Organo di stampa ufficiale dell’Aero Club F.Baracca e della Scuola Nazionale Elicotteri G.Baracca di Lugo di Romagna
Aero Club “Francesco Baracca” - Lugo di Romagna S.N.E. Scuola Nazionale Elicotteri “Guido Baracca”
Raid in Russia
Impresa memorabile per i nostri piloti Siglato il patto di amicizia e collaborazione tra gli Aec di Lugo e Tver
Rivista di informazione aeronautica
Periodico Web - Anno II° settembre - dicembre 2011 Reg. n. 1352 registro Stampa del Tribunale di Ravenna, 18/02/2010
Bentornati Bentornati piloti! piloti!
I Inostri nostriaviatori aviatorinel nelmirino mirinodel delservizio serviziosegreto segretorusso russoF.S.B. F.S.B. Vietato sorvolare quel territorio. Sembra un ritorno alla guerra Vietato sorvolare quel territorio. Sembra un ritorno alla guerrafredda fredda Aspettando Aspettandoilil2012 2012per perun unnuovo nuovoraid! raid!
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L’eco della pista - Rivista d’informazione aeronautica
L’Aero Club di Lugo
Anno II° n. 6 settembre-dicembre 2011 Team EdP:
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Direttore responsabile: Giuseppe Falconi Hanno collaborato: Massimo Baldi, Federica Ferlini, Oriano Callegati, Emanuela Bartolini, Paolo Gramigna, Paolo Zecchini, Denis Losev Segreteria di redazione e pubblicità: Marta Bertini, Orietta Muccinelli Direzione e amministrazione: via Ripe di Bagnara, 4, Lugo di Romagna (Ravenna) 48022 Impaginazione-grafica-fotografia: Massimo Baldi Iscrizione Registro Nazionale della Stampa n. 1352 R.S. Tribunale di Ravenna, del 18/02/2010 Periodico Web di aviazione a diffusione gratuita - www.ecodellapista.it Pubblicità: In questo numero non supera il 45% Editore: Aero Club “Francesco Baracca” e Scuola Nazionale Elicotteri “Guido Baracca” Aeroporto di Lugo Villa San Martino, 48022, Via Ripe di Bagnara n. 4, Lugo di Romagna (Ravenna). Contatti: Segreteria, Ufficio Piloti, Officina: 054576400; Linea di volo: 054576028 info@aeroclublugo.it Siti Internet: http://www.aeroclublugo.it/ http://www.scuolaelicotteri.it/ http://www.simulatoreelicottero.it/ Gruppo & pagina Facebook Aero Club “F.Baracca” Lugo Ristorante: Circolo Aviatori: 054576450 Rivista Web: http://www.ecodellapista.it/ Indirizzo Web Ufficio Stampa: ufficiostampa@aeroclublugo.it
Consiglio Direttivo: Presidente Mauro Baldazzi Vice presidente e consigliere Avv. Giovanni Baracca Consiglieri: Gianluca Babini, Alessio Brusa, Oriano Callegati, Luciano Frassineti Rappresentante volo a motore Pierantonio Nannini Rappresentante aeromodellisti Luigi Lanzoni Sindaci revisori dei conti: Tiziano Sangiorgi, Roberto Monti, Paolo Gramigna
F.T.O. I-035 Flight Training Organization La F.T.O. (Organizzazione di Addestramento) dell’Aero Club “Francesco Baracca” e della Scuola Nazionale Elicotteri “Guido Baracca”, è ubicata sull’aeroporto di Villa S. Martino di Lugo di Ravenna e si prefigge di fornire un addestramento completo, secondo la normativa europea JAR-FCL 1 e 2, ai cittadini italiani e stranieri che intendono svolgere attività di volo con elicottero ed aeroplano. Presso la F.T.O. è possibile conseguire: 1)PPL (H) - (A) Licenza di pilota privato su elicottero e su aereo; 2) CPL (H) Licenza di pilota commerciale di elicottero; 3) Abilitazione per tipo su elicottero; 4) I.R. (H) - (A) Abilitazioni I.F.R. su elicottero e su aereo; 5) F.I. (H) I.R.I. (H) Abilitazione istruzionale V.F.R ed I.F.R. su elicottero 6) RENEWAL e REVALIDATION licenze e/o abilitazioni 7) Seminari per F.I. in carenza di attività triennale 8) Corsi JAR FCL - OPS per conversioni licenze da ICAO a JAR La F.T.O. ha anche il compito di concorrere, su richiesta delle preposte autorità e con propri uomini e mezzi, a tutte le operazioni di soccorso aereo e di protezione civile; 9) Attività VFR IFR con il simulatore di volo per elicotteri.
Organigramma F.T.O. responsabili: Accountable manager: avv. Giovanni Baracca Responsabile segreteria: Marta Bertini Capo addestramento ala rotante e ala fissa: com.te Roberto Bassi Capo pilota istruttore elicotteri: com.te Marino Nini Capo istruttore piloti aeroplani: com.te Antonio Montanari Resp.le istruttori teoria: Ing. Timoty Monducci Istruttore acrobazia: com.te Dario Costa Responsabile della qualità: P.A. Alberto Mazzini
Edp n. 6 COPERTINA
Il patto fra gli AeC di Lugo e Tver I festeggiamenti per il ritorno
In questo numero... L’AERO CLUB DI LUGO 3 L’editoriale 4-9 Raid aereo in Russia 10-11 Ritornano gli aquiloni a Lugo 12 Fiocco rosa all’Aero Club 13 Da grande farò il pilota... 14 L’addio a Giovanni Tassinari 15 L’angolo dello specialista
NEWS 16-19 60° anniversario dell’AVES 20-21 Italian Call 2011 22 Il comandante visita il VEGA 23 Nuovo comandante alla “Julia” 24 Vittori sull’ultimo Shuttle 25 Volo in solitaria per il 150° 26-28 34° Trofeo Crippa a Lugo 29 Campionato di parapendio 2011
SICUREZZA 30-32 Petizione contro il Sen. Leoni 33-34 L’Espresso-Dagospia accuse a Leoni 36 Svelato il mistero del volo AF447? 37-39 Volo Air FRance 447 39 Insediati i nuovi vertici dell’ANSV 40-41 L’ANSV informa
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L’editoriale di Giuseppe Falconi
(foto Alitalia)
Bimbo nasce sul volo Alitalia Milano - Parigi
bordo di un aereo in viaggio tra Bombay e Roma ed in quel caso il lieto evento è accaduto in volo. Di norma non uso questo spazio per dare questo genere di informazioni ma è diventato così difficile leggere buone notizie. Il catastrofismo impera su tutti i mezzi di informazione e ahimè oggi più di ieri ve ne è motivo. L’intero panorama dei quotidiani italiani è ebbro di brutte notizie. Questa escalation si è sommata al gossip tanto da schermare ogni altra notizia, ogni altro pensiero ed ogni altro progetto di società e di futuro. La cruda realtà è che più le notizie sono brutte più creano audience! Da qui la corsa alla ricerca di storie che facciano sempre più scalpore, di notizie sempre più cattive e di fatti di cronaca nera, generando un vortice nefasto che va ad alimentare un circolo vizioso dal quale risulta sempre più difficile affrancarsi. Lungi da me pensare che non vi siano grandi problemi economici, sono consapevole che vi sono buone e cattive persone, buoni e cattivi politici, buoni e cattivi banchieri e per dirla come Woody Allen “Il mondo si divide in buoni e i cattivi. I buoni dormono meglio, ma i cattivi, da svegli, si divertono molto di più” Be’ io non mi diverto più e voglio provare a dormire meglio •
L’Aero Club di Lugo
Lo scorso 31 agosto, un bimbo è nato a bordo del volo Milano - Parigi, partito da Linate e in arrivo presso l’aeroporto Charles de Gaulle. La neomamma, una francese, ha accusato le prime contrazioni poco dopo il decollo e il caso ha voluto che nessun medico fosse presente a bordo. Sono state quindi le hostess di Alitalia ad assistere la donna durante il travaglio. Il comandante di bordo, Marco Corbetta, si è immediatamente attivato, così come da proceduta, per far trovare pronta un’ambulanza sulla pista d’atterraggio dello Charles de Gaulle. Ovviamene dalla torre di controllo di Parigi è arrivata la totale disponibilità ed il volo è stato fatto atterrare con massima priorità, alle 19:21, prima del previsto. Il bimbo nonostante il velivolo fosse atterrato non aveva nessuna intenzione di nascere sul suolo francese quindi il parto è avvenuto alle 19:35 sul volo AZ 3508 compagnia di bandiera italiana. La famigliola è stata poi presa in consegna dallo staff medico di terra, tra gli applausi dei passeggeri rimasti a bordo e trasferita in ambulanza in un ospedale parigino. La nostra compagnia di bandiera ha già fatto da “cicogna” e l’ultimo fiocco risale a 14 anni fa, nel novembre del 1997, quando un bimbo nacque a
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L’impresa memorabile dei nostri piloti guastata dalla burocrazia russa. Il servizio segreto F.S.B blocca gli aerei italiani diretti a Mosca
RAID AEREO IN RUSSIA
Firmato il patto di amicizia e collaborazione fra gli AeC di Lugo e Tver Oltre 5000 chilometri di viaggio, attraverso l’Europa dell’Est, con decine di ore di navigazione a vista per buona parte in mezzo ai temporali. I nostri piloti, che dovevano partecipare vicino a Mosca ad una manifestazione aerea e alla cerimonia per stringere un patto di amicizia fra un aero club, costretti a lasciare gli aerei in Finlandia e in Lituania per problemi di sicurezza nazionale russa...
L’Aero Club di Lugo
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I piloti partecipanti al raid alla partenza da Lugo
onostante le disavventure burocratiche è stata un’impresa memorabile per i nostri piloti e per l’Aero Club di Lugo. Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un manipolo di nostri avventurosi aviatori è decollato il 6 luglio scorso a bordo di piccoli aerei e ultraleggeri dall’aeroporto Villa San Martino di Lugo di Romagna, con destinazione la lontana Russia, affrontando un raid che si è rivelato presto molto impegnativo. Questa avventura nasce nel novembre 2010, all’aeroclub lughese che porta le insegne
di Francesco Baracca, sodalizio molto noto in tutta Italia soprattutto per l’affermata Scuola Nazionale Elicotteri e per l’officina che ha il privilegio in Italia di poter rilasciare
so di 35 anni, ex pilota dell’aeronautica militare russa e intraprendente membro del club romagnolo, funzionario di una multinazionale, Paolo Zecchini, 51enne bolognese, funzionario di un’azienda biomedicale di cui è responsabile dei s e r v i z i informativi, con una lunga esper i e n z a nel campo delle trasvolate (ne è Nella foto (Baldi) gli aeroplani dei partecipanti al rientro un esempio certificati di aeronavigabilità. il raid Roma-Tokyo che ha Stimolati da tre valenti piloti compiuto nel 2001 per com- Denis Losev, ingegnere rus- memorare il primo volo com-
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Il gruppo Bravo in formazione
Allineati per il decollo
racca - pronipote dell’eroe dell’aria Francesco Baracca - e in stretta collaborazione con la segreteria dell’associazione, dal febbraio scorso il progetto ha preso forma: partenza dall’aeroporto di Lugo e scali tecnici in diversi aeroporti, per rifornirsi e pernottare, attraversando Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania, con destinazioni finali a Mosca e San Pietroburgo. Il raid è stato voluto anche per stringere un “patto di amicizia e di collaborazione” tra il sodalizio lughese e l’Aero Club di Tver, e consegnare ai responsabili della stessa città russa, una “lettera di cortesia e di amicizia” inviata dal Comune di Lugo. Col passare dei mesi al piccolo gruppo iniziale si sono aggiunti altri piloti, per buona parte privati che in breve tempo sono riusciti a mettere in pista ben dodici tra aeroplani e ultraleggeri, di cui tre di Lugo e gli altri provenienti da Milano, da Aguscello di Ferrara e dall’aviosuperficie di Nepi, in provincia di Viterbo. Poco prima della partenza gli organizzatori hanno deciso di dividere in due gruppi gli aeromobili partecipanti, in funzione della velocità: 125 KTS il primo gruppo e
In sosta all’aeroporto di Vilnius
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merciale effettuato dall’Europa al Giappone nel 1920) e Enrico Ramponi, 38enne esperto istruttore del club lughese, tecnico informatico - un piccolo gruppo di soci ha aderito con entusiasmo all’idea di compiere un’impresa unica nel suo genere e mai tentata in passato da un altro aeroclub italiano: un raid aereo in formazione, per un volo esclusivamente a vista a bordo di piccoli monomotori, con destinazione la Russia. «Gli obiettivi sono volare insieme in una nazione finora abbastanza chiusa all’aviazione generale e turistica e incontrare piloti locali - afferma Paolo Zecchini -, partecipare a un air show organizzato nella città di Tver, ma non ultimo coniugare il volo con una visita turistica alle più importanti città russe». Col supporto del presidente e del vice presidente dell’Aero Club di Lugo, rispettivamente Mauro Baldazzi e l’avvocato Giovanni Ba-
100 KTS il secondo. Il gruppo più veloce (Alfa) era composto dagli equipaggi: Giulio Valdonio, Gilberto Macchi e Lorenzo Ferraguti (Piper PA30 I-NASA, unico bimotore partecipante decollato da Milano); Corrado Foschi ed Enrico Ramponi (Cessna 172 RG I-AINB); Antonio Ravaioli, Daniele Garavini ed Eros Tugnoli (Cessna 182Q I-LUPP). L’altro gruppo più lento (Bravo) era formato da: Paolo Zecchini e Franco Maggiulli (Siai Marchetti 205 20R I-ICAQ); Gian Andrea Bellingeri e Roberto De Concini (Robin DR340 Major I-MARJ); Denis Losev, Nello Cappelli e Dmitry Losev (Cessna 172P I-LURR); Angelo Pastore (Storm 400 I-KDHF); Stefano Grossi (Vans RV9 I-TEET); Carlo Grisogoni (Vans RV7 I-FURY); Francesco Andrietti e Rinaldo Cori (Maule MXT7 I-GRIM); Claudio e Giuliano Iacobini (Tecnam P92B I-1853); Agostino Tilli (CT I-A745). La pianificazione del viaggio e la gestione del team, hanno richiesto tempi tecnici molti lunghi. Oltre ai tanti problemi di organizzazione, la burocrazia russa ha imposto la compilazione di un numero esagerato di documenti per concedere l’autorizzazione al sorvolo e all’atterraggio in quegli aeroporti ai velivoli italiani. Fin dal maggio scorso l’Aero Club di Lugo aveva inviato all’autorità di controllo delle attività aeree russe, la Russian Aviation (l’ENAV-ENAC russa, ndr), le richieste ufficiali per l’ingresso dei nostri velivoli in quello spazio ae-
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Il Siai 205 20R ripreso fra le nuvole
reo. L’assenso, è arrivato ufficiosamente dalla ChelAvia (unica società autorizzata a dialogare con le autorità russe e gestire la documentazione dei voli, ndr). «Al primo scalo in Russia - ci informa Denis Losev - erano già pronti alcuni “escort pilot”, cioè aviatori locali riconosciuti da quella autorità aeronautica, abilitati alla fonia inglese e conoscitori della zona, che avrebbero dovuto accompagnare gli italiani in volo...».
Con gli aeroplani già accuratamente revisionati dall’officina lughese, col pieno di carburante fatto e pronti al decollo, a meno di due giorni dalla partenza, il 4 luglio, nonostante le assicurazioni della ChelAvia, il Ministero dei Trasporti russo ha rifiutato l’ingresso ai nostri velivoli su disposizione dei loro servizi segreti, l’F.S.B. (Federal’naja Sluba Bezopasnosti Rossijskoj Federacii, o Servizi federali per la sicurezza della Federazione russa), ex K.G.B., che hanno dato parere negativo al sorvolo del loro territorio per motivi di sicurezza nazionale, ancora oggi sconosciuti... nonostante Russian Aviation avesse anche già predisposto e autorizzato le rotte da seguire. I due gruppi italiani, nonostante il veto, hanno comunque deciso di non annullare il raid e di pro seguire
L’Aero Club di Lugo
Gli altri aerei a Vilnius. In primo piano l’aereo di Paolo Zecchini
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Roberto De Concini a Varsavia Babice, si prepara a rifornire il suo DR340 MAjor
Paolo Zecchini, il veterano dei raid
il volo fin dove era possibile arrivare, con la speranza di un ripensamento dell’autorità russa, o in caso contrario, proseguire per Mosca con altri mezzi. Previsione, quest’ultima, che si è puntualmente avverata. Gli aeroplani del gruppo Alfa, a causa del peggiorare delle condizioni meteorologiche, sono atterrati prima a Grady, in Polonia, e poi definitivamente a Helsinki in Finlandia, poi i nostri piloti hanno proseguito il viaggio in aereo e in treno per Mosca. Il gruppo Bravo, spostato più a Est, è riuscito invece a passare nonostante il maltempo, anche se ha dovuto compiere due scali intermedi, a Kielce e Lublin, prima dell’arrivo a Vilnius, in Lituania; qui i piloti hanno dovuto fermare gli aeroplani per proseguire il viaggio verso la Russia con l’aiuto provvidenziale di “Marina”, la dipendente di un’agenzia viaggi di San Pietroburgo in contatto con Denis Losev, che ha provveduto a organizzare i “tour” con un aereo di linea fino a Mosca e in treno per Tver, poi San Pietroburgo e infine a Vilnius il 15 luglio per riprendere la via di casa. L’operato dei servizi russi in quest’occasione merita una
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Denis Losev, giovane organizzatore russo
Enrico Ramponi, l’istruttore dell’AeCLugo
anche da piacevoli incontri conviviali. All’aeroporto di Volzhanka, che sorge proprio a fianco del fiume Volga, hanno partecipato a una ricca cena che si è conclusa con i brindisi di rito a base di Vodka in onore di tutti i piloti presenti e anche – come sot-
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breve considerazione: nonostante la collaborazione internazionale e l’amicizia che lega già da anni il nostro paese con la Russia - e gli stretti rapporti esistenti a livello di Governo - l’F.S.B. ha dimostrato che certi oscuri burocrati, eredi della guerra fredda, sono ancora vivi e vegeti e fanno parte di una categoria difficile da sradicare. Giunti finalmente in Russia i nostri connazionali hanno avuto dai piloti locali una calorosa accoglienza e straordinarie manifestazioni di amicizia e anche di grande solidarietà, per la negata autorizzazione dell’autorità di sicurezza russa all’ingresso degli aeroplani italiani nel loro territorio; rifiuto che, di fatto, ha causato la modifica del programma della manifestazione aerea Blue Sky di Tver perché era prevista anche la partecipazione dei nostri velivoli ad una serie di atterraggi di precisione. I nostri piloti durante il loro soggiorno moscovita, hanno ugualmente partecipato come spettatori all’air show organizzato all’aeroporto Zmeevo di Tver, dove si è tenuta anche la cerimonia di formalizzazione del “patto di amicizia e collaborazione” fra l’Aero Club “Fran-
cesco Baracca” di Lugo e il locale aero club, con scambio di doni e di crest tra i due rispettivi presidenti, Mauro Baldazzi e Valere Elizarov, e la consegna alle autorità locali, da parte di Baldazzi, di una “lettera di cortesia e di amicizia” inviata dal Comune di Lugo. Durante la loro visita i nostri aviatori hanno potuto visitare anche l’aeroporto Severka di Mosca e la società Chelavia, rappresentante della Eurocopter e della italiana Tecnam per la Russia, ma soprattutto hanno potuto volare e provare aeroplani «solo sognati», come precisa Paolo Zecchini, del calibro di Antonov 2, Yak 12, Yak 18 e Yak 52 e 54, messi a disposizione dall’Aero Club di Severka, oppure l’elicottero Eurocopter EC135, e i velivoli Tecnam P96 e P92 anfibio concessi dalla Chelavia. Ma il soggiorno per i nostri compatrioti è stato allietato
Il presidente dell’AeCLugo Mauro Baldazzi assieme a Denis Losev, sul palco di Tver
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Alcuni piloti riuniti in occasione di una cena tenutasi a San Pietroburgo
tolinea Zecchini - «di quelli scomparsi, che in tutte le culture accompagnano tradizionalmente noi piloti in vita», mentre a Mosca hanno preso parte a una cena organizzata al ristorante di Mikhail Farikh, un pilota russo di elicottero, già incontrato sia a Volzhanka che a Severka, alla quale sono intervenuti il direttore
di Chelavia Oleg Vasilyev e la sua assistente, Irina Manatina e il presidente di AOPA Russia, Vlaldimir Turin. Dopo i festeggiamenti e gli addii, i nostri piloti hanno lasciato Mosca per trasferirsi a San Pietroburgo, dove si sono calati nei panni di semplici turisti alla ricerca delle meraviglie offerte dalla grande cit-
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In corto finale a Varsavia Babice. In primo piano una pista di go-kart
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Arcobaleni in serie sulla Lituania
tà dello Zar Pietro il Grande. Terminata l’escursione in terra di Russia, e raggiunti i propri aeroplani in Finlandia e in Lituania, i nostri connazionali hanno potuto riprendere il volo per affrontare il lungo ritorno verso l’Italia, accompagnato da scrosci di pioggia, nuvole basse ma anche arcobaleni mozzafiato. Il 16 luglio sono stati ricevuti a Lugo da amici e parenti che li aspettavano all’Aero Club in trepida attesa, per ritrovarsi davanti a un piatto di fumanti tagliatelle al ragù alla romagnola. Con l’appoggio dell’Aopa Russia, di Chelavia, PilotTv e di vari forum di piloti russi - che hanno contestato duramente durante il raid la decisione dell’F.S.B. di non fare entrare i velivoli italiani in quello spazio aereo - i nostri piloti sono pronti a riproporre nel 2012 una nuova spedizione in Russia, «...questa volta raggiungendo con i nostri aerei le destinazioni pianificate - conclude Zecchini - eventualmente con la sponsorizzazione di qualche azienda italiana» e, aggiungiamo noi, possibilmente con il sostegno di un intervento politico e delle nostre amministrazioni competenti. Il muro di Berlino è caduto già da molti anni, come la “cortina di ferro” e l’U.R.S.S. sono state polverizzate dal nuovo corso della storia e dall’espansione in tutto il Vec-
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chio Continente dell’Unione Europea e dallo strapotere dell’Euro che va lentamente soppiantando il dollaro USA. La Russia, dopo più di un secolo di dittatura comunista è destinata a diventare una vera nazione moderna e democratica, con la mal celata speranza di poter entrare nell’Europa dell’Euro. E’ inevitabile però che debba completare per intero quel processo di democratizzazione che ancora oggi si perde nelle secche della vecchia burocrazia sovietica; ne è stato dato un significativo esempio negando a priori, senza validi motivi, l’ingresso in territorio russo ai nostri aeroplani. Temevano forse un altro atto dimostrativo come quello compiuto da Mathias Rust, che vent’anni fa, col suo Cessna, atterrò a un passo dal Cremlino, beffando la famosa rete di sicurezza sovietica? É auspicabile che le autorità russe prendano in seria considerazione l’idea di applicare una severa censura a quei funzionari della loro intelligence, che a più di 10 anni dall’inizio del 2000, si comportano ancora come vecchi, oscuri e ottusi burocrati della “Lubianka”, appartenenti a un secolo già lontano e a una razza che, fortunatamente, va lentamente estinguendosi.
Molti usi e costumi stanno cambiando radicalmente in Russia. Questo manifesto, di evidente fattura U.S.A., ne è un esempio “ammiccante” che invita ad entrare in un saloon di Mosca
fetto e di amicizia che sono nati a luglio e fare nuovi e grandi progetti per il 2012. Nel numero 7 dell’Eco della pista pubblicheremo il resoconto del raid in Russia, scritto dagli stessi protagonisti e una descrizione dell’incontro lughese con gli amici russi. Massimo Baldi •
(fotografie a cura dei partecipanti al raid)
Acqua a catinelle anche al rientro in Italia
I festeggiamenti al rientro con presidente e il vice dell’AeCLugo (estrema sx e dx - foto Baldi)
Il basso passaggio di Paolo Zecchini all’arrivo dei due gruppi all’aeroporto di Lugo
L’Aero Club di Lugo
Il 17 settembre prossimo, all’Aero Club di Lugo, sarà organizzata una cena in onore dei nostri connazionali partecipanti al raid e degli amici piloti russi che giungeranno espressamente in volo da Mosca per contraccambiare la visita dei piloti italiani nel loro Paese. Sarà un’ottima occasione per consolidare quei rapporti di af-
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Con l’organizzazione dell’Aero Club Francesco Baracca
Ritornano gli aquiloni all’aeroporto di Lugo Una festa di grandi e piccini nel contesto della grande iniziativa realizzata dal Comune: “La città dei bambini a Lugo”
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nche quest’anno, dopo il successo ottenuto nel 2010, è ritornata all’aeroporto Villa San Martino di Lugo di Romagna la “Festa degli aquiloni”, che sta entrando a pieno titolo nella tradizione lughese. Il pomeriggio di domenica 5 giugno è stato dedicato interamente ai bambini e alle loro famiglie: l’Aero Club Francesco Baracca di Lugo, in collaborazione col Comune di Lugo, ha offerto loro la possibilità di partecipare a un laboratorio per la costruzione di aquiloni, in cui piccoli e grandi hanno potuto apprendere l’arte della costruzione e del volo di questi giochi d’altri tempi, ma ritornati molto moderni, trascorrendo una piacevole e rilassante giornata in campagna.
sessore alla scuola, formazione, lavoro, inserimento lavorativo e infanzia del Comune lughese, che si è mostrata particolarmente soddisfatta del risultato ottenuto: «È una giornata gioiosa e rilassante – ha esordito l’assessore Randi - fra bambini entusiasti e genitori ‘apprendisti’ costruttori di aquiloni, sotto
to trovare un’occasione per riscoprire il piacere di stare insieme all’aria aperta. Direi che l’obiettivo principale dell’iniziativa è stato raggiunto – ha proseguito Patrizia Randi -. Si trattava anche di lanciare un messaggio educativo: trascorrere il tempo libero insieme ai nostri bambini senza avere un
lo sguardo sapiente del maestro Taglioni che insegna questo antico “mestiere” ai papà e alle mamme, che hanno voluto cimentarsi nell’impresa. I “risultati” si vedono svettare da lontano nel cielo dell’aeroporto: tanti aquiloni colorati e decorati aiutati da un pomeriggio particolarmente ventoso. Una piace vole domenica nel verde, in cui le famiglie hanno potu-
televisore davanti o senza tuffarsi in un centro commerciale. In fondo questo significa restituire qualità e piacevolezza al tempo dell’interazione fra genitori e figli. Un ringraziamento particolarmente sentito - ha concluso l’assessore - va alle associazioni e alle persone che hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto, in particolare all’Aero
L’Aero Club di Lugo
Foto: (da sinistra) Maria Giovanna Ranieri, presidente del Coordinamento delle associazioni di volontariato di Lugo e rappresentante dell’A.I.C.E. l’associazione contro l’epilessia, l’assessore Patrizia Randi del Comune di Lugo e il Maestro Taglioni, durante il pomeriggio all’aeroporto di Lugo
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Le condizioni metereologiche della mattina, con sole pieno e senza vento, non lasciavano presagire niente di buono per la festa degli aquiloni. Verso l’ora di pranzo invece il sole ha lasciato il posto a un cielo velato con nubi scure in lontananza ma, soprattutto, con una leggera brezza che si è presto trasformata in un vero e proprio vento teso, con grande gaudio dei partecipanti. Nel corso della festa abbiamo incontrato Patrizia Randi, as-
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Club Francesco Baracca e al suo presidente Mauro Baldazzi, al maestro Taglioni e a Maria Giovanna Ranieri, presidente del Coordinamento delle associazioni di volontariato di Lugo». La Festa degli aquiloni si è tenuta nell’ambito delle attività organizzate dal Comune di Lugo per la realizzazione del progetto intitolato “La città dei bambini a Lugo 2011, ricco di proposte, mostre e spettacoli dedicati ai bambini come protagonisti in una città festosa realizzato grazie all’apporto decisivo di enti pubblici e privati, tra cui Fondazione Cassa di Risparmio e Banca Monte di Lugo, Banca di Romagna, Reale Mutua Assicurazioni, CGIL CISL UIL SPI, ASCOM - CONFEESERCENTI - C.N.A. – F.A.P.A., Avis – Aido, Gruppo Hera, Pubblica Assistenza Città di Lugo, Cooperativa Sociale Zerocento, Ludobus, Cooperativa Sociale Il Cerchio, il “Gruppo aquiloni coop Lugo”, Sogno del Bambino, Alfabeta Libreria Cartoleria, Lugo Catering Spa e Librerie Coop, che hanno sostenuto e collaborato alla realizzazione di numerose attività di successo.
Foto: (sopra) un’immagine scattata durante la costruzione degli aquiloni. Tantiie papà e le mamme impegnati a dirigere le attività dei loro piccini (a fianco) è giunto il momento di collaudare i propri “velivoli” multicolori, favoriti da un vento teso che ha soffiato durante tutto il pomeriggio
Vista l’ottima riuscita della Festa degli aquiloni di quest’anno, attendiamo la replica dell’iniziativa nel 2012, accompagnata, perchè no, da una “Grande sagra popolare”, con spettacoli di animazione, musica, danze, bancarelle, piadinerie e sangiovese, organizzata in aeroporto dal Comune di Lugo, da sempre molto disponibile per questi eventi di grande successo, in collaborazione con l’Aero Club Francesco Baracca. Massimo Baldi •
(foto Baldi)
L’Aero Club di Lugo
Oltre alla “Festa degli aquiloni” molte altre iniziative hanno allietato la città, grazie soprattutto all’impegno di Assessorati, Servizi Educativi e Formativi, Politiche Sociali, Cultura, Ambiente, Lavori Pubblici e Polizia Municipale del Comune di Lugo. Tra le manifestazioni di maggior successo, il lancio di palloncini tricolori e il “serpentone” attraverso le logge del Pavaglione, con piccoli momenti di animazione, letture e musica, allestiti negli stand di varie associazioni, che hanno offerto doni e gadget ai bambini, l’incontro tra arte e prima infanzia “Wunderkammer - La Camera delle Meraviglie”, l’esposizione di prodotti nelle vetrine della Reale Mutua di piazza Baracca, la Contesa Estense per “Il Pavaglione dei bambini”, i laboratori sul tema delle sculture aeree di Calder e una mongolfiera nel centro del Pavaglione. I librai e gli altri commercianti della città hanno esposto libri e oggetti per i bambini. Sono state inaugurate alcune mostre, tra cui ‘Con i miei occhi’, realizzata con le fotografie scattate alla città di Lugo vista dai bambini e dai ragazzi delle scuole locali, e la mostra “Il canile va
in città … dei bambini”. Al parco del Loto i piccoli dei nidi comunali e delle sezioni Primavera, insieme alle loro famiglie, hanno potuto vivere un pomeriggio di gioco e di merenda sempre sul tema del “Volo”. Anche qui ci sono stati allestimenti e giochi a cura degli asili nido e sezioni primavera, con banchetti, merende, bolle di sapone e la rassegna “Artebebè”, con spettacoli rivolti ai più piccoli, “magiche istallazioni” e “dolci sul prato”. Infine sono state organizzate diverse rassegne teatrali delle scuole di Lugo, realizzate al Teatro Rossini che ha aperto le porte al mondo degli alunni-attori ed un concerto offerto alla cittadinanza con la presentazione ai bambini delle associazioni sportive lughesi.
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Fiocco rosa all’Aero Club di Lugo
E’ nata Sofia
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Fotografie Casanova
L’Aero Club di Lugo
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l 9 agosto 2011 è nata all’Ospedale di Ravenna una bella bimba di 2 kg e 600 grammi. E’ Sofia Casanova, figlia dei coniugi Paolo Casanova e Orietta Muccinelli (la mamma nella foto a lato con la piccola appena nata) che abitano a Lido di Classe, in provinia di Ravenna, e sono felicemente insieme da vent’anni. Lui è impiegato alla Hera Ambiente di Ravenna, mentre Orietta è da vent’anni la preziosa collaboratrice della segreteria dell’Aero Club Francesco Baracca di Lugo, da sempre alle prese con le attivià e i problemi senza fine dei piloti del sodalizio. Alla neo mamma e al neo papà inviamo le più vive felicitazioni per la nascita di Sofia, a nome del Presidente, Vice Presidente, Consiglio Direttivo, colleghi, personale delle scuole di volo dell’AeCLugo e da tutti i soci piloti e non, oltre, ovviamente, da tutta la redazione dell’Eco della pista. Massimo Baldi •
Foto Boeing
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“Da grande farò il pilota” Il tema di uno scolaro...
no studiare molto, devono solo imparare a leggere i numeri per poter leggere gli strumenti. Credo però che dovrebbero imparare a leggere le carte stradali, per ritrovare la strada se si perdono. I piloti devono essere coraggiosi, in modo da non spaventarsi se c’è nebbia e non vedono niente, e se perdono un’ala o un motore devono mantenere la calma. I piloti devono avere occhi buoni per vedere attraverso le nuvole e non possono aver paura di fulmini e tuoni, perché loro ci vanno più vicini di noi. Anche gli stipendi dei piloti sono una cosa che mi piace. Fanno più soldi di quanti riescono a spenderne, perché molti credono che volare con gli aeroplani sia un mestiere pericoloso, tranne i piloti che sanno quanto sia facile. Non c’è un gran che che non mi piaccia, tranne il fatto che piacciono a tutte le ragazze e le hostess vogliono sposare un pilota così loro devono tenerle lontane per non farsi sfinire. Spero di non soffrire il mal d’aria, visto che soffro di mal d’auto. Se soffro di mal d’aria non potrò fare il pilota e mi toccherà andare a lavorare.» Massimo Baldi •
L’Aero Club di Lugo
Chi ha scritto il tema intitolato “Da grande farò il pilota”, è un misterioso scolaro inglese di dieci anni con un’opinione tutta sua particolare dei professionisti dell’aria e della loro attività. Dell’autore di questo tema non si sa altro che la sua nazionalità. Non si conosce neppure il periodo in cui il componimento è stato realizzato. Una cosa è certa: da molto tempo una fotocopia sdrucita di questo testo fa bella mostra di sé appiccicata su un’anta di un armadio della segreteria dell’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo. Anche da una ricerca in Internet non sono emerse notizie per poter identicare il nostro aspirante pilota. Solo un blog riporta lo stesso testo. Nient’altro. Quanti anni potrà avere oggi il nostro intraprendente scolaro? Avrà avuto il coraggio di diventare un pilota... mal d’auto e mal d’aria permettendo? Avrà forse preso in moglie una hostess, da tenere lontano… per non farsi sfinire? Questo è il simpatico elaborato scolastico del nostro piccolo sconosciuto, che rivela tanta semplicità e candore, ma anche molta schiettezza; è una vera e propria chicca: «Da grande farò il pilota perché è un lavoro divertente e facile. Ecco perché ci sono tanti piloti in giro. I piloti non devo-
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L’addio a Giovanni Tassinari
Pilota dal 2000 e socio dell’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo, con una grande passione per il volo Vogliamo ricordarlo con questa fotografia, durante un momento felice
Giovanni Tassinari (a sinistra) in volo ai comandi di un Cessna 172 dell’AeCLugo, in compagnia di Luciano Frassineti
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L’Aero Club di Lugo
ei giorni scorsi abbiamo ricevuto la triste notizia della prematura e inaspettata scomparsa di Giovanni Tassinari, un pilota di talento dell’Aero Club di Lugo, che condivideva con noi la grande passione per il volo. La tragica notizia ci è stata comunicata da Maria Tassinari, giovane figlia di Giovanni. Ritenendo di far cosa gradita alla famiglia e a tutti quelli che l’avevano conosciuto, trascriviamo la lettera con le quale Maria ricorda il papà con grande sentimento e ammirazione, la sua grande passione per il volo e quanto affetto lui avesse per gli amici dell’Aero Club di Lugo:
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«Sono Maria Tassinari, figlia di Giovanni Tassinari, vostro socio e pilota, che conseguì il brevetto di volo nel 2000 circa. Io, a nome di mia madre Alessandra e di mia sorella Elisabetta, volevo informavi della recente morte del mio adorato papà avvenuta il 20 aprile di questo anno per motivi a noi sconosciuti, probabilmente un attacco di cuore.
Sapevo, perché papà ce ne parlava sempre, della profonda passione che nutriva per il volo e dell’affetto nei confronti dei membri dell’intero aeroclub. Ricordo perfettamente quel giorno in cui, con orgoglio, ci portò per la prima volta a fare un giro in aereo fino all’Isola d’Elba! Volevamo quindi solo informarvi di questa tragica notizia che ha sconvolto la vita della nostra famiglia sperando che possiate ricordarvi del mio papà!» Cara Maria, a nome della grande Famiglia dell’Aero Club Francesco Baracca e della Scuola Nazionale Elicotteri “Guido Baracca” di Lugo di Romagna, desideriamo esprimerti le nostre più sentite condoglianze e ci stringiamo a te, alla tua mamma Alessandra e a tua sorella Elisabetta, per ricordare con affetto la figura del tuo adorato papà e nostro caro amico Giovanni. Massimo Baldi •
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L’angolo dello specialista fermo e si vola solo con l’altro. Come fate con un solo elicottero? «E’ un problema grosso – lamenta l’ingegnere - perché siamo costretti a utilizzare una sola macchina. Se la macchina con cui voliamo va in manutenzione oppure ha delle grane siamo senza elicotteri. Abbiamo anche scoperto il motivo per questo ritardo. Quando la Sikorsky ha assorbito la Schweitzer i dipendenti di quest’ultima, non hanno voluto fare il passaggio all’altra società». Altri problemi? «Li abbiamo con le vecchie radio dei Cessna 172 - continua la nostra esperta -, che hanno la loro età e si devono sempre riparare, riparare e riparare…. Un esempio è quello dell’ILUMM: all’inizio di agosto abbiamo dovuto sbarcare la Com-Nav 1 perché c’era la parte Nav che non andava. Adesso l’abbiamo dovuta risbarcare perché invece non trasmette. Anche gli ELT sono in stand-by e non sono stati ancora sostituiti perché costano e non è il momento economico adatto per farlo». Ho saputo di una recente ispezione effettuata dall’ENAC. «Il 25 e il 26 agosto, come programmato – conclude l’ingegner Bartolini - sono venuti due funzionari Enac della direzione di Venezia per un audit alla CAMO, cioè una verifica ispettiva programmata di anno in anno da parte di ENAC alle aziende CAMO come la nostra, che rilasciano il certificato di navigabilità. Facciamo tutto noi, ma ENAC deve controllare e verificare che tutto sia effettuato in modo rispondente alla normativa. Hanno fatto i controlli a elicotteri e aeromobili certificati da noi - sostanzialmente come quelli eseguiti una volta da loro per il rinnovo del CN o certificato di navigabilità - quindi hanno controllato tutto, compresa l’ispezione fisica alla macchina e fatto anche il volo di prova».
Nella foto (Baldi) una delle due officine dell’AeCLugo
Massimo Baldi •
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Come di consueto abbiamo scambiato alcune parole con l’ingegnere Emanuela Bartolini, una dei responsabili della manutenzione tecnica degli aeromobili dell’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo – attività fondamentale e di grande impegno per il sodalizio, anche in termini economici - per conoscere le novità degli ultimi mesi. Quali sono le ultime nuove del settore manutenzione dell’Aero Club di Lugo? «Dalla fine di agosto – esordisce l’ing. Bartolini - abbiamo iniziato la manutenzione di un Cessna 172 di un privato (in primo piano nella foto); un aeromobile d’epoca che risale ai primi anni ’60, davvero bellissimo, tenuto in condizioni eccezionali. Doveva essere presente da noi in teoria a inizio luglio, ma ci sono stati tempi burocratici di ENAC molto lunghi: questo però può capitare per gli aerei dei privati. Riguardo agli aerei dell’Aero Club di Lugo, purtroppo l’attività di volo rispetto al 2010, ha avuto un calo rilevante. Oggettivamente le manutenzioni fatte sono soprattutto sull’ordinario: la 200 ore dell’I-LUBA, che è il nostro aeroplanino low-cost che vola di più, è stata fatta con calma; poi una cento ore dell’I-LUPP, anche questa in teoria una manutenzione ordinaria però, nell’ordinario, capita lo straordinario; difatti due cilindri del motore dell’I-PP hanno le compressioni basse e, onde evitare problemi, dato che il motore è ancora nuovo, sono stati sbarcati, uno alla volta, come richiede la procedura». Come si sono accorti del difetto i vostri tecnici? «Durante le normali prove dei cilindri che viene effettuata ogni 50 ore – spiega l’ingegnere -, le compressioni erano più basse è si è ritenuto di procedere. Se la differenza rimane fra i 5-10 PSI, non è un problema, ma questi valori erano superiori. E l’aeroplano rimarrà fermo più del dovuto. Una 100 ore si fa in tre o quattro giorni. Con questo guasto starà fermo circa tre settimane e sarà pronto verso la fine di settembre». E per il settore elicotteri? «Per quanto riguarda l’ala rotante – prosegue la Bartolini - abbiamo un problema con la Schweitzer, per recuperare i pezzi di ricambio di un elicottero, perché la società è stata assorbita dalla Sikorsky Aircraft Corporation. è un pezzo ordinato nel dicembre dell’anno scorso di cui abbiamo assolutamente bisogno, che non l’hanno ancora prodotto, e sottolineo “prodotto”. Di cosa si tratta? E’ un rompi-tratta della trave di coda, una piccola staffa che devono realizzare appositamente. E quindi abbiamo un elicottero
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60° ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO
Dimostrazione dinamica degli aeromobili in dotazione all’AVES all’aeroporto Fabbri di Viterbo
Le bandiere dei reggimenti dell’AVES schierate durante la cerimonia
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’Aviazione dell’Esercito ha festeggiato il suo sessantesimo anniversario della costituzione all’aeroporto Fabbri di Viterbo con una cerimonia militare pubblica a cui hanno partecipato le autorità civili, religiose e militari della città, fra cui il Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Valotto, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito (a sinistra nella foto). L’Aviazione dell’Esercito ha partecipato a tutte le operazioni in Italia e all’estero e si è sviluppata con l’introduzione in servizio di macchine sempre più sofisticate sino all’attuale configurazione resa possibile con l’acquisizione dei nuovi elicotteri da esplorazione e scorta A129 Mangusta prima e dell’elicottero da trasporto tattico NH90 poi. Quest’anno la ricorrenza ha assunto un particolare risalto con le celebrazioni dei centocinquant’anni dell’unità d’Italia a cui è associato il richiamo ad ideali alti oltre che ad un profondo sentimento di patria. Si è assistito ad una dimostrazione dinamica degli aeromobili in dotazione all’Aviazione dell’Esercito, dai potenti elicotteri CH 47 Chinook ai più moderni e tecnologici NH90. Al termine dello sfilamento dei reparti c’è stata una dimostrazione di capacità operative condotta da
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configurazione); aviolancio di paracadutisti ed equipaggiamenti; aeroambulanza (fino a sei lettighe e sei assistenti); Tra i compiti istituzionali, che vedono l’Aviazione dell’Esercito regolarmente impiegata, vi è il concorso alle operazioni di Protezione Civile. Al verificarsi di calamità naturali questi aeromobili vengono utilizzati in aiuto delle popolazioni coinvolte con missioni di soccorso e di trasporto immediato di generi di prima necessità, o per campagne antincendio boschivo concorrendo al servizio aereo della Protezione Civile Nazionale con elicotteri schierati in diverse basi in modo da garantire la copertura di tutto il territorio nazionale. CH47 CHINOOK L’elicottero leader nello spegnimento degli incendi boschivi è il CH47 chinook con, al gancio baricentrico, il serbatoio da 5 tonnellate di acqua denominato Smokey. L’abilità e l’esperienza dei piloti, unita alla ottima manovrabilità dell’elicottero, consentono alla caduta d’acqua di colpire il fuoco con precisione oltre a bagnare abbondantemente le parti di bosco ancora incombuste in modo da preservarle dal progredire dell’incendio. Il CH47, in dotazione soltanto al 1° reggimento aviazione dell’esercito “Antares” é spinto da 2 turbo motori da 4500 cavalli ciascuno, ha una autonomia massima di 3 ore di volo con la quale può coprire un raggio d’azione di 750 chilometri. A129 MANGUSTA Gli A129 Mangusta da esplorazione della Brigata Aeromobile Friuli, intervengono a premessa di qualsiasi operazione aeromobile garantendo la cinturazione della zona e creando la necessaria cornice di sicurezza alle forze che vi operano all’interno. Il Mangusta è equipaggiato con moderni sistemi di armamento e di navigazione: il sistema Helitow per il lancio e la guida di missili controcarro, un sistema lanciarazzi per razzi da 81mm e da 70 mm, un cannone da 20 mm installato su una torretta brandeggiabile. I sistemi di armamento si integrano con gli altri apparati di cui dispone l’elicottero, tra cui si possono ricordare il sistema di osservazione, acquisizione e puntamento, il sistema di visionica e puntamento integrato al casco di volo (in pratica il pilota può dirigere il cannone sul bersaglio semplicemente ruotando la testa) e di navigazione a infrarosso per il volo notturno o in condizioni di scarsa visibilità. L’integrazione di tali sistemi garantisce capacità di impiego ognitempo.
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un complesso aeromobile composto da elicotteri ed unità operative sul terreno. L’esercitazione, meramente dimostrativa e tecnica, ha voluto enfatizzare coordinamento e sinergie intercorrenti tra equipaggi di volo e le unità elitrasportate. DORNIER 228 Nel corso della cerimonia si sono avvicinati una formazione composta da tre aerei da collegamento e trasporto logistico Dornier 228, del 28° gruppo squadroni Aviazione dell’Esercito Tucano. Il Dornier 228 e’ un aereo caratterizzato da spiccata versatilità di impiego e buona capacità di carico, le caratteristiche STOL – short take off and landing – e la robustezza costruttiva, consentono al velivolo di atterrare e decollare su qualsiasi tipo di pista, anche semipreparata e di lunghezza ridotta. Grazie a tali caratteristiche, il Dornier 228 può svolgere una vasta gamma di missioni in supporto delle unità terrestri, sia di trasporto (tattico, logistico e sanitario), sia tecnico-tattiche (comando e controllo, lancio paracadutisti, aviolancio carichi leggeri e collegamento). Propulso da due motori turbo elica, ciascuno in grado di erogare una potenza pari a 776 cavalli vapore, il Dornier 228c offre prestazioni abbastanza elevate, sia in termini di autonomia massima (fino a circa otto ore di volo), sia in termini di velocità di crociera (circa 350 kilometri orari). Il peso massimo al decollo e’ di 6400 kilogrammi. La versione in servizio presso l’Aviazione dell’Esercito e’ stata opportunamente modificata per attagliare caratteristiche e prestazioni alle esigenze di forza armata. In particolare, rispetto alla versione standard: e’ stata aumentata l’autonomia mediante l’incremento della quantità di carburante imbarcabile; e’ stato installato un sistema di scarico rapido del carburante; l’impianto dell’ossigeno e’ stato esteso anche al vano passeggeri; e’ stata adottata una verniciatura a bassa visibilità. Inoltre e’ in previsione, un programma di aggiornamento che prevede, tra l’altro, l’installazione di un sistema di auto protezione, grazie al quale l’aereo incrementerà ulteriormente le proprie capacità operative. L’equipaggiamento avionico e un efficace impianto antighiaccio ne permettono un impiego pressoché ognitempo. Per mezzo di un kit di allestimento interno, facilmente intercambiabile, il velivolo e’ riconfigurabile, in tempi ristretti, in: trasporto personale (da 8 a 18 passeggeri, in funzione della
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Gli elicotteri A129 Mangusta sono attualmente impiegati in Afghanistan nell’ambito del contingente nazionale con compiti di ricognizione e protezione.
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NH90 FAST ROPE Si è poi potuto ammirare il nuovo elicottero NH90 Fast Rope (foto sopra) nella versione in dotazione all’Aviazione dell’Esercito. L’elicottero, con a bordo un distaccamento operativo di incursori del 9° reggimento Col Moschin, inquadrato nella Brigata Paracadutisti Folgore ha effettuato lo schieramento dell’unita’ incursori tramite discesa rapida in Fast Rope. Questa tecnica consente di fronteggiare imprescindibili esigenze operative rilasciando forze speciali in zone non accessibili all’atterraggio
o al volo stazionario basso ovvero sulla sommità di edifici, radure, imbarcazioni e piattaforme. Dalla cabina dell’elicottero viene lasciata cadere una spessa fune detta, in gergo tecnico, canapone, la cui estremità è agganciata al verricello dell’aeromobile, ed ecco scendere, in rapida successione, gli uomini delle forze speciali che in pochi attimi si posizionano a terra. La discesa dal volo stazionario alto, con canapone, consente una considerevole contrazione dei tempi di sbarco per conseguire la sorpresa e diminuire l’esposizione alla eventuale minaccia di tiro contro l’elicottero o contro il personale in fase di discesa. CH47 GRF Altri due elicotteri CH47 si sono portati sulla zona di intervento trasportando un plotone del 66° reggimento aeromobile “Trieste” con la funzione di GRF (quick reaction force). La GRF è una forza di reazione rapida, generalmente al livello di plotone, che è in grado di rispondere velocemente a situazioni che potrebbero evolvere in maniera rischiosa. I militari che la compongono seguono un addestramento di tipo specialistico che li rende idonei per rispondere a qualsiasi tipo di emergenza, in genere entro dieci minuti o meno. Il plotone del 66° reggimento aeromobile “Trieste” che è rapidamente sbarcato dagli elicotteri CH47 del 1° reggimento aviazione dell’esercito “Antares” è una unità che, in questo caso, concorre supportando il distaccamento operativo di incursori del 9° reggimento col Moschin precedentemente schierato con la tecnica della Fast Rope. Il CH47 è un elicottero destinato al trasporto di carichi sia interni che esterni, truppe ed armamenti in condizioni di volo diurno e notturno. Dotati di equipaggiamento leggero con armamento individuale e di reparto di precisione, gli uomini della GRF riescono a intervenire in maniera selettiva attuando tecniche di tiro discriminante allo scopo di neutralizzare la minaccia.
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MEDEVAC E BUDDY RESCUE Nel corso delle ultime fasi delle operazioni è giunta una richiesta di soccorso da parte delle unità sul terreno in quanto uno dei membri era stato colpito nel corso dell’azione e due piloti erano rimasti isolati a seguito di un inconveniente al loro elicottero. Gli elicotteri sopraggiunti sono stati: un AB412 da supporto al combattimento con a bordo un team medico specializzato e un A129 facente parte del dispositivo tattico che ha ricevuto l’ordine di eseguire il recupero dei due piloti con la tecnica del Buddy Rescue. L’elicottero Medevac è sempre a contatto delle unità che si allontanano dalle basi operative; condizione premiante per ridurre notevolmente i tempi per raggiungere il ferito. L’operazione di elisgombero sanitario tattico è denominata Forward Aeromedical Evacuation: ottenuto un minimo grado di stabilizzazione il ferito viene collocato su una speciale barella tattica che ingloba tutti i necessari dispositivi per il trattamento d’urgenza, compresa la rianimazione, per poi allontanarsi dalla zona ad alto rischio trasportando il ferito verso zone di sicurezza dove sono dislocate strutture sanitarie idonee. BUDDY MANGUSTA I piloti sul terreno hanno segnalato la loro posizione all’elicottero che si è avvicinato predisponendosi per il recupero (foto a destra). Raggiunto l’aeromobile e proceduto all’allacciamento della loro imbragatura alla gamba del carrello di atterraggio hanno preso posizione sulla ruota. A questo punto è avvenuto il decollo ed i piloti sono stati trasportati in una zona sicura.
Il passaggio in volo della formazione tattica (foto sotto) ha segnato la conclusione della dimostrazione di capacità operative dell’Aviazione dell’Esercito. Era composta da tre elicotteri da supporto al combattimento AB206, tre elicotteri da supporto al combattimento AB412, tre elicotteri da esplorazione e scorta A129 Mangusta, tre elicotteri da trasporto tattico NH90, in coda tre elicotteri da trasporto medio CH47. Federica Ferlini • (Foto AVES)
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Italian Call 2011 L’Agenzia Europea di Difesa a Viterbo
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i è conclusa con successo, sotto l’egida della Agenzia Europea di Difesa (EDA), l’esercitazione Italian Call 11. Un evento addestrativo svoltosi a Viterbo nel periodo dal 23 maggio al 9 giugno che aveva l’obiettivo di sviluppare il concetto della interoperabilità degli equipaggi di elicottero dei paesi partecipanti. L’evento che ha visto coinvolti più di trenta elicotteri e trecento militari di otto Paesi, aveva lo scopo di promuovere l’impiego di elicotteri e truppe interforze a cooperazione con particolare enfasi alla condivisione delle procedure degli elicotteri dei Paesi aderenti all’Iniziativa. Il generale Enzo Stefanini (nella foto sotto), comandante dell’ Aviazione dell’Esercito di Viterbo è stato delegato
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dallo Stato Maggiore della Difesa all’organizzazione e alla condotta di tutte le attività operative, logistiche e amministrative relative all’esercitazione. L’esercitazione Italian Call 11, diretta dal comandante della Brigata Aviazione dell’Esercito, Gen. Luigi Francavilla, ha sviluppato una serie di attività tecnico tattiche che hanno messo in evidenza e sottolineato le professionalità necessarie all’impiego operativo in ambienti con caratteristiche peculiari (alta quota, alte temperature e sabbiosi). Gli equipaggi hanno condotto l’esercitazione integrando le proprie capacità operative con alcuni assetti specialistici delle Forze Armate; in particolare, sono state pianificate e condotte in maniera congiunta missioni di sgombero sanitario, trasporto di truppe,
attività a fuoco a contatto con le truppe, operazioni speciali e operazioni di logistica di aderenza. L’attività ha culminato con un’esercitazione denominata United Flags alla quale ha partecipato il rappresentante EDA, generale Adam Sowa, che ha sottolineato la ferma intenzione dell’Unione Europea di affinare la conoscenza delle rispettive capacità operative e migliorare l’integrazione della componente elicotteri dei Paesi membri nella condotta di operazioni in un contesto internazionale.
Flares durante l’esercitazione
Il Comandante delle Forze Operative Terrestri, Generale di Corpo d’Armata Francesco Tarricone, sarà la massima autorità militare nazionale delegata a ricevere la rappresentativa dell’Agenzia Europea di Difesa guidata dal Dott. Jon Mullin, Direttore operativo. Il comando Aviazione dell’Esercito di Viterbo è stato delegato a livello nazionale per la organizzazione e la
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condotta di tutte le attività tecniche e operative degli elicotteri di Austria, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia e nazionali partecipanti. Hanno partecipato alle attività 32 elicotteri di varie tipologie fra cui quelli da esplorazione e scorta A-129 Mangusta, multiruolo AB212, da trasporto tattico NH90, da trasporto CH-47 e CH-53, e provenienti da Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania e Slovenia; Lituania e Grecia erano presenti con loro osservatori.
Formazione di CH53 tedeschi
Un A129 in attesa del decollo
NH90 in virata
Il Coguar sloveno durante le operazioni a terra
Federica Ferlini • (foto Aves)
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Equipaggio di MI24 ceco
Inoltre, sono stati impiegati in questa attività multinazionale più di 350 unità fra equipaggi e staff, veicoli tattici “Lince”, mortai pesanti da 120 mm. Italian Call 2011 è stata una riprova delle capacità operative nella terza dimensione degli elicotteri dei Paesi partecipanti che hanno dimostrato di essere pronti per un impiego dell’ala rotante
in eventuali missioni a guida europea in zone di crisi. Al contempo Viterbo ha evidenziato la sua potenzialità quale polo di eccellenza per l’addestramento all’impiego degli elicotteri in operazioni. Gli equipaggi hanno potuto familiarizzare con scenari ambientati in Afghanistan volando con il simulatore di missione dell’elicottero A129 Mangusta in dotazione al centro addestrativo dell’Aviazione dell’Esercito. L’esercitazione Italian Call ha comportato lo svolgimento di più di 600 ore di volo, con l’effettuazione di una media di 50 missioni giornaliere con un consumo di circa 450.000 litri di combustibile Avio e quasi 20.000 litri di carburante per autotrazione. Il programma europeo (European Helicopter Training Program) è stato approvato dai Ministri della Difesa riunitisi nel novembre 2009 con l’intento di incrementare in tempi ragionevoli, la capacità di gestire operazioni aeromobili e operazioni con l’ausilio di elicotteri, in aree di crisi.
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IL COMANDANTE DELLE FORZE OPERATIVE DI DIFESA IN VISITA AL “VEGA”
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il Gen. Roberto Bernardini e il Colonnello Salvatore Annigliato
l comandante 1° FOD, generale di corpo d’armata pilota Roberto Bernardini, nell’ambito della verifica dell’approntamento delle unità di prossimo impiego in teatro operativo, ha visitato il Settimo Reggimento Aviazione dell’Esercito “Vega” di Rimini. Arrivato all’aeroporto “Giannetto Vassura”, l’alto ufficiale è stato ricevuto dal colonnello Salvatore Annigliato, comandante del reggimento, che ha presentato, nel corso di un briefing, le attività operative e addestrative in atto. “Questo reggimento è l’espressione più evoluta della trasformazione dell’Aviazione dell’Esercito negli ultimi tempi” ha dichiarato il generale Bernardini riferendosi all’elevato contenuto tecnologico delle linee elicotteri rispettivamente da esplorazione e scorta A129 “Mangusta”, attualmente in Afghanistan e all’elicottero da trasporto tattico NH90 che il reggimento è in
via di acquisizione. “Oggi l’Aviazione dell’Esercito è una componente operativa che è presente in tutti i teatri a riprova dell’elevata capacità professionale conseguita”, ha aggiunto l’alto ufficiale. Il settimo reggimento Aviazione dell’Esercito “Vega” contribuisce infatti con il proprio personale alla formazione dell’Aviation Battalion che opera in Afghanistan, nell’ambito della missione ISAF ed impiega gli oltre venti elicotteri dell’Esercito in attività operativa in quell’area. Durante la visita il generale Bernardini ha verificato il livello di operatività dei baschi azzurri dell’Aves osservando alcune fasi di pianificazione e condotta dell’esercitazione che si configura come validazione al prossimo impegno in Afghanistan dell’Aviation Battalion su base 5° “Rigel”. Federica Ferlini • (Foto AVES)
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Il Generale Giovanni Manione è il nuovo comandante della Brigata Julia
(da destra) il Gen. Marcello Bellacicco e il Generale Giovanni Manione
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la Nazione, un biglietto da visita eccellente. Nei prossimi mesi la Brigata sarà impegnata in Italia, nell’ambito dell’iniziativa “Strade sicure” a Roma e a Caserta, a supporto delle forze di polizia per la sicurezza stradale fino al prossimo novembre, per poi entrare a far parte nell’ambito del gruppo di intervento rapido europeo Eubg, unità multinazionale composta da italiani, ungheresi e sloveni, a disposizione dell’Unione Europea per la gestione di crisi internazionali. Lo ha annunciato il nuovo comandante Manione “i paesi dell’Unione Europea forniscono a rotazione un ‘battle group’ che è un livello di comando Brigata con reggimenti di fanteria, artiglieria e del genio in prontezza operativa di quattro giorni, per ogni tipo di crisi internazionale in cui l’UE dovesse intervenire. Lo strumento militare, grazie alla sua organizzazione – ha aggiunto - può essere impegnato anche in caso di ‘disaster relief’ come a Haiti per salvare vite umane.” Federica Ferlini • (foto: Il Friuli.it)
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avanti agli alpini schierati nella Piazza d’armi della caserma “Spaccamela” di Udine, si è svolto il cambio di comando alla Brigata alpina Julia, guidata fino al 15 luglio 2011 dal Generale di Brigata Marcello Bellacicco al quale è subentrato il Generale Giovanni Manione. Alla presenza del comandante delle truppe alpine Generale di corpo d’armata Alberto Primicerj e di numerose autorità militari, civile e religiose è avvenuto lo scambio dello scudetto della Julia-Multinational land force (Mif) tra il Generale di Brigata Marcello Bellacicco e il Generale di Brigata Giovanni Manione, 40° comandante della Brigata. Nel corso dell’incontro con i giornalisti Bellacicco ha tracciato il bilancio dell’attività dell’anno scorso: “un periodo particolarmente impegnativo, coinciso con la missione in Afghanistan, una delle più difficili in termini di perdite di vite umane (Bellacicco ha ricordato i sette militari caduti durante le missioni) e di condizioni operative”. Il Generale ha più volte sottolineato l’orgoglio di aver comandato un’unità che rappresenta per lo stesso Friuli, oltre che per
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Roberto Vittori l’astronauta italiano sull’ultimo volo dello Shuttle Grande il contributo dell’industria italiana per l’attivazione in orbita di un rivelatore di particelle per la misurazione di raggi cosmici, che funzionerà per i prossimi dieci anni
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a missione di Endeavour è durata 14 giorni, al termine dei quali la navetta più giovane della flotta degli Shuttle della Nasa ha percorso un totale di 160 milioni di chilometri, 294 giorni in tutto trascorsi in orbita in 25 voli diversi. Poi, una volta a terra, è stata trasportata a bordo di un Boeing 747 della Nasa a Los Angeles, una delle città prescelte dall’agenzia per esporre gli shuttle dei cosmonauti. Ai comandi della navetta Mark Kelly, il marito di Gabrielle Giffords, la deputata democratica dell’Arizona e altri
cinque astronauti: il pilota, Gregory Johnson e gli specialisti di missione, Roberto Vittori, Michael Fincke, Greg Chamitoff e Andrew Feustel. Molto fitto il loro programma di lavoro, che fra l’altro ha previsto anche quattro diverse passeggiate spaziali. Il giorno dopo che lo Shuttle è attraccato alla stazione spaziale orbitante, Vittori con Fuestel e Fincke, hanno manovrato i bracci robotici dello Shuttle e della stazione spaziale per portare fuori dalla stiva della navetta il rivelatore di particelle
Ams e ancorarlo all’esterno della struttura permanente, dove rimarrà altri dieci anni, o comunque fino a che la stazione sarà operativa, a distorcere raggi cosmici, attirandone a sé le particelle cariche, il tempo necessario per capirne la natura e trasmetterne i dati a terra. Attraverso Ams passeranno ogni secondo 25mila particelle del flusso dei raggi cosmici (mentre era a terra, in attesa di essere messo in orbita, i suoi strumenti ne registravano in media 400). Particelle, quelle che intercetterà lo spettrometro magnetico (che ha un volume di 64 metri cubi e un peso a terra di 80 tonnellate, ed è il primo di queste dimensioni mai inviato in orbita) provenienti da regioni remote dell’universo. Ams, alla cui realizzazione gli scienziati e l’industria italiana hanno dato un contributo fondamentale sotto l’egidia dell’Agenzia spaziale italiana e dell’Istituto Nazionale di fisica nucleare, cercherà anche materia oscura, la materia di cui è composto in larga misura l’universo (in quantità di 6 volte superiore alla materia ordinaria) che non emette lece e “materia strana”, materia composta da quark diversi da quelli che conosciamo, a masse superdense come quelle che formano le stelle di neutroni. Endeavour ha preso il suo nome dalla prima nave comandata da James Cook che partì nel settecento dall’Inghilterra verso il Pacifico con un equipaggio di astronomi e botanici per scoprire un nuovo mondo. Un nuovo cosmo è quello che si propongono di definire i circa 600 scienziati che in 16 paesi diversi studieranno i dati di Ams. Federica Ferlini • sopra: l’italiano Roberto Vittori a bordo dello Shuttle Endeavour (foto: LaPresse)
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Volo in solitaria della giovane pilota France-Line Costi Da Genova toccando gli aeroclub di 12 regioni
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France-Line Costi vicina al Paiper 28-161 Warrior I-KIDA dell’AeC di Genova
al dono di una piccola targa celebrativa nella pietra ligure, l’ardesia. Un piano studiato nei minimi particolari, 5 ore al giorno di volo, 12 regioni toccate con atterraggi a: Genova, Olbia, Roma, Salerno, Reggio Calabria, Catania, Melpignano (Lecce), Pescara, Perugia, Venezia, Trento, Aosta e rientro finale a Genova. Degli 8 giorni di viaggio, 6 sono stati dedicati al volo, con due tappe al giorno, i rimanenti trascorsi nelle località toccate. Le tappe hanno avuto una durata media di 2,5 ore di volo, per un totale di 5mila chilometri. Un’impresa speciale : “Ognuno di noi sino ad oggi è venuto a conoscenza di imprese ben più grandi di questa, tramite film, libri, tv o Internet –scrivono gli amici piloti- ma FranceLine è una ragazza normale, che ha il brevetto di volo per diletto, e qualche centinaio di
ore di volo di esperienza. Per fare il giro d’Italia in aereo in 8 giorni occorre resistenza fisica per gestire fino a 5 o 6 ore di volo al giorno, in un abitacolo angusto, con grandi e rapidi sbalzi di pressione (da 0 fino a oltre 3000 m) e di temperatura (da 50 a 15 gradi), con la luce accecante del sole e sempre un gran rumore. Non solo, occorre resistenza mentale per non perdere mai la concentrazione, volando in affollati spazi aerei contesi da pilotoni professionisti sui loro voli commerciali, ascoltando la radio gracchiante che urla di continuo messaggi importanti in inglese e italiano, trovando aeroporti in posti mai visti prima, e gestendo magari anche vento e pioggia, con un aereo che pesa 700Kg: da sola. Tutto questo, è una grande impresa: implica tanta passione, dedizione, capacità e coraggio”. Federica Ferlini •
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on il patrocinio dell’Aero Club d’Italia, FranceLine Costi (foto), una donna pilota dell’aeroclub di Genova ha effettuato un volo in solitaria, per celebrare i 150 anni dell’Unita’ d’Italia, toccando varie regioni. La giovane pilota, 33enne docente di aerotecnica e navigazione aerea in un istituto genovese, con il monomotore Piper PA 28-161 Warrior (pesa all’incirca 700 kg e la sua velocità di crociera raggiunge i 100 kt, circa 200 km/h è dotato di un’autonomia di 4 ore e mezza e può raggiungere una quota di 4.500 metri) ha voluto festeggiare i 150 gli anni che ha compiuto l’Italia attraverso questo particolare viaggio itinerante, sostenuto dall’Aeroclub di Genova e dallo sponsor Nacom graficaeventi di Enrico Gazzola, toccando diverse città e portando il saluto di Genova ai vari Aero Club d’Italia insieme
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Aeroporto di Lugo, 2-5 giugno 2011
34° Trofeo “Crippa” di acrobazia aerea organizzato dall’Aero Club Milano Gara valida per il campionato italiano 2011
Rudi Natale, a bordo del suo I-CRIC, assieme al campione mondiale russo Popopv
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li “Acrobati dell’aria” sono ritornati a Lugo, ma questa volta ad organizzare la competizione, che ha registrato la partecipazione di piloti di prim’ordine, non è stato come di consueto l’Aero Club Francesco Baracca di Lugo, bensì l’Aero Club Milano, il primo da sempre in Italia nella“ specialità dell’acrobazia aerea. Nel corso del 34° Trofeo “Roberto Crippa” abbiamo scambiato qualche parola con Rodolfo “Rudi” Natale, campione italiano di acrobazia aerea in carica in Avanzata e neo coordinatore nazionale e internazionale della specialità per l’Aero Club d’Italia.
Rodolfo “Rudi” Natale, chi era Roberto Crippa e come mai una gara di acrobazia aerea a Lugo organizzata dall’Aero Club Milano? «Il Trofeo Roberto Crippa è intitolato al popolare pittore milanese e pilota di aeroplani, scomparso da molti anni in un incidente aereo. Questa è difatti la 34esima edizione di questo trofeo di acrobazia aerea che si svolge ogni anno. Crippa è stato una persona molto positiva, sia nella sua vita artistica, come pittore di grande successo, e sia come pilota, in quanto promotore dell’acrobazia italiana, fin dai suoi albori, fino al giorno della sua morte. Il Gruppo acrobatico di Mila-
no, che è uno dei più rinomati in Italia, decise di intitolare questo trofeo a proprio a lui. Questa 34esima edizione del trofeo si è svolta quest’anno sull’aeroporto di Lugo di Romagna, perché purtroppo l’Aero Club Milano non dispone della zona acrobatica sul campo, dato che è ubicato molto vicino alla città. Quest’anno è un evento particolare che sia stato proprio Lugo ad ospitarci in quanto il “Francesco Baracca” è l’altro sodalizio che è sede storica italiana dell’acrobazia aerea. Io stesso mi sono interessato a questa iniziativa dato che attualmente sono il responsabile nazionale e internazionale dell’acrobazia aerea italiana, no-
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minato dal presidente dell’Aero Club d’Italia, senatore Leoni. In questo trofeo abbiamo avuto l’onore e il piacere di avere un importante ospite come Vladimir Popov, ex campione del mondo russo di categoria avanzata, nell’anno 2000 in Germania, che si è piazzato anche al 6° posto assoluto nella categoria illimitata a livello mondiale, attuale vice presidente dell’associazione sportiva acrobatica russa, che sarà un nostro giudice di gara». Parliamo adesso degli iscritti al Trofeo. «I concorrenti sono stati una dozzina: io, in avanzata, col mio Cap 231x, sono l’attuale detentore del titolo italiano, oltre al free style, e Gianfranco Cillario, da sempre pilota di Illimitata è la colonna portante dell’acrobazia, che vola dagli anni ’60. Poi abbiamo avuto Cristian Giorgetti, un altro concorrente proveniente dall’Aero Club Milano, pilota di linea che vola sull’Extra 300L, e nella categoria sportman una esordiente molto promettente, Silvia Sinibaldi, sempre dell’Aero Club
Milano, molto volenterosa e appassionata; un altro iscritto è stato Riccardo Petresci, dell’Aero Club di Mantova, ex pilota di caccia bombardieri, aviatore con più missioni di guerra dopo la fine del Secondo conflitto mondiale, oggi capo pilota di Air Dolomiti, poi Ilario Cocchi, pilota di categoria intermedia proveniente da Milano, Dario Costa, un altro pilota di intermedia proveniente dall’Aero Club di Milano dove è istruttore acrobatico, originario di Bologna e istruttore acro anche all’Aero Club di Lugo: dato che veste i panni di due aeroclub, ha deciso di non gareggiare per nessuno dei due sodalizi, per una questione di sportività, e ha deciso di rappresentare i colori dell’Aero Club d’Italia. Dario oltre ad essere un ottimo pilota e istruttore è un bravo ragazzo e un grande amico, che sta dando un notevole contributo al rilancio dello sport dell’acrobazia: lo dimostra il fatto che vive a Bologna e viene a Milano ad addestrare i piloti. Poi abbiamo avuto uno special guest ungherese,
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Il piazzale di Lugo durante la gara
Tanas Abrany, che è uno dei massimi esponenti ungheresi dell’acrobazia a livello internazionale, venuto espressamente dal suo Paese per partecipare a questa competizione». Chi erano i giudici di gara? «Sono stati designati giudici di gara, Matheus Moeller, che è stato anche direttore della competizione, Aldo Marengo, Fabio Franco, Lina Corrias, Luisella De Biase e Vladimir Popov, ex campione del mondo russo di categoria avanzata, attuale vice presidente dell’associazione sportiva acrobatica russa». Come si è svolto il programma della gara? «Giovedì 2 giugno e alla mattina del 3, si sono tenute le sessioni di prova e di allenamento di tutti i concorrenti. Nel pomeriggio è iniziata la gara vera e propria, con il volo dei programmi “imposti conosciuti” e prima di sera si è svolto il “programma libero”. Alla mattina del sabato sono stati effettuati il programma dei voli “sconosciuti” e nel pomeriggio il “secondo degli sconosciuti”. La domenica
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mattina hanno gareggiato gli ultimi partecipanti e per finire sono stati proclamati i vincitori delle quattro categorie». Questa è una gara importante per l’assegnazione del
campionato italiano 2011? «Questa gara è stata senza dubbio molto importante per l’assegnazione del titolo di campione italiano che sarà attribuito, per ogni singola
categoria, al pilota che avrà ottenuto i migliori punteggi durante tre gare. La finale si terrà in settembre ad Albenga». Massimo Baldi • (foto Baldi)
L’istruttore acrobatico Dario Costa in compagnia di Silvia Sinibaldi, prima di un volo di allenamento sul campo di Lugo
Classifiche 34° Trofeo Crippa AeCMilano Lugo di Romagna 02/06/2011 - 05/06/2011 Categoria Class. Pilota Aeromobile Unlimited 1° Primultini D-EPOI (EX300)
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Advanced
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Aero Club
Punteggio
-
7.460,80
2°
Cillario
I-CRIC (CAP231)
Milano
7.235,60
1°
Natale
I-CRIC (CAP231)
Milano
9.698,20
2°
Abrany
I-CRIC (CAP231)
Budapest
9.233,80
3°
Vedovello
I-CILL (CAP21)
Milano
9.019,10
4°
Giorgetti
D-EXFD (EX300)
Milano
8.715,50
Intermediate
1°
Presenato
I-GYKS (CAP10)
Ali del Mare
4.065,40
Sportsmen
2° 3° 4° 1°
Cresci Cocchi Costa Sinibaldi
D-ELRM (CAP231) I-CILL (CAP21) I-CILL (CAP21) I-AVAA (CAP10)
Mantova Milano AeCI Milano
3.756,30 3.689,60 3.654,30 613,40
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Foto FIVL
Campionato di parapendio 2011 ad Assisi Assegnate le medaglie a Torino, Trento e Vicenza
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Radio Subasio e patrocinata dalla provincia di Perugia, dal Comune di Assisi e dalla Proloco di zona, ha avuto il suo fulcro nel centro operativo di Rivotorto di Assisi (Perugia) e nel decollo posto sulle pendici del monte Subasio (1290 m), sopra la cittadina umbra. Cinque le manches disputate, tra i 38 e gli 84 chilometri cadauna; annullata l’ultima, a causa delle condizioni meteo avverse. I piloti hanno volato fino al Monte Cucco, presso Sigillo, nei cieli di Spoleto, Monte Falco e Bevagna o veleggiato lungo la Val Tobina e la catena dei monti Martani. I percorsi erano contrassegnati dalle cosiddette boe, punti salienti del territorio, che ai concorrenti è fatto obbligo aggirare per la convalida della manche tramite GPS. Dalle tracce registrate dagli
strumenti un computer estrae le classifiche parziali e finali. Eccellente il funzionamento del live traking, innovazione da poco introdotta nel volo libero. Si tratta di un trasmettitore satellitare in dotazione a ciascun pilota che permette di seguire il medesimo in volo su un computer, oppure, come ad Assisi, su un maxi schermo. Le tracce dei concorrenti sono sovrapposte ad una dettagliata cartografia 3D che rendono la visione molto suggestiva, come assistere alla gara da un elicottero che sovrasta i parapendio. Importante la funzione di sicurezza del congegno: in caso di necessità, si conoscono le esatte coordinate del mezzo. Gustavo Vitali Fed. It.na Volo Libero
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ono 136 i piloti di parapendio di tutta Italia che hanno sorvolato l’Umbria per conquistare il titolo italiano di questa disciplina di volo senza motore. Il campione 2011 è Davide Cassetta, torinese, in forza all’associazione Baratonga Flyers come pilota ed alla Polizia di Stato come professione. Seguono Luca Donini di Molveno, reduce dalla conquista della medaglia d’argento ai mondiali in Spagna, e Mauro Maggiolo di Pergine Valsugana, ambedue trentini. Titolo femminile a Gabriella Corradi di Bassano del Grappa (Vicenza), quello a squadre dall’Aero Club Montegrappa. Organizzata dal club Ali Subasio, la competizione, intitolata a Mario Settimi dal nome del fondatore di
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Una petizione contro il sen. Giuseppe Leoni riconfermato al vertice dell’AeC d’Italia In tanti hanno firmato per non ricandidare o rimuovere il senatore leghista dal vertice del massimo organo di gestione degli sport dell’aviazione in Italia
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a qualche tempo, grazie al passaparola, si sta allargando a macchia d’olio nel giro degli aeroclub, la notizia dell’esistenza di una petizione on line che vorrebbe la testa del senatore Giuseppe Leoni (nel tondo - foto Senato), prima presidente e commissario del massimo organo di gestione e controllo degli sport dell’aviazione nel nostro paese, l’Aero Club d’Italia, riconfermato recentemente commissario dell’ente. La petizione, che avrebbe già raccolto, secondo notizie non confermate, oltre 6 mila adesioni, è riportata nel sito http://www.firmiamo.it/ aeci, e anche nel social network facebook. Nella stessa, che è diretta ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Interno, delle Economie e
Finanze, della Difesa e al Sottosegretario allo Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - che sono gli organi di vigilanza dell’Aero Club d’Italia - il senatore Leoni è accusato di gravi inadempienze nella gestione dell’ente, sia come presidente e sia come commissario, di soprusi nella gestione dell’attività sportiva e della commissione centrale sportiva aeronautica, di non aver nominato il direttore generale di AeCI, con stravolgimento e sostanziale blocco dell’organizzazione interna degli uffici, oltre ad aver trasferito la Scuola Nazionale Elicotteri dell’AeCI, felicemente a Lugo dal 1984, ad altre sedi dove i velivoli, senza manutenzione e smontati, giacciono cannibalizzati, con grave danno per l’erario.
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Questo il testo della petizione:
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Preg.mo Signore Ministro delle Infrastrutture e Trasporti On. Altero Matteoli
Preg.mo Signore Ministro dell’Economia e Finanze On. Giulio Tremonti
Preg.mo Signore Ministro dell’Interno On. Roberto Maroni
Preg.mo Signore Ministro della Difesa On. Ignazio La Russa
Preg.mo Signore Sottosegretario allo Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri On. Rocco Crimi
A mezzo e-mail Con la presente, essendo scaduto l’incarico di Commissario Straordinario dell’Aero Club d’Italia al Sen. Giuseppe Leoni, Le chiedo di non rinnovare il man-
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dato allo stesso (ovvero di revocare l’incarico stesso nel caso esso fosse stato rinnovato), a fronte dei fatti e delle ragioni che seguono, che evidenziano l’assoluta inopportunità di procedere a tale nomina. La ringrazio per la paziente lettura che vorrà dedicare a questo scritto, riepilogativo delle principali circostanze a sostegno della mia richiesta, confidando che, quanto mi accingo a riportare, sarà tenuto in considerazione. 1) GRAVI INADEMPIENZE NELLA GESTIONE DELL’ENTE E DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO Nell’ottobre del 2009, vengono svolte le elezioni per il rinnovo quadriennale del Consiglio Federale di AeCI. Risultano eletti il Sen. Giuseppe Leoni
2) GRAVI INDEMPIENZE E SOPRUSI NELLA GESTIONE DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA e DELLA COMMISSIONE CENTRALE SPORTIVA AERONAUTICA Nel giugno del 2010, il Sen. Leoni propose la modifica del Regolamento Sportivo Nazionale, prevedendosi che le FSA non potranno più organizzare alcuna attività sportiva né avere alcuna funzione all’interno del “sistema AeCI”, ad onta dello Statuto. “Il Sen. Leoni spiega ai componenti della CCSA che ciò viene attuato per “anticipare” il nuovo statuto di AeCI nel quale le Federazioni spariranno”. Strano: ben un anno fa, il Sen. Leoni fece riferimento al testo del nuovo Statuto e che egli, ad oggi, non ha ancora presentato. Nella bozza di proposta di nuovo Regolamento di funzionamento della CCSA, compare una “norma di chiusura” voluta dal Sen Leoni, con la quale il Presidente di AeCI assume il potere, quando “ritenuto opportuno”, di sottrarre le competenze della CCSA per trasferirle al Consiglio Federale: Di fatto, si rende la CCSA, organo supremo in AeCI in ordine a questioni ad essa assegnate dallo Statuto(art. 35 n. 1 dello Statuto), un organo meramente consultivo, sottoposto al ricatto. La CCSA bocciava, a larga maggioranza, la modifica proposta dal Sen. Leoni, il quale, non sopportando che un organo collegiale non attuasse la sua volontà, revocava la delega alla FAI del membro della CCSA (in precedenza, per analogo episodio, era stata revocata la delega FAI ad altri membri) e provvedeva a far ugualmente approvare quanto bocciato dalla CCSA al Consiglio Federale, sul punto privo di competenza alcuna e comunque decaduto, eludendo il disposto di cui all’art. 38 n. 1 dello Statuto. Di fatto, pertanto, le prerogative che lo Statuto dell’AeCI riserva alle FSA (Federazioni Sportive Aeronautiche) vennero abolite. Ciò in spregio al fatto che le FSA sono previste agli artt. 6 n. 2 e da 12 a
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(Presidente) e 9 consiglieri federali. Il Consiglio Federale eletto non è mai entrato in funzione. La ragione addotta risiederebbe, a detta del Sen. Leoni, nell’incompatibilità dei presidenti di federazione a ricoprire l’incarico di Consigliere Federale. Ciò, nonostante l’AeCI avesse richiesto al Ministero competente un parare preliminare ed il Ministero stesso avesse risposto, con nota datata 02/11/2009, che nulla ostava. Venne incomprensibilmente omesso, per mesi (sino al giugno/luglio 2010) di inviare al Ministro l’elenco dei consiglieri eletti. Il Sen Leoni, il 6 luglio del 2010 fissava, con procedura estranea allo Statuto, l’Assemblea Straordinaria di AeCI per nuove elezioni dei soli 3 consiglieri federali considerati incompatibili. L’Assemblea non ha proceduto all’elezione dei membri poiché, tra le altre ragioni, non constava esservi un provvedimento ministeriale con il quale sia stata sancita l’incompatibilità dei membri che dovrebbero essere sostituiti o, quanto meno, che tale provvedimento sia stato comunicato agli interessati. Inoltre, venne prevista una procedura interna di elezione talmente farraginosa, da non permettere l’espressione di alcuna candidatura. Non si presentò di conseguenza alcun candidato. Il consiglio federale decaduto continuò tranquillamente, a deliberare illegittimamente per un anno su questioni di fondamentale importanza e comunque di straordinaria amministrazione. Ciò non è ammesso dal D.L. 16 maggio 1994, n. 293 (artt. 1, 2, 3 e 6). che prevede infatti che: “Gli organi amministrativi non ricostituiti sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza” … “Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono e tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli”. Le Federazioni diffidarono formalmente il Ministero, assumendo che l’unica figura incompatibile a ricoprire il proprio ruolo è il Presidente Leoni, in forza del disposto della L. 24 gennaio 1978
n. 14, che prevede che un membro del Parlamento (il Sen. Leoni) non possa in nessun caso ricoprire la carica di presidente di un Ente Pubblico. La questione venne superata dal Decreto con il quale venne disposto il Commissariamento dell’AeCI e nominato il Sen Leoni Commissario Straordinario, con il compito di adeguare lo Statuto dell’Ente (entro 90 giorni) e convocare l’Assemblea per la nomina degli organi federali (entro i successivi 90 giorni). Il Sen Leoni non ha evidentemente adempiuto al mandato conferitogli non avendo presentato alcuno Statuto. L’inerzia risulta grave anche in considerazione del fatto che una “commissione statuto”, nominata dallo stesso Commissario, abbia, da circa tre mesi, consegnato il lavoro al medesimo Commissario Straordinario. Attualmente, non v’è Consiglio Federale, non v’è Direttore Generale, non v’è CCSA, necessitandosi, evidentemente, di prorogare il commissariamento a causa dell’assoluta inerzia del Commissario Straordinario.
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16 dello Statuto, come gli enti i quali hanno “per scopo l’esercizio dell’attività sportiva ed agonistica del particolare settore di competenza” (Art. 12).. Successivamente il Presidente Leoni, a seguito delle dimissioni del presidente della CCSA,scioglieva la CCSA stessa, non provvedendo più a ricostituire detto organo, avocava a sé ogni prerogativa di tale organo collegiale, deliberando in via ordinaria e definitiva (contrariamente a quanto previsto nello Statuto, in ordine alla materia di competenza della CCSA). Dal settembre 2010 l’AeCI è pertanto privo della CCSA, con gravissime ripercussioni nel settore sportivo. L’AeCI inviava una nota al CONI con la quale faceva falsamente presente che le FSA “non svolgono attività sportiva” il CONI, su tale premessa, tratto in inganno provvedeva alla cancellazione delle Federazioni-FSA dal Registro Speciale. A cascata, e per l’identico motivo, sono state cancellate dal Registro CONI circa 350 associazioni sportive dilettantistiche aderenti alle FSA. Le stesse associazioni vennero fortemente penalizzate nell’eventuale decisione di federarsi quale Aeroclub locale perché, con maliziosa preveggenza, venne predisposto uno sbarramento di carattere economico essendo stato approvato l’aumento del 900% (novecento per cento!) delle tariffe di affiliazione per il primo anno di aggregazione (da 500 € a circa 4600 €, compresa la “tassa d’entrata”) al fine di cristallizzare l’assetto, dell’Ente. Le 350 associazioni sportive, dopo veemente protesta, vennero ammesse a far parte dell’Ente AeCI (al costo di € 200/anno) ma senza diritto al voto in assemblea, senza diritto di svolgere attività di scuola di volo, senza diritto di svolgere ed organizzare attività sportiva e di nominarsi aeroclub. La giustificazione è un paradosso: in un documento di AeCI si legge, con indubbio stupore che, al fine di essere riconosciuta come associazione che svolge attività sportiva presso il CONI, detta associazione non deve svolgere alcuna attività sportiva! Di fatto, vengono espulsi da AeCI migliaia di piloti e di associazioni.
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3) DIRETTORE GENERALE E ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI Nel dicembre 2010, terminava le proprie funzioni il Direttore Generale di AeCI. Tale figura, ad oggi è ancora vacante, nonostante egli avesse ufficialmente notificato, sin dal settembre 2010, che non avrebbe accettato di proseguire l’incarico. In assenza di consiglio federale e di CCSA, manca anche il Direttore federale per mesi: inefficienza o desiderio di regnare incontrastati un Ente basato su organi collegiali? Ad oggi, non è dato sapere se sia stata inoltrata richiesta per la designazione del DG. Preoccupa invece che il Commissario Straordinario abbia fatto chiaramente intendere la sua intenzione di nominare, caso unico, Direttore Generale dell’Ente una
persona scelta tra i capo servizio interni allo stesso AeCI (in spregio alla normativa). Non risulta, peraltro, che attualmente i capo servizio abbiano esperienze o titoli aeronautici tali da gestire un ente che amministra 10800 velivoli vds a motore, circa 20000 piloti di volo a motore in attività, oltre agli alianti e agli apparecchi ed ai piloti di volo libero. All’uscita di scena del Direttore Generale, è stata stravolta l’organizzazione degli uffici. Il capo servizio del settore tecnico operativo che aveva partecipato ai lavori di stesura del DPR133/2010, ed i suoi collaboratori, sono stati inviati ad altro ufficio (sportivo) e viceversa. La predetta modificaha comportato un periodo di sostanziale blocco degli uffici composti da personale inesperto in un momento delicatissimo, coincidente con l’entrata in vigore effettiva della riforma del VDS. Ne sono derivati enormi ritardi nel rilascio delle identificazioni degli apparecchi (che in parte ad oggi perdurano). Ad oggi, peraltro, le identificazioni sono bloccate perché il Commissario è scaduto. L’assenza di un Direttore generale, ha di fatto determinato la completa autonomia degli uffici nell’interpretare la nuova legge. Sono seguiti casi di interpretazioni “singolari” che hanno comportato la necessità di ricorrere al TAR o di inoltrare un formale quesito al ministero dei trasporti per avere una interpretazione autentica. A solo titolo di esempio, a parere dell’ufficio, non è possibile rilasciare la qualifica di avanzato sulle targhe prova rilasciate alle aziende costruttrici. Ciò comporta che una parte di primaria rilevanza della riforma rimane inattuata e che nel collaudo dei velivoli ad ala fissa il collaudatore dovrebbe eseguire manovre con conseguente certezza di schianto al suolo. Non solo, ad oggi, per libera interpretazione, le targhe prova vengono rilasciate con validità di soli sei mesi, senza che vi sia alcun tipo di supporto normativo o regolamentare a tale statuizione. la commissione nominata dal Consiglio Federale per coadiuvare gli uffici nella interpretazione del DPR non è mai stata convocata. Di conseguenza, ad oggi non sono state messe in esecuzione rilevanti parti Dpr 133/2010 quali il programma del volo in formazione, il programma traino, la nomina di una commissione che concluda gli accordi cui all’art. 9 co 5 dpr 133 per consentire ai piloti dei paesi comunitari di volare come piloti avanzati, l’accordo con S.Marino più volte sollecitato dallo stesso Paese per consentire la circolazione dei mezzi identificati T7. 4) SCUOLA NAZIONALE ELICOTTERI La Scuola nazionale elicotteri, fondata nel 1984, fino al 2003 ha effettuato oltre 36000 ore di volo su 5 elicotteri, formando giovani elicotteristi. Il commissario Leoni, senza alcun motivo, decideva di trasferire la sede a Milano. Inizia un
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braccio di ferro fra Comune, Provincia e Regione. Il Commissario Leoni decide ingiustamente di commissariare l’Aero Club di Lugo. Il TAR del Lazio e il Consiglio di Stato dichiaravano illegittimo il commissariamento dell’Aeroclub di Lugo ed il licenziamento degli istruttori e del personale tecnico da parte del Commissario. Le proteste degli enti locali e della popolazione romagnola si fanno sentire fino in parlamento. Per difendersi, il Senatore Leoni, accusa l’amministrazione della Scuola Nazionale elicotteri di furto, e di gravissime irregolarità amministrative e finanziarie. Gli elicotteri vengono allontanati da Lugo. Intervengono la Guardia di Finanza, l’INPS e l’INAIL. Dopo due anni di controlli incrociati di conti correnti, fornitori, dipendenti e membri del consiglio direttivo, non emerge nessuna irregolarità, anzi la contabilità è tenuta in maniera esemplare. Nel Frattempo, gli elicotteri vennero trasferiti da una parte all’altra: alcune
parti si rompono, non viene effettuata nessuna manutenzione, ed oggi, dopo 8 anni, giacciono cannibalizzati, fatti a pezzi ed inusabili in un hangar di Sarzana, con grave danno erariale. Quando si solleva qualche protesta, o vengono segnalati i fatti, viene citato in tribunale chi non è schierato dalla parte del Sen.Leoni. Si tratta di cause temerarie che, puntualmente, il Sen. Leoni perde, con danno suo e qualche volte anche dell’ente statale che dirige. Dopo diverse pressioni da parte della Corte dei Conti, il Sen. Leoni cerca di riassegnare gli elicotteri a Lugo. Ma ormai è tardi ed il danno è fatto: la scuola di Lugo ha già acquistato con l’aiuto dei soci, banche e fondazioni, gli elicotteri necessari al funzionamento della scuola. Nel ribadirLe i ringraziamenti per l’attenzione che vorrà dedicare ed i provvedimenti che vorrà adottare a seguito di quanto segnalato, porgo Rispettosi saluti.
Anche L’ESPRESSO e “Dagospia” accusano il senatore
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positi dopo aver capito “che poteva riprendere quota”. Difatti dal 2002 il senatore Leoni ne è stato prima nominato commissario straordinario, poi eletto presidente e nuovamente come commissario, venendo riconfermato il 18 luglio scorso per un altro semestre. Per l’autore dell’approfondimento, Leoni avrebbe trasformato l’AeCI in un suo feudo personale, nonostante la norma che vieta ai politici di dirigere un ente di diritto pubblico, venendo meno ai suoi doveri durante il precedente semestre come commissario, non avendo mai approvato il nuovo statuto dell’ente, pronto da marzo, né eletto il nuovo consiglio federale. Quando si è saputo che il ministro Mattioli lo avrebbe riconfermato, è stata avviata la petizione sul Web per chiedere di non rinominarlo e il senatore avrebbe risposto con lettere e punizioni. Un altro argomento il redattore lo dedica alla vicenda che ha coinvolto l’Aero Club Francesco Baracca di Lugo, vittima nel 2003 della visita degli ispettori dell’ente, del commissariamento del sodalizio per presunte irregolarità, poi ritenuto ingiusto dal Consiglio di Stato, del trasferimento dalla Romagna a Milano degli elicotteri della Scuola Nazionale, del valore di 120mila euro cia-
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el numero 31 del 4 agosto scorso, anche il noto settimanale di politica cultura ed economia L’Espresso, ha sparato a zero sul senatore Leoni, con un articolo dal titolo eloquente: “Il Barone VERDE - Flotte pagate con soldi pubblici e dedicate a Bossi. Polemiche e sprechi. Ecco chi è Leoni, il senatore leghista che guida gli aeroclub”. E’ Riccardo Bianchi, giornalista del Gruppo Editoriale L’Espresso, l’autore del pezzo in cui critica apertamente l’attuale numero uno dell’Aero Club d’Italia per il suo operato al timone del massimo organo dell’aviazione sportiva italiana. In sostanza, il giornalista rinfaccia al senatore di Gallarate d’aver acquistato nel 2010 ben 18 monoplani per gli aeroclub, grazie a un finanziamento ministeriale, e che alcuni degli stessi, nel marzo scorso, erano “ancora fermi perché nessuna struttura li voleva”. Aerei immatricolati curiosamente a se stesso, invertendo il suo cognome da Leoni in I-NOEL o ai suoi colleghi di partito: I-RMAR (Maroni), I-CALD (Calderoli), I-GIRT (Tremonti) e ad altri politici. Inoltre Bianchi, muove un’altra critica al senatore per aver presentato nel 1995 un disegno di legge per abolire l’Aero Club d’Italia, ritenendolo un ente inutile, per poi rinunciare ai suoi pro-
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scuno, che a tutt’oggi, dopo anni senza manutenzione giacciono in un hangar di Sarzana smontati, arrugginiti e non più riparabili: con la Corte dei Conti che chiede spiegazioni in merito all’operato dell’AeCI, dato che sono beni dello Stato. Secondo Bianchi anche l’Aero Club L’Aquila, uno dei più importanti sodalizi in Italia, in seguito alla visita degli ispettori è stato commissariato dal senatore sempre nel 2003. Da allora, per non aver pagato le rate del mutuo acceso col credito sportivo per il rinnovo flotta, il club avrebbe perso venti
aeroplani su ventotto, venduti o messi all’asta, poi sarebbe stato sfrattato dal Comune, che chiederebbe gli arretrati per occupazione di suolo pubblico. L’articolo si chiude con ulteriori accuse al senatore Leoni d’aver fatto cancellare dal registro speciale del Coni le federazioni sportive aeronautiche, impedendo alle stesse di organizzare gare e d’aver aumentato le relative tariffe costringendo gli atleti a dotarsi del costoso brevetto annuale della Federazione Aeronautica Internazionale.
Il Barone Verde Minaccia...
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opo l’articolo pubblicato sull’Espresso, è apparso nel noto sito web Dagospia (http:// www.dagospia.com) un breve comunicato, a firma “R.Bia”, dal titolo “Il Barone verde minaccia”, nel quale il senatore Leoni viene accusato di non «...aver preso bene l’articolo dedicato dall’Espresso (n.31) alle sue performance...» e d’aver minacciato Luca Basso, presidente della Federazione Italiana Volo Libero, risultato tra i firmatari della petizione «...con cui oltre 6 mila appassionati hanno chiesto al governo di non rinnovare la carica di commissario dell’Aeroclub d’Italia al senatore, tacciandolo di dispotismo».
A proposito del presidente Basso, la nota cita testualmente le parole che avrebbe usato il senatore all’indirizzo del predetto all’entrata di un ristorante, al termine dei campionati mondiali di deltaplano tenutisi in provincia di Perugia: «Io non mi sporco la mano con te», avrebbe dichiarato Leoni all’indirizzo di Basso, affermando poi, davanti a diversi testimoni, che «Te e quelli come te che mettono le firme contro di me, io prima li facevo prigionieri, adesso li uccido. Hai capito? Io ti uccido». Per queste affermazioni il senatore sarebbe stato poi querelato dal numero uno della FIVL.
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...e Luca Basso conferma le accuse dalle pagine di volo sportivo
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La piena conferma della veridicità della vicenda è puntualmente arrivata nei giorni scorsi dallo stesso presidente Luca Basso, che di professione fa l’avvocato, ed è l’autore dell’editoriale dal titolo “Io a te ti uccido - Ma il re adesso è nudo”, pubblicato sul n. 9 di settembre del mensile di aviazione “Volo Sportivo”. L’avvocato Basso, dopo aver elogiato la vittoria dei nostri portacolori nel campionato mondiale di deltaplano e lodato le nostre eccellenze nel settore del volo libero - «...ammirato in tutto il mondo ed emulato in vari paesi europei - afferma Basso - in quanto frutto di una complessa macchina organizzativa a carattere privato che coordina e programma, per mezzo della stessa Federazione Italiana Volo Libero, le attività di 130 associazioni sportive, con oltre 5000 piloti all’attivo», e - come dichiara lo stesso - «...che funziona molto bene, non costa
nulla ed è fuori dalle logiche di potere», ripetendo per filo e per segno la minaccia che avrebbe subìto dal senatore Leoni, accusa il politico d’aver soppresso tutte le federazioni aeronautiche volendole sostituire con “sezioni tecniche di specialità”, con compiti consultivi e “non vincolanti”, alle dirette dipendenze dello stesso presidente AeCI. L’avvocato Basso ha infine concluso il suo editoriale sostenendo che «...l’intero statuto AeCI, che sta per entrare in vigore, è ispirato dalla logica, irragionevole e irrealistica, di imporre con l’autorità (e con la minaccia) ciò che il Presidente (Leoni, ndr) non è riuscito a ottenere con l’autorevolezza e la competenza. Si vuole, in definitiva, imporre di cambiare un sistema che funziona, e bene, proprio in virtù della sua prerogativa privata...». Massimo Baldi •
L’eco della pista - Rivista d’informazione aeronautica
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Recuperate le scatole nere dell’ Airbus 330-203 dell’Air France F-GZCP precipitato il 1° giugno 2009 nell’oceano Atlantico
Svelato il mistero della scomparsa del volo AF447 ? Ancora attesa dei risultati del dna sui corpi delle vittime
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SICUREZZA
opo oltre due anni di operazioni molto complesse di ricerca e di recupero, con gravi rischi per gli addetti alla spedizione, le scatole nere dell’Airbus Air France AF447, scomparso in mare improvvisamente durante un normale volo di linea da Rio de Janeiro a Parigi, sono state ritrovate e recuperate dagli operatori a bordo della nave di ricerca francese Ile de Sein, utilizzando un robot subacqueo a circa 4mila metri di profondità nell’oceano Atlantico. Il “Flight Data Recorder” (FDR) e il “Cockpit Voice Recorder” (CVR), le due apparecchiature di registrazione dei parametri di volo dell’aereo e delle comunicazioni tra i piloti nella cabina di pilotaggio dell’Airbus, sono risultate in discrete condizioni e hanno permesso di decodificare i dati contenuti facendo in parte luce sul mistero che ha avvolto fin subito questo incidente aereo. Dalle prime ricostruzioni fatte dagli esperti della BEA (Bureau d’Enquetes et d’Analyses), l’ufficio di indagini e analisi francese che si occupa di incidenti aerei, sono emersi gli ultimi tragici istanti che hanno preceduto lo schianto in tutta la loro agghiacciante realtà. Sarebbero oltre tre i minuti che hanno preceduto l’impatto del velivolo con l’oceano, dal momento della perdita del controllo dell’aeromobile da parte dei piloti. Tre minuti in cui le 228 persone a bordo si sono rese conto
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del tragico destino a cui andavano incontro. I primi soccorritori giunti in zona nei giorni seguenti al disastro hanno potuto recuperare in superficie una cinquantina di vittime, tra cui Olivera da Silva, 50enne di origine brasiliana e il marito Enzo Canaletti, 60enne, entrambi residenti in Veneto e Rino Zandonai, 60 anni di Trento. Altri otto corpi di italiani che volavano sul jet della morte sono ancora dati per dispersi: Silvio Barbato, di 50 anni, direttore d’orchestra di origine brasiliana, Agostino Cordioli, 73enne di Verona, Claudia Degli Esposti, di 56 anni, manager bolognese, Georg Martiner, di 25 anni, George Lercher, 34enne e Alexander Paulitsch di 35, altoatesini, Giambattista Lenzi, 58enne e Luigi Zortea, trentini. Sui corpi delle vittime recuperate negli ultimi tempi, che risultano particolarmente degradati per la lunga permanenza in acqua, sono tuttora in corso i prelievi di campioni di DNA per la loro identificazione. Nell’articolo che segue trascriviamo la traduzione delle registrazioni di volo delle due scatole nere dell’Airbus decodificate dalla B.E.A., a cui fanno seguito alcune considerazioni sulla dinamica della tragedia.
Un A330 in volo di collaudo (foto Airbus)
Massimo Baldi •
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La traduzione del primo documento emesso dalla BEA (Bureau d’enquetes et d’analyses) l’ufficio di indagini e analisi francese che si occupa di incidenti aerei
Volo Air France AF447 Le registrazioni delle scatole nere dell’Airbus A330-203 precipitato due anni fa nell’Atlantico
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uella che segue è la traduzione della prima comunicazione relativa alla lettura del FDR e Cockpit voice recorder del volo AF447. Sembra che parte della responsabilità possa essere attribuibile ai copilota che erano ai comandi al momento della tragedia (il comandante era andato a dormire) che non hanno capito d’essere entrati in stallo ed hanno continuato a cabrare.
Il recupero di alcuni rottami dell’A330 Airbus (foto B.E.A.)
Tutti gli orari riportati sono UTC
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02:00. Essi hanno anche trasmesso il codice SELCAL e una prova di collegamento è stata effettuata con successo. 1:35 min. 46 sec., il controllore ha chiesto all’equipaggio di mantenere FL350, e lo stimato al punto TASIL. 1:55 min. il capitano ha svegliato il secondo co-pilota e ha dichiarato: “[...] che sta per prendere il mio posto”. Tra le 1:59 min. 32 sec. e le 2:01 min. 46 sec., il capitano ha partecipato al briefing tra i due co-piloti, durante il quale il PF ha affermato, in particolare: “quel po ‘di turbolenza che hai appena visto [...] Dovremmo trovare lo stesso più avanti “[...] siamo in uno strato di nubi purtroppo non possiamo salire molto per il momento, perché la temperatura sta scendendo più lentamente del previsto” e che “il collegamento con Dakar è fallito”. A questo punto il capitano ha lasciato la cabina di pilotaggio.
L’aereo, prossimo al punto ORARO, volava al livello di volo 350 e a Mach 0,82 con un angolo di attacco di circa 2,5 gradi. Il peso e il centraggio del velivolo erano di circa 205 tonnellate e 29% rispettivamente. Il pilota automatico n. 2 e l’auto-spinta erano inseriti. 2:06 min. 04 sec., il PF ha chiamato il personale di cabina, dicendo loro che: “In due minuti si dovrebbe entrare una zona in cui ci si muoverà un po’ più al momento, fate attenzione” e ha aggiunto “Vi richiameremo appena saremo fuori”. 2:08 min. 07 sec., il PNF ha detto “Si può forse andare un po ‘a sinistra [...]”. L’aereo ha comin.ciato una leggera virata a sinistra, con un cambiamento in relazione alla rotta iniziale di circa 12 gradi. Il livello di turbolenza è leggermente aumentato e l’equipaggio ha deciso di ridurre la velocità a circa Mach 0,8. 2:10 min. 05 sec., il pilota automatico e poi l’auto-spinta
SICUREZZA
omenica 31 maggio 2009, l’A330-203 Airbus registrato F-GZCP operato da Air France doveva eseguire un volo di linea AF447 tra Rio de Janeiro Galeão e Parigi Charles de Gaulle. Dodici i membri dell’equipaggio (3 piloti, 9 membri dell’equipaggio) e 216 i passeggeri erano a bordo. La partenza era prevista per le ore 22:00. 22:10 min. l’equipaggio è stato autorizzato ad avviare i motori e a lasciare il parcheggio. 22:29 min. ha avuto luogo il take-off. Il capitano era PNF (Pilota non ai comandi), uno dei co-piloti era il PF (Pilota ai comandi). Il peso del velivolo al decollo era 232,8 ton. (per un MTOW 233t), di cui 70,4 t di combustibile. 1:35 min. 15 sec., l’equipaggio ha informato il controllore ATLANTICO che avevano superato il punto di riporto INTOL poi ha annunciato i seguenti orari stimati: SALPU alle 01:48 in poi ORARO alle
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SICUREZZA
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si sono disinseriti, e il PF ha detto “Ho io il controllo”. L’aereo ha cominciato a rollare a destra e il PF ha azionato il sidestick per una virata in salita a sinistra. La segnalazione di stallo suona due volte di fila. I parametri rilevati mostrano un forte calo di circa 275 kt sino a 60 kt nella velocità di visualizzazione sul display di volo primario di sinistra (PFD), poi qualche istante più tardi nella velocità visualizzata sul sistema integrato di standby (ISIS). (Nota 1: Solo la velocità indicate sul PFD sinistra e l’ISIS sono registrati sulla FDR (Flight Data Recorder), la velocità visualizzata sul lato destro non viene registrata. Nota 2: il pilota automatico e l’auto-spinta sono rimasti disattivati per il resto del volo.) 2:10 min. 16 sec., il PNF ha detto “sì, abbiamo perso la velocità”, poi “usiamo il Programma Alternativo [...]”. (Nota 1: L’angolo di attacco è l’angolo tra il flusso d’aria e l’asse longitudinale del velivolo. Queste informazioni non sono presentate ai piloti. Nota 2: Nel Programma Alternativo, le protezioni sul valore dell’angolo d’attacco non sono più disponibili, ma un avviso di stallo si attiva quando il più grande dei valori ritenuti validi per l’angolo di attacco supera una certa soglia). L’assetto del velivolo è aumentato progressivamente oltre i 10 gradi e l’aereo ha iniziato a salire. Il PF ha azionato il sidestick a picchiare, ed a rollare alternativamente a sinistra e a destra. La velocità verticale, che aveva raggiunto i 7.000 ft/ min. in salita, è scesa a 700 ft/ min. e il rollio è variato da 12 gradi a destra a 10 gradi a sinistra. La velocità visualizzata sul lato sinistro ha mostrato un forte aumento a 215 kt (Mach
0,68). L’aereo è arrivato poi ad una altitudine di circa 37.500 piedi e l’angolo di attacco è stato registrato intorno a 4 gradi. 2:10 min. 50 sec., il PNF ha provato diverse volte a richiamare il capitano in cabina. 2:10 min. 51 sec., l’avviso di stallo si è attivato di nuovo. Le manette sono state spinte alla posizione TO/GA (decollo/riattaccata) ed il sidestick è stato mantenuto a cabrare. L’angolo di attacco registrato, di circa 6 gradi al momento della attivazione della segnalazione di stallo, ha continuato ad aumentare. Lo stabilizzatore orizzontale trimmabile (THS) è passato da 3 a 13 gradi naso-su in circa 1 minuto ed è rimasto in quella posizione fino alla fine del volo. Circa quindici secondi più tardi, la velocità visualizzata sul ISIS (display secondario) ha mostrato un forte aumento verso 185 kt, ed è diventato coerente con le altre velocità registrate. Il PF ha continuato a tenere il sidestick a cabrare. L’altezza del velivolo ha raggiunto il suo massimo di circa 38.000 piedi, il suo assetto e l’angolo di attacco sono arrivati a 16 gradi. (Nota: il contrasto tra le velocità indicate sul lato sinistro e sul ISIS è durato poco meno di un min.uto). 2:11 min. 40 sec., il capitano rientrò nella cabina di pilotaggio. Durante i secondi successivi, tutte le velocità registrate diventano invalide e l’avviso di stallo si spegne. (Nota: Quando la velocità misurate sono inferiori a 60 kt, il valore misurato dell’ angolo d’attacco è considerato non valido e non viene preso in considerazione dal sistema. Quando sono sotto i 30 kt, anche i valori della velocità sono considerati non validi). L’altitudine è stata poi circa 35.000 piedi, l’angolo d’attacco
superiore a 40 gradi e la velocità verticale era di circa 10.000 piedi/min. in discesa. L’angolo di assetto del velivolo non ha mai superato i 15 gradi e i motori sono stati portati quasi al 100% della potenza. L’aereo è stato soggetto a oscillazioni di rollio che a volte hanno raggiunto i 40 gradi. Il PF ha dato al sidestick un comando “tutto a sinistra, tutto a cabrare”, durato circa 30 secondi. 2:12 min. 02 sec., il PF ha dichiarato: “Non ho più indicazioni “, e il PNF ha detto “non abbiamo indicazioni valide”. In quel momento, le manette erano in IDLE e i giri dei motori al 55%. Circa quindici secondi più tardi, il PF messo il joystick a picchiare. Nei momenti successivi, l’angolo di attacco è diminuito, la velocità è diventata di nuovo “valida” l’avviso di stallo si è rimesso a suonare di nuovo. 2:13 min. 32 sec., il PF ha detto che “stiamo arrivando al livello cento”. Circa quindici secondi più tardi, entrambi i piloti hanno dato input simultanei sui sidesticks e il PF ha detto “vai avanti hai tu i controlli”. L’angolo di attacco, quando è stato rilevato come valido, è sempre rimasto sopra i 35 gradi. Le registrazioni si fermano alle 2:14 min. 28 sec.. Gli ultimi valori registrati sono stati una velocità verticale di 10.912 piedi/min. in discesa, una velocità al suolo di 107 kt, assetto di 16,2 gradi naso-su, angolo di rollio di 5,3 gradi a sinistra e una rotta magnetica di 270 gradi. Nuove scoperte In questa fase delle indagini, in aggiunta alle relazioni BEA intermedie del 2 luglio e del 17 dicembre 2009, i seguenti fatti nuovi sono stati stabiliti: La composizione dell’equi-
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paggio era in conformità con le procedure dell’operatore. - Al momento dell’incidente, il peso e il centraggio del velivolo sono stati entro i limiti operazionali. - Al momento dell’incidente, i due co-piloti erano seduti nella cabina di pilotaggio e il capitano stava riposando. Quest’ultimo è tornato in cabina circa 1 minuto e 30 sec. dopo lo sgancio del pilota automatico. Si è rilevata un’incoerenza tra le velocità visualizzata sul lato sinistro e lo strumento standby (ISIS). Questo durò meno di un minuto. Dopo il disimpegno del pilota automatico: l’aereo è salito a 38.000 ft, l’avviso di stallo è stato attivato e l’aereo è entrato in stallo, i comandi effettuati dal PF sono stati principalmente a cabrare, la discesa è durata 3 min. 30 sec., durante i quali l’aereo è rimasto in stallo. L’angolo di attacco è aumentato ed è rimasto sopra i 35 gradi, i motori sono stati sempre operativi e hanno risposto ai comandi dell’equipaggio. Gli ultimi valori registrati erano un assetto di 16,2 gradi positivi (naso su), un angolo di rollio di 5,3 gradi a sinistra e una velocità verticale di -10.912 piedi / min.. Alcune considerazioni Rileggendo il documento che la BEA (Bureau d’enquetes et d’analyses) ha rilasciato, mi permetto di aggiungere qualche
un angolo di attacco di 35 gradi, con il Sidestick tutto a cabrare, spanciando sull’acqua. Però vorrei far notare che il povero pilota si è dovuto basare sui dati che il sistema gli presentava, dati magari assai ben organizzati e magistralmente presentati su schermi multicolore; ma non vorrei mai pensare che se avesse avuto davanti quattro begli strumenti meccanico-analogici, in grado di fornirgli direttamente i dati grezzi, e se fosse stato addestrato a riconoscere e a gestire uno stallo (cosa che i piloti di linea non fanno quasi più, mi si dice) forse se la poteva cavare. Vi ricordate del Capitano Sullenberg, quello che è riuscito ad ammarare con un altro A320 nell’Hudson, salvando tutti? Bene, c’è mancato un pelo che finisse male: quando lui, arrivato a dieci piedi dall’acqua, ha tirato a fondo il Sidestick per fare una bella “flare”, il computer di bordo ha rifiutato il comando, perchè la “flare” è consentita solo con i flap estesi di almeno 20 gradi; altrimenti occorre navigare in 26 pagine di menu e check-list, per disattivare quel particolare automatismo. Sullenberg (che aveva i flap a 10 gradi, per non farsi stracciare via le ali entrando in acqua) ha dovuto accontentarsi di una bella e dolce richiamata, progettata per non creare scompiglio tra i carrelli delle hostess. Paolo Gramigna •
07/07/2011 - Insediati i nuovi organi dell’ANSV
on il perfezionamento della procedura di nomina dei nuovi organi dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, a seguito del riordino attuato con il decreto del Presidente della Repubblica n. 189/2010, si è concluso il periodo di commissariamento dell’Agenzia. Il 7 luglio si sono infatti insediati i nuovi organi, che risultano così costituiti: Presidente: Prof. Bruno Franchi. Collegio: Com.te Cesare Arnaudo, Prof. Michele Gasparetto, Prof.ssa Elda Turco Bulgherini. Collegio dei revisori dei conti: Dott. Roberto Ferranti (Presidente), Dott.ssa Maria Teresa Mazzitelli, Prof. Roberto Serrentino •
SICUREZZA
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considerazione. L’Airbus A320 volava a livello 350, velocità Mach 0,82. A quella quota, la velocità di stallo è molto prossima alla velocità di crociera. Il margine è più o meno del 10%, che non è certamente molto, e per di più se la velocità viene aumentata (di poco più del 5%) intervengono fenomeni di compressione transonica, che creano ugualmente uno stallo assai difficile da recuperare. Si vola in quello che i piloti chiamano “the coffin corner”, l’angolo della bara. Ad un certo punto, le indicazioni di velocità mostrano un crollo (da 275 nodi a 60 nodi) che fa presumere un subitaneo ghiacciamento dei tubi di Pitot, peraltro già sospettati in precedenza. Se l’aereo è entrato in una zona di “acqua sopraffusa” il ghiaccio si può formare in un istante, e lo sghiacciamento ci metterà un certo tempo a scioglierlo; in effetti, sembra che ci sia voluto circa un minuto. Il problema è che il “Glass Cockpit” presenta i dati dopo averli pre-elaborati, ed il sistema “fly-by-wire” scarta tutti i dati che ritiene “non validi”. Ai piloti non viene fornita indicazione dell’angolo di attacco, l’indicatore di stallo si disattiva e si riattiva da solo quando pare a lui, ed i piloti ripetono più volte “non abbiamo nessuna indicazione valida”. Così come è successo altre volte, il pilota non sembra che abbia capito di essere in stallo, e l’aereo è venuto giù con
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Agenzia Nazionale per la Sicurezza del volo L’A.N.S.V. informa
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28/8/2011 Incidente ad un Cessna 152 in provincia di Isernia L’ANSV ha aperto una inchiesta di sicurezza per accertare le cause dell’incidente occorso il 28 agosto al Cessna 152 marche I-EADV, nel Comune di Pizzone (IS). L’aeromobile, decollato dall’aeroporto di Salerno Pontecagnano, effettuava un atterraggio di emergenza sulle cime di alcuni alberi di alto fusto. Nel tentativo di scendere al suolo, il pilota riportava varie escoriazioni, mentre il passeggero riportava lesioni gravissime che ne provocavano il decesso. 26/8/2011 Inconveniente grave ad un A320 L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’inconveniente grave che ha interessato l’aeromobile A320 marche EI-DFN, martedì 16 agosto. Durante le operazioni di decollo dall’aeroporto di Catania per Milano Malpensa, l’equipaggio riscontrava alcune incongruenze nelle indicazioni della strumentazione di bordo e decideva quindi di rientrare sull’aeroporto di partenza , dove atterrava regolarmente. 22/8/2011 Incidenti ad alianti nel fine settimana. Una vittima in Abruzzo Domenica 21 agosto l’aliante PW5 marche OE-5236 precipitava in località Ortona dei Marsi (AQ), provocando il decesso del pilota, unica persona a bordo. L’altro evento, che ha provocato lesioni per il pilota solista, è avvenuto sabato 20 agosto in località Pavullo nel Frignano (MO) ed ha interessato l’aliante LS4 marche D-1272. 18/8/2011 Incidente ad un elicottero in Sicilia L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso il 17 agosto in località Pizzo Corvo, nel comune di Roccella Valdemone (ME). L’evento ha interessato l’elicottero AS350 B3 marche I-LASF, che era decollato da Randazzo (Catania) per svolgere una missione di antincendio boschivo. Nessuna conseguenza per il pilota, unico occupante, mentre l’aeromobile ha riportato danni. 11/8/2011 Incidente ad un aliante in provincia di Sondrio L’Agenzia ha aperto l’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso il 10 agosto all’aliante Grob Twin Astir marche IAVVB che, decollato dall’aviosuperficie di Caiolo, impattava, durante il volo, contro il pendio di una montagna ad una quota di circa 1.200 metri. Uno dei due occupanti riportava lesioni, mentre l’altro è rimasto illeso. Danni ingenti all’aliante. 6/8/2011 Sottoseparazione in prossimità del punto ROBET
L’ANSV, dopo una prima analisi delle informazioni rese disponibili, ha aperto un’inchiesta per inconveniente grave sull’evento di sottoseparazione tra gli aeromobili MD-82 marche I-SMEZ e ATR 42 marche D-BCRN, verificatosi il giorno 26 agosto, in prossimità del punto ROBET, situato 4 miglia nautiche a Nord di Pantelleria. La posizione degli aeromobili, che volavano su rotte opposte tra Palermo e Pantelleria, è stata corretta mediante l’ausilio dei rispettivi sistemi automatici per l’evitamento delle collisioni. Trento, 5 agosto 2011 - Incidente a un elicottero in Trentino. Deceduto uno degli occupanti L’ANSV ha avviato l’inchiesta di sicurezza sull’incidente avvenuto il 5/8 u.s. intorno alle ore 7.30 locali in località Cima Pedrina, in Val di Peio (Trento), all’elicottero AS350 B3 marche I-AMVZ, che ha provocato il decesso di una delle cinque persone che si trovavano a bordo. 26/7/2011 Incidente a Palermo ad un F8L L’ANSV ha aperto una inchiesta di sicurezza per l’incidente occorso nel tardo pomeriggio del 26/7 u.s. a Palermo, al velivolo F8L Falco marche I-ANER. L’aeromobile, decollato intorno alle 19.20 dall’aeroporto di Palermo Boccadifalco per un volo locale, effettuava, per dichiarate problematiche tecniche al motore, un atterraggio di emergenza sulla spiaggia in località Acqua dei Corsari. Gravi danni all’aeromobile; illese le due persone a bordo. 20/07/2011 Bresso (MI) Incidente a un C172 sull’aeroporto di Bresso L’ANSV ha aperto una inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso in data odierna, sull’aeroporto di Bresso (MI), intorno alle 15.30 ora locale, al Cessna C172 marche I-CCAW, che, per cause da accertare, cappottava in fase di atterraggio, durante un volo di esame. Una delle tre persone a bordo (quella seduta su uno dei sedili posteriori) ha riportato lesioni. 14/7/2011 PA28 esce lateralmente di pista a Torino Caselle L’evento, che si è verificato alle 10.30 UTC del 14 luglio scorso durante la corsa di atterraggio, è stato classificato quale inconveniente grave dall’ANSV, che ha aperto un’inchiesta. Il velivolo coinvolto, che non ha riportato danni visibili, è il Piper PA-28 marche I-CGAD. Illeso l’allievo pilota, unico occupante. 13/07/2011 - Inconveniente grave ad un A320 L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’inconveniente grave che ha
interessato l’aeromobile A320 marche EI-DTL, che il 5 luglio 2011, decollato da Milano Linate per Roma Fiumicino, a causa delle avverse condizioni meteorologiche sull’aeroporto di destinazione e su quello di Roma Ciampino, atterrava in emergenza carburante a Pisa. 26/16/2011 - Atterraggio corto di un aliante sull’aeroporto di Aosta L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso in data 26 giugno, intorno alle 17.15, sull’aeroporto regionale “Corrado Gex” di Saint Christophe (AO). L’aliante Janus marche IBRAE, per cause da accertare, effettuava un atterraggio prima della soglia pista 09, riportando danni. Danni anche alle luci del sistema SALS (Simple Approach Lighting System). Incolumi gli occupanti. 25/06/2011 - Incidente ad un elicottero in provincia di Treviso L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso in data 25 giugno, alle ore 10.00 circa, all’elicottero Schweizer 269C marche I-LIAO, precipitato dopo aver impattato un elettrodotto nel comune di Cison di Valmarino, località Rolle (TV). L’aeromobile, impiegato nello spargimento di sostanze anticrittogamiche, andava distrutto. Deceduto il pilota, unico occupante. 25/06/2011 - Collisione al suolo sull’aeroporto di Aosta Aperta un’inchiesta di sicurezza da parte dell’ANSV sull’incidente occorso in data 25 giugno sull’aeroporto regionale “Corrado Gex” di Saint Christophe (AO), intorno alle 17.30. Il velivolo Robin DR 400 marche I-ITAZ, in fase di atterraggio, urtava l’aliante ASK 21 marche I-IVWA, precedentemente atterrato e fermo a bordo pista. Aeromobili danneggiati; contuso un occupante. 25/06/2011 - Incidente sull’aeroporto di Firenze L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso al velivolo Be 60 marche N3808Y, sull’aeroporto di Firenze Peretola, il 25 giugno, alle 12.26. L’aeromobile, proveniente da Bolzano, durante la fase di atterraggio per pista 05, a causa del cedimento del carrello anteriore, strisciava con il muso sulla pista per alcune centinaia di metri. Incolumi gli occupanti 23/06/2011 - Incidente aereo in Liguria. Inchiesta di sicurezza ANSV L’ANSV ha disposto l’invio di un proprio investigatore nella zona di Cairo Montenotte, in provincia di Savona, per svolgere un primo sopralluogo operativo sulla scena dell’incidente che, nella tarda mattinata del 23/6 ha interessato
L’eco della pista - Rivista d’informazione aeronautica
trico in Piemonte L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza in relazione all’incidente occorso il 6 giugno all’aeromobile Dromader PZL M18B marche I-ECOA. Il velivolo, con a bordo il solo pilota, durante l’ effettuazione dell’attività di lavoro aereo consistente nello spargimento di liquido antilarvale per la bonifica di terreni agricoli, urtava contro un cavo elettrico. Il velivolo, pur in presenza di danneggiamenti all’alettone destro derivanti dall’impatto con il cavo, riusciva a raggiungere il vicino aeroporto di Casale Monferrato dove atterrava senza ulteriori conseguenze 06/06/2011 - P92 precipita in Sicilia. Deceduto il pilota L’ANSV ha avviato un’indagine sull’incidente occorso il 6/6 u.s. all’aeromobile P92 marche I-LICC, che, subito dopo il decollo da Catania, avvenuto alle 15.43 UTC, perdeva il contatto radio con gli enti di controllo del traffico aereo. Il relitto dell’aeromobile veniva avvistato in mare, in prossimità di Santa Maria la Scala, nel catanese. Deceduto l’allievo pilota presente a bordo. 26/05/2011 - Incidente ad un elicottero nel Veneto L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso il 25 maggio, alle ore 19.00 circa, all’elicottero H269C marche I-PAZZ, precipitato in fase di decollo da un appezzamento agricolo nel comune di Farra di Soligo (TV). L’aeromobile, impiegato nello spargimento di fitofarmaci, riportava ingenti danni a seguito dell’evento. Ferito il pilota, unico occupante 19/05/2011 - Incidente ad un elicottero in Alto Adige L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza per incidente sull’evento che ha interessato, il giorno 16 maggio, l’elicottero AS-350B2 marche I-AIRY, costretto ad un atterraggio forzato, con una manovra in autorotazione, a seguito di una piantata motore per cause in via di accertamento. L’evento è avvenuto nel territorio di Lasa (BZ). Nessuna conseguenza per le tre persone che si trovavano a bordo 17/05/2011 - Incidente ad un aliante in decollo da Bolzano L’Agenzia ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso venerdì 13 maggio all’aliante Ventus 2A marche D-3297, sull’aeroporto di Bolzano. L’aliante, durante la corsa di decollo, si sganciava dal velivolo che lo trainava, proseguendo al suolo e arrestandosi a ridosso della recinzione aeroportuale. Incolume il pilota, danni all’aliante 13/05/2011 - Incidente ad un elicottero nel Veneto Aperta un’inchiesta per incidente a seguito dell’evento occorso all’elicottero Schweizer 269C marche I-TOMK il 10 maggio u.s., in località Combai di Miane (TV). L’elicottero, durante le operazioni di decollo, si ribaltava impattando contro
il terreno con le pale del rotore principale. Illeso il pilota, unico occupante; danni all’aeromobile 13/05/2011 - Incidente ad un aliante in provincia di Como L’Agenzia ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso sabato 7 maggio all’aliante ASW YL marche D-1110, che, decollato dall’aeroporto di Calcinate del Pesce (VA), precipitava su una zona boschiva presso Porlezza, dopo circa 2.30 ore di volo; la vegetazione presente riusciva ad attutire l’impatto, salvaguardando l’incolumità del pilota, unico occupante. Ingenti danni strutturali all’aeromobile 13/5/2011 Danni a un A319 per distacco di parti di uno pneumatico L’ANSV ha aperto un’inchiesta per incidente a seguito dei danni provocati dal distacco di parti di uno pneumatico alla semiala ed al flap sinistro dell’Airbus A319 marche G-EZBO, rilevati il 29 aprile sull’aeroporto di Venezia Tessera, al termine di un volo con origine da Roma Fiumicino 13/05/2011 - Atterraggio pesante a Trento Un’inchiesta di sicurezza è stata aperta dall’ANSV a seguito dell’incidente occorso ieri 10 maggio sull’aeroporto Caproni di Trento, all’aeromobile C150 marche DEJXR, che, durante l’atterraggio, impattava violentemente la pista riportando danni. Incolume il pilota, unico occupante. 05/05/2011 - Incidente sull’aeroporto di Thiene L’ANSV ha aperto un’inchiesta per incidente a causa dei danni riportati dall’aeromobile Stinson L5 marche I-AEGI che il 16 aprile scorso, in fase di rullaggio, urtava un mezzo antincendio della società di gestione aeroportuale, in sosta e senza persone a bordo. Oltre all’aeromobile anche il veicolo riportava danni a causa dell’urto. Nessuna conseguenza per il pilota unico occupante dell’aeromobile. 05/05/2011 - Incidente ad un elicottero di costruzione italiana nello Stato del Qatar L’ANSV ha accreditato un proprio investigatore, quale rappresentante del Paese di costruzione, nell’inchiesta di sicurezza condotta dall’autorità del Qatar sull’incidente che, il 2 maggio, alle ore 7 locali, ha interessato l’elicottero AW139 marche A7-GHA, sull’aeroporto internazionale di Doha. L’aeromobile, che si trovava nell’area di parcheggio e si accingeva ad effettuare l’operazione di taxiing per compiere un volo offshore, con 2 membri di equipaggio e 9 passeggeri, subiva il distacco dell’intero assieme rotore di coda. I primi rilievi hanno consentito di individuare una pala del rotore di coda a circa 75 m dall’aeromobile. Incolumi gli occupanti. (a cura di Massimo Baldi)
SICUREZZA
l’aeromobile Cirrus SR 20 marche LXMPR, provocando il decesso dei tre occupanti. Dalle prime informazioni risulta che il velivolo fosse decollato da Cannes con destinazione l’aeroporto di Verona Boscomantico 18/6/2011 – Precipitato C172 in provincia di Piacenza con tre persone a bordo L’ANSV ha disposto un sopralluogo operativo, in località Aglio, nel comune di Coli (PC), sulla scena dell’incidente che, nel pomeriggio del 18/6 ha interessato l’aeromobile Cessna C172 marche OE-KSY. A seguito dell’evento sono deceduti due occupanti, mentre è gravemente ferita una terza persona che si trovava a bordo del velivolo. 09/06/2011 - P 66 atterra su una spiaggia in provincia di Messina L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso l’8/6 all’aeromobile P66B 100 marche I-CAMT, con due persone a bordo, che, per cause in corso di accertamento, effettuava un atterraggio di emergenza su una spiaggia in località Acquedolci, senza causare danni a persone o cose 09/06/2011 - Incidente ad un Canadair in Puglia L’Agenzia ha avviato un’indagine sull’incidente che l’8 giugno ha interessato l’aeromobile CL 415 marche I-DPCD. Il velivolo era impegnato in un’operazione di antincendio boschivo e, durante una manovra di prelievo di acqua (scoop) nel tratto di mare antistante la località Mattinata (FG), subiva la perdita del galleggiante destro. L’equipaggio interrompeva la manovra, arrestando l’aeromobile in acqua con la semiala destra parzialmente immersa 08/06/2011 - C 210 finisce fuori pista ad Alghero Un’inchiesta di sicurezza per incidente è stata aperta dall’Agenzia in considerazione dei danni riportati dall’aeromobile C 210 marche D-EADB, finito fuori pista in atterraggio sull’aeroporto di Alghero, il 4 giugno scorso, a seguito della retrazione di una gamba di forza del carrello principale. Dalle prime dichiarazioni disponibili risulta che il velivolo, con quattro occupanti, dopo il decollo dallo scalo di Alghero con destinazione Linz (Austria), sia ritornato sul predetto aeroporto per un problema all’impianto elettrico. Incolumi le persone a bordo 08/06/2011 - Incidente ad un Dromader in Piemonte L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso sabato 4 giugno all’aeromobile Dromader PZL M18B marche I-ECOH, che, in atterraggio sull’aeroporto di Casale Monferrato, subiva una imbardata con conseguente cedimento del carrello. Danni sostanziali al velivolo, incolume il pilota unico occupante. 06/06/2011 - Dromader urta cavo elet-
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