GSA Igiene Urbana 1/21

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GESTIONE

L’autosufficienza impiantistica è intesa a livello regionale di Sergio Capelli - ESPER

I

n Italia, fra rifiuti urbani e rifiuti speciali, si producono annualmente 173 milioni di tonnellate di scarti. Scarti che è necessario gestire e valorizzare secondo le normative europea e nazionale, ovvero secondo i principi di sostenibilità, indicati chiaramente dalla gerarchia europea di riferimento, e secondo il principio di prossimità, finalizzato a limitare il “turismo dei rifiuti” sul territorio (solo i rifiuti urbani generano un traffico stimato di 49 milioni di km ogni anno). Se la gerarchia delle azioni è chiara e nota, il principio di prossimità è ancora fluido e oggetto di ricorsi e azioni legali, in particolare sulla localizzazione degli impianti di trattamento. Il motto “Rifiuti Zero, Impianti Mille”, fatto proprio da Legambiente, richiama la necessità di dotare diffusamente il territorio nazionale di stabilimenti per il riciclo e la valorizzazione della materia, eppure ci sono territori che rifiutano nuovi impianti in

Il Consiglio di Stato delibera in merito a un ricorso piemontese: l’obiettivo dell’autosufficienza degli impianti è stato valutato a livello regionale e non con riferimento ad ambiti territoriali più ristretti.

1 https://lexambiente.it/materie/rifiuti/59consiglio-di-stato59/15387-rifiuti-impianti-destinati-al-recupero-di-rifiuti-urbaninon-pericolosi.html 2 La digestione anaerobica in UE è codificata come riciclo, se proveniente da RD e se il prodotto finale è adatto ad uso come fertilizzante (dunque con postcompostaggio del digestato)

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GSA IGIENE URBANA

GENNAIO-MARZO 2021


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