Laboratorio Imprenditorialià - 2012

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LABORATORIO LABORATORIO PERPER L’IMPRENDITORIALITA’ L’IMPRENDITORIALITA’

innovare innovare perper crescere crescere

Ravenna Ravenna - 2012- 2012


Carlo Carlo Odoardi Odoardi (Università (Università degli Studi degli Studi di Firenze) di Firenze) Il Gruppo Il Gruppo di ricerca-intervento di ricerca-intervento Adalgisa Adalgisa Battistelli Battistelli (Università (Università Paul Valéry Paul Valéry di Montpellier di Montpellier – Francia) – Francia) FlavioFlavio Bergonzoni Bergonzoni (Ecipar(Ecipar di Ravenna) di Ravenna) Luigi Bettini Luigi Bettini (La.Psi.R.I3 (La.Psi.R.I3 – Università – Università degli Studi degli Studi di Firenze) di Firenze) Sara Corallo Sara Corallo (La.Psi.R.I3 (La.Psi.R.I3 – Università – Università degli Studi degli Studi di Firenze) di Firenze) Federico Federico Fioravanti Fioravanti (La.Psi.R.I3 (La.Psi.R.I3 – Università – Università degli Studi degli Studi di Firenze) di Firenze) Andrea Andrea Mastrorilli Mastrorilli (La.Psi.R.I3 (La.Psi.R.I3 – Università – Università degli Studi degli Studi di Firenze) di Firenze) Francesco Francesco Montani Montani (La.Psi.R.I3 (La.Psi.R.I3 - Università - Università degli Studi degli Studi di Firenze) di Firenze) MoniaMonia Morandi Morandi (Cna Innovazione (Cna Innovazione di Ravenna) di Ravenna) Paola Paola Ponti Ponti (La.Psi.R.I3 (La.Psi.R.I3 - Università - Università degli Studi degli Studi di Firenze) di Firenze) Alessandra Alessandra Neyroz Neyroz Debora Debora Olei Olei Luigi Pasi Luigi Pasi


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L’imprenditorialità è una dimensione che può essere sviluppata e potenziata negli individui attraverso l’attivazione di processi educativi, orientativi, formativi e di supporto imprenditoriale da attivare sia nel sistema dell’education (scuola e università) sia nel campo del lavoro. Per questo l’azione della CNA di Ravenna è rivolta sia ai giovani studenti, che sosteniamo nello sviluppo di idee imprenditoriali attraverso percorsi formativi di “orientamento alla cultura d’impresa”, sia agli imprenditori che accompagniamo con percorsi di formazione manageriale e con consulenze personalizzate. Riteniamo, peraltro, che l’imprenditorialità sia una condotta che supera la logica di appartenenza esclusiva di coloro che intendono intraprendere un lavoro autonomo, ma che invece debba risiedere in tutti i cittadini che operano e vivono nei luoghi di lavoro, favorendo una maggiore partecipazione alla crescita e allo sviluppo di impresa anche da parte di chi si trova nella condizione lavorativa di dipendente o collaboratore. Le organizzazioni, anche nelle dimensioni di micro, piccole e medie imprese, richiedono ai propri lavoratori sempre più una prestazione lavorativa basata su autonomia, interpretazione del ruolo, partecipazione alle decisioni, capacità di problem solving, creatività, data la necessità di saper convivere con la complessità e saper anticipare i continui cambiamenti che caratterizzano il mondo produttivo. Questi comportamenti possono essere facilitati alimentando il processo di partecipazione e di coinvolgimento alla vita aziendale da parte di tutti coloro che vivono e lavorano in azienda a tutti i livelli. L’imprenditorialità va dunque intesa come il risultato di un’articolata e complessa integrazione di propensioni personali, di motivazioni, di atteggiamenti, di aspettative, di rappresentazioni professionali, di valori dell’imprenditore con l’ambiente sociale, economico e culturale nel quale vive ed esercita la sua attività. Ma l’imprenditorialità viene anche identificata come una qualità che permette a ciascun individuo di interpretare la propria attività lavorativa in modo più consapevole e responsabile. In questa prospettiva la missione di CNA Ravenna è essere un punto di riferimento per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese e del territorio. Massimo Mazzavillani Direttore CNA Ravenna

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IL PREMIO HUMAN RESOURCE MANAGEMENT PER LE IMPRESE Daniela Toschi, Flavio Bergonzoni e Monia Morandi

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Sino ad alcuni anni fa si parlava di innovazione per lo sviluppo, in seguito di innovazione per competere e successivamente di innovazione per eccellere. Oggi, data la problematicità dello scenario socio-politico-economico, è più appropriato parlare di innovazione come opportunità di sviluppo, dove gli individui, lavoratori e imprenditori, possano insieme contribuire al processo d’innovazione per la sostenibilità dell’azienda. Tuttavia, se in linea generale è abbastanza chiaro l’obiettivo di un’innovazione tecnologica, molto meno si conosce il processo di innovazione in termini di comportamenti professionali innovativi, necessari affinché quella stessa innovazione tecnologica, di prodotto o di processo non venga ostacolata nella sua realizzazione dalla messa in atto di comportamenti ostruttivi e di resistenza (o inibitori) ma che, al contrario, venga supportata e favorita nel suo utilizzo e sviluppo attraverso gli antecedenti dell’innovazione. Il Laboratorio per l’Imprenditorialità sviluppa competenze e strumenti per l’analisi dell’innovazione strettamente legata al capitale umano. Comprendere i fattori psicosociali di un processo innovativo, ossia quali sono le condizioni individuali, di gruppo ed organizzative che ne influenzano le dinamiche, risulta essenziale se si vuole promuovere e implementare un processo di innovazione in impresa. Il valore della risorsa umana, i suoi atteggiamenti e le sue competenze, accanto alla disponibilità organizzativa (in termini strutturali, di risorse finanziarie, di cultura, di apertura al cambiamento ecc.), rappresenta la chiave di successo per le Micro, Piccole e Medie Imprese, assumendo un ruolo sempre più centrale per rilanciare la crescita facendo leva su elementi quali la coesione, la proattività e innovatività del gruppo dei dipendenti/collaboratori. CNA e ECIPAR di Ravenna, nell’ambito del Laboratorio per l’Imprenditorialità, riconoscono alle imprese partecipanti specifici livelli di innovatività raggiunti e ne attribuiscono una premialità: - a livello individuale, attraverso il riconoscimento del Dipendente più innovativo fra tutti i Dipendenti delle imprese aderenti al Laboratorio; - a livello di gruppo, attraverso il riconoscimento del Gruppo Innovatore più innovativo fra tutti i Gruppi Innovatori delle imprese partecipanti; - a livello organizzativo, attraverso l’identificazione dell’Impresa/Imprenditore più innovatrice/innovatore. L’attribuzione della premialità è definita sia dai valori quantitativi rilevati attraverso la Performance Measurement Innovation Systems del La.Psi.R.I3 (Centro di Psicologia per la Ricerca sull’Imprenditorialità, Innovazione e Integrazione- Università di Firenze), sia da quelli qualitativi registrati durante l’attività di monitoraggio.

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IL PROCESSO DELL’IMPRENDITORIALITÀ: INNOVARE PER CRESCERE Carlo Odoardi



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La letteratura scientifica evidenzia da tempo come il comportamento imprenditoriale assuma, pur interagendo con molteplici altri fattori, una funzione determinante nella crescita umana e nello sviluppo sociale ed economico di un Paese. Imprenditori e imprese di successo contribuiscono alla creazione di posti di lavoro, ricchezza e benessere. Viceversa, imprenditori e imprese che purtroppo non hanno successo poiché non riescono a superare le difficoltà, aggravate oggi anche da situazioni di crisi di mercato, producono inevitabilmente un senso di paura e di incertezze in coloro i quali avrebbero l’“intenzione” ad intraprendere, a creare, a generare idee e cose nuove, contribuendo così ad un significato profondo alla loro esistenza. Dagli anni Novanta, il tema dell’imprenditorialità è riapparso sia nell’agenda di ricerca delle diverse scienze, sia nel discorso politico, divenendo oggetto di una policentrica e rinnovata attenzione. L’imprenditorialità è stata identificata come un “meccanismo sociale che ha effetti economici e comportamentali” (La Bella, 2009, p. 179) 1 . Dal punto di vista economico l’azione imprenditoriale può essere considerata come “uno degli input che entrano in una funzione di produzione e ne migliorano l’efficienza dell’economia” (Castelli, Garruccio, 2010, p. 26)2 , al punto da configurare l’impresa come driver della globalizzazione stessa, e l’imprenditore come “The single most important player in a modern economy” (Lazear, 2002, p. 1) 3. Dal punto di vista comportamentale, l’imprenditore è un “acceleratore dei processi di apprendimento, determina modifiche nei sistemi di relazione tra gli individui, tra le organizzazioni, tra individui ed organizzazioni, e quindi influenza il capitale umano, cioè le capacità, le conoscenze, le abilità e le esperienze rilevanti rispetto ai compiti da svolgere, ed il capitale sociale, cioè l’insieme delle reti di relazione stabilite all’interno ed all’esterno dell’impresa” (La Bella, 2009, p. 179). La convinzione che l’azione imprenditoriale rappresenti una risorsa da coltivare, sviluppare ed impiegare, sostiene gli sforzi messi in atto per potenziare la capacità di valorizzare e formare le risorse umane di un territorio al fine di incrementare le vocazioni imprenditoriali nei vari campi del business. Politiche europee, nazionali e regionali incentivano, attraverso il coinvolgimento delle Università, i centri di ricerca ed i parchi scientifici e tecnologici, la formazione di una più diffusa imprenditorialità, in riferimento alla credenza secondo la quale “l’imprenditorialità è una caratteristica culturale delle nostre società che si manifesta come un complesso processo di co-evoluzione tra individui e istituzioni sociali che si influenzano in modo reciproco e dinamico” (Albino, 2009, p. 8) 4. Tale focalizzazione ha stimolato riflessioni e ricerche in vari ambiti disciplinari come la psicologia, l’economia e la sociologia. Tuttavia, a fronte della vastità dei lavori pubblicati nella letteratura scientifica delle due decadi più prossime a noi e della numerosità dei confronti che si sono manifestati in anni recenti sul tema, non è stata ancora formulata una “teoria unificante” sull’imprenditorialità in grado di accogliere gli eterogenei contributi di ricerca scientifica in un unico frame concettuale.

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Allo stato attuale della discussione e dei contributi sul tema, la comunità scientifica intende fornire un sostegno all’integrazione delle diverse discipline e dei diversi contributi nello studio sull’imprenditorialità, nell’ipotesi che il progresso scientifico sia il risultato della libera concorrenza di aree adiacenti, o affatto diverse, del pensiero e raramente di sforzi isolati (Popper, 1972)5. Pertanto, è possibile sostenere che il tema dell’imprenditorialità sia confermativo di quanto un approccio specialistico alla ricerca, di volta in volta limitato ad indagare alcuni specifici fattori, appaia riduttivo del conoscere e, viceversa, di quanto la trasversalità rappresenti la base per impostare la relativa attività di ricerca. E’ doveroso evidenziare che l’azione imprenditoriale ha origine nella mente degli individui. Pertanto, per poter veramente comprendere il fenomeno, è opportuno partire dall’analisi della persona che intraprende e sviluppa l’attività imprenditoriale. Come affermano Shaver e Scott (1991) 6 lo studio della creazione di una nuova impresa inizia con alcune valide assunzioni circa le capacità e le caratteristiche psicologiche dell’imprenditore come, ad esempio particolari abilità, attitudini specifiche, motivazione a persistere e propensione al rischio che vengono successivamente “fatte incontrare” con l’analisi delle opportunità che l’ambiente di riferimento offre. Il risultato può essere la nascita di un’intenzione imprenditoriale che può portare alla successiva scelta di agire a livello imprenditoriale o ad altre scelte di lavoro autonomo. Per quanto richiamato, appare evidente come l’utilità della ricerca sulla psicologia dell’imprenditorialità emerga in tutta la sua forza. Il focus della psicologia che si occupa di imprenditorialità concerne il processo di creazione d’impresa e l’insieme dei fattori (personali, sociali ed economici) che, interagendo, potrebbero favorire l’emergere di aspirazioni, intenzioni ed azioni imprenditoriali, presupponendo che tali fattori assumano carattere differente nelle varie fasi del processo. All’interno di tale ambito partendo da queste premesse di ordine teorico, è bene ammettere che non vi è una prospettiva predominante sulle altre, poiché anche i valori e le credenze dei ricercatori influenzano inevitabilmente la direzione e i risultati delle loro stesse indagini. Tuttavia, è possibile immaginare che la prospettiva teorica interazionista (relazione tra individuo e contesto di riferimento), soprattutto l’approccio del processo imprenditoriale, che analizza l’imprenditorialità come processo, siano le più adeguate a cogliere le numerose sfaccettature del fenomeno in questione e a fare previsioni più vicine a ciò che si suppone sia l’imprenditorialità, vale a dire un processo ampio e complesso che risulta dall’interazione e integrazione di variabili diverse, personali e ambientali, che si sviluppano in un tempo lungo e che intervengono in una realtà dalla quale risulta determinata ma che contribuisce a determinare. A queste riflessioni teoriche oltre che empiriche che la letteratura ci offre nell’ampio panorama scientifico interdisciplinare, è necessario porsi almeno due domande. Come favorire apprendimenti e competenze in coloro che effettivamente vogliono sviluppa-


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re un comportamento professionale imprenditoriale? Il processo di imprenditorialità deve riguardare solo coloro che vogliono intraprendere per creare lavoro autonomo/creazione d’impresa oppure deve riguardare tutti i cittadini (giovani e non giovani) nell’ottica di sviluppare quei comportamenti imprenditivi a prescindere dalla condizione o scelta lavorativa (autonomo o dipendente)? Riteniamo che l’imprenditorialità sia una dimensione che possa essere sviluppata e potenziata negli individui attraverso l’attivazione di processi educativi, orientativi, formativi e di counseling o supporto imprenditoriale relativamente da attivare nel sistema dell’education (scuola e università) e nel sistema del lavoro. Così come riteniamo che sia una condotta che supera la logica di appartenenza esclusiva di coloro che hanno intenzione di intraprendere una carriera lavorativa autonoma (o di creazione d’impresa) ma che invece debba risiedere in tutti i cittadini che operano e vivono nei luoghi di lavoro favorendo una maggiore “cittadinanza imprenditoriale” in termini che ciascuno può favorire o partecipare ad un’azione di imprenditorialità anche trovandosi nella condizione lavorativa di dipendente o collaboratore. Quest’ultima prospettiva è sostenuta dal fatto che le organizzazioni nelle sue diverse dimensioni di micro, piccole, medie e grandi imprese, richiedono ai propri lavoratori sempre più una prestazione lavorativa basata sull’approccio imprenditoriale (autonomia, interpretazione del ruolo, prendere o partecipare alle decisioni a tutti i livelli, capacità di problem solving, creatività, assunzione di rischio ecc.) in quanto ormai dobbiamo saper convivere con la complessità e a volte saper anticipare i continui cambiamenti che caratterizzano il mondo produttivo di oggi attraverso il continuo alimentare del processo di partecipazione, di coinvolgimento alla vita aziendale e di responsabilità da parte di tutti coloro che vivono e lavorano in azienda a tutti i livelli. Nell’ultimo secolo la ricerca, in Italia e in Europa, si è concentrata sull’identificazione dei fattori in grado di sostenere l’avvio di un’impresa, nell’ipotesi che l’imprenditorialità rappresenti un elemento di importanza cruciale per realizzare il progetto di un’economia basata sulla conoscenza che sia più concorrenziale e dinamica. L’imprenditorialità rappresenta un fattore di crescita economica, concorrenzialità e creazione di posti di lavoro; essa può inoltre costituire uno strumento di sviluppo 7 personale e contribuire a risolvere problematiche di natura sociale (Commissione Europea, 2003) . La definizione tratta dal Libro verde sulla “Imprenditorialità in Europa” ci induce a cogliere delle specificità del fenomeno secondo una prospettiva psicologica: “L’imprenditorialità è uno stato mentale e un processo volto a creare e sviluppare l’attività economica combinando disponibilità a rischiare, creatività e/o innovazione con una sana gestione nell’ambito di un’organizzazione nuova o esistente” (Commissione Europea, 2003, p. 6). Questa definizione necessariamente invita la comunità scientifica ad analizzare il fenomeno così complesso, multidimensionale e multidisciplinare in forma integrata, poiché diversamente la capacità di indagine sull’imprenditorialità risulterebbe incapace di rispondere adeguatamente alla complessità del fenomeno in questione.

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complessità del fenomeno in questione. Ciò premesso, appare evidente il perché alla comprensione dell’imprenditorialità vi sia attualmente un diffuso e crescente interesse da parte di differenti prospettive teoriche (psicologica, sociologica, storica, economica e antropologica). E’ solo da una integrazione tra le diverse discipline che possiamo effettivamente inquadrare il fenomeno dell’imprenditorialità nella sua complessità e non soltanto perché l’imprenditore è un attore tanto intrigante quanto pragmatico (come lo ha definito l’economista americano Baumol (1968, 2006) 8 , ma soprattutto perché quello che rende elusiva e complessa l’imprenditorialità è il suo carattere multidimensionale e dinamico, a partire dalla sua duplice natura di stato mentale (dunque di qualità individuale) e di processo (attività immersa in un ambiente, una storia e un campo di forze al di fuori dell’individuo). E’ importante sottolineare che l’imprenditorialità è il risultato di una interazione complessa di fattori che attengono sia all’individuo e alle sue personali caratteristiche, sia al contesto sociale ed economico nel quale l’individuo vive. Se si considera l’imprenditorialità come un complesso e dinamico evolvere di fasi che dalla originaria nascita dell’idea conduce alcune persone alla creazione e allo sviluppo nel tempo di imprese (Shane, 2003) 9 , l’analisi del processo imprenditoriale appare l’approccio più promettente allo studio e alla comprensione dell’imprenditorialità. In tale prospettiva, il processo imprenditoriale origina dalla valutazione delle opportunità del contesto socioeconomico, delle alternative professionali, delle capacità, motivazioni e aspettative dell’aspirante imprenditore. Da questa analisi ha inizio il processo di costruzione dell’intenzione che può portare ad una scelta imprenditoriale. Il processo imprenditoriale include già questa fase di preparazione e risulta essere costituito da pensieri, decisioni ed azioni che si sviluppano nel tempo all’interno di una realtà che sovente cambia anche sulla base delle stesse decisioni e azioni che gli imprenditori compiono su di essa. Ciò premesso, è possibile essere d’accordo con Chell (2000) 10 nel definire un atto imprenditoriale come “un tentativo di rispondere, e tramite ciò cambiare, un insieme di circostanze (percepite come positive o negative) con l’intento di creare un risultato sperato”. All’interno di questo processo di cambiamento, l’imprenditore è l’agente centrale dello sviluppo capace di “identificare le opportunità, mettere insieme le risorse necessarie, implementare un piano di azione, raccogliere i compensi in tempi e modi flessibili” (Sahlman, Stevenson, 1991, p.1)11. L’imprenditorialità è “un’area che cerca di comprendere come le opportunità di creare qualcosa di nuovo sono individuate da parte di specifiche persone, che usando vari mezzi per sfruttarle o svilupparle, producono un’ampia serie di effetti” (Shane, Venkataraman, 2000, p. 218)12. La prospettiva del processo imprenditoriale abbraccia l’ipotesi secondo la quale gli imprenditori si muovono in un percorso temporale, attraverso una serie di fasi princi-


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pali. Alle radici dell’imprenditorialità c’è il sogno dell’uomo imprenditore di avviare una nuova impresa. Poiché l’idea di assumere il ruolo di imprenditore sovente si sviluppa in maniera graduale nella mente e nelle azioni di un individuo, appare difficile una precisa collocazione temporale del processo imprenditoriale. Tuttavia, per facilità di lettura, è possibile suddividere il processo imprenditoriale in tre fasi principali: a) pre-lancio, include le attività antecedenti la creazione della nuova impresa, ossia riconoscere e valutare le opportunità ambientali con conseguente sviluppo delle intenzioni di avviare una impresa (Mitchell et al., 2002) 13, e successivi sforzi per reperire e organizzare le risorse finanziarie e umane (Baron, Shane, 2004)14 ; b) lancio o start up dell’impresa, comprende le attività di avvio della nuova impresa, ovvero definire una forma legale, sviluppare una strategia iniziale di marketing e d’azione per sfruttare nel migliore dei modi le opportunità riconosciute nella prima fase; c) post-lancio, acclude le attività che si svolgono dopo il periodo di start up. La creazione dell’attività imprenditoriale segna l’inizio della fase di realizzazione del processo imprenditoriale che influenzerà la realtà umana, sociale ed economica sulla quale opera, determinando altresì cambiamenti sulle azioni dello stesso imprenditore. Se dopo lo start up della nuova impresa, questa rimane attiva per un considerevole periodo, ha inizio la terza fase caratterizzata dal post-lancio. L’imprenditore è mosso dal desiderio di far funzionare e far crescere la sua impresa. Pertanto, egli si impegna nelle attività di pianificazione per far funzionare l’impresa. Tali attività riguardano anche la gestione e la valorizzazione del personale e le relazioni con gli esterni che richiedono all’imprenditore lo sviluppo di importanti competenze interpersonali come la capacità di interagire efficacemente con i clienti, i fornitori, di risolvere conflitti, negoziare, ma anche influenzare, motivare e trattenere i lavoratori stessi. E’ bene evidenziare l’impossibilità di delineare con esattezza sia i confini di queste macro fasi sia la loro durata temporale. Queste fasi non sono definite dal passaggio di un determinato periodo di tempo, quanto piuttosto dal variare dei compiti che l’imprenditore deve eseguire e, di conseguenza, dalle corrispondenti competenze che deve agire per compiere tali attività. Ciascuna fase comporta qualche attività specifica che propende ad affievolirsi nelle altre. Inoltre, il periodo post-lancio è più lungo rispetto agli altri due (può durare anni o decenni). Il fenomeno imprenditoriale (nelle sue fasi di analisi, scelta imprenditoriale, creazione dell’intenzione imprenditoriale) dunque non solo prende l’avvio ancor prima della creazione d’impresa, ma permane oltre a questa nel mantenimento dell’intenzionalità imprenditoriale. In questa prospettiva conoscere più ampiamente che cosa accade nell’imprenditore e nella sua impresa lungo il percorso imprenditoriale permette di progettare azioni in grado di sostenere tale processo evolutivo riducendo quindi i rischi di fallimento dovuto alle scarse propensioni e competenze della persona che intraprende.

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Le variabili coinvolte nelle differenti fasi del processo imprenditoriale e collegate alle differenti attività che gli imprenditori realizzano nel tempo possono essere classificate in tre categorie: • variabili di livello individuale come le caratteristiche personali, il comportamento innovativo, la conoscenza, le abilità e le cognizioni degli imprenditori. I risultati di alcune ricerche sulla cognizione imprenditoriale hanno confermato l’ipotesi secondo la quale gli imprenditori possono essere suscettibili di errori come una sovrastimata fiducia circa la loro capacità di determinare i risultati di qualcosa e di errori cognitivi come le illusioni di controllo (Busenitz, Barney, 1997)15 ; • variabili di livello interpersonale e di gruppo come la competenza sociale che assume un ruolo determinante nel processo di costruzione delle reti sociali, ovvero più grande è la competenza sociale, più gli imprenditori possono ampliare la loro rete sociale e trarre maggiori benefici da essa per lo sviluppo e successo della loro impresa (Baron, Markman, 2000, 2003)16; • variabili di livello contestuale come il processo decisionale che coinvolge anche le istituzioni e le politiche sul territorio che forniscono risorse finanziarie dirette e opportunità formative e di sviluppo. E’ possibile concludere che la rilevanza di specifiche variabili può modificarsi lungo le differenti fasi del processo che corrispondono a un insieme di attività diversificate. Pertanto, lo studio dell’imprenditorialità dovrebbe dirigere la propria attenzione sulle attività degli imprenditori (Gartner, 1989)17 al fine di individuare le variabili specifiche caratterizzanti tali attività. Una prospettiva di processo conferma l’ipotesi secondo la quale non è tanto il numero delle caratteristiche degli imprenditori a differire, ma la modalità attraverso cui le stesse si palesano durante l’intero processo. In breve, una prospettiva di processo può aiutare a configurare il focus delle domande chiave ed agevolare il raggiungimento di accurate risposte relativamente all’insieme dei fattori (personali, sociali ed economici) che potrebbero concorrere a favorire sia l’emergere di aspirazioni, intenzioni e azioni imprenditoriali sia il mantenimento dell’intenzione imprenditoriale nel tempo, presupponendo che i differenti fattori interagiscano tra loro e, nelle varie fasi del processo, assumano carattere differente. Detto altrimenti, la domanda corretta non è tanto “se” gli imprenditori possiedano o meno determinate caratteristiche, ma “quando”, durante il processo imprenditoriale, tali caratteristiche assumono rilevanza. Diversi sono i fattori che concorrono a determinare il processo e il mantenimento dell’intenzione imprenditoriale (Battistelli, 2001)18. Certamente il processo di innovazione è il fattore determinante nella fase del post-lancio per rispondere, da un lato, al bisogno di cambiamento dettato dalla metamorfosi del mercato e dal mutamento tecnologico e, dall’altro, nel favorire lo sviluppo e la crescita dell’impresa se non, in alcuni casi, la sua stessa sopravvivenza attraverso la valorizzazione continua dei comportamenti professionali innovativi (Odoardi, 2007).


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comportamenti professionali innovativi (Odoardi, 2007) 19 . Possiamo inoltre ipotizzare che l’influenza esercitata dalla motivazione e dal tipo di orientamento all’obiettivo hanno una significativa influenza sullo sviluppo delle intenzioni imprenditoriali come dimostrano diverse ricerche empiriche (Battistelli, Odoardi, 2008)20. Inoltre, l'importanza attribuita dall’individuo al conseguimento dei suoi obiettivi influisce anche sulla qualità delle strategie che egli adotterà per autoregolare le sue attività (Battistelli, 2003)21 . Così come si rileva l’influenza differenziata che la goal orientation esercita sullo sviluppo delle intenzioni imprenditoriali (Battistelli, Odoardi, 1995)22 . Un orientamento all’apprendimento e alla performance favorisce lo sviluppo delle intenzioni imprenditoriali, al contrario un orientamento all’evitamento non risulterebbe correlare alla propensione imprenditoriale (Odoardi, 2003,2008a,2008b) 23. Tuttavia, è bene ribadire che lo spirito imprenditoriale rappresenta anche un mezzo di crescita personale posto che per propensione imprenditoriale si intende principalmente la motivazione e la determinazione a raggiungere i propri obiettivi siano essi personali e/o professionali (Odoardi, Ponti, 2011) 24 . A questo punto, possiamo chiederci quali sono i motivi principali dell’importanza attribuita all’iniziativa imprenditoriale. Una domanda che produce diverse risposte. L'imprenditorialità contribuisce alla creazione di posti di lavoro e alla crescita. Nonostante la crescita economica di un Paese sia influenzata da più fattori, le ricerche sembrano dimostrare che l’imprenditorialità contribuisca positivamente a stimolare l'attività economica e la creazione di nuovi posti di lavoro o ad inserire nel mercato del lavoro i disoccupati e le persone in posizione di svantaggio (Commissione Europea, 2003). L’impreditorialità come fenomeno di sviluppo. il Libro verde sulla “Imprenditorialità in Europa” (2003) sottolinea come “la creazione di posti di lavoro fa capo in misura crescente alle imprese piccole e nuove piuttosto che a quelle grandi”; a tal proposito, l’economista americano Baumol (2006) ha sottolineato come le piccole imprese che nascono per iniziativa di singoli imprenditori creativi sono spesso una preziosa fonte d’innovazione per le grandi imprese e contribuiscono notevolmente alla diminuzione del tasso di disoccupazione di un Paese. L'iniziativa imprenditoriale è essenziale per la concorrenzialtà. Nuove iniziative imprenditoriali (come avviare una nuova impresa o dare un nuovo orientamento a un'impresa esistente) sollecitano la pressione concorrenziale dell’intero sistema economico attraverso un aumento e miglioramento della produttività in termini di prezzo, innovazione ed efficienza del prodotto e dei servizi; questo processo offre ai consumatori il vantaggio di una scelta più ampia e prezzi più bassi. L’imprenditorialità permette di realizzare le potenzialità personali. L'imprenditorialità può stimolare la soddisfazione di “bisogni superiori”, quali l'autorealizzazione e l'indipendenza; oltre a motivi concreti (soldi e posizione sociale), molte persone intraprendono la sfida imprenditoriale per realizzarsi più pienamente e trarre dal proprio lavoro una maggiore soddisfazione (Commissione Europea, 2003).

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L’imprenditorialità ed interessi societari. Gli imprenditori sono il motore dell'economia di mercato e con le loro realizzazioni apportano alla società ricchezza, lavoro e varietà di scelta per i consumatori. Le considerazioni sopra esposte, portano a evidenziare l’imprenditorialità non solo come uno strumento per creare nuove imprese ma concerne un atteggiamento generale in tutti coloro che lavorano nelle aziende e funzionale sia nella vita personale che in tutte le attività lavorative. La conclusione sta nel promuovere azioni di ricerca, formazione e consulenza nelle micro, piccole e medie imprese con l’obiettivo di favorire una cultura d’intraprendenza e d’innovazione a tutti i livelli unitamente allo sviluppo di specifiche competenze e comportamenti professionali in termini di (Odoardi, 2003, 2007): • sviluppo delle capacità di problem solving, programmazione e autonomia, responsabilizzazione; • promozione dell’iniziativa personale, dell’intraprendenza e della creatività; • educazione ad una gestione consapevole dei rischi connessi alla realizzazione delle proprie azioni; • sviluppo delle capacità sociali quali comunicare, cooperare, condividere, competere, stabilire reti di contatti, imparare ad assumere nuovi ruoli; • sviluppo delle capacità personali quali la fiducia in se stessi, la determinazione e la motivazione a persistere di fronte alle avversità in vista del raggiungimento dei propri obiettivi, la capacità di pensare in modo critico e indipendente e, in particolare, di imparare autonomamente; • sviluppo di comportamenti professionali innovativi in relazione a obiettivi e strategie aziendali o imprenditoriali. Gli aspetti più rilevanti da considerare nella relazione tra imprenditorialità e innovazione devono, a questo punto, essere ricondotti a specifiche azioni, quali: > promuovere una mentalità imprenditiva e innovativa in tutti coloro che operano nei luoghi di lavoro al fine di rispondere ad effettive esigenze di cambiamento e sviluppo organizzativo; > favorire una leadership sulla strategie d’innovazione, una chiara direzione che coinvolge tutti i livelli dell’organizzazione, dai decisori ai dipendenti/collaboratori, motivando, supportando e gratificando le attività che incoraggiano i processi innovativi; > indirizzare e aggregare la quantità e la qualità d’innovazione in base alla mission organizzativa in termini di supporto specifico alle strategie di mercato; > gestire la produzione di creatività sostenibile, ovvero la capacità da parte dell’organizzazione di garantire e rinforzare tale processo in un clima interno favorevole e trasformarlo in successo; > costruire una rete interna basata sullo scambio di conoscenze e sull’attivazione di apprendimenti continui attraverso l’utilizzo di metodiche partecipate e di cooperazione.


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Note bibliografiche 1. La Bella, A. (2009). Imprenditorialità e leadership. In L. Cassia, M. Kalchschmidt, & S. Paleari (Eds.), L’imprenditorialità: Pensiero, elementi, contesto (pp. 178-203), Bergamo: Bergamo University Press. 2. Castelli, S., & Garruccio, R. (2010). L’origine e l’oggetto di questa ricerca. In S. Castelli, & R. Garruccio (Eds.), Imprenditori. Una ricerca su Milano (pp.15-19), Milano: Bruno Mondadori. 3. Lazear, E. (2002). Entrepreneurship, NBER Working Paper 9109, 1. 4. Albino, V. (2009). Prefazione. In L. Cassia, M. Kalchschmidt, & S. Paleari (Eds.), L’imprenditorialità: Pensiero, elementi, contesto (pp. 7-10), Bergamo: Bergamo University Press. 5. Popper, K. R. (1972). Objective Knowledge: An Evolutionary Approach. New York: Oxford University Press. 6. Shaver, K. G., & Scott, L. R. (1991). Person, Process, Choice: The Psychology of New Venture Creation. Entrepreneurship Theory and Practice, 16, 23-45. 7. Commissione delle Comunità Europee (2003). Libro verde: “Imprenditorialità in Europa”, COM (2003) 27 definitivo del 21.01.2003. Bruxelles: Enterprise Publications. 8. Baumol, W. J. (1968). Entrepreneurship in Economic Theory. American Economic Review, 58, May, 64-71. Baumol, W. J. (2006). Return of the invisible man: the microeconomic value theory of inventors and entrepreneurs. Allied Social Science Associations Conference, New York: New York University. 9. Shane, S. (2003). A General Theory of Entrepreneurship: The Individual-Opportunity Nexus Approach to Entrepreneurship. Edward Elgar, Aldershot, UK. 10. Chell, E. (2000). Towards Researching the “Opportunistic Entrepreneur”: A Social Constructionist Approach and Research Agenda. European Journal of Work and Organizational Psychology, 9(1), 63-80. 11. Sahlman, W. A., & Stevenson, H.H. (1991). Introdution. In W.A. Sahlman, & H. H. Stevenson (Eds.), The Entrepreneurial Venture. Boston: McGraw Hill. 12. Shane, S., & Venkataraman, S. (2000). The promise of entrepreneurship as a field of research. Academy of Management Review, 25(1), 217-226. 13. Mitchell, R. K., Smith, J. B., Morse, E. A., Seawright, K. W., Peredo, A. M., & McKenzie, B. (2002). Are entrepreneurial cognition universal? Assessing entrepreneurial cognitions. In Entrepreneurship Theory and Practice, 26, 9-32. 14. Baron, R. A., & Shane, S. (2004). Entrepreneurship: A Process Perspective. OH: Thompson/South-West. 15. Busenitz, L. W., & Barney, J. B. (1997). Differences between entrepreneurs and managers in large organizations: Biases and heuristics in strategic decision-making. Journal of Business Venturing, 12, 9-30. 16. Baron, R. A., & Markman, G. D. (2000). Beyond social capital: How social skills can enhance entrepreneurs’ success. Academy of Management Executive, 14, 106-116. Baron, R. A., & Markman, G. D. (2003). Beyond social capital: The role of entrepreneurs’ social competence in their financial success. Journal of Business Venturing, 18, 41-60. 17. Gartner, W.B. (1989). Some suggestions for research on entrepreneurial traits and characteristics. Entrepreneurship Theory & Practice, 14(1), 27-37. 18. Battistelli, A. (2001). I giovani e la scelta imprenditoriale. Milano: Angelo Guerini e Associati. 19. Odoardi, C. (2007). Alcuni aspetti psicologici del processo d’innovazione. Risorsa Uomo: Rivista di Psicologia del Lavoro e dell’Organizzazione, 13 (3), 99-402. 20. Battistelli, A., & Odoardi, C. (2008). La psicologia dell’imprenditorialità. In P. Argentero, C. G. Cortese, & C. Piccardo (Eds.), Psicologia del lavoro (pp. 315-340). Milano: Cortina Raffaello Editore. 21. Battistelli, A. (2003). La personalità proattiva e il senso di iniziativa sono caratteristiche imprenditoriali? Risorsa Uomo: Rivista di Psicologia del Lavoro e dell’Organizzazione, 3-4, 263-270. 22. Battistelli, A., & Odoardi, C. (1995). Imprenditorialità. Una ricerca psicosociale. Milano: Franco Angeli. 23. Odoardi, C. (2003). La scoperta dell’imprenditorialità: analisi di un’esperienza per delineare un modello di didattica orientativa. Trieste: Edizioni Goliardiche. Odoardi, C. (2008a). La scelta imprenditoriale nella ricerca in psicologia. Giornale Italiano di Psicologia dell’Orientamento, 9(1), 3-4. Odoardi, C. (2008b). Le rôle des valeurs, opinion et motivations sur l’intention entrepreneuriale. Actes du XIV Congrès de Psychologie du travail e des Organisations, 5, pp. 5-14. Paris: L’Harmattan. 24. Odoardi, C., & Ponti, P. (2001). L’integrazione nel processo di orientamento all’imprenditorialità. Psicologia e Scuola, 1, 11-20.

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IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI Adalgisa Battistelli, Francesco Montani, Carlo Odoardi e Paola Ponti



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La performance innovativa nelle Micro, Piccole e Medie Imprese

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L’instabilità e la turbolenza del mercato globale, il rapido sviluppo delle nuove tecnologie e l’intensificata competizione richiedono necessariamente una ridefinizione degli obiettivi e delle priorità da parte delle organizzazioni, che devono saper fronteggiare, in maniera proattiva e flessibile, molteplici richieste conflittuali allo scopo di preservare un vantaggio competitivo. Se la spinta all’innovazione sembra ormai una realtà consolidata nella maggioranza delle imprese di alcuni Stati all’interno dell’EU (Unione europea), definiti leader dell’innovazione (Svezia, Danimarca, Finlandia e Germania), le performance innovative delle aziende del nostro Paese sono ancora sensibilmente arretrate rispetto alla media europea, come si evince dall’ultimo rapporto della Commissione Europea sull’innovazione nei Paesi UE (Innovation Union Scoreboard, 2011). Tale arretratezza rispetto al panorama internazionale, che trova immediato riscontro nei moderati investimenti in R&S (Ricerca e Sviluppo) e innovazione, e nei deboli rapporti di collaborazione e partnership fra le imprese, risente primariamente della mancanza di una cultura diffusa dell’innovazione, a livello locale e nazionale (Figura 1). 0.800 0.700 0.600 0.500 0.400 0.300 0.200 0.100 0.000

LV BG LT RO PL SK MT GR HU ES CZ PT IT EE CY SI EU FR IE LU AT NL UK BE FI DE DK SE

MODEST INNOVATORS

MODERATE INNOVATORS

INNOVATION FOLLOWER

MODEST LEADERS

Figura 1. Le differenze nella performance innovativa fra gli Stati leader dell’innovazione e i restanti Paesi dell’UE. Fonte: Innovation Union Scoreboard (2011).

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A fare da contraltare a un andamento italiano ancora in ritardo rispetto ai Paesi leader dell’innovazione sono, tuttavia, le performance innovative delle Piccole e Medie Imprese (PMI) presenti all’interno del territorio nazionale. Il rapporto della Commissione Europea evidenzia, infatti, non solo che la percentuale di PMI italiane che hanno introdotto innovazioni di prodotto o di processo è superiore al 35%, lievemente sopra la media europea, ma anche che, mentre negli ultimi cinque anni le PMI europee hanno fatto registrare, in media, un rallentamento in questo senso, le piccole e medie imprese italiane sono, al contrario, cresciute. I dati migliori riguardano nello specifico i tassi di crescita della performance innovativa delle PMI che hanno collaborato con altri enti e che hanno introdotto innovazioni di prodotto, di processo, di marketing o di tipo organizzativo: mentre nella maggioranza degli Stati Membri e nella stessa UE tali indici risultano sostanzialmente ridotti, in Italia essi crescono sensibilmente, superando la media europea (Figure 2-3-4). 20% 15%

Growth performance for Innovative SMEs collaborating with others as % of SMEs

10%

18

5%

34

0% - 5% -10% -15% LV LT IE PL CH RO AT SE LU SK CZ FI ES MT MK TR IS RS DE NL DK HU BG NO FR HR EU CY BE SI IT EE GR UK PT

Figura 2. Le differenze fra i Paesi dell’UE nel tasso di performance delle Piccole e Medie Imprese che hanno collaborato con altri enti. Fonte: Innovation Union Scoreboard (2011).

20% 15%

Growth performance for SMEs introducing product or process innovations as % of SMEs

10% 5% 0% - 5% -10% -15% IE PL AT DK UK LU ES LT SE CY BE NO EE HU EU SI CZ SK DE NL MK TR RS RO CH IT FR GR HR FI LV PT BG MT

Figura 3. Le differenze fra i Paesi dell’UE nel tasso di performance delle Piccole e Medie Imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto o di processo. Fonte: Innovation Union Scoreboard (2011).


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Growth performance for SMEs introducing marketing or organisational innovations as % of SMEs 8% 6% 4% - 2% 0% - 2% - 4% - 6% - 8% -10% -12%

DK EE PL LT IE AT HU LU CY HR NO RO FR NL UK PT BE MT MK LV SI FI SE TR RS EU ES DE IT GR CZ BG SK

Figura 4. Le differenze fra i Paesi dell’UE nel tasso di performance delle Piccole e Medie Imprese che hanno introdotto innovazioni di marketing o di tipo organizzativo. Fonte: Innovation Union Scoreboard (2011).

Queste evidenze suggeriscono, dunque, che le PMI rappresentano uno dei motori principali dell’innovazione e della competitività dell’Italia all’interno dello scenario internazionale e che proprio attraverso la ricerca, lo sviluppo, e l’introduzione di idee, soluzioni, processi o prodotti innovativi, la maggioranza di queste imprese possono affrontare con successo le opportunità e le sfide che la crisi economica ed un mercato instabile e in continuo mutamento stanno attualmente ponendo. In molti casi, tuttavia, i benefici in termini di competitività e performance finanziaria che le piccole e medie imprese italiane riescono ad ottenere sono relativamente limitati, a causa della ridotta rete di alleanze e collaborazioni che tali imprese instaurano sia con altre aziende sia, in particolare, con enti ed istituti di ricerca che possono sostenere gli imprenditori e il management nel cruciale processo di gestione e valorizzazione del proprio potenziale innovativo. Questo fenomeno indica, dunque, che un attivo processo di collaborazione esterna potrebbe consentire alle PMI di guidare con maggiore efficacia ed efficienza le attività e i processi a sostegno dell’innovazione continua, stimolandone, conseguentemente, la competitività all’interno del mercato globale. A tale riguardo, se le reti di collaborazione, in particolare con enti di ricerca, possono originare differenti strategie a supporto dell’innovazione nelle PMI, i dati emersi dal recente rapporto della Commissione Europea forniscono chiare indicazioni su quali possono essere le traiettorie e i percorsi d’azione più efficacemente perseguibili affinché ciascuna impresa possa trarre vantaggio da una partnership attiva orientata all’innovazione e alla competitività. Il rapporto indica, di fatto, che le aree della performance innovativa su cui dominano i Paesi leader dell’innovazione all’interno della UE, e che segnano il divario più ampio fra tali Paesi e i restanti Stati Membri, sono precisamente identificabili nel supporto finanziario all’innovazione, nei diritti di proprietà intellettuale e nelle risorse umane (Figura 5).

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Economic effects

0,60

Research systems

0,40 0,20

Innovators

0,00

Firm investments

Intellectual assets

Linkages & entrepreneurship

20

Finance and support

Figura 5. Le differenze nelle dimensioni della performance innovativa fra gli Stati leader dell’innovazione e i restanti Paesi dell’UE. Fonte: Innovation Union Scoreboard (2011). Modest Innovators Moderate Innovators Innovation follower Innovation leader

Questo dato rappresenta un importante punto di riferimento per orientare le politiche di quei Paesi che tuttora esibiscono una prestazione innovativa inferiore rispetto alla media europea poichè evidenzia che se da un lato il sostegno finanziario dei governi, così come lo sviluppo di brevetti e idee innovative, è essenziale per alimentare l’innovazione organizzativa, dall’altro, le imprese stesse possono ricavare ulteriori benefici da una rete di collaborazioni con associazioni, enti ed istituti di ricerca che sono in grado di offrire strumenti e metodologie avanzate a supporto dello sviluppo di strategie e pratiche di gestione delle risorse umane a sostegno dei processi innovativi. Due importanti conclusioni possono, pertanto, essere inferite da queste premesse: 1. la gestione delle risorse umane rappresenta un mezzo chiave per la valorizzazione lo sviluppo del potenziale innovativo delle piccole e medie imprese; 2. attraverso le reti di collaborazione con gli enti di ricerca, il management e/o gli imprenditori delle MPMI italiane può acquisire quelle competenze fondamentali per promuovere la formazione di un sistema di gestione delle risorse umane (Human Resource Management, HRM) orientato all’innovazione continua. Cosa comporta, tuttavia, il dover gestire le risorse umane per promuovere innovazione? E in che modo la ricerca scientifica può contribuire allo sviluppo di un sistema di HRM a supporto dell’innovazione nelle MPMI? Al fine di chiarire questi punti, sarà di seguito preso in esame il ruolo della gestione delle risorse umane nel favorire lo sviluppo di competenze e comportamenti aziendali orientati all’innovazione, e saranno analizzati i processi attraverso cui la collaborazione tra ricerca e impresa può contribuire alla formazione e al consolidamento di strategie e pratiche HRM tese a creare condizioni permanenti per l’implementazione di processi innovativi in azienda, funzionali alla competitività e alla crescita delle imprese. In tale prospettiva verrà presentato il Laboratorio per l’Imprenditorialità, gli obiettivi che si pone e i servizi offerti per lo sviluppo dell’innovazione nelle MPMI del territorio provinciale. Saranno inoltre presentati i primi risultati del Laboratorio, le ricadute territoriali e i livelli di premialità che tale iniziativa prevede per il riconoscimento delle aziende partecipanti nell’anno 2011/2012 in linea con gli obiettivi di innovazione perseguiti.


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Valorizzare le Risorse Umane attraverso i processi psicosociali dell’imprenditorialità e dell’innovazione Per spiegare in che modo gli imprenditori e il management delle micro, piccole e medie imprese possano valorizzare e sviluppare efficacemente il potenziale innovativo delle risorse umane, orientandolo e guidandolo verso l’implementazione di processi innovativi di successo, è in primo luogo fondamentale inquadrare il target cui un sistema di HRM (Human Resource Management) orientato all’innovazione deve tendere, ossia il comportamento innovativo al lavoro. Con tale concetto s’intende specificatamente la generazione intenzionale, la promozione e l’implementazione, all’interno di un ruolo, di un gruppo o di un’organizzazione, di idee, processi, prodotti o procedure nuovi e rilevanti per la relativa unità d’azione, e designati ad apportare benefici significativi all’individuo, al gruppo, all’organizzazione o all’intera società. Questa definizione riflette tre proprietà fondamentali del comportamento innovativo che lo differenziano dalla performance di ruolo tradizionale, così come da altre forme di agire professionale nei luoghi di lavoro. In primo luogo, la natura prettamente “intenzionale”, ovvero discrezionale, del comportamento innovativo e che lo contraddistingue dalla tradizionale performance lavorativa, in quanto nessuna azione di tipo innovativo può essere formalmente prescritta dal sistema di norme e procedure organizzative. In secondo luogo, agire in maniera innovativa significa intraprendere non uno bensì molteplici compiti comportamentali che si susseguono, intersecandosi l'uno con l'altro, all’interno di tre fasi cruciali che caratterizzano il processo di innovazione: la generazione di idee, ovvero la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi, processi, o soluzioni per problemi difficili; la promozione di idee, che prevede la ricerca di supporto e la creazione di coalizioni attraverso l’espressione di entusiasmo e fiducia sul successo delle innovazioni elaborate; infine, la realizzazione di idee, che include la sperimentazione di nuove ed utili idee, l’introduzione delle innovazioni all’interno dei regolari processi di lavoro e la valutazione dell’utilità delle idee innovative. In terzo luogo, l’innovazione è un fenomeno che non coinvolge un singolo attore all’interno del contesto lavorativo ma anche i gruppi di lavoro e la più ampia organizzazione, configurandosi di fatto come un processo multi-livello che permea i vari settori della vita lavorativa, ad ogni livello aziendale. Questo significa che l’individuo, il gruppo e l’organizzazione sono al contempo gli attori e i beneficiari stessi dell’innovazione, e che tanto gli aspetti individuali quanto le dinamiche di gruppo e le più ampie caratteristiche del contesto organizzativo rappresentano condizioni determinanti per l’attivazione di processi permanenti d’innovazione.

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A tale riguardo, un sistema di HRM a supporto dell’innovazione deve saper primariamente valorizzare e stimolare quei processi motivazionali che, esaltando il valore dell’innovazione come risorsa fondamentale per il successo e la competitività delle imprese e fornendo l’energia necessaria a sostenere gli sforzi lavorativi in attività e compiti che trascendono le tradizionali richieste prescritte da un determinato ruolo o dalla più ampia organizzazione, costituiscono il driver primario del comportamento innovativo al lavoro. Gestire le risorse umane per promuovere innovazione significa, altresì, fornire il supporto necessario affinché coloro che investono tempo ed energie in comportamenti aziendali orientati all’innovazione possano usufruire di quelle risorse che consentono loro di affrontare molteplici problemi e resistenze che possono ostacolare la generazione, la promozione o l’implementazione di idee innovative nel luogo di lavoro, facilitando, dunque, l’efficace espletamento di processi innovativi e contribuendo al successo delle innovazioni. Infine, la natura multi-livello del processo innovativo suggerisce che la spinta motivazionale ad innovare e la capacità dei molteplici attori di intraprendere e portare avanti il difficile ed incerto percorso dell’innovazione saranno tanto più sostenute e consolidate, quanto più il management delle imprese saprà responsabilmente orientare le proprie politiche e strategie di gestione delle risorse umane verso la creazione di condizioni permanenti per lo sviluppo e la valorizzazione del potenziale innovativo dell’individuo, del gruppo e del più ampio contesto organizzativo. E’ opportuno sottolineare però che se le strategie e la valorizzazione degli individui nelle organizzazioni sono importanti per costruire e mantenere l’innovazione, è decisamente la cultura innovativa aziendale e il suo sistema valoriale che ne costituisce la parte fondante. La cultura d’innovazione rappresenta la cornice entro la quale si inserisce un modello di gestione e valorizzazione degli individui. La finalità della logica espressa dal Laboratorio per l’Imprenditorialità è dunque quella di supportare gli imprenditori e il management sulle strategie e sulle azioni di miglioramento per la creazione e lo sviluppo sia di culture aziendali innovative che di valorizzazione delle professionalità proattive a tutti i livelli, considerando l’insieme degli antecedenti ovvero quegli elementi cognitivi e comportamentali occorrenti che determinano l’attivazione di un processo innovativo.


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Il Laboratorio per l’Imprenditorialità Le strategie di gestione delle risorse umane costituiscono un mezzo imprescindibile per stimolare comportamenti professionali orientati all’innovazione ad ogni livello aziendale e sottolineano, coerentemente con le direttive europee per lo sviluppo dell’innovazione nel nostro Paese, la necessità di dotare le aziende e il proprio management delle competenze, delle metodiche e degli strumenti che possano sostenere e valorizzare il potenziale innovativo dei molteplici attori. È sulla base di questa consapevolezza che è nato il Laboratorio per l’imprenditorialità nelle MPMI, promosso da ECIPAR di Ravenna, CNA Industria di Ravenna e il Laboratorio per la Ricerca-Intervento sull'Imprenditorialità, Innovazione e Sistemi Integrati (LA.PSI.R.I3) dell’Università degli Studi di Firenze, e volto a favorire la promozione e la sperimentazione di un rinnovato sistema di gestione strategica delle risorse umane orientato all’innovazione. In linea con le prassi consolidate dai processi di ricercaintervento, il Laboratorio offre nello specifico la possibilità di integrare le prassi organizzative con le risorse e le competenze fornite dalla ricerca scientifica per la progettazione condivisa di un modello gestionale dell’innovazione, implementabile nelle molteplici realtà organizzative e misurabile in termini di supporto alle prestazioni innovative delle imprese e degli attori che in esse operano. Rispondere alla domanda di cambiamento e innovazione del mondo del lavoro, significa ripensare il ruolo svolto dal sistema di HRM, attraverso la definizione di strategie, modelli, e pratiche manageriali e imprenditoriali orientate a sostenere, promuovere e valorizzare quell’insieme di comportamenti professionali innovativi e proattivi che favoriscono un ampliamento del ruolo lavorativo tradizionale. In linea con tali assunti, il Laboratorio prevede la definizione e l’implementazione di un percorso di ricerca-azione a sostegno dei processi innovativi permanenti nelle imprese, che si fonda su due specifici obiettivi di seguito riportati. Obiettivi d’impresa: promuovere la crescita delle prestazioni e dei risultati d’innovazione ad ogni livello aziendale (individuo, gruppo, organizzazione); promuovere lo sviluppo di una cultura organizzativa dell’innovazione all’interno delle molteplici realtà lavorative; promuovere l’apprendimento e la crescita di capacità e qualità individuali per lo sviluppo di prestazioni innovative. Obiettivi imprenditoriali e manageriali: promuovere modelli imprenditoriali orientati all’innovazione; promuovere la progettazione e la realizzazione di un modello gestionale dell’innovazione e coerente con gli obiettivi aziendali; promuovere lo sviluppo di una leadership imprenditoriale a supporto dei processi e delle attività innovative all’interno del contesto lavorativo; promuovere la formazione di gruppi di lavoro innovativi (gruppi innovatori).

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La metodologia e i servizi del Laboratorio Il conseguimento degli “obiettivi d’impresa” e gli “obiettivi imprenditoriali e manageriali” costituiscono la mission del Laboratorio che risulta strettamente ancorato all’effettiva realizzazione del percorso di attività definite dalle diverse fasi della ricerca-intervento e caratterizzate da cinque linee operative fondamentali di seguito descritte.

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La prima fase è rappresentata dalla ricerca sui fattori psicosociali che caratterizzano il processo di innovazione e che contribuiscono in maniera significativa a determinare le condizioni per il successo dell’innovazione da introdurre, poiché in assenza di tale conoscenza la stessa implementazione ne sarebbe penalizzata. In tal senso, l’analisi psicosociale del processo di innovazione consente di delineare le strategie per promuovere e diffondere azioni volte a sviluppare atteggiamenti e comportamenti di individui e gruppi orientati all’innovazione e ridurre quelli di resistenza verso i cambiamenti. La realizzazione dell’indagine scientifica sul potenziale d’innovazione all’interno delle MPMI aderenti al Laboratorio è finalizzata pertanto a rilevare gli elementi di forza e i punti di criticità relativi a quelle aree del potenziale che determinano l’attivazione di un processo innovativo a livello individuale, di gruppo e organizzativo. Di seguito, si riportano, per necessità di sintesi, solo alcune delle variabili indagate. Livello individuale > Il comportamento innovativo individuale. Indica la frequenza con cui il singolo lavoratore genera, promuove e implementa nuove ed utili idee all’interno delle normali attività lavorative. > Gli orientamenti individuali e motivazionali. Definiscono: a) l’insieme delle caratteristiche personali che riflettono la propensione del lavoratore ad attivare comportamenti professionali di natura innovativa; b) l’investimento effettivo di tempo ed energia in strategie ed attività a sostegno della generazione, della promozione e dell’introduzione di idee innovative all’interno del contesto di lavoro. Livello di gruppo > Il comportamento innovativo di gruppo. Indica lo sviluppo e l’introduzione di nuove e utili idee implementate dal gruppo attraverso discussioni interpersonali e successive modifiche al progetto originale. > Processi di gruppo. Riflettono l’insieme dei processi relazionali e delle caratteristiche e relative dinamiche del gruppo che possono contribuire alla formazione e allo sviluppo di un team di lavoro innovativo.


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Livello organizzativo > La performance innovativa dell’organizzazione. Indica l’implementazione di successo delle idee creative all’interno di un’organizzazione. > La cultura e l’organizzazione del lavoro. Definiscono: a) l’insieme dei valori organizzativi orientati all’innovazione, condivisi dall’imprenditore/management e dai lavoratori, diffusi e agiti in ogni settore della vita lavorativa; b) l’insieme dei fattori di work design che possono contribuire all’arricchimento dei ruoli e delle mansioni lavorative facilitando il lavoro creativo e innovativo nell’ambiente lavorativo. > La leadership. Comprende l’insieme degli stili di leadership e dei comportamenti professionali attuati dall’imprenditore/management dell’impresa, che possono sostenere efficacemente lo sviluppo di processi innovativi diffusi e permanenti, ad ogni livello aziendale (ruolo-individuo, team di lavoro, impresa). Le variabili descritte rappresentano dei fattori di natura psicosociale e organizzativa che possono favorire fra gli individui, i gruppi e le organizzazioni quelle forme di agire proattivo e innovativo necessarie a sostenere gli sforzi aziendali per la crescita, lo sviluppo e la competitività all’interno del mercato globale. La seconda fase prevede la definizione e la sperimentazione di specifici Project Work Innovation (PWI), ovvero di progetti di lavoro che consentono l’implementazione di un modello operativo di innovazione, rispondente ai bisogni delle imprese partecipanti, funzionale alla risoluzione delle criticità e alla valorizzazione dei punti di forza emersi dalla ricerca scientifica e orientato al perseguimento degli obiettivi di innovazione condivisi dall’imprenditore/ management e dai restanti attori organizzativi, quest’ultimi a discrezione dello stesso imprenditore. Tale fase è strettamente correlata alla fase della ricerca, poiché le stesse risultanze determinano il livello del PWI da implementare. Nello specifico, la metodologia del Laboratorio prevede una propedeuticità dei livelli di PWI dalla quale non è opportuno prescindere per il buon esito della stessa implementazione in termini di ricaduta sui processi d’innovazione da attivare. Specificatamente, si distinguono tre livelli di PWI (figura 6): un primo livello definito di riposizionamento, un secondo livello definito di potenziamento, ed un terzo livello definito di sviluppo. A ciascun livello corrispondono specifiche condizioni di fattibilità, intese come risultanze minimali rilevate dalla ricerca. Per tale motivo, nell’individuazione del PWI non è consigliabile procedere da un livello all’altro se tali condizioni non sono soddisfatte dai risultati emersi dall’indagine.

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TASSONOMIA DEI PWI

1° Livello SVILUPPO 2° Livello POTENZIAMENTO 3° Livello RIPOSIZIONAMENTO

Figura 6. Tassonomia dei Project Work Innovation (PWI).

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In linea generale, il campo d’azione del PWI si situa all’interno dell’area risorse umane, caratterizzandosi di elementi di sviluppo organizzativo, azioni di miglioramento, gestione e sviluppo processi. Altresì, il medesimo PWI può prevedere livelli diversi di profondità di sviluppo e applicazione, e può contemplare al suo interno l’integrazione di più aree a diversa profondità di elaborazione. Nella sua globalità, il PWI riveste una duplice valenza: da un lato, rappresenta un progetto di lavoro innovativo implementato all’interno dell’azienda e, dall’altro, rappresenta una strategia poiché attraverso lo stesso PWI si va ad agire trasversalmente sulle variabili indagate dalla ricerca per riposizionarle e/o potenziarle, e/o sviluppare nuovi processi, prodotti e attività qualora le risultanze della ricerca definiscano la fattibilità di un 3° livello di PWI (sviluppo). La terza fase, prevede il trasferimento delle conoscenze e l’applicazione di metodiche e strumenti per lo sviluppo delle competenze imprenditoriali, d’innovazione e di creatività a livello individuale, di gruppo e di organizzazione, attraverso la strutturazione di specifici percorsi di formazione all’innovazione (innovation management e strategy innovation) rivolti sia agli imprenditori, che ai gruppi dipendenti coinvolti. Come affermato precedentemente, si ritiene fondamentale per la competitività e lo sviluppo stesso dell’impresa stimolare e promuovere lo sviluppo di una cultura organizzativa orientata all’innovazione come un processo che integra gli aspetti psicosociali, organizzativi e tecnici/tecnologici, oltre che favorire le competenze necessarie a monitorare il processo d’implementazione dell’innovazione negli imprenditori, nei gruppi e nell’organizzazione intera. Attraverso il percorso di formazione all’innnovazione per gli imprenditori delle imprese coinvolte, viene preparata la piattaforma culturale e metodologica in grado di supportare i gruppi aziendali nella successiva implementazione dei PWI. Per quanto riguarda il percorso rivolto ai gruppi dipendenti delle aziende coinvolte, in ogni impresa viene identificato un “gruppo innovatori”, ovvero un’equipe di lavoro composta da una serie di responsabili e dipendenti operanti in determinate aree strategiche per l’azienda.


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E’ all’interno del gruppo innovatori che vengono definite le modalità operative per la definizione e la strutturazione dei Project Work Innovation. Il gruppo innovatori di ciascun’azienda, attraverso il supporto formativo alle competenze di innovazione, implementa il piano operativo del progetto, precedentemente definito secondo un’ottica di micro-progettazione (obiettivi, indicatori, attività, strumenti correlati). I Project Work Innovation, progettati e condivisi con l’imprenditore e il gruppo innovatori vengono sperimentati e implementati in ciascuna realtà aziendale. La durata prevista per il processo di implementazione dei Project Work Innovation è di circa tre/cinque mesi, al termine dei quali viene condotta presso le varie imprese la seconda indagine scientifica orientata a verificare l’impatto del percorso d’innovazione e dei Project Work Innovation sugli obiettivi d’innovazione (quinta fase). La quarta fase comprende il supporto agli imprenditori in azienda attraverso una matrice distintiva e integrata di natura formativa e consulenziale continua, l’analisi del potenziale imprenditoriale a ciascun imprenditore e la realizzazione di specifici momenti di coaching imprenditoriale e di team coaching innovation al gruppo innovatori (dipendenti delle singole aziende coinvolte) centrati sul potenziamento di alcune competenze proprie dell’area imprenditoriale, d’innovazione e manageriale, indispensabili per sviluppare comportamenti professionali imprenditivi e innovativi a tutti i livelli oltre che di sviluppo organizzativo. La quinta fase è caratterizzata dal servizio di monitoraggio e di valutazione finale (Performance Measurement Innovation Systems) dei processi d’innovazione attivati. All’interno delle singole imprese viene realizzata una seconda indagine scientifica volta a verificare l’impatto del percorso di innovazione e dei Project Work Innovation sul potenziale di innovazione e sui risultati strategici ad esso connessi ad ogni livello aziendale, e sulle performance aziendali e comportamenti professionali innovativi prodotti a livello individuale, di gruppo e organizzativo. Questa ulteriore fase di analisi consente infine di indicare eventuali e ulteriori linee di sviluppo dell’azienda nell’ottica di un processo di miglioramento e di innovazione e imprenditorialità in forma continua.

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

La figura 7 illustra sinteticamente tutti i servizi caratterizzanti il Laboratorio per l’Imprenditorialità.

SERVIZI DEL LABORATORIO PER L’IMPRENDITORIALITA’ innovare per crescere

ANALISI DEL POTENZIALE IMPRENDITORIALE ANALISI DEL CLIMA ORGANIZZATIVO ANALISI DEL POTENZIALE D’INNOVAZIONE A LIVELLO AZIENDALE (INDIVIDUO, GRUPPO E ORGANIZZAZIONE

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> SOMMINISTRAZIONE INDIVIDUALE > REPORT INDIVIDUALE > SPORTELLO INDIVIDUALE PER LA RESTITUZIONE DEL PROFILO A CIASCUN IMPRENDITORE > SOMMINISTRAZIONE COLLETTIVA A LIVELLO AZIENDALE > REPORT AZIENDALE > SPORTELLO PER LA RESTITUZIONE DEI RISULTATI A CIASCUNA AZIENDA (IMPRENDITORE/SOCI/RESPONSABILI)

PERCORSO FORMATIVO E DI COACHING MANAGERIALE SUI PROCESSI D’INNOVAZIONE E D’IMPRENDITORIALITA’

GRUPPO IMPRENDITORI

PERCORSO FORMATIVO E DI TEAM COACHING SUI PROCESSI D’INNOVAZIONE

GRUPPO DIPENDENTI DI CIASCUNA AZIENDA (GRUPPO INNOVATORI)

PROGETTAZIONE E IMPLEMENTAZIONE DEL PROJECT WORK INNOVATION (PWI) IN CIASCUNA AZIENDA

VALUTAZIONE FINALE

> SPORTELLO PER L’INDIVIDUAZIONE DEL PWI > COUNSELING ORGANIZZATIVO PER LA PROGETTAZIONE E LO SVILUPPO DEL PWI

> SOMMINISTRAZIONE COLLETTIVA E INDIVIDUALE A LIVELLO AZIENDALE > REPORT AZIENDALE

Figura 7. Servizi del Laboratorio per l’Imprenditorialità: innovare per crescere.


Laboratorio per L’Imprenditorialità

I primi risultati del laboratorio Nella fattispecie dell’esperienza realizzata all’interno del Laboratorio per l’Imprenditorialità (edizione 2011-2012) relativamente all’individuazione e realizzazione dei Project Work Innovation, si distinguono sette aree all’interno delle quali i PWI sono stati realizzati. Tali aree rientrano nell’ambito della promozione e valorizzazione delle prassi in Human Resource Management (HRM) orientate a sviluppare metodiche e strumenti gestionali e di sviluppo organizzativo al fine di favorire comportamenti professionali innovativi: • • • • • • • • • •

Area cultura aziendale e sistema valoriale; Area gestione e sviluppo organizzativo e dei processi interni; Area integrazione e mediazione organizzativa; Area comunicazione aziendale; Area manageriale; Area team; Area decision making; Area creatività; Area intelligenza emotiva; Area marketing relazionale.

L'efficacia del progetto di ricerca-intervento e delle modalità operative innovative che lo sottendono è testimoniata primariamente dall'impatto positivo che questa iniziativa ha prodotto fra le imprese che hanno aderito al Laboratorio sui principali processi individuali, di gruppo e organizzativi che favoriscono l'attivazione di comportamenti innovativi ad ogni livello aziendale. La figura 8 sintetizza i punteggi medi complessivi nelle aree del potenziale innovativo ottenuti dalle aziende prima dell’avvio del percorso imprenditoriale, d’innovazione e dei Project Work Innovation mettendoli in relazione ai punteggi finali ottenuti successivamente all’implementazione dei progetti e del percorso stesso, rilevati attraverso la metodologia della Performance Measurement Innovation Systems del La.Psi.R.I3 (Laboratorio di Psicologia per la Ricerca sull’Imprenditorialità, Innovazione e Integrazione - Università di Firenze). La figura 9 mette in evidenza le medesime variabili indicandone l’appartenenza al livello individuale, di gruppo e di organizzazione.

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

I risultati positivi di questa iniziativa evidenziano che, attraverso l’integrazione fra le proprie prassi organizzative e le conoscenze scientifiche prodotte dalla ricerca, gli imprenditori e il management delle micro, piccole e medie imprese possono efficacemente indirizzare le politiche di gestione delle risorse umane verso lo sviluppo e la valorizzazione del potenziale innovativo degli individui, dei gruppi, e della più ampia organizzazione creando quelle condizioni necessarie a sostenere il coinvolgimento di ogni attore in processi permanenti di innovazione e di comportamenti professionali innovativi, funzionali alla competitività e alla crescita aziendale. Comportamento innovativo individuale 5 4 Leadership

3

Orientamenti individuali e motivazionali

Potenziale innovativo prima dell’avvio del percorso e dei progetti di innovazione (project work innovation)

2 1

Culura e organizzazione del avoro

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Comportamento innovativo di gruppo

Performance innovativa dell’organizzazione

Potenziale innovativo in seguito al percorso e all’implementazione dei progetti di innovazione (project work innovation)

Processi di gruppo

Figura 8. I punteggi medi del potenziale innovativo complessivo su alcune delle variabili indagate ottenuti dalle aziende, rispettivamente, prima e dopo l’avvio del percorso e dei project work innovation e riportati in forma aggregata. Comportamento innovativo individuale 5 4 Leadership

3

LIVELLO INDIVIDUALE

Orientamenti individuali e motivazionali

2 1

Culura e organizzazione del avoro

Comportamento innovativo di gruppo

Performance innovativa dell’organizzazione

Potenziale innovativo prima dell’avvio del percorso e dei progetti di innovazione (project work innovation) Potenziale innovativo in seguito al percorso e all’implementazione dei progetti di innovazione (project work innovation)

Processi di gruppo

LIVELLO DI GRUPPO LIVELLO ORGANIZZATIVO

Figura 9. I punteggi medi del potenziale innovativo complessivo ottenuti dalle aziende su alcune delle variabili indagate a livello individuale, di gruppo e di organizzazione, rispettivamente, prima e dopo l’avvio del percorso e dei project work innovation e riportati in forma aggregata.


Laboratorio per L’Imprenditorialità

La figura 10 illustra infine gli indici di qualità percepita dagli imprenditori delle aziende coinvolte in merito alle seguenti aree caratterizzanti il percorso del Laboratorio, distinte come segue. Area fiducia negli Esperti. Esamina il grado in cui: gli Esperti hanno chiarito al management e ai dipendenti dell’Impresa le finalità del progetto d’innovazione sin dall’inizio; gli Esperti hanno favorito una presa in carico delle aspettative dell’organizzazione e dei rispettivi membri; gli Esperti hanno mostrato flessibilità nel venire incontro alle diverse esigenze dell’impresa e dei dipendenti; gli Esperti hanno favorito il confronto e la definizione di possibili linee di sviluppo. Area chiarezza ed utilità della ricerca sul potenziale d’innovazione. Analizza la misura in cui: la ricerca sul potenziale d’innovazione è stata percepita dall’imprenditore chiara ed utile; i risultati della ricerca hanno prodotto conoscenza e consapevolezza dei punti di forza e dei punti sui quali apportare azioni di miglioramento; i risultati della ricerca sono stati restituiti congiuntamente ad una serie di indicazioni e linee operative di sviluppo. Area chiarezza e utilità dell’analisi sul potenziale imprenditoriale. Rileva il grado in cui l’analisi del potenziale imprenditoriale: è stata percepita dall’imprenditore chiara ed utile; ha favorito all’imprenditore una presa di consapevolezza di sé, dei propri punti di forza e delle aree di miglioramento. Area chiarezza e qualità del percorso d’innovazione e dei servizi offerti. Esamina il grado in cui: i servizi e gli obiettivi del percorso d’innovazione sono risultati chiari; l’implementazione del percorso/progetto d’innovazione ha prodotto una maggiore conoscenza e consapevolezza dei punti di forza e dei punti sui quali apportare azioni di miglioramento; i servizi caratterizzanti il Laboratorio e costituenti gli step operativi del percorso (ricerca sul potenziale d’innovazione, formazione imprenditoriale/manageriale per l’innovazione e supporto al gruppo Imprenditori/Soci, supporto formativo ai Dipendenti/Collaboratori per l’implementazione del PWI in Azienda, analisi potenziale imprenditoriale, coaching individuale e di gruppo, sistema di valutazione dell’innovazione, attività in outdoor) sono stati articolati in maniera efficace. Efficacia complessiva del percorso. Rileva il grado di utilità percepita in relazione al percorso di innovazione nella sua totalità.

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Efficacia complessiva del percorso

Area chiarezza e qualità del percorso d’innovazione e dei servizi offerti Area chiarezza e utilità dell’analisi del potenziale imprenditoriale Area chiarezza e utilità della ricerca sul potenziale di innovazione

Area fiducia negli Esperti

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1

2

3

4

5

6

7

8

9 10

Figura 10. I punteggi medi della valutazione della qualità percepita dagli imprenditori in merito alle aree caratterizzanti il percorso/servizi del Laboratorio per l’Imprenditorialità.


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Ricadute sul territorio Tale iniziativa ha una rilevanza specifica sul sistema economico provinciale caratterizzato in modo prevalente da Micro, Piccole e Medie Imprese, ed è utile sottolinearne l’importanza anche in rapporto al difficile periodo che stiamo vivendo. Il Laboratorio ha, infatti, interesse a facilitare il cambiamento per affrontare la crisi con consapevole fiducia attraverso nuovi strumenti in grado di favorire nuove modalità gestionali occorrenti per lo sviluppo di comportamenti professionali innovativi (gestire le risorse umane per l’innovazione attraverso le pratiche di innovation management) e individuare strategie (innovation strategy) atte a creare un sistema valoriale e culturale permanente per l’innovazione in modo da coinvolgere e rendere partecipe tutto il personale che opera all’interno delle stesse aziende aumentando in tal modo il proprio potenziale innovativo interno. Questioni come il riposizionamento strategico sul mercato, il grado d’integrazione tra innovazioni di processo, di prodotto, organizzative e gestionali orientate al mercato, l’attivazione di percorsi di crescita organizzativa al proprio interno, la delicata gestione del passaggio generazionale, la capacità di generare modalità organizzative e gestionali per la gestione dei processi d’innovazione, la capacità di integrare al modello imprenditoriale un modello manageriale che possa sviluppare buoni climi organizzativi al proprio interno fondamentali per poter attivare comportamenti professionali innovativi continui da parte di tutti i dipendenti, sono solo alcune delle sfide che oggi anche le MPMI si trovano a dover affrontare per la propria sopravvivenza. Tali questioni, aggravate da pesanti fattori che in questo periodo determinano la crisi di molte aziende, richiedono ora più che mai alle imprese del territorio nuove competenze di gestione per poter attivare un cambiamento a livello strategico, organizzativo, economico e finanziario. L’implementazione di un sistema di Human Resource Management orientato all’innovazione incide significativamente su quell’insieme di risultati innovativi che, contribuendo alla competitività e all’efficacia complessiva delle aziende, riflettono lo sviluppo di una cultura organizzativa fondata sull’innovazione volta a promuovere cambiamenti duraturi, a produrre innovazione rispetto all'esistente, ad apportare cambiamenti all’interno delle specifiche aree di lavoro, oltre che sviluppare soluzioni nuove e creative ai problemi che si affrontano. Il Laboratorio per l’Imprenditorialità si muove dunque in un’ottica di sostegno nell’acquisizione di consapevolezza da parte delle imprese del territorio verso un necessario cambiamento “culturale” basato su di un concetto d’innovazione che non prescinde dall’integrazione di aspetti sociali, psicologici, organizzativi e tecnologici e che le metta in condizioni di riposizionarsi sul mercato e di sopravvivere alla crisi in atto anche in un’ottica d’innovazione e di sviluppo del sistema economico provinciale.

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

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Da tenere inoltre in considerazione un valore aggiunto del Laboratorio, in termini di creazione e rinforzo di una rete potenziale basata sulla partnership tra le Imprese partecipanti e tra le imprese e il mondo della ricerca. Da un lato, dunque, si considerino le ricadute in termini di opportunità di business grazie alle possibili partnership commerciali che potrebbero nascere all’interno delle attività realizzate all’interno del Laboratorio, oltre che alla creazione di reti e sinergie sul territorio. Dall’altrola messa in condivisione dei vari progetti d’innovazione specifici per ciascuna azienda, a partire dalle risultanze della seconda indagine scientifica sul potenziale d’innovazione condotta a conclusione del percorso e volta alla misurazione dell’impatto dei Project Work Innovation, favorirà un processo di trasferimento di buone prassi laddove il medesimo progetto possa risultare nuovo ed utile ad altre aziende, in altri momenti o percorsi di sviluppo futuri. In tale prospettiva, viene impostato un vero e proprio circolo virtuoso che passando attraverso le buone prassi di innovazione e valorizzandole, accompagna le aziende in percorsi concreti ed efficaci per condurle, secondo livelli diversi, verso il miglioramento continuo dei loro processi. L’iniziativa accresce inoltre la consapevolezza sulla presenza di imprese innovative sul territorio provinciale contribuendo all’aumento della dinamicità delle MPMI con conseguente crescita per l’economia locale e favorendo così una maggiore forza anche per una apertura all’internazionalizzazione. Il Laboratorio promuove modelli imprenditoriali, manageriali e di gestione delle risorse umane per l’attivazione di processi di innovazione e di crescita nei contesti organizzativi e in relazione al mercato. Lo scambio di know-how, expertise e competenze fra imprese e fra imprese e ricerca applicata favorisce la consapevolezza della reale e fattiva implementazione dei sistemi gestionali per la valorizzazione dei comportamenti professionali innovativi e imprenditivi degli individui nei contesti organizzativi funzionali alla competitività non solo locale ma anche regionale, nazionale e internazionale delle MPMI. Infine, grazie ai metodi e strumenti scientifici in uso nel Laboratorio, questo permetterà nel corso degli anni di monitorare contestualmente e di ampliare la casistica per possibili analisi e decisioni di politica economica in riferimento al tessuto imprenditoriale e d’innovazione presente nel territorio di Ravenna.


LE AZIENDE DEL LABORATORIO PER L’IMPRENDITORIALITA’

2012



Laboratorio per L’Imprenditorialità

Argelli

Costruzioni metalliche e stands prefabbricati

Località: Fusignano Numero addetti: 20 Area del mercato: europea Classe di fatturato : fino a € 5.200.000,00 Argelli da più di 40 anni è specializzata nel settore delle tendostrutture modulari di ogni genere, automontanti e non. Esperienza, tecnologie avanzate e un elevato livello di professionalità le consentono di essere presente sul mercato con un'ampia gamma di soluzioni. I prodotti, costruiti nel rispetto delle normative di sicurezza e tenendo conto degli aspetti estetici oltre che funzionali, raggiungono elevati standard di qualità che permettono di soddisfare ogni esigenza. Dare risposte a 360° a tutte le richieste è l'imperativo dell'azienda, per questo i rapporti con i clienti non terminano con la consegna della struttura, ma continuano per tutta la vita del prodotto. Il successo dell'azienda si mantiene soprattutto grazie ad un team di personale qualificato e costantemente aggiornato sulle ultime novità del settore che si avvale delle più moderne tecnologie, come software di progettazione CAD 3D, macchine a taglio laser e robot di saldatura.

Project Work Innovation Aree del PWI: - Comunicazione aziendale - Team

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Argelli

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “Questa esperienza ha rappresentato uno stimolo a saperne sempre di più e per assumere una maggiore convinzione del proprio modo di essere. Un aspetto particolarmente positivo è stato vedere ‘l’insieme unito’ dell’intero staff aziendale. In questo momento difficile mi ha accompagnato l’idea del ‘viaggio verso l’innovazione’ per mantenere in vita l’Azienda anche per la sua funzione sociale’’. “L’aspetto che più mi ha colpito è stata la riaffermazione di valori e concetti del lavoro d’insieme. E’ un’esperienza che tutti dovrebbero fare per la trasparenza e semplicità dei concetti. Durante tutto il percorso mi ha accompagnato un senso di acquisizione di maggior sicurezza nel proporre innovazione. La comunicazione è l’anima dell’azienda per raggiungere gli obiettivi aziendali’’.

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“Una bella ed interessante esperienza per creare un team affiatato e produttivo. L’aspetto che maggiormente mi ha colpito è stato il coinvolgimento positivo e costruttivo, così come particolarmente positive sono state le esercitazioni pratiche. Questa esperienza ha rappresentato per me un utile tentativo per stimolare l’azienda ad un maggior coinvolgimento dei singoli al funzionamento e al destino comune”. “Un aspetto centrale è stato il coinvolgimento da parte di tutti i partecipanti in modo molto positivo. Mi ha colpito la capacità degli esperti nell’individuare le problematiche quotidiane che si presentano in Azienda. Esperienza molto positiva, utile nello svolgere le mansioni quotidiane”. “Questa esperienza ha rappresentato per me un motivo di crescita durante la quale mi ha accompagnato uno stato d’animo di curiosità e di ricerca di conferme. Mi ha colpito molto l’approfondimento delle tematiche. Un aspetto particolarmente positivo è stato il tentativo di creare gruppo. Se dovessi raccontarla direi: ottima esperienza”. ‘‘Bella esperienza, in cui mi ha accompagnato la voglia di imparare e migliorare. Mi ha colpito molto il metodo con cui sono stati spiegati i concetti e i contenuti dagli esperti. Per me ha rappresentato un’occasione per crescere professionalmente’’.

Gruppo innovatori Angelo (Imprenditore), Antonella, Giovanni, Maurizio, Mirco, Monia, Roberto F., Roberto M., Valentina, Wiliam


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Centro Medico Cervia Poliambulatorio specialistico privato

Località: Cervia Numero addetti: 3 + 70 medici e 8 fisioterapisti Area del mercato: regionale Classe di fatturato : fino a € 1.550.000,00 Il Centro Medico Cervia è un Poliambulatorio specialistico privato di nuova concezione che si prende cura delle persone e del loro benessere, garantendo qualità e riservatezza. La filosofia del Centro Medico Cervia si fonda sull’attenzione alla persona quale soggetto unico e particolare, da comprendere e sostenere con il percorso terapeutico più adatto ed efficace. Una qualificata equipe di specialisti e fisioterapisti, che opera in completa sinergia, rappresenta un importante punto di riferimento per la salute, per tutto il territorio Cervese e per una vasta zona di altri comuni limitrofi, potendo contare su una posizione estremamente favorevole, facile da raggiungere, con un ampio parcheggio, assoluta assenza di barriere architettoniche, personale qualificato e cortese all’accoglienza, metodologie ed attrezzature all’avanguardia sia nella medicina specialistica che nella riabilitazione. Fra i servizi proposti: visite medico specialistiche, medicina dello sport, diagnostica strumentale, odontoiatria, terapia fisica e riabilitativa, riabilitazione sportiva personalizzata, specializzazioni chirurgiche.

Project Work Innovation Aree del PWI - Manageriale

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Centro Medico Cervia

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori ‘’Questa esperienza ha rappresentato un’opportunità per arricchire il proprio bagaglio culturale. Nella vita non si finisce mai di apprendere e un percorso del genere può dare maggiore fiducia nelle proprie capacità. L’aspetto che maggiormente mi ha colpito è stata la semplicità nell’individuare gli obiettivi. Un aspetto particolarmente positivo è stato la voglia del gruppo di partecipare al progetto. Per tutta la durata del percorso mi ha accompagnato la responsabilità personale della gestione strutturale innovativa dell’Azienda che rappresento’’.

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“Ancora prima di mettere piede ‘in aula’ pensavo a questo percorso come ad una perdita di tempo, ma già alla prima lezione mi sono dovuta completamente ricredere perché sono stata letteralmente catturata. Il percorso mi ha appassionato, mi ha fatto riflettere, mi ha messo davanti a delle scelte, mi ha fatto capire ciò che io dovevo cambiare, migliorare, mi ha unito maggiormente al gruppo degli innovatori. Penso che sia stata una chance di grande portata, assolutamente necessaria per innovare e riuscire a portare l’Azienda nella quale lavoro verso un percorso d’innovazione e miglioramento”. “Mi ha colpito molto la grande professionalità trasmessa con sicurezza dagli esperti che ci hanno affiancato. In tutto il percorso sono stata accompagnata dalla voglia di fare l’incontro successivo per vedere cosa emergeva, curiosa di sapere cosa il gruppo pensava, e da un grande entusiasmo di riuscire a prendere sicurezza, sviluppare maggior interesse condividendolo con gli altri all’interno del gruppo. Un percorso consigliabile a tutti coloro che vogliono crescere all’interno dell’Azienda’’ “Un’esperienza estremamente utile e interessantissima sotto ogni punto di vista. Mi ha colpito la conferma che per ottenere i risultati attesi serve progettare in maniera accurata e costante ogni fase della vita aziendale ma che sono sempre le persone coinvolte, gli attori, che determinano il successo. E’ stato un percorso molto piacevole che mi ha aiutato a riflettere e a sviluppare ragionamenti ed idee mirate … ricordo positivamente tutti i momenti di interscambio di idee e proposte vissuti in totale libertà grazie agli spunti offerti”. “Mi hanno colpito l’entusiasmo all’interno del gruppo da parte di tutti i partecipanti, la professionalità degli esperti e gli stimoli positivi che hanno saputo trasmettere”.

Gruppo innovatori Daniele, Giulia, Mario (Imprenditore), Michele, Monica


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Energy casa Installazione e manutenzione di impianti di riscaldamento e condizionamento, convenzionali e per il risparmio energetico. Località: Faenza Numero addetti: 13 Area del mercato: regionale Classe di fatturato : fino a € 1.550.000,00 Energy Casa è stata fondata nel 2003 da sette soci con esperienza decennale nella gestione d’impianti di riscaldamento e di condizionamento. Da subito, grazie alla competenza e professionalità dei tecnici e alla definizione di accordi di collaborazione con importanti aziende del settore, ha ottenuto ottimi risultati di mercato. Energy Casa offre un’ampia gamma di servizi: manutenzione e gestione degli impianti termici centralizzati e non, installazione d’impianti di condizionamento, installazione d’impianti elettrici. Inoltre, dopo la fase di start-up l’azienda si è specializzata nell’ambito del risparmio energetico, offrendo consulenza e proponendo ai clienti impianti di microcogenerazione, caldaie a condensazione ed installazione di pannelli solari, caldaie ad alto rendimento a biomasse, impianti di termoregolazione e telegestione. La condivisione degli obiettivi e l’equilibrio negli impegni verso i clienti interni ed esterni contraddistinguono l’operato di Energy Casa.

Project Work Innovation Aree del PWI - Marketing relazionale

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Energy casa

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “Questa esperienza ha rappresentato la possibilità di confrontarsi al di fuori del lavoro quotidiano. Mi ha colpito molto vedere un cambiamento in ogni singola persona, farsi carico di una maggiore responsabilità e intraprendenza di fronte al cliente, dare un’idea diversa al problema, saper dominare la propria emozione e tensione di fronte ad un ostacolo’’. “Durante il percorso mi ha accompagnato la curiosità sullo sviluppo del progetto. L’aspetto che maggiormente mi ha colpito è stato il linguaggio del corpo. Direi che è un’esperienza positiva per noi e l’Azienda’’.

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“Un’esperienza molto positiva che mi ha portato a fermarmi e riflettere su quelli che sono i punti di forza e debolezza che posso portare io personalmente all’Azienda, ma che allo stesso tempo posso portare come partecipante del ‘gruppo innovatori’. Un’esperienza che consiglio di fare poiché personalmente mi è servita a crescere”. ‘’Imparare cose nuove e interessanti è un piacere, per cui ho vissuto questi incontri come oasi di arricchimento personale, cioè momenti che, nella frenetica vita quotidiana, spesso non riusciamo a ricavarci”. “È stata un’esperienza breve perché sono entrata in Azienda da poco tempo e, dunque, a percorso quasi ultimato. Nonostante questo, ha rappresentato un punto di partenza per iniziare a porre maggiore attenzione a cose che magari davo per scontato. Mi piace l’idea di condividere le cose con il gruppo dell’Azienda”.

Gruppo innovatori Alice, Gian Piero (Imprenditore), Maddalena, Mattia Natalino, Nicolas


Laboratorio per L’Imprenditorialità

F.lli Montanari Daniele e Domenico & C. Fabbri e carpenteria leggera

Località: Alfonsine Numero addetti: 18 Area del mercato: regionale Classe di fatturato : fino a € 1.550.000,00 Fondata nel 1961 dai fratelli Daniele e Domenico, la F.lli Montanari snc costruisce carpenteria meccanica su commessa in collaborazione con le imprese costruttrici di macchine. Inizialmente l'attività si svolgeva in una sede di piccole dimensioni e dal 1989 l'azienda ha deciso di investire in un capannone più grande. Negli anni a seguire i capannoni sono diventati cinque, con un area coperta di 2.400 mq. In virtù della serietà e della riservatezza con cui tratta le informazioni tecniche, l'azienda può vantare tra i propri Clienti anche imprese che si collocano nello stesso settore merceologico. La F.lli Montanari persegue un rapporto di fiducia e di aperta collaborazione con i propri Clienti, teso a creare la miglior sinergia. Questa impostazione consente alla società di crescere con i propri Clienti e d'instaurare con loro relazioni di fiducia durevoli nel tempo. Rapidità di esecuzione, alto livello qualitativo, sono da sempre alla base della filosofia produttiva aziendale e la continua crescita che l'ha accompagnata in questi anni ne rappresenta il naturale sviluppo.

Project Work Innovation Aree del PWI - Comunicazione aziendale - Gestione e sviluppo organizzativo e processi interni - Mediazione organizzativa

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PROCESSO D’INNOVAZIONE ORGANIZZAZIONI F.lli ILMontanari Daniele NELLE e Domenico & C.

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “Ho apprezzato molto il cambio dei punti di vista in riferimento al ruolo ricoperto nel mettersi nei panni degli altri. Un aspetto particolarmente positivo di questo percorso è stata la discussione sull’organizzazione gestionale e produttiva con la creazione della scheda tecnica per la programmazione delle attività e il monitoraggio dei tempi di lavoro in officina. All’inizio ero preoccupato perché pensavo che il gruppo non riuscisse a trovare un equilibrio di confronto, poi ho provato sollievo per aver riscontrato i primi risultati”. ‘’Mi ha colpito la voglia da parte di tutte le persone coinvolte di riuscire a creare qualcosa di buono per l’Azienda. E’ stata un’esperienza mai fatta prima, non ero a conoscenza di certi tipi di motivazione diretta e indiretta. Un aspetto particolarmente positivo l’ho trovato nella possibilità di collaborare con quasi tutti i miei colleghi, che prima assolutamente non avrei mai fatto, anche con tutta la mia buona volontà. Gli scambi di idee a volte sono determinanti’’.

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‘‘Durante tutto il percorso mi ha accompagnato un certo entusiasmo misto a curiosità e voglia di scoprire sempre qualcosa di nuovo e di migliorativo, sia per me come persona che per l’Azienda. Mi ha colpito il desiderio da parte della squadra di capire tutte le dinamiche e la voglia di migliorarsi giorno dopo giorno. Questo percorso ha rappresentato una cosa innovativa e utile, sia personalmente che per il gruppo. Un fantastico viaggio irto di difficoltà ma con risultati molto soddisfacenti. Grazie”. “L’aspetto che più mi ha colpito è che in questo percorso si sono affrontate delle situazioni anche prese in esame in precedenza ma in modo completamente diverso, con un spirito molto positivo e costruttivo. Sono molti gli stati d’animo che mi hanno accompagnata. Un aspetto particolarmente significativo è stato ogni volta uscire dalla sala ‘carica’ di energia’’. ‘‘Questa esperienza ha rappresentato per me un momento di riflessione. Mi ha colpito il fatto che ci fossero tanti problemi all’interno dell’Azienda. Capire dove sbagliavo io nel cercare di sviluppare al meglio il mio lavoro con i miei colleghi è stato significativo. Se dovessi raccontarla direi ‘fate delle riunioni così e spesso perché solo parlando tutti insieme si tirano fuori argomenti inimmaginabili’. Ho provato uno stato d’animo di rabbia per aver appreso solo in questa occasione delle cose che ignoravo ma un’altrettanta soddisfazione per aver condiviso con altri le mie strategie di lavoro”. “Mi ha colpito la voglia di cambiare e di ‘avanzare’ dell’Azienda. Attraverso questa esperienza sono stato per la prima volta ‘interpellato’ per certi processi e questo mi ha fatto sentire parte di questa Azienda, anche se ci lavoro da poco tempo. Sicuramente, un coinvolgimento così non può fare che bene al mio orgoglio e al mio impegno per dare sempre il massimo”.

Gruppo innovatori Alberto (Imprenditore), Andrea, Guido (Imprenditore), Marco, Marilena (Imprenditrice), Massimiliano, Raoul (Imprenditore), Sergio, Settimo


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Faenza Spurghi Trasporto rifiuti pericolosi, speciali e non pericolosi Smaltimento rifiuti speciali non pericolosi, disinfestazione e derattizzazione, servizio di spurghi civili ed industriali Località: Faenza Numero addetti: 18 Area del mercato: locale Classe di fatturato : fino a € 1.550.000,00 Fin dal 1997 Faenza Spurghi svolge la propria attività su tutto il territorio provinciale di Ravenna e dei comuni limitrofi come Imola e l'appennino forlivese. Nel corso del tempo la graduale espansione è stata sempre supportata da investimenti per apparecchiature innovative e dal potenziamento costante del numero degli addetti. Alle attività di trasporto rifiuti e di servizio di spurghi oggi l'azienda effettua anche servizi di certificazione di tenuta di fognature, cisterne e vasche e di video-ispezione. L'ultima sfida commerciale è stata l'introduzione di un servizio di disinfestazione e derattizzazione di altissima professionalità puntando sulla formazione e le capacità del proprio personale supportati da consulenti in pestmanagement. Inoltre, la nuova sede di Via Piani n. 36 a Faenza, con attiguo l'innovativo impianto di smaltimento rifiuti liquidi non pericolosi, inaugura un nuovo ciclo della Faenza Spurghi; la possibilità di smaltire direttamente i rifiuti trasportati porterà, oltre che ad una eccellenza nella gestione organizzativa, un risparmio nei costi di gestione con la possibilità di proporre tariffe altamente competitive.

Project Work Innovation Aree del PWI: - Cultura aziendale e sistema valoriale - Modello organizzativo - Comunicazione aziendale - Sviluppo organizzativo - Miglioramento dei processi interni

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Faenza Spurghi

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “L’aspetto che maggiormente mi ha colpito è riferito alla coesione. Questa esperienza ha rappresentato per me la forza … se dovessi raccontarla direi semplicemente ‘provate anche voi!’. Un aspetto particolarmente positivo è stato il confronto all’interno del gruppo innovatori sulle tematiche affrontate, i problemi emersi e le soluzioni trovate. Per tutto il percorso mi ha accompagnato un grande entusiasmo”. “Ricordo un confronto particolarmente aperto e sentito che ha riguardato il Manifesto dei valori all’interno dell’azienda Faenza Spurghi. L’intervento del prof. Odoardi ha colto nel segno, colpendo il mio stato d’animo”.

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“Mi ha colpito molto il modo in cui si riesce a capire il senso delle parole, se spiegate: un valore può essere visto da angolazioni differenti. Tutta l’esperienza mi ha entusiasmato. Mi ha colpito la disponibilità dell’Azienda a realizzare questo percorso”.

“Questo percorso ha rappresentato l’avere il tempo di riguardare me stesso nei valori aziendali, rimettendo in discussione il mio comportamento nei confronti dell’Azienda e dei Colleghi’’. “Una bella avventura, istruttiva e molto vissuta. Un’esperienza da ripetere se possibile, e sicuramente da trasmettere al prossimo. Personalmente sono partito molto negativo e demotivato, poi il Gruppo innovatori e gli esperti sono stati dei grandi, mi hanno fatto venire la voglia di ritornare sui banchi di scuola!’’ “E’ stata una forte esperienza di crescita, sia per me che per i miei colleghi e rappresenta un perfetto punto di partenza per la Faenza Spurghi 2.0. Oltretutto, il percorso è iniziato in un momento generale difficile e quindi ha contribuito ad aiutare l’Azienda”.

Gruppo innovatori Canzio (Imprenditore), Ettore, Francesco, Giuliano, Matteo, Paolo, Riccardo, Valter, Daniel


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Frega Torneria e lavorazioni di precisione

Località: Russi Numero addetti: 30 Area del mercato: internazionale Classe di fatturato : fino a € 5.200.000,00 L’azienda realizza lavorazioni meccaniche per asportazione di truciolo in conto terzi, per più settori di destinazione: movimento terra, confezionamento, agricoltura, perforazione pozzi, oleodinamica. La Direzione considera strategici gli investimenti in tecnologie e in strumenti di supporto alla gestione aziendale. Per ottimizzare la gestione della produzione in termini di bilanciamento dei carichi macchina, controllo degli stati di avanzamento e rilevazione della produttività, l’impresa utilizza un software di pianificazione che, per l’acquisizione dati, sfrutta un sistema basato su codici a barre. Per quanto concerne il controllo in uscita, l’azienda dispone di uno strumento di misura tridimensionale automatizzato. Per offrire un servizio più completo al cliente, il titolare ha dato vita a una nuova società che si occupa di montaggio componenti e collaudo gruppi completi.

Project Work Innovation Aree del PWI - Comunicazione aziendale - Cultura aziendale e sistema valoriale - Team

FREGA

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Frega

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “Mi ha colpito molto l’attenzione dimostrata dai miei ragazzi. Questa esperienza ha rappresentato per me un momento di crescita personale, se dovessi raccontarla consiglierei di farla. Un aspetto particolarmente positivo sono i filmati utilizzati, perché sintetizzano ciò che non riuscivo ad esprimere. Durante il percorso mi ha sempre accompagnato uno stato d’animo di gioia e di maggiore sicurezza dopo ogni incontro con gli esperti”. “La cosa che mi è servita è stata soprattutto quella di ‘conoscere’ le opinioni ed il modo di pensare dei miei compagni. Penso che sia il punto di partenza per fare gruppo”.

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‘’Mi sembra, anzi, ne sono convinto, che l’aspetto comunicativo dei miei compagni del gruppo sia migliorato perché fino ad ora qualcuno si teneva sempre dentro qualcosa. Questo percorso ci ha insegnato a dire qualcosa in più nella maniera giusta e … anche nel momento giusto”. ‘‘Mi fa sempre piacere riuscire ad imparare cose nuove. Questa esperienza ha rappresentato per me una crescita sia interiore che nel rapporto con gli altri’’. “E’ stata un’esperienza che ha beneficiato della capacità formativa degli esperti. Una certa delusione a metà del percorso si è fatta sentire nel vedere la difficoltà di fare attecchire questo nuovo pensiero. Nel ripensare a quanto ci è stato detto, ho capito che spesso non è sufficiente il massimo impegno ma è importante come indirizzarlo. Un riscontro per me particolarmente positivo è dato dalle riunioni promosse in officina che, se anche per ora hanno fatto vedere cose piccole, hanno mostrato che si sta cambiando la ‘direzione’ e quella intrapresa secondo me è quella giusta. Ora resta solo di ‘accelerare’ ”. “Tutti gli argomenti affrontati mi hanno fatto riflettere sia in relazione al mio comportamento a livello lavorativo, che sulla mia maturità. Inoltre, credo che possano essermi utili anche nella vita di tutti i giorni. Ho capito anche che, a volte, una parola in più, ben detta, può fare la differenza”.

Gruppo innovatori Aldo, Davide, Eleonora, Fabio, Luciano (Imprenditore), Roberto, Stefano


Laboratorio per L’Imprenditorialità

G.R. Elettronica

Progettazione e costruzione apparecchiature elettroniche ed elettriche

Località: Massa Lombarda Numero addetti: 14 Area del mercato: nazionale Classe di fatturato : fino a € 5.200.000,00 Nata 33 anni fa, G.R. Elettronica in questo lungo periodo ha acquisto una vasta esperienza di prodotto e di gestione. Questo consente una efficiente integrazione nella filiera produttiva, permettendo all’azienda di gestire consegne con il sistema just in time. I cambiamenti di mercato hanno portato G.R. a far si che dinamismo e flessibilità siano suoi punti di forza e per questo investe in organizzazione, professionalità ed integrazione. L’azienda è certificata ISO 9001 sin dal 1997. G.R. Elettronica vanta competenze finalizzate alla produzione di apparecchiature elettroniche custom (realizzate ad hoc). L’azienda è in grado di idearle, realizzarle e produrle per i più svariati settori quali: industriale, medicale, nucleare, consumer, grande distribuzione, illuminazione, insegnistica ecc.

Project Work Innovation Aree del PWI: - Decision making di gruppo - Comunicazione aziendale

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

G.R. Elettronica

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “Ciò che mi ha colpito molto è l’avere fatto chiarezza sui ruoli, sui rapporti professionali e il dover porre attenzione alle risorse umane. Esperienza emozionante per come la cosa è stata vissuta dal gruppo, per il coinvolgimento e la positività espressa. Mi ha sempre accompagnato lo stimolo ed una certa responsabilità per cercare di mantenere accesa l’energia sviluppata”. “Sono rimasta colpita dall’entusiasmo contagiante che Gilberto ci ha trasmesso e di quanto anche i dipendenti si siano lasciati trasportare in questa esperienza che è stata, oltre che istruttiva, anche molto divertente e socializzante. Mi sono stupita di fronte alla determinazione a risolvere i problemi di alcune persone che forse ritenevo, erroneamente, disinteressate. Ho seguito questo percorso con la determinazione di voler dare l’opportunità a tutti di collaborare per rendere migliore l’ambiente aziendale”.

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“Mi ha colpito la collaborazione e la partecipazione collettiva. Questa esperienza ha rappresentato per me un senso di crescita nell’affrontare le situazioni. Se dovessi raccontarla direi che è servita molto per rafforzare l’unione dell’Azienda. Un aspetto particolarmente positivo è stato l’apertura dei partecipanti nel confidare le proprie sensazioni rispetto l’Azienda”. “All’inizio del corso ero un po’ scettica, non pensavo che la cosa potesse funzionare... invece mi sono ricreduta. Ogni incontro è servito a farci fare un passo avanti fino a farci diventare un unico gruppo, più unito, con più stimoli e voglia di lavorare insieme per un progetto migliore”. “L’aspetto che mi ha colpito di più, e che non consideravo molto, è l’importanza che bisogna dare allo scambio di idee e pensieri per poter far nascere un gruppo di lavoro. Senza dialogare e senza condividere le proprie opinioni non si matura la consapevolezza della propria forza”. “Penso che nel lavoro ci vogliano gli strumenti adatti per potersi innovare. Attraverso questa esperienza abbiamo capito che possiamo partire da una grande forza, che è il nostro gruppo. Da questo gruppo ora bisogna ascoltare il ‘cuore’ dell’Azienda e continuare a innovarsi per attraversare i momenti difficili”.

Gruppo innovatori Claudio, Daniela, Francesco, Federico, Gilberto (Imprenditore), Laura, Leonardo, Massimo, Monica, Patrizia, Paolo, Roberta (Imprenditrice), Stefano E., Stefano G.


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Io Sono

Progettazione, marketing e distribuzione di borse e accessori

Località: Cesena Numero addetti: 4 Area del mercato: Giappone, Europa, Hong Kong Classe di fatturato : fino a € 775.000,00 Montanari Showroom nasce nel 1994 come spazio di incontro fra aziende di moda italiane e buyers dall’estero. Nel 2011 inizia la progettazione con cui dare particolare risalto alla ricerca di nuovi concetti e materiali, e la commercializzazione diretta di collezioni di borse e accessori con l’obiettivo di creare un unico polo progettazione-marketingdistribuzione di marchi di proprietà, intraprendendo un nuovo percorso di approfondimento imprenditoriale. Particolarmente seguite le nuove forme di marketing e comunicazione con siti dedicati e presenza sui vari social network. E’ stato inoltre presentato e messo on line uno spazio virtuale di proposizione delle collezioni e di acquisto mutuato dallo showroom reale, diretto in questo caso oltre che al cliente business, al cliente finale. Questi i marchi ad oggi: FENSI LENSI - bigiotteria, raffinata, romantica, sognatrice; CORSIA - borse, moderna, forte, indipendente, viaggiatrice; MIVIU bracciali, spiritosa, mondana, glamour; ENIS – borse, cosmopolita, avventurosa, etnochic

Project Work Innovation Aree del PWI - Sistema Valoriale - Creatività e intelligenza emotiva

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Io Sono

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “Le parole sono tante, le situazioni variegate, i pensieri viaggiano e gli umori cambiano ma il grafico (analisi del potenziale imprenditoriale) è come una fotografia. Ha fissato un’unica immagine, chiara, precisa, rassicurante e inequivocabile ma anche inesorabile. E’ rimasto impresso nella mente ed è servito ad avere maggiore fiducia in me stessa negli aspetti positivi, a consolidare la mia visione, a guidarmi tutt’ora in un percorso di miglioramento di quegli aspetti personali deboli. Grazie a voi!’’. “Questa esperienza ha richiesto apertura al confronto e condivisione. Importante sia a livello personale che professionale è stato il percorso sull’individuazione dei valori che mi ha permesso di approfondire dinamiche a volte inspiegabili”.

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“L’aspetto che maggiormente mi ha colpito è stata la conoscenza di sé al di là di ciò che si percepisce. L’interesse verso chi ti accompagna giorno dopo giorno nella frenetica, a volte, preoccupante ma stimolante vita lavorativa. Capire quali siano i capisaldi che ci tengono in piedi e ci fanno percorrere il cammino di pari in passo”.

Gruppo innovatori Katia, Patrizia (Imprenditrice), Simonetta


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Mancini Tende

Costruzione e riparazione tende e banchi per attività ambulanti e fabbri

Località: Russi Numero addetti: 11 Area del mercato: nazionale Classe di fatturato : fino a € 775.000,00 Nel 1984 Ivo Mancini costruisce la sua prima tenda semiautomatica montandola su un mezzo di proprietà per l’inizio dell’ attività di ambulante. La tenda viene vista e richiesta da altri ambulanti . Le commesse arrivavano sempre più numerose, e così Ivo Mancini interrompe l’attività di ambulante per aprire assieme al fratello la ditta F.lli Mancini snc nel 1986. Oggi, forte di un’ esperienza ventennale come produttore di tende per il commercio ambulante, l’azienda è attualmente in grado di progettare e realizzare modelli in versione completamente automatizzata e allestimenti su misura per qualunque modello di autoveicolo commerciale. I prodotti sono estremamente versatili e quindi adattabili per dimensione e robustezza alle più diverse esigenze, sono tutti dotati di un sistema di apertura e chiusura azionato con radiocomando. Le tende sono costruite con prodotti e materiali rispondenti ad elevati standard qualitativi ed hanno un’alta affidabilità. L’azienda offre inoltre un servizio impeccabile grazie alla capillarizzazione della propria rete vendita e l’assistenza sul territorio nazionale.

Project Work Innovation Aree del PWI: - Cultura aziendale e sistema valoriale - Team

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Mancini Tende

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori ‘‘In tutti questi mesi mi ha accompagnato la consapevolezza che questo percorso ci avrebbe aiutato a riorganizzare il gruppo. Mi ha colpito molto la possibilità di mettersi a confronto con tutti , ogni incontro era atteso da tutto il gruppo. Questa esperienza ha rappresentato un’opportunità per esporre i problemi e risolverli’’. “Grande professionalità degli esperti. Grande attenzione e interesse dei partecipanti. Sarei felice se almeno una parte delle cose dette e fatte diventassero pratiche quotidiane nella mia Azienda”. “Questo percorso mi ha stimolato innanzitutto a capire i valori del gruppo e mi ha aiutato a cercare nuove soluzioni per risolvere i problemi. L’aspetto che più mi ha colpito è “il come” questo percorso di innovazione è stato svolto”.

54 “Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la libertà di espressione della propria opinione e il sentirmi partecipe. Un aspetto particolarmente positivo è stato il cercare la partecipazione di tutti, sia nei dialoghi che nei giochi e nelle simulazioni. Durante tutto il percorso mi ha accompagnato uno stato d’animo di contentezza di partecipare perché ogni volta imparavo cose nuove. Questa esperienza mi ha arricchito sia a livello personale che lavorativo. Un’esperienza che dovrebbero fare tutte le aziende perché vengono alla luce problemi e soluzioni da utilizzare … bellissima esperienza”. “L’aspetto che mi ha colpito maggiormente è stato rendermi conto dell’importanza che un gruppo di lavoro affiatato ha sul lavoro svolto e sulle persone. Esperienza interessante che aiuta a far capire alcuni lati del carattere e del comportamento, ed eventualmente provare a cambiarli”. “E’ stata un’esperienza molto piacevole. Mi sono sentito molto coinvolto soprattutto in relazione alla profondità di alcuni aspetti nella relazione con i miei colleghi’’.

Gruppo innovatori Emilia (Imprenditrice), Enrico, Giancarlo, Giorgia, Ivo (Imprenditore), Marco G., Marco M., Riccardo, Stefania, Stefano


Laboratorio per L’Imprenditorialità

New York Costruzione edifici residenziali e non residenziali

Località: Russi Numero addetti: 10 Area del mercato: regionale Classe di fatturato : fino a € 775.000,00 New York S.r.l. nasce nel 2001 ed opera nel settore edile offrendo tutti i servizi per la casa, dalla progettazione alla realizzazione chiavi in mano. L’impresa vanta personale altamente qualificato ed è supportata da professionisti esterni, quali studi tecnici o consulenti legali, che le consentono di proporre ai clienti soluzioni innovative, garantendo la stabilità statica degli edifici, dalla progettazione alla realizzazione finale dei lavori. L’offerta di servizi si divide tra nuove costruzioni di edifici residenziali, artigianali, commerciali, riqualificazione di ruderi e di abitazioni ormai in disuso. Inoltre la società detiene l’esclusiva provinciale per il sistema costruttivo “nidyon”, ovvero abitazioni antisismiche prefabbricate in opera in c.a. Si tratta di una tecnologia che collima le ottime caratteristiche termiche/acustiche all’economicità del prodotto finale. La tecnologia nidyon, riconosciuta dal ministero delle infrastrutture, è stata impiegata per la ricostruzione post-sisma a l’Aquila, ottenendo molti vantaggi in sede di tempistiche e caratteristiche tecnologiche. New York opera anche nel settore pubblico, avendo la certificazione SOA OG 1 II categoria, ha la possibilità di realizzare opere fino ad un importo di 516.000,00 €.

Project Work Innovation Aree del PWI - Comunicazione aziendale - Marketing relazionale - Miglioramento dei processi interni

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

New York

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori ‘’Questa esperienza ha rappresentato il ricercare l’unione e l’integrazione tra le persone. L’aspetto che mi ha colpito maggiormente è stato il continuo aumento d’interesse che ha avvolto giorno dopo giorno tutti i partecipanti. Questo percorso è stato affrontato in un periodo economico particolare, pertanto molte emozioni possono essere travisate. Ciononostante, è un’esperienza che ha portato una maggiore consapevolezza nella gestione dei processi e dei rapporti interpersonali’’. ‘’Ho trovato questa esperienza positiva per un buon andamento, sia per l’operaio che per l’Azienda, per essere un gruppo’’. ‘’Mi ha colpito molto l’amicizia che c’è tra di noi e che il percorso realizzato ha evidenziato. Attraverso questo percorso abbiamo valutato tra noi alcune idee che, personalmente, non avrei mai confrontato. Direi che serve per formare un gruppo’’.

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‘’ Questa esperienza ha rappresentato uno stimolo in più per migliorarmi nel lavorare’’. ‘’Mi ha colpito la precisione del percorso unito alla voglia di soddisfare le nostre richieste. L’esperienza è stata istruttiva, rimane qualche incertezza ancora dalla teoria alla pratica. Un aspetto particolarmente positivo sono stati gli incontri specifici sull’approccio al cliente, l’esperto è stato veramente molto istruttivo e mirato. Per tutto il percorso mi ha accompagnato una certa curiosità e il volermi mettere alla prova’’. ‘’Ho vissuto questa esperienza come un’opportunità che aumenta la professionalità. Mi ha colpito molto la preparazione del percorso. Un aspetto particolarmente positivo è stata l’attenzione durante gli incontri da parte di tutto il Gruppo innovatori’’.

Gruppo innovatori Andrea, Leonardo, Loris, Luca (Imprenditore), Marco Mauro N. (Imprenditore), Mauro P., Raffaele, Samuel, Serena


Laboratorio per L’Imprenditorialità

OCM clima Produzione ed installazione impianti di trattamento aria, condizionamento ed aspirazione

Località: Fusignano Numero addetti: 20 Area del mercato: italiano Classe di fatturato : fino a € 5.200.000,00 Azienda leader in Italia nella realizzazione, installazione e rinnovamento dei sistemi per il trattamento dell'aria indoor; OCM CLIMA® opera con successo da 50 anni nel settore dell'aeraulica, distribuendo e installando impianti su tutto il territorio Nazionale. Oltre all'assistenza tecnica necessaria per impianti trattamento aria di piccole, medie e grandi dimensioni, OCM CLIMA® offre un servizio completo di produzione e montaggio dell'impianto. L'azienda segue i suoi clienti in ogni fase della messa in opera dei sistemi di trattamento aria, fornendo un servizio "chiavi in mano", personalizzato e garantito secondo le leggi vigenti. La sede di OCM CLIMA® è a Fusignano, a pochi chilometri da Ravenna, dove sono gestiti tutti gli aspetti tecnici di produzione e manutenzione degli impianti aeraulici. Ocm Clima® realizza inoltre impianti dedicati all'industria sia nel contesto delle aspirazioni e filtrazioni che della climatizzazione industriale, con specifiche attività nel settore Oil&Gas. Ocm Clima® è certificata ISO 9001:2008 e dispone di abilitazione ASCS (Air Systems Cleaning Specialist) per la verifica e sanificazione degli impianti aeraulici e di condizionamento.

Project Work Innovation Aree del PWI - Marketing relazionale

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

OCM clima

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “Mi ha colpito il dialogo e il coinvolgimento delle persone. Questa esperienza ha rappresentato un nuovo modo di gestire le persone ed ho capito che imporre le cose non basta più. Direi che è un buon metodo per sollecitare le persone a rendersi partecipi del cambiamento”. ‘’Pensando all’esperienza realizzata, l’aspetto che maggiormente mi ha colpita è stato che anch’io posso innovare, dunque anche ‘noi’ come gruppo aziendale, insieme, possiamo cambiare, e sempre insieme migliorare’’.

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“Mi ha colpito molto la voglia di riuscire a portare innovazione a tutto. Per me questa esperienza ha rappresentato molto nel cercare di insegnare che ci si può sempre innovare, portando idee nuove. Ricordo l’entusiasmo dimostrato da tutti nel prendere parte ad ogni incontro, e ogni volta il mio stato d’animo era ‘molto interessato e partecipe’ dato il progetto molto interessante’’. “Questa esperienza ha rappresentato un modo di condividere e ragionare su comportamenti da intraprendere con gli stessi componenti dell'Azienda. Un aspetto particolarmente positivo è stata la presentazione dei risultati della Ricerca sul clima organizzativo e sul potenziale d’innovazione e la definizione del Pwi Aziendale. Durante tutto il percorso mi ha accompagnato l'interesse verso nuovi sistemi relazionali e sulle valutazioni ricevute sulla base dei test eseguiti”. “Esperienza formativa e stimolante che ti porta a vedere le cose da più punti di vista”. “Pensando a questo percorso, mi ha colpito la collaborazione da parte di tutti a volersi migliorare. Questa esperienza ha rappresentato per me la consapevolezza che la strada intrapresa è quella giusta, un’opportunità per il futuro, pur accompagnandomi una qualche difficoltà nel pratico. Un aspetto particolarmente positivo è stata la sincerità nei dialoghi.’’

Gruppo innovatori Andrea, Angelo, Carlo, Davide, Enrico, Fabrizio, Felice, Filippo (Imprenditore), Massimo, Simonetta, Stefano G., Stefano S.


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Pellegrino Finestre - porte - grate - tende - zanzariere - pergolati

Località: Ravenna Numero addetti: 10 Area del mercato: locale Classe di fatturato : fino a € 1.550.000,00 Ricchi di una matura esperienza e professionalità, sicuri delle qualità proposte e la cura fino ai singoli dettagli, l’azienda si distingue grazie all’ equipe di tecnici preparati sia nel centro di produzione che all‘esterno, per il montaggio. Pellegrino ha una solida radice artigiana, maturata dal lontano 1965 e in fin dei conti è, in tutte le produzioni effettuate, l’ azienda con più esperienza nel settore. Grazie a questa decennale esperienza ha imparato ad essere sempre aperta e motivata ad applicare migliorie e cambiamenti ai propri prodotti e sistemi di produzione e installazione. Il primo showroom è nato nel 1992, ora vanta uno spazio espositivo di circa 250 mq in cui si possono vedere e toccare con mano tutti i prodotti. La filosofia aziendale è “per noi non esistono lavori facili o difficili, interessanti o trascurabili, ma semplicemente incarichi nei quali apportiamo il valore della nostra progettazione manualità, esperienza ed alta professionalità con componenti delle migliori marche sempre all’ avanguardia coi tempi.”

Project Work Innovation Aree del PWI - Cultura aziendale e sistema valoriale - Integrazione e mediazione organizzativa

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Pellegrino

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori ‘’Durante tutto il percorso mi ha accompagnato la speranza di risolvere alcuni problemi che caratterizzano la società in cui viviamo. E’ stata un’esperienza che mi ha dato il tempo di riflettere sull’importanza di realizzare alcuni cambiamenti nella vita aziendale. Un aspetto che ritengo particolarmente positivo è stato il confronto all’interno del gruppo sulla specificità dei nostri prodotti in relazione al mercato’’. ‘’Innanzitutto questa esperienza mi ha fatto capire l’importanza di valorizzare i miei collaboratori quando svolgono bene il proprio lavoro, cosa che prima, seppur implicitamente, davo per scontato. Ho inoltre appreso l’efficacia di un buon dialogo all’interno dell’Azienda e quanto questo sia importante, sia come strumento di valorizzazione che per mettere in evidenza dei comportamenti non conformi alle attese o agli obiettivi dell’Azienda senza al contempo provocare ostilità o rancori. Questo mi permette di gestire, in modo diverso, situazioni lavorative anche conflittuali’’.

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“È stata un’esperienza per conoscersi meglio, sia se stessi che i colleghi. Un modo per confrontarsi e capire come aiutarsi meglio tra di noi. Un’opportunità per parlare e capire che bisogna ‘confrontarsi’ di più”. “Durante questo percorso ho avuto la possibilità di poter condividere con i miei colleghi idee e valori che neppure immaginavo. C’è stata partecipazione e coinvolgimento facendomi sentire appartenente alla realtà lavorativa ‘Pellegrino’. Consiglierei l’esperienza in ditte dove, a causa di forze maggiori, manca comunicazione e interazione”. “Mi hanno colpito i valori tra i dipendenti e l’Azienda. Per me è stata un’esperienza molto importante per l’armonia nel complesso lavorativo”. “In questo percorso mi ha colpito maggiormente il fatto di procedere metodologicamente con incontri, esercitazioni e test svolti sia da parte nostra che dai titolari dell’Azienda, in forma separata, per dar luogo successivamente a dei confronti collettivi e di mediazione nel giungere all’individuazione di significati comuni nel definire il Manifesto dei valori aziendali. È un’esperienza che rifarei e che trovo utile per tutte le aziende, piccole o grandi che siano”.

Gruppo innovatori Cristina (Imprenditrice), Fabio, Gabriele, Marco P. (Imprenditore), Marco G., Michele, Monica, Paolo


Laboratorio per L’Imprenditorialità

S.A.I.T.I.

Installazione impianti idro-termo-sanitari

Località: Alfonsine Numero addetti: 21 Area del mercato: internazionale Classe di fatturato : fino a € 5.200.000,00 S.AI.T.I. è un' Azienda che gode di un’esperienza di quarant’ anni nel settore dell'impiantistica civile, industriale e infrastrutturale. Le competenze tecniche dell’azienda abbracciano interamente i settori di competenza fornendo al cliente un servizio completo che va dagli scavi all’installazione degli impianti, fino alla manutenzione degli stessi nel tempo. S.A.I.T.I. si avvale di personale altamente specializzato e di tecnologie all’avanguardia per garantire interventi rispettosi dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda. L’azienda è in grado di costruire: impianti termici; impianti idraulici e di scarico; centrali termiche e frigorifere; impianti di cogenerazione, rigenerazione, geotermici, pannelli solari termici e fotovoltaici; impianti di climatizzazione e condizionamento a gas, acqua e aria; impianti alimentari nei settori della trasformazione carne, frutta ed enologici; condotte allacci e manutenzioni per gas metano, acquedotti e teleriscaldamento e opere di urbanizzazione in genere; assistenza diretta impianti termici, frigoriferi.

Project Work Innovation Aree del PWI: - Cultura aziendale e sistema valoriale

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

S.A.I.T.I.

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “Esperienza fondamentale per il giusto equilibrio aziendale. Mi ha stupito come si è riusciti ad evidenziare le problematiche aziendali. Interessante l’espressione sul viso dei colleghi di fronte a problemi che ‘riguardano sempre altri’ ”. “La cosa estremamente positiva di questa esperienza è la partecipazione, quando possibile, dei miei colleghi. Ovvero, nulla è perduto. Bisogna lavorare molto per poter creare un gruppo, ma sono positiva. Vedrò di lavorare prima con i miei Soci, per poi poterlo trasferire in Azienda”.

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“Percorso sicuramente interessante e formativo. Mi ha colpito la partecipazione attiva di alcuni miei ‘compagni di viaggio’ che non pensavo avessero. Un aspetto particolarmente positivo è l’esposizione dei punti di criticità e la volontà di risolverli con soluzioni concrete. Non è un percorso formativo qualunque. La mia è stata una partecipazione finalizzata a superare i problemi della mia Azienda”. “Come esperienza è stata positiva. Personalmente mi ha fatto valutare e pensare certe cose in modo diverso da prima”.

Gruppo innovatori Alex, Andrea, Davide, Francesca, Gabriella, Luca


Laboratorio per L’Imprenditorialità

Simatica

Assistenza tecnica informatica, soluzioni wireless e sviluppo software, formazione tecnica informatica consulenza per finanziamenti a fondo perduto, soluzioni di stampa gestita e sistemi di stampa a colori ecologici

Località: Ravenna e Forlì Numero addetti: 22 Area del mercato: regionale Classe di fatturato : fino a € 5.200.000,00 Nata dall’unione di Tecnologie Informatiche e Simatica srl, Simatica SPA è una società di consulenza, System Integration & Technology e servizi alle imprese. Combinando l’esperienza nei settori dell’integrazione di sistemi, reti e servizi di comunicazione aziendale, della formazione tecnica e della finanza agevolata, Simatica collabora con i suoi clienti per supportarli nel complesso percorso verso l’innovazione tecnologica e l’applicazione di nuovi processi organizzativi. Simatica è partner tecnologico in grado di garantire il corretto funzionamento delle infrastrutture e sistemi aziendali attraverso la fornitura dei seguenti servizi: fornitura, installazione e manutenzione software e hardware; fornitura, installazione e manutenzione di server e apparati di rete; sicurezza di sistemi; teleassistenza; formazione informatica; consulenza per reperimento finanziamenti a fondo perduto. Simatica spa è specialista Gestione delle Reti d’impresa alle quali fornisce: assistenza nella fase di start up, infrastruttura tecnologica hardware e software, temporary management.

Project Work Innovation Aree del PWI: - Cultura aziendale e sistema valoriale

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Laboratorio per L’Imprenditorialità

Simatica

IL PROCESSO D’INNOVAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI

Alcuni appunti di viaggio … dal gruppo innovatori “L’aspetto che mi ha colpito più positivamente è stato il clima di apertura delle persone coinvolte, la buona capacità di mettersi ‘a nudo’. A livello personale, l’aggiunta di un’esperienza non nuova ma più ‘completante’ di altri percorsi e interessi personali. Gli stati d’animo sono stati i più vari e sono andati dall’interesse, alla rabbia, alla noia, alla fiducia, alla sfiducia. In ogni caso il provare emozioni ha un valore importante, è il sapore dell’esperienza. Raccontarla sarebbe molto lunga per la moltitudine di stimoli e concetti appresi. Se volessi fare una sintesi brutale, direi che sono le sfumature che fanno la differenza”.

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“L’esperienza di questi mesi mi ha portato ad una riflessione sul concetto di innovazione. Più precisamente, la crescita professionale legata all’innovazione è particolarmente stimolante e soprattutto in linea con uno dei miei valori individuali che è il miglioramento continuo. Mi ha colpito il metodo adottato, particolarmente gradito per completezza e complementarietà degli esperti. L’aspetto più positivo è stata l’opportunità di cooperare con i miei compagni di viaggio in una formazione trasversale all’Azienda”. “Mi sono sorpreso nello scoprire aspetti caratteriali dei colleghi che non conoscevo. Con alcuni si è instaurato un rapporto di migliore collaborazione ed amicizia”. “Questa esperienza mi è piaciuta perché mi ha sollecitata a riflettere su valori che do per scontato, e purtroppo il trasferirli in azioni a volte mi riesce difficile. Lo scoprire con piacere che certi valori sono condivisi dai colleghi e l’aspettativa di un miglioramento nella condivisione di obiettivi comuni, sono gli aspetti che maggiormente mi hanno colpita”. “Esperienza positiva e stimolante a livello personale e di gruppo. Ottima relazione degli esperti e coinvolgimento ben riuscito. Percorso sicuramente da continuare ed approfondire”. ‘’Di questa esperienza mi hanno colpito principalmente due aspetti. Il primo è la capacità degli esperti di favorire un’autoanalisi, una riflessione personale sui valori della propria vita. In secondo luogo, mi ha colpito l’effetto di un progetto sui valori nel fare emergere da un lato valori fino ad ora mai dichiarati ma fortemente desiderati e, dall’altro, nel mettere in luce valori dichiarati in quanto ‘scontati’ ma non realmente sentiti“.

Gruppo innovatori Christian, Cristina, Debora, Enrico (Imprenditore), Franco, Gianluca, Laura, Mara, Manuel, Massimo (Imprenditore), Paolo, Stefano


IN UNA PAROLA CIO’ CHE HANNO VISSUTO I GRUPPI INNOVATORI... CONSAPEVOLEZZA

POTENZIALE

Scambio

UTILE

COINVOLGENTE

MOLTO EMOTIVA ARRICCHIMENTO APPARTENERE

Bella

Sublime e forte

Stimolante

POSITIVITA’

Educativa

SPERANZA

Riflettere

Originale

Convinzione

L’emozione di un goal che ora andiamo a realizzare

Appartenenza

Gruppo Fiducia

FORTIFICANTE

Istruttiva Professionalità STRAORDINARIO

Integrazione

BUON VIAGGIO

CONDIVISIONE

Innovazione

Entusiasmante

FUTURO

COLLABORAZIONE OPPORTUNITA’

Competenza

INSEGNAMENTO

CREATIVITA’

ENTUSIASTA

NUOVE OPPORTUNITA’ Innovativa Emozionante Pensare CRESCITA

PASSIONE E AMORE SCOPERTA DIALOGO

CONFRONTO Buono

Pace interiore

TRANQUILLIZZANTE

DEMOCRAZIA AGGREGANTE DUBBIO INTROSPEZIONE Emozioni Motivazionale SQUADRA

Coesione di gruppo

AGGREGAZIONE

Entusiasmo

Futurista

Fascino Unione

Cultura d’impresa

Motivazione

Famiglia

Esperienza

Intelligente Interessante Comunicazione

SORPRESA

Crescere

Stimolante

Fiduciosa

Riflettere

Responsabilità condivisa Benessere



LE AZIENDE DEL LABORATORIO PER L’IMPRENDITORIALITA‘

2013


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I servizi

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