei soldi: un cocktail costa pur sempre il dopp pio di una pinta di birra, un disincentivo non da poco. Ma per Tim Robinson, barman specializzato in variazioni sul tema del Bloody Mary, la questione è mal posta: “Birra e cocktail non sono antagonisti. A volte la gente ha voglia di una birra, altre volte ha voglia di qualcosa di più… elaborato. Forse grazie a eventi come questi, anche i meno esperti in fatto di cocktail scopriranno il piacere di gustare un drink diverso.”.Sta di fatto che, mentre i cocktail bar spuntano come funghi nelle zone più trendy della citttà – da Shoreditch a Brick Lane – nel resto di Londra il nettare biondo continua a farla da padrone. La maggior parte degli avventori dei pub sono troppo affezionati alla loro classica birra per scomodarsi a provare qualcosa di diverso.“Non potrei bere altro,” spiega John, negoziante del quartiere di Islington, sorseggiando la sua Guinness. “La birra è come una mamma: sempre buona a e pronta a consolarti,” gli fa eco Peter, tassista. I cocktail rimangono insomma per una ristretta élite di sperimen ntatori: nel ventre della città, la drink-revolution è ancora a lontana.
Costume e Società
dinghy
Il una barca d’altri tempi (compie 100 anni!) di Marco Bifani Nel Big Blu, la manifestazione di Pesca Sportiva passeggiando fra i centinaia di stand nei quali erano in mostra ben 750 natanti sia in gomma che in plastica, vedere esposta una sola, unica, riconoscibile, affascinante, barca in legno, mi ha piacevolmente colpito. Era il Dinghy! Progettata nel 1913 dall’inglese Gorge Cockhott, questa imbarcazione ha avuto un grande successo nel mondo, almeno fino a quando non si sono scoperte le doti della “plastica”. A novant’anni dalla sua nascita, ci sono ancora molti appassionati che cedono al suo fascino. E’ senza dubbio una delle barche da regata più longeve al mondo. Nel 2013 compirà i cento anni, ma non li dimostra. In Italia è arrivata quasi vent’anni dopo la sua nascita, recitando un ruolo di primo piano dagli anni trenta agli anni sessanta nel panorama dello sport velico nazionale, soprattutto sul pi-
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ano della iniziazione dei giovani. Lunga 12 piedi, (pari
plastica attuali. E viene regolarmente
a 3.660 millimetri per 1.420 millimetri di larghezza)
aggiornata la Ranking List Nazionale
da la sensazione di robustezza ed agilità insieme.
fra tutti i timonieri attivi, che sono al-
Il colore scuro, caldo, del suo fasciame in legno, in-
cune centinaia. Anche il Dinghy, cos-
vita chi ama la navigazione da diporto; le sue forme
truito in legno da alcuni cantieri ital-
proporzionate e soprattutto la sua galleggiabilità,
iani di Brescia e Como, con un prezzo
soddisfano sia i principianti che i timonieri esperti.
che si aggira attualmente – vado a
Piccola, contenuta, robusta (pesa, non armata, circa
braccio - sui circa 15.000 euro, pre-
130 chili, che raggiungono i 140), è filante, divertente
senta ora una versione più economi-
e generosa da condurre, ma anche esigente, tanto è
ca in vetroresina e legno in 4 cantieri
vero che, nelle regate, molti campioni di altre classi,
di Chioggia, Savona, Genova e Lodi.
gareggiano nelle oltre 100 gare destinate al Dinghy,
Nell’ambito dell’AICD, una sezione
che si tengono ancora in tutto il territorio nazionale.
apposita cura il censimento degli
Questo perché lo sfruttare il vento con la sua vela
scafi in legno, incentivandone il recu-
particolare, della superficie di 10,6 metri quadri, e
pero, il restauro, organizza regate es-
spremerne tutte le doti per ricavarne il massimo della
clusivamente per questo tipo di scafi
velocità, non è alla portata di tutti. In considerazione
e gestisce il “Registro Italiano Dinghy
della passione di molti per questo tipo di barca, è
12” Classico” Viene inoltre pubblicato
stata creata da molti anni la Associazione Italiana
il notiziario on-line Dinghy News per
Classe Dinghy 12 piedi, che annualmente organizza
informare soci, circoli e simpatizzanti
il Campionato Nazionale di Classe giunto, nel 2010,
della Classe circa l’ attività agonistica
alla sua 74° edizione. Non è un caso che vengano
e sociale della Associazione. Nella
assegnati oltre al titolo italiano assoluto, il titolo di
manifestazione nautica di Genova,
Master (over 60) ed il Super Master (per gli over 70),
ne abbiamo visti alcuni “vintage”.
molti sono infatti i nostalgici del Dinghy, che ha inseg-
Molti progettisti hanno copiato le sue
nato a veleggiare in Italia, a centinaia di migliaia di
forme, le sue dimensioni, la sua sag-
giovani. Giovani che, divenuti anziani, sono ancora,
oma, ma non c’è nulla da fare, sec-
sentimentalmente legati a questa imbarcazione in
ondo me, se il Dinghy non è di legno
legno, che mantengono lucida, efficiente e che diffi-
non è un vero Dinghy!
cilmente cambierebbero con le anonime barchette di
foto Marco Biffani
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Costume e Società
Il cavallino
rampante
un simbolo,, tante vittorie un’esperienza p da fare di Marco Bifani
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Chi ha avuto la fortuna di volare su piccoli aeroplani di aviazione generale
mondo della bandiera italiana. C’è un emblema nel nostro Paese, che
o ha avuto occasione di montare a cavallo per fare delle belle galoppate,
riunisce al meglio lo sport dell’equitazione con il volo acrobatico in aero-
può comprendere appieno l’impressione di piena libertà, che il cavallo
plano. Divenuto successivamente il simbolo della motoristica italiana, da
e l’aereo possono trasmettere. Sono due aspetti completamente diversi,
decenni è universalmente noto ed apprezzato: il cavallino rampante. E
ma che comunicano le stesse emozioni. Uno strettamente vincolato alla
– per chi non ne conoscesse la storia - vi racconto com’è nato. Franc-
motoristica ed alla tecnica, l’altro alla fisicità propria e dell’animale, ma
esco Baracca, asso dell’aviazione italiana della prima guerra mondi-
entrambi legati dalla sensazione di dominio di quello che hai sotto le
ale, ufficiale del Piemonte Reale Cavalleria, sembra avesse mutuato la
terga. Della potenza che possono esprimere. Che solo se sei in grado
sagoma del cavallino che scalpita, dall’emblema del suo reggimento e
di dominarla, puoi scatenarla per il piacere della velocità. Immersi nella
fatta stampare sulle fiancate dei suoi Neuport e Spad. Gli aeroplani che
bellezza che ti circonda. In volo, galleggiando sull’aria, dentro una cabina
aveva pilotato abbattendo 34 aerei nemici nei 63 combattimenti sostenuti
metallica, legato al seggiolino e con la cloche fra le gambe, magari in un
e guadagnandosi la medaglia d’oro al valor militare. C’è chi sostiene in-
looping tra le nuvole di un biancore accecante, o sfiorando in picchiata le
vece che – secondo le consuetudini della cavalleria “aerea” di allora - chi
cime degli alberi di una valle che inizia dalla sommità di un monte. Op-
avesse abbattuto il quinto aereo nemico poteva adottare l’immagine dip-
pure a cavallo, durante un galoppo sfrenato, nel pieno sole di un inverno
inta sul quell’aeroplano. E che questo avesse fatto Baracca, prendendola
italiano, giocando a calpestare - in un mare di schizzi - onde pigre che si
da un nemico sconosciuto. Dopo la sua morte per mano di un cecchino
alternano sulla battigia di una spiaggia deserta. Le emozioni che provi
austriaco, la madre - contessa Paolina Baracca - aveva autorizzato nel
hanno molti punti in comune. Entrambi determinano un intenso piacere
1923 Enzo Ferrari a fregiarsene, riconoscendo il suo ardimento come pi-
fisico fatto di amore per la natura, la percezione di farne parte e di im-
lota e collaudatore dell’Alfa Romeo; gli avrebbe portato fortuna. Quando,
mergerti in essa per strapparle qualcosa. Per gustarne l’essenza. Siamo
successivamente, divenne l’artefice di auto da corsa vincenti su ogni cirr
spesso portati ad identificare le emozioni, con le raffigurazioni che ne
cuito, da lui progettate e costruite, quel simbolo divenne il marchio della
rappresentano i motivi o i significati. I segni guerreschi degli aborigeni,
Ferrari ed il sogno degli appassionati di auto e motori di tutto il mondo.
gli stendardi degli eserciti, le bandiere delle Nazioni. Ora primeggiano i
Oggi provare una Ferrari su un circuito automobilistico è alla portata di
loghi delle aziende produttrici più importanti, che invadono i continenti.
tutti. Ed ora quel cavallino rampante nero in campo giallo (il colore della
Uno fra tutti: lo “sbaffo” della Nike, che sicuramente è più conosciuto nel
città di Modena), spicca sulla fiancata di una Ferrari F 458 rossa fiam-
mante, che mi aspetta sul circuito automobilistico di Viterbo. Nei 1300
tutto è molto confortevole Mi sento a mio agio. Il motore è già in moto
metri dell’impianto automobilistico - da percorrere in senso orario - il
ed avverto appena il brontolio dei centinaia di cavalli in attesa, mentre
tracciato presenta 16 curve e due soli rettilinei lunghi 170 metri ciascuno.
sistemo il seggiolino per adattarlo alle mie misure e allaccio le cinture.
Troppo brevi per lanciarla al massimo della velocità di 325 Km l’ora che
Dopo essere uscito dalla curva do letteralmente una affondata al pedale
può sviluppare. Le sette marce sono attivate da due levette sul retro di
dell’acceleratore portandolo a fine corsa, e i 570 cavalli del V8 si scat-
un piccolo volante di forma particolare – poco demoltiplicato - e si in-
enano in una frazione di secondo portando al suo acme l’aggressivo,
nestano senza il pedale della frizione. La destra è per le marce a salire, la
potente, favoloso, coinvolgente urlo, tipico dei motori Ferrari. Musica per
sinistra per quelle a scendere. La posizione di folle si ottiene premendole
le orecchie! L’accelerazione è fantastica! Devo aver superato i 10.000 giri!
entrambe contemporaneamente. C’è solo il pedale del freno e quello
E’ durato un attimo. Troppo breve purtroppo. Ero già alla fine del breve
dell’acceleratore. Per mettere la prima devi anticiparne l’inserimento pre-
rettilineo ed ho dovuto azionare con decisione i suoi potenti freni Brembo
mendo quello del freno. Il sedile, per quanto molto coricato, è comodo e
con dischi in carbo-ceramica, prima di imboccare la curva successiva. E’
la visibilità perfetta. L’abitacolo raffinato e le finiture superbe. Gli strumenti
stata un’esperienza piacevolissima ed emozionante “montare” non uno,
- eleganti come Rolex - sono analogici, colorati e luccicano invitanti. Il
ma ben 570 cavalli, al massimo della potenza!!
foto Marco Biffani
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Da “Davide Causio” a “Delizie di pane” in tre generazioni!
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Psiche e società L’individuo tra comunità e solitudine
La violenza giovanile “ In principio era il caos... ...poi venne la mente e mise tutto in ordine” (Anassagora)
di Marco Cannavicci Psichiatra forense e criminologo in Roma cannavicci@iol.it www.marcocannavicci.it
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Mai prima d’ora gli adolescenti avevano goduto di libertà, mezzi econo-
d. l’intolleranza alle frustrazioni
mici, tecnologia, opportunità di divertimenti come oggi. Eppure mai prima
e. il mancato controllo degli impulsi.
d’ora si era assistito ad una ribellione degli adolescenti così forte e violen-
a. le loro regole – Gli adolescenti hanno le loro regole e queste non le
ta. Mai prima d’ora è stata riversata sull’infanzia una così forte ricaduta
hanno apprese per condizionamento educativo familiare, ma per “con-
culturale delle conoscenze di pedagogia e delle scienze dell’educazione.
taminazione” ed imitazione passiva dei comportamenti del gruppo di
Eppure gli adolescenti frutto di questi modelli educativi, oltre ogni aspet-
appartenenza. Queste regole, estranee al contesto sociale e lontane dal
tativa, sono aggressivi, violenti ed uccidono gli altri, i coetanei, i diversi, i
modello familiare, si prestano ad una facile e naturale conflittualità con il
genitori e se stessi con incredibile facilità ed odio. Ciò che sta accadendo
mondo degli adulti, a partire dai genitori e verso tutte le figure educative
agli adolescenti oggi è qualcosa di diverso da ogni possibile previsione
(della scuola, del lavoro, dello sport, della società). Ne consegue che ogni
e da ogni analisi finora effettuata. Probabilmente nei prossimi anni sarà
contatto fra il mondo degli adulti e quello adolescenziale fa emergere
necessario riscrivere la psicologia e la sociologia adolescenziale. In Italia
questo attrito di regole con vissuti di frustrazione, di conflitto ed insoffe-
attualmente vivono circa 3 milioni e mezzo adolescenti di età compresa
renza da entrambe le parti. Si arriva al punto, all’interno di una “normale”
tra i 14 ed i 20 anni. E’ ipotizzabile che molti di loro stiano vivendo una
famiglia, che ogni comunicazione produce in tutti conflitto e frustrazione.
situazione di crisi personale, soprattutto per i passaggi difficili e traumatici
Non sentendosi compreso dai genitori l’adolescente sceglie i suoi pari, il
che avvengono tra i 14 ed i 18 anni, e che la stiano vivendo in silenzio,
gruppo che parla, vive e la pensa come lui. Alla fine l’adolescente ma-
da soli, cercando con le proprie risorse una soluzione o una via d’uscita.
tura un bisogno di appartenenza ed aderenza culturale quasi morboso
Molti di loro la troveranno attraverso atti violenti e criminali, con l’uso di
al gruppo e alle sue amicizie. Si matura un bisogno continuo di stare in
sostanze stupefacenti, oppure rendendosi semplicemente disponibili per
compagnia dei propri coetanei, di riunirsi per fare tutti insieme le stesse
commettere crimini. Chi è in crisi, adulto o giovane che sia, non può farce-
cose. Questi gruppi legano i membri con una forte coesione arrivando a
la con le proprie forze e quando ne diviene consapevole sceglie soluzioni
posizione acritiche anche nei confronti delle degenerazioni dei comporr
estreme come il suicidio oppure manifestando sintomi psichiatrici. Ogni
tamenti di gruppo, come i comportamenti antisociali, violenti e criminali.
problema in adolescenza ha una sua prospettiva evolutiva di tipo negati-
Questi gruppi possono anche degenerare in atti di teppismo gratuito, in
vo: le crisi cronicizzano, si ripetono, creano stress e paura permanente. In
furti, in rapine, in aggressioni, in spaccio di droga (come nelle baby gang
adolescenza si possono avere situazioni critiche improvvise di malessere
che sono formate da “ragazzi bene”), senza che possa emergere una cri-
psicologico che possono portare un ragazzo ritenuto fino a quel momen-
tica o un rifiuto di tali comportamenti. La scelta avviene automaticamente
to “normale” a commettere atti antisociali, criminosi, solo per cercare uno
per il gruppo e per dimostrarne l’appartenenza gli adolescenti sentono il
sfogo od una possibile risposta allo stato di crisi.
bisogno di avere un look uniforme e di seguire imperativamente le indi-
Per studiare il mondo giovanile sono necessari dei punti di riferimento,
cazioni della moda del gruppo. Tutto ciò ha generato una classe giovanile
per questo studio ne sono stati individuati cinque:
dove il modo di parlare, di vestire, di muoversi, di mangiare e di divertirsi
a. le loro regole
è uniforme. E’ una specie di “clonazione culturale” di soggetti biologica-
b. il bisogno di forti emozioni
mente differenti, clonazione che gli adulti non capiscono in quanto con-
c. le scelte edonistiche
duce alla scelta ossessiva di una marca e non di un prodotto.
b ill b b. bisogno di d forti f emozioni – In un mondo d uniforme f come quello ll adod
pericolose l gare d di auto e d di moto (mettendo d a repentaglio l la l vita anche h
lescenziale ognuno vuole cercare e vivere stati d’animo e sensazioni parr
degli altri), il bisogno di sfogare le frustrazioni e la violenza assorbita dai
ticolarmente forti ed originali. Questa ricerca li rende disponibili ad accet-
media e dalla musica, il bisogno di provocare una rissa per fare a pugni
tare la proposta di qualsiasi esperienza, assumere qualsiasi sostanza e
e picchiare gli altri (come in discoteca). Il bisogno di sfogare la violenza e
prestarsi a qualsiasi complicità. Questo comportamento tuttavia non è
l’aggressività assorbita in modo passivo dai video, ed in qualche modo
tipico solo di questa classe giovanile, ogni generazione ha sentito il biso-
legata alle forti emozioni, aumenta anche la violenza del bullismo in am-
gno di “bruciarsi” in qualche modo attraverso la ricerca di stimoli e sensa-
bito scolastico, con sevizie verso i compagni più deboli, con pestaggi, con
zioni forti. Sentono l’esigenza di stordirsi ballando in discoteca per molte
stupri, con taglieggiamenti sul modello del racket. E questi comportamen-
ore, disponibili all’uso delle sostanze stupefacenti, di mescolarle, alterr
ti violenti sono compiuti non da ragazzi difficili o dei quartieri socialmente
narle, sperimentale. Gli adolescenti di oggi offrono un quadro diverso del
emarginati, ma dai ragazzi di buona famiglia (stravolgendo le teorie clas-
consumatore rispetto al passato, quello del “politossicofilo”. Il politossico-
siche sulla criminogenesi e sulla devianza giovanile).
filo, non è dipendente da sostanze, non ha crisi di astinenza, mantiene il lavoro e gli amici, quindi
c. le scelte edonistiche –
non fa un uso continuativo
Con le regole personali
di droghe, le assume in
e la ricerca continua ed
modo ricreativo il fine set-
incessante delle forti
timana e per le ritualità di
emozioni il comporta-
gruppo. Però è disponibile
mento è orientato verr
ad assumere di tutto, me-
so le scelte del piacere
scolando le varie sostanze
personale: la ricerca del
in modo originale e peri-
piacere personale pren-
coloso, senza dunque le
de il posto di qualsiasi
preferenze ed esclusività
altro obbligo o impegno
che hanno caratterizzato il
morale. Con la ricerca
consumo delle generazioni
del piacere vengono
passate. Nella ricerca in-
messi da parte i sensi
cessante delle forti emozio-
del dovere, le regole
ni c’è spazio anche per la
sociali, il procrastinare
facilità ai rapporti sessuali
il successo del risultato
che, nonostante le campa-
finale con i sacrifici at-
gne informative sui rischi
tuali. E fra le scelte edo-
infettivi della sessualità non
nistiche troviamo tutto
protetta, sono generalmen-
ciò che può dare una
te promiscui, con continuo
sensazione di piacere.
scambio di partner. La fa-
Questa ricerca conduce
cilità ai rapporti sessuali si
ad un uso continuativo
deve anche per un ulteriore nuovo aspetto di differenziazione rispetto alle
ed eccessivo di sostanze che danno piacere, come la birra e gli alcolici,
generazioni precedenti: l’iniziativa e l’intraprendenza delle ragazze, non
ma anche gli spinelli, gli acidi e gli stimolanti. Di fronte a tutti i prodotti che
più relegate ad un ruolo di attesa e di passività nei confronti dell’intimità
l’industria produce per il piacere dei consumatori, i giovani sono i soggetti
sessuale. Le ragazze esprimono le loro scelte ed i loro desideri in modo
passivi della comunicazione commerciale finalizzata al consumo. I gio-
diretto, senza paure e senza pudori: passare dal primo incontro all’inti-
vani sono il target preferenziale di tutti gli operatori del marketing e della
mità sessuale in tempi brevissimi e senza impegni affettivi. Il bisogno di
comunicazione pubblicitaria. I giovani devono consumare sempre di più,
forti emozioni tuttavia non è solo questo. E’ anche il bisogno di sfidarsi con
devono avere desideri per tutto ciò che è futile ed effimero. Devono quindi
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spendere, spendere tanto, e per farlo hanno bisogno di soldi. Soldi che
Dell’affetto, come il cibo, i giovani ne hanno bisogno tutti i giorni. Non
loro non guadagnano, che non vengono dati con la paghetta a sufficien-
è pensabile tenere un giovane a digiuno per 6 giorni e rimpinzarlo la
za rispetto alle esigenze e che in qualche modo devono essere trovati.
domenica, come molti genitori pensano di fare, facendosi vedere solo
Per i giovani, secondo i risultati di varie inchieste, i soldi fanno la felicità.
nei giorni festivi. Il non ricevere l’affetto così come atteso dall’adolescen-
E la felicità è tecnologia (cellulari, sms, internet, Ipod, Ipad, …), moda,
te porta alla frustrazione e la conseguente intolleranza alla frustrazione
moto e motorini, auto, discoteca, griffe che vanno per la maggiore (il look
provoca ribellione. Ribellione agli altri, ribellione alle regole, ribellione alla
obbligato condiviso, cioè la clonazione culturale) e per mantenere l’uso di
società: ribellione a tutti. Quando sono i genitori a provocare la frustra-
tutti questi oggetti che danno piacere, hanno bisogno di molti soldi. E’ per
zione di negare ai figli il consenso sulle loro scelte, come ad esempio
questi soldi che si prostituiscono e spacciano droga, anche se vivono in
un fidanzato non condiviso, un viaggio negato, un motorino contestato,
famiglie benestanti. Prostituzione e spaccio di droga, come attualmente è
i soldi non dati a sufficienza, la ribellione conduce non all’adattamento
stato scoperto a Roma con le baby squillo, aprono dei nuovi capitoli della
e alla rassegnazione come nelle generazioni passate, ma alla ricerca
sociologia e della devianza giovanile poiché avvengono in assenza di
di un modo per sbarazzarsi dell’ostacolo (il genitore), anche pensando
emarginazione e disagio sociale. In questo caso la prostituzione avviene
di ucciderlo. Ribellione, edonismo, regole personali, bisogno di emozioni
nel senso più puro ed originale del termine: sesso in cambio di soldi. La
forti ecco che possono anche spiegare il bisogno di usare auto e moto
paghetta non basta per gli alcolici, la discoteca, il motorino, la droga, la
molto potenti (anche truccate) per correre e sfidarsi. Gli incidenti stradali,
scheda del cellulare ed ecco che qualsiasi modalità illecita (o deviante)
per molte ragioni, sono la prima causa di morte degli adolescenti in Eu-
diviene utile, in modo acritico, per conseguire il denaro.
ropa. La seconda causa di morte sono le droghe psicostimolanti (come le anfetamine) usate nelle discoteche. Ribellione è sfidarsi in modi cruenti e
d. l’intolleranza alle frustrazioni – Per la naturale immaturità i giovani
violenti, come le risse nelle discoteche, in birreria e allo stadio.
hanno bisogno di protezione, rassicurazione, attenzione, comprensione,
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in una parola, di affetto. E non solo dai familiari, ma anche dagli amici.
e. il mancato controllo degli impulsi - I crimini che i giovani commettono
spesso non hanno una base di consapevolezza, manca cioè la volontà
odio, ma esistono delle difese culturali in noi per cui riusciamo a control-
(il dolo) di commettere il reato, manca la premeditazione, manca il van-
lare tali impulsi. E’ stato il sistema educativo, familiare e scolastico (anche
taggio personale. Spesso i crimini commessi dagli adolescenti sono degli
religioso), a farci costruire quelle difese e quell’autocontrollo. Se il giovane
atti naturali, espressione dell’emozione e della sensazione del momen-
esprime gli impulsi in modo diretto è perché nessuno ha costruito o for-
to, come la rabbia, l’odio, la frustrazione e l’aggressività. Sono semplici
mato in lui delle difese psicologiche. Le difese vengono costruite model-
espressioni comportamentali che dipendono in modo diretto dal loro sta-
lando il proprio comportamento sulla base di persone che rappresenta-
to d’animo perché gli adolescenti non sanno gestire, né controllare, né
no i punti di riferimento. E’ osservando loro che impariamo a rispondere,
comunicare l’emozione e l’impulso del momento. Anche gli adulti hanno
parlare, reagire e comportarci nelle varie situazioni sociali, conflitti e litigi
quelle emozioni negative, tutti noi proviamo quotidianamente rabbia ed
compresi.
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Diritto e società Ubi Ius Ibi Societas
di Luigi De Valeri, avvocato del Foro di Roma.
Infortuni sul lavoro, la condotta incauta o abnorme del lavoratore.
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Il datore di lavoro può essere chiamato a rispondere del reato di lesioni col-
del D.P.R. 547 del 1955, in materia di macchine per filare, statuisce che “il
pose quando si verifica un grave infortunio di un proprio dipendente, oppure
montaggio sui tamburi delle macchine indicate nell’articolo precedente delle
di omicidio colposo quando si verifichi la morte del medesimo, ma come
funicelle di comando dei fusi deve essere fatto a macchina ferma. E’ tuttavia
può influire una condotta comunque incauta del lavoratore ? Esamino breve-
consentito il montaggio a macchina in moto, ferma restando l’osservanza
mente due casi paradigmatici relativi a procedimenti penali le cui decisioni
delle disposizioni di cui al predetto articolo (n.d.r. art. 140) a condizione che
sono state pubblicate nel 2012 e pochi mesi fa. La prima sentenza della Cas-
all’operazione sia adibito personale esperto fornito di appositi attrezzi, quali
sazione penale, n. 9173 pubblicata l’8 marzo 2012, concerne l’infortunio di la-
anello e asticciola con gancio.” Più di recente la quarta sezione della Cas-
voro occorso ad una operaia che aveva provveduto alla rimozione di rolle sui
sazione penale, sentenza n. 18196 del 19 aprile 2013 è intervenuta in un caso
tamburi di una filatoio ad anelli mentre era in moto riportando l’asportazione
di omicidio colposo in un cantiere edile in cui il giudice di primo grado aveva
di due falangi della mano. A seguito dell’istruttoria era emerso che la mac-
ritenuto configurarsi un comportamento abnorme del lavoratore per cui la
china non era dotata di mezzi di protezione e gli organi in movimento erano
violazione delle regole cautelari da parte del datore di lavoro di questi non
esposti ed accessibili senza alcun accorgimento tecnico idoneo a prevenire
poteva reputarsi causa sufficiente del fatto. In questo caso un lavoratore era
il pericolo di incidenti per i lavoratori. L’infortunio, si legge nella decisione dei
annegato in un pozzo di una vasca a fanghi attivi presso il cantiere edile, al
giudici di piazza Cavour, non può attribuirsi ad un comportamento negli-
dirigente e legale rappresentante della ditta subappaltatrice era stato as-
gente della lavoratrice perché non solo l’operazione era consentita con la
critto di non avergli affiancato un secondo lavoratore e di aver redatto un
macchina in movimento ma, e questo è il punto decisivo della sentenza in
carente piano di sicurezza nonchè di aver omesso misure di sicurezza, era-
commento “in materia di infortuni sul lavoro, la condotta incauta del lavora-
no stati imputati anche il direttore di cantiere ed il capocantiere. Il Tribunale di
tore infortunato non assurge a causa sopravvenuta da sola sufficiente a pro-
Milano aveva assolto i coimputati perchè il fatto non sussiste, ritenendo che
durre l’evento quando sia comunque riconducibile all’area di rischio propria
il lavoratore avesse tenuto, come detto, un comportamento abnorme. Ma
della lavorazione svolta: il datore di lavoro è esonerato da responsabilità
cosa è un comportamento abnorme ? Il comportamento del lavoratore che,
solo quando il comportamento del lavoratore e le sue conseguenze pre-
per la sua imprevedibilità, si pone al di fuori di ogni possibilità di controllo
sentino i caratteri dell’eccezionalità, abnormità e dell’esorbitanza rispetto al
da parte dei preposti all’applicazione delle misure di prevenzione contro gli
procedimento lavorativo e alle direttive di organizzazione ricevute.” Nel caso
infortuni sul lavoro. Tale comportamento interrompe il rapporto di causalità
in questione l’operaia svolgeva la sua ordinaria attività presso la macchina
tra la condotta dei responsabili della normativa antinfortunistica e l’evento
che era priva di adeguati dispositivi di protezione, l’imprudenza di costei,
lesivo. Il dibattimento infatti aveva accertato che il lavoratore, dopo aver terr
presa nella da un eccesso di sicurezza ma in adempimento di prassi azien-
minato il proprio incarico, si era recato in una zona che non era oggetto di
dali, che aveva avvicinato la mano alla filatrice secondo i giudici non costi-
lavorazione per ragioni che non era stato possibile ricostruire. Il Tribunale
tuisce comportamento abnorme idoneo ad interrompere il nesso causale
correttamente aveva ritenuto che non fosse possibile stabilire alcun colle-
tra la condotta omissiva ascrivibile al datore di lavoro e l’evento. Le cautele
gamento tra la lavorazione effettuata e la presenza del lavoratore nel pozzo
omesse erano preordinate ad evitare il rischio specifico che poi si è concre-
ove costui era annegato.
tamente materializzato nell’infortunio sul lavoro. Va ricordato che l’art. 141
Luigi De Valeri
studiolegaledevaleri@gmail.com
Chirurgia estetica La bellezza non ha età /D FKLUXUJLD HVWHWLFD QHJOL XOWLPL DQQL KD DI¿QDWR WHFQLFKH FKLUXUJLFKH RUPDL FRQVROLGDWH 1HOOH ULYLVWH GHO VHWWRUH VL GLVFXWH VSHVVR VXOOH PHWRGLFKH FKLUXUJLFKH DQDOL]]DQGROH GDO SXQWR GL YLVWD GHO FKLUXUJR 1RQ ELVRJQD QDWXUDOPHQWH WUDVFXUDUH OH ULFKLHVWH H OH DVSHWWDWLYH GHO SD]LHQWH FKH HVDPLQHUHPR GL YROWD LQ YROWD VRIIHUPDQGRFL DQFKH VXL FRVWL YRFH PROWR LPSRUWDQWH VRSUDWWXWWR LQ WHPSL GL FULVL 1DVFH FRVu OœHVLJHQ]D GœDIIURQWDUH LO ³GLIHWWR´ HVWHWLFR FRQ XQ DSSURFFLR FKLUXUJLFR FRPSOHWDPHQWH QXRYR $IIURQWHUHPR GL YROWD LQ YROWD GLYLGHQGROL SHU VHWWRUH L SULQFLSDOL LQWHUYHQWL HVWHWLFL FKH YHQJRQR RJJL PDJJLRUPHQWH ULFKLHVWL
Danni estetici causati da fillers permanenti. Desidero parlare di un argomento, di notevole interesse soprattutto
che è attualmente revocato dall’ utilizzo. I pazienti, in passato, solita-
ultimamente, riguardo ai danni causati da fillers permanenti e semi-
mente preferivano i filler permanenti e sempre piĂš spesso presentano
permanenti. I fillers, sono sostanze che presentano una viscositĂ parr
a distanza di anni, gravi esiti e complicanze. Purtroppo non possiamo
agonabile ad un gel piĂš o meno denso, che vengono usati sia per au-
colpevolizzare l’operatore, in quanto, quando tali prodotti uscirono sul
menti volumetrici quali: aumento della proiezione del mento, zigomi,
mercato venivano descritti, dagli informatori, come la soluzione ottimale,
angolo mandibolare, correzione della punta e dorso del naso, labbra,
stabile nel tempo, non reattiva, per tutte le correzioni volumetriche del
ecc., sia per spianare rughe piĂš o meno evidenti e profonde quali: sol-
volto e del corpo. Sono quindi oggi secondo la mia personale esperienza,
chi naso-genieni, solchi labio-mentonieri, piccole rughe del volto, rughe
da prendere in considerazione per aumenti volumetrici e delle rughe
perioculari. Le sostanze piÚ utilizzate sono l’acido ialuronico, il collagene,
SOLO prodotti riassorbibili ,quindi il collagene e l’acido ialuronico. Questi
l’acido polilattico, il polimetilmetacrilato, il polialchilammide, il slicone. I
vengono forniti in varie concentrazioni dalle varie aziende produttici. I
filler si distinguono quindi in riassorbibili: l’acido jaluronico, e il collagene
fillers permanenti quindi danno reattivitĂ tessutale che si manifesta dopo
zigomi pre
step rimozione zigomi
labbra pre
step rimozione labbra
zigomi post
labbra post
e permanenti : il polimetilmetacrilato, il polialchilammide, il silicone. I
circa 2-3 anni. La manifestazione clinica piÚ evidente è una tumefazione
primi presentano un riassorbimento completo dopo circa 8-12 mesi, ma
dolente nella zona dove è stato infiltrato il filler, ciò causa notevole disa-
l’effetto estetico dura realmente circa 6-8 mesi. I secondi essendo ap-
gio al paziente oltre che ad inificiare la correzione estetica desiderata.
punto permanenti rimangono per sempre. Una categoria a parte sono i
La rimozione è possibile ma va eseguita da mani esperte; solitamente
fillers semipermanenti. Questi sono solitamente composti da una parte
bisogna trattare la zona 2-3 volte per ottenere un risultato ottimale. Di
riassorbibile come ad esempio l’acido jaluronico, e una parte non rias-
seguito sono riportati alcuni casi che sono giunti alla mia attenzione per la
sorbibile quale il metacrilato,anche quest’ultimi a lungo termine posso-
rimozione di fillers permanenti.
no determinare conseguenze spiacevoli. Una nota a parte è il silicone
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Del Dott. Pierluigi Borneti Medico Chirurgo Socio ACPIC Socio SIDEC Socio AICPE Membro Aderente della societĂ Italiana di Chirurgia plastica ed estetica Professore a contratto presso lo IAF sito web: www.borneti.it e-mail: segreteria@borneti.it
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Dieta mediterranea di Marco Biffani L’educazione alimentare è divenuta ormai un imperativo. Conoscere se ciò che mangiamo ci fa bene o male e ci ingrassa, una necessità. La gestione pratica dei nostri pasti non dovrebbe essere più solamente un mero e piacevole passatempo conviviale, ma anche un esercizio di corretta nutrizione. I nostri rapporti col cibo richiedono maggiore attenzione e la comprensione delle etichette degli alimenti è ormai una esigenza della quale non si può più fare a meno. Questo da quando l’Organizzazione mondiale della Sanità ci ha informato che i sovrappeso e gli obesi su-
L’uomo passa la prima metà della sua vita a rovinarsi la salute e la seconda metà alla ricerca di guarire Leonardo da Vinci
perano il 40% delle popolazioni nei paesi industrializzati, che l’obesità è una “malattia sociale” molto diffusa anche in Italia, e che – soprattutto - il 75% delle malattie è dovuto alla nostra alimentazione. I rapporti col cibo, ciò che mangiamo e beviamo, debbono tornare quelli salutari dei nostri “nonni”. Dobbiamo rivalutare la Dieta Mediterranea di oggi, che molti Paesi del mondo ci invidiano e stanno adottando. Cibi semplici, naturali, che privilegiavano soprattutto cereali, olio d’oliva, legumi, verdura e soprattutto frutta che – essendo ricche di antiossidanti – li tenevano lontani da quelle malattie che si affacciano oggi, anche per la diffusa industrializzazione degli alimenti, lo stress dilagante e l’inquinamento ambientale, che riducono i micronutrienti naturali dei cibi, provocando carenze dannose per l’alimentazione. Ma anche perché la indispensabile attività dei campi li costringeva a faticarli. A consumare quelle calorie che, oggi, la diffusa sedentarietà, fa più accumulare che spendere. Con quest’opera propedeutica, un nutrizionista naturopata e un naturalista spiegano, in modo comprensibile, che il mangiar sano non significa rinunciare ai piaceri della tavola se si adotta la Dieta Mediterranea ed un comporr tamento che contempla l’assunzione di molta acqua ed una moderata attività fisica giornaliera. Quasi dei tutori della nutrizione per sapere cosa, come e quando mangiare, per evitare il sovrappeso, rimanere efficienti e godere di benessere fino in tarda età, ma senza cadere nella sindrome della ortoressia (l’ossessione del cibo). Ciascun alimento è trattato dal punto di vista scientifico, storico, culinario e soprattutto dietetico, sottolineando ciò che lo rende benefico o da sconsigliare, indicandone le
Codice Atlantico, da uno degli autori - risulta ancora at-
malattie, le allergie che può generare ed i benefici che può apportare
tuale dopo ben 500 anni – e contrappunta l’opera con
all’organismo. Questo rende il testo di pratica consultazione per coloro
i suoi suggerimenti. Nell’epoca presente, inflazionata
che soffrono di patologie anche gravi e controindicazioni per taluni cibi,
dall’argomento “mangiare” su TV, radio, riviste e giornali
o che vogliono raggiungere o mantenere un peso forma in modo del
e dai problemi dell’obesità dilagante, sembra quasi un
tutto naturale, senza ricorrere a diete inaffidabili, deprimenti rinunce e
monito che ci proviene dal passato, da un Genio che ha
costosi integratori. La dieta in versi di Leonardo da Vinci - riscoperta sul
sempre precorso i tempi.
Arte e Spettacolo
Cinzia
Forte
ovvero Violetta, Fedra, Lucia, Cleopatra, Desdemona, Anna...
di A.M.
Napoletana di nascita, romana di adozione a soli 5 anni inizia gli studi musicali sotto la guida del padre Alfonso. Al conservatorio si diploma in pianoforte e canto lirico. A Trieste applauditissima Anna Bolena, a Cagliari ha conquistato la critica con Desdemona nell’Otello di G. Verdi. Appassionata ed eclettica interprete del panorama lirico attuale, abbiamo avuto il piacere di incontrarla a Roma dove risiede la famiglia.
Hai iniziato giovanissima, cosa ha fatto nascere per far nascere
Il desiderio di cantare è arrivato a 19 anni quando ho ascoltato
nella piccola Cinzia l’amore per la musica ...
alcune opere che non avevo mai sentito per intero. Della Traviata
Sicuramente una grossa influenza sulle mie scelte l’hanno avuta i
conoscevo molti brani ma quando ho avuto l’opportunità di ascol-
miei genitori, avviandomi giovanissima allo studio del pianoforte. In
tarla tutta, seguendo lo spartito e il libretto, sono rimasta folgorata
particolare mio padre, grande appassionato di musica e di lirica,
dalla bellezza di un simile capolavoro. Lo stesso effetto mi fece La
mi ha guidato all’ascolto dell’opera a 3 anni, facendomi ascoltare il
Sonnambula di Bellini al Teatro della mia città e da allora ho deciso
Rigoletto di Verdi. Ho comunque assimilato senza rendermene conto
di prendere lezioni di canto. Per fortuna una certa facilità e predi-
molta musica che lui ascoltava e cantava con la sua voce di tenore.
sposizione al canto mi hanno consentito di debuttare dopo solo tre anni di studio. Naturalmente da quel debutto non ho mai smesso di
Raccontaci il tuo percorso professionale nello studio del canto lirico.
studiare.
Soprano lirico di agilità, hai un repertorio piuttosto vasto, che dimo-
È necessario molto studio per arrivare ad interpretare un ruolo da
stra la tua ecletticità vocale...
protagonista in un’opera....
Sono sempre stata attratta da ogni genere musicale, da quella an-
Lo studio di un nuovo ruolo richiede innanzitutto una approfondita
tica alla moderna, dalla liederistica al jazz e da tutta quella musica
conoscenza del libretto e quindi del personaggio. Tutto questo prima
che avesse forza comunicativa ed emozioni da trasmettere. Proba-
ancora di affrontare la parte musicale. Se si tratta di un personaggio
bilmente la vastità del repertorio è dipesa da questa curiosità e da-
storico, cerco di raccogliere più informazioni possibili intorno ad esso
gli studi di pianoforte che mi hanno consentito una certa autono-
e solo successivamente mi dedico alla lettura dello spartito. A questo
mia nell’apprendimento di nuovi brani e nella scelta del repertorio
punto comincio con studio vocale tecnico e interpretativo.
adatto alla mia voce. Dall’inizio della carriera ho debuttato circa 80 ruoli operistici e molti altri brani del repertorio sacro e concertistico.
Quanto bisogna sacrificare della propria vita privata per conseguire i risultati voluti?
Quali sono i ruoli che hai interpretato con maggior convinzione?
Il problema di questa professione è la mancanza di stanzialità. In me-
Quelli che mettono in luce le caratteristiche della voce e della perso-
dia si rimane un mese nello stesso posto e poi si cambia città, compa-
nalità scenica. I ruoli che ho amato sono molti e metterei ai primi posti
gnia e opera. Questo ovviamentecomporta sacrifici in termini di amici-
quelli che mi hanno dato maggiori soddisfazioni. Tra questi Lucia di
zie, relazioni sentimentali e famiglia. Però con un po’ di impegno e di
Lammermoor, La Traviata, La Sonnambula, Anna Bolena, Susanna delle
organizzazione si può riuscire a conciliare il tutto. Non ho avuto figli ma
Nozze di Figaro ma sicuramente ne tralascio molti altri.
in questo caso il lavoro non c’entra.
Quale tra i molti personaggi che hai di repertorio ti ha dato maggior
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
filo da torcere?
Negli ultimi anni ho allargato il repertorio affrontando ruoli più lirici. Otre
All’inizio dello studio forse proprio la Traviata per la complessità del
a quelli che ho già cantato, come la Contessa delle Nozze di Figaro di
ruolo che ho maturato negli anni. Ora è diventata una delle opere che
Mozart e Desdemona dell’Otello di Verdi , vorrei aggiungere altri ruoli
amo di più, avendola approfondita ed eseguita in numerose occasioni.
del repertorio pucciniano e verdiano, come Madame Butterfly, Simon Boccanegra , Don Carlo. Ma anche le regine donizettiane, oltre ad Anna
Apprezzata all’estero e in Italia, trovi che per un’artista professioni-
Bolena che ho già cantato. sono una sfida per me molto interessante.
sta sia più facile lavorare fuori piuttosto che nel nostro paese. Stiamo attraversando un momento molto difficile per l’arte e la cultura in generale. L’opera lirica è sicuramente uno dei patrimoni culturali
I tuoi impegni futuri.
identitari dell’Italia che viene esportato e apprezzato in tutto il mondo.
Dopo aver terminato la produzione di Rigoletto al Carlo Felice di Genova
Purtroppo i recenti tagli alla cultura hanno reso sempre più difficili le
diretta da Fabio Luisi, sarò a Modena, Ravenna e Rovigo per alcune re-
programmazioni degli spettacoli e i teatri stanno rischiando la chiu-
cite de“ il Furioso” di Donizetti che ho già debuttato a Bergamo in ottobre
sura. Per fortuna all’estero si mantiene vivo questo nostro patrimonio
di quest’anno. A gennaio invece sarò a Liegi per “ Il Fidelio” di Beethoven
prezioso e si programmano le attività con largo anticipo, in modo tale
con la regia di Mario Martone e, successivamente, di nuovo a Liegi con
da permettere agli artisti di pianificare gli impegni. E’ un grande di-
“la Gazzetta” di Rossini, che qualche anno fa ho debuttato al Festival
spiacere vedere che proprio l’ Italia faccia poco o nulla per difendere la
Rossiniano di Pesaro. La regia era di Dario Fo mentre questa volta sarà
propria identità culturale.
una nuova produzione di Stefano Mazzonis di Pralafera.
Spettacolo
John Landis Il regista e il ricordo di Michael Jackson
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di Maria Antonietta Tuzzi
John Landis classe 1950, un regista entrato nella storia del cinema e della musica dirigendo il film “The Blues Brothers” che vede la partecipazione delle leggende della musica black come Aretha Franklin, James Brown, Ray Charles. Prima ancora dirige il film, sempre con John Belushi “Animal House”. Dirige il Video di Michael Jackson “Thriller” e “Black or White”. E’ il primo regista che ha unito la musica con la M maiuscola al cinema, un pioniere della tecnologia applicata al cinema. Dopo un lungo silenzio cinematografico, lo incontro a Roma, sorridente e con le idee molto chiare!
del genere, ma la gente ha paura, soprattutto le religioni. Avete il Vaticano qui che dice alle persone di non usare i preservativi e questo è psicotico!…. Assurdo!….. La gente dice che ci sono
Lei ha dichiarato che i motivi che l’hanno tenuta lon-
pazzi islamici e mussulmani, ma lo sono anche alcuni cristiani o
tano dai Set cinematografici negli ultimi anni sono
alcune persone appartenenti alla religione ebraica….
state le offerte poco interessanti da parte degli Studios Americani. Perchè?
Ma lei è favorevole alla clonazione?
Semplicemente i film che mi hanno offerto non vanno
Non so bene cosa intendi col dire a favore della clonazione o a
bene. Forse c’è troppa paura di osare. Tutto ciò che gira
favore dello sviluppo scientifico, forse che sono a favore dello svi-
intorno agli Studios Americani in questi ultimi anni segue
luppo scientifico, ma so che ho paura dell’ignoranza!
delle direzioni troppo distanti da me (risponde con un sorriso di chi vorrebbe dire, ma non vuole)
Lei insieme a Michael Jackson ha scritto la storia dei video musicali!...non posso non chiederle qualcosa su Michael
La paura non è amica dell’arte!
Jackson….che purtroppo ci ha lasciati prematuramente.
Dipende, alcune cose artistiche vengono proprio dalla
Michael Jackson era una persona straordinaria e un incredibile
paura……
Il periodo che stiamo vivendo è sempre più scientifico e tecnologico…potrebbe essere per lei uno stimolo in più per girare film sulla scienza essendo sempre stato un pioniere di scienza e tecnologia sia nelle riprese dei video musicali che nei film. Sa una cosa?Anche se la tecnologia è cambiata in molti modi, costa ancora molti soldi fare dei film (grande risata!)
Magari un film sulla Clonazione? C’è una grande controversia sulla clonazione, dicono che si possa far crescere un rene in laboratorio e cose
Maria Antonietta Tuzzi
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performer, forse uno dei piu grandi della storia. Era anche brillante, ma anche problematico…… Mi piace ricordare Michael nel periodo in cui abbiamo girato il Video di “Thriller”, era eccentrico e dolce, molto dolce, divertente e aperto, un gran lavoratore, veramente un gran lavoratore…molto professionale. Quando ci ho lavorato mi piaceva, ma era proprio pazzo! (dice sorridendo con dolcezza). La tragedia è cominciata quando ha iniziato a cambiare il suo volto. Se guardi la copertina del disco “The Wall”, lui è molto carino, veramente un bel ragazzo.E’ incredibile! Mi dispiace, è una tragedia per tutti .
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Spettacolo
photo IMDb
intervista: Giorgio
LUPANO L’attore Giorgio Lupano è diventato popolare grazie alla serie Tv : “Paura d’amare”, in onda proprio in questi giorni la seconda stagione della fiction diretta da Vincenzo Terracciano e prodotta da Titania in collaborazione con Rai Fiction che nel 2010 con il suo primo capitolo ha tenuto incollati davanti alla tv 7 milioni di telespettatori. Torna quindi a vestire ancora i panni del protagonista, Stefano Loi per sei puntate. Ma Lupano, classe ’69, alle spalle aveva già una lunga storia dei attore. Esordisce in televisione nel 1999 con Sospetti, per proseguire con Nana e Se tutto va bene prendo l’ultimo treno. Il passaggio al cinema avviene nel 2000 con “Il manoscritto del principe” di Roberto
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Di Francesca Caschi
Andò, ricostruzione degli ultimi anni dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), autore de “Il Gattopardo”. Ancora, interpreta, Sotto falso nome del 2004, insieme a Daniel Auteuil e Greta Scacchi. Del 2005 è E ridendo lo uccise di Florestano Vancini, ambientato a Ferrara durante la signoria degli Ercole I d’Este (1431-1503). In televisione ha recitato per Regina dei fiori (2005), in R.I.S. 4 - Delitti imperfetti su (2007) e nella miniserie tv La stella della porta accanto (2008). Dopo aver diviso la sua carriera tra teatro, cinema e Tv oggi si racconta così: phot ph oto IM MD Db b E’ appena partita la seconda stagione della serie Tv “Paura d’amare”, una serie che ha riscosso un notevole successo di
chuidono millenni di storia».
pubblico… «Tutto il cast è in grande fibrillazione, abbiamo lavorato a lungo a
Dal teatro alla tv: il passo è stato breve?
questa seconda stagione e siamo molto soddisfatti del risultato.
«Ho studiato molti anni recitazione e non so dire se il passo è stato breve
Abbiamo scommesso tutti sulla seconda parte che si svolgerà
o lungo. Certo ho studiato, e studio ancora, molto. Si tratta di interpretare
in sei puntate e speriamo venga accolta come è stata accolta
e raccontare le storie in maniera completamente differente. Nel teatro per
la prima»
esempio, sei davanti al pubblico con tutto il corpo e con la voce. Davanti alla cinepresa i meccanismi sono differenti. Ma il mio lavoro è quello di
Lei è nato a Tornino, Trofarello, e da oltre 20 anni vive e lavora
raccontare un personaggio, una storia e lo faccio sempre al meglio delle
a Roma. Ci sono luoghi della capitale a cui è affezionato?
mie possibilità e capacità»
«Roma è una città molto telegenica e sono legato a moltissimi luoghi che inevitabilmente mi riportano all’affetto per i film e le
A dicembre tornerà in teatro, al Brancaccino, con “la Maratona di
serie che ho girato. Sebbene siano davvero molti, uno dei luoghi
New York”…
più suggestivi e a mio giudizio più belli è il ponte pedonale di
«E’ uno spettacolo questo a cui sono molto affezionato. E’ anche uno dei
Castel Sant’Angelo. Lì, dove ho girato l’ultima scena di Regina di
più conosciuti al mondo, prima di me era stato interpretato da Luca Zin-
Fiori, la cornice è una delle più spettacolari di Roma. Lo sguardo
garetti. Da dicembre insieme a Cristian Giammarini ridaremo voce ai due
infatti cade tra San Pietro e Castel Sant’Angelo, luoghi che rac-
protagonisti per questa pièce di Edoardo Erba».
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A te e cultura Ar a
Regola
dâ&#x20AC;&#x2122;Arte
II atto MODUS OPERANDI
Appunti sulla pratica artigiana
Intervista al sociologo Giuseppe Trusso Sfrazzetto, autore del film-inchiesta dedicato all’artigianato. di A.M. Giuseppe Trusso Sfrazzetto
40enne sociologo romano, ricercatore indipendente e pubblicista, per
one quasi interamente artigiana ma di quella realtà ne rimaneva uno
due anni è stato redattore della Cronaca di Roma - Rione Monti. In pas-
scarso venti per cento.
sato ha svolto studi di analisi sociali per la città, l’ambiente e il turismo, in Islanda si è occupato di Energie alternative. Regola d’Arte è un progetto in
Stiamo parlando di un documentario video..
tre atti di cui l’autore presenta ad E42 il secondo trattando con passione e
Dopo un anno avevo raccolto una quantità di informazioni notevoli e pen-
profondo spirito di osservazione il mondo dell’artigianato .
sai che potevo suddividere i mie appunti in una serie di suggestioni che
Raccontaci come hai concepito l’idea di “Regola d’Arte”.
allora fu il supporto dell’amico Dario Cincilla, abilissimo operatore video,
Nel 2010 Daniele Serapiglia, direttore di Cronaca di Roma, mi chiamò
che si entusiasmò del progetto. Grazie a questa collaborazione riuscii
per indagare la scomparsa delle botteghe artigiane nel Rione Monti. Ne
a produrre il primo atto che intitolai “Viva San Giuseppe - appunti sulla
meglio sarebbero arrivate in un linguaggio audiovisivo. Fondamentale
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seguirono articoli che mi permisero di conoscere a fondo il tessuto so-
cultura artigiana” raccontando la vita degli ultimi Mastri falegnami del
ciale del primo Rione della Capitale intervistando tutti gli artigiani rimasti.
Rione che combattono per continuare una cultura fatta di amore per il
Fino a tre generazioni fa infatti il Rione si caratterizzava per una popolazi-
legno e per la realizzazione di oggetti unici, di qualità, un tempo diffusa
nell’antica Suburra. In questo modo ho voluto documentare l’estinzione di un pezzo di città, che è stato per millenni fondamentale per la stessa creazione di tutta l’Urbe. L’estinzione di una cultura di inestimabile valore. E quale è il ruolo di San Giuseppe? E proprio alla devozione per il santo falegname è dedicata parte del primo atto, al suo ritorno in processione tra le strade di Monti, unamanifestazione religiosa dimenticata per decenni tornata in vita grazie all’affetto dei mastri falegnami.
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prendere le mie interviste e grazie a Roberto Gennaro che le ha montate E sei riuscito a proseguire l’indagine con un secondo atto...
meravigliosamente.
“Modus Operandi - appunti sulla pratica artigiana” è il secondo atto di
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Regola d’Arte. Confrontando diverse attività artigiane, vecchie e nuove, ho
Dove possiamo vedere Regola d’Arte?
evidenziato le problematiche e gli equivoci che secondo la mia analisi ne
Sul mio canale youtube, basta cercare il mio lunghissimo cognome. Tro-
stanno causando la scomparsa. Sono riuscito a produrre quindi un’altra
verete nel web anche indicazioni per aiutarmi a produrre il terzo atto,
mezz’ora di Regola d’Arte sempre grazie a Dario che si occupato di ri-
avvierò una produzione dal basso e una ricerca fondi.
C’è quindi in cantiere un terzo atto? Mi piacerebbe documentare i miei appunti sull’artigianato artistico e completare in tre atti Regola d’Arte, con chiaro riferimento alla Commedia classica, tradizionalmente sviluppata in tre atti appunto. Non certo per i contenuti, tutt’altro che comici, più per la speranza che la storia dell’artigianato italiano, che ricordo essere il primo al mondo, finisca bene. Altrimenti sarebbe più giusto trattarlo come commedia all’ italiana per la sostanziale amarezza di fondo che merr ita un primato perso o una eccellenza perduta.
Guarda la clip del I atto: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_marzo_25/falegnami-monti-documentario-2003825753541.shtml Promo del II atto - MODUS OPERANDI Appunti sulla pratica artigiana : http://www.youtube.com/watch?v=aoG5ITZNOCE
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Moda e design
Uno sguardo
eco
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sullâ&#x20AC;&#x2122;arredamento
La scelta green dei giovani designer: ecco tutte le novità presentate a Moa Casa 2013 di G.M.T.
Oggetti di design realizzati con i materiali più curiosi, dal cartone al jeans. Tecniche e nuovi materiali eco-compatibili, punti fermi per un’attuale e non invasiva qualità del vivere. Moa Casa, sempre attenta alle novità dell’arredamento ecosostenibile, negli ultimi anni ha rivolto particolare attenzione ai giovani designer che hanno intrapreso un percorso di creatività con approccio green. Le creazioni, dal design strategicamente accattivante, sorprendono e sensibilizzano il consumatore sull’importante tema del riciclaggio dei rifiuti come risorsa. Un vecchio modello di sedia classica, riciclata e ristrutturata con seduta in jeans, può diventare un nuovo oggetto di design fornito di tasche (eredità dei vecchi pantaloni) funzionali per conte-
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nere riviste o oggetti. Il duo creativo di Hang Design presenta
Nascono così i Complementi d’Arredo e i solidi e resistenti
oggetti freschi e giovanili, realizzati con il tessuto più amato
Mobili di Cartone, realizzati in ondulato doppio e triplo, con
dalle nuove generazioni, declinato nelle soluzioni di design
una tecnica di traverse a incastro, studiata per rendere il mo-
più originali. Accessori e oggetti di uso comune si “vestono”
bile resistente. Mille colori e anima pop: tutte le creazioni di
di jeans, dalle tovagliette per la tavola al quadro che diventa
Ecocentriche sono perfettamente personalizzabili grazie alla
un originale svuotatasche con la doppia funzione di arrr
natura del cartone - riciclabile, leggero e resistente - che offre
edare e contenere oggetti, come chiavi, cellulare o riviste.
infinite possibilità di grandezze, forme e decorazioni. Cartone
Sempre nuovi sono i rivestimenti scelti per l’arredo in un ottica
e non solo: novità di quest’anno è la CIAM-BELLA, poltrona
di design eco-sostenibile. Dal riciclo di carta e cartone pren-
costruita con camera d’aria e fettucce, presentata in antep-
dono vita le creazioni di Ecocentriche: i resistenti imballaggi
rima a Moa Casa 2013. Tra le soluzioni dei giovani creativi,
incollati, piegati, perforati e tagliati acquistano nuova vita e
vecchi oggetti caduti in disuso trovano nuova vita e nuove
si trasformano in originali oggetti di design eco-compatibili.
forme come lampade di design. Sottratti all’immobilità e al
silenzio perpetuo di vecchie case, fabbriche e stabilimenti in disuso,
pone, un set di oggetti per la vita quotidiana - coffee table, sedute,
una vecchia teiera, una reflex, barattoli di vetro e fascette elettriche
orologi e contenitori - realizzati in legno, sempre vivo e preso da alberi
prendono di nuovo luce grazie a sapienza artigianale e innovazione
già abbattuti di varie essenze. Lavorato a mano senza trattamenti e poi
creativa. Obiettivo: riscattare gli oggetti abbandonati e rallentare così il
utilizzato con plastiche, ardesie, tessuti, altri materiali e lavorazioni, il
processo crudele del consumo incosciente. Come LUMI BARTALI di Ant
risultato è un gioco di trasparenze e colori con le venature e le strutture
Design by Michela Ferrari, lampade da soffitto o da terra composte
organiche del legno, tra perfezione e trama grezza. Oggetti fatti non
da ruota inox da bicicletta comprensiva di gomma e camera d’aria +
solo per essere usati, ma anche toccati e vissuti con i sensi. Nascono
fondina da forno in alluminio, un approccio green di visione progettu-
così oggetti sempre nuovi che raccontano una storia fatta di arte, artig-
ale innovativa, con l’intento di uno sviluppo sostenibile e del consumo
ianato e design, che arricchiscono la casa, rendendola più accogliente
responsabile. Vero protagonista delle ultime tendenze dell’arredo è il
e unica. Come la “Lampada Corteccia”, lampada da sospensione in
forte ritorno all’utilizzo di legni naturali. La designer Erika D’Elia pro-
corteccia di eucalipto e struttura in ferro trattato.
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IMPUR PER IL SOCIALE Oggi giorno, sempre più giovani e non, sono costretti alla sedia a rotelle per cause il più delle volte traumatiche. All’inizio la vita sembra finita ma poi la voglia di andare avanti ed il forte istinto di autoconservazione spingono i diversamente abili a ricominciare ad occuparsi del proprio benessere fisico partendo spesso dalle cose più semplici. Uno degli elementi trainanti in questi casi è proprio lo sport ed in particolare il lavoro con i pesi. IMPUR R è impegnata per sostenere i diversamente abili affinché il nuovo mondo del Wellness World sia partecipativo alle esigenze di tutte le persone ed in particolare nella volontà di abbattere finalmente ogni barriera, architettonica e sociale. IMPUR R crede fortemente nella totale integrazione dei diversamente abili nel mondo del fitness e per questo promuove l’iniziativa del Total Fitness Iniziative (TFI)) tesa proprio ad intraprendere un percorso di coesione sociale partendo dallo sport, dal fitness appunto. IMPUR R ha iniziato questo percorso mettendo a disposizione di tutti i diversamente abili, in particolar modo coloro che sono su sedia a rotelle, una linea di macchine dedicate, adatta a tutte le strutture fitness (centri fitness, Hotel e SPA, Strutture Pubbliche e private, ambienti Militari o paramilitari), e una serie di servizi correlati tesi alla completa valorizzazione ed integrazione di tutte le persone. IMPUR R ha realizzato la linea JUMP P che consente quindi a tutti coloro diversamente abili di poter praticare la palestra in totale sicurezza e autonomia nei movimenti e negli spostamenti da una macchina all’altra, senza dover chiedere necessariamente assistenza agli istruttori, poiché ogni macchina è stata progettata per consentire l’ingresso della sedia a rotelle, progettata da IMPUR, perfettamente mobile e allo stesso tempo perfettamente integrabile, consentendo all’atleta di eseguire l’esercizio in piena autonomia e in tutta sicurezza.
TAKE YOUR LIFE JUMP WITH IMPUR
CHEST CAM MACHINE Muscolo Maggiormente gg intere nteressato: Gran pettorale Muscolo accessorio: Tricipite brachiale
FRONT CAM MACHINE Muscolo Maggiormente innteressato: Deltoide anteriore con pre presa inversa Muscolo accessorio: Tricipite
LA JUMP LINE COMPRENDE 14 DIVERSI MACCHINARI
Consulenza Assistenza Personal Training Style e Fashion
Salute Benessere Eventi Convegni
“Le chicche di Eli” Piccole Chicche di Animalier di Elisabetta Rullo
La Moda è creatività, estro, spontaneità... Ma soprattuto novità! È questo che ci attira e ci conduce attraverso il percorso della nostra amata Moda: la scoperta di cose mai sperimentate, colori e stampe che esprimono particolarità ed estro... Anche se la Moda, fondamentalmente, come tutto ciò che è arte e creatività, è caratterizzata da cicli, “ ritorni di fiamma” e rivisitazioni di temi conosciuti.... Ed è qui che bisogna saper emergere e renderci Uniche... Rimanere alla moda, seguire le tendenze del momento...Con un tocco di “chiccosità “in più! Esattamente ora, parlando di unicità, entra in gioco il nostro caro Animalier... I LOVE ANIMALIER! Simbolo di femminilità ed a volte azzardo nella moda, lo stile Animalier ha caratterizzato un po’ tutte le epoche... Abbinato nel passato ad un’idea di “femme fatale”, sensuale e forse un po’ provocatrice, simbolo di femminilità prorompente... Animalier uguale provocazione! Anni diversi i nostri, in cui non è sufficiente uno stile per provocare...O meglio...Per farsi notare! Serve unicità, particolarità , fantasia ed un pizzico di buon gusto... Ne esce così un Animalier vestito di “pelliccia nuova”, adatto a Tutte Noi, donne di età diverse e stili diversi: stampe Animalier per accessori...Ce ne sono di meravigliosi...
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Uno a caso? La collana molto Tiger woman indossata da Chicca Eli
in Animalier ... Selvaggio e indomabile com’è, nella sua natura, avrà
(ogni riferimento è casuale!), oppure borse leopardate in cui c’e un
modo di farsi notare ed apprezzare con i suoi piccoli e vivaci dettagli
mondo da scoprire... Maglie di felpa in stampe animalier sdrammatiz-
che diventeranno importanti ingredienti per rendere il nostro guardaro-
zate da un jeans ed una treccia... Camicie dai tessuti leggeri e ricercati
ba più ricco e di carattere! Le “chicche” di stampo Animalier saranno
, dove emerge classe e raffinato gusto se il modello rimane lineare ed
amate, indossate con gusto e parsimonia, da tutte Noi ...Sempre piu
elegante. Dal felpato alla seta...Cappotti, cappelli, guanti e scarpe che
Uniche! Ricordate che...La Moda è Unica ed ognuno di Noi può essere
rendono “feline” le nostre passeggiate... Esplode l’ Animalier che, a mio
Unico con la Moda! Questa volta con piccoli particolari in Animalier... E
parere Care Chicche, va accostato ed abbinato senza troppe strava-
la prossima Chicca quale sarà? Lo scoprirete prestissimo! Buona lettura
ganze... Capi semplici e basici sapranno esaltare il nostro particolare
a tutte voi Chicche di Ei!
www.lechicchedieli.com grazie a Liana Autieri Foto: Mariano Re
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Lezioni di
bon ton
secondo Metis di Meo Il programma di stile di Rai 5, riguarda tutte le puntate sul sito Rai.tv Solo perché ha 500 anni alle spalle pensavate che il Galateo fosse un libro polveroso pieno di regole inutili e demodé? Sbagliato! Vi dimostreremo che proprio oggi conoscere l’arte delle buone maniere è l’arma vincente per saper affrontare con classe ogni situazione.
Un Invito a Tavola L’apparecchiatura ovvero la Mise en Place. La cura della tavola è un gesto d’attenzione e d’affetto nei confronti dei vostri ospiti, un occasione per dare spazio a fantasia e creatività. Il galateo ci aiuta a scegliere e posizionare ogni oggetto con praticità ed eleganza. La prima scelta è quella della tovaglia sempre ben stirata ed in coordinato con i tovaglioli. Al di sotto è sempre bene utilizzare un mollettone od un incerata, per preservare l’arredo e per attutire i rumori. Le tovagliette, tipiche dell’apparecchiatura all’americana, da non usare mai insieme alla tovaglia, ovvero un apparecchiatura alla latina, sono riservate ai brunch ed alle occasioni molto informali. Secondo il galateo la tovaglia deve sporgere almeno 30 cm. Un idea originale
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è quella di sovrapporre un’altra tovaglia, tono su tono, più piccola e leggera. Lasciate
per il vino rosso e quello più piccolo per il bianco. Flûte,
per ogni persona circa 50-60 cm, per farla muovere al meglio. Scegliete se mettere un
coppe o altri bicchieri per aperitivi o dessert vengono serr
sottopiatto, vi darà la possibilità di vestire la tavola e non lasciarla mai sguarnita. Piatto
viti a tempo debito e si posizionano leggermente dietro ai
piano per il secondo, piatto fondo per il primo. Il Galateo in realtà suggerisce che la
bicchieri del vino. Sceglieteli sempre trasparenti per gus-
pasta ed il risotto siano serviti in un altro piatto piano, per non lasciare sul fondo il con-
tare meglio le bevande. Infine potete mettere un piattino
dimento. Prima ancora il piattino dell’antipasto e la tazza per il consommé. Le posate si
del pane, in alto a sinistra, nei brunch sostituito dal piat-
prenderanno dall’esterno verso l’interno, quindi le più lontane sono quelle che adoperi-
tino del burro. Evitate di mettere il tovagliolo sotto il piatto,
amo per prime. Coltello e cucchiaio alle destra e forchette alla sinistra. Le posate da des-
è scomodo, ed evitate forme decorative, è poco igienico
sert o da formaggio, forchetta e coltello o cucchiaio, si posizionano orizzontali davanti
meglio posizionarlo al centro o a sinistra. L’importante è
al piatto. La punta del coltello, che ha sempre la lama verso l’interno, sarà il punto di
che sia semplice da prendere e mettere sulle ginocchia
partenza per posizionare i bicchieri. Prima quello dell’acqua, il più grande, quello medio
prima di iniziare il pasto.
Questione di Stile Come posizionarsi a tavola? La scelta dei posti è essenziale per la
uazione. Il padrone di casa avrà l’ospite
buona riuscita dell’incontro. Scegliete
più importante o il più anziano alla sua
persone che abbiano interessi co-
destra. La precedenza è sempre data
muni e fate attenzione a non creare
ad ospiti stranieri, personalità polit-
imbarazzi nel posizionarli, potreste
iche od ecclesiastiche. Ricordatevi che
rovinare involontariamente un pasto
in famiglia il posto d’onore è riservato
avvicinando ospiti che dimenticano
alla suocera. Diciamo che il galateo sp-
che a tavola è meglio evitare parlare
rona l’istaurarsi dei rapporti famigliari.
di politica, religione e sport. Invitate
Di fronte la suocera siederà la madre
massimo 12 persone, ben assortite,
del padrone di casa. Così per il suocero
per una cena seduti. Meglio non affol-
che siederà alla destra della padrona
lare la tavola, altrimenti non riuscirete
ed avrà di fronte il padre della pad-
ad assaporare l’ingrediente principale,
rona di casa. Se siete in coppia o con
la conversazione. Cercate di rispettare
amici mantenete sempre l’alternanza,
l’alternanza uomo/donna. I padroni
per riuscirci nella tradizione latina sarà
di casa siedono possibilmente l’uno
l’uomo a lasciare il capotavola, in quel-
di fronte all’altro, ai capi della tavola,
la anglosassone la padrona di casa,
lasciando alla signora la vicinanza alla
che lascerà il posto ad un ospite illustre.
cucina, per tenere sotto controlla la sit-
Consigli Bon Ton Mai Dire Buon Appetito!
sibile il giorno di festa delle prelibatezze della casa, che normalmente
Tutti sono abituati a dirlo ma nessuno sa bene il perché, il galateo lo
non potevano permettersi. In poche parole la storia gli ha attribuito il sig-
sconsiglia, alcuni lo sanno, ma al momento giusto se lo fanno sfug-
nificato di “Cibati più che puoi tu che non puoi permettertelo”. Davvero
gire di bocca! Da quando è arrivata la forchetta sulle tavole e si è
poco Bon Ton. Qual è il segnale giusto per cominciare?aspettate che la
smesso di mangiare con le mani il buon appetito è stato bandito. I pa-
padrona di casa inizi e se proprio volete dire qualcosa augurate un buon
droni lo dicevano ai servitori che venivano invitati a cibarsi il più pos-
pranzo a tutti.
Un tocco di creatività Centrotavola e segnaposti
evitate vasi di fiori, candelabri
Lasciare vuoto il cuore della tavola? As-
monumentali, alzate con compo-
solutamente no! È divertente e creativo
sizioni di frutta. Optate, per pratic-
e può definire lo stile della vostra tavola.
ità in un coordinato. Potete sceg-
Negli inviti informali è delizioso confezi-
liere alcune fiori, piante od anche
onare personalmente il centrotavola ed
delle verdure. Ad esempio salvia
i segnaposti,che spesso sono un omag-
rosmarino e peperoncino, legate
gio per i nostri ospiti. Ma fatelo solo se
con un nastro rosso e un bigliet-
avete tempo a disposizione e spazio
tino con il nome dell’ospite. Evitate
sulla tavola. Il centrotavola non deve
piante troppo odorose e evitate di
essere mai troppo alto per ostacolare
ripetere gli stessi ingredienti nel
la conversazione tra gli ospiti, quindi
vostro menù.
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I concerti del mercoledì con ORCHESTRA SINFONICA GIOVANILE in collaborazione con musicisti de ORCHESTRA dell’ACCADEMIA NAZIONALE di SANTA CECILIA e dell’ ORCHESTRA MOZART Dirige il Maestro GAETANO D’ESPINOSA presso L’Auditorium della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Roma – Policlinico Gemelli, in via Francesco Vito 1
di A.M. da Ufficio Stampa R. Savona
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Si comincia con un’inaugurazione in grande stile e con un programma
è un piccolo miracolo, nel senso che sarà un’orchestra formata da prime
musicale che si baserà sul grande repertorio sinfonico di celebri com-
parti e musicisti di importanti Orchestre Italiane, in particolare l’Orchestra
positori dell’est, come Dvorak e Tchaikovsky, giovedì 21 Novembre 2013
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed Orchestra Mozart di Clau-
alle ore 21.00. Il programma prevede l’unione di due capolavori sinfonici
dio Abbado, che saranno affiancati da alcuni medici e studenti del Poli-
talmente imponenti e vigorosi da rendere questo concerto quasi… rock!
clinico, che hanno fondato da alcuni anni l’Orchestra Sinfonica Giovanile.
Nel particolare verranno eseguiti: Antonin Dvorak - Sinfonia no 9 in Mi Mi-
Dall’intervista fatta al Direttore Artistico Massimo Ferrucci, riportiamo
nore “Dal Nuovo Mondo” e Pyotr Tchaikovsky - Sinfonia no 5 in Mi Minore.
le medesime parole: “Questa bellissima crasi, questa fusione tra tanti
La Direzione Artistica dell’Orchestra è affidata al Dottor Massimo Ferrucci,
bravissimi musicisti e medici che tolgono il camice e indossano abiti da
medico chirurgo presso il Policlinico A. Gemelli e musicista, che ne ha pro-
concerto per questa occasione, rientra nell’ottica di diffondere la Musica
mosso la fondazione e la successiva crescita negli anni. L’Orchestra infatti,
come parte integrante della formazione medica e culturale dell’ Univerr
sità Cattolica Sacro Cuore, come educazione all’ascolto, dote necessaria ed indispensabile di ogni buon medico! Il nostro pubblico infatti, è costituito prima di tutto da giovani studenti e specializzandi della Facoltà. E sempre in questa direzione sono proiettati i concerti che ogni merr coledì pomeriggio organizziamo nella hall del policlinico per tutti i nostri malati con giovani studenti provenienti dai conservatori del Lazio e delle regioni limitrofe”. La Direzione Musicale dell’Orchestra, che ha visto negli anni succedersi grandi Direttori quali Francesco Lanzillotta ed Alessio Allegrini, sarà quest’anno affidata ad un giovane talento della direzione, con una carriera in folgorante ascesa, il Maestro Gaetano D’Espinosa. (foto a lato) Per informazioni e costi rivolgersi a Dott.ssa Francesca Canaletti – Servizio Formazione Permanente f.canaletti@rm.unicatt.it - 06/30155715
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I Quartieri di Roma
Trastevere È una delle zone più belle e conosciute di Roma che più di ogni altra
descrive quel senso di appartenenza popolare conosciuta dai più come “romanità”…
di G.T.
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È il nome del tredicesimo rione di ROMA e deriva dal latino trans Tiberim,
al fiume, come pescatori e marinai oltre che immigrati siriani ed ebrei.
al di là del Tevere. Il suo stemma è rappresentato da una testa di leone
Solo con l’imperatore Augusto, la zona viene considerata come parte
su sfondo rosso, poiché secondo uno studioso romano dell’ottocento,
della città ma si trovava ancora fuori di essa; fu l’imperatore Aureliano
Giuseppe Baracconi, un leone dal 1100 al 1414, venne custodito in una
ad includerla, facendo estende le mura per includere anche Trastevere
gabbia posta ai piedi del Campidoglio. Un giorno un ragazzo, accosta-
insieme al monte Vaticano. Grazie al benessere del periodo imperiale
tosi troppo alla gabbia fu sbranato, e la belva venne soppressa; le sue
molte personalità si fecero costruire lì la propria villa e proprio per ques-
preziose spoglie furono seppellite proprio in un orto di Trastevere. Al tem-
to sono molte le evidenze romane nella zona. Il Trastevere del Medioevo
po delle origini di Roma, la zona di Trastevere apparteneva agli Etruschi
aveva vie strette, tortuose e irregolari e non vi era spazio sufficiente per il
e fu occupata dai romani per poter sorvegliare il fiume da entrambe i
passaggio dei carri a causa dei “mignani”, sporgenze lungo le facciate
lati, quindi aveva prevalentemente un ‘importanza strategica ed era col-
delle case , che benché demolite nel 400, non migliorarono la situazione
legata al resto della città solo dal ponte Sublicio. In età repubblicana, le
delle strade che rimasero un labirinto di viottoli, senza alcun tipo di lastri-
zone vicino al fiume si popolarono di lavoratori le cui attività erano legate
cazione, cosa che accadde grazie a Papa Sisto IV che fece pavimentare
le strade con i sampietrini, più adatti alle ruote dei carri . Grazie al parziale
ai ristoranti che offrono la tipica cucina “romanesca”, vi sono pizzerie,
isolamento (si trovava al di là del Tevere ) e all’ ambiente multiculturale,
cinema, mercati, come quello di San Cosimato, ristrutturato di recente,
sin dal tempo dell’ antica Roma, gli abitanti di Trastevere, chiamati traste-
banche , farmacie , supermercati , botteghe , negozietti ed eleganti bou-
verini, formavano una popolazione a se stante; erano popolani tenaci,
tiques. Numerosi sono i monumenti che caratterizzano il quartiere come
fieri e genuini e le donne erano famose per la loro bellezza. Dopo il 1870,
quelli dedicati a Trilussa e Gioacchino Belli, emblemi trasteverini. Il Rione,
furono costruiti dei muraglioni per bloccare le inondazioni del Tevere.
nella parte più antica, è un intreccio di vicoli punteggiati da molte piccole
Oggi il quartiere mantiene ancora la sua caratteristica, grazie alle strade
piazze, come piazza Sant’ Egidio o piazza della Scala, dei veri gioielli, o
tortuose, ai sampietrini, su cui si affacciano “case popolari” medievali
la magnifica piazza di santa Maria in Trastevere. Passeggiando in quello
ricercatissime. La notte si riempie di gente, italiani e stranieri, grazie ai
che possiamo considerare il cuore di Roma, se ne coglie tutta la magia
numerosissimi ristoranti e pubs, per ogni fascia di prezzo. Si può certa-
e nonostante la città continui ad espandersi, questo suo cuore mantiene
mente considerare uno dei quartieri più vivi e caratteristici della città. Oltre
uno spirito che ci conferisce l’orgoglio di appartenere alla “città Eterna”.
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COLD CASE i casi irrisolti
Il collezionista di ossa Un caso irrisolto fra i più macabri e complicati avvenuti nella città eterna di Francesca Caschi
E’ il 31 ottobre del 2003 Libero Ricci, 77 anni scompare dalla sua casa alla Magliana: esce per una delle sue solite passeggiate e non farà mai più ritorno. A dare l’allarme è il figlio Claudio, quando si accorge che non è tornato a casa per l’ora di pranzo si preoccupa subito. Prende la macchina e insieme al fratello iniziano a cercarlo senza trovarlo. Poi chiama gli ospedali, non risulta però nessuna segnalazione. Sono ore di angoscia per la famiglia di Libero che la mattina dopo, ai carabinieri, ne denunciano la scomparsa. Passano i giorni ma non arriva alcuna segnalazione, di Libero nessuna traccia: è il 19 dicembre, sono già trascorsi 49 giorni da quando è sparito nel nulla. Sembra comunque un caso di sparizione come tanti altri: un anziano che si allontana per una passeggiata e non torna. L’ennesimo. Ma Roma è una città che confonde. Che nasconde. E quello di Ricci sta per diventare un giallo nel giallo: trascorrono mesi di silenzio poi, il 26 luglio del 2007 in via della Pescaglia, poco distante da via della Magliana, verso le tre del pomeriggio scoppia un incendio, sono fiamme altissime in un canneto lungo un muro di cinta. È estate e i roghi sono frequenti, sul posto i vigili del fuoco aprono le pompe e nel giro di pochi minuti domano le fiamme. I pompieri perlustrano la zona andata a fuoco e non ci vuole molto tempo perché facciano una scoperta agghiacciante: a ridosso del muro c’è un cranio umano. Sul posto arriva la squadra Mobile, se c’è un teschio nelle vicinanze potrebbero esserci altri resti umani. Poco più in là dal luogo dove è stato rinvenuto il cranio infatti gli agenti trovano gambe e braccia. Mancano mani
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e piedi. Però, non è un cadavere carbonizzato. Sono solo ossa di uno
uno scheletro intero. O forse è un necrofilo con una perfetta conoscenza
scheletro umano messe in perfetto ordine tra loro e in superficie. E non è
del corpo umano. Un collezionista di ossa che in qualche modo è le-
tutto. Trovano un portafogli e un mazzo di chiavi. Nel portafogli c’è quel
gato alle vittime o sapeva dove trovare dei corpi senza sepoltura. Inoltre,
che resta di una carta d’identità, il documento appartiene a Libero Ricci,
dalla posizione in cui sono stati ritrovati i resti umani capiscono che chi ha
proprio il pensionato di cui non si ha più notizia dal trentuno ottobre del
sezionato le vittime, ha poi ricomposto lo scheletro umano esattamente
2003. Non ci sono dubbi. E anche il mazzo di chiavi ritrovate sono sue, gli
dove è stato ritrovato. Osso per osso. E per essere sicuro che venisse
agenti le provano e aprono l’appartamento. Intanto i resti ossei vengono
trovato ha appiccato l’incendio. I vigili del fuoco hanno stabilito infatti che
portati all’istituto di Medicina Legale per il test del Dna. Gli investigatori
è doloso. Perciò, la mano folle che ha ricostruito il cadavere voleva che
pensano che le ossa siano del pensionato, suppongono che l’uomo sia
la sua “opera d’arte” fosse scoperta. Con i pochi indizi che hanno a dis-
morto per un malore. O che qualcuno lo abbia rapinato e sepolto per
posizione gli inquirenti ricostruiscono anche un profilo del criminale: il
non fare trovare il cadavere. Un’ipotesi forzata. Però possibile. I familiari
necrofilo, o il killer, ha tra i quaranta e i cinquanta anni, è di statura media.
vengono avvisati, ci vogliono altri tre anni per avere i risultati definitivi de-
Ha una cultura ampia e un’ottima conoscenza dell’anatomia. La Procura
gli accertamenti: è l’8 febbraio del 2010. Sono ormai trascorsi sette anni
ha gli elementi sufficienti per aprire un fascicolo contro ignoti. Indaga
dalla scomparsa del pensionato della Magliana, l’esito è sconvolgente:
ufficialmente per omicidio volontario e occultamento di cadavere di al-
costole, tibia e peroni ritrovate in quel terreno non sono di Libero Ricci.
meno cinque persone. L’indagine torna a ruotare solo intorno all’anziano
Appartengono invece ad almeno altre cinque persone. Tre donne e due
scomparso in via della Magliana. Gli investigatori oramai sono certi che
uomini. Un “collezionista di ossa” ha ricostruito uno scheletro umano uti-
trovando il pensionato riusciranno poi a risolvere il caso del “collezionista
lizzando resti umani di diverse persone. È una ricostruzione perfetta, non
di ossa”. Ma chi è Libero Ricci? Un ebreo nato nella Roma fascista de-
ci sono doppioni tra le ossa. Un giallo nel giallo della scomparsa del pen-
gli anni venti riesce a scampare alla grande deportazione insieme alla
sionato. L’ennesima scoperta è sul teschio e la colonna vertebrale dello
madre Rebecca e ai fratelli. Sopravvivono, e finita la guerra diventa un
scheletro. Appartengono a una terza donna morta tra i quarantacinque
operaio specializzato. Lavora come decoratore per un’impresa presso
e i cinquantacinque anni e deceduta tra il novembre 2002 e il novembre
il Vaticano ottenendo anche una discreta fama e affermandosi nel suo
2006. Ma i risultati dicono pure che potrebbe essere parente proprio di
lavoro ed entrando in contatto con le alte cariche ecclesiastiche. Poi in-
Libero Ricci. E adesso c’è un altro enigma da risolvere: gli investigatori
contra una donna, Emilia, che diventa sua moglie madre dei suoi figli.
non riescono risalire ai nomi dei morti utilizzati per la macabra ricostru-
Una vita la sua, spesa tra la famiglia e il lavoro. Un muro solido, sen-
zione. Quelle ossa insomma non rivelano nient’altro. Solo che non sono
za crepe. Una vita normale, tranquilla. Ordinaria. Che dalle stanze
mai state seppellite perché non ci sono tracce di legno o zinco. Chi le ha
vaticane si interrompe improvvisamente una mattina di ottobre su una
prese quindi non ha profanato alcuna tomba e questo significa anche
panchina in via della Magliana. Eppure, quella di Libero sembrava es-
che la polizia si trova davanti un serial killer che ha ammazzato, con-
sere una scomparsa come tante altre. E invece è diventato un altro
servato i corpi e poi ha preso da ciascuno di loro un osso per ricostruire
caso irrisolto: un giallo, tra i più macabri e complicati della città eterna.
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IX M
IIX
Cake for Children 2013 un dolce aiuto di Silvia Roberto Grande successo per “Cake for Children 2013” arrivata alla sua seconda edizione. La prima, realizzata nel 2012, , che aveva preso corpo nella splendida location di Spazio Novecento, locale molto rinomato nel quartiere Eur, con l’entrata di 3.000 visitatori in sole 6 ore, è stata riproposta anche quest’anno riportando il medesimo successo. Un evento, definito da molti, sensazionale, mai visto. Grandi chef cake designer che si sono battuti a colpi di torte realizzate con estrema fantasia e grande presenza scenica. L’evento si è svolto il 10 novembre, sempre nel salone dello storico quartiere Eur con uno straordinario appuntamento dalle ore 10.00 alle ore 19.30. Ricordando che la prima edizione era stata realizzata con lo scopo di una raccolta fondi da destinare alle Associazioni a difesa dei più piccoli, così anche la seconda si ripropone con il medesimo obiettivo, ovvero incrementare la raccolta fondi da destinare a SAVE THE CHILDREN (www.savethechildren.it) per il progetto EVERY ONE (www.everyone.it). La campagna, nata nel 2009, con lo scopo di garantire assistenza a mamme e bambini di 38 paesi del mondo e per dire Stop alla mortalità infantile, ha riscontrato pieno consenso dalle tante persone che si sono ritrovate riunite tutte insieme per questo memorabile evento. EVERY ONE, la grande campagna elettorale lanciata da Save The Children, pone l’attenzione sui problemi di milioni di bambini che ogni anno muoiono per malattie curabili come la malaria, il morbillo o la polmonite. Il loro slogan “perché ognuno di noi può fare qualcosa per la vita di un bambino”, cerca di dare grande sensibilizzazione ai problemi che nel terzo millennio non dovrebbero sussistere. E in un mondo che mai come in questo momento vive un’ esperienza economica così drammatica, dove ognuno pensa per sè, dove la maggior parte dei cittadini si sente abbandonata
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dalle d ll Istituzioni, è stato b bello ll vedere, d in un giorno d di ffesta, che h c’è ancora tanta gente dedita ai problemi dei più bisognosi. Riuniti e uniti in un circolo che è riuscito ad accomunare divertimento e solidarietà al contempo l’evento ha ricevuto il Patrocinio di Roma Capitale, Municipio IX- Roma Eur e del suo Presidente Andrea Santoro, sempre molto attento ai problemi di mamme e bambini, nonché, da quest’anno, il Patrocinio della Regione Lazio. Durante l’evento si sono esibiti live show grandi maestri di cake design
Disney. E anche per le più piccole la festa è continuata con la presenza di Principesse Disney. Strepitoso anche il Team di quest’anno, a partire da Davide Malizia, Campione del Mondo 2013 di Zucchero Artistico; Valentina Pizzingrillo Urbini: Premio Stampa SIGEP 2013 presso il Forum del Cake Design e prima docente italiana di Sweet Table presso l’Accademia degli Eventi. Stefan Krueger, Premio Gusto SIGEP 2013 presso il Forum del Cake Design. Primo premio Chocolate Competion presso CDIF 2013. Ivana Guddo, medaglia d’oro Cucina Artistica Campionati Internazionali d’Italia. Primo premio ”I wanna be a Cake Designer” presso CDIF 2012. E per finire ma non per ultimo Moreno Rossoni, Maestro Pasticcere. Come madrina d’eccezione, un volto noto della televisione italiana. Roberta Garzia, diventata famosa soprattutto grazie all’interpretazione di Gaia De Bernardi in Camera Caffè. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio come si è svolta la splendida giornata ideata da Valentina Urbini, in arte Pizzingrillo Party. Alle ore 10.00 c’è stata la grande apertura dell’evento, che ha registrato una forte affluenza fin dalle prime ore del mattino. Il primo spettacolo il Baby Show live è iniziato alle ore 10.30. L’evento è proseguito poi alle 11.30 con il Chocolate show live di Stefan Krueger. Alle 12.30 è stato il turno di Show live modelling di Valentina Pizzingrillo affiancata da interprete LIS (lingua italiana dei segni). Alle 14.30 imperdibile lo Show live ghiaccia reale con il Maestro Moreno Rossoni. Altro strepitoso appuntamento è stato lo Show live modelling di Ivana Guddo delle 15.30. Alle 16.30 è stato invece il turno di Finale live sweet table contest. Show live di Zucchero Artistico di Davide Malizia alle 17.30. E per finire alle 18.30 l’attesissima Premiazione del Contest con la consegna dell’assegno a SAVE THE CHILDREN. In particolare le competizioni sono state quattro:La prima, lo CFC SHOW COMPETITION è stata una competizione espositiva di livello avanzato. Come dimenticare la SUGAR COMPETITION, caratterizzata da un’esposizione di zucchero artistico. Si è proseguito con il CFC FRIENDLY SHOW, gara espositiva per principianti per passare poi con il SWEET TABLE CONTEST, ovvero il concorso live di allestimento sweet table. E per ultima, sicuramente la più bella, tenera nonché, tanto per rimanere in tema, la più dolce, la BABY COMPETITION, competizione espositiva per i bambini. con le loro meravigliose ed originali torte, zucchero artistico e cioccolato.
Insomma, una giornata memorabile per tutti. Una bella gara
Tutto visibile anche in diretta su un maxi schermo (misura 8.00 x 4.50
che ha cercato di far confluire insieme divertimento e solidari-
m) all’interno del salone. Live anche la presenza di interpreti LIS durante
età. E SAVE THE CHILDREN, la prescelta di quest’anno, è stata
le varie esibizioni. Ma non solo, l’evento ha potuto dare ampio spazio e
l’associazione che meglio ha rappresentato lo scopo della
visibilità, suscitando l’enorme attenzione dei presenti, anche l’esibizione
manifestazione. Con un piccolo gesto, che ha raggruppato
di Baby cake designer. Di grande successo è stata la finale del concorso
tante persone, anche grazie a donazioni all’associazione è
a premi che ha visto gli esperti ed appassionati di cake design esporre
stato possibile dare assistenza ai bambini per dire finalmente
la propria torta decorata; una fase finale con un allestimento di Sweet
basta alla mortalità infantile. E’ bastato poco, un salone, un
table. Un’ idea, a detta dei molti, carina ed originale. Attività dedicate
dolce e il mondo si è colorito un po’, giusto il tempo di assen-
ai più piccoli con un contest che ha visto la presenza della riproduzione
tarci da un mondo oramai troppo colpito da sofferenze che
su scala 1:1 della macchina SAETTA MCQUEEN dal film Cars della Walt
mai come i bambini vivono più violentemente.
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Benvenuti a
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EUROMA2!
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“Facciamo ripartire il paese”: è questo lo slogan del primo evento orr
da della Marina.
ganizzato dalla Marina Militare Italiana presso il Centro Commerciale
L’evento si rivolge a un pubblico di tutte le età, ma soprattutto ai più gio-
Euroma2.
vani, per consentire loro di avvicinarsi e di apprendere meglio le origini e
Un’iniziativa che prenderà il via sabato 16 novembre 2013 e che si pro-
le attività svolte dalla Marina Militare.
trarrà fino a domenica 24, per celebrare e raccontare ai cittadini le molteplici funzioni e attività di questa Istituzione.
Per tutte le informazioni e per il calendario degli appuntamenti è pos-
La Marina Militare sarà presente negli spazi di Euroma2 con tanti stand
sibile consultare il sito di Euroma2 (www.euroma2.it) o la pagina Face-
interattivi e divertenti iniziative, per arricchire il consueto percorso di shop-
book, costantemente aggiornata (www.facebook.com/CentroCommerr
ping.
cialeEuroma2).
Sarà possibile cimentarsi co un simulatore di volo, confrontarsi con tante discipline sportive, scoprire notizie storiche e curiosità o anche semplicemente concedersi una piacevole pausa ascoltando il concerto della Ban-
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Il sublime piacere del gusto
FABIO CAMPOLI. Un modo di fare cucina che è diventato uno stile inimitabile. Una cucina che porta il segno della contaminazione tra la sperimentazione che ricerca il nuovo e la tradizione che affonda nei sapori tipici. Ma non solo. Chef di Rai Uno, food designer, consulente, testimonial, docente, organizzatore di eventi, tre libri all’attivo e Presidente del Circolo dei Buongustai: tutto questo è Fabio Campoli.
Tempo di castagne! Quando la bella stagione lascia il passo all’autunno e ai suoi colori caldi e morbidi, che poi ritroviamo nei nostri piatti. Si ritorna alle ricette più elaborate, alle cotture al forno, alle zuppe fino ad arrivare a ricette più alternative. L’autunno è una stagione ricca di poesia, forse un po’ malinconica per alcuni, ma molto speciale in cucina e densa di profumi. E’ la stagione della vendemmia, le campagne sono inebriate dagli aromi del mosto e ricche dei riti della raccolta dell’uva. I frantoi si preparano alla spremitura delle olive, l’orto arricchisce la nostra tavola di nuovi prodotti: radicchio, zucche, cicoria, cavoli, funghi e castagne, che sono i simboli di questi mesi. Non dimentichiamo poi i legumi, ricchi di proteine e sapore, con una lunga tradizione in cucina, tramandati dai saperi contadini e oggi riscoperti anche nei ristoranti più chic. Dulcis in fundo la classica frutta autunnale con cui elaborare confetture aromatizzate, dolci, ma anche primi e insalate. Sarà una cucina ricca di proteine da un punto di vista nutrizionale, a cui abbinare le vitamine della frutta e della verdura, che non devono mai mancare nella alimentazione quotidiana. La ricetta proposta si rivela come una ricetta moderna dall’animo tradizionale, che scorre tranquilla e piacevole e che suscita grande impatto sulle persone, uno gnocco fatto con farina di castagne dall’insolito colore bruno con un cuore di morbida fonduta, che trasmette al palato e alla mente l’idea della morbidezza e del calore.
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Il sublime piacere del gusto
Cappelli alle castagne con cuore di fontina e funghi cardoncelli
Ingredienti per 4 persone Per gli gnocchi
Per il condimento
250 g di patate a pasta bianca bollite
300 g di funghi cardoncelli
60 g di farina di castagne
30 g di scalogno
50 g di farina 00
1/2 bicchiere di vino bianco secco
un tuorlo d’uovo
una foglia d’alloro
3 g di cacao amaro
45 g d’olio extravergine d’oliva taggiasca
sale grosso qb
sale qb
Per il ripieno degli gnocchi 150 g di Fontina Dop
Per guarnire
3 g di agar-agar
70 g di castagne bollite e spellate
0,75 dl di panna fresca
60 g di chicchi di melagrana
Metto a cuocere le patate ben lavate in una casseruola dai bordi medi - faccio atten-
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terebbero indigesti, contrariamente a quanto accade
zione che siano più o meno della stessa grandezza - poi ci metto del sale grosso e,
con la maggior parte degli ortaggi). Verso la fine, alzo il
quando penso che basti, ne aggiungo ancora un po’, perché il sale è igroscopico, attira
fuoco, faccio ben rosolare e li cospargo con lo scalogno
cioè l’acqua cambiandone la consistenza e, perciò, per osmosi (scambio dei liquidi), le
tagliato al coltello e maturato in un po’ di vino bianco
lascia più asciutte. Le distribuisco in un unico strato con dell’acqua fredda che le supera
con la foglia d’alloro. Impasto velocemente le patate
di due dita. Le metto sul fuoco medio, perché devono cuocere piano piano: se vado di
passate al setaccio col tuorlo, poi aggiungo le farine (di
fretta il calore aggredisce subito l’amido che, gonfiandosi, non trova prontala massa, e
castagne e 00) precedentemente miscelate e il cacao
spacca la buccia. Preso il bollore, la fiamma va abbassata e deve rimanere costante.
(che rende la massa aromatica); le lavoro ulteriormente
Appena cotte, le sbuccio, poi le passo immediatamente al setaccio e le dispongo su
in modo veloce ottenendo un impasto alquanto morr
una superficie fredda (di marmo o d’acciaio), creando così un contrasto di tempera-
bido. Lo stendo con il matterello, con un coltello ricavo
ture che fa evaporare l’acqua superflua dal tubero. Per quanto riguarda la fonduta di
dei quadrati di circa otto centimetri di lato, al cui centro
formaggio, metto a bagno la fontina tagliata a cubetti nella panna 73 fresca e lascio
metto i cubetti di formaggio ghiacciati tolti dallo stam-
riposare in frigo per quattro ore. Dopo di che, la faccio sciogliere in una bastardella a
po. Sigillo i cappelli unendo i lembi estremi del quad-
bagnomaria e, appena il composto diventa cremoso, aggiungo l’agar-agar, lasciando
rato e faccio cuocere in acqua bollente salata per tre
riposare senza rigirare, fino a quando il tutto assume un aspetto gelatinoso. Succes-
minuti; una volta pronti, li scolo bene, in quanto l’acqua
sivamente, la riscaldo, la verso in uno stampino da ghiaccio e la faccio raffreddare
in eccesso può penalizzare la riuscita del piatto. Con-
rapidamente nell’abbattitore di temperatura (per chi non lo possedesse, va bene anche
disco con i funghi, guarnendo con delle castagne lesse
il freezer). Nel frattempo, preparo velocemente i funghi, pulendoli e passandoli sotto
e dei chicchi di melagrana. Ne infilzo uno al centro con
l’acqua corrente con il cappello rivolto verso l’alto, di modo che non si inzuppino. Li taglio
la forchetta, di modo che la fonduta di formaggio fuori-
per la lunghezza a lamelle non troppo sottili e li verso in un’ampia padella con dell’olio
esca e si mescoli ai funghi e alla pasta. Quindi, servo i
caldo, facendoli cuocere a fiamma media per almeno un quarto d’ora (altrimenti, risul-
cappelli ben caldi.
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con il patrocinio di
con il patrocinio di Rappresentanza in Italia della
IX Commissione permanente - Commercio e Municipi
IV° Edizione Borsa di Studio
â&#x20AC;&#x153;Premio Commercio Romaâ&#x20AC;? by EUROMA2 Dalla Bottega @rtigiana allâ&#x20AC;&#x2122;e-Šommerceâ&#x20AC;Ś
Il commercio torna al futuro Gli artigiani e la loro bottega dove vendere le proprie creazioni rappresentano una parte della storia del commercio italiano. Lâ&#x20AC;&#x2122;e-commerce, la vendita â&#x20AC;&#x153;via webâ&#x20AC;? di ogni genere di prodotto, rappresenta una parte del commercio del futuro.
Quali opportunitĂ per il rilancio economico? Gli studenti degli istituti medio superiori sono chiamati a rispondere a questa domanda redigendo XQD WHVLQD FKH ULSRUWL LGHH ULĂ&#x20AC;HVVLRQL SURSRVWH e progetti sulle attivitĂ economiche presenti e/o mancanti sul territorio del proprio Municipio. La ÂżQDOLWj XOWLPD GHOOD ERUVD GL VWXGLR q TXHOOD GL DWtirare lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione dei giovani sullâ&#x20AC;&#x2122;economia del loro territorio stimolando al contempo il dialogo tra istituzioni e ragazzi per la potenziale creazione di nuovi posti di lavoro e la crescita delle attivitĂ commerciali di quartiere contestualizzando i progetti e le proposte alla situazione socio-economica attuale e tenendo presenti i principi e le politiche attuate dalle amministrazioni territoriali, centrali e comunitarie. *
in collaborazione con il centro commerciale bandisce la IV° Edizione del â&#x20AC;&#x153;Premio Commercio Romaâ&#x20AC;? per lo sviluppo delle attivitĂ economiche quale possibile fonte per OD FUHD]LRQH GL QXRYL SRVWL GL ODYRUR FRLQYROJHQGR D WDO Ă&#x20AC;QH OD FDSDFLWj FULWLFD GL YDOXWD]LRQH GHL JLRYDQL GHOOH VFXROH PHGLH superiori anche attraverso la possibilitĂ per i giovani studenti dei avvicinarsi e rapportarsi in maniera diretta non piĂš soltanto con le Istituzioni territoriali ma anche con quelle nazionali e comunitarie. Al premio possono partecipare gli studenti degli Istituti scolastici medio-superiori dei quindici Municipi capitolini.
REGOLAMENTO
Articolo 1 Ogni partecipante può presentare una sola â&#x20AC;&#x153;tesinaâ&#x20AC;?, con idee H ULĂ&#x20AC;HVVLRQL LGHH SURSRVWH H progetti sulle attivitĂ economiche presenti e/o mancanti sul territorio del proprio Municipio in funzione del tema indicato. Articolo 2 Gli elaborati, in numero 3 copie, dovranno essere redatti in forma dattiloscritta, consegnati in busta chiusa e accompagnati da una copia su supporto elettronico in formato Word o Pdf. Allegati alle copie dovranno essere inseriti i dati DQDJUDÂżFL GHOOÂśDXWULFH DXWRUH (nome, cognome, indirizzo completo, data di nascita e istituto scolastico di provenienza). Nella medesima busta chiusa inoltre dovrĂ essere inVHULWD OÂś$XWRUL]]D]LRQH DO WUDWtamento dei dati personali a
ÂżQL LVWLWX]LRQDOL DL VHQVL GHO D.Lgs.n.196 del 2003. I testi degli elaborati non saranno restituiti e la partecipazione al concorso è gratuita. Articolo 3 Gli elaborati dovranno pervenire presso la Filiale Roma Centro, via Sabotino n. 46 â&#x20AC;&#x201C; 00195, Roma, di Mediocredito Centro Italia S.p.A. entro e non oltre il 31/01/2014. Per il rispetto dei termini di scadenza fanno fede la ricevuta datata in caso di consegna a mano o il timbro postale. Articolo 4 Le opere saranno valutate, a giudizio insindacabile ed inappellabile, dal Comitato 6FLHQWLÂżFR GHVLJQDWR GDO 0(',2&5(',72 &(1752 ,7$LIA S.p.A. e presieduto dal Direttore Marketing della stessa
Rappresentanza in Italia della
6RFLHWj /ÂśRUJDQL]]D]LRQH GHO Premio Commercio Roma e i membri del Comitato provvedono a fornire agli studenti VSXQWL GL ULĂ&#x20AC;HVVLRQH LGHH QR zioni e strumenti utili attraverso la piattaforma multimediale del Premio Commercio Roma
alla cerimonia conclusiva e ritirare personalmente il premio. In caso contrario la somma sarĂ GHYROXWD GDO 0(',2&5(',72 &(1752 ,7$/,$ 6 S $ D VFRSL di solidarietĂ .
Articolo 7 Ai vincitori verranno assegnati i Articolo 5 seguenti premi: La giuria del premio selezio- SULPR FODVVL¿FDWR Ÿ QHUj L ¿QDOLVWL HQWUR H QRQ ROWUH VHFRQGR FODVVL¿FDWR Ÿ il 28/02/2014 che comunicherà WHU]R FODVVL¿FDWR Ÿ successivamente agli Istituti TXDUWR FODVVL¿FDWR Ÿ TXLQWR FODVVL¿FDWR Ÿ partecipanti. VHVWR FODVVL¿FDWR Ÿ Il residuo importo di Articolo 6 La conclusione dei lavori della Ÿ YHUUj GLVWULEXLWR TXDOL giuria è prevista entro il mese premi di consolazione a giudizio di marzo 2014 e la proclama- GHO FRPLWDWR VFLHQWL¿FR zione dei vincitori avverrà nel corso di una cerimonia presso Articolo 8 LO FHQWUR FRPPHUFLDOH (852- Al premio possono partecipare MA 2 in data da concordare tutti gli studenti degli Istituti scoentro il mese di aprile 2014. I lastici medio-superiori dei quin¿QDOLVWL GRYUDQQR SUHVHQ]LDUH dici Municipi Capitolini.
con il patrocinio di
IX Commissione permanente - Commercio e Municipi
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con il sostegno di
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organizza lâ&#x20AC;&#x2122;evento
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FTT
FreeTim meT Tee enagerrs Susanna Russelllo
Soldi facili, noia, preservativi e tante strisce di coca. di Susanna Russello
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Non so bene cosa sia a generare più sdegno: una madre che con-
che dovrebbe avere già tutto dalla vita. E poi la prostituzione minorile e
cepisce l’idea di far ritirare la figlia sedicenne da scuola per farle avere
tutte quelle cose orribili lì, come il definire “carne acerba” una ragazza
più tempo per prostituirsi visto che i soldi in casa “proprio non ci sono
di sedici anni, come impazzire per praticare sesso anale su un lato B
più”; pensare che una ragazza con due anni in meno rispetto a me
vergine. Si ha quasi il dubbio, nei messaggi in chat o al telefono, sul
passasse ogni giorno, anche quando era già “stanca”, tralasciando i
mettersi d’accordo prima per la prestazione o per i grammi di coca
compiti scolastici, di uomo in uomo; questi ultimi che non avendo mai
da portare. Ovviamente non riesce a farmi pena una madre che non
trovato – evidentemente – un obiettivo di vita non si accorgano forse di
ha più soldi per vivere, nè una minacciata di morte dalla figlia. Quale
soddisfare le proprie voglie sessuali luridamente con, se vogliamo, le
paura può essere più grande di quella di vedere una persona distrug-
proprie figlie o, per ultimo, l’infinita e viscida ipocrisia di quelle persone
gersi, specie quando a questa persona si tiene? “Ti mando i miei amici
che hanno il coraggio di chiamare con estrema facilità “mignotta” una
cocainomani a bruciarti casa” può davvero spaventare di più che im-
ragazza inserita in un giro più grande di lei, affidata a esseri umani
maginare la propria figlia tra le mani di un cinquantenne che oltre a
(stringiamoci in un eterno dissenso verso l’uso di tale sostantivo per
sfruttarla le fa scoppiare il cervello a sniffate? No, non penso, ma io ho
definire quelle persone cui neanche le bestie possono prestare il nome)
diciotto anni, siete voi genitori a dire sempre che un figlio è qualcosa di
che non distinguono più la differenza tra un oggetto e una donna e
diverso, di più grande di qualsiasi altra cosa, con cui c’è un legame più
di entrambi pretendono il possesso, incredibilmente annoiati da tutto
intenso che con se stessi. E allora sicuramente le ragazze che in questo
nella vita, tranne che dalla cocaina. Imprenditori dall’altra parte dello
istante stanno soddisfacendo, addirittura da minorenni, i loro clienti,
schermo su bakekaincontri.com, la Roma bene, la classica persona
sicuramente non avranno avuto la forza necessaria, sicuramente
avranno avuto una paura che doveva essere affrontata e sconfitta, ma
piede io smetterò di portare quella maglietta scollata che azzardo il sa-
non mi metterei a scrivere un articolo di denuncia sulla loro condizione
bato sera. Siamo passati, nel giro di due giorni, dal condannare i clienti
morale. L’articolo di denuncia lo scriverei ai genitori consapevoli che
di queste baby squillo al definirle “mignotte che a sedici anni ci godono
“E allora potresti fare a giorni alterni, se sei stanca. Una situazione bi-
ad andare con i signorotti della Roma bene che spesso rimangono in-
sogna trovarla, altrimenti ti ritiro.”, una lettera di protesta non la scriv-
trecciati in questi giri”. Rasentiamo la follia. Per favore, meno ipocrisia
erei a famiglie che denunciano la propria figlia in commissariato senza
sia nei pensieri che nelle parole, e vi ringrazieremo tutte.
prendersi le responsabilità di come l’hanno cresciuta (cosa, infondo, ti fa crescere di più che l’assunzione delle tue responsabilità quando sei caduta troppo in basso?), un appello non lo scriverei alle famiglie per essere loro vicina, ma alle ragazze, in primis, perchè neanche mi va di provare a sfiorare i sentimenti di chi proprio in questo momento se ne sta “servendo”. C’è una società marcatamente patriarcale per cui
Se volete scrivermi a FTT per chiedermi qualsiasi tipo di parere su
io, ragazza, non posso portare una minigonna che mia madre: “Non
ogni aspetto della vostra vita da teenagers inviate una mail a su-
voglio che vai così in metro.”: ma io in metro posso andarci vestita come
sanna.russello@gmail.com. Dai piccoli problemi di cuore ad un con-
mi pare, e potrei anche passare davanti ad un bordello con dei tacchi
siglio per fare un regalo, una sorpresa, su qualche locale per organ-
indosso. Non è un problema mio quello di vestirmi in funzione delle
izzare una festa, posso consigliarvi dei ristoranti o dei pubs con bella
persone che incontro, io mi vesto come voglio, non perché un porco mi
musica, delle palestre attrezzate in cui allenarvi o qualche esercizio
si accosta in macchina mentre torno a casa camminando sul marcia-
semplice ma efficace da fare in casa (amo il fitness!), io sono qui!
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Street
La moda e lâ&#x20AC;&#x2122;arte nascono
Style
dalla strada
di A.M.
Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere. Charles Baudelaire
Sono fermamente convinto che divertimento ed intelligenza possano andare di pari passo. Sydney Pollack
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Le amicizie non si scelgono per caso, ma secondo le passioni che ci dominano. Alberto Moravia
Leggiamo La banda Sacco di Camilleri Andrea “All’inizio, nel secondo Ottocento, c’è il patriarca Luigi Sacco, bracciante d’ingegno e passione. Vengono poi i discendenti, grandi lavoratori tutti, e socialisti, tra emigrazione transoceanica e chiamata alle armi nella Grande Guerra, malversazioni e canaglierie di rozzi capimafia con alle spalle pupari altolocati, che prosperano nella latitanza dello Stato e sanno come avvantaggiarsi nella tragica notte del fascismo, nonostante il pugno di ferro del prefetto Mori (e grazie ad esso, anzi) che seppe abbattersi anche sui comuni oppositori politici. I cinque fratelli Sacco conoscono la disperazione a vivere in un regime di mafia. Si danno alla latitanza. Si sentono investiti di un ruolo di supplenza nella lotta (armata) contro i persecutori mafiosi. Diventano giustizieri solitari, nel silenzio ottuso dell’omertà: cittadini eslègi di uno Stato che non ha saputo garantirli. Vengono arrestati, processati, e inventati come “banditi” e predoni d’assalto. In carcere conoscono l’antifascismo. Incontrano Umberto Terracini e incrociano Gramsci. Il succo della storia, di questo western nostrano di onest’uomini indotti e costretti a farsi vendicatori, è di declinazione manzoniana: ‘I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi’.” (Salvatore Silvano Nigro) . € 13,00
Sellerio Editore Palermo (Collana La Memoria)
La strada verso casa di Fabio Volo Marco non ha mai scelto, perché ha paura che una scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani. Andrea, suo fratello maggiore, ha deciso da subito come doveva essere la sua vita, ha sempre fatto le cose come andavano fatte. È sposato con Daniela, una donna sobria ed elegante. Insieme avrebbero potuto essere perfetti. Marco invece ha molte donne, e Isabella. Lei è stata la sua prima fidanzata. Con lei ha passato quelle notti di magia in cui la bellezza dilata il tempo e la felicità strappa le promesse. Ma neanche con lei è mai riuscito a decidersi, a capire che la libertà non è per forza mancanza di responsabilità. E così continua a vivere in folle, senza mai mettere una marcia, fare una scelta. Se non che a volte la vita che hai sempre tenuto sotto controllo inizia a cadere a pezzi. Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d’amore che attraversa gli anni, e come tutte le grandi storie d’amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due e la felicità che fa cantare inventandosi le parole. Ci fa ridere, commuovere, emozionare. € 18,00
Mondadori Editore Il bordo vertiginoso delle cose di Carofiglio Gianrico Un caffè al bar, una notizia di cronaca nera sul giornale, un nome che riaffiora dal passato e toglie il respiro. Enrico Vallesi è un uomo tradito dal successo del suo primo romanzo, intrappolato in un destino paradossale, che ha il sapore amaro delle occasioni mancate. Arriva però il giorno in cui sottrarsi al confronto con la memoria non è più possibile. Enrico decide allora di salire su un treno e tornare nella città dove è cresciuto, e dalla quale è scappato molti anni prima. Comincia in questo modo un avvincente viaggio di riscoperta attraverso i ricordi di un’adolescenza inquieta, in bilico fra rabbia e tenerezza. Un tempo fragile, struggente e violento segnato dall’amore per Celeste, giovane e luminosa supplente di filosofia, e dalla pericolosa attrazione per Salvatore, compagno di classe già adulto ed esperto della vita, anche nei suoi aspetti più feroci. Con una scrittura lieve e tagliente, con un ritmo che non lascia tregua, Gianrico Carofiglio ci guida fra le storie e nella psicologia dei personaggi, indaga le crepe dell’esistenza, evoca, nella banalità del quotidiano, “quel senso di straniamento che ci prende quando viaggiamo per terre sconosciute e lontane”. Romanzo di formazione alla vita e alla violenza, racconto sulla passione per le idee e per le parole, storia d’amore, implacabile riflessione sulla natura sfuggente del successo e del fallimento, “Il bordo vertiginoso delle cose” può essere letto in molti modi... € 18,50
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Rizzoli Editore
Cinenews Her Regia di Spike Jonze Interpreti: Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Scarlett Johansson. Theodore è impiegato di una compagnia che attraverso internet scrive lettere personali per conto di altri, un lavoro grottesco che esegue con grande abilità e a tratti con passione. Da quando si è lasciato con la ragazza che aveva sposato però non riesce a rifarsi una vita, pensa sempre a lei e si rifiuta di firmare le carte del divorzio. Quando una nuova generazione di sistemi operativi, animati da un’intelligenza artificiale sorprendentemente “umana”, arriva sul mercato, Theodore comincia a sviluppare con essa, che si chiama Samantha, una relazione complessa oltre ogni immaginazione. A Spike Jonze interessano le più banali e comuni tra le sensazioni umane ma per arrivare a dar voce e corpo in maniera personale e addirittura “nuova” ai più antichi tra i temi trattati dall’arte (e dunque dal cinema) necessita sempre di passare per un elemento fantastico, l’inserimento di una sola implausibile stranezza per attivare meccanismi e percorsi nuovi. Inoltre si prende il lusso di poter usare l’attrice più attraente del momento solo in audio, senza mai farla vedere (l’intelligenza artificiale parla per bocca di Scarlett Johansson), facendo in modo che sia il cervello dello spettatore a sollecitare il rinforzo positivo legato a quella voce, il regista riesce a girare una storia d’amore al singolare, senza puntare il dito contro la tecnologia.
TIR Regia di Alberto Fasulo Interpreti: Branko Zavrsan, Lucka Pockja, Marijan Šestak. Da qualche mese, Branko, di nazionalità croata, fa il camionista per una ditta di trasporti italiana. Prima era un insegnante, ma il suo nuovo lavoro riesce ad assicurargli uno stipendio tre volte superiore. Guida per le strade di mezza Europa da solo oppure insieme al copilota Maki, un trentenne con un bambino piccolo ad aspettarlo a casa, sempre più indeciso se continuare o meno a fare quella vita. Le telefonate con la moglie o con il figlio sono l’unico contatto che Branko ha con la famiglia. Frutto di cinque anni di ricerche sul campo, Tir ha una base di partenza fortemente documentaristica. Con una macchina da presa leggera, settata dal posto del passeggero, sempre vicino ai corpi, Alberto Fasulo mostra la vita “on the road” del suo protagonista, l’attore professionista Branko Zavrsan, che ha davvero conseguito la patente di guida prevista dal codice della strada. All’iniziale ricerca della verità si specchia dunque l’anima di finzione del progetto, quella di una costruzione narrativa certamente aperta, ma precisamente indirizzata a raccontare un’occupazione alienante attraverso una vicenda in certo modo esemplare.
Riddick Regia di Jean-Marc Vallée Interpreti: Jared Leto, Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Dallas Roberts, Steve Zahn. Ron Woodroof vive come se non ci fosse un domani, non credendo alla medicina ma professando solo la religione della droga e dell’alcol. La scoperta di non avere realmente un domani a causa della contrazione del virus HIV apre un calvario di medicinali poco testati e molto inefficaci, fino all’estrema soluzione di sconfinare in Messico alla ricerca di cure alternative. Lì verrà a conoscenza dell’esistenza di farmaci e cure più efficaci, ma non approvate negli Stati Uniti, che deciderà di cominciare ad importare e vendere a tutti coloro i quali ne abbiano bisogno, iniziando un braccio di ferro legale con il proprio paese. Nel percorso attraverso le fiamme costituito da un male lento e letale come quello portato dal virus HIV esiste un che di religioso. I più bigotti hanno individuato nella malattia a cui il virus porta una punizione divina per atteggiamenti contrari alla morale promulgata dalla Bibbia, Jean-Marc Vallée invece usa l’abisso dell’aspettativa di morte a causa dell’HIV per raccontare un percorso di santità. Ron Woodroof come i grandi santi dell’antico testamento parte dalla posizione più deprecabile, preda di tutti i principali vizi e colmo d’odio verso chiunque non sia come lui, ma la prossimità alla morte lo costringerà a rivedere la propria intolleranza e ad aprirsi a un commercio e una benevolenza verso il prossimo che sono la caratteristica portante della santità.
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le lettere dei lettori di ROMA
Riceviamo sempre e-mail da parte dei nostri numerosi lettori, ne pubblichiamo alcune ringraziando ed invitando tutti a continu uare a mandarci commenti, richieste e perchĂŠ no, anche critiche, qualorra ce ne fossero.. Grazie! Gilda Tucci
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LETTA facciamo qualcosa per sfruttare il â&#x20AC;&#x153;turismo dâ&#x20AC;&#x2122;arteâ&#x20AC;?: attiviamo il capitale privato
La fatica principale è incrementare il PIL per ridurre disoccupazione e debito pubblico. Abbiamo oltre il 60% delle opere dâ&#x20AC;&#x2122;arte del mondo ed i musei e i luoghi dâ&#x20AC;&#x2122;arte sbadigliano. Cresce la richiesta di turisti in Italia, ma non riusciamo ad indirizzarla verso di loro. Potremmo sfruttarli alla grande, ma QRQ q HVLVWLWR Ă&#x20AC;QRUD XQ (17( DEEDVWDQ]D HIĂ&#x20AC;FLHQWH 1RQ VRQR tanto â&#x20AC;&#x153;i carrozzoniâ&#x20AC;? che funzionano bene, ma le idee. Avrei una idea â&#x20AC;&#x201C; forse non nuova â&#x20AC;&#x201C; ma sono convinto che funzioni. Se impostata come segue, per ogni importante luogo dâ&#x20AC;&#x2122;arte: Musei o Pompei, Ercolanoâ&#x20AC;Śsono centinaia! Prendiamo ad esempio uno dei grandi Musei ricchi di opere dâ&#x20AC;&#x2122;arte. Calcoliamo il numero medio dei suoi visitatori degli ultimi 5 anni. Creiamo un presidio adiacente, limitrofo (o interno se possibile), al Museo, che chiamerei PRO (Promozione). Dotato di ristoranti, bar, sale di proiezione, locali di riposo, toilette, biblioteca, vendita di cataloghi, libri, giornali ed ogni articolo e attivitĂ coerente con il compito (magari esente da IVA e imposte come i Duty-free Shop degli aeroporti), il PRO avrĂ la missione giuridica di attivarsi in ogni modo, in campo nazionale e internazionale, per richiamare visitatori al Museo. In una parola dovrĂ promuovere con ogni mezzo il Museo dedicato (es. PRO-Pigorini, PRO-Museo Nazionale etc.), totalmente a sua cura e spese, senza alcuna
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limitazione burocratica, ma sotto la tutela (discreta) delle Belle Arti..Inizialmente sarĂ il Museo che gli porterĂ ricavi, e il PRO gli riconoscerĂ una percentuale proporzionale del suo guadagno (da stabilire). Dopo tre anni di attivitĂ promozionale sarĂ il numero crescente dei visitatori del museo â&#x20AC;&#x201C; farĂ fede la media suddetta - che consentirĂ di girare al PRO anche una piccola percentuale degli incassi del Museo, in base ad un contratto valido per tutti i PRO italiani. Se dopo tre anni il numero dei YLVLWDWRUL QRQ DYUj VXSHUDWR XQD VRJOLD VRGGLVIDFHQWH Ă&#x20AC;VVDWD LQ anticipo) il contratto decadrĂ ed il gestore perderĂ un deposito Ă&#x20AC;GHMXVVLRQDWR H FKH DQGUj DO 0XVHR H OD OLFHQ]D ODVFLDQGR integro e disponibile da altri, locali ed attrezzature realizzati. Un appalto a livello internazionale, per acquisire una licenza 352 GDUHEEH VXIĂ&#x20AC;FLHQWL JDUDQ]LH GL YDOLGLWj H LQTXLQDPHQWL consentendo sponsorizzazioni di aziende anche multinazionali, avide di visibilitĂ . Invitiamole nel loro e nel nostro interesse! marcobiffani@gmail.com
La Parola di Pasquino Il Forum dei Cittadini e delle Istituzioni di Roma Capitale
L’imprenditore evade per crisi? Lo salva il giudice. Nel caso specifico si tratta di un imprenditore informatico che ha ev-
dell’impresa e, più in generale, della crisi finanziaria del paese”. Con
aso il fisco per 1800 mila euro. Pur avendo effettuato una dichiarazione
questa motivazione hanno chiesto il rito abbreviato e il GUP ha assolto
dei redditi corretta e trasparente, l’imprenditore, a capo di un’azienda
l’imputato perché, pur essendo inadempiente, mancava l’elemento
sull’orlo del fallimento, non era stato in grado, proprio a causa della
soggettivo del reato, cioè la volontà di omettere il versamento, e quindi
difficile situazione economica, di versare la quota dell’Iva. L’Agenzia
la sua condotta non poteva avere rilevanza penale.
delle Entrate, appena riscontrato l’omesso versamento, ha immediata-
Ecco come l’imprenditore evade per crisi!
mente provveduto ad informare la Procura. Il Giudice ha riconosciuto
Questa sentenza, ora, apre la strada a diverse riflessioni: se da un lato
il reato (che in Italia è punito con una pena che va dai sei mesi ai due
è vero che, anche a rigor logica, l’imprenditore non poteva essere con-
anni di reclusione) così l’imprenditore si è visto comminare la pena di
dannato, dall’altro dobbiamo domandarci: il giudice ha davvero ap-
sei mesi di reclusione, poi convertita in 40 mila euro. Stando semplice-
plicato secondo l’interpretazione più appropriata?
mente alla logica, si può parlare di evasione “con dolo”? No. Lo hanno
A qualsiasi risultato si arrivi, c’è un dramma che non viene affatto scalfi-
spiegato bene gli avvocati dell’imprenditore, Luigi Giuliano Martino e
to: il potere giudiziario deve “venire incontro e avvicinarsi” ai cittadini,
Marco Petrone, secondo i quali, appunto, non c’era l’intento di evadere
sempre più vittime dei poteri legislativo ed esecutivo totalmente distanti
da parte del loro assistito, “altrimenti non avrebbe nemmeno fatto la
dalla realtà e dalle reali esigenze dei cittadini di un Paese, il nostro e
dichiarazione dei redditi”. In sostanza, “l’imprenditore non aveva verr
loro, ridotto sul lastrico!
sato all’erario l’imposta a causa della difficile situazione economica
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2.4.1.1.0.2 - Medico Di Base Medico Specialista Igiene E Medicina Preventiva a 8.1.3.2.0.25 - Manovale Di Magazzino Operaio/A Addetto/A Reparto Imbottigliamento o E Stoccaggio 5.4.3.1.0.0 - Acconciatori Candidato Da Inserire Ad Un Corso Di Acconciatore Presso LL’accademia I Sargassi 3.3.2.3.0.0 - Agenti Assicurativi Agente Assicurativo 5.1.2.2.0.6 - Assistente Alla Vendita Addetto Alle Operazioni Ausiliari Di Vendita 5.4.4.3.0.10 - Badante Accudire Anziano Disabile 5.2.1.1.0.3 - Esercente Di Albergo Si Ricerca: 2 Cameriere Ai Piani Per Riassetto E Pulizie Camere 2 Facchini Per TTrasporto Bagag gli 8.4.3.1.0.0 - Personale Non Qualificato Delle Attività Industriali E Professioni Assimilate Operaio Generico Per Impiantistica Idraulica E/O Idraulica 4.2.2.1.0.2 - Addetto Al Customer Service Contatto Clienti E Fornitori, Problem Solving, Attivita’ Di Reporting E Servizio Di Sviluppo Dell’attivita’ Gestionale Per Conto Delle Aziende Mandanti. 2.5.1.2.0.0 - Specialisti Della Gestione E Del Controllo Nelle Imprese Private Quality Assurance Specialist: Diretto Rapporto E Supporto Del Responsabile Del Sistema Di Qualità Per LL’italia Con Mansioni Di Supporto Al Mantenimento Del Rispetto Della Normativa In Materia Di Stoccaggio E TTrasporto Di Prodotti Farmaceutici/ Healthcare; Conduzione Audit Per V Verifica Processi, Standar Qualitativi E Di Compliance; Monitoraggio, Valutazione,
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Aggiornamento Di Procedure, Processi E Attività; Attività Di TTraining Del Personale; Gestione Non Conformità; Change Control Process 2.5.1.3.1.0 - Specialisti In Risorse Umane Adempimenti Burocratici Ed Organizzativi Nelle Fasi Di Impiego; Gestione Programmi Stipendi E Benefits; Formazione; Gestione Delle Performance; Ricerca E Selezione; Salute E Sicurezza. 8.1.4.2.0.6 - Lavapiatti Lavapiatti E Pulizie Varie. 3.3.2.3.0.1 - Agente Di Assicurazione Gestione E Sviluppo Portafoglio Clienti 3.3.4.2.0.10 - Procacciatore Di Affari Il Dialogatore È Colui Che Svolge Un Ruolo Cruciale Sensibilizzando LL’opinione Pubblica Sulla Situazione Di Milioni Di Rifugiati; LL’attività Si Svolge Nelle Vie Delle Città E In TTutti I Luoghi Pubblici, (Aeroporti, Centri Commerciali, Eventi Culturali E Artistici), Dove Sarà Possibile Incontrare Il Maggior Numero Di Persone Con Cui Dialogare, Con LL’obiettivo Di Acquisire Donazioni Regolari A Lungo TTermine Secondo Quanto Previsto Dall’ Unhcr. Il Personale Verrà Inserito Nel Team Del Settore Della Raccolta Fondi. V 6.1.3.6.1.7 - Termoidraulico Elettricista Termoidraulico Capace Di Opera are In Autonomia Su Interventi Di Manutenzion ne Di Impianti Elettrici E TTermoidraulici 4.1.1.2.0.3 - Assistente Amministrativo (Compiti Esecutivi) Si Ricerca Una Figura Professionale Di ‘ Fundraiser ‘ Svolgendo Mansioni Di Definizione Lista Contatti, Analisi Di Mercato, E Reperimento Fondi A Sostegno Delle Progettualita’. 6.4.1.3.1.3 - Giardiniere Pulizia E Manutenzione Del Verde Lavapiattti, Aiuto Cucina, Cameriere
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