Cuorebio Magazine - Settembre 2017

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speciale 30 anni: il nostro percorso insieme i nostri progetti: coltivare la terra per coltivare i pensieri green generation: La Raia: la viticoltura biodinamica che guarda al futuro attualità: anche quest’anno Bologna è… SANA

numero 15 settembre/ottobre 2017

COD 32756

in evidenza

di nuovo insieme, per Seminare il futuro

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sommario 3 editoriale

per te che sei parte della nostra Comunità

22 in evidenza

38 consigli per viaggi sostenibili

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il lunario

24 i nostri progetti

40 consigli per orto e terrazzo

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news dal mondo bio

25 speciale 30 anni

42 salute e benessere

6 le storie de Le Terre di Ecor

ogni frutto ha la sua stagione

10 dall’orto con amore

l’uva, dolcezza di fine estate

di nuovo insieme, per Seminare il futuro la sfida è… bio per tutti il nostro percorso insieme

29 approfondimento

13 attualità

30 riciclo in cucina

Terra Nuova compie 40 anni delizie di settembre

32 i nostri progetti

14 azienda del mese

16 oggi leggiamo...

33 homemade in cucina

i tesori dell’alveare

19 cultura

l’impegno del MUSE

20 notizie dalla Fattoria Di Vaira

Sileno ci racconta i formaggi della fattoria

bjobj

anche quest’anno Bologna è… SANA

26 approfondimento

12 le vostre domande...

coltivare la terra per coltivare i pensieri dite cheese!

35 l’esperto in cucina

sandwich di polentina tricolore

36 oggi in cucina con lo chef Martino Beria

polpettine al sugo

Bio ospitalità alla Decima

verso l’autunno

Bellezza senza tempo. Dopo l’estate la pelle riscopre la forza del rinnovamento

44 green generation

La Raia: la viticoltura biodinamica che guarda al futuro

46 la natura sotto casa

parenti di… ronzìo

47 con te davanti allo scaffale frutta secca

a merenda!

48 l’angolo degli animali io graffio e tu?

cuorebio magazine Pubblicazione gratuita per i clienti Cuorebio www.negozicuorebio.it Stampato da Mediaprint (Vr) su carta ecologica riciclata con inchiostri a base vegetale Editore: EcorNaturaSì SpA via De Besi 20/c, Verona Direttore responsabile: Benedetta Frare Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 27/02/2014 n. 2011

49 notizie da Baule Volante una storia iniziata

trent’anni fa

50 news

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Pionieri nel biologico dal 1974

Brodo e dado Rapunzel ingredienti fondamentali in cucina Il brodo e il dado RAPUNZEL vengono prodotti con i migliori ingredienti. Ideali per insaporire e condire minestre, salse, ricette a base di verdura e altri piatti caldi. • 100 % ingredienti vegetali www.rapunzel.de/it

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Wir machen Bio aus Liebe. 2


editoriale di Fabio Brescacin

intendiamo operare, con il supporto e la collaborazione anche dei nostri clienti.

per te che sei parte della nostra Comunità

• In particolare intendiamo continuare a lavorare intensamente sulla QUALITÀ dei prodotti e quindi necessariamente sulla pratica agricola. A questo proposito abbiamo un gruppo di agronomi specializzati che supportano le aziende agricole nostre fornitrici, per avere un prodotto sempre migliore che sia la base della nostra salute, ma anche per sostenere un’agricoltura che risani la terra, le piante, gli animali ed il paesaggio rurale. Di anno in anno una quota crescente dei prodotti che vi proponiamo arriva dai nostri agricoltori, con i quali coltiviamo un rapporto di sostegno reciproco da anni ed ai quali cerchiamo di garantire un GIUSTO PREZZO per i loro prodotti. Le nostre aziende sono sempre aperte alle vostre visite ed un’immagine di esse la potete trovare nei video pubblicati sul sito NaturaSì alla sezione “Terre di Ecor”.

Pubblichiamo in questo numero la lettera aperta che Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì, ha scritto rivolgendosi a tutti i clienti che ogni giorno ci scelgono per la loro spesa. Qualcuno di voi l’avrà forse già ricevuta in negozio, ma abbiamo pensato fosse giusto darle uno spazio adeguato anche sul nostro magazine che è anche e soprattutto vostro. Caro cliente, La ringraziamo per aver fatto la spesa nel nostro negozio e in occasione dei nostri 30 anni di attività, ci rivolgiamo a Lei per raccontarLe chi è l’azienda che Le ha fornito i prodotti e quali sono i principi che ispirano la sua attività. Abbiamo iniziato nel 1985 con un piccolo punto vendita cooperativo a Conegliano Veneto. Lo scopo non era il commercio per un profitto fine a se stesso, bensì fare qualcosa al servizio dell’agricoltura biodinamica e biologica. Due anni dopo creammo una cooperativa agricola nelle colline di Conegliano (Treviso) per rafforzare il nostro legame con l’agricoltura. Oggi questo piccolo lembo di terra è ancora un baluardo di una sana agricoltura nelle colline di Conegliano Valdobbiadene dominate dalla monocoltura del prosecco. Sempre nel 1987 nacque l’attività di distribuzione per servire, soprattutto con prodotti freschi, i primi negozi bio che nascevano in quegli anni e per dare sfogo alle produzioni dei primi agricoltori pio-

nieri dell’agricoltura biologica e biodinamica in Italia. Nel 1998 quattro realtà storiche del bio si fusero per dare un servizio migliore e meno costoso ai negozi specializzati e nacque Ecor che nel 2005 iniziò il processo di fusione con NaturaSì per poi dare origine, nel 2009, ad EcorNaturaSì S.p.A. I fondatori iniziali, mossi da un ideale e non da interessi privatistici, decisero di mettere la maggioranza delle azioni in una Fondazione di partecipazione no profit: la Libera Fondazione Antroposofica Rudolf Steiner. Oggi, quindi, la maggioranza delle azioni di EcorNaturaSì è detenuta da una Fondazione no profit che guida e sostiene l’iniziativa e ne assicura la coerenza con gli ideali fondativi. Nel 2012/2013 il capitale è stato aperto ad altri soci che condividono con l’azienda le linee direttive e i principi ispiratori. La Fondazione destina la sua quota parte di profitti ad opere sociali, in particolare a sostegno dell’agricoltura biodinamica e della pedagogia Steiner Waldorf. Tre sono da sempre gli obiettivi della Fondazione e di conseguenza di EcorNaturaSì a questo proposito: • fornire alle persone un cibo sano • sostenere una sana agricoltura • creare un’economia con principi di fratellanza e di rispetto per l’essere umano. In questa direzione, senza togliersi la responsabilità di errori e falle di percorso, abbiamo sempre lavorato in questi anni e

• Intendiamo continuare a sostenere e promuovere la CULTURA, non solo alimentare o agricola, ma la cultura in generale, consapevoli che il biologico ed il biodinamico sono innanzitutto una scelta culturale, prima ancora che economica ed ambientale, e che una sana alimentazione, così come una sana pratica agricola, sono le basi necessarie per una rinascita culturale e spirituale di ogni essere umano e dell’umanità nel suo complesso. • Intendiamo continuare ad operare per la creazione di una COMUNITÀ di persone consapevoli che operino fraternamente in ambito economico per la salute individuale, ambientale e sociale. Reputiamo che una nuova consapevolezza economica basata sul senso di fratellanza e sul riconoscimento che in ambito economico ognuno ha bisogno dell’altro e ognuno deve sostenere l’altro, debba essere la base di un nuovo rapporto e di una nuova alleanza tra produttori, commercianti e consumatori che collaborano per la salute della Terra e di ogni essere umano. Siamo consapevoli che questi ideali possono essere perseguiti solo insieme in una relazione trasparente, basata sulla reciproca fiducia e sulla collaborazione non egoistica tra chi produce, chi commercializza e chi consuma. La ringraziamo di cuore per il Suo atto di acquisto, che a volte attraverso il sacrificio economico, permette a questo processo di manifestarsi e a questi ideali di essere perseguiti, con sempre maggiore coerenza e consapevolezza. Grazie per essere parte della nostra Comunità. Fabio Brescacin Presidente di EcorNaturaSì S.p.A. 3


il lunario a cura dell’Associazione Culturale La Biolca

le attività di settembre ottobre La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse forze favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.

legenda Luna

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nuova

IN CUCINA

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PIANTE DI CASA

IN CUCINA

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il pane

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lo yogurt

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le conserve

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In cucina:

Cura della persona: taglio ritardante capelli/unghie massaggi attività fisica giornata di relax

Piante di casa:

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rinvaso

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potatura

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concimazione

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CURA PERSONA

PIANTE DI CASA


news dal mondo bio Sana Si rinnova anche quest’anno a Bologna l’appuntamento con il biologico e il naturale: dall’8 all’11 settembre, torna Sana. Il salone si conferma anche quest’anno l’appuntamento più atteso del settore. Info: www.sana.it. E per saperne di più sulla nostra partecipazione alla fiera leggi l’articolo di pag. 13.

Bio per tutti Scopri il nuovo Bio per tutti: una selezione di 270 prodotti per la tua spesa di ogni giorno proposti a un prezzo vantaggioso. Dal 30 agosto 2017 al 30 gennaio 2018 un ricco assortimento per una scelta bio conveniente e di qualità.

Didacta Italia Dal 27 al 29 settembre 2017 Firenze si trasformerà nella capitale europea della scuola del futuro: ospiterà infatti Fiera Didacta Italia, la prima edizione italiana di Didacta International, il più importante appuntamento fieristico internazionale dedicato all’istruzione. La manifestazione nasce con l’obiettivo di favorire il dibattito sul mondo della scuola tra gli enti, le associazioni e gli imprenditori, per creare un luogo di incontro tra le scuole e le aziende del settore. Saremo presenti anche noi per parlare del nostro progetto di orti biologici “Coltivare la terra per coltivare i pensieri”, venite a trovarci!

la Corte delle Madri Costituito da singoli cittadini, il progetto “Corte delle Madri” è un progetto unico in Italia e ha sede nella vecchia scuola di Agraria di Bereguardo (Pavia). È nato con l’obiettivo di promuovere e divulgare un nuovo modo di abitare il mondo e di essere comunità, in un’epoca di solitudini e individualismi e di sfruttamento delle terra, un luogo dove realtà diverse di fondono e si sostengono fraternamente. Oltre al giardino d’infanzia e alla scuola famigliare Michaelis a indirizzo Steineriano, il progetto comprende la casa dei nonni in cui gli anziani possono crescere con i bambini e un luogo di sostegno per le persone che attraversano momenti di fragilità. Inoltre, si propone come spazio aperto per lo stumessaggio promozionale

in evidenza

l’olio di Bacci Noemio premiato anche quest’anno L’azienda agraria Bacci Noemio conferma il successo degli scorsi anni, anzi, lo migliora. L’azienda, che produce l’olio extra vergine di oliva biologico e della DOP Umbria Colli Martani (ed è tra le pochissime con doppia certificazione) ha ottenuto la Gold Medal Award di Olive Japan, il più importante premio nipponico per l’olio. Ma ha anche incassato il punteggio massimo, le tre foglie, dalla guida del Gambero Rosso e sono diversi anni che è inserito nella guida dei migliori oli al mondo “Flos Olei” di Marco Oreggia. Nonostante le complessità dell’olivicoltura nel 2016, è stata un’annata ricca di successi, insomma,

dio e la ricerca sull’agricoltura biologica e biodinamica, la salvaguardia delle sementi antiche, ma anche per corsi e seminari. Segui il progetto alla pagina facebook.com/cortedellemadri e il 30 settembre partecipa alla festa che si terrà in occasione di san Michele.

appuntamenti alle Cascine Orsine • Dal 13 al 15 ottobre, Cascina Pirola ospiterà il corso di alimentazione “Buono, sano, biodinamico: Cosa metto nel mio piatto” organizzato dall’Associazione per l’agricoltura biodinamica. Per info su iscrizioni e modalità di partecipazione: info@biodinamica.org e www.biodinamica.org • Da settembre ogni ultimo sabato del mese si terranno alle Cascine corsi di cucina naturale biologica per principianti e professionisti. Scopri i dettagli seguendo la pagina Facebook dell’azienda agricola biodinamica Cascine Orsine.

Cambia la Terra Una campagna di informazione e di sensibilizzazione promossa da chi ha

per l’azienda umbra le cui 11.000 piante di olivo delle varietà moraiolo, frantoio e leccino si estendono su una superficie di 36 ettari. L’azienda ha sede a Gualdo Cattaneo, nel cuore verde d’Italia e produce olio di qualità dal 1947. Le olive vengono molite entro 24 ore dalla raccolta in un frantoio aziendale di ultima generazione con estrazione a freddo e successivo imbottigliamento ad avanzata tecnologia. L’olio viene conservato e imbottigliato sotto azoto per escludere il pur minimo fenomeno di ossidazione; gli ambienti sono dotati di climatizzazione a temperatura costantemente controllata. www.oliobaccinoemio.it

scelto di rinunciare ai pesticidi e ai fertilizzanti di sintesi nei campi e da chi produce e vende prodotti puliti, progettando un nuovo futuro per il nostro paese. Ma anche un nuovo portale di informazione e formazione che ospiterà notizie, inchieste e approfondimenti offrendo anche occasioni di confronto e approfondimento per chi vuole saperne di più o dialogare su temi come pesticidi, biologico, ecologia e molto altro. Nasce Cambia la Terra. Per saperne di più, visita il nuovissimo sito www.cambialaterra.it/wp/

vent’anni di cous cous fest Dal 15 al 24 settembre torna il Cous Cous Fest, festival internazionale dell’integrazione culturale, che festeggia i suoi vent’anni con un’edizione speciale. Dieci giorni di eventi imperdibili che avranno come sfondo la splendida cornice di San Vito Lo Capo. Tra questi, naturalmente, la gara gastronomica tra chef provenienti da 10 Paesi, degustazioni e showcooking. Ma non mancheranno anche momenti di approfondimento ed eventi di intrattenimento. Scopri su www.couscousfest.it 5


le storie dei nostri produttori #leterrediecor

ogni frutto ha la sua stagione 6

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In questi mesi, l’estate ci stupisce con le sue ultime suggestioni, prima di lasciare il posto all’autunno. La terra, nel suo continuo rinnovarsi, segue questa trasformazione. Allo stesso modo, gli agricoltori delle Terre di Ecor si prendono cura della sua fertilità e dei prodotti di stagione che troverete nel nostro banco ortofrutta.

messaggio promozionale

Gli ortaggi della Società agricola biodinamica San Michele Zucchine, patate e, verso ottobre, anche finocchi, radicchi e zucche sono questi alcuni degli ortaggi coltivati dalla Società Agricola Biodinamica San Michele che potete trovare nel nostro reparto ortofrutta. È stata fondata nel 1987 da un gruppo di amici, pionieri del Biodinamico, gli stessi che hanno creato anche EcorNaturaSì, riuniti attorno a quella che allora si chiamava Libera Associazione Antroposofica Rudolf Steiner, oggi diventata Libera Fondazione. Dopo aver avviato, nel 1985, il negozio biologico Ariele a Conegliano, decisero di occuparsi direttamente della coltivazione acquistando un primo corpo aziendale, di circa 22 ettari, sempre a Conegliano, con prati, per produrre il foraggio per le vacche da latte ospitate nella stalla, una piccola coltivazioni di ortaggi, un vigneto, siepi e macchie boschive. Nonostante le molte difficoltà vissute in quei primi anni, lo spirito di chi aveva dato l’avvio al progetto ne rese possibile la continuazione e la San Michele poté così estendersi, acquistando altri 4 ettari a Breda di Piave, cui seguirono altri terreni, affittati nel 2012, nel comune di Spresiano. Attualmente è in corso il trasferimento delle attività nella nuova sede di Cortellazzo, vicino a Jesolo, su 145 ettari di proprietà acquistati nel 2014, che si completerà nei prossimi mesi. Qui in un’unico corpo aziendale verrà realizzato un vero “Organismo agricolo” che sarà anche luogo di formazione e d’incontro per scolaresche, studenti e quanti desiderino condividerne i progetti di sviluppo della Biodinamica per la cura della terra e l’armonia tra ogni essere vivente. Oltre alla coltivazione degli ortaggi, la San Michele si dedica da sempre anche all’allevamento di vacche da latte la cui produzione viene trasformata in formaggi a marchio che trovate nei reparti fresco. Il prezioso letame risultato dell’allevamento, viene invece sparso nei campi, ed è fondamentale per la fertilità del terreno. La batata rossa e viola di Agrilatina Conosciuta anche come patata americana o patata dolce, la batata, nelle sue varianti rossa e viola, è tra le peculiarità coltivate da Agrilatina, azienda agricola biodinamica situata a pochi chilometri dalla città di Latina, nei pressi del suggestivo lago di Fogliano, zona ricca di biodiversità e dai terreni naturalmente fertili, grazie anche alla vicinanza del mare. Inserita, in buona parte, nel parco nazionale del Circeo, i cir-

ca 80 ettari del suo corpo principale sono situati in una zona di particolare pregio dal punto di vista ambientale, turistico, storico e archeologico, diventata patrimonio dell’Unesco. L’azienda è nata nel 1985 per volontà di Pasquale Falzarano, che ne è tuttora il direttore e il responsabile tecnico. L’approdo all’agricoltura biodinamica è stato un lento processo a tappe, iniziato nel 1987 con il primo passaggio al biologico e terminato in modo definitivo sei anni dopo, nel 1993. Lo studio, il continuo confronto con altre realtà e la formativa esperienza australiana, con il cruciale incontro con Alex Podolinsky, tra i massimi esponenti della biodinamica, condivisa con il cugino e socio Giovanni Amoriello, hanno contribuito alla crescita di Agrilatina. Oggi l’azienda si estende per 170 ettari di terreno: l’adozione di sovesci multi-essenze, l’impiego dei preparati biodinamici e l’uso del compost biodinamico prodotto con il letame di una mandria di vacche di razza marchigiana sono il segreto del suo successo. “La terra ci è stata affidata dalle future generazioni”, spiega Pasquale. “Abbiamo il dovere di amarla e rispettarla per restituirla meglio di come l’abbiamo ricevuta”. Oltre alla batata, Agrilatina coltiva anche kiwi giallo, cavolo rapa, bambù, daikon, pomodoro, zucchine, cetriolo, melanzana, peperoni, angurie, erbe aromatiche e tanto altro ancora. Nel 2015 è stata tre le prime azien-

de italiane a diventare Rete di Imprese, coinvolgendo altre cinque aziende. Green Light: il kiwi precoce di Salvatore Ferrandes Per Salvatore Ferrandes il kiwi è una delle colture principali. Quello della varietà Green Light, in particolare, è un kiwi che arriva in anticipo perché, rispetto alle altre varietà si raccoglie verso la seconda metà di settembre. Salvatore lo coltiva con il metodo biologico nei suoi fertili terreni situati nei dintorni di Latina: circa 30 ettari, suddivisi tra terreni in proprietà e in affitto. Ha intrapreso questo percorso oltre 15 anni fa, insoddisfatto di come andavano le cose nell’agricoltura convenzionale. Certo, i primi tempi non sono stati facili, tra molte difficoltà e raccolti andati in fumo; tuttavia, dopo qualche anno, ad affiancare i problemi sono arrivate le soddisfazioni e la consapevolezza che, senza il ricorso alla chimica di sintesi, si ottengono prodotti buoni. “Come in tutte le cose, quando inizi la strada è in salita, anche perché si affrontano problematiche nuove: poi, piano piano si impara e, anche se non è facilissimo, si riesce. Magari non si ottengono grandissime produzioni, ma i prodotti sono buoni” spiega Salvatore e aggiunge: “Col tempo abbiamo capito che le piante hanno bisogno della loro naturalità, di ambienti e di metodi dolci. Non subendo forzature, hanno bisogno 7


messaggio promozionale

di più tempo per crescere, ma così danno anche frutti più saporiti, che durano di più e hanno delle caratteristiche migliori. Un prodotto biologico ha qualcosa in più”. Salvatore è l’erede di una tradizione agricola di famiglia: fu infatti il padre a decidere di trasferirsi a fare l’agricoltore a Latina dall’isola siciliana di Pantelleria: “Questa è una zona vocata” spiega; infatti “La terra è molto fertile e ricca, ha il mare a due passi e quindi non fa mai troppo caldo, né troppo freddo”. Inizialmente, l’azienda coltivava un vigneto che, in seguito, Salvatore ha trasformato in frutteto e orto. Coltiva, inoltre, tutto quello che serve per fare rotazioni in campo a sovescio di leguminose, graminacee e prati da rinnovo: sa bene che, con i sovesci, la rotazione sta alla base di un’azienda bio. Cooperativa Osiris: non solo mele Le mele sono senza dubbio tra le specificità della Cooperativa Osiris, realtà agricola biodinamica di Postal, in provincia di Bolzano. In questo periodo nel nostro reparto ortofrutta, le troviamo assieme alle pere williams, kaiser e abate. La Cooperativa, nata nel 1988, attualmente riunisce 24 soci che coltivano all’incirca 150 ettari. Il presidente, Hubert Dezini, è stato tra i fondatori, insieme a Marco, Hans, Walter, Markus, Georg, Joseph, Karl, Peter e Claudio. Quest’ultimo, in particolare, diede il suo fondamentale contributo dopo aver partecipato

a un corso di agricoltura biodinamica a Francoforte, dove apprese l’importanza, per la fertilità del terreno, sia dei preparati biodinamici che di tutte le pratiche che salvaguardano il suolo anziché danneggiarlo. “Se si vuole approfondire seriamente la biodinamica, si scopre che non è un’esperienza limitata alle pratiche agricole, ma coinvolge completamente l’agricoltore nella visione dei mondi della natura e nel proprio essere”, spiega Claudio. Per questo, lo statuto elaborato da Osiris vincola il socio alla pratica della sola agricoltura biodinamica, con una serie di regole interne che superano i disciplinari fissati dall’associazione Demeter. Per essere il più trasparente possibile con chi sceglie i suoi prodotti, si è resa autonoma, sviluppando proprie strutture di stoccaggio e lavorazione che le consentono di seguire la strada del prodotto dalla raccolta fino alla sua vendita. Racconta Hubert: “È una scelta di vita: magari qualche volta si guadagna meno, però tutto deve essere pensato all’interno di un insieme. Facendo tutto in proprio possiamo dare al consumatore la nostra garanzia di avere un prodotto pulito e sano”. L’obiettivo dell’azienda è quello di continuare a mantenere l’elevato standard di qualità che da sempre la contraddistingue. Nelle pagine precedenti: il viale che conduce alla San Michele, Pasquale Falzarano con Giovanni Ariello, Salvatore Ferrandes e le mele della Cooperativa Osiris.

Le Terre di Ecor è una rete di aziende agricole indipendenti, unite da un rapporto speciale con la terra e da un impegno profondo nei confronti della natura, delle persone e della qualità del prodotto. Il progetto, mantenendo l’identità e la storia di ogni singolo produttore, ha come obiettivo quello di unire le aziende agricole, condividendone esperienze e modalità di lavoro, oltre alla certificazione biologica. Lo scopo è avere prodotti di qualità da aziende di eccellenza ed economicamente sostenibili nel tempo. EcorNaturaSì si impegna ad acquistare i prodotti de Le Terre di Ecor a un prezzo che remuneri adeguatamente l’impegno degli agricoltori e la qualità dei loro prodotti, e a proporli con trasparenza ai consumatori, in modo che possano effettuare scelte consapevoli. Vuoi vedere i video degli agricoltori de Le Terre Di Ecor? ecor.it/leterrediecor #leterrediecor

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consigli per la spesa FLORES FARM

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more di gelso, noci pecan selvatiche e pinoli di cedro siberiani

bio soya: dessert di soia Due dessert vegetali a base di soia. Quello al cacao è pensato per i più golosi, amanti dei gusti intensi, mentre quello alla vaniglia è l’ideale per chi predilige i sapori più delicati. Perfetti a colazione, come dessert o golosa merenda.

Dal delicato aroma di miele, le more sono il frutto del gelso Fusang, mentre le noci pecan selvatiche sono piccole gemme di selvaggi alberi centenari. I pinoli di cedro siberiano, infine, sorprendono per il loro elegante aroma.

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composta di arance Fa parte della Rivoluzione del Gusto, perché preparata ricercando il giusto equilibrio tra dolcezza e sapore, e della Filiera di Ecor, perché ottenuta da arance di filiera coltivate, in Sicilia, dai soci della Cooperativa Ecofruit. Perfetta con del pane integrale!

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La novità di Ecor per la colazione: soffici plum cake preparati con farina integrale e olio di semi di girasole, senza olio di palma. Partecipa anche tu alla Rivoluzione del Gusto di Ecor: scopri il diversamente buono per natura.

Purea di sola frutta, senza zuccheri aggiunti (contiene naturalmente zuccheri). È una deliziosa novità da portare sempre con sé, per la merenda e il consumo fuori casa, grazie alle comode confezioni da 100 grammi. Pera e albicocca, Mela Golden, Mela e mirtillo, Prugna Stanley, Pera Williams: cinque gusti irresistibili, tutti garantiti senza glutine.

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Bioghurt È un latte alpino intero fermentato, senza lattosio (lattosio < 0,1%). Al naturale e alla vaniglia, è ideale da arricchire con cereali, frutta secca oppure scaglie di cioccolato. Prova anche la variante al lampone, dal gusto inconfondibile.

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dall’orto con amore

l’uva, dolcezza di fine estate I suoi pittoreschi grappoli da sempre hanno ispirato le menti di artisti, scrittori e poeti: è l’uva, il frutto della vite, pianta rampicante che appartiene alla famiglia delle vitacee, classificata in Europa come Vitis vinifera, la vite coltivata, e Vitis labrusca, a sviluppo selvatico. Coltivata fino a 600 metri sul livello del mare, con qualche eccezione a quote più elevate, cresce al meglio con un clima asciutto e una buona esposizione al sole, variando la sua richiesta d’acqua a seconda della fase vegetativa. Graspi e racemi I grappoli d’uva, i cosiddetti “racemi” sono composti da una parte legnosa centrale (il raspo o graspo) cui stanno attaccate delle bacche, gli acini che, a seconda della 10

maturazione, vireranno il colore dal verde al giallo, per l’uva bianca, mentre tenderanno a scurirsi sempre di più nell’uva nera. Il differente colore dell’uva, insieme alla diversa forma degli acini, dipende anche dalla varietà di appartenenza: troviamo uve con acini grandi o piccoli, tondi oppure ovoidali, con sfumature che vanno dal verde più o meno acido, passando per il rosato fino al viola scuro, quasi nero. Tra arte, storia e leggenda Delizia di fine estate, da sempre l’uva è protagonista di storie, miti e leggende. Nella celebre fiaba di Esopo “La volpe e l’uva”, per nascondere il suo desiderio di assaggiarla (chi può resistere, infatti, alla sua dolcezza?) l’animale finge di disprezzare il frutto che tanto aveva agognato.

La sua popolarità è dovuta anche al fatto che dalla sua pigiatura si ottiene il vino, bevanda del dio Dioniso – nella mitologia greca – o del dio Bacco – in quella latina. Tutti ricordano i dipinti che lo ritraggono circondato da grappoli d’uva, con il volto rubizzo e un bel bicchiere di vino in mano. La nomea del vino è anche biblica: nella Genesi si racconta di come Noè si fosse ubriacato bevendo il vino della vite che lui stesso aveva piantato… Uva da tavola e uva da vino Non tutta l’uva può essere impiegata per la produzione del vino: non solo per obblighi di legge, che riservano la vinificazione all’uva da vino, ma anche per le sue caratteristiche peculiari, in particolare una polpa più tenera e una buccia più spessa.


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la ricetta dell’orto

tartine uva e robiola

Ingredienti • 8 fette di pane di segale o integrale • 200 g robiola • 16 chicchi d’uva bianca • 16 chicchi d’uva nera • 1 rametto di timo (facoltativo) • miele di acacia q.b. • semi di sesamo nero e bianco q.b. • olio extra vergine q.b. • sale e pepe q.b.

Ricetta e foto di Benedetta Marchi

Procedimento: 1. Tagliate ciascuna fetta di pane nero in quattro parti e disponete i pezzi così ottenuti su un piatto o un tagliere da portata.

Quella da tavola, al contrario, è contraddistinta da una boccia sottile e da una polpa più soda. Raccolta e conservazione L’uva si raccoglie verso la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, solo quando ha raggiunto il giusto grado di maturazione perché, una volta recisa, la sua maturazione si interrompe. Si tratta di un frutto estremamente delicato, i cui acini si possono danneggiare facilmente. Per conservarla più a lungo, si consiglia di scegliere grappoli con gli acini sodi e integri, ben attaccati al graspo, eliminando quelli appassiti o danneggiati che si individuassero una volta acquistata, riponendola in frigorifero. Per una conservazione ottimale si consiglia di utilizzare dei sacchetti di carta da pane che la preservano dall’umidità, lavandola solo prima del consumo in modo da evitare ristagni d’acqua. In cucina Molteplici sono gli utilizzi dell’uva in cucina: può essere consumata sia fresca che essiccata, da sola oppure per preparare dolci, creme e dessert. Ma è anche la protagonista di originali abbinamenti salati, come quello che vi proponiamo nel box di questa pagina. Dall’uva, inoltre, si possono ricavare il mosto e una composta, nonché il succo che, diluito, può diventare una bevanda da bere fresca d’estate, o da

2. Versate la robiola in una ciotola capiente e aggiungete un filo d’olio, un pizzico di pepe e se gradite un pizzico di sale e un rametto di timo. 3. Mescolate il tutto fino ad ottenere un composto facilmente spalmabile. Su ogni fettina di pane spalmate una dose generosa di crema al formaggio.

sorseggiare calda, con una stecca di cannella, nelle fredde giornate invernali. Concentrato, invece, è utilizzato come dolcificante per la preparazione di prodotti da forno. La ricetta che vi proponiamo a pagina 30 è infine un buon modo per recuperare l’uva troppo matura. Virtù e credenze popolari Da sempre, la tradizione popolare attribuisce a questo frutto molteplici proprietà, come quelle depurative. La “cura dell’uva”, ovvero l’ampeloterapia (da ampelos, che in greco significa vite), è una pratica in voga, sin dai tempi più antichi, nel periodo che va da settembre fino alla fine dell’estate e prevede il consumo dell’uva come unico alimento della giornata. Secondo le credenze popolari, tale pratica servirebbe per disintossicare l’organismo. Tuttavia, visto il suo elevato contenuto di zuccheri, l’uva viene di norma sconsigliata a chi deve limitare l’assunzione di questi nutrienti. Dell’uva non si butta via niente È proprio il caso di ricorrere a questo motto popolare quando si parla di questo frutto. Oltre agli acini, infatti, dell’uva vengono utilizzati i semi, i vinaccioli, dai quali si estrae un olio che può essere utilizzato a freddo e che viene impiegato anche nella cosmesi.

4. Disponete ora per ogni tartina un acino interno e due metà giocando con i colori dell’uva come preferite. 5. Spolverate con semi di sesamo e prima di servire guarnite con un filo di miele. alcune varianti… • Potete realizzare queste tartine anche su crackers ai semi, pane tostato o crostini. • sostituire il miele con l’aceto balsamico per un gusto più acidulo, o la robiola con un formaggio dal gusto più intenso come il gorgonzola o una mousse di pecorino o parmigiano. • Inoltre, è possibile trasformare queste tartine in un dolcetto di fine pasto se realizzare su pasta sfoglia e infornate a 180 °C per circa 15 minuti. In questo caso il miele potete metterlo sia prima che dopo la cottura.

ecor.it/leterrediec

Azienda agricola Natile Situata in Puglia, nelle campagne intorno a Marina di Ginosa, con alle spalle i monti lucani e di fronte il mare, l’azienda agricola di Vincenzo e Paolo Natile si trova in una posizione strategica che finora l’ha protetta dalla violenza delle intemperie, permettendo di lavorare serenamente. Produce biologico da molti anni e nel 2010 ha ottenuto il marchio biodinamico Demeter. La scelta li ha premiati: “Da quando abbiamo convertito le coltivazioni stiamo ottenendo ottimi risultati anche sul piano della qualità e la terra riesce a donarci tutto quello che le chiediamo”. Da qualche anno l’azienda affianca all’uva da tavola la produzione di una quindicina di colture tra cereali, ortaggi e legumi. ecor.it/leterrediecor #leterrediecor

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le vostre domande...

la cottura di cereali e legumi Vorrei introdurre cereali in chicco e legumi nella mia alimentazione quotidiana, ma forse sono tra i pochi ancora “intimoriti” dalla loro cottura. Potreste darmi qualche dritta? Cristina (Roma) Gentile Cristina, certo che sì. Inserire nella nostra dieta di ogni giorno cereali in chicco e legumi consente di variare. I cereali sono la principale fonte calorica e proteica per gran parte della popolazione mondiale: apportano carboidrati, soprattutto amido e fibra, ma anche vitamine, minerali e altre sostanze di grande interesse, come le proteine. In particolare, se associati con i legumi diventano un alimento completo. D’altro canto, i legumi sono stati per molto tempo conosciuti come la “carne dei

poveri” perché, grazie al loro contenuto proteico, rappresentano un’alternativa ai prodotti di origine animale. Ma veniamo al dettaglio della sua richiesta. Ecco dunque alcuni consigli per la cottura di cereali e legumi: si tratta di consigli indicativi, perché i prodotti sono molto diversi tra loro anche a seconda del momento del raccolto, della zona di provenienza e dell’andamento stagionale. Consigli per la cottura dei cereali • Lavarli sempre in acqua fredda, rispettando gli eventuali tempi di ammollo indicati sulla confezione. • Metterli sul fuoco sempre in acqua fredda e seguendo il rapporto acqua/cereale indicato sul pack.

• Durante la cottura, mantenere un fuoco dolce, utilizzando preferibilmente uno spargifiamma. • Non mescolare frequentemente i cereali, se non per mantecarli alla fine. • Se la cottura non è ultimata, aggiungere all’occorrenza altra acqua calda prima che il liquido di cottura si asciughi completamente. • È meglio salare a fine cottura, utilizzando magari condimenti alternativi come shoyu e tamari. Consigli per la cottura dei legumi • Per la cottura, partire sempre dall’acqua fredda (da riutilizzare poi per annaffiare le piante, se non si è salata). • Utilizzare una pentola di terracotta, gres o acciaio inox con fondo spesso, in modo da mantenere una temperatura uniforme, togliendo in cottura la schiuma che affiora. • Non mescolare i legumi in cottura oppure usare, se necessario, un cucchiaio di legno. • Aggiungere nella pentola un pezzetto di alga kombu: aiuterà a diminuire i tempi di cottura. • Cuocere i legumi a fuoco lento e, nel caso di cotture prolungate, coprire la pentola; • Salare solo alla fine, per evitare che induriscano. • Prima di terminare la cottura, assaggiare ed eventualmente aggiungere altra acqua fino a quando non sarà raggiunto il grado di cottura desiderato.

La Linea “le Piumette” prodotta dall’Azienda Dino Corsini fondata a Porretta Terme nel 1935, si caratterizza per la scelta attenta degli ingredienti con l’intento di trovare sempre un buon equilibrio nutrizionale. Questa ricerca ha portato a prediligere l’uso esclusivo dell’olio di girasole e materie prime di primissima qualità. La Linea “le Piumette” è composta da: plum cake allo yogurt, di farro, di farro al cacao, di grano khorasan KAMUT®, muffin con gocce di cioccolato, muffin al cacao con gocce di cioccolato e ciambella di soffice pasta margherita.

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anche quest’anno Bologna è… SANA Un viaggio nella natura A Bologna torna SANA, il salone del biologico e del naturale che, ormai da 29 anni, trasforma il capoluogo emiliano nella capitale dell’alimentazione bio e della cosmesi naturale, un appuntamento irrinunciabile per tutti coloro che hanno scelto uno stile di vita in armonia con l’ambiente.

i prodotti dalla viva voce dei protagonisti della produzione sostenibile, che saranno disponibili per rispondere a dubbi, curiosità e interrogativi, e per raccontare il percorso che li ha portati fin qui coltivando ortaggi e frutta, oppure producendo pane, pasta, uova, latte, yogurt, cereali, farine e tanto altro.

Il biomercato Dall’8 all’11 settembre, al padiglione 25 della fiera di Bologna, vieni a scoprire il nostro biomercato, un’importante occasione per conoscere direttamente chi ogni giorno fa il biologico e il biodinamico e incontrare chi lavora la terra nel rispetto della sua fertilità, tutelando l’ambiente, la biodiversità e il benessere degli animali e dell’uomo. Un’opportunità per conoscere

I nostri progetti Al SANA abbiamo anche predisposto un percorso per raccontare i nostri valori attraverso i progetti che conduciamo, come la Filiera italiana e Le terre di Ecor, che seguono lo sviluppo di un prodotto dal campo fino alla tavola, o come la Rivoluzione del Gusto, che si impegna nel perfezionamento di ricette che uniscono bontà e attenzione all’equilibrio nutrizionale.

30 anni Ma nell’anno del nostro primo trentesimo compleanno, per noi il SANA è un appuntamento ancora più speciale: festeggeremo questo importante traguardo insieme a te, raccontandoti la storia che, anno dopo anno, ci ha permesso di esserti accanto nella tua spesa di ogni giorno. Partecipa anche tu alla nostra Community! Vieni a trovarci al padiglione 25 (ingresso Costituzione) L’ingresso è ridotto per i clienti Naturasì e Cuorebio. Scopri come su: naturasi.it/sana2017 negozicuorebio.it/sana2017

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attualità

SUPERFOOD DALLE MILLE PROPRIETÀ

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FERRO, FOSFORO, MAGNESIO, MANGANESE E ZINCO

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azienda del mese

Conapi

i tesori dell’alveare

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Ottenuto dal nettare dei fiori raccolto dalle api, il miele è da sempre un dolcificante naturale e prezioso. Dà un significativo apporto energetico all’organismo ed è costituito prevalentemente da due zuccheri semplici: fruttosio e glucosio. Ha un potere dolcificante più elevato del comune zucchero saccarosio: a parità di quantità, fornisce un apporto calorico inferiore (circa il 22% di calorie in meno). Ma anche gli altri prodotti dell’alveare sono autentici tesori! Polline, pappa reale e propoli… Con le api, dal 1979 Fondata nel 1979, CONAPI, Consorzio Nazionale Apicoltori, è la più importante cooperativa di apicoltori in Europa e il primo produttore di miele biologico in Italia. La sede è a Monterenzio, in provincia di Bologna, ma il consorzio raggruppa oltre 600 apicoltori in tutta Italia, uomini e donne, uniti dalla passione per questi insostituibili insetti, per i loro prodotti e per la natura. Con oltre 90.000 arnie su tutto il territorio nazionale, CONAPI rappresenta la filiera del miele e dei prodotti apistici italiani di qualità, ottenuti nel rispetto della natura, dell’ambiente e delle api, dalla produzione in apiario fino alla commercializzazione del prodotto finito. Il Consorzio rappresenta la parte comune e l’“impresa condivisa” delle singole aziende degli apicoltori. CONAPI fa della valorizzazione delle produzioni del socio, del legame con il territorio, dell’orientamento alle produzioni sostenibili e della qualità la propria bandiera. Gli apicoltori soci vengono attentamente selezionati e il loro impegno è garantire un prodotto di qualità, in conformità al rigido regolamento interno. Sono oltre 2.600 le tonnellate di miele prodotto e conferito in media a CONAPI dai suoi apicoltori ogni anno. CUOR DI MIELE: i prodotti delle api 100% italiani e biologici! I mieli e i prodotti delle api Cuor di Miele nascono grazie all’esperienza dei soci 14

i prodotti del mese

… non solo miele!

Miele I mieli “monoflora” sono quelli che derivano da un’unica fioritura e sono tantissimi quelli che compongono la linea Cuor di Miele. Per esempio il miele di castagno, naturalmente liquido e dal tipico colore ambrato, con sfumature rossastre. Ha un aroma intenso e un sapore amarognolo e persistente. È ideale per accompagnare i formaggi stagionati. Provalo nel pratico formato “squeezer”, ideale per i mieli liquidi! I mieli “Cuor di Miele” non sono solo 100% italiani, ma recano anche in etichetta la regione di provenienza! Il miele di arancio, proposto nel vaso in vetro da

300 g, viene raccolto nelle regioni meridionali della penisola e nelle isole. È chiaro e cristallizzato. Il suo aroma ricorda quello dei fiori di zagara da cui deriva, il sapore è avvolgente. È ideale per realizzare salse e vinaigrettes, come ingrediente per i dolci e per accompagnare i formaggi, specie quelli a pasta filata (scamorza, mozzarella, caciocavallo… ). Polline fresco Il polline è un dono dei fiori. È raccolto dalle api e selezionato con cura dagli apicoltori. Viene proposto deumidificato, in vaso di vetro, facilissimo da conservare, o fresco, direttamente

dall’alveare, profumato e fragrante, in queste vaschette da 120 g, da mantenere in frigorifero. Il polline può essere consumato tal quale, sciolto in bocca, in acqua o succhi di frutta, o aggiunto a miele e marmellata. È ideale con lo yogurt bianco, con la frutta e con il gelato! Pappa reale È la pappa reale a determinare la trasformazione delle larve in api regina, stimolando lo sviluppo del suo apparato riproduttivo, determinandone la maggiore dimensione e favorendo il prolungarsi della sua vita fino a 3-5 anni contro i circa 45 giorni di un’ape comune.


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apicoltori e alla loro scelta dei territori più vocati per la produzione. Avere a cuore le api, l’ambiente in cui viviamo e la nostra salute, significa anche scegliere prodotti dell’alveare ottenuti senza l’utilizzo di principi chimici di sintesi e raccolti in zone lontane da possibili fonti di inquinamento. Ecco perché i mieli, la pappa reale e il polline Cuor di Miele sono tutti biologici e tutti italiani. Non esiste un solo “miele”, ma tanti “mieli” quanti sono i fiori dei diversi territori e quanto è maggiore l’abilità degli apicoltori di prevedere le fioriture, accompagnando le api nel luogo di raccolta. Ogni miele ha un gusto, un aroma e un colore propri e caratteristici, riconoscibili e apprezzabili nella loro unicità. Ogni miele si integra al meglio con alimenti diversi, dando vita ad abbinamenti classici, ma sorprendendo anche in piatti dolci e salati di alta cucina. Ecco perché la gamma Cuor di Miele include il classico millefiori, ma anche tantissimi monoflora, – acacia, arancio, bosco, castagno, corbezzolo, coriandolo, sulla, tiglio, trifoglio – in tanti formati diversi, sempre lavorati a temperature che non superano i 40 °C, (la temperatura massima dell’alveare), per mantenere intatti sapore e profumo. BEE ACTIVE! Attivi per le api, Attivi con le api! Solo in Europa, negli ultimi tempi, è scomparso in media circa il 20% delle api,

con punte del 50% in alcune zone. È un dato allarmante, se pensiamo che dall’impollinazione effettuata dalle api dipende il 70% delle specie vegetali, fondamentali per la produzione di cibo! Ecco perché gli apicoltori di CONAPI sono in prima linea nella battaglia per proteggere le api e – di conseguenza – l’ambiente in cui vivono e la sua biodiversità – quindi, indirettamente, anche i prodotti che mangiamo – dall’uso di sostanze nocive, nella consapevolezza che l’apicoltura gioca un ruolo fondamentale per la tutela dell’ecosistema, cui offre molteplici vantaggi. Bee Active! è il progetto di CONAPI nato per far riflettere sull’importanza delle api per la vita, il benessere e il futuro dell’ambiente e di tutti noi e per valorizzare i preziosi prodotti che questi meravigliosi insetti ci donano. Ma si può anche essere “ATTIVI CON LE API!”. La nuova linea BEE ACTIVE! comprende miele, pappa reale, polline e propoli, prodotti tutti italiani e biologici, raccolti e selezionati dai nostri apicoltori nel massimo rispetto della vita delle colonie di cui sono “pastori” e che rappresentano la base delle preparazioni. La gamma BEE ACTIVE! ATTIVI CON LE API comprende 4 integratori in bustine monodose (Energia BIO, Energia Sport BIO, Difesa e Sollievo Gola BIO ed Energia Bimbi BIO); 1 sciroppo e 1 spray e delle caramelle dure balsamiche a base propoli (queste ultime disponibili da novembre).

CONAPI Via Idice, 299 40050 Monterenzio (BO) conapi.it

sentirsi bene con le api dalle api, gli integratori 100% naturali e biologici Da un progetto che unisce apicoltori e consumatori a difesa dell’ambiente, nasce la prima linea di integratori biologici creati con i prodotti delle api, raccolti solo da alveari italiani. Miele, pappa reale, polline e propoli: autentici tesori ricchi di proprietà benefiche per ritrovare energia, concentrazione e benessere, proteggendo le api e la natura.

www.beeactive.it

www.conapi.it

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Formaggi e latticini fai da te CHIARA FRASCARI Tecniche Nuove

Yogurt, ricotta, burro, caprino, feta, caciotta, gorgonzola e altri ancora: le tante produzioni del casaro casalingo. Pensate che fare i formaggi in casa sia troppo difficile? Il libro “Formaggi e latticini fai da te”, edito da Tecniche Nuove, vi dimostrerà che, invece, è decisamente alla portata di tutti. L’investimento richiesto è ridotto: solo quello del latte, del caglio (dove necessario), del sale e, eventualmente, di pochi altri ingredienti. Basta un’attrezzatura minima,

spesso è sufficiente quella già presente in una comune cucina: pentole capienti, colini, coltelli, teli e fiscelle. La soddisfazione di portare in tavola qualcosa prodotto con le vostre mani sarà grande e vi aiuterà a riconoscere qualità e gusto di latte e derivati, portandovi a consumarli in maniera più consapevole. Nell’ampia introduzione vengono date tutte le informazioni e i suggerimenti per chi parte da zero: troviamo per esempio spiegate le caratteristiche e le differenze tra i vari tipi di latte, i passaggi dettagliati della caseificazione e i possibili difetti del prodotto finito. Nella seconda parte, ecco le ricette da cui partire per cominciare a fare in casa i propri formaggi in maniera semplice, ma allo stesso

tempo creativa. Anche se lo spazio maggiore è riservato ai formaggi freschi e freschissimi e alle ricette brevi, che non necessitano di stagionature oppure di operazioni complicate, non mancano indicazioni per produrre caciotte, stracchino e formaggi erborinati, una volta diventati più esperti. Nella parte finale del libro si trovano ricette di piatti a base di latte e derivati, divise per tipologia: dalla besciamella al cheesecake, passando per gnocchetti di ricotta e crema mou, dalle ricette classiche e più conosciute a quelle più insolite o in versione alleggerita. E se volete provare a realizzare subito il vostro formaggio homemade, correte a pagina 33 del nostro magazine!

www.alcenero.com Cambia le regole del commercio globale. Trasforma l’ingiustizia in equità. Migliora la vita degli agricoltori e delle loro famiglie in alcuni dei Paesi più poveri del mondo. Investi nell’educazione dei bambini. Tutela l’ambiente. Metti nel carrello prodotti che fanno la differenza: quelli con il marchio Fairtrade. www.fairtradeitalia.it

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oggi leggiamo...


consigli per la spesa ECOR

LEEB BIOMILCH

tortelloni semintegrali alla ricotta e spinaci

spalmabile di latte di capra Un delicato formaggio spalmabile preparato con latte di capra, caglio, sale e fermenti. Ottimo sul pane, grazie alla sua morbidezza, e al suo gusto fresco, è un ingrediente assai versatile, indicato per la preparazione di primi, secondi piatti e dessert.

Sono il frutto di una nuova ricetta perché preparati utilizzando semolato di grano duro. Perfetti come veloce primo piatto, cuociono in pochi minuti e si possono condire semplicemente con un filo di olio extra vergine d’oliva. Buon appetito!

BIONATUR AE

pesto vegan e ragù di tofu Due condimenti della tradizione italiana in versione vegana, preparati con il tofu. Il ragù è perfetto per le lasagne al forno, mentre il pesto può essere usato come condimento per la pasta, ma anche come salsa per deliziose tartine.

VOELKEL

BIO APPETÌ

succo di verdura, di carote e di barbabietola rossa

hummus di ceci

Tre succhi di ortaggi: alla carota, alla barbabietola rossa e alle verdure. L’ultimo nasce dalla combinazione di succo di carote, barbabietole rosse, sedano, limone e polpa di acerola.

A base di ceci e fonte di proteine vegetali, è morbido e cremoso. Perfetto per tartine e finger food, trova il suo naturale abbinamento con i falafel, con i quali condivide l’origine mediorientale, ma può essere accompagnato anche ai burger e alle cotolette vegetali.

GAUTSCHI

maionese di riso al curry Dalla consistenza cremosa e dal gusto pieno e aromatico, ma delicato, è preparata utilizzando solo ingredienti vegetali. Ideale per farcire golosi club sandwich, è ottima per dare un tocco morbido, sfizioso e profumato a tanti piatti diversi.

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consigli per la spesa ECOR

BIO APPETÌ

lingue di farro semintegrale e grissini di grano duro Cappelli

tempeh Derivato dalla soia e ricco di proteine vegetali, è un alimento antichissimo, originario dell’isola indonesiana di Giava. È perfetto come secondo piatto, con verdure di stagione cotte o crude; a fettine, può diventare un’ottima farcitura per panini e piadine.

Il loro segreto è la lavorazione e la scelta delle materie prime: i grissini, con grano duro Cappelli e olio extra vergine d’oliva, e le lingue di farro, tipicità piemontese preparata con farina semintegrale di farro, fonte di fibre.

BIO INSIDE

verdure mix Asia surgelate Un mix di verdure tipico della cucina orientale. Preparato con germogli di fagiolo mungo, carote, cavolfiore, porro, fagiolini, funghi champignon, cipolla, peperone rosso e peperone verde, è indicato come contorno o per ricette d’ispirazione asiatica.

BIOL AB

LE CARLINE

fricò vegano

Refosco dal peduncolo rosso DOC Lison Pramaggiore senza solfiti aggiunti

La novità di Biolab è un piatto tipico della cucina friulana rivisitato in chiave vegana. La nuova ricetta esalta il sapore delle patate e degli ingredienti selezionati. Già pronto, si prepara in poco tempo: basta scaldarlo 5 minuti in padella, finchè non sarà dorato, e servirlo con un contorno a scelta.

BIOL AB

Mini svizzere Hanno il gusto della classica svizzera vegetariana di Biolab, ma il piccolo formato le rende ancora più irresistibili. Ideali come secondo piatto, con un contorno di verdure di stagione, cotte o crude, sono perfette anche per accompagnare con fantasia un aperitivo.

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Ottenuto da un antico vitigno autoctono, è un vino dal colore rosso profondo con rifl essi violacei e dai pronunciati sentori di mora e lampone.


cultura

l’impegno del MUSE tra scienza e sostenibilità ambientale

sti, al piano +1 si trova quello realizzato anche in collaborazione con EcorNaturaSì interamente dedicato ai temi dell’agricoltura biologica e biodinamica. L’obiettivo è dare risposta ad alcuni quesiti: in cosa consiste l’agricoltura biologica e biodinamica? È giustificato un costo maggiore per i prodotti biologici e biodinamici? Tale agricoltura può sfamare l’intero Pianeta? Per la sua realizzazione sono stati coinvolti Stefano Pisoni (agricoltore della cantina Pisoni), Enzo Mescalchin (ricercatore della Fondazione Edmund Mach) e Carlo Triarico (presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica). Tra il MUSE e l’azienda il rapporto si è stretto dal 2015 con il sostegno alla mostra “Il Cibo conta” e si è consolidato l’anno successivo con la mostra “Estinzioni”, incentrata sul tema delle opportunità di costruire un mondo più sostenibile. L’evento “Sapori da conservare”, che ha visto il dialogo tra Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì, e Costantino Bonomi, ricercatore della sezione di botanica del MUSE, ha riaffermato il rapporto tra il museo e Ecor NaturaSì, un rapporto fondato sul valore condiviso della sostenibilità e della salvaguardia dell’ambiente. Per informazioni sul Museo delle Scienze: www.muse.it

Il MUSE, Museo delle Scienze, è un vero e proprio gioiello per la città di Trento, in grado di richiamare migliaia di visitatori da tutta Italia. Scienza, natura, biodiversità, innovazione e tecnologia sono i temi principali sviluppati nel museo disegnato da Renzo Piano. I sei piani dell’edificio raccontano in modo accattivante le meraviglie dell’ambiente alpino, toccando al contempo temi di interesse planetario, come lo sviluppo sostenibile e il rispetto ambientale. Al MUSE il pubblico è il vero protagonista della visita, grazie alla sperimentazione in prima persona, all’interazione con exhibit multimediali, giochi interattivi e ambienti immersivi: un vero e proprio luogo di scoperta, per divertirsi e imparare a rispettare la natura e l’ambiente, costruire un futuro sostenibile e diventare cittadini consapevoli e attenti. Il MUSE è un luogo in continua trasformazione, espressione di progetti composti

di mostre, eventi, laboratori, spazi di ricerca e di approfondimento. A luglio 2017 è stata inaugurata la mostra temporanea “Archimede. L’invenzione che diverte”. Visitabile fino all’8 gennaio 2018, è interamente dedicata al genio di Archimede e alle sue invenzioni. Tra interattività, ricostruzioni di macchinari e video multimediali, il percorso racconta le intuizioni del grande siracusano nel campo della tecnologia meccanica e offre testimonianze della civiltà tecnico-scientifica del suo III secolo a.C.. La mostra è ideata dal Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, e organizzata da Zètema Progetto Cultura e Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group. Al MUSE sono inoltre presenti numerosi exhibit dedicati ai temi della sostenibilità e della salvaguardia ambientale. Tra que19


notizie dalla Fattoria Di Vaira

Sileno ci racconta i formaggi della fattoria

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Il caseificio Sono molti anni che Sileno si occupa del caseificio della fattoria, che di recente è stato ampliato e comprende tutta la produzione: non solo scamorza, caciocavallo, ricotta e caciotta, ma anche la mozzarella, che prima veniva realizzata in un laboratorio esterno. A collaborare con Sileno c’è un altro casaro, Giuseppe, che gli si è affiancato anche per gestire i nuovi macchinari acquistati con l’ampiamento del caseificio e della produzione che consente la lavorazione dei formaggi interamente all’interno della fattoria. Il latte non deve subire altro trasporto oltre a quello dalla stalla, dove viene raccolto ogni mattina, al caseificio. Una volta qui, vengono aggiunti i fermenti; viene quindi fatto riposare per

La nuova mozzarella Latte crudo biodinamico, sale, caglio vegetale e fermenti lattici sono gli ingredienti utilizzati per questa mozzarella la cui qualità si percepisce sin dal primo assaggio. In Molise esiste una lunga tradizione nella lavorazione del fior di latte, che ha nella maestria del casaro un ingrediente fondamentale per ottenere un prodotto a regola d’arte. Come prescrive la tradizione, la mozzarella viene lavorata con due successive rotture della cagliata e poi lasciata maturare fino al momento della filatura, che viene realizzata a

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Sileno di Bernardo è un uomo paziente e sa bene che per fare un buon formaggio occorre un buon latte, prodotto da animali cresciuti in salute. Proprio come avviene alla Fattoria Di Vaira dove le vacche vengono allevate con la massima attenzione al loro benessere. Per questo, vengono nutrite con foraggi ed erbe biodinamiche di produzione aziendale. Le bovine traggono così il nutrimento dai prodotti della terra alla cui vitalità e fertilità contribuiscono con il loro letame. Inoltre sono libere di muoversi all’aperto, non vengono mutilate col taglio delle corna (elemento importante per la salute, il temperamento e la socialità) e, nei rari casi in cui è necessario, sono curate con rimedi omeopatici e non con antibiotici e farmaci di sintesi.

30 minuti al termine dei quali viene aggiunto il caglio vegetale. Quando il latte coagula, viene effettuata la rottura della cagliata, procedimento che “decide” il formaggio: per la lavorazione della mozzarella per esempio si usa quella grossolana, particolarmente spugnosa perché contenente più latte e più siero. Questo è il segreto della sua consistenza elastica.


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mano, ancora nel mastello di lavorazione. Dopo la filatura, avviene la formatura con la quale si ottengono i diversi formati: ciliegine, treccine, bocconcini e mozzarella classica, nei formati da 100 e da 170 grammi. Dopo la formatura, seguono il raffreddamento in acqua fredda e il confezionamento con l’aggiunta di acqua precedentemente pastorizzata e sale, un accorgimento fondamentale per mantenere la mozzarella idratata e con la giusta consistenza. La nuova mozzarella Di Vaira si distingue anche per l’involucro: non più la vaschetta, ma il sacchetto, che consente di risparmiare più dell’80% di plastica. Bontà al primo assaggio Sin dal primo morso, la mozzarella della Fattoria Di Vaira sprigiona tutto il sapore del latte fresco con il quale viene prodotta. Dalla superficie liscia, è ricca di sierosità e ha un gusto pieno, leggermente burrato. La pasta non è perfettamente bianca: il colore può variare in base all’alimentazione delle vacche. Il segreto per gustarla al meglio? Portarla a temperatura ambiente per assaporare al massimo il gusto del latte e le sue note di fieno ed erba. Per saperne di piu sulla Fattoria Di Vaira visita il sito fattoriadivaira.it e resta aggiornato seguendo la pagina facebook della Fattoria

in sintesi... •La nuova mozzarella della Fattoria Di Vaira è preparata solo con latte crudo biodinamico, sale, caglio vegetale e fermenti lattici ed è l’erede di una lunga tradizione di questo territorio.

•La lavorazione del latte crudo, che avviene interamente nel caseificioaziendale, cambia ogni giorno, dando un prodotto non standardizzato: questo è un indicatore di vitalità nel latte.

•Il latte viene munto la sera precedente e il mattino stesso della lavorazione.

•La nuova confezione, in sacchetto e non più in vaschetta, permette di risparmiare l’80% di plastica.

in evidenza Il Gambero Rosso premia la passata di pomodoro “ciliegino” al basilico della Fattoria Di Vaira

tipico eppure spiazzante, pulito e freschissimo, con la traccia discreta del basilico” ha guadagnato, in ex aequo, il primo posto nella Top Ten del Gambero Rosso di luglio.

Importante riconoscimento per la passata di pomodoro “ciliegino” al basilico della Fattoria Di Vaira che, con il suo “colore rosso fiamma vivace”, la sua “consistenza corposa e fluida, compatta e omogenea” e il suo gusto “dolce e sapido,

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in evidenza

di nuovo insieme, per Seminare il futuro il 15 ottobre torna l’iniziativa di semina collettiva La semina è un gesto che rinnova la vita. Se poi si tratta di un gesto collettivo, condiviso con persone che riconoscono lo straordinario valore contenuto in un chicco di grano, allora l’esperienza sarà indimenticabile e acquisirà un incalcolabile valore simbolico.

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Un gesto simbolico Così è stato, finora, in tutte le edizioni di Seminare il futuro, iniziativa che, dal 2011, si svolge ogni anno in alcune aziende agricole biologiche e biodinamiche distribuite nel nostro Paese, dov’è approdata grazie a EcorNaturaSì. La nascita di questo evento nel 2006, invece, è tra le valli della Svizzera, su intuizione dell’agricoltore biodinamico Peter Kunz e del selezionatore di cereali biologici Ueli Hurter. “Noi siamo tra il cielo e la terra, tra questi dobbiamo creare la comunicazione” spiega Peter. “L’atto della semina inizia da un gesto del braccio, che parte con la mano vicino al cuore. Questa semina è l’origine di quello che poi per noi saranno il pane e il nutrimento. Non è una cosa banale, ma un gesto importante che va al cuore dell’uomo”.

Un impegno concreto Seminare il futuro non è solo l’occasione di rinnovare l’antico gesto della semina a spaglio, cioè con le mani. È anche un impegno concreto per sementi libere e riseminabili. “La responsabilità che ci prendiamo verso la terra e il seme è il nostro modo di dire no alle multinazionali sementiere. Seminare il futuro è un’iniziativa importante anche dal punto di vista sociale; è un modo per contribuire alla tutela di tutte le aziende agricole che ogni giorno si scontrano con la realtà di una produzione di semi concentrata nelle mani di pochi colossi. Attraverso eventi come questo viene ribadito che i semi biologici costituiscono la più valida alternativa agli OGM. Le sementi che usiamo sono biologiche e biodinamiche, provenienti da un processo di selezione che mira a ottenere piante sane, robuste e riseminabili, rinunciando all’uso di ibridi e alla manipolazione genetica”.


il 15 ottobre, partecipa anche tu a Seminare il futuro Anche quest’anno, torna Seminare il futuro. Sono tante le aziende agricole biologiche e biodinamiche pronte a ospitare tutti coloro che vogliono rinnovare l’antico gesto della semina. Visita il sito www.seminareilfuturo.it per scoprire le aziende e le modalità di partecipazione all’iniziativa.

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i nostri progetti

la sfida è… bio per tutti È possibile mangiare sano, biologico e a un giusto prezzo? Questa è La sfida bio che vi abbiamo lanciato. A raccoglierla, è stata una famiglia che ci sta dimostrando come sia possibile mangiare in modo appetitoso ed equilibrato contenendo la spesa e il relativo impatto sul budget familiare. Il bio costa troppo? Uno stile di vita attento, oltre che da una sana attività fisica, non può prescindere da un’alimentazione consapevole, che sia ricca di cibi biologici freschi e di stagione. Ma quante volte vi sarà capitato di sentirvi dire che “il biologico sarà pure buono, ma costa troppo”? Noi abbiamo proposto a una famiglia di sfatare questo mito.

Il menù della nutrizionista Come? Attraverso un menù giornaliero bilanciato che è stato elaborato esclusivamente per noi dalla nutrizionista Alice Peltran, un menù capace di affiancare al gusto del buon cibo l’equilibrio nutrizionale, ma anche la convenienza. Colazione, spuntino del mattino, pranzo, merenda pomeridiana e cena, i pasti di ogni giorno, per un mese, preparati utilizzando i prodotti del Bio per Tutti.

uno stile di vita rispettoso dell’ambiente, ma anche seguendo il lavoro dei produttori impegnati in progetti come la Filiera italiana e Le Terre di Ecor. Gli accorgimenti de La sfida bio per una spesa consapevole • Rispettare la stagionalità dei prodotti • Usare cereali in chicco e meno pasta • Sperimentare nuovi sapori e ricette • Ricorrere ad alcune nozioni di “economia domestica”, per esempio dando nuova vita agli avanzi • Prestare attenzione alle attività presenti nel punto vendita, come per esempio il Bio per Tutti Segui La sfida bio Resta aggiornato su La sfida bio e scopri il menù sul sito naturasi.it e negozicuorebio.it oppure seguendo la pagina Facebook di NaturaSì.

Bio per Tutti Una ricca selezione di ben 270 prodotti per la tua spesa quotidiana proposti a un prezzo vantaggioso: pasta e riso, farina, yogurt, proteine vegetali, formaggi, ma anche prodotti per la cura della persona e l’igiene della casa. L’opportunità di sperimentare nuovi sapori e ricette, scoprendo

Pane Bauletto Porta in tavola la Rivoluzione del Gusto con i nuovi pan bauletto di Ecor. Già affettati, sono proposti nelle varianti di grano duro semintegrale e con farina integrale e farina di tipo 2. Entrambi sono fonte di fibre e con olio di semi di girasole. Ideali anche a colazione.

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ecor.it


speciale 30 anni

il nostro percorso insieme Sono trascorsi 30 anni da quel lontano 1987 che ha visto nascere Gea, antesignana dell’odierna

EcorNaturaSì. In occasione di questo importante traguardo, abbiamo pensato di condividere con voi le

1985 - Ariele Conegliano

1987 - Gea

1992 - NaturaSì

2002 - B’io

2008 - Baule Volante

Abbiamo iniziato nel 1985 con un piccolo punto vendita cooperativo a Conegliano Veneto. Lo scopo non era il commercio per un profitto fine a se stesso, bensì fare qualcosa al servizio dell’agricoltura biodinamica e biologica.

1998 - Ecor

Quattro realtà storiche del bio si fusero per dare un servizio migliore e meno costoso ai negozi specializzati e nacque Ecor il cui marchio racchiude la sua storia e gli ideali fondanti: Ecor, da “eco” come ecologia, ma anche economia, e “cor”, come cuore, l’organo che nel corpo regola il flusso del sangue e ne percepisce i bisogni, esprimendo anche passione e sentimento.

cultura Non solo alim entare o agric ola: siamo consap evoli che il bi ologico ed il biodinam ico sono inna nzitutto una scelta cu lturale, prima an cora che economic a ed ambienta le, e che una sana alimentazione , così come una sana pratica agricol a, sono le basi ne cessarie per un a rinascita cultu rale e spiritual e di ogni essere um ano e dell’um anità nel suo compl esso.

giusto prezzo ta cre Di anno un anno una quo propovi scente dei prodot ti che icoltori, agr tri nos niamo arriva dai por to rap un o am tivi col con i quali anni ed da co ipro rec no teg di sos antire un ai quali cerchiamo di gar ti. dot pro i giusto prezzo per

Nacque l’attività di distribuzione per servire, soprattutto con prodotti freschi, i primi negozi bio che nascevano in quegli anni e per dare sfogo alle produzioni dei primi agricoltori pionieri dell’agricoltura biologica e biodinamica in Italia. Creammo una cooperativa agricola nelle colline di Conegliano (Treviso) per rafforzare il nostro legame con l’agricoltura.

Diventato Cuorebio nel 2010, B’io nasce come progetto associativo di negozi biologici, evoluzione di Collabora, l’ufficio servizi di Ecor.

2009 EcorNaturaSì Nasce nel 2009, dopo un primo scambio azionario tra Ecor e NaturaSì nel 2005. I fondatori iniziali, mossi da un ideale e non da interessi privatistici, decisero di mettere la maggioranza delle azioni in una Fondazione di partecipazione no profit: la Libera Fondazione Antroposofica Rudolf Steiner. Oggi, quindi, la maggioranza delle azioni di EcorNaturaSì è detenuta da una Fondazione no profit che guida e sostiene l’iniziativa e ne assicura la coerenza con gli ideali fondativi

tappe che ci hanno portato fin qui e i valori che da sempre ci guidano nella nostra attività di ogni giorno.

Il primo negozio nasce a Verona con il nome di ISIR (Istituto Italiano di Reforming). L’obiettivo è quello di rendere il biologico fruibile ad un numero sempre più ampio di clienti. Con il negozio di Brescia, nel 1995, nasce la rete franchising.

Fondata nel 1987, entra a far parte di EcorNaturaSì con il suo catalogo di oltre 5000 prodotti (di cui 500 a marchio) per servire negozi specializzati bio, erboristerie, farmacie, parafarmacie, gastronomie, bar e ristoranti. Nel 2017 si è trasferita nella nuova sede di Bologna Interporto, nuovo polo logistico gestito insieme a EcorNaturaSì con l’obiettivo di una più capillare distribuzione sul territorio italiano.

qualità Qualità d ei prodott i e della p agricola. ratica Abbiamo un grupp agronom o di i specializ zati a sup delle azie porto nde agric o le nostre trici, per forniavere un prodotto migliore sempre e per sost enere un tura che ’agricolrisani la te rr a, le pian animali e te, gli d il paesa ggio rura le.

comunità are ad operare Intendiamo continu una comunità di per la creazione di li che operino persone consapevo bito econoam in fraternamente ividuale, ind ute sal la mico per le. ambientale e socia

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approfondimento

bjobj: i cosmetici naturali made in Italy

pacco di pasta costa 3.000 lire, praticamente il triplo del suo corrispondente al supermercato? tutta colpa delle zanzare… Di nuovo il caso ci mette lo zampino, quando a una festa di paese Donato, con il suo banchetto di prodotti bio e un nugolo di zanzare come alleato silenzioso, ma efficacissimo, s’inventa un antizanzare biologico a base di olio di mandorle e olio essenziale di geranio. Il successo dell’iniziativa è immediato e porta con sé la consapevolezza che sul mercato non c’è praticamente nulla del genere. Da lì a contattare un produttore di cosmetici il passo è breve, e ancora più breve acquisire una parte del laboratorio di produzione. Nasce l’idea di creare una linea di cosmetici naturali con un marchio proprio e tutto italiano. Nel 2001 la ditta individuale diventa una società: San.Eco.Vit., unione dei cognomi dei due soci (nel frattempo Donato si sposa e la moglie prende parte attiva nella società) e del prefisso ECO, con palese richiamo all’ecologia che affianca la passione del biologico. Sotto Sanecovit, il progetto prende finalmente corpo e nasce la linea bjobj. bjobj Tutti i cosmetici bjobj devono superare test di performance (idratazione, anti-age, piacevolezza nell’utilizzo), di tollerabilità cutanea e sull’assenza di nichel (patch test e nickel test), test di conservabilità (challenge test); non devono contenere sostanze animali o di derivazione animale, non devono contenere sostanze di origine o de-

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Consigli per una pelle idratata: Per una pelle idratata, partiamo dalla detersione: il momento della detersione è il momento in cui aggrediamo maggiormente la pelle. Spesso tendiamo a focalizzarci sul tipo di crema da applicare dopo la pulizia, dimenticandoci che prodotti per il lavaggio eccessivamente sgrassanti la depauperano dal naturale contenuto lipidico, essenziale per mantenere l’idratazione. Scegliamo quindi detergenti delicati e applichiamo un leggero strato di crema quando la pelle è ancora umida, per favorirne l’assorbimento.

messaggio promozionale

L’avventura di Sanecovit nasce nel 1989. Donato Vitaloni è un ragazzo, nato e vissuto in un paesino del lodigiano. A quei tempi ha 22 anni, una passione per lo sport e lo stare in forma e un futuro già scritto da operaio. È il caso a portarlo nel centro di Milano, nelle viuzze che circondano il Duomo e via degli Orefici, facendolo entrare in uno dei primi negozi di prodotti biologici del tempo. È subito colpo di fulmine: “Nella vita voglio fare questo” pensa. Nella realtà, ciò che fa per i primi difficilissimi anni è faticare per mandare avanti in un paesino di provincia un negozio di prodotti praticamente sconosciuti: chi ha mai sentito parlare di biologico negli anni ‘90? E perché mai un


I minori costi sono stati trasformati in prezzi più bassi, direttamente a vantaggio dei consumatori. Sono invece invariate le formule, tranne alcune eccezioni dove c’è stato un intervento migliorativo. Da un punto di vista grafico sono stati eliminati tutti gli orpelli decorativi, facendo risaltare le informazioni chiave per il consumatore e declinando le varie famiglie di prodotti per colore: le creme corpo sono quindi lilla, i detergenti bianchi ecc. Scopri i nuovi prodotti bjobj sui nostri scaffali.

Coppia inossidabile nel lavoro e nella vita, Donato e la moglie Cristina lavorano fianco a fianco ormai da molti anni. In questa foto d’archivio sono insieme al loro cagnolino Rambo.

in evidenza

messaggio promozionale

La novità bjobj Balsamo per capelli, senza risciacquo: può essere utilizzato sia sui capelli umidi che asciutti, per disciplinarli e aumentarne la pettinabilità senza ungerli. Ottimo al rientro dalle vacanze, se vento e mare hanno seccato il capello rendendolo crespo.

rivazione petrolchimica. Tra le peculiarità di bjobj vi è senz’altro l’alta percentuale di attivi vegetali impiegati, nient’affatto scontata, in una cosmesi dove è possibile indicare in etichetta un principio attivo se questo è presente appena al di sopra dei limiti di rilevabilità analitica (quindi lo zero virgola zero zero qualcosa). Quando i cosmetici bjobj dichiarano di contenere un principio attivo, questo è davvero presente in quantità utili. Tutti i cosmetici sono testati su pelli sensibili da un laboratorio esterno accreditato. Solo i prodotti che risultano non irritanti su queste pelli sensibili possono diventare cosmetici bjobj. Come previsto dalla vigente normativa, il test viene condotto su persone volontarie. Ogni lotto di produzione viene testato per il nichel ed è conforme solo quando il

risultato sia inferiore al limite di rilevabilità (< 1 PPM). L’azienda non si accontenta di fare il test su un lotto di prova, perché solo l’effettivo test su ogni lotto di produzione è garanzia per i consumatori. I prodotti sono tutti certificati, con formule sempre più all’avanguardia e performanti, senza dimenticare l’immagine pulita e naturale che contraddistingue la linea. il nuovo packaging Proprio in questa direzione è andato il restyling grafico che sta interessando bjobj in questi mesi: l’azienda si è sbarazzata di tutto il packaging superfluo, eliminando gli astucci e sostituendo i flaconi con i tubi, con un notevole risparmio di risorse, sia per l’ambiente che per il consumatore. 27


consigli per la spesa TAIFUN

ECOR

tapas burger olive-anacardi e peperonicapperi

crackers semintegrali di farro Croccanti e friabili, fanno parte della Rivoluzione del Gusto di Ecor. Sono preparati con farina semintegrale di farro, senza olio di palma ma con olio extra vergine d’oliva. In comode porzioni da portare sempre con sé, come snack spezza-fame.

Con ingredienti dal sapore mediterraneo, si preparano in pochi minuti in forno, oppure scaldandoli in padella, con un filo d’olio extra vergine d’oliva. Accompagnateli con un contorno di verdure di stagione per un secondo piatto veloce e appetitoso.

BIONATUR AE

tre cereali con verdure e orzo e legumi Due piatti pronti per chi ha poco tempo: il primo abbina l’orzo, l’avena e il grano con croccanti verdure ed è ottimo anche tiepido. Il secondo, ideale sia freddo che riscaldato, nasce invece dall’unione di orzo, piselli, ceci e fagioli rossi.

BIONOVA

ARCANIA

Biostarter per kefir d’acqua

Vino rosso Tricanus “Non SO” IGT senza solfiti aggiunti

Fermenti selezionati per produrre in casa un dissetante kefir d’acqua, bevanda ricca di fermenti vivi e leggermente frizzante. È disponibile in comode bustine da 5 g con le quali potrete preparare fino a 4 litri di Kefir.

Maturato in botte, è un vino limpido, di colore rosso rubino intenso con bouquet pieno, fragrante e vinoso, dal sapore deciso, con note che ricordano la mora e i frutti di bosco.

MOZZARISELL A

MozzaRisella e MozzaRisella fumè Una classica proposta vegetale a base di riso integrale germogliato nelle varianti al naturale, dal gusto neutro e delicato, e fumè, dal colore ambrato e dal gusto che ricorda l’affumicatura grazie all’aggiunta di curcuma alla ricetta.

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Un’ampia comunità Terra Nuova, forte di un’ampia comunità di riferimento costituita da 130 mila lettori, con 30 mila copie di tiratura, ha da tempo affiancato alla pubblicazione della rivista un catalogo che conta oggi oltre 200 titoli (www.terranuovalibri.it) dedicati ai temi cari al mensile. Da sempre la forza e l’originalità della rivista è stata quella di superare gli steccati della pubblicistica specializzata mettendo insieme, numero dopo numero, tematiche apparentemente distinte come permacultura, alimentazione naturale, ecoturismo, medicine non convenzionali,

Una convinta… bibliodiversità Terra Nuova “coltiva” soprattutto una convinta… bibliodiversità, che nella rivista si traduce nell’indipendenza dell’informazione, fornendo strumenti per esercitare il senso critico, e nella produzione editoriale identificata in quattro parole, che vogliono dire molto di più: “Non un libro qualunque”. «Quando pensiamo a un articolo, un tema da affrontare sulla rivista o un libro da pubblicare, lo facciamo con attenzione alla pluralità, all’originalità e alla validità del contenuto piuttosto che alla sua capacità di omologarsi al mercato. Questo è un

Scarica o ordina una copia omaggio del mensile su www.terranuova.it/copia-omaggio www.terranuova.it

bioedilizia, pedagogia e ricerca interiore, ma che insieme offrono una panoramica completa delle scelte che ognuno di noi può attuare per migliorare il proprio benessere e ridurre la propria impronta ecologica. Terra Nuova, inoltre, non è solo ogni mese “su carta”, è anche tutti i giorni sul web, con un portale d’informazione (www.terranuova.it) attivo e vivace, visitato da centinaia di migliaia di persone; senza dimenticare i social network, con 90 mila like su Facebook e quasi 7 mila follower su Twitter.

· PENSA E VIVI ECOLOGICO ·

Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv in L.27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 1 – Contiene I.R.

messaggio promozional-letterario

Dal primo numero nel 1977 fino a oggi, con l’attenzione che l’ha sempre contraddistinto per l’ambiente, l’agricoltura sostenibile, la salute e l’alimentazione naturale, la crescita interiore, le buone pratiche per vivere e pensare ecologico: il mensile Terra Nuova compie 40 anni e in autunno incontrerà lettori, cittadini e consumatori consapevoli a Firenze, in un grande evento che si svolgerà in una location prestigiosa della città. Per saperne di più: www.terranuova.it/40anni

Coerenza e sostenibilità Una coerenza dunque, che non si limita ai temi, ma si spinge alla sostenibilità del prodotto. «La carta utilizzata sia per la rivista che per i libri in bianco e nero è riciclata al 100%, certificata da Der Blaue Engel, ottenuta con fibre provenienti totalmente da carta straccia, di cui almeno il 65% da raccolta differenziata. Per i libri a colori è certificata dal marchio Fsc. Grazie a questo circuito virtuoso, Terra Nuova si trova nel gruppo dei primi 14 editori “amici delle foreste”, la classifica stilata da Greenpeace. I libri a colori sono stampati in Italia e non in paesi lontani, come la Cina – come fanno molti editori – con costi di stampa dimezzati, ma a fronte di un pesante impatto ambientale. Grazie alla vasta rete di collaboratori e realtà associate, Terra Nuova è presente ogni anno a oltre 150 eventi, tra fiere, festival e altre iniziative legate ai temi della sostenibilità, del biologico e dell’ecologia, dei quali la rivista e i libri si fanno promotori per diffondere uno stile di vita sostenibile e solidale. Parliamo di un mondo e di un modo diverso di fare cultura e di vivere il (e sul) pianeta. Acquistare e leggere la rivista e i nostri libri è dunque un modo concreto per diventare parte attiva della comunità del cambiamento».

n° 326 · APRILE 2017

Di che pasta sei? Con che grano è stata prodotta? Quali sono i vantaggi dell’essiccazione lenta? Alla ricerca della pasta migliore, lontano da pesticidi e altri veleni

€ 4,00

Terra Nuova compie 40 anni

primo, importantissimo, passo» spiega Mimmo Tringale, direttore di Terra Nuova edizioni. «Ma il messaggio passa anche attraverso il modo in cui il prodotto viene realizzato, a iniziare dalla carta utilizzata, dalla scelta della tipografia, dal rispetto dei diritti di tutti coloro che partecipano alla sua realizzazione: autori, disegnatori, impaginatori, correttori di bozze e via di seguito. È per questo motivo che la nostra rivista e i nostri libri non sono “prodotti qualunque”».

ISBN 88-6681-222-7

approfondimento

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RICETTE Cucinare sano in poco tempo CASA BIO Scegliere una pittura naturale ALLERGIE Curarle con l’agopuntura

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WATSU Benessere in acqua calda ECOTURISMO Calabria conviviale ESPERIENZE Gli eremiti d’Italia

A CONFRONTO

Sgrassatori universali

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riciclo in cucina

ingredienti

delizie di settembre

• 1 kg d’uva • 2 albumi • 200 g di novellini semintegrali latte e miele • 60 g di farina di riso integrale • 1 cucchiaio di miele millefiori • 1 confezione di frutta secca mix Lavate e sgranate l’uva. Mettete gli acini in una pentola con un cucchiaio di miele millefiori, coprite con un coperchio e cuocete a fuoco lento per 4/5 minuti in

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ECOR

farina di riso integrale

novellini latte e miele

Dalla macinazione del riso, cereale naturalmente senza glutine, si ottiene questa farina dalla consistenza leggera e impalpabile, perfetta, anche miscelata ad altre farine, per conferire morbidezza agli impasti.

I classici novellini rivisitati secondo le linee guida della Rivoluzione del Gusto: sono infatti preparati con una nuova ricetta formulata con farina di tipo 2 e olio extra vergine d’oliva, cercando il giusto equilibrio tra dolcezza e sapore.

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ECOR


ricetta e foto di Sabrina Scicchitano

modo da farli appassire. Aggiungete un bicchiere d’acqua e fate cuocere per circa 12 minuti: l’uva apparirà morbida e gonfia. Passatela con il passaverdura fine, amalgamate la farina al succo d’uva e mescolate bene. Ponete sul fuoco e portate a bollore, girando con un mestolo di continuo per non creare grumi. Fate appena raffreddare e trasferite la crema nella tasca da pasticcere o sac à poche con beccuccio tondo. Frullate i biscotti insieme alla frutta secca, mescolateli con gli albumi fino ad ottenere un impasto appiccicoso. Ungetevi le punta delle dita con l’olio per poterlo lavorare. Preparate la base del dolcetto ponendo una noce d’impasto nei vostri stampini o pirottini di carta facendo aderire bene e passate in forno caldo per 10 minuti.

ECOR

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mix frutta secca noci, nocciole e mandorle Solo frutta secca a guscio, noci, anacardi, mandorle, nocciole e noci del Brasile: un croccante mix ideale per chi non ama l’uvetta. Perfetto da aggiungere allo yogurt, è anche un’ottima alternativa agli snack.

Distribuite con la sac à poche in senso circolare la crema d’uva e decorate con un chicco d’uva. È preferibile tenere la crema in frigo e riempire il biscotto solo prima di servire così da non perdere la croccantezza. Una delizia di settembre, perfetta da preparare anche utilizzando l’uva più matura. Una vera gioia per gli occhi e per il palato. La variante Con le stesse dosi, potete realizzare anche dei budini. Setacciate la farina con mezzo cucchiaino d’agar agar. Quindi versate la crema così ottenuta negli stampini bagnati, ponete in frigo e poi rovesciate. Ottima con il gelato e una granella di frutta secca sminuzzata.

FATTORIA DI VAIRA

miele millefiori Ottenuto dai favi delle arnie della Fattoria, a Petacciato, in Molise, è un miele multiflorale ottenuto da una grande varietà di pollini che rispecchiano la biodiversità di questa bellissima parte d’Italia. Non troppo dolce, ha un profumo leggero, appena fruttato.

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i nostri progetti

coltivare la terra per coltivare i pensieri Il futuro che guarda alla terra “Coltivare la terra per coltivare i pensieri” è riscoprire il bello di sporcarsi le mani, riconoscere i profumi offerti dalla natura, ascoltare il rumore del vento e della pioggia, toccare l’erba, le foglie, la terra, veder crescere una piantina, raccoglierne i frutti, imparare a rispettare l’ambiente e le persone, ascoltare e dialogare con gli altri. È ritrovare la semplicità di un tempo, ma con uno sguardo più consapevole sul mondo. È comprendere che dobbiamo alle nuove generazioni la possibilità di un futuro migliore e che possiamo impegnarci in questo fin da ora. Una scommessa nata quasi per gioco Sono passati quasi tre anni da quando abbiamo messo a dimora il primo seme nell’orto dell’istituto Pareto di Milano. Una sfida, una scommessa nata quasi per gioco, si è trasformata in una missione i cui obiettivi si sono fatti ogni giorno sempre più ambiziosi. Le scuole, nel giro di un paio d’anni, sono diventate cinquanta e il loro numero continua a crescere giorno dopo giorno. Abbiamo imparato tantissimo dai bambini e dai ragazzi che hanno condiviso questo viaggio con noi, ma anche dai loro insegnanti e genitori. Ogni scuola è un microcosmo a sé stante con dinamiche peculiari, ma tutte ci hanno lasciato ricordi e insegnamenti che ci hanno permesso di capire che c’è sempre spazio per il miglioramento e una nuova avventura da affrontare. La seconda edizione Nel corso di questa seconda edizione (nell’anno scolastico 2016 - 2017) di “Coltivare la terra per coltivare i pensieri” abbiamo deciso di ampliare l’offerta formativa, nell’ottica di fornire anche a genitori, insegnanti, nonni e volontari gli strumenti più adatti per dare continuità e autonomia al progetto nelle varie realtà. Per questo abbiamo organizzato incontri sull’alimentazione e sulla gestione dell’orto scolastico, momenti di scambio sincero e proficuo. Un altro processo che era ancora a uno stadio embrionale durante la scorsa 32

edizione è giunto invece quest’anno a maturazione: il coinvolgimento sempre più attivo dei nostri negozianti e dei volontari sul territorio. Le persone che lavorano nei punti vendita NaturaSì e Cuorebio, con impegno, dedizione e voglia di mettersi alla prova, hanno saputo ritagliarsi uno spazio sempre maggiore nel progetto, diventando veri e propri punti di riferimento per la scuola. Il loro supporto e il loro entusiasmo sono stati fondamentali per la riuscita dell’iniziativa. Progetti per il futuro Ci auguriamo di poter estendere il progetto in maniera più capillare e di continuare a dare il nostro piccolo contributo all’educazione delle future generazioni. Vengono lanciati dei semini, non si sa se e quando germoglieranno. Ma scegliere di realizzare un orto biologico con i propri studenti significa guardare al futuro con profondità e occhi diversi: con fiducia nella natura, con la consapevolezza che la terra non è nostra e non va maltrattata, ma curata e tutelata. In effetti, insegnanti e agricoltori biologici condividono questo sguardo “a lungo termine”, volto a tutelare e far crescere buoni frutti, siano essi quelli della terra o i pensieri degli studenti. Rendere consapevoli uomini e donne di domani è il miglior modo per dare un futuro alla nostra Terra.

Vieni a scoprire la nostra nuova piattaforma e-learning La tecnologia non deve essere un limite alla conoscenza reale della natura e del mondo, ma una sorta di oblò da cui osservarlo da un’altra prospettiva, uno strumento in più per esplorare e conoscere. Per questo abbiamo pensato di creare scuola.ecornaturasi.it il nuovo portale per le scuole dedicato al rispetto della natura e a un’alimentazione sana ed equilibrata. È il punto di riferimento didattico per raccontare a bambini e ragazzi cosa significa coltivare (ma anche vivere) in modo attento e rispettoso dell’ambiente. A partire da questo autunno gli insegnanti potranno trovare sulla piattaforma, materiale didattico per trasmettere valori importanti in forma giocosa e divertente. Sarà inoltre possibile partecipare al concorso a premi “L’orto in classe. Un progetto di NaturaSì e Cuorebio”, un lavoro collettivo da realizzare con gli allievi. In palio ci sono fantastici premi: l’uscita didattica all’azienda agricola, sementi biologiche per l’orto di classe, quadernoni, laboratori e molto altro. Dal 10 ottobre potrete conoscere tutti i contenuti sul sito e richiedere il materiale didattico, ma affrettatevi, le iscrizioni sono già cominciate. Se sarete tra i primi 1.000 insegnanti iscritti riceverete gratuitamente il kit didattico cartaceo composto dall’opuscolo “Coltivare la terra per coltivare i pensieri”, dalla dispensa “L’orto in classe” e dalla ruota della stagionalità. Venite a trovarci su scuola.ecornaturasi.it


homemade in cucina

la ricetta Cream cheese (formaggio cremoso spalmabile) Ingredienti per circa 400 g (200 g) 1,5 l (750 ml) di latte fresco intero 500 ml (250 ml) di panna fresca 2 cucchiai di yogurt bianco intero o di stracchino + 1 bicchierino di latte tiepido facoltativo: 1 pizzico di sale marino integrale

1. Sciogliete lo yogurt o lo stracchino in un piccolo bicchiere di latte tiepido, mescolando con cura.

2. Lasciatelo a temperatura ambiente per circa 12 ore, così da permettere ai fermenti di attivarsi. In questo modo produrrete il cosiddetto lattoinnesto.

dite cheese! Fare il formaggio in casa è alla portata di tutti… ve lo dimostriamo con una ricetta di semplicissima realizzazione, che non utilizza il caglio, ma si serve dei batteri lattici naturalmente presenti nello yogurt e nello stracchino. Questo tipo di coagulazione, detta acida o lattica, avviene grazie alla combinazione di questi batteri, del tempo e della temperatura, e si basa sulla creazione del lattoinnesto o lattofermento, cioè semplicemente di una piccola quantità di latte all’interno del quale vengono fatti proliferare i fermenti. Nella ricetta sono indicate sia le dosi intere, per ottenere 400 g circa di formaggio finito, sia quelle dimezzate,

che abbiamo seguito nella realizzazione del procedimento in foto, con cui si ottiene una porzione più piccola di formaggio, perfetta per essere consumata nell’immediato. Questa preparazione è volutamente stata lasciata senza sale per renderla adatta anche a essere utilizzata nei dolci: il cream cheese, per esempio, è l’ingrediente principale della celeberrima cheese cake americana. Se lo desiderate, a formaggio finito potete aggiungere quindi un poco di sale marino integrale. Oppure, una volta pronto, sarà semplice creare varianti aromatizzate, aggiungendo eventualmente uno o due cucchiai di latte se desiderate una consistenza più cremosa, perfetta anche per condire insalate, cereali, patate o verdure. Provatelo con erbe fresche tritate finemente: prezzemolo, basilico, erba cipollina, oltre a sale, pepe e – se lo gradite – una puntina d’aglio. O, ancora, una versione mediterranea, con olive nere denocciolate, capperi dissalati, aglio e timo fresco, il tutto tritato insieme fino a ottenere una pasta e mescolato al formaggio. Infine potete provarlo in un insolito e saporito accostamento, mescolando il cream cheese con senape, paprika, miele e cipollotto fresco tritato.

3. In una pentola capiente scaldate il latte e la panna alla temperatura di circa 40 °C, quindi unite il lattoinnesto e mescolate con cura. La temperatura adatta a questo tipo di preparazione è compresa tra i 35 °C e i 45 °C (come per lo yogurt): per mantenerla potete avvolgere la pentola in una coperta di lana oppure inserirla nel forno tiepido o utilizzare la base della yogurtiera per appoggiare la pentola e mantenerla al caldo.

4. Dopo circa 6-7 ore il latte dovrebbe essere ben coagulato e pronto per essere colato. Preparate un colino rivestito con una stoffa pulita e non profumata o un telo da formaggio e appoggiatelo su di un contenitore alto e stretto.

5. Versate quindi il cream cheese e lasciate colare per circa 2 ore per eliminare il siero, ricordandovi di mescolarlo ogni tanto, fino a ottenere la consistenza desiderata.

6. Trasferitelo quindi in frigorifero, in un contenitore chiuso e lasciatelo almeno 30 minuti. Consumatelo comunque entro una settimana.

Volete scoprire altre ricette per preparare in casa i vostri formaggi? Andate a pagina 28...

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consigli per la spesa MOZZARISELL A

BIOVITAGR AL

fettine di MozzaRisella

farina di grano saraceno senza glutine

Sottili fettine di riso integrale germogliato, già pronte all’uso e proposte in una comoda confezione salvafreschezza. Disponibili nelle varianti basilico e cheddar, sono ottime al naturale, come secondo piatto, oppure per farcire tramezzini e sandwich.

Il grano saraceno è una poligonacea naturalmente senza glutine: originaria dell’Asia centrale, è arrivata in Europa nelle bisacce delle stirpi nomadi, trovando casa in Valtellina. La sua farina è fondamentale per i pizzoccheri, piatto tipico di questa zona d’Italia.

ANTICO MOLINO ROSSO

miscela per pizza Aida Una miscela pensata specificatamente per la preparazione della pizza, sia le classiche tonde che quelle in teglia. Contiene già il lievito di pasta madre di frumento ed è indicata anche per preparare focacce salate morbide e gustose.

CANTINA DI ALDENO

CA’ VERDE

vino rosso Pinot nero Trentino DOC

Fumina

Ottenuto da uve pinot nero DOC raccolte a mano, è un vino di colore rosso rubino con sentori fruttati e speziati all’olfatto. Al palato risulta secco, elegante, sapido e persistente.

Morbidi e gustosi bocconcini di pasta filata preparati utilizzando caglio microbico e affumicati naturalmente a freddo con fumo di faggio. Grazie al loro formato, sono perfetti nelle insalate, ma il loro gusto deciso li rende indicati per tanti utilizzi diversi.

ANDECHSER NATUR

camembert di latte di capra Formaggio a pasta molle, con crosta fiorita, deve il suo nome all’omonimo paese francese, dove sembra abbia avuto origine. Tradizionalmente preparato con il latte di vacca, Andechser Natur lo propone nella variante a base di latte di capra.

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l’esperto in cucina

sandwich di polentina tricolore con broccoli, zucca e cipolla caramellata

Ingredienti per 4 persone • 75 g di farina di ceci • 75 g di farina di piselli • 75 g di farina di lenticchie • 750 g di acqua • 1 broccolo • 300 g di zucca mantovana pulita • 2 cipolle rosse • zucchero di canna q.b. • aceto di vino bianco • sale e pepe

Procedimento Dividere l’acqua in tre pentolini e, con l’ausilio di un setaccio, incorporare le diverse farine. Portare a ebollizione i tre composti lasciandoli cuocere per 20/30 minuti circa, avendo cura di mantenere il fuoco basso. Foderare uno stampo per plum cake con della carta forno, unta con un filo d’olio. Versarvi i composti lasciando passare qualche minuto tra l’uno e l’altro, in modo tale da lasciar loro il tempo di solidificarsi. Lasciar riposare il composto in frigorifero per un’ora. Sformare quindi il composto e tagliare delle fettine spesse 1 cm che risulteranno tricolori. Passarle quindi in padel-

foto di Benedetta Marchi

In questo numero vi presentiamo una ricetta che ci arriva dal ristorante delle Cascine Orsine, riproposta nella versione autunnale di Benedetta Marchi

la con un filo d’olio e metterle da parte. Lavate le verdure e tagliatele a fettine di circa 4mm di spessore. Fatele saltare in padella per 5 minuti con un filo d’olio tutte separatamente. Nella cipolla, se gradite, aggiungete lo zucchero di canna e lasciate cuocere finché non caramella. Sfumate con l’aceto e salate, lasciate cuocere finché il liquido non si sarà assorbito. Procedere quindi con la composizione del sandwich, alternando la polentina alle verdure e concludete con una fogliolina di erba aromatica.

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oggi in cucina con lo chef Martino Beria

Ingredienti per 20 polpette

polpettine al sugo

con lenticchie e semi di zucca

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PIÙ BENE

lenticchie piccole di Filiera

farina di ceci di Filiera

Le lenticchie più piccole sono non di rado anche le più gustose. Queste provengono dalla Filiera di Ecor che le controlla dal campo alla tavola. Come tutte le lenticchie, si consiglia di cuocerle in pentole di acciaio, ghisa o terracotta.

Ottenuta dalla macinazione di ceci non decorticati provenienti da progetti di Filiera, è senza glutine e ricca di proteine vegetali. Si può utilizzare per pane e altri prodotti da forno, con altre farine, o per addensare salse e minestre.

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ECOR

Per le polpette: • 270 g lenticchie cotte • 160 g semi di zucca • 40 g farina di ceci • 2 cucchiai di lievito alimentare • 2 gambi di sedano • 140 g cipolla • sale integrale q.b. • olio extra vergine d’oliva q.b.


ricetta di Martino Beria. Foto di Arbo Vegan Consulting

Per il sugo: • 700 ml passata di pomodoro • 40 g cipolla • sale q.b. • peperoncino q.b. • olio extra vergine d’oliva q.b. Preparate un trito di sedano e cipolla, soffriggetelo a fiamma bassa in una casseruola di terracotta e poi aggiungete le lenticchie, mescolando per bene. Aggiungete acqua, fino a coprire le lenticchie e lasciatele cuocere a fuoco lento per 25-30 minuti. Nel frattempo preparate il sugo, soffriggendo la cipolla tritata finemente in due cucchiai d’olio extra vergine d’oliva. Una

Martino Beria Martino Beria è chef e si occupa di divulgazione sulla scienza e la cultura della gastronomia vegan attraverso conferenze, eventi, consulenze e corsi di cucina che tiene in tutt’Italia. Le sue ricette si possono trovare in diverse riviste, nel suo libro Vegano Gourmand o sul sito www.veganogourmand.it La cucina per Martino è la ricerca della giusta armonia tra sapore e ingredienti di qualità, nel rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri che lo abitano.

ECOR

FATTORIA DI VAIRA - LE TERRE DI ECOR

Piccoli scrigni vitali, i semi oleosi, come tutti i semi, sono stati creati dalla natura per consentire lo sviluppo di una nuova piantina. Non c’è quindi da stupirsi se conservano importanti principi nutritivi. Oltre a dare un tocco di croccantezza ad ogni piatto.

È ottenuta dalla lavorazione del pomodoro da sementi non ibride, dunque riproducibili, della varietà Mauro Rosso, frutto di un impegno con Sativa Rheinau AG. Sceglierla significa dunque contribuire a un’agricoltura bio e indipendente.

semi di zucca messaggio promozionale

volta dorata la cipolla, aggiungete la passata di pomodoro, aggiustate di sale e se lo gradite spolverate anche con un po’ di peperoncino. Tritate con un macinino o in un frullatore, i semi di zucca, assieme alle lenticchie, la farina di ceci, il sale e il lievito alimentare. Modellate l’impasto e formate 20 polpettine tonde della stessa misura. Prima doratele su ogni lato in padella con un filo d’olio, poi aggiungete anche il sugo e lasciatele cuocere a fiamma bassa per una decina di minuti almeno, prima di servirle. Queste polpettine sono completamente vegetali e gluten free, quindi sono adatte a ogni commensale. Potete gustarle come secondo o trasformarle in un sostanzioso sugo per condire degli spaghetti rustici!

passata di pomodoro

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Bio ospitalità alla Decima Alla Decima si arriva attraverso un lungo viale alberato che conduce all’ingresso di questa oasi di pace e di biodiversità, un’azienda agricola che è anche agriturismo e offre un’ospitalità semplice, ma curata. Lo sanno bene tutti coloro che hanno partecipato, qualche mese fa, a Insieme in campagna: in quell’occasione, La Decima aveva aperto le sue porte a chi desiderava trascorrere una domenica all’insegna del biologico e della natura. Pio e Nicoletta Pio e Nicoletta hanno preso in gestione questa storica realtà agricola vicentina da qualche tempo per farla diventare un’azienda biodinamica. Forse alcuni conosceranno questa giovane coppia che, partita dal Veneto con pochi soldi in tasca, ma con tanta voglia di dedicarsi all’agri38

coltura, è arrivata nel 1997 sugli Appennini bolognesi, dove ha dato vita all’azienda agricola Antico Podere Bernardi che produce buonissimo yogurt. Dopo molti anni, è tempo ora di una nuova sfida, che li porta più vicino a casa, conservando però i valori che li avevano mossi all’origine. È iniziata così, a Montecchio Precalcino, questa nuova avventura che è il frutto di un lavoro di squadra, come ci tiene a evidenziare Pio. Una serie di vicissitudini ha infatti raccolto qui più persone che si sono riunite attorno a un progetto comune. Non solo Pio e Nicoletta, dunque, ma anche Ivan, Margherita, Filippo, Matteo, Beppe e altri amici, uniti insieme per ridare vita a questa realtà già radicata sul territorio.

La Decima La lunga storia della Decima si interseca con quella della zona: feudo dei conti Nievo fin dal 1300, è stata poi ceduta nel Novecento all’amministrazione provinciale. Nel 1975 è diventata un’azienda agricola sperimentale, organizzata attorno agli edifici rurali e impegnata nella difesa delle biodiversità, delle specie animali tradizionali e nella sperimentazione colturale. La nuova gestione è subentrata a seguito di un bando emanato nel 2016 dalla provincia di Vicenza e il suo intento è convertire gli oltre 90 ettari al biologico e attivare la filiera lattiero casearia. La sfida è impegnativa, considerando che si tratta di una realtà complessa e piuttosto diversificata: comprende stalle, prati, pascoli, vigneti, uliveti e siepi. Come sempre in biodinamica, la stalla riveste un ruolo fondamentale perché il letame, opportunamente compostato, viene utilizzato per favorire la fertilità del suolo. La maggior parte dei campi viene utilizzata per foraggi che, freschi ed essiccati, alimentano 40 vacche di razza bruno alpina in lattazione. Agli erbai si accompagna la coltivazione di cereali e ortaggi che vengono utilizzati nell’agriturismo. L’agriturismo Essere ospitati in questa realtà agricola è un’esperienza unica perché permette di entrare in contatto con la natura e di

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consigli per viaggi sostenibili


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scoprire, da vicino, come funziona un’azienda agricola biodinamica. La Decima mette a disposizione alcune stanze per chi desidera vivere un’esperienza rurale a tutto tondo: gli ospiti possono esplorare il territorio a piedi oppure in bicicletta. Attraverso i percorsi di fattoria didattica, come quello che conduce al Monte Rosso, un piccolo colle all’interno alla fattoria, si possono scoprire siepi di essenze autoctone e apprenderne l’impiego tradizionale. C’è anche il suggestivo percorso che conduce fino alle sorgenti del Bacchiglione. E per il pranzo e la cena? La Decima mette a disposizione degli ospiti un ristorante biologico e vegetariano in cui si utilizzano cereali, verdure, formaggi e yogurt di produzione aziendale. Al centro di tutto c’è il valore degli alimenti, principio che ha rivelato l’affinità di Pio e Nicoletta con Amedeo Sandri, cuoco vicentino che ha fortemente segnato il loro nuovo percorso nella ristorazione sana, giusta e semplice.

i nostri consigli

Informazioni e contatti Resta aggiornato sulle attività in programma, seguendo la pagina facebook dell’Agriturismo La Decima. Oppure, visita il sito www.ladecima.bio o telefona al numero 3341141366/0445334687. La Decima si trova a Montecchio Precalcino (VI) in Via Europa Unita 26.

I colori che cambiano, l’aria che si fa più fresca la sera, le giornate più corte, l’estate che declina verso l’autunno. Aspettiamolo con una tazza fumante tra le mani e con il ristoro che ci arriva dalla natura, attraverso le erbe utilizzate per questi infusi del Giardino Botanico dei Berici.

Infuso di tarassaco Con il suo pappo del colore del sole, il tarassaco, conosciuto anche come “dente di leone”, colora i prati ed è, da sempre, il gioco prediletto di adulti e bambini. Con le sue foglie si prepara un infuso cui vengono attribuite, dalla tradizione popolare, proprietà diuretiche.

Infuso di melissa La melissa è una pianta erbacea perenne: il suo nome deriva dal greco e contiene al suo interno la radice “meli” che significa miele. Le sue foglie, dal portamento cespuglioso, vengono utilizzate per preparare un infuso conosciuto anche come infuso della tranquillità: da sempre, infatti, la tradizione popolare attribuisce alla melissa la capacità di pacificare l’anima.

Infuso di camomilla Con i suoi piccoli fiori simili alle margherite, la camomilla evoca serenità e pace al primo sguardo: sarà per questo che è da sempre utilizzata per la preparazione di un infuso, ottenuto usando le sue sommità fiorite, indicato per concludere al meglio la giornata.

Infuso di malva È ottenuto dall’infusione di fiori e foglie di malva, pianta il cui nome deriva dal latino mollire, ovvero “capace di ammorbidire”; anche i Greci, del resto, le attribuivano questa stessa proprietà chiamandola malaché che significa “rendere morbido”. Sin dai tempi più antichi, il suo infuso veniva infatti utilizzato proprio per queste sue virtù emollienti.

Infuso di finocchio Pianta erbacea annuale o perenne, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, il finocchio si contraddistingue per il gusto aromatico, che ricorda quello dell’anice. Con i suoi semi si prepara un infuso da sempre conosciuto per le sue proprietà. … per finire, qualche consiglio di preparazione Mettere il filtro in una tazza e versarvi 100-150 ml di acqua bollente; quindi, lasciare in infusione per almeno 3/5 minuti. A questo punto, l’infuso sarà pronto da sorbire.

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consigli per orto e terrazzo di Paolo Pistis

verso l’autunno In questa stagione nell’orto troviamo sia gli ortaggi dell’estate che quelli dell’autunno. È necessario preservare la buona salute delle piante perché è dalla salute del mondo naturale che può sorgere la salute dell’uomo. Sia le piante che il suolo sono ricolmi di microrganismi utili (e in qualche caso nocivi). l’ABC del buon ortolano Il compito del bravo ortolano e giardiniere biodinamico è quello di mantenere in equilibrio la flora microbiologica perché le piante possano crescere sane e forti. In biodinamica si utilizza il

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preparato biodinamico Fladen colloidale per favorire la decomposizione delle sostanze organiche di cui il periodo estivo è molto ricco. In autunno-inverno nel suolo si svolgeranno i processi di digestione della materia organica. È il periodo più indicato per le concimazioni e per preparare i terricci per le semine primaverili. I microrganismi nocivi che provocano marciumi, macchie scure, muffe e appassimenti proliferano in condizioni di umidità, buio, scarsa ventilazione e temperature tiepide. Possiamo impedirne la proliferazione creando arieggiamenti

Macerato di aglio 1 Schiacciare una testa d’aglio e metterla a macerare in 1 litro d’acqua per sette giorni. 2 Filtrare e diluire successivamente in 9 litri d’acqua; irrorare pianta e suolo prima e dopo una pioggia. 3 Ha un’azione antifungina e repellente per molti insetti nocivi. del suolo e favorendo ventilazione e sgrondo dell’acqua in eccesso. In modo preventivo possiamo irrorare le piante con il macerato d’aglio, oppure usare sostanze fermentate che possiamo avere in casa come lo yogurt, il kefir, il kombucha, la pasta madre, l’acqua delle verdure fermentate, il tutto se di origine biologica. Questi fermentati se diluiti in acqua previa filtrazione possono contribuire alla creazione di un ambiente di microrganismi probiotici, cioè a favore della vita sulle nostre piante. Ecco come si procede.

Fermentati, come un buon kefir biologico o simili 1 Sciogliere alla dose di 300 ml per 10 litri di acqua. 2 Bagnare pianta e suolo prima e dopo una pioggia. Ha un’azione antifungina e rinforza la pianta. Attuando questi semplici accorgimenti preserviamo la vitalità, la freschezza e la buona salute delle nostre piante, evitiamo di usare sostanze dannose per l’ambiente e la salute dell’essere umano e miglioriamo la vita del nostro orto e del nostro giardino. Buon lavoro!


consigli per la spesa BAULE VOL ANTE

GOLFER A

piadina ai grani antichi

petto e bresaola di tacchino

Specialità tradizionale della Romagna, è preparata senza lievito, con ingredienti 100% italiani: farina integrale di grano duro Cappelli, semolato di grano duro Timilia e olio extra vergine d’oliva, che regala alla piadina quel tipico sapore di pane e la rende fragrante e profumata.

Grazie al formato in rotolino, permettono di risparmiare fino al 60% di plastica rispetto alla tradizionale vaschetta. Buoni come affettati al momento, hanno un gusto leggero e sono perfetti per toast e tramezzini ma anche come veloce piatto freddo.

BUSTAFFA

Primo Sale Dal sapore fresco e delicato, non viene sottoposto ad affinamenti né stagionature e conserva il gusto del latte appena munto. Ottimo a cubetti, in aggiunta all’insalata di verdure o per spiedini con la frutta, si presta anche alla cottura sulla piastra perché conserva la sua consistenza senza fondersi.

FOGU CASEARIA

PERL AGE

ricotta semidura Pedra Lada di pecora

vino bianco Prosecco Doc Treviso “Sgajo”

La Pedra Lada nasce dalla lavorazione del siero di latte ovino proveniente dai pascoli della Sardegna. Di aspetto bianco candido, con pasta morbida e burrosa, abbastanza consistente, è saporita, con gradevoli espressioni aromatiche.

Di colore giallo paglierino scarico, con intensi rifl essi verdi, è un prosecco fruttato, con ricordi di mela gialla e pera, fresco, armonico e di buon corpo. Una versione delicatamente amabile e aromatica dell’extra dry di pianura, ideale con piatti etnici e ricette vegane.

BluRisella con alghe Nori e Ulva A base di riso integrale germogliato, è la deliziosa alternativa ai formaggi saporiti arricchita con alghe Nori e Ulva raccolte nei mari europei della Bretagna. Vegetale e senza lattosio, è ottima al naturale, ma indicata anche per gustosissime ricette.

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salute e benessere a cura di Dr. Hauschka

Bellezza senza tempo.

Dopo l’estate la pelle riscopre la forza del rinnovamento Le vostre cellule non hanno disimparato nulla. Di questo potete fidarvi: il sapere e la forza di rinnovamento è insita nella loro memoria. Ogni 28 giorni le cellule della pelle fisiologicamente si rinnovano. Noi studiamo questo ritmo naturale, lo rispettiamo e lo stimoliamo. Siamo certi che la vostra pelle è in grado di nutrirsi e rinnovarsi avvalendosi delle proprie forze. La cosmesi non dovrebbe sottrarle questi compiti, bensì aiutarla in modo mirato e olistico a ritrovare il proprio naturale equilibrio. Il segreto risiede nel RITMO: rispettare il ritmo della nostra pelle e sostenerlo con ingredienti benefici. I trattamenti per il viso di Dr. Hauschka accompagnano la vostra pelle per 24 ore. Per una pelle naturalmente bella La mattina, dopo la detersione e la to-

nificazione – dall’azione rinforzante – è necessario un trattamento per il giorno indicato per le sue specifiche esigenze, per proteggerla dagli influssi ambientali e dagli agenti atmosferici. Durante la notte, sempre dopo la detersione e la tonificazione, la pelle apprezza un trattamento privo di grassi, che le permette di respirare a fondo liberamente, di rinnovarsi, rigenerarsi, e di ricevere nuova vitalità. Per questa ragione tutti i trattamenti Dr. Hauschka per la notte trasmettono alla pelle un insieme di impulsi che favoriscono i suoi naturali processi di rigenerazione – affinché la vostra pelle, di mattina, possa svegliarsi freschissima. Il trifoglio rosso La pelle matura ha esigenze differenti rispetto alla pelle giovane. Soprattutto

dopo l’estate e dopo l’esposizione al sole, ha bisogno di ritrovare le proprie forze per mantenersi vitale. Un ingrediente importante che sostiene i processi di rigenerazione della pelle è il trifoglio rosso. È particolarmente ricco di isoflavoni, sostanze conosciute come fitoestrogeni per la loro somiglianza con gli estrogeni umani. Questi isoflavoni aiutano la pelle a combattere i segni prematuri dell’invecchiamento cutaneo. Ma non è mai un solista a sostenere il messaggio nei nostri prodotti. È l’insieme degli ingredienti, in armoniosa sintonia come avviene in un’orchestra, a trasmettere l’informazione, affinché il nostro organo pelle possa risvegliare le proprie forze intrinseche. La mela cotogna L’idratazione è un aspetto importante di cui teniamo conto con gli estratti di semi di cotogna, capaci di trattenere acqua fino a 50 volte il loro peso. La Mela cotogna è un frutto delicato e vulnerabile che ha imparato a proteggersi. Questa protezione non è caratterizzata da una superficie rigida, ma piuttosto da una peluria soffice e lanuginosa. L’alto contenuto di mucillagine combina oli essenziali e grassi con l’acqua e ha sulla pelle effetti idratanti.

L’AUTUNNO STA ARRIVANDO

...ed ha il profumo di una tazza di YOGI TEA®! A Settembre: vieni a trovarci in fiera SANA A a Bologna dall’8 all’11 Settembre, al nostro o stand (Hall 25 – C66), dove saremo felicii di offrirti le nostre novità: Tè Bianco Aloee Vera Ve ra e A rm rmon onia ia I nt nter erio iore re. Ad Ottobre: tutta la qu q alità dei nostri infusii ayyurvedici, in una grande offerta imp perdibilee: scopri i prodotti YOGI TEA A® in promozione!

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Gli estratti di bryophyllum, pianta estremamente vitale La più significativa caratteristica di questa pianta è quella per cui le viene attribuito il nome “Madre delle migliaia”: se notate molte piccole piante sparpagliate intorno al davanzale di una finestra, una pianta di Bryophyllum non può essere lontana. Piccolissime pianticelle, miniature della pianta madre, si sviluppano lungo i margini delle foglie seghettate dove rimangono “appostate” come una torma di piccoli figli. Le foglie e lo stelo sono carnosi e ricoperti di un lucido strato di cera che preserva l’intera pianta dalla perdita di liquidi tramite evaporazione e la rende un grande serbatoio d’acqua.

i nostri consigli

Equiseto, acerola e olivello spinoso L’equiseto, con il suo elevato contenuto di silice, sostiene il tessuto connettivo. I frutti di acerola, dall’azione antiossidante, sono fra i più ricchi di vitamina C, ne contengono una quantità molte volte superiore a quella degli agrumi. E infine l’olivello spinoso che trasmette un prezioso impulso rigenerante grazie alla combinazione di vitamina E e provitamina A, contrasta i radicali liberi favorendo la rigenerazione cutanea e promuove nuova elasticità. La Crema rigenerante per le mani Le vostre mani, esposte al sole, al variare delle temperature e a lavaggi frequenti, devono lavorare ogni giorno: per questo la pelle può mostrare segni precoci di invecchiamento. In quella fase, le mani sono ricettive a un trattamento che combina proprietà protettive specifiche. La nostra Crema rigenerante per le mani contiene una ricca composizione di oli e cere naturali che nutrono e proteggono intensamente, combinata a un insieme di estratti di piante officinali a base acquosa che trasmettono impulsi vivificanti e attivanti sull’idratazione della pelle. L’efficacia di questa formulazione è confermata da studi specifici. La Crema rigenerante per le mani si assorbe con facilità, è deliziosamente profumata e lascia la pelle morbida e setosa.

Lozione purificante È il trattamento di base per la pelle impura, grassa e con i pori dilatati. La sua composizione a base di antillide, calendula e nasturzio aiuta a riequilibrare l’eccessiva produzione di sebo e svolge un’azione normalizzante coadiuvante sugli arrossamenti della pelle. Vaporizzare mattina e sera dopo la detersione, premendo delicatamente con le mani per un miglior assorbimento. Siero per la notte Ha una profumata composizione a base di fiori e frutti di melo, arricchito da un estratto di amamelide, per ritrovare la freschezza e la radiosità del mattino al risveglio. La sera, dopo la detersione, applicare un velo di prodotto su viso, collo e décolleté.

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I consigli delle nostre estetiste La Crema rigenerante per le mani può essere utilizzata anche come maschera di bellezza. Con delicati sfioramenti, distribuite una doppia porzione di Crema rigenerante su entrambe le mani, scivolando delicatamente dal palmo al dorso, fino ad accarezzare i polsi. Avvolte in una salvietta piacevolmente calda o in un guanto di cotone, lasciate che le vostre mani possano riposare da cinque a otto minuti – un tempo di posa ottimale, che permette alla composizione di sviluppare la propria straordinaria efficacia. Dimostrate chi siete e come siete belle ogni giorno della vostra vita.

Il ritmo della pelle: il perfetto rituale di trattamento Dr. Hauschka che ti accompagna giorno e notte

Cura di bellezza viso per la notte Un impulso che stimola le funzioni naturali della pelle. La sua composizione a base di estratti ritmizzati di amamelide, giglio bianco e argento, favorisce la naturale rigenerazione della pelle durante la notte, normalizzandone le naturali funzioni. La sera, dopo la detersione, distribuire il contenuto di 2 fiale su viso (compresi il contorno labbra e gli occhi), collo, lobi delle

orecchie ed eventualmente il décolleté e massaggiare delicatamente. Dalla quarta settimana applicare solo 1 fiala. Crema rigenerante per il viso Ha proprietà rinforzanti e trasmette alla pelle l’impulso di cui necessita per rigenerarsi con le proprie forze. La sua composizione a base di bryophyllum, trifoglio rosso, equiseto, frutti di acerola, petali di rosa, olio di avocado, olio di semi di lampone e burro di karité, svolge un’azione sinergica mirata: protettiva, stabilizzante e strutturante. Da applicare la mattina, dopo la detersione e la tonificazione. Crema alla cotogna per il giorno È il trattamento quotidiano ideale per la pelle normale, che non presenta problematiche specifiche. Nella formula, la cera di cotogna avvolge delicatamente la pelle proteggendola, ma senza ostacolarne la respirazione; inoltre la aiuta a preservare l’idratazione ricevuta. La composizione di questa crema, a base di cotogna, jojoba, albicocca e avocado, rinforza la pelle. Distribuire il prodotto in modo uniforme su viso, collo ed eventualmente sul décolleté la mattina dopo la detersione e la tonifi cazione.

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foto di Colin Dutton

green generation

La Raia: la viticoltura biodinamica che guarda al futuro Biodinamica significa salute e futuro della terra. Lo sanno bene alla Raia, azienda agricola di Novi Ligure, in provincia di Alessandria. Tra le persone che vi lavorano troviamo anche Ruggero, Clara e Piero, quest’ultimo erede della tradizione di famiglia che ha fatto dell’azienda un fiore all’occhiello della produzione biodinamica. Li abbiamo incontrati e ci siamo fatti raccontare la loro esperienza di lavoro, ma anche di vita. Piero: la biodinamica, espressione di un territorio La Raia è l’azienda in cui è cresciuto. Tuttavia, Piero Rossi Cairo vi ha fatto ritorno solo dopo aver sperimentato una strada 44

diversa, quella verso cui l’aveva indirizzato il suo percorso di studi, una laurea triennale in economia e una magistrale in giurisprudenza, che gli han lasciato addosso l’importanza della professionalità sul lavoro, qualunque esso sia. Il padre gli ha affidato la parte agricola e vitivinicola, che da sempre è tra i suoi interessi: “Il vino mi piaceva, ma non ne avevo una grande conoscenza; me la sto creando studiando, viaggiando e soprattutto grazie ai nostri collaboratori: con loro ho un rapporto diretto, di crescita, un vero scambio”. Anche se la biodinamica è ancora un settore di nicchia, Piero condivide questa visione agricola portata qui, tra le dolci

colline del Gavi, dalla sorella Caterina che si occupa della scuola Waldorf dell’associazione Intorno al melo. “Quello che mi piace dell’approccio biodinamico”, racconta, “è l’atteggiamento non invasivo nei confronti del vigneto e anche del processo di vinificazione, in modo da restituire l’autenticità a un prodotto che nel nostro caso proviene da vigneti incontaminati. Il disciplinare di vinificazione è molto simile a quello del biologico, ma più restrittivo: per esempio usiamo poca anidride solforosa, i lieviti devono essere indigeni, provenienti dalle proprie uve e dalla propria cantina, perché sono gli unici che non vanno ad alterare l’espressione di un territorio.


Perché quando bevi un vino biodinamico devi pensare al territorio, all’azienda che lo ha prodotto e agli ideali che l’hanno ispirata nel promuovere un’agricoltura sostenibile”. Clara, l’enologa Approdare alla Raia per lei è stato un po’ un ritorno alle origini, a quando, al termine della giornata, si ritrovava nell’orto insieme al suo papà: un modo per stare insieme e rinsaldare il loro rapporto, oltre a quello con la terra. Per questo, al momento di scegliere l’università, la facoltà di agraria le è apparsa come l’ipotesi più adatta. In principio l’indirizzo doveva essere quello turistico, ma poi… “All’Open day ti presentano il pacchetto e quando mi hanno presentato enologia e viticoltura mi sono innamorata del percorso prospettato, e da lì è partita la mia avventura”. Un’avventura che l’ha portata nel 2015 alla scoperta della Raia e, con essa, del metodo di coltivazione biodinamico che negli ultimi anni sta suscitando l’interesse anche dell’ambiente universitario. In azienda si occupa della cantina e segue i processi di vinificazione. Racconta con entusiasmo del suo lavoro e di come le soddisfazioni la ripaghino dalle fatiche: “inizi ad assaggiare l’uva quando è ancora sulla pianta e quando arriva in cantina cerchi di toccarla il meno possibile per trattenere tutto quello che ha, in modo da non dover aggiungere altro. È questa la ragione per cui ho scelto di lavorare in un’azienda biodinamica che comporta un rapporto più diretto con la natura, di equilibrio e grande consapevolezza”. Ruggero, l’agronomo Dal novembre 2016, Ruggero si occupa dell’organizzazione dei lavori in campagna, della produzione agricola sia in vigneto che nei seminativi, ma anche degli animali: coordina un gruppo di persone, ma spesso è l’ultimo che lascia i vigneti. Laureato in agraria all’università di Bologna, ha completato il percorso di studi alla Fattoria Di Vaira, nei cui campi ha appreso le nozioni della biodinamica. Cosa caratterizza una vigna biodinamica? Ruggero spiega che esiste una differenza “sulla carta, ma in realtà c’è molto di più: c’è l’uso dei preparati e il ricorso al sovescio. Ci dev’essere poi una maggiore attenzione, anche nel periodo invernale, durante la potatura o nella scelta dei germogli primaverili. Bisogna essere molto presenti”. E consapevoli che le variabili in natura sono tante, molte delle quali non controllabili dall’uomo. Come le tre notti di freddo intenso che quest’anno, tra il 18 e il 20 aprile, hanno colpito i viticoltori dal Veneto al Trentino fino al Piemonte e addirittura alla Sardegna. In casi come questi non si può fare nulla? “No, è una cosa troppo particolare:

gelate di questa portata capitano una volta ogni vent’anni e anche i viticoltori non sanno come reagire. Ci potranno essere viti in cui è stato colpito il capofrutto: andranno riprese dal tronco, dal basso, e la produzione si azzererà per due/tre anni… ma è un grosso punto di domanda”. Che cosa ti piace del tuo lavoro? “La varietà. C’è da pensare un po’ a tutto: dalla meccanica alla fisiologia delle piante fino all’organizzazione delle persone e dei costi. È un lavoro vario, sicuramente una sfida”.

... quando bevi un vino biodinamico devi pensare al territorio, all’azienda che lo ha prodotto e agli ideali che l’hanno ispirata nel promuovere un’agricoltura sostenibile Piero Rossi Cairo

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la natura sotto casa di Gianumberto Accinelli

illustrazione di Marco Trevisan

parenti di… ronzìo

Sono simili nei colori, nel ronzìo e nel loro andirivieni tra i fiori e frutti maturi della tarda estate e pure nella livrea, elegantemente agghindata con bande gialle e nere. Tra una striscia e l’altra, tra un ronzìo e l’altro, si nascondono differenze che le rendono molto diverse. Sono una triade molto famosa e piuttosto comune da incontrare sia in campagna sia nei parchi cittadini: sono le api, le vespe e i bombi. In cosa si somigliano e in cosa differiscono? Molti tratti in comune Iniziamo con il dire che sono imparentati, facendo parte del grande ordine degli Imenotteri, che comprende anche le formiche. Il tratto famigliare è una struttura sociale che prende il nome di “eusocialità”. Si tratta di una particolare forma di organizzazione contraddistinta da un’unica femmina fertile (la regina), centinaia (nel caso dell’ape da miele, migliaia) di femmine sterili (le operaie, tutte figlie della 46

regina); i maschi (chiamati fuchi, anch’esso figli della regina) compaiono una sola volta all’anno. Altro tratto molto simile è la capacità di costruire una casa (l’alveare o il vespaio) all’interno della quale le sorelle maggiori si occupano delle minori che sono ancora allo stato larvale. Esiste un’ulteriore tratto comune: il sistema di difesa. Per allontanare i potenziali nemici; api, vespe e bombi sfoderano un pungiglione appuntito e provvisto di una discreta dose di veleno potenzialmente pericolosa e sempre molto dolorosa. Stesso sistema di difesa significa stessa modalità di comunicarlo: le bande gialle e nere esprimono in tutte e tre le specie il messaggio “pericolo di puntura”. Bombi e api: parenti più stretti I bombi e le api sono parenti ancora più stretti: non solo appartengono allo stesso ordine, ma anche alla stessa famiglia, quella degli apoidei. Il bombo altro non

è che un’ape molto antica, una sorta di progenitore dell’ape da miele. Possiamo dire che il bombo sta all’ape come, nel mondo degli esseri umani, l’australopiteco sta all’Homo sapiens. Sia i bombi che le api da miele si nutrono di nettare e di polline, sostanze che si trovano nei fiori. Per suggere il nettare entrambe le specie sono provviste di una lunga lingua, chiamata ligula; per raccogliere il polline il loro corpo è ricoperto da una fitta peluria capace di trattenere i suoi numerosi granelli. Essendo meno evoluti delle api da miele, i bombi non hanno ancora organizzato al meglio il loro alveare, che si trova sottoterra ed è provvisto di rudimentali cellette tonde. A dirla tutta, poi, il miele prodotto dai bombi è di pessima qualità. La loro società è annuale e si sviluppa unicamente durante i mesi primaverili estivi. Quelli freddi vengono trascorsi dalla nuova regina in uno stato di quiescenza chiamata diapausa. Le vespe Passiamo alle vespe e alla loro alimentazione completamente diversa dai bombi e dalle api che trovano in piccoli artropodi o in qualche corpo animale cui il destino ha deciso di sottrarre la vita. Alcune vespe piuttosto grandi, come la vespa cabro, sono predatrici formidabili, spesso proprio delle parenti api, insetti piuttosto abbondanti nell’ambiente. A causa delle loro abitudini carnivore le vespe mancano della ligula, ma dispongono di mandibole affilate con cui afferrano e lacerano le prede. Non solo: dato che non devono trattenere il polline, il loro corpo è privo di peluria. In realtà, la carne è destinata solo ai giovani che devono crescere (le larve); gli adulti amano, come tutti gli imenotteri, il dolce che trovano alle volte nei fiori, ma, più di frequente, nei frutti zuccherini come l’uva e i fichi maturi. Queste fiere guerriere recidono con le mandibole la buccia e strappano a morsi brandelli di polpa succosa. Di chi dobbiamo aver paura? Con le dovute accortezze di nessuno! Se si avvicina uno di questi insetti il consiglio è il classico “rimanere fermi!”: dopo qualche minuto l’intruso a sei zampe toglierà il disturbo. In realtà esiste una scala di aggressività: le vespe, come tutti gli animali carnivori, sono le più aggressive, il secondo posto è delle api, chiudono la classifica quei bonaccioni dei bombi. Se siete giunti fino a questo punto avrete capito il motivo per cui, quando andiamo a fare un pic nic, le prime ad arrivare sono le vespe, attirate dal panino al prosciutto, mentre quando si sfodera dal cestino del succo di frutta o del dolce compaiono le api o i bombi. E se tra un boccone e l’altro l’arrivo di uno di essi vi costringe all’immobilità, approfittatene per osservare il frenetico andirivieni di questi insetti così antichi e così preziosi.


con te davanti allo scaffale

frutta secca a merenda! “Scusi, posso farle una domanda?” Quando si fa la spesa tra una corsia e l’altra nascono sempre interrogativi. Per rispondere ad alcuni di questi, abbiamo chiesto a Elena, responsabile del NaturaSì di via Cà di Cozzi (VR), di raccontarci le conversazioni che avvengono davanti agli scaffali. D: Scusi, posso chiederle se è meglio utilizzare mandorle o nocciole come spuntino di metà mattina? Mi piacerebbe abituare i miei figli a consumare un po’ di frutta secca a merenda. R: È una bellissima idea! La frutta secca (chiamiamo comunemente così sia la frutta che viene disidratata, sia i semi oleosi come le mandorle) è un

ottimo intermezzo nella lunga giornata di uno studente, pratica da portare con sé e ricca di energia. Io direi che può tranquillamente alternare i vari tipi e come vede esistono anche delle piccole confezioni di frutta mista comodissime da infilare in cartella. D: Credo sarà difficile convincerli, non so come fare. R: Spiegare ai ragazzi che questa è un’ottima merenda in effetti può non risultare semplicissimo, ma se trova il modo di far scoprire loro la bontà, la dolcezza, il gusto di questi frutti, vedrà che diventerà piacevole consumarli sia a casa che a scuola. D: Devo inventarmi qualcosa... R: Mi viene da sorridere pensando alle storielle che raccontavo ai miei figli.

Mandorle e noci erano chiamati i frutti della felicità. Raccontavo loro che contenevano tante piccole sostanze che arrivavano ai muscoli, alle ossa, al cuore e al cervello, che li facevano crescere sani, forti e felici. Nella mia favola i datteri erano i piccoli guerrieri, che li aiutavano a combattere i nemici virus, mentre le nocciole erano le palline magiche che davano energia quando si sentivano stanchi. D: Divertente! R: Ha mai provato a fare la caccia al tesoro per trovare l’uvetta e i pinoli dentro una macedonia di frutta? Anche preparare insieme un dolce in cui nascondere i preziosi frutti diventa un gioco. Ed è importante che anche noi adulti inseriamo nella nostra dieta la frutta secca. Via libera a pinoli, pistacchi, noci brasiliane, anacardi, albicocche e fichi secchi... Non ci si può certo annoiare! D: È vero, sono così tanti! Anche le arachidi, no? R: Certo, non salate, al naturale, possono essere consumate dai più piccoli, sono la forza di Super Pippo! Sa che appartengono alla famiglia delle leguminose? R: Questo non lo sapevo... Grazie per i suggerimenti, le ruberò qualche idea. Arrivederci alla prossima domanda. D: domanda R: risposta

UN RAGGIO DI SOLE Proprio come i girasoli rivolgono la loro corolla di petali verso il sole, con lo stesso calore prestiamo attenzione ai desideri dei nostri clienti. BARNHOUSE PRESENTA: KRUNCHY SUN SENZA GRASSO DI PALMA!

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l’angolo degli animali di Antonella Carteri

io graffio e tu?

Capita spesso che i gatti graffino oggetti domestici; il fatto è del tutto normale se si limita a pochi oggetti o aree. Serve loro per affilare gli artigli, tenere in esercizio i muscoli degli arti anteriori e del tronco, lasciare un messaggio visivo e olfattivo rivolto agli altri gatti.

tetto? Quante persone ospiti arrivano e con quale frequenza? Quanto è grande la casa? Chi gestisce il micio se il padrone è assente? Non parliamo poi dei traslochi o di semplici spostamenti di mobili o tappeti: possono mettere in crisi un intero clan familiare di gatti!

Ansia o bisogno d’attenzione? Quando gli oggetti colpiti sono molti, probabilmente è indice di uno stato d’ansia, di disagio o, più spesso, un bisogno di attenzione da parte del proprietario. Il gatto è sereno e tranquillo solamente se ha il pieno controllo dell’ambiente in cui vive. Per valutare il suo grado di benessere o di stress, basta semplicemente verificare alcune condizioni. Può accedere all’esterno dell’abitazione, può correre o salire e scendere le scale, ha libero accesso alla zona di riposo, alla lettiera, alle ciotole dell’acqua e del cibo? E ancora, quanti altri animali convivono sotto lo stesso

Come prevenire i danni? Naturalmente i gatti che possono uscire all’aperto, anche solo in un terrazzo, sono sicuramente più felici. In questo caso si può mettere a loro disposizione un tronco d’albero, meglio se di ulivo. Una casa grande, soprattutto se articolata su più piani, favorisce il movimento e stimola la curiosità dei mici. La lettiera dovrà trovarsi in un luogo tranquillo e riservato, non certo in un corridoio di passaggio. Le ciotole di acqua e cibo, ben distinte e non vicine l’una all’altra, dovranno stare lontano dalla lettiera. Per sua natura il gatto tende a bere

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poco; se mangia solamente crocchette, non riesce a introdurre un’adeguata quantità di liquidi, perciò va stimolato il consumo di acqua. La ciotola non lo attira, meglio qualsiasi rubinetto, ma la soluzione ideale è la fontana con l’acqua in movimento: ne esistono di mille tipi, persino con luci colorate! Il luogo di riposo dovrà essere appartato e lontano da fonti di disturbo, meglio se posto in alto. Se dopo aver creato una casa cat friendly, il vostro gatto insiste a graffiare il divano in pelle appena acquistato, ci sono altre strategie. Per prima cosa si può foderare momentaneamente la parte colpita dai graffi con dei fogli di alluminio. Poi si dovrà lavare l’area interessata con alcol e acqua e spruzzare ogni giorno per almeno un mese l’apposito spray deterrente. Il liquido non deve gocciolare, ma essere uniformemente diffuso sulla superficie da trattare. Di solito la “cura” funziona quando il gatto strofina il muso sulla parte interessata. Si può porre uno o più tiragraffi verticali e orizzontali nei pressi dell’oggetto solitamente preso di mira dai gatti. Esiste anche uno spray da usare sui graffiatoi per attirare l’attenzione del micio. Basta visitare un pet shop o qualsiasi sito web fornito: c’è da divertirsi nella scelta dei graffiatoi. Si troveranno anche bellissime costruzioni combinate composte da corde, tronchetti, tunnel, giochi stimolanti, cucce aeree, dove il gatto potrà arrampicarsi, riposare, graffiare o nascondersi. Anche semplici scatole poste ad una certa altezza forniscono un buon rifugio al gatto che vuole evitare l’incontro con i suoi simili o i cuccioli umani, spesso molto rumorosi e fastidiosi nei suoi riguardi. I gatti amano giocare e apprezzano molto i proprietari che interagiscono con loro. Sono molto utili semplici giochetti casalinghi, fatti di palline appese o libere, piccole scatole e cesti, oggetti celati in nascondigli ecc. Non usare mai corde o fili liberi, possono essere pericolosi se vengono ingeriti. Meglio rinnovare spesso i giochini: il micio viene stimolato fortemente dalle novità. Il gatto non si addomestica Per tenere un gatto in casa, si deve conoscere e accettare il suo comportamento ed evitargli qualsiasi motivo di stress. Chi crede di fargli capire cosa non è giusto fare con delle punizioni, sbaglia. Ricordiamo che il gatto è un felino che non si addomestica! Non imitiamo poi l’infelice moda della deungulazione o declawing, diffusa su larga scala in USA. I gatti che vivono nei grattacieli americani non devono fare danni perciò, meglio asportare l’ultima falange a cui è attaccato l’artiglio, con gravi sofferenze per il povero gatto che si vedrà privato di un organo per lui importantissimo! Perché non si tengono un bel peluche?


notizie da Baule Volante

messaggio promozionale

una storia iniziata trent’anni fa Era il 1987 quando a Bologna nasceva una piccola impresa a livello familiare per distribuire in Italia il già affermato marchio di prodotti biologici Rapunzel. Baule Volante mostra subito i segni di un’azienda promettente, continuando a crescere negli anni e a rivoluzionarsi, rimanendo sempre ben salda nei valori e negli intenti. Da quel 1987 di tempo ne è passato: trent’anni. Baule Volante è arrivato a vantare circa 500 prodotti a suo marchio e oltre 5000 dei marchi più prestigiosi del biologico, con una rete distributiva che copre l’intero territorio nazionale.

Per celebrare l’anniversario, l’azienda ha innanzitutto voluto dire grazie ai consumatori, che ogni giorno scelgono il biologico per sé e per i propri cari, ai produttori e ai negozianti. Chi sceglie il bio sa che l’agricoltura biologica è l’unica via praticabile per tutelare l’ambiente. Scegliere di produrre, distribuire o comprare un cibo sano, buono e onesto vuol dire prendersi cura di sé e degli altri, sostenere un’agricoltura che è fonte di vita, impegnarsi per salvaguardare la biodiversità del pianeta, promuovere processi di produzione che rispettino l’ambiente e il lavoro delle persone.

Ognuno, lì dove si trova, nel proprio territorio, nella comunità alla quale appartiene, può dare concretezza a questi valori. Chi lavora nel settore biologico compie sforzi quotidiani, a volte poco visibili in un panorama in cui domina la logica del prezzo basso, a scapito del prezzo giusto, perciò ancora più preziosi. Per dimostrare la propria gratitudine Baule Volante ha rinnovato la determinazione a far meglio e di più: il trasferimento all’Interporto di Bologna nella nuova sede, che permetterà una maggiore efficienza e una distribuzione ancora più capillare; lo studio

di nuovi prodotti dalle ricette raffinate, o ispirati alla migliore tradizione italiana. Scrive Wangari Maathai: “Un albero spinge le radici nel profondo del terreno e tuttavia svetta alto nel cielo. Ci dice che per poter ambire a qualcosa dobbiamo essere ben piantati per terra e che, indipendentemente da quanto in alto arriviamo, è sempre dalle radici che attingiamo il nostro sostentamento”. Come gli alberi di Wangari Maathai, Baule Volante vuole continuare a crescere con naturalezza, affrontando anche le tempeste, se gli inverni saranno difficili. Vuole continuare a scegliere i veri valori del biologico, cioè nutrire una speranza che va sostenuta e investire nel futuro del pianeta. Baule Volante vi aspetta a SANA 2017 con tantissime novità. Venite a trovarci al padiglione 25, corsia A!

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news

Ambrosia

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Organic Restaurant&Pizza

È il ristorante adatto alla mamma attenta alle esigenze alimentari del proprio figlio Attenzione particolare è rivolta, infatti, ai piccoli ospiti, ai quali Ambrosia propone menù dedicati con piatti biologici e per celiaci, pizze con farina biologica, lievito e pane di pasta madre, dolci senza latticini. In collaborazione con EcorNaturaSì, Gruppo Ethos propone una gastronomia che va incontro alle esigenze di tutti, con piatti che abbracciano ogni tipo di intolleranza e tipologia di alimentazione. Il locale, punto di riferimento milanese del biologico e del biodinamico, sorge all’interno della cerchia dei bastioni, nel cuore del centro storico, poco distante dalla Basilica di Sant’Ambrogio e dal Naviglio grande. La cucina a vista permette agli ospiti di seguire i movimenti degli chef all’opera e di sentirsi maggiormente coinvolti nella creazione delle proposte in menù.

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Il weekend è dei bimbi! “L’esempio è il primo insegnamento: per questo crediamo che sia importante trasmettere ai bambini un’educazione alimentare sana fin dai primi anni di vita. Il nostro contributo è offrire ai più piccoli un menù dedicato con proposte semplici e genuine, dalla pasta integrale ai centrifugati di frutta e verdura, fino al gelato di frutta fresca senza l’aggiunta di zucchero. Nel fine settimana, dalle 12 alle 15 vengono proposte attività creative, laboratori di cucina, di decorazione e momenti didattici per offrire ai più piccoli momenti di svago e ai più grandi un pranzo spensierato!”. Tutti i weekend il Ristorante Ambrosia propone laboratori creativi di ispirazione ecologica: “cucina con lo chef” dedicato a ricette per recuperare gli scarti in cucina, “riciclo creativo” per insegnare a dare una seconda vita a oggetti di uso quotidiano, “eco fai da te” con lavoretti di bricolage sostenibile. La partecipazione ai laboratori è gratuita per gli ospiti dei ristoranti, mentre per gli esterni il costo di partecipazione è di 10 euro. Ristorante Ambrosia via Edmondo De Amicis 45 Milano www.ambrosiamilano.it


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MEZZE PENNE, RISONI TORCHIETTE, RIGATONI E SPAGHETTONI SEMINTEGRALI La nostra pasta è tutta un’altra storia. Infatti racconta di… un processo lento, perché, per veder nascere cose buone, è importante seguire il ritmo della natura un percorso accurato: dal seme, anzi dalla terra, al piatto un giusto prezzo riconosciuto all’agricoltore che produce il grano duro un duplice progetto: la nostra filiera e Le Terre di Ecor. Il primo per accompagnare tutto il percorso di produzione; il secondo perché chi coltiva per noi il grano duro fa parte di una rete di aziende agricole accomunate da un comune sentire: garantire un cibo di qualità senza sfruttare e impoverire la terra

… ecco la nostra pasta, pronta per essere da te trasformata in buon cibo quotidiano.

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100% GRANO ITALIANO

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