L'eco della pista n. 2

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Periodico Web - In distribuzione gratuita a soci e simpatizzanti Aeroclub F.Baracca Lugo di Romagna

Reg. n. 1352 Registro Stampa del Tribunale di Ravenna, il 18/02/2010 OTTOBRE - NOVEMBRE 2010 - ANNO I°

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Organo di stampa ufficiale dell’Aero Club Francesco Baracca e della Scuola Nazionale Elicotteri Guido Baracca di Lugo di Romagna

Rivista di informazione aeronautica

N.

L’editoriale

Intervista al comandante Bassi

Il nuovo simulatore per la S.N.E.

25° Trofeo Città di Lugo acro

L’Aero Club alla Biennale di Lugo

L’angolo dello specialista - La posta

Il 2011 si avvicina...

L’addio al 5°. ..Arriva il 15°

Raduno 37° Battaglione “Ravenna”

Visita all’AeCLugo della com.te GdF I Diavoli della Breitling a Lugo

Intervista a Fulco Ruffo di Calabria Intervista a Flavio Babini (2a parte) Charles Lindberg, quattro famiglie...

L’idea meravigliosa di Baracca


Sommario -

Consiglio direttivo: PRESIDENTE Mauro Baldazzi

Il Consiglio - La F.T.O

VICE PRESIDENTE E CONSIGLIERE Avv. Giovanni Baracca CONSIGLIERI: Gianluca Babini Alessio Brusa Oriano Callegati Luciano Frassineti RAPPRESENTANTE VOLO MOTORE

Pierantonio Nannini RAPPRESENTANTE AEROMODELLISMO

Luigi Lanzoni SINDACI REVISORI

Giuseppe Berardo, Roberto Monti, Franco Suprani

F.T.O. I-035 Flight Training Organization a F.T.O. (Organizzazione di AddeL stramento) dell’Aero Club Francesco Baracca e della Scuola Nazionale Elicotteri Guido Baracca, è ubicata sull’aeroporto di Villa S. Martino di Lugo di Ravenna e si prefigge di fornire un addestramento completo, secondo la normativa europea JAR-FCL 1 e 2, ai cittadini italiani e stranieri che intendono svolgere attività di volo con elicottero. Presso la F.T.O.è possibile conseguire: a)PPL (H) - (A) Licenza di pilota privato su elicottero e su aereo; b) CPL (H) Licenza di pilota commerciale di elicottero; c) Abilitazione per tipo su elicottero; d) I.R. (H) - (A) Abilitazioni I.F.R. su elicottero e su aereo; e) F.I. (H) I.R.I. (H) Abilitazione istruzionale V.F.R ed I.F.R. su elicottero f) RENEWAL e REVALIDATION licenze e/o abilitazioni g) Seminari per F.I. in carenza di attività triennale h) Corsi JAR FCL - OPS per conversioni licenze da ICAO a JAR La F.T.O. ha anche il compito di concorrere, su richiesta delle preposte autorità e con propri uomini e mezzi, a tutte le operazioni di soccorso aereo e di protezione civile. Organigramma F.T.O.: Avv. Giovanni Baracca accountable manager Com.te Roberto Bassi capo add.to ala rotante e ala fissa Com.te Marino Nini capo pilota istruttore elicotteri Com.te Antonio Montanari capo istruttore piloti aeroplani Ing. Timoty Monducci resp.le istruttori teoria Com.te Dario Costa istruttore aeroplani e acrobazia Com.te Massimo Chiari istruttore aeroplani Com.te Enrico Ramponi istruttore aeroplani P.A. Alberto Mazzini responsabile della qualità Marta Bertini responsabile della segreteria

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L’EDITORIALE: IL CLUB: • • • • • •

Intervista al com.te Roberto Bassi Il nuovo simulatore per la S.N.E. 25° Trofeo Città di Lugo di acrobazia aerea L’Aeroclub alla XXIII Biennale di Lugo L’angolo dello specialista- La posta Il 2011 si avvicina

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LE NEWS: ●

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Mesto addio al 5° Stormo… nuova sede del 15° C.S.A.R Raduno 37° Battaglione “Ravenna” dell’Esercito La comandante della G.d.F. di Lugo in visita all’aeroclub Intervista al principe Fulco Ruffo di Calabria L’intervista a Flavio Babini I Diavoli della Breitling a Lugo

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CURIOSITA’: ●

Charles Lindberg... quattro famiglie in giro per il mondo

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Per l’ottimo risultato dell’Eco della pista, grazie a chi ha collaborato e a chi lo farà...

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evo riconoscere, forse immodestamente, che il primo numero ufficiale della rivista web dell'AERO CLUB FRANCESCO BARACCA & SCUOLA NAZIONALE ELICOTTERI DI LUGO DI ROMAGNA, ha avuto un certo successo. Lo dimostra il fatto che in molti hanno manifestato interesse alla pubblicazione, si sono congratulati con noi e hanno espresso lusinghieri apprezzamenti per il lavoro svolto. E questo, per noi, è senz’altro un motivo di grande orgoglio che ci stimola a proseguire. In proposito desidero condividere questa soddisfazione con tutti gli amici che hanno collaborato alla realizzazione del primo numero dell’Eco della pista, che ringrazio veramente di cuore e che invito caldamente ad andare avanti. Non tutti però sono dello stesso parere, come è giusto che sia. Per fortuna solo in pochi, veramente pochi, hanno mostrato scarso interesse per questo progetto, non credendo nell’utilità di questa iniziativa. Spero che il tempo e i fatti possano darci ragione e che questi pochi possano cambiare opinione. Questa rivista, come ha tenuto a sottolineare nel primo editoriale il nostro direttore responsabile Giuseppe Falconi, potrà vivere nel tempo solo se potrà disporre, in via continuativa, della collaborazione e dell’impegno di tutti i responsabili del sodalizio lughese, dei dipendenti e dei soci del club e di chi potrà fornire un aiuto anche dall’esterno. Purtroppo per il momento il nostro "foglio telematico dalla pista di Lugo"«Informa», è stato sospeso ma appena sarà possibile tornerà ad essere il prezioso supplemento dell’Eco della Pista per riportare le notizie in breve riguardanti la vita sociale del club, le comunicazioni ufficiali del sodalizio e tanto altro ancora. (Massimo Baldi) ● L’ECO DELLA PISTA. Anno I° n. 2— Ottobre-novembre 2010 Reg. n. 1352 R.S.Tribunale di Ravenna, del 18/02/2010 Periodico di aviazione web - www.ecodellapista.it In questo numero la pubblicità non supera il 45% Editore: Aeroclub Francesco Baracca Lugo di Romagna Direttore responsabile: Giuseppe Falconi Capo Redattore: Massimo Baldi Redazione - impaginazione - grafica - fotografia: Massimo Baldi, Federica Ferlini Segreteria di redazione - pubblicità : Marta Bertini, Orietta Muccinelli Collaboratori: Carmelo Abisso, Oriano Callegati, Emanuela Bartolini, Dario Costa Aero Club "Francesco Baracca" e Scuola Nazionale Elicotteri "Guido Baracca" - Aeroporto di Lugo - Villa San Martino, 48022, Via Ripe di Bagnara n. 4, Lugo di Romagna (Ravenna). Segreteria, Ufficio Piloti, Officina: 054576400; Linea di volo: 054576028; Email: info@aeroclublugo.it siti Web: http://www.aeroclublugo.it/ http://www.scuolaelicotteri.it gruppo Facebook: Aero Club "F.Baracca" - Circolo Aviatori:054576450 Rivista: http://www.ecodellapista.it


L’EDITORIALE

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a vocazione è una particolare sensibilità verso un tipo di vita, un'attività spesso intesa di carattere prettamente religioso o solidale, ma che esiste anche all'interno di pensieri filosofico-morali. La persona ha un trasporto innato nel vivere un certo tipo di vita. Di solito si parla di vocazione religiosa ma, nel contesto del territorio e in ordine più laico, la vocazione è comunque una tendenza innata, dimostrata dalla storia di un territorio nel contesto ambientale dove è inserito, per esempio: una località sul mare può essere definita con vocazione turistica, una zona invece dove ci sono miniere ha una vocazione più industriale. Per un territorio le vocazioni sono diverse e articolandosi si adeguano alle esigenze culturali del momento spesso creando opinioni discordi o accentuando solo i tratti funzionali al presente e perdendo le vocazioni culturali e storiche. Noi tutti abbiamo contribuito, indubbiamente, a porre l’accento sulla vocazione del territorio di Lugo legata al mercato, dimenticando che il simbolo della città spesso è un altro: “ il monumento a Francesco Baracca”.

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Prendete Wikipedia e cercate “Lugo”, la foto in primo piano è quella della famosa ala con il Cavallino Rampante. Certo i primi anni del dopoguerra ed il mento volitivo dell’asso degli assi hanno ingannato anche gli americani che vedendolo, il 10 aprile del ’45, pensarono di trovarsi davanti ad una statua di Mussolini. Per noi e per la gran parte delle generazioni che non hanno vissuto la guerra è semplicemente il simbolo della città attorno al quale oggi siamo in molti a vedere per questo territorio, una vocazione diversa o per meglio dire ulteriore: La vocazione al volo. Per questo “Lugo Città del Volo” è un progetto fortemente voluto dall’Avv. Giovanni Baracca che da tempo segnala anche nelle sedi istituzionali e che vede noi, come Eco della Pista, megafono di un progetto al quale crediamo molto. Una tesi sulla quale ci spenderemo ma che è dimostrata dai fatti di oggi; dimostrata da quella eccellenza che l’Aero Club di Lugo persegue da sempre e che la nostra rivista semplicemente facendone la cronaca, dimostra ●

di Giuseppe Falconi

(foto Bartolotti)


Il di Massimo Baldi

Club ex colonnello dell’Aeronautica Militare, direttore delle scuole di volo dell’Aero Club di Lugo (foto M.Baldi)

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a molti anni il comandante Roberto Bassi è senza dubbio l’uomo di punta, nonché deus ex machina, delle scuole di volo dell’Aero Club Francesco Baracca di Lugo. Gli abbiamo rivolto alcune domande per conoscerlo meglio, saperne di più sul suo ruolo svolto in seno al club, approfondire gli aspetti didattici del sodalizio, analizzare l’attuale situazione anche in vista dell’arrivo del nuovo simulatore di volo per elicottero. Come nasce e come si è evoluta

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la lunga carriera di pilota di Roberto Bassi? «Roberto Bassi non sapeva nemmeno cosa fosse l’Aeronautica, l’Esercito e la Marina. A 18 anni, nel 1970, ho fatto un concorso, il primo che veniva, l’ho vinto tutto da solo, tengo a sottolinearlo, tutto da solo e me ne vanto. Sono entrato in A.M. con lo scopo essenziale di fare il biennio di ingegneria e il servizio militare, e non per fare l’Accademia Aeronautica, dato che non sapevo nemmeno cosa fosse la vita militare.

Tra il primo e il secondo anno di Accademia mi hanno fatto volare, perché c’era la selezione al volo, l’ho superata. Sono arrivato al secondo anno perché dovevo fare il biennio di ingegneria e tra il secondo e il terzo anno mi hanno fatto nuovamente volare e la cosa ha cominciato a piacermi sempre di più. Siamo partiti dal concorso in Accademia, erano ottomila domande e passa, siamo entrati in 160 e alla fine del secondo anno eravamo in 110, la cosa ha cominciato a farmi capire che forse quello poteva essere il mio mestiere. Quindi son rimasto lì sempre con l’idea che il giorno che avrei smesso di volare, me ne sarei venuto via. Dopo ovviamente ho fatto la scuola a Lecce e sono diventato pilota militare di aerei, prima sul Piaggio P 148 e poi sui jet MB 326, quindi tutta la trafila nei reparti. Poi sono stato assegnato alla linea di supporto e quindi sono passato agli elicotteri, linea HH3F, con i quali ho fatto 10 anni di S.A.R. (Search And Rescue, ricerca e soccorso), con vari trasferimenti e l’apertura del Centro di Rimini, sempre con la stessa macchina che ancora oggi è utilizzata e idonea per fare questi servizi, nonostante i suoi limiti perché è una macchina vecchia e verrà probabilmente sostituita dall’Agusta Westland AW139. Come pilota di elicotteri, già ai reparti facevo l’istruttore di specialità ed i corsi per i capi equipaggio. Poi fatti i comandi previsti… mi sono trovato dietro a una scrivania alla Scuola di Guerra Aerea a Firenze, in attesa di promozioni ed è venuta fuori questa occasione di Lugo nel ’88-89 (per la Scuola Nazionale Elicotteri dell’Aero Club d’Italia, ndr); ho inizialmente collaborato autorizzat o d a llo S t at o M ag g io re dell’Aeronautica a svolgere questa attività pur rimanendo in servizio, l’unico in A.M. che poteva fare due cose del genere in quel periodo storico, soprattutto perché all’Aeronautica interessava che la gestione della scuola Elicotteri dell’Aeroclub d’Italia rimanesse nella sfera di un suo pilota; poi vista questa opportunità mi sono congedato e da vent’anni sono qua». Che attività svolge nell’ambito dell’aeroclub, della F.T.O.? «La struttura dell’F.T.O. (Flight Training Organization, ovvero l’organizzazione di istruzione al volo, ndr) è una struttura rigida, come prevede la normativa europea. Io sono responsabile


standardizzazione, che tutti i piloti in argomento passino attraverso una struttura come la nostra per mantenere o acquisite titoli aeronautici ed il mio grosso lavoro è quello di far approvare da ENAC dei corsi “ad personam” che riconoscano la pregressa esperienza. Dal 1982 al ‘90 questa scuola (così si chiamava prima) impartiva istruzione solamente per due corsi, privato e commerciale di elicotteri e adesso siamo arrivati ad avere la F.T.O., che ha il maggior numero di certificazioni in Italia. Possiamo fare di tutto e di più. Prima la F.T.O. era solo per elicotteri ora è diventata anche per l’ala fissa e come certificazioni per le due specialità siamo i più forniti. Quando arriverà il simulatore arriveremo al top.» Consegna che dovrebbe avvenire a novembre! «Il problema più grosso sarà quello della certificazione con l’ENAC, che nonostante si cerchi di predisporre tutto prima, ENAC purtroppo ha i suoi tempi, causa la mancanza di personale e le sue forse giuste ‘attenzioni’ quando si tratta di certificare qualcosa di nuovo o per la prima volta.» Non è che possano fare qualche difficoltà? «Mi auguro di no, anzi lo spero vivamente anche perché questo simulatore è già stato approvato sia in Spagna che in Belgio. Di questo modello l’azienda produttrice ne ha due in Spagna; uno lo usa la Top

Flight, una F.T.O. fra le più grosse in Europa e l’altro la Polizia Civile e poi ne esiste un altro in Olanda, tutti ampiamente certificati.» Da indiscrezioni ho saputo che molti dei suoi allievi ora sono generali… «E’vero. Purtroppo vuol dire che loro erano giovani quando io ero già ‘vecchio…’ quindi ora che sono ancor più vecchio, compirò a breve sessanta anni, mi ritrovo in giro molti dei miei ex allievi che adesso sono generali.» Com’è la situazione attuale delle scuole dell’aero Club Francesco Baracca? «Ora abbiamo parecchio lavoro. (foto M.Baldi) Come aerei, c’è stato un incremento dell’attività della scuola; abbiamo abbastanza frequentatori, tenendo presente la situazione economica nazionale, le perplessità legate alla burocrazia del volo ma soprattutto bisogna prendere atto che c’è una certa disaffezione per il volo ora che ci sono altre forme di volo più economiche. Per quanto riguarda gli elicotteri, in base alle persone iscritte che frequentano il corso, abbiamo garantito attività di volo per un anno. Dobbiamo stare attenti a come gestire le macchine per non avere dei problemi in quanto i nostri impegni sono le oltre mille ore di volo.» Pensa di dover aprire una lista d’attesa per gli allievi piloti di elicotteri? «Le liste d’attesa per fortuna non si debbono aprire. Lo scoglio più grosso è il problema legato alla teoria e siccome gli studenti sono orientati a darsi delle priorità, prima di passare alla parte pratica preferiscono fare o portarsi avanti con la parte teorica, essendo uno scoglio grosso anche per l’uso della lingua inglese, poi ci sono 14 esami da superare….. e tutto il resto; pertanto dilazionano le ore di volo in funzione del progresso che hanno durante la teoria. Noi siamo quindi impegnati su due fronti: quello della teoria, con corsi veramente consistenti; per quanto riguarda il volo, avendo la possibilità di giostrare con allievi che vivono qua da noi, nella nostra foresteria, possiamo schedularli come meglio

Club

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forze armate o corpi armati e non dello Stato. Quindi c’è tutto un lavoro di coordinamento con ENAC per poter mantenere o fare avere a queste persone dei titoli che a tutti gli effetti, fino a tre- quattro anni fa erano riconosciuti quasi automaticamente. Ora è obbligatorio, per una questione di controllo della

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dell’addestramento e quindi dell’organizzazione teorico-pratico della F.T.O., responsabile “FCL1” e “FCL2”, cioè per aerei ed elicotteri. Alle mie dipendenze ho due capi istruttori, uno per l’ala fissa e uno per l’ala rotante e un capo istruttore di teoria. I predetti hanno alle loro dipendenze vari istruttori di volo e di teoria. Per l’ala fissa il “CFI” (capo istruttore) è Antonio Montanari, per l’ala rotante il CFI è Marino Nini, e per la teoria il “CGI” è Timoty Monducci, che è un ingegnere. Poi ci sono gli istruttori, tra cui alcuni sempre presenti o altri “on call”, in funzione delle esigenze. I l c a p o dell’addestramento in teoria è responsabile di tutto e di niente. Perché quando c’è qualcosa da fare deve fare il capo dell’addestramento, quando c’è qualcosa da ‘godere’, godono tutti tranne che il capo dell’addestramento… Però diciamo che è la figura alla quale tutti si rivolgono quando non sanno cosa fare, nonostante sia tutto scritto… Il mio compito principale sarebbe quello di coordinare tutto ciò che c’è sotto e vedere di avere con questo mio operato un buon rapporto con l’autorità, con l’ENAC, perché la stessa, in teoria, viene rappresentata qui all’interno da me, però viene rappresentata… come vuole lei, nel senso che io sarei ‘deputy’ per poter fare quello che decido nel rispetto dalla normativa europea e della manualistica che è stata approvata da ENAC, ma a tutti gli effetti non posso fare assolutamente quello che ritengo opportuno… Il responsabile dell’addestramento è colui che devono ‘picchiare’ il giorno che succede qualche cosa, anche per le piccole cose. Poi il lavoro più grosso è il contatto con la clientela, oppure tutte quelle cose che prevedono dei corsi che non sono “ortodossi”o “approvati”. Tipo quelli per i piloti della Marina, dell’Esercito, eccetera. Da poco è entrata in vigore una normativa riguardante il personale di volo dalle Forze Armate dello Stato, dei corpi armati dello Stato, che crea grossi problemi per chi deve mantenere i titoli civili già acquisiti mediante l’attività militare o acquisirli in quanto già piloti nelle


Il Club

crediamo, per riempire le giornate di volo. Se noi siamo bravi a fare le ore massime che si possono fare non andiamo in lista d’attesa, siamo sempre in sofferenza ma senza andare il lista d’attesa. Se qualcuno dovesse venire da fuori e chiede una prestazione, al massimo dovrà attendere una settimana o dieci giorni.» Quanto potranno risparmiare gli allievi utilizzando il simulatore e quanto potrà venire a costare un brevetto commerciale? «Il simulatore non nasce tanto per l’esigenza del commerciale, perché ci sono solamente cinque ore da fare col simulatore all’interno del commerciale. Nasce soprattutto per quanto riguarda l’abilitazione al volo strumentale. Le ore di volo anziché essere cinquanta, come previsto dalla normativa, di cui senza simulatore sarebbero tutte di volo, con questo simulatore, passiamo a poter fare 40 ore sul simulatore su 50. Quindi quaranta ore sono l’ottanta per cento, pertanto si abbatte il costo del corso di quasi setto-ottomila euro. Anche perché dopo la spesa diventa grossa, in quanto la macchina per il conseguimento dell’abilitazione strumentale dovrà essere un elicottero certificato IFR, quindi bimotore, perché così, purtroppo, prevede la norma. Quello che si risparmierà con l’impiego del simulatore sarà purtroppo riassorbito dall’elicottero bimotore ma c’è da considerare che con un’abilitazione di questo spessore sarà poi più facile trovare lavoro. Il grosso vantaggio del simulatore sarà per i corsi Multi Crew Coordination o MCC (che devono frequentare i piloti per poter poi conseguire la prima abilitazione per tipo su mezzi multi-pilot, o volare con altro pilota, ndr), che adesso non vengono fatti in modo specifico e quindi orientati all’addestramento dell’equipaggio plurimo, ma vengono svolti nel contesto di un volo operativo e questo per una questione economica che incide molto sul costo finale dell’ora volo e, siccome la concorrenza è tanta, si cerca di ridurre al limite il costo dell’addestramento. Il corso MCC

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sugli elicotteri è di venti ore di volo e quindi con un costo proibitivo. Con il simulatore si potrà far risparmiare oltre il 75% e l’addestramento sarà di livello superiore in quanto si potranno simulare emergenze che in realtà non vengono praticate ma solo ‘studiate’ con attuazione rimandata a ‘speriamo mai…’. Diciamo che il simulatore è stato acquistato anche per questa ragione. Tutti quelli che dovranno andare a volare in equipaggio plurimo lo dovranno fare. Fino ad oggi l’addestramento specifico non era richiesto per le già citat e ragioni e gli operat ori

‘addestravano’ durante il volo operativo. Ora che sarà disponibile un simulatore non saranno più concesse da ENAC deroghe di questo tipo e, stando alle ‘voci”’, forse dovremmo far fare dei corsi Multi Crew ai piloti che sono sotto le cinquecento ore di volo.» Dove verrà installato il simulatore? «Verrà installato in un nostro hangar opportunamente modificato ed attrezzato.» Sarà un simulatore fisso o con struttura mobile? «E’ un FNPT II ’visual’, quindi fisso. Se uno prendesse un ‘visual-motion’ (con struttura mobile, ndr) la cifra supererebbe il milione di euro e richiederebbe una manutenzione immensa. Questo ci basta, come esigenza e come bisogno. E poi un ‘visual-motion’ sarebbe legato a un tipo specifico di elicottero. Nel nostro caso invece sarà un simulatore ‘Generic multi engine’ ma con configurazione dell’EC 135, elicottero di sicuro avvenire.» Viste le buone premesse c’è la speranza di poter acquistare in futuro un altro elicottero? «Adesso un po’ per mia abitudine e

un po’ anche perché il mercato è molto elastico, sarà meglio riflettere su quello che abbiamo fatto e vedere di portare a casa prima i risultati. Una volta arrivati risultati e sperando che il mercato sia più pianificabile e di conseguenza gestibile con minimi rischi, potremmo pensare all’incremento della flotta. L’esigenza di una nuova macchina può essere momentanea, legata a circostanze particolari. E’ molto più economico far volare di più le singole macchine, visto che “le macchine non sanno quante ore volano al giorno e quindi non possono sentirsi ‘stanche’, poi bisogna s a p e r l e ‘scalare’ per ottimizzare la manutenzione programmando bene gli interventi. Ogni macchina volante ha delle spese fisse (assicurazioni, certificazioni, manutenzioni c al e nd a r ia li ) che incidono sul costo ora. E’ più vantaggioso ‘soffrire (foto M.Baldi) per una macchina in manutenzione’ e momentaneamente rimandare dei voli già in portafoglio che ‘accettare di spendere soldi per una macchina non impiegata’ Il mondo dell’addestramento al volo è strano e anche se attualmente gli operatori di F.T.O. sono pochi può succedere che siamo troppi per lo stesso servizio offerto e tralasciamo altre nicchie di mercato perché praticarle autonomamente sarebbe rischioso. Se si creassero due o tre poli didattici per il volo e con diverse eccellenze si potrebbero fare molte più cose con vantaggio per tutti. Essere polverizzati come siamo porta ad una concorrenza che è legata al ribasso e non alla qualità. Noi cerchiamo di rimanere sulla qualità e finché questa ci paga…… vedremo, e poi abbiamo corso il rischio di tuffarci in un ‘lavoro di nicchia’ rischiando sulla nostra professionalità e mettendo in gioco il buon nome fatto e mantenuto a denti stretti fino ad oggi! E con il simulatore ce la faremo… Ad maiora!» ●


Il Club

L’unico in Italia in un aeroclub

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’attesa è snervante ma ne vale la pena. A novembre la Scuola Nazionale Elicotteri “Guido Baracca”dell’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo, riceverà il tanto atteso simulatore di volo professionale per elicotteri. E’ uno strumento prezioso, molto sofisticato, di ultima generazione, costruito all’estero appositamente per il sodalizio lughese. Unico esemplare in Italia in un aero club. Tra le altre cose, oltre ad essere uno strumento essenziale per i professionisti, consentirà di far risparmiare un bel po’ di soldi ai nostri futuri elicotteristi o a chi dovrà effettuare abilitazioni. Se non l’avete fatto, vi invitiamo a leggere l’intervista che ci ha rilasciato il Comandante Roberto Bassi, direttore delle scuole di volo dell’AecLugo, in cui si parla lungamente del nuovo acquisto. La sigla per esteso del simulatore è ENTROL H11 EC-135 FNPT II MCC: rappresenta una multi piattaforma che replica in detta7

glio l’elicottero biturbina Ecuriel C-135, abilitato al volo a vista e strumentale. L’apparecchiatura garantisce appieno le esigenze di formazione avanzata e non del pilota disponendo di tutti gli elementi necessari per una simulazione ed un realismo di altissima formazione (comprenderà avionica, radar, GPS, eccetera). «La costruzione del simulatore sta procedendo a pieno ritmo – precisa Mauro Baldazzi, presidente dell’Aero Club di Lugo –. Sarà dotato di tre proiettori prosegue il presidente – e rappresenterà su un grande schermo circolare la scena di volo. Riprodurrà in tutto e per tutto la realtà, come comandi, vibrazioni, i collegamenti radio, assistenze, rotte. Consentirà anche di effettuare molte tra quelle attività necessarie per conseguire il brevetto di elicotterista e le relative abilitazioni, con un notevole risparmio. Difatti molta attività di volo verrà svolta a terra col simulatore

(foto Entrol)

stesso, con una riduzione rilevante sia dei costi generali che dell’impatto ambientale. Questo è un momento di particolare importanza per il sodalizio continua Baldazzi -. L’operazione ha comportato un investimento di circa trecentomila euro, grazie soprattutto all’opportunità fornitaci dalla Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese, sede di Lugo, che ci ha dato fiducia, vista anche la nostra situazione finanziaria del tutto sana. Acquistare il simulatore – conclude Baldazzi - significa adeguarsi agli standard usati oggi per i piloti di aerei militari e civili che utilizzano normalmente questi strumenti di esercitazione. Nel settore dei velivoli il simulatore è uno strumento molto diffuso, ma nel campo degli elicotteri l’Aero Club di Lugo sarà il primo ed unico sodalizio a dotarsi di questa apparecchiatura avanzatissima.» (Massimo Baldi) ●


Il

Molti gli appassionati alla tre giorni lughese

Club

25° Trofeo Città di Lugo di Acrobazia aerea

gara valida per il campionato italiano

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opo il successo di pubblico e di concorrenti ottenuto nel 2009, anche quest’anno l’Aero Club Francesco Baracca di Lugo ha bissato l’ottimo risultato ospitando, dal 9 all’11 luglio, il 25° Trofeo città di Lugo, gara valida per il campionato italiano e per la non facile selezione delle squadre che in agosto hanno partecipato ai campionati mondiali. I piloti sono stati fortemente incentivati a dare il meglio di sé e la competizione ne ha guadagnato parecchio dal punto di vista dello spettacolo. Quattro le categorie acrobatiche presenti: sportman, intermedia, avanzata e illimitata; i piloti di quest’ultima hanno avuto anche a disposizione quattro minuti per eseguire il free style, il cosiddetto stile libero, per effettuare le evoluzioni utilizzando il proprio aeromobile al limite, rivolgendo particolare attenzione anche all’aspetto artistico. Sedici i velivoli iscritti tra cui diversi potenti monoposto: Extra 300, Cap 231, Yak 50, oltre al Cap 21 dell’aero club lughese, con alla testa Gianluca Babini, che ha organizzato in prima persona la sfida romagnola.

Vincitore assoluto Rudy Natale dell’AeCMilano, giovane fuoriclasse dell’acrobazia italiana. Spiega come diventare campioni in questo sport. Il Vincitore Ha vinto tutto quello che c’era da vincere un giovane, ma molto esperto pilota, dell’Aero Club di Milano, “Rudy” Rodolfo Natale, veterano che nel 2003, 2007 e 2009 è stato campione italiano in diverse categorie. Nato nel 1975 a Milano, Rudy è cresciuto in aeroporto da un papà militare di carriera nell’Aeronautica. Nonostante la sua grande passione per l’aviazione, completati gli studi ha preferito alle 8

(foto M.Baldi)

Il presidente dell’AecLugo Mauro Baldazzi si congratula con Rudy Natale al termine della gara

stellette la vita civile come imprenditore di un salone per auto di prestigio a Milano. A Rudy abbiamo chiesto di raccontarci qualche particolare della sua vita di moderno asso dell’aria e come lo si può diventare. In proposito riportiamo uno stralcio dell’intervista che ci rilasciato, pubblicata dopo la gara sul quotidiano “La Voce di Romagna”: «Per avere buoni risultati in acrobazia aerea – spiega Rudy – è necessario molto impegno, costanza e determinazione. Volare da campione è veramente molto difficile perché comporta sforzi fisici e sacrifici; è necessario fare una vita sana, regolare e prepararsi psicologicamente. In acrobazia il trucco per riuscire è quello di essere calmo, rilassato, freddo e calcolatore. E’ fondamentale anche avere degli esempi da seguire: io ho avuto la fortuna di volare con grandi istruttori che mi hanno insegnato tutto, specialmente Maurizio Costa, grande tecnico e pilota, vero professionista del volo con 18.000 ore di volo di comando su 767, un uomo che ha avuto molti successi a livello nazionale e internazionale, che in passato, con Sergio Dallan, ha condiviso come socio lo stesso aereo e le stesse gare. Sergio è stato più un inventore dell’acrobazia, un innovatore molto geniale; hanno due forme di volo diverse ma estremamente efficaci. Noi allievi abbiamo avuto il grande

privilegio e la fortuna di vederli volare e abbiamo cercato di imitarli e capirne i segreti. Ancora adesso volo con Maurizio in doppio comando e per me tutte le volte è un’emozione grandissima. Lui mi insegna sempre con grande e rinnovato entusiasmo. E’ un grande amico, un fratello maggiore, una persona che come poche altre io stimo nella vita. Il prossimamente ci sarà il Campionato del Mondo a Radom, in Polonia, vicino a Varsavia. Spero di portare l’Italia ad un buon risultato; vorrei mettere il tricolore insieme alle bandiere francese, russa e americana, che sono quelle che in questo momento la fanno da padrone; per mia soddisfazione, ma soprattutto per la squadra, l’Aero Club Milano e l’Aero Club d’Italia che mi sta supportando». La gara Come di consueto si svolge in un box virtuale collocato sul campo dell’aeroporto, tra i mille e i tremila piedi (circa 900 metri). Nella tarda mattinata di domenica 11 luglio, si è conclusa la tre giorni del 25° Trofeo Città di Lugo di acrobazia aerea. Rodolfo Natale, come anticipato, è risultato primo nella categoria freestyle cioè lo “stile libero”e nella categoria avanzata, sbaragliando gli altri concorrenti ed entusiasmando il pubblico con le sue evoluzioni. Magnifica prestazione anche del


Il Club

secondo classificato nel freestyle, lo svizzero Jerome Cusin e da segnalare l’ottima performance del portacolori dell’Aero Club di Lugo Gianluca Babini, che, nonostante gli impegni organizzativi per la gara ha vinto nella categoria intermedia. Classifiche generali: Categoria Sportsmen: 1° Riccardo Cresci - Cap231 (DELRM), Aero Club Mantova; 2° Giuseppe Villa - Cap10C (IIZAL), Aero Club Milano; 3° Giampaolo Agostinelli - Cap10C (I-GYKS), Ali sul Mare; 4° Vittorio Serazzi - Cap10C (DEBIX), Ali sul Mare; 5° Paolo Gavazzi - Yak50 (LYLPG), Aero Club Milano. Categoria Intermedia: 1° Gianluca Babini - Cap21 (I-IZAK) Aero Club di Lugo di Romagna; 2° Ilario Cocchi – Cap21 (I-CILL), Aero Club Milano; 3° Andrea Pesenato - Cap10C (IGYKS), Ali sul Mare; Categoria Avanzata: 1° Rodolfo Natale - Cap231EX (ICRIC), Aero Club Milano; 2° Emiliano Del Buono - Extra 330SC (HB-MTE), Aero Club Lugo di Romagna; 3° Cristian Giorgetti - EA300 (DEXFD), Aero Club Milano; 4° Stefano Bruni - Cap21 (I-IZAK), Aero Club Lugo di Romagna; 5° Francesco Vedovello - Cap21 (ICILL), Aero Club Milano; Categoria 4 minuti Freestyle: 1° Rodolfo Natale - Cap231EX (I-

(foto M.Baldi)

La premiazione di Rudy Natale

CRIC), Aero Club Milano; 2° Jerome Cusin – EA330SC (HBMTE), Svizzero; 3° Emiliano Del Buono – EA330SC (HB-MTE), Aero Club Lugo di Romagna. Intervista al presidente Al termine della competizione il presidente dell’Aero Club di Lugo, Mauro Baldazzi, ha sottolineato che: «Rispetto al Trofeo dell’anno scorso, abbiamo avuto un incremento del numero dei piloti iscritti, giunti a Lugo con un’ottima preparazione. In tutte le categorie si è assistito ad una serie di voli di altissimo livello con medie molto alte. Tutti i partecipanti sono stati molto soddisfatti, soprattutto per l’ambiente che si è creato in queste giornate, di grande collaborazione e di amicizia fra tutti i piloti. Si è anche vista una discreta affluen-

za di appassionati che hanno assistito alle esibizioni; sembrava d’essere tornati indietro di molti anni, quando la nostra attività coinvolgeva moltissime persone. Sia i giudici che i concorrenti hanno ringraziato per ciò che siamo riusciti ad organizzare in questi giorni. Disponendo ora a Lugo anche di un bravo istruttore acrobatico, Dario Costa, speriamo di incrementare anche il numero dei piloti che parteciperanno alle gare. Alcuni nostri ragazzi – ha concluso Baldazzi – sono quasi pronti e per noi sarebbe un grande obiettivo, l’anno prossimo, avere uno o due piloti in categoria avanzata, due o tre in intermedia e ovviamente gli sportsmen, che sono importantissimi, perché sono la base per i futuri piloti acrobatici.» (Massimo Baldi) ●

DIDA

Il vincitore Rodolfo Natale sul Cap231EX I-CRIC

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(foto M.Baldi)


Il

I

Club

n occasione della XXIII edizione della Biennale di Lugo, tenutasi dall’11 al 19 settembre 2010, CNA e Confartigianato hanno voluto creare uno spazio espositivo incentrato sul tema dell’innovazione e della tecnologia. Per sviluppare queste tematiche sono state ideate serate a tema, fra cui quella sulla tecnologia nel settore aereo a cui hanno partecipato e s p o n e n t i dell’Aeroclub Francesco Baracca, della Brigata Aeromobile Friuli e dell’Aeroporto di Pisignano di Cervia. Sono intervenuti alla (foto M.Baldi) serata: il Prof. Franco Persiani ex Preside della seconda Facoltà di Da sx. il prof. Franco Persiani dell’Università di Bologna, il com.te Roberto Bassi dell’AeCLugo al microfono, il ten. col. Giovanni Ramunno, comandante di gruppi di volo dell’esercito, il ten. col. Domenico Peverati, comandante del 25° Gruppo Sq. Aves Cigno I n g e g n e r i a Rimini, istruttore e pilota collaudatore, il magg. dell’Aeronautica Militare Dario Deliguoro. dell’Università di Bologna e attualmente presidente della sere di volo, innovazione tecnologica di comandante della Brigata Aeromobile zione emiliano romagnola indiscussa utilità e per quanto riguarda “Friuli”; il Ten. Col. Giovanni Radell’Associazione Italiana di Aeronaul’Esercito, l’utilizzo di caschi di ultima munno pilota di elicottero dell’Esercito tica e Astro nautica ( AIDAA); generazione che consentono di pilotare dal 1993 e il Ten. Col. Domenico Pedell’AeroClub F. Baracca, il Com.te l’aereo senza bisogno di comandi: sul verati pilota di aereo dal 1975 e di Roberto Bassi direttore responsabile casco sono posizionati infatti 4 sensori elicottero dal 1979, attualmente comandella scuola di volo e capo istruttore di movimento; prima del decollo dante del 25° Gruppo Squadroni AvEs della Scuola Nazionale Elicotteri l’operatore allinea il casco con il sisteCigno in Rimini; il Maggiore Pilota “Guido Baracca” e ex colonnello e pima di puntamento che, dal momento in Dario Deliguoro, in servizio presso il lota istruttore militare di elicottero cui viene attivato, segue i movimenti 5° Stormo di Cervia. Il Dott. Daniele dell’Aeronautica Militare Italiana, della sua testa e le ultime novità montaSerafini, direttore del Museo Francel’Avvocato Giovanni Baracca, pronite su NH90TTH e sui A129 Mangusta. sco Baracca; Mario Pelloni, direttore pote del celebre asso degli assi FranceSi è poi discusso di futuro, in quanto della società Aercopter che fornisce sco Baracca, vice presidente e consinegli Stati Uniti è già in fase di speriservizio di aerotaxi. gliere dell’Aeroclub F. Baracca; mentazione un prototipo di auto volanCentro del dibattito della convention le l’attuale presidente dell’Aeroclub Bainnovazioni che negli anni si sono svite, la Terrafugia Transition, che poracca, pilota acrobatico, nonché direttoluppate nel settore aereo; un esempio trebbe essere già in commercio dal re di manifestazione aeree, Mauro Bal2011, di biocarburanti e di aerei ad sono stati sia l’acquisto da parte dazzi; il Col. Valter D'Agostino vice energia solare. Questa serata come ha dell’Aero Club di Lugo di un simulatodichiarato il moderatore del convegno, Giuseppe Falconi, “si è fortemente voluta per sottolineare il legame molto antico che Lugo ha con il volo; da Francesco Baracca in poi sono esistiti grandi piloti militari e civili di origine lughese, dei quali alcuni hanno immolato la propria vita per il volo; da ultimo Andrea Golfera, medaglia d’oro per atti di eroismo. Da tempo è iniziato un percorso per promuovere Lugo come città del volo, “perché non si perdano quelle radici di cui siamo molto fieri”. (foto F.Ferlini Da sx. la dirigente del Reparto Volo della Polizia di Stato dell’Emilia-Romagna, Vice questore Maria Gabriella Pompò, il Col. Valter D'Agostino, vice comandante della Brigata Aeromobile “Friuli”, il col. Carmelo Abisso, capo ufficio stampa della Brigata Friuli, la presidente del coordinamento associazioni di volontariato di Lugo, Maria Giovanna Ranieri e il Presidente dell’Aero Club Francesco Baracca di Lugo, Mauro Baldazzi.

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(Federica Ferlini) ●


DAL

R E P A R T O D I M A N U T E N Z IO N E D E L L ’ A E R O

CLUB

DI

LUGO

(foto M.Baldi)

Il

L’ANGOLO DELLO SPECIALISTA LA TOTALE SICUREZZA A CHI VOLA

ome al solito abbiamo scambiato C alcune parole con l’ing. Emanuela Bartolini, responsabile delle funzioni tecniche del settore manutenzione dell’Aero Club F.Baracca di Lugo, per conoscere le ultime novità. «Per quanto riguarda la manutenzione degli elicotteri – sottolinea l’ing. Bartolini - nei mesi di settembre e ottobre sono state effettuate alcune ispezioni standard, ma niente di particolare. Le ispezioni più importanti sono state fatte a luglio

La POSTA (ufficiostampa@aeroclublugo.it) Da questo numero inauguriamo una nuova rubrica dedicata alla posta dei soci e dei simpatizzanti dell’AeCLugo, che ci auguriamo possa diventare il punto di riferimento, la voce diretta degli associati e degli amici del sodalizio lughese. Potete scrivere le vostre lettere, racconti e articoli all’indirizzo dell’Ufficio Stampa sopra indicato, oppure lasciare il vostro plico in segreteria all’Aero Club. Specificando se volete essere citati o no e che autorizzate la pubblicazione.

P

ubblichiamo con piacere una lettera spedita il 27 giugno scorso dall’imprenditore bolognese Paolo Gramigna, per ringraziare di quanto è stato fatto per lui dall’Aero Club di Lugo per il suo ritorno al volo.

UN RINGRAZIAMENTO SINCERO «Dopo una sosta (forzata) di oltre 10 anni, sono tornato a volare. E con l’età che mi ritrovo (anche questa non per scelta…) non è stato così facile, vi assicuro. Voglio rin11

e agosto (la 300 ore sull I-LUHH e una 100 ore sul I-LUJJ). Per gli aerei acrobatici la novità grossa è quella della vendita dell’I-ZAN, che ha imposto di terminare assolutamente la grand-visit sull’I-IZAF, in mancanza di altro aero acrobatico biposto per l’addestramento. Purtroppo alcuni pezzi dell’acro hanno tardato molto ad arrivare creando rallentamenti sulla tabella di marcia. Sembra che i francesi siano molto lenti nella spedizione

dei loro ricambi. Per gli altri aerei, a cui si dà sempre la precedenza, sono state fatte ispezioni ordinarie a tutti i velivoli, con alcune più consistenti (alcune 200 ore normali, ma abbastanza scalate). Per la sostituzione di uno dei motori degli elicotteri o per ispezioni particolarmente impegnative di aeroplani, se ne parlerà solo nel 2011.»

graziare tutto voi dell’Aeroclub di Lugo. Tutti, nessuno escluso. Ho trovato un ambiente altamente professionale, che ha saputo costruire su misura un programma che anzitutto mi ha ridato fiducia, e poi ha tolto 10 anni di ruggine e di cattive abitudini riportandomi ad essere quello di 15 anni prima, e forse migliore. Anzitutto il Comandante Bassi: uomo di poche parole, ma sempre ‘a segno’. Lo vedevo passare (con il suo passo felpato) e lo credevo totalmente concentrato sulla sua amata ‘scuola elicotteri’, ed invece ho scoperto che era sempre perfettamente al corrente dei miei progressi; e mi ha ridato fiducia quando ho pensato che forse non ce l’avrei fatta. Dario Costa, che in 15 (!) giorni mi ha preparato per l’esame di teoria, superato splendidamente nonostante i commissari d’esame mi avessero preso per il padre di un allievo; e che mi ha fatto vedere immediatamente quante cose avessi dimenticato… Enrico Ramponi, che mi ha ‘preso a mano’ quando mi sentivo uno straccio e poi, con serenità e dolcezza, mi ha rimesso in piedi, anzi in volo; mai oppressivo ma sempre attento ed esigente. Eppure i voli con lui sono stati tutti molti belli,

come se volassi con il migliore dei miei amici. E soprattutto Antonio Montanari, che mi ha sempre seguito passo passo dandomi la giusta ‘carica’ finale. Tipo, ad esempio, quando durante una ‘simulata’ si è auto dichiarato ‘incapacitato’ ed ha chiuso ostentatamente gli occhi (ma forse sbirciava di nascosto…) E non voglio dimenticare i meccanici (mai visto, nei 20 anni della mia precedente attività di volo, un olio motore così limpido e trasparente), né l’efficientissima Orietta, né la tranquilla serenità della Marta: a parlare con lei, i problemi non esistono e non sono mai esistiti. Infine è giunto il giorno dell’esame… e quel giorno erano tutti lì, scordati gli impegni di lavoro e familiari, a fare il tifo per noi allievi. All’esame, si sa, si rende al 70% (se va bene) e visto che siamo stati promossi, vuol dire che eravamo stati preparati al 130%! Grazie di vero cuore.

(Massimo Baldi)●

Paolo Gramigna <paolo.gramigna@controllo.it> p.s. sarò lieto se inoltrerete a tutti questa mia, ed autorizzo senz’altro l’Aeroclub ad usarla come referenza, completa di nome ed indirizzo email.»

Club

I PROFESSIONISTI DELLA MANUTENZIONE GARANTISCONO


Il Club

D

opo il s u c cesso delle gare di acrobazia aerea organizzate nel 2009 e 2 0 1 0 dall’Aero C l u b Francesco Baracca che hanno visto la presenza di numerosi partecipanti e di spettatori - anche per l’anno prossimo è previsto in calendario, per il 10 luglio, la 26ª edizione del “Trofeo Città di Lugo di acrobazia aerea”, che senza dubbio richiamerà parecchi “acrobati dell’aria” da tutta Italia. Il settore dell’acrobazia del club lughese, si sta riaffermando dopo una lunga fase di stallo. Il Gruppo acrobatico ha risentito in passato per la mancanza di un istruttore che facesse da traino agli appassionati. Il 2009 e soprattutto il 2010 rappresentano gli anni della ripresa. La nomina a responsabile di specialità di Gianluca Babini (instancabile factotum e coordinatore degli ultimi trofei nonché vincitore quest’anno a Lugo nella categoria intermedia, poi classificatosi al primo posto nel campionato italiano della stessa categoria, ndr) e la certificazione di Dario Costa come istruttore acrobatico (che in gara ha ottenuto un brillante risultato, piazzandosi al secondo posto nel campionato italiano sportman, ndr), hanno segnato importanti punti a favore per la ripresa della specialità. Da sottolineare che il 2011 potrà portare anche altre grandi novità agli acrobati. Come noto ai più, uno dei due CAP 10 è stato recentemente venduto e sul piazzale è corsa voce che un aeroplano acrobatico di ultima generazione, un Extra 200 biposto per gare e addestramento, in condizioni eccezionali, potrebbe allungare l’elenco degli aeromobili che portano l’insegna gloriosa di Francesco Baracca… E’ un progetto importante, voluto e sostenuto dal Consiglio, che potrebbe essere realizzabile in tempi brevi soprattutto se sostenuto con l’appoggio dei piloti che volessero anticipare per l’aeroclub la spesa, rimborsabile in ore volo, dato che il

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sodalizio risente del declino dell'attività di volo, anche se in maniera inferiore all'andamento nazionale. La specialità dell’ala rotante, dopo il periodo nero del 2003, è ritornata ad essere il settore trainante dell’Aero Club di Lugo, indiscusso centro di eccellenza in Italia, con 40.000 ore di volo all’attivo e una previsione, peraltro già consolidata, per il 2011 di oltre mille ore di volo: è il motivo per il quale qualsiasi imprenditore riterrebbe opportuno e preliminare investire energie nel settore. Il simulatore professionale da un lato e dall'altro lato la realizzazione della piazzola per il VFR notturno, porteranno già dall'inizio del 2011 la Scuola Nazionale Elicotteri “Guido Baracca” ai vertici nazionali e internazionali e potranno contribuire ad aumentare le offerte nel settore specifico potendosi dire, a buon diritto, che la nostra scuola è divenuta un centro di eccellenza per l’ala rotante in Europa. Un successo in barba al periodo di grande crisi nazionale e internazionale. Purtroppo nel settore turistico dell’ala fissa la crisi è ancora evidente e non si vedono soluzioni in tempi rapidi. Il calo considerevole delle ore volo, nonostante gli sforzi del Direttivo (con il contenimento delle tariffe aeree a prezzi tra i più bassi in Italia, ndr) e l’aumento dei costi e delle spese in generale per le famiglie, sono elementi che giocano un ruolo sfavorevole per un possibile rinnovo della flotta. Ma a ben pensarci la flotta dell’Aero Club di Lugo, seppur datata, gode di un grande privilegio: quello di poter contare sempre su un reparto di manutenzione, al top della professionalità e all’avanguardia, capace di mantenere in perfetta efficienza e soprattutto in completa sicurezza anche gli aeromobili più vetusti. Se oggi il club decidesse autonomamente di acquistare un nuovo aeroplano, probabilmente anche questo velivolo sarebbe perlopiù destinato a volare poco… fino a che il periodo di incertezza economica e di crisi generale non concederà un periodo di tregua. Sarebbe ben diverso se alcuni soci fossero interessati ed intenzionati ad acquistare uno specifico aeroplano, eventualmente particolarmente performante, progettando un business plane e magari anche acquistando anticipatamente ore volo. Il Consiglio,

anche in questo caso, come per l’Extra, sarebbe senz’altro disponibile a sostenere il progetto. E’ da molto che se ne parla ma nessuno ha mai fatto nulla in proposito. É auspicabile, inoltre, che buona parte dei soci, soprattutto quelli con maggiore anzianità ed esperienza, ritrovino l’interesse di un tempo per la vita del club (anche per favorire il processo di integrazione dei giovani all’interno del sodalizio), manifestino maggiore attaccamento al sodalizio, comunichino di più tra loro e col club (eventualmente utilizzando anche la rubrica della posta di questa rivista web, oppure la “bacheca dei suggerimenti” che da anni langue al circolo… riempita solo di vecchie circolari e ritagli stampa, ndr), si scambino opinioni, impressioni, dubbi, progetti, aspirazioni, e quant’altro, anche allo scopo di compiere sondaggi di settore o studi articolati - per chi ha esperienza in materie specifiche - da sottoporre al Consiglio Direttivo, col quale attivare un effettivo rapporto di collaborazione per realizzare insieme i programmi di domani e favorire il futuro dell’associazione. L’ala fissa, come noto, è rappresentata presso l’Aero Club d’Italia da un nostro socio ed ex consigliere dell’AeCLugo, Tiziano Sangiorgi, che svolge attività di grande rilevanza nella commissione sportiva per la specialità del volo a motore. Nel 2011 saranno senz’altro presenti alcuni nostri equipaggi sui campi di gara. Il 46° Giro Aereo di Romagna, organizzato dall’Aero Club di Lugo, si terrà l’11 giugno 2011 al quale, come al solito, è prevista la partecipazione di numerosi equipaggi. Nel settore dell’aeromodellismo, l’Aero Club lughese ha ottenuto nel 2010, in campo nazionale e internazionale, notevoli successi grazie soprattutto all’organizzazione e alla spinta del responsabile della specialità Luigi Lanzoni e alla costante partecipazione dei soci alle attività del club. Per il prossimo anno sono previste due prove importanti: il 7 e 8 maggio, gara di aeromodellismo Cat. F2 A B C; il 3-4 settembre gara di aeromodellismo “Coppa d’Oro 2011”. (Massimo Baldi) ●


News Dopo 76 anni di attività, gli intercettori di Cervia lasciano il posto agli elicotteri per il soccorso aereo ((((foto M.Baldi)

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artedì mattina 5 ottobre 2010, presso l' aeroporto militare di Pisignano di Cervia, ha avuto luogo, alla presenza di autorità militari, civili e religiose, la solenne cerimonia di chiusura del 5° Stormo e del contemporaneo insediamento del 15° Stormo CSAR (Combat Search And Rescue) il reparto dell'Aeronautica Militare che si occupa di ricerca e soccorso. Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Generale di Squadra Aerea Giuseppe Bernardis ha presenziato la cerimonia portando il suo saluto in questo momento particolare e triste nel quale termina la vita operativa del 5° Stormo, la cui Bandiera di Guerra (nella foto in alto il comandante dello Stormo, col. Paolo Cianfanelli, a destra durante la cerimonia di rinfodero del vessillo), decorata di Medaglia d'Oro al Valor Militare sarà collocata al Sacrario delle Bandiere presso il Vittoriano a Roma. Lo Stormo fu costituito nel 1934, ha combattuto con onore nel II° conflitto mondiale, e ha assicurato incessantemente la sorveglianza dello spazio aereo nazionale, dal 1° Gennaio 2004 a Cervia con i caccia F16, avendo al suo attivo dal ‘95 ad oggi più di 2000 turni di allarme.

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Il Generale Bernardis ha poi aggiunto che nel costante processo di ridimensionamento dello strumento militare, l' Aeronautica ha visto "l'adozione di oltre 160 provvedimenti di soppressione e riorganizzazione" e "passare i propri aeroporti da 41 a 21 e più in generale

(foto M.Baldi) Il Picchetto d’onore della bandiera del 15° Stormo C.S.A.R.

una contrazione di 75 enti e 25 sedimi". Bisogna dire che se da una parte la messa in "posizione quadro" del 5° è spiacevole, con il trasferimento a Pisignano di Cervia del 15° Stormo da Pratica di Mare, si corona final-

mente un sogno, per il reparto C.S.A.R., di avere un proprio sedime aeroportuale. La riorganizzazione dell'aeroporto di Cervia comporta inoltre il trasfeCentro rimento dell' 83° C.S.A.R. da Rimini, che viene inserito nel 15° come tipico Gruppo di volo. Tutto ciò non dovrebbe comportare grossi cambiamenti o movimenti di personale sia per la vicinanza di Rimini sia per la struttura tecnicoamministrativa esistente del 5° Stormo che continua ad assolvere le proprie funzioni nell' ambito del 15°. Nel grande hangar della base di Cervia la cerimonia si è conclusa con il passaggio delle consegne del comando del 15° Stormo dal Colonnello Roberto Preo al Colonnello Ludovico Chianese che subentra nell’incarico. La Base vede dunque il passaggio dagli F16 ai velivoli ad ala rotante quali gli elicotteri HH3F aventi non solo scopi di sorveglianza, ma principalmente scopi operativi di soccorso, che continueranno a garantire per tutto l' anno. Il nuovo reparto, dalla sua costituzione ad oggi, ha contribuito al salvataggio di circa 7000 persone in pericolo di vita. (Federica Ferlini) ●


News

S

i è svolto il 2 ottobre scorso il terzo raduno degli ex appartenenti al 37° battaglione meccanizzato “Ravenna”, il reparto dell’Esercito che dal 1975 al 1991, presso la caserma Perotti di Bologna, zona Fossolo, ha accolto, tra gli altri, centinaia di ragazzi bolognesi per prestare il servizio di leva. I commilitoni, ufficiali, sottufficiali e militari in congedo e an-

cora in servizio, si sono ritrovati presso il ristorante Garganelli del Savoia Hotel Regency al Pilastro per una cena ricca di ricordi. Tra i convenuti presenti tre ex comandanti del battaglione, i generali in riserva Erasmo Lorenzetti, Girolamo Giglio e Luigi Chiavarelli (al microfono, nella foto in alto ), numerosi militari di leva in congedo, oggi pienamente inseriti nella

società civile, ma anche personale allora effettivo al battaglione ed oggi ancora in servizio come il generale di divisione Antonio De Vita, attuale comandante dell’ istituto geografico militare di Firenze, chi scrive, il tenente colonnello Marco Buscaroli del comando Brigata aeromobile Friuli e il luogotenente Francesco Mauro, presidente della Fa.Ne.P.. Questo raduno, che si svolge con cadenza biennale, è cominciato nel 2006, quindici anni dopo la soppressione del battaglione nel quadro della ristrutturazione dell’Esercito. L’iniziativa, partita da alcuni ex appartenenti al “Ravenna”, ha lo scopo di rinsaldare i vincoli di amicizia e il senso di appartenenza maturati durante il servizio militare. (Carmelo Abisso*) ● (*) colonnello, portavoce della Brigata Aeromobile Friuli, già comandante della 4^ compagnia mortai pesanti 37° “Ravenna” (1983-1989)

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La comandante della Guardia di Finanza di Lugo in visita all’aeroclub

L

a tenente Silvia Di Giamberardino (foto), 25enne, originaria di Avezzano (L’Aquila) proviene dall’Accademia della Guardia di Finanza. Dall’ottobre 2005 al giugno 2010, ha frequentato il 105° Corso “Osum II” a Bergamo ed il biennio di applicazione a Castelporziano (Roma). Conseguita la laurea triennale e la laurea magistrale entrambe con indirizzo “Scienze della Sicurezza Economico - Finanziaria”, rispettivamente negli anni 2008 e 2010, è stata assegnata come primo comando alla Tenenza di Lugo e subentra al tenente Francesco Giangrieco, il quale dopo aver diretto la Tenenza di Lugo per due anni, è stato assegnato al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Palermo.

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isita di cortesia all’Aero Club Francesco Baracca della nuova comandante della Guardia di Finanza di Lugo. La tenente Silvia Di Giamberardino, comandante delle Fiamme Gialle di Lugo dal 30 agosto scorso, ha visitato recentemente l’Aero Club 15

«Sono consapevole della fiducia che la Guardia di Finanza ha riposto nei miei confronti assegnandomi il comando di una Tenenza che insiste su un territorio economicamente molto sviluppato. Da parte mia assicuro massimo impegno nell'ottica di riuscire, tra le altre cose, a far sì che i lughesi siano coscienti della correttezza del nostro operare. Questo è possibile valorizzando la professionalità dei militari che, non nascondo, ho potuto apprezzare da subito. L'essere donna non cambia lo stato delle cose, la Guardia di Finanza è polizia economico-finanziaria, prerogativa questa esclusiva, indipendentemente dal sesso di chi ha il privilegio di rappresentarLa». Quali sono i suoi obiettivi prioritari per il controllo del territorio? «Gli obiettivi prioritari si modellano su quelli decisi a livello centrale e connaturati all’essere Guardia di Finanza. Rapportati alla circoscrizione su cui opera la Tenenza di Lugo, territorio ricco di imprese di piccole e medie dimensioni, sicuramente obiettivo principale è la lotta all’evasione, all’ elusione ed alla frode. Il concetto di “frode” è notevolmente mutato, va riempito di nuovi contenuti e richiede un aggiornamento continuo. Nel panorama attuale si parla di “frodi comunitarie”, “frodi carosello”, “esterovestizione”. L’evasione vera e propria è un problema presente, ma meno ingegnoso». Consiglia ai giovani di crearsi una professione nella GdF? E' stata particolarmente dura la selezione? «Consiglio a tutti i giovani la scelta che ho compiuto quando, una volta diplomata, mi sono trovata davanti alle diverse prospettive possibili. Durante il periodo dell’Accademia ho sostenuto esami in materie giuridiche ed economiche che permettono di avere un’ottima preparazione. Al di là di questo, però, mi preme sottolineare che la Guardia di Finanza riserva delle opportunità e delle esperienze fantastiche. Si cresce in fretta, ma si cresce bene. Per quanto riguarda la selezione è sicuramente impegnativa, si compone di fasi diverse e che vanno sostenute con accuratezza. Ricordo benissimo la tensione di quei momenti, ma paradossalmente anche questo è un ricordo piacevole». (Massimo Baldi) ●

News

Francesco Baracca per incontrare i responsabili del sodalizio. Ricevuta dal presidente Mauro Baldazzi e dal comandante Roberto Bassi, ha mostrato particolare interesse per l’attività svolta dall ’ AeCLugo, per la sua struttura e per gli operatori che compongono uno staff di prim’ordine, a cominciare dallo stesso comandante BASSI, attuale direttore e capo istruttore della Scuola Nazionale Elicotteri “Guido Baracca” e della scuola di volo dell’ala fissa, ex colonnello e istruttore militare di elicotter o dell’Aeronautica Militare. Nel corso dell’incontro è stata sottolineata dal presidente Baldazzi la fattiva collaborazione che si è stabilita in questi ultimi anni tra l’Aero Club e la Guardia di Finanza di Lugo, in occasione delle ultime manifestazioni aeree organizzate dal sodalizio. Con la neo comandante, abbiamo scambiato alcune parole: Dopo un lungo periodo d'istruzione e di Accademia questo è il Suo primo comando, quali impressioni ha avuto dopo il periodo di affiancamento con il suo predecessore? «Il percorso che compiamo in Accademia è propedeutico all’acquisizione delle nozioni base per poter assumere gli incarichi che, una volta terminato il ciclo formativo, ci troviamo a ricoprire. Ovviamente la preparazione e l’entusiasmo di chi è fiero di questa scelta da soli non bastano, anche se sono condizione necessaria per un buon inizio. Il periodo di affiancamento è servito a prendere coscienza che le incombenze di un Comandante sono numerose e impegnative, ma soprattutto a comprendere l’importanza di lavorare in un ambiente sereno,corretto e in continuo aggiornamento». Come si sente ad affrontare questo Suo primo importante incarico in questa realtà economica?


Lancia la proposta al Comune per un concerto di Francesco De Gregori, che ha cantato dell’aereo di Baracca

News

ANCHE IL NONNO ERA UN EROE DELL’ARIA, COMPAGNO D’ARMI E AMICO DI FRANCESCO BARACCA un principe vero, come quelli delle fiabe, e con la città

È di Lugo ha un profondo legame di amicizia nel segno di

Francesco Baracca. Il principe Fulco Ruffo di Calabria IX è intervenuto come ospite d’onore - invitato dall’avvocato Giovanni Baracca, vice presidente e consigliere dell’Aero Club di Lugo, pronipote dell’eroe dell’aria Francesco Baracca - in occasione del 25° Trofeo Città di Lugo 2010 di acrobazia aerea, organizzato all’inizio di luglio di quest’anno dal sodalizio. La gara è stata un’ottima occasione per conoscere e scambiare con il principe alcune parole per una piacevole intervista, di cui abbiamo già pubblicato ampi stralci sul quotidiano “La Voce di Romagna”.

(foto L. Argentieri)

Il Principe Fulco Ruffo di Calabria IX (nella foto sopra e nell’altra pagina, intervistato da chi scrive), ripreso durante la sua visita a Lugo. E’ l’ultimo discendente della nobile famiglia italiana calabrese, trasferita in Oriente duLo stemma araldico rante l’Impero di Costantino I° e ritordella nobile famiglia nata in Calabria, verso la metà del Ruffo di Calabria 1200. Le fortune della nobile stirpe iniziarono con Pietro I°, divenuto grande e potente con Federico II° di Svevia. Il ramo primigenio si estinse nello stesso secolo ma si perpetuò nel ramo collaterale dei Ruffo, conti di Sinopoli nel 1334, principi di Scilla nel 1578 e in seguito marchesi di Licodia, principi di Palazzolo, duchi di Guardia dei Lombardi e duchi di Santa Cristina. Al ramo della famiglia appartiene anche Paola Ruffo di Calabria, Regina del Belgio, figlia di Fulco Ruffo di Calabria VIII compagno d’armi proprio dell’asso degli assi Francesco Baracca e zia dell’attuale principe Fulco Ruffo IX. 16

Principe Fulco Ruffo, ci parli di lei della sua antica famiglia. “La mia è una famiglia importante, molto conosciuta non tanto per recenti fatti miei, piccoli, personali, ma perché ha fatto delle cose straordinarie: mi riferisco ad esempio a mio nonno, Fulco Ruffo di Calabria. Qui siamo in Romagna, a Lugo, territorio di Francesco Baracca e Baracca era un grandissimo amico di mio nonno, oltre al fatto che erano due straordinari piloti e due straordinari amici. Quando lui è mancato nel 1918, a pochi mesi dalla fine della Prima guerra mondiale, fu per mio nonno un grossissimo colpo e ne soffrì particolarmente perché c’era un legame affettivo indissolubile”. Facevano parte della stessa squadriglia? “Certo, della mitica 91° Squadriglia. Dopo la caduta sul Montello di Baracca il comando della squadriglia lo prese mio nonno”. Anche suo nonno come Baracca è stato un eroe insignito delle massime decorazioni. “Ha ricevuto una medaglia d’oro, due d’argento e quattro di bronzo, tutte al valor militare”. Tornando a Lei, ha avuto anche occasione di fare televisione… “E’ l’opportunità che mi ha dato la RAI nel 2005 di partecipare a questo programma televisivo “L’Isola dei Famosi”. Io ero un po’ impreparato per questi show, però è stata anche un’occasione in quanto quando qualcuno ti offre per divertirti del denaro penso che sia umano accettare, e cercare, soprattutto, di fare un figura dignitosa. Durante questa mia esperienza purtroppo morì mio padre per cui dovetti abbandonare. Perciò come sono entrato sono uscito, cioè non ho speculato e soprattutto sono me stesso, non è che mi costruisco ad arte, ho i miei limiti come ce li abbiamo tutti e cerco soprattutto di trovare occasioni divertenti nella vita, che è la cosa migliore e ti dà più longevità e ti fa essere simpatico”. La vita deve essere anche divertimento, non può essere solo lavoro, fatica e sudore. “Devo dire che chi lo fa, lo fa con dedizione con ammirazione. Io ho sempre pensato che i veri eroi dei nostri tempi sono quelli che si devono alzare alla mattina perché obbligati, perché le circostanze lo richiedono; devono prendere il treno, il tram, cambiare tanti mezzi; io ringrazio il buon Dio perché sono un grosso un privilegiato, non per il denaro; perché il buon Dio mi ha concesso anche molta libertà e privilegi, e anche perché sono in salute. Pensiamo a tanta gente che non ha avuto questa fortuna: noi dobbiamo solo ringraziare di essere in buona salute. Poi domani è un altro


(foto L. Argentieri)

E parte dei proventi finiscono all’Aeronautica Militare. Ed in questo ho collaborato anch’io”. Un’intuizione geniale… “Non mia… più del Generale Tricarico; io fui, diciamo, una ‘sponda’ del Generale. Partivo per questo programma molto conosciuto, per cui ho detto: lo faccio a titolo gratuito. Indosso questa maglietta con scritto sopra ‘Aeronautica Militare’ e sponsorizzo questo marchio. E ho portato fortuna. Fanno felpe, maglie, scarpe, caschi, tutto quello che è legato un po’ al mondo dell’Aeronautica. La società è la ‘Cristiano di Thiene’.” E’ appassionato di acrobazia aerea? “Io purtroppo sono un po’ a digiuno di materia aeronautica. Qui a Lugo ho visto degli aerei splendidi. A me piace molto un periodo della pittura italiana che è il Futurismo: Marinetti e Valla, esaltavano il mito dell’aeroplano, della velocità, del rumore e del colore: qui ho visto tutto quanto riassunto. Sembra proprio un quadro futurista. Io però sono più sedotto dalla lentezza; mi affascina più lo “Spad”, l’aereo con cui hanno combattuto sia Baracca che Ruffo. La velocità non mi fa impazzire, neanche nelle macchine. Io ho una vecchia motocicletta e mi diverto ad andare piano; che vuol dire godersi quello che io definirei i “quadri” che ci sono intorno, i colori, la musica, gli odori. La

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Toscana è leader per questi “quadri”; non ha rivali e anche la Calabria, che mi onoro di avere sul cognome, è una zona con dei grossi problemi, però ha un territorio, dal punto di vista naturalistico, molto interessante e aspro”. Il grande problema della Calabria è soprattutto quello che conosciamo: la criminalità... “Oltre a quello anche una certa mentalità. La maggioranza delle persone sono straperbene. Purtroppo la mala pianta inquina anche le piante sane, soprattutto in zone non ricchissime dove il problema lavoro esiste e continua ad esistere”. Ha famiglia? “No. Come è noto ero sposato con Melba e adesso vivo in una ‘terra di nessuno’ dal punto di vista sentimentale. Ho una fidanzata, però ma non ho voglia di ricominciare… Sono diventato un apache e vivo nella mia riserva, dove sto benissimo”. Quando tornerà a Lugo? “Non c’è ritorno a Lugo. Io credo d’aver preso virtualmente la cittadinanza. Di solito vivo a Lecce, ma mi sono autoproclamato cittadino di Lugo, per affetto. Qui ho parlato con l’avvocato Baracca di un cantante che si chiama Francesco De Gregori che in un suo album ha inserito una canzone molto bella dedicata all’aeroplano di Baracca e di Ruffo. Io ho proposto a Baracca che si potrebbe, a titolo gratuito, invitare De Gregori a Lugo e organizzare un piccolo concerto con intervista; pensavo anche con chi: con Giordano Guerri, che è uno scatenato, un toro scatenato, però simpatico; fare uno sketch tra i due, uno poi è di sinistra e l’altro di destra per cui… Qui è anche una zona dove l’humus di sinistra è fertile e radicato. E questo la dice lunga sul fatto che una sua partecipazione a Lugo sarebbe giusta. E’ una mia idea che ho lanciato. De Gregori ancora non lo sa, ma l’importante è che uno sia convinto di farlo”. Però bisogna motivarlo. E come si motiva una persona? “Con i sentimenti. Il brano s’intitola “Spad VII”, è molto bello e parla proprio di Francesco Baracca. De Gregori mi ha scritto in proposito una bella lettera ed io l’ho ringraziato per questa canzone. Mi ha risposto con una frase molto significativa: ‘Lo Spad VII, Francesco Baracca e suo nonno hanno fatto la Storia d’Italia, io l’ho solo cantata’, che è un segno grandissima umiltà”. Un invito quindi a Francesco De Gregori a venire a Lugo a festeggiare Baracca, Ruffo e lo Spad VII. “Certo, ma vuole essere anche un invito, uno stimolo per l’amministrazione di Lugo a progettare, a darsi da fare, perché le cose non vengono dal cielo… Tanto per restare in tema di aeroplani”. (Massimo Baldi) ●

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giorno; sono dei valori che diamo per scontato, ma certe volte ce ne dimentichiamo”. “Tornando all’Isola dei Famosi, l’esperienza è durata tre settimane. L’Isola di Samanà, era un arcipelago nell’isola di Santo Domingo”. Bellissima? “Non era bellissima. Bella sì, era una riserva naturale, però l’acqua non era trasparente, non era l’isola delle cartoline… Poi abbiamo fatto dieci giorni in una grotta per cui c’erano topi, insetti di tutti i generi, poi la compagnia era piuttosto variopinta. Tranne il mio amico Al Bano”. Quale attività svolge o ha svolto? “Ho sempre amato la “zona creativa”. L’Isola dei Famosi, al di là della mia modesta partecipazione, mi ha dato la possibilità di sponsorizzre un ente militare che è appunto l’Aeronautica Militare, che divenne poi marchio; marchio grazie ad un bravissimo stilista che si chiama Massimo Giacon, che disegnò queste felpe, queste t-shirt con l’aquila, con il logo delle Frecce Tricolori, che hanno avuto e hanno un eccellente risultato.


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L’intervista al comandante Flavio Babini Dal 2008 l’ex colonnello Flavio Babini, pilota di jet supersonici dell’Aeronautica Militare Italiana e in possesso di un curriculum professionale di altissimo livello, collabora come istruttore di volo con l’Aero Club Francesco Baracca di Lugo. Riportiamo la seconda e ultima parte dell’intervista che ha rilasciato alla stampa in occasione della presentazione del suo libro "Buon volo Maggiore".

(segue da “L’eco della pista” n. 1)

Ha mai corso qualche pericolo in volo? Sì, in particolare nel primo anno di volo presso il reparto operativo, in cui dovevo conseguire la “Combat Readiness” ossia la capacità di condurre tutte le missioni di guerra assegnate al mio Reparto, che allora aveva due ruoli: bombardiere e ricognitore. Chiaramente conseguire tutte le qualifiche alla ricognizione ed in particolare al bombardamento (mitragliamento con cannone da 30mm, bombardamento a volo radente, a medio ed alto angolo di attacco), essere in grado di raggiungere l’obiettivo più distante con uno scarto massimo di un minuto, volare a bassa quota anche di notte, volare di giorno con visibilità dichiarate di 1,5 km ma che in realtà, soprattutto in val Padana, in inverno, si traducevano nel vedere solo in verticale e non davanti, volare nelle strette valli alpine o appenniniche senza mai distrarsi neppure un secondo non è mai stato esente da pericoli. Poi tutti i Caccia-Bombardieri, tutti i CacciaRicognitori, gli elicotteri ma anche i velivoli da turismo e gli ultraleggeri volavano alla stessa nostra quota (o poco più alti) e le mancate collisioni erano all’ordine del giorno. Ma a parte questo tipo di pericolo, ricordo in particolare tre episodi. Nel primo avevo sparato una raffica con il cannone nel bersaglio posto nel poligono di Capo Frasca, in Sardegna. Nella fase di richiamata a circa 500 metri di quota, uno dei proiettili da 18

me sparati era rimbalzato in alto e in fase di ricaduta ha colpito il tettuccio del mio velivolo, frantumandolo, a circa una spanna dalla mia testa. A terra ho scoperto che la centina in ferro del tettuccio, larga tre dita, aveva deviato il colpo da 30mm diretto sul mio casco. Volavo a 1000 km/h e altrettanto il proiettile in caduta: cosa sono tre dita a quelle velocità? Nel secondo episodio mi trovavo a metà strada tra la Danimarca e la Norvegia, sul Mare del Nord. Improvvisamente sentii un gran botto sotto al sedile, tante luci che si accendevano nel display delle emergenze, la temperatura del motore sinistro che scendeva repentinamente seguito un istante dopo anche da quello destro. Poi un silenzio irreale e quel ronzio a cui ci si faceva ben presto l’orecchio, e che ci assicurava del buon funzionamento dei due reattori, era improvvisamente svanito e con lui anche la spinta all’aereo che aveva iniziato a precipitare. Fortunatamente volavo ad alta quota (24.000 piedi pari a 8 km di altitudine). Mantenni la velocità prevista per l’accensione calda ma né il primo né il secondo motore si riaccesero. Passai allora alla procedura di riaccensione fredda. Solo dopo il secondo tentativo il primo motore si riaccese e poco dopo anche il secondo ma intanto mi ero già mangiato un paio di km di quota e forse altrettanti compleanni! Nel terzo episodio avevo lasciato la verticale di Bagno di Romagna e

dopo tre minuti ero arrivato basso e veloce in prossimità dell’obiettivo. Qui ho effettuato la classica manovra del “Pull up”che consiste nel salire rapidamente alla quota prevista per il tipo di armamento che si intende sganciare, quindi si rovescia completamente il velivolo e con la testa in giù, picchiando verso il suolo a 1000 km/orari, si cerca di individuare l’obiettivo – quel giorno grazie anche alle indicazioni fornite da un nostro collega pilota che si trovava su una jeep dotata di radio. Ebbene nella fase in cui ero completamente rovesciato, il pilota sulla jeep ha cominciato a urlare di abbassare il muso e l’ha ripetuto per almeno tre volte, poi alla quarta ha intimato di raddrizzare, cosa che ho naturalmente fatto immediatamente. Purtroppo una volta raddrizzate le ali mi sono trovato una bella montagna davanti ed io ero molto basso (da rovescio non potevo vederla). Nonostante avessi inserito il postbruciatore, che mi dava una spinta aggiuntiva, l’aereo, che era ancora strapieno di carburante, non ne voleva sapere di salire di quota. Sono stati attimi terribili. Poi, finalmente ha ripreso quota e sono ancora vivo.. Quali sono invece i voli più belli che ama ricordare? Nella prima navigazione notturna che feci da allievo a Lecce mi trovavo ad alta quota nel tratto TarantoBrindisi. Era una notte stellata stupenda: si vedeva addirittura il faro di Corfù, in Grecia. Spensi tutte le


Sempre in quel periodo venni a casa in licenza. Dopo un po’ di giorni, era estate, mi venne una voglia matta di volare. Quella mattina mi svegliai presto e c’era un gran bel sole. Salutai tutti ed andai in stazione a prendere il primo treno. Vicino a Brindisi vidi due Macchi MB 326 (l’aereo su cui volavo in quel periodo) che sfrecciavano bassi, lungo la costa. La voglia di volare aumentò ancor più. Finalmente arrivai alla base aerea di Lecce, mi misi in tuta e corsi in sala operazioni. Il Comandante di Gruppo mi vide ed esclamò: “Beh, che fai qui? Non eri in licenza? Mi guardò meglio, poi aggiunse: “Ho capito, lo vedi quel velivolo lì? Beh, dobbiamo fare una formazione in quattro e ci mancava proprio un pilota. Andiamo e non

mollare l’ala sennò ti rispediamo a Faenza!!” Un altro bel volo capitò in una delle ultime missioni sull’MB 326. Prima della messa in moto, si avvicinò il mio istruttore , che strofinandosi i lunghi baffi alla mongola, mi disse: “Ti ricordi le tecniche del combattimento aereo? Bene, in volo tieni gli occhi aperti!” Decollammo e raggiunta la zona assegnata dopo un po’ non lo vidi più, eppure era lì, in ala. Rovesciai l’aereo e guadagnai velocità picchiando sempre più. Guardai disperatamente verso destra, a sinistra, in su, finalmente lo vidi che si stava avvicinando per mettersi in coda che è la migliore posizione per far fuoco. Applicai la tecnica della “forbice”, cioè zigando continuamente a destra e a sinistra. Era sempre lì, non si allontanava ma neanche si avvicinava. Tiravo 7 G, ero al limite strutturale dell’aereo, il casco era bloccato per l’accelerazione, la vista si annebbiò ma non mollai e nella successiva virata di 360° mi

separai ulteriormente da lui. “Ok, torniamo a casa” disse. Scesi dall’aereo ancora rosso in viso per lo sforzo sostenuto. L’istruttore si avvicinò serio. Finalmente mi sorrise e stringendomi la mano disse: “Bravo, ti faccio i miei complimenti, sei stato veramente in gamba e stavolta ti offro io da bere!” Altri voli belli sono riportati nel libro “Buon volo, Maggiore” raccontati nel personaggio di Lenin in cui mi sono impersonato. Ha qualche hobby? Beh, oltre che volare come istruttore all’Aeroclub di Lugo, quello di leggere libri. E qual è l’autore che ama di più leggere? Giovannino Guareschi ed è forse per l’umorismo che lo contraddistingue che anche nel mio libro “Buon volo, Maggiore” c’è umorismo e ironia in abbondanza. Per cui: “Buona lettura, anzi… buon volo!” ●

In una foto di alcuni anni fa: da sinistra l’avvocato Paola Patuelli moglie dell’avvocato Baracca, il maresciallo Rosati, l’avv. Giovanni Baracca assieme a Flavio Babini allora Tenente Colonnello, il colonnello Minghetti, il maresciallo Piva e un quasi irriconoscibile Paolo Camorani, segretario dell’Associazione Arma Aeronautica di Lugo.

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luci dentro e fuori al velivolo per non essere disturbato da tutti quei riflessi colorati. Mi immersi così nell’immenso buio del cielo e potei ammirare tutto quel ben di Dio che di solito neppure ci accorgiamo di avere sopra la testa: è stato bellissimo.


News Tappa a sorpresa a Villa San Martino della pattuglia BREITLING DEVILS diretta all’Autodromo di Imola per salutare la vittoria del Camfoto Baldi pionato mondiale Superbike di Max Biaggi e della Aprilia

V

isita inaspettata all’Aero Club Francesco Baracca di Lugo dei piloti della pattuglia acrobatica civile italiana Breitling Devils. Alle quindici di domenica 26 settembre, come per incanto sono apparsi nel cielo dell’aeroporto Villa San Martino, nella loro livrea grigio, giallo e rossa, i tre aerei Siai Marchetti SF-260 della entusiasmante formazione acrobatica italiana sponsorizzata dalla Breitling (la società svizzera di fama mondiale che produce orologi aeronautici, ndr), provenienti da una manifestazione aerea al Lido di Venezia. Dopo un passaggio a bassa quota, ala contro ala, i tre Devils sono atterrati a Lugo per una sosta tecni-

ca, dovendo sorvolare dopo circa un’ora, su invito dalla squadra corse della Moto Aprilia, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, dove si stava concludendo la gara di Campionato mondiale Superbike. Ai comandi dei velivoli tre aviatori di grande esperienza, tutti ex ufficiali della nostra Aeronautica Militare: il ten. col. Pier Luigi Fiore, capo formazione e numero 1, ex comandante della Pattuglia Acrobatica Nazionale, il ten. col. Stefano Miotto, numero 2, già pilota e supervisore dell’addestramento acrobatico della P.A.N. e il maggiore Dimitri Marzaroli, numero 3, ex solista delle Frecce. L’SF-260 utilizzato è un aereo monomotore di derivazione militare,

Il team Breitling Devils al completo

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nato negli anni ’60 dalla penna geniale dell’ingegnere Stelio Frati, venduto alle forze aeree di tutto il mondo che ancora oggi, costruito e commercializzato dalla società Aermacchi, rappresenta il migliore addestratore basico per piloti militari. Alle sedici i tre “Diavoli” della Breitling, prima di rientrare alla loro base a Thiene (VI), hanno sorvolato l’Autodromo di Imola, con i fumi bianchi aperti, per salutare il pubblico esultante per la conquista, con una giornata di anticipo, del Campionato del mondo 2010 Superbike da parte di Max Biaggi e della squadra corse Aprilia, per cui corre il pilota romano, risultata prima nella classifica mondiale costruttori. (Massimo Baldi) ●

(Foto Breitling)


C u r i o s i t à (Foto M.Baldi)

C

agosto 1974, una delle figlie avute in harles Lindbergh, il grande Europa, frugando in soffitta trovò le aviatore del ventesimo secolo, il prove che Lingbergh fosse suo padre primo ad aver attraversato l’Atlantico nonstop nel maggio del 1927 da New York a Parigi (33 ore e 39 minuti) con un monoplano leggero battezzato “The spirit of Saint Louis” (nella foto sopra, ripresa al National Air and Space Museum dello Smithsonian Institution di Washinghton D.C.), era tutt’altro che un marito esemplare. E Anna, la moglie, l’unica ammessa al suo capezzale, non lo seppe che tre decenni dopo: non sapeva che aveva altre tre donne, due in Germania e una in Svizzera; non sapeva che oltre i sei figli legittimi, ne aveva altri sette illegittimi in Europa; non sapeva che per le tre nuove famiglie clandestine aveva comprato case, aperto conti correnti, pagato scuole e assicurazioni. Non sapeva che i suoi fre- Charles Lindbergh (Foto AP) quenti viaggi non erano esattamente di lavoro, ma costie lo confessò agli altri fratelli. tuivano un pendolarismo coniugale Da li a poco altri due figli dalla in un’Europa che si preparava alla Svizzera, riuscirono a ricostruire il Seconda guerra mondiale. loro passato famigliare. Dopo la sua morte avvenuta il 26

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I figli dell’una e dell’altra sponda dell’Atlantico s’incontrarono, e nonostante la discrezione, la notizia trapelò e dunque i biografi furono costretti a rivedere le loro opere e a porsi la più logica delle domande: che cosa spinse questo eroe americano, elevato a modello dall’opinione pubblica, uomo schivo e introverso a condurre un’esistenza da poligamo sino alla fine della sua vita? Probabilmente la sua forte carica ideologica: l’uomo dietro la leggenda credeva nell’eugenetica, nella purezza della razza, nella selezione naturale, insomma in gran parte di quello che Hitler predicava e da cui aveva ricevuto anche la Croce di Servizio dell'Ordine dell'Aquila - un medaglione d'oro con quattro piccole svastiche, concesso agli stranieri per servizi prestati al Terzo Reich. (Federica Ferlini)●


La figura dell’Eroe Francesco Baracca, insuperato Asso della Caccia Italiana, analizzato in tutti i suoi aspetti utilizzando esclusivamente la sua fitta corrispondenza ed il suo diario personale. L’autore, con un lavoro di rigoroso incastro degli scritti disponibili ed in parte inediti, dà vita ad una inconsueta ed originale “intervista” al protagonista.

380 pagine UN LIBRO CHE NON DEVE MANCARE NELLA VOSTRA LIBRERIA Disponibile presso la segreteria dell’Aero Club Francesco Baracca di Lugo a €. 18,00 più le eventuali spese di spedizione Per informazioni e ordinare: telefonare al n. 054576400 22


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