CuoreBio Magazine | NOVEMBRE - DICEMBRE 2018 | Numero 22

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Numero 22 Novembre - Dicembre 2018

COD 29251

cuorebio

un manifesto per il futuro del cibo 1

anche il cacao diventa di Filiera

ha senso il biologico?

germogli di legalitĂ


Croccantezza di Filiera Crackers semintegrali preparati con farine Dalla nostra Filiera e con olio extravergine d’oliva. Gustosi e croccantissimi, sono lo snack salato per eccellenza. Ve li proponiamo in diverse varianti, dalle più semplici e alle più saporite: tu quale preferisci?

Ecor è un progetto

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editoriale

chi siamo

Respirando, la natura ci ispira

la redazione: Giò Gaeta Silvia Valentini Sophie Meneghelli hanno collaborato a questo numero: Serena Federici di Ecocomunicazione www.ecocomunicazione.it Benedetta Frare giornalista pubblicista e direttrice responsabile della rivista Chiara Frascari e Benedetta Marchi per la rubrica Homemade in cucina

di Giò Gaeta

Sabrina Scicchitano fotografa e food stylist Martino Beria chef e co-fondatore di www.veganogourmand.it Paolo Pistis esperto di agricoltura biodinamica

In quelle più fredde è forte il bisogno di “entrare” in se stessi, di riscoprire il valore del riposo, della riflessione e del sonno, un po’ come la terra si prepara silenziosamente contraendo le sue forze, in attesa dell’arrivo del risveglio primaverile. Anche se ci nutriamo con prodotti biologici e Approfittiamo delle vacanze di Natale per biodinamici non possiamo dimenticare che i nostri pensieri e i nostri sentimenti hanno sempre prenderci il tempo e stare nella natura, anche bisogno di avere una relazione intima e continua solo per mezz’ora, indipendentemente dal freddo o dalla pioggia. Appena a casa riscaldiamoci con la Natura. In tutte le stagioni. con una tisana all’echinacea, con un po’ di zenzeD’inverno, certo, è più difficile: le condizioni climatiche ci invitano a rimandare gite e passeg- ro e miele e una fetta di torta di mele e cannella. Magari grazie all’attività fisica, riusciamo giate, sognando la primavera. anche a ritardare l’accensione del riscaldamenMa osservare la Natura in riposo può essere to: un’azione positiva per la nostra salute e per di grande ispirazione e un’uscita in campagna potrebbe darci l’occasione di fare quattro chiac- il Pianeta. La tazza tra le mani, le calze di lana, un bel chiere con il contadino che, meno impegnato nel libro e la nostra musica preferita: niente ci semlavoro di raccolta in campo, trova il tempo per fermarsi a rispondere a tutte le nostre domande brerà così essenziale come il tepore della nostra e magari anche a darci consigli utili per il nostro casa e il calore delle persone a cui vogliamo bene. orto o giardino. Ci potrebbe aiutare a conoscere meglio che cosa l’inverno ci offre, perché la Natura in ogni stagione mette a disposizione dell’uomo quello che serve, facendoci capire qual è il cibo più adatto. Se d’estate ci fa trovare in abbondanza meloni e angurie, ricche di acqua quando abbiamo bisogno di rinfrescarci e reidratarci, durante l’inverno ci offre le vitamine giuste attraverso gli agrumi e le crucifere (cavoli &company), senza dimenticare le radici come la pastinaca, il topinambur, il sedano rapa, la scorza nera ecc. E passeggiando in campagna, in quella luce obliqua e non sfacciata del sole d’inverno, magari con un po’ di nebbiolina, arriva quella sensazione di attesa, che contribuisce a dare forma a un’atmosfera un po’ magica che preannuncia la festività del Natale. Nelle stagioni più calde, impellente è quella sensazione di espansione, il desiderio di stare all’esterno, al sole, in mezzo alla gente e disponibili al rumore. Procurati momenti di calma interiore e in questi momenti impara a distinguere l’essenziale dal non essenziale. Rudolf Steiner

Auguri

Gianumberto Accinelli docente di entomologia applicata Marco Trevisan Marina Cremonini illustratori Serena Federici copertina illustrata Elena Meglioranzi per la rubrica Davanti allo scaffale Francesca, Lorella, Silvia Braglia chef e docenti di consapevolezza alimentare fondatrici di www.disanapianta.net Antonella Carteri medico veterinario Litopat per la stampa

Editore: EcorNaturaSì SpA via De Besi 20/c, Verona tel 0458918611 Direttore responsabile: Benedetta Frare Stampato da Mediaprint (Vr) su carta ecologica riciclata con inchiostri a base vegetale Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Verona in data 30/12/2003 n. 1575

naturasi.it negozicuorebio.it

di buone feste dalla nostra redazione!

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LE T ERRE DI ECOR

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sommario 3

20 GREEN GENERATION

EDIT ORI A LE

Respirando, la natura ci ispira

Germogli di legalità

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E NON SOLO

Capiti a fagiolo!

40 Il calendario

dell’avvento

23 DAVANTI ALLO SCA FFALE... 43 AT T UA LITÀ

NEWS DA L MONDO BIO

8 DA LLE A ZIENDE AGRICOLE

Anche il cacao diventa di Filiera

27 LA NAT URA SO T T O CA SA

Il cervo volante

45 SPECI A LE NATA LE

La borraccia è sostenibile

Yogurt Cascine Orsine, cremosità biodinamica

46 A OGNI ORTAG GIO

LA SUA STAGIONE

L’arancia: vitalità per l’inverno

36 A ZIENDA DEL M ESE

16 AT T UA LITÀ

Festa in tavola

33 I NOSTRI PROGET TI

13 AT T UA LITÀ

Food for Health: un manifesto per il futuro del cibo

Ha senso il biologico? Qual è il suo futuro? Perché facciamo bio?

Rapunzel e le sue creme spalmabili

48 CONSIGLI PER ORT O,

39 L’A NG OLO DEGLI A NIM A LI

19 LUNA RIO

GI A RDINO E T ERRA ZZO

Il compostaggio biodinamico

Cambiamo casa!

le nostre ricette con lo chef Martino Beria

Tartufini colorati

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con Sabrina Scicchitano

Sfogliatelle di lenticchie

con Benedetta Marchi e Chiara Frascari

con Disanapianta e Marco Trevisan

Regala una colazione di festa

Il brodo di verdure

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news dal mondo bio

È online il video dell’Azienda Agricola La Decima, realtà agricola di Montecchio Precalcino (VI), che affianca alle coltivazioni e all’allevamento bovino, la produzione di yogurt e formaggi. Visita il sito naturasi.it e negozicuorebio.it: lo troverei nella sezione dedicata a Le Terre di Ecor.

Torna anche quest’anno la Settimana del Baratto Giunta quest’anno alla sua decima edizione, dal 19 al 25 novembre, torna la Settimana del baratto, durante la quale i B&B presenti sul sito settimanadelbaratto.it baratteranno l’ospitalità in cambio di beni o servizi. Vuoi saperne di più? Scopri le strutture aderenti e come partecipare sul sito internet; e resta aggiornato sull’iniziativa seguendo la pagina Fb dedicata.

Bazar di Natale Come ogni anno in occasione dell’Avvento, si rinnova nelle scuole Waldorf il consueto appuntamento con il bazar di Natale. Un’occasione per conoscere da vicino la pedagogia steineriana assistendo a piccoli spettacoli e canti, ma anche partecipando a incontri e laboratori creativi oppure acquistare i prodotti frutto del lavoro manuale dei bambini e non solo. Scopri sul sito rudolfsteiner.it la scuola Waldorf più vicina a te e le date del bazar di Natale.

XXXV Convegno di Agricoltura Biodinamica Anticipato dall’incontro introduttivo che si terrà il 15 novembre al Salone d’Onore della Triennale di Milano, il 16 e il 17 novembre si svolgerà il XXXV Convegno Internazionale di Agricoltura Biodinamica. Al centro del convegno, ospitato quest’anno al Politecnico di Milano, la ricerca e l’innovazione nel campo dell’agroecologia. Molti gli esponenti internazionali, provenienti dal mondo accademico ma anche produttivo, che interverranno in occasione di questo importante appuntamento. Per info e programma, biodinamica.org

Cascine Orsine: non solo azienda agricola Alle Cascine Orsine, oltre a poter visitare una delle più significative realtà biodinamiche in Italia, puoi sostare nel bistrot aperto dal martedì alla domenica con orario continuato. A pranzo, tutti i giorni, troverai il piatto degustazione, i formaggi di produzione aziendale, insieme a piatti tipici del territorio, pane e pasta. Tanti i servizi proposti: dalle visite guidate dell’Azienda Agricola e del Giardino delle Sementi Ritrovate fino al ricco calendario di eventi liberi e gratuiti. Per info, bereguardo1@naturasi.biz Sempre a Bereguardo, le Cascine Orsine collaborano anche con la Fondazione Viandanti /Corte delle Madri per l’accoglienza di persone fragili (Progetti Speciali NaturaSi) e con il giardino d’infanzia a indirizzo Steineriano dell’Associazione Michaelis ‘Stelleinterra’. Un’educatrice e una maestra Steineriana sono disponibili durante tutto l’anno per visite guidate, scolaresche e feste di compleanno. Resta aggiornato seguendo la pagina Facebook “Corte delle madri”. 6

#BloggerforSANA Grande successo anche quest’anno per il Sana di Bologna, l’imperdibile appuntamento dedicato al biologico e al naturale. Oltre alla consegna dei consueti Sana Awards, la manifestazione ha assegnato anche il premio speciale #BloggerforSANA, che ha visto trionfare, nella categoria Alimentazione Biologica, la Farina per polenta di riso Vialone Nano dell’Azienda Agricola Martin Gazzani. Tra le motivazioni espresse dalle blogger ufficiali della manifestazione troviamo il suo “gusto delicato e cremoso”, ma anche l’innovazione del prodotto, che ha come unico ingrediente il riso Vialone Nano IGP. Congratulazioni all’azienda per questo importante riconoscimento.

L’arte in gioco: Jean Dubuffet a Reggio Emilia Dal 17 novembre 2018 al 3 marzo 2019 il Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento. La mostra, dal titolo “Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985”, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali. Il percorso espositivo sarà arricchito dalla tridimensionalizzazione di alcune opere di Jean Dubuffet per i non vedenti e da soluzioni idonee alla fruizione dei visitatori secondo modalità facilitate, nella consapevolezza che l’arte sia una via di accesso privilegiata al benessere di tutte le persone. La Fondazione Palazzo Magnani conferma così l’attenzione verso le persone con disabilità fisica e psichica, in stretta collaborazione con il Progetto Reggio Emilia città senza barriere.

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La Decima è on air sul nostro sito


L A NU OVA ARTE D EL CIO CCO LATO 201 8

30 NUOV E I M M A G INI • 3 VOLTE R ESP ONSA BIL I

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m ate r i e p r i me c er ti f i cate d a pro d u z i o n e s o s te n i b i l e

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DA LLE A ZIEN DE AGRICOLE

Anche il cacao diventa di Filiera Con il suo progetto di Filiera, EcorNaturaSì partecipa alla creazione di un nuovo concetto di economia e società. Per il cacao ha anche attraversato l’oceano, fino a raggiungere il cuore della sua coltivazione: la Cooperativa Conacado

Per preparare le sue creme spalmabili, al cacao intenso e alle nocciole e cacao, ma anche per le sue tavolette di cioccolato di Filiera, Ecor ha scelto di utilizzare il cacao della Cooperativa Conacado, tra le più grandi realtà sudamericane che si dedicano alla coltivazione di questo “cibo degli dei”. La Cooperativa Nata nel 1985, la Cooperativa Conacado si trova nella Repubblica Domenicana. Oggi comprende circa 9000 produttori di cacao biologico, ciascuno dei quali dispone di una superficie di circa 2,5 ettari. Gli agricoltori vengono affiancati da tecnici che, attraverso le attività di controllo, effettuate in media 3 volte l’anno, garantiscono una materia prima di qualità.

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L’impegno sociale Conacado si articola in 3 entità: un’azienda commerciale, una cooperativa che si occupa di gestire il microcredito ai produttori e una ONG che implementa progetti sociali a favore dei produttori e delle loro famiglie. La creazione e il sostegno di scuole e centri per l’introduzione dell’informatica, in cogestione con il Governo, ma anche la costruzione e il miglioramento della rete di approvvigionamento idrico, sono alcune delle attività portate avanti dalla ONG. La coltivazione Classificato da Linneo con il nome di Theobroma Cacao, il cacao è un arbusto che si sviluppa abbastanza velocemente, ma raggiunge la fase produttiva solo al quinto, sesto anno di coltivazione, continuando poi a dare frutti per oltre trent’anni. Nei Paesi tropicali, riveste un ruolo importante nel contrastare i problemi di deforestazione e degrado della fertilità del terreno, molto diffusi in quelle zone, poiché ne tutela la coper

tura forestale, avantaggiandosi dell’ombreggiamento fornito dai grandi alberi presenti. Le fave Di forma ovoidale lunga, di solito, tra i 15 e i 20 centimetri, la cabosside è il frutto della pianta del cacao e ha origine da piccoli fiori bianco-rosati, che spuntano direttamente dai rami di grosse dimensioni o dal fusto. Contiene al suo interno – immerse in una sostanza gelatinosa e dolciastra, di colore bianco – le famose fave, i semi del cacao. Viene raccolta a mano e aperta direttamente nella piantagione, all’ombra degli alberi; le fave vengono riposte in grandi sacchi puliti e conferiti rigorosamente entro poche ore alla succursale regionale della Cooperativa Conacado. In questa fase, la rapidità è fondamentale al fine di evitare processi ossidativi o fermentativi indesiderati, che potrebbero compromettere la qualità del prodotto finale. Dopo un accurato controllo della qualità, nelle fave ha inizio il processo di fermentazione, con ossigenazione a più stadi, a cui segue l’essiccazione su letti aerati e protetti da eventuali piogge: una volta fermentate ed essiccate in sacchi di iuta, le fave sono pronte per mettersi in viaggio verso l’Europa. La trasformazione Sbarcate in Olanda, le fave vengono stoccate in silos dedicati e vengono poi tostate e spremute negli impianti produttivi di Crown of Holand, storico partner di Conacado. Segue quindi la loro trasformazione in massa e burro di cacao, tra gli ingredienti principali per le tavolette di cioccolato, e nel cacao in polvere utilizzato invece per le creme spalmabili. Le creme spalmabili Cacao, zucchero di canna, olio di girasole e purea di 9


DA LLE A ZIEN DE AGRICOLE

Le tavolette Per le tavolette di cioccolato, prodotte dalla tedesca Ecofinia, vengono invece impiegati massa e burro di cacao. Queste sostanze vengono lavorate insieme allo zucchero di canna, presente in percentuali differenti 10

a seconda della tipologia di cioccolato, fino a creare un impasto omogeneo in cui lo zucchero si amalgama completamente e le particelle di grasso del cacao raggiungono un diametro così piccolo da sciogliersi in bocca, permettendo agli aromi di sprigionarsi nel palato. Una curiosità per gli amanti del cioccolato Già conosciuto presso le civiltà precolombiane, il cacao arrivò in Europa nel XVI secolo, probabilmente grazie al condottiero spagnolo Cortés: dopo un’iniziale ritrosia, dovuta al gusto amaro e astringente, iniziò ad essere apprezzato soprattutto come bevanda, aggiungendo zucchero e spezie. È solamente nel corso dell’Ottocento che si diffusero sul mercato tipologie di cioccolato differenti, come la versione fondente e quella al latte, proposte nell’innovativa forma a barretta.

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nocciole tostate: sono questi gli ingredienti delle creme di cacao intenso e di cacao e nocciole dalla Filiera Ecor, preparate dall’azienda italiana Gandola, specialista di creme spalmabili. L’impasto così ottenuto viene lavorato fino a ottenere una pasta omogenea, la crema, che viene invasettata e lasciata riposare in cella frigorifera per alcuni giorni: è fondamentale, infatti, una fase di riposo per permettere ai diversi componenti di interagire ed esprimere al meglio le essenze delle materie prime.


Che storia di cacao! Qual è il segreto che rende più completo e prezioso il sapore delle nostre tavolette? Il cacao Dalla nostra Filiera: viene infatti coltivato, nella Repubblica Dominicana, dagli agricoltori della Cooperativa Conacado che riconosce ai soci il giusto prezzo, tutela l’ambiente e supporta le comunità locali.

Ecor è un progetto

La Città del Sole si rifà il look e rinnova anche le sue ricette: prova i nuovi plum cake, con il tocco goloso delle gocce di cioccolato, e le tortine, caratterizzate dalla nota briosa del limone. 11


consigli per la spesa

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1 CLIPPER

2 ISOL A BIO

3 PIÙ BENE

tè bianco alla menta, alla vaniglia, all’arancia

bevanda sorgo senza glutine

fiocchi di avena

Dal design moderno e accattivante, i tè bianchi Clipper si caratterizzano per il loro gusto intenso: quello alla menta, dal sapore rinfrescante, quello alla vaniglia, dall’aroma dolce e vellutato, e all’arancia, dall’irresistibile nota agrumata.

È la deliziosa bevanda vegetale senza glutine del buongiorno, ideale per la tua colazione. Dal gusto naturalmente dolce e vellutato è adatta con i cereali, il muesli e per inzuppare i biscotti. Una ricetta semplice per portare sulla tua tavola tutto il sapore di un antico cereale e la carica giusta per cominciare al meglio la giornata.

4 R APUNZEL

albicocche Albicocche disidratate e denocciolate, provenienti dal progetto equo-solidale di Rapunzel in Turchia. Il frutto rimane intero durante l’essiccazione e conserva così morbidezza e sapore. Dopo la raccolta i frutti vengono esposti al sole per tre giorni su teloni e quindi liberati dal nocciolo. Dopo un’ulteriore essiccazione di 3-4 giorni al sole, le albicocche vengono lavate e selezionate. Ottime a colazione con yogurt, frutta secca e muesli o da sole per una buona pausa. 12

5 ACHILLEA

crema di nocciole con cacao Una squisita crema spalmabile preparata con il 45 % di pregiate Nocciole del Piemonte IGP e cacao, che le conferisce un gusto irresistibile. Senza olio di palma, questa crema è perfetta a colazione, a merenda o per la preparazione di dolci e dessert.

Fonte di proteine e ad alto contenuto di fibre, sono ottenuti dalla lavorazione di una varietà d’avena, l’Avena Sativa che è naturalmente senza glutine. Perfetti a colazione, sono ideali per la preparazione di porridge e muesli, ma anche per zuppe e minestre.

6 AMBROSIAE

porridge nocciole - mandorle attivate e cacao fondente - chia Per una colazione golosa, pronta in pochi minuti, ecco un porridge istantaneo a base di fiocchi di avena, cereali germogliati, semi germogliati e superfood. Senza glutine e senza zuccheri aggiunti (contiene naturalmente zuccheri), è facilissimo da preparare: basta mettere 4 cucchiai di porridge in una tazza, aggiungere il vostro latte preferito bollente e lasciar riposare per un minuto.


I NO ST RI PRO GET T I

La borraccia è sostenibile Limitare il consumo di materie prime non rinnovabili riducendo il consumo della plastica e promuovendo comportamenti consapevoli. È questo uno degli obiettivi principali di EcorNaturaSì che, con l’introduzione delle sue coloratissime borracce, fa un nuovo passo in questa direzione. Un bene fondamentale L’acqua è una delle risorse più importanti del nostro pianeta, continuamente minacciata dall’inquinamento. Diventa a sua volta motivo di inquinamento ogni volta che viene imbottigliata nella plastica: è stato calcolato che, ogni minuto, vengono acquistate nel mondo un milione di bottiglie di plastica, 20.000 al secondo. 24 Bottles Da questa consapevolezza, è nato il progetto di EcorNaturaSì in collaborazione con “24Bottles”, azienda bolognese specializzata nella produzione di borracce in acciaio inox, per incentivare un uso più consapevole dell’acqua fuori casa.

Sostenibilità La borraccia scelta è totalmente sostenibile. Infatti: • L’acciaio è riciclabile al 100% e, una volta recuperato, ancora riciclabile al 100%. • Tutta la CO2 emessa durante la produzione delle materie prime, del prodotto finito e del packaging e nel corso del trasporto, viene azzerata attraverso il reimpianto di alberi. Lo si può verificare sul sito del progetto, dove si può consultare una mappa che indica i programmi di ri-forestazione che si stanno attivando. E tu quale scegli? Per le nostre borracce abbiamo sviluppato immagini e temi personalizzati, collegati al nostro mondo del bio. Potrete scegliere tra: • • • •

“Greentosa”, la borraccia bianca “Consapevole”, la borraccia azzurra “Amante”, la borraccia verde “Giocosa”, la borraccia gialla

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A Natale, regala la sostenibilità: dona le nostre borracce e fai del bene ai tuoi cari e all’ambiente.

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O G GI IN CUCINA

con lo chef Martino Beria

Tartufini colorati Ingredienti per 10 tartufini 100 g di datteri freschi 50 g di mandorle 40 g di nocciole 15 g di cocco rapè 15 g di burro di cacao 50 g di acqua sciroppo d’acero (opzionale) Per la copertura, a scelta tra: Cocco rapé, sesamo bianco, cacao amaro, spirulina in polvere, semi di chia... Per prima cosa, osservate i datteri e, se non sono molto morbidi, ammollateli per 3-4 ore; se invece sono particolarmente polposi, non occorre questo passaggio. Pelate i datteri e togliete i semi. Unite in un robot da cucina le mandorle, i datteri, le nocciole e il cocco rapè, quindi frullate alla massima velocità. Passate il tutto in una terrina e aggiungete l’acqua e il burro di cacao, amalgamando bene il composto. Per renderli più dolci potete aggiungere un paio di cucchiai di sciroppo d’acero. Lasciate riposare in frigo per 40 minuti. Formate 10 palline e poi fatele rotolare nelle coperture che preferite.

Il consiglio in più: Questi tartufini si mantengono in frigo per un paio di giorni in un contenitore ermetico. Se avete un estrattore, potete riutilizzare i residui di bevande vegetali che preparate (di mandorla, nocciola o noce), al posto delle mandorle e delle nocciole di questa ricetta, in pari quantità.

Martino Beria è un esperto di cucina 100% vegetale. Laureato in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione, lavora come chef e consulente, è autore e si occupa di formazione in ambito vegan. Per il nostro magazine crea ricette semplici e sfiziose, adatte alla cucina di tutti i giorni. Le trovate anche su martinoberia.com e veganogourmand.it 14


OGGI IN CUCINA

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AT T UA LITÀ

Ha senso il biologico? Qual è il suo futuro? Perché facciamo bio? Risanare l’agricoltura, e l’economia, attraverso un cibo che faccia bene all’uomo e alla terra, ma anche alla società. Sono queste le risposte formulate da Fabio Brescacin, Presidente di EcorNaturaSì, intervenuto all’Azienda Agricola La Collina di Reggio Emilia

Noi alla Fattoria Di Vaira, abbiamo fatto il bilancio della C02, il bilancio del carbonio, che ti dice quanto carbonio dall’atmosfera, dov’è un veleno, viene fissato nel terreno sotto forma di humus, dov’è vita. Cos’è fertilità? È sostanza organica, è carbonio, è sostanza umida nel terreno; perderla vuol dire impoverire il terreno e trovarsi la CO2 nell’atmosfera. Il bilancio fatto in Di Vaira dice che con una rotazione ampia, con i sovesci (colture che facciamo e mettiamo nel terreno), con l’uso del compostaggio, etc, captiamo 3,1 tonnellate per ettaro di CO2 all’anno. Vuol dire che un’azienda biodinamica coltivata in un certo modo, con certi criteri, con le pratiche giuste, Cos’hanno a che fare il biologico capta carbonio; vuol dire togliere CO2 dall’atmosfera, e e il biodinamico con tutto questo? portarlo nel terreno come sostanza organica e fertilità Oggi l’agricoltura, dai calcoli fatti, produce un terzo, del terreno. circa il 30 %, delle emissioni responsabili dei cambiaSe queste pratiche venissero adottate da tutta menti climatici. La CO2 in particolare è tra le cause di avvelenamento l’agricoltura mondiale in 10 anni la CO2 in atmosfera dell’atmosfera e dei cambiamenti climatici. tornerebbe ai livelli normali. “Il tema della terra è un tema primario, primario rispetto ad ogni altra cosa, indipendetemente dalle correnti politiche, dalle ideologie, dalle nazioni. Quest’anno l’Earth Overshooting Day è stato calcolato il 1° agosto, l’anno scorso era il 2 agosto, l’anno prima il 4: cosa vuol dire? Vuol dire che in qualche modo, la cosiddetta impronta ecologica, cioè l’impatto che ha l’uomo sulla terra, la sta consumando: questa è la realtà dei fatti. A spese di chi viviamo noi? A spese della terra, delle popolazioni in via di sviluppo, delle generazioni future”.

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La salute della terra Il primo tema che abbiamo è la salute della terra: la terra non è un pezzo di roccia che gira per l’universo, è un essere vivente che vive, che pulsa di vita, si ammala e soffre, come soffriamo noi esseri viventi. L’agricoltura biologica, e quella biodinamica in particolare, è il tentativo di ridare vita alla terra. Questo è il primo tema: la biodinamica non nasce contro i veleni, nasce proprio per ridare vita e salute alla terra. E oggi la terra non ce la fa più: l’uomo può distruggere la terra, come ha fatto, ma la può anche risanare.

L’agricoltura bio è il compito che ha l’uomo di contribuire a risanare la terra


AT T UA LITÀ

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Un cibo sano Noi abbiamo un compito: dare un cibo sano alle persone, un cibo che sia il più possibile esente da veleni. Ma questo è solo l’aspetto più palese. In realtà abbiamo bisogno non solo di un cibo che non avveleni, ma che risani, che dia salute. Il rischio oggi è che ci sia in giro

prodotto a residuo zero, che però non sia biologico e non abbia nessuna forza di salute. Perché non è importante solo che il prodotto sia esente da chimica, ma che abbia forze di vita, che abbia vita in sé.

E come si ottiene la vita nel cibo?

1) la fertilità dei suoli, la vita dei suoli, la vita dei terreni La pianta che vive in un terreno sano, vitale, vive e respira col cosmo. L’humus è il polmone del terreno col cosmo. Quando noi mangiamo un prodotto non mangiamo solo proteine, carboidrati. Noi mangiamo l’armonia del cosmo, introduciamo dentro di noi l’armonia dell’universo.

2) la qualità delle sementi Negli anni passati non abbiamo fatto un lavoro sufficiente per avere sementi biologiche di qualità. Oggi abbiamo diverse cose in atto: abbiamo un progetto sul grano duro, stiamo usando grani teneri dei nostri colleghi svizzeri, però abbiamo un lavoro enorme da fare, anche sugli ortaggi. Stiamo creando una fondazione per lavorare sulle sementi, ma la strada è ancora lunga.

Il cibo è la base della nostra vita, non solo quella fisica-fisiologica, ma anche della nostra vita animica-spirituale-interiore. Dare un cibo che crei salute: questo è il nostro compito

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Il risanamento della società Dobbiamo pagare il giusto prezzo del prodotto. Uno dei motivi per cui l’agricoltura soffre è perché noi non paghiamo sufficientemente il cibo che mangiamo.

La nostra economia va rifondata su nuove basi. L’economia parte dal presupposto antropologico che noi siamo tutti egoisti: sì, abbiamo una parte egoistica, ma abbiamo in noi anche una parte che ha il senso del bene, della giustizia, dell’equità. E questa parte è sempre più forte ed emerge sempre di più nelle persone. Bisogna far leva su questo, su questa necessità di far fluire più denaro nei campi, di pagare un giusto prezzo per i prodotti, di pretendere un prodotto di qualità ma anche di essere coscienti di pagare, attraverso il giusto prezzo, quello che è il valore del cibo. Come c’è una monocultura agricola c’è una mono-cultura economica: tutti ragionano sul profitto, sulla redditività, l’azienda deve fare reddito, deve fare profitto,

ma deve contribuire anche a creare altri valori, deve contribuire al bene sociale. Dobbiamo imparare a gestire coscientemente il denaro. L’economia è qualcosa con cui tutti abbiamo a che fare e che tutti possiamo contribuire a cambiare. Noi cambiamo l’economia ogni giorno: cosa compro, dove compro, da chi compro, quanto pago. Come uso il mio denaro. Io sono responsabile, responsabile fino in fondo di ogni centesimo che passa dalle mie tasche.

Non avremo un prodotto di qualità, un’agricoltura di qualità, se non cambiamo anche il pensare economico 17


consigli per la spesa

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1 PIÙ BENE

2 LE CARLINE

3 BIOL AB

polpette di miglio piselli e carote

vino Spumante Brut Diana

veg - roast beef, bresaola, cotto

Una ricetta vegana senza glutine, preparata con materie prime di qualità. Queste gustose polpette fanno parte della linea di prodotti Più Bene pensati per andare incontro alle esigenze di chi ama i cibi buoni, ma è sempre di corsa. Provale per una pausa pranzo veloce ma sfiziosa!

Adatto anche a chi segue un’alimentazione vegana, è un vino di colore giallo paglierino, con riflessi verdognoli, che mostra un perlage fine e persistente e all’olfatto si presenta fresco e intenso. Al palato è armonico ed equilibrato, con un piacevole sentore di frutta matura. Ideale per brindare a momenti speciali, è comunque ottimo anche per abbinamenti a tutto pasto.

Confezionate in pratiche vaschette salva freschezza, sono tre innovative proposte vegetali con un gusto pieno ed equilibrato, e una piacevole consistenza. Perfette per veloci piatti freddi, sono indicate anche per preparare antipasti e per farcire squisiti panini.

4 BAULE

pesto al basilico vegano Buono come fatto in casa, ha un delizioso aroma di basilico. Senz’aglio e 100% vegetale, è già pronto: basta versarlo su pasta e cereali, mescolando con cura. E per rendere il piatto ancora più ricco, aggiungete nell’acqua di cottura della pasta fagiolini e patate a tocchetti, che scolerete insieme, aggiungendo infine il pesto. 18

5 BIONATUR AE

ragù di tofu Un classico condimento della tradizione italiana, rivisitato in una versione vegetale con pomodoro e tofu, arricchito con spezie e verdure. Ottimo con la pasta, per preparare le lasagne al forno, ma anche per condire gustose bruschette e crostini.

6 TAIFUN

Tofè Tofè è un prodotto proteico di origine vegetale, realizzato con un processo di fermentazione tradizionale in uso da secoli in Asia e in Europa, che prevede l’impiego di fermenti vegan e che gli conferisce una gradevole nota acidula. Disponibile nella versione al naturale, ai peperoni e alle erbe, si presta a molti diversi tipi di preparazione e rappresenta un arricchimento creativo alla cucina vegetariana.


La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze che si manifestano nel comportamento degli organismi viventi. In agricoltura biodinamica, le stesse favoriscono i tempi di semina, lavorazione e raccolta. Agiscono in modo analogo sul corpo umano, in particolare sulla crescita di capelli e unghie. Ogni nove giorni circa la luna, nel medesimo trigono di forze, favorisce o “ostacola” alcune parti della pianta o del corpo.

legenda

in cucina

cura di sè

orto e giardino

1 gio 2 ven 3 sab

giorno e fase lunare

5 mer

6 mar

6 gio

7 mer

7 ven

8 gio

8 sab

9 ven

9 dom

10 sab

10 lun

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13 mar

13 gio

14 mer

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nuova in cucina

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GREEN GEN ERAT ION

Germogli di legalità Arianna Zottarel, giovane ricercatrice della provincia di Treviso, ha riscoperto la sua identità raccontando uno dei periodi più bui nella storia del Nord Est, e diventando così un esempio di impegno civile a favore della legalità

Arianna, da dove nasce il tuo interesse per queste vicende? La mia attenzione è stata influenzata in modo determinante dal percorso iniziato all’Università degli Studi di Milano, con i corsi del Prof. Nando dalla Chiesa sulla criminalità organizzata, che mi hanno permesso di guardare con occhi diversi molti dei fenomeni della storia del nostro Paese. Uno di questi è proprio la Mafia del Brenta, un nome che porta con sé una storia di negazionismo, minimizzazione e sottovalutazione del fenomeno mafioso. Da veneta non ho potuto non analizzare un caso così radicato nella mia regione e così originale nella sua forma, essendo stato a tutti gli effetti una mafia autoctona in una regione di non tradizionale presenza mafiosa. Poi di certo è stata anche una propensione personale a spingermi a indagare questi fenomeni, a conoscere la nostra storia, a cercare la verità. 20

Giovani e impegno civico e sociale: quali sono le tue impressioni? Credo che la qualità delle persone sia decisiva per far nascere movimenti civili e sociali. Nella lotta alla mafia, così come per altre forme di impegno civile, i giovani sono un bacino fondamentale, traino di iniziative importanti, costretti spesso a ricoprire un ruolo di supplenza a causa di carenze sociali e politiche. Penso, per esempio, ai giovani di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che sono la colonna portante del movimento. O all’impegno dei giovani studenti dei licei che partecipano alle manifestazioni e chiedono che nelle scuole si parli di mafia. O ancora ai giovani universitari che costruiscono movimenti di opinione veri e propri. Quando vedi il mondo che ti circonda, cosa vedi? La creazione di una comunità: scientifica, civile, sociale. Hai dichiarato“la lotta alla mafia è diventata la mia questione di identità”: che significa? Significa che non è solo una curiosità scientifica o un interesse civile. Non è solo desiderio di conoscenza o il voler essere partecipi di un movimento. È qualcosa in più. È una spinta che porterò sempre dentro di me, al di là del lavoro e del territorio in cui mi

messaggio promozionale

Nessun uomo è un’isola: ciascuno di noi agisce all’interno di un contesto e fa parte di una società il cui cambiamento non può che passare attraverso l’impegno del singolo, ciascuno in base alle proprie caratteristiche, specificità e competenze. Questo vale quando parliamo di salvaguardia dell’ambiente ma anche quando spostiamo l’attenzione sull’impegno civico e sociale. È anche questo il senso del lavoro di ricerca di Arianna Zottarel, collaboratrice all’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università di Milano. Con la sua tesi di laurea e poi con il suo libro “La mafia del Brenta. La storia di Felice Maniero e del Veneto che si credeva innocente” (Melampo Editore), ha deciso di fare luce su uno dei periodi più bui nella storia della sua regione, tra la fine degli anni Settanta e la prima metà degli anni Novanta, quando la “mala del Brenta” esercitava la sua forza intimidatoria nel Nord Est italiano.


GREEN GEN ERAT ION

messaggio promozionale

La perdita della memoria di sé come Paese coincide con la perdita della propria identità. E quando si perde l’identità, si è in balia del buio. Non ci sono grandi fari ad orientarci e non esistono àncore.

troverò a vivere. Quando hai l’opportunità di studiare certe storie, il privilegio di incontrare alcuni testimoni e visitare quei luoghi, è impossibile non rimanerne segnati. Questo percorso scolastico, lavorativo e sociale ha cambiato la mia vita ed è diventato parte di me.

piuttosto che ignavi. Significa dare valore alle persone, alle cose e alla fatica. Affiancare il progresso scientifico e tecnologico al progresso etico e umano. Darci meno risposte e porci più domande. Meno ingombranza dell’Io e più senso di comunità.

Quale è stato l’aspetto più sconvolgente che hai riscontrato attraverso questo tuo lavoro di studio? Due sono gli aspetti più sconvolgenti che ho rintracciato in questi anni. Il primo è la diffusione sempre più significativa di stereotipi che distorcono la realtà, frutto di processi di auto-immaginazione (come l’idea che la mafia dia lavoro, che sia un problema solo del Sud o che ci possa essere una distinzione etica tra la mafia del passato e la mafia di oggi), che rendono difficile la comprensione di fenomeni già di per sé complessi. Il secondo è la perdita di memoria, intesa soprattutto come potere della rimozione e selezione sociale del ricordo. La perdita della memoria di sé come Paese coincide con la perdita della propria identità. E quando si perde l’identità, si è in balìa del buio. Non ci sono grandi fari ad orientarci e non esistono àncore.

Il cambiamento passa attraverso le nostre scelte di ogni giorno: qual è il peso di ognuno di noi? Il peso di ognuno di noi è mastodontico, in particolare per il contrasto al fenomeno mafioso, proprio perché “la vera forza della mafia sta fuori dalla mafia”. Ognuno può fare qualcosa, ognuno con le sue modalità. Ognuno con la sua professione. Non è vero, per esempio, che spetta solamente ai magistrati combattere la mafia. Con la conoscenza, l’approfondimento e la cultura già si può fare moltissimo. Come diceva Antonino Caponnetto, “la mafia teme più la scuola che la giustizia”.

Che cosa significa per te legalità? Significa preferire il rispetto all’arroganza, la memoria storica al sapere superficiale e di seconda mano. Significa prediligere l’approfondimento, la ricerca delle fonti, il lavoro minuzioso dell’archeologo alla facile semplificazione e alla pigrizia intellettuale. Significa scegliere la libertà alla ricchezza, l’impegno piuttosto che il pendolarismo, costruire identità piuttosto che seguire il senso comune, l’essere coerenti

La tua ricetta per la legalità? La ricetta per la legalità? Prenderei in prestito quella proposta da Carlo Petrini nella sua visione del cibo: buono, pulito, giusto. Un’idea di legalità portata avanti con coerenza, con un impegno quotidiano, in modo trasparente e colmo di speranza. Esigere quindi da noi stessi e dalla società il rispetto della legalità, senza deleghe, eccezioni, interpretazioni. Ognuno con l’obbligo di tutelarla e difenderla da chiunque cerchi di corroderla. Indignandosi, offendendosi, senza cercare compromessi. Perché la legalità possa coprire la sua funzione sociale. 21


Arche consiglia...

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1 soba noodles con grano saraceno Per preparare i suoi noodles, tipici spaghetti della tradizione orientale, Arche taglia l’impasto a regola d’arte, quand’è ancora fresco. Utilizza, inoltre, la farina di grano saraceno che conferisce loro quel gusto leggermente nocciolato che li rende perfetti con verdure, salse e minestre.

4 zuppa di miso con alghe marine Preparare una zuppa di miso non è mai stato così semplice, anche fuori casa. Dal sapore particolarmente delicato, e arricchita con alghe marine, Arche la propone in una versione istantanea perfetta per la pausa pranzo e subito pronta: basta aggiungere dell’acqua calda, riscaldare il tutto e insaporire.

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2 genmai miso

3 funghi shiitake

Ottenuto da riso e fagioli di soia e maturato per 18 mesi, è un condimento vegano, dal tocco piacevolmente aromatico, usato per conferire a salse, zuppe e piatti orientali un tocco più deciso. Arche lo propone nella pratica confezione con tappo apri e chiudi, perfetto per non sprecarne nemmeno una goccia.

Ottenuti da coltivazione bio e in seguito essiccati, hanno un sapore, aromatico e piacevolmente speziato. Ideali aggiunti a salse, zuppe e piatti orientali, devono essere lavati e lasciati in ammollo per un’ora; una volta scolati e privati delle parti più dure del gambo, cucinarli per 3 minuti.

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Ottenuta dalla fermentazione dei fagioli di soia e frumento, viene preparata da Arche secondo tradizione in una manifattura giapponese. Ideale per rafforzare il gusto delle vostre ricette, e per preparare zuppe, salse e creme, si consiglia di aggiungerla solo a fine cottura, per preservarne il sapore pieno.

Già dal XII secolo i contadini della regione di Kyoto prelevavano l’amido dalle fibre della radice del kuzu, una leguminosa. Oggi Arche lo ricava dalla radice una volta spezzettata, lo filtra più volte e infine lo lascia asciugare all’aria aperta. Si ottiene così un addensante perfetto per dare ai vostri piatti una consistenza cremosa.


DAVA N T I A LLO SCA FFA LE... E NON SOLO

Cápiti a fagiolo! di Elena Meglioranzi

li scolo e li risciacquo. Li metto a Le lenticchie lessare in acqua fredda con una Questa è la stagione nella quale quantità d’acqua che varia tra le 2 e possiamo far diventare una consuele 3 volte il volume dei legumi. tudine la preparazione di zuppe con Niente sale, che va aggiunto solo legumi, piacevoli e riscaldanti, che a fine cottura (altrimenti riman• Sono come due piselli ci coccolano con il loro calore e il gono duri!), ma erbe aromatiche e in un baccello loro profumo. spezie (alloro, origano, menta, timo, E non dimentichiamo che andiamo • Per un piatto di lenticchie rosmarino, semi di finocchio, che si perde il regno incontro al periodo dell’anno in cui danno sapore e aiutano a prevenire la lenticchia diventa protagonista • Prendere due piccioni i processi di fermentazione), un pez- sulle nostre tavole: a Natale e con una fava • Essere come una pentola di fagioli zetto di alga kombu e via di cottura Capodanno è lei la vera regina del • Riso e fagioli fan crescere i figlioli lentissima. buon augurio (girate pagina per • Non saper tenere un cece in bocca Ottima l’aggiunta di carote e sedano scoprire una ricetta semplice, ma per insaporire e arricchire il piatto. d’effetto, per la vostra tavola delle E sono capitati a fagiolo per raccon- Una volta lessati si possono gustare feste ndr). al naturale, con un filo di ottimo tare anche oggi qualcosa... Tra le molte varietà che troviamo olio di oliva, oppure utilizzarli in nei negozi, ve ne sono alcune che un’infinità di ricette, dall’antipasto non richiedono l’ammollo, basta una Ingredienti della nostra cucina al dolce. bella risciacquata, e questo diventa Cominciamo dicendo che nella strategico quando non abbiamo pennostra cucina i legumi sono molto sato per tempo a metterle a bagno. presenti. Se ce ne siamo un po’ Suggerimenti per la cottura: ho dimenticati e li abbiamo accantonati, già accennato all’utilizzo di erbe credo che dovremmo rispolverare aromatiche, spezie e alga kombu (un Si dice che le lenticchie portino fortuna, ricchezza, abbondanza. i ricettari della nonna e riproporre pezzetto di circa dieci centimetri è Io penso che la fortuna sia quella di piatti che daranno grande soddisfa- sufficiente) durante la cottura dei mangiare assieme alle persone care, zione al palato e saranno graditi a legumi. Chi lo desidera, può anche accogliendo la ricchezza della divernoi e all’ambiente. eliminare la buccia per un risultato sità e condividendo l’abbondanza. Vi invito anche a farvi sorprendere più delicato. dalle infinite varietà di legumi meno conosciuti. Avete mai fatto caso a quanti nostri modi di dire hanno per protagonista il cibo? Facendo una piccola ricerca, ne ho trovati alcuni sui legumi:

Foto di Sabrina Scicchitano

Vincere le perplessità Immagino già le perplessità... Proviamo a vedere come superare alcuni piccoli ostacoli, sono convinta che ne valga la pena. I tempi: è vero, i legumi richiedono tempo tra ammollo e cottura, ma è solo una questione organizzativa. In genere io li metto in acqua fredda dopo averli ben sciacquati, la sera se richiedono molte ore (ceci, fagioli, cicerchie, soia) o la mattina se il tempo di ammollo è inferiore (azuki, fave, piselli, lenticchie). Al rientro a casa nel pomeriggio

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LE T ERRE DI ECOR

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RICICLO IN CUCINA

con Sabrina Scicchitano

Sfogliatelle di lenticchie con cipolla, curry e curcuma Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia 150 g di lenticchie verdi 150 g di lenticchie rosse 2 cipolle dolci 2 pomodori 3 cucchiai di olio extravergine di oliva 1 rametto di timo 1 cucchiaino di curcuma 1 cucchiaino di curry 1 spicchio di aglio sale e pepe q.b. Occorrente:

stampini di metallo, carta forno, pesetti riso o fagioli

Accendete il forno a 200 °C, mondate e tagliate la cipolla a listarelle sottili, distribuitele sulla leccarda ricoperta con la carta forno, aggiungete un po’ di sale e un filo d’olio e cuocete per circa 20 min. Quando le listarelle di cipolla appaiono belle asciutte, frullatele e mettete da parte la crema di cipolla così ottenuta. Stendete la pasta sfoglia, premete con decisione gli stampini, girate e bucherellate la pasta con i rebbi della forchetta. Coprite con un pezzettino di carta forno e riempite con i pesetti o i legumi che avete a disposizione, infornate per circa 12 min, estraete, togliete la carta e i pesetti. Spalmate sul fondo di ogni sfogliatella un po’ di crema di cipolla e infornate per altri 3 min. Nel frattempo cuocete le lenticchie in due pentolini diversi, seguendo le tempistiche indicate sulla confezione: le rosse con uno spicchio d’aglio, un bicchiere d’acqua, un filo d’olio e un cucchiaino di curcuma; le verdi con un cucchiaio d’olio, uno spicchio d’aglio, un cucchiaino di curry, i pomodori tagliati a piccoli pezzi e un bicchiere d’acqua e un rametto di timo. Assaggiate e aggiustate di sale e pepe a piacere. Togliete le sfogliatelle dal forno, riempitele con le lenticchie decorate con il timo e servite. Un’idea in più: sciogliete un po’ di curcuma e di curry separatamente in due ciotoline con un cucchiaio di acqua calda così da colorare con un pennello i bordi delle sfogliatelle prima dell’ultima infornata con la cipolla.

Sabrina Scicchitano Food photographer, consulente creativa e autrice di libri di cucina. Alla passione per il bello unisce quella per il buono. Vive in campagna tra l’orto e i fiori. In questa rubrica, con un approccio semplice e divertente, propone ricette belle da vedere e buone da gustare.

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IT‘S TH detai E l THAT make s

differ A ence

Bio dr in Witho k to go: rice ut add c e d s u g a c a o . 10 0 % ars. ww w.theb organic. ridgeb io.co

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L A NAT URA SO T T O CA SA

Il cervo volante Lo spettacolo della primavera, fatto di colori, profumi, ronzii e incessante movimento, non è ancora cominciato. Tuttavia, sotto un palco costruito con la dura terra, dietro un sipario formato da nuvole invernali, gli organismi si stanno preparando ad entrare in scena di Gianumberto Accinelli illustrazione di Marco Trevisan

In mezzo a questo folto gruppo, ne esiste uno che si nasconde all’interno di un cunicolo scavato in qualche tronco ormai morto. Si tratta del cervo volante, il coleottero più grande d’Europa, la cui larva si nutre esclusivamente di legno marcescente. Questo cibo è talmente scarso di sostanze nutritive e così difficile da digerire, che la forma giovanile impiega da sei a sette anni prima di diventare matura. L’adulto si nutre, invece, di linfa che sgorga da qualche ramo o da un frutto troppo maturo. La sua vera peculiarità è lo spiccato dimorfismo sessuale. Mentre le femmine sono “normali”, i maschi presentano un’incredibile somiglianza con i mammiferi della famiglia dei cervidi, da cui deriva anche il nome di “cervi volanti”. I maschi di entrambe le specie, infatti, presentano il capo sormontato da grandi corna che non sono degli orpelli, ma strategie per attirare l’attenzione delle femmine! La natura, infatti, è portatrice di un’antica discrepanza: mentre le femmine hanno a disposizione relativamente poche uova, i maschi possiedono milioni e milioni di spermatozoi. Va da sé che sia il “gentil sesso” a scegliere il compagno, il quale è costretto a sfoderare mille trucchi per farsi accettare dalla sua, eventuale, compagna. Nel caso del cervo volante la bellezza assume i connotati di “corna” e più sono grandi e pesanti, maggiore sarà la probabilità di trovare una compagna. Le femmine sono molto esigenti e non si accontentano di un “maschio cornuto”: pretendono che il futuro compagno sia anche un valoroso combattente. Ecco spiegato il motivo per cui i rami dei boschi in primavera si riempiono di coleotteri con l’armatura, i quali se le danno di santa ragione a suon di colpi di mandibola. Il tutto di fronte allo sguardo severo delle femmine, che sceglieranno i migliori cavalieri corazzati. Madre natura, però, sa essere anche buona e quindi se, da una parte, ha fornito ai figli maschi corna gigantesche e un carattere belligerante, dall’altra, ha posto dei muscoli piuttosto deboli alla base delle mascelle. Il combattimento che ne segue è quindi solo ritualistico: le mazzate che reciprocamente s’infliggono i due pretendenti sono del tutto innocue e si risolvono, sostanzialmente, in energici ma non dolorosi spintoni.

La loro bellezza, però, non è gratuita, anzi… è decisamente salata. L’energia profusa per la costruzione degli enormi palchi rendono, infatti, il guerriero corazzato piuttosto cagionevole di salute tanto che, già a metà luglio, egli abbandona lo spettacolo della vita. Con la sparizione dei maschi finisce anche la stagione dell’amore e inizia quella della maternità: le femmine – uniche sopravvissute – trascorrono i mesi di agosto e settembre alla ricerca di un tronco oppure di un ceppo, ormai marci, dove depositeranno le uova, che diventeranno larve e che attenderanno sei o sette anni prima di entrare nel grande spettacolo della natura. Esiste un altro problema nella vita di questo grande insetto: la riduzione dei tronchi marcescenti ha reso la sua apparizione talmente fugace da farlo precipitare nella lista delle specie minacciate. Lo spettacolo della primavera però deve continuare e noi ci auguriamo che, in un futuro prossimo, esso sia ricco di legno marcio, ronzii rumorosi che attraversano le foreste, battaglie immaginarie e sogni all’ombra degli alberi. 27


Se l’inverno dicesse: “Ho nel cuore la primavera” chi gli crederebbe? Kahlil Gibran

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HOM EM A DE IN CUCINA

Ingredienti

300 g di farina tipo 2 (sostituibile per una versione senza glutine con 230 g di farina di riso integrale e 70 g di farina di grano saraceno) 1 bustina (18 g) di polvere lievitante per dolci ¼ di cucchiaino di bicarbonato di sodio ½ cucchiaino di vaniglia naturale in polvere ½ cucchiaino di cannella in polvere 1 pizzico di sale fino

3. Chiudetelo e decoratelo con stoffa, nastri, o elementi naturali come una pigna, una fetta di arancia essiccata o una stecca di cannella. Ecco una perfetta idea regalo, velocissima da preparare: un preparato per pancakes. Vi basterà accompagnarlo con un bigliettino fatto a mano in cui annotare le indicazioni degli ingredienti aggiuntivi e del modo di preparazione. Per circa 12-15 pancakes piccoli: - Versione classica: unite in una ciotola capiente 150 g di preparato con 1 uovo, 250 ml di latte vaccino (o bevanda vegetale) e un cucchiaio di miele o di purea di mela o di sciroppo d’acero. - Versione vegan: unite 150 g di preparato con 300 ml di bevanda di soia e 1 cucchiaio di sciroppo d’acero o di agave o di purea di mela.

In entrambi i casi mescolate bene il composto con una frusta oppure frullatelo, in modo che risulti liscio e senza grumi. Fate riposare almeno 10 minuti e nel frattempo scaldate bene una padella antiaderente (o in alternativa ungete una padella classica con olio di cocco, asciugandone l’eccesso) e versatevi due cucchiai d’impasto per ogni pancake. Cuoceteli per un minuto circa e appena il lato su1. Setacciate tutti gli ingredienti e mescolateli in una ciotola ampia, periore sarà pieno di bolle e asciutto, girateli e cuoceteli dall’altra in modo da ottenere una polvere omogenea. parte, per un altro minuto scarso. 2. Scegliete un bel vasetto, anche di riciclo, meglio se con l’imbocGustateli ben caldi con yogurt, confettura, frutta fresca, frutta catura ampia e trasferitevi il composto. secca in crema o in granella e l’immancabile sciroppo d’acero. 30

Foto: Benedetta Marchi, ricetta di Chiara Frascari

Regala una colazione di festa


LE T ERRE DI ECOR

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consigli per la spesa

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1 ECOR

2 PONTE REALE

3 CANSIGLIO

torinesi integrali

mozzarella di bufala campana DOP senza lattosio (lattosio <0,1%)

Scandola e Casera

Croccanti e sfiziosi, sono preparati senza lieviti e con olio extravergine di oliva. Ricchi di fibre, sono perfetti per accompagnare i pasti e come snack durante la giornata. Sono, inoltre, un prodotto di Filiera e fanno parte della Rivoluzione del gusto.

4 BERCHTESGADENER L AND

frutta e cereali: lampone con palline di cioccolato e cereali e vaniglia con muesli A colazione o a merenda, lasciati conquistare dall’irresistibile cremosità combinata alla croccantezza di queste proposte Berchtesgadener Land. Prova la fruttata versione al lampone, arricchita da golose praline al cioccolato, o quella dolce alla vaniglia, con l’aggiunta di muesli.

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Filata a mano secondo l’antica tradizione casearia campana, è preparata senza lattosio (lattosio <0,1%). Per assaporare al meglio il caratteristico gusto di latte si consiglia di riportare il prodotto a temperatura ambiente prima di degustarlo.

5 ANDECHSER NATUR

camembert di capra Il Camembert di capra di Andechser rappresenta un’interessante rivisitazione di un grande classico dell’arte casearia francese. È un formaggio a pasta morbida, dal colore bianco puro, con una leggera fioritura edibile che sprigiona un caratteristico aroma fresco e pungente.

Due formaggi prodotti con latte intero pastorizzato proveniente esclusivamente da allevamenti dell’altopiano del Cansiglio. A pasta semipressata, la scandola è ideale da cuocere alla piastra grazie alla sua consistenza compatta mentre il Casera ha una consistenza più morbida ed elastica.

6 SCHLIERBACHER

formaggio di capra tipo Camembert Un formaggio a pasta molle, preparato con latte di capra: dalla consistenza cremosa e dal dolce sapore caprino, ha come caratteristica una nobile muffa bianca. Viene prodotto nel monastero cistercense di Schlierbach, in Austria, dove, tra antiche mura, si incontrano tradizione e innovazione.


I NO ST RI PRO GET T I

Yogurt Cascine Orsine, cremosità biodinamica

Preparati con il latte delle Cascine Orsine, storica realtà del biodinamico in Italia, che affianca alla coltivazione di cereali e ortaggi, l’allevamento di bovini nutriti con cereali e foraggi di produzione aziendale, i quali, grazie alla stabulazione libera, hanno accesso ai prati nella bella stagione.

messaggio promozionale

L’attenzione al benessere degli animali è massima e anche per questo non li si forza nella resa: producono infatti dai 4.000 ai 5.000 litri di latte al giorno, una resa inferiore di circa il 30% rispetto alla produzione convenzionale. Il latte si trasforma in yogurt grazie all’esperienza dell’Antico Podere Bernardi che, oltre a produrre e distribuire una linea a proprio marchio, ha messo a disposizione la professionalità e la tecnologia del proprio impianto per la creazione di questi yogurt che fanno parte del progetto “Le Terre di Ecor”.

Le caratteristiche dello yogurt • Latte pastorizzato, concentrato e raffreddato a 40 °C • Fermenti L. bulgaricus e S. termophilus • Latte non omogeneizzato • Riposo di 7/8 ore per trasformare il latte in yogurt • Agli yogurt bianchi non viene aggiunto alcun dolcificante, mentre quelli con frutta e vaniglia sono dolcificati con succo di mela concentrato • Pack composto da un vasetto in plastica leggera, rinforzato da un cartoncino esterno separabile, così da poter effettuare un’adeguata raccolta differenziata separando i due componenti.

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150 g carote 150 g cipolla dorata 150 g sedano rapa pulito (o 2 gambi di sedano) 10 gambi di prezzemolo fresco 1 foglia di alloro essiccato 1 pezzo di alga kombu 1 l di acqua fredda 1 presa di sale marino integrale grosso Tagliare a pezzetti di circa due centimetri di lato le carote, la cipolla e il sedano rapa. Scaldare sul fuoco una casseruola capiente dal fondo robusto. Tostare a secco le verdure tagliate per qualche minuto, mescolando con un cucchiaio di legno. Aggiungere l’acqua fredda, i gambi di prezzemolo che, nel frattempo, avrete legato insieme con uno spago da cucina, l’alloro, l’alga kombu e il sale. Portare a bollore e abbassare la fiamma. Proseguire la cottura


Illustrazione: Marco Trevisan

per circa 40 minuti a pentola coperta. A cottura ultimata filtrare il brodo vegetale, conservando a parte le verdure. Per gustarlo direttamente come consommè è consigliabile farlo restringere ancora un po’ a fiamma bassa fino alla concentrazione desiderata. E le verdure che avevamo tenuto da parte? Ecco come recuperarle: eliminare il prezzemolo, l’alloro e l’alga kombu, e ridurre in purea con il frullatore a immersione. Aggiustare di sale e pepe e utilizzare per condire cereali o pasta, aggiungendo spezie o erbe aromatiche a piacere e un po’ di lievito alimentare. Per un ottimo passato di verdura diluiamo la purea con un po’ di brodo vegetale, condiamo con un filo di olio extravergine d’oliva e serviamo con crostini croccanti.

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A ZIEN DA DEL M ESE

Rapunzel e le sue creme spalmabili

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Le materie prime Tutto ruota attorno alla frutta a guscio, che viene tostata delicatamente e accuratamente tritata e che proviene esclusivamente da agricoltura biologica: le nocciole arrivano dal progetto Turchia, mentre gli altri ingredienti dai partner che fanno parte del progetto equosolidale HAND-IN-HAND di Rapunzel.

Crema di anacardi Ottenuta al 100% da anacardi mediamente dolci, è la perfetta alternativa vegana, da utilizzare per salse, zuppe, frappè, dessert cremosi e molto altro. È preparata esclusivamente con anacardi provenienti dai partner del progetto equosolidale HAND-IN-HAND.

Creme di mandorle e di nocciole Dal gusto particolarmente aromatico e pieno, sono ottenute al 100% da mandorle e nocciole tostate. Perfette da spalmare sul pane o per preparare squisiti dessert e frappè, provale anche con yogurt o formaggio spalmabile. Sono indicate inoltre come condimento veg per insalate e piatti a base di verdure.

Crema di cocco e mandorle con datteri Il tocco esotico del cocco incontra quello aromatico delle mandorle dando vita a una crema, senza zuccheri aggiunti (contiene naturalmente zuccheri), perfetta da spalmare sul pane, ma anche da aggiungere a frullati, muesli e formaggi spalmabili, grazie al suo gusto assolutamente particolare.

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Senza le creme spalmabili, Rapunzel non esisterebbe, ma forse senza Rapunzel non esisterebbero nemmeno le creme spalmabili. L’azienda tedesca è stata infatti tra le prime a introdurle sul mercato tedesco ormai nel lontano 1974


A ZIEN DA DEL M ESE

Suggerimenti e consigli • Se sulla superficie della vostra crema, è comparso dell’olio, non preoccupatevi: è un prodotto naturale della frutta secca a guscio. Per rendere il composto di nuovo liscio e omogeneo, basterà utilizzare una frusta elettrica, avendo cura di tenere ben saldo il barattolo di vetro!

• Per preparare un delizioso dessert al cucchiaio, mescolate la vostra crema preferita con del formaggio spalmabile, della frutta fresca e/o purea di mele, dolcificando a piacere con sciroppo d’acero. • Per una crema spalmabile, da utilizzare per pizze, lasagne e sformati, mescolate la crema di anacardi con acqua calda, sale, pepe, noce moscata e rosmarino.

Pionieri nel biologico dal 1974

Una dolce tentazione

Il gusto esotico del cocco incontra le mandorle tostate e la delicata dolcezza dei datteri, per un cremoso piacere senza zuccheri aggiunti*. *contiene naturalmente zuccheri.

È un ingrediente versatile: provalo sul pane, aggiunto al muesli o per la preparazione di golosi dessert e molto altro.

www.rapunzel.de/it

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• Miscelando crema di anacardi, olio extravergine d’oliva, acqua, senape, aceto di vino bianco, sciroppo d’acero, sale e pepe, potete preparare una crema vegetale perfetta con le verdure in pinzimonio.

Wir machen Bio aus Liebe.

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consigli per la spesa

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1 CANSIGLIO

2 BAULE VOL ANTE

3 GOLFER A

latte dell’Altopiano del Cansiglio

vellutata con cavolo nero

I soci del Centro caseario allevatori del Cansiglio allevano le vacche sul verde altopiano a 1000 metri s.l.m., offrendo loro la libertà di pascolo in estate e la protezione della stalla in inverno, nutrendole con il foraggio di montagna che dona al latte aromi inconfondibili.

Preparata con patate e tante verdure e profumata con erbe aromatiche, è buona come fatta in casa ed è già pronta: basta versare il contenuto in una pentola e riscaldare per 4/5 minuti a fuoco moderato. Il tocco in più? A cottura ultimata, potete aggiungere un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo, croccanti crostini di pane e pepe macinato al momento.

bresaola stagionata di fesa di tacchino in rotolino

4 SCHREDER

pane integrale segale Profumato e aromatico, è preparato con farina di segale, un cereale tipico della tradizione gastronomica del Nord Europa e delle regioni montane. È un pane rustico, dal gusto intenso e particolare. Già tagliato a fette, è ottimo con marmellata o miele.

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5 ANDECHSER NATUR

latte di capra fermentato naturale ll sapore delicato e la gradevole consistenza cremosa di questo latte di capra fermentato al naturale lo rendono ideale per essere consumato a colazione oppure a merenda, da solo ma anche con l’aggiunta di miele, muesli, cereali soffiati, frutta secca e frutta fresca di stagione.

Senza nitriti aggiunti e glutine, questa bresola stagionata di fesa di tacchino ha un gusto delicato e leggermente aromatico. Già affettata in fette morbide e compatte, è ottima per pasti leggeri, per farcire pane, sandwich e tramezzini.

6 LE BIO DELIZIE

würstel di pollo e di tacchino Pratici e sfiziosi, sono ottimi bolliti, alla griglia oppure al forno. Preparati con carne italiana biologica di pollo e tacchino, vengono proposti in formato da 160 grammi, in confezione da due pezzi, già pelati e pastorizzati. Non contengono glutine né latte.


L’A NG OLO DEGLI A NIM A LI

Cambiamo casa! Se il trasloco è un evento molto stressante per le persone, figuriamoci per gli animali! Come possiamo preparare i nostri amici a 4 zampe in modo da rendere questo spostamento meno traumatico? di Antonella Carteri, medico veterinario Il gatto I gatti, che sono enormemente abitudinari, capiranno molto presto cosa sta accadendo e potranno essere irrequieti, miagolare eccessivamente, perdere appetito o avere una fame vorace, ritirarsi in luoghi appartati, leccarsi eccessivamente il mantello, urinare e/o defecare fuori dalla lettiera. I più sensibili potranno sviluppare patologie come cistiti, dermatiti, granuloma eosinofilico. Per aiutarli, sarebbe utile lasciare i loro oggetti personali, come tiragraffi, cucce e lettiere al loro posto e rimuoverli proprio nel momento appena precedente il trasferimento nella nuova casa. I gatti amano poco viaggiare, perciò, meglio spostarli una sola volta definitivamente. Arrivati nella nuova dimora, sarà utile lasciarli nel trasportino in un angolo tranquillo per qualche ora e poi farli entrare in una stanza alla volta. All’inizio meglio lasciare l’accesso solamente alle stanze con il cibo e gli altri oggetti personali. Non farli uscire per almeno una settimana sui terrazzi e per almeno due settimane in giardino ma, in ogni caso, lasciarli qualche minuto ogni giorno nel trasportino, così che possano osservare in sicurezza il nuovo ambiente esterno. Nella mia esperienza, i gatti veramente affezionati al/ la proprietario/a, non tenderanno a tornare nella vecchia casa, ma quelli poco legati seguiranno il proprio istinto e potranno tornare alla vecchia dimora, talvolta viaggiando per decine di chilometri. Il cane Per i cani invece, si potrà agire in modo diverso a seconda dell’età e dell’indole di ciascuno. Sarebbe utile far loro visitare la nuova casa nei giorni precedenti al trasloco, cosicché possano conoscerne gli spazi e gli odori e lasciare in giro i loro oggetti personali, soprattutto i giochi. Dopo l’arrivo definitivo, limitare l’accesso alle zone più tranquille e prive di rumori che per loro siano nuovi, come una strada trafficata o l’ascensore. Se vanno sul terrazzo o in un cortile, mai lasciarli soli senza sorve

glianza, perché potrebbero buttarsi, scappare o scavare sotto le recinzioni. I cani devono essere portati a fare delle lunghe passeggiate nel quartiere intorno all’abitazione, cambiando spesso la via del ritorno. Questo serve ad allenare il loro senso dell’orientamento, basato per lo più sull’olfatto e non sulla vista, come per noi umani. Si abitueranno così ai nuovi suoni e rumori, alle voci dei vicini e degli altri cani presenti nella zona. Vecchie abitudini, nuovi amici Nella prima settimana dopo il trasloco, sarebbe utile che una persona della famiglia fosse sempre presente in casa ad accudire l’animale e rassicurarlo. Inoltre, è consigliabile pranzare e cenare in casa e non modificare le vecchie abitudini. Non invitare persone nuove o, peggio, organizzare feste in questo primo periodo necessario all’adattamento. Cercare di conoscere tutti i vicini che hanno animali, perché possono dare utili consigli sulla vita del quartiere o del condominio, oltre che essere eventualmente ottimi compagni per le passeggiate insieme ai quattrozampe. Stress da trasloco? Qualche rimedio! Cani e gatti si possono aiutare somministrando, una settimana prima dell’evento, dei fiori di Bach, singoli come Walnut o composti Rescue Remedy, dei fiori australiani, degli olii essenziali come Valeriana, dei prodotti a base di Teanina o Triptofano. Inoltre, si può usare uno spray, un collare o un diffusore a base di Feromoni con effetto rilassante. Il ruolo del veterinario Non bisogna dimenticare, infine, che gli animali con microchip sono iscritti ad un’anagrafe canina regionale e, se si cambia residenza, occorre darne comunicazione alla ASL di competenza. Questa procedura potrà essere eseguita dai veterinari liberi professionisti o dai dipendenti delle ASL. Il contatto con il veterinario sarà utile, inoltre, per conoscere quali malattie siano eventualmente presenti in quella zona e quali i vaccini o profilassi da adottare.

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il calendario

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Prepara una ghirlanda raccogliendo rami di sanguinella e salice; forma un cerchio, fissandolo con del filo d’argento, e lascia essiccare. Quindi decora a piacere.

Create delle collane di arachidi che legherete con lo spago intorno alla parte più stretta e centrale del guscio. Lanciatele sui rami degli alberi: aiuterete così i nostri amici pennuti durante l’inverno.

Corri a pagina 30 e scopri un’originale idea regalo. Non donerai solo un preparato per pancake, ma una golosa colazione di festa.

Il periodo delle feste è un’occasione per condividere un momento di complicità e affetto: mettete le mani in pasta e divertitevi a cucinare insieme pane, pasta, dolcetti…

Fai del bene ai tuoi cari, ma anche alla Terra con le nostre coloratissime borracce. L’acqua sempre a portata di mano nel rispetto dell’ambiente.

Metti in un vasetto del sale marino integrale grosso cui aggiungerai erbe aromatiche e/o spezie. Mescola, chiudi e decora il vasetto. Sarà un profumatissimo pensiero da regalare.

Hai già pensato ai regali di Natale? Con le nostre ceste il successo è assicurato. Noi ne abbiamo pensate alcune, ma le altre puoi comporle tu scegliendo i prodotti che preferisci.

Lascia che la luce dell’avvento entri nella tua casa: nulla riscalda l’ambiente, e l’anima, più di una candela. Sceglile preparate in cera d’api o con altri materiali naturali. E ricordati di spegnerle.

I giorni delle feste possono essere frenetici: ritagliati del tempo per te. Leggi un libro, assapora una tisana, ascolta buona musica, dedicati alle tue passioni.

Non dimenticate la raccolta differenziata anche al termine dei pranzi e delle cene di festa, o dopo avere scartato i regali. Che sia festa anche per l’ambiente.

Lascia essiccare le scorze delle arance sul termosifone, oppure bruciale nel caminetto: la casa profumerà subito di festa.

Per un pacco regalo dal sapore rustico, utilizza le pagine dei vecchi quotidiani e dello spago da cucina.


dell’avvento I regali migliori sono fatti col cuore e preparati con le nostre mani: via libera al fai da te per regalare originali pezzi unici ai vostri cari.

Regalate biodiversità mescolando 5 bicchieri di argilla, 1 di semi bio, 1 di terriccio e mezzo di humus. Spruzzate un po’ d’acqua e formate delle palline che lascerete asciugare. Et voilà: le bombe di semi.

Attività da fare con i vostri bambini in vista delle feste? Scopritele su scuola.ecornaturasi.it, il portale dedicato ai più piccoli.

Hai un amico amante del cioccolato? Le tavolette Ecor Dalla nostra Filiera sono il pensiero giusto: scopri il progetto a pagina 8 e regala, insieme al cioccolato, anche i nostri valori.

Ritagliati del tempo per una passeggiata all’aperto o per una gita fuori porta e goditi il fascino silenzioso della natura che riposa.

Che feste sarebbero senza gli addobbi che rendono l’atmosfera così speciale? Sceglile a basso consumo e ricordati di spegnerle quando non puoi goderne, per risparmiare energia.

Augura buona fortuna ai tuoi ospiti portando in tavola i più tradizionali tra i legumi delle feste: le lenticchie. Scopri le nostre sfogliatelle a pag. 25

Scrivi una lista di bio-propositi per l’anno prossimo, utilizzando dei cartoncini colorati: potrai appenderli all’albero di Natale e usarli come decorazione.

Una semplice pigna, raccolta in giardino o passeggiando tra i boschi, si trasforma in un simpatico alberello: decoratela con nastrini, fiocchetti, lana cardata…

A pagina 47 ti parliamo dell’arancia, un frutto molto diffuso in questa stagione. Tagliala a fettine e lasciale essiccare; potrai usarle per decorare la tavola e l’albero di Natale.

Se prepari i biscotti, aggiungi un pizzico di cannella e/o di zenzero all’impasto e lascia che il loro aroma, caldo e avvolgente, si sprigioni per la casa.

Non ho che auguri da regalare: di auguri ne ho tanti prendete quelli che volete, prendeteli tutti quanti. (Gianni Rodari)

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Per molti di noi, il Natale è il momento più bello, dove guardiamo indietro con gratitudine alle cose belle che ci sono successe nell'anno appena trascorso. Con questo spirito, YOGI TEA® sponsorizza il premio LiBeratur, assegnato ogni anno nell’ambito della Fiera del libro di Francoforte ad autrici provenienti da Paesi emergenti e in via di sviluppo. Questo premio contribuisce a finanziare un progetto di scrittura per bambine e ragazze nel Paese d’origine della vincitrice, offrendo loro prospettive migliori per il futuro. http://www.litprom.de/

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Food for Health: un manifesto per il futuro del cibo A settembre, in occasione del Sana di Bologna, Vandana Shiva ha presentato il manifesto “Food for Health”, edito in Italia da Terra Nuova Edizioni, che ha visto la collaborazione di alcuni tra i maggiori esperti internazionali nel settore dell’alimentazione e della salute

La scelta di un cibo sano è una scelta individuale che porta però con sé conseguenze che ricadono sulla collettività. Negli anni si sono affermati sempre più metodi fondati su uno sfruttamento intensivo delle risorse e su un uso massiccio di sostanze chimiche di sintesi che hanno inquinato l’ambiente, determinandone una progressiva e quasi irreversibile depauperazione. Inoltre, le abitudini alimentari si sono via via spostate verso generi alimentari a basso costo, talvolta a scapito della qualità del prodotto.

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Di questo parla “Food for Health – Cibo per la salute”, manifesto per il futuro del cibo, presentato al Sana da Vandana Shiva, insieme ad alcuni esperti internazionali del settore. Curato da Navdanya International, associazione di cui Vandana Shiva è presidente, ed edito in Italia da Terra Nuova Edizioni, è un documento rivolto ai governi di tutto il mondo che mette in discussione il sistema economico attuale. “Non si limita a denunciare la situazione di degrado ma offre soluzioni, basate su un sistema integrato delle più innovative conoscenze agroecologiche, medico-sanitarie e tecnologiche, per il rinnovamento e l’efficientamento del sistema produttivo ed economico in senso ecologico. Investire sulla produzione biologica e di qualità, sulla valorizzazione delle filiere corte e sulla sostenibilità ambientale, significa valorizzare i territori e le loro eccellenze, stimolare le economie locali, salvaguardare l’ambiente e ridurre gli impatti negativi del junk food, il cibo spazzatura, sulla salute delle persone e sui sistemi sanitari nazionali”, affermano da Navdanya. In occasione della presentazione, Vandana Shiva ha ribadito come sia “importante trovare alternative utili sia per il pianeta che per le persone. La salute del pianeta e la salute delle persone sono una cosa sola.”

Manifesto Food for Health dove trovarlo: • Il testo integrale del Manifesto è incluso nel libro Cibo e Salute di Vandana Shiva, Franco Berrino, Mira Shiva e Bhushan Patwardhan. • La versione integrale cartacea del solo Manifesto non è in vendita, ma un omaggio esclusivo agli abbonati a Terra Nuova (fino a esaurimento scorte). • Per assicurare al Manifesto la maggiore diffusione possibile, la versione digitale è liberamente accessibile tramite la APP gratuita «Terra Nuova» (disponibile per dispositivi iOs e Android) e su PC tramite il sito www.terranuovalibri.it/manifesto

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consigli per la spesa

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Solo grano italiano biodinamico per questa pasta di Filiera preparata con materie prime provenienti da Le Terre di Ecor. Trafilata al bronzo, è il frutto di un’essiccazione lenta ed è il risultato di un rapporto di fiducia con gli agricoltori cui viene riconosciuto il giusto prezzo.

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ragù di soia alla bolognese Il veg-ragù di soia alla bolognese Biolab, proposto nel formato da 250 grammi, è perfetto per due persone. Indicato per condire la pasta, si presta a ricette creative: basta scaldarlo due minuti in padella a fuoco moderato ed è subito pronto per essere utilizzato a piacere.

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Preparata con lo stesso procedimento del feta classico, è però ottenuta con caglio animale e maturata in barili di legno; inoltre ha una Perlage è un’azienda trevigiana, famosa per il consistenza più “dura” e secca rispetto alla suo Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, versione classica, conservando però l’aroma che ha a cuore il ricordo delle origini, ma che ricco, leggermente acido e piccante tipico di guarda con entusiasmo e passione al futuro. questo formaggio. Dal colore giallo paglierino, questo Brut è perfetto per l’aperitivo e in abbinamento a risotti, 6 BIONATUR AE piatti a base di pesce, e dessert.

5 SAPORI DELL A NATUR A

dado vegetale senza olio di palma Preparato con ortaggi disidratati, olio extravergine d’oliva e miso per un brodo delizioso, senza grassi, L’aggiunta di un pizzico di curcuma arrotonda ogni preparazione con il suo tono caldo e aromatico.

pesto alle noci e al tartufo

Due raffinate proposte, due cremose salse già pronte: il pesto alle noci, dal tocco intenso e aromatico, e quello al tartufo, dal gusto deciso e avvolgente. Perfette come condimento per la pasta, ideali per i piatti delle feste, sono indicati anche per tartine e torte salate.


SPECI A LE NATA LE

Festa in tavola RETRO

Bastano pochi dettagli per dare alla vostra tavola un’aria di festa. Per esempio, piegando ad arte il tovagliolo potrete creare una decorazione semplice ma d’effetto, aggiungendo se lo desiderate un fiocco e magari un cartoncino, da usare come segnaposto

Occorrente • tovaglioli in stoffa • nastro rosso

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Illustrazione: Marco Trevisan


L’arancia: vitalità per l’inverno Tra gli alleati della stagione fredda, vi è certamente l’arancia. Condivide Con limone, con pompelmo, limone, pompelmo, mandarino, mandarino, cedro e bergamotto, cedro e bergamotto l’arancia il gusto condivide acidulo, il gusto ovvero acidulo, l’appartenenza nonché l’appartenenza alla famigliaalla degli famiglia agrumi. degli È ilagrumi. frutto dell’arancio, È il frutto dell’arancio, pianta dellepianta Rutacee, delle che Rutacee, pare siache pare arrivata sia arrivata in Europa, in Europa, da Oriente, da Oriente, nel XIV nel secolo XIV grazie secoloaigrazie marinai ai portoghesi, marinai portoghesi, trovando trovando in Spagna, inGrecia Spagna, e Italia Greciail eclima Italiaideale il clima per ideale la suaper coltivazione. la sua coltivazione. Nel nostroNel paese, nostro in particolare, Paese, in particolare, si è diffusasi è diffusa soprattutto soprattutto in Sicilia in dove Sicilia, glidove aranceti gli aranceti sono diventati sono diventati il trattoun tratto peculiare peculiare del paesaggio del paesaggio. siculo. Grazie Grazie alle sue allecaratteristiche, sue caratteristiche, non ultimo non ultimo il contenuto il contenuto di vitamina di C, vitamina l’arancia C,èl’arancia tra i frutti è tra piùi apprezzati frutti più apprezzati nella stagione nellainvernale; stagione invernale; anche l’albedo, ancheovvero l’albedo, la pellicina ovvero labianca pellicina chebianca rivesteche la scorza, riveste riveste la scorza unall’interno, suo ruolo nell’equilibrio assume un ruolo nutrizionale nell’equilibrio del frutto, nutrizionale in virtù del delsuo frutto, contenuto in virtùdidel fibre. suoDell’arancia contenuto disifibre. può usare Dell’arancia praticamente si può usare tutto,praticamente fatta eccezione tutto, per fatta i semieccezione e per la parte per i semi interna e per piùla dura: partespremuta, interna piùdadura: sola ospremuta, in abbinamento da solaad o in altra abbinamento ortofruttaad di stagione, altra ortofrutta è perfetta di stagione, per iniziare è perfetta al meglio perlainiziare giornata, al meglio ma il suo la succo giornata, può essere ma il anche suo succo aggiunto può essere a impasti, anchedessert aggiunto e addirittura a impasti, a primi dessert e secondi e addirittura piatti, cui a primi conferisce e secondi un piacevole piatti, cuitocco conferisce agrumato. un piacevole tocco agrumato. Anche la scorza, purché l’arancia sia bio, può essere aggiunta Anche a tortelaescorza, dessert: purché sprigionerà ben lavata, così ilpuò suoessere inconfondibile aggiuntaaroma. a torte Proprio e dessert: in questo sprigionerà periodo, cosìlail ritroviamo suo inconfondibile anche inaroma. versione Proprio candita, in talvolta questo periodo, ricopertalada ritroviamo un’irresistibile anche strato in versione di cioccolato candita,fondente. talvolta ricoperta da un’irresistibile strato di cioccolato fondente.

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CONSIGLI PER ORT O, GI A RDINO E T ERRA ZZO

Il compostaggio biodinamico facile e divertente nell’orto e nel giardino Paolo Pistis illustrazione di Marina Cremonini

Materiali organici e biodegradabili Se possibile, recuperiamo tutti i materiali organici che siano biodegradabili al 100% come: foglie, paglia, fieno, scarti da cucina, legno macinato, erba. Personalmente, per la modalità di compostaggio qui presentata, sconsiglio di usare: cenere di legna, sacchetti biodegradabili, carta, bucce di agrumi. Il luogo giusto Cerchiamo nell’orto o nel giardino un luogo adatto alle nostre operazioni di compostaggio, dove possiamo usare anche i biocomposter a campana oppure fare un cumulo ben ordinato. Un luogo possibilmente non troppo vicino a casa, a causa del possibile propagarsi di odori indesiderati. Iniziamo a mescolare i materiali fra loro avendo cura di aggiungere un po’ di terra di

trasformare e decomporre con arte per creare un concime rivitalizzante

da tampone e da starter riequilibrante. Ricordiamoci che la trasformazione del materiale organico avviene ad opera di microrganismi utili, che hanno bisogno di aria e acqua. Per cui non dobbiamo comprimere troppo e dobbiamo assicurarci che sia sempre un po’ umido, mai troppo secco e mai troppo bagnato. I preparati biodinamici Ogni 15 giorni inumidiamo superficialmente con il preparato biodinamico Fladen colloidale*. Usiamo 50 g di preparato Fladen colloidale in 5 l di acqua leggermente tiepida, mescoliamo per 10 minuti, poi innaffiamo il nostro compost. Questo preparato biodinamico** è un ottimo attivatore e riequilibratore della flora batterica del suolo e conferisce un’ottima qualità al compost; di conseguenza, aiuta le piante nella crescita, ma soprattutto richiama i lombrichi in nostro aiuto. Il tempo dell’attesa Dal momento dell’allestimento, il compost potrà essere pronto dopo 6-10 mesi; nel caso di compost stratificato, la parte più bassa sarà pronta prima, mentre per quella in alto ci sarà da attendere. Una volta al mese rigiriamolo un po’, mescoliamolo e in quella occasione diamo il preparato biodinamico. Se il compost emana un po’ di cattivo odore, usiamo all’occorrenza un po’ di yogurt bio con fermenti lattici vivi. Ne bastano 50 g in 5 litri di acqua tiepida di bottiglia e due cucchiai di zucchero. Mescoliamo e bagniamo. Il gioco è fatto Possiamo riconoscere che il compost sarà pronto quando: non ha più alcun odore, è scuro, morbido e leggermente umido. Sarà una meraviglia vedere come si è trasformato in un buon concime.

coltivo fertile dell’orto o del giardino: ne basta poca, il volume di un badile per un volume di 50 l di materiale. Nel caso avessimo quotidianamente dei materiali organici, dovremmo fare degli strati come per una “torta inglese”, che non siano superiori a 5 cm. Ad ogni strato *lo si può trovare presso www.fondazionelemadri.it aggiungiamo una spolverata di terra. La terra agisce **puoi saperne di più su www.paolopistis.it 48

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Quante foglie, quanti rami, quanta erba e materiali organici troviamo in questa stagione! Sono tutti materiali che potranno diventare un ottimo concime, ricco di nutrienti e di forze vitali. Ci sono molti modi di fare il compostaggio domestico; vediamone uno semplice e divertente, che possiamo fare con il metodo biodinamico.


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